Civiltà Minoica e Fase Neopalaziale

I palazzi minoici erano centri di potere, aperti alla popolazione per eventi e cerimonie, ma anche riservati alle élite che li controllavano.

Un sistema di sigilli veniva utilizzato per tenere traccia dei beni conservati nei palazzi.

Il sistema di scrittura lineare A era utilizzato per i documenti amministrativi nel palazzo.

La scrittura Lineare A è diversa dalla scrittura cuneiforme. Invece di cunei incisi, la Lineare A utilizza segni con linee.

La scrittura geroglifica cretese, un sistema di simboli per esprimere sillabe o concetti, non è stata decifrata.

Si può studiare la lingua minoica analizzando le sequenze di parole ricorrenti nei testi. Questo aiuta a identificare parole e comprendere la struttura grammaticale.

La mancanza di fortificazioni nei palazzi minoici suggerisce che i minoici non si sentivano minacciati e avevano una società unita.

La società minoica era avanzata e ricca, paragonabile alle civiltà dell'Egitto e del Vicino Oriente.

Gli edifici dei palazzi minoici non avevano un controllo reale sul territorio circostante, come inizialmente si pensava.

A Mallia, edifici di prestigio non palaziali svolgevano attività economiche e sociali, mostrando che il potere non era solo concentrato nei palazzi.

Il palazzo aveva una funzione principalmente comunitaria, dimostrando che il potere non era concentrato in un unico gruppo, ma era condiviso tra diverse fazioni.

Il palazzo era una struttura polifunzionale, svolgendo ruoli sociali, economici, politici e culturali.

I palazzi minoici, come quelli di Cnosso, Mallia e Festòs, avevano due grandi cortili che ospitavano raduni, feste e cerimonie.

Il palazzo di Cnosso era il più grande dell'isola e potrebbe aver avuto una forte connotazione religiosa, usata per controllare i gruppi sottomessi.

Il palazzo di Festòs, nella parte sud-centrale di Creta, conserva le caratteristiche della prima fase dei palazzi minoici ed era utilizzato anche per funzioni amministrative.

I palazzi di Cnosso, Mallia e Festòs furono distrutti da terremoti alla fine del XVIII secolo.

La fase finale del periodo neopalaziale minoico, caratterizzata dalla distruzione di gran parte dei palazzi cretesi, compreso il palazzo di Cnosso. Questo periodo coincide con l'ascesa di nuove potenze politiche nel mondo miceneo.

Gli abitanti del continente greco, che hanno contribuito all'espansione della cultura micenea nel periodo tardo minoico.

L'unico palazzo minoico rimasto in funzione dopo la distruzione dei palazzi cretesi durante il periodo neopalaziale. È stato un importante centro di potere durante il periodo tardo minoico.

Il sistema di scrittura utilizzato dai micenei, derivato dalla Lineare A minoica. Era utilizzato per registrare amministrativamente le attività di palazzi e centri di potere micenei.

Un contenitore in ceramica tipicamente miceneo, utilizzato per il trasporto di merci e prodotti durante il periodo miceneo.

Le nuove potenze politiche che emergono nel periodo tardo minoico, influenzando profondamente lo sviluppo della cultura micenea.

La teoria secondo cui la cultura micenea si diffuse in Creta attraverso una conquista violenta da parte dei micenei.

Il periodo in cui la cultura micenea raggiunge la sua massima espansione, tra il XIV e il XIII secolo a.C.

L'esplosione di Santorino ha avuto un impatto significativo sulla civiltà minoica, sia indebolendo i siti neopalaziali cretesi che preparando il terreno per la loro distruzione.

Diversi teorie suggeriscono che la fine della civiltà minoica sia dovuta alla combinazione di fattori, tra cui possibili invasioni micenee, rivolte interne o entrambi.

La civiltà minoica non è scomparsa improvvisamente. La sua influenza è stata assorbita dalla nuova cultura micenea, con elementi come la mitologia e la lingua che sono proseguiti.

La lingua parlata a Creta nel periodo dopo la civiltà minoica è stata il greco dorico, una variante antica e facilmente riconoscibile.

La complessità strutturale dei palazzi minoici, con corridoi tortuosi e ambienti intricati, ha ispirato la leggenda del labirinto e del Minotauro.

Il nome 'Minosse', spesso associato a un sovrano mitico, potrebbe essere stato in realtà un titolo, che in seguito si è tramutato in nome proprio

Il periodo della Media Età del Bronzo è stato relativamente statico rispetto alle trasformazioni che hanno caratterizzato il periodo protopalaziale in Creta.

Nel periodo della Media Età del Bronzo, si assiste alla formazione di élites locali e alla crescente complessità della società.

Dopo il crollo della civiltà micenea, la cultura materiale mostra grandi differenze tra le regioni, anche in aree piccole. Questo suggerisce che non c'era un controllo centrale e coerente sul territorio, né a livello macro né micro.

Le tecniche costruttive del periodo precedente alla civiltà micenea tornano in auge, come ad esempio le tombe a ciste di pietra e le abitazioni a pianta absidale.

Il modo di seppellire i morti cambia da sepolture multiple alla cremazione, una pratica che continuerà nel mondo greco.

La ceramica si caratterizza per la decorazione con motivi geometrici. Nell'antica Atene, si sviluppano due stili di produzione ceramica: protogeometrico (1050-900 a.C.) e geometrico (900-700 a.C.).

In questo periodo compaiono due tipi di insediamenti: quelli che diventeranno città in tempi storici e quelli la cui storia successiva è incerta o sconosciuta.

La città di Atene sopravvive al crollo miceneo e mostra segni di espansione nel corso dell'XI secolo a.C., sviluppando un'importante attività artigianale. Altri insediamenti si concentrano intorno all'Acropoli.

Il sito di Lefkandì in Eubea, un centro importante per il commercio e la colonizzazione, presenta una necropoli con una tomba monumentale risalente alla fine del X secolo a.C., che offre informazioni sulla struttura sociale delle comunità del periodo.

Le città in formazione durante questo periodo avviano un processo di unificazione regionale.

Il processo di formazione delle poleis greche non è avvenuto solo dalla Grecia occidentale verso l'esterno, ma ha visto un reciproco scambio e influenza tra diverse città, anche quelle oltremare.

Fondata dai Focei, una polis dell'Asia Minore, Massalia, l'odierna Marsiglia, si caratterizzò per i suoi buoni rapporti con la popolazione locale secondo il mito di fondazione.

Situata nell'odierna Libia, Cirene fu fondata da coloni provenienti dall'isola di Tera nel VII secolo a.C. Il suo ruolo è fondamentale per comprendere i processi di fondazione delle colonie greche.

Situata sul Delta del Nilo in Egitto, Naucrati fu concepita come un centro commerciale controllato dai faraoni, che vi convogliarono le attività commerciali greche. Mileto fu la città più importante di questa colonia.

La storia della polis può essere vista come il processo di affermazione delle istituzioni pubbliche rispetto al potere aristocratico.

Nell'organizzazione politica delle poleis, l'influenza dell'aristocrazia diminuì a favore della partecipazione politica e sociale di una più ampia fascia della popolazione.

Nel VII secolo a.C., la guerra in Grecia si trasformò in uno scontro tra fanti pesantemente armati, con un ruolo meno rilevante per gli eroi-comandanti.

Nell'esercito del VII secolo, gli opliti, fanti pesantemente armati, avevano un ruolo fondamentale, diversamente dagli eroi, che non avevano più un ruolo preminente nella battaglia.