Slides Valenza PDF
Document Details
Uploaded by ChivalrousBeige
Tags
Summary
These slides offer an analysis of art and propaganda, particularly in the context of 20th-century political regimes. The document mentions key figures and movements, exploring how political ideologies shaped artistic expression.
Full Transcript
1. La repubblica di Platone Platone condanna l’arte perché ha una forte influenza sulla vita delle persone ma è una di quelle pratiche che riguardano solamente l’imitazione. 2. Arte e Propaganda Goebbels, il ministro della propaganda del regime, dice che l’arte ha il compito di plasmare e d...
1. La repubblica di Platone Platone condanna l’arte perché ha una forte influenza sulla vita delle persone ma è una di quelle pratiche che riguardano solamente l’imitazione. 2. Arte e Propaganda Goebbels, il ministro della propaganda del regime, dice che l’arte ha il compito di plasmare e deve essere perciò legata al popolo. Hitler era assolutamente contrario all’arte delle avanguardie, che chiamava primitiva e degenerata - promuovendo invece un’arte come esaltazione della bellezza del regime e del potere. Arno Breker: Ha tra i principali riferimenti Michelangelo e Canova, svuotati però di forza - è essenziale nella decisione degli scultori del regime. Al suo processo a Norimberga riuscirà a evitare la condanna grazie a importanti figure del mondo ebraico. Josef Thorak condividerà lo stesso destino. Ziegler non spiccò mai veramente come pittore, bensì lui aveva il compito di mettere al bando le opere considerate degenerate, essendo a capo della commissione per le arti. Tra gli artisti messi al bando dal regime ci sono: il fotografo August Sander, il pittore Otto Dix, accusati di non rappresentare l’estetica di stato. Vennero messe al bando e etichettate come degenerate anche molte opere appartenenti alle avanguardie del novecento, poi esposte al pubblico nella mostra di Arte Degenerata (ENTARTETE KUNST) del 1937 in cui le opere erano accompagnate da un prezzo altissimo che i musei avevano pagato agli ebrei. 3. L’equivoco Leni Riefensthal Leni Riefensthal, fotografa e filmmaker del regime, ignorando il clima d’avanguardia in quel momento presente nel campo del cinema, sceglie il linguaggio del ritorno all’ordine. Dopo aver attirato l’attenzione di Hitler, riuscì a diventare la documentarista ufficiale del Nazismo, costruendo inquadrature copiate spudoratamente dalle foto di Aleksandr Rodchenko. Approfondimento su Nuba. Il vero progresso nel frattempo era evidente ad est, con le grafiche di Rodchenko e di Barbara Kruger. 4. Gli otto giorni in Germania I pittori francesi Derain, Vlaminck e Van Dongen vengono invitati in visita in Germania per la mostra di Breker. La censura di Emil Nolde da parte di Angela Merkel. Il pittore e fotografo Gerhard Richter, insieme ad altri, coniano il termine realismo capitalista (ovvia provocazione ad entrambe le parti) in opposizione al realismo socialista sovietico. La sua poetica si costruisci intorno alla pittura di foto esistenti, sulle quali lo stesso aggiunge degli effetti che possano far percepire movimento ma non solo. Richter costruisce il suo lavoro sulla critica del regime nella dimensione del trattamento T4, con Onke Rudy o Tante Marianne mette su pubblica piazza la sua storia piuttosto che nasconderla. Uno dei colpevoli di queste torture, sarà Heinrich Eufinger, il padre della moglie. Il trattamento era stato promosso dal governo a partire dal 1939 per curare i malati mentali; tra le vittime, la pittrice d’avanguardia Elfride Lohse-Wächtler. Anselm Kiefer fa un lavoro di critica a tratti simile con il suo ciclo Occupazioni, in cui si fotografa davanti a monumenti o luoghi comunemente riconosciuti mentre è impegnato nel gesto del saluto romano. Negli ‘80, a partire dalle composizioni di Paul Celan, il pittore afferma l’unità tra dipinto e poesia. Da Fuga dalla Morte, Il pittore dipinge I tuoi capelli di cenere, Sulamith e I tuoi capelli d’oro, Margarethe. Nel 2013 viene inaugurata la mostra De l’Allemagne al Louvre di Parigi per analizzare i temi del pensiero dell’arte tedesca fino al ‘39, per la quale viene commissionato a Kiefer di realizzare un’opera: data l’ambiguità riconosciuta del suo lavoro, Kiefer realizza un ciclo di Xilografie riguardanti il reno, al confine franco - tedesco. 