Storia 01 PDF - CAPITOLO 1 (Italiano)
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Questo documento tratta il Capitolo 1, intitolato 'Lo Stato assoluto e le sue alternative', e analizza la monarchia assoluta in Francia nel XVII secolo, confrontandola con il modello inglese. Vengono descritti i poteri del re, le gerarchie sociali dell'Antico Regime e i privilegi delle diverse classi, quali clero e nobiltà.
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## CAPITOLO 1 ### Lo Stato assoluto e le sue alternative **Parigi 1661: nasce la monarchia assoluta** * l'alba del 10 marzo 1661. Il palazzo del Louvre a Parigi, dove risiede il re e insieme con lui decine di nobili, è in lutto. Tutti piangono la morte del cardinale Mazzarino, che per vent'anni h...
## CAPITOLO 1 ### Lo Stato assoluto e le sue alternative **Parigi 1661: nasce la monarchia assoluta** * l'alba del 10 marzo 1661. Il palazzo del Louvre a Parigi, dove risiede il re e insieme con lui decine di nobili, è in lutto. Tutti piangono la morte del cardinale Mazzarino, che per vent'anni ha guidato il paese in situazioni difficili, tra guerre civili, crisi, conflitti internazionali. Il cardinale italiano ha governato la prima potenza europea al posto del re, Luigi XIV, considerato troppo giovane e inesperto per quel difficile compito. Ma in quell'alba del 1661 avviene qualcosa di insolito. Il ventiduenne Luigi XIV convoca nel suo studio privato tre uomini fidati. Non sono uomini di Chiesa, né generali, e nemmeno grandi signori feudali. I loro titoli di nobiltà sono molto recenti e tutti acquisiti per meriti del servizio reso alla monarchia. I grandi signori dell'alta nobiltà li guardano con disprezzo. Luigi, senza indugio, li informa che da allora in poi regnerà da solo, senza nominare alcun primo ministro, e che essi dovranno fornirgli il loro parere, quando richiesto; ne terrà conto o meno, a sua discrezione. * nell'ambiente di corte si pensa che il governo assoluto, così decretato, sia destinato a durare poco. Invece il re continuerà a prendere personalmente le decisioni importanti per il resto della sua lunga vita, lasciandosi circondare da non più di cinque persone di fiducia: uomini coraggiosi, metodici, senza antenati famosi, sempre fedeli al sovrano. **Così la Francia entra nell'età dell'assolutismo, e insegna alle altre monarchie europee le strategie per rafforzare il potere dei re e quello dello Stato. Non a tutte però: negli stessi anni l'Inghilterra realizza una monarchia fortemente limitata dal Parlamento. È una soluzione originale, alternativa a quella francese e come quella destinata a lunga vita. Affronteremo nel capitolo il modello di Stato assoluto e le sue alternative in Europa.** | 1660 | 1670 | 1680 | 1690 | |:---------------|:---------------|:----------------|:-----------------| | Restaurazione della monarchia inglese con Carlo II Stuart | 1661: Luigi XIV assume il potere in Francia | 1672-1678: Campagna militare di Luigi XIV contro le Province Unite | 1673: Promulgazione del Test Act | | 1667-1668: Guerra di devoluzione tra Francia e Spagna | 1679: Sottoscrizione dell'Habeas Corpus Act | 1682: In Russia sale al trono Pietro il Grande | 1685: Editto di Fontainebleau contro gli ugonotti • Giacomo II assume il potere in Inghilterra | | | | 1689: Assegnazione della Corona d'Inghilterra a Guglielmo III d'Orange (Gloriosa rivoluzione) • Sottoscrizione del Bill of Rights | | **Luigi XIV come cerimoniere** * Philippe de Champaigne, *Il re Luigi XIV riceve il cavaliere dell'Ordine di Santo Spirito, suo fratello il duca d'Angiò*, XVII secolo, Grenoble (Francia), Museo di Belle Arti **Subito dopo la morte del cardinale Mazzarino (1661), che fino a quel momento aveva fatto le sue veci, il giovane Luigi XIV concentrò nelle proprie mani tutti i poteri, avvalendosi della collaborazione di pochi uomini da lui personalmente selezionati. Per realizzare il suo progetto di monarchia assoluta e per propagandarne il valore positivo per la Francia, egli fece diffondere un'immagine di sé come unica autorità, generosa e carismatica, punto di riferimento per tutti i sudditi.