Corso Posturale I° Livello PDF

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This document describes a postural training course offered by Accademia Italiana Fitness. The course is structured to provide practical and theoretical knowledge for becoming a certified Postural Instructor. It covers topics such as anatomy, biomechanics, and first aid.

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POSTURALE I° LIVELLO PROTOCOLLO FORMATIVO 2 Programma formativo del corso Posturale Accademia Italiana Fitness: L'obiettivo del Percorso Posturale Europeo è quello di formare nuovi Trainer altamente competenti. Il percorso di studi è strutturato in modo da fornire le competenze pratiche e t...

POSTURALE I° LIVELLO PROTOCOLLO FORMATIVO 2 Programma formativo del corso Posturale Accademia Italiana Fitness: L'obiettivo del Percorso Posturale Europeo è quello di formare nuovi Trainer altamente competenti. Il percorso di studi è strutturato in modo da fornire le competenze pratiche e teoriche necessarie per diventare un Istruttore di Posturale certificato in modo semplice e diretto. Superando gli esami previsti dal programma, gli studenti otterranno un diploma con il massimo delle certificazioni riconosciute in Italia e il riconoscimento degli enti preposti per la qualifica di Posturale sia nazionali che europei. Il corso è riconosciuto da ben 28 enti differenti, nazionali e europei. Durata del corso e dei singoli moduli Il corso formativo per diventare Trainer abilitati, ha una durata complessiva di 96h per ottenere l'abilitazione nazionale ed europea, sia in impianti sportivi che esterna in parchi o ambienti privati. Il corso è suddiviso in 5 moduli per garantire una semplice comprensione degli argomenti, avvalendosi anche della grande preparazione dei Docenti AIF, che seguono un lungo percorso formativo, per garantire la massima competenza nella materia. Il Percorso è formato da: 1° Modulo - Posturale I - 24h 2° Modulo - Anatomia e Biomeccanica - 8h 2° Modulo - Posturale II - 32h 5° Modulo - BLS: Primo Soccorso - 8h 3° Modulo – Terza Età - 24h 10:00 Accademia Italiana Fitness Accademia Italiana Fitness è da anni la scuola leader nel settore delle certificazioni per il fitness in Italia. Ogni anno, migliaia di appassionati e professionisti scelgono i nostri corsi e programmi per formarsi e aggiornarsi, offrendo una garanzia di unicità e scientificità nella preparazione. Grazie alla nostra ampia gamma di corsi, alle 30 sedi presenti sul territorio italiano, le dirette live, i video on-demand, ai 28 riconoscimenti ottenuti e ai partner esclusivi per l'inserimento dei neo-istruttori, siamo in grado di offrire una formazione completa e all'avanguardia, in linea con le esigenze del mercato sportivo. Il nostro corpo docente è formato da professionisti del settore continuamente formati e aggiornati - tra cui trainer, chinesiologi, nutrizionisti e manager - che offrono un approccio pragmatico alla formazione, bilanciando la teoria con la pratica. Obiettivi del Percorso L'obiettivo del Percorso di cui fa parte questo Modulo è quello di formare nuovi Istruttori certificati e a norma con le disposizioni di livello Nazionale ed Europeo. Il percorso di studi è strutturato in modo da fornire competenze sia pratiche che teoriche,e raggiungere il monte ore stabilito dalle normative per essere abilitati. Superando gli esami previsti dal programma, gli studenti otterranno i Diplomi previsti e le abilitazioni per svolgere la professione di Trainer a livello Nazionale o Europeo (a seconda del percorso svolto). Il corso è riconosciuto da ben 28 enti differenti, a livello italiano e internazionale. 10:00 COME SI DIVENTA TRAINER ABILITATO? E’ importante fare una prima distinzione tra le due diverse abilitazioni: Nazionale ed Europea. 1. ABILITAZIONE NAZIONALE Trainer abilitato a lavorare all’interno di Strutture Sportive Percorso di studi in 4 moduli con monte ore di 70h E’ conforme ai requisiti per registrazione al RASD per ottenere i compensi E’ conforme al al protocollo SNAQ CONI (legge 01/07/2023). Di conseguenza, abilita a lavorare in tutte strutture sportive, indipendentemente dall’EPS di affiliazione della struttura. Senza il titolo con conformità SNAQ infatti, il trainer può lavorare solo nei centri affiliati ad una specifica EPS. Non è al momento obbligatorio un Tirocinio. 10:00 COME SI DIVENTA TRAINER ABILITATO? 2. ABILITAZIONE EUROPEA Trainer abilitato a lavorare anche in autonomia con Clienti Privati Percorso di studi in 5 Moduli, con monte ore di 80h. Conformità agli standard EQF (European Quality Framework) previsti per legge per essere abilitato come trainer autonomo e ottenere l’assicurazione RCT obbligatoria (legge 152 del 1/07/2008). Per questo riconoscimento è obbligatorio anche un tirocinio di minimo 160h in strutture riconosciute. CHI RICONOSCE IL TITOLO ABILITATIVO? A LIVELLO EUROPEO Accademia Italiana Fitness al termine degli studi rilascia i titoli riconosciuti da ESWA che certifica il percorso studi svolto in conformità all’EQF: A LIVELLO NAZIONALE Accademia Italiana Fitness rilascia i titoli riconosciuti dalle due Eps con cui è in partnership. Questi enti rilasciano diplomi e tesserini tecnici con validità legale a livello nazionale. Attenzione! Solo i diplomi con la firma del Presidente dell’EPS e inseriti nell’albo tecnico nazionale del CONI hanno valore legale. Accademia Italiana Fitness è affiliata a tutti gli EPS nazionali ed è l’unica a rilasciare due diplomi eps CONI. Rilascia attestati di partecipazione regionali, ha patrocinio MIUR, ed è riconosciuta a livello europeo da ESWA. COME SI OTTIENE IL TITOLO? Percorso di Formazione: Il titolo di istruttore certificato viene ottenuto completando un percorso formativo che prevede tutti i corsi pratici e teorici specifici per la disciplina scelta. Esami e Certificazioni: Al termine del percorso, è necessario superare gli esami che verificano le competenze apprese. Per il Percorso Nazionale è necessario superare 4 esami, al termine dei quali si viene iscritti nel registro CONI con la qualifica di Istruttore. Per il Percorso Europeo è necessario superare 5 esami, dopo i quali si viene iscritti nel registro ESWA come Istruttore. Fino ad allora i tutti i Diplomi dei Corsi di I e II livello hanno l’abilitazione da Aiuto Allenatore. Iscrizione agli Albi: Una volta ottenuto il diploma, è necessario iscriversi all'albo nazionale degli istruttori sportivi riconosciuti, necessario per operare legalmente nelle strutture sportive. Accademia Italiana Fitness Siamo la Scuola di Formazione che offre il costo più basso e il migliore rapporto qualità – prezzo – certificazione riconosciuto in Italia. Inoltre, grazie ai nostri 2000 Centri affiliati in tutta Italia, ti offriamo assistenza nella fase del Tirocinio e nell’Inserimento lavorativo. Siamo infatti l’unica realtà che attraverso la partnership con FitnessWork, realtà leader dell’inserimento professionale spor tivo, garantisce servizi post-diploma come: Opportunità vicine a te: FitnessWork opera capillarmente in tutta Italia, aiutandoti a trovare opportunità di lavoro vicino al tuo domicilio. Compensi competitivi: Guadagni da 14 a 24€ l’ora in base alla tua formazione e alle tue competenze certificate. Garanzia professionale: Rinnovo annuale della polizza assicurativa RCT obbligatoria (legge 152 del 1/07/2008) inclusa nell'iscrizione (valore di mercato: 300€) e del tesserino tecnico EPS CONI. 10:00 SPAZIO ALLE VOSTRE DOMANDE SULLE ABILITAZIONI! LAVORA IN REGOLA CON LE CERTIFICAZIONI AIF OFFERTA -50% Se non hai ancora fissato il completamento, prenota qui il percorso completo e fissa lo PER IL COMPLETAMENTO stesso docente e la stessa aula. DELL’ABILITAZIONE Approfitta subito della promozione e investi in te stesso e nel tuo futuro professionale! Scansiona il Qr code e blocca la tua Promo: Possibilità di rateizzazione fino a 24 mesi Non paghi nulla oggi, rateizzando il saldo è a ridosso della sessione che scegli Attivazione del servizio FitnessWork: lavora subito dopo il Diploma con compensi da 14 a 24€/h Ripaga l’investimento nella tua carriera con i guadagni che otterrai una volta abilitato. FAI DELLA TUA PASSIONE UN LAVORO! Mi chiamo [nome docente] e sono un istruttore di fitness specializzato nella postura e nella rieducazione motoria. Ho una laurea in fisioterapia e ho lavorato per diversi anni come fisioterapista e personal trainer, aiutando i miei clienti a migliorare la postura e il movimento. Ho conseguito con AIF l’intero percorso di Posturale, oltre a specializzarmi nel massaggio Sportivo e nella rieducazione Funzionale. Sono appassionato del mio lavoro e mi piace condividere la mia conoscenza con gli studenti. 