Geografia - Geografia Fisica PDF
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These notes cover fundamental concepts in geography, including place, space, location, spatial diffusion, spatial interaction, and territory. The author discusses the various types of space, such as absolute, relative, and geographic space, and how interactions between these concepts shape our understanding of the world. The interconnectedness between human activities and the natural environment is also a key theme.
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Pensare come un geografo significa connettere tra loro i fatti che si osservano sulla superficie terrestre con un’analisi che comprenda questi concetti fondamentali, basati sulla localizzazione dei fenomeni in termini di: 1. LUOGO località contraddistinta da determinate caratteristiche f...
Pensare come un geografo significa connettere tra loro i fatti che si osservano sulla superficie terrestre con un’analisi che comprenda questi concetti fondamentali, basati sulla localizzazione dei fenomeni in termini di: 1. LUOGO località contraddistinta da determinate caratteristiche fisiche, culturali e sociali. Identificato tramite: ubicazione assoluta: misurata per mezzo delle coordinate geografiche sito: in relazione al contesto fisico circostante e alla posizione geografica (possibili relazioni del luogo con tale contesto) Le loro caratteristiche contribuiscono a capire il loro funzionamento sociale, politico ed economico. I luoghi offrono riferimenti alle identità umane: si parla di senso del luogo per indicare l’attaccamento emozionale che si sviluppano nei confronti di una località Non-luogo: effimeri, spazi di circolazione, di consumo attraverso cui transitano le collettività. Punti della superficie terrestre che non hanno senso identitario (nessun legame sociale o storico). 2. SPAZIO Estensione di superficie terrestre di dimensioni non definite. Tre tipi: spazio assoluto: può essere definito e misurato correttamente - è possibile conoscere i confini, le dimensioni ed il contenuto di una regione formale (introduzione reticolo geografico tolemaico) - ha dominato la geografia fino al XVIII secolo, poi si è dimostrato che lo spazio è una costruzione mentale - esclude le componenti fisiche: superficie in cui prevale la teorizzazione e l’astrazione spazio relativo: in relazione allo spazio-tempo - le proprietà variano a seconda dei contenuti - spazio relazionale: definito dalle interazioni umane mutevole (contingenze); - scambi commerciali, interazioni politiche ed economiche possono influenzare gli spazi relativi (costruzioni sociali); - è anche una rete di interazioni e di fenomeni. spazio geografico: le sue proprietà dipendono dalle relazioni e dalle interazioni tra i soggetti e gli oggetti Ogni geografia è la costruzione mentale di uno spazio relazionale, ma risponde all’esigenza di conoscere la posizione di certi oggetti e soggetti e le relazioni tra loro, scegliendone un numero limitato. Spazio relativo ed assoluto si sovrappongono: percezioni relative dello spazio influenzate dai rapporti di potere 3. POSIZIONE consente di designare un punto sulla superficie terrestre Può essere: - assoluta - relativa (riferimento a reti ecologiche, amministrative, di traffico economico) Dalla localizzazione posso conoscere la distribuzione spaziale, ovvero la disposizione dei fenomeni sulla superficie terrestre. variazione spaziale: cambiamenti nella distribuzione di un fenomeno da un luogo all’altro. correlazione spaziale: uno o due fenomeni che condividono una stessa variazione e/o distribuzione spaziale. 4. DIFFUSIONE SPAZIALE movimento di persone, idee, ecc… che si muovono da un luogo all’altro con tempi e modalità differenti a seconda del fenomeno considerato. Qualsiasi distribuzione spaziale che avviene nel tempo ha un distinto pattern di diffusione. Movimento e tempo sono le due variabili con le quali si legge la diffusione spaziale che può avvenire: per rilocalizzazione: ciò che si diffonde viene meno nel luogo di origine (es. migrazioni); per contagio: quando un fenomeno si diffonde tra persone che vengono in contatto tra loro (es. malattie); per espansione: ciò che si diffonde permane nel luogo di origine ed è: - gerarchica: innovazione che può procedere sia verso l’alto sia verso il basso; - per contatto: andamento regolare in cui si crea il campo di contatto, ovvero più si è lontani più è difficile avere un contatto. per stimolo: quando un’idea contribuisce a generarne una nuova. Il ritmo e la direzione della diffusione spaziale sono influenzate da: barriere assorbenti (arrestano) barriere permeabili (rallentano) Nel tempo i processi diventano ondate di diffusione. 5. INTERAZIONE SPAZIALE Si intende l'insieme delle relazioni che si instaurano reciprocamente tra i diversi gruppi di uomini in luoghi e regioni differenti. E’ influenzata da tre fattori: la complementarietà: quando un luogo o una regione trovano all’esterno una risposta alle proprie esigenze di tipo economico, sociale, ecc… - è frutto della variazione spaziale: legata alle disponibilità di risorse; - include bassi costi di produzione ed economie di scala. la trasferibilità: ○ inversamente proporzionale ai costi per lo spostamento di un bene: più è di valore e non voluminoso, più è facile trasportarlo; ○ influenzato dall’attrito della distanza: può ostacolare gli spostamenti da un luogo all’altro. 2 opportunità alternativa: esistenza di un luogo che a parità di costi di trasferimento da un servizio più vantaggioso ○ Contribuisce a definire i flussi e le relazioni tra i luoghi; ○ importanza dell’accessibilità: -la distanza è il fattore più importante; -aumenta anche con la connettività dei luoghi. L’intensità dell’interazione spaziale, di norma, decresce con la distanza: questo influenza molto la decisione della localizzazione di un’impresa o di un servizio pubblico. E’ massima, invece, nelle aree centrali di una grande città. Compressione spazio-temporale chiamata così da David Harvey; conseguenza della globalizzazione; rende più accessibili e interagenti tra loro luoghi anche distanti. 6. TERRITORIO Porzione definita di spazio organizzata ed utilizzata da una data società. Comprende l’insieme dei luoghi e delle loro relazioni. E’ la struttura spaziale dell’organizzazione dello spazio geografico. Esito di un processo di territorializzazione (varia nel tempo) | prodotto dell’attività umana (soddisfare i bisogni essenziali). Due significati principali: riguarda il rapporto difensivo nei confronti degli altri; spazio che produce ciò che ci occorre. Significati strettamente legati tra di loro: reciprocità che permette l’utilizzo delle risorse territoriali. Territorio visto come la fonte primaria di quanto può soddisfare i nostri bisogni. Nella geografia vengono indagate insieme: non possono esistere attori senza territorio e viceversa. Lo spazio relazionale è fatto di relazioni intersoggettive territorializzate. PAESAGGIO: forma dell’organizzazione territoriale; tutto ciò che agisce sul territorio è la base della forma che il paesaggio assume; il concetto è mutato nel corso del tempo; Von Humbolt sostiene che il paesaggio sia un insieme di componenti sia soggettive che oggettive. La scuola francese lo ritiene l’esito di una lunga sedimentazione ed azioni modellatrici che fa emergere il pays con un’individualità: manifestazioni sensibili degli elementi naturali ed antropici; metodo principale per osservare i rapporti tra uomo e ambiente. Lucio Gambi: correlazione spaziale tra forme visibili, ignorando quelli non visibili: studiare le sue origini; il paesaggio conserva le tracce rimaste impresse nelle varie epoche; Il paesaggio geografico presenta elementi: naturali (geomorfologia, clima, ecc..); antropici: 3 ○ materiali (forme dei campi, infrastrutture, ecc…) ○ immateriali (rapporti di produzione, di mercato, ecc…) Bisogna tenere conto della percezione di quel paesaggio da parte della popolazione. La prospettiva d’indagine della geografia è multiscalare: evidenziare strutture, classificarle, ordinarle in tipologie, interpretarle nel quadro dei processi di antropizzazione dell’ambiente. Ambiente e territorio sono differenti: l’ambiente sono le caratteristiche naturali che circondano gli organismi viventi. L’ambiente è anche artificiale (es. le modificazioni delle azioni umane come il corso di un fiume). La prospettiva d’indagine è sempre multiscalare, per apprezzare meglio l’interferenza tra strutture e reti di relazione attive a scale differenti. SISTEMA Nasce dalla necessità di applicare delle categorie logiche più adeguate a studiare la complessità crescente del reale. Forte insoddisfazione di fronte alla scomposizione analitica dei fenomeni isolati e studiati singolarmente. Il sistema è l’insieme di elementi interagenti entro determinati confini e connessi reciprocamente mediante relazioni che connettono gli elementi secondo una struttura organizzata e stabile, finalizzata ad una funzione. Queste relazioni possono essere: lineari: quando il cambiamento ne produce conseguentemente un altro; in parallelo: la mutazione del cambiamento può avvenire in direzioni parallele; feedback o retroazione: connessione diretta o indiretta di tutti gli elementi coinvolti, parte da uno e si propaga negli altri secondo tempi e modalità che dipendono dalla complessità della struttura. Proprietà comune di tutti i sistemi è il dinamismo, continui processi di mutamento. Gerarchia dei sistemi: La reazione del sistema al mutamento dipende dalla flessibilità della sua struttura; oltre una soglia critica si può verificare una destrutturazione del sistema. Le dinamiche del sistema sono complesse in ragione di: diverso ritmo di mutamento dei singoli elementi; fenomeni di inerzia; flessibilità; fenomeni di isteresi (reazione differita) Classificazione dei sistemi: morfologici: i cambiamenti di livello di una delle componenti provocano cambiamenti paralleli e contingenti degli altri