Diritto Costituzionale Italiano e Comparato PDF
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Summary
This document is an Italian language study on Italian and comparative constitutional law. The text discusses methods of studying comparative constitutional law, including comparing internal and foreign law, and the roles of other disciplines like geography and history. The document also discusses various formative elements and models of constitutional systems, such as the theory of cycles of constitutional law.
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Diritto costituzionale italiano e comparato 2/10 Questioni di metodo: - Delimitare l'ambito del mio studio, di cosa mi occupo (quale aspetto) - L'asse portante dello studio sono le regole giuridiche, il diritto comparato deve però essere calato in un contesto (politico). Il dirit...
Diritto costituzionale italiano e comparato 2/10 Questioni di metodo: - Delimitare l'ambito del mio studio, di cosa mi occupo (quale aspetto) - L'asse portante dello studio sono le regole giuridiche, il diritto comparato deve però essere calato in un contesto (politico). Il diritto costituzionale si avvale di altre discipline - Diritto costituzionale: il centro sono le costituzioni (la costituzione italiana ha 139 articoli), troviamole regole fondamento del nostro sistema politico - Obiettivo: comparare il diritto interno al diritto straniero - Altre scienze che entrano in gioco: geografia, storia, scienze politiche, linguistica, traduttologia (problema delle traduzioni: giudicial review in USA e UK significano cose diverse). La traduzione deve essere fedele a ciò che intendeva chi ha scritto. Nel 1900 c'è stato il primo congresso di studiosi di diritto comparato a Parigi. Ragioni di fondo: i sistemi giuridici dialogano tra loro (il premierato di cui si parla in Italia si ispira al premierato in Israele). Ci si ispira ai modelli stranieri di successo. I modelli di riferimento sono sempre prestigiosi. Altre ragioni: - Globalizzazione dell'economia - Teoria della circolazione di modelli giuridici dominanti: i modelli giuridici circolano tra un ordinamento e l'altro - Ibridazione dei modelli di Civil Law e Common Law Finalità: - Conoscenza del diritto, la comparazione è alla base della conoscenza - Classificazione dei sistemi e dei modelli: per mettere in ordine e stabilire modelli di classificazione - Politica legislativa: la comparazione è funzionale alle politiche legislative - Reasoning giudiziale: i giudici quando non hanno nel loro ordinamento dei riferimenti utili richiamano quelli di altri ordinamenti - Armonizzazione di diritti nazionali: riferimenti normativi comuni, un'armonizzazione delle regole essenziali - Diritto transnazionale: regole nate per le necessità economiche (es. banca mondiale) Precursori e comparatisti "La scienza del diritto comparato è un prodotto delle scienze giuridiche moderne" (Khaler, 1900), nel primo convegno a Parigi). Il confronto risale ad Aristotele. Precursori: - Lord Mansfield: comparazione per modernizzare il Common Law - Thomas Jefferson (1776): modello francese, problemi di lingua, modello britannico, ma "diritti naturali" - Montesquieu, Esprit de Lois: bisogna interrogai sulle differenze tra ordinamenti, bisogna risalire alle strutture politiche, sociali e religiose. - XIX secolo: prevalsero gli studi di legislazione comparata. Il concetto è che tutto si può legiferare nel 1800. - Fine XIX secolo: emerge la non corrispondenza tra legge scritta e legge vigente, lo studio comparativo va al di là della lettera del testo 1900, congresso di Parigi: L'organizzatore è Raymond Saleilles (insegnava diritto processuale comparato) due tesi: - Confrontarsi su problemi comuni, ci sono in ogni società problemi comuni e occorre vedere come vengono affrontati - Stabilire definizioni, metodo e funzioni - Concezione pratica del diritto comparato: si trae vantaggio dalla comparazione - Lambert: strumento educazione e formazione del giurista - Saleilles: speculazione scientifica, politica legislativa, politica giurisprudenziale (diritto straniero vs lacune del diritto interno. Es: durante l'apartheid in Sudafrica la costituzione permetteva di guardare agli altri ordinamenti per la tutela dei diritti) Seconda metà del 1900: - H.C. Gutteridge (inglese): quando si fa comparazione bisogna distinguere tra differenze fondamentali e accidentali, capire le cause delle differenze (es: come mai in Italia è stata adottata la repubblica e perché in uk sia rimasta la monarchia), riconoscere i meriti e demeriti di quel modello giuridico (giudizio comparativo) - R. David: comparazione è importante per il progresso della scienza del diritto - Zwergert e Katz: "stili dei sistemi giuridici" Oggetti dello studio: - Wigmore (1925): Nomoscopy (descrizione dei diversi diritti): - Nomethetic: si analizzano i diversi istituti e giudizi di valore (meriti e demeriti) nella prospetta di politica legislativa - Nomogenetic: studio dell'evoluzione dei diversi istituti giuridici e dei rapporti cronologici e di casualità - Etnologia giuridica: attraverso il metodo comparativo tento di scoprire le leggi generali dello sviluppo dell'umanità tramite le regole di evoluzione dei fenomeni e delle istituzioni giuridiche - Pound: law in the book-law in action (1926). Il comparatista deve tenere conto di entrambe. - Diritto costituzionale: organizzazione costituzionale (lo stato), libertà, fatti politici (infatti attraverso cui la collettività è governata) - Scelta politica fondamentale - Formula politica istituzionalizzata (G. Lombardi). Vogliamo uno stato democratico? Lo fondiamo su un ordinamento già esistente e funzionante - Elementi determinanti (J.C. Constantinesco). Non ci si può limitare alle parole scritte nel testo. 