4.9/5 le valutazione degli studenti Durante le mie lezioni, utilizzerò una combinazione di lezioni teoriche e pratiche, in modo che gli studenti possano acquisire le competenze necessarie per aiutare i loro clienti a migliorare la postura e prevenire eventuali lesioni. Nel corso delle mie lezioni, gli studenti impareranno tecniche di valutazione posturale avanzate e strategie di allenamento specifiche per il miglioramento della postura. Inoltre, fornirò strumenti pratici per individuare e correggere eventuali squilibri muscolari e posturali, con l'obiettivo di aumentare la stabilità e l'equilibrio del corpo. Ora tocca a voi: Presentati e raccontaci cosa ti ha spinto ad iscriverti ai nostri corsi formativi Legge in Italia e sanzioni ! In Italia, per lavorare come istruttore nel settore sportivo è richiesta un'attestazione di formazione specialistica. Il CONI è il principale ente di riferimento, ma si avvale di Enti di Promozione Sportiva e Federazioni Sportive Nazionali per la formazione e la propaganda dello sport non olimpico Per ottenere l'attestazione di formazione specialistica è necessario frequentare un corso di formazione erogato da una scuola professionalizzante sportiva, come Accademia Italiana Fitness ! La regolamentazione in Italia in ambito sportivo Lo schema del riconoscimento: CONI > Ente di Promozione Sportiva / Federazione Sportiva Nazionale > Attestato specialistico di formazione sportiva per poter lavorare nel settore sportivo. Gli EPS stipulano accordi con le scuole professionalizzanti sportive per erogare le certificazioni AIF è affiliata a tutti gli EPS nazionali, unica a rilasciare due diplomi EPS CONI, rilascia attestati di partecipazione regionali, patrocinio MIUR, oltre a essere riconosciuta a livello europeo da ESWA e EuropeActive Importanza dell'abilitazione per l'Istruttore di Ginnastica Posturale L'esercizio della professione di Istruttore di Ginnastica Posturale in Italia richiede l'abilitazione rilasciata da enti accreditati come AIF L'assenza di abilitazione comporta sanzioni per il centro fitness e per il professionista dagli enti preposti In caso di infortuni o danni causati durante le attività di allenamento, la copertura assicurativa EPS CONI non è garantita se il professionista non è abilitato. L'abilitazione garantisce la preparazione e la competenza professionale dell'Istruttore di Ginnastica Posturale, nonché la tutela della salute dei propri clienti. Pertanto, è fondamentale verificare sempre la regolarità dell'abilitazione del proprio istruttore prima di intraprendere un percorso di allenamento. Completa il percorso formativo di istruttore posturale Abilitato grazie ad Accademia Italiana Fitness con uno sconto del -50% Non perdere l'opportunità di diventare un professionista del settore fitness con Accademia Italiana Fitness. Entro il termine del modulo 2 acquista e ricevi uno sconto del 50% per completare il percorso formativo per diventare Istruttore di Ginnastica Posturale con abilitazione nazionale/europea. AIF ti offre la possibilità di acquisire le competenze tecniche e legali necessarie per diventare un Personal Trainer di successo. Approfitta subito della promozione e investi in te stesso per il tuo futuro professionale! Scansiona il Qr code e prenota: Non devi pagare nulla, il saldo è previsto a ridosso della sessione da te scelta Possibilità di pagamento rateale fino a 24 mesi Attivazione del servizio FitnessWork Ottieni le competenze tecniche e legali per iniziare la professione L'obiettivo di Accademia Italiana Fitness è quello di formare professionisti ed esperti, pronti ad intraprendere un futuro di successo nel settore fitness. Se non hai prenotato il percorso, non preoccuparti, durante il corso avrai l'opportunità di completare il tuo stage insieme alla tua classe con una promozione dedicata entro il termine del corso. E' tempo di cominciare e grazie per aver scelto Accademia Italiana Fitness. Attenzione, prima di cominciare! Attenzione, prima di cominciare! Vi informiamo che durante il corso sono presenti argomenti che non sono inclusi nelle slide. Questa scelta è intenzionale e mira a garantire la partecipazione attiva di tutti gli alunni durante l'evento formativo. L'obiettivo è differenziare l'esperienza di apprendimento da un semplice manuale di studio. Vi invitiamo a prestare attenzione durante il corso e ad essere presenti in modo attivo. Questa modalità permette a tutti di partecipare pienamente all'evento formativo. Vi ricordiamo che, oltre alle slide, sono disponibili ulteriori argomenti nel manuale del corso. Potrete leggerli e studiarli a casa, ma non saranno oggetto dell'esame finale. Grazie per la vostra comprensione e collaborazione. Buon corso a tutti! POSTURALE I° LIVELLO Cenni di Anatomia e Fisiologia Competenze Acquisite Forma e funzione della colonna vertebrale Principali muscoli posturali Funzione del diaframma Le catene Muscolari Dismorfismi e Paramorfismi Ernie e le Protrusioni. Spondilolisi e Spondilolistesi Artrosi e artrite Per Postura si intende: La posizione del corpo nello spazio. La relazione spaziale tra i segmenti scheletrici, il cui fine è il mantenimento dell’equilibrio (funzione anti gravitaria). Ottimizzazione del rapporto tra soggetto ed ambiente circostante. Modello Neurofisiologico Per aggiustare continuamente la propria posizione nello spazio, l'organismo utilizza diversi recettori posturali con funzione estero e propriocettiva, capaci di informare il Sistema Nervoso Centrale del loro stato e di indurre una risposta posturale specifica. Il sistema di controllo dell'equilibrio e della postura sostanzialmente coincidono e corrispondono al controllo del tono muscolare. Sistema Tonico Posturale Compito del sistema tonico posturale è consentire all'uomo la stabilità posturale, sia statica che dinamica Per realizzare tale obbiettivi il sistema utilizza una complessa rete di risorse suddivisa in 3 livelli (Recettori sensoriali, Centri superiori, Effettori). Recettori sensoriali: organizzano i vari distretti corporei tra loro ed in relazione all'ambiente circostante. Centri superiori: integrano e rielaborano i dati derivanti dalle fonti precedenti, combinando i processi cognitivi con quelli strategici. Effettori nuclei cranici da cui partono i comandi ai muscoli. Via Afferente (Input): Informano il SNC dalla Periferia al Centro I recettori deputati a questo ruolo sono: Esterocettori: sensibili a stimoli provenienti dall’esterno. Grazie a queste informazioni siamo in grado di adattare continuamente la nostra postura in funzione dell'ambiente che ci circonda. (Orecchio interno, Occhio e Superficie Cutanea Plantare) Propriocettori: informano il Sistema Tonico Posturale di quello che succede all'interno dell'individuo. Essi permettono al sistema di riconoscere la posizione e lo stato di ogni osso, muscolo, articolazione, legamento, od organo in rapporto con l'equilibrio. Enterocettori: sensibili a stimoli provenienti dall’ambiente interno, per cui sono localizzati in profondità (recettori viscerali). Via Efferente (output): Dal Centro alla periferia. Sistema Tonico Posturale La Propriocezione «Capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli. È fondamentale nel controllo del movimento». Ha lo scopo di fornire al SNC informazioni estremamente precise ed in tempo reale a proposito di: Parametri Biomeccanici del Movimento. Parametri Fisiologici sullo stato e sui cambiamenti biologici che si verificano nei muscoli nei tendini e nelle articolazioni in conseguenza del movimento effettuato. Propriocezione Cosciente: comprende quelle sensazioni relative al movimento nello spazio (ruotare un braccio sopra la testa) Propriocezione Incosciente: riguarda i movimenti di uso comune come camminare. I gesti sono automatizzati e quindi non è necessario pensare ai singoli muscoli che si muovono, alla postura da tenere e all’equilibrio da mantenere. «La maggior parte delle informazioni propriocettive non raggiunge mai il livello di coscienza» Il 90% delle informazioni arriva all'encefalo tramite occhio ed orecchio. Tutte le informazioni sono poi integrate con quelle derivanti da tutti gli altri recettori periferici. Nella creazione, memorizzazione e rappresentazione mentale (engramma) della soggettiva posizione verticale, le informazioni provenienti dal sistema otolitico (orecchio) sono primarie rispetto a quelle visive e propriocettive I Riflessi «In fisiologia un riflesso è una risposta involontaria ad uno stimolo, mediata da elementi nervosi, che termina con una risposta. I riflessi hanno generalmente lo scopo di mantenere l’omeostasi dell’organismo». Il Riflesso Miotatico Il riflesso più semplice è quello spinale, detto anche miotatico, esso è mono sinaptico in quanto la fibra sensitiva del fuso neuromuscolare fa sinapsi direttamente sul motoneurone alfa nel midollo spinale. I Riflessi Spinali I riflessi spinali sono involontari e stereotipati, ovvero sempre uguali (perché il tipo di risposta è codificata dai circuiti neuronali presenti nel centro di integrazione). La finalità dei riflessi spinali è la difesa dell’individuo (allontanamento dallo stimolo). Un riflesso tipico è quello di flessione: ad uno stimolo nocivo si allontana l’arto. Ogni riflesso viene evocato dalla stimolazione di un recettore (nocicettore, recettore di lunghezza, recettore di tensione). I propriocettori I propriocettori sono terminazioni nervose che inviano informazioni al sistema nervoso. Gli stimoli sono avvertiti da particolari recettori posti nei muscoli, nei tendini e nelle capsule articolari e poi trasmessi al midollo spinale o al cervello. I propriocettori I propriocettori hanno una funzione importante nel controllo della contrazione dei muscoli scheletrici e attraverso quest'ultima è esplicata la maggior parte delle funzioni fisiche del corpo. Tale controllo è realizzato per mezzo di due tipi di recettori distinti: I Fusi Neuro Muscolari Gli Organi Tendinei del Golgi Fusi Neuromuscolari Se un muscolo è improvvisamente allungato, la parte mediana del fuso neuro-muscolare è stirata e ciò provoca l'immediato invio di segnali al midollo spinale. Questi segnali eccitano le cellule nervose motrici che controllano le fibre muscolari scheletriche immediatamente circostanti il fuso determinando una contrazione riflessa che si oppone automaticamente allo stiramento. Queste funzioni servono ad impedire che la lunghezza del muscolo cambi troppo rapidamente. Fusi Neuromuscolari Gli organi tendinei del Golgi Sovrintendono il riflesso tendineo, o di stiramento inverso. Rilevano l'entità della sua tensione ed invia tale informazione al midollo spinale e da esso al cervello. L'informazione a sua volta è utilizzata nei centri nervosi per aggiustare con precisione la tensione muscolare in rapporto alle necessità funzionali. Si trova nelle giunzioni muscolo tendinee e controlla i livelli di tensione. Corpuscolo di Ruffini Presente a livello cutaneo e delle capsule articolari, sensibile a stimoli pressori e tattili prolungati e intensi. ed al calore. Corpuscolo di Pacini Presente a livello del derma, sensibile alle vibrazioni. POSTURALE 2 Come strutturare un programma di ginnastica posturale avanzato? Abbiamo appena visto che cos’è la postura e il sistema tonico posturale. Posturale Come applicare degli esercizi a un soggetto con problematiche quali, ad esempio, cardiopatie o anziano? 