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Questions and Answers

Quale delle seguenti caratteristiche NON è tipicamente associata al difetto di autoconsapevolezza nelle forme limite cognitive?

  • Eccessiva fiducia nelle proprie capacità cognitive. (correct)
  • Difficoltà nell'utilizzare consapevolmente i propri strumenti mentali.
  • Problemi nell'autoregolazione del comportamento.
  • Difficoltà nell'apprendimento dalle proprie esperienze.

In che modo le problematiche emotive possono influenzare l'apprendimento nelle forme limite cognitive?

  • Aumentando la motivazione e l'interesse verso l'apprendimento.
  • Portando a una maggiore capacità di concentrazione e attenzione.
  • Ostacolando l'elaborazione degli stimoli e causando impulsività. (correct)
  • Migliorando la tolleranza alla frustrazione e la resilienza.

Quale combinazione di risultati ai test psicometrici suggerirebbe una forma limite cognitiva, piuttosto che una disabilità intellettiva generalizzata?

  • Prestazioni basse sia nei test verbali che di performance.
  • Prestazioni alte in tutti i tipi di test.
  • Prestazioni buone ai test verbali ma basse in quelli di performance.
  • Prestazioni basse ai test verbali ma buone in quelli di performance. (correct)

Un bambino con forma limite cognitiva percepisce di essere considerato 'deficitario' dall'ambiente circostante. Qual è una potenziale conseguenza a lungo termine di questa percezione?

<p>Un deficit permanente strutturato nella personalità. (A)</p> Signup and view all the answers

Considerando la prevalenza dei diversi gradi di disabilità intellettiva (DI), quale tra le seguenti affermazioni è più accurata?

<p>La DI lieve rappresenta la maggioranza dei casi di disabilità intellettiva. (D)</p> Signup and view all the answers

Quale dei seguenti NON è un criterio diagnostico necessario per diagnosticare il deficit cognitivo secondo il testo?

<p>Presenza di disomogeneità cognitiva, con aree più o meno sviluppate. (B)</p> Signup and view all the answers

Un bambino con deficit cognitivo mostra difficoltà nel programmare il movimento nello spazio e nel tempo. Questa difficoltà rientra in quale delle seguenti caratteristiche cliniche?

<p>Difetto di organizzazione motoria o insufficienze psicomotorie. (B)</p> Signup and view all the answers

Quale delle seguenti abilità NON rientra tra quelle considerate nel criterio B per la diagnosi di deficit cognitivo, relativo alla compromissione del funzionamento adattativo?

<p>Capacità di pensiero critico. (A)</p> Signup and view all the answers

Un adulto con deficit cognitivo mostra difficoltà nel comprendere le conseguenze a lungo termine delle proprie azioni. A quale caratteristica clinica è più probabilmente legata questa difficoltà?

<p>Difficoltà ad accedere al pensiero astratto. (A)</p> Signup and view all the answers

In che modo i processi cognitivi automatici differiscono dai meccanismi cognitivi volontari nelle persone con deficit cognitivo?

<p>I processi automatici tendono ad essere maggiormente risparmiati, mentre i meccanismi volontari sono compromessi. (C)</p> Signup and view all the answers

Un individuo con deficit cognitivo ha difficoltà a comprendere le istruzioni complesse e tende a reagire in modo impulsivo in situazioni sociali. Quale combinazione di caratteristiche cliniche potrebbe spiegare meglio questo comportamento?

<p>Difficoltà ad accedere al pensiero astratto e disturbi nella condotta. (B)</p> Signup and view all the answers

Per diagnosticare un deficit cognitivo, quale aspetto temporale deve essere considerato in relazione all'esordio dei sintomi?

<p>L'esordio deve avvenire durante il periodo dello sviluppo. (C)</p> Signup and view all the answers

Se una persona con deficit cognitivo mostra goffaggine nei movimenti fini e difficoltà a mantenere l'equilibrio, quale area è più probabile che sia compromessa?

