Psicologia - Disturbi Schizofrenici

L'esame dello stato mentale (ESM) è una valutazione della salute mentale del paziente, che include aspetti come l'aspetto, il comportamento, l'eloquio, l'umore, gli affetti, i processi di pensiero, i contenuti del pensiero, la cognizione e l'insight.

L'aspetto del paziente comprende la sua apparenza fisica, l'igiene e l'abbigliamento. È un indice di come il paziente si considera e del suo livello di cura personale.

Il comportamento del paziente comprende il suo modo di interagire, la postura, i movimenti, il contatto visivo e il linguaggio non verbale. È un indice del suo stato emotivo e della sua capacità di comunicazione.

L'eloquio del paziente comprende il ritmo, il tono, il volume e la chiarezza delle parole. È un indice del suo stato mentale e della sua capacità di linguaggio.

L'umore del paziente comprende il suo stato emotivo generale e la sua percezione del mondo. È un indice della sua salute mentale e del suo benessere.

Gli affetti del paziente comprendono la sua capacità di esprimere emozioni in modo appropriato alla situazione. È un indice della sua capacità di regolazione emotiva.

I processi di pensiero del paziente comprendono la sua capacità di organizzare i pensieri, di esprimerli in modo logico e di mantenere la concentrazione. È un indice della sua salute mentale e della sua capacità di pensiero.

I contenuti del pensiero del paziente comprendono i suoi pensieri, i suoi ricordi, le sue idee e i suoi sogni. È un indice della sua salute mentale e del suo stato di coscienza.

Il luogo in cui il trattamento si svolge, la condizione legale del paziente e il suo livello di osservazione. La sicurezza è sempre la priorità.

Esame fisico completo o focalizzato, esami del sangue o di imaging, richiesta di consulenza da altri specialisti.

Condizioni che incidono sulla salute mentale del paziente.

Terapia o interventi specifici utilizzati per il trattamento del paziente.

Punti di forza, situazione familiare, relazioni significative, lavoro e supporto sociale del paziente.

Il livello di predeterminazaione del contenuto della comunicazione.

Un colloquio basato su un questionario prestabilito, come il DSM-5-TR

Un colloquio con domande aperte e chiuse per approfondire il tema.

Il Papiro di Ebers, datato intorno al 3400 a.C., è considerato la testimonianza più antica dei disturbi mentali nell'antico Egitto. Gli Egizi consideravano le malattie mentali come malattie fisiche e descrivevano disturbi come depressione e demenza. Attribuivano le cause a fattori come avvelenamento, problemi legati alla materia fecale e demoni.

La scuola medica greca di Ippocrate si distingue per la sua concezione dinamica della malattia, concentrandosi sullo sviluppo e il decorso del disturbo. L'uscire 'fuori di sé' era visto come una manifestazione grave di una patologia.

Diocle di Caristo, medico ippocratico, descriveva nella sua opera 'Pathos, aitia therapeia' le cause delle malattie mentali. La mania era collegata al ribollire del sangue nel cuore, organo che era pensato come la sede del pensiero e del buon senso.

L'elboro era un rimedio usato per indebolire la furia dei pazienti, causando diarrea e vomito. Si usavano anche pozioni con oppiacei o altre sostanze vegetali come la reserpina o lo stramonio.

Dal 200 d.C. al 1300 d.C., la magia e l'esorcismo erano metodi comuni per affrontare i disturbi mentali. Si credeva che i demoni fossero la causa della malattia mentale, e quindi si facevano riti per scacciarli.

Tra il 1400 e il 1500, i malati mentali erano perseguitati e spesso bruciati sul rogo come 'folli'. Questo periodo è noto come il 'rogo dei folli' e rappresenta un buio capitolo nella storia della cura della malattia mentale.

Dal 1600 al 1700, i malati mentali venivano segregati in istituzioni, separati dalla società. Questa pratica era considerata un modo per proteggere la società dai 'folli', ma in realtà era un modo di nasconderli e dimenticarli.