** ### CLASSE CAPOVOLTA **A CASA** * Acquisire e interpretare l'informazione * Imparare a imparare **A partire dallo spezzone del film *La presa del potere da parte di Luigi XIV* del regista Roberto Rossellini (1966), presente tra i contenuti digitali integrativi a corredo dell'opera, rispondete alle seguenti domande:** * perché Luigi XIV impone alla grande nobiltà di risiedere alla corte di Versailles? * chi partecipa al cerimoniale del risveglio del sovrano? Come si svolge? * di che tipo sono le prime azioni che compie il re quando inizia la giornata? Ti sembra che siano vissute con sincera convinzione o come un dovere? **A SCUOLA** * Collaborare e partecipare * Individuare collegamenti e relazioni * Discutete i vostri dubbi e spunti di riflessione insieme con l'insegnante. * Dividetevi in gruppi, ciascuno dei quali dovrà scrivere una serie di domande rivolte a Luigi XIV, immaginando di poterlo intervistare. * Confrontate i vostri lavori. ## SEZIONE 1 ### L'Europa di antico regime #### 1 La società di Antico Regime **GLI SNODI DELLA STORIA** L'espressione “Antico regime" indica l'organizzazione politica e sociale che caratterizza l'Europa occidentale tra il XVI e il XVIII secolo. Sul piano politico, la sovranità spetta al re; sul piano sociale, i cittadini sono divisi gerarchicamente in tre “ordini” (il clero, la nobiltà, il Terzo stato) in base all'origine o al ruolo rivestito dai suoi componenti. In questa società tripartita non vi è uguaglianza giuridica. **LESSICO** * **Sovranità:** Con questo termine si intende il potere pieno e supremo esercitato da parte di uno Stato o di un sovrano, che non riconosce altri poteri sopra di sé * **Stato:** Nell'Antico regime la parola "stato" era sinonimo di "ceto", cioè un gruppo di persone classificato in base all'origine e al prestigio dei ruoli rivestiti nella società. * **Privilegio::** Condizione favorevole (dal latino *privilegium*, composto di *privus*, "singolo, particolare", e *lex*, "legge", quindi "disposizione riguardante una singola persona"), in base alla quale si è esentati da determinati obblighi o si gode di particolari vantaggi. * **Immunità:** Istituto giuridico introdotto nel tardo Impero romano e diffuso nel Medioevo, che prevedeva l'esenzione da obblighi (in latino *munera*) pubblici e fiscali come il pagamento delle imposte. #### Il sistema gerarchico dei tre ordini **Il significato di "Antico regime"** L'espressione "Antico regime" (in francese *Ancien régime*) fu coniata nel 1789, durante la Rivoluzione francese, per indicare il sistema politico e sociale che apparteneva al passato e che i rivoluzionari intendevano abolire e abbattere per costruire una società nuova. In particolare, venne impiegata in riferimento all'Europa occidentale tra il XVI e il XVIII secolo. **I poteri del re e la divisione per ceti** Innanzitutto, dal punto di vista politico, nella società di Antico regime la sovranità spettava esclusivamente al re, a cui faceva capo l'intera struttura e di governo, oltre che l'apparato militare. A livello sociale, vigeva una divisione gerarchica in tre ordini o stati, con al vertice il clero e la nobiltà, seguiti dal Terzo stato. Quest'ultimo, chiamato così perché subordinato ai due ceti dominanti, comprendeva la grande maggioranza della popolazione (tra il 90 e il 95%), dagli artigiani alla ricca borghesia urbana fino al mondo contadino. La disuguaglianza tra i diversi ceti sociali era fondata sulla condizione di nascita e sul prestigio di determinati ruoli, più che sulla disparità economica (ad esempio non sempre i nobili erano più ricchi di alcuni esponenti del Terzo stato). #### I primi due stati ##### Il clero **La composizione e le funzioni** Il primo dei tre ordini, il clero, aveva il compito di amministrare il culto religioso e includeva tanto i semplici sacerdoti, spesso molto poveri e di umili origini (“basso clero”), quanto i vescovi e i cardinali, in genere discendenti delle famiglie nobiliari avviati alla carriera ecclesiastica (“alto clero”). Nonostante la loro scarsa entità numerica (circa il 2% della popolazione nei principali paesi europei nel Seicento), in qualità di *ministri di Dio* gli esponenti del clero godevano di largo prestigio nella società e svolgevano un ruolo di rilievo sul piano culturale, poiché avevano il monopolio quasi esclusivo dell'istruzione. **Le immunità** Una delle specificità del clero era quella di godere di particolari privilegi, come le immunità (cioè esenzioni), tra cui: * l'*immunità reale*, cioè l'esenzione dalle imposte sulle proprietà, considerate peraltro inalienabili, cioè non soggette alla vendita senza il consenso del papa; * l'*immunità personale*, che prevedeva la possibilità di sottrarsi alle leggi dello Stato (in caso di reato, gli esponenti del clero erano giudicati da un tribunale speciale composto da giudici ecclesiastici); * l'*immunità locale*, o diritto di asilo, in base a cui era possibile ospitare e proteggere, sottraendolo all'autorità statale, chiunque si fosse rifugiato in un luogo sacro. ##### La nobiltà **Una condizione definita dalla nascita** Il ceto della nobiltà, che rappresentava una parte esigua della popolazione europea (da un massimo del 10% a un minimo dell'1% a seconda dei diversi paesi), comprendeva coloro che discendevano dalle antiche e prestigiose casate (la cosiddetta “nobiltà di sangue”) o che vantavano origini feudali e militari (la "nobiltà di spada"); si era nobili, pertanto, per diritto di nascita. **Il passaggio dal Terzo stato alla nobiltà** Tuttavia, esisteva una minima mobilità sociale e, a condizioni particolari, poteva verificarsi un passaggio dal Terzo al Secondo stato: è il caso della nobilitazione “per carica”, che dava luogo a quella che in Francia era denominata "nobiltà di toga". Nell'Antico regime diverse cariche pubbliche, soprattutto nel settore della giustizia, erano vendute ai privati, e alcune di queste conferivano il titolo o direttamente (nobiltà personale e immediata) o nell'arco di alcune generazioni (nobiltà familiare, con diritto di ereditarietà; in questo secondo caso a nobilitarsi non era il primo che aveva acquisito la carica, ma i suoi eredi). **I privilegi** Come il clero, anche i nobili godevano di molti privilegi, tra i quali: * l'*esenzione parziale o totale dalle tasse*; * l'*esclusiva per ricoprire cariche di rilievo nell'esercito e nell'amministrazione statale*; * il *diritto di essere giudicati da tribunali speciali in caso di reato*; * il *diritto di portare la spada* (vietata ad altri esponenti della società) e di *adottare uno stemma nobiliare* (un emblema con figure simboliche rappresentative di una casata). **Vivere da nobili** La nobiltà europea era accomunata da uno stile di vita ispirato a particolari valori, primo fra tutti quello dell'onore (in base al quale, ad esempio, si compivano atti coraggiosi in guerra per la sola ricompensa della gloria), e a precise regole di condotta, come un atteggiamento rispettoso dell'etichetta (cioè l'insieme di comportamenti e consuetudini formali) e delle “buone maniere”. Appartenere alla nobiltà e vivere "nobilmente” significava prescindere da preoccupazioni di carattere economico: il nobile riteneva indecorosi per il proprio rango sia il lavoro manuale sia il commercio, e pertanto usufruiva delle rendite del proprio patrimonio e delle tasse che esigeva dai contadini. Non per questo tutti i nobili erano dotati di grandi ricchezze. ##### Il Terzo stato ###### La borghesia **Un ceto composito** Il Terzo stato era un ceto internamente assai diversificato, in quanto era costituito da tutti coloro che non erano né ecclesiastici né nobili. Vi faceva parte innanzitutto la borghesia, che era caratterizzata da forti differenze di reddito: borghesi erano infatti i grandi mercanti, i banchieri, i proprietari di manifatture, i funzionari dello Stato, gli esattori delle imposte, ma anche i membri delle professioni liberali (medici, avvocati, professori, notai), gli artigiani e i commercianti indipendenti, ossia i detentori dei mezzi di produzione e di scambio. **I tratti principali dei borghesi** In generale queste categorie di persone avevano una visione del mondo orientata all'intraprendenza negli affari, alla dedizione professionale, al successo economico, al guadagno, al profitto, e infatti nel corso dell'età moderna acquisirono un peso sociale, una ricchezza e un potere davvero rilevanti. Tra i borghesi di Antico regime era molto diffusa l'aspirazione all'ascesa sociale, che spesso li spingeva all'acquisto di titoli e cariche o di proprietà in grado di garantire loro una vita di rendita, analoga a quella dei nobili. ###### I contadini **Il settore più ampio** Il settore più ampio del Terzo stato era formato dai contadini (oltre i 2/3 della popolazione a inizio