Definizione Normativa di Democrazia

Il sistema politico in cui l'esecutivo (governo) dipende dal legislativo (parlamento) per la fiducia. Il parlamento può sfiduciare il governo e sostituire il Primo Ministro se necessario, ma è meno probabile che voti contro le proposte di legge del governo.

Il capo del governo in un sistema parlamentare. Il Primo Ministro è il leader politico del governo e viene nominato dal capo dello stato (re o presidente) dopo aver ottenuto la fiducia del parlamento.

Il voto in cui il parlamento esprime la sua fiducia o sfiducia in un governo o in una sua specifica proposta di legge.

Nel sistema parlamentare il Primo Ministro deve tenere conto delle richieste dei partiti alleati per ottenere la fiducia del parlamento. Se un solo partito ha la maggioranza, il Primo Ministro ha maggiore autonomia.

Nel sistema parlamentare, il capo dello stato ha un ruolo principalmente simbolico e di garante dell'unità nazionale.

Un metodo utilizzato per classificare i paesi in base al loro livello di libertà politica e civile. Assegna un punteggio da 1 a 7, con 1 che indica la massima garanzia e 7 la massima limitazione.

I paesi classificati come "liberi" in base all'indagine Freedom House. Possono avere democrazie liberali e rispettare i diritti politici e le libertà civili.

I paesi classificati come "parzialmente liberi" in base all'indagine Freedom House. Hanno spesso democrazie elettorali ma le libertà civili potrebbero essere limitate.

I paesi classificati come "non liberi" in base all'indagine Freedom House. Caratterizzati da regimi autoritari o dittatoriali, limitano le libertà politiche e civili.

Un indice che misura il livello di democrazia in un paese, basandosi su due punteggi che vanno da 0 a 10: uno per le caratteristiche democratiche e uno per le caratteristiche autocratiche. La differenza tra i due punteggi determina la posizione del paese sulla scala da -10 a +10.

Un paese con un punteggio di democrazia superiore a 4 nell'indagine Polity. Considerato un paese democratico.

Il confronto tra diversi metodi di misurazione della democrazia, evidenziando le differenze nelle definizioni concettuali e negli indicatori utilizzati.

Una situazione in cui un paese sta passando da un regime autoritario a un regime democratico o viceversa.

Forma di governo in cui il potere è detenuto da un singolo individuo o da un ristretto gruppo di persone, senza limiti costituzionali o controlli democratici.

Tipo di autocrazia in cui il potere è ereditario, come nelle famiglie reali.

Tipo di autocrazia in cui il potere è detenuto da un partito unico, spesso basato su una forte ideologia e con un forte controllo sul popolo.

Tipo di autocrazia che si basa sul potere militare, con il leader che arriva al potere tramite un colpo di stato.

Tipo di autocrazia con un'apparente democrazia, ma con elezioni non libere ed eque. Il partito dominante controlla il sistema politico.

Autocrazia in cui la coalizione dominante ruota intorno a un singolo leader, concentrando tutto il potere nelle sue mani.

Forma di governo che si basa sull'ideologia e cerca di trasformare radicalmente la società con un controllo totale su ogni aspetto della vita.

Tipo di dittatura personale caratterizzata da un governo autoritario e repressivo, spesso senza un'ideologia definita.

La democrazia sostanziale si basa sull'idea che un sistema democratico debba garantire specifici risultati, come la giustizia sociale e l'occupazione piena. Questo approccio però assume l'esistenza di una visione univoca e condivisa di giustizia, ignorando il fatto che tale concetto è spesso oggetto di conflitto.

Questa teoria afferma che la democrazia è definita dai suoi processi e dalle sue istituzioni, come le elezioni libere e il suffragio universale. L'enfasi è sulla partecipazione popolare e sulla competizione politica, piuttosto che sui risultati specifici.

Dahl identifica diverse garanzie istituzionali che caratterizzano un regime democratico, tra cui: elezioni libere, corrette e ricorrenti; diritto di voto per tutti i cittadini adulti; libertà di espressione e associazione; accesso a fonti di informazione alternative.