elementi; 4 a cascata: quando il cambiamento diventa input per un altro cambiamento, ad esempio il ciclo dell’acqua; di controllo: dove si ritiene opportuno un intervento di modifica nei due sistemi precedenti. Geografia fisica CAPITALE NATURALE Serve per mettere in evidenza i rapporti tra l’ambiente naturale e le società umane. Comprende i beni e i servizi offerti dalla natura. Composto da quattro elementi: risorse rinnovabili: ○ si rigenerano in tempi ragionevoli, anche con l’aiuto umano; ○ possono incorrere all’esaurimento: - rendimento sostenibile: massima quantità di risorse utilizzabili senza mettere in pericolo la sua capacità di rinnovarsi. risorse non rinnovabili: ○ considerate esaurite quando vengono meno le condizioni per la loro rigenerazione; ○ fisse e soggette ad esaurimento; biodiversità terrestre; servizi resi dagli ecosistemi; Le prime tre sono riserve che la natura mette a disposizione, mentre l’ultima è l’opera attiva dei processi naturali per garantire dei servizi. Le risorse date dalla natura possono essere: di proprietà comune: ○ risorse naturali, attrezzature o strutture condivise da una comunità di utilizzatori chiaramente identificabile; ○ utilizzate e gestite secondo delle leggi o regole; ○ i diritti dei singoli sull’utilizzo delle risorse possono variare all’interno della comunità degli utilizzatori. a libero accesso: beni sui quali nessun individuo ha pretese di esclusività e che sono disponibili per chiunque. DEGRADO AMBIENTALE E’ dovuto all’attività umana e può essere: - diretto (azione diretta sull’ambiente, es. estrazione petrolio); - indiretto (le politiche governative che promuovono le strutture). Il degrado ambientale si ha quando si verificano queste tre condizioni: 5 1. quando una risorsa è sfruttata a ritmi più rapidi della sua rigenerazione; 2. quando le attività umane danneggiano la produttività a lungo termine o la biodiversità; 3. quando le concentrazioni di inquinanti superano il livello massimo consentito da leggi che tutelano la salute. Questa definizione non riconosce come alcune attività umane siano in realtà benefiche. Esistono due tipi fondamentali di risorse energetiche: 1. NON RINNOVABILI Il mondo dipende massicciamente da queste. Comprendono: 1. combustibili fossili: residui sepolti di animali e piante che la sabbia e la pressione hanno trasformato in: petrolio: ○ fonte di energia versatile; ○ infrastrutture necessarie per estrarre, raffinare e trasportare; ○ stima della durata delle risorse: dipende dal rapporto riserve/produzione; introduzione del fraking e della produzione di shale oil; picco di produzione: la produzione si innalza in breve periodo per poi declinare rapidamente; attenzione su una prevedibile transizione energetica (teorizzato da Hubbert). ○ il maggior produttore di petrolio a livello mondiale è l’Arabia Sudita e i paesi che appartengono all’OPEC nata per contrastare il dominio sul mercato dell’occidente; provvede a coordinare la produzione petrolifera tra i suoi membri; per molti anni ha usato le quote di produzione per regolare la fornitura di greggio; gli USA consumano più di quanto producono; i paesi industrializzati sono la causa della sproporzione nella distribuzione del consumo globale di petrolio. carbone: ○ deriva da depositi legnosi di alberi e piante parzialmente decomposte e accumulatisi in ambienti paludosi; ○ combustibile fossile più abbondante e diffuso globalmente; ○ utilizzato da migliaia di anni; ○ importante per la produzione di energia elettrica e di acciaio; ○ diversi problemi: miniere a cielo aperto; brucia in maniera meno pulita - inquinamento; piogge acide. gas naturale. 2. uranio: elemento radioattivo; utilizzato principalmente per produzione energia elettrica; costi nettamente inferiori; 6 concentrato nei paesi industrializzati; può essere immagazzinato; problemi: ○ radioattività pericolosa; ○ smaltimento delle scorie radioattive; ○ 1986: Cernobyl 2. RINNOVABILI Energia non commerciale - utilizzata principalmente nelle aree senza elettricità. Capacità di rinnovarsi nel tempo. Sei tipi: biomasse: ○ principalmente legno, carbone e letame bovino; ○ due tipi di utilizzo: diretto: bruciare il materiale non trattato per il riscaldamento; indiretto: conversione della biomassa in gas o combustibile liquido. ○ principale tipo di risorsa rinnovabile utilizzata; ○ sfruttamento legna: sfruttamento delle foreste locali; tossicità dell’aria. idroelettrica: ○ terza risorsa più utilizzata per l’elettricità; ○ problema delle grandi dighe: grosso impatto ambientale; interrompono il corso dei fiumi; causano trasferimenti forzati alle popolazioni locali; creazione delle piccole strutture idroelettriche: riforniscono le comunità locali. solare ed eolica: ○ accumulo passivo: sfrutta l’esposizione dell’edificio e i materiali di costruzione ○ accumulo attivo: utilizza diversi strumenti per immagazzinare e/o utilizzare il calore del sole; costi di installazione elevati. L’energia solare può essere considerata la causa dell’energia eolica: ○ venti generati dalle irregolarità del riscaldamento della superficie terrestre; ○ converte in elettricità gli spostamenti dell’aria: pale eoliche (impatto ambientale) mulini a vento geotermica: ○ alte pressioni e cedimento sostanze radioattive producono enormi quantità di calore assorbite poi dalle rocce; ○ utilizzata scavando pozzi in profondità; ○ acqua trasformata in vapore per alimentare le turbine e produrre energia elettrica. 7 INTERAZIONI TRA SOCIETA’ E AMBIENTE EFFETTO SERRA Permette l’esistenza della vita sulla Terra. Processo naturale in cui alcuni gas dell’atmosfera lasciano passare le radiazioni a onda corta solari alla Terra e trattengono le radiazioni a onda lunga emesse dalla superficie terrestre, provocandone il surriscaldamento. Preoccupazioni: innalzamento delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera dopo la Rivoluzione Industriale: ○ allevamenti di bestiame; ○ dall'agricoltura: piantagioni di riso; fertilizzanti a base di azoto. surriscaldamento globale: ○ conseguenze sulle popolazioni locali (Inuit); ○ danni all’ecosistema (specie a rischio); ○ frequenze di precipitazioni (problemi all’agricoltura); ○ anidride carbonica: permane nell’atmosfera più a lungo; geografia delle emissioni altamente irregolare; carbon footprint. Cambiamenti nell’uso e nella copertura del suolo: non tutti i cambiamenti sono dovuti all’uomo; possono influenzare il rigenerarsi della vegetazione e alterare le biodiversità locali; azione umana e cause naturali si sommano intensificando gli effetti; la deforestazione causa temperature più calde e secche; si sommano a fattori economici e demografici, causando migrazioni. Riduzione dei gas serra: attuare misure finalizzate a stabilizzare e ridurre le emissioni di CO2 Conferences of parties (COP): COP3 Kyoto; COP15 Copenhagen; COP21 Parigi: ○ accordo giuridicamente vincolante; ○ ai paesi minacciati sono riconosciute compensazioni finanziarie. ○ punto di non ritorno nella lotta ai fattori determinanti il cambiamento climatico; ○ green economy: uso efficiente delle risorse naturali e delle opportunità offerte dall’ambiente, adeguandosi alle sue leggi naturali. POPOLAZIONE E MIGRAZIONI 8 GEOGRAFIA DELLA POPOLAZIONE esaminare la componente antropica del geosistema terrestre che esercita un pressione continua, costante e crescente sull'ambiente. Si distingue dalla demografia, perché dedita agli aspetti spaziali relativi alla popolazione. Studia le interconnessioni tra popolazione e territorio su cui agisce. Fonti di cui il geografo si serve: statistica: uno dei molteplici linguaggi di cui la geografia si serve; maggior parte delle fonti di riferimento della geografia della popolazione; fonti quantitative e numeriche; (non deve far calare l'attenzione sull'esegesi): un dato non è insindacabile, bisogna comunque interrogarsi sulla validità di quel dato e sulle modalità con cui è stato raccolto (come se fosse una fonte: va letta e interpretata); le sue categorie di classificazione non devono essere oggettivate: sono categorie create per raccogliere quelle informazioni; interrogarsi sulle categorie attraverso le quali quel dato è stato rilevato; I paesi possono essere divise in zone altimetriche (montagna, collina, pianura): sapere che cosa si intende per ognuna di queste; che significato l'istituto ha dato quella categoria: collina: territorio caratterizzato da diffuse masse rilevate aventi altitudini inferiori a 600m nell'Italia settentrionale e 700m nell'Italia centro-meridionale; montagna (uguale a collina ma le altitudini non sono inferiori di quei dati); popolazione divisa in: attiva (comprende le persone occupate ma anche le persone disoccupate in cerca di occupazione; popolazione lavorativa) non attiva. Alla fine di ogni tabella ci deve essere una fonte di rilevamento e chiarezza di significato della categoria statistica. Il dato statistico è un dato organizzato in tabelle che consentono di visualizzare un elenco di dati numerici. Tabella non immediatamente esplocativa: trasformata in un grafico o in un cartogramma. cartografia tematica: visualizzare le informazioni statistiche relative ad un fenomeno consentendo la loro percezione visiva immediata. Visualizzare fenomeni che non hanno una visibilità. Può visualizzare valori qualitativi (parchi deviersi tra loro, ecc...) o quantitativi (radunata su classi di valore e i range di valori possono non essere costanti). Analisi delle dinamiche demografiche andamento della popolazione e il suo rapporto con l'ambiente. Fonti utili: presentimenti: censimenti non sempre finalizzati alla raccolta del dato della popolazione (es. numero di maschi a fare la leva); fonti nate con finalità fiscali; si tratta di rilevamento parziali, mai esaustivi, irregolari nel tempo e disomogenei. post censimenti: prodotti a scopo puramente statistico, senza altre funzioni; caratterizzati da ricorrenza e da periodicità fissa (1861: primo censimento italiano; periodicamente effettuato