4/10 Oggetto del diritto comparato: i formanti La teoria dei formanti è stata ideata agi inizi degli anni 90 da Rodolfo Sacco.Il diritto comparato si occupa di temi e oggetti di rango giuridico e l'ordinamento giuridico si compone di una pluralità di elementi giuridici. Con sistema giuridico si intende l'insieme delle regole di diritto applicabili ai soggetti di un dato gruppo sociale, che generalmente ma non necessariamente è organizzato in forma di stato. - Ovunque vi sia collettività è necessario che ci siano regole per assicurare la convivenza civile (la più articolata è lo stato) - Lo stato è l'organizzazione che prevalentemente da corpo agli ordinamenti giuridici - I sistemi giuridici sono raggruppabili in famiglie giuridiche. La teoria delle famiglie giuridiche propone una classificazione secondo la famiglia di appartenenza. Le famiglie giuridiche sono distinguibili anche in base ad aspetti storici e culturali (quindi non solo giuridici) - Per svolgere un'analisi comparativa devo guardare quali regole valgono nell'ordinamento x e quali in quello y (ricognizione). Per capire le regole bisogna risalire ai formanti (necessità di andare oltre alla lettera della regola giuridica) e procedere a una ricostruzione - La parola "Formanti" è presa in prestito dalla fonetica, viene utilizzata da Sacco nel 1991 per indicare i diversi sistemi di regole e proposizioni che contribuiscono a generare l'ordine giuridico del gruppo I tre formanti principali sono: legge, dottrina, giurisprudenza - Legge: insieme delle disposizioni adottate dal legislativo (non solo produzione normativa da parte degli ordinamenti ma tutto ciò che fa parte dell'ordinamento giuridico, ovvero e disposizioni). Le disposizioni sono il testo della regola, la norma giuridica è come la disposizione viene messa in atto. - Dottrina: insieme delle opinioni espresse dai dottori della legge - Giurisprudenza: insieme delle decisioni di giudici che applicano la regola Per comprendere i formanti viene usato il linguaggio. I crittotipi sono formanti diversi da quelli verbalizzati, sono il diritto vivente, che attinge dai diversi formanti. Sacco definisce i crittotipi quei modelli impliciti presenti nei diversi sistemi giuridici e che agiscono in modo assai penetrante nella dimostrazione e nella decisione di questioni giuridiche. Quando mi avvicino a un ordinamento straniero devo entrare nella mentalità del loro ordinamento giuridico (quindi conoscere i crittotipi). La soggezione ai crittotipi costituisce la mentalità del giurista di un determinato paese. La differenza di mentalità è un ostacolo alla comprensione fra giuristi di diverse nazioni. Bisogna dialogare con gli altri giuristi per capirne la mentalità. Accanto al diritto autoritativo o parlato sopravvive il diritto muto, un insieme di regole che appartengono all'esperienza culturale che ciascuno ha in quell'ordinamento. È nel dna giuridico dei cittadini. La norma parlata viene interpretata da uomini con un dna e una cultura. Il significato della norma parlata viene fissata in definitiva dall'interprete. La disposizione diventa norma con l'interprete. C'è un'esigenza della certezza del diritto, ma essa non è mai pura, è un mito. Le circostanze della vita sono talmente compless e che non può assicurare la certezza del diritto. Teoria degli elementi determinanti (Constantinesco, 1971): l'ordinamento giuridico è un insieme di particelle giuridiche elementari (norme, principi, istituti). La conoscenza delle singole particelle non è sufficiente se non se ne conosce anche la posizione, il ruolo, il diverso valore. Bisogna capire se le particelle hanno un ruolo importante o marginale. Il sistema dei valori che è alla base dell'ordinamento giuridico determina l'assetto delle pge: - Elementi determinanti - Elementi fungibili Entrambi si trovano in ogni ordinamento. Gli elementi determinanti esprimono la struttura fondamentale dell'ordinamento giuridico. Determinano l'identità la specificità dell'ordinamento giuridico. Intorno a questi elementi determinanti vi è una moltitudine di elementi fungibili, che sono quelle pge che non fondano l'identità di un sistema. Ci sono 9 elementi determinanti che offrono la struttura fondamentale di un ordinamento giuridico. Sono: - Concezione e ruolo del diritto: noi abbiamo lo stato di diritto, ma in Cina esistono violazioni legittime della costituzione se giustificate da una scelta politica. In Cina chi governa sovrasta il diritto. - Ideologia e dottrina giuridica: il costituzionalismo in Italia, esiste un impianto di regole costituzionali date per limitare il potere politico - Relazioni tra il dato (realtà socioeconomica-politica) e il costruito (ordinamento giuridico che si sovrappone): le regole che ci governano sono approvate con il nostro consenso? In Italia si, nei regimi autoritari no - Costituzione economica: rapporti sociali ed economici (costituzione economica ovvero quali sono le norme economiche nella nostra costituzione) - Condizione e ruolo dello stato (autorità vs libertà): tema della forma dello stato, i cittadini sono sostanzialmente liberi o lo sono solo formalmente? - Potere politico e diritti fondamentali: capacità del potere politico di governare il tema dei diritti fondamentali - Fonti del diritto (rapporti): all'interno di un ordinamento giuridico, da dove scaturiscono le regole civili? - Interpretazione della legge e ruolo dei giudici: sono liberi o devono osservare delle regole d'interpretazione? (In Italia, la seconda) - Nozioni e categorie giuridiche fondamentali: costituzione, libertà, governo Caratteristiche comuni agli elementi determinanti: - Unicità dell'elemento - Insostituibilità - Carattere determinante - Sono tra loro complementari (se ne modifico uno, la modifica ricade anche sull'altro - Questi elementi mancano agli elementi fungibili - La costituzione esprime gli elementi determinanti in un ordinamento Studiando il diritto costituzionale comparato capiamo il dna profondo di un ordinamento giuridico. 8/10 Circolazione dei modelli giuridici:Teoria di "cicli costituzionali" I cicli costituzionali scandiscono un ripetersi nel tempo di alcuni elementi che sembrano migrare da un ordinamento all'altro. Alcune costituzioni sono considerate leader/esemplari, perché prese ad esempio da altre costituzioni. Esse diventano dei modelli costituzionali. I modelli tante volte sono delle sintesi, sono capaci di descrivere l'esempio costituzionale che si vuole imitare. Molte volte il modello leader s'impone come modello necessariamente da imitare. Si usano i modelli o per avere i pregi di un modello (modello esemplare) o per orientare certi paesi verso un modello comune. Il modello esemplare è una descrizione di una realtà. Il modello che si usa nelle classificazioni non è descrittivo, ma lo rappresenta sinteticamente. UK e Italia appartengono la stessa classificazione per la forma di governo parlamentare (le classificazioni descrivono perciò i modelli a non nella loro completezza). Alan Watson parla di "legal borrowing", l'imitazione di altre esperienze giuridiche è il tratto che determina maggiormente le mutazioni giuridiche. Un ordinamento prende in prestito un modello giuridico a volte in maniera transitoria, altre in modo definitivo concetti