<p>Organizzazione motoria e psicomotricità. (D)</p> Signup and view all the answers

Flashcards

Difetto di autoconsapevolezza

Difficoltà nella gestione consapevole degli strumenti mentali e delle proprie conoscenze.

Apprendimento lento e difficile

Rallentamento progressivo nell'apprendimento, con difficoltà nella strutturazione gerarchica cognitiva.

Ritardi affettivi e problematiche emotive

Emotività e impulsività talvolta incontrollata, bassa autostima, ansia o sintomi depressivi, e ridotta tolleranza alla frustrazione.

Forme Limite Cognitive

Persone con capacità intellettive tipiche, ostacolate da fattori sociali o affettivi.

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Profilo psicometrico (Forme Limite)

Basse prestazioni nei test verbali, buon livello nei test di performance, percettivi e motori.

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Criterio A nel Deficit Cognitivo

Funzionamento intellettivo significativamente sotto la media (QI < 70).

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Criterio B nel Deficit Cognitivo

Compromissione significativa in almeno due abilità adattative (comunicazione, cura personale, vita in famiglia, etc.).

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Criterio C nel Deficit Cognitivo

L'esordio dei sintomi deve avvenire durante il periodo dello sviluppo.

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Difetto di assimilazione delle esperienze

Incapacità di assimilare pienamente nuove esperienze a causa di problemi nell'analisi, comparazione e integrazione cerebrale.

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Difetto di organizzazione motoria

Difficoltà nel pianificare il movimento, goffaggine, problemi di equilibrio e coordinazione.

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Difetti del linguaggio

Problemi di pronuncia, articolazione e ritmo che derivano da difficoltà nello sviluppo delle basi del linguaggio.

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Difficoltà con il pensiero astratto

Incapacità di comprendere concetti astratti e stabilire relazioni complesse tra oggetti o idee.

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Disomogeneità cognitiva

Aree cognitive più sviluppate rispetto ad altre; difficoltà a trovare aree di funzionamento totalmente nella norma.

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Study Notes

Ecco gli appunti di studio sul deficit cognitivo (DC):

  • Il deficit cognitivo è caratterizzato da difficoltà nel funzionamento intellettivo e adattativo.

Caratteristiche diagnostiche del deficit cognitivo:

  • Per effettuare la diagnosi sono necessari tre criteri.
  • Criterio A: Funzionamento intellettivo generale significativamente al di sotto della media, con un QI inferiore a 70 sulla base di test cognitivi specifici.
  • Criterio B: Compromissione significativa del funzionamento adattativo in almeno due delle seguenti aree: comunicazione, cura personale, vita familiare, abilità sociali/interpersonali, uso delle risorse della comunità, autodeterminazione, capacità scolastiche, lavoro, tempo libero, salute e sicurezza.
  • Criterio C: Esordio evolutivo del deficit.

Caratteristiche cliniche del deficit cognitivo:

