Copywriting Webinar - Lezioni di scrittura persuasiva PDF

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IntriguingKhaki9321

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Summary

Questo webinar presenta le basi e le tecniche del copywriting, focalizzandosi sulla scrittura persuasiva e l'utilizzo di parole e psicologia per motivare gli acquirenti. L'importanza di conoscere il prodotto e il pubblico target è esposta all'interno del corso, insieme a strategie e metodi per un processo di scrittura persuasiva efficace. Copre anche strumenti e esercizi per stimolare la creatività.

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Copywriting Webinar Lezione 1 Il Copywriter In questa lezione: Identikit del copywriter Di cosa si occupa e dove lavora La parola al copywriter: le copy‐words I ferri del mestiere del copywriter Identikit del Copywriter Chi è questo copywriter? Il copywriter, letteralm...

Copywriting Webinar Lezione 1 Il Copywriter In questa lezione: Identikit del copywriter Di cosa si occupa e dove lavora La parola al copywriter: le copy‐words I ferri del mestiere del copywriter Identikit del Copywriter Chi è questo copywriter? Il copywriter, letteralmente tradotto “colui che scrive il copy (testo/contenuto)”, è, appunto, la figura che si occupa di scrivere tutti i testi, o più in generale, i contenuti testuali, di ogni documento o strumento attivato ai fini della comunicazione pubblicitaria, sia essa in forma cartacea, sia digitale. Il copywriter… Non è un artista. O meglio, è un artista nell’utilizzare le parole per scopi persuasivi. Non è un poeta. O meglio, si serve delle licenze poetiche e delle rime per creare frasi memorabili, stuzzicanti, coinvolgenti e convincenti. Quindi? Il copywriter… È colui che sa mettere la creatività al servizio della strategia di marketing e comunicazione. In poche parole… Il copywriter $crive per vender€ Ma, come diceva il grande David Ogilvy: “non scrivere mai un annuncio che non vorresti fosse letto dalla tua famiglia. Non racconteresti bugie a tua moglie, non raccontarle alla mia”. Il copywriter si occupa di: Scrivere i testi per le pubblicità, che siano esse campagne stampa (riviste o quotidiani, affissioni), campagne radio o tv, campagne online, tra cui web advertising (banner, skin o pubblicità nei motori di ricerca) e social advertising. Scrivere i testi per la comunicazione aziendale, come brochure, presentazioni, monografie, info prodotto (corporate communication). …e di: Scrivere i comunicati stampa, le newsletter riguardanti le aziende e i brand. Scrivere i discorsi per coloro che presenziano alle cerimonie, ai convegni e per i politici. Scrivere i contenuti per i siti web, gli articoli per l’article marketing, i post per i blog e per i social networks, le e‐ newsletter, le landing pages. …e ancora di: Elaborare Copy Strategy, cioè la strategia di comunicazione a cui tutti i contenuti devono fare capo e formulare strategie di Content Marketing. Trovare i nomi per nuovi prodotti, nuovi brand o nuovi domini web. Inventare pay‐off, slogan, claim unici e originali che completino la comunicazione del brand Il copywriter lavora: Nelle agenzie pubblicitarie, nelle web agencies, nelle case editrici. Nei reparti marketing, comunicazione e pubblicità interni alle aziende. Come freelance. A, B, Copywriter Headline: il titolo di un articolo, di un post, di una pagina web, di un comunicato stampa…deve andare dritto al punto, al cuore della news, essere completo, impattante, generare curiosità e stimolare a leggere il testo. Poche, ma buone parole. Sub‐Headline: il sottotitolo. Rinforza e arricchisce l’headline scucendo qualche parola in più. Introduce meglio l’argomento e deve portare il lettore a scivolare nelle trame del testo. A, B, Copywriter Body‐Copy: è il corpo del testo, dove si sferruzza la notizia vera e propria, o la spiegazione del prodotto. Di solito è diviso in inizio, centro e fine, dedicata quest’ultima al “tirar le somme”. Pay‐off: conosciuto anche come tagline o baseline, è la frase conclusiva, lo “slogan” che chiude la pagina pubblicitaria. Oppure è la frase che accompagna e rinforza il naming, completando il logo. A.e.: Dash, più bianco non si può. Che mondo sarebbe, senza Nutella. A, B, Copywriter CTA: Call‐to‐Action, ovvero chiamata all’azione. È una frase molto breve, spesso di due o tre parole, dal grande effetto persuasivo, che ha il compito di spingere ad un’azione. Spesso è posta in forma di domanda. USP: Unique Selling Proposition, cioè il motivo distintivo che rende unico quel prodotto, ciò che lo rende diverso ed insostituibile e ne decreta il successo nella vendita. Copy doti Creatività, capacità di scrittura, curiosità, padronanza della lingua, dei vocaboli, della grammatica, delle metodologie e degli strumenti propri della professione e… una dose innata di curiosità e fantasia e capacità di ascolto. I ferri del mestiere La lingua: tante parole, tante possibilità. La grammatica: devi conoscere le regole, per poterle stravolgere. La punteggiatura: tempo, spazio, pubblicità. Le metodologie: scrivere con metodo, scrivere meglio. Il mercato, il target, i prodotti: dal produttore al consumatore, solo con le parole giuste. Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 2 Il copywriter come fa? In questa lezione: La scrittura persuasiva: parole e psicologia Creare contenuti che fanno vendere Tutto inizia da…il prodotto e il pubblico Must have della comunicazione persuasiva Modelli e metodi del copywriting persuasivo La scrittura persuasiva Perché compriamo? Le domande che tutti ci poniamo al momento di un acquisto sono: 1 Mi serve davvero questo prodotto? 2 Perché questo è meglio di quello? Tutti noi viviamo l’esperienza conflittuale tra la ragione e le emozioni. Da un lato la ragione ci pone dei freni, dall’altro le emozioni ci rendono propensi alla tentazione… Ma si tratta davvero di tentazione? Le recenti scoperte della Neuroscienza hanno rivelato che, in base al prodotto, o al marchio che stiamo per acquistare, si attivano diverse aree del nostro cervello. Questo vuol dire che, caso per caso, ragione e emozione sono in lotta alla conquista della nostra scelta definitiva. Da cosa dipendono le nostre scelte? Le nostre scelte nell’acquisto sono dettate da bisogni. Ne esistono 16 principali, in cui possiamo racchiudere quelli che più ci interessano ai fini della scrittura persuasiva Potere Indipendenza Curiosità Contatto sociale Accettazione Famiglia Ordine Status Risparmio Competizione Onore Romanticismo Idealismo Cibo Esercizio fisico Tranquillità Perché ti dico questo? Perché questi bisogni sono collegati in modo diretto con le nostre motivazioni emotive e razionali. Ogni prodotto va a colmare uno o più di questi bisogni. Fare leva su questi bisogni è la chiave della scrittura persuasiva. Perché il lato emotivo è preponderante nelle scelte. La ragione prende il sopravvento dopo, quando necessitiamo di motivazioni razionali a sostegno dell’acquisto. Creare contenuti che fanno vendere La psicologia è importante per indirizzare meglio la nostra strategia. Insieme alla creatività sapremo conquistare il nostro pubblico. Le parole sono uno strumento molto potente. Saperle usare e combinare nel modo corretto ci permetterà di raggiungere il nostro obiettivo. Tutto inzia da… Il prodotto: dobbiamo conoscere cosa stiamo vendendo. Le sue caratteristiche, la forma, le dimensioni, come si usa. Essere informati è il primo passo per attuare la giusta strategia di copywriting. Il pubblico (target o prospect): chi è il principale utilizzatore/acquirente di questo prodotto? Dobbiamo metterci nei suoi panni, infilarci nella sua testa, se vogliamo capire come poterlo convincere. Quindi, per vendere… Dobbiamo sempre conoscere: I bisogni e le emozioni del Pubblico legate al Prodotto Cosa non deve mai mancare Onestà e trasparenza – “You can fool me only once”! Capacità di ascolto. Ci permette di leggere i segnali e questi ci indicano la strada giusta. Semplicità: parla come mangi e take it easy! Metodi e modelli per un Copywriting persuasvio Ci sono dei metodi da seguire per scrivere in modo convincente, efficace e persuasivo? Qualche trucco per rendere ipnotici i tuoi testi? Ad effetto calamita? Il Copywriter come fa USP e Reason Why: trova il vantaggio competitivo e comunicalo! Cosa ti rende unico, diverso dagli altri? Perché esisti? Trova la tua USP (Unique Selling Proposition) e la tua Reason Why e fanne i punti cardini di tutta la copy strategy. Dal pay‐off a tutti i contenuti, tutto il sistema di senso creato deve partire da questi concetti. Questo è il primo step. Ecco qualche esempio Lindor USP: irresistibile scioglievolezza, coincide con il pay‐off Dash USP: più bianco non si può. Anche in questo caso coincide con il pay‐off. Apple USP: creare dispositivi come nessun altro sa fare. nel design, come nella usability. Il pay‐off di Apple, che ora non accompagna più il logo, è sempre stato, infatti, “think different” Potrei continuare portando altri mille esempi. Basta pensare ad un prodotto dicendosi: “È l’unico che…” Perché ti servono l’USP e la Reason Why? Perché la gente non compra prodotti. Compra vantaggi, compra status, compra mondi possibili. La gente compra perché. E questi derivano da quei bisogni e da quelle emozioni a cui essi sono collegati. E se non fossi ancora convinto… Ecco la teoria del GOLDEN CIRCLE Poi che fare? Ora è il momento di mettere in pratica qualche buona regola, o trucchetto, per rendere i tuoi testi super attrattivi e fare in modo che calzino a pennello con l’ USP e la Reason Why che hai trovato. Mantieni fede alle promesse Coerenza Integrità Credibilità Confronta Avvaliti della comparazione …ma attenzione, sii sempre veritiero Usa un testimonial Che sia credibile Che avvalori il tuo prodotto Mettici la faccia (del tuo cliente) Sfrutta il senso d’urgenza La riprova sociale Recensioni I follower Parla di vantaggi Dai delle motivazioni razionali a sostegno Ad esempio: Il PREZZO Usa i numeri Tabelle Percentuali Case studies Usa le domande Non ci vedi più dalla fame? Attenzione però!!! Le domande sono armi potenti ma a doppio taglio. Non porre mai domande la cui risposta potrebbe essere un secco NO. Il tuo obiettivo è coinvolgere, non troncare! Crea un clima positivo Usa parola dall’accezione positiva e sceglile con cura. Ad esempio: Investimento è meglio di costo Offerta è meglio di preventivo Fai sognare… Emozionare Commuovere Guarda il video su YouTube! Ridere … Fai in modo che… Gli oggetti che descrivi possano essere “toccati” grazie al tuo copy Il numero perfetto: 3 Sfrutta il processo di acquisto/vendita a 3 step Ottimizza le CTA Sfrutta il potere di una buona Call‐To‐Action Coinvolgi il tuo pubblico Dai del tu Crea curiosità Agita e risolvi Solleva i dubbi e risolvili Trasforma uno svantaggio in vantaggio Non nascondere i difetti, fanne dei pregi Ad esempio: Non avremo questa cosa, ma