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PSICOPATOLOGIA Quali sono le caratteristiche che definiscono un disturbo? -Diagnosi, sintomi, comportamenti, è qualcosa di osservabile, in base alla frequenza. -Avere difficoltà sociali, a relazionarsi, comportamenti diversi. Cosa è un disturbo? -infrequenza statistica -devianza dalle norme sociali...

PSICOPATOLOGIA Quali sono le caratteristiche che definiscono un disturbo? -Diagnosi, sintomi, comportamenti, è qualcosa di osservabile, in base alla frequenza. -Avere difficoltà sociali, a relazionarsi, comportamenti diversi. Cosa è un disturbo? -infrequenza statistica -devianza dalle norme sociali -disagio individuale -incapacità o disfunzione nello svolgere attività -ricerca di aiuto -irrazionalità/pericolosità -DISTRESS EMOZIONALE -DANNO CHE INTERFERISCE CON IL NORMALE FUNZIONAMENTO DELL’INDIVIDUO Prima definizione di psicopatologia: CARATTERISTICHE PSICOPATOLOGIA -La psicopatologia dello sviluppo ha come obiettivo primario la comprensione scientifica di come, perché, per chi e quando si sviluppano i processi legati alla psicopatologia. -L’analisi delle cause e del decorso dei vari disturbi mentali enfatizza il ruolo dei processi di sviluppo e del contesto. (il contesto puo sia favorire che sfavorire l’espressione della psicopatologia; le disfunzioni possono migliorare o peggiorare in base al contesto. -La psicopatologia come fallimento nell’ottenere competenze di sviluppo fondamentali. 4 PRINCIPI DELLA PSICOPATOLOGIA DELLO SVILUPPO 1) integrare i processi di sviluppo tipici e atipici: -La conoscenza dei percorsi e processi di sviluppo tipici sono essenziali per comprendere la patologia. (Bisogna conoscere le tappe del processi di sviluppo, esempio: a due anni il bambino fa questo… se non lo fa può cominciare ad essere considerato deviante, quindi è possibile che ci sia una psicopatologia.) -Tutte le forme di psicopatologia sono meglio comprese da una prospettiva quantitativa o dimensionale, e non qualitativa o categoriale (Quando noi facciamo una diagnosi non dobbiamo categorizzare il disturbo, ma dobbiamo utilizzarlo come strumento con cui partire per cercare di capire l’individuo) -i problemi psicologici come deviazioni del normale corso sano dello sviluppo. Quando e come i processi normali vengono interrotti Cosa definisce un disagio mentale? Pervasività l’effetto di un disturbo può essere presente sempre e in più contesti (il poblema è visibile a casa, a scuola, in futuro a lavoro... ecc) Tempo quanto dura questo malessere (lutto? Tristi e isolati per un momento... se dura tanto? Depressione.) Malessere condizione fondamentale Risorse per fronteggiare il malessere, risorse individuali (alta autostima), relazionali (supporto famiglia, amici) e lavorative. Compiti di sviluppo Problemi tipici Problemi atipici 0-2 anni Mangiare, dormire, Irascibilità, irrequietezza, Ritardo mentale, disturbi attaccamento e difficoltà a espellere dell’alimentazione, evacuazione disturbo autistico 2-5 anni Linguaggio, andare al Litigi, disobbedienza, Disturbi del linguaggio, bagno, igiene, paura, iperattività, non problemi derivanti da autocontrollo, relazione pari voler andare a letto abusi o negligenza, alcuni disturbi d’ansia (fobie) 6-11 anni Rendimento scolastico, Litigi, incapacità di Disturbi dell’attenzione, regole, giochi con regole e concentrazione, paura e di apprendimento, della responsabilità semplici violenza condotta, fobia di andare a scuola 12-20 anni Relazioni affettive, identità, Litigi, rabbia esplosiva, Disturbi separazione da famiglia, assunzione rischi dell’alimentazione, maggiori responsabilità delinquenza suicidio, abuso di sostanze, schizofrenia, depressione 2) processi di sviluppo sono reciproci e transazionali -La cultura e il contesto contano -I problemi nell'infanzia sono spesso il risultato di tentativi di adattamento a circostanze insolite (per esempio, trauma, malattia) Reciproci : Si influenzano a vicenda (ad esempio, la bambin* ha un’influenza sul cagriver e il cargriver ha influenza sul bambino) Transazionali: influenze reciproche causano cambiamenti sia nel bambino che nei fattori ambientali. (relazioni cambiano con il tempo, il bambino disturba, l’insegnate interviene. Il bambino piange, la mamma interviene, quando il bambino capisce che c’è una relazione del suo pianto all’apparizione della mamma allora cè una transizione. Da un’esigenza del bambino si passa a un’azione intenzionale, a un comportamento appreso implicitamente.) 3) percorsi di sviluppo (focus psicopatologia) La psicopatologia si focalizza sui percorsi di sviluppo, sull’evoluzione della psicopatologia nel tempo. -Continuità - i cambiamenti nello sviluppo sono graduali e quantitativi; predittivi di futuri modelli di comportamento, cambia ma è costante.  Continuità omotipica: comportamenti simili nel tempo  Continuità eterotipica: cambiamenti comportamentali ma stabilità di tratti sottostanti. Da adulto si esprime in un modo e da bambino in un altro. (pe.esp il comportamento antisociale: un bambino di 5 anni a cui piace uccidere gli animaletti= sociopatico) -Discontinuità - i cambiamenti nello sviluppo sono bruschi e qualitativi; non predittivi di modelli di comportamento futuri. (trauma, abuso, lesione fisica, disturbo degenerativo..) -Percorsi e risultati multipli:  Multifinalità – un dato fattore di rischio può causare più risultati diversi; (genitore violento con il bambino -> bambino con disturbi, tra cui disturbi dell’umore, della condotta..ma è molto soggettivo.)  Equifinalità – percorsi multipli possono portare allo stesso risultato di sviluppo. 4)La psicopatologia adotta livelli multipli di analisi Non ci focalizziamo solo sull’individuo, ma su diversi aspetti e diverse esperienze. Focus interdisciplinare: Una comprensione completa richiede un'analisi simultanea su livelli multipli che vanno dal  neurobiologico (ad esempio, i sistemi neurali)  all'individuo (ad esempio, il temperamento)  a tutti i contesti in cui l'individuo è inserito (ad esempio, famiglia, scuola, sociale). -Focus interdisciplinare sulla comprensione della complessa interazione tra aspetti biologici, psicologici e contestuali dello sviluppo. BIOLOGICA (MODELLO BIO-PSICO SOCIALE) Biologica: 1-Prospettiva genetica 2-Prospettiva neurobiologica:  struttura del cervello MODELLO  sistema endocrino BIO-PSICO  neurotrasmettitori CONTESTO PSICOLOGIA Prospettiva genetica: TUTTE LE PSICOPATOLOGIE HANNO UN COINVOLGIMENTO GENETICO EPIGENETICA: I geni non determinano il comportamento, ma possono essere associati nel comportamento quando interagiscono con il contesto. Quindi è il contesto influenza il rischio genetico e influenzano il modo in cui rispondiamo all'ambiente.  Le esperienze possono «attivare» l'espressione dei geni  I fattori genetici sono implicati in tutti i disturbi dell'infanzia.  I disturbi sono POLIGENICI (non monogenici): Ogni disturbo non è influenzato da un gene, ma da più geni che interagiscono.  Le influenze genetiche sono PROBALISTICHE (non deterministiche), se c’è un gene che è associato ad una psicopatologia non è automatico che sviluppiamo una psicopatologia ma cè una probabilità. Prospettiva neurobiologica:  Il cervello come causa sottostante ai disturbi psicologici  I problemi precoci sono associati a disturbi organici e complicazioni più gravi (ad esempio I bambini autistici o con disabilità intellettiva, tutti I disturbi del neurosviluppo sono associate ad una disfunzione celebrale)  Le conseguenze di un trauma possono essere difficili da cambiare. I trauma sia fisici che psicologici che psicologici possono disfunzioni nel cervello.  Importanza delle protezioni e della prevenzione per ridurre il rischio Maturazione del cervello  Dalla nascita ai 3 anni: aree sensoriali e motorie di base  Prima infanzia: le esperienze influenzano i centri percettivi e istintivi  5-7 anni: la corteccia prefrontale (parte più evoluta del nostro cervello che ci permette di ragionare, cio che ci distingue dagli animali) e il cervelletto (coordinazione) sono ricablati  9-11 anni fino all'adolescenza: ristrutturazione del cervello dovuta alla pubertà Corteccia prefrontale:  Funzioni esecutive  Capacità di prendere decisioni complesse e socialmente consapevoli.  Filtrare stimoli non importanti  Focalizzare l’attenzione,  Prendere decisioni in base al contesto  Pianificare e prevedere.  Non pienamente sviluppato fino ai 20 anni. Sistema limbico: parte più emotiva del nostro cervello, riguarda i disturbi dell’umore. Regola le esperienze emotive; gioca un ruolo significativo nell'apprendimento e nel controllo degli impulsi. Aspetti che vengono citati nelle psicopatologie: -IPOTALAMO, fame, lotta, fuga e sesso. -IPPOCAMPO, memoria. (disattenzione..) -AMIGDALA, regola la paura, la rabbia e la tristezza. (ansia, depressione)  Gangli basali: -Regola, organizza, filtra le informazioni relative alla cognizione, alle emozioni, all'umore e alla funzione motoria -Associato a deficit dell’attenzione, disturbi motori (tic/tremori) e disturbi ossessivi compulsivi. Sistema endocrino: legato a l’ansia, allo stress e all’umore.  L'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) è particolarmente legato all'ansia e all'umore  Produce cortisolo, l'"ormone dello stress". L'asse ipotalamo-ipofisi-surrene è la produzione del cortisolo, quando si diffonde il cortisolo nel nostro organismo è perché abbiamo alti livelli di ansia. Un’altra caratteristica da tenere in considerazione quando vogliamo individuare un disturbo sono i NEUROTRASMETTITORI: sono dei messaggeri biochimici del cervello, sono informazioni che vengono trasmesse da una sinapsi all’altra. (a livello sinapsico). Più si trasmettono questi neurotrasmettitori e più i loro effetti sono forti. I più trattati nella psicopatologia sono: -serotonina- umore, sonno -GABA- inibitorio del cervello, iperattività -Dopamina- si attiva con la ricompensa, umore, attivazione. Legata al piacere -Norepinefrina- attenzione, memoria e attivazione. NEUROTRASMETTITORI LEGAMI CON LA PSICOPATOLOGIA Dopamina Schizofrenia, disturbi dell’umore, ADHD GABA Disturbi d’ansia Norepinefrina Non associato direttamente con i disturbi ma regola i comportamenti Serotonina Disturbi del sonno e dell’alimentazione Disturbi ossessivo-compulsivo Schizofrenia e disturbi dell’umore Psicologica: 1. Influenze emotive BIOLOGIA 2. Temperamento 3. Influenze comportamentli 4. Influenze cognitive 5. Apprendimento sociale MODELLO BIO-PSICO PSICOLOGIA CONTESTO Influenze emotive:  Riconosciamo le emozioni grazie all’esperienze emotive con gli altri: -Stimoli sociali dai caregiver; -Comunicazione  Ruolo centrale delle emozioni: filtro per organizzare le esperienze -Fight-or-flight: attacco o fuga è una reazione emotiva, e istintiva. Oppure: -Si valutano gli eventi come buoni, cattivi, pericolosi, interessanti, ecc. -Si agisce.  