  • Le caratteristiche cliniche sono variabili in importanza e gravità e non sempre costanti.
  • Difetto di assimilazione delle esperienze: Processo percettivo incompleto non dovuto ad anomalie degli organi di senso periferici, ma ad un difetto di analisi, comparazione e integrazione cerebrale.
  • Difetto di organizzazione motoria o insufficienze psicomotorie: Difficoltà nella programmazione del movimento nello spazio e nel tempo, goffaggine grossolana o fine, difficoltà di equilibrio statico e dinamico, controllo posturale impreciso.
  • Difetti del linguaggio: Disartria e disturbi di pronuncia, articolazione e ritmo che si presentano come difetti nello sviluppo delle attitudini di base che guidano la formazione del linguaggio.
  • Difficoltà ad accedere al pensiero astratto: Incapacità di stabilire relazioni complesse tra gli oggetti; i contenuti del pensiero rimangono ancorati al concreto, all'esperienza e alle impressioni sensoriali, anche dopo la pubertà. Manca la proiezione di sé nel tempo o la capacità di prevedere le conseguenze delle azioni.
  • Disomogeneità cognitiva: Coesistenza di aree più o meno sviluppate, rendendo difficile individuare aree di funzionamento completamente normali. Compromissione dei meccanismi cognitivi volontari, mentre i processi automatici sono relativamente risparmiati.
  • Disturbi della condotta: Legati alle interazioni con l'ambiente, al livello di motivazione e alla parziale comprensione delle situazioni personali e ambientali. Difficoltà nel posticipare la gratificazione o nel pensiero sequenziale.
  • Difetto di autoconsapevolezza: Difficoltà nella gestione consapevole dei propri strumenti mentali e delle proprie conoscenze, con conseguente difficoltà nell'utilizzo delle proprie esperienze e dei meccanismi di autoregolazione.
  • Apprendimento più lento e difficile: Rallentamento progressivo, a volte fino al ristagno in adolescenza. Si osserva una sovrapposizione disordinata di modalità di pensiero diverse, con difficoltà nella struttura gerarchica cognitiva
  • Ritardi affettivi e problematiche emotive: Emotività e impulsività talvolta incontrollata per insufficiente elaborazione degli stimoli; possono presentarsi ansia profonda legata a bassa autostima o sintomi depressivi, e spesso si riscontra una ridotta tolleranza alla frustrazione.
  • Età cognitiva diversa dall'età anagrafica.

Forme limite o borderline cognitive:

  • Si riferiscono a persone con capacità intellettive tipiche, ma che incontrano ostacoli nell'utilizzo di tali capacità a causa di fattori sociali o affettivi.
  • Il bambino percepisce che l'ambiente lo considera deficitario, e comincia a funzionare in modo più limitato.
  • Si può passare da uno stato di blocco transitorio a un deficit permanente, strutturando la personalità in modo deficitario.
  • Il profilo psicometrico è caratterizzato da basse prestazioni nei test verbali, ma buon livello nelle prove di performance e nei test percettivi e motori di velocità e precisione.

Prevalenza e diagnosi differenziale:

  • La prevalenza del deficit cognitivo è del 2-3%.
  • I gradi di deficit si distribuiscono come segue: lieve (80%), moderato (12%), severo (7%), profondo (<1%).
  • La diagnosi differenziale include: inibizione intellettuale, disarmonia cognitiva, deterioramento cognitivo (demenze), deficit sensoriali, disturbi dell'apprendimento, problemi sociali e culturali.

Eziologia del deficit cognitivo:

  • Le cause possono essere: prenatali, perinatali e postnatali.
  • Cause prenatali: Cromosomiche o genetiche (malformazioni, fetopatie, sindromi, malnutrizione, farmaci, malattie sistemiche), non cromosomiche (malattie dismetaboliche).
  • Cause perinatali: Anossia/ipossia, acidosi, traumi ostetrici, parto podalico, emorragie, shock cardiovascolare materno.
  • Cause post-natali: Infezioni, traumi, epilessia, endocrinopatie, tumori, cause tossiche.
  • Cause psicosociali: Carenze gravi e precoci di cure materne e/o insufficienze prolungate di stimolazione ambientale, carenze socio-economiche familiari, mancanza di accadimento, patologie mentali dei genitori, abbandono, abuso.
  • Pur riconoscendo che i fattori eziologici del DC possono essere genetici, organici o psicorelazionali, in molti casi (30-40%) non è possibile risalire a una causa specifica.

Deficit cognitivo e spine dendritiche:

  • L'architettura dei dendriti di un neurone riflette la complessità delle sue sinapsi con gli altri neuroni.
  • La funzione cerebrale dipende dalle connessioni sinaptiche, che si formano durante il periodo fetale e vengono perfezionate nel periodo neonatale e nella prima infanzia.
  • Nei soggetti con DC, i dendriti sembrerebbero avere meno spine dendritiche o spine più sottili.
  • Le spine dendritiche sono il bersaglio dell'input sinaptico
  • Nei bambini con DC somigliano a quelle dei bambini in età fetale.
  • Lo sviluppo sinaptico normale, inclusa la maturazione delle spine dendritiche, dipende strettamente dall'ambiente nel periodo neonatale e nella prima infanzia.
  • Un ambiente impoverito durante questo periodo critico induce alterazioni nei circuiti cerebrali.
  • Interventi ambientali precoci hanno effetti riparativi.