2 Utilizza il Codice promo di 150€ entro il termine del corso per approfondire le tue conoscenze e ottenere nuove certificazioni! PAUSA MATTUTINA POSTURALE I° LIVELLO Il Sistema Nervoso SISTEMA NERVOSO Sistema Nervoso: suddiviso in Sistema Nervoso Centrale che elabora le informazioni e gli stimoli provenienti sia dall’ambiente interno che dall’ambiente esterno e in Sistema Nervoso Periferico che assolve, alla funzione di trasportatore degli impulsi nervosi nella sua totalità. IL SISTEMA NERVOSO Sistema Nervoso Centrale (SNC) comprende il cervello e il midollo spinale. Sistema Nervoso Periferico (SNP) comprende i nervi cranici che derivano dal cervello e i nervi spinali emergenti dal midollo spinale con i gangli. Nell'uomo adulto, il cervello pesa mediamente da 1,3 a 1,4 Kg e contiene circa 100 bilioni di cellule nervose i neuroni e trilioni di "cellule di supporto", chiamate glia. Guaine Mieliniche Soma Terminale Assonale Dendriti Nodi di Ranvier IL CERVELLO Sostanza bianca CERVELLO: Il suo interno è formato principalmente da una sostanza bianca, avvolta esternamente da uno strato di sostanza grigia, la corteccia cerebrale. La sostanza bianca è costituita da fibre mieliniche, oligodendrociti, astrociti fibrosi e cellule di microglia. Il colore bianco è dato dalla mielina. La sostanza grigia contiene il soma (corpo cellulare), fibre amieliniche e mieliniche, astrociti protoplasmatici, oligodendrociti e cellule di microglia. Sostanza Grigia MIDOLLO SPINALE Nelle sezioni trasverse di midollo spinale la sostanza bianca è localizzata all'esterno e la sostanza grigia all'interno, ove assume una forma ad H, contenente neuroni motori dai quali si originano le radici ventrali dei nervi spinali. Anche le corna dorsali del sistema ad H sono di sostanza grigia che ricevono fibre sensitive dai neuroni dei gangli spinali. Il corno anteriore è formato da neuroni responsabili delle funzioni motorie mentre il corno posteriore è dato da neuroni adibiti alla funzione sensitiva soprattutto tattile e dolorifica Sistema nervoso centrale Il Sistema Nervoso Centrale è protetto dal cranio e dalla colonna vertebrale e inoltre da membrane di tessuto connettivo dette meningi. Dalla più esterna le meningi sono: - Dura Madre - Aracnoide - Pia Madre SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Il Sistema Nervoso Periferico si suddivide in due parti principali: Sistema Nervoso Somatico responsabile delle risposte volontarie; è costituito da fibre nervose periferiche che inviano informazioni sensitive al Sistema Nervoso Centrale e fibre nervose motorie che si portano ai muscoli scheletrici. Sistema Nervoso Autonomo, o Vegetativo, responsabile delle risposte involontarie, controlla la muscolatura liscia dei visceri e le ghiandole. SISTEMA NERVOSO PERIFERICO Il Sistema Nervoso Autonomo è suddiviso in due parti ad azione antagonista: Simpatico (toracico - lombare) Simpatico nasce nel midollo spinale, stimola il cuore, dilata i bronchi, contrae le arterie e inibisce l'apparato digerente, prepara l'organismo all'attività fisica. Parasimpatico è un sistema che predispone all'alimentazione, alla digestione, al sonno e al riposo. Nel cuore, il Parasimpatico ha il compito di diminuire i battiti cardiaci, la pressione, e provocare una vasocostrizione delle arterie del cuore (le coronarie). Sistema Nervoso SNC SNP Midollo Cervello SNSomatico SNAutonomo Spinale SNEnterico SNSimpatico SNParasimpatico Come è suddiviso il Sistema Nervoso Periferico 1. Somatico e Simpatico 2. Encefalo e Midollo 3. Somatico e Autonomo 4. Parasimpatico e Autonomo POSTURALE I° LIVELLO Apparato Locomotore Apparato Locomotore L’apparato locomotore è la struttura che consente all’uomo di muoversi in relazione al mondo esterno che lo circonda. Esso è composto da: Parte attiva: muscoli, tendini. Parte passiva: ossa e articolazioni, legamenti. Sistema Muscolare Il sistema muscolare è l'insieme degli organi che permettono, attraverso la contrazione muscolare, il movimento del soggetto e lo scorrimento di sostanze all'interno gli organi, come sangue e cibo. La contrazione avviene nel momento in cui le fibre di cui è costituito il muscolo, in seguito ad uno stimolo nervoso, scorrono le une sulle altre generando una forza che attraverso il tendine si trasmette alla leva ossea, permettendo così il movimento del corpo o di una sua parte. I MUSCOLI I Muscoli Striati sono così chiamati per le bande alternate chiare e scure visibili al microscopio. La maggior parte si inserisce sulle ossa e serve perciò a muovere lo scheletro (muscoli scheletrici). La loro contrazione è rapida e sotto il controllo della volontà. I Muscoli Lisci controllano la motilità dei visceri e dei vasi sanguigni; si contraggono lentamente e in maniera prolungata. Sono muscoli involontari. Il Muscolo Cardiaco, o miocardio, è formato da tessuto simile a quello striato, ma la sua attività è involontaria e ritmica. Anatomia Macroscopica dei Muscoli Scheletrici Sono presenti circa 660 muscoli nel corpo umano. Una robusta fascia connettivale detta epimisio circonda l’intero corpo del muscolo (ventre). L’epimisio continua agli estremi del ventre muscolare nel tendine, un tessuto connettivale molto resistente che si attacca sull’osso, fondendosi con il periostio, lo strato superficiale che ricopre l’osso stesso. Il ventre muscolare è composto da tantissime fibre muscolari. Una avvolgimento di tessuto connettivo detto perimisio circonda un gruppo di circa 150 fibre muscolari che costituiscono così un fascio muscolare. Ogni cellula muscolare è circondata da un sottile avvolgimento connettivale che la separa dalle cellule adiacenti detto endomisio. ANATOMIA MICROSCOPICA Fibra Muscolare Miofibrilla Sarcomero ANATOMIA MICROSCOPICA La fibra muscolare (fibrocellula, miocita) è una cellula polinucleata di forma allungata, fusiforme. Nel citoplasma del miocita, detto sarcoplasma, sono presenti tantissime strutture fibrillari dette miofibrille ANATOMIA MICROSCOPICA Le miofibrille del muscolo scheletrico Sono composte principalmente da due microfilamenti proteici, l'actina e la miosina paralleli tra loro. In ogni miofibrilla possiamo trovare una serie di linee scure distanziate tra loro dette linee Z (o dischi Z), alle linee Z si ancorano i filamenti di actina. Lo spazio compreso tra due dischi Z si chiama Sarcomero IL SARCOMERO I sarcomeri sono la più piccola unità contrattile del tessuto muscolare striato. Ai lati delle linee Z che delimitano il sarcomero si trova una zona più chiara composta solamente da filamenti di actina detta Banda I. Andando verso l'interno troviamo una zona più scura costituita da filamenti di actina e miosina interposti Banda A. La Banda H è una zona più chiara, successiva alla banda A in cui sono presenti solamente filamenti di miosina Al centro del sarcomero c'è la Linea M su cui si interconnette la miosina Actina e Miosina Un'estremità dei filamenti di miosina prende il nome di testa e ha due funzioni: - si attacca ai filamenti di actina permettendo l'accorciamento del sarcomero; - è il sito in cui avviene la scissione dell'ATP in ADP+Pi (fosfato inorganico). I filamenti di actina hanno delle zone dette Siti di legame in cui si vanno ad attaccare le teste miosiniche Contrazione Muscolare Quando le fibre muscolari vengono stimolate, i filamenti di miosina si legano ai filamenti di actina. Le teste della miosina spingono verso l'interno i filamenti di actina, accorciando così il sarcomero. Il muscolo da microscopico al macroscopico actina miosina sarcomero miofibrille fibre fascicoli Unità neuro motoria e Giunzione Neuro-Muscolare Lo stimolo alla contrazione arriva al muscolo attraverso un motoneurone che innerva una o più fibre muscolari (unità motoria); il terminale assonico del motoneurone si ramifica in modo che ogni ramo innervi una sola fibra muscolare (giunzione neuro muscolare). Il numero di fibre controllato da una singola unità motoria è inversamente proporzionale alla finezza di movimento. Ad esempio nei muscoli estrinseci dell'occhio, che sono molto piccoli e hanno bisogno di movimenti fini, ogni unità motoria controlla 10-20 fibre muscolari, nel gastrocnemio arriviamo a circa 2000 fibre controllate dall'unità motoria. Unità Giunzione Impulso Contrazione motoria neuromuscolare nervoso muscolare TENDINE La struttura fibrosa del tendine costituita principalmente da fibre collagene, si fonde alla struttura collagene dell’osso stesso. L’aggancio tra tendine e osso è estremamente solido, in tale punto di inserzione si verifica un ispessimento da parte del tessuto osseo che costituisce una zona di rinforzo meccanico denominato in base alle dimensioni dell’osso: Tubercolo di inserzione, Tuberosità, Trocantere. Tendini e Legamenti Legamenti e tendini sono entrambi formati da fibre di collagene di tipo I (che possiedono una elevata resistenza alle forze applicate in trazione), dal punto di vista ortopedico hanno funzioni estremamente differenti TENDINE Grazie alle fibre di collagene, possiede una grande forza meccanica, ma scarsa elasticità, è perciò destinato a far fronte principalmente a carichi di tensione ed è meno capace di sopportare le forze elastiche e di compressione. TENDINE Sul tendine pesa infatti tutta la forza del muscolo, per questo è fondamentale che sia robusto e resistente. Il continuo processo di rinnovamento cellulare permette al tendine di adattarsi gradualmente ai diversi