Si riferisce a quei regimi che soddisfano i requisiti minimi di una democrazia procedurale, come elezioni libere e suffragio universale, ma non necessariamente garantiscono le libertà civili o altre caratteristiche cruciali della democrazia sostanziale.

Un'organizzazione che conduce un'indagine annuale per valutare il livello di libertà politica e civile in tutto il mondo, basandosi su un questionario con 25 domande.

Per determinare il grado di democraticità di un regime, vengono analizzati diversi fattori importanti, come l'esistenza di elezioni libere e corrette, il diritto di voto per tutti i cittadini adulti, la libertà di espressione e di associazione e l'accesso a fonti alternative di informazione.

Un sistema politico in cui i governanti vengono scelti attraverso elezioni competitive, con un suffragio universale che garantisce la partecipazione di tutti i cittadini. Questa definizione minima di democrazia è basata sul processo decisionale attraverso il voto.

Un periodo storico caratterizzato da un'ampia diffusione della democrazia in un numero crescente di paesi.

Un periodo storico caratterizzato da un calo significativo del numero di paesi democratici, con un ritorno a regimi autoritari.

La prima ondata di democratizzazione è iniziata con il passaggio dal 1800 al 1920 e ha visto un aumento significativo dei Paesi democratici, mentre il primo reflusso ha avuto luogo tra gli anni '30.

La seconda ondata di democratizzazione ha avuto luogo subito dopo la Seconda guerra mondiale, con un successivo reflusso negli anni '50 e '60.

La terza ondata di democratizzazione ha avuto inizio a metà degli anni '70 e, fino ad ora, non ha subito alcun reflusso.

La teoria della modernizzazione di Weber sostiene che lo sviluppo economico è un fattore chiave per la diffusione della democrazia, creando una società più ricca e complessa con una crescente classe media che si batte per i propri diritti.

Secondo Przeworski, le democrazie hanno maggiori probabilità di sopravvivere in Paesi con alti livelli di reddito pro capite, istruzione, una distribuzione della ricchezza più equa, una forte alternanza di governi e un sistema parlamentare.

Weber sostiene che l'etica calvinista, enfatizzando l'autonomia individuale e la ricerca dell'autorealizzazione, ha contribuito alla diffusione della democrazia in alcune parti del mondo.

Nella forma di governo presidenziale, il capo del governo, il presidente, è eletto direttamente dal popolo, separatamente dai membri del Parlamento, garantendo una legittimazione popolare indipendente. Questo distingue il potere esecutivo dal potere legislativo.

Il mandato del Presidente e del Parlamento, nel presidenzialismo, hanno una durata fissa e non sono influenzati da eventi politici come la mancata fiducia di uno nei confronti dell'altro. Entrambi hanno il loro programma indipendente.

Il presidenzialismo prevede una netta separazione di poteri tra esecutivo e legislativo, con il Presidente che non necessita di fiducia parlamentare per governare. Il Parlamento ha il potere di controllare il Presidente e di sfiduciarlo solo attraverso l'impeachment, una procedura complessa e rara.

Il Parlamento ha il potere di controllare il Presidente e di sfiduciarlo tramite l'impeachment, che è un processo formale composto da diverse fasi e richiede la maggioranza dei voti dei membri del Parlamento. Questo procedimento è raramente usato.

Il Presidente, pur non dipendendo dal Parlamento per la sua nomina, può essere ostacolato nel suo processo decisionale dal Parlamento. Il Presidente ha il potere di veto, che può essere totale o parziale.

Il Presidente, pur non dipendendo dalla fiducia parlamentare, deve però negoziare con il Parlamento per ottenere la piena approvazione delle leggi. Questo può creare conflitti e rallentamenti nel processo decisionale.

Il Presidente non ha il diritto di intavolare leggi, ma può solo appoggiarle o bloccarle. Il Parlamento ha il potere di iniziativa legislativa, creando nuove leggi.

In un sistema presidenziale, il conflitto tra Presidente e Parlamento può portare a una situazione di stallo, in cui le decisioni vengono bloccate o rallentate in modo significativo, ostacolando il processo decisionale.