giuridici, soluzioni indiziarie e legislative o idee di politica del diritto di altri ordinamenti. I modelli giuridici circolano solo se circolano anche gli ideali che stanno dietro. Le norme di diritto costituzionale si rivolgono a una comunità statale e trasferiscono principi e ideali del sistema. Imitazione-circolazione dei modelli esemplari: Nell'imitare, possono sorgere problemi. Le costituzioni esemplari sono considerate tali perché largamente imitate. In Israele, ad esempio, la torah fa parte delle fonti del diritto. Storicamente alcune costituzioni si impongono per il loro prestigio. Si vanno a cercare infatti soluzioni soluzioni sperimentate e se si recepite è possibile ottenere le virtù di quell'ordinamento. Trapianti e adattamenti: Il trapianto di un modello costituzionale non può essere caratterizzato dalla mera riproduzione, ma bisogna operare un processo di adattamento. Un modello costituzionale si può imitare per imposizione (conseguenza di una conquista), un'azione volontaria (recezione) ovvero (o) dell'immigrazione di un popolo in un altro territorio (trapianto). Essa può determinare un fenomeno acculturazione, se la comunità subalterna perde la sua identità a causa dell'imitazione è assimilazione. Per imposizione: Risale all'URSS e ai paesi satelliti. Per prestigio: Hanno alla base fattori non tecnico-giuridici, ma il prestigio. Cattive imitazioni: È la divergenza tra il modello e il risultato della ricezione, non di rado riconducibili a malintesi e/o cattive traduzioni. Le cattive traduzioni attivano misure di adattamento. La resa del modello giuridico recepito deve essere conseguenza di una corretta analisi comparativa (es: omogeneità degli istituti). Il pericolo di rigetto è concreto se l'analisi considera solo il dato formale dei testi normativi e non anche la concreta attuazione nell'ordinamento di riferimento. Il risultato è ciò che conta per l'imitazione, ovvero se il trapianto dal punto di vista antico ha prodotto un miglioramento o no. Famiglie giuridiche: classificazioni. Dobbiamo inquadrare i sistemi giuridici sulla base di tratti distintivi per poterli classificare. È necessario guardare alla costituzione e al quadro di riferimento nel quale si trova: dati storici, politici, economici, la cultura giuridica dominante (es: in Italia il diritto romano), la tradizione giuridica, il ruolo del diritto in quella società. La famiglia giuridica è un raggruppamento omogeneo di sistemi giuridici che hanno tratti in comune. Sistema giuridico è inteso in senso lato, sono quei fattori che con le regole giuridiche fanno il sistema (fattori sociali, politici, economici, religiosi). Classificazioni delle famiglie giuridiche: 1. Classificazioni che assumono un parametro assoluto ed esclusivo (logica binaria si/no, classificazioni che costruiscono classi rigide) 2. Classificazioni che assumono parametro della relatività (classi tendenzialmente esaustive ed esclusive) 3. Criteri della prevalenza e della non esclusività secondo una logica politetica, per approssimazione (parametro duttile, si scelgono tratti più significativi e se ne verifica la loro posizione nei diversi ordinamenti) Classificazioni di tipo assoluto: - Esmein, originalità dell'ordinamento - Hall, razza umana - Arminjon, Nolde, Wolff, i caratteri intrinseci agli ordinamenti giuridici - David, criterio ideologico e tecnico-giuridico - Zweigert e Kotz, relatività per materie, tempo e stile Esistono 5 stili: 1. Fonti del diritto 2. Modo di pensare 3. Istituti giuridici tipici 4. Fonti del diritto 5. Fattori ideologici Ugo Mattei: classificazione relativistica/prevalente, esistono 3 famiglie giuridiche: 1. Famiglia ad egemonia professionale (Italia). Include civil law e common law: componente tecnico-giuridica che si distingue dalla componente politica. La struttura concettuale del diritto è secolarizzata. 2. Famiglia ad egemonia politica (Cina). Ordinamenti giuridici in fase di evoluzione o stabilizzati. La politica è il diritto. 3. Famiglia ad egemonia tradizionale. È il caso delle società pervase da una normativa tradizionale filosofica o religiosa. 9/10 Dottrine costituzionali: quali sono gli ideali che accompagnano le istituzioni affermate nel secolo scorso. Secondo il costituzionalismo classico: - Le costituzioni nascono per porre un argine all'attività politica - Le costituzioni devono riferire/proclamare il tema della libertà e dei diritti - Sono scolpiti in costituzione per sottrarli alla "tirannia della maggioranza". Questo accade quando non è assicurato il confronto democratico, ovvero quando le opposizioni sono escluse dal procedimento decisionale. La maggioranza decide ma non può escludere la minoranza. Questo è importante perché uno dei tratti principali della democrazia è l'alternanza nelle posizioni di governo. Il confronto libero serve per assicurare la possibilità di un'alternanza. I diritti della minoranza sono procedurali e sostanziali. - Nessuna autorità politica è legittimata a violare quei limiti - Il costituzionalismo classico nasce come ideologia nel XVI secolo nel Regno Unito per superare lo Stato assoluto (ovvero quando i poteri erano nelle mani di un sovrano). Tratti del costituzionalismo: - Il potere non è più accentrato, ma introduce l'idea della separazione dei poteri - Lo stato è garantista: pone limiti all'autorità politica e tutela i diritti dei governati (non si è più sudditi ma cittadini) - Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 16/08/1789 art.16: perché una costituzione possa dirsi tale deve avere garanzia dei diritti e separazione dei poteri. Costituzione senza costituzionalismo. Costituzionalismo liberale inglese: I fase: limiti al potere monarchico e riconoscimento del potere rappresentativo del parlamento. II fase: primato del parlamento sulla monarchia: in questo momento la Gran Bretagna è una monarchia parlamentare. John Locke: individua 3 funzioni dello Stato. Legislativo (parlamento), esecutivo (re), federativo (il potere estero, quindi il re). I giudici delle corti di common law producono regole giuridiche in forza del vincolo del precedente (al vertice del sistema giudiziario stava la camera dei lord). La Gran Bretagna ha due camere: la camera dei lord e la camera dei comuni. Francia, Montesquieu: individua la separazione dei poteri in legislativo, esecutivo e giudiziario. Diversa forma di legittimazione: Legislativo: Investito dalla volontà popolare espressa dalle assemblee legislative. Esecutivo: dalla volontà del re, titolare di un potere