Settecento), i quali godevano di una scarsa considerazione sociale, sebbene la loro attività fosse essenziale per l'economia europea. Si trattava perlopiù di braccianti, cioè lavoratori senza proprietà che prestavano la loro opera-spesso con contratti stagionali o addirittura giornalieri – a un possidente terriero e rappresentavano lo strato più povero della società. Non mancavano però contadini più agiati, proprietari di piccoli o medi appezzamenti o addirittura di estesi terreni, di bestiame e di numerosi attrezzi agricoli, i quali costituivano di fatto una borghesia rurale. **I doveri fiscali del Terzo stato** Sul Terzo stato, e soprattutto sui contadini, ricadeva la maggior parte del prelievo fiscale, dal momento che clero e nobiltà ne erano esentati. I proventi del lavoro rurale erano confiscati in quote variabili non soltanto dal signore locale, che pretendeva dazi e pedaggi di vario tipo, ma anche dalla Chiesa e dallo Stato. In particolare, al clero i contadini dovevano pagare la *decima*, cioè una parte dei prodotti della terra (in certi casi sostituita da una tassa in denaro). Da parte sua lo Stato imponeva molteplici tasse, nonché prestazioni di lavoro gratuito e servizi militari, che mettevano in gravi difficoltà le famiglie. #### Le assemblee di rappresentanza nella società per ordini **Gli organi rappresentativi e il loro ruolo** L'articolazione della società per ordini (o ceti) si rifletteva nella struttura degli organi rappresentativi che affiancavano il re. Si trattava di assemblee in cui gli esponenti dei tre ordini discutevano e valutavano la politica fiscale e militare del sovrano: benché la loro funzione fosse unicamente consultiva (potevano cioè esprimere pareri, ma non deliberare), svolgevano un importante ruolo di controllo sull'operato del monarca e di limitazione del suo potere. **Composizioni e specificità nei diversi paesi** Iraggruppamenti all'interno di queste assemblee non erano gli stessi in ogni paese. La tripartizione tra clero, nobiltà e Terzo stato caratterizzava gli Stati generali in Francia e le Cortes in Spagna, mentre non trovava applicazione nelle Diete degli Stati tedeschi, in cui i ceti presenti erano quattro: clero, nobiltà, piccola nobiltà e contadini liberi. Nell'assemblea parlamentare inglese, invece, il clero (di confessione anglicana) e i nobili erano rappresentati nella Camera dei Lord, mentre gli esponenti delle città e delle contee trovavano posto nella Camera dei Comuni. Diversa fu l'evoluzione di queste assemblee: ad esempio in Spagna le Cortes, dotate di ampia autonomia, contrastarono con successo le politiche di accentramento del potere da parte dei sovrani; in Inghilterra il Parlamento riuscì ad affermarsi definitivamente quale organo di controllo del governo; in Francia invece, come vedremo, con il consolidarsi della monarchia assoluta gli Stati generali persero progressivamente le loro prerogative. **FISSARE I CONCETTI CHIAVE** * **Nozioni fondamentali:** Costruisci una tabella di confronto tra i ceti sociali francesi. Includi: * Consistenza % * Suddivisioni interne * Privilegi * **Lessico:** Definisci che cosa si intende con l'espressione *Antico regime* e a quale arco cronologico essa si riferisce. * **Esposizione orale:** Spiega la funzione delle assemblee rappresentative e il loro rapporto con i tre ordini sociali (3 minuti). **PER RICORDARE** * Gli Stati generali francesi erano stati convocati per la prima volta nel 1302: riunivano i rappresentanti del clero, della nobiltà e del Terzo stato, e venivano convocati dal re per discutere provvedimenti di eccezionale interesse per il regno. * Nel 1534, con l'Atto di supremazia, il re Enrico VIII aveva stabilito la separazione della Chiesa d'Inghilterra da quella di Roma e se ne era proclamato il capo supremo. Era nato così l'anglicanesimo. ## SEZIONE 2 ### L'assolutismo di Luigi XIV **GLI SNODI DELLA STORIA** Nell'Antico regime la forma di governo prevalente è l'assolutismo, di cui è emblema la monarchia di Luigi XIV. Quest'ultimo avvia una politica accentratrice, volta a porre ogni istituzione statale sotto il controllo del re. Per realizzare il suo progetto, Luigi XIV prende iniziative in vista dell'unificazione legislativa e religiosa del paese, e attua una politica estera orientata all'affermazione della