carichi di lavoro, ma in caso di danno o di rottura, la capacità di rigenerazione è molto lenta a causa della scarsa vascolarizzazione. Legamenti Formazione di tessuto connettivo fibroso. Hanno la funzione di tenere unite fra loro due o più strutture anatomiche (per esempio due segmenti ossei) o di mantenere nella posizione che gli è propria un organo. Cosa rende possibile la contrazione muscolare 1. Actina e Miosina 2. I fusi neuromuscolari 3. L'epimisio 4. Titina e Actina PERSONAL TRAINER 1 Quali sono le caratteristiche della figura del PT? Perché è importante che abbia conoscenze di postura e ginnastica posturale? Il personal trainer è, ormai, una figura chiave nel mondo fitness e wellness. Personal Deve possedere le capacità per permettere al suo/a allievo/a di raggiungere i propri obiettivi. Trainer 1 Quali sono le conoscenze base che deve possedere? Utilizza il Codice promo di 150€ entro il termine del corso per approfondire le tue conoscenze e ottenere nuove certificazioni! Ossa e articolazioni Lo scheletro è una struttura rigida con funzione di sostegno ed è formato da più di 200 ossa. Le ossa È costituito da una matrice extracellulare molto dura, mineralizzata, e da una componente di cellule, dette osteociti. La matrice, ricca di calcio, forma una complessa rete tridimensionale che racchiude all'interno di piccole lacune le stesse cellule che l'hanno prodotta. Ossa Lunghe Tipiche degli arti inferiori, superiori, e torace (coste). Ossa Piatte Scapole, sterno ossa del cranio e del bacino Ossa Corte o Brevi Vertebre, carpo, tarso. Ossa Sesamoidi Le Articolazioni Sinartrosi (fisse): articolazioni immobili, dove i capi articolare sono connessi da tra di loro da tessuto fibroso o cartilagineo (es. le suture tra le ossa craniche) Le Articolazioni Anfiartrosi (semi-mobili): spesso di tipo cartilagineo (vertebre) Le Articolazioni Diartrosi (mobili): articolazioni mobili (articolazione della spalla) Le diartrosi Due capi articolari, uno solitamente concavo e l'altro convesso, rivestiti di cartilagine articolare che ne permette lo scorrimento senza attriti. Una capsula articolare che li riveste. La membrana sinoviale, che riveste internamente la capsula e che produce il liquido sinoviale (lubrificante e nutriente per le cartilagini). Legamenti: limitano la corsa articolare e sostengono la struttura. In alcuni casi i dischi o i menischi rendono più congrue le superfici articolari, fungendo da ammortizzatori e stabilizzatori articolari. Da cosa è composta una diartrosi (articolazione mobile) 1. Capi articolari 2. Capi articolari, legamenti, capsula, borse, dischi/menischi 3. Capi articolari, capsula, borse, dischi/menischi 4. Legamenti, capsula, borse, dischi/menischi La Colonna Vertebrale Funzioni Fondamentali del Rachide: Sostenere il corpo Consentire libertà di movimento Proteggere midollo spinale da forze esterne dannose Trasferire movimenti dalla testa al tronco e alla pelvi Ammortizzazione delle sollecitazioni La Colonna Vertebrale Tratto cervicale: 7 vertebre (da C1 a C7) Tratto toracico (o dorsale): 12 vertebre (da T1 a T12) Tratto lombare: 5 vertebre (da L1 a L5) Sacro (fusione di 5 vertebre): unica struttura (da S1 a S5) La Colonna Vertebrale Nelle singole regioni della colonna vertebrale le vertebre si differenziano sia dimensione sia caratteristiche. I corpi vertebrali diventano più grandi dalla posizione craniale a quella caudale così da poter sostenere la maggior sollecitazione dovuta al peso. I forami vertebrali diventano gradualmente più piccoli perché il midollo spinale si assottiglia. La Colonna Vertebrale Nucleo Polposo Anello Fibroso La Colonna Vertebrale Archi (peduncoli e lamine). Processi trasversi e spinosi (sede di origine e di inserzione dei muscoli). Coppia di articolazioni posteriori che pone in reciproca connessione due vertebre adiacenti I Legamenti Principali della Colonna Vertebrale Biomeccanica della Colonna Vertebrale Flessione sul piano sagittale per 100° di cui 60° a carico della lombare e 40° sia della dorsale che della cervicale; Estensione sul piano sagittale per 90° di cui 30° a carico della lombare, 15 della dorsale e 45 della cervicale. Flessione laterale sul piano frontale per 40° di cui 15 a carico della lombare e 25 della dorsale Rotazione sul piano trasversale di 40°circa di cui lombare 5°, dorsale 35° e cervicale 50°. Biomeccanica della Colonna Vertebrale Biomeccanica della Colonna Vertebrale Disco e movimenti del rachide A riposo: Elongazione assiale: Compressione assiale: tensione di base > spessore disco < spessore disco delle fibre < larghezza disco > larghezza disco dell’anello sotto la > tensione fibre anello > pressione nel nucleo pressione del nucleo < pressione nel nucleo > tensione fibre anello Disco e movimenti del rachide Estensione Flessione Inclinazione Rotazione assiale Nucleo spinto in avanti Nucleo spinto indietro Vertebra superiore Fibre dell’anello tese > Tensione fibre > Tensione fibre inclinata dal lato con obliquità opposta anteriori dell’anello posteriori dell’anello della flessione, il al senso di rotazione, nucleo spinto dal lato nucleo fortemente della convessità compresso Com’è strutturata la colonna vertebrale? 1. 33/34 vertebre 5 cervicali 14 toraciche 5 lombari 5 sacrali 4/5 cocigee 2. 33/34 vertebre 7 cervicali 12 toraciche 6 lombari 4 sacrali fuse 4/5 cocigee fuse 3. 33/34 vertebre 7 cervicali 12 toraciche 5 lombari 7 sacrali 2/3 cocigee 4. 33/34 vertebre 7 cervicali 12 toraciche 5 lombari 5 sacrali 4/5 cocigee PILATES 1 Quali sono i principi del Pilates? A chi può essere indirizzato? Il pilates è una delle, se non la più gettonata, discipline olistiche più conosciute e praticate. Sapresti dire quali sono le differenze con la ginnastica Pilates 1 posturale? Come impostare un programma di esercizi? Utilizza il Codice promo di 150€ entro il termine del corso per approfondire le tue conoscenze e ottenere nuove certificazioni! 13:00 Le Date dei prossimi Moduli del Percorso Il Percorso completo si svolge in 4 Moduli (abilitazione nazionale) o in 5 Moduli (abilitazione europea), per garantire un insegnamento efficace e una comprensione ottimale. Per completarlo puoi scegliere la combinazione che preferisci entro le 3 sessioni successive a quella attuale. Blocca il tuo posto nella Sessione I per garantirti il prezzo più basso, e per confermare stessa aula e stesso docente. MODULI SESSIONE I SESSIONE II SESSIONE III 1 – Posturale I 1-2-3 Novembre 2024 24-25-26 Gennaio 2025 25-26-27 Aprile 2025 2 - Anatomia e Biomeccanica On Demand On Demand On Demand 3 – Posturale II 30/11 – 1 – 7 – 8/12 2024 22-23/02 e 1-2/03 2025 24-25-31/05 e 1/06 2025 4 - Primo Soccorso 18 Gennaio 2025 12 Aprile 2025 12 Luglio 2025 5 – Istruttore Terza Etò 10-11-12 Gennaio 2025 4-5-6 Aprile 2025 4-5-6 Luglio 2025 Accademia Italiana Fitness ti offre un’occasione imperdibile per investire su te stesso e la tua carriera professionale nel mondo del Fitness, con un corso di alta qualità a un prezzo eccezionale! Te lo garantiamo: questa è la migliore soluzione esistente sul mercato in rapporto alla QUALITA’ del percorso e alla CERTEZZA delle abilitazioni. PERCHE’ HAI DECISO DI FREQUENTARE QUESTO CORSO? 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Propriocettori Esterocettori Endocettori Recettori Posturali Esterocettori Endocettori Propriocettori Visceri Gastroenterico Occhio Orecchio Pelle Piede Bocca Articolari Muscolari Tendinei Muscoli respiratori Il diaframma Il diaframma è il principale m. della respirazione, ed è il muscolo inspiratorio per eccellenza. È una lamina muscolo tendinea che separa la cavità addominale da quella toracica. Ha una caratteristica forma a doppia cupola (a dx è più alta per la presenza del fegato, mentre a sx è più bassa e si trova sopra a stomaco e milza) I Muscoli Scaleni Sono muscoli accessori della respirazione. Sono muscoli vertebrali laterali che iniziano dalla prima e dalla seconda costola e passano ai lati del collo. Quando si fissano dall’alto, elevano la prima e la seconda costola per diventare muscoli respiratori. Agendo dal basso, piegano la colonna vertebrale dallo stesso lato o, se i muscoli agiscono su entrambi i lati, la colonna vertebrale è leggermente flessa. Muscolo Sternocleidomastoideo Origina da due capi, il capo sternale ed il capo clavicolare che si inseriscono con un tendine comune a livello del processo mastoideo dell’osso temporale e del terzo laterale della linea nucale superiore. Estende, flette, inclina lateralmente e ruota dal lato opposto la colonna cervicale e la testa. Se prende come punto fisso la testa eleva il torace. Muscolo Trapezio ORIGINE Parte discendente: linea nucale superiore, protuberanza occipitale esterna, legamento nucale. Parte trasversa: dal processo spinoso della 7a vertebra cervicale al processo spinoso della 3a vertebra toracica Parte ascendente: dal processo spinoso della 2-3a vertebra toracica al processo spinoso della 12a vertebra toracica INSERZIONE terzo laterale della clavicola, margine mediale acromion, 3/4 laterali labbro superiore della spina della scapola Intercostali Interni ed Esterni Intercostali interni (Espiratori): fasci con direzione dall'alto in basso, e da avanti a dietro. Intercostali esterni (Inspiratori): fasci con direzione dall'alto in basso e da dietro ad avanti, posti nelle facce anteriori delle coste. I Principali Muscoli Posturali Si definiscono muscoli tonico-posturali quelli che consentono all’uomo di rimanere in piedi, contrastando la forza di gravità, consentendogli di mantenere sempre il baricentro nel poligono di base. Il Soleo Unico dei muscoli che formano il tricipite della sura ad essere mono articolare, con la sua azione flette plantarmente la caviglia e partecipa alla flessione del ginocchio. Il Gastrocnemio Con la sua azione estende il piede, lo ruota