5. Arte e Propaganda Anche nella nascente Russia Sovietica, in cui dopo la rivoluzione gli artisti si erano messi subito a disposizione del governo fino alla morte di Lenin nel 1926, c’era la convinzione che l’arte dovesse essere subordinata alle esigenze politiche e ideologiche - i mezzi più usati furono i treni e i manifesti. Durante l’esposizione mondiale di Parigi del 1937 il padiglione Russo e quello Tedesco erano posti frontalmente. In opposizione a Breker, la scultura Russa con Vera Mukhina come esponente, raffigurava la realtà del popolo: portava avanti i valori del lavoro e raffigurava il proletariato, con una fisicità che era quella realistica della popolazione. 6. Unione Sovietica Nel 1953 muore Stalin e sale al potere Chruscev (denuncia i crimini di stalin), sal ‘64 Breznev e dall’ ‘88 Gorbacev. Chruscev aveva criticato aspramento il lavoro di Neizvestnyi, definendolo “cacca di cane”; alla morte del presidente però, la famiglia si rivolge allo scultore per la realizzazione del monumento funebre: il monumento è costruito da un’alternanza di blocchi bianchi e neri per simboleggiare la personalità fatta di luci e ombre. Nel 1974 viene allestita nella foresta di Belyalyevo una mostra all’aperto non autorizzata che presentava le opere di 11 artisti d’avanguardia. Squadre di finti giardinieri, utilizzando 3 Bulldozer, rimossero le opere degli artisti distruggendole. Tra gli artisti presenti, Komar e Melamid che ne 1967 fondano la SOTS Art (Realismo Socialista e Pop Art) e nel 1978 si trasferiscono a New York, dove ottengono fortuna. La biennale di Venezia del 1977 è un momento veramente importante, nota anche come la biennale del dissenso, diede spazio a molti artisti dell'underground russo che non erano mai stati valorizzati - in Italia in questo periodo c’è la paura diffusa del comunismo a causa delle brigate rosse. Tra gli artisti dissidenti anche - Erik Bulatov che usa nel suo stile l’unione di paesaggi naturali e grandi simboli di manifesti o slogan. - Igor e Svetlana Kopystianskiu - Konstantineì Zveszdochotov di cui conosciamo Cittadino, tu che conosci il russo, non tradurre queste parole 7. L’iItalia e il fascismo Maurizio Cattelan con Him nel 2001 (una delle 3 esposta nell’ex ghetto di Varsavia) e Ave Maria del 2007. Giuseppe Bottai fu una figura importante all’interno della politica del fascismo, perché non disdegnando le avanguardie e anzi apprezzando l’arte in generale, cercava di preservare, oltre questa, anche gli artisti stessi. Egli cercava inoltra a evitare il furto di molte opere da parte dei nazisti mentendo sul loro reale valore. In sua opposizione, il gerarca Roberto Farinacci, convinto sostenitore dell’arte con i classici canoni (Istituisce il premio Cremona in opposizione al premio Bergamo voluto da Bottai). Il logo del PCI disegnato da Guttuso e ripreso da Warhol. Il ritratto di Stalin di Picasso del 1953. Le interrogazioni parlamentari a Piero Manzoni per merda d’artista nel 1971. Il Palazzo della Civiltà Italiana, costruito tra il ‘36 e il ‘40 (anche detto colosseo quadrato) per l’esposizione universale del ‘42. Mario Sironi si forma a Roma stando molto vicino alla scuola dei Futuristi. Si avvicina al Fascismo traducendolo però in un fascismo di sinistra; poiché interessato all’arte per il popolo e non all’arte da salotto. A un certo punto della sua vita abbandonerà il cavalletto e la tela, dedicandosi esclusivamente a opere murarie. Margherita Sarfatti sostenitrice del regime fascista e della rivista Novecento 8. La grande Cina La Cina prima di Mao, dati sulla potenza economica e la possibile ascesa al potere mondiale da parte della nazione. La pittura fino a quel momento era stata abbastanza figurativa; ma con Mao inizia la stagione de I Cento Fiori, durante la quale si rivaluta la pittura Guohua e si ricorre al simbolismo: - Fu Baoshi si concentra sui paesaggi; - Qi Baishi formatosi con la pittura tradizionale; - Shi Lu. Figura importante è quella di Jiang Qing quarta moglie di Mao e in seguito Ministro della Cultura, verrà