supremazia francese. #### La definizione e i caratteri dell’assolutismo **L'esigenza di un potere forte e centralizzato** L'affermazione della società di Antico regime in Europa si accompagnò allo sviluppo di un particolare metodo di governo, definito "assolutismo", che ebbe origine in Francia e costitui un modello per altri Stati. La sua diffusione fu motivata dall'esigenza di garantire stabilità dopo il periodo di crisi che aveva caratterizzato il continente nella prima metà del Seicento, quando estenuanti guerre (come quella dei Trent'anni), rivoluzioni e rivolte (la Rivoluzione inglese; la Fronda in Francia) avevano seminato ovunque disordine e insicurezza. In tale contesto, obiettivo comune a molti paesi fu la ricerca di un potere forte e centralizzato, anche se le soluzioni adottate si differenziarono profondamente. **PROTAGONISTI DELLA STORIA** * **Luigi XIV: il Sole alla corte di Versailles** Nato nel 1638, primogenito di Luigi XIII e di Anna d'Austria (figlia del re Filippo III di Spagna), Luigi XIV eredita il trono a soli cinque anni in seguito alla morte improvvisa del padre; la reggenza è affidata alla madre e al suo più fidato collaboratore, il cardinale Mazzarino. Il giorno della sua morte, 10 marzo 1661, il giovane sovrano annuncia che da quel momento in poi governerà da solo, con la collaborazione di pochi e selezionati uomini di fiducia e senza alcun primo ministro. Luigi XIV comincia dunque a regnare da monarca assoluto, seguendo il motto che gli verrà attribuito dai suoi biografi: "Lo Stato sono io". **Nelle sue *Memorie* (scritte tra il 1666 e il 1671) egli giustifica personalmente al figlio di agire nei confronti della Francia analogamente al Sole che illumina il pianeta (da qui l'appellativo di "re Sole" con cui verrà chiamato e ricordato): “Coloro che mi vedevano governare con tanta facilità e senza essere ostacolato da nulla, in mezzo a tanti affanni che comporta il titolo di re, mi convinsero di aggiungere [allo stemma reale] il globo terrestre e per motto *nec pluribus impar* ["non inferiore ai più"]. In tal modo essi capivano ciò che recava piacevole adulazione all'ambizione di un giovane re, il quale da solo provvedeva a tante cose. Io potrei governare altri imperi, come il Sole può illuminare altri mondi se fossero esposti ai suoi raggi."** * **Claude Lefèbvre, Ritratto di Luigi XIV, dopo il 1670, Versailles, Museo del Castello** **Luigi XIV centralizza intorno a sé ogni potere rafforzando l'amministrazione statale e indebolendo la grande aristocrazia, potente a livello locale, che mette al proprio servizio e che costringe a vivere - insieme con lui - nella reggia di Versailles. Cerca inoltre di realizzare l'unificazione religiosa del paese e di sottomettere anche la Chiesa al potere statale.** **Nel 1661 nomina ministro delle Finanze Jean-Baptiste Colbert, con cui inaugura un periodo di politica economica mercantilistica. In politica estera il suo operato si concentra nell'ampliamento della presenza francese in Europa; tuttavia, sarà proprio la partecipazione del paese alla Guerra di successione spagnola (1702-1714) a segnare la disfatta del regno di Luigi XIV, che muore nel 1715 lasciando la Francia stremata e indebitata a causa del conflitto.** #### Il concetto di “assolutismo” **L'assolutismo è contraddistinto dal fatto che il re, che si ritiene investito dell'autorità per volere di Dio, mira ad accentrare tutto il potere e l'organizzazione dello Stato nelle proprie mani. Egli si considera *legibus solutus*, cioè "sciolto dalle leggi", nel senso che non intende più farsi condizionare dalle regole del sistema legislativo di Antico regime, ma vuole affermarsi quale unica fonte della legge e della sua validità. Obiettivo dell'assolutismo è uno Stato centralizzato, dotato di un esercito permanente al comando del sovrano, e governato da quest'ultimo attraverso un'amministrazione in grado di imporre un unico sistema di tasse e di leggi in tutto il paese.