internamente, e partecipa anche alla flessione della gamba (essendo, a differenza del soleo, un muscolo biarticolare). Ischiocrurali (Hamstring) Piriforme In posizione eretta funziona extrarotatore, da abduttore e partecipa alla retroversione del bacino (a inserzione fissa sul femore sposta la base del sacro in avanti e l'apice indietro rispetto alle ali iliache) e alla stabilizzazione dell'anca durante lo schema del passo consentendo di spostare il peso da un piede all’altro. Tensore della Fascia Lata Con la sua azione tende la fascia lata e abduce la coscia. Essendo un muscolo biarticolare ha anche una debole azione estensoria della gamba sulla coscia. Contribuisce a mantenere il valgismo fisiologico del ginocchio e una sua lesione o debolezza può comportare la comparsa di varismo. Quadricipite Costituito da 4 ventri muscolari, il principale dei quali, Il muscolo retto femorale (RF). Il RF è l’unico muscolo bi-articolare dei quattro capi del muscolo quadricipite, essendo sia un flessore della coscia, che un estensore della gamba sulla coscia. Vasto mediale Origina dal labbro mediale della linea aspra e dalla linea rugosa che unisce questa al collo del femore. Vasto laterale Origina dalla faccia laterale e dal margine anteriore del grande trocantere, dalla metà superiore del labbro laterale della linea aspra del femore e dal suo ramo che va al grande trocantere Vasto intermedio Posto profondamente tra il vasto laterale e quello mediale, origina dal labbro laterale della linea aspra e dai 3/4 superiori delle facce anteriore e laterale del femore. Adduttori Grande Adduttore Adduttore Lungo Piccolo Adduttore Pettineo Gracile Quadrato dei Lombi Contraendosi abbassa la 12° costa (muscolo espiratorio); inclina lateralmente la colonna vertebrale e le pelvi. La contrazione bilaterale estende il tratto lombare della colonna vertebrale. Sacrospinale Ileo Psoas Agendo monolateralmente flette l’anca sul bacino, agendo bilateralmente può flettere il bacino sulle anche. POSTURALE 2 Quali sono le patologie che possono causare problemi posturali? Abbiamo analizzato i principali muscoli posturali. Ognuno di questi aiuta il corpo a mantenere un adeguato assetto posturale. Posturale 2 Cosa fare quando non riescono a svolgere la propria funzione? Utilizza il Codice promo di 150€ entro il termine del corso per approfondire le tue conoscenze e ottenere nuove certificazioni! Qual è il muscolo della respirazione che agisce maggiormente sulla postura? 1. Ileopsoas 2. Trapezio 3. Diaframma 4. Intercostali Come ti stai trovando? Lascia una tua recensione sul tuo Docente sui nostri canali Facebook: Nella pagina che ti si aprirà, scorri fino alla scheda di Accademia Italiana Fitness, e clicca su recensioni 16:00 COMPLETA LA TUA FORMAZIONE E’ il momento del tuo primo Test Teorico! Stai per svolgere l’esame che verrà inviato alle istituzioni per certificare le tue competenze. Con una votazione media di almeno 18/30 tra Teoria e Pratica (che sosterrai domani) l’esame si intende superato. Attenzione: hai 30 minuti di tempo! Una volta superati i Test, riceverai comodamente via email tutte le Certificazioni del Corso: - Diploma AIF - Diploma ESWA I Livello - Diploma LIBERTAS - Diploma MSP Italia ! - Tesserino Tecnico con qualifica di AIUTO ALLENATORE Non hai ancora aderito alla Promo? Approfitta per farlo ora o subito dopo il Test! APPASSIONATO? TRAINER IN STRUTTURE? TRAINER CLIENTI PRIVATI? OFFERTA -150€ OFFERTA -50% OFFERTA -50% PER L’ACQUISTO DEL PER L’ACQUISTO DEL PER L’ACQUISTO DEL MODULO II PERCORSO NAZIONALE PERCORSO EUROPEO (altri 3 moduli) (altri 4 moduli) PAUSA POMERIDIANA POSTURALE I° LIVELLO I Principali Muscoli Posturali Catene Muscolari Le catene Muscolari «Le catene muscolari sono un insieme di muscoli intimamente collegati tra loro da una specifica finalità funzionale (es. estensione tronco). Queste catene sono fondamentali in quanto realizzano in modo concreto lo schema posturale elaborato a livello del cervello. Un buon equilibrio tra le varie catene muscolari si traduce in un buon equilibrio posturale» Bousquet. Una recente revisione mostra che molti dei distretti muscolari del corpo umano sono direttamente connessi da tessuto connettivo (catene miofasciali) La rilevanza funzionale di queste catene però è ancora da dimostrare e future studi sono necessari. Studi su cadaveri mostrano che strutture muscolari adiacenti potrebbero generare tensione muscolare avendo un effetto sulle condizioni di sovraccarico o performance. Però studi ‘in vivo’ devono ancora approfondire ed oggettivare quest’effetto. L’approccio di studiare i singoli movimenti in modo isolato non riesce a catturare tutte le interconnessioni e complessità nei movimenti umani. Quindi un approccio più olistico può essere utile dal punto di vista prestativo e preventivo anche se ulteriori studi sono necessari. Le Catene Muscolari secondo Bousquet La catena muscolare di estensione La catena muscolare di flessione La catena muscolare crociata di apertura La catena muscolare crociata di chiusura Le catena muscolare linguale Le catene muscolari di Estensione Determina l’estensione delle dita dei piedi, del ginocchio, dell’anca e del tronco. Se iperfunzionante può causare: aumento dell’appoggio metatarsale, ginocchio recurvato, antiversione di bacino, aumento delle curve della schiena. Le catene muscolari di Flessione Determina la flessione delle dita del piede, del ginocchio, dell’anca e del tronco. Se iperfunzionante può causare: dita a martello dei piedi, flessione del ginocchio, retroversione di bacino, diminuzione delle curve della schiena Le catene muscolari di Apertura Determina supinazione del piede (piede verso l’esterno), rotazione esterna di tibia e femore, allungamento funzionale dell’arto inferiore, torsione e/o apertura (“spalle in dietro”) del tronco. Se iperfunzionante può causare: piede cavo-varo, ginocchio varo, torsione di bacino e tronco. Le catene muscolari di Chiusura Determina pronazione del piede (piede verso l’interno), rotazione interna di tibia e femore, accorciamento funzionale dell’arto inferiore, torsione e chiusura del tronco (“spalle in avanti”). Se iperfunzionante può causare: piede valgo pronato, ginocchio valgo, torsione di bacino e tronco. La Catena Linguale Situata nel corpo in sede prevalentemente antero-mediana, è fondamentale nel meccanismo di suzione-deglutizione. Se iperfunzionante può causare: testa protesa in avanti, aumento delle curve della schiena, ventre prominente Il Metodo Mézières Le catene muscolari sono definite come «un insieme di muscoli poliarticolari e con la stessa direzione, che si succedono scavalcandosi, e ciò senza soluzione di continuità, come le tegole di un tetto». Mezieres evidenzia l’inefficacia delle azioni localizzate, rappresentata dal fatto che un qualunque dismorfismo non è mai espressione di un accorciamento muscolare locale ma è l’espressione dell’accorciamento dell’insieme. Si sono visti effetti positivi su problemi di mal di schiena in ginnasti con Metodo Mézierès. Sessioni da 60-min 2/3 volte per settimana per un totale di circa 60 sessioni in 24 settimane Effetti positivi sull’equilibrio e sulla flessibilità della catena posteriore dopo 12 settimane in soggetti affetti da Parkinson. Metodo Mézières Catena cinetiche dinamiche Rapida, affaticabile, al servizio del gesto tecnico e il suo trattamento è indirizzato verso lo sviluppo del trofismo-forza. Catena cinetiche toniche Lenta, poco affaticabile, garantisce la statica e il suo problema è la retrazione connettivale e viene contrastata con la tensione eccentrica (allungamento). Catena Muscolare Posteriore La Catena Posteriore è la più estesa, è formata da tutti i muscoli profondi e superficiali che vanno dalla linea occipitale alla punta delle dita dei piedi. A livello cranio-sacrale troviamo: 1. Sul piano superficiale: il trapezio e il gran dorsale. 2. Sul piano medio: i romboidei, l’elevatore della scapola e i dentati postero-superiori e postero-inferiori. 3. Il piano profondo può essere suddiviso a sua volta in tre piani : 1.a) Il piano superficiale comprende: l’erettore della colonna 2.b) Il piano intermedio è rappresentato dal trasverso spinoso. 3.c) Il piano profondo comprende invece i m. interspinosi e i m. intertrasversi. Sulla regione posteriore dell’arto inferiore troviamo invece il semimembranoso, il semitendinoso, il bicipite femorale, gli adduttori, il popliteo, i gemelli, il soleo, il plantare gracile il tibiale posteriore, i flessori lunghi delle dita ed infine i flessori plantari sulla regione posteriore del piede. Catena Muscolare Antero-Inferiore La Catena Antero-Inferiore è formata dal tendine centrale, dal diaframma, dall’ileopsoas e dalla fascia iliaca. Quando attraverso i suoi pilastri il diaframma prende punto fisso in alto, sulle coste e sullo sterno, porta la colonna lombare in alto e in avanti, è quindi un muscolo lordosizzante. L’inserzione comune con lo psoas determina ugualmente uno spostamento della colonna verso il basso ma sempre in avanti (riduzione del diametro verticale della colonna lombare), quindi anche l’ileopsoas ha un’azione lordosizzante che si ricollega inoltre al sistema sacro-lombare Catena Muscolare Inspiratoria La Catena Muscolare Inspiratoria è formata dal piccolo e grande retto posteriore, dal lungo del collo e dal tendine centrale che collega il rachide cervicale al diaframma e all’asse viscerale. Catena Muscolare Anteriore del Braccio La Catena Anteriore del Braccio è composta dal coracobrachiale, dal bicipite, dal brachiale, dal brachio-radiale, dal lungo supinatore, da tutti i flessori e pronatori dell’avambraccio compresi i muscoli dell’eminenza tenar e ipotenar. Catena Cinetica Aperta Il sistema cinetico in cui l’estremità distale (quindi più lontana) è libera, priva di alcun vincolo. Esempi sono l’arto inferiore durante la deambulazione nella fase oscillante, l’estensione della gamba in posizione seduta, muovere il braccio nel gesticolare o nel lanciare un oggetto e così via. Catena Cinetica Chiusa L’estremità distale della catena motoria è fissa, ossia non libera di muoversi durante l’esecuzione del gesto. Esempi sono l’arto inferiore nella deambulazione nella fase di appoggio del piede, gli arti superiori che spingono contro una parete o gli arti inferiori in un individuo che solleva un peso da terra. Catena Cinetica Frenata Quando la resistenza esterna distale di una catena cinetica è inferiore al 15% della resistenza massimale che essa riesce a spostare, si può ritenere la catena aperta (o poco frenata), se invece tale resistenza supera il 15% la catena è chiusa (o molto frenata). Si crea, in questo caso, una condizione che limita l’apparato locomotore nella sua libertà di movimento. Catena Cinetica Aperta L’ordine d’attivazione muscolare avviene in senso prossimo-distale ossia dal centro alla periferia. Catena Cinetica Chiusa La biomeccanica della catena cinetica chiusa va considerata in senso opposto a quella aperta, infatti l’estremità distale è rappresentata dall’articolazione stabilizzante, e la direzione dell’attivazione muscolare avviene in senso caudo-prossimale (dalla periferia al centro). Cos’è una catena muscolare? 