processata perché accusata di tradimento. Quella di Mao è probabilmente la figura di un leader politico più spesso riprodotta. intorno agli anni 70 però il simbolismo viene abbandonato in favore del ritorno al realismo, fino al ‘77 anno della fine della rivoluzione culturale, che nel ‘78 porta alla liberazione di numerosi artisti fino a quel momento reclusi. Artisti fondamentali: - Wang Guangyi che ritrae Mao dietro una griglia rossa 9. Censura in Cina Molti artisti in Cina scelgono di autocensurarsi per evitare di subire ripercussioni. Spesso però autocensurarsi non è sufficiente, è il caso di Li Songsong e This is how We Talk Politcs del 2007 che riprende una foto degli ufficiali che repressero la rivolta studentesca di Tienanmen del 1989. Yue Minjun ha la critica come obiettivo, inserendo grandi volti sorridenti come espressioni di personaggi in situazioni disastrose. 10. Ai Wei Wei Nasce a Pechino ma Vivie nelle campagne fino alla metà degli anni ‘70, nell’ ‘81 ha occasione di partire per gli stati uniti, dove starà fino al ‘93, anno del suo ritorno in Cina. Troverà una Cina consumata dal capitalismo, in cui il consumismo sta cancellando la cultura cinese. In quanto artista contro il regime, le autorità distruggone il suo studio di Pechino nel 2018. L’artista nel 2011 era già stato arrestato e tenuto in carcere per 81 giorni, durante i quali egli viene sorvegliato a vista, e quasi torturato. Il tutto è rappresentato in S.A.C.R.E.D. (suppe, accusers, cleansing, ritual, entropy, doubt). Tra le sue opere più famose Sunflower seeds esposta alla Tate Modern dal 2010 al 2011. 11. L’America L’arte americana a un certo punto comincia ad affermarsi su quella europea, spinta da diversi esponenti: - Gertude Stein dice che solamente Spagna e America furono findatrici dell’arte del Novecento; - L’Armory Show del 1913 è un occasione molto importante per gli artisti di farsi conoscere. - Claude Lévi-Strauss dice che perché una cultura sia veramente se stessa, i suoi membri devono essere convinti della propria originalità e della propria originalità; - Theodore Roosevelt, presidente fino al 1909, dice che il tappetino Navajo che era appeso nel suo bagno era più arte rispetto al Nudo che scende le scale di Duchamp. Simboli di questo periodo diventano American Gothic (polemiche sugli abitati dell'Iowa, marito e moglie si tolgono troppi anni, contadini etc) e Tragic Prelude (polemiche su John Brown, il Kansas è stereotipato etc). Nello stesso periodo Franklin Delano Roosvelt fa un discorso sulla libertà di espressione degli artisti mentre è in visita al Moma nel 1954 (?). Da un lato la cultura cercava di affermarsi, dall’altro la politica perseguì le menti più libere, accusandole di comunismo, con il culmine di questa persecuzione con il maccartismo (Joseph Mc Carthy): sono anni terribili, la vera persecuzione è contro i comunisti, chiunque sia un intellettuale di sinistra; gli stessi vengono inoltre accusati di essere omosessuali - dopo aver diffuso il terrore, con la perdita del potere dei repubblicani, egli viene accusato di abuso d'ufficio e viene costretto a lasciare la politica. Sono gli stessi anni del Federal Art Project (1935 - 1943) per aiutare gli artisti durante il periodo della depressione e allo stesso tempo sviluppare il potenziale artistico del paese, che poteva essere revocato agli artisti in qualsiasi momento: il fratello di Pollock scrive una lettera preoccupato. Gli Stati Uniti stavano cercando di spingere la loro arte in tutto il mondo (50 anni d’arte negli stati uniti - mostra a Parigi nel 1955). Questione Gorky. L’America stava cercando in tutti i modi di affermarsi: Greenberg continua a svalutare l’arte Europea, ponendo artisti come Pollock al paragone di artisti come Picasso; negli stessi anni Burri afferma che il pittore Rauschenberg aveva più volte visitato il suo studio e studiato le sue opere, per poi farne suo lo stile. Differenza tra Peggy e Pinault: sebbene entrambi mercanti d’arte e collezionisti, il secondo è molto più orientato all’arte come marchio, commercializzando artisti come Murakami. Pineault vive il mondo delle aste, e questi meccanismi condizionano le sue scelte.