Deficit cognitivo e quadri di sofferenza neonatale:

  • L'encefalopatia ipossico-ischemica può causare sequele neurologiche, tra cui paralisi cerebrale infantile (PCI), ritardo mentale (RM) ed epilessia.
  • L'asfissia prenatale o perinatale può causare emorragia, necrosi cerebrale ed edema cerebrale.
  • Cause prenatali: Patologie materne come diabete e preeclampsia, ipotensione materna, emorragia uterina, insufficienza placentare, ritardo di crescita intrauterina.
  • Cause perinatali: Travaglio prolungato, uso del forcipe, alterazioni placentari, prolasso del cordone ombelicale.
  • Cause postnatali: Apnee ricorrenti, cardiopatie congenite con insufficienza cardiaca, patologie polmonari e pervietà del dotto arterioso.
  • Ridotta età gestazionale (<33 settimane) e basso peso alla nascita (<1500 g) aumentano il rischio di emorragia intracranica e leucomalacia periventricolare.

Deficit cognitivo ed encefalopatie metaboliche:

  • La classificazione dipende dal tipo di metabolismo coinvolto (aminoacidi, carboidrati, lipidi), dalle caratteristiche del blocco metabolico (accumulo, trasporto), dall'eziologia genetica (autosomica o legata all'X) e dai reperti anatomopatologici.
  • Si verifica perdita delle principali funzioni intellettive acquisite e arresto dello sviluppo cognitivo.
  • Segni d'allarme: vomito, perdita di appetito, ipo/ipertono, crisi epilettiche, stato soporoso e letargia. In questi casi, sospettare infezioni, disfunzioni cardiopolmonari, traumi perinatali, ma anche disturbi metabolici.

Deficit cognitivo e infezioni:

  • Le encefaliti possono essere causate da virus trasmessi per via interumana (respiratoria, urogenitale, gastroenterica), da morsi di animali o insetti, o per via verticale (transplacentare).
  • Reperti istologici: Degenerazione neuronale progressiva fino alla necrosi, iperplasia gliale, vasculite acuta con emorragie puntiformi, essudati ed edema dei tessuti celebrali.

Deficit cognitivo ed epilessia:

  • L'epilessia colpisce un terzo dei soggetti con DC severo e un sesto di quelli con DC lieve.
  • Spesso, la causa è la stessa: danni cerebro-corticali focali o multifocali pre-perinatali o acquisiti che causano focolai epilettogeni, malformazioni, cromosomopatie (come la sindrome di Angelman) o malattie metaboliche.
  • Sindromi epilettiche con regressione cognitiva includono encefalopatie epilettiche (come la sindrome di Lennox-Gastaut e la sindrome di West) e la sindrome di Landau-Kleffner.
  • Anche le epilessie parziali possono causare regressione cognitiva.
  • Convulsioni: quando le crisi sono dovute ad una causa che coinvolge il cervello solo per breve tempo e che non configura una condizione cronica.
  • Epilessia: quando c'è una tendenza intrinseca delle crisi a recidivare a causa di una disfunzione cerebrale più o meno stabile.
  • Nel deficit cognitivo, l'epilessia può avere un ruolo significativo, causando fluttuazioni cognitive dipendenti dall'attività critica, con effetti diurni/notturni, e possibili effetti collaterali delle terapie antiepilettiche. Lo sviluppo iniziale può essere normale o quasi normale, seguito da stagnazione cognitiva e possibile regressione (intermittente o permanente) o un miglioramento tardivo graduale.
  • Il quadro clinico del deficit cognitivo ed epilessia è caratterizzato da un decorso a fasi alterne, con difficoltà di linguaggio/afasia, deficit attentivo, arresto cognitivo, deficit percettivi e problemi comportamentali e sintomi psicotici durante la fase attiva dell'epilessia. Può essere associata ad un quadro comportamentale e cognitivo severo. Può presentare attività epilettica.
  • E' necessario un monitoraggio EEG costante per identificare e trattare l'epilessia associata.
  • Stereotipie epilettiche, sincopi, o presincopi possono essere auto indotte per stereotipie respiratorie.
  • La mancanza di sonno peggiora la performance.

