Lezione 4 (Art. 53 Cost. La capacità contributiva e la progressività dell'imposta) - Slide

Il principio che stabilisce che tutti sono tenuti a contribuire alle spese pubbliche secondo la loro capacità economica.

Il sistema tributario italiano è strutturato in modo che coloro che hanno redditi più alti paghino una percentuale maggiore di tasse rispetto a coloro che hanno redditi più bassi.

Il reddito, il patrimonio e gli aumenti di valore del patrimonio sono indicatori diretti della capacità contributiva. I consumi e gli affari sono indicatori indiretti.

La capacità contributiva deve essere reale e non teorica, e deve essere riferita al presente, non al passato o al futuro.

Un'imposta retroattiva potrebbe violare il principio di effettività se al momento dell'imposizione, il contribuente non avesse la capacità di pagare.

Non tutti i tipi di consumi sono indice di capacità contributiva, specialmente se riguardano beni di prima necessità.

Il principio del sacrificio afferma che le spese pubbliche indivisibili devono essere finanziate da coloro che hanno la capacità di contribuire.

Un sistema fiscale in cui le aliquote d'imposta aumentano al crescere del reddito imponibile.

Un sistema fiscale in cui l'aliquota d'imposta rimane la stessa per tutti i livelli di reddito.

Un sistema fiscale in cui l'aliquota d'imposta diminuisce al crescere del reddito imponibile.

Un sistema fiscale in cui le aliquote d'imposta cambiano in base al livello del reddito, suddividendolo in fasce o classi. Ogni fascia ha un'aliquota specifica.

Un sistema fiscale in cui l'aliquota d'imposta aumenta in modo continuo al crescere del reddito.

Il principale difetto della progressività per classi consiste nel fatto che, applicando l'imposta, un individuo con un reddito vicino al limite superiore di una classe può ritrovarsi con un reddito netto inferiore rispetto a chi appartiene alla classe inferiore.

L'aliquota d'imposta è applicata all'intero reddito, indipendentemente dal livello al quale si trova il reddito.

L'aliquota media d'imposta è il rapporto tra l'imposta totale pagata e il reddito imponibile.

La Corte Costituzionale è un organo di giustizia costituzionale che ha il compito di assicurare la conformità delle leggi allo Statuto Albertino (e poi alla Costituzione).

Il caso riguardava la validità costituzionale dell'imposta di registro sulle azioni di società, che veniva applicata anche alle azioni gratuite assegnate ai soci.

Questa imposizione veniva ritenuta in contrasto con il principio di capacità contributiva, secondo cui le tasse dovrebbero essere applicate in base alla ricchezza reale del contribuente.

La Corte Costituzionale ha ritenuto che l'imposta di registro su azioni gratuite fosse incostituzionale, perché violava il principio di capacità contributiva. Il socio non aveva ricevuto alcun reddito da questa assegnazione e quindi non aveva alcuna capacità contributiva.

Il principio di capacità contributiva è un principio fondamentale del diritto tributario che stabilisce che le tasse dovrebbero essere applicate in base alla reale capacità economica del contribuente

L'art. 1 della legge 5 dicembre 1964, n. 1267, che aumentava l'imposta di bollo, ha suscitato una controversia sulla sua legittimità costituzionale.

Il Pretore di Pieve di Cadore ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell'art. 1 della Legge 1267/1964, sostenendo che l'aumento dell'imposta di bollo violasse l'art. 53 della Costituzione.

In questo sistema, l'aliquota fiscale aumenta gradualmente all'aumentare della base imponibile, raggiungendo un limite massimo. Dopo questo limite, l'aliquota rimane costante per evitare la confisca del reddito o del patrimonio.

L'art. 53 della Costituzione stabilisce che tutti sono tenuti a contribuire alle spese pubbliche in base alla propria capacità contributiva.

L'aumento dell'imposta di bollo era destinato a coprire una spesa statale non correlata all'attività processuale.

La progressività si applica al sistema tributario nel suo complesso, non a singole tasse.

La sentenza della Corte Costituzionale n. 128 del 1966 afferma che la progressività si applica al sistema tributario in generale, non ai singoli tributi.

Il Pretore argomentava che l'aumento dell'imposta di bollo, non essendo correlato direttamente all'attività processuale, violasse il principio di capacità contributiva.

L'imposta straordinaria sul patrimonio applicata in Italia nel 1919 è un esempio di imposta progressiva a scalare. L'aliquota minima era del 4,50% sui patrimoni più piccoli, arrivando fino al 50% per i patrimoni più grandi.

La Corte Costituzionale deve determinare se la Legge 1267/1964 è in linea con il principio di capacità contributiva e con il principio di effettività.

L'aliquota fiscale massima che può essere applicata in un sistema progressivo deve essere inferiore al 100%. Se l'aliquota raggiungesse il 100%, verrebbe confiscato l'intero reddito o patrimonio soggetto a imposta.

Il sistema progressivo mira a garantire una distribuzione più equa del carico fiscale, con chi ha un reddito più alto che contribuisce in modo proporzionalmente maggiore.

Il principio di effettività afferma che le tasse devono essere imposte solo quando il contribuente ha realmente la capacità di pagare.

Il sistema tributario italiano è generalmente progressivo. Questo significa che chi ha un reddito più alto paga una percentuale maggiore di imposte rispetto a chi ha un reddito più basso.

In un sistema progressivo, l'aliquota fiscale aumenta in modo continuo all'aumentare della base imponibile, ma non si mantiene costante. Questo meccanismo è spesso adottato per assicurare la progressività dell'imposta.