quella è davvero fantastica (e datene prova). Non è facile da raggiungere; per questo da noi potrai godere di totale pace e relax. Fanne una storia Lo Storytelling: Campagna TV (Mulino Bianco con Banderas) Digital Storytelling (whiteboard.is/company/) Visual Storytelling (Time’s story) Social Media Storytelling (Ferrero Italia) e non dimenticarti di… AIDA Attenzione Interesse Desiderio Azione e anche di… K KEEP I IT S SIMPLE S STUPID Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 3 Stimolare la creatività In questa lezione: Trovare le parole giuste e l’ispirazione Giocare con le parole L’iter progettuale: dall’idea alla scrittura Strumenti e esercizi utili per stimolare la creatività e renderla efficace. Andare oltre le parole. Stimolare la creatività… …per trovare le parole giuste Come trovare l’ispirazione Come sai, il nostro cervello è diviso in due emisferi: Quello sinistro è l’addetto alla logica, al calcolo, ai processi consequenziali, al pensiero razionale. Quello destro è sede della fantasia, della creatività, dell’estro, al pensiero laterale. Pensiero laterale? Edward De Bono – Psicologo maltese. Risolvere problemi logici con un approccio indiretto, osservando il problema da un’angolazione completamente diversa, anzi, da più punti di vista diversi. Una modalità contrapposta al pensiero sequenziale, tipico della logica razionale, che ricerca la soluzione partendo da ciò che è più ovvio (modalità diretta). Free the right side of your brain! Prima la creatività, poi la strategia. Ogni volta che ti approcci ad un lavoro, devi prima liberare la mente, uscire dagli schemi. Solo così puoi scrivere qualcosa di veramente originale. Questo perché, per fare un ottimo lavoro di Copywriting, devi affidarti anche all’istinto, alle emozioni, devi aprire porte diverse dalle solite, scrivere nuove strade, cercare anche nei cassetti più reconditi della tua fantasia. Ogni lavoro, infatti, prevede tre fasi… 1 Trovare le idee È la vera fase creativa. Quella in cui devi liberare la tua mente da ogni schema e preconcetto. Devi spegnere il lato sinistro del tuo cervello e non aver paura di sbagliare. In questa fase vale tutto: Scrittura di getto Appunti sparsi qua e là Nessun limite alle parole, ai concetti 2 Pre‐writing È il momento di iniziare a dare ordine ai pensieri, non troppo però! Raccogli le idee migliori che ti sono venute, quelle che ti sembra filino di più e che possano rendere meglio ai fini strategici. Scrivi una prima bozza dei testi, o del pay‐off, o del naming… 3 Writing Ora entra in gioco la logica, che taglia, aggiusta e cuce con molta precisione. Dopo aver lasciato riposare le tue bozze, riprendi in mano il lavoro. Dai ordine ai concetti, taglia il superfuo, correggi o sposta eventuali parti. Lascia riposare ancora il tuo lavoro. Poi riprendilo per un’ultima correzione. Sei pronto per la consegna! Bene, ma la creatività? L’ispirazione non arriva a comando Che fare, dunque? Come stimolare il pensiero laterale Ci sono diversi metodi per stimolare il pensiero creativo. Questi servono per ottimizzare il nostro lavoro, evitando di lanciare idee in modo casuale, cosa che rischierebbe di essere solo dispersiva in termini di resa e tempo. Come spremere le meningi nel modo giusto? Libera la mente Prima di metterti al lavoro, puoi: Prenderti una pausa Fare una passeggiata, fare sport Ascoltare della musica o suonare Qualsiasi altra cosa ti possa far svagare Ora puoi iniziare a Giocare con le parole: Cambia le lettere (consonanti e vocali), sposta le sillabe all’interno delle parole. Sfrutta l’alfabeto per trovare argomenti legati al tuo tema, al tuo prodotto (a come, b come, etc). Questo ti è molto utile anche per trovare sinonimi e sfoggiare così tanti vocaboli diversi, rendendo il testo ricco e mai noioso. Attenzione a non esagerare! #epicfail Utilizzare le suggestioni: Hai mai giocato a “se fosse”? Prova anche per il tuo copy! Pensa al tuo prodotto come ad un’emozione, ad una caratteristica caratteriale, ad un pregio… Le mappe mentali Le mappe mentali, o mappe creative, sono uno dei metodi più efficaci per liberare il pensiero laterale (o radiale) e trovare nuove strade, modi di scrivere, esprimere idee e concetti. Lasciano la libertà necessaria al fluire di idee non guidate dalla logica. Al contempo permettono di ritrovare un filo logico in modo facile e veloce per poter riorganizzare il tutto al meglio e procedere con la scrittura. Prendi un foglio bianco, giralo in orizzontale e dai libero sfogo a tutti i collegamenti che ti vengono in mente. Dal concetto principale, al centro, fai partire tanti rami. Meglio se li differenzi con colori diversi, in modo da poter fare maggior chiarezza quando dovrai riordinare le idee. Quindi armati di pennarelli e matite colorate, come in questi esempi. mappementaliblog.blogspot.com www.i‐formazione.com www.iminotauri.wordpress.com Dove imparare Roberta Buzzacchino: http://mappementaliblog.blogspot.it/ seguila sui social I tool per le mappe mentali Sei un vero nerd? Preferisci lo schermo e la tastiera a carta e colori? Dal web store di Chrome Mind Genius: con free trial di 30 giorni Mindjet: professionale, sempre 30 gg di prova Mind Meister: sempre con versione demo, compatibile con Google Drive, Dropbox, Evernote. Xmind: versione free e versione pro. Sempre opensuorce. Oltre le parole Non fermarti solo alle parole, perché il contenuto è anche visual. Quando crei, pensa anche: al font che usi ai colori alle immagni Per non sbagliare… http://www.typeconnection.com/ http://www.colourlovers.com/ Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 4 Il copywriter offline In questa lezione: L’iter lavorativo: dal brief alla creazione Scrivere per la carta: le applicazioni Strumenti, elementi e metodi della comunicazione efficace L’iter lavorativo L’incontro con il cliente e la verifica dei suoi bisogni Copy brief Analisi Obiettivi di marketing/obiettivi di comunicazione Strategia Creazione Scrivere per la carta Il messaggio: cosa Il codice: come Il destinatario: chi L’obiettivo: perché Scrivere in modo efficace Applica i metodi della scrittura persuasiva Sfrutta gli insight Rendi coerenti copy e visual Fai emergere i valori del brand Elementi di un annuncio pubblicitario Headline Sub‐headline Body‐copy CTA Pay‐off/claim Tutto dipende dall’headline…o quasi Conquistare il target, in 2 secondi A poor headline will render your article invisible Non hai mai una seconda occasione, per fare una buona prima impressione Obiettivi dell’headline Riassumere o suggerire la promessa del prodotto/servizio Catturare l’attenzione del lettore Portarlo a leggere il resto del testo 4 elementi di un headline efficace Interesse personale (del destinatario) Novità (quando c’è) Curiosità Soluzione facile e veloce Perché funzioni, devono esserci almeno 3 di questi elementi. Conquista l’attenzione, hai 5(x2) modi Svelare un segreto: Citare un azione desiderabile: ecco il segreto per… Creare il senso di mancanza: non tutti sanno che… Risolvere un problema: Proporre una soluzione veloce: coprire la ricrescita in 5 minuti Proporre una soluzione definitiva: non tutti sanno che… Sfruttare la curiosità: Spingere a porsi delle domande: quello che tutti vorrebbero sapere sul (argomento)… Proporre un metodo per (aiuto): come migliorare la tua memoria Fare una promessa: Lavorare sull’autostima: sei soddisfatto di come…? Proporre qualcosa di ottimale: Ora puoi pagare l’assicurazione a rate facendo una semplice telefonata. Dare un consiglio: Creare senso di appartenenza: ti piacerebbe avere i capelli come una star? (ottenere qualcosa come) Du is megl’ che one, gioca al raddoppio. Offrire due consigli o due soluzioni è sempre appetibile: come trasferire grandi quantità di dati senza aver bisogno di spostarsi con un hard‐disk? La comunicazione istituzionale Azienda Brand Prodotti Gli strumenti Brochure Presentazioni Info prodotto House organ Brochure Stabilisci prima: La copy strategy Quali argomenti trattare Il numero di pagine Ricorda: Di essere sintetico: più con meno Di inserire delle CTA Di trattare un argomento per pagina (se ci sono più sezioni) Presentazioni SÌ: La storia dell’azienda in numeri L’USP Gli aneddoti Lo storytelling Pensa a chi legge NO: Auto‐referenzialità: siamo leader Alle solite parole: giovane, dinamico, proattivo, con esperienza Info prodotto Completo ma sintetico Creativo Informativo ed esaustivo Ricorda il WHY Ricorda i vantaggi House organ È l’organo informativo interno alle aziende. Un “magazine” attraverso cui tutti i dipendenti vengono informati delle attività e dell’andamento dell’azienda. Deve: Essere informativo Essere coinvolgente e creare senso di appartenenza (team vision) Gli strumenti di Direct Marketing Lettere commerciali Cataloghi per corrispondenza Dépliant Il magazine La lettera commerciale Sposta il centro dell’attenzione da chi scrive a chi legge: reader focus writing, rendi il lettore protagonista. Stabilisci una relazione proficua con il lettore Parla di valori e vantaggi Non essere stucchevole Come? Il must: agganciare l’attenzione Il nome del lettore: prima il nome, poi il cognome. Il titolo: non serve scrivere oggetto, ma sfrutta le tecniche per scrivere un’ottima headline. Evita le abbreviazioni. Evita l’utilizzo di parole arcaiche o in stile burocratese, allontanano il lettore. #1 Lettera parte prima Fatti amico il lettore, usa la captatio benevolentiae. Usa un tono disteso, cordiale, attraente. Salta i convenevoli. Sì alle citazioni, quando sono pertinenti. Sì ai dati statistici, se possono avvalorare il messaggio. Utilizza formule che identifichino, gratifichino e accompagnino il lettore (“le sarà certamente capitato…”) No alle soluzioni standard: via i formalismi. #2 Lettera parte centrale Non perdere tempo, dichiare l’obiettivo. Metti in evidenza i vantaggi, senza essere noioso. Parliamo di svantaggi se non accetta la proposta (Vuoi davvero perdere l’occasione di ottenere…) Sì alle testimonianze. Sì alla garanzia “soddisfatti o rimborsati”, quando è possibile esporsi a tal proposito. #3 Lettera parte finale Tira le somme fornendo le indicazioni operative. Non dimenticare la CTA.. Saluta in modo caldo, no alle formalità. Firma con autografo, nome e cognome e mansione. Non sottovalutare il potere del Post Scriptum, come l’headline, deve essere una spremuta d’interesse. Un buon contenuto vale poco se non ha anche una bella forma Occhio alla forma Cura l’uso delle parole, della sintassi, la potenza e la fluidità dei periodi. Crea un clima positivo. Scrivi paragrafi corti, lascia prendere il fiato al lettore. Meglio i sostantivi degli aggettivi, dei verbi o degli avverbi. Taglia quello che non serve, disturba l’efficacia del messaggio. Cura il ritmo, l’intensità, la progessione del linguaggio e dell’emozione. Occhio al formato Rispetta gli spazi e la linea grafica istituzionale. Non usare caratteri con le grazie. Non scrivere con un