Deficit cognitivo e paralisi cerebrali infantili (PCI):

  • Le PCI sono disturbi cronici del movimento e della postura, con una prevalenza di 1-3/1000 nati vivi.
  • Possibili forme: Emiplegia congenita, Tetraplegia, Diplegia spastica, Forma atassica e Forma discinetica.
  • Si presentano dalla nascita con alterazioni del tono muscolare e dei riflessi osteotendinei.
  • Difficoltà di suzione e deglutizione, iporeattività agli stimoli, convulsioni o epilessia
  • Grave deficit psicomotorio, con difficoltà di prensione e deambulazione. Possono essere presenti deficit sensoriali e strabismo, disartria con difficoltà di linguaggio.

Deficit cognitivo: Cause tossiche teratogene:

  • La Sindrome feto-alcolica è caratterizzata da aumento del rischio di morte fetale, deficit dell'accrescimento pre-post natale, problemi motori
  • Alterazioni scheletriche , dismorfismi orofacciali e labiopalatoschisi, malformazioni cardiache e renali, strabismo, ptosi
  • Il ritardo cognitivo, le alterazioni del comportamento e il deficit attentivo sono frequenti, così come irsutismo, difetti del tubo neurale e dermatite atopica.

Neurodiagnostica del deficit cognitivo:

  • Il protocollo medico-biologico include: visita neuropsichiatrica (anamnesi familiare, anamnesi dello sviluppo, esame neurologico e psichico), indagini strumentali e neuroimmagini (EEG e RMNe), indagini metaboliche in base al quadro clinico, visita genetica e indagini genetiche (cariotipo, analisi citogenetiche, FISH, analisi molecolari del DNA/RNA, studio dei telomeri, array CGH), visita sindromologica (se presenti tratti dismorfici), visite mediche plurispecialistiche a carico di organi interni ed eventuale consultazione di database elettronici genetici.

Deficit cognitivo: Sindromi cromosomiche:

  • La diagnosi genetica si accompagna a una diagnosi "Gestaltica" poi alla diagnosi multiorgano ed al monitoraggio periodico delle sindromi cromosomiche. È importante diagnosticare le sindromi cromosomiche per la loro elevata eterogeneità genetica.

Sindrome dell'X fragile (Martin Bell o FRAX):

  • Ha una prevalenza di 1 su 1250.
  • È causata da una mutazione del gene FMR1 sul cromosoma X e dal suo silenziamento (ultraespansione della tripletta CGG).
  • Causa deficit cognitivo (80-90%: QI < 50)
  • Presenta caratteristiche fenotipiche particolari come facies allungata, orecchie a sventola e ipotonia muscolare.
  • Macrorchidismo
  • Prolasso della valvola mitrale
  • Alcuni soggetti mostrano iperextendibilità delle articolazioni e disturbo del linguaggio (ripetizione di suoni, parole, frasi)
  • Sono discordanti i dati sul profilo cognitivo (alta eterogeneità)
  • Il rischio di autismo è lo stesso degli altri casi di RM (5% circa)
  • i soggetti con sindrome dell'X fragile tendono ad avere poco contatto visivo, maggiore sensibilità allo sguardo proposto dai familiari, stereoptipie e difficoltà attentive, tendono inoltre all' evitamento sociale.