1. Una catena di muscoli 2. un insieme di muscoli intimamente collegati tra loro da una specifica finalità funzionale 3. La fascia 4. Nessuna delle precedenti POSTURALE I° LIVELLO VALUTAZIONE POSTURALE La Valutazione Posturale Valutazione Soggettiva: Visiva Valutazione Oggettiva: Filo a Piombo o strumenti di analisi biomedica. La Valutazione Posturale Permette di valutare eventuali problematiche legate alla postura e alla colonna vertebrale. È un ottimo alleato per permettere la scelta di attività ed esercizi su misura del singolo individuo. La Valutazione Posturale Valutazione con filo a piombo Si chiede al soggetto di mettersi in piedi, chiedendogli di tenere una postura comoda e lo sguardo in avanti. Si posiziona il filo a piombo all'altezza della nuca e lo si lascia cadere lungo la linea mediana del dorso, fino piega interglutea. Si misura poi con un righello la distanza tra il filo, la settima vertebra cervicale C7 e tra il filo e la terza vertebra lombare L3 La Valutazione Posturale Non vi è consenso unanime su quali debbano essere i valori di riferimento ma possono solo essere indicate delle linee guida. Per C7 e L3 la distanza dal filo a piombo dovrebbe essere circa 2.5 e 4.5 cm. Massima Lordosi Lombare: 4-6 cm dal filo a piombo. Massima Lordosi Cervicale: 6-8 cm dal filo a piombo Possiamo anche valutare con il filo a piombo deviazioni della colonna sul piano frontale (scoliosi) La Valutazione Posturale È possibile usare anche sistemi tecnologici: Ricostruzione 3D della colonna vertebrale Valutazione dello sbilanciamento frontale o posteriore con pedane di forza. Ecc. POSTURALE I° LIVELLO GIORNO 2 POSTURALE I° LIVELLO Valutazione Posturale e Rachide La Valutazione Posturale I principali problemi legati alla colonna vertebrale sono chiamati: Paramorfismi e Dismorfismi Paramorfismi: non sono presenti alterazioni morfologico-strutturali dell'apparato scheletrico e quindi son atteggiamenti posturali reversibili Dismorfismi: alterazioni permanenti delle strutture ossee e legamentose del rachide. Iperlordosi Problematica del rachide Cervicale e Lombare. Ipercifosi Problematica del rachide Toracico o Dorsale Malattia di Scheuermann (o dorso curvo giovanile) Dorso curvo idiopatico Sindrome di Scheuermann (o cifosi idiopatica giovanile) Malattia a probabile origine genetica, che causa l’osteocondrosi dissecante vertebrale dorsale o dorso curvo giovanile, ovvero una forte cifosi-scoliosi con iperlordosi lombare di compensazione. Aspetto clinico: Dorso curvo rigido, con apice moderatamente angolare Retrazione dei muscoli ischiocrurali Dolori riferito nel 50% dei casi L’evoluzione può essere mascherata da un importante sovrappeso frequentemente presente, che costituisce un aggravante biomeccanica Dorso Curvo Idiopatico Non si rileva cuneizzazione vertebrale Può presentare un’evoluzione durante l’accrescimento, ma difficilmente si arriva a deformità eccessive Trattamento del dorso curvo Ginnastica posturale Nelle deformità con evidente rigidità: corsetto correttivo Per i casi più gravi: apparecchi gessati con spinte correttive dirette in senso postero-anteriore. Rettilineizzazione del rachide Può colpire ogni livello del rachide, cervicale, dorsale e lombare. Scoliosi Può colpire a livello cervicale (poco frequente) ma principalmente a livello dorsale e lombare Solitamente non troviamo curve scoliotiche isolate ma accompagnate da almeno una curva di compenso. Bending Test Flettere anteriormente il busto Capo chino Braccia rilassate Arti inferiori estesi Scoliosi Idiopatica (eziogenesi sconosciuta) È la tipologia più frequente e può essere: Infantile (0-7 anni): poco frequente ma di difficile risoluzione Giovanile (7-10 anni) Adolescenziale (> 10 anni). Scoliosi Congenita Può essere causata da lesioni del: I motoneurone (corteccia cerebrale) II motoneurone (tronco encefalico e midollo spinale) Eziopatogenesi La maggior parte delle scoliosi (circa il 90%) che giungono ad osservazione sono di origine idiopatica un altro 5% circa sono di origine congenita e il 5% restante da altre cause. Evoluzioni della Malattia Il peggioramento della scoliosi è massimo quando la velocità di accrescimento aumenta durante il periodo dello sviluppo puberale. Prima si presenta, più peggiora. Ultimato l’accrescimento, l’evoluzione delle curve tende ad arrestarsi, anche se non completamente. Angolo di Cobb L'angolo di Cobb è un metodo di misurazione delle curvature anomale della schiena. Si calcola tracciando due rette su una radiografia antero-posteriore della colonna ed è l'angolo compreso fra la perpendicolare al piatto superiore del limite della vertebra inclinata superiore e la perpendicolare al piatto inferiore dell'ultima vertebra inclinata inferiore. La gravità della curva viene espressa in termini di angolo di Cobb. Scoliosi lieve 10-20° Cobb Scoliosi moderata 20-40° Cobb Scoliosi grave oltre i 40° Cobb La scoliosi: Come Intervenire Trattamento Conservativo Trattamento Chirurgico Trattamento Conservativo (80% di Successo) Chinesiterapia Stimolazioni elettriche dei muscoli del tronco Busti amovibili Trattamenti con corsetti gessati. Riabilitazione Funzionale1 Quali sono gli esercizi più adatti per le problematiche della colonna e per gli altri infortuni? Le patologie e i traumi che colpiscono il rachide e gli altri distretti corporei possono tenerci lontani dallo sport o dalle attività di tutti i giorni. Riabilitazione Scopri gli esercizi che possono aiutare ad eliminare le problematiche più comuni Funzionale 1 Utilizza il Codice promo di 150€ entro il termine del corso per approfondire le tue conoscenze e ottenere nuove certificazioni! 10:00 COME SI DIVENTA TRAINER ABILITATO? ABILITAZIONE NAZIONALE ABILITAZIONE EUROPEA Lavora nelle Strutture Sportive Lavora anche con Clienti Privati Percorso di studi in 4 moduli con monte ore di 70h Percorso di studi in 5 Moduli, con monte ore di E’ conforme ai requisiti per registrazione al RASD per 80h. ottenere i compensi Conformità agli standard EQF (European Quality E’ conforme al al protocollo SNAQ CONI (legge Framework) previsti per legge per essere 01/07/2023). Di conseguenza, abilita a lavorare in tutte abilitato come trainer autonomo e ottenere strutture sportive, indipendentemente dall’EPS di l’assicurazione RCT obbligatoria (legge 152 del affiliazione della struttura. Senza il titolo con conformità 1/07/2008). SNAQ infatti, il trainer può lavorare solo nei centri affiliati Per questo riconoscimento è obbligatorio anche ad una specifica EPS. un tirocinio di minimo 160h in strutture Non è al momento obbligatorio un Tirocinio. riconosciute. SPAZIO ALLE VOSTRE DOMANDE SULLE ABILITAZIONI! PAUSA MATTUTINA POSTURALE I° LIVELLO ALTRE PATOLOGIE DEL RACHIDE Altre patologie del Rachide Spondilolisi Spondilolistesi Ernia e protrusioni del disco intervertebrale Osteoporosi Artrosi Spondilolisi Malformazione vertebrale che consiste nell'interruzione dell'istmo (parte posteriore dell'arco delle vertebre lombari) compresa tra le apofisi articolari superiori e inferiori. Nella maggior parte dei casi si presenta nella parte più bassa della vertebra lombare (L5), ma si può presentare anche in altre vertebre, come nella vertebra toracica. La Spondilolisi Colpisce 5-7% dei soggetti. Principalmente Uomini ma anche donne. Più frequentemente tra i 30 e i 45 anni. L5 (80%) ed L4 (15%) le zone più colpite Escludendo rari casi, è una malformazione legata alla crescita dell’istmo, regolata da fattori genetici. Spondilolistesi La spondilolistesi è lo spostamento in avanti di una vertebra rispetto alla vertebra sottostante. Cosa Fare: Cosa non Fare: Eziopatogenesi Lo scivolamento è progressivo, e svolge il suo iter tra infanzia e pubertà stabilizzandosi tra i 20 e i 25 anni. Dopo questa età lo scivolamento è raramente spontaneo. Nella maggior parte dei casi lo scivolamento dipende dalla Spondilolisi. Concorrono iperlassità o estrema motilità della vertebra Olistesica (con Spondilolisi) Qual è la differenza tra spondilolisi e spondilolistesi? 1. Spondilolisi: Rottura istmo vertebrale, Spondilolistesi: scivolamento di una vertebra sull’altra. 