ogni 10 anni); 9 dall'ottobre 2019: censimento permanente della popolazione (avviene annualmente e a campione (= ognuno può essere coinvolto). Obbligo di legge nella partecipazione. Distribuzione della popolazione forte disomogeneità se si conta la superficie delle terre emerse. altissima densità di popolazione fasce climatiche: il 90% della popolazione vive a nord dell'equatore dove è presente il 66% delle terre emerse dal 2005 il tasso di urbanizzazione globale ha superato il 60% DISTRIBUZIONE E DENSITA’ La popolazione è distribuita in maniera disomogenea sulla superficie terrestre. Densità può essere: aritmetica: semplice rapporto tra la superficie di un’area e la popolazione che la abita; fisiologica: rapporto calcolato considerando le terre produttive. è il rapporto aritmetico tra il numero di abitanti di un’area e la sua superficie; a densità aritmetiche possono corrispondere densità fisiologiche differenti. Gli insediamenti tendono a concentrarsi in territori con determinate caratteristiche naturali (es. coste). La popolazione sta diventando sempre più urbana. FERTILITA’ Fa riferimento al numero di nascite all’interno di una determinata popolazione. Misurata attraverso due indicatori: tasso di natalità: ○ descrive la tendenza delle nascite calcolando il rapporto tra il numero delle nascite e la popolazione media; ○ numero annuo di nascite ogni mille abitanti; ○ si può raggiungere un livello di sostituzione delle generazioni; ○ tasso generico (nel totale della popolazione si comprende anche chi non è fertile). tasso di fecondità: ○ numero medio annuo dei nati vivi di una donna in età fertile; ○ da affiancare al tasso di natalità (molto più specifico); ○ esprime la capacità riproduttive; ○ non dice nulla sull’incremento della popolazione (serve anche il tasso di mortalità); ○ a livello mondiale è in costante riduzione (al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni); ○ inversamente proporzionale al tasso di urbanizzazione e di sviluppo umano. La fertilità dipende anche da diversi fattori: biologici; contraccettivi; culturali: ○ influenzano i comportamenti riproduttivi; ○ istruzione: reddito inferiore = inferiore istruzione; un’istruzione elevata prevede un’età del matrimonio e della nascita del primo figlio più avanzata. CONTROLLO DELLE NASCITE I governi dei vari paesi possono incorrere a due politiche: nataliste: 10 ○ esempio della francia; ○ incentivare le nascite: sgravi fiscali; aiuti con gli asili; permettere il lavoro alle giovani coppie di genitori; protezione dell’occupazione delle donne in maternità. antinataliste: ○ controllare e limitare le nascite; ○ esempio della Cina: rigide politiche antinataliste; politica del figlio unico. MORTALITA’ Influenza le dinamiche demografiche. Tasso di mortalità: numero annuo di morti ogni 1000 abitanti; influenzato da: ○ disastri naturali; ○ epidemie (ad oggi contenute da misure internazionali); ○ guerre e guerriglie locali; ○ mancanza di sistemi sanitari (paesi poveri). non è indicatore della qualità di vita del paese; non indica la povertà del paese; influenzata dalle politiche sociali; età media della popolazione influenza la mortalità; La qualità di vita o della salute della popolazione di uno Stato si misura attraverso due fattori: la speranza di vita: ○ lunghezza media della vita delle persone in base ai tassi di mortalità correnti; ○ può variare a seguito di guerre, rivolte o crescita della povertà; ○ es. Russia (guerre e alto tasso di alcolismo tra gli uomini); ○ epidemia dell’Aids: paesi ricchi con cure adeguate hanno speranza di vita analoga; nei paesi poveri riduce notevolmente la vita media. il tasso di mortalità infantile: ○ numero di nati ogni mille che non superano l’anno di età; ○ indice di scarse cure mediche per donne in gravidanza e neonati. tasso di incremento naturale (rapporto tra natalità e mortalità) COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE Ogni popolazione ha una specifica composizione: l’analisi di questa può fornire strumenti utili per prevedere in che modo quella popolazione possa variare nel futuro. La composizione è rappresentata dalla piramide dell’età: asse verticale (fasce di età - solitamente 5 anni); asse orizzontale (percentuale con la quale ciascuna fascia contribuisce alla popolazione totale). 11 INDICE DI DIPENDENZA E’ il rapporto tra la popolazione in età lavorativa e la popolazione con meno di 15 anni o più di 65 anni. Queste fasce di età sono considerate dipendenti. Si moltiplica il risultato per 100. Più ci si avvicina al 100, più il tasso di dipendenza è alto. TASSO DI CRESCITA NATURALE Quando il numero delle nascite è superiore a quello delle morti. Percentuale annua di crescita di una popolazione, senza contare i flussi migratori. Serve per calcolare il tempo di raddoppio della popolazione: relazione tra la popolazione attuale e le sue effettive consistenze future; si calcola dividendo il numero 70 con la crescita naturale; non sono previsioni; possono variare nel tempo; per calcolare il tasso di crescita totale (migrazioni incluse) si sommano tasso di incremento naturale e tasso migratorio netto. definisce anche il tempo di raddoppio della popolazione: ○ influenzato dalle risorse economiche; ○ compromette i livelli ecologici; ○ la popolazione mondiale continua ad aumentare esponenzialmente; ○ progressione che va attenuandosi (inizia a decrescere). TRANSIZIONE DEMOGRAFICA Passaggio del paese, nel corso del tempo, da tassi di natalità e mortalità elevati, a valori molto inferiori. Mette in relazione questi cambiamenti, con i cambiamenti culturali e sociali (es. cure mediche, urbanizzazione). Non prende in considerazione le migrazioni (parziale cambiamento). Non fornisce previsioni attendibili per il futuro. Le dinamiche demografiche sono influenzate da fattori economici, sociali e culturali: cambiamento nella tipologia di malattie transizione epidemiologica: si passa da malattie infettive a malattie croniche a causa dell’urbanizzazione e dell’industrializzazione: ○ infettive: trasmissioni di agenti patogeni; ○ croniche: deterioramento del corpo nel lungo periodo. cambiamento di produzione nel settore primario. Modello di transizione demografica: differenti rapporti tra natalità e mortalità: fase alto stazionaria (natalità e mortalità molto elevate); ○ condizioni socio-economiche pre industriali; fase di prima espansione (natalità molto elevata e mortalità leggermente inferiore, ma ancora elevata): ○ caratterizza l'Europa nell'Ottocento (già nella seconda metà del Settecento); ○ lungo corso attraverso più generazioni; ○ sviluppo sanitario; ○ aumento reddito pro capite e dell’urbanizzazione; ○ declino della mortalità con tempi decisamente lunghi; 12 ○ in altre parti del mondo si attua in tempi più ravvicinati; fase di tarda espansione (diminuisce anche la natalità, ma la mortalità diminuisce ulteriormente): ○ famiglie che controllano la scelta delle nascite; ○ passaggio dalla campagna alla città; ○ ritmi di accelerazione possono essere consistenti; ○ la popolazione continua a crescere; fase basso stazionaria (la mortalità non diminuisce e le natalità continua a diminuire): ○ la popolazione non cresce per bassi tassi di entrambe le situazioni; ○ la natalità cresce o decresce anche attraverso politiche antinataliste e si avrà un mutamento molto accelerato; Le comunità umane esercitano una pressione sull'ambiente anche in funzione delle loro tendenze demografiche Modello che dà le tendenze evolutive delle diverse popolazioni (ogni popolazione può attraversare tutte le fasi | analisi diacronica), oppure analisi sincroniche (quali paesi si trova in ciascuna fase in un dato momento storico). Il rapporto di conversione alimentare regola la capacità di popolamento ambientale degli animali. Per gli animali incorrono fattori economici, sociali e tecnologici Teoria di Malthus sul rapporto popolazione ambiente Strutture della popolazione analizzata in termine di strutture: biologiche (maschi/femmine) piramidi dell'età istogrammi a segmenti orizzontali il termine piramide fa riferimento alla forma che il grafico assumerebbe nel caso di popolazione a forte crescita possono essere anche a lenta crescita o in declino occupazionali DIFFERENZE DI SESSO E GENERE Il ruolo di genere indica le aspettative sociali, le responsabilità o i diritti che spesso vengono associati all’essere femmina o maschio. Questo aspetto enfatizza la dicotomia tra i due generi. L’identità sessuale di una persona non sempre è legata all’aspetto cromosomico, come si definisce il transgender. La nostra identità è plasmata non solo dal sesso, ma anche dal genere: fino agli anni Settanta i geografi usavano un approccio conforme alla norma eterossessuale (separazione netta dei due generi); oggi i geografi si occupano del modo in cui la sessualità può influenzare gli spazi: ○ gli spazi sono pubblici, ma le rigide norme eterosessuali fanno in modo che non lo siano realmente; ○ fare coming out: aumenta l’idea secondo la quale la non-eterosessualità sia una devianza sociale e da sopprimere; crea un senso di comunità tra gay, lesbiche, ecc… che pone le basi dei movimenti per la richiesta dei diritti degli omosessuali. E’ importante notare che i ruoli siano cambiati nel tempo. 