Sindrome di Rett :

  • Ha come mutazione MECP2 del cr.X Le femmine sono più colpite (1:10000) La gestazione è normale e regolare
  • Lo sviluppo può avvenire fino a 12 mesi di vita
  • Vi sono 4 stadi : Rallentamento psicomotorio arresto del primo stadio, Regressione con perdita di contatti sociale e alterazione della comunicazione e aprassia nel secondo stadio
  • Può comparire hand washing stereotipie sulla linea mediana.
  • Nel terzo e quarto stadio vi sono miglioramenti della comunicazione sociale e la comparsa di complicazione, e progressiva riduzione della deambulazione (epilessia, alterazione del tono muscolare, reflusso gasto-esaofageo)

Sindrome di Williams:

  • Si diagnostica grazie a tratti fenotipici particolari, che si accompagnano a deficit cognitivi.
  • I soggetti hanno malformazioni della polmonare o dell'aorta (stenosi valvolare), migliori prestazioni verbali rispetto ad altre abilità (cocktail party speech) e Iperacusia

Sindrome di Angelman e Prader-Willi:

  • Si verifica Disomia uniparentale del cromosoma 15 quando una coppia di cromosomi non deriva da uno del padre e uno della madre bensì da due copie provenienti dallo stesso genitore
  • Se è il cromosoma 15 della madre ad essere duplicato il rischi è Per la sindrome di Prader-Willi
  • Per la sindrome di angelman invece è iil cromosoma paterno.
  • Entrambe le sindromi comportano: obesità, iperfagia, diff. nell'apprendimento nella matematica.

Sindrome di Down:

  • Ha una prevalenza di 1 in 700-1000 nati vivi
  • È una trisomia 21 che comporta deficit cognitivo a volte progressivo e tratti fisionomici caratteristici, bassa statura, collo robusto.
  • Plica palmare, macroglossia, epicanto e microcefalia.
  • Malformazioni cardiache ed ipoacusia
  • Esordio linguistico ed evoluzioni che non rispettano l'ordine cronologico.
  • Buone capacità di socializzazione e adattamento
  • Forte compmobilità con disturbi psichici
  • Rischio autismo
  • L'associazione con demenza di Alzheimer è maggiore.

Deficit cognitivo: Vulnerabilità

  • A causa della prolungata dipendenza dai genitori.
  • A causa delle difficoltà di comunicazione e di un comportamento inappropriati
  • A causa della bassa autostima e della bassa soglia di frustrazione
  • A causa dell'atteggiamento negativo da parte degli altri

Psicopatalogica e Deficit cognitivo

  • Nei soggetti che presentano una diagnosi di defici cognitive i disordini psichici sono di ben 3-4 volte più alti.
  • Molti soggetti presentano disturbi emotivi nel campo comportamentale e sono frequenti: iperattività, disturbo pervasivo dello sviluppo (PDD), stereotopie e autoaggressivita'
  • Se la diagnosi con deficit cognitivo rientra nella condizione lieve i disturbi psichici sono di ben 3 volte più alti mentre se il deficit è forte raggiunge il 50%
  • L'aumentare del disturbo non diminuisce con l'età
  • Nel caso di deficit cognitivo spesso è difficile capire il motivo della diagnosi e se essa ha origini dubbie.
  • L'idea che l'età adulta diminuisca le difficolta e che il paziente possa vivere più serenamente non sussiste.
  • Spesso è difficile capire il sentimento dell'umano e il modo di esprimerlo.

Come è possibile diagnosticare il deficit cognitivo per la presenza di deliri e allucinazioni?

