Politiche del Corpo nella Letteratura

Il corpo è stato spesso trascurato dalla letteratura, cedendo il passo ad altri campi come l'arte, la medicina e la società.

La malattia fa emergere la nostra consapevolezza del corpo, rivelando la sua importanza.

Il corpo è descritto come una lastra di vetro, fragile e trasparente, che permette di vedere l'anima.

Cartesio considerava il corpo (materia) separato dalla mente. Il "Cogito ergo sum" mette l'accento sul pensiero.

Se non si comprende il corpo, può apparire come qualcosa di estraneo e di negativo, che separa l'interno dal mondo esterno.

Platone vedeva il corpo come una prigione per l'anima, una limitazione.

L'opera di Joyce, 'Ulisse', è organizzata attraverso uno schema che collega ogni sua parte ad un organo del corpo.

Nietzsche propose il ritorno all'analisi dei concetti di apollineo e dionisiaco per comprendere il corpo nella letteratura.

Il processo di civilizzazione addomestica il corpo, modellando comportamenti, gesti e persino emozioni secondo norme sociali.

L'idea che attività apparentemente naturali, come camminare, respirare, o dormire, sono in realtà tecniche apprese e modellate culturalmente.

Il corpo è una rappresentazione di noi stessi, delle nostre idee e pensieri e come li mostriamo al mondo.

Pirandello descrive il corpo come un'immagine instabile, spesso influenzata dalla percezione di noi da parte degli altri e dalle nostre riflessioni.

L'idea che la civilizzazione ha un impatto sul controllo delle nostre emozioni e comportamenti corporali.

Mauss sostiene che le azioni quotidiane come camminare o respirare sono tecniche sociali, apprese e non naturali.

L'influenza reciproca e l'imitazione che avvengono a livello comportamentale, condivise e apprese attraverso la Cultura

La forma e la struttura di un testo, paragonato a un corpo umano, che deve essere organico e funzionante nelle sue parti.

Un testo digitale non lineare, dove ogni parola o sezione può avere collegamenti con altre pagine o sezioni, spesso usando ipertesti.

La società e il suo insieme politico, considerato come un corpo organico, dove le parti (membri, istituzioni) devono connettersi per il bene comune.

Dare caratteristiche umane a un'entità o concetto astratto (es. La legge, la giustizia).

Brevi frasi o sentenze incisive, spesso utilizzate per esprimere un concetto o un'idea in modo sintetico, in questo caso per contrastare una struttura organica.

Corpi rappresentati in posizioni periferiche o marginali nell'arte, spesso considerati 'al di fuori' della norma sociale o morale.

Festa medievale che precede la Quaresima, caratterizzata da trasgressioni come mascheramento, inversione gerarchica e abbondanza di cibo.

Il mascheramento durante il Carnevale permetteva la ridefinizione dell'identità personale, una sorta di metamorfosi.

Durante il Carnevale, le gerarchie sociali venivano sovvertite, consentendo a persone comuni di assumere ruoli di potere, come eleggere un re.

Il Carnevale era una celebrazione del cibo, in netto contrasto con il digiuno imposto dalla Quaresima, portando spesso ad un'abbondanza culinaria.

Le esecuzioni fino al XVIII secolo avvenivano pubblicamente in piazza o ai margini della città, con metodi come impiccagione e smembramento.

Una pratica punitiva che annullava la corporeità del condannato, sottolineando il carattere collettivo del crimine e la ferita inflitta alla società.

Luogo di dissezione pubblica dei corpi, in particolare nel Rinascimento. Serviva a studiare l'anatomia umana.

Opera di Copernico che rivoluzionò il sistema eliocentrico, spostando la Terra dal centro dell'universo al suo intorno al Sole.

Opera di Vesalio, uno dei più importanti anatomisti moderni, che descrisse il corpo umano con precisione.

L'anatomia, in questo periodo, iniziò ad allontanarsi dal controllo religioso, aprendo lo studio del corpo umano.

