Chirurgia della Mammella: Anatomia e Vascolarizzazione

Un organo pari, simmetrico, situato nel torace, che si estende dalla 2a alla 7a costa. Ha una forma variabile, ma l'ideale è a cono.

Il muscolo grande pettorale è il principale muscolo sottostante la mammella. Ha origine dalla regione sternale e si inserisce nell'omero.

La mammella riceve sangue da diverse arterie, tra cui la mammaria interna, mammaria esterna e i vasi del fascio toracodorsale.

La mammella è innervata dai nervi intercostali, solitamente dal 2° al 6°.

La cresta del latte è una struttura embrionale che si estende dalla clavicola alla sinfisi pubica. Durante lo sviluppo, essa si riduce a un piccolo bottone dietro l'areola.

Le anomalie mammarie possono essere congenite (malformazioni, anomalie di sviluppo, anomalie di posizione) o acquisite (secondarie a traumi, infezioni, tumori, o di origine iatrogena).

Le anomalie di sviluppo comprendono l'agenesia (assenza di mammella), ipomastia (sviluppo insufficiente), gigantomastia (sviluppo eccessivo) e asimmetrie mammarie.

Le anomalie acquisite possono essere causate da traumi, infezioni, ustioni, tumori o interventi chirurgici (iatrogene).

La lunghezza e la qualità della cicatrice sono fattori importanti da discutere con la paziente. La qualità della cicatrice dipende da vari fattori, tra cui l'abilità del chirurgo, la tecnica utilizzata, i materiali utilizzati e il DNA della paziente.

Spesso, la cicatrice a T invertita è posizionata nel solco sottomammario, nascondendola sotto la mammella. Tuttavia, questa posizione può portare a una cicatrice di qualità inferiore nel tempo, soprattutto in relazione allo spessore del derma.

Un materiale che non altera il tessuto mammario e non interferisce con le tecniche diagnostiche come l'ecografia, la mammografia o la risonanza magnetica.

Il volume della mammella, lo spessore e la consistenza del tessuto mammario, la posizione del solco sottomammario e l'obiettivo desiderato.

L'incisione viene fatta lungo il bordo areolare.

L'incisione si effettua nel solco sottomammario, sotto il seno.

L'incisione si effettua nella zona ascellare.

La cicatrice è meno visibile perché lontana dalla zona del seno.

L'accesso ascellare limita la visibilità del campo operatorio e richiede spesso l'utilizzo di strumenti endoscopici per l'emostasi.

Un metodo poco utilizzato che comporta un accesso ombelicale con protesi a doppio lume. Non ha trovato applicazione nella pratica clinica moderna.

L'accesso sottomammario consente la visibilità dell'intero campo operatorio, rendendo facile l'emostasi e l'esecuzione dell'intervento.

È difficile prevedere la posizione del nuovo solco mammario, soprattutto se si deve abbassare il vecchio solco per modificare la mammella.

La cicatrice potrebbe risalire verso il polo inferiore della mammella o scendere sotto il nuovo solco, aumentando la sua visibilità.

Il derma della regione toracica del solco sottomammario è spesso, influenzando la qualità della cicatrice.

L'accesso periareolare offre una migliore mimetizzazione della cicatrice grazie al derma sottile e alla vicinanza all'areola.

L'accesso periareolare presenta una difficoltà nella visibilità del campo operatorio e maggiore complessità chirurgica.

L'accesso periareolare permette di collocare la cicatrice tra la cute colorata dell'areola e la cute più chiara circostante, facilitando la mimetizzazione.

La minore visibilità della cicatrice dell'accesso periareolare è oggetto di discussione, perché la cicatrice tende a retrae e potrebbe essere visibile con abiti che scoprono la regione ascellare.

Una complicanza specifica dell'impianto di protesi mammarie, caratterizzata da un indurimento e retrazione della capsula fibrosa che si forma intorno all'impianto.

La possibilità di sviluppare una contrattura capsulare diminuisce significativamente quando l'impianto protesico viene posizionato sotto il muscolo.

Il massaggio cronico del muscolo sulla protesi può contribuire all'insorgenza della contrattura capsulare, alterando il tessuto circostante.

Una superficie testurizzata della protesi rende l'orientamento delle fibre della capsula casuale, riducendo il rischio di contrattura capsulare.

Fibre capsulari parallele favoriscono una maggiore coordinazione e minor probabilità di contrattura capsulare.

L'inibizione dei leucotrieni è stata associata ad un miglioramento della contrattura capsulare.

Il farmaco Zafirlukast, che inibisce i leucotrieni, è utilizzato per la prevenzione e il trattamento della contrattura capsulare.

La contrattura capsulare già sviluppata è più difficile da trattare con il farmaco.

La chirurgia riduttiva delle mammelle ha come obiettivo la riduzione del volume mammario e il riposizionamento del cono mammario per finalità estetiche e funzionali.

La riduzione può essere unilaterale per correggere le asimmetrie mammarie, funzionale nella gigantomastia per le mammelle eccessivamente grandi che interferiscono con le attività quotidiane, o bilaterale.

La ptosi mammaria si riferisce alla dislocazione della ghiandola mammaria al di sotto del solco sottomammario, spesso osservata in mammelle molto grandi.

La scelta della tecnica chirurgica dipende dal volume desiderato, dal grado di ptosi, dall'età della paziente e dalla sua corporatura.

È fondamentale selezionare un peduncolo vascolare adeguato per garantire la sopravvivenza del lembo vascolare e del complesso areola-capezzolo.

Il pattern di riduzione mammaria si basa sull'eccesso di tessuto in diverse aree del seno, come i quadranti infero-laterali o centrali.

Oltre alla riduzione delle dimensioni, la chirurgia mira a riposizionare il seno per ripristinare la sua posizione naturale e migliorare l'aspetto.

La chirurgia riduttiva delle mammelle è un intervento complesso che richiede una valutazione individuale con un chirurgo esperto.