** #### L'ascesa al potere e la politica interna di Luigi XIV **Il sovrano europeo che più si impegnò a realizzare e ad imporre la monarchia assoluta fu Luigi XIV. Egli sedeva sul trono di Francia dall'età di cinque anni, in seguito alla morte del padre (1643): la reggenza, data la giovane età del sovrano, era stata affidata alla madre, Anna d'Austria, e al favorito di quest'ultima, il cardinale Giulio Mazzarino. Luigi XIV assunse di fatto il potere alla morte di Mazzarino, nel 1661, e da quel momento dichiarò di voler governare da solo come monarca assoluto, scelto per volontà divina. Il motto attribuito al sovrano, “lo Stato sono io” (l'État c'est moi), pur non essendo mai stato pronunciato davvero dal re, rappresenta bene il programma di accentramento del potere a cui nel corso del suo lungo regno, durato fino alla morte nel 1715, Luigi si mantenne coerente.** **PER RICORDARE** * Il cardinale italiano Giulio Mazzarino (1602-1661) era alla guida della Francia come primo ministro dal 1642. Suo obiettivo era stato proseguire la politica di rafforzamento del potere monarchico inaugurata dal predecessore Richelieu. #### Il rafforzamento e il controllo dell'amministrazione statale **Il sistema dei consigli** L'intenzione di Luigi XIV di governare da solo, cioè di instaurare una monarchia assoluta, doveva misurarsi con gli effettivi mezzi a disposizione. Il sovrano francese, infatti, poteva contare su non più di un centinaio di funzionari al suo servizio, cui si sommavano meno di mille tra segretari ed esponenti delle amministrazioni locali. Si trattava di una forza tutto sommato esigua, ma che egli riuscì a riformare in modo efficiente a proprio vantaggio. Il primo passo in questo senso fu quello di istituire un sistema di consigli, subordinati a un Consiglio supremo di Stato, un organismo ristretto composto da ministri fidati del re (detti anche "segretari") e suddiviso in sezioni con competenze differenti. Vi erano il segretario della Guerra, della Marina, degli Affari esteri e quello della "Casa del re", che si occupava di amministrare il patrimonio regio. Una carica di particolare rilievo era quella del ministro delle Finanze, cui spettava dirigere la politica economica dello Stato. **Il Consiglio del re** Il dipinto del XVII secolo (Versailles, Museo del Castello) ritrae Luigi XIV mentre presiede un incontro con i suoi ministri degli Esteri, delle Finanze e della Guerra. Il potere personale del re si esercitava attraverso riunioni ristrette con ministri reclutati in base a meriti personali acquisiti nell'esercizio di funzioni pubbliche. **LESSICO** * **Diritto di rimostranza:** Attraverso il "diritto di rimostranza" i Parlamenti francesi potevano opporsi alla promulgazione di una legge o di un'ordinanza regia. Tale diritto costituiva una forma di controllo sull'autorità del sovrano. **FILO ROSSO: ECONOMIA** **PER RICORDARE** * La Guerra dei trent'anni è il conflitto tra paesi cattolici e protestanti che si svolse in Europa tra il 1618 e il 1648. Essa si concluse con la pace di Vestfalia, che da un lato stabili la sovranità di ogni Stato e la sua autonomia dal potere religioso, dall'altro inaugurò per l'area europea un nuovo assetto politico, che rimase invariato fino alla fine del Settecento. **SNODI STORIA ECONOMICA E FINANZA:** * **Le manifatture reali di Luigi XIV** **LESSICO: ECONOMIA** * **Mercantilismo:** Politica economica, adottata soprattutto dalle monarchie assolute del Sei e Settecento, che si poneva l'obiettivo di aumentare la ricchezza di un paese con lo sviluppo della produzione interna e dei traffici commerciali (da qui il termine "mercantilismo" o "sistema mercantile"), la limitazione delle importazioni con misure protezionistiche e l'aumento delle esportazioni. **I limiti imposti ai Parlamenti** Per ottenere il pieno controllo dell'amministrazione statale, Luigi XIV prese alcune iniziative volte a limitare i poteri locali, che opponevano resistenza al progetto assolutista. Un intervento importante riguardò ad esempio i Parlamenti, che in Francia erano corti di giustizia composte da magistrati appartenenti alla nobiltà di toga, i quali esercitavano l'ultimo grado di appello nei processi (cioè dopo la loro sentenza il colpevole poteva appellarsi soltanto al re per chiedere la grazia). A essi il sovrano impose l'obbligo di registrazione degli editti senza poter esercitare il diritto di rimostranza; in pratica li privò di un importante strumento di controllo sull'autorità regia. **Il nuovo ruolo degli intendenti** Quindi Luigi XIV rafforzò il ruolo degli intendenti, funzionari pubblici che ottenevano la carica grazie alla nomina del re, il