Comunicazione Infanzia: Approcci Educativi

Bambini che presentano difficoltà nell'apprendimento, spesso con rigidità di pensiero e difficoltà con concetti astratti.

Un metodo efficace per aiutare i bambini con problemi cognitivi a comprendere concetti e comportamenti attraverso l'osservazione e la replica di modelli.

La capacità del cervello di cambiare e adattarsi, soprattutto nei primi anni di vita, in risposta a esperienze e stimoli.

Interventi educativi iniziati in giovane età per stimolare lo sviluppo cognitivo e comportamentale, soprattutto nei casi di disabilità.

Condizioni che comportano difficoltà significative in diverse aree dello sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo, richiedendo interventi specialistici.

Un ambiente scolastico che promuove l'integrazione di tutti i bambini, individualizzando gli approcci educativi per affrontare le esigenze di ogni bambino.

Una relazione fondata sul rispetto reciproco, l'empatia e il calore affettivo, cruciale per l'apprendimento e il benessere del bambino.

L'apprendimento che considera le esigenze individuali di ogni studente, comprese quelle con deficit mentali, in un ambiente collaborativo e stimolante.

Il processo di acquisizione di conoscenze e capacità intellettuali. Nel caso di bambini con deficit mentali, l'approccio deve essere adattivo e motivante.

Coinvolgimento attivo del bambino con il suo ambiente attraverso attività che stimolano i sensi e il movimento.

La capacità di usare simboli (parole, immagini) per rappresentare concetti e comunicare.

Il processo di inclusione di un individuo nella società, che promuove il contatto e la collaborazione sociale.

Un approccio educativo personalizzato che tiene conto delle capacità e delle esigenze specifiche di ciascuno.

Lo stimolo interno che spinge un bambino ad apprendere e impegnarsi nelle attività.

Un ambiente che mette a proprio agio il bambino e lo ispira a imparare.

Le attività progettate per aiutare i bambini a imparare.

Processo di acquisizione del linguaggio nei primi anni di vita, attraverso stimolazioni specifiche. Importanti le interazioni verbali e la presentazione di stimoli visivi.

Ninne nanne, filastrocche e interazioni verbali per favorire l'acquisizione del linguaggio nei primi mesi di vita.

Storie e immagini per coinvolgere il bambino in attività manipolative, stimolando lo sviluppo del linguaggio e le capacità cognitive.

Raccontare storie, recitare ninne nanne e filastrocche regolarmente (10-15 minuti al giorno) per sviluppare ulteriormente il vocabolario del bambino.

Disturbo da Iperattività e Deficit di Attenzione, caratterizzato da difficoltà di apprendimento, comportamenti disorganizzati e impulsivi.

Identificazione del disturbo ADHD. È importante differenziarlo da un semplice comportamento vivace.

Strategie educative e/o terapeutiche specifiche per bambini con ADHD per affrontare difficoltà di apprendimento, comportamenti disorganizzati e impulsivi.

Il disturbo ADHD colpisce circa il 4% dei bambini in età scolare, con una prevalenza maggiore nei maschi.

Un ambiente non adeguatamente gestito può aggravare l'esperienza del bambino con ADHD, ma non è considerato causa del disturbo.

Disturbo caratterizzato da deficit di attenzione, iperattività e impulsività, causato da problemi neurologici e metabolici cerebrali.

A 2 anni, il vocabolario medio raggiunge circa 200 parole.

A 3 anni, il vocabolario può arrivare fino a 900 parole e vengono usati correttamente plurale, numeri e pronomi personali.

Problemi nel mantenere l'attenzione focalizzata su un compito o attività per un periodo prolungato, con facilità di distrazione.

Dopo i 18 mesi, i bambini iniziano a formulare frasi di tre parole, includendo il verbo.

Eccessiva attività motoria e agitazione, spesso inappropriate ed eccessive rispetto al contesto.

Azione senza pensare alle conseguenze, risposte immediate e rapide senza pianificazione.

A 3 anni, i bambini sono in grado di costruire frasi complete con articoli, verbi, congiunzioni e avverbi.

Il linguaggio raggiunge la piena maturazione intorno ai 7-8 anni.

Capacità di controllare emozioni, comportamenti e impulsi, organizzare attività e tempo.

Il linguaggio, come la motricità e la percezione, si sviluppa in sequenza temporale.

Danni o disfunzioni delle aree cerebrali coinvolte nell'attenzione e nel controllo degli impulsi.

I disturbi del linguaggio hanno diverse cause e presentano sintomi vari.

Sostanze chimiche nel cervello che trasmettono segnali tra le cellule nervose.

L'emisfero sinistro è coinvolto nella produzione e comprensione del linguaggio parlato e scritto.

Contesto scolastico dove avvengono le interazioni tra studenti, insegnanti e materiale.

Partecipazione attiva dei genitori nell'assistenza e nell'educazione del figlio con ADHD.

L'emisfero non dominante (solitamente destro) è coinvolto in funzioni non verbali come la motricità e l'emotività.

Caratterizzato da un vocabolario ridotto, difficoltà nell'apprendere nuove parole, frasi semplici e omesse.

Comprende sintomi di entrambi i disturbi: difficoltà nell'espressione e nella comprensione di parole, frasi.

Riguarda gli errori nella produzione, nell'utilizzo e rappresentazione dei suoni del linguaggio.

Difficoltà di attenzione, iperattività e impulsività nei bambini.

Strategie educative adattate alle esigenze individuali di ogni bambino.

Regole e organizzazione chiare e prevedibili per i bambini con ADHD.

L'insegnante guida con autenticità, chiarezza e affidabilità.

Considerare il bambino per come è, correggendo comportamenti senza mettere in dubbio l'amore.

Dare al bambino opportunità di gestire compiti autonomi per sviluppare responsabilità.

Essere affidabili con le proprie parole e azioni per costruire un ambiente di fiducia.

Strumenti utili per aiutare i bambini con ADHD a migliorare il controllo dei comportamenti.

Attività come tagliare, incollare e lavoretti per stimolare la creatività e l'autostima.