Lettering - PDF

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This document provides an overview of lettering and typography, including information about character anatomy and different composition techniques like justification, “flag” and “lapidary” and more.

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Lettering Anatomia del carattere, Il rigo tipografico Anatomia dei caratteri Le lettere minuscole che vanno verso l’alto (es. b, d, f, h): sono le lettere che chiamiamo con tratti ascendenti; al contrario le lettere (es. g, p, q): queste lettere sono dette con tratti discendenti. Le lettere minusco...

Lettering Anatomia del carattere, Il rigo tipografico Anatomia dei caratteri Le lettere minuscole che vanno verso l’alto (es. b, d, f, h): sono le lettere che chiamiamo con tratti ascendenti; al contrario le lettere (es. g, p, q): queste lettere sono dette con tratti discendenti. Le lettere minuscole che non si discostano da un andamento “mediano”, collocandosi al centro di un’immaginaria griglia (es. a, c, e, x): queste lettere seguono l’andamento dell’occhio medio del carattere. Composizione dei caratteri Leggibilità e composizione I caratteri non nascono per vivere isolati ma per essere accostati gli uni agli altri. Sulla leggibilità o confort di lettura influiscono questi parametri: 1. avvicinamento delle lettere - la giusta distanza dei segni all’interno di ogni parola. Tale distanza teoricamente varia per ogni corpo di composizione. In un corpo grande le lettere sono più ravvicinate e compatte, in un corpo piccolo devono essere più distaccate. 2. La giusta spaziatura fra le parole - se le parole sono troppo distaccate si crea una serie di piccoli barriere alla percezione; se lo spazio è insufficiente si rallenta l’identificazione dei vocaboli e dei significati. 3. La giustezza o lunghezza delle linee di composizione. 4. La giusta interlinea. Dinamica orizzontale: avvicinamento e spaziatura Lo spazio orizzontale tra i caratteri viene misurato con un valore relativo: em o quadrato. Un em rappresenta uno spazio orizzontale: Per un carattere in corpo 10 un em è pari a 10 punti; per il corpo 48, è pari a 48 punti. Questo sistema si usa per definire: - La spaziatura: spazio fra le parole; - La crenatura (kerning), è lo spazio tra una lettera e l’altra. Dinamica orizzontale: la giustezza La giustezza è la lunghezza della riga di testo più ampia. Una giustezza “giusta” è quella che non scoraggia il lettore, non costringendolo a una riga troppo lunga e faticosa o a una riga troppo breve. La giustezza “giusta” si stabilisce in base a diversi fattori, tra cui: - tipologia del carattere con cui è composto il testo; - corpo del carattere; - interlinea; - allineamento del testo; - numero di colonne di cui si compone la pagina. In una pagina di libro convenzionale la giustezza comprenderà un numero di caratteri fra 45 e 75. Per “caratteri”- o “battute” - intendiamo anche la punteggiatura e gli spazi fra le parole. La giustezza è da 20 a 40 volte il corpo del testo. Per le pagine a più colonne, il numero medio di caratteri per riga sarà compreso tra i 40 e i 60. Una giustezza troppo breve può causare un affollamento di caratteri, la creazione di spazi eccessivi tra le parole o una frammentazione continua del testo. Al contrario, una giustezza troppo ampia può affaticare la lettura. Dinamica verticale: l’interlinea L’interlinea è la distanza tra una riga di testo e la riga successiva, si misura in punti dalla linea di base di una riga di testo alla linea di base della riga di testo successiva. L’interlinea “normale” è pari alla misura del corpo usato più il 20% del corpo stesso. Per esempio: corpo 10/12 pt. Un testo breve può essere “sterlineato”, vale a dire un’interlinea negativa, pari o inferiore al corpo del carattere, a condizione che le aste ascendenti , le eventuali maiuscole accentate e le aste discendenti non si tocchino. Dinamica laterale: allineamento del testo Giustificato (Composizione a blocco): giustezza fissa: spaziatura variabile, sillabato. Testo che presenta margini paralleli a sinistra e a destra. E’ una composizione adatta a testi abbastanza lunghi o molto lunghi. La giustificazione offre due punti di riferimento stabili (uno di partenza e uno di arrivo) all’occhio del lettore che viene in questa maniera abituato a un ritmo costante. A Bandiera: giustezza variabile: spaziatura fissa, non sillabato. E’ una composizione che presenta un margine uniforme da un lato (allineato) e ,dall’altro, un margine variabile da riga a riga. Oltre alle difficoltà della giustezza variabile anche quella della sillabazione obbliga il lettore a “ricomporre” mentalmente le parole sillabate. Può essere: A Bandiera a sinistra: immaginando l’asta della bandiera a sinistra e le frange a destra. Per i testi sia corti, sia abbastanza lunghi. La bandiera a sinistra, può essere opportuna in una pagine a più colonne di testo, e può valorizzare l’uso di molti caratteri lineari perché ne spezza la monotonia. A Bandiera a destra: immaginando in questo caso l’asta della bandiera a destra e le frange a sinistra. La bandiera a destra deve essere utilizzata solo nel caso di testi brevi. Epigrafe o Lapidaria: giustezza variabile: spaziatura fissa, non sillabata. E’ la composizione del testo secondo un asse centrale. E’ adatta a testi brevi a causa del variare continuo sia del punto di partenza sia del punto di arrivo nella lettura delle righe.

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