Rappresentazione artistica dei primi teatri anatomici, che spesso includevano simboli di umanità e della conoscenza.

L'anatomia influenzò l'arte del Rinascimento proponendo nuove immagini di corpi umani.

Rappresenta la divisione e la separazione di un'entità politica, spesso causata da conflitti interni o esterni.

La foresta, nella letteratura, rappresenta spesso un luogo di pericolo, di prova e di distruzione morale.

La foresta può essere sia un luogo di libertà che di pericolo, a seconda del contesto narrativo.

Rappresenta la violenza e la degradazione inflitta, simbolicamente, a una figura femminile, in questo caso, Lavinia.

La bocca, in questo testo, rappresenta una via d'accesso al corpo e alle azioni di Lavinia.

Il passaggio dalla città alla foresta e poi alla natura morta rappresenta una diminuzione del significato e della comprensione.

Un'entità controlla il dibattito pubblico, influenzando le azioni politiche.

Rappresentano una coppia di figure che incarnano la trasgressione sessuale e la violenza.

La letteratura, per un periodo, ha ignorato il corpo umano, preferendo temi mentali e intellettuali.

La malattia, secondo Virginia Woolf, è un'esperienza che ci fa riscoprire l'importanza del nostro corpo.

Cartesio vede il corpo come "materia" (res extensa) separata dalla mente (res cogitans), dando priorità al pensiero.

Se non comprendiamo il corpo, possiamo percepirlo come estraneo e minaccioso, creando una separazione tra interno ed esterno.

Platone credeva che il corpo fosse una limitazione per l'anima, una prigione che impedisce la sua liberazione.

L'opera di Joyce "Ulisse" è strutturata come un corpo umano, con ogni capitolo corrispondente a un organo.

L'affermazione sottolinea come il corpo non definisce la nostra identità, ma è un elemento separato che possediamo.

Platone nel Timeo descrive il Demiurgo che crea il mondo usando un'immagine, e questo modello è il corpo umano. Il mondo è così visto come un grande corpo.

L'idea che il corpo umano (microcosmo) sia in armonia e corrispondenza con l'universo (macrocosmo). Questo collegamento include la teoria degli umori.

Teoria di Ippocrate che associa gli umori del corpo (bile nera, bile gialla, flegma, sangue) agli elementi del cosmo (terra, fuoco, acqua, aria).

La teoria degli umori lega il comportamento e il carattere di una persona alla prevalenza di un umore specifico nel suo corpo.

Espressioni linguistiche che usano immagini del corpo per descrivere concetti non fisici, come "ai piedi della montagna".

Il Carnevale nel Medioevo era una festa che permetteva trasgressioni sociali come il mascheramento, l'inversione delle gerarchie e il consumo eccessivo di cibo.

Nel Carnevale, il mascheramento trasformava l'identità, permettendo alle persone di diventare qualcos'altro, come un re o una creatura fantastica. È un'esperienza di trasformazione.

Durante il Carnevale, le gerarchie sociali venivano ribaltate: un contadino poteva essere re, il povero poteva essere ricco. È una rappresentazione temporanea della società capovolta.

Il Carnevale, con il suo mangiare senza limiti e la libertà sessuale, era una festa che celebrava il corpo e le sue 'appetiti'. Era un momento di liberazione dalle restrizioni.

Un'opera di John Donne che descrive il mondo come frammentato e privo di coesione, simbolo della crisi rinascimentale.

Teatri pubblici che fiorirono in Inghilterra durante il periodo elisabettiano, caratterizzati dalla centralit del palco e dalla interazione con il pubblico.

Un famoso teatro elisabettiano, costruito dalla compagnia di Shakespeare, caratterizzato da una struttura circolare e dalla mancanza di un tetto.

Zone periferiche delle citt inglesi, fuori dalla giurisdizione della corona, dove si trovavano teatri e altre forme di intrattenimento.

La prima tragedia di Shakespeare, un'opera violenta e barbara che riflette la crisi dell'Illuminismo e del Rinascimento, e la violenza dei totalitarismi.