carattere troppo piccolo. Mantieni un aspetto ordinato, leggibile, invitante. Non scrivere nella parte bassa del foglio, dove ci sono i dati fiscali. Non scrivere più di una pagina. Concentra il messaggio. Lascia spazi bianchi intorno alla firma. Richiama le parti importanti in grassetto, ma con moderazione. Il modello di lettura ad S Hai 5 secondi per dare alla tua lettera la possibilità di essere letta Il catalogo Hai la possibilità di entrare in casa della gente, sfruttala al meglio: Immagini, testo e prezzi chiari. Spezza il ritmo con suggerimenti e informazioni correlate. Evidenzia i plus. Anche l’indice parla. CTA semplici, chiare e appropriate. Il dépliant Richiede un’attenta organizzazione dei titoli, dei testi e delle immagini. Il percorso di lettura non è scontato. Ad ogni pagina un argomento. Il lettore deve essere accompagnato nel percorso di lettura. Assicurare un ordine corretto nella fruizione delle informazioni. Il magazine Forte connotazione sul piano tematico Gioca d’anticipo Approfondimenti e rimandi online Reader focus oriented Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 5 Il copywriter online: intro In questa lezione: Il copywriter e la rivoluzione digitale Tanti nomi per una professione? Conoscere il terreno di gioco: come funziona il web. Per chi scriviamo? #Digital Re‐evolution Dal 1996, 18 anni di evoluzioni continue Iper‐dinamismo del mezzo Nuove possibilità Nuovi modi di comunicare Cambio delle regole Nuovi codici Contaminazione dei ruoli e delle competenze Tanti nomi per una professione? Copywriter Web Copywriter Web writer SEO Copywriter Content Manager Come funziona il web? Dove e come cerchiamo le informazioni sul web? Web Vocabolario: the essentials SEARCH ENGINE: motore di ricerca, come Google, Bing, Yahoo… SERP: search engine results page, ciò che ci risulta da una ricerca SEO:search engine optimization, ottimizzazione per I motori di ricerca PAGE RANK: algoritmo che assegna la posizione nella SERP di un sito web LINK BUILDING: strategia di linking efficace per la SEO BACK LINK: link in entrata, cioè link del nostro sito inseriti in altri siti. AUTHORSHIP: l’autorevolezza degli autori collegati ad un profilo G+ Prima dei motori di ricerca Conoscienza del nome esatto di dominio URL Dall’arrivo di Google Ricerca per parole chiave All’esplosione dei Social Networks Link a specifiche Landing Pages Tutto si basa sul contenuto perché Content is The King Come funzionano i motori di ricerca? Per indicizzare, Google: osserva legge archivia organizza Gli strumenti di Google Spider/Robot Algoritmi IL COLIBRÌ, piccolo, veloce, preciso. Secondo quanto riportato da Search Engine Land, è dal 2010 – da Caffeine – che Google non opera un cambiamento così drastico del proprio algoritmo, anche se stavolta il lavoro di “Hummingbird” sembra essere quello di restituire i migliori risultati sulla base di ciò che l’utente cerca, e non di migliorare l’indicizzazione delle pagine su Internet. Fonte: http://seoblog.giorgiotave.it/hummingbird‐algoritmo‐google/3893 Google attribuisce un valore: Alla struttura del sito All’organizzazione del sito e dei contenuti Alle immagini (titoli, immagini proprietarie) Al contenuto Ma…per chi dobbiamo scrivere? Per Google? Per le persone? Dei contenuti, Google giudica: La qualità (contenuto ricco di informazioni, amplio, ben strutturato, con parole chiave Q.B.) la freschezza (argomento nuovo o aggiornamenti frequenti) l’originalità (non devono essere copiati o testi semplicemente rimaneggiati cambiando le parole) e… Il numero di accessi Il tempo di permanenza Il numero di condivisioni Il comportamento dell’utente on site Quindi? Ecco le scuole di pensiero Scrivere per Google Creare e scrivere contenuti “Google friendly” per essere indicizzati correttamente, per posizionarci e scalare la SERP Scrivere per l’utente Creare contenuti naturali, spontanei, di argomenti interessanti per l’utente, in modo da attirarne l’attenzione e guadagnarsi la sua fiducia, nonché l’interazione (richiesta informazioni, commenti, condisioni, partecipazione social, etc…) In media est… La via giusta sta nel mezzo? Come compromesso, meglio 30 (Google) e 70 all’utente. Ricorda: Google indicizza e classifica, ma è l’utente che compie le azioni, che ti da credito, che fa “salire le tue quotazioni”. Non forzare la mano, prediligi più naturalezza, cerca e verifica cosa piace alle persone, pur dando a Google qualcosa che vada bene per i suoi robot. Questo è quello che consigliano tutti i guru del web writing, e anche Matt Cutts, uno degli più importanti Google Man, che ti consiglio di seguire, in modo particolare su youtube. Come si scrive per il web? Questo, nelle sue varie declinazioni, sarà l’argomento delle prossime 4 lezioni. Stay tuned! Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 6 Scrivere per il web #1 In questa lezione: I contenuti per i siti web: quali elementi per quali pagine Le CTA e i CTA Buttons Le landing pages e la LPO Piccola premessa… I contenuti sono ancora l’elemento più importante nel web (leggi questo articolo in proposito). Torneremo altre volte su questo concetto. Ma la gente li legge? Poco, o niente. Vuole andare dritta al dunque. Ma tu sarai un bravo copywriter. Per questo… Piccola premessa 2 Non copiare mai i contenuti da un altro sito. Questo è sia scorretto dal punto di vista professionale, sia rischioso: Google se ne accorge, anche dalla punteggiatura. Questo vale anche se parti da un documento word formattato. Crea i tuoi contenuti ex‐novo, controlla sul web quello che fa la concorrenza, fai ricerca online per controllare di non ripetere, anche casualmente, concetti o contenuti altrui. Ne va della tua reputazione. Per i tool, vedi la lezione 10. Scrivere i contenuti per un sito web Sviluppa un tema, un concept, e declinalo Considera la peculiarità di ogni pagina e sviluppa il contenuto di conseguenza Pensa al target: avrà ciò che cerca? Ricorda per chi stai scrivendo Tieni presenti gli elementi necessari per accontentare Google (headline, sub headline, parole chiave, …) e l’utente Crea un legame di coerenza e sinergia tra il testo e il visual E, ricorda… All’utente non piacciono i BLA BLA BLA NO EGO WRITING: niente “siamo leader”, niente autoreferenzialità, niente “siamo solo noi” Falla semplice, scrivi come parli, tutti ti devono poter capire Dai del tu, fai accomodare l’utente, rendigli la permanenza più piacevole, e lunga, possibile. Quali elementi per quali pagine Se usi un CMS, l’editing ti permette di mettere tutti gli elementi al posto giusto, oppure di indicarli per chi li inserirà: Titolo Body Immagini Tag Meta title, focus keyword, meta description Titolo Il titolo è un elemento importantissimo. Qualifica il contenuto, ne dichiara le intenzioni. Per l’utente deve essere chiaro, possibilmente d’impatto. Per Google deve contenere la parola chiave Body / corpo del testo A Google piacciono i testi ordinati, che aiutino e facilitino la lettura, all’utente anche. In più apprezza quando il ritmo non è serrato a blocchi, ma intervallato da immagini/video, punti elenco, citazioni. Dividi il testo in paragrafi e dai un titolo ad ognuno di questi che contenga la parola chiave o una parola correlata (approfondisci questo aspetto alla lezione 9). Ps: se conosci il linguaggio HTML, meglio; almeno le basi. Immagini Come abbiamo già visto, il copy sostiene il visual e viceversa. Non è esattamente tra i tuoi compiti occupartene, ma se ti capitasse (per esempio se hai o gestisci un blog), ti raccomando di privilegiare immagini proprietarie, uniche, e di nominarle inserendo nel titolo la parola chiave. Tag Anche in questo caso meno è meglio, o meglio, è più efficace. Non è inserendo mille tag che faciliterai il reperimento di quel contenuto. Considera che, in qualche modo, le possibilità vengono divise per ogni tag. Una giusta misura? Cerca i 5 tag più pertinenti, come il nome del brand (o del professionista), la parola chiave principale, le parole chiave correlate più interessanti. Meta title, focus keyword, meta description Anche qui vale il ragionamento “per chi scriviamo”? Una volta decisa la parola chiave, questa va inserita nei meta title e description. Come? Titolo (max 70 caratteri, 12 parole): meglio inserire la parola chiave all’inizio, deve essere chiaro e esaustivo. Meta description (max 156 caratteri, 30 parole): qui non è necessaria una posizione privilegiata, quindi si può andare di creatività, anzi, meglio, perché aiuta a catturare l’attenzione dell’utente già dalla visualizzazione nella SERP. Quali elementi per quali pagine HOME La pagina più visitata, la vetrina, la porta sul tuo mondo. Il must: magnetismo! Preoccupati più dell’aspetto accattivante, dosa il testo secondo gli elementi visivi per creare un bel mix, piacevole, ma ordinato. Segnala gli elementi importanti (titoli, parole da evidenziare) con la formattazione (senza esagerare). Invita a visitare le sezioni che più ti interessano con delle opportune CTA (con link alla pagina) o CTA buttons. Stimola l’utente a nagivare quante più pagine possibili del sito. Quali elementi per quali pagine BIO/AZIENDA/STORIA/CHI SIAMO Tutti i siti ne hanno una. Se si tratta di un’azienda, magari che esiste da molto, non partire dall’atomo. Raccogli i passaggi e segnala gli avvenimenti importanti, ma niente autoreferenzialità. Racconta piuttosto una storia, rendi partecipe l’utente, fallo emozionare (pathos, ironia, …). Se è il profilo di un professionista, dai valore alle competenze, rendilo distintivo (USP e Reason Why). Quali elementi per quali pagine SERVIZI/PRODOTTI Che siano tanti o pochi, meritano un testo introduttivo. Per aiutare Google, tieni presente che ha bisogno di almeno 300 parole, che la Keyword density non deve essere massiccia (non fare il furbo, non serve a nulla, anzi). Non ci è dato sapere la giusta proporzione, vince il buon senso. Ottimizza gli elementi e stimola a visitare le pagine dei singoli servizi/prodotti, se ci sono. Quali elementi per quali pagine CONTATTI/DOVE SIAMO Davvero pensi che qualcuno riesca a leggere più di 300 parole in questa sezione? Ovvio che non sono necessarie. Quel che serve qui è: Ragione sociale completa e indirizzo. Meglio se viene embeddata la mappa da Google Maps o sistema equivalente. Numero di telefono fisso (aiuta Google). Il mobile è una scelta a discrezione. Referenti e contatti, se ci sono più aeree. Indirizzo/i e‐mail Form contatti: ottimizza il bottone di invio. Non lasciare quel banale e triste “clicca qui”, o “invia”. Collegamenti ai social: meglio aggiungere una frase di accompagnamento che conquisti il favore del lettore. CTA e CTA button Call To Action o Chiamata all’Azione. È una frase, una parola, che esprime un invito a compiere, appunto, un’azione ben precisa, a cui, spesso, è associato un link ad un’altra pagina, ad un contenuto specifico. Ad esempio: Vuoi conoscere i nostri prodotti? Scoprili qui Partecipa al