Nell'Ottocento nacque il manicomio, un luogo di isolamento e cura per i malati mentali, spesso caratterizzato da trattamenti brutali e degradanti. L'idea alla base del manicomio era di curare la malattia mentale con metodi medici, ma spesso si trattava solo di contenimento.

Il sistema categoriale per la diagnosi psichiatrica si basa sulla presenza o assenza di specifici criteri, rendendo la diagnosi più semplice da applicare in contesti clinici e di ricerca epidemiologica.

Nel sistema categoriale, l'aumento del numero e della gravità dei sintomi indica una probabilità maggiore di un determinato disturbo mentale.

Nel sistema categoriale, i casi 'al confine' o 'sottosoglia', che non soddisfano completamente tutti i criteri per una diagnosi specifica, possono essere difficili da classificare.

Il sistema dimensionale per la diagnosi psichiatrica valuta la gravità dei disturbi su una scala continua, permettendo una valutazione più flessibile e inclusiva dei casi 'al confine' e delle comorbidità.

Il sistema dimensionale incontra difficoltà nella ricerca epidemiologica poiché la valutazione della severità dei sintomi dipende dall'esperienza e dalle capacità dell'intervistatore.

La diagnosi assiale, precedentemente utilizzata nel DSM-IV, è stata eliminata nel DSM-5, con l'introduzione di tre sezioni: principi fondamentali, criteri diagnostici e disturbi che richiedono ulteriori studi.

Il DSM-5 include una definizione di Disturbo Mentale, che si riferisce a una sindrome caratterizzata da turbe significative della cognizione, dell'emozione o del comportamento, con disfunzioni nei processi psicologici, biologici o dello sviluppo.

Il lutto, sebbene sia una risposta emotiva normale alla perdita di una persona cara, non è considerato un disturbo mentale secondo il DSM-5. Tuttavia, il manuale include la categoria del lutto complicato che può essere diagnosticato in casi specifici.

Il soggetto non è consapevole di aver perso il filo del discorso e l'argomento del discorso si allontana sempre di più dalla domanda posta.

Alterazione dei normali nessi associativi che caratterizzano il pensiero logico, rendendolo bizzarro e incomprensibile. La continuità logica e la finalizzazione del pensiero sono compromesse.

Parole nuove, coniate dal soggetto, prive di significato generalmente riconosciuto. Spesso sono ottenute combinando sillabe di altre parole che per il soggetto hanno un significato specifico.

Risposte assurde, vaghe nel loro significato e in contrasto con quanto detto prima. Le risposte sono solitamente molto rapide e vengono fornite dopo domande esigenti.

Il pensiero si frammenta e si disconnette, rendendo il discorso incomprensibile. La mancanza di continuità si estende all'interno delle singole frasi.

L'attività mentale che, attraverso ragionamento, valutazione, critica e giudizio, ci permette di conoscere la realtà e risolvere problemi usando ciò che già sappiamo.

Il processo di ordinare e dare forma ai tuoi pensieri. E' come la struttura che tiene insieme tutti i tuoi pensieri.

La semeiotica psichiatrica è lo studio dei segni e sintomi che indicano un'alterazione delle funzioni mentali. E' come un detective che cerca di capire cosa sta succedendo nella mente di una persona.

La semeiotica si divide in tre tipi: fisica, funzionale e speciale. E' come una mappa che indica diverse aree di studio del corpo e della mente.

L'esame obiettivo in psichiatria riguarda l'osservazione dell'aspetto, del comportamento e del linguaggio. E' come guardare un film e notare i dettagli del personaggio.

Le funzioni psichiche sono le attività mentali che ci permettono di pensare, sentire, percepire e agire. E' come gli ingranaggi che fanno funzionare il nostro orologio interno.

La semeiotica psichiatrica consente la descrizione dei segni e sintomi dell'alterazione delle funzioni mentali. E' come un vocabolario per parlare di ciò che accade nella mente.

Non è possibile separare completamente le funzioni psichiche. Sono tutte collegate tra loro. E' come un sistema di vasi comunicanti: se uno cambia, gli altri cambiano anche.