Diritto di Famiglia - Set Domanda di Esame (PARZIALE FINO A PAGINA 20)

Una famiglia composta da un genitore e almeno un figlio.

Due persone che vivono insieme come una coppia, senza essere sposate.

Una riforma che ha modificato le procedure per la separazione e il divorzio.

La famiglia italiana si fonda sul principio di monogamia.

Sono riconosciute e tutelate dalla legge.

Un ramo del diritto che regola i rapporti familiari.

La Costituzione italiana riconosce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

I figli hanno diritto all’educazione, al mantenimento e all’istruzione, anche se nati fuori dal matrimonio.

I genitori sono obbligati ad occuparsi dei figli, in quanto la procreazione comporta l'assunzione di responsabilità.

I figli hanno diritto al mantenimento, all’educazione e all’istruzione.

Il matrimonio è fondato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi.

La Repubblica agevola le famiglie numerose.

Ha sostituito la struttura autoritaria della famiglia con una struttura basata sull'uguaglianza morale e giuridica tra i coniugi.

Il regime patrimoniale legale tra coniugi è la comunione legale.

Prima del 1975, la donna era subordinata al marito, l’adulterio della moglie era considerato più grave di quello del marito, e la donna era obbligata a seguire il marito dovunque voglia.

La valorizzazione dell’attività casalinga risale alla riforma del diritto di famiglia del 1975.

Prima del 1975 vi erano grosse differenze tra figli legittimi e figli naturali. Oggi vi è parità tra figli nati all’interno e fuori dal matrimonio.

Il coniuge della figlia.

Il marito della sorella.

Il legame che unisce le persone che discendono dallo stesso capostipite.

I figli, i coniugi e gli ascendenti sono obbligati a fornire alimenti ai loro familiari bisognosi.

Tutti i bambini hanno diritto al riposo, al tempo libero e al gioco.

La famiglia è fondamentale per il bambino, tranne in casi di maltrattamenti o trascuratezza.

I bambini hanno diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza, e ad essere istruiti.

I bambini hanno diritto a essere ascoltati in ogni procedimento che li riguarda, se capaci di discernimento.

Non discriminazione, diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, superiore interesse del minore, ascolto delle opinioni del fanciullo.

Matrimonio celebrato in chiesa.

Matrimonio celebrato in comune.

Il matrimonio è considerato la comunione di vita materiale e spirituale tra coniugi, secondo il Codice Civile.

In Italia sono riconosciuti i matrimoni civile, concordatario e i matrimoni celebrati davanti a ministri di culto di altre confessioni religiose con una previa registrazione.

L'obbligo di vivere insieme, la comunione dei beni e l'obbligo alla fedeltà contribuiscono a dare unità alla coppia.

Procedimento che precede la celebrazione del matrimonio, volto a rendere pubblico l'intento dei futuri sposi di unirsi in matrimonio, con l'obiettivo di consentire a eventuali oppositori di farsi avanti.

Un impegno, spesso non vincolante, preso da due persone di sposarsi. Il promittente è libero di revocare la promessa, anche se scritta o accompagnata dalla richiesta di pubblicazione.

L'ufficiale di Stato civile durante la celebrazione del matrimonio deve: leggere gli articoli 143, 144, 147 del Codice Civile, ricevere il consenso di entrambi i coniugi e dichiarare che le parti sono unite in matrimonio.

Richiesta formale presentata dal futuro sposo o dalla futura sposa all'ufficiale di stato civile per l'affissione delle pubblicazioni matrimoniali, che non è mai rifiutabile.

Matrimonio tra persone di diversa cittadinanza. La legge applicabile è quella dello Stato di residenza comune al momento delle nozze o la legge nazionale di almeno uno dei nubendi.

Le condizioni o i termini imposti dai futuri sposi durante la manifestazione di volontà di sposarsi rendono il matrimonio nullo.

Autorizzazione speciale per il matrimonio in casi particolari, ad esempio, tra persone legate da un vincolo di parentela o affinità.

In Italia, l'età minima per sposarsi è 18 anni.

Una condizione che impedisce la validità di un matrimonio, ad esempio, la mancanza di libertà di stato. Alcuni impedimenti possono essere dispensabili, altri no.

Impossibilità di contrarre un nuovo matrimonio per un certo periodo di tempo, applicabile ad esempio, per la donna dopo lo scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio.

Impedimenti matrimoniali che possono essere superati con un'autorizzazione speciale, ad esempio, la parentela in linea collaterale di terzo grado.