  • In tali circostanze è possibile diagnosticarlo per alcuni segni fisci come: Tendenza al pianto
  • Alterazioni del ciclo del sonno
  • Rallentamento o agitazione psicomotoria
  • Sintomi di depressione

I disturbi che spesso si associano al deficit cognitivo sono:

  • Disturbi della condotta / ADHD / della condotta
  • Disturbi dovuti al tic / che si associano a stereotipie e autoaggressività e all'umore
  • Disturbo d'ansia
  • Trattamento e abuso connesse alla compulsività
  • Disturbi alimentari e del sonno /Schizofrenia
  • Altre condizioni mediche (incl. Farmaci)

Sintomi motori in disturbi neuropsichiatrici

  • Tic: Movimenti involontari, rapidi, ricorrenti, non ritmici, semplici o complessi, motori o vocali
  • Stereotipie: pattern motori ripetitivi (o verbali)
  • Manierismi: movimenti involontari ripetitivi, fissi, non rapidi

Come approcciarsi alla depresione?

  • Disturbo che si manifesta con un umore triste, di ritiro o agitazione
  • Disturbo che si manifestada 4 diversi sintomi:
  • Cambiamenti di peso e di alimentazione
  • Aumento autoaggressività /apatia
  • Perdita dell'autonomia
  • Scoppi di pianto

Episodio depressivo maggiore caratteristiche età evolutiva

  • Si manifesta con la tendenza ad assumere più un orientamento opposto a che quello comune, si è predisposti ad assumere più le parti di genere esterne.
  • E' frequente la possibilità di associazione con ansia e con turbe della condotta, è facile interdersi e ci si predispone all'esordio bipolare.
  • A livello clinico nel infanzia si possono manifestare turbe non verbali,irritabilità oltre che iracicità, e turbe dell'apatia, dell'ansia, si ha un rapporto di difficile e oppositiva ed infine anche turbe somatiche.
  • Nel adolescenza lo spettro aumenta e diventa più complesso con ideee suicidarie, forme di abuso, comportamenti antisocialii e autoisolamento.

Depreesisoe maggiore in pazienti conm deficit cognitivo

  • Il disturbo dell'umore è caratterizzato da: tristezza, ritiro o agitazione e Almeno 4 dei seguenti sintomi:
  • Cambiamenti nel sonno
  • Compaiono anche: l'autoaggressività, l'apatia, la rigidità/catatonie e la perdita di capacità nel mantenimento delle autonomie di base
  • Infine la depressione si evince con: scoppi di pianto

Disturbo bipolare

  • E' complesso da riconoscere
  • Nel infanzia se si presenta prima della adolescenza i soggetti hanno una forte incidenza depressiva
  • Dopo la adolescenza i soggetti prendono una strada più volta alla mania
  • I soggetti che hanno queste turbe sono perennemente agitati e il loro tratto è discontinuo.
  • Funzionalmente i soggetti che ne sono affetti non si ricongiungono quasi mai in un sistema.

EPISODIO MANIACALE IN PAZIENTI CON DEFICIT COGNITIVO

  • Il disturbo dell'umore può essere riassumibile con i termini: eccitabilità, irritabilità.I sintomi riguardano la diminuzione di sonno iperattività e aggressività
  • Il soggetto non segue comunque un decorso
  • Aumenta la frequenza di verbalizzazione e non controlla l'oppositività
  • Se un soggetto presenta sintomi come la ecolalia e la stereotipe si deve presumere che il stesso debba ricondursi a disordini dell'umore e un ritardo del deficit cognitivo

Come capire se un soggetto presenta il defcit?

  • La stuttura fattoriale dei sintomi e' spesso alterata rispetto ai bambini con libvello cognitivo nella norma
  • L'accordo diagnostico segue gli schemi: Molto Elevato: disturbo pervasivo dello sviluppo (PDD)
  • Elevato: OCD, depressione / Basso:ADHD e disturbo di condotta
  • Controverso: D.A.Panico, PTSD, schizopfrenia

Interventi psicihiatrici da acclamare

  • Anticolinergici
  • Conpromessi con: la compromissione cognitiva e il Delirium
  • Clobazam e Bdz se sono in combinazione creano: eccitazione l'agitazione e l'aggressività

Sul Deficit Cognitivo di agisce con:

  • Interventi psicoeducativi / Terapie farmacologiche /Emperienze comportamentali

Obiettivi nel interventi con il defecit

  • Supportare l'adattamento e la comprensione della disabilità

  • Aiutare a comprendere la forza e i sentimenti del paziente per fare in modo che vengano supportate in modo giusto.