Reattività emotiva: riguarda quando si attiva o meno una reazione ed è la soglia e\o l’intensità dell'esperienza emotiva. (alcuni reagiscono agli scoppi, altri no)  Regolazione delle emozioni: riguarda quando l’emozione è già attivata, e permette di aumentare, mantenere o inibire l’attivazione emotiva. E la psicopatologia deriva: - Assenza di regolazione, la persona non ha controllo sulle proprie emozioni -Disregolazione: la regolazione è presente ma non nella direzione giusta, è disadattiva. (ho un trauma, ma mi sento felice) Temperamento Temperamento: l’insieme di tratti innati che determinano lo stile comportamentale unico di un* bambin* e il modo in cui lui/lei sperimenta e reagisce al mondo  Il temperamento influisce sull'autoregolazione: equilibrio tra reattività emotiva e autocontrollo,  Ciascuno di noi è nato con un temperamento che può essere più o meno adattato. Tre temperamenti che influenzano lo sviluppo:  Positivo. Approcciabile e adattabile all'ambiente. Bambini facilmente approcciabili, attivi e sorridenti  Inibito. Migliore autocontrollo. Introversi e timidi.  Negativo o irritabile: ansia in situazioni nuove o impegnative. Bambini aggressivi. Il modo in cui le persone rispondono al temperamento del bambino modella lo sviluppo della personalità. Il temperamento è innato, la personalità è ciò che si sviluppo in relazione al temperamento a contatto e in relazione con gli altri. Influenze comportamentali: Rinforzi: primari, secondari, consumatori, tangibili, simbolici, sociali, feedback.  Rinforzo positivo - aggiunta di uno stimolo piacevole dopo un comportamento Es: Il bambino piange => La madre appare  Rinforzo negativo - rimozione di uno stimolo negativo dopo un comportamento Es: mi sento grasso => vomito (bulimia) => non mi sento grasso Principi comportamentali  Estinzione - Un comportamento che si ferma perché non è più rinforzato Es: ignorare le urla di un bambino autistico durante un compito per insegnargli che urlare aggressivamente non farà smettere il compito.  Punizione - l'aggiunta di qualsiasi stimolo che diminuisce il comportamento Es: vietare al bambino autistico che non vuole fare un compito di giocare con il tablet.  Condizionamento classico: acquisizione del comportamento quando si accoppia uno stimolo neutro con uno stimolo incondizionato Es. Fobie  Condizionamento Operante: la frequenza del comportamento aumenta o diminuisce a seconda delle conseguenze del comportamento Es. Io piango, mia madre mi consola Influenze cognitive: Psicopatologie con:  Deficit cognitivi (per es. memoria, attenzione, linguaggio, lettura, scrittura, capacità esecutive).  Distorsioni cognitive (per es., filtraggio, pensiero polarizzato, generalizzazione eccessiva, fallacia del controllo, catastrofizzazione)  Metacognizione: riflettere sui propri pensieri  Ho preso 30:  L’esame era troppo facile (depresso)  Ho avuto fortuna (depresso)  Sono bravissim* (maniacali)  Ho studiato bene Apprendimento sociale: Teoria dell’apprendimento sociali (Bandura)  Modellamento: modalità di apprendimento basata sull’osservazione di un modello e sull’imitazione del suo comportamento  Incorpora il ruolo della cognizione sociale  Rappresentazione mentale di sé e del mondo sociale  Attributional bias e distorsioni cognitive.  Scimmia vede, scimmia fa! Contesto: BIOLOGIA 1-La famiglia 2- I pari + Teoria dell’attaccamento MODELLO BIO-PSICO SOCIALE CONTESTO PSICOLOGIA La famiglia:  I bambini fanno parte di un nucleo familiare e hanno poca influenza sul cambiamento e poca consapevolezza dei propri disturbi  Il modo in cui la famiglia affronta problemi tipici e atipici è cruciale per la regolazione e l'adattamento del bambino. Prima viene fatta la diagnosi, e meglio è per la bambina, altrimenti accomulano una serie di esperienze negative.  I risultati migliori dipendono dal funzionamento, le abilità e le risorse della famiglia I Problemi di salute mentale statisticamente più frequenti nei bambini:  In famiglie svantaggiate  In famiglie abusanti o trascuranti  In cui i genitori hanno una malattia mentale o problemi di abuso di sostanze. I Pari: Riguarda I disturbi esternalizzanti. I Pari hanno un’influenza maggiore nell’età adolescienziale.  Ribellione e sperimentazione sono normativi.  Il ruolo dei pari gioca un ruolo importante nei disturbi esternalizzanti durante l'adolescenza  Effetto significativo su comportamenti deliquenziali. Teoria dell’attaccamento: -Attaccamento: L'instaurazione di un legame emotivo duraturo tra il neonato e chi lo accudisce -Processo continuo, che inizia dalla nascita e si intensifica entro i 6 mesi. (0-3 anni periodo sensibile). -L'attaccamento nei primi anni di vita serve come modello delle relazioni future -Si basa sulla qualità delle cure ricevute. Sicuro:  Il 70% dei bambini forma un attaccamento sicuro, i bambiniusano i caregivers come base sicura, cercano/ricevono conforto, mostrano una risposta emotiva positiva Insicuro-ansioso-evitante:  I bambini si separano facilmente, poca preferenza per il caregiver rispetto agli estranei, evita la madre al momento del ricongiungimento Insicuro-ansioso-resistente:  ha difficoltà a separarsi dalla madre, ha paura/ diffidenza verso gli estranei, piange quando viene lasciato, mostra ambivalenza verso il caregiver al momento del ricongiungimento Disorganizzato-disorientato:  Sembra spaventato dal caregiver  Mostra un comportamento conflittuale, di avvicinamento/evitamento in situazioni strane  Può sembrare stordito/disorientato o mostrare comportamenti strani, specialmente quando è angosciato  Nessun modo coerente di interagire con i caregiver Ad ogni attaccamento è associato una qualità delle cure:  Ansioso-evitante - Caregiver probabilmente indifferente, emotivamente non disponibile, che rifiuta le richieste di conforto  Ansioso-resistente - Caregiver probabilmente emotivamente troppo coinvolto, imprevedibile, sovrastimolante, interferente e/o impotente  Disorganizzato-disorientato- Caregiver probabilmente spaventato/pauroso, trascurante, abusante. Attaccamento e psicopatologia:  Sicuro: utilizzano le relazioni per far fronte al malessere  Ansioso-evitante: Disturbi della condotta; comportamento aggressivo; sintomi depressivi;  Ansioso-resistente: Fobie, ansie, sintomi psicosomatici, depressione  Disorganizzato: non vi è un chiaro consenso. In generale, diversi tipi di disturbi di personalità. INFLUENZE SOCIO CULTURALI  I contesti sociali e ambientali contribuiscono allo sviluppo dei disturbi  Eventi sia prossimali (vicini) che distali (più lontani)   Modello ecologico di Bronfenbrenner  L'ambiente del bambino è una serie di strutture annidate e interconnesse con il bambino al centro  Tutti i sistemi sono dinamici, interattivi e influenzano lo sviluppo individuale del bambino MODELLO ECOLOGICO (Bronfebrenner)  Il microsistema comprende le relazioni e le interazioni che un bambino ha con il suo ambiente immediato;  Il mesosistema comprende la connessione tra le strutture del microsistema del bambino  L'esosistema definisce il sistema sociale più ampio in cui il bambino e’ inserito  Il macrosistema comprende i valori culturali, i costumi e le leggi Fattori di rischio e protezione  Fattore di rischio: una variabile che precede un risultato negativo di interesse - Ambientali:  Povertà  Far parte di una minoranza (per esempio, razza/etnia, LGBTQIA+)  Guerre  Abuso/negligenza infantile  Lesione cerebrale  Esposizione ad agenti teratogeni (che modificano lo sviluppo dell’embrione come fumo, alcool.. ) durante la gravidanza -Individuali:  Differenze di sesso, disturbi presenti più nei maschi o più nelle femmine  Impulsività  Inibizione comportamentale  Disregolazione emotiva  Fattore di protezione: variabile personale o situazionale che contrasta lo sviluppo di un disturbo da parte del bambino o ne aumenta la capacità di recupero  buon funzionamento intellettuale  Essere socievoli e accomodanti  Autoefficacia, fiducia in se stessi, autostima  Talenti  Rapporto stretto con genitori premurosi  Genitorialità autorevole, calore, struttura, alte aspettative  Vantaggi socioeconomici  Supporto della famiglia estesa  Adulti al di fuori della famiglia che si interessano a promuovere il benessere del bambino  Supporto di associazioni  Supporto di scuole inclusive  Resilienza. La capacità di affrontare o riprendersi dalle avversità. Fonti di resilienza:  Individuo (abilità adattive, autonomie personali, autonomie sociali)  Contesto: (Famiglia, scuola, comunità) Resilienza: «ridotta vulnerabilità alle esperienze di rischio ambientale, il superamento di uno stress o di un'avversità, o un risultato relativamente buono nonostante le esperienze di rischio» (Ruter, 2012)  La resilienza è un processo interattivo  «steeling effect» o «stress inoculation»  l'esposizione a fattori di stress moderati può conferire resilienza a potenziali effetti dannosi di fattori di stress successivi.  Alcune esperienze adulte possono contrastare gli effetti di precedenti avversità. La resilienza può aumentare o diminuire con il tempo. ETA’ E GENERE Età: prima viene diagnosticato, prima si interviene e meglio è.  L'intervento deve essere appropriato all'età;  I bambini più piccoli sono più difficili da valutare, maggiore variabilità nello sviluppo. Le variazioni sono molto più ampie. Genere  Alcuni disturbi sono più comuni nei ragazzi che nelle ragazze e viceversa  Differenze di genere nell'espressione dei problemi  Es: aggressività fisica nei ragazzi vs. aggressività relazionale nelle ragazze  Nessuna differenza nei bambini sotto i 3 anni  Le disparità aumentano con l'età, perchè c’è una forte influenza della società. (deliquenziali, suicidio.. azioni valutabili..)  I ragazzi (fino a 12 anni) sono più vulnerabili ai disturbi psicologici infantili DIFFERENZE DI GENERE:  Problemi di esternalizzazione – riguardano l’azione, aggressività, delinquenza  Più comune nei ragazzi in età prescolare ed elementare  I tassi convergono per ragazzi e ragazze entro i 18 anni  Problemi internalizzanti - comportamenti inibitori, ansia, depressione  Più comune nelle ragazze  L'inizio dei disturbi emotivi raggiunge il picco nell'adolescenza  Più comuni tra i maschi:  Deficit di attenzione/iperattività  Disturbo della condotta  Disabilità intellettiva  Disturbo dello spettro autistico  Disturbo del linguaggio  Disturbo specifico dell'apprendimento  Enuresi (emissione involontaria di urina)  Più comuni tra le femmine:  Disturbi d'ansia  Depressione adolescenziale  Disturbi alimentari  Abuso sessuale  Ugualmente segnalato tra maschi e femmine:  Disturbo della condotta nell'adolescenza  Depressione infantile  Disturbo dell'alimentazione (il rifiuto del bambino di mangiare determinati gruppi di alimenti, consistenze, solidi o liquidi per un periodo di almeno un mese)  Abuso fisico e negligenza Fattori di rischio ambientali Povertà associata a:  Meno istruzione  Lavori poco pagati  Assistenza sanitaria inadeguata  genitore unico (povertà economica)  Scarsa nutrizione  Esposizione a violenza Impatto sui bambini:  Più problemi di condotta  Malattia cronica  Problemi scolastici  Disturbi emotivi  Problemi di apprendimento  La povertà ha un impatto indiretto sull'adattamento dei bambini, mancanza di risosrse. Vivono in quartiere poveri, minore accesso alla salute, bassa istruzione, non conoscono disturbi, normalizzano la violenza e la delinquenza.  