concorso Tenta la fortuna CTA e CTA button Cuore pulsante dell’inbound marketing, di solito viene inserita alla fine di un testo, spesso preceduta da una domanda, che, come abbiamo visto, è molto efficace per richiamare l’attenzione del lettore/utente. Chiude una pagina pubblicitaria, un articolo di un blog invitando a commentare/condividere/leggere altro, una pagina web stimolando a visitare altre pagine, ad acquistare prodotti/servizi, etc... Insomma, le CTA migliorano la USABILITY. CTA e CTA button La CTA è un elemento dal grande potere persuasivo. Per questo non è da sottovalutare, tantomeno da sminuire, magari utilizzando banali formule come: clicca qui, invia o cose del genere. CTA e CTA button Come scrivere una CTA efficace? Breve e concisa: resta tra i 90 e i 150 caratteri Originale e in tema (coerenza con il concept) Inizia con il verbo, genera più conversione Usa i numeri. A.e: provalo a soli 9,00 €/mese Sii diretto, vai al dunque, sii pratico. CTA e CTA button Esempi: Scopri i nostri prodotti Vieni a gustare il meglio della cucina emiliana Continua a leggere l’articolo Naviga in libertà con “xyz” Chiama per un appuntamento Prenota ora il tuo test drive Condividi questo e‐book con i tuoi amici CTA e CTA button Sul web, le CTA, anche per essere più visibili, prendono sempre più la forma di un bottone, il CTA button, appunto. A maggior ragione, in questo caso, devono essere d’impatto, brevi, dirette e, possibilmente, diverse dalle solite. Qui trovi degli esempi, anche con le immagini, di CTA button efficaci. CTA e CTA button Esempi: Scarica ora “xyz”, è gratis! (qui c’è anche la leva sul fattore temporale) Provalo per 30 giorni. Richiedi più informazioni Lo voglio! Non resito! Comincia subito/inizia ora/iscriviti adesso Landing Pages e LPO (landing page optimization) Cos’è una Landing Page “pagina di atterraggio”, è una pagina web creata ad hoc per informare di un particolare prodotto o servizio a cui aderire o da acquistare, per rendere nota una novità. Quindi è una pagina con un unico e specifico focus, creata appositamente per focalizzare l’attenzione su quell’argomento, e ottenere quante più conversioni possibili. Landing Pages e LPO Come si arriva su una landing page? Essendo una One Focus Page, spesso legata alla vendita di qualcosa, alla landing si può arrivare: ‐ Da una campagna PPC (pay per click) ‐ Da una campagna social ‐ Da un post social/blog Landing Pages e LPO Come si crea una landing page efficace? Non serve fare cose flashanti, “urlare” sconti o promozioni come al mercato della Ciociaria. Più di tutto, perché una landing page converta serve: Fornire informazioni utili e puntuali sul prodotto/servizio che proponiamo Più con meno: poco testo, leggibile, conciso, chiaro, ad effetto Risolvere i dubbi in anticipo: sii esaustivo Landing Pages e LPO Come si misura l’efficacia di una landing page? Le conversioni sono il nostro dato di riferimento per avere la misura dell’efficacia di una landing page. Gli strumenti di analisi, come Google Analytics, ci forniscono dati precisi in merito agli ingressi, alla provenienza e all’azione effettiva, quando compiuta (acquisto, sottoscrizione, etc…) Per misurare il ROI, basta confrontare l’investimento con i risultati ottenuti. Landing Pages e LPO Come si progetta, crea, testa e lancia una landing page efficace, e quindi, ottimizzata. Prima di iniziare: Definire il prodotto/servizio da vendere/promuovere Definire un obiettivo della campagna Definire il budget per la realizzazione e la sponsorizzazione Procurarsi e attivare tutti gli strumenti e i tool necessari alla creazione, al testing, al monitoraggio, al controllo dei risultati Landing Pages e LPO Fase #1: progettare una landing page Come per un sito, anche la landing page necessità di una bozza. Puoi realizzare il tuo “mock‐up” con qualche tool online, oppure fare uno schizzo a mano. Prepara sempre due o tre versioni, ti serviranno per la fase di test. La struttura deve essere semplice, con uno spazio per ogni elemento che vuoi inserire, e, ovviamente, il magico CTA button. Landing Pages e LPO Fase #2a: gli elementi chiave di una landing page Ogni cosa al suo posto, un posto per ogni cosa (importante e necessaria, le altre, via). Titolo Sottotitolo (o tagline) Nome prodotto/servizio Elementi visual (logo, immagine/video) Offerta/promozione, se esiste Form di raccolta dati (nome, cognome, e, o solo, e‐mail) Landing Pages e LPO Fase #2b: gli elementi opzionali di una landing page Testimonianze: opinioni positive a supporto Ulteriori dettagli informativi sul prodotto/servizio Contenuto da scaricare: e‐book, video, infografica, previo, o meno, inserimento della mail Info about: per professionisti, consulenti, formatori, freelance Landing Pages e LPO Fase #3a: i contenuti testuali della landing page Linguaggio semplice, per essere capito da tutti Frasi brevi, niente sottointesi Crea empatia: scrivi in prima persona e rivolgiti al pubblico con il “tu”. Landing Pages e LPO Fase #3b: i contenuti visual della landing page Prediligi immagini o video ad hoc ad alto impatto, coerenti con il prodotto/servizio, il messaggio che vuoi lanciare, il target che vuoi raggiungere. In particolare i video sono molto utili se rispondono alla logica how‐to, per esempio, come funziona un software, un prodotto, o simili. Landing Pages e LPO Fase #4: controllo e verifica Grammatica e ortografia Formattazione del testo Font Punteggiatura Spazi Footer: firma, privacy, copyright Consiglio: 4 o più occhi, sono meglio di due, chiedi sempre un controllo a qualcuno. Landing Pages e LPO Fase #5: realizzare la landing page Software/template Formattazione del testo Font Punteggiatura Spazi Footer: firma, privacy, copyright Consiglio: 4 o più occhi, sono meglio di due, chiedi sempre un controllo a qualcuno. Landing Pages e LPO Fase #6: collaudare la landing page È sempre meglio fare le verifiche prima del lancio: Visualizzazione: si vede bene su ogni device? I link funzionano? L’iscrizione alla newsletter funziona? L’e‐mail che si riceve alla sottoscrizione è ok? Consiglio: non sottovalutare l’importanza di questo step, per te e per il tuo cliente. Landing Pages e LPO Fase #7: testare la landing page Acquista i domini contenenti la tua parola chiave, tanti quanti le versioni della tua landing. Attraverso Google Analytics puoi monitorare quale delle due/tre è più efficace, quale converte meglio, quale “vende” di più, quale raccoglie più iscrizioni alla newsletter, o genera più download. Ecco il perché di più versioni, dei test A/B Landing Pages e LPO Fase #8: analizzare la landing page Verifica, sempre con Google Analytics: Le parole chiave Le condivisioni sui social I back link alla landing (chi condivide il link nel suo sito) Landing Pages e LPO Fase #9: go live Sei pronto? Sei soddisfatto di tutte le verifiche? Hai scelto la miglior versione della tua landing page? Bene, allora vai! Landing Pages e LPO Risorse utili e tool per le Landing Pages e per la Landing Page Optimization: 101 tips per ottimizzare la tua landing page (in inglese) 10 miti da sfatare sulle Landing Pages (in inglese + Guida da scaricare) Esempi di landing page efficaci by Robin Good su Pinterest Optimizely: Landing Page Optimization Service Libro: Landing Page Optimization: The Definitive Guide to Testing and Tuning for Conversions Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 7 Scrivere per il web #2 In questa lezione: I blog Le e‐newsletter I Social Media Scrivere per il web #2 Premessa Questi argomenti vengono trattati nella stessa lezione perché richiedono: Conoscenze specifiche di web copywriting Programmazione/pianificazione/calendarizzazion e dei post Conoscenza dei tool di analisi e monitoraggio N.B.: alcuni dettagli di SEO copywriting verranno sviluppati meglio nella lezione 9 Il blog Domande preliminari, per te e/o il tuo cliente Perché un blog? Mi è utile un blog? Il blog è lo strumento giusto per le mie esigenze/possibilità? Perché avere un blog: i vantaggi, oltre la SEO Grazie a contenuti sempre nuovi: Aumenta l’esposizione online Aumenta e migliora la visibilità nei motori di ricerca Aumenta gli accessi al sito Aumenta la qualità del traffico verso il sito Contribuisce alla strategia di branding Contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di web marketing e marketing aziendale Dimostra l’impegno nell’essere aggiornati, talvolta all’avanguardia Aumenta la consapevolezza nell’utente circa ciò di cui si occupa l’azienda Aumenta la possibilità di commenti positivi e della condivisione dei link in altri blog Umanizza l’azienda, che viene considerata “trasparente”, pertanto guadagna la fiducia e la fidelizzazione del cliente/utente Coinvolge il cliente, che lo vede anche come un servizio Aumenta l’interazione con la community Completa e contribuisce a rendere più credibile il sales marketing aziendale Questi vantaggi spiegano anche perché sia utile avere un blog. Ora la domanda è: è la strada giusta? È lo strumento adatto? Nonostante sia consigliabile, non esiste una formula standard che vada bene per ogni realtà e contesto. Teniamo poi presente l’intergrabilità con altri strumenti, in un’ottica di comunicazione cross‐ mediale. Trovare la soluzione più adatta alle esigenze e agli obiettivi aziendali è compito della strategia. Senza di essa non sarà possibile fare un buon lavoro. Come si crea un blog Ecco i must per creare un blog di successo: Scegli la piattaforma adatta: wordpress, blogger, joomla Se esiste già un dominio aziendale, in fase d’installazione, create un nome dominio differente sia dal dominio aziendale, sia dalle altre directories: o in un sottodominio ( http://blog.nomedelsito.it), o in un’altra directory/pagina (http://nomedelsito.it/blog). Nel caso esista già il sito aziendale, è consigliabile integrare il blog, piuttosto che tenerlo separato, a parte. La scelta del template è molto importante. L’aiuto di un grafico è sempre da considerare, a maggior ragione se si tratta di un’integrazione. Stabilisci le parole chiave per le quali il blog dovrà essere trovato, che siano coerenti con le aspettative e i volumi di ricerca (vedi lez. 9) Inserire i riferimenti ai Social Networks per la condivisione Inserire i feed RSS Cercare blog autorevoli di cui condividere i link: Google apprezza anche quelli in uscita Creare concatenazione tra gli articoli, per esempio sullo stesso tema, per stimolarne la visualizzazione Costruire una strategia di link building intelligente, non facendo semplicemente scambi reciproci con gli stessi blog Scrivere con regolarità. La frequenza dipende dalla tipologia di blog, dagli argomenti, dalle categorie create. Rispondere sempre ai commenti, ringraziare, moderare o gestire le critiche Dichiarare sempre la fonte di articoli, notizie, immagini non proprietarie, mettendo anche il link alla stessa Un blog con i commenti chiusi non ha senso. L’interazione e lo scambio è la linfa di