13 Indice di mascolinità: rapporto percentuale tra il numero di maschi e quello delle femmine di una popolazione. Strumento per analizzare la composizione della popolazione. Di norma nascono più maschi che femmine. Incide su questo indice: le guerre; dinamiche migratorie. In Cina e India: indice di mascolinità elevato a causa delle politiche culturali. La disuguaglianza di genere è influenzata da tradizioni antiche che ancora oggi condizionano la vita delle famiglie e delle comunità: definire i comportamenti accettabili (es. la purdah per le donne dei paesi islamici); rigidi sistemi di segregazione istituzionale (es. scuole e reparti divisi per genere in Arabia Saudita). La persistenza dei ruoli di genere può contribuire allo sviluppo degli stereotipi: limitazioni alle opportunità delle donne; disparità sociali; disuguaglianze di genere (es. il reddito); una marcata disuguaglianza causa differenze di status tra uomini e donne. CAPACITA’ DI CARICO DI UN TERRITORIO Ecologia della popolazione: si occupa di studiare i legami tra il numero di abitanti e le condizioni ambientali di un territorio. Thomas Malthus: economista inglese; “Saggio sul principio della popolazione” nel 1798: ○ principale causa della povertà è l’aumento della popolazione; ○ il territorio ha una capacità di carico: numero di risorse disponibili limitate, quindi un numero limitato di persone che possono viverci in condizioni accettabili; ○ crescita demografica: il numero di persone supera la dimensione massima sostenuta dalle risorse di quel territorio; causa carestie e epidemie: aumento della mortalità. ○ pensiero ripreso dopo la Seconda Guerra Mondiale: influenza le strategie di controllo adottate da molti paesi. ○ punti deboli: considerare l’ambiente come il principale fattore che presenta le risorse di produzione alimentare; è l’ineguale distribuzione dei redditi a causare povertà; le tecnologie permettono di produrre di più. L’aumento della popolazione causa l'insicurezza alimentare, ovvero l'impossibilità di alcune persone di accedere a cibo per svariati motivi. La più grave conseguenza della povertà è la fame: può essere legata a denutrizione o malnutrizione; in alcuni paesi africani la situazione è peggiorata; sono presenti per tre motivi: 14 ○ i contadini applicano un’agricoltura di sussistenza, ma non producono abbastanza per i loro bisogni; ○ negli ambienti cittadini vi sono persone troppo povere per poter comprare gli alimenti; ○ le guerre: le persone dipendono da aiuti internazionali. MIGRAZIONI Spostamento permanente o di lunga durata di una persona o un gruppo di persone da un luogo ad un altro. Distinte dalla circolazione: spostamento temporaneo, spesso ciclico, di un individuo o di un gruppo di persone da un luogo ad un altro. Comprende fenomeni di pendolarismo. Le migrazioni possono essere: forzate: quando le persone coinvolte sono costrette a lasciare il proprio luogo di origine da agenti esterni; volontarie: quando le persone coinvolte scelgono di spostarsi per una lunga durata o permanentemente, influenzati da fattori di spinta o di attrazione; interne: movimento di persone tra regioni dello stesso paese ○ può avvenire per: età: le famiglie con figli pre-adolescenti tendono a migrare di più; ricerca di occupazione migliori caratteristiche ambientali (climi più miti tutto l’anno, zone urbanizzate) questo tipo di movimento ha contraddistinto il XX secolo; migrazione verso le città per alzare il proprio reddito e accedere a servizi sanitari. è più diffusa nei paesi con un’alta urbanizzazione. internazionali: trasferimento permanente o di lunga durata in uno Stato diverso da quello di origine. ○ numeri più elevati rispetto alle interne; ○ più difficili da organizzare e portare a termine; ○ solitamenti si ha da paesi poveri verso quelli ricchi; ○ emigrazione netta: numero di chi parte maggiore di chi arriva. ○ immigrazione netta: numero di chi arriva maggiore di chi parte. ○ corridoi migratori: percorsi dei migranti dal punto di partenza a quello di arrivo. Profughi ambientali: coloro che lasciano il proprio paese perché un evento climatico ha reso invivibile il loro luogo di origine. fanno pressione sui confini dei paesi vicini; creano conflitti; dovuto all’aumento della popolazione mondiale che ha reso popolate anche zone a rischio. Italia: a metà tra l’Europa e l’Africa povera. America e Canada: nel secolo scorso erano la principale meta delle migrazioni. Ora hanno stabilito un numero massimo di immigrati che possono entrare annualmente. America Latina: fino anni ‘50 meta principale, poi, a causa della forte instabilità economica, è una delle maggiori regioni di provenienza dei migranti. Europa: principale meta di immigrati nel mondo; 1974: "lavoratore ospite” che genera poi una catena migratoria di familiari; anni ‘80-90: caduta blocco bolscevico e guerre nei Balcani modificano i flussi migratori; politica del “paese sicuro”: le richieste di asilo possono essere rifiutate a chi sia passato da un altro paese con la stessa politica; 15 molti stati si rifiutano di accogliere i migranti: crisi della Convenzione di Schengen che permette la libera circolazione delle persone. Italia: fino la metà del XX secolo era caratterizzata da emigrazioni; anni ‘70: stabilizzazione economica che porta a flussi di immigrazione: ○ inizialmente era un paese di passaggio; ○ extracomunitari provenienti dall’est; ○ immigrati provenienti dall’Africa. Africa: numerose migrazioni interne; miniere e piantagioni aperte attirano i lavoratori; dall’Africa sub-sahariana al nord del paese; altissimo fenomeno di fuga dei cervelli. Asia: percentuale mondiale maggiore di migrazione; in alcune parti donne e bambini costretti a migrare per il traffico di esseri umani; solitamente dalle zone rurali si spostano verso la città; migrazioni principalmente interne. Transnazionalismo: processo mediante il quale i migranti costituiscono delle reti di connessione tra il paese di origine e quello di insediamento. favorito dalla globalizzazione; flussi di migrazione non solo uni-direzionali; rimesse dei migranti: somma di denaro che i migranti inviano in patria; può essere socio-culturale: valori e pratiche dei paesi di origine (es. gastronomia, associazioni criminali). LINGUE, GRUPPI UMANI, ETNIE E RELIGIONI LE LINGUE DEL MONDO L’interconnessione tra chi vive in una stessa regione o Stato dipende in buona parte del linguaggio. Linguaggio e cultura sono strettamente connessi tra di loro: quando un gruppo di persone parla la stessa lingua si crea una connessione tra loro legata al fatto che sanno quali significati attribuire ai simboli o alle parole. Differenti distinzioni: Linguaggio: sistema di comunicazione basato su simboli ai quali vengono attribuiti significati condivisi. Lingua: idioma che si è imposto sugli altri in un’area più o meno vasta per motivi letterari, sociali, politici. Dialetto: varietà linguistica usata tra abitanti originari di una ristretta area geografica, in aggiunta alla lingua ufficiale. Lingue minoritarie: lingua usata nel territorio di una lingua ufficiale da un gruppo di persone meno numeroso del resto della popolazione. Ulteriore distinzione tra: lingue naturali (nate ed evolute nel corso della storia); lingue artificiali (inventate dall’uomo per una comunicazione internazionale). 16 Geografi e linguisti considerano le lingue anche dal punto di vista delle relazioni storiche che ciascuna ha con le altre, perché la conoscenza delle radici di una lingua aiuta la comprensione dello sviluppo delle società del passato. Le popolazioni e le lingue si sono diffuse parallelamente attraverso una serie di migrazioni. Lo sviluppo dell’agricoltura e le migrazioni delle popolazioni che la praticavano è un momento chiave nella diffusione delle lingue. Famiglia linguistica: insieme di lingue che condividono un’origine comune. Sono principalmente nove. La famiglia indo-europea è tra queste: crescita ed espansione dell’impero romano; latino distinto in: ○ classico, con regole scritte; ○ volgare, parlato dal popolo e senza regole: non avendo regole era parlato in maniera differente nelle diverse regioni; creazione delle lingue romanze. Minoranze linguistiche: oltre alla lingua ufficiale parlano una lingua minoritaria; sono molto più numerose; varietà di linguaggi che rappresenta una ricchezza da conservare; Consiglio d’Europa: proteggere e favorire iniziative di promozione. DIFFUSIONE DELLE LINGUE Le lingue si diffondono principalmente grazie a: tecnologie (nascita anche di nuovi termini) e mobilità dell’uomo; forze economiche (es. turismo, lavoro -> parlare correttamente una lingua straniera aiuta); politiche; religiose. La geografia linguistica studia in che modo vengono utilizzate le lingue nei diversi contesti. La dominanza linguistica è la situazione nella quale una lingua si trova ad essere più influente rispetto ad un’altra. Non dipende necessariamente dalla dimensione, ma principalmente dal potere politico ed economico. Alla formazione di uno stato indipendente segue sempre la definizione di una lingua ufficiale: solitamente indicata nella costituzione; ci sono paesi con più di una lingua ufficiale; ci sono paesi senza nessuna lingua ufficiale; la Nazioni Unite riconoscono tutte le lingue dei suoi stati membri. Le lingue possono incorrere all’estinzione, vengono dette lingue in pericolo: soprattutto nelle Americhe settentrionali (pericolo delle lingue native); diversità linguistica: ○ relazione tra le dimensioni della popolazione e il numero di lingue che vengono parlate; ○ non esprime quante lingue siano presenti; ○ probabilità che due individui residenti nello stesso stato condividano la stessa lingua. DIALETTI E TOPONIMI In un certo momento i dialetti si sono imposti come lingue sovraregionali. La geografia dialettale studia la distribuzione spaziale dei dialetti. In Italia: si distinguono gli accenti; 17 51% della popolazione alterna la lingua ufficiale al dialetto; l’affermarsi di una lingua standard tende a distruggere la varietà linguistica; la maggior parte dei dialetti derivano dal latino; le lingue minoritarie vengono insegnate nelle scuole. Lingua o idioma standard: dominanza linguistica di un certo modo di parlare. scelto dal dialetto più elevato; non è l’unico modo corretto dell’utilizzo della lingua; non esiste un corretto o errato. Toponimi: nome di un luogo; possono fornire informazioni socio-culturali o politiche; testimoni della storia dell’insediamento umano; permette alla collettività di individuarli e costruire una geografia simbolica del proprio territorio; informazioni sulle pratiche passate del suolo: ○ mutamento del paesaggio; ○ documentazione storico-politica (es. ricostruzione dell’Impero