Etnia, lingua, religione, razza, sesso, stato socioeconomico, orientamento sessuale, origine geografica, educazione, esperienze di vita.  Minoranze etniche a maggior rischio di diagnosi errate  Perché? Ogni cultura tratta la psicopatologia in maniera diversa. Si parla infatti di tipicità e atipicità. Alcuni comportamenti possono essere visti in maniera differente in base alla cultura.  Prospettive diverse di ciò che è "anormale". Far parte di una minoranza etnica:  I bambini delle minoranze sono sovrarappresentati nei tassi di alcuni disturbi  Abuso di sostanze  Delinquenza  Suicidio adolescenziale  Barriere nell'accesso, nella qualità e nei risultati delle cure per i bambini delle minoranze  Svantaggi di emarginazione, povertà  Acculturazione: il processo di cambiamento sociale, psicologico e culturale che deriva dal bilanciamento di due culture mentre ci si adatta alla cultura prevalente della società. Questo tipo di bambini vengono sottoposti a stress perché devono integrare la loro cultura con la cultura prevalente della società. Appartenere a 2 culture è stressante ed hanno bisogno di una formazione di come fare a far coincidere queste due culture. Far parte di una minoranza sessuale o di genere- FATTORE DI RISCHIO Persone lgbtq+ non sono problematiche ma il contesto ingigantisce il tutto.  Maggiore probabilità di essere vittima di bullismo/vittime nell'adolescenza  Stress del coming out e confusione di identità  Pregiudizio, stigma, pregiudizio sociale  Effetto indiretto sulla salute mentale. Il problema non è appartenere alle categorie lgbtq+, ma è il contesto che lo rende stressante. Difficoltà nell’integrare le diverse identità: es. lesbica-religiosa ABUSO E TRASCURATEZZA Abuso o trascuratezza  I bambini più piccoli sono più vulnerabili  4 su 5 abusatori sono i genitori della vittima  L'abuso e la trascuratezza contribuiscono a: PTSD, disturbo depressivo maggiore, abuso di sostanze, disturbi della personalità e altro Meccanismi in gioco:  La negligenza(trascuratezza)provoca disfunzioni nei sistemi neurali che non si sviluppano tipicamente a causa della mancanza di stimoli  L'abuso/trauma provoca alterazioni nei sistemi cerebrali a causa dell'attivazione accentuata/prolungata dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene Modelli possibili  1. Effetti diretti: Relazione "causale".  Per esempio, il trauma è direttamente "causale" del PTSD  2. Effetto di interazione: funzione esacerbante della biologia e dell'ambiente  Per esempio, temperamento inibito X trauma = disturbo  3. «Effetto domino" cumulativo che alla fine si somma al disturbo  Per esempio, il trauma porta all'aggressività e porta a... DANNI CELEBRALI  Considerazioni cliniche: effetti diretti delle lesioni cerebrali sulla psicopatologia  Effetti indiretti: esacerba, far fuoriuscire\peggiora le condizioni precedenti;  Gli effetti del danno possono manifestarsi dopo tanto tempo. Il danno cerebrale precoce non dovrebbe essere trascurato, anche se non ci sono deficit immediati. (possono manifestarsi anche dopo diversi anni) Esempio 1 Corteccia orbitofrontale  Lesione emisfero sinistro: depressione, apatia, alterazione emotiva  Lesione emisfero destro: iperattività, disinibizione, comportamento socialmente inappropriato, mancanza patologica di empatia Esempio 2 Lobo frontale dorsolaterale:  problem solving e funzioni esecutive -Memoria di lavoro, processo decisionale, flessibilità, ragionamento astratto I danni nei bambini hanno meno probabilità di rivelare deficit immediati (rispetto ai deficit immediati degli adulti) Esposizione ad agenti teratogeni durante la gestazione Teratogeno: Un agente o un fattore che causa la malformazione di un embrione  Es: droghe, alcol, pesticidi, piombo, mercurio, chemioterapia Sindrome alcolica fetale:  Deficit di crescita, caratteristiche facciali dismorfiche, disfunzione del sistema nervoso centrale (distanza tanto dalla bocca al naso, naso schiacciato, occhio troppo a mandorla, hanno scarso (down)- basso QI )  Aumento del tasso di malattie mentali Il caso di Mery Bell La madre di Bell, Betty (McCrickett) lavorava come prostituta ed era spesso assente perché’ andava a lavorare in un’altra città. Mary (soprannominata May-Maggio) era la prima figlia di Betty, nata quando lei aveva 17 anni. Non si sa chi fosse il padre biologico. Per la maggior parte della sua vita ha creduto che fosse Billy Bell, un criminale abituale che fu poi arrestato per rapina a mano armata. Alcuni familiari raccontano che Betty aveva più volte tentato di uccidere Mary e di far sembrare la sua morte accidentale durante i primi anni di vita. La sua famiglia si insospettì quando Mary "cadde" da una finestra e quando ingoiò "accidentalmente" dei sonniferi. Un testimone vide Betty dare delle pillole alla figlia come se fossero caramelle. Mary oggi riporta di essere stata sottoposta a ripetuti abusi sessuali. Sua madre la costringeva dall'età di quattro anni a compiere atti sessuali con uomini. Dopo quella "caduta" Mary subì un danno cerebrale. All'epoca questo danno fu associato alla caduta, tuttavia oggi si ipotizza che possa anche essere dovuto agli abusi che Mary ha subito da bambina. Mary aveva danni alla corteccia prefrontale, un'area associata ai movimenti volontari e al processo decisionale. Che fine ha fatto? E’ diventata un killer. Con: disturbi depressivi, disturbi d’ansia e disturbi post-traumatico. E’ arrivata a questo punto per la lesione della corteccia prefrontale e potrebbe esserci un fattore genetico. Ha interiorizzato e normalizzato il concetto di violenza e di uccidere. Tutte le violenze che ha subito hanno inciso sul suo sviluppo morale. Disadattivo. VALUTAZIONE: DESCRIZIONE PRIANIFICAZION DIAGNOSI PROGNOSI CLINICA E TRATTAMENTO DESCRIZIONE CLINICA Informazioni di base(generale) su bambina, emozioni, comportamenti, contesto: su tutti i potenziali fattori di rischio e di protezione, in particolar modo si porta attenzione:  Intensità, frequenza, gravità dei problemi  Età di insorgenza  Durata delle difficoltà  Fattori ambientali che possono peggiorare o migliorare la situazione DIAGNOSI Analisi delle informazioni per trarre conclusioni sulla natura o la causa del problema  Diagnosi formale: assegnazione a categorie specifiche tratte da sistemi di classificazione (per esempio, DSM-5 )  Analisi del problema: comprensione della natura del problema, possibili cause, opzioni di trattamento  Si cerca di individuare la Co-morbilità: Quando più di un disturbo si presenta nello stesso individuo; alcuni disturbi condividono sintomi comuni. E’ raro che una psicopatologia si manifesti da sola, tipicamente si manifestano 2 o più disturbi. Tipo ansia-depressione. PROGNOSI Formulazione di previsioni sul comportamento futuro in condizioni specifiche Ci si domanda, quali…  Risultati a breve termine vs. risultati a lungo termine  Miglioramento/ripresa di uno sviluppo tipico Vale la pena utilizzare questa terapia rispetto ad un’altra? Ovviamente ogni trattamento è diversi rispetto al caso che si ha davanti. PIANIFICAZIONE TRATTAMENTO Applicare le informazioni di valutazione per generare un piano di trattamento e valutarne l'efficacia Come avviene la valutazione? Tramite: COLLOQUIO CLINICO, OSSERVAZIONE e TEST PSICOLOGICI. Il colloquio clinico:  La procedura di valutazione più utilizzata  Fornisce rapidamente una grande quantità di informazioni  Costruisce un rapporto di collaborazione e fiducia tra specialista e bambini/famiglia  Tecniche specifiche usate per coinvolgere bambini e adolescenti  Attenzione al non-verbale  Bisogna tener d’occhio i diversi stati di sviluppo dei bambini, in base agli stati si utilizzano diverse tecniche. E sul comportamento non verbale, postura, tono di voce.. Quando il primo colloquio è solo con i genitori  Genitori liberi di esprimersi senza il/la bambino/a presente  Preparare il colloquio con bambino/a  Bisogna stabilire delle regole, come non dire bugie al bambino Fasi del colloquio con i genitori: informazioni generali +approfondite  Aiutare la madre o il padre a chiarire il problema  Anamnesi: gravidanza, parto, alimentazione, sonno, tappe dello sviluppo, deambulazione, linguaggio, malattie, cure e ospedalizzazioni.  Scuola: fattori di rischio e protezione: nido, scuola dell’infanzia, scuole elementari, inserimento, prospettiva delle maestre, rapporto con i pari, rapporto con la scuola, apprendimento.  Famiglia: struttura, lavoro, psicopatologie, rischio genetico, qualità delle relazioni.  Rapporto con i pari., rischio o protezione?  Accordi: come saranno strutturati gli incontri (evitare bugie). Valutazione comportamentale: si basa sull’osservazione Ci sono 2 modelli principali:  Modello A B C : comportamentale\funzionale Esame del comportamento in funzione degli antecedenti e delle conseguenze  Qualsiasi comportamento è sempre in funzione di un’antecedente, qualcosa che accade prima del comportamento. Il focus è:  Antecedents: quello che accade prima del comportamento  Behaviors: il comportamento di interesse  Consequences: cosa accade dopo il comportamento. Impatto su futuri comportamenti  Modello A B C cognitivo  Antecedents: contesto in cui appare il sintomo (dove, quando, con chi).  Beliefs: pensieri ed emozioni dellə bambinə.  