Errori che rendono nullo il matrimonio, se riguardano l'identità della persona, le qualità personali del coniuge o l'esistenza di una condanna a carico dell'altro coniuge.

Il matrimonio di una persona che, al momento della celebrazione, non era in grado di intendere e di volere è nullo.

Il matrimonio contratto senza reale volontà di creare un vincolo coniugale, ad esempio, con lo scopo di ottenere benefici economici o legali.

La minaccia di un male ingiusto, che costringe il futuro sposo o la futura sposa a contrarre matrimonio, rende il matrimonio nullo.

Fattori che possono invalidare il consenso matrimoniale, come l'errore, il dolo, la violenza e il timore di eccezionale gravità.

Il consenso è viziato anche se il futuro sposo o la futura sposa non conosce gli effetti del matrimonio.

Matrimonio concordatario che non è stato registrato all'anagrafe e, quindi, non produce effetti civili.

La convivenza di una coppia sposata con rito concordatario, per un periodo superiore ai tre anni, preclude la dichiarazione di efficacia della sentenza di nullità pronunciata dal tribunale ecclesiastico.

Obblighi reciproci tra i coniugi stabiliti dal Codice Civile.

Fiducia, lealtà, stima, solidarietà, assistenza reciproca, costanza e rispetto sono i valori fondamentali che devono caratterizzare i rapporti personali tra i coniugi.

I coniugi devono concordare l'indirizzo della vita familiare, che riguarda la scelta dell'abitazione e non le decisioni individuali.

Il modello famigliare moderno si basa sull'uguaglianza morale e giuridica tra i coniugi.

Ciascun coniuge è obbligato a contribuire ai bisogni della famiglia secondo le proprie sostanze e le proprie capacità di lavoro, sia professionale che casalingo.

Il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquisire la cittadinanza italiana dopo il matrimonio, se risiede legalmente da almeno tre anni nel territorio della Repubblica.

Il Codice Civile del 1942 prevedeva un modello di famiglia patriarcale, con il marito come capo famiglia e la moglie subordinata.

Il regime patrimoniale legale tra i coniugi, che prevede la comunione dei beni acquisiti durante il matrimonio.

Le norme relative al regime patrimoniale dei coniugi. In Italia, il regime patrimoniale primario è la comunione legale.

La divisione dei beni comuni al momento dello scioglimento della comunione legale.

I beni acquistati da ciascun coniuge prima del matrimonio, per successione o donazione, restano di proprietà esclusiva di ciascuno.

La comunione legale si scioglie al momento della sentenza di separazione personale.

Le spese per il mantenimento della famiglia, le obbligazioni contratte congiuntamente dai coniugi, ed i carichi dell’amministrazione gravano sui beni della comunione.

Il fondo patrimoniale deve essere costituito da beni immobili, mobili registrati o titoli di credito nominativi.

Il genero dell'imprenditore che lavora in maniera continuativa nell'impresa familiare ha diritto di partecipare all'impresa familiare.

Possono partecipare all'impresa familiare il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo.

Il fondo patrimoniale può essere costituito solamente dai coniugi, dalle parti dell'unione civile e dalle coppie conviventi.

L'esecuzione sui beni del fondo non può aver luogo se le obbligazioni sono state contratte per il sostentamento della famiglia o per la gestione della casa familiare.

Accordi tra i futuri sposi sulla gestione dei loro beni, come la separazione dei beni. Le convenzioni non possono derogare ai diritti e ai doveri che nascono dal matrimonio.

Regole che regolano la separazione tra i coniugi, contenute nella Legge 898 del 1970.

Motivi che portano alla fine del matrimonio, come la morte, il divorzio, la separazione e la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario.

Regole che regolano il divorzio tra i coniugi, contenute nella Legge 898 del 1970.

La riconciliazione tra i coniugi fa venire meno gli effetti della separazione.

La separazione può essere consensuale o giudiziale.

Le pubblicazioni matrimoniali sono un procedimento che precede la celebrazione del matrimonio. Servono a rendere pubblico l'intento dei futuri sposi di unirsi in matrimonio e a permettere a eventuali oppositori di farsi avanti.

La promessa di matrimonio non vincola in nessun modo il promittente, che rimane libero di addivenire o meno alle nozze. Anche se la promessa è scritta o accompagnata dalla richiesta di pubblicazione, non ha valore legale.

La richiesta di pubblicazione non può essere rifiutata dall'ufficiale di stato civile. È un adempimento necessario per procedere al matrimonio.

Nel caso di matrimonio misto, la forma può essere la legge del luogo di celebrazione, la legge dello Stato di comune residenza nel momento delle nozze o la legge nazionale di almeno uno dei nubendi al momento della celebrazione.