Romano). possono cambiare in stretta connessione con i cambiamenti politici del luogo (es. fascismo); la sua scelta è un’azione politica: ○ promuovere unità tra i cittadini; ○ mettere a tacere le rivendicazioni. ○ i nomi delle strade hanno un significato simbolico e commemorativo. POPOLI E RAZZISMO Razza: espressione utilizzata per indicare una suddivisione degli esseri umani individuata attraverso differenze dei tratti somatici. - Carlo Linneo nel XVIII secolo identifica quattro grandi gruppi di varietà a seconda del colore della pelle (africani, nativi americano, europei, asiatici) Distinzione tra geografia e biologia: geografia: ○ non esiste un confine preciso sulle razze; ○ i tratti fisici degli uomini tendono a variare gradualmente nello spazio (zone di transizione); ○ non hanno una distribuzione spaziale omogenea. biologia: ○ riguarda la genetica; ○ ulteriore distinzione tra: fenotipo (aspetto esteriore degli individui); genotipo: riguarda l’insieme dei caratteri ereditati; è la vera identità biologica. La razza è una costruzione sociale creata attraverso l’attribuzione di un significato agli aspetti somatici degli individui. Concetto di razza: sistema di pensiero che permette di collocare a un livello superiore le popolazioni occidentali; porta al razzismo: ○ le differenze somatiche producono una gerarchia; ○ ideologia portata avanti per giustificare il colonialismo; 18 ○ XVII-XVIII secolo in Europa ideologia dell’inferiorità della razza; ○ enfatizzare le differenze tra i popoli; ○ successivamente causa l’apartheid: istituzionalizzazione del razzismo; raggiungimento di una purezza razziale; ciascun gruppo doveva svilupparsi autonomamente. ○ ha fatto perpetrare la schiavitù (oggi presente nel traffico di esseri umani). ETNICITA’ Etnicità: dal greco ethnos, che significa popolo. Riguarda la formazione ed il mantenimento delle identità individuali e collettive. Due punti: riguarda la costruzione di un senso di appartenenza sociale; riconoscimento dell’alterità che si attua tracciando un confine di separazione tra i due individui o gruppi. Va distinta dalla nazionalità, anche se dal XIX secolo molti paesi affermarono il principio di Stato nazionale con anche un’omogeneità etnica (pulizia etnica). Molteplici sfaccettature: elementi interni e personali: ○ senso di identità che ognuno si attribuisce; ○ influenzata da processi di attribuzione (gli altri attribuiscono a me una certa qualità o identità); ○ è una categoria soggettiva; ○ flessibile e contingente -> relazione alle circostanze ed alle persone con cui interagiamo. fattori comportamentali: ○ dipende dalla pratica di determinati comportamenti; ○ trasmessi attraverso le tradizioni: da una generazione all’altra; invenzione della tradizione (relazioni immaginarie che si stabiliscono con un contesto storico, occultando quello vero). Molte volte utilizzato come sinonimo di cultura: quando la cultura è una caratteristica peculiare di una determinata etnia, questo viene sovente indicato come “una cultura”. Civiltà: etnia o cultura diffusa su un’ampia area geografica, che presenta forme di organizzazione tecnica e sociale che vengono considerate evolute in base ai criteri di giudizio prevalenti nel mondo occidentale. Etnicità del paesaggio I segni dell’etnicità possono verificarsi nel paesaggio attraverso la cultura materiale (edifici religiosi, ecc…). I geografi fanno riferimento al modello dell’assimilazione: risultato dell’interazione tra un gruppo etnico e soggetti esterni come una graduale perdita delle culture. Quattro diversi fenomeni: 1. melting pot (le culture si mescolano e fondono tra loro); 2. integrazione (accettazione delle culture diverse da quella locale); 3. multiculturalismo (i gruppi etnici immigrati tendono a resistere all’integrazione formando enclave culturali); 4. eterolocalismo (mantenimento dei gruppi etnici anche situati in luoghi distanti). 19 Esistono differenti insediamenti etnici: isole etniche ○ aree rurali; ○ dimensioni che variano da piccole comunità a interi stati. quartieri etnici ○ tipici delle zone urbane; ○ dimensioni che variano da piccoli isolati a interi distretti cittadini; ○ possono diventare ghetti: quartieri nei quali si concentrano individui di una stessa etnia; solitamente poveri e discriminati; possono diventare una forma di segregazione forzata; possono essere anche quartieri ricchi; solitamente recintati da muraglie e con ingressi controllati. Si può confrontare il peso che i gruppi etnici hanno sulla popolazione nazionale col quoziente di localizzazione. Possono verificarsi dei conflitti etnici (es. disgregazione ex Jugoslavia). In realtà la maggior parte di queste guerre sono causate da più fattori quali l’utilizzo delle risorse o l’esclusione dal sistema politico di una parte della popolazione. RELIGIONI NEL MONDO Le religioni sono sistemi di idee, regole e pratiche normalmente organizzate in strutture di servizio e di potere che rispondono all’esigenza delle persone di dare un senso al mondo e al loro ruolo in esso. Si tratteggia una geografia delle religioni: - inizialmente si attribuiva una religione ad una data regione di territorio; - con la globalizzazione le culture e le religioni si sono mescolate tra loro. Bisogna distinguere le religioni in: monoteistiche; politeistiche; ateistiche; animismo (oltre alla venerazione di divinità, anche quella di elementi naturali); sincretismo (mescolanza di credi e pratiche religiose dovuta dal prolungamento del loro contatto). Le religioni spesso offrono una cosmogonia che accresce il sentimento verso quel determinato territorio. Possono avere dei codici di comportamento. Possono essere: religioni universali ○ es. Cristianesimo, Islam, Buddhismo; ○ individuano un fondatore che diventa il punto di riferimento dei fedeli. religioni etniche ○ es. Ebraismo, Induismo, Scintoismo; ○ appartenenza dalla nascita. religioni civili (idee, simboli incidono sulla cultura politica. es. USA); religioni abramatiche (Ebraismo, Cristianesimo e Islam; importanza attribuita ad Abramo); religioni vediche (Induismo, Buddhismo; fanno riferimento ai Veda). Principali religioni: 20 Ebraismo: ○ 13 milioni di seguaci; ○ riconoscono in Abramo il proprio profeta; ○ testo sacro della Torah (popolo scelto per custodire la legge di Dio). Cristianesimo: ○ religione più diffusa nel mondo; ○ diverse spaccature al suo interno: divisione tra Cattolicesimo romano e Cristianesimo ortodosso; XVI secolo Riforma Protestante; modificano la diffusione geografica del Cristianesimo. Islam: ○ seconda religione più diffusa al mondo; ○ estensione geografica dal Nord Africa, Medio Oriente e Asia meridionale; ○ il fondatore è Maometto; ○ il testo sacro è il Corano; ○ fondamentale che la fede venga espressa attraverso le azioni; ○ divisione tra Sunniti e Sciiti. Induismo: ○ chiamata santama dharma: il termine Induismo è usato da chi non è fedele; ○ la più grande religione etnica al mondo; ○ non ha un fondatore e fa riferimento alle antiche scritture Veda; ○ visione ciclica dell’esistenza: reincarnazione secondo il karma (azione mentale e fisica che modifica noi stessi); l’obiettivo è il raggiungimento del moksha (liberazione dal ciclo di nascite e morti). Buddhismo: ○ religione prevalente in Stati come Cina, Giappone, ecc…; ○ si mescola a tradizioni quali Confucianesimo; ○ l’obiettivo è il raggiungimento del nirvana; ○ sofferenza dovuta al ciclo di reincarnazioni. Sikhismo: ○ più piccola religione universale. RELIGIONE, SOCIETA’ E MODERNIZZAZIONE La religione può avere influenza sul modo in cui le persone interpretano i luoghi. Ad esempio vengono creati i cosiddetti luoghi sacri: particolare significato religioso; raggiunti attraverso dei pellegrinaggi: ○ i pellegrinaggi possono essere precetti obbligatori (es. Islam) oppure volontari. ○ studiati come una categoria unica; ○ distinzione tra destinazioni principali e secondarie. offrono una base fondamentale per il senso di comunità da parte degli individui; La religione può portare a conflitti e rivendicazioni sull’utilizzo di una determinata area. La relazione tra le comunità religiose e i territori si manifesta attraverso diverse forme, ad esempio le religioni diasporiche: - forte interrelazione tra religione e territorio; - la più grande comunità diasporica sono gli ebrei. Nello stesso modo in cui se evolvono le società, evolvono anche le idee e i valori delle persone con le quali le religioni sono costrette a confrontarsi: 21 modernismo: movimento che incoraggia il pensiero scientifico ○ Papa Pio X lo condanna per la messa in discussione dei dogmi cristiani; ○ tensione tra tradizione e cambiamento. ○ Induismo: società divise in un sistema di caste di appartenenza dalla nascita; ○ resistenze espresse attraverso i fondamentalismi religiosi: non attuano la violenza; tradizionalismo islamico: movimento che auspica alla conservazione della tradizione; spesso associata al concetto di jihad (difesa estrema dell’Islam alle minacce occidentali). GLOBALIZZAZIONE E GEOGRAFIA CULTURALE LA GLOBALIZZAZIONE OGGI La globalizzazione favorisce l’interconnessione spaziale su lunghe distanze. Globalizzazione contemporanea è iniziata negli anni Sessanta e ha avuto il suo maggiore sviluppo negli anni Ottanta-Novanta: - alto livello di interdipendenza finanziaria, politica e culturale nelle diverse parti del mondo; - compressione spazio-temporale. La globalizzazione contemporanea implica: - espansione orizzontale (veloci flussi di beni, persone…); - espansione verticale (dai soggetti locali alle organizzazioni mondiali). Inoltre è favorita da diversi fattori: capitalismo: ricerca su mercati globali; le innovazioni tecnologiche (soprattutto trasporti); riduzione dei tempi e dei costi di trasporto; aumento dei flussi di capitale finanziario; diffusioni di politiche che facilitano i fattori precedenti. Capitalismo: sistema economico in cui il capitale produttivo è detenuto da privati che lo utilizzano per avere profitti sulla