Consequences: cosa accade dopo a livello comportamentale. Differenza principale: -Cognitive, focalizzati sulla conseguenza. -funzionale il focus è il comportamento. Es. se un bambino la domenica sera comincia a lamentarsi del mal di pancia, ansia è perché la scuola gli da ansia. Comportamento somatico, dice che ha mal di pancia, ansia per rimanere a casa.) è perché al bambino viene chiesto di andare a scuola. Evitando al bambino di andare a scuola non supererà mai le sue paure e l’ansia, il comportamento somatico può essere più grave a lungo andare. Non svilupperà la resilenza e la sua ansia sarà sempre maggiore. Ed avrà difficoltà nel superare le sue paure, non gli permettiamo di confrontarsi con la vita e così facendo il bambino penserà che l’unico posto sicuro è la casa. DA QUI ABC: L’ESEMPIO DI GIULIO Giulio è un bambino non verbale con ASD. Quando entra in classe prende la sedia, vi si arrampica e cerca di raggiungere il contenitore delle caramelle. Se l'insegnante lo ferma, si getta a terra e urla. Se lei si avvicina, cerca di colpirla dandole un calcio. Generalmente l'insegnante aspetta e cerca di calmarlo verbalmente. Quando gli altri bambini entrano in classe, per farlo calmare, la maestra dà a Giulio una caramella, dicendogli "solo una, ok?". La situazione si ripete ogni volta che entra in classe e vede il barattolo. ANTECEDENT -Vede il contenitore (ciò che scatena il comportamento aggressivo) BEHAVIOR Il bambino attua il “Comportamento problematico”: - Cerca di avere le caramelle. Grida se l’insegnante cerca di fermarlo, perché sa che così facendo otterrà quello che vuole. (rinforzo positivo) CONSEGUENZE -ottiene le caramelle Come si risolve questo problema? Eliminando l’antecedente. Un altro medoto per valutare i bambini sono: TEST PSICOLOGIGI -Test o compiti dati in condizioni standardizzate per valutare alcuni aspetti della conoscenza, abilità o personalità dellə bambinə -I punteggi individuali sono confrontati con i punteggi di un gruppo di riferimento Test di intelligenza (Es. Weschler Intelligence Scale)  valutano il funzionamento intellettuale del bambino  Parte standard di quasi tutte le valutazioni psicologiche  Finalizzati a identificare disturbi cognitivi (apprendimento, attenzione, comprensione, etc.) Ci sono anche altri test: proiettivi come quello delle immagini di Roscharch o quelli di personalità e somministrando queti tipi di test è stato ricontroato che ci sono diversi tipi di persone, più aperte, estroverse, amicali, ntroverse o nevrotiche (con instabilità emotive) Valutazione neuropsicologica  Misure che collegano il funzionamento del cervello con misure oggettive di comportamento (verbale, funzioni cognitive, percezioni, funzioni motorie, controllo esecutivo). Es. STROP TEST- valuta la capacità di distinguere il nome della parola del suo colore. (nero scritto in rosso) e chiedere di dire solo il nome del colore e non ciò che cè scritto. Le persone hanno difficoltà perché non riescono a non leggere poiché l’atto del leggere è stato automatizzato. Per fare una diagnosi i manuali più utilizzati sono: DSM-5 (…non “DSM V”)  Introdotto nel 2013  Include valutazioni dimensionali di gravità per diagnosi categoriche (ADHD, ASD)  Sovrapposizione di cause  Sintomi sovrapposti  Più di una diagnosi -critica ICD-11  Introdotto nel 2019 e in vigore dal 2022  Proprietà dell’Organizzazione Mondiale di Sanità  Manuale internazionale per la registrazione sistematica, il reporting, l'analisi, l'interpretazione e il confronto dei dati di mortalità e morbilità.  Il capitolo dei disturbi mentali, (comportamentali e del neurosviluppo) è solo uno dei capitoli della classificazione Problema: assegnare delle etichette è stigmatizzante. Aspetti positivi-Avere un’etichetta: permette di comunicare con uno specialista su come intervenire. Riduce tutta l’ ansia di non sapere cosa si ha. Per quanto riguarda questi 2 manuali, bisogna stare attenti alle etichette:  Stigma e limiti delle etichette diagnostiche  Disaccordo sull'efficacia delle etichette per assistere nel trattamento  Le etichette possono influenzare negativamente il concetto di sé e il comportamento dei bambini Aspetti negativi-Stigmatizzazione: es: tendenza a isolare anche fisicamente il bambino in classe 2es: bambino autistico che inzia ad urlare ma io (insegnante) non intervengo perché lo giustifico che è autistico. 3sp: giustificare che un bambino va male a scuole perché ha qualche problema, anche se non si applica o si applica poco. TRATTAMENTO E PREVENSIONE MANTENIMENTO PREVENZIONE INTERVENTO Prevenzione: Sistemi, strutture e supporti che mirano a impedire lo sviluppo di un disturbo; possono essere applicati alla popolazione generale o alle popolazioni a rischio Interventi che riducono la possibilità che un disturbo si manifesti. Intervento: Azione, trattamento e messa in atto di un’intervento di supporto finalizzati a migliorare una situazione. L'obiettivo è quello di interrompere lo sviluppo o la progressione di un disturbo. Devono essere realistici. Mantenimento: Una volta che interveniamo vogliamo che tutto ciò che è stato fatto non sia vano. Generalizzazione delle abilità sviluppate durante l’intervento alla vita quotidiana e ad altri contesti. Rendere stabili i risultati di un trattamento in assenza di un intervento continuo (Generalizzazione). Vogliamo essere sicuri che il bambino applichi tutto ciò che ha appreso anche in altri contesti di vita quotidiana. La prima cosa che si fa è di educare i genitori a ciò che il bambino deve fare senza essere di intralcio. QUALI SONO GLI OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO? Risultati individuali (bambino):  Ridurre/eliminare i sintomi  Ridurre la compromissione, aumentare il funzionamento  Migliorare la competenza sociale  Migliorare il rendimento scolastico  Riprendere la tipica traiettoria di sviluppo, avvicinare il bambino verso il percorso tipico dello sviluppi, ciò che la psicologia ci insiegna (quello normale) Risultati della famiglia (sistemi):  Ridurre la disfunzione familiare  Migliorare le relazioni coniugali e tra fratelli  Ridurre lo stress  Migliorare il sostegno familiare Altrimenti possono nuocere lo sviluppo del bambino e del trattamento. Risultati nei sistemi educativi :  Promuovere l'apprendimento per tutti gli studenti  Gestione della classe Risultati sociali:  Sicurezza pubblica  Aumentare la partecipazione del bambino alle attività scolastiche/ extrascolastiche  Diminuire il coinvolgimento della giustizia minorile  Diminuire il bisogno di servizi speciali  Ridurre l'abuso di sostanze e le lesioni accidentali CONSIDERAZIONI ETICHE E LEGALI Codici etici per assicurare standard etici minimi: Un operatore che appunto opera con bambini minori deve sempre:  Selezionare obiettivi/procedure di trattamento che sono nel migliore interesse del cliente, e non del genitore  Assicurarsi che la partecipazione del bambino sia attiva e volontaria ( non deve essere contrario)  Mantenere le registrazioni per documentare le procedure di trattamento e l'efficacia  Proteggere la riservatezza del bambino  Garantire le qualifiche e le competenze del terapeuta Quali sono alcuni potenziali problemi etici che possono sorgere quando si lavora con i bambini?  Quando un minore è competente a prendere decisioni?  Riservatezza con gli adolescenti - droga e sesso, quali sono i limiti?  Come fai a sapere che un trattamento è efficace?  Cosa fai quando i minori vogliono cercare un trattamento ma non vogliono che i genitori lo sappiano?  Cosa fare se i genitori si rifiutano di acconsentire al trattamento? Esempi di terapie: ACT (Acceptance and Commitment Therapy) Per disturbi dell’umore e dell’ansia Terapia finializzata a:  Accettare i propri pensieri, le proprie emozioni e i propri sintomi;  Fonti di psicopatologia: -Fusione cognitiva: una ruminazione dei pensieri che ostacola l’esperienza del qui ed ora; la persona si fa influenzare dai propri pensieri negativa e si autoconvince. -Evitamento esperienziale: evitare e contrastare le emozioni negative Non è sempre positivo eliminare i pensieri negativi. Dobbiamo a volte affrontarli ed eliminarli.  Mindfulness: consapevolezza dell’esperienza interiore senza valutazione e giudizi ma con apertura e ricettivita’. Solo accettando di provare dolore si può ripartire, accettazione dei pensieri negativi per lavorarci su ed eliminarli. TRATTAMENTO COMPORTAMENTALE Ha più validità scientifica -I comportamenti sono appresi, tutti i comportamenti hanno una funzione, i comportamenti possono essere disimparati -L'attenzione del trattamento comportamentale è sulla rieducazione del bambino e dei genitori -Alcune procedure includono:  Role playing, recitare (fare finta) le parti di altre persone.  Rinforzo, estinzione, punizione (costo della risposta) -Programmi di rinforzamento continuo (bambino fa qualcosa in linea con gli obbiettivi del trattamento e noi lo rinforziamo, esempio viene dato il tablet)(oppure al contrario il rinforzio negativo, togliamo una situazione piacevole per far capire al bambino l’attività giusto) e discontinuo (a volte gli diamo un rinforzo e a volte no, perché il bambino non deve essere sempre rinforzato altrimenti non interiorizza l’azione, l’attività che deve fare, non può avere sempre l’aspettativa di ricevere il rinforzo, ma ambisce al rinforso). -Rinforzi estrinseci ed intrinseci.  Modellamento: apprendimento basato su imitazione. (osserva e ripete l’azione, es bambino autistico che impara a lavarsi le mani, step dopo step per facilitargli l’azione)  Modellaggio: rinforzare quei comportamenti che più si avvicinano all’obiettivo, anche se ne sono ancora distanti (tendiamo a rinforzare quei comportamenti che più si avvicinano all’obiettivo nonostante l’azione\l’attegiamento è lontano da quello da interiorizzare)  Prompting and fading or Errorless learning. (quando cè un’attività l’operatore deve aiutare il bambino all’inizio e vedere se l’aiuto è funzionale. Dal prompitng si passa al fading, in modo che l’aiuto piano piano viene eliminato del tutto)  Desensibilizzazione sistematica: graduale esposizione (reale o immaginata) a stimoli che creano ansia fino a estinzione. (se abbiamo paura dei ragni: immaginare i ragni, foto dei ragni, all’ultima seduta si porta il ragno, ciò permette una esposizione graduale alla fonte di fobia fino alla sua estinsione.)  Cambiare le contingenze e l'ambiente del bambino Rinforzamenti differenziali  Dei compiti adeguati: rinforzo un comportamento positivo  Dei comportamenti alternativi: rinforzo un mancato comportamento negativo  Dei comportamenti incompatibili: rinforzo un comportamento che impedisce un comportamento negativo. Analisi del compito:  scomporre un comportamento in step per facilitare il compito. E l’imitaizone. Prevenzione della risposta:  eliminare l’antecedente di un comportamento negativo (come il vaso) TRATTAMENTO COGNITIVO -I comportamenti atipici sono il risultato di deficit/distorsioni nel pensiero -Ristrutturazione cognitiva: cambiare le cognizioni distorte attraverso introspezione -Esempi di distorsioni cognitive:  Pensiero in bianco e nero, depressio o ansia (o non valgo niente o sono il migliore)  Catastrofizzazione (esiste sempre qualche pensiero negativo in qualsiasi situazione)  Personalizzazione: prendersi sempre la colpa. (se succede qualcosa di negativo nonostante non ci riguarda la situazione)  Fallacia dell'equità: schemi di valutazione assoluti e universalmente validi per ogni situazione. (tendere a generalizzare in maniera negativa qualsiasi aspetto della vita)  Razionalizzare: crea scuse per eventi della vita che non vanno come si vuole o per scelte sbagliate. (giustificare eventi negativi) L’obbiettivo di questo trattamento è: -Insegnare strategie di problem solving  Individuare e definire il problema  Identificare soluzioni alternative  Scegliere una soluzione  Testare le soluzioni -Terapia razionale emotiva I pensieri possono essere  Razionali: identificazione di problematicità e di risorse correlate. (relativi a problemi rali)  Irrazionali: effetti negativi di pensieri spesso pessimisti e catastrofici Es: ho un pensiero negativo, cosa è realmente vero di questo pensiero?? Successivamente si ragiona sugli effetti dei pensieri irrazionali. Vado male ad un compito, pensiero negativo, applico a tutti i miei futuri esami questo pensiero. È normlae che va male. TRATTAMENTO SISTEMATICO-FAMIGLIARE -Disturbi individuali come manifestazioni di disturbi nel sistema e nelle relazioni familiari -Focus su relazioni e sui problemi della famiglia piuttosto che sul comportamento problematico di un individuo -Obiettivi:  Ridurre le disfunzioni familiari e migliorare le relazioni  Ridurre lo stress  Migliorare il sostegno familiare TRATTAMENTI BIOLOGICI -Psicopatologia come risultato di un'alterazione o disfunzione psicobiologica  Focus su cervello e squilibri chimici -Si basa su approcci farmacologici (farmaci, approccio psichiatrico) e altri approcci biologici Parent training:  Training su psicopatologia del* bambin*, fatta ai genitori, quindi come i genitori devono comportarsi con i bambini  Imparare le migliori strategie per affrontare il problema  Modificare l’atteggiamento dei genitori.  