autonomo non rappresentativo. Al re spetta tutelare l'ordine interno e esterno. Giudiziario: potere indipendente per la risoluzione delle controversie civili tra privati, non ha alcun ruolo creativo di regole giuridiche (i giudici sono la voce della legge). Neo costituzionalismo: - Evoluzione del costituzionalismo classico, a partire dal secondo dopoguerra. Costituzionalizzazione dei diritti, intesi come norme giuridiche direttamente vincolanti i pubblici poteri. - I diritti sono giustiziabili: come conseguenza della loro portata normativa posso adire un'autorità giudiziaria se ritengo che un diritto sia stato violato. - Sovranazionalità dei diritti: avviene la loro costituzionalizzazione nelle corti internazionali. - Incidenza di questa prospettiva sull'interpretazione ella costituzione. - Deviazione: pervasiva giudizializzazione della politica e ruolo politico dei giudici (in danno della democrazia e della sovranità popolare). Nuevo constitucionalismo: - Si sviluppa in America Latina negli anni 80-90: in Colombia nel 1991, in Brasile nel 1988. - Equiordinazione dei diritti (non rispondono a una scala gerarchica, ma vanno bilanciati caso per caso). I diritti meritano quindi tutti di essere protetti. - Partecipazione popolare all'esercizio del potere - Interculturalità - Nuova visione dei rapporti tra uomo e natura (la natura diventa soggetto di diritto- pachamama in lingua Quechua vuol dire madre terra). Costituzioni senza costituzionalismo: costituzioni che non affondano le proprie radici nel costituzionalismo. Il costituzionalismo non esprime un concetto neutro di costituzione, m a un preciso ordine di valori costituzionali. - Art.16 (1789) - Primato dei diritti dell'uomo - Tutela dei diritti dell'uomo in via giurisdizionale contro i pubblici poteri - Separazione dei poteri e strumenti di limitazione de potere politico - Tutti sono soggetti alla legge (Stato di diritto/rule of law) - Fondamento dei poteri politici supremi sta nella legittimazione popolare - Decisioni politiche assunte in base al principio di maggioranza - Sfera politica autonoma della sfera religiosa e viceversa - Controllo di costituzionalità delle leggi Costituzioni nei regimi autoritari: - Autoqualificazioni: utilizzo di formule proprie delle costituzioni democratiche - Disposizioni costituzionali nella disponibilità delle autorità politiche (deroghe, eccezioni, violazioni "legittime", interpretazioni arbitrarie) princeps legibus solotus. - Billboards: cost. Che riproducono annunci o informazioni come tabelloni di annunci - Blueprints: cost. Che proclamano aspirazioni ideali o programmi politici, delineano un progetto futuro. - Window dressing: cost che esprimono formule fittizie allestiscono vetrine per celare la realtà del regime. - Cheap talks: declinano cataloghi di diritti e libertà, mere formule prive di alcun potere vincolante per le autorità politiche. - Si tratta di costituzioni manifesto. 11/10 Le fonti del diritto, le fonti di common law Stabilire all'interno di un ordinamento da dove scaturiscano le regole a cui siamo soggetti (fonti) è una scelta politica. È un'assemblea costitutiva a produrre le leggi. Occorre riuscire a dare una definizione di fonte dei diritti che sia capace di includere la maggior parte delle esperienze giuridiche, che abbia una logica e che faccia apparire unitario il concetto. Definizione delle fonti: "fatti o atti i quali, in virtù delle norme sulla produzione giuridica, si rivelano idonei a innovare il diritto oggettivo vigente". Gli atti sono la conseguenza di un'azione destinata a produrre una regola giuridica, è una successione di atti la fine dei quali si produce una regola giuridica. I fatti non nascono con l'obiettivo di produrre una regola giuridica, ma per l'ordinamento quel fatto è capace di produrla. Un ordinamento giuridico è anche caratterizzato dalle norme sulle norme, ovvero regole che disciplinano la produzione delle regole. Questa innovazione può essere l'aggiunta di nuove regole, la modifica di regole vigenti o la loro abrogazione. Ciò che l'avvento di nuove regole giuridiche produce nell'ordinamento è perciò creazione, modificazione o abrogazione. Distinzioni - Fonti legali o fonti extra ordinem. Normalmente le fonti sono disciplinate dall'ordinamento giuridico, ma ci sono anche fonti al di fuori del quadro legale ovvero l'ordinamento non ha fabbricato queste regole ma le richiama per farle avere valore nel nostro ordine. - Fonti atto/fatto. Le fonti atto sono una successione di atti destinate a produrre regolamenti giuridiche (es. Procedimento legislativa). Fonti fatto arrivano da comportamenti (consuetudini) ma l'ordinamento giuridico individua in quei comportamenti come fonti di regola giuridica. - Diverso grado di efficacia normativa: c'è un ordine gerarchico tra le regole giuridiche (le regole del diritto costituzionale sono al vertice della gerarchia). Si dice forza attiva quando la regola è capace di modificare l'ordine giuridico, si esplica solo verso norme di pari grado o di grado inferiore. Una legge ordinaria non può quindi modificare la costituzione. La forza passiva è la capacità di una norma di resistere alle modifiche da parte delle norme di grado inferiore (la costituzione). 1. Elemento materiale (usus): comportamento ripetuto dalla generalità di consociati, costante e frequente. Avviene in un luogo pubblico. Consuetudini conformi alla legge e non contro la legge (prevalenza della legge). 2. Elemento spirituale/psicologico (opinio iuris): convincimento del carattere giudicamento doveroso di quel comportamento. Da questi comportamenti scaturisce poi la regola giuridica. Consuetudine praeter legem. chi produce le leggi non amministra giustizia. esiste però il diritto che arriva dalle decisioni dei giudici e che deriva storicamente dai giureconsulti romani. Nella storia del diritto si registra che nel tempo esso è stato scaturito non solo dall'autorità politica che produce le leggi ma anche dalla dottrina dei giuristi. I magistrati dell'antica Roma adottavano decisioni che diventavano regole volte a risolvere una specifica controversia. Questa decisione è poi applicata anche dagli altri giudici Per risolvere la medesima controversia. Con i romani nasce il diritto comune tramite le traduzioni universitarie. - In Gran Bretagna soli i giudici attraverso le loro decisioni fanno le regole, esiste il valore vincolante del precedente. - Diritto transnazionale: non nasce tra gli Stati, è un diffuso riconoscimento del valore comune. - Diritto autonomo o diritto eteronomo: un esempio di diritto autonomo è quando sottoscrive un contratto per la casa (mia autonomia negoziale). Il diritto eteronoma è ad esempio la legge prodotta in parlamento. Il diritto convenzionale fa parte di quella autonomo (le regole autonome hanno lo stesso valore di quelle dello Stato fino a querela di falso). - Trattati internazionali. - Fatti, concordati, intese: ad esempio il regionalismo differenziato. - Convenzioni della costituzione. 