L'idea che l'Impero Romano sia stato trasferito all'Inghilterra, influenzando l'arte e la letteratura. Shakespeare si ispira a questo concetto nelle sue opere.

La teoria che pone il Sole al centro dell'universo, in contrasto con la teoria geocentrica che pone la Terra al centro.

La critica letteraria ha messo in dubbio la paternit di Shakespeare per Tito Andronico, considerata un'opera troppo violenta e barbara.

Un movimento teatrale che riflette la crisi dell'esistenza, l'assurdit del mondo e la mancanza di significato, come in Aspettando Godot.

Un film di Julie Taymor che rivisita Tito Andronico e riflette sull'imperialismo contemporaneo, in particolare l'America.

Un processo che sovverte le norme sociali, capovolgendo gli ordini precostituiti e mostrando la realtà in modo ironico e grottesco. Si basa sul concetto di Carnevale, una festa popolare che era celebrata con sfrenatezza e trasgressioni.

Stile artistico che mescola l'umano con l'animale e il vegetale, creando un senso di straniamento e disagio. È caratterizzato da deformazioni, esagerazioni e allusioni sessuali.

Un'opera che imita un'altra opera prendendone in giro le caratteristiche e i contenuti, spesso con l'intento di criticare o sovvertire. È spesso utilizzata per mostrare l'assurdità del mondo.

Nel Rinascimento, il corpo umano è stato studiato in modo scientifico, soprattutto attraverso l'anatomia. Questa nuova attenzione al corpo ha portato a una maggiore consapevolezza della sua bellezza e complessità.

La regina d'Inghilterra che governò dal 1558 al 1603. Era una figura potente e influente, che rivendicava il suo potere nonostante il suo genere e la pressione sociale.

Durante il periodo Elisabettiano, vi erano molti spettacoli che mettevano in scena il corpo, come le parate, i funerali e le esecuzioni. Queste attività erano spesso elaborate e crudeli, esibendo il potere e la debolezza del corpo umano.

Il corpo, sia nel regno della politica che nell'ambito culturale, viene utilizzato come strumento per esprimere il potere e il controllo. Le relazioni di potere spesso si basano sulle differenze fisiche tra le persone.

La risata e la paura sono due emozioni opposte, ma spesso correlate. Ridere di un incidente può essere una difesa contro la paura che proviamo nel vedere vulnerabilità e fragilità.

Il cannibalismo, come atto violento e simbolico, compare frequentemente nelle tragedie di vendetta, come nel caso di "Tito Andronico" di Shakespeare, che evoca l'opera di Seneca.

Le tragedie di vendetta mettono in discussione la differenza tra vendetta e giustizia, mostrando come la vendetta, spesso violenta e personale, entri in conflitto con il concetto di giustizia imparziale.

L'intertestualità descrive la presenza di rimandi e riferimenti ad altri testi all'interno di un'opera letteraria, mostrando la complessa rete di connessioni tra le opere.

Shakespeare, in "Tito Andronico", gioca con l'etimologia del termine "olocausto", che significa "bruciare tutto", per sottolineare la distruzione totale e la violenza perpetrata a Tito, il cui destino è legato al corpo politico.

La propaganda, attraverso il giornale immaginario "SPQRneWs", viene presentata come un mezzo per manipolare l'opinione pubblica, proprio come il teatro nell'antica Roma.

La morte di Cesare, spettacolarizzata attraverso manifesti con la sua faccia, allude al romanzo di Orwell "1984", dove il Grande Fratello, attraverso la sorveglianza costante, controlla la vita dei cittadini. Il corpo di Cesare diventa un simbolo della presenza invasiva del potere.

"Tito Andronico" esplora il tema dell'unione tra il mondo romano e il mondo barbaro, rappresentato dal matrimonio tra Saturnino e Tamora, regina dei Goti. Questa unione è profondamente simbolica e segna un punto di rottura nell'equilibrio del potere.