Lavorare sul senso di colpa (irrazionale) dei genitori. Conosciamo Sandy: Sandy è una ragazza di 12 anni che è stata ricoverata al pronto soccorso dopo un tentativo di suicidio. Sandy ha ingoiato cinque antidolorifici della madre ed è stata portata in ospedale dopo essere svenuta. La madre di Sandy, Brandy, è preoccupata per sua figlia ma molto vaga quando le si chiede della situazione familiare. L'aspetto malnutrito della madre e della figlia suscita la preoccupazione del medico del pronto soccorso, che raccomanda il ricovero di Sandy nell'unità psichiatrica per adolescenti. Sandy è la più grande di tre figli, vive con sua madre, due fratellastri e l'attuale fidanzato di sua madre. Tutti e cinque vivono in una casa mobile con due camere da letto nella zona rurale del Texas. Il ragazzo di Brandy, Jack, ha vissuto nella casa negli ultimi sei mesi, uno di una serie di uomini che hanno vissuto con la famiglia dopo che il padre di Sandy è stato ucciso 10 anni fa. Jack spesso beve molto e fa uso di metanfetamine. Anche Brandy beve spesso, ma non fa uso di metanfetamine. Jack è stato violento in passato con Brandy, Sandy e i suoi fratelli, ma si scusa sempre dopo. Sandy descrive una vita familiare caotica con poca privacy e molti problemi. Sua madre non ha un lavoro fisso e non sempre hanno i soldi per mangiare. L'insegnante di Sandy è stata contattata e ha indicato che Sandy è intelligente, educata, ma tranquilla e discreta a scuola. Ha una buona amica, ma tende ad essere presa in giro dai compagni a causa del suo aspetto trasandato e dei suoi vestiti "di seconda mano". L'insegnante dice che Sandy spesso ha difficoltà a concentrarsi sui compiti e appare distratta in classe. Lo psichiatra che esamina Sandy determina che lei soddisfa i criteri diagnostici di depressione e che ha anche alcuni problemi di attenzione. Il team clinico non è solo preoccupato per l'attuale situazione di vita di Sandy, ma anche per il suo benessere a lungo termine. Sandy è a rischio di abbandonare la scuola, e con la considerevole mancanza di supporto familiare o di risorse, è anche a rischio di sviluppare seri problemi di adattamento nell'adolescenza e nell'età adulta.  Quali sono tre dei fattori di rischio di Sandy associate alla psicopatologia?  Quali sono tre dei fattori protettivi di Sandy?  Immagina di dover dare una descrizione clinica dei problemi di Sandy, quali informazioni includeresti?  Dove puoi trovare la diagnosi di Sandy nel brano?  Secondo il team di trattamento, qual è la prognosi di Sandy? GENDER DEVELOPMENT L’ ideologia del gender (o teoria del gender o semplicemente gender) non ha una definizione ufficiale se non quella desumibile da articoli di giornali e comunicati da parte di esponenti politici e religiosi che si oppongono ad essa. Se all’inizio essa veniva identificata soprattutto come una teoria secondo cui non esistono differenze biologiche tra maschi e femmine (Scaraffia, 2011, 10 Febbraio), con il tempo, sotto lo stesso termine, sono state raggruppate e condannate questioni quali le unioni civili tra persone dello stesso sesso, l’omogenitorialità, l’educazione sessuale nelle scuole, la prevenzione del bullismo omofobico, la procreazione medicalmente assistita. Sebbene ruotino intorno a un concetto vago e scientificamente infondato (Associazione Italiana di Psicologia, 2015a; 2015b), queste campagne si rivelano strategiche poiché con successo chiamano all’ordine genitori preoccupati e poco documentati, portandoli a credere che esistono programmi scolastici che negano le differenze tra maschi e femmine, che promuovono la sperimentazione sessuale fin dalla scuola dell’infanzia e che insegnano a bambine e bambini che si può scegliere a quale genere appartenere. Genitori che temono per il genere dei propri figli e delle proprie figlie. Perché è importante parlare dello sviluppo dell’identità di genere in un corso di Psicopatologia dello sviluppo?? Come capisce un bambino di essere maschio o femmina? Quando e come comprende se, da adulto, sarà uomo o donna? Come identifica i comportamenti appropriati per il proprio genere? Cosa sanno le bambine e i bambini in età prescolare del genere? Quando le bambine e i bambini sanno a quale genere appartengono? Perché il genere è una dimensione psicologica così saliente/importante per le bambine e i bambini ? L’ACRONIMO LGBTQ+ ORIENTAMENTO SESSUALE IDENTITA’ DI GENERE Il concetto di sé di una persona basata su Il senso di identificazione di attrazioni sessuali o emotive verso altre un individuo come maschio, persone. Eterosessuale femmina o un'altra identità di Gay/Lesbica genere. Bisessuale Cisgender Asessuale Transgender Queer Non-binario Identità sessuale: Queer Un senso coerente e duraturo dei significati che l'orientamento sessuale e il comportamento sessuale hanno per una SESSO persona. L'anatomia del sistema Comportamento sessuale: riproduttivo di un individuo e Spettro di comportamenti con cui gli esseri le caratteristiche sessuali umani manifestano la propria sessualità. Può secondarie. essere o meno coerente con l'identità o Maschio l'orientamento sessuale di una persona. Femmina Intersex COSTRUTTI DI GENERE Ruolo di genere: aspettative culturali condivise sui comportamenti appropriati per i due sessi; Identità di genere: la misura in cui gli individui si considerano maschili e femminili. Tipizzazione di genere: processo attraverso il quale gli individui sviluppano gli attributi che sono coerenti con i loro ruoli di genere (comportamento di genere) TIPICALITA’ DI GENERE Somiglianza auto-percepita dagli individui con i coetanei del proprio sesso e con quelli dell'altro sesso. MASCOLINITA’ | FEMMINILITA’ Costrutto polarizzato TRATTI FEMMINILI Mascolinità -COSTRUTTO BIDIMENSIONALE + Femminilità Androginia TRATTI MASCHILI Identità di genere come un costrutto multidimensionale Soddisfazione (contendness) di genere: soddisfazione per l'assegnazione del proprio genere; Pressione di genere: motivazione a evitare il comportamento tra i sessi. Previsione di conseguenze negative (ad esempio, prese in giro, critiche, vergogna) da parte dei genitori, dei coetanei e di se stessi per il comportamento cross-gender. Centralità del genere: importanza che un individuo attribuisce al genere come aspetto della propria identità; Ideologia di genere o ideologia del ruolo di genere: atteggiamenti riguardanti i ruoli, i diritti e le responsabilità appropriati di donne e uomini nella società. Fluidità di genere e gender non binario Sempre più utilizzati per identità ed espressioni di genere che differiscono dai concetti binari di genere. Essere sia maschio che femmina Non essere né maschio né femmina Essere tra maschio e femmina o fluidi nel tempo Alcuni si considerano transgender altri no Ragazzi e ragazze hanno maggiori possibilità di confrontarsi con diverse realtà; Scoprono nuove e complesse nozioni di genere; Possono confrontarsi con realtà simili che non rispecchiano il binarismo. Precisazioni sul genere e sulla disforia di genere: L'assegnazione di genere: identificazione iniziale come maschio o femmina che avviene alla nascita (maschio alla nascita e femmina alla nascita). Disforia di genere: infelicità provata da coloro che lottano con l'incongruenza tra il genere assegnato e il genere che sperimentano o desiderano. (il bambino che nasce uomo e si sente donna o viceversa. Nei bambini piccolissimi esiste, e può manifestare anche un malessere.) L'intento del DSM-5 è di concentrarsi sulla disforia come problema clinico, non sull'identità di genere in sé. (il problema è la disforia, ovvero il malessere in cui il bambino si sente male nel sentirsi così. Il problema non è essere transgender. Il focus è il malessere provocato da questa incongruenza). SVILUPPO DELL’IDENTITA’ DI GENERE 1 ANNO 2 ANNI 3 ANNI 18-24 mesi Preferenza per 3 mesi discriminazione giocattoli conformi agli 2 anni e mezzo Idee su cosa facce maschili e femminili stereotipi di genere (prima vuole dire essere bambino/a 9-12 mesi Discriminazione della capacità di (attività, abilità, preferenze, foto di volti maschili e etichettamento!) tratti) femminili 2 anni 3 anni 12-18 mesi Apprendimento sanno se sono maschi oppure Etichettamento di genere su sé e etichette verbali maschili e femmine altri identificano gli sconosciuti Le bambine e i bambini usano femminili come mamme o papà correttamente pronomi e accordi di (es.papà/mamma) genere pensano di poter cambiare sesso crescendo: NO Consapevolezza rudimentale della PERMANENZA DEL GENERE. permanenza del genere Consapevolezza dei Nel gioco comportamenti stereotipici Preferiscono giocare con femminili e maschili «appropriati» giocattoli sessualmente Segregazione di genere Si pensa al ‘maschio’ come connotati. Giochi sessualmente connotati la figura predominante Associano attività a genere (soprattutto nei maschi) (patriarcato, che predomina (le bambole M/F si radono o Preferenza per pari dello stesso ancora in molte società), passano l’aspirapolvere) genere: In gruppi misti “si infatti una donna che. I genitori tendono a spengono” assume tratti maschili viene promuovere la segregazione di I genitori tendono a promuovere visto più accettabile che un genere (soprattutto con le la segregazione di genere nei maschio che acquista tratti maschietti bambine). femminili. Infatti l’omofobia si riscontra in modo particolare nei maschi. 