vendita dei beni e servizi dei lavoratori dipendenti. Capitale: insieme dei mezzi di produzione che, combinati col lavoro manuale, permettono la produzione dei beni. Uno dei cambiamenti politici dovuti alla globalizzazione è stata l’istituzione del World Trade Organizations: fine di istituire e regolarizzare il senso liberista del commercio internazionale; aumento dell’importanza delle multinazionali: ○ possesso di edifici in Stati diversi da quello di origine; ○ trasferiscono il loro denaro ai paesi stranieri dando origine agli investimenti diretti all’estero: danneggiano le concorrenze locali che non hanno le stesse risorse; aumentano i flussi di capitali rivolti verso un paese. GLI IMPATTI CULTURALI DELLA GLOBALIZZAZIONE Considerazione della cultura di massa: si riferisce a prodotti di grande diffusione; 22 influenzata dai mass media che ne facilitano il rapido cambiamento (es. mode); Gli effetti della globalizzazione si riconducono alla diffusione spaziale, in particolare quella gerarchica inversa (dal basso verso l’alto). Questi effetti avvengono, secondo gli scienziati, attraverso tre tesi: 1. omogeneizzazione tendenza a far convergere i gusti, le convinzioni e le pratiche culturali, rendendole simili in tutto il mondo (es. catene di fast food, ristoranti, supermercati). Una delle cause è la trasformazione dei non luoghi: - Marc Augé li definisce spazi locali senza nè storia nè identità, nei quali gli individui non hanno relazioni tra loro. i paesi più avanzati nell’economia capitalistica hanno un’influenza preponderante; forma di colonizzazione culturale (affermazione di valori e abitudini come il consumismo). 2. polarizzazione La tendenza della creazione di una cultura di massa globale porta alla reazione di un senso di identità delle diverse società e culture: generano conflitti (es. guerre nei Balcani); la globalizzazione ha portato ad un terrorismo internazionale; lontani da una completa omogeneizzazione: ○ tendenza della creatività umana a resistere alle omologazioni; ○ semplifica eccessivamente il processo di globalizzazione. 3. glocalizzazione Neolocalismo: consapevolezza delle diversità locali/ auto-affermazione. La globalizzazione economica porta a delle competizioni tra i vari territori, che mette in relazione soggetti privati, pubblici che hanno una stessa identità territoriale: condividono lo sviluppo; risorse proprie del territorio locale; La potenzialità delle risorse è detta milieu territoriale, in particolare il capitale territoriale (caratteristiche che nel corso del tempo si sono legate stabilmente al territorio). Sono condizioni naturali originarie: combinate con prodotti di cultura materiale e immateriale, col capitale sociale e il capitale istituzionale. sistema locale territoriale: rete sociale di soggetti che cooperano tra loro per valorizzare le risorse specifiche del loro contesto territoriale, interagendo con reti globali. Il rapporto tra reti globali e sistemi locali: non è sempre dominanza-dipendenza; le reti globali hanno bisogno dei sistemi locali (visti come serbatoi potenziali); caso tipico dei distretti industriali; non c’è omogeneizzazione, ma diversificazioni limitate dalla necessità di uniformarsi alle esigenze competitive del capitalismo globale. La glocalizzazione è il risultato ultimo di una relazione dinamica tra le reti globali ed i sistemi locali. MERCIFICAZIONE DELLA CULTURA La cultura è una creazione sociale che può essere: 23 materiale: artefatti e strumenti tangibili e visibili create dalle persone; immateriale: è legata alle tradizioni orali che si tramandano di generazione in generazione. La geografia della cultura attribuisce particolare importanza alle idee e alle attività delle persone e alle modalità con cui queste sono diverse di luogo in luogo. Particolarmente interessati alla mercificazione. Mercificazione: trasformazione in un bene di mercato un concetto o una procedura originariamente privi di una destinazione commerciale. Modi in cui influenzano i nostri consumi: l’utilizzo che ne facciamo influenza le nostre relazioni sociali. Le pubblicità influenzano particolarmente i modelli di consumo attraverso la creazione di bisogni con l’uso di immagini, testi, simboli: commercio di diamanti: ○ prezzi elevati per una strategia di marketing; ○ pubblicità sempre più frequenti; ○ queste gemme sono associate all’amore eterno dalle aziende che se ne occupano. mercificazione dell’haka: ○ contestata per due ragioni: in realtà non sarebbe una danza di guerra; controllo e proprietà della cultura Maori. ○ mette in evidenza due questioni importanti: la mercificazione della cultura; sollevazione della questione della proprietà. Industria del patrimonio: riguarda le discussioni sulla mercificazione; imprese che gestiscono o traggono profitti dall’eredità del passato; David Lowenthal: ○ evoluzione del significato del termine heritage: in passato indicava un’eredità per testamento; ora sono tutti i beni culturali del passato: la trasformazione del patrimonio in un’attrazione è una forma di mercificazione; può causare conflitti quando al bene culturale viene attribuito un significato diverso o pratiche di abitudine differenti (es. moschee). Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: luoghi specifici che sono stati riconosciuti a livello mondiale come sito di eccezionale qualità culturale o naturale. Ha segnato un cambiamento nella visione più ampia del patrimonio (significati religiosi) diverse strutture di classificazione: consapevolezza delle risorse globali; quattro critiche principali: ○ alta percentuale di siti europei (eurocentrismo); ○ grossi flussi di turisti che interferiscono con l’uso locale dei beni e ne minacciano la conservazione; ○ gestione e conservazione possono diventare molto costose; ○ l’eredità culturale è legata alle caratteristiche del gruppo a cui appartiene (non esiste un patrimonio mondiale). Le campagne per la sua protezione sono sotto la guida dell’UNESCO: 24 fondata nel 1945 per incoraggiare la collaborazione tra le nazioni nelle aree dell’educazione, scienza, cultura e comunicazione; creare un elenco di siti; dal 1992 include anche paesaggi culturali. GEOGRAFIA CULTURALE Folklore: membri di una comunità che condividono gli stessi tratti culturali e vivono prevalentemente nelle aree rurali. Il termine rurale sollevò molte critiche in quanto definisce delle culture viste come arretrate. Venne introdotto il concetto di cultura popolare per indicare la parte di cultura tradizionale non ancora trasformata in cultura di massa. E’ difficile distinguere questi vari tipi di cultura, tanto che si inizia a parlare di cultura locale. La cultura locale indica l’insieme di pratiche, comportamenti e preferenze condivise dai membri di una comunità che interagisce con le caratteristiche naturali e storiche di un certo ambiente locale. Gli studiosi riconoscono i diversi modi in cui gli individui acquisiscono, insegnano e utilizzano la loro conoscenza. Sapere locale: conoscenza collettiva di una comunità. Ha tre principali caratteristiche: è in continua evoluzione in base alle nuove scoperte; solitamente tramandato oralmente; non è un’entità unica: all’interno di una comunità ci sono saperi locali differenti. In passato erano considerati una conoscenza inferiore, frutto di un pregiudizio razionalista: - grado di intelligenza inferiore; - diffusionismo: pratiche di diffusione delle tecnologie e delle scienze da parte degli occidentali per aiutare i popoli ad evolversi. Contribuisce all’affermazione dello sviluppo sostenibile: sviluppo che soddisfa i bisogni senza compromettere quelli delle generazioni future. Le medicine tradizionali: esempio di sapere locale; pratiche mediche derivanti da conoscenze e credenze antiche sul funzionamento del corpo umano, utilizzate per mantenerne il benessere. ha due principi: ○ approccio olistico: la salute è la somma di tutte le dimensioni della vita umana; ○ approccio personalizzato: due individui che hanno gli stessi sintomi avranno due cure differenti. contrapposta alla medicina allopatica (medicina moderna): ○ pratiche e cure attraverso medicinali; ○ sviluppata grazie alla biologia e la chimica; I saperi tradizionali mostrano una conoscenza dei luoghi e del funzionamento dell'ambiente , ad esempio la gestione dell’acqua attraverso i qanat che utilizzano gallerie sotterranee per portarla ai villaggi. Architettura tradizionale: strutture architettoniche di uso comune presenti in determinati luoghi, periodi o comunità; prospettive sull’utilizzo dello spazio; 25 risponde a specifici bisogni; costruiti utilizzando i materiali presente nei territori locali; possono influenzare tecniche di progettazione contemporanee. GEOGRAFIA DELLO SVILUPPO CHE COS’E’ LO SVILUPPO Sviluppo: processi che determinano cambiamenti positivi nel benessere economico, nella distribuzione tra le classi sociali e nella qualità della vita degli individui. Sottosviluppo sostituito dai paesi in via di sviluppo (periferia): - le ricchezze vengono concentrate in un centro e sottratte alla periferia; Due grandi estremi: pensato come un unico cammino obbligato del genere umano; quello che è in natura lo sviluppo degli organismi viventi: ○ lo sviluppo ha un limite, non crescono all’infinito; ○ lo sviluppo sulla Terra è diversificato; ○ analogo ai sistemi territoriali che si presentano geograficamente vari; Due tipi di sviluppi possibili: ogni sistema socio-culturale ha uno sviluppo diverso e non comparabile; un unico cammino tracciato dalla cultura occidentale: ○ grave conseguenza di anomalie e diseguaglianze: paesi più poveri obbligati a tenere il passo di quelli più avanzati; divisione tra Nord e Sud del mondo; rischia di distruggere le diversità locali. I geografi umani studiano le differenze di sviluppo da un luogo o da una regione all’altra e le sue conseguenze sociali e ambientali. Lo sviluppo in un ambito può avere delle ripercussioni negative su un altro ambito, ad esempio l’ambiente. Relazione