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semiotics communication signs linguistics

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This document provides a foundational overview of semiotics, focusing on the organization of signs to create meaning. It also touches upon other related concepts such as advertising campaigns, communication strategies, and the various ways to convey content. It also presents examples demonstrating different ways to communicate the same content and how the choice of media impacts the outcome

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LE BASI La semiotica è qualsiasi forma organizzata di segni prodotti per generare un signi cato es. lm, quadro o poster. Qualsiasi cosa con cui entri in contatto che sia fatto da un’insieme di segni prodotti da almeno un’autore per almeno un lettore (posso essere anche la stessa...

LE BASI La semiotica è qualsiasi forma organizzata di segni prodotti per generare un signi cato es. lm, quadro o poster. Qualsiasi cosa con cui entri in contatto che sia fatto da un’insieme di segni prodotti da almeno un’autore per almeno un lettore (posso essere anche la stessa persona) Umberto Eco è il padre della semiotica italiana. Rolandans Barthes è un grande semiotico francese che ha scritto un libro sui sistemi della moda CAMPAGNA ADVERTISING (ADV): concent pubblicitario che solitamente si rami ca in più episodi. Può durare un’anno o comunque un lungo periodo. Va ad unire determinanti concetti che sono similari (es. concent ecosostenibilità) La comunicazione è CREATIVITÀ (colpo di genio) + EFFICACIA (produrre risultati) Le parole sono azioni e producono atti. De nizione di COSE REALI: produrre una modi ca nello stato delle cose esistente (producono un cambiamento nello stato delle cose) I cambiamenti fondamentali nella vita sono stati IMMATERIALI, tramite parole non tramite cose ad eccezione di casi particolari. Le parole hanno dei signi cati che modi cano la nostra esistenza Le abitudini, qualora vengano apprese, sono fortemente limitanti e possono produrre un depotenziamento delle nostre capacità. Se riusciamo ad uscire da questa gabbia delle abitudini limitanti che la nostra cultura ci vuole far credere sia giusto, allora riusciamo ad essere creativi. Una persona convinta che le parole non producano conseguenza ritiene che sia la stessa cosa scrivere un copywriter (attività di scrittura pubblicitario come i payo ) o un’altro all’interno della campagna pubblicitaria Un video che è una forma espressiva ha come tutti (libri, quadri, post, sito web) un’aspetto di contenuto (quello che dico) e di forma/espressione (come lo dico) Posso esprimere un medesimo contenuto (sostenibilità, innovazione) tramite forma diverse (video, canzone, dipinto, fotogra a) Come è meglio esprimere un contenuto? Es. Se voglio vendere delle giacche sono possibili tanti strumenti (scrivere un articolo), solo che alcuni sono migliori di altri (fare un video) Se voglio che i clienti comprino il mio prodotto devo educare i consumatori perché non si vendono da soli. Per educarli devo investire tempo, energia e denaro per continuare a generare il mercato, creare dei desideri ai bisogni Più segni riusciamo ad individuare più possiamo capire il signi cato di quello che stiamo guardando La comunicazione viene trasmetta dalla PROSSEMICA (gestualità e lo spazio di vicinanza e lontananza che le persone intrattengono tra di loro) e CINESICA (movimento dei corpi, come si muovono es. se in una scena corrono solo ti trasmetterà ansia) Non esiste un solo linguaggio (verbale, visivo, corporeo, movimento, cromatico,..), ne esistono tanti quanti sono i codici dei segni La semiotica si occupa dei segni che trasmettono dei signi cati che dobbiamo scoprire fi fi fi fi fi fi ff fi fi fi fi IL SEGNO Elemento minimo del linguaggio. È qualcosa di psicologico, non esiste segno senza uomo (qualcuno che lo capisca) Il segno è qualcosa che sta al posto di qualcos’altro. Es. Il semaforo sta al posto del codice della strada scritto Il logo è un segno, il sito web è un insieme di segni, l’insegna dell’azienda non è l’azienda ma ne è il segno (rende presente qualcosa che non lo è). Il segno per eccellenza è il logo perché attraverso di esso accogliamo la presenza dei suoi valori. Es. Il segno del carrello sui siti web è il segno che è un market e quindi si possono compiere degli acquisti. Il segno è il più grande strumento che l’uomo abbia per COSTRUIRE SENSO, vuol dire a partire da una serie di dati iniziali riesco a tirare fuori qualcosa che non è presente ma è come se lo fosse es. creatività per fare qualcosa di nuovo Il segno riesce a rappresentare qualcosa in più ed è formato da 2 parti: - SIGNIFICANTE: é l’insieme delle lettere che formano una parola. È l’aspetto materiale di un segno, è l’immagine sonora (insieme delle lettere che forma la parola) - SIGNIFICATO: è l’immagine mentale che viene in mente quando sento quella parola. È l’aspetto immateriale del segno. Il signi cato ha due caratteristiche: - DENOTAZIONE: è il primo elemento del signi cato, quello più immediato e tecnico, quello che condividiamo (es. de nizione che si trova nel vocabolario) - CONNOTAZIONE: è un