15/10 Processi costituenti in Italia, francia e Germania dopo la guerra I seguenti processi si hanno in un momento di ricostruzione, l'obiettivo è quello di inserire nelle carte costituzionali degli antidoti per scongiurare l'instaurazione di regimi totalitari. Sia in questi anni anche la dichiarazione dei diritti dell'uomo. Carattere costituzionalismo europeo: l'Olocausto è stato un fatto determinante per la popolazione (la società umana e le democrazie hanno il loro germe del totalitarismo e nulla può impedire che si radicalizzino nelle forme dittatoriali capaci di arrivare alla negazione delle più basilari libertà e diritti). Si è capito che il costituzionalismo dell'Ottocento non offriva resistenza rispetto alle minacce totalitarie, si dovevano rafforzare garanzie protezioni della democrazia. I valori della persona devono essere protetti con una maggiore garanzia giuridica e avere una priorità rispetto agli interessi della comunità. Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948: l'unico ambito in cui viene presa sul serio la protezione dei diritti, non essendo una dichiarazione vincolante. L'Europa fa proprio questi valori si adopera la loro tutela (cedu: tentativo di codificare i valori previsti dalla dichiarazione universale nell'Europa continentale). Italia e Germania hanno conferito alla dichiarazione universale rilevanza. Caratteri giuridici delle costituzioni: le costituzioni rigide prevedono un procedimento aggravato per la loro modifica non previsto nelle precedenti costituzioni dove la flessibilità ha concesso la torsione totalitaria. Controllo di costituzionali delle leggi: ad esempio nella cultura rivoluzionaria francese non si prevede perché la legge era espressione della volontà generale con Kelsen che contribuisce alla scrittura della costituzione austriaca del 1920.per la prima volta in Europa si inserisce il controllo di costituzionalità sulle leggi e si prende questo come modello (Repubblica francese attualmente vigente). Ci si allinea quindi alla costituzione USA. Apertura diritto internazionale: la situazione totalitaria della Seconda guerra mondiale ha mostrato l'esigenza di abbattere la sovranità dello Stato (politica di potenza dell'Ottocento) e aprirsi alla cooperazione tra Stati e ai principi della comunità internazionale che prevalgono sulla sovranità statale. Le norme di apertura si trovano quasi in tutte le costituzioni di questi anni. Si consente la penetrazione dello ius internazionale nel diritto interno (Cedu in Italia a posizione di norma interposta fra legge costituzione; il diritto dell'unione nasce per garantire la pace e compaiono così i diritti di seconda generazione. La costituzione di Weimar è la prima codificare i diritti sociali: le libertà concesse chiedono un intervento statale fino ad espandersi negli altri ordinamenti, Per vedere maturate queste richieste di diritti sociali occorre aspettare il secondo dopo guerra. Il pluralismo. Caratteri comuni delle carte: inclusione molto ampia di diritti e dei limiti e ai poteri pubblici. Nelle carte italiane e tedesche viene inserito il controllo di costituzionalità. In Italia il processo costituente rappresenta la fase di elaborazione della carta. Si svolge nel contesto della fine della Seconda guerra mondiale e dell'inizio della guerra fredda in cui l'Italia cerca di posizionarsi come una democrazia alleata dell'Occidente nel quadro della ricostruzione postbellica. Questa carta costituzionale si ispira ai modelli democratici stranieri (la costituzione francese del 1946, i valori della dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948). Nel giugno del 1944 viene emanato il decreto luogotenenziale chiamato costituzione provvisoria: viene emanato in un periodo di collaborazione tra la corona e i partiti antifascisti e delinea l'assetto costituzionale del regime transitorio. Il contenuto del decreto è basato sulla svolta di Salerno: il re si fa da parte tornano sulla scena politica ai partiti subito dopo la liberazione di Roma.elezione a suffragio universale di un'assemblea costituente che avrebbe deciso la forma di Stato e predisposto la costituzione. A marzo del 1946 sia un secondo decreto luogotenenziale considerato la seconda costituzione provvisoria. Veniva modificato il patto di Salerno in quanto la scelta tra monarchia repubblica doveva aspettare al corpo elettorale tramite referendum (si avevano spaccatura dei partiti circa la forma di Stato per cui è stato deciso di far scegliere il popolo). Il 9 maggio del 1946 Vittorio Emanuele II abdica in favore del figlio Umberto II violando il patto di Salerno che prevedeva il suo ritiro a vita privata. In questo periodo si parla di regime dell'esecutivo. Il 2 giugno del 1946 c'è il referendum ad elezione costituente. Il risultato è stato a favore della Repubblica. Il voto è stato contestato per giorni poiché ci furono molte schede nulle e bianche. Umberto Secondo resiste al ritiro. Durante la settimana transitoria a causa delle resistenze viene proclamato presidente De Gasperi per pochissimi giorni (fino al 10 giugno): vi è stato un intenso dibattito tra le forze politiche sull'equilibrio tra i poteri dello Stato, sul ruolo del presidente della Repubblica e sul sistema parlamentare bicamerale. La resistenza e il movimento partigiano hanno un ruolo simbolico importante nella legittimazione del nuovo Stato democratico e repubblicano. Elezioni della costituente: adozione di un sistema elettorale proporzionale per garantire la rappresentanza di tutte le formazioni politiche anche se di piccole entità. Le donne hanno votato per la prima volta alcuni mesi precedenti al 2 giugno in occasione delle elezioni locali. I compiti della costituente erano l'elezione del capo provvisorio dello Stato, l'elaborazione della nuova carta costituzionale tenendo conto del referendum, non esercitare la funzione legislativa ordinaria (che rimaneva al governo per non aggravare il processo fondamentale di elaborazione della carta), stabilire introdurre formalmente il rapporto di