Introduzione all'immunità adattativa

Cellule del sistema immunitario adattativo responsabili della produzione di anticorpi.

Cellule del sistema immunitario adattativo che riconoscono e uccidono le cellule infette o tumorali.

Cellule del sistema immunitario adattativo che aiutano altri tipi di cellule immunitarie a svolgere il loro compito.

Componente del patogeno riconosciuta dal sistema immunitario.

Frammenti peptidici dagli 8 ai 14-16 amminoacidi associati a una proteina di membrana detta MHC, esposti da una cellula infetta.

Proteina di membrana che presenta gli epitopi ai linfociti T.

Teoria che spiega il funzionamento del sistema immunitario adattativo.

Numero stimato di linfociti che riconoscono uno specifico antigene in assenza di incontro con l'antigene.

Riconoscono gli stessi PAMP o DAMP, a differenza dei recettori dell'immunità adattativa che sono specifici per l'antigene.

Il TCR è composto da due catene, α e β, ciascuna con una regione variabile (Vα e Vβ) che si lega all'antigene, una regione costante (Cα e Cβ), una regione transmembrana e una piccola regione citoplasmatica.

Le molecole CD3 e le catene ζ (zeta) sono componenti essenziali del complesso del TCR che trasmettono il segnale all'interno della cellula.

Il TCR è un recettore che riconosce l'antigene presentato dalle molecole MHC.

Il TCR è variabile grazie al riarrangiamento genico che determina una combinazione unica di regioni V, D e J.

I motivi ITAM sono sequenze di amminoacidi che possono essere fosforilate, il che consente l'attivazione di tirosinchinasi e altri enzimi coinvolti nella trasduzione del segnale.

Un meccanismo di difesa precoce, sempre presente nella cellula, che non necessita di un'esposizione precedente all'agente patogeno. Include meccanismi come apoptosi, autofagia e silenziamento dell'RNA.

Il sistema immunitario che si attiva in risposta a un'infezione. Riconosce pattern molecolari comuni ai patogeni (PAMP) tramite recettori di riconoscimento di pattern (PRR).

Il sistema immunitario che si adatta e impara a riconoscere gli antigeni specifici di un patogeno. Offre una memoria immunologica, permettendo una risposta più rapida ed efficace in caso di reinfezione.

Il passaggio di anticorpi dalla madre al feto attraverso la placenta. Fornisce al neonato una protezione passiva dalle infezioni fino allo sviluppo del suo sistema immunitario.

La capacità del sistema immunitario adattativo di rispondere in modo più rapido ed efficace a un patogeno che ha già incontrato in precedenza, grazie alla memoria immunologica.

La capacità del sistema immunitario di distinguere tra strutture self (proprie) e non-self (esterne) per evitare di attaccare le cellule dell'organismo.

MHC di classe 1 è un polipeptide polimorfico che si associa ad una catena non polimorfica (β2-microglobulina). Le regioni α1 e α2 del polipeptide creano la tasca di legame del peptide, mentre la regione α3 si associa alla β2-microglobulina. I residui più polimorfici si trovano nelle regioni α1 e α2.

La regione α3 di MHC di classe 1 si associa alla β2-microglobulina, creando un sito di legame per il corecettore CD8. Quindi, i linfociti CD8 legano le MHC di classe 1.

Le molecole MHC di classe 1 non vengono espresse in membrana se mancano la β2-microglobulina o il peptide legato. Sono necessari tutti e tre i componenti (polipeptide, β2-microglobulina e peptide).

Tutte le cellule nucleate esprimono MHC1, quindi presentano peptidi self (prodotti dalla stessa cellula, processati e caricati su MHC1).

MHC di classe 2 è composta da due catene, codificate da diversi geni. Le regioni α1 e β1 legano il peptide, mentre le regioni α2 e β2, meno polimorfiche, legano CD4.

MHC di classe 2 può legare più peptidi, ma solo uno alla volta. Le molecole MHC ricircolano e legano peptidi con affinità più alta, tornando in membrana.

Le cellule nucleate esprimono MHC1 e attivano i linfociti CD8, le APC (Antigen Presenting Cells) esprimono sia MHC1 che MHC2 e attivano sia linfociti CD4 che CD8.

La specificità di reazione ad un determinato antigene è determinata dalla selezione timica. Non è la molecola MHC o il recettore a distinguere se il peptide è self o non self.

Nel sistema immunitario, l'antigene è una molecola che viene riconosciuta dal sistema immunitario e che può innescare una risposta immunitaria. L'antigene può essere una proteina, un polisaccaride, un lipide o un altro tipo di molecola.

Il complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) di classe 2 (MHC2) presenta antigeni ai linfociti T CD4+. Questo è essenziale per attivare una risposta immunitaria mediata da linfociti T helper, che a loro volta possono attivare altre cellule immunitarie come i linfociti B e i linfociti T CD8+.

Le cellule dendritiche di tipo 1 possono trasportare materiale dai lisosomi al citosol. Questo processo, chiamato traslocazione retrograda, consente la presentazione dell'antigene su MHC1, attirando quindi i linfociti T CD8+.

Le cellule in grado di presentare antigeni su entrambi MHC1 e MHC2 sono chiamate "cross-presentanti". Questo consente loro di attivare sia i linfociti T CD4+ sia i linfociti T CD8+, aumentando la risposta immunitaria.

La radioterapia e la chemioterapia possono danneggiare il midollo osseo, che è il sito di produzione di molte cellule del sangue, tra cui linfociti T e B. Questo può portare a una diminuzione della risposta immunitaria.

Ogni molecola MHC può legare solo un tipo di peptide alla volta. Questo spiega la specificità della risposta immunitaria adattativa, in cui ogni linfocita T riconosce un particolare antigene.

TAP (Trasportatore di membrana del reticolo) è una proteina che trasporta peptidi dal citoplasma nel reticolo endoplasmatico, dove vengono caricati su MHC1.

La carenza o la riduzione di MHC1 sui leucociti può indicare un problema con la presentazione dell'antigene ai linfociti T CD8+, portando a difetti nell'immunità cellulo-mediata.

La mancanza di CD8+ nei linfociti T suggerisce un possibile problema con la presentazione dell'antigene tramite MHC1, che è responsabile dell'attivazione di questi linfociti.

La presenza di alti livelli di IgG indica un'intensa attività della risposta umorale, mentre il basso livello di anticorpi contro l'influenza e l'EBV indica un'immunità inadeguata contro questi virus.

Eredità autosomica recessiva del gene dell'MHC1 può causare un deficit nella presentazione dell'antigene ai linfociti T CD8+ e conseguente suscettibilità alle infezioni.