2. Sono la stessa cosa 3. Spondilolisi: scivolamento di una vertebra sull’altra. Spondilolistesi: Rottura istmo vertebrale, 4. Nessuna delle precedenti POSTURALE I° LIVELLO DISCOPATIE Discopatie Si parla di discopatia in presenza di un’alterazione dello spessore o della posizione dei dischi intervertebrali. Disco Intervertebrale È una struttura che sostiene i corpi vertebrali e assicura la continuità della parte anteriore del rachide. Normalmente i dischi rappresentano 1/4 dell’altezza della colonna vertebrale. Protrusione È la discopatia più comune e si caratterizza per una fuoriuscita del disco dal suo spazio naturale e l’invasione di quello circostante, fino al contatto con le vicine radici nervose. Questo fenomeno può verificarsi quando il disco perde spessore o va incontro a disidratazione. Protrusione In fase acuta per accelerare il recupero ed evitare ricadute la ginnastica posturale e le attività di allungamento sono i migliori alleati Ernia Discale Si ha una vera e propria espulsione del materiale discale dall’anello fibroso. Il nucleo polposo, data la sua posizione periferica, tende a erniarsi posteriormente. Rara è l’ernia anteriore. Ernia Discale La sua incidenza è maggiore tra i 30 e i 50 anni (perdita di elasticità e contenuto idrico del nucleo polposo e dell’anello fibroso). Le ernie in età giovanile sono causate da un fattore traumatico o malformativo o da sovraccarico funzionale Ernia Contenuta Il disco presenta una sporgenza circoscritta nel canale vertebrale; l'anulus fibroso è rotto ma l'ernia è contenuta dal legamento longitudinale posteriore. Ernia Protrusa Spostamento parziale del nucleo nel canale spinale. In questo caso sia l'anulus che il legamento longitudinale posteriore sono lesionati ed il nucleo polposo, che resta comunque legato al centro del disco, prende direttamente contatto con le strutture nervose. Ernia Espulsa o Migrata Il nucleo polposo perde contatto con il sito anatomico originario. In questo caso il contenuto dell'anulus si trova interamente all'interno del canale spinale. Ernia Espulsa o Migrata Si classificano ulteriormente le ernie migrate in base alla sede e direzione della migrazione: - Craniale (verso l'alto) - Caudale (verso il basso) - Posteriore (o retrodurale) - Intradurale (all'interno della dura madre in diretto contatto con il midollo spinale). Livelli di Degenerazione Sintomatologia Neuromeri – Dermatomeri Ogni tratto del Midollo Spinale si compone di diversi segmenti, detti Neuromeri che corrispondono a diverse zone di innervazione specifiche. Sintomatologia Ernia Cervicale Sintomatologia Ernia Lombare Quali tipologie di ernie ci sono? 1. Espulsa e Migrata 2. Protrusa, Contenuta, Migrata 3. Contenuta e Migrata 4. Protrusa e Migrata Distribuzione del peso sui piedi Il piede è una struttura atta ad assorbire e ridistribuire le forze. La struttura del piede è composta da 26 ossa, 33 articolazioni e più di 100 unità tra muscoli, tendili e legamenti. Distribuzione del peso sui piedi Il peso del corpo è normalmente distribuito su tre punti d’appoggio: ▪ sul metatarso del primo dito (alluce) ▪ sul metatarso del quinto dito (mellino) ▪ ▪ sui due lati del calcagno. Distribuzione del peso sui piedi Se il peso non è distribuito correttamente si possono avere diversi problemi di postura plantare. Pronazione Supinazione Distribuzione del peso sui piedi durante l’attività Distribuzione del peso sulle ginocchia Uno dei più comuni problemi di allineamento è legato alle ginocchia: Ginocchio Varo Ginocchio valgo POSTURALE 2 Come effettuare una valutazione posturale sui tre piani dello spazio? Che cos’è un trigger point? Una valutazione posturale globale è fondamentale per avere un quadro completo della situazione del soggetto. Quando, durante determinati test o esercizi, viene avvertito dolore entra in gioco il trigger point. Posturale 2 Che cosa dobbiamo sapere a riguardo per effettuare esercizi di ginnastica posturale mirati? Utilizza il Codice promo di 150€ entro il termine del corso per approfondire le tue conoscenze e ottenere nuove certificazioni! 13:00 Accademia Italiana Fitness facilita la tua formazione! Rateizza il tuo Percorso di Formazione Facile – Veloce – Riservato Blocca oggi il prezzo, e ottieni la migliore scontistica in Italia Approfitta dell’Offerta e della Rateizzazione per: Il Percorso di Abilitazione nelle Strutture (Certificazione Nazionale) oppure Il Percorso di Abilitazione rivolto a Clienti privati (Certificazione Europea) 13:00 COME FUNZIONA LA RATEIZZAZIONE 1. Seleziona il Percorso formativo dal sito e scegli il metodo di pagamento direttamente dal form d’iscrizione. 2. Sarai contattato dal tuo assistente personale per scegliere la sessione. 3. Una volta fissate le date, riceverai un link per decidere in quante rate suddividere il pagamento. 4. Inizi a pagare solo 45 giorni prima della sessione che hai scelto! Fai un investimento sicuro: Ripaga il tuo investimento in formazione con i tuoi primi guadagni da professionista nel settore sportivo! Il settore è in crescita (+22,8% nel 2022): non perdere l’occasione di trasformare la tua passione in una carriera redditizia Grazie all’eccellenza della formazione offerta e alla possibilità di accedere a un percorso professionale di alta qualità a un costo accessibile, Accademia Italiana Fitness ha stretto una partnership esclusiva con FitnessWork per facilitare l’inserimento lavorativo dei suoi studenti dopo il diploma. 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Il nostro obiettivo è formare professionisti competenti e qualificati che facciano davvero la differenza sul campo! Cosa NON facciamo: - Non promuoviamo chiunque. La nostra migliore pubblicità è il successo dei nostri Trainer, non solo un diploma da esibire - Non offriamo corsi senza un reale percorso di abilitazione, perché la competenza e la qualità sono fondamentali 13:00 Cosa facciamo e garantiamo: - Opportunità lavorative garantite con FitnessWork, senza colloqui preliminari, entro 30 minuti dal tuo domicilio - Le certificazioni più complete e riconosciute in Italia, per un futuro professionale solido 13:00 Perché scegliere Accademia Italiana Fitness per proseguire la tua formazione? 1. Sicurezza lavorativa: garantiamo un ingresso diretto nel mondo del lavoro. 2. Percorsi sempre all’avanguardia: investiamo centinaia di migliaia di euro ogni anno in ricerca e sviluppo per offrire programmi innovativi e aggiornati. 3. 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Altri fattori sono imputabili a infiammazioni muscolari proprie del muscolo piriforme, problematiche posturali come la dismetria degli arti, rotazione del bacino, problematiche al sacro, e a distanza come le pronazioni del piede durante la deambulazione (piede piatto). Sindrome del Piriforme - Sintomatologia Il soggetto affetto da tale sindrome accusa dolore al centro del gluteo, leggermente più spostato in alto e verso l’interno. Dolore simile alla sciatalgia classica, generalmente provocata da una protrusione discale o un’ernia discale. Il dolore al gluteo può irradiarsi in area lombare (quindi più in alto), oppure irradiarsi lateralmente alla coscia, posteriormente in zona crurale, fino ad arrivare sul versante laterale della gamba. Sindrome della Spalla Congelata Forte dolore e rigidità progressiva fino al blocco della spalla, che non riesce più a compiere movimenti (sia attivi che passivi), soprattutto quelli detti di abduzione, di intrarotazione e di extrarotazione. Sindrome della Spalla Congelata Problema della capsula articolare che si irrigidisce sempre più e si contrae, portando una perdita progressiva della mobilità della spalla. Le cause della capsulite adesiva non sono ancora del tutto chiare. In alcuni casi potrebbe essere legata a traumi pregressi, in altri a cause psicosomatiche. Solitamente insorge tra i 40 e i 60 anni e che sono le donne a essere maggiormente colpite. Dall’insorgere dell’infiammazione allo scongelamento della spalla possono passare anche due anni, soprattutto se non si ricorre ad alcun trattamento. La Fascite Plantare Infiammazione della fascia muscolare che riveste la pianta del piede e si manifesta con un intenso dolore al tallone. Molto spesso è associata alla sindrome della spina calcaneare. È particolarmente frequente tra gli sportivi, tanto che l’80% di quelli che accusano dolore al tallone ne sono affetti. La Fascite Plantare Legamento, detto arcuato: unisce la zona plantare interna del calcagno con la base delle dita. Il legamento arcuato ha il compito di trasmettere al piede il peso corporeo. Quando si infiamma insorge la fascite plantare La Fascite Plantare - Possibili Cause: Piedi Piatti Scarpe Inadeguate Sovrappeso o obesità Allenamenti Inadeguati Debolezza polpaccio, Peroneo, Tibiale Posteriore ed Estensori delle Dita e del Piede. Un’altra causa della fascite plantare è il piede cavo: questo fenomeno infatti comporta una eccessiva tensione della fascia plantare, soprattutto se associato a obesità o diabete. La Fascite Plantare - Possibili Cause: Anche l’accorciamento della catena posteriore e principalmente dei muscoli del polpaccio e della fascia plantare sono una causa di fascite plantare. Questo fenomeno accentua il dolore percepito dal paziente. In alcuni casi, a questa tensione dell’arco plantare, si associa una borsite a livello del calcagno. La Fascite Plantare Il dolore è provocato dai continui microtraumi a carico della fascia plantare. Il sintomo principale è il dolore al tallone, ma talvolta si estende a tutta la pianta del piede. In una fase iniziale, la fascite plantare provoca dolore al legamento arcuato a livello calcaneare; successivamente il dolore si sposta verso l'avampiede, coinvolgendo tutta la pianta del piede, risparmiando solo la punta delle dita. Spina Calcaneare Spina o sperone calcaneare e fascite plantare sono tra i disturbi più comuni che coinvolgono la parte inferiore del Piede. La Spina Calcaneare è una sporgenza ossea che si trova nella zona di inserzione della fascia plantare. Questa calcificazione non è sempre sintomatica e/o dolorosa, quindi spia di una patologia. Possibili Cause: Deficit di irrorazione Contrattura della