fiducia tra assemblea e governo(si aveva già nello statuto Albertino ma in questo caso si era affermato nella prassi e non era scritto formalmente). Lavori della costituente: la costituente si è suddivisa in diverse commissioni. La commissione dei 75 (presieduta da Ruini) aveva il compito di redigere il progetto di una costituzione durante questi lavori principali partiti antifascisti (democrazia cristiana, partito comunista italiano, partito socialista) trovano un compromesso su molte questioni fondamentali nonostante le differenze ideologiche per garantire un'ampia condivisione sulla carta. i lavori iniziano il 22 giugno 1946, la conclusione è approvazione del testo dall'assemblea costituente con ampia maggioranza viene il 22 dicembre del 1947 con due proroghe. La costituzione entra in vigore il 1° gennaio del 1948. Principi fondamentali: elaborazione dei principi fondamentali che fissano i valori e le strutture fondamentali dello Stato italiano (sovranità popolare, rispetto dei diritti umani, democrazia parlamentare); diritti sociali ed economici: vengono riconosciuti il diritto al lavoro alla salute e all'istruzione che riflettono la volontà di costruire uno Stato sociale. Francia quarta Repubblica. Il processo costituente in senso stretto va da ottobre del 1945 ad ottobre del 1946. La figura di Charles de Gaulle emersa con l'intensa ma è stata caratterizzante fondamentale per i francesi i temi discussi erano molto centrati sul sistema delle regioni essendo la Francia uno Stato accentrato. I francesi avevano il problema dello statuto giuridico delle colonie. L'ordinamento costituzionale da cui proveniva la Francia era la terza Repubblica del 1870, una Repubblica parlamentare pregna di difetti caratterizzata da tentativi di aggiustamento, gravemente indebolita da tensioni politiche e sociali ed economiche interne. Nel giugno del 1944 c'è l'ordinanza sull'organizzazione dei poteri pubblici. Il processo costituzionale francese parte da questa ordinanza perché nel 44 è ancora occupata dai tedeschi. Il popolo francese entro un anno dalla liberazione avrebbe scelto sul suffragio universale. Verrà introdotto il voto per le donne la forma repubblicana non è in discussione. Nel giugno del 44 sbarco in Normandia. Nell'agosto del 1945 viene adottata l'ordinanza 45, il popolo francese va alle urne per avere un'assemblea potenzialmente costituente e un referendum con due domande. La prima domanda riguarda la volontà dei cittadini o meno che l'assemblea sia costituente, se la risposta fosse stata no quell'assemblea sarebbe diventata una camera dei deputati.la seconda riguarda il caso dell'esito positivo, l'elettore in questo caso accetta le linee guida per le disposizioni dei poteri.il 21 ottobre del 1945 ci sono le elezioni dell'assemblea costituente: il 75% dei voti va tra i partiti maggiori ovvero comunisti, socialisti e cattolici tutti con il 25%. In Italia le elezioni avevano dato un esito del 35% per la democrazia cristiana, 19% per il partito comunista e 22% per i socialisti. Quali sono le funzioni dell'assemblea costituente francese? La legge costituzionale del 2 novembre del 1945 sull'organizzazione Enuncia le funzioni dell'assemblea. Elaborazione del testo costituzionale entro sette mesi da sottoporre poi al voto popolare (in Francia si riesce senza bisogno di proroghe a differenza dell'Italia), l'assemblea costituente alla funzione legislativa ordinaria, compito dell'assemblea costituente eleggere il capo provvisorio del governo. Rapporto di fiducia razionalizzato. Nell'aprile del 1946 l'assemblea approva il progetto di costituzione condotta sul netto predominio dell'organo legislativo, a favore dei partiti di sinistra. Il progetto passò con solo il voto della sinistra.il 5 maggio del 1946 i cittadini bocciano il progetto di costituzione.nel maggio del 1946 c'è un'altra assemblea costituente in Francia in concomitanza con l'Italia.c'è un avanzamento dei cattolici e un calo dei socialisti. Sempre nel giugno del 1946 de Gaulle aveva lasciato la guida del governo provvisorio perché nella prima assemblea costituente, che era governato dalla sinistra, de Gaulle era contro. De Gaulle contro anche alla seconda assemblea costituente poiché desiderava una forma di governo presidenziale e non parlamentare. La Germania è un caso diverso: la maggior parte delle piccole città tedesche erano state ricostruite poiché uscite distrutte dalla guerra. Le potenze vincitrici scelgono quindi le sorti della Germania. Viene scelto di farne un unico Stato. Era necessario quindi organizzare un'assemblea costituzionale in Germania per produrre una costituzione. Parte dei diritti fondamentali era la forma di Stato federale, i confini dovevano essere rivisti non doveva esserci infatti uno stato più grande e gli altri più piccoli, i rapporti internazionali dovevano essere disciplinati dagli altri paesi, per il nuovo testo bisognava basarsi sugli alleati, ogni potere politico e militare deve essere esercitato dalle potenze alleate che si confrontano coi capi dei singoli land. Sono i capi dei singoli land che devono convocare l'assemblea costituente sulla base di queste condizioni, i ministri si riuniscono ma pensano che l'assemblea costituente e la costituzione potessero essere rischiose perché avrebbero reso più difficile l'unificazione della Germania (che era in parte occupata dall'Urss). La nuova carta non si sarebbe chiamata costituzione ma legge fondamentale. Si possono individuare due fasi: la prima è l'elaborazione della bozza e la seconda è la redazione del testo costituzionale (redatto dal consiglio parlamentare). 