questo strumento. Istruzioni per la creazione di un blog Non sai da che parte partire? Ho trovato per te questa guida tecnica con tutti i passaggi e i consigli per creare un blog in wordpress, dalla A alla Z. Domande, dubbi? Iscriviti e partecipa online alle community dedicate ai CMS, ti saranno molto utili. Altre info tecniche Ottimizzare il codice HTML per la SEO (tag, title, url del blog). Molti template lo sono già di default Abilitare il trackback e i ping (su WB è di default) Utilizzare l’account Google per includere la sitemap e farla validare con Google Web Master Tools Attivare il monitoraggio con Google Analytics Monitorare link in entrata, traffico, commenti, citazioni, cosa si dice in rete di noi con Google Alerts o Mention (o altro tool similare) Collegare gli articoli precedenti con link di ancoraggio Strategia, tecnica e via Prima di iniziare a pubblicare Decidi l’argomento del tuo blog, e argomenti correlati. Questi diventeranno le categorie dei tuoi post. In base alle argomentazioni, alla tua disponibilità e agli obiettivi che ti poni, decidi la frequenza di pubblicazione. Strategia, tecnica e via Mixa argomenti e frequenza e crea così il piano editoriale. Può essere mensile, trimestrale, annuale, come preferisci. L’importante è ricordare che devi gestire anche l’imprevisto (tipo una grande novità da pubblicare in sostituzione ad un post già programmato o extra calendario). Il piano editoriale ti serve per non “restare senza parole”, o idee. Ti consiglio di crearti un foglio excel o usare un tool di gestione delle task, come Trello, di modo da segnarti anche idee, ispirazioni, altri articoli o fonti varie da cui andare ad attingere per scrivere i tuoi post. Se è per un cliente, puoi creare un accesso condiviso. Oppure puoi usare dropbox, o Google Drive o altri tool come Redbooth o Teamwork per la condivisione di task e materiale. Come scrivere un post blog Premesse: I post blog non sono messaggi promozionali. O meglio, servono a promuovere azienda/brand/prodotto, ma il tono deve essere informativo, non pubblicitario. Il lettore vuole un punto di vista “obiettivo”. I contenuti devono essere di qualità, dare qualcosa di nuovo e diverso, essere unici e originali, freschi, per evitare le ire degli algoritmi di Google e/o il non apprezzamento da parte dei lettore/utenti. Come scrivere un post blog Elementi di un post blog: Titolo Sottotitolo Corpo del testo Media (immagini/video) Conclusioni Call to Action Elementi per la SEO (Vedi lezione 9) Trovare immagini Royalty Free http://www.alamy.com/#loc=all http://www.bigstockphoto.com/ http://www.everystockphoto.com/ http://www.corbisimages.com/ http://www.sxc.hu/ http://www.imagebase.davidniblack.com/main.php http://www.stockvault.net/ http://www.freepixels.com/ http://freerangestock.com/ http://pixelperfectdigital.com/ http://www.freedigitalphotos.net/ http://www.dreamstime.com/ http://www.indisain.com/ http://www.gratisography.com/ http://nos.twnsnd.co/ http://unsplash.com/ http://wefunction.com/category/free‐photos/ Ottimizzazione SEO dei post Di SEO copywriting parleremo nella lezione 9. Troverai: Meta title + meta description Tag title Studio delle keyword con Google AdWords Keyword density SEO on post Analisi e monitoraggio del blog Imparare a leggere i dati in Google Analytics Basta un account gmail per iscriversi Gratuito Ci permette di fissare degli obiettivi Ci permette di monitorare l’ingresso al blog e con quali keyword Ci permette di correggere il tiro Ci permette di capire l’audience e verificare se abbiamo raggiunto il nostro target Google Authorship Collegare il proprio profilo autore del CMS al profilo Google+ Google riconosce l’authorship Se fai tutto bene, Google ti ritiene autorevole come creatore di contenuti su quell’argomento Migliora il posizionamento del blog Migliora la tua strategia di branding Social Referring Avere successo sui social aiuta la SEO Google riconosce il traffico in entrata dai social e gli attribuisce un valore che aiuta a migliorare il posizionamento del blog Le e‐newsletter Perché scriverle: Mantenere un rapporto di continuità e fidelizzazione con i nostri clienti/lettori/utenti Comunicare novità, offerte, promozioni, … Far conoscere nuovi servizi/prodotti Sostenere il sales marketing Le e‐newsletter I vantaggi: Costi contenuti Invio immediato Permette la lettura in ogni momento Non ha scadenza Non richiede risposta Le e‐newsletter Come gestirla al meglio Programmare/pianificare i contenuti da inviare Inviarla con regolarità (appuntamento) Offerte reali, trasparenti, veritiere Messaggi semplici e diretti Customer oriented No SPAM! Inviamola solo a chi la vuole Le e‐newsletter Catturare l’attenzione, far leggere il testo, creare conversione: come scrivere una newsletter Oggetto/Titolo molto accattivante e originale Messaggio semplice, chiaro, breve, conciso, d’impatto Font chiari e leggibili Linguaggio semplice Vai di CTA Attenzione alle immagini, creano SPAM Pulizia, equilibrio, sobrietà e importanza al focus del messaggio Le e‐newsletter Analizzare i risultati delle e‐newsletter: Dalla piattaforma di mailing: letture, eliminazioni, conversioni Da Google Analytics: comportamento dell’utente sul sito Per comprendere se abbiamo lavorato bene, se ci sono margini di miglioria. I Social Media Come per il blog, anche i social networks, per essere correttamente gestiti, devono rispondere ad una precisa strategia. La Social Media Strategy risponde alla strategia di Web Marketing e si inscrive nella Content Curation. Perché i Social: Umanizzano l’azienda Permettono uno scambio esattamente alla pari con il pubblico Permettono di condividere contenuti di tante tipologie e di natura diversa rispetto al blog, creando ancora più valore per l’azienda/brand Permettono un’apertura 24/7 Sono un ottimo terreno per il monitoring del sentiment Sono ottimi anche per un customer service pronto e puntuale Sono dove la gente è/cerca/vede/apprende I Social Media Attenzione! Ogni Social Network ha le sue prerogative, il suo linguaggio, il suo modo di essere vissuto. Conoscere le “regole del gioco” si rivela indispensabile per avere successo. I Social Media Info pratiche per il copy: I Social non sono blog e non li sostituiscono. Non scrivere papiri, non li legge nessuno. Ogni social ha il suo limite di caratteri a disposizione, a partire da twitter, che ce ne concede 140 (i migliori post stanno nei 100 caratteri, vengono retweettati di più) Dai del tu, i social sono le moderne piazze del mercato, ma mantieni un tono e un linguaggio adatto ad ogni piattaforma: divertente su Facebook, Professionale su LinkedIn, ad esempio Utilizza sempre gli strumenti a disposizione delle aziende se crei un profilo aziendale (la Pagina per Facebook, non il profilo; stessa cosa vale per Pinterest, Google+, LinkedIn) Su Facebook, Google+ e Twitter convertono meglio i post correlati da un’immagine Fino a qualche giorno fa i link venivano accorciati. Era quindi meglio usare degli shortner, dei tool per accorciare i link. Ora non ce n’è più bisogno Cita sempre la fonte dell’immagine, quando non è tua. I Social Media Piccolo compendio per l’analisi, la gestione e l’inserimento degli hashtag nei post Gli hashtag aiutano a farci trovare poiché ci inseriscono in automatico tra le fila di chi parla di quel preciso argomento e ad inserirci nei trend, cavalcando l’onda di un argomento topic per quelo momento/giornata Sono da usare con attenzione, strategia e moderazione In un post se ne usano 3 o 4 massimo, mirati Twitter è un ottimo mezzo per osservare di cosa si parla online, così come Google News. Per l’analisi degli hashtag da veicolare su twitter, Glouk ti potrà essere molto utile (versione beta). Inoltre ti permette di schedulare e programmare i post, occuparti dell’engagement e del follow up. I Social Media Programmazione dei post: Programmare i post è molto comodo. Hootsuite e Buffer sono i tool più famosi e accreditati al momento. Hanno anche la versione free, limitata, ma a volte sufficiente. In più ci sono le estensioni per Google Chrome. Piccolo neo: i link vengono accorciati e l’url non lascia più ad intendere che cosa l’utente potrà trovare quando clicca. Questo genera molte meno conversioni. Per cui, ti consiglio di usare direttamente Facebook per programmare i post dedicati a questo social. Per gli altri, se ti è possibile, fallo a mano. Altrimenti affidati ai tool. I Social Media Partecipare, monitorare, adeguare: Non basta postare, bisogna anche partecipare alle conversazioni, o proporne di nuove, anche nei gruppi e nelle community, in modo trasparente, ovvio e senza fini promozionali e/o auto‐referenziali I Fan/Follower vanno ringraziati, basta poco per essere gentili. Farli sentire importanti ti farà guadagnare la loro benevolenza Interagire con gli utenti altri utenti Monitorare le condivisioni, cosa si dice di noi, del nostro brand, prodotto, azienda, del nostro cliente. Questo ci serve per aggiustare il tiro in tempo reale, perché la vera sfida è fare in real time. Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 8 Scrivere per il web #3 In questa lezione: Le Digital PR, come e con quali strumenti I comunicati stampa: come scriverli e dove pubblicarli L’article marketing: come scrivere un articolo per l’article marketing e dove pubblicarlo Le Digital PR Promuovere un’azienda, un prodotto, un servizio, un evento…concorrere all’aumento/miglioramento della “reputation”. Come? Facendo parlare di ciò che stiamo promuovendo. Innescando “l’effetto megafono”, il WOM (word of mouth), e/o “seminando” informazioni che daranno vita, in modo spontaneo, a conversazioni (seeding strategy). Con quali strumenti? E dove? Le Digital PR Abbiamo la possibilità di ottenere ancor più visibilità perché il web, rispetto ai media tradizionali, è: Veloce e immediato Accessibile a tutti (media, influencers e customers…) Ma, attenzione, non per questo dobbiamo agire a caso. Le Digital PR Gli strumenti: Blog Forum Community Social Network Testate e riviste online Portali tematici Le Digital PR A chi dobbiamo arrivare: Opinion leaders Influencers Blogger Far parlare, e bene, queste persone, è la nostra migliore garanzia per arrivare all’utente finale, al nostro potenziale cliente. Le Digital PR Cosa dobbiamo fare: #1 Pianificare e creare i contenuti #2 Pianificare la strategia di diffusione dei contenuti #3 Diffondere #4 Monitorare #5 Analizzare e quantificare il nostro lavoro #1 Pianificare e creare i contenuti Le Digital PR sono ormai imprescindibili dalla content strategy Creare e differenziare i contenuti da produrre, rispettando anche le regole del web (Google). Ad ogni strumento/mezzo, il suo. I must: interessante, focus sulla notizia, che crei il passaparola. #2 Pianificare la strategia di diffusione dei contenuti Scegliere/mappare i canali migliori (testate, blog, social, portali) per la nostra attività di buzz marketing (o wom marketing) e/o