quale poteva revocare il loro mandato a proprio piacimento. Erano stati istituiti a inizio Seicento, con incarichi a tempo determinato, al termine del quale cessavano dal servizio; Luigi XIV li rese stabili e incrementò le loro competenze. Ne nominò una trentina, scegliendoli tra le famiglie più ricche ma non appartenenti alla grande nobiltà: il suo obiettivo era quello di inserire nei posti chiave dell'amministrazione uomini di origine borghese, fedeli e riconoscenti al sovrano. Gli intendenti vennero incaricati di far applicare le leggi in tutto il regno, di amministrare la giustizia, di riscuotere le tasse e di presiedere i consigli comunali. Al contempo dovevano rendere conto al re di tutto ciò che accadeva nelle varie zone del paese; in tal modo agivano come autorità di collegamento tra il governo di Parigi e le periferie del regno, rafforzando una struttura amministrativa che faceva capo alla monarchia. #### La politica economica e legislativa **Il ministro delle Finanze Colbert e il mercantilismo** Con la sua ascesa al potere, Luigi XIV dovette ad affrontare una situazione di profonda crisi economica. La partecipazione della Francia alla Guerra dei trent'anni, la repressione delle Fronde interne al paese, una cattiva amministrazione e una grave carestia – che proprio nel 1661 provocò un milione e mezzo di morti – avevano consumato la maggior parte delle risorse dello Stato. Il risanamento delle finanze fu affidato al ministro Jean-Baptiste Colbert (1619-1683), il quale concepì un complesso disegno di riforme che miravano a trasformare la Francia, ancora legata a un'economia agricola, in un paese competitivo nei settori manifatturiero, commerciale e coloniale. La sua politica economica mercantilistica, definita “colbertismo", si fondava sul principio secondo cui la ricchezza di una nazione è proporzionale alla quantità di metalli preziosi (oro e argento) che in essa si trova. Tale presupposto fu alla base di numerosi provvedimenti di tipo protezionistico, che miravano a ridurre il più possibile le importazioni e a favorire l'esportazione dei prodotti nazionali, dalla cui vendita lo Stato avrebbe incassato monete pregiate. **La politica mercantilistica di Colbert seguì alcune linee di intervento:** * **protezione doganale dei prodotti nazionali dalla concorrenza straniera**, ottenuta fissando alte tariffe sull'importazione; * **sostegno economico alle manifatture considerate strategiche** (fabbriche di armi, aziende di tessuti, di arazzi e di prodotti di lusso destinati soprattutto all'esportazione), alle quali lo Stato garantiva sovvenzioni e sgravi fiscali in vista di un incremento della produzione; * **impulso al commercio interno**, sia grazie al miglioramento della rete stradale sia in virtù della costruzione di canali navigabili per il trasporto delle merci. **L'espansione coloniale** Colbert si impegnò inoltre a promuovere l'espansione coloniale della Francia, sfidando la concorrenza dell'Olanda e dell'Inghilterra, le potenze dominatrici del mercato internazionale. Nel 1664 fondò compagnie commerciali privilegiate - come la Compagnia delle Indie orientali e quella delle Indie occidentali -, con l'obiettivo di conquistare nuovi mercati. L'impero marittimo francese raggiunse un'estensione che andava dall'America (Guyana, Antille, Canada e Florida) all'Asia (i porti indiani di Chandernagor e di Pondicherry), all'Africa (Madagascar). **Un avamposto coloniale** La sede della Compagnia francese delle Indie orientali a Pondicherry (India) raffigurata in un'incisione settecentesca. #### L'unificazione legislativa **Fu sempre Colbert a promuovere la riforma della giustizia nella direzione di un'unificazione del regno anche sul piano legislativo. A questo scopo sostenne la realizzazione di codici, cioè raccolte di leggi che mettevano ordine nella materia giuridica e fornivano ai magistrati un preciso riferimento di norme e regole da applicare. Il diritto consuetudinario, trasmesso oralmente e basato sulla tradizione giuridica, con un ampio margine di interpretazione e di arbitrarietà concesso ai magistrati e agli avvocati, venne così sostituito da un diritto codificato valido per tutti.