fra economia, sviluppo, società e ambiente: sviluppo convenzionale: privilegia la crescita economica e sociale; sviluppo sostenibile: privilegia la crescita economica e sociale senza compromettere le diversità culturali e le risorse per le generazioni future. Per misurare o valutare lo sviluppo si usano: indicatori: ○ capacità di produrre ricchezza: il più comune è il PIL (valore monetario dell’insieme dei beni e dei servizi prodotti in un anno in un Paese): per semplificare i confronti a livello internazionale si fa ricorso alla parità di potere d’acquisto: il prezzo di un bene o di un servizio in un paese deve essere uguale a livello di valore in un altro; utilizzato dagli economisti per studiare lo sviluppo del paese; tre grandi limiti: 26 ○ riflette solo il valore monetario delle entrate ufficiali dell’economia formale; ○ non fornisce informazioni sulle diseguaglianze nella distribuzione delle ricchezze; ○ non tiene conto dei costi sociali e ambientali legati alla produzione dei beni. incapace di dare una soglia (entro quali limiti un paese può essere definito sviluppato); visione economico/quantitativa che identifica lo sviluppo e la crescita produttiva. reddito pro capite; parità del potere d’acquisto. ○ indicatori compositi: struttura occupazionale della forza lavoro; produttività per addetto; consumo energia pro-capite; sviluppo infrastrutture. ○ indicatori sociali e della qualità della vita: tassi scolarità e alfabetizzazione; tassi di disoccupazione; consumo calorie pro-capite. ○ indicatori demografici: tassi natalità, mortalità; mortalità infantile; incremento naturale; speranza di vita. indici (combinazione di due o più indicatori). Sviluppo umano: processo di ampliamento della gamma di scelte della popolazione, una vasta scala di opzioni, le più importanti delle quali sono una vita lunga e sana, la possibilità di studiare e di accedere alle risorse necessarie per uno standard di vita dignitoso, a cui vanno aggiunte la libertà politica, la garanzia dei diritti umani e il rispetto di se stessi Una questione legata allo sviluppo è la povertà, non solo dal punto di vista economico ma anche da altri aspetti del benessere (es. istruzione, sanità): povertà assoluta: impossibilità di soddisfare i bisogni umani fondamentali (es. patire la fame); povertà relativa: non accedere al livello di risorse necessario per condurre uno stile di vita entro gli standard (socialmente accettabile): ○ ogni paese ha uno standard diverso; ○ la percezione varia di paese in paese. La Banca Mondiale ha stabilito una linea di povertà. Diversi tipi di indicatori: socio-demografici: ○ le persone sono le risorse più importanti; ○ popolazione sana ed istruita favoriscono un buon sviluppo; ○ forniscono informazioni sullo stato sociale delle persone; 27 ○ interconnessi tra loro (malnutrizione incide sulla capacità di lavorare); ○ altri di questi sono i tassi di mortalità infantile. ambientali: ○ relativamente recenti (1992 conferenza ONU); ○ ricerca di strumenti per rendere lo sviluppo ecosostenibile; ○ utilizzati per valutare lo sviluppo sostenibile; ○ le differenze nello sviluppo sono interconnesse con le condizioni geografiche (ad esempio territori con climi elevati e piogge scarse); ○ forte impatto anche delle condizioni istituzionali; ○ esame della vulnerabilità e della resilienza: vulnerabilità: quando un paese è incline a shock economici, ambientali, ecc…; resilienza: la capacità di quel paese a reagire a quegli stessi shock. Gli indicatori da soli non sono insufficienti per valutare i veri cambiamenti. Sono necessarie delle combinazioni tra gli indicatori economici, socio-demografici e ambientali per avere una visione più ampia: indice di sviluppo umano: ○ nato nel 1990 dal Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo; ○ si compone di quattro fattori: PIL pro capite; tasso di alfabetizzazione fra gli adulti; speranza di vita; tasso lordo della partecipazione scolastica. ○ lo sviluppo umano ha bisogno di un ambiente che dia alle persone la capacità di seguire i propri bisogni ed interessi per poter sviluppare a pieno il proprio potenziale; ○ il concetto di benessere è diverso di paese in paese; ○ molti Stati hanno attivato forme propagandistiche per conoscere il parere delle persone in Italia si è creato un nuovo indice del Benessere equo e sostenibile (BES). indice di sviluppo per genere: ○ lo sviluppo non è neutro rispetto al sesso; ○ 1995: bisogna tenere conto delle differenze tra uomo e donna; ○ opportunità e diritti di donne e uomini devono essere considerati una componente cruciale dello sviluppo della società; ○ 2010:indice delle diseguaglianze di genere indicatori riguardanti: la salute riproduttiva (mortalità materna); empowerment delle donne (riguarda l’educazione); partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Alla fine degli anni ‘50 vengono delineati una serie di criteri di sottosviluppo: alimentazione insufficiente; carenze di settori di istruzione e sanità; bassa produttività e molti altri. forte crescita demografica: ○ debolezza strutture agricole (benefici di altri paesi); ○ squilibri sociali; ○ fattori di differenziazione: sviluppo industriale: politiche di sviluppo; strategie di delocalizzazione delle multinazionali con produzione destinata a: 28 ○ mercato interno; ○ mercato estero. conseguenze gravi nello sviluppo umano: ○ prodotti destinati ad una parte della popolazione; ○ legami di dipendenza SVILUPPO E DISUGUAGLIANZA DEL REDDITO Le informazioni relative alla distribuzione e alla disuguaglianza del reddito mostrano la quota di reddito posseduta dai gruppi più ricchi e da quelli più poveri. OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha come obiettivo l’incremento dello sviluppo promuovendo la crescita economica e migliorando gli standard di vita. Le concentrazioni più ampie di reddito sono nelle élite, che costituiscono la minoranza della popolazione: necessità di preoccuparsi dei modelli di distribuzione del reddito. Per misurarla si utilizza il coefficiente di Gini, che permette di cogliere: le disuguaglianze all’interno dei paesi tra ricchi e poveri; le disuguaglianze tra i paesi. Il ruolo della globalizzazione nei confronti della distribuzione della ricchezza ha due scuole di pensiero: teoria neoliberalista: ○ distribuzione capillare delle ricchezze; ○ il mercato globale determina una convergenza nella distribuzione delle ricchezze; ○ commercio essenziale (necessaria rimozione dei limiti). ampliamento del divario: ○ la globalizzazione agisce contro le parità; ○ riconosce un lavoro a chi è qualificato: determina disoccupazione; Il livello di disuguaglianza del reddito può avere serie conseguenze sullo sviluppo: maggiore incidenza della povertà che può causare conflitti tra ricchi e poveri; con la disoccupazione vengono sprecate risorse umane. TEORIE DELLO SVILUPPO Le opportunità di vita di un individuo sono determinate dallo sviluppo e dalla distribuzione del suo reddito. Wal W. Rostow propone gli “stadi dello sviluppo” (modello a 5 fasi): 1. Stadio tradizionale (livello tecnologico produttivo basso); 2. Stadio di transizione (crescita infrastrutture e investimenti produttivi / emerge un’élite sociale); 3. Stadio di take-off (crescita investimenti nel settore secondario); 4. Stadio di maturità (crescita cumulativa dei settori); 5. Società dei consumi di massa (importanza dei beni di consumo); i paesi meno sviluppati sono quelli con economie agrarie; necessità di lasciare spazio alle attività manifatturiere; riceve tre critiche principali: ○ visione eurocentrica (modello occidentale applicato anche a paesi non occidentali); ○ non tiene conto delle differenze culturali e sociali dei paesi: tutti cominciano lo sviluppo dallo stesso punto; 29 ○ ha uno schema di crescita economica lineare: gli aiuti economici possono causare gravi indebitamenti dei paesi. In contrapposizione alla teoria di Rostow, si fondano: teoria della dipendenza: ○ lo sviluppo è compreso come processo di relazioni internazionali connesse ai commerci; ○ due tipi di stati: dominanti: detengono ricchezze e potere politico; dipendenti: non hanno né risorse tecnologiche né potere; si traduce in bassi livelli di sviluppo. ○ l’Imperialismo ha giocato un ruolo cruciale nella formazione di questi rapporti; ○ teoria criticata per la visione semplicistica: il rapporto di dominanza è una naturale conseguenza delle relazioni internazionali. Teoria del sistema del mondo: ○ teorizzata da Immanuel Wallerstein; ○ il sistema capitalista è la causa della dipendenza: un unico mondo connesso da e attraverso reti del capitalismo; il capitalismo fa sorgere una suddivisione del lavoro che genera una gerarchia tra gli Stati; sistema mondiale diviso in: Stati centro: ○ più ricchi e sviluppati; ○ alta qualità del lavoro; ○ economia diversificata (immissioni di capitale per persona); ○ accumulano capitali da questi rapporti utilizzati, poi, per le innovazioni tecnologiche. regioni semi-periferiche: ○ produzione manifatturiera; ○ capitale intensivo; ○ economia diversificata. regioni periferiche: ○ più povere; ○ politicamente ed economicamente deboli; ○ nessuna economia diversificata. le relazioni tra le varie regioni sono sempre dinamiche. Teoria neoliberista: ○ il capitalismo può portare allo sviluppo se vengono messe in pratica forme per consentire il libero mercato e la competizione economica; ○ diritti di proprietà e libertà individuale; ○ rimozione degli ostacoli al movimento di beni e servizi; ○ teoria politica ed economica dominante negli anni Ottanta; ○ il sottosviluppo è causato da scelte politiche ed economiche inadeguate e può essere risolto attraverso il Programma di aggiustamento strutturale: promuovere la crescita economica rimuovendo gli ostacoli, anche legislativi; riforme del mercato e deregolamentazione; 30 influenza due istituzioni: Fondo Monetario Internazionale: evitare crisi finanziarie e sviluppare esportazioni per pagare le merci importate; Banca