Evoluzione storica dei diritti umani

Diritti fondamentali dell'essere umano, spesso protetti a livello internazionale.

Sistema di protezione dei diritti umani, prima dell'istituzione delle Nazioni Unite, debole e basato principalmente sul diritto interno.

Insieme delle norme giuridiche vigenti in un determinato ambito politico-territoriale e momento temporale, imposto dallo Stato.

Concezione che limitava la possibilità di intervenire nelle questioni interne degli Stati riguardanti i diritti umani.

Obbligo per gli Stati di riparare le violazioni dei diritti umani.

Obblighi di diritto internazionale che valgono per ogni Stato.

Violazione dei diritti umani che determina una responsabilità aggravata.

Intervento di uno o più Stati in un altro paese, per motivi umanitari.

Le sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo hanno effetti vincolanti sull'ordinamento giuridico italiano, obbligando lo Stato italiano ad adeguarsi alle decisioni della Corte.

L'ONU ha vari organi che monitorano e garantiscono il rispetto delle convenzioni sui diritti umani. Alcuni includono l'Assemblea generale, il Consiglio economico e sociale e il Consiglio per i diritti umani.

Il Consiglio di Sicurezza può intraprendere azioni, come sanzioni, nei confronti di Stati che violano gravemente i diritti umani.

Il Consiglio di Sicurezza può imporre sanzioni individuali a persone collegate a violazioni dei diritti umani. Questo tipo di sanzioni è spesso definito 'smart sanctions'.

I diritti umani sono spesso classificati in categorie, come diritti civili, politici, economici, sociali e culturali.

Lo Stato ha l'obbligo di proteggere il diritto alla vita dei propri cittadini e di non causare la morte di individui.

La tortura e i trattamenti inumani o degradanti sono vietati in modo assoluto dal diritto internazionale.

Alcuni Stati hanno una giurisdizione penale universale in relazione al crimine di tortura, consentendo di perseguire individui per crimini commessi all'estero.

Non implica che tutti gli individui abbiano gli stessi diritti con lo stesso contenuto in ogni area geografica. La loro applicazione varia a seconda del contesto e delle convenzioni regionali.

Accordi tra Stati di una determinata area geografica per proteggere i diritti umani.

Possibilità per uno Stato di apportare limitazioni o eccezioni durante la ratifica di un trattato sui diritti umani.

Possibilità per uno Stato di non applicare le norme del trattato in determinate circostanze, come specificato nelle clausole di deroga.

Non implica una condivisione globale uniforme dei valori sottostanti ai diritti umani.

Documento che evidenzia la necessità di considerare i diritti umani nel contesto dinamico e evolutivo dei Paesi asiatici.

Trattati internazionali per il rispetto dei diritti umani in situazioni di crisi o conflitto.

La mancata applicazione di trattati umanitari da parte di Stati membri dell'ONU può incidere negativamente sui popoli vulnerabili.

I diritti umani, pur considerati immanenti, possono essere limitati, anche significativamente, in situazioni di emergenza, tramite deroghe nei trattati.

Le teorie basate sul diritto naturale o concetti simili sono spesso vaghe nel definire specificamente quali diritti siano protetti, e ciò varia a seconda della fonte e degli impegni degli Stati.

La genericità nella tutela dei diritti umani potrebbe portare a una protezione inferiore dei diritti individuali e collettivi

Per i diritti umani siano effettivi, è necessario uno Stato che garantisca la loro applicazione pratica.

Può esserci un contrasto tra diritti individuali o collettivi, o tra quelli e gli interessi dello Stato (ad esempio, ordine pubblico o sicurezza).

Un esempio di potenziale conflitto è la libertà religiosa, che potrebbe scontrarsi con altri diritti individuali o l'interesse pubblico.

Alcune pratiche religiose, pur considerate legate a un diritto, potrebbero entrare in conflitto con gli essenziali diritti umani di vita e dignità.

Sono situazioni che possono giustificare delle limitazioni, temporanee o di altra natura, ai diritti umani.

La convinzione che le norme, i valori e le credenze di una cultura siano validi solo all’interno di quella cultura e non possano essere giudicati da un altro punto di vista.

Situazione in cui valori e norme di culture diverse entrano in conflitto, rendendo difficile trovare una soluzione.

Valori fondamentali come la sicurezza dello Stato e dei suoi cittadini che possono prevalere anche su principi di relativismo culturale.

Principio che richiede che le misure adottate da uno Stato siano proporzionate alla gravità della minaccia da contrastare.

La distinzione tra diritti che proteggono l'individuo e i diritti che proteggono gruppi o popolazioni.

Teoria che riconosce che alcuni diritti umani possono essere sia individuali che collettivi allo stesso tempo.

Riconosce che alcuni diritti riguardano non solo l'individuo, ma anche gruppi o popolazioni, come il diritto all'autodeterminazione.

Come i diritti umani sono applicati nella pratica, anche quando il diritto è ambiguo.

Principio fondamentale del diritto penale che afferma che nessuno può essere punito per un reato se non è previsto dalla legge. Include il 'nullum crimen sine lege' (nessun reato senza legge) e il 'nulla poena sine lege' (nessuna pena senza legge).

Stabilisce che una legge penale non può applicarsi a fatti avvenuti prima della sua entrata in vigore. Sostanzialmente, non possono esserci pene retroattive.

Principio che garantisce ad entrambe le parti coinvolte in un processo, accusa e difesa, la possibilità di presentare le proprie prove e argomentazioni.

Principio che afferma che le misure adottate da uno Stato, siano esse limitazioni di diritti o sanzioni, devono essere proporzionate all'obiettivo che si intende raggiungere.

Questo significa che molti principi di diritto interno sono stati integrati in norme consuetudinarie (basate sulla pratica) e pattizie (trattati internazionali) riguardanti i diritti umani. In altre parole, questi principi sono diventati una parte fondamentale delle leggi internazionali.