signi cato ulteriore che si sviluppa nel tempo, a partire dal signi cato primario è che aggiunge dei signi cati derivati e secondari (non tecnici, quindi metaforici) a una data parola. È fondamentale per comunicare. Es. sei furbo come un gatto, cane quindi simbolo di ducia Referenti: riferenti esterni. Sono degli esempi concreti del concetto generale immateriale di quello di cui stiamo parlando (es. albero). Non fanno parte del signi cato I segni si articolano all’interno di un linguaggio (verbale) e ci sono due componenti da considerare: - PAROLE: ciò che un’individuo dice, manifestazione dei segni. Quando qualcuno fa un discorso sta producendo un’insieme di segni che vengono manifestati, detti e compaiono in super cie - LANGUE: insieme delle regole (della grammatica) che la comunità (insieme di tutte le persone che parlano una data lingua) ha acquisito e servono per strutturare delle frasi. Ogni volta che parlo sto utilizzando delle regole che noi tutti condividiamo e questo ci permette di capirci. Se non possedessimo le stesse regole (della lingua italiana) si sentirebbero dei suoni senza capire. È condivisa, non si trova dentro una persona, è la somma delle conoscenze. Una comunità di linguaggio nasce sempre sulla base di ciò che è venuto prima. Si trova le regole, non le crea Arbitrarietà del segno: è una cosa convenzionale, sono delle leggi che non si possono cambiare. fi fi fi fi fi fi fi fi fi MODELLO JAKOBSON È un modello di analisi molto e cace per leggere ed interpretare tutti i fenomeni di natura comunicativa, per spiegare come avvengono gli atti di comunicazione. Viene considerato la base degli studi sulla comunicazione. Esso si origina a partire dall’idea che c’è un MITTENTE che è colui che produce i contenuti comunicativi, quindi c’è un MESSAGGIO prodotto (insieme delle cose che vengono dette) che transita e raggiunge un DESTINATARIO (le persone che ricevono) La comunicazione è relazione, se non esiste un rapporto tra due persone (mittente e destinatario) non può esistere la comunicazione (produrre dei contenuti sulla base dell’ascolto) CANALE: un mezzo sico tramite cui un contenuto parte dal mittente e conclude con il destinatario esempio: aria (dialogo verbale), rete (e-mail), poste (cartolina). Bisogna stabilire prima il canale che si vuole utilizzare per la propria comunicazione. È molto importante perché di erenti canali impongono di erenti relazioni tra mittente e destinatario Codice e contesto sono molto importanti ed aggiuntivi CODICE: è dato dalle regole di un determinato linguaggio che permettono al mittente di esprimersi e al destinatario di comprenderlo CONTESTO: è dato dall’insieme di tutti i possibili riferimenti a cui posso riferirmi rispetto ai miei interlocutori (che comprendano e capisco). In base con chi sto parlando posso fare dei riferimenti FUNZIONI Ognuno dei ruoli precedenti generano delle funzioni. Tutto si colloca nel contesto e usa un codice. Le funzioni servono per interpretare e creare un messaggio e cace. Bisogna considerare l’importanza della relazione tra mittente e destinatario (autore e lettore). Come il brand agisce alle emozioni del pubblico, che stato emotivo genera negli altri, non sempre sono positive e non sempre sono emozioni forti - FUNZIONE EMOTIVA / ESPRESSIVA: Riferito al mittente. La capacità che il mittente ha di produrre delle emozioni/sentimenti attraverso ciò che dice. Oltre a quello che dice ci sono anche le emozioni. Questa capacità è vitale per un buon comunicatore perché le emozioni sono il collante che seduce le persone, le persuade e convince. Sta alla base del compimento delle azioni, le azioni sono guidate dalle emozioni ff fi ffi ffi ff - FUNZIONE FÀTICA: Avere il pieno e totale controllo sullo strumento attraverso cui si vuole veicolare il linguaggio e la comunicazione, esempio “pronto“ al telefono. Si tratta di far sapere al proprio interlocutore che il mezzo utilizzato per stabilire il contatto funziona e che la discussione può essere portata avanti. Riguarda la costruzione di una relazione tra me e gli altri - FUNZIONE REFERENZIALE: Riguarda il contesto, il mondo esterno, ciò che viene raccontato. Insieme di dati descrittivi/oggettivi che vedo sulla scena. Fornisce un riferimento spazio-temporale alla comunicazione che sta avvenendo - FUNZIONE METALINGUISTICA: Riguarda il codice. Insieme di codici presenti all’interno di un testo esempio visivo (espressioni del viso, abbigliamento, come si muovono gli occhi), sonoro. Spiegare le parole con altre parole esempio grammatica, vocabolari - FUNZIONE CONATIVA: Capacità che il linguaggio ha di produrre degli e etti/conseguenze nel destinatario, lo scopo è quello di modi care i comportamenti del mio interlocutore, convincerlo a fare qualcosa. Richiesta implicita o esplicita di fare qualcosa - FUNZIONE POETICA: Rendere bello il contenuto, dire la stessa cosa in maniera diversa. Riguarda il modo in cui è organizzato un messaggio (contenuto). Ad esempio con le gure retoriche che servono ad abbellire il discorso. Serve per riuscire a comunicare in maniera più forte/e cace un determinato numero di valori, emozioni ffi fi ff fi

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