4 anni 5 anni 8-9 anni Il genere è abbastanza permanente Stereotipi simili agli Costanza del genere: il genere delle Giudizi negativi verso attività e giochi adulti. persone rimane lo stesso non conformi al genere. Una volta che vengono a indipendentemente dai cambiamenti I maschi interiorizzato di più gli stabilirsi degli stereotipi è dell’aspetto esteriore, nel modo di stereotipi di genere. difficile che vengano vestire o nel tipo di attività svolta. più scoraggiati a intraprendere modificati. Ed è per Spesso coincide con la scoperta comportamenti femminili questo che è importante della differenza degli organi genitali. Bambine con giochi «maschili» più l’intervento della scuola. Creazione di stereotipi: comuni di bambini con giochi -sul lavoro (es. le donne non «femminili». possono essere pompieri) 11-12 anni Segregazione di genere -sulla personalità (es. le femmine Segregazione al massimo Quando interagiscono con il sesso sono tranquille e obbedienti. I maschi livello opposto: gioco parallello oppure più aggressivi e fanno casino in osservano il gioco dell’altro piuttosto classe. che partecipare. Segregazione di genere La segregazione di genere descrive la separazione tra i bambini e le bambine in funzione del genere. E’ stata anche definita come “gender apartheid” sottintendendo una forma di discriminazione di genere. Come misurare la segregazione di genere Distanza per SEDERSI “immaginiamo che in questa stanza entra una bambina di nome Gianna e si siede qui. Ora anche tu entri in questa stanza. Dove ti siederesti? La scuola suddivisa in maschi e femmine è positiva o negativa? Negativa perché tende a sottolineare le differenze e aumentano gli stereotipi di genere. La scuola è un’opportunità di socializzazione. Secondo una ricerca si sono organizzati diversi gruppi di bambini e bambine, gruppi di 2 bimbi e una bimba, e 2 bimbe con 1 bimbo. Facendogli svolgere degli esercizi di matematica Questi studi hanno dimostrato che il gruppo delle bambini avevano un performace migliore rispetto a una bambina con due maschi e viceversa. (nonostante ogni bambina lavorasse da sola) Questo viene definito minaccia dello stereotipo, in quanto la bambina circondata da maschi pensa che sicuramente sarebbero andati meglio loro che lei.) Chi contribuisce alla segregazione di genere? -Il colore -Angolo del travestimento: Quanti oggetti da bambina e quanti da bambino? I cappelli o le scarpe sono anche per i bambini? E le scarpe? Le storie che si raccontano di che tipo sono? -Adulti, genitori, media Ma proprio tutti i giochi devono essere «genderizzati»? 27/10/2022 Pagina 23 Giochi neutri: → libri educativi, puzzle, biciclette, musica, strumenti musicali, giochi da tavolo, bolle di sapone, dama, PC, attrezzi da disegno, lavagne, aquiloni. Alcuni modelli di sviluppo dell’identità di genere Modello| paradigma biologico: Studio su 88 scimmie di entrambi i sessi (Alexander e Hines, 2002). 6 giochi offerti ai «partecipanti» 1 alla volta e in ordine casuale, per 5 min. ciascuno Palla e macchina della polizia (set maschile), una bambola e una pentola (set femminile), un libro e un cane di pezza (neutro). I maschi giocavano di più con con il set maschile. Le femmine giocavano di più con il set femminile. Tempi simili per i giocattoli neutri. Esperimenti successivi su primati dimostrano nelle Femmine di scimpanzé c’era una maggiore predisposizione a giocare con le bambole (Hassett, Siebert, & Wallen, 2008). Le teorie facenti riferimento al determinismo biologico, affermano che sarebbero i fattori biologici (in particolare ormonali e/o genetici) a determinare o predisporre, anche nei bambini, certi interessi o comportamenti. FUNZIONE DEL CERVELLO Non ci sono prove che il cervello di uomini e donne sia cablato in modo diverso. Le scansioni magnetiche di oltre 1.400 cervelli umani non sono state in grado di stabilire differenze affidabili nella natura e nel volume dei tessuto (materia grigia, corteccia) o nella connettività tra le aree del cervello maschile e femminile (Joel et al. 2015). Più somiglianze che differenze tra uomini e donne (Hyde 2014) prestazioni cognitive (ad esempio, capacità matematiche), personalità e comportamenti sociali (ad esempio, leadership) benessere psicologico (ad esempio, l'autostima accademica). Le differenze di genere si sviluppano nel corso della vita, a causa del modo in cui i ragazzi e le ragazze vengono cresciuti e istruiti. In questo processo, le differenze biologiche pongono le basi per le convinzioni condivise sui tratti caratteristici e sulle capacità delle donne e degli uomini. Il ruolo degli ormoni  Gli ormoni influenzano il comportamento o\e lo sviluppo del cervello;  Un aumento di testosterone in ratti femmine crea comportamenti maschili (monta di femmine in estro, giochi di movimento); (Risultati simili ottenuti con macachi;)  Anche alcuni Periodi critici in cui gli ormoni possono avere un effetto sul comportamento. -Corrispondono ai periodi con + alti livelli di testosterone (e non estrogeni) sono tra 8-24 settimane durante la gestazione; - 1-2 mesi dopo la nascita sia di bambine che bambini. (i livelli ritornano normali a 6 mesi) E negli umani? Negli uomini non possiamo fare esperimenti, ma è stata osservata una patologia chiamata: Iperplasia surrenale congenita o E’ una condizione genetica rara che non permette di produrre cortisolo determinando un aumento di androgeni surrenali e una virilizzazione nelle ragazze; (bambine che hanno questa patologia hanno un alto livello di testosterone) o Nelle bambine è associata a preferenze verso giochi maschili; disinteresse verso giochi femminili; preferenza per amici maschi; o Più è grave la condizione, più i comportamenti maschili nelle bambine sono accentuati Gli ormoni hanno un ruolo determinante nei comportamenti. Anche con: Madri incinte che prendono ormoni androgeni -Tendevano ad avere bambine con comportamenti + maschili nelle figlie (neutri per i bambini) Madri incinte che prendono progestinici anti-androgeni - Comportamenti + femminili nelle figlie Perché queste bambine con questa patologia tendono a presentare comportamenti maschili e virilizzate?? Genitori possono essere + aperti nel permettere alle bambine con Iperplasia o maggiore virilizzazione di accedere ad attività maschili; Uno studio longitudinale ha dimostrano che -alto testosterone associato a bambine mascoline -Basso testosterone associato a bambine femminili I livelli di testosterone dopo la nascita raggiungono il picco nel primo mese e diminuisce entro i 6 mesi Livelli di testosterone in questo periodo associati -Positivamente con futuri comportamenti maschili in maschi -Positivamente giocare con i treni per le femmine -Negativamente con giocare con le bambole per maschi Teorie dell’apprendimento sociale (bandura) Approccio che spiega lo sviluppo dell’identità di genere ne termini di esperienze di apprendimento del bambino nel proprio ambiente sociale (Bandura, 1969; Mischel, 1966). I bambini sono formati in modo coerente con i ruoli di genere attraverso il comportamento degli adulti e dei pari. I bambini osservano chi gli è intorno e acquisiscono i comportamenti tipici di genere. L’identità di genere è acquisita come somma di esperienze di apprendimento. L’apprendimento agisce attraverso: rinforzo e modellamento: Rinforzo: Il bambino è premiato per essersi comportato in modo adeguato al suo ruolo di genere, è punito per comportamenti non conformi ai ruoli di genere esistenti nella sua cultura. Viene rinforzato un complimento tipico dei bambini (es: come sei forte!) o bambine (come sei bella!). Modellamento: Gli adulti, i pari e i media fungono da «modello», dimostrando comportamenti adeguati al ruolo di genere. Tali modelli possono essere anche non consapevoli. Adulti come agenti di socializzazione: Ricompensano (in modo più o meno consapevole) i comportamenti conformi agli stereotipi di genere di infanti di 18 mesi (Lewis, 1975). Esortano i bambini a uno stile di gioco e/o attività più adeguate al ruolo di genere corrispondente (Fagot et al., 1991). Pari come agenti di socializzazione: Entro i 3/4 anni i bambini giudicano i loro pari per l’adeguatezza/inadeguatezza al genere di giochi e attività. Gli stereotipi prodotti possono essere più rigidi di quelli degli adulti (Fagot,1977). Segregazione di genere diventa marcata in questo periodo. STUDI SULLE RISPOSTE ALLA SCELTA DEI GIOCHI Differenze nelle reazioni di madri, padri e pari rispetto al gioco adeguato, inadeguato al genere da parte di bambini. Scarse differenze nelle risposte delle madri Padri più reattivi sull’adeguatezza al genere Reazioni più ostili da parte dei pari che osservavano un bambino giocare con giocattoli «per femmine» Teorie cognitiviste Sono una Sarò una donna\ sarò Sono una bambina anche se mi vesto da maschio bambina\o un uomo 2 ANNI 3 ANNI 4 ANNI 5 ANNI 6 ANNI 7 ANNI Identità di Stabilità di Costanza di genere genere: genere Consapevolezza il genere non viene cambiato dalle Consapevolezza trasformazioni delle apparenze, delle attività e delle Consapevolezza di che il genere caratteristiche del genere essere maschi o non cambia con femmine il tempo Bassa rigidità sui comportamenti appropriati ai ruoli di genere Alta rigidità sui comportamenti appropriati ai ruoli di genere Trasformazione sperimentale utilizzata per valutare la costanza di genere nei bambini. Critiche: La costanza di genere non sempre è necessaria nell’acquisizione di comportamenti appropriati al genere. Tendenze conformi agli stereotipi di genere appaiono nel periodo prescolare. Se Tommaso si fa crescere i capelli è un bambino o una bambina?? Teorie dello schema di genere Spostamento focale sull’etichettamento di genere Quando i bambini sono in grado di etichettare i gruppi sociali (genere) e sanno a quale gruppo appartengono cercheranno informazioni sui comportamenti e i valori coerenti con il proprio genere (per essere come gli altri del proprio gruppo). Le bambine e i bambini danno meno peso alla BIOLOGIA. L’aspetto e il comportamento definiscono i maschi e le femmine. Schema di genere: sistema di credenze sugli attributi e i comportamenti associati al genere che aiuta il bambino a fare valutazioni su individui, oggetti e situazioni sociali. -Primi schemi ingroup/outgroup, i bambini cominciano a pensare che fanno parte di un determinato gruppo(ingrup) o che i bambini fanno parte di un altro gruppo (outgroup). C’è una separazione e cominciano a concentrarsi sul loro gruppo, sulle caratteristiche per imitarli e si distaccano dalle caratteristiche dell’outgroup. -Approfondimento caratteristiche ingroup -Attenzione all’outgroup Gli schemi di genere sono il modo in cui le bambine e i bambini organizzano la loro conoscenza del mondo. - Le bambine e i bambini usano gli schemi di genere per definirsi maschio o femmina e per definire gli altri come maschio o femmina. BAMBINA LEGGERE MATEMATICA PER BAMBINE Identità di PER BAMBINI (è per me) genere (non è per me) -IMPARO -EVITO -MI PIACE -DIMENTICO Gli schemi di genere influenzano le scelte e il ricordo di informazioni, le prestazioni se etichettati come caratteristici del proprio genere. Più una caratteristica rispecchia la mia identità di