  • Il fine è di arrivare alla formazione di una "immagine positiva di sé".

  • Interventi con la famiglia: È importante fare: Raccolta di informazioni e Generalizzazione di Interventi terapeutici agendo sulla sulla diagnostica del disturbo e sul riconoscimento dei suoii punti di forza

  • Aiutando la famigli ad accettare la diagnosi si otterrano risulati più veloci attraverso gruppi di supporto, favorendo cosi l'autonomia e gestendo nel miglior dei modi il distacco per migliorare il senso di colpa.

  • Con che modalità è possibile approccarsi con le emergenza? Attraverso lo studio del motivo della domanda per l'intervento medico e per quello farmacologico. Si deve SEMPRE: Escludere alttre patologie mediche, escludere il modo sbagliato di somministrare farmaci e formulare correttament la diagnosi

Alche cose devono essere affrontate sempre?

  • L'approcio al problema nella presa in carico della persona che tiene conto sia del luogo nativo sia del complesso

  • Lo studio della persona a 360 gradi studiandola nel quotidiano e cercando di individualizzata tramite progetti che vadano oltre l'aspetto medico

  • Il progetto quindi deve essere sia multi disciplinare che multi sfaccettato mirando al bersaglio del benessere del soggetto

Nell'approccio al problema è bene quindi capire a livello generale il modo di agire

  • Per quanto un soggetto con deficit dimostri una inattitudine va comunque stimolato, con approcci non troppo eccessivivi.
  • Per tanto è bene creare una situazione accogliente, conoscibile cosi da evitare una serie di traumi e di complicazioni.

Tra queste è bene facilitare sopratutto 4 macro aree:

  • Promuover la conoscenza, svilupparando il più possibile le aree dperfezionamento

Conoscere

  • Gli interventi di recupero devono essere focalizzati primariamente sulla persona senza ricadere neii problemi

  • L'intervento individuale è bene che sia focalizzato sullo stimolo delle risorsee che il soggetto possiede

  • Le due attivita devono essere strutturate e articolari

  • Il fine è di agevolare le capacità espansive della persona nel miglior modo possibili.

  • Ricordarsi che bisogna agire in modo strutturato ma con il fine del miglioramento delle condizioni cognitive e del metacognitivo. Agire in modo da far apprendere schemi adeguate e soluzioni consone.

  • L'intervento è comunque sempre migliore se avviene in gruppo, o che per lo meno se stimolato.

  • Aspetti cognitivi e metacognitivi: Il soggetto deve migliorare gradualmente con la conoscenza. Deve affrontare i suoii problemi ed esternaiizzali in piccoli gruppi.

  • Aspetti cardine da strutturare: Lavorare per piccoli obiettivo e fare in modd di strutturarlo con più esperienze possibili . Agire nel ambiente esteriore . Non dare mai soluzioni dirette ma aiutare ad auto gestirsi.Agire senza creare problemi.

Intervento logopedico

  • E' buona norma l'interazione con uno psicomotori

  • La motricità sarà utile con la strutturazione della relazione e con i giochi adatti alla persona.

  • Attivita occupazionale : Le pratiche occupazinali darano stimolate e gestite in autonomia rendendolo utile per un fine. Dovrà prendersi cura del se e degli altri. Tutto deve essere rapportato con una connessione del suo essere.

Il ruolo del insegnate

  • Fare in modoo per il quale lo stesso non abbia pregiudizio e che possa permettere di strutturare un buon processo di insegnamento.
  • Studiare le capacità interne
  • Ricordare che una diagnosi non dovrà bloccare ne impedire i percorso
  • *Il ruolo cardini dei genitori è: **
  • Spesso sono loro a perdersi nel complesso del caso smarrendo il lato educativo ed emotivo del ragazzo. È per tanto bene supportare questo processo e fare squadra.

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