Comunicazione in Infanzia e Disabilità Visive

Richiede un approccio sensibile e rispettoso, utilizzando parole, contatto fisico e silenzio per creare un ambiente di ascolto.

Un passaggio naturale e positivo che permette al bambino di esprimersi come individuo autonomo, con la consapevolezza del diritto al ritorno.

Abbracci, carezze, contatto fisico, accompagnati dalle parole, possono trasformare il ritorno in momento di conforto e sicurezza.

Essenziale per lo sviluppo del bambino. Il contatto con gli adulti e i coetanei contribuisce a questo processo.

Parte integrante della comunità sociale, dove esprimono, svolgono attività e stabiliscono relazioni.

Utilizzo del linguaggio gestuale è fondamentale per comprendere e sostenere il loro sviluppo linguistico e cognitivo.

Esplorazione dell'ambiente tramite gli altri sensi; udito, tatto, olfatto, sono fondamentali per la formazione dell'immaginazione e del senso di appartenenza.

Riguarda la crescita delle capacità intellettive e delle emozioni di un bambino.

La lingua dei segni italiana (LIS) è fondamentale per la comprensione delle istruzioni, delle spiegazioni e per la partecipazione alle attività di apprendimento.

L'accesso ai testi scritti permette di sviluppare la comprensione della lingua ed è un passaggio cruciale per l'apprendimento.

La capacità di comunicare attraverso le parole.

Software di traduzione simultanea, registratori digitali, e sottotitoli aiutano la comunicazione e l'apprendimento.

Inclusione dei bambini sordi nel sistema scolastico, garantendo pari opportunità.

Bambini che riescono ad udire.

E' importante guardare al bambino con sindrome genetica come individuo unico, non solo come portatore di una condizione.

Sistema di comunicazione gestuale per i non udenti.

Bisogni educativi e individuali di un bambino con sindrome genetica vanno considerati diversi e quindi studiati a fondo.

Piano su misura per le esigenze di ogni bambino che ha bisogno di un sostegno speciale.

Gli interventi educativi devono riconoscere i bisogni specifici del bambino, senza confondersi con le esigenze mediche.

Come i bambini sordi sono inclusi nella scuola dell'infanzia, che è più leggera di altre classi.

Processi di inclusione dei bambini sordi in questo livello scolastico più complesso, in cui la didattica è più sistematica ed interdisciplinare.

Insegnanti, interpreti e assistenti alla comunicazione che aiutano i bambini sordi nell'apprendimento.

Importanza della partecipazione degli adulti di riferimento nell'educazione del bambino sordo.

Processo di inclusione del bambino sordo nel contesto scolastico, considerando i suoi specifici bisogni e promuovendo la partecipazione attiva alle attività.

Modificare le modalità di insegnamento, senza separare il bambino dal contesto comune, adattandole alle sue esigenze individuali.

Documento che definisce gli obiettivi educativi e le strategie didattiche personalizzate per un alunno con bisogni speciali, armonizzando didattica speciale e generale

Partecipazione attiva del bambino sordo alle attività comuni, identificando connessioni tra il PEI e il progetto curricolare.

Pratiche semplici che migliorano l'esperienza educativa del bambino sordo, come frasi brevi, velocità del discorso regolata, utilizzo della lingua dei segni e contestualizzazione dei contenuti.

Strategia che prevede l'utilizzo della lingua italiana e della lingua dei segni italiana per favorire lo sviluppo linguistico e comunicativo di bambini con sordità medio-grave.

Utilizzo sistematico di interpreti per supportare la comunicazione e l'allestimento di laboratori per la pratica e l'apprendimento della lingua dei segni.

Posizione ideale per facilitare la comunicazione e la partecipazione del bambino sordo, permettendogli di vedere sia l'insegnante che i compagni.

Capacità di un bambino di comprendere e muoversi nello spazio, utile per svolgere compiti scritti e altre attività scolastiche.

Capacità di utilizzare la riga e il quadretto come punto di partenza per l'apprendimento dell'ortografia dei segni e lo sviluppo della mano.

Complicazione del controllo motorio fine necessaria per l'esecuzione corretta dei segni scritti, legata alla visione.

Problema di scrittura che può derivare da difficoltà di organizzazione motoria del gesto grafico.

Ruolo aggiuntivo e di supporto alla famiglia nel prendersi cura del bambino, soprattutto in caso di disabilità.

Sviluppo completo del bambino (3-5 anni) che comprende il sociale ed altre aree, oltre all'aspetto cognitivo.

I diritti del bambino, in particolare lo sviluppo fisico e mentale, devono essere garantiti, soprattutto in presenza di disabilità.

Educare valorizza le capacità del bambino nel contesto sociale, mentre istruire significa impartire nozioni specifiche per la società.

Passaggio graduale e corretto tra scuola dell'infanzia e scuola primaria.

Condizione di sviluppo psichico interrotto o incompleto, caratterizzata da compromissioni delle abilit cognitive, linguistiche, motorie e sociali, con conseguenti difficolt nel funzionamento adattivo.

Un funzionamento mentale complessivo che non corrisponde agli standard tipici per l'et.

Capacit di affrontare le esigenze della vita quotidiana, come cura di se stessi, comunicazione e relazioni.

Sensazione di isolamento o di essere giudicati negativamente, che pu ostacolare l'apprendimento e la partecipazione attiva.

Azioni educative iniziate in tenera et, fondamentali per lo sviluppo ottimale di chi ha un ritardo mentale.

Difficolt a cambiare le proprie strategie durante un processo che richiede flessibilit e adattabilit.

Mancanza di flessibilit nelle proprie idee e strategie cognitive.

Processare nuove informazioni in modo pi lento della media.

Perdita di abilit o conoscenze precedentemente acquisite.

Opportunit di ottenere risultati positivi, che promuove la fiducia nelle capacit.

Luogo privo di pericoli, necessario per lo sviluppo sociale e relazionale di persone con ritardo mentale.