genere e più sono motivato a portare avanti quell’attività, comportamento. - i bambini accolgono e prestano maggiore attenzione alle informazioni che confermano i propri schemi di genere. La costruzione della conoscenza di genere è suscettibile agli stereotipi di genere culturali. Dipendono dalla cultura. Teorie socio-cognitive Modello a tre fattori alla base dello sviluppo di genere: fattori personali, ambientali, e legati agli schemi comportamentali (Bussey & Bandura, 1999). -Complessa interazione tra fattori cognitivi individuali, fattori ambientali, schemi biologici di comportamento Il proprio genere si apprende attraverso 3 I processi hanno effetto se sono attivati 4 percorsi: processi cognitivi: Insegnamento di genere: es. la madre Attenzione: il bambino deve accorgersi che illustra alla figlia come dare il biberon ad le informazioni sono collegate al genere. un bambino. Memoria Approvazione dell’esperienza: reazione Produzione: mettere in pratica i degli altri (es. rinforzi e punizioni). comportamenti appresi. Modellamento di genere: osservazione Motivazione: derivante dai rinforzi esterni dell’altro. Socializzazione di genere Un percorso di apprendimento definito dalle aspettative della società sulla mascolinità e sulla femminilità. -Socializzazione di genere come esito di questo percorso, ovvero di come i ruoli sessuali sono stati interiorizzati. I "socializzatori" di genere sono la famiglia, i coetanei, gli insegnanti, i libri di testo, i media. I ragazzi e le ragazze sono "socializzati" ad adottare convinzioni e comportamenti di genere normativi. Il confronto con i coetanei influenza la percezione che i giovani hanno dei tratti, degli interessi e dell'aspetto conformi e non conformi al genere (Martin et al., 2017). La conformità di genere premiata, cioè essere accettati e integrati con i coetanei; La non conformità di genere viene punita, ad esempio con la vittimizzazione omofobica e l'isolamento. (Processi di rinforzi e punizioni) I socializzatori (possono essere di varia natura) Bambine e bambini ricevono una socializzazione molto differente all’interno della famiglia. Già dalla nascita i genitori descrivono diversamente il/la loro figlio/a se è maschio o femmina, lo/la contornano di oggetti e colori genderizzati inconsapevolmente. Se una neonata piange sarà perché ha paura, se piange un neonato è perché arrabbiato. In uno studio, i genitori esprimevano in media 39 volte giudizi positivi o negativi sul gioco dei loro figli di un anno. La socializzazione dei genitori al genere raggiunge l’apice a 2 anni. I genitori tendono a essere molto più rigidi ai 2 anni. I genitori con atteggiamenti più tradizionali (rigidi) rispetto ai generi incoraggiano il gioco genere-tipizzato nei loro figli in maggior misura rispetto ai genitori che hanno atteggiamenti più egualitari. I padri hanno più tendenza delle madri ad assumere atteggiamenti tradizionali nei riguardi dei generi, e più facilità ad incoraggiare il gioco genere tipizzato. I maschi giocano a fare i maschi e le femmine a fare le femmine. “Big boys don’t cry” I genitori forniscono rinforzi differenziati in funzione del genere. Già dai 2 anni i genitori insistono molto anche rispetto alle emozioni accettate o scoraggiate: “non piangere: sei un maschio!”. Oppure: “Non puoi andare da sola sei una femminuccia” “Non puoi fare questo gioco perché ti faresti male: è da maschio”. Mascolinità egemonica: modello ideale di virilità che rappresenta e legittima il potere maschile (forza fisica, razionalità, stoicismo e durezza); (stereotipi maschili) - l'infiltrazione di qualità e comportamenti femminili vengono percepiti come trasgressione della mascolinità. Mascolinità tossica: "la costellazione di tratti maschili socialmente regressivi che servono a promuovere la dominazione, la svalutazione delle donne, l'omofobia e la violenza sfrenata". L’uomo si nega alcune possibilità che potrebbero migliorare il proprio benessere mentale, come ad esempio non accettano supporto o non esprimono la loro emotività. Sono tutti atteggiamenti negativi per loro stessi. -Una risposta comportamentale dannosa volta a informare sulla tipicità di genere di un uomo. Reazioni a violazioni delle norme di genere 3-5 anni. Bambini/e «puniscono» (prendono in giro) chi utilizza giocattoli che sono considerati appartenenti all’ «altro» genere; Esempi di correzioni attuati da bambini/e in età prescolare: -Correzioni «porgere la bambola alla bambina» -Prendere in giro -«Negazione dell’identità» (Marco è una bambina). Bambini/e in età prescolare riconoscono che i pari esercitano pressioni sul genere. Hanno una forte influenza, infatti se un bambino vuole giocare con le bambole non lo fa davanti a tutti ma lo farà di nascosto. Bambini/e che mostrano atipicità di genere sono tipicamente considerati/e + negativamente Reazioni negative diminuiscono tra 5 e i 7 anni -grazie alla costanza di genere Variazioni sulla tolleranza di comportamenti atipici sembrano avvenire in tarda infanzia-preadolescenze 10-12 anni stabilità sugli atteggiamenti vs i ruoli di genere Bullismo basato sull’identita’ di genere Include i comportamenti minacciosi e molesti basati sul genere o sull'applicazione delle aspettative di ruolo di genere Le vittime hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione, suicidalità, stress traumatico, uso di alcol e sostanze in età adulta rispetto al bullismo non basato su discriminazione. Ma perchè? Da cosa è dovuto? Applicare le norme di genere tradizionali; Dimostra conformità di genere; Dimostra distanza dalla non conformità di genere; Elevare il proprio status sociale; Evitare la vittimizzazione di genere Caratteristiche del bullo Maschio; Tratti stereotipati di genere Pressione percepita per essere conformi al genere Minaccia alla propria conformità di genere percepita Gli anni ‘70: “Un problema al femminile” In passato, le ragazze avevano punteggi più bassi soprattutto in scienze e matematica. - Differenze biologiche? Capacità innate legate al genere? Si riteneva che le ragazze fossero meno capaci di imparare rispetto ai ragazzi; Le ragazze non venivano sostenute nella loro istruzione; sotto rappresentazione delle donne nei libri di testo; Quando sono incluse, sono rappresentate in ruoli tradizionali. Gli insegnanti e i genitori sono più propensi a enfatizzare le capacità dei ragazzi e l'aspetto e le maniere delle ragazze. Interessi come modello di regolazione dell'identità Le preferenze scolastiche contribuiscono allo sviluppo e alla dimostrazione della propria identità di genere. influiscono sulla motivazione e sull'impegno; Preferenza scolastica => conformità di genere. -Esempio: Scienze, tecnologia, matematica e ingegneria (STEM) considerate materie "maschili". Mentre Arte, letteratura, italiano, ecc sono considerate più femminili. Il curriculum nascosto È più probabile che le ragazze imparino che non appartengono alla scuola o che non sono in grado di apprendere argomenti "maschili"; I ragazzi hanno maggiori probabilità di sentirsi più capaci e di dominare la classe e l'attenzione dell'insegnante. Da “un problema al femminile” a “un problema al maschile” Espansione dell'istruzione: più ragazze si iscrivono e completano la scuola A livello globale, 180 milioni di ragazze in più si sono iscritte alla scuola primaria e secondaria tra il 1995 e il 2018 (UNESCO, 2020). Diminuzione della discriminazione di genere Tassi di insufficienza di ragazzi e ragazze nella lettura Tassi di insufficienza di ragazzi e ragazze nella matematica Tassi di insufficienza di ragazzi e ragazze nelle scienze Un problema al maschile I ragazzi rispetto alle ragazze - Voti più bassi - Meno tempo per fare i compiti - Maggior numero di bocciature Perché? -Atteggiamento più negativo nei confronti della scuola; -Meno motivazione; -Meno attenzione; -Comportamenti più disordinati; -minori probabilità di stabilire un buon rapporto con l'insegnante; Tutto questo perché? Conflitto tra identità maschile e successo accademico; Immagine maschile: "comportamento da laddish", non cercare aiuto, non seguire le regole, essere dominanti; Alcune materie sono considerate femminili (ad es. lettura, lingua, arte, economia domestica); Mancanza di modelli maschili a scuola: l'istruzione è vista come una pratica femminile; Comportamenti di disturbo più probabili tra i ragazzi: valutazioni più negative da parte degli insegnanti; Il ragazzo che va male a scuola come stereotipo culturale. I maschi usano più la logica e le femmine sono più emotive? Uno studio pubblicato su Development Science ha valutato la performance di bambini e bambine nel risolvere un puzzle. I genitori venivano coinvolti nella risoluzione del puzzle. Lo studio ha mostrato che: -Tutte le bambine e i bambini abituati a fare puzzle mostravano prestazioni migliori di quelli non avvezzi a questo gioco - la performance di maschi è migliore delle femmine I filmati dello studio hanno mostrato che mentre i genitori dei maschi tendono a dare indicazioni in termini geometrici (“dove mettiamo il quadratino”, “dove mettiamo il triangolino”), i genitori delle femmine davano indicazioni relative al tema del puzzle stesso (“dove mettiamo il cappellino”). Dal Corriere della sera L’Università Aldo Moro di Bari, per la prima volta, ha introdotto una misura per incentivare l’iscrizione delle donne ai corsi di laurea che hanno un tasso di frequenza femminile al di sotto del 30% con l’obiettivo di promuovere le future figure professionali. In linea con il principio della parità di genere sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea - è detto in una nota dell’Ateneo, le studentesse con Isee non superiore a 30.000 iscritte ai corsi di laurea in cui il tasso di frequenza femminile è al di sotto del 30%, entro la durata normale del corso di studio aumentata di uno, usufruiranno di una riduzione del 30% del contributo onnicomprensivo. La risposta di un politico «L'università di Bari spinge per far iscrivere ragazze a corsi di laurea tipicamente frequentati in prevalenza dai ragazzi. È naturale che i maschi siano più appassionati a discipline tecniche, tipo ingegneria mineraria per esempio, mentre le femmine abbiano una maggiore propensione per materie legate all'accudimento, come per esempio ostetricia. Questo però non sta bene ai cultori del Gender, secondo i quali ci DEVONO essere il 50% di donne nelle miniere e il 50% di uomini a fare puericultura. Ovviamente ognuno è libero, e ci sono le sacrosante eccezioni, ma è naturale che le ragazze siano portate verso alcune professioni e i ragazzi verso altre. Imporre ai maschi di pagare più delle femmine per orientare la libera scelta di un percorso universitario è un modo di fare ideologico, finalizzato a manipolare le persone e la società.» Segregazione orizzontale Le ragazze sono sottorappresentate nelle materie STEM a tutti i livelli di istruzione; Le