16/10 Le forme di Stato Con forma di Stato si intende l'insieme dei principi e delle regole fondamentali che caratterizzano l'ordinamento statale e che disciplinano i rapporti fra lo Stato e la comunità dei cittadini. Sono state fatte diverse classificazioni. Lo Stato è quella specifica organizzazione politica che si è affermata in Europa tra il Seicento e il Settecento e che ha visto la sua consacrazione storica nel trattato di Vestfalia del 1648. Il trattato a posto fine alla Guerra dei trent'anni, siamo in Germania e sancisce l'indipendenza dei signori tedeschi dal sacro romano impero. Mortati e Weber danno due diverse definizioni di Stato. Mortati da una definizione di carattere giuridico. Lo Stato è un ordinamento giuridico a fini generali esercitante il potere sovrano su un determinato territorio, a cui sono necessariamente subordinati i soggetti ad esso appartenenti. Weber da una definizione di carattere sociologico definendo lo Stato il monopolio dell'uso legittimo della forza fisica nell'ambito di un determinato territorio. Da queste definizioni emergono tre elementi: popolo, territorio, sovranità. Il popolo è l'elemento personale dello Stato e coincide con l'insieme dei soggetti che si sottomettono in modo permanente ed istituzionale all'autorità di governo. Il territorio è l'elemento materiale e coincide con lo spazio terrestre compreso nei confini. La sovranità è l'elemento giuridico, corrisponde alla sussistenza di un'autorità di governo che ha potestati imperio. Lo Stato sovrano è un potere assoluto perché non sottoposto a uno stato superiore. Si vuole porre l'accento sul fatto che le uniche limitazioni che subisce lo Stato sono le leggi divine e le leggi della natura. Thomas Hobbes nel leviatano descrive la prima forma di Stato: lo Stato assoluto. Nella copertina il sovrano è una sorta di mostro e ha nelle proprie mani sia il potere religioso che statale ovvero il potere sacro e il potere politico e civile.il corpo del sovrano è costituito da tanti piccoli uomini: per far intendere la natura sociale dello Stato. Gli uomini si affidano al sovrano in cambio di protezione. In Europa in quel periodo si afferma l'idea dello Stato rappresentato dal sovrano: il potere si trova nelle mani del sovrano. Classificazioni delle forme di Stato 1. Monarchie e repubbliche: distinzione di carattere storico.il criterio distintivo tra forma di Stato monarchico e forma di Stato repubblicano sta nella mancanza di rappresentatività del capo dello Stato. L'elezione a capo di Stato nelle forme di Repubblica ha carattere costitutivo. 2. Classificazione in base all'evoluzione storica (classificazione diacronica): ha lo scopo di distinguere le forme di Stato in base all'evoluzione storica e mostra l'evoluzione in positivo degli Stati. 3. Classificazione sincronica: mira a far emergere la diversa allocazione del potere pubblico sul territorio. Ad esempio, la distinzione tra Stato accentrato da quello decentrato. La classificazione diacronica: si riparte dal medioevo fino a arrivare ai nostri giorni. 1. Regime patrimoniale 2. Stato assoluto 3. Stato di polizia 4. Stato liberale 5. Esperienze totalitarie 6. Stato pluralista Il regime patrimoniale (siamo nel periodo feudale): si afferma in Europa a partire dal 1446, l'assetto feudale caratterizzato dalla fiducia tra signori e i suoi vassalli ai quali il proprietario concede le proprie terre.il signore feudale ha il dominio eminente, i vassalli hanno il dominio utile. il regime patrimoniale a tre elementi principali: l'elemento reale (la concessione di terre da parte del signore ai vassalli), l'elemento personale (fedeltà del vassallo al signore), l'elemento giuridico (la fedeltà al signore dota il vassallo di poteri iuris dictio Sulle terre). Questa forma di Stato è caratterizzata da un estremo frazionamento del potere e da una struttura piramidale fortemente gerarchizzata. Stato assoluto: il termine forma di Stato nasce in questo periodo, dopo il 1648 con il trattato di Vestfalia. A seguito del trattato i signori tedeschi ottengono l'autonomia dal sacro romano impero da cui dipendevano. Il trattato pone fine alla Guerra dei trent'anni tra i principi cattolici protestanti, ai tedeschi viene riconosciuta la sovranità sulle proprie terre e la possibilità di stringere accordi con gli Stati confinanti. c'è una decisa rottura con il sistema feudale. Un passaggio dalla dimensione privatistica a quella pubblicistica. Scompare quindi il patto tra signore e vassallo. Unità di potere: potere concentrato nelle mani del sovrano. Unità di fonti: si diffonde la legge. Unità di giurisdizione: i giudici sono funzionari di Stato.nasce lo Stato amministrativo ovvero l'assolutismo empirico. Il sovrano garantisce la pace sociale. Lo Stato assoluto non prevede una costituzione, quando nasce si sviluppa lo Stato amministrativo. Stato di polizia o assolutismo illuminato: rappresenta l'evoluzione dello Stato assoluto. Lo Stato di polizia mantiene i poteri del sovrano, ma il sovrano deve avere come finalità il benessere dei cittadini. Stato liberale: nasce come conseguenza dell'inversione della classe borghese ma emerge per ragioni di tipo finanziario, di tipo economico e sociale (come la rivoluzione industriale), ragioni politiche. Nasce in Inghilterra dopo la rivoluzione del 1688 1689, la borghesia entra nel parlamento trasformando i privilegi dei Lord in diritti della borghesia e ponendo limiti nei confronti del re. Negli Stati Uniti la costruzione dello Stato liberale è una conseguenza della costituzione del 1776, in Francia si passa da Napoleone alla restaurazione allo Stato liberale.sia in Germania che in Italia lo Stato liberale nasce come una sorta di compromesso. Lo Stato liberale è uno stato di diritto: si afferma il principio di supremazia della legge. è uno Stato rappresentativo di tipo oligarchico: c'è un organo (il parlamento) che rappresenta il corpo elettorale, oligarchico perché il corpo elettorale è selezionato. Le elezioni servono per eleggere i rappresentanti. Principio di separazione dei poteri: le funzioni legislative esecutive e giudiziarie non sono più concentrati nelle mani del sovrano ma appartengono ad entità diverse con diversa legittimazione. le costituzioni sono ottriate (concesse dal sovrano) e flessibili modificabili con legge ordinaria. Lo stato di democrazia pluralista nasce dalle crisi dello Stato liberale, come risposta alla crescente insicurezza sociale data dallo sviluppo del capitalismo sono mantenuti tutti i caratteri principali del modello liberale ma viene estesa la rappresentanza. Si introduce il suffragio universale: lo troviamo per la prima volta nel Regno Unito nel 1919. Ora c'è la sovranità popolare tramite sistemi di elezioni dell'assemblea parlamentare. Si afferma il principio di separazione dei poteri, i partiti politici di massa, l'interventismo in campo economico e sociale. Lo Stato è sociale perché garantisce diritti sociali. L'economia non è più una sfera separata ma diviene oggetto delle decisioni politiche: si tratta di economia di mercato che da un lato garantisce la libera concorrenza e dall'altro soddisfacimento degli interessi sociali. Le costituzioni sono ora lunghe non più brevi come quelle dell'Ottocento. Ci sono forme di democrazia diretta per consentire ai cittadini l'esercizio diretto di funzioni che appartengono di norma gli organi istituzionali. Le costituzioni sono aperte e rigide. Forma