La pedagogia fascista

Nel 1937 viene istituito il Ministero per la Cultura Popolare (Minculpop) per coordinare tutte le attività di consenso.La pedagogia fascista
- Il regime fascista concepisce la scuola come strumento per la gestione, la creazione e la manipolazione del consenso popolare.
- Il monopolio dell'informazione e le tecniche di propaganda sono elementi fondamentali.
- La stampa, sottoposta a controllo crescente, viene progressivamente fascistizzata.
- Il regime interviene anche nella propaganda, nel cinema, nel teatro, nel turismo e nel tempo libero.
L'Istituto Luce, fondato nel 1925, proietta cinegiornali obbligatoriamente nelle sale cinematografiche, divenendo il più potente mezzo di propaganda.
Il fascismo enfatizza l'educazione giovanile, dedicando particolare attenzione alle istituzioni assistenziali e alla Gioventù Italiana del Littorio.

I figli della lupa sono i bambini più piccoli.
I balilla sono i ragazzi tra gli 8 e 14 Anni.
Gli avanguardisti sono i giovani tra i 14 e i 18 anni.
Il termine "gerarca" indica le massime autorità del Partito, mentre il "podestà" è il capo delle amministrazioni comunali.

La Gioventù Italiana del Littorio si occupa della preparazione sportiva e spirituale delle nuove generazioni.
I ragazzi ricevono una formazione che li prepara alla vita militare, mentre le ragazze frequentano corsi di preparazione alla vita domestica.

Fondato da Mussolini, è presieduto da Giovanni Gentile.
Basato sulle teorie di Gentile, si concentra sulla formazione di una coscienza nazionale, rappresentando il primo programma sistematico di propaganda di massa.
Lo Stato totalitario, attraverso le associazioni giovanili e la scuola, controlla e persuade le masse.

Il regime nazionalizza il tempo libero, dallo sport al divertimento: crea l'Opera Nazionale Dopolavoro.
Lo sport diventa uno strumento per accrescere il prestigio dell'Italia e per scopi totalitari.
L'atletica leggera, gli sport invernali, il ciclismo, il nuoto, la boxe e il tiro a segno sono gli sport principali.
Lo sport diventa un'attività educativa, promuovendo i valori della "nazione guerriera".
L'attività sportiva stabilisce una gerarchia di valori basata sulla supremazia del più forte.

La "fascistizzazione" della nazione parte da Giovanni Gentile, ministro della pubblica istruzione.
La Riforma Gentile del 1924 è una riforma scolastica che riorganizza contenuti e struttura scolastica.
Lo scopo della Riforma è quello di conferire un nuovo valore al ruolo del docente e allo studio, assegnando alla scuola pubblica il controllo sull'insegnamento.

Limitazione del ruolo del collegio degli insegnanti.
Incremento dei poteri dei presidi per controllare la preparazione, la competenza e l'affidabilità etica, morale, e ideologico-politica dei docenti.
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, composto in parte da membri elettivi, viene privato del potere decisionale.

Obbligo scolastico fino ai 14 anni.
Riqualificazione del settore medio dell'istruzione.
Un esame di Stato molto difficile per selezionare l'élite culturale che dovrà formare la classe dirigente.

La riforma si basa su un'ispirazione filosofica idealistica e anti-scientifica, rifiutando il concetto di una didattica scientificamente fondata.
La filosofia è il centro unificante del sapere umano, sminuendo le discipline non filosofiche o non umanistiche.

L'inserimento della religione cattolica come fondamento di tutta l'istruzione elementare, consolidando il legame tra cultura fascista e tradizione clericale.
L'istituzione dell'Istituto Magistrale, con un corso di studi di 4 anni e una formazione culturale basata sulla filosofia.

L'istituzione dell'Opera Nazionale Balilla nel 1926, con iscrizione obbligatoria all'età di 6 anni, adunate per l'arruolamento, l'addestramento militare e l'indottrinamento politico.
L'Opera Nazionale Balilla si occupa anche della dimensione ricreativa, della formazione, della gestione e creazione di palestre e laboratori, e la diffusione corsi di addestramento professionale.
Il giuramento obbligatorio al regime per tutti i maestri elementari nel 1928.
Il testo unico di Stato definito nel 1929.
L'obbligo di iscrizione al partito per tutti gli insegnanti nel 1933.
Giuseppe Bottai assume il compito di rivoluzionare l'approccio fascista alla scuola e alla formazione.

Viene percepita come insufficiente, eccessivamente letteraria, filosofica, aristocratica, elitaria, inadeguata alle esigenze del regime.

### La pedagogia cattolica

La pedagogia cattolica definisce il significato ideale dell'esistenza in virtù di un vincolo con un'entità creatrice, in una dimensione spirituale e cosmica.
L'uomo si sente più responsabile verso se stesso e gli altri quando è cosciente di questa dipendenza metafisica.
L'approfondimento del problema educativo nel pensiero di Stefanini si basa sul percorso della dipendenza metafisica.

Don Milani denuncia i pregiudizi dei docenti verso i bambini poveri e la proposta di programmi sterili e nozionistici, disconnessi dalla vita reale.
La scuola di Barbiana è come un ospedale che cura i bambini malati, spinti da un sistema educativo che li marginalizza.