donne rappresentano meno di un quinto dei laureati in ingegneria (19%) e in tecnologie dell'informazione e della comunicazione (17%) in tutta l'UE. Le donne costituiscono la maggioranza degli studenti nei settori dell'istruzione, della salute e dell'assistenza. Le ragazze e i ragazzi hanno livelli simili di risultati nelle materie STEM, ma differiscono nelle loro scelte. Donne: Educazione, Salute, Arte, Scienze umane, Scienze sociali. Uomini: Fisica, Tecnologia, Ingegneria, Matematica. Scelta e segregazione orizzontale Ipotesi di uscita selettiva: Abbandono di occupazioni contro-stereotipate; Il 35% delle donne laureate in ingegneria non entra nel settore (contro il 10% degli uomini). Le donne hanno maggiori probabilità di abbandonare le discipline STEM a causa di esperienze negative con i compagni e gli insegnanti. Ipotesi di socializzazione: Scelte condizionate dal feedback ricevuto dai ''socializzatori''. Uomini e donne rispondono agli stereotipi di genere quando pianificano, si formano e fanno domanda di lavoro. Tra le donne la scelta è fortemente influenzata dall'incoraggiamento di qualcuno considerato importante. Il ruolo delle norme sociali L'autovalutazione è influenzata dalle norme culturali Le ragazze sono state "educate" ad avere poca fiducia nei corsi STEM: meno interessanti e di minor valore personale. Ragazzi "educati" a essere più competenti delle ragazze. Paradosso: le ragazze e i ragazzi mostrano livelli simili di rendimento nelle materie STEM (Correll, 2001). Aspettative normative sullo status di caregiver primario delle donne. Segregazione verticale L'istruzione STEM spesso porta a salari più alti nel mercato del lavoro = divario di genere nelle retribuzioni; Le donne hanno maggiori probabilità di essere rappresentate ai livelli inferiori della gerarchia; -Ad esempio, le insegnanti donne hanno meno probabilità dei loro colleghi maschi di essere promosse a presidi scolastici. -Nel 2016, le donne erano il 46,4% dei posti di ricerca junior ma il 23,7% dei professori ordinari o equivalenti. RIPASSO: Come l’identità di genere ci influenza Livello individuale (Identità di genere) Per es., educazione, psicopatologia Livello interazionale (Socializzazione di genere) Per es., violenza sulle donne, bullismo basato sull’identità di genere Livello istituzionale (Norme di genere) Per es., segregazione orizzontale e verticale Educazione come un problema “al maschile” +Nei ragazzi: voti più bassi, meno tempo sui compiti a casa, più bocciature +Conflitto tra identità maschile e successo accademico; +Immagine maschile: "comportamento da teppista", non cercare aiuto, non seguire le regole, essere dominanti; +Alcune materie sono percepite come maschili o femminili; +Il ragazzo che va male a scuola come stereotipo culturale. “Big boys don’t cry” + Mascolinità tossica: "la costellazione di tratti maschili socialmente regressivi che servono a promuovere la dominazione, la svalutazione delle donne, l'omofobia e la violenza sfrenata" + E’ un Modello ideale di virilità che rappresenta e legittima il potere maschile (forza fisica, razionalità, stoicismo e durezza); + Associato con violenza e molestie sessuali su donne. C’è sempre stata ma negli ultimi tempi è sempre più visibile. Per la prima volta viene denunciata la violenza, creando anche associazioni. Bullismo basato sull’identità di genere +Comportamenti minacciosi e molesti basati sul genere o sull'applicazione delle aspettative di ruolo di genere +comportamento finalizzato a o Applicare le norme di genere tradizionali; dimostrare conformità di genere; dimostrare distanza dalla non conformità di genere; o Elevare il proprio status sociale; evitare la vittimizzazione di genere. Segregazione orizzontale + Le ragazze sono sottorappresentate nelle materie STEM a tutti i livelli di istruzione; + Le donne costituiscono la maggioranza degli studenti nei settori dell'istruzione, della salute e dell'assistenza. + Le ragazze e i ragazzi hanno livelli simili di risultati nelle materie STEM, ma differiscono nelle loro scelte. + Autovalutazione influenzata da norme sociali Segregazione verticale (soffitto di cristallo) +Una barriera invisibile che impedisce a un determinato gruppo demografico (tipicamente applicato alle donne) di salire oltre un certo livello gerarchico. +L'istruzione STEM spesso porta a salari più alti nel mercato del lavoro = divario di genere nelle retribuzioni; +Le donne hanno maggiori probabilità di essere rappresentate ai livelli inferiori della gerarchia. Disforia di genere/incongruenza di genere Incongruenza di genere nell’infanzia SECONDO L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DI SANITA’ (IDC-11 manuale) + Marcata incongruenza tra il genere vissuto/espresso di un individuo e il sesso assegnato in età pre-puberale. (quando una\o bambina\o non si sente e non si vive come una\o bambina\o, e non dettato da una tendenza, dal perché lo fanno gli altri, è una cosa fuori dal suo controllo.) +Include: o Forte desiderio di essere di sesso diverso da quello assegnato o Forte avversione per la propria anatomia sessuale o per le caratteristiche sessuali secondarie anticipate; (es: la bambina si preoccuperà che gli crescerà il seno, o il bambino di avere la barba). o Forte desiderio per le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie anticipate che corrispondono al genere opposto; (es: la bambina vuole che gli cresca la barba) o Giochi di fantasia, giocattoli, giochi o attività e compagni di gioco che sono tipici del genere opposto che al sesso assegnato. +Queste caratteristiche e queste incongruenze devono persistere per circa 2 anni. Altrimenti non può essere diagnosticato come tale. Non può essere circoscritto in un episodio. (es: bambino che si mette lo smalto.) +Il comportamento e le preferenze variegate rispetto al genere non sono di per sé una base per l'assegnazione della diagnosi. SECONDO DMS-5 manuale Criterio A: La marcata incongruenza tra genere esperito/espresso da un individuo e il genere assegnato, della durata di almeno 6 mesi, che si manifesta attraverso almeno sei dei seguenti criteri (di cui uno deve essere a1): o + 1.Un forte desiderio di appartenere al genere opposto o insistenza sul fatto di appartenervi (obblibatorio) o + 2.Una forte preferenza per l’abbigliamento del genere opposto e resistenza ad indossare quello del genere assegnato o + 3.Una forte preferenza per i ruoli tipicamente assegnati al genere opposto nei giochi del “far finta” o di fantasia o + 4. Una forte preferenza per giocattoli, giochi o attività tipicamente assegnati al genere opposto o + 5. Una forte preferenza per compagni di gioco del genere opposto o + 6. Un forte rifiuto per giocattoli, giochi o attività tipici del genere assegnato o + 7. Una forte avversione per la propria anatomia sessuale o + 8. Un forte desiderio per le caratteristiche sessuali primarie e/o secondarie del genere esperito Criterio B: La condizione è associata a sofferenza clinicamente significativa o a compromissione del funzionamento in ambito sociale, scolastico o in altre aree importanti. o +Specificare se: Con disturbo dello sviluppo sessuale (es. disturbo adrenogenitale congenito come iperplasia surrenale congenita, oppure sdr. da insensibilità agli androgeni) Da tenere in considerazione +La Disforia di genere tende a presentarsi entro i 4 anni (spesso all'età di 2 anni) +La diagnosi richiede il 75% dei criteri possibili. o +Il requisito più severo di qualsiasi criterio politetico stabilito nel DSM-5 o +Importanza di un accertamento solido del forte desiderio del bambino di appartenere a un genere diverso. (sicuri al 100%) +Nei bambini il numero di criteri richiesti (sei su otto) è di gran lunga superiore a quello degli adulti (due su sei); +Un modo per proteggere tenere in considerazione la maturazione. Disforia di genere: Una guida rapida. DISTINGUIAMO: +Disforia di genere primaria: Disforia di genere negli adolescenti o negli adulti. I pazienti si identificano fortemente con il genere diverso da quello loro assegnato, con il quale si sentono a disagio. Alcuni cercano una soluzione nella chirurgia di riassegnazione del sesso. +Disforia di genere nei bambini. I bambini di 3 o 4 anni possono sentirsi a disagio con il genere a loro assegnato. +Altre disforie di genere specifiche o non specifiche. Utilizzare una di queste categorie per un paziente che non soddisfa i criteri completi per una delle diagnosi sopra indicate. L'unico esempio che il DSM-5 fornisce per la categoria "altro specifico" è un paziente che ha soddisfatto i criteri della disforia di genere per meno di 6 mesi. Riassumendo… +Le caratteristiche della disforia nei bambini sono simili a quelle degli adulti, ma si manifestano in modi adeguati all'età. +Forte desiderio di appartenere al genere opposto: o insistere che questo è ciò che sono; o possono preferire abiti, giocattoli, giochi, compagni di gioco e ruoli di fantasia dell'altro genere, rifiutando il proprio; o dire di odiare i propri genitali e di volere ciò che non hanno. (bimbo e drag queen che mettono lo scotch al pene per tirarlo e non farlo vedere) Altre cause di insoddisfazione di genere o comportamento cross-gender +Spettro della schizofrenia e altri disturbi psicotici. Alcuni pazienti affetti da schizofrenia esprimono il delirio di appartenere al sesso opposto al proprio. +Disturbo travestitico. Pratica erotica: Queste persone hanno pulsioni sessuali legate al cross dressing, ma non desiderano appartenere all'altro sesso. Comorbidità +Alta percentuale di persone autistiche in campioni di persone con incongruenza di genere (7%). Ipotesi: o Probabilmente questo è dovuto alla combinazione di percezione di atipicalità di genere con bassi livelli di flessibilità cognitiva. +Incongruenza di genere presente in 10-20% di donne con Iperplasia surrenale congenita (solo 2% decide di vivere come uomo) o Ruolo degli ormoni? o Bassi livelli di soddisfazione con la propria femminilità +Autolesionismo non suicidario (2 su 5 adolescenti) e idee e tentativi di suicidio + Alti livelli d'ansia, psicosi e i disturbi alimentari. (a causa dei giudizi\pregiudizi della società) Epidemiologia (minoranza della popolazione) +Forte prevalenza di maschi (da 4:1 a 6:1). +Stime negli adulti: 1 su 30.000 per gli uomini, metà o addirittura inferiore per le donne. +Nei bambini (studi non consistenti) tra 2-30% per i ragazzi e 12-50% per le ragazze mantiene la propria identificazione di sesso opposto oltre la pubertà. In Italia +0,5-1% della popolazione +500.000 persone (visibili e che hanno avuto accesso ai servizi) +La prevalenza di transgender donne da 1:11.900 e 1:45.000 +La prevalenza di transgender uomini da 1:30.400 a 1:200.000 +Scompare nel passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza, e rimane solo nel 12%-27% circa dei casi;

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