Nel caso in cui la manifestazione di volontà degli sposi di prendersi in marito e moglie contenga condizioni e termini, il matrimonio è nullo. I coniugi non sono legalmente sposati.

La dispensa per matrimonio può essere concessa in casi particolari, come per esempio tra figli adottivi della stessa persona, tra l'adottato e il coniuge dell'adottante, o tra lo zio e la nipote.

Un impedimento matrimoniale è una condizione che impedisce la validità di un matrimonio. Può essere, ad esempio, la mancanza di libertà di stato. Alcuni impedimenti sono dispensabili, altri no.

Ai sensi dell'art 89, dopo lo scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti civili del precedente matrimonio, una donna può contrarre un nuovo matrimonio solo dopo 300 giorni.

Gli impedimenti dispensabili sono quelli che possono essere superati con un'autorizzazione speciale. Ad esempio, la parentela in linea collaterale di terzo grado può essere dispensata.

L'errore deve cadere su un elemento essenziale del matrimonio per essere considerato vizio del consenso. Devono riguardare l'identità della persona, le qualità personali del coniuge o l'esistenza di una condanna a carico dell'altro coniuge.

Il matrimonio di un incapace naturale, una persona che al momento della celebrazione non era in grado di intendere e di volere, è nullo.

La simulazione del matrimonio è il caso in cui il matrimonio è contratto senza reale volontà di creare un vincolo coniugale. Ad esempio, per ottenere benefici economici.

La violenza è un vizio del consenso matrimoniale quando è presente una minaccia di un male ingiusto che costringe un futuro sposo o una futura sposa a contrarre matrimonio.

I vizi del consenso matrimoniale sono: errore, dolo, violenza e timore di eccezionale gravità. Questi fattori rendono nullo il matrimonio.

Anche se il futuro sposo o la futura sposa non conosce gli effetti del matrimonio, il consenso è comunque viziato. Il matrimonio è nullo.

Il matrimonio concordatario non trascritto non produce effetti civili. Se una coppia si sposa in chiesa ma non registra il matrimonio all'anagrafe, la loro unione non è riconosciuta legalmente.

La convivenza di una coppia sposata con rito concordatario per un periodo superiore ai tre anni preclude la dichiarazione di efficacia della sentenza di nullità pronunciata dal tribunale ecclesiastico.

Secondo il Codice Civile, i coniugi hanno dei diritti e degli obblighi reciproci. Ad esempio, devono vivere insieme, devono essere fedeli e sono obbligati a contribuire ai bisogni della famiglia.

La fiducia, la lealtà, la stima, la solidarietà, l'assistenza reciproca, la costanza e il rispetto sono i valori fondamentali che devono caratterizzare i rapporti personali tra i coniugi.

I coniugi devono concordare l'indirizzo della vita familiare. Questo significa decidere dove abiterà la famiglia, ma non riguarda le decisioni individuali di ciascuno.

Il modello famigliare moderno si basa sull'uguaglianza morale e giuridica tra i coniugi. La riforma del 1975 ha introdotto l'uguaglianza di genere nel diritto di famiglia.

Ciascun coniuge è obbligato a contribuire ai bisogni della famiglia secondo le proprie sostanze e le proprie capacità di lavoro, sia professionale che casalingo.

Il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquisire la cittadinanza italiana dopo il matrimonio, se risiede legalmente da almeno tre anni nel territorio della Repubblica.

Il Codice Civile del 1942 prevedeva un modello di famiglia patriarcale, con il marito come capo famiglia e la moglie subordinata.

Il regime patrimoniale legale tra i coniugi è la comunione legale. Significa che tutti i beni acquisiti durante il matrimonio diventano di proprietà comune.

Il regime patrimoniale primario è la comunione legale. Sono le norme che regolano la gestione dei beni tra i coniugi.

La comunione de residuo è la divisione dei beni comuni al momento dello scioglimento della comunione legale. Si dividono tutti i beni accumulati durante il matrimonio.

I beni personali sono quelli acquistati da ciascun coniuge prima del matrimonio, per successione o donazione. Restano di proprietà esclusiva di ciascuno.

La comunione legale si scioglie al momento della sentenza di separazione personale.

Le spese per il mantenimento della famiglia, le obbligazioni contratte congiuntamente dai coniugi e i carichi dell’amministrazione gravano sui beni della comunione.

I beni acquistati da ciascun coniuge prima del matrimonio, per successione o donazione, restano di proprietà esclusiva di ciascuno.