fascia plantare Deambulazione scorretta Calzature non adeguate. Piede cavo. Cause Reumatiche Artrite ed Artrosi Artrite Qualsiasi condizione infiammatoria che coinvolge una o più articolazioni soprattutto a carico della membrana sinoviale Osteoartrite (Artrosi) Fenomeni di natura degenerativa a carico principalmente della cartilagine articolare Tipica dell’età avanzata Ginocchia, anche e colonna vertebrale le zone più colpite Artrite Reumatoide Malattia Autoimmune. Predisposizione genetica. Aggredisce Membrana sinoviale Fase iniziale: colpisce Mani e Piedi Fase avanzata: Polsi, Ginocchia, Caviglie, Anca, Spalla Spondilite Anchilosante Fusione degli elementi articolari della colonna vertebrale, pregiudicando il movimento. Origini non chiare Stadi avanzati: Uveite, Modifica della morfologia di cuore e aorta. Spondilosi Cervicale Condizione degenerativa del rachide cervicale Deformazione progressiva dei corpi vertebrali e dischi intervertebrali. Particolarmente diffusa >60 anni Coxartrosi (Anca) Mono o bilaterale Colpisce più frequentemente le donne in menopausa Oltre ai fattori di rischio indicati per l’artrosi in generale, per la coxartrosi sono da considerare: displasia e sublussazione congenita dell’anca distrofie e displasie acquisite dall’infanzia. Gonartrosi (Ginocchio) È sicuramente una delle più frequenti (60% delle forme artrosiche) Fattori eziologici generali: Obesità (sono colpiti soggetti in sovrappeso) Sesso (più frequente nelle donne) Età (menopausa) Artrite Gottosa L'artrite gottosa è una malattia caratterizzata da una disfunzione metabolica, che provoca una deposizione di cristalli di acido urico nelle articolazioni. Ciò si traduce in un attacco infiammatorio articolare acuto, ricorrente o cronico (artrite) Epidemiologia Artrosi Segni radiologici di artrosi sono evidenziati in più dell’80% dei soggetti tra i 50 e i 65 anni (20% nelle donne, 15% negli uomini). L’invecchiamento di per se non è sinonimo di malattia artrosica. Dolori e Sintomi Dolore meccanico durante il movimento e il carico (recede col riposo). Rigidità di pochi minuti (5-10), associata a limitazione funzionale progressiva (fasi avanzate) Tumefazione dura (osteofiti) e tumefazione molle (versamento articolare), fattori che alla clinica sono ben identificabili poiché generano deformità, insieme a crepitii e scrosci articolari. Gli Osteofiti Piccole proiezioni ossee, simili il più delle volte a una spina di rosa, a un becco o a un artiglio, che si sviluppano lungo i margini articolari di ossa sottoposte a processi erosivi e irritativi dal carattere cronico. Sedi più frequenti Anca (Coxartrosi) Ginocchio (Gonartrosi) 1° metacarpo (Rizoartrosi) Colonna vertebrale (Spondiloartrosi) Trattamento Medico Fans e analgesici, Acido ialuronico intrarticolare Condroprotettori Steroidi intra-articolari PRP. Osteoporosi Condizione patologica in cui lo scheletro è soggetto a perdita di massa ossea e resistenza causata da fattori nutrizionali, metabolici o patologici. Maggiore rischio di fratture patologiche, in seguito alla diminuzione di densità ossea e alle modificazioni della micro-architettura delle ossa. OSTEOPOROSI Osteoporosi Post-Climaterica Il Climaterio rappresenta il periodo in cui si esaurisce l'attività dell’ovaio Si manifesta subito prima della menopausa Caratteri clinici e radiografici sovrapponibili a quelli dell’osteoporosi Insorge più precocemente della senile La forma post-climaterica trae beneficio della terapia ormonale Osteoporosi Idiopatica Giovanile E’ chiamata anche osteogenesi imperfetta o malattia di Löbstein Abnorme fragilità ossea con rischio di fratture multiple (deformità scheletriche per fratture mal consolidate) Colore blu delle sclere e sordità Osteoporosi idiopatica del giovane adulto Rara Eziologia sconosciuta Sono presenti fratture vertebrali per cui può essere considerata una variante di quella giovanile nella quale però, per l’aggravarsi progressivo dell’osteoporosi persiste il rischio di frattura anche nell’età adulta Come ti stai trovando? Utilizza il canale Google e lascia il tuo Feedback su: La formazione a livello Tecnico, sugli argomenti trattati La preparazione professionale del tuo Docente PAUSA POMERIDIANA ESAME FINALE 291 POSTURALE I° LIVELLO GIORNO 3 POSTURALE I° LIVELLO I TRIGGER POINT Trigger Point «Area localizzata estremamente irritabile e dolorosa in un nodulo in un fascio teso di tessuto muscolare» Spesso i punti diventano asintomatici se compressi o sottoposti a stretching. I trigger Point possono manifestarsi in assenza di altre condizioni mediche oppure essere causate da altre co-morbilità. I trigger point sono principalmente considerati un sintomo ‘Periferico’ e non ‘Centrale’. Il fatto che compressione e stretching agiscano in acuto sulla riduzione del dolore supporta questa tesa. Ulteriori studi sono però necessari per chiarire le evidenze legate ai trigger point. Trigger Point - Caratteristiche Il dolore spesso peculiare è presente in un certo momento. Un nodulo è racchiuso all’interno di in una banda tesa in un muscolo. La pressione riproduce i sintomi dolorosi, irradiati con una distribuzione specifica e riproducibile. Il dolore non può essere spiegato da segni rilevati all’esame neurologico. I pazienti che hanno trigger points spesso riferiscono un dolore persistente che si traduce in una diminuzione della gamma di movimento di quel muscolo dovuti a ‘contrazione’ patologica. I muscoli più comuni colpiti sono nella zona della testa e del collo, che può portare allo sviluppo di altri sintomi come mal di testa, dolore alla mandibola, ronzio nell’orecchio e dolore agli occhi. I Diversi Tipi di Trigger Points Primari (o centrali): i più classici, situati al centro del ventre muscolare e in genere sono quelli che i pazienti riconoscono e riportano più facilmente. Secondari (o satelliti): si creano nei muscoli intorno a quello primario. I Diversi Tipi di Trigger Points I TP nei punti di attacco sono quelli presenti nei punti tendinei I TP diffusi interessano un’intera parte del corpo e sono correlati a deformità posturali come la scoliosi o l’iperlordosi. I Diversi Tipi di Trigger Points I TP attivi, primari o secondari evocano dolori riferiti e risultano dolenti alla palpazione. I TP latenti (o inattivi) infine non danno dolore riferito e non sono dolenti, ma provocano rigidità muscolare e possono riattivarsi in seguito a stimolazioni. Trigger Points - Cause Un infortunio recente o lontano nel tempo Mancanza di esercizio Postura scorretta per lunghi periodi di tempo Carenze vitaminiche Disturbi del sonno Attività lavorative o ricreative che causano stress ripetuti Tecnica di Compressione Massaggio Sportivo Applicare la pressione per 6 s circa Se il dolore si riduce, mantenere la pressione fino a totale dispersione o ammorbidimento del TP. Se il dolore rimane lo stesso, o peggiora, staccarsi per 15 s e riprovare. Ripetere 3 volte se necessario. se il TP non si disattiva dopo la terza ripetizione, potrebbe essere un’’secondario’’ o ‘’satellite’’. I trattamenti più efficaci sembrano essere: - Applicazione Caldo e Freddo - Esercizi di Stretching - Compressioni ed Allungamenti - Iniezioni Localizzate - Trattamento con Ultrasuoni TERZA ETÀ Quali sono i principi di un programma posturale per la terza età? Adattare l’attività è sempre più importante per permettere la migliore vita quotidiana del soggetto. Questo vale a maggior ragione per la terza età, dove i Postura e terza problemi osteo-muscolari sono preponderanti. Come impostare un programma di ginnastica posturale età specifico? Utilizza il Codice promo di 150€ entro il termine del corso per approfondire le tue conoscenze e ottenere nuove certificazioni! POSTURALE I° LIVELLO GLI ESERCIZI ESERCIZI DI GINNASTICA POSTURALE -POSIZIONE SUPINA Posizione supina. Flettere lentamente e totalmente un arto inferiore e con l’ausilio delle mani portarlo al petto, dalla posizione raggiunta fare una respirazione completa. Effettuare alternativamente dieci flessioni dell’arto destro e di quello sinistro. ESERCIZI DI GINNASTICA POSTURALE -POSIZIONE SUPINA Flettere un ginocchio con l’aiuto della mano controlaterale. Portare lentamente l’arto inferiore piegato dalla parte opposta mantenendo l’appoggio delle spalle al suolo. Effettuare cinque o sei rotazioni in entrambi i lati. ESERCIZI DI GINNASTICA POSTURALE- POSIZIONE SUPINA Inizia il movimento già con il bacino in retroversione a terra, così da non curvare la schiena quando sei giù. Effettua una inspirazione in modo da attivare anche i muscoli del core, stabilizzando la colonna vertebrale durante tutta l’esecuzione. Da questo settaggio, spingi con i talloni, solleva i glutei mantenendo la contrazione con un movimento controllato considerato in un’unica sequenza Effettua una espirazione e scendi lentamente abbassando i glutei e arriva rasente al pavimento senza toccarlo. Da questo punto, sali nuovamente, mantenendo i glutei contratti e ripeti il movimento precedente ESERCIZI DI GINNASTICA POSTURALE-POSIZIONE SUPINA Mantieni una gamba completamente distesa. Porta l'altra gamba dritta e mantieni il piede a punta. Mantieni la posizione, conta lentamente fino a 5, quindi abbassa la gamba. Ripeti 5 volte con ciascuna gamba ESERCIZI DI GINNASTICA POSTURALE -POSIZIONE SUPINA Concentrati sulla porzione lombare mantenendo la a contato con il tappettino Portare le anche in flessione mantenendo le ginocchia flesse a 90 gradi Flettere entrambe le braccia per far si di avere le braccia perpendicolari al suolo Da questa posizione portare un braccio indietro In contemporanea portare verso il pavimento, ossia estendere l’arto inferiore contro laterale Mantenere la posizione di massima tensione per un paio di secondi e poi tornare nella posizione di partenza e ripetere con i d

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