seeding marketing Organizzare una scaletta e le tempistiche Must have: un data base (anche un excel) #2 Pianificare la strategia di diffusione dei contenuti Come creare il data base (mail, contatti social)? Agenda del giornalista Seguire i giornalisti su twitter e le loro liste Seguire i blogger delle testate online Come trovare gli influencer? Numero di follower Klout (misuratore d’influenza) #3 Diffondere Il contenuto giusto al destinatario giusto e sul mezzo giusto Annotare tutto in un excel #4 Monitorare Ascoltare la rete, cosa succede, si dice, si diffonde, chi ha divulgato i contenuti, chi ha scritto post blog, come se ne parla (controllare tramite ricerca in google) Attivare i tool per il monitoraggio: Google Alert Mention Social Mention … #5 Analizzare e quantificare il nostro lavoro Come sta andando? I risultati sono in linea con gli obiettivi? Il target ha recepito il messaggio nel modo corretto? Quanto WOM abbiamo generato? Excel canta Il Comunicato Stampa Web Come scriverlo Breve (5 o 7 righe) Questo permetterà di evitare il copia e incolla di rimbalzo su altri siti, ma il dover articolare ogni volta nuovi post. Il Comunicato Stampa Web Come scriverlo Il titolo: D’impatto Contiene la notizia Il Comunicato Stampa Web Come scriverlo Il corpo deve rispondere alle domande: Chi Cosa Quando Dove Perché Il Comunicato Stampa Web Come scriverlo La firma: Deve contenere tutti i riferimenti utili (contatti) dell’azienda, un nominativo di una persona a cui riferirsi e il nome di chi si occupa del comunicato Il Comunicato Stampa Web Dove e come pubblicarlo I portali specializzati: Gratis A pagamento (prevedere nel preventivo al cliente) http://liste.giorgiotave.it/comunicati‐stampa/ http://www.wazit.it/comunicati_stampa_gratis.ht ml Il Comunicato Stampa Web Dove e come pubblicarlo Preparare diverse versioni, tante quante i portali dove si sceglie di pubblicare L’article Marketing Specifico per i siti web Aumenta la link popularity Promuove un sito web Migliora il posizionamento di un sito web L’article Marketing Come si scrive un articolo per l’article marketing Stile informativo, non promozionale La sua lunghezza deve essere almeno di 500 parole: l’argomento va esaurito Contenuto di valore, unico, originale Può comunicare una notizia specifica, oppure di un’azienda, di un prodotto… Risponde a tutte le regole del web writing (titoli, sottotitoli, tag title, paragrafi, liste puntate, …) Contiene parole chiave ed è ottimizzato per la SEO (vedi lezione 9) L’article Marketing Dove pubblicare un articolo per l’article marketing Ecco una lista di siti/portali utili per le pubblicazioni degli articoli per l’article marketing: http://liste.giorgiotave.it/article‐ marketing/ L’article Marketing Comunicato stampa VS articolo per l’article marketing Il CS è breve e da una notizia. Non è un articolo, è una traccia perché lo si possa poi creare. L’article marketing è un articolo a tutti gli effetti, dettagliato, articolato, ma sempre in stile informativo, non promozionale (o almeno non in modo sfacciato). Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 9 SEO Copywriting #1 In questa lezione: Ottimizzare i nostri contenuti: perché e con quali vantaggi I cardini del SEO Copywriting Gli strumenti per lo studio delle parole chiave: Google AdWords & Co ‐ Parte 1. Cos’è il SEO Copywriting Il SEO Copywriting coniuga le metodiche di ottimizzazione SEO con le tecniche di web writing. È fondamentale per le strategie di web marketing e la sua essenza sta nella produzione di contenuti di qualità, fattore primo per farsi apprezzare dai motori di ricerca e dagli utenti. Perché il SEO Copywriting Concorre alla strategia SEO Migliora il posizionamento del sito/blog (ranking) Migliora le prestazioni del sito/blog in termini di visite e conversioni Perché il SEO Copywriting “Content is the king” Creare contenuti di valore, è il modo vincente per accontentare gli utenti e Google. Se un contenuto è utile, verrà condiviso dagli utenti e questo concorrerà ad aumentare il ranking del sito, permettendo di traghettare più visitatori. Perché il SEO Copywriting Fattori di Ranking per Google Come può capire Google se un contenuto è di qualità? Tramite gli algoritmi (vedi lezione 5), Google utilizza circa 200 parametri per determinare il valore dei contenuti e il posizionamento di un sito web. Il più importante è la qualità. Per questo c’è il SEO copywriting I cardini del SEO Copywriting 1 Identificare il target/pubblico 2 Scrivere contenuti di valore, utili, di qualità, secondo le regole del web writing 3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. 4 Utilizzare, e nel modo giusto, i tag title e gli heading tags (H1  H6). 5 Ottimizzare la formattazione e la struttura del testo 6 Utilizzare un linguaggio semplice e un tono informale I cardini del SEO Copywriting 7 Ottimizzare i nomi dei file a corredo 8 Inserire link interni 9 Inserire link esterni 10 NON usare Flash o i frame 11 Avere un rapporto testo/codice a favore del testo 12 Controllare prima di pubblicare #1 Identificare il target/pubblico Il primo step di ogni strategia di marketing che si rispetti. Questi i quesiti must: A chi mi rivolgo? Cosa vuole sapere il mio pubblico? Di quali informazioni ha bisogno? Come mi può trovare? #2 Scrivere contenuti di valore, utili, di qualità, secondo le regole del web writing Punti essenziali: Trovare argomenti d’interesse per il target Scrivere testi completi, esaustivi, senza fronzoli Scrivere testi ricchi di informazioni ed esempi, con contenuti extra pertinenti (citando sempre le fonti) Scrivere bene, e scrivere tanto (ca 2000 parole) #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. L’utilizzo delle keyword permette: Al motore di ricerca di capire di quale argomento stiamo parlando e di indicizzare la pagina per questo Agli utenti di trovarci (in risposta alla domanda al punto #1) #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. Perché è importante trovare le keyword giuste? Le parole chiave non sono tutte uguali. Questa definizione vale in riferimento al risultato che possono dare, sia in termini di conversione, sia di aumento del traffico sul web. Come trovare le keyword giuste? #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. Il bravo SEO Copywriter seleziona e usa le parole chiave più adatte alla strategia di comunicazione improntata, escludendo, o dando solo un ruolo marginale, alle altre. L’analisi diventa quindi una fase molto importante. Per fare questo ci si affida non solo agli strumenti, ma anche all’esperienza nel saper leggere i comportamenti dell’utente sul web. All’analisi e agli strumenti sono dedicati i prossimi due capitoli di questa lezione. #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. Ogni pagina (articolo/contenuto) sarà ottimizzato per una KW principale. Una volta scelta quella più adatta/performante per l’obiettivo, si deve:  Inserirla e ripeterla nel testo in modo naturale. La KW principale va inserita all’inizio del testo, in alcuni paragrafi e nella parte finale, ma sempre in modo fluido e scorrevole. La scrittura non deve essere forzata. #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto.  La keyword density (densità della parola chiave nel testo) è un mito, nonché un parametro poco significativo per la SEO. È inutile perdere tempo a calcolare questo valore, preoccupati piuttosto di non fare keyword stuffing (ripetizione forzata), perché renderà il contenuto di scarso valore, sarà considerato spam e ti precluderà dal ricevere link in entrata. #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto.  Per non incappare nel keyword stuffing e per scrivere un contenuto di valore, utilizza anche parole correlate come sinonimi, plurali, variazioni grammaticali che appartengano allo stesso campo semantico (pertinenti al tema) della KW principale. L’utilizzo di un vocabolario ricco accresce l’autorevolezza del contenuto, che diventa più apprezzabile in termini di lettura e di valore per l’utente e per il motore di ricerca. Google, ad esempio, determina questo valore attraverso l’LSI (Latent Semantic Indexing) #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto.  Considerare la Coda Lunga (Long Tail SEO). Le parole chiave composte da una sola parola risultano spesso molto competitive e hanno una bassa probabilità di conversione. Considera quelle composte da due o più termini, che diventano quindi delle “frasi chiave”. Queste keyword sono più specifiche, hanno meno competizione (concorrenza) in termini di ricerca e, quindi, tassi di conversione più elevati. #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto. L’infografica di Elliance mostra come le keyword che fan parte della coda lunga, avendo meno concorrenza, generano molta più conversione, poiché si riferiscono a termini di ricerca molto più specifici. Questo perché permettono di traghettare sul sito/blog gli utenti realmente interessati a quell’argomento in particolare, nonché di centrare l’obiettivo strategico. #3 Scegliere e utilizzare le Keyword nel modo corretto.  Non scordare che è più importante scrivere per le persone. Sono loro che decreteranno la bontà dei tuoi contenuti attraverso le loro interazioni (commenti, condivisioni, conversioni). Scrivere bene significa anche non essere ossessionati dalla SEO. #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Che si tratti del titolo, dell’headline o dei titoli di paragrafo poco cambia. Un bravo SEO Copywriter li deve scrivere unendo creatività e strategia, in modo che catturino l’attenzione, ma rispettino le regole del web writing. I titoli devono: Essere chiari: al lettore deve essere subito chiaro di cosa si sta parlando Contenere la keyword principale (o le correlate) #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Il tag title L’utilizzo del tag title per il titolo non è un optional. È l’elemento più importante dell’ottimizzazione SEO on page. Il tag title compare nella barra del titolo dei browser, in alto a sinistra. #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Appare nella SERP del motore di ricerca e il suo contenuto costituisce il link alla pagina. Ad esempio: corsi Studio Samo #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Decalogo del perfetto tag title: Scrivi frasi di senso compiuto, non una lista di keyword (ricordati delle regole del copywriting persuasivo e della cosa lunga) Più con meno: cerca di stare nel limite dei 65 caratteri massimo, spazi inclusi). Il motore taglierà il testo in eccesso mettendo i puntini di sospensione, inutili per l’utente e per la SEO #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Ad ogni pagina/articolo il suo tag title Non utilizzare le lettere maiuscole, sono fastidiose e rallentano la lettura Non inserire caratteri speciali. Rubano spazio e potrebbero farti penalizzare dai motori Inserisci la keyword principale e all’inizio del tag title. I motori ne tengono