** #### L'unificazione religiosa: il rapporto con il gallicanesimo e con i giansenisti **Il rafforzamento del gallicanesimo** La visione assolutista del potere si estendeva anche all'ambito religioso e culturale, in quanto comportava una volontà di controllo delle coscienze e la repressione di ogni atteggiamento o concezione che potesse entrare in contrasto con l'autorità del sovrano. In questo senso Luigi XIV si impegnò in prima persona per realizzare l'obiettivo dell'unificazione religiosa della Francia, e lo perseguì innanzi tutto attraverso il rafforzamento del gallicanesimo. Si trattava della dottrina che mirava ad affermare l'autonomia giuridica della Chiesa francese da quella di Roma. Luigi XIV fece ratificare dal clero francese la *Dichiarazione dei Quattro articoli* (1682), con la quale era riconosciuta l'indipendenza della Chiesa francese ed era confermato il diritto del re di nominare i vescovi e di controllare le proprietà ecclesiastiche: di fatto veniva negato il potere temporale del papa sul territorio francese. **Lo scontro con i giansenisti** Principale bersaglio della politica di repressione di ogni dissenso al sovrano fu un influente gruppo di cattolici, i giansenisti, così chiamati perché si ispiravano alla predicazione del teologo olandese Cornelis Jansen, italianizzato in Giansenio (1585-1638). I giansenisti si caratterizzavano per un profondo rigore morale, che li portava a esaltare uno stile di vita severo e a criticare la corruzione, il lusso e l'atteggiamento permissivo del clero. Essi sostenevano inoltre che la salvezza eterna dipende dalla predestinazione divina, e dunque svalutavano il ruolo dell'iniziativa umana e delle opere messe in atto per ottenerla. A causa di queste teorie, che avevano consonanze con quelle luterane in particolare sulla grazia divina, le dottrine gianseniste furono condannate come eretiche da papa Innocenzo X nel 1653. Nonostante ciò, ebbero una risonanza tale nella società francese da rappresentare un pericolo per il progetto assolutista di Luigi XIV, in quanto minavano l'autorità del clero francese alleato della Corona. Per questo motivo il sovrano adottò iniziative repressive nei confronti dei giansenisti e fece distruggere l'abbazia di Port-Royal (1708), presso Parigi, in cui il movimento si era sviluppato e che costituiva la sua sede di riferimento. **LESSICO** * **Gallicanesimo:** Il termine indica una prassi affermatasi in Francia a partire dal XII secolo (sotto il regno di Filippo IV il Bello) e orientata a limitare il potere spirituale, cioè del pontefice, rispetto a quello temporale, del sovrano, nonché a rivendicare l'indipendenza della Chiesa cattolica francese (o Chiesa "gallicana", dal nome latino della Francia, Gallia) da quella di Roma. **PER RICORDARE** * Secondo Lutero, soltanto la fede nella grazia divina permette all'uomo di essere "giusto", e quindi di liberarsi dal peccato e di ottenere la salvezza eterna. #### L'unificazione religiosa: la repressione degli ugonotti * **I "dragoni"** Insieme con il rafforzamento del gallicanesimo e con l'azione repressiva nei confronti dei giansenisti, Luigi XIV condusse una dura campagna contro gli ugonotti, i seguaci della religione calvinista presenti in Francia dalla metà del XVI secolo. Essi godevano della libertà di culto grazie all'editto di Nantes promulgato da Enrico IV nel 1598. Nonostante questo, fin dal 1661 Luigi XIV mise in atto una vera e propria persecuzione contro di loro, opprimendoli con imposizioni fiscali spropositate e ostacolandoli nell'esercizio delle loro professioni. Inoltre, tra il 1683 e il 1685, nelle città e nelle case ugonotte furono istituite le cosiddette *dragonnades*: le famiglie erano costrette ad alloggiare e a mantenere a proprie spese i “dragoni”, cioè i cavalieri della guardia reale (costituita di soli cattolici), i quali avrebbero dovuto esercitare un'azione di persuasione nei loro confronti per convertirle al cattolicesimo. Nei fatti, i dragoni furono protagonisti di ogni sorta di prepotenza, di umiliazione e di violenza verso chi li ospitava. * **L'editto di Fontainebleau** Le misure punitive del sovrano contro gli ugonotti sfociarono nella revoca dell'editto di Nantes (1685) e nell'emanazione, nello stesso anno, dell'editto di Fontainebleau, che stabili la distruzione dei templi protestanti, l'obbligo di conversione alla religione cattolica - pena la carcerazione o addirittura la morte - e