Mondiale: favorire lo sviluppo a lungo termine. fortemente criticata per 5 motivi: i PAS richiedono minori spese statali, quindi le strutture sanitarie che ricevono finanziamenti sono costrette a diminuire le proprie ore di attività; eliminazione delle sovvenzioni all’agricoltura: aumento dei prezzi delle derrate alimentari; svalutazione della moneta locale: aumento dei prezzi di tutti i beni d’importazione; promuovendo le esportazioni il Sud globale non ha un’economia diversificata; le istituzioni hanno usato spesso criteri discutibili come condizioni da soddisfare per ricevere aiuto o prestiti. Le strategie di riduzione della povertà sono state definite spesso degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio: concepiti nel 2000 quando le Nazioni Unite si sono riunite nel Summit; ogni paese condivide le responsabilità di contribuire a raggiungere lo sviluppo sociale ed economico; 17 obiettivi misurati in 169 parametri; criticato per la sua complessità; relativa assenza di questioni riguardanti la demilitarizzazione e il disarmo. GEOGRAFIA DELL’AGRICOLTURA Agroecosistema: ecosistema nella quale la naturale successione di relazione e cicli biogeochimici viene interrotte al fine di ottenere una produzione di materia vegetale e animale che viene esportata al di fuori del sistema stesso. Può mantenersi attivo solo attraverso il ripristino artificiale dei cicli troncati con apporti di materia o energia. L’efficacia può variare anche da fattori extra ecologici: grado di conoscenza empirica o scientifica dei processi ambientali; tecnologie disponibili e la loro diffusione; orientamento economico della produzione; condizioni giuridiche e sociali: ○ regime di proprietà fondiaria (tipo di proprietà); ○ struttura dell’azienda agricola; ○ rapporti di produzione e forme di conduzione; ○ struttura occupazionale. ORIGINI E RIVOLUZIONI Il nostro stile di vita è strettamente legato all’agricoltura intesa come processo di selezione ed addomesticazione di vegetali e animali con determinate caratteristiche. 31 Il lavoro nell’agricoltura è progressivamente diminuito a causa della crescente urbanizzazione e meccanizzazione del lavoro agricolo. Le origini dell’agricoltura si hanno nel momento in cui i popoli iniziarono a stanziarsi. Il passaggio dei popoli da società basate sulla caccia a società agricole è costituita da tre rivoluzioni: Prima rivoluzione agricola: ○ inizio della selezione di piante ed animali; ○ comparsa contemporaneamente in diversi luoghi del mondo; ○ due tesi: monocentriche (unico nucleo originario nella Mezzaluna fertile | testimonianze archeologiche); policentriche (simultanea origine in più nuclei per poi diffondersi nei vari continenti): elaborata da Carl Sauer: ○ procedura ipotetico deduttiva (no prove archeologiche); ○ il metodo deduttivo è utile per ricostruire i processi la cui temporalità riduca la possibilità di avere testimonianze; ○ caratteristiche ecologiche necessarie: ambiente di bosco rado (facilmente lavorabile); presenza di specchi o corsi d’acqua; elevata varietà di specie e animali; sedentarietà di un gruppo; base economica adeguata (un gruppo nomade non ha il tempo di vedere i risultati | costituita da caccia e raccolta). Seconda rivoluzione agricola: ○ nuove pratiche agricole come aratro e sostituzione dei buoi coi cavalli; ○ rotazione delle colture: inizialmente un campo lasciato a maggese; successivamente rotazione di coltivazioni differenti; ○ la Rivoluzione industriale rese l’agricoltura ancora più efficiente; Terza rivoluzione agricola: ○ tutt’ora in corso; ○ dovuta alle innovazioni tecnologiche del XX secolo; ○ invenzione del motore a combustione favorisce i trattori: migliora la loro potenza ed efficienza; riduzione del numero di lavoratori; eliminazione quasi totale degli animali; estensioni di campo maggiori; passaggio dalla policoltura alla monocoltura; ○ invenzione di prodotti chimici per aumentare la quantità del raccolto e combattere i parassiti: alto costo ecologico; elevati costi di produzione che favoriscono i paesi più ricchi; ○ perfezionamento tecniche di irrigazione: permette di coltivare terreni considerati aridi; ○ biotecnologie agrarie: incrocio di razze e ibridazione per migliorare la qualità e la produzione delle coltivazioni: Rivoluzione Verde: ruolo determinante nel combattere le carestie; totalmente dipendente dal sistema di irrigazione; 32 gli scienziati sviluppano una varietà di grano particolarmente reattiva all’irrigazione e ai fertilizzanti; eccessivo sfruttamento delle falde acquifere; danni ambientali dovuti ai pesticidi. rivoluzione genetica: trasferire da un organismo all’altro alcune caratteristiche scritte nel dna; protetti da brevetti internazionali posseduti dalle multinazionali; possibile utilizzo di geni animali e virus per modificare il patrimonio genetico delle specie vegetali; OGM: ○ considerati un mezzo per risolvere problemi ambientali e produttivi; ○ si teme che possano minacciare il patrimonio genetico naturale locale. I sistemi agricoli comprendono i terreni, gli input che vengono forniti (lavoro, macchinari, fertilizzanti), gli output del sistema, in consumatori e i flussi che mettono in relazione queste componenti. Classificazione dei sistemi agricoli tenendo conto della proprietà, delle tecnologie impiegate e dell’orientamento economico: agricolture di sussistenza: ○ sistema agricolo indipendente dalle richieste di mercato, i cui prodotti vengono in gran parte consumati dai produttori e dalle loro famiglie o scambiati in mercati locali; ○ agricolture primitive proprietà comune della terra; uso discontinui del suolo; autoconsumo; agricoltura itinerante: ○ coltivazione di più prodotti contemporaneamente nello stesso campo (coltura promiscua); ○ processi di deforestazione tropicale; ○ se praticata con determinati principi è ecosostenibile; ○ periodo di riposo per ristabilire la fertilità del terreno; ○ non sempre vengono rispettati i tempi di riposo del terreno; ○ agroforestazione: piantare determinati tipi di alberi per controllare la fertilità del suolo o fornirgli risorse integrative; ○ agricolture tradizionali: proprietà individuale + proprietà comune; tendenze relative all’autoconsumo (basse rese e policoltura); coltura promiscua; complementarietà tra campo stabile e agricoltura itinerante; strategie di conservazione del suolo: tutto lo spazio disponibile deve essere reso coltivabile; sistemi di rotazione agraria (maggese = lavorazione del terreno per renderlo di nuovo produttivo in poco tempo); integrazione di allevamento. sistemi irrigui (solo agricoltura) sistemi di avvicendamento (forte integrazione con l’allevamento e alta intensità di lavoro) ○ agricoltura intensiva: 33 caratterizzata da un’elevata quantità di forza lavoro, capitali, attrezzature in relazione alla superficie coltivata; coltivazione irrigua: basata su derivazione di acque superficiali o sotterranee; tecnica del doppio raccolto (due raccolti in un solo anno); principalmente in Cina (coltivazioni di riso); usata per densità di popolazione elevate. ○ piccole aziende e allevamento: sistema agricolo di piccole dimensioni; non più di un raccolto all’anno; limitato uso dell’irrigazione; in base alle condizioni socio-economiche, climatiche e dei suoli; policoltura di un cereale, una leguminosa e ortaggi; allevamenti prevalentemente di ovini, bovini e caprini; zone dell’Asia che non presenta condizioni per la coltivazione del riso; ○ pastorizia: diffusa nelle zone aride e semiaride; mobilità è un aspetto fondamentale (transumanza); donne e bambini si occupano di insediamenti stanziali con allevamenti di pochi animali e agricoltura in zone ricche di acqua; i governi sostengono che sia uno stile di vita non compatibile con la modernità: obbligo di stanziarsi e cercare un’occupazione; la transumanza si combina con forme moderne di allevamento commerciale (mesi freddi nelle stalle - mesi caldi negli alpeggi). agricolture di mercato: ○ fondata sull’agribuisness: prodotti destinati ad essere venduti alle aziende; ○ interazione verticale: una singola azienda controlla più fasi della produzione e della distribuzione del bene; ○ proprietà privata della terra e dei mezzi di produzione; ○ separazione spaziale tra produzione e consumo e, quindi, destinazione d’uso del suolo; ○ innovazioni tecnologiche (aumento delle rese); ○ radicali mutamenti: capacità rinnovati di alcune piante; sistemi di avvicendamento colturale; sperimentazione agraria; ○ diverse tipologie di agricoltura commerciale: piantagioni: specializzate in produzioni destinate ad esportazioni internazionali; paesi economicamente fragili fortemente dipendenti dall’esportazione di materie prime; possono essere anche piccoli produttori (es. cacao); società fortemente dualistica: aumento del divario tra minoranza ricca e maggioranza povera; manodopera scarsamente qualificata; proprietà delle multinazionali. orticoltura commerciale: un tempo attorno alle aree urbanizzate, oggi anche lontane grazie allo sviluppo delle infrastrutture; aree specializzate in determinate produzioni in base alla richiesta; 34 agricoltura mediterranea: integrazione di allevamento, coltivazione di cereali e alberi da frutto, viti, ulivi; ricerca di lavoro stagionale attira gli immigrati. allevamento commerciale: altamente meccanizzata; allevamento stabulare; costante lavoro della manodopera; ora la produzione avviene anche fuori dai centri abitati. aziende agricole miste: integrazione della produzione di foraggio con l’allevamento delle specie alle quali è destinato; oggi la coltivazione di foraggio ha lasciato il posto a quelle del granoturco o specie oleose. cerealicoltura e allevamento estensivo: la cerealicoltura è associata ad ambienti con climi temperati e grandi estensioni di terreno; l’allevamento estensivo è l'allevamento brado di grandi mandrie destinate al macello; zone solitamente lontane dalle città. agricolture collettive: ○ proprietà collettiva della terra e dei mezzi di lavoro