conto (keyword prominence) #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Evita le parole chiave non rilevanti per i contenuti della pagina Utilizza parole che appartengano allo stesso campo semantico dell keyword primaria Evita di ripetere la Keyword primaria (keyword stuffing = spam = penalizzazione) Non inserire il nome dell’azienda, del sito o del blog, è uno spreco di spazio #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Gli heading tags: H1  H6 Sono i tag d’intestazione. Rendono funzionale la struttura del testo, dandole un ordine gerarchico che piace molto ai motori di ricerca, che leggono il contenuto come organizzato nella maniera corretta. Si usano per i titoli e i sottotitoli (titoli dei paragrafi) delle pagine #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Tutto quello che devi sapere sugli heading tags: Sono titoli o sottotitoli, scrivi frasi di senso compiuto, e brevi: sono titoli, non paragrafi Inserisci le keyword, la primaria in H1, le correlate negli altri Il loro uso è decrescente: prima H1, poi H2 etc fino ad H6. Lo stesso vale per il codice della pagina Non è obbligatorio usarli tutti. Non forzare la struttura I livelli non vanno saltati. Vanno usati nell’ordine dall’ 1 al 6. Non sono una sostituzione del grassetto Il tag H1 si usa una sola volta, gli altri possono essere ripetuti Scrivere ogni titolo in maniera diversa, sfruttando le variazioni, i sinomini o i plurali della parola chiave Ricordati dei concetti di: keword prominence/proximity/stuffing Evita di inserire keyword non pertinenti. Questo è spam. #4 Utilizzare tag title e heading tags nel modo giusto Il Tag H1 (o titolo 1 o heading 1) Il H1 serve a far capire al motore di ricerca l’argomento di cui si sta scrivendo e, se le parole del titolo vengono ripetute anche in altre parti del testo, ne terrà in grande considerazione. Il tag H1 permette di migliorare i risultati nel motore di ricerca, anche in tempi brevi. Va utilizzato una sola volta per pagina. H1 e tag title non sono la stessa cosa. Scrivili in modo diverso. Struttura di una pagina con gli heading tags Titolo della pagina Testo relativo al tag h1 (a.e. l’introduzione) Sottotitolo 1 Testo relativo al tag h2 1 Titolo del sottopragrafo 1.1 Testo relativo al tag h3 1.1 Titolo del sottopragrafo 1.2 Testo relativo al tag h3 1.2 Sottotitolo 2 Testo relativo al tag h2 2 Titolo del sottopragrafo 2.1 Testo relativo al tag h3 2.1 Titolo del sottopragrafo 2.2 Testo relativo al tag h3 2.2 Sottotitolo del sottoparagrafo 2.2.1 Testo relativo al tag h4 2.2.1 Titolo del sottopragrafo 2.2.1.1 Testo relativo al tag h5 2.2.1.1 Note/Conclusioni Testo relativo al tag h6 NB: struttura esempio #5 Ottimizzare la formattazione e la struttura del testo Un testo ben strutturato e formattato nella maniera giusta agevola la lettura e la rende più scorrevole e piacevole. Allo stesso modo sarà più apprezzato dai motori di ricerca, a patto che: Utilizzi il corsivo (a.e. per le citazioni), il grassetto (per le KW) o il sottolineato, dando più enfasi ai punti focali del testo Utilizzi liste ed elenchi puntati/numerati, un metodo molto amato dai blogger e dagli utenti. Serviti degli heading tags per dare un titolo ad ogni paragrafo che sviluppi Scegli con estrema cura le parole che utilizzi in apertura e chiusura del testo. Sul mito delle 50 parole, non ci sono prove concrete a sostegno di questa teoria #6 Utilizzare un linguaggio semplice e un tono informale Ricorda, il web è un luogo democratico. Abbandona i formalismi. L’importante è che tutti ti possano capire, il tuo target in particolare. Riferisciti al vocabolario di base, arricchisci il tutto con variazioni e sinonimi semplici, senza cedere all’aziendalese o al burocratese e, perché no, sii spiritoso, fai buon uso dell’ironia, ottimi modi per creare un buon feeling con i lettori. #7 Ottimizzare i nomi dei file a corredo Attribuisci alle immagini, o ai documenti allegati, che inserisci nel testo un titolo pertinente con l’argomento. Scrivere la parola chiave primaria è la scelta migliore per avere un beneficio in termini SEO. #8 Inserire link interni Non è un bene che una pagina del sito superi in maniera importante le altre. Per stimolare la lettura di più pagine, si può fare Cross‐linking, inserendo cioè nel testo dei link ad altre pagine (o articoli) del vostro sito/blog. Questo farà in modo che il PageRank venga condiviso tra le pagine del sito. Ovviamente devono essere utili e pertinenti con l’argomento, contestualizzando l’inserimento nel testo e il cui ancoraggio (anchor text) è rilevante per la pagina di destinazione. Possono essere inseriti nel testo linkando una determinata parola, oppure nella classica sezione “articoli correlati” o “vuoi leggere ancora qualcosa su…?” #9 Inserire link esterni Questa è una pratica molto importante per il SEO Copywriting. È provato che, a parità di altre condizioni, le pagine che hanno link in uscita hanno un raking di Google più alto rispetto a quelle senza. I link esterni devono: Essere utili e pertinenti all’argomento (per esempio degli approfondimenti sul tema) Non essere pagine penalizzate, altrimenti sarai penalizzato a tua volta #10 Non usare Flash o i frame Flash e i frame sono i nemici numeri uno della SEO. Flash rallenta il caricamento e impedisce che i contenuti vengano letti, e quindi indicizzati, dai motori. È inutile dal punto di vista della SEO, anzi, controproducente. I frame sono ciò che di più opposto ci può essere alla navigazione sul web. Pagine web singole radono al suolo ogni possibilità di raggiungere un buon posizionamento. #11 Avere un rapporto testo/codice a favore del testo La quantità di testo dei vostri contenuti deve essere maggiore rispetto a quella del codice HTML. Scrivere testi corposi con semplice codice HTML troverà largo apprezzamento da parte dei motori di ricerca. #12 Controllare prima di pubblicare Prendi una pausa, distraiti, poi rileggi il tuo testo. Controlla le parole, correggi i refusi, verifica i link in entrata/uscita. E non dimenticare di coinvolgere il tuo lettore con un’opportuna CTA Gli strumenti per lo studio delle parole chiave Google e suoi strumenti: Trends, AdWords, Strumenti di ricerca, Suggest Übersuggest Alexa Topsy Checkusernames.com Knowem.com Google Trends Strumento tanto interessante quanto sottovalutato, permette di: Conoscere le parole più cercate in Google in assoluto/in un determinato periodo e/o località Conoscere i volumi di ricerca delle parole chiave e dei termini correlati (molto utili come suggerimenti) Fare una comparazione dei volumi di ricerca tra più termini Verificare la presenza di picchi di ricerca, quando e in che modo Impostare parametri per avere informazioni più dettagliate e utili al nostro obiettivo (località, periodo) Impostare alert di avviso su argomenti di interesse Schermata Home di Google Trends Google AdWords Strumento di pianificazione delle parole chiave. Queste le sue funzionalità: Conoscere i volumi di ricerca delle parole chiave (anche di gruppi di kw) e fare confronti Capire i termini più efficaci, quindi le parole chiave più adatte per le tue necessità grazie ai suggerimenti Ottenere le stime di traffico Cercare nuove idee per le tue parole chiave Funzione: Cerca nuove idee per le parole chiave Funzione: Ottieni il volume di ricerca per un elenco di parole chiave Funzione: Ottieni stime di traffico per un elenco di parole chiave Per tutte le novità del Keyword Tool di Google AdWords, leggi anche questo articolo. Strumenti di ricerca in Google Affinare la ricerca con “Strumenti di ricerca” è utile per capire come possono variare i risultati di ricerca e comprendere quali sono gli argomenti (e come sono utilizzate e parole o le frasi chiave) nella SERP. Affino la ricerca con Strumenti di ricerca e imposto dei parametri. Ecco come cambia Google Suggest Quando inizio a scrivere una parola nella barra di ricerca di Google, automaticamente mi suggerisce il completamento della parola e i termini di ricerca correlati. Pur non fornendo dati (numeri), è utile per farsi un’idea di quali siano i termini per cui quell’argomento è maggiormente ricercato. Sei sul pezzo? Per passare alla lezione successiva, fai il test! Copywriting Webinar Lezione 10 SEO Copywriting #2 e content marketing In questa lezione: Gli strumenti per lo studio delle parole chiave: Google AdWords & Co ‐ Parte 2. Analizzare e monitorare i trend Oltre il contenuto: titoli e meta description Curare i contenuti a 360° Content Marketing e Content Curation Strumenti utili per il copywriter Übersuggest Tantissime nuove idee per le parole chiave date dall’estrapolazione di tutti i Google Suggest. In pratica, fornisce una panoramica dei termini di ricerca con cui gli utenti vanno a cercare informazioni su un dato argomento. Alexa Parte dall’analisi di un dominio. Permette di verificare per quali parole chiave è cercato un determinato sito e mi fornisce dati sul ranking e la sua popolarità. È utile per capire il comportamento di ricerca degli utenti e fare confronti (per esempio se devi studiare la concorrenza per il progetto di un cliente). Topsy Come parlano gli utenti sui social, nelle community, nei forum di un determinato argomento? Topsy raccoglie tutto quello che si dice su una determinata parola chiave su twitter, mostrando una panoramica dei tweet, dei link, delle foto e dei video che gli utenti condividono per quella parola chiave. Checkusernames.com e Knowem.com Ricordi quando parlavamo di naming? Del fatto che debba essere originale e, soprattutto unico? Questi due tool servono a verificare se il fantastico naming che hai trovato per te o il tuo cliente non esista già. Scandagliano blog e ogni tipo di social per assicurarti che il nome sia libero. Se così non fosse, dovrai ricominciare da zero. Questo deve capirlo anche il cliente. Analizzare e monitorare i trend Oltre agli strumenti che hai conosciuto fino ad ora, ci sono anche altri modi per comprendere di cosa e come gli utenti parlano nel web. Capire i trend è molto utile se vogliamo avere un posto di rilievo nelle ricerche legate a quel partocolare argomento. Se ci occupiamo del progetto per un cliente, ci darà degli ottimi suggerimenti per cavalcare l’onda degli argomenti più ricercati, correlando i nostri contenuti alle ricerche di temi caldi. Analizzare e monitorare i trend Twitter è un ottimo strumento per osservare i trend. Attraverso la classifica degli argomenti e/o degli hashtags più condivisi, ci dice dove, come e quanto il popolo del web parli di cosa. Possiamo anche seguire un hashtag in particolare, legato ad un tema che ci interessa, ad una parola chiave, capire in che contesti è inserita, quanto “traffico” genera… Monitorare gli hashtag Utile per: Comprendere i trend delle conversazioni e vedere se ci sono spazi per inserirsi Capire come si muove un hashtag che seguiamo o che abbiamo creato Monitorare i risultati Social Mention Ne avevamo parlato nella lezione 8, a proposito di ascolto della rete. Social Mention ci è utile anche per il SEO Copywriting perché ci da un’ulteriore chiave di lettura del traffico generato dalla parola chiave che stiamo analizzando. Oltre il contenuto: i meta tags Titoli e Meta Description Scrivere per il web non significa solo occuparsi del contenuti di una pagina, di un post, di una CTA. Tutti gli elementi on page che hanno a che fare con la scrittura sono pane per il SEO Copywriter. Tra questi, anche il Title e la Meta Description. Title e Meta Descriptions Sono elementi molto importanti ai fini SEO: fanno in modo che i motori di ricerca identifichino la parola chiave (o le parole chiave) con cui una pagina vuole essere posizionata. Quindi, se ben scritte e ben sfruttate (oltre ad ottimi contenuti), migliorano il posizionamento nella SERP. Title e Meta Descriptions Caratteristiche di un buon title: ad ogni pagina un title. Meglio non duplicare. La lunghezza ottimale è tra i 60 e i 70 caratteri massimo, spazi inclusi. 