Lezione 15 (Il rapporto tra l’ordinamento dell’UE e gli ordinamenti nazionali) - Slide

Il rapporto tra il diritto dell'Unione Europea e il diritto interno degli Stati membri è un tema complesso e delicato, che ha portato a diverse interpretazioni in dottrina. La dottrina prevalente ritiene che sussista un rapporto di integrazione, ovvero l'ordinamento UE si integra nell'ordinamento interno degli stati membri.

L'obbligo di leale collaborazione degli Stati membri, previsto dall'art 4 par 3 TUE, rafforza la stretta relazione tra l'ordinamento europeo e quello interno. Gli Stati membri hanno il dovere di assicurare l'applicazione degli obblighi derivanti dai trattati dell'Unione Europea.

L'integrazione tra i due ordinamenti, pur essendo stretta, non è perfetta e può portare a contrasti nella pratica. La Corte di Giustizia è chiamata a risolvere le questioni di conflitto.

Il principio della diretta efficacia del diritto UE afferma che le norme dell'UE possono essere direttamente applicate nei tribunali degli Stati membri, senza bisogno di una legge di recepimento nazionale.

Il principio del primato del diritto UE stabilisce che le norme dell'Unione Europea prevalgono sulle norme interne degli Stati membri in caso di conflitto.

Le norme UE possono produrre effetti diretti, ovvero possono essere applicate direttamente dai tribunali degli stati membri senza bisogno di una legge di recepimento nazionale.

La Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) è l'organo che ha il compito di interpretare il diritto dell'UE e di risolvere le controversie tra gli Stati membri o tra gli Stati membri e l'Unione Europea.

L'ordinamento dell'UE è un sistema aperto e in continua evoluzione, che si integra con gli ordinamenti interni degli stati membri.

L'Italia, come membro dell'Unione Europea, è soggetta ad obblighi derivanti dall'appartenenza. Ciò include l'adeguamento della propria legislazione in linea con le direttive europee e la rinuncia alle proprie competenze in alcuni ambiti ora di competenza dell'Unione.

Il diritto dell'Unione Europea è applicabile in Italia, a tutti i livelli. Il principio di applicazione diretta significa che alcune norme europee sono immediatamente valide in Italia, senza bisogno di ulteriori leggi nazionali.

L'Italia partecipa attivamente al processo di creazione delle leggi europee (fase ascendente) e all'attuazione di queste leggi nel proprio sistema legale (fase discendente).

I Trattati che hanno fondato l'Unione Europea sono trattati internazionali. L'Italia ha approvato questi trattati tramite una legge nazionale che ne autorizza la ratifica.

L'ordine di esecuzione del Trattato è inserito nella stessa legge che ne autorizza la ratifica. Questa legge è approvata dal Parlamento italiano e firmata dal Presidente della Repubblica.

L'Italia deve adattare il proprio sistema legale alle direttive europee, attraverso una legge nazionale. Questo processo può essere complesso ed è necessario coordinare le norme europee con quelle nazionali.

A volte, le leggi europee hanno un'efficacia diretta in Italia senza bisogno di leggi nazionali. Questo significa che sono immediatamente applicabili in Italia.

L'Italia ha spesso avuto difficoltà nell'attuare le norme europee in tempo. Per migliorare questa situazione, è stata introdotta la legge 'La Pergola' che prevede un meccanismo annuale per l'attuazione delle leggi europee in Italia.

I trattati istitutivi dell'Unione Europea hanno la stessa natura e forma dei trattati internazionali. Ciò significa che l'Italia li ha ratificati utilizzando la legge ordinaria.

La legge ordinaria italiana specifica come i Trattati Europei vengono attuati nel sistema giuridico italiano.

Il ricorso a legge ordinaria per attuare i Trattati Europei ha sollevato dubbi se fosse sufficiente per cedere sovranità nazionale.

La legge ordinaria di esecuzione può essere sufficiente per la cessione di sovranità nazionale secondo molti.

Si è discusso se fosse necessaria una specifica norma costituzionale per autorizzare la limitazione di sovranità nazionale in seguito all'adesione all'Unione Europea.

Nessuna norma costituzionale è stata adottata per autorizzare la limitazione di sovranità nazionale, a differenza di altri Stati europei.

L'articolo 117 della Costituzione italiana riconosce la partecipazione dell'Italia all'Unione Europea, senza specificare dettagli sulla sovranità.

L'articolo 117 della Costituzione italiana stabilisce che la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

La capacità di alcuni atti del diritto europeo di produrre i loro effetti giuridici direttamente nell'ordinamento nazionale, senza bisogno di un atto normativo nazionale.

I regolamenti sono un tipo di atto europeo che hanno diretta applicabilità.

La capacità di una norma del diritto europeo di creare diritti e obblighi direttamente per i cittadini, senza un atto nazionale di recepimento.

Non riguarda gli atti, ma le norme; è riconosciuta dall'interprete.

Una norma self-executing è una norma che ha effetto diretto.

Il diritto europeo prevale sul diritto nazionale.

La Corte di giustizia ha affermato il principio del primato del diritto europeo.

La Corte di giustizia ha introdotto il concetto di "effetto diretto" per garantire l'applicazione del diritto europeo e la sua prevalenza sul diritto nazionale anche in caso di ritardo nell'emanazione delle norme di recepimento da parte degli Stati membri.

Se una norma europea è chiara, precisa e non dipende da un intervento del legislatore nazionale, può essere applicata direttamente, senza aspettare l'attuazione nazionale.

L'effetto diretto riguarda tutti gli atti normativi dell'Unione Europea, non solo i regolamenti.

L'effetto diretto permette a chiunque abbia un interesse positivo a beneficiare di una norma europea di pretenderne il rispetto e di poterla invocare in giudizio.

Il principio del primato afferma che il diritto dell'Unione Europea prevale sul diritto nazionale in caso di conflitto.

La Corte di giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ha svolto un ruolo fondamentale nell'affermare il principio del primato e dell'effetto diretto del diritto europeo.

Il diritto nazionale non può ostacolare o contrastare l'applicazione del diritto europeo negli Stati membri.

La giurisprudenza della Corte di giustizia (ma anche di altre Corti) è un riferimento importante per l'applicazione del diritto europeo.

L'adesione dell'Italia alla Comunità Europea (e successivamente all'Unione Europea) è stata ricondotta dall'interpretazione della Corte Costituzionale all'articolo 11 della Costituzione italiana.

L'articolo 11 della Costituzione italiana consente all'Italia di limitare la propria sovranità per raggiungere obiettivi internazionali come la pace e la giustizia, come previsto dalle Nazioni Unite.

Attraverso l'articolo 11, la Corte Costituzionale ha trovato un fondamento costituzionale per la cessione di parte della sovranità nazionale all'Unione Europea in cambio di benefici reciproci.

L'articolo 117, comma 1, della Costituzione italiana, riconosce le limitazioni di sovranità derivanti dalla partecipazione dell'Italia all'Unione Europea, fornendo un'ulteriore giustificazione costituzionale per l'adesione italiana.

L'articolo 117, comma 1, della Costituzione italiana afferma che l'ordinamento europeo prevede la superiorità delle norme europee su quelle interne, la diretta applicabilità di alcune fonti europee, la possibilità per le fonti europee di derogare alle norme costituzionali (con il limite dei principi supremi) e la soggezione degli interpreti alle pronunce della Corte di Giustizia.

L'articolo 117, comma 1, della Costituzione italiana introduce un parametro di legittimità costituzionale per la legislazione statale e regionale, in quanto devono rispettare i vincoli derivanti dall'ordinamento europeo.

L'articolo 117, comma 1, della Costituzione italiana riconosce esplicitamente l'ordinamento dell'Unione Europea e i vincoli derivanti dalla partecipazione dell'Italia alla stessa, affermando la sua importanza nel sistema costituzionale italiano.

L'articolo 117, comma 1, definisce il quadro costituzionale per l'adesione italiana all'Unione Europea, garantendo che le leggi italiane siano compatibili con l'ordinamento europeo. Questo principio è essenziale per garantire la stabilità e l'integrazione giuridica dell'Italia nel contesto europeo.