di Stato autoritaria (lo troviamo in alcuni paesi europei nel corso del Novecento come Italia Spagna Germania e Grecia). Nascono dalla crisi dello Stato liberale e si tratta di un'organizzazione del potere accentrato e monocratico. L'Italia e la Germania non avevano una classe borghese forte e il mancato consolidamento delle istituzioni rappresentative non ha permesso di sviluppare gli strumenti per resistere alle torsioni autoritarie dei partiti. Forma di Stato totalitaria: c'è un maggior grado di autoritarismo e maggiore repressione delle libertà individuali e collettive. È un tentativo di conformare la società alle ideologie del regime. Il regime fascista è autoritario, il regime nazista è totalitario c'è una soppressione delle istituzioni rappresentative. Le figure carismatiche che vengono dalle classi povere permettono ai cittadini di rappresentarsi il loro. Forma di Stato socialista: ideologia filosofica basata sul marxismo. Si tratta di ordinamenti del Novecento che si contrappongono alla democrazia liberale. L'ideologia filosofica è basata sul marxismo di Marx basata sull'evoluzione della società per gradi. Il comunismo è la meta finale, l'unica via per l'eliminazione delle tensioni sociali. Uno degli obiettivi è lo smantellamento della borghesia. ci sono due fasi necessarie: la classe operaia deve prendere il potere e il comunismo. Abolizione della proprietà privata (per Marx il difetto originario dello Stato liberale). Concezione totalitaria dello Stato e partito unico. L'ideologia collettivista, classista ed internazionalista. Non è garantita l'indipendenza della magistratura, i giudici sono eletti da organi parlamentari ma possono essere revocati. Classificazione sincronica: Stato unitario e stato composto Lo Stato unitario (decentramento burocratico o amministrativo): la sovranità è indivisibile, è quando il potere è nelle mani solo dello Stato centrale. Lo Stato composto (decentramento politico o istituzionale): sono le caratteristiche della confederazione nel caso USA dal 1777 al 1787. Caratteristiche della confederazione: organizzazione comune semplificata, rappresentanza paritetica degli Stati, azione delle decisioni all'unanimità, carattere vincolante delle decisioni nei confronti degli Stati e non direttamente dei cittadini. Caratteristiche dello Stato federale (o centrale) fornito di tutti gli elementi costitutivi di un ordinamento giuridico statale: pluralità degli Stati membri dotati di propria autonomia, partecipazione degli Stati membri agli organi federali. Elementi dello Stato federale: riconoscimento all'entità federate di un potere costituente, distribuzione delle competenze tra Stato centrale e Stati membri, partecipazione degli Stati membri al procedimento di revisione costituzionale, affermazione del principio di collaborazione e funzione giurisdizionale agli Stati membri. Elementi dello Stato regionale: riconoscimento di autonomia statutaria, limitata partecipazione degli enti territoriali al procedimento di revisione costituzionale, attribuzione allo stato di poteri di coordinamento e di intervento, accentramento dello Stato centrale della competenza giurisdizionale. Lo Stato italiano è uno stato regionale. 18/10 Forme di governo Definizione: la locuzione forma di governo indica l'insieme delle regole che caratterizzano la distribuzione del potere tra gli organi al vertice dell'apparato statale, quindi gli elementi che troviamo in modo uniforme all'interno del sistema sono regole costituzionali sulla locazione del potere politico. Regole costituzionali tra gli organi costituzionali che hanno il compito di definire il potere politico: parlamento, governo, capo dello stato. Il fatto che si parli di distribuzione del potere tra gli organi dello Stato presuppone una separazione dei poteri. La Differenza tra forme di Stato e forme di governo risale alla nascita dello Stato liberale, prima la distribuzione tra forme di Stato e di governo non era così definita. L'oscillazione tra legislativo ed esecutivo è alla base dei criteri usati per classificare le forme di governo. Organo titolare dell'indirizzo politico: classificazioni in governo costituzionale pure (monarchica o presidenziale), la forma costituzionale parlamentare può essere monarchico o repubblicano, la forma direttoriale può essere solo repubblicana. A seconda che l'indirizzo politico sia attribuito al capo dello Stato, al raccordo governo-parlamento o all'organo collegiale che svolge congiuntamente le funzioni di governo e capo dello Stato. Distinzione tra forme do governo monistiche e dualistiche: entra in gioco il criterio riferito alla legittimazione degli organi al governo del potere esecutivo e legislativo. Forme monistiche: solo il parlamento è legittimato dal corpo elettorale e da questo deriva il governo (forma di governo presidenziale, parlamentare, direttoriale). Forme di governo dualistiche: i due organi al vertice hanno una distinta legittimazione (forma ii governo semipresidenziale, es Francia). Un altro criterio che distingue le forme di governo è il criterio di derivazione e il ruolo del capo dello Stato. Possiamo classificarle in 5 categorie. 1. Monarchia costituzionale: esiste rapporto di fiducia governo parlamento. Capo dello Stato titolare del potere esecutivo e dell'indirizzo politico. 2. Parlamentare: rapporto di fiducia governo parlamento. Capo dello Stato eletto dal parlamento e privo del potere esecutivo. 3. Presidenziale: non esiste il rapporto di fiducia governo parlamento. Capo dello stato eletto direttamente dal popolo titolare dell'indirizzo politico. 4. Direttoriale: non esiste rapporto di fiducia. Governo eletto dal parlamento e svolge collegialmente le funzioni di capo di Stato. 5. Semipresidenziale: governo nominato dal capo dello Stato, che è eletto a suffragio universale ed è titolare dell'indirizzo politico. Monarchia costituzionale: ha carattere storico, dalla monarchia costituzionale nascono le forme di governo parlamentare e presidenziale. Passaggio da Stato assoluto a Stato liberale, si afferma dapprima in Inghilterra nel 17 esimo secolo dopo le due rivoluzioni (in Inghilterra nel caso del parlamento contro gli Stuart e poi in Francia dopo la Rivoluzione francese). È definita costituzionale pura perché basata sul principio che il monarca non ha più potere assoluto ma un potere che deriva dalle costituzioni. È una forma di governo dualistica, c'è una rigida separazione dei poteri (re esecutivo, parlamento legislativo). Il monarca partecipa alla