12 parole al massimo. La parola chiave andrebbe scritta all’inizio. Deve essere una frase di senso compiuto, che sia in focus sull’argomento, chiara, ipnotica e persuasiva: deve spingere a cliccare! Title e Meta Descriptions Caratteristiche di una buona meta description: completa il title aggiungendo dettagli utili per convincere l’utente a cliccare. Ad ogni pagina una meta description. Non si possono duplicare. La lunghezza ottimale è tra i 150 e i 156 caratteri massimo, spazi inclusi. 30 parole al massimo. Non c’è una posizione di preferenza per la parola chiave, basta che sia inserita e in modo naturale. Deve essere una frase di senso compiuto, creativa, accattivante. Se all’utente non è bastato il titolo, la meta description non deve lasciarlo sfuggire! Curare i contenuti a 360° Cosa significa curare i contenuti? Perché è utile? Da dove partire? Quali strategie mettere in atto? Quali i risultati ottenibili? Curare i contenuti a 360° Per rispondere a queste domande parleremo di: Inbound marketing Content Marketing Content Curation Inbound Marketing – la premessa Siamo nell’era del “permission marketing”. Per dirla alla Seth Godin, autore dell’omonimo libro uscito nel 1999, il marketing non è più “push” (ti propino la mia pubblicità, che tu lo voglia o no), pratica tipica dei vecchi media. Oggi, o meglio da anni, la strategia vincente è “pull”, cioè fare in modo di condividere con il proprio pubblico qualcosa che lo attragga come una calamita, perché possa vederlo come utile per sé e non un’imposizione. Inbound Marketing L’utente oggi non vuole perdere tempo e non vuole subire passivamente “attacchi” con informazioni che non lo interessano. Naviga alla ricerca di informazioni che possano soddisfare appieno il suo bisogno di conoscenza sull’argomento. Vuole districarsi nella giungla delle migliaia di informazioni che potrebbe trovare in modo agile. Inbound Marketing Le fasi sono: Attrarre traffico e visitatori Convertire le visite in lead Convertire i lead in vendite Fidelizzare e trasformare i clienti occasionali in clienti abituali Monitorare, analizzare, intervenire, migliorare Inbound Marketing Per fare questo dobbiamo implementare una strategia ben orchestrata ed organizzata. La programmazione, infatti, è l’unico modo per far funzionare bene le cose, per ottenere risultati. Inbound Marketing Ogni fase è importante ma, per prima cosa dobbiamo capire cosa e come fare per mettere in atto la prima: #1 ATTRARRE TRAFFICO E VISITATORI Content Marketing Ed è qui che entra in gioco il Content Marketing. Da qualche anno questa parola spopola sulla bocca di molti (web) marketers, ma il concetto esiste praticamente da sempre, perché le aziende hanno bisogno di creare interesse sui propri prodotti e servizi agli occhi di un pubblico più vasto di quello di prossimità; è solo stato preso in prestito e applicato anche ai nuovi strumenti, quelli digitali, appunto. Content Marketing Il Content Marketing è alla base dell’Inbound Marketing, il quale se ne serve per attrarre audience e mettere in moto tutti i suoi passaggi. Lo strumento del content marketing sono i contenuti. Ma non dei contenuti qualsiasi. Content Marketing Il Content Marketing è alla base dell’Inbound Marketing, il quale se ne serve per attrarre audience e mettere in moto tutti i suoi passaggi. Il mezzo di cui si serve il content marketing sono i contenuti. Ma non dei contenuti qualsiasi. Content Marketing Perché “il mezzo”? Perché il concetto sia ben chiaro, ti riporto le parole, illuminanti, di Ammon Johns: “Il content marketing non è la promozione dei contenuti. È l’ideazione, la produzione e l’uso dei contenuti per promuovere i tuoi prodotti o servizi”. Content Marketing La differenza è sottile ma essenziale. Per farla semplice, non si tratta di fare marketing dei contenuti, ma attraverso i contenuti. Non è vendita, ma è diffusione, condivisione, creazione di interesse e desiderio. Quindi? Come devono essere questi contenuti? Il contenuto è un servizio. È un regalo che facciamo ai nostri utenti per guadagnarci prima di tutto la loro fiducia. Content Marketing I contenuti che dobbiamo ideare, produrre, organizzare e condividere devono rispondere a questi requisiti: Avere carattere informativo e non promozionale Essere utili, di valore e qualità Essere unici, esaustivi, puntuali, precisi Essere contestualizzati e diversificati a seconda del canale che utilizziamo per diffonderli, perché ogni media ha il suo mood e il suo linguaggio. Content Marketing Se strategicamente e ben pensato, il Content Marketing è fondamentale per: Attrarre audience Aumentare il pubblico Aumentare il traffico Mettere correttamente in moto i meccanismi dell’Inbound Marketing Content Marketing L’importanza dei contenuti unici, originali e diversificati. Per cantare fuori dal coro, è sempre utile trovare modi diversi e originali di presentare le informazioni. L’audience si incanta anche a colpi di creatività. L’importante è calibrare il tutto a seconda degli strumenti che utilizziamo. Content Marketing Uno stesso contenuto deve essere “servito” in modi differenti se parliamo di un blog o di social networks. Questo significa sfruttare anche la cross‐medialità degli strumenti, cioè la loro integrazione strategica, che fa della differenza dei linguaggi un moltiplicatore di valore, non una mera somma. Content Marketing A chi ci rivolgiamo? Si parla sempre di target, ma spesso si sottovaluta il potere dell’audience. Ovvio è che devo conoscere il mio target. Per arrivarci, però, devo aprire la mia visuale e considerare un’audience più ampia. Mi rivolgo ad una nicchia specifica, ma coinvolgo non solo il mio cliente, ma anche il semplice “interessato”. Content Marketing L’importanza degli Influencers. Gli influencers sono il pass‐par‐tout per arrivare all’audience e così al target. Arrivare agli influencers significa raggiungere anche tutti i loro followers, guadagnandosi commenti “super partes” che piacciono tanto all’utente, contro l’autoreferenzialità troppo spesso poco velata in ciò che viene veicolato dalle aziende. Content Marketing Una nota, per dovere di precisazione “Il Content Marketing non è la nuova SEO” Cit. Giorgio Taverniti Sono due pratiche diverse, integrabili per raggiungere un buon risultato in termini di traffico e posizionamento, ma ben distinte e dotate di vita e meccanismi propri. Content Curation Se vuoi fare Content Marketing, ti potrà interessare anche familiarizzare con il concetto di Content Curation. Per fare in modo che l’utente veda in ciò che gli proponi un punto di riferimento nella giungla dei contenuti, devi creare una contestualizzazione specifica, su un argomento specifico, per un pubblico specifico. Content Curation Creare informazioni esaustive su un determinato argomento: Raccogliere Organizzare Presentare in maniera mirata Content Curation Lo scopo è quello di emergere con contenuti di qualità e valore, rilevanti, utili e soddisfacenti per un’audience specifica. L’utente ha bisogno di punti di riferimento solidi a cui potersi riferire per colmare il proprio bisogno di informazioni su un determinato argomento. Content Curation Di quali contenuti parliamo? Articoli News Risorse Tool Video Foto Infografiche Canali Corsi Content Curation Il “curatore di contenuti” si occupa di un lavoro editoriale che prevede: un grande lavoro di ricerca competenza sull’argomento per poter selezionare e organizzare i contenuti capacità di presentare e argomentare i contenuti per soddisfare le esigenze del pubblico specifico Content Curation Il content curator ha un grande vantaggio: è sempre aggiornato sull’argomento o gli argomenti che cura, proprio grazie alla continua ricerca. Content Curation Per raccogliere e condividere contenuti di qualità: valutare le news e verificare le fonti gestire al meglio il proprio tempo non perdendo il focus (scegliere i migliori contenuti) usare i tool per trovare e organizzare il materiale Content Curation Se ci pensi bene… non è niente di diverso dalla logica con cui Google seleziona i risultati da mostrare ad ogni ricerca… La differenza sta nel fatto che gli algoritmi non possono distinguere il vero valore. Servono le persone per trovare e curare i contenuti realmente più utili. Content Curation La Content Curation fa crescere: la tua competenza su un argomento la tua autorevolezza online la tua visibilità Content Curation La Content Curation richiede: cura e personalizzazione dei contenuti verifica e controllo costanti contestualizzazione dei messaggi a seconda degli strumenti con cui vengono condivisi presenza e interazione costante Tools utili per la Content Curation Esistono 500 e più tools per la content curation. Non tutti vanno bene per tutti gli argomenti. Il consiglio è quello di provare a studiarli un poco e capire la loro logica, prima di sceglierli. Tools utili per la Content Curation I più famosi sono: Scoop.it Storify List.ly Newsle Paper.li Flipboard Feedly Prima di salutarci… Qualche strumento utile per il tuo lavoro: Evernote/Pocket: per raccogliere e annotare news, immagini, informazioni utili Google Drive: per portare sempre con te il tuo lavoro e anche per organizzarlo Trello: molto utile per l’organizzazione della pubblicazione di un blog Toolbox: per creare delle tasklists e organizzare il lavoro Prima di salutarci… Un file excel /open office/foglio di lavoro di Google da utilizzare per i title e le metadescriptions con il counter delle parole e dei caratteri utilizzati Il calendario e un timer, per non sforare con i tempi di consegna Il corso è (quasi) finito… Complimenti! Per completare l’opera del Copywriter wannabe, corri a fare l’ultimo test. L’attestato ti aspetta! Grazie e tante copy cose Ti è piaciuto il corso? Seguimi sui social e #attacchiamobottone! Mi trovi come Silvia Segala @sesilss, alter ego di @comestilvuole

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