Le origini della Criminologia

Study Notes

La Criminologia nasce durante l'Illuminismo, quando il crimine viene studiato scientificamente.
Cesare Beccaria, con la sua opera "Dei delitti e delle pene", contribuisce alla nascita dei primi codici e alla diffusione del principio di uguaglianza.
La pena, secondo Beccaria, deve essere inflitta in base al reato commesso, e si inizia a ricercare le cause del delitto.
Si afferma la Scuola Classica, con il pensiero di Cesare Beccaria, che si basa su concetti come il libero arbitrio, l'imputabilità e la pena retributiva.

Quetelet e Guerry, studiando il crimine, lo vedono come un fenomeno sociale, influenzato dal contesto sociale in cui si manifesta, non solo un atto individuale.

Fine XIX secolo: Il crimine viene visto come un fenomeno determinato da specifiche cause, non più come frutto di libera scelta.
Il sistema del doppio binario si afferma, con una distinzione tra responsabilità individuale e fattori determinanti il crimine.
Cesare Lombroso, fondatore dell'antropologia criminale, identifica delle malformazioni fisiche che, secondo la sua teoria, corrispondono a specifiche tipologie criminali.
Lombroso formula due teorie: l'atavismo, che identifica nel comportamento criminale una regressione ad uno stato primordiale, e il criminale nato, che ritiene che il delitto sia causato da malformazioni genetiche.
Lombroso, con il determinismo biologico, sostiene che il delitto sia legato a fattori patologici e ancestrali.

La Psicoanalisi, elaborata da Freud, spiega il gesto criminale attraverso la differenza tra Es, Io e Super-Io.
La Psichiatria si collega ai concetti di punibilità e imputabilità, analizzando la personalità criminale.
La criminologia si focalizza su due macro-aree: la criminogenesi, ovvero l'origine del reato, e la criminodinamica, la modalità con cui il reato è stato commesso.

Il Determinismo sociale sposta l'attenzione dalla persona al contesto socio-ambientale in cui si verifica il crimine.
La Scuola di Chicago, attraverso lo studio dei cerchi concentrici che suddividono la città, dimostra come l'allontanamento dal centro urbano incida sulla criminalità.

L'anomia, secondo Robert Merton, è la discrepanza tra le mete culturali e i mezzi legittimi per raggiungerle.
Il comportamento deviante si verifica quando la società non mette a disposizione di tutti gli individui i mezzi per raggiungere le proprie mete culturali.