Medicina Pediaatrica: Fratture e Convulsioni

Un disturbo neurologico che si manifesta con improvvise e intense attività elettrica nel cervello, provocando contrazioni muscolari involontarie.

Convulsioni che si verificano in seguito ad una febbre alta, spesso in bambini di età inferiore ai 5 anni. Sono generalmente benigne e non necessitano di trattamento a lungo termine.

Un'anomalia dello sviluppo cerebrale che coinvolge la migrazione dei neuroni. Può causare una varietà di sintomi neurologici, tra cui convulsioni.

Un gruppo di condizioni caratterizzate da un'eccessiva attività elettrica nel cervello, che può causare vari tipi di convulsioni. Esempi includono l'assenza dell'infanzia e l'epilessia mioclonica giovanile.

Infiammazione delle meningi, le membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Può essere causata da infezioni batteriche, virali o fungine e può causare convulsioni.

Un accumulo di pus nel cervello, che può causare convulsioni, cefalea e altri sintomi neurologici.

Convulsioni che possono verificarsi dopo un'infezione, come la meningite o l'encefalite, per esempio anche nel caso di rosolia.

Una condizione in cui il livello di bilirubina nel sangue del neonato è elevato, causando un ingiallimento della pelle e degli occhi. Si verifica spesso nei neonati, soprattutto nei prematuri.

Una condizione in cui la bilirubina si accumula nel cervello, causando danni neurologici. Si verifica quando l'ittero neonatale non viene trattato.

Un tipo di ittero neonatale che compare dopo 2-4 giorni dalla nascita e scompare entro alcuni giorni. È causato dalla normale demolizione del sangue del neonato.

Il catabolismo dell'emoglobina produce bilirubina, che viene trasportata dal sangue al fegato per essere metabolizzata e eliminata dal corpo.

La bilirubina indiretta non è idrosolubile e può attraversare la barriera emato-encefalica, mentre la bilirubina diretta è idrosolubile e non tossica.

La pediatria moderna nasce dalla clinica medica. Il termine 'Pediatria' compare nella seconda metà dell'800.

Il periodo dell'embrione è caratterizzato dalla formazione dei vari organi. Questo periodo è crucial per lo sviluppo del feto.

Il primo anno di vita di un bambino è suddiviso in periodo neonatale e periodo del lattante. Il periodo neonatale è ulteriormente suddiviso in precoce e tardiva.

La seconda infanzia è il periodo compreso tra i 2 e i 6 anni. In questa fase, il bambino sviluppa capacità cognitive e sociali di base.

La pubertà è la fase di transizione all'età adulta, caratterizzata dalla comparsa dei caratteri sessuali secondari. La durata della pubertà è di circa 4 anni.

La mortalità infantile si riferisce al numero di bambini che muoiono prima di compiere un anno di età. Il tasso di mortalità infantile è diminuito drasticamente nel corso del XX secolo.

Le cause di morte che erano comuni nel passato, come le malattie infettive, sono diminuite grazie all'avvento degli antibiotici e delle cure intensive. Le cause di morte più frequenti oggi sono malformazioni congenite, sindromi e altri fattori.

L'enterite, la polmonite e la bronchite erano tra le cause principali di morte infantile a metà del 1800. Le epidemie di morbillo, difterite, pertosse e poliomelite erano frequenti.

Il dispensario pubblico per lattanti è stato il primo passo verso la diffusione di latte sterile per i bambini. Questo ha contribuito alla diminuzione della mortalità infantile.

La frequenza cardiaca (FC) di un neonato alla nascita è compresa tra 20 e 160 battiti al minuto (bpm). A 1 anno di età, la FC scende a 80-100 bpm, e a 10 anni si stabilizza tra 60 e 80 bpm.

Il respiro del neonato nei primi giorni di vita è irregolare. Nei primi 2-3 anni, la respirazione è diaframmatica, con le coste che si muovono orizzontalmente. Tra i 7 e gli 8 anni, il respiro diventa toraco-addominale, e successivamente toracico.

La frequenza respiratoria (FR) di un neonato alla nascita è tra 40 e 50 atti respiratori al minuto. A 1 anno, la FR scende a 25-30 atti al minuto, e a 12 anni è tra 16 e 18 atti al minuto.

Il calo ponderale fisiologico nel neonato a termine è inferiore al 10% del peso alla nascita. Il calo è maggiore nei neonati prematuri. Il peso minimo si raggiunge in III-IV giornata, con recupero del peso alla nascita tra la X e la XV giornata.

Il funicolo, o cordone ombelicale, connette il feto alla placenta. È composto da due arterie ombelicali, una vena ombelicale, gelatina di Wharton, residui allantoide e residui del dotto onfalo-mesenterico.

Il moncone ombelicale si secca e cade in media in VI-VIII giornata, con cicatrizzazione completa in 7-14 giorni. Un ritardo nella caduta può essere causato dal contatto con liquidi, un'infezione o un difetto immunitario.

La disinfezione quotidiana del moncone ombelicale con garza sterile è importante per prevenire infezioni. I vasi ombelicali rimangono pervi per almeno 10 giorni, offrendo una via di infezione per il circolo generale.

Un'infezione del cordone ombelicale è caratterizzata da arrossamento, gonfiore e secrezione purulenta. La terapia prevede antibiotici topicali (Rifampicina) o sistemici

Il granuloma ombelicale è un'escrescenza tondeggiante, rosa-rossa, umida che si forma dopo la caduta del moncone. È un segno di infezione precedente o in atto. La terapia prevede l'uso di nitrato d'argento

La vernice caseosa è una sostanza protettiva che ricopre la pelle del neonato, composta da sebo, cellule epidermiche, lanugine e detriti cellulari. Una colorazione verdastra della vernice caseosa può indicare sofferenza intrauterina dovuta all'emissione di meconio.

Piccoli puntini bianco-giallastri, cisti da ritenzione sebacea che compaiono soprattutto sul naso e sul viso. Scompaiono nel corso del primo mese di vita.

Macchie grigio-ardesiaci, di grandezza variabile, con contorni poco definiti, tipiche della regione sacrale. Sono depositi di melanina che scompaiono in 1-2 anni.

Piccole dilatazioni dei capillari, che compaiono soprattutto nella nuca, sulle palpebre e sul naso. Scompaiono nel corso del primo anno di vita.

Reazione ormonale del neonato dovuta alla presenza di ormoni materni (estrogeni, progesterone, beta-HCG) o fetali (androgeni) in circolazione. Compaiono tra il terzo e il quarto giorno di vita, regrediscono in 1-2 settimane.

Tumefazione edematosa, di consistenza pastosa, che compare in corrispondenza della regione presentata al parto a causa della differenza di pressione tra l'ambiente intrauterino ed esterno. Scompare in pochi giorni.

Raccolta ematica tra il periostio e l'osso cranico, che può coesistere con una frattura ossea. Si presenta a livello parietale, con una comparsa più tardiva (II-III giorno) e una scomparsa lenta (2-6 settimane).

Raccolta ematica all'interno del muscolo sternocleidomastoideo, che si presenta dopo un parto con presentazione di spalla o podice. La tumefazione è dura e fusiforme, e compare nella prima o seconda settimana di vita.

Diminuzione o assenza dei movimenti respiratori del neonato. Può essere causata da diversi fattori quali malformazioni del sistema nervoso centrale, traumi al momento del parto, infezioni, e insufficienza respiratoria.

Perdita fisiologica di peso che si verifica nel periodo immediatamente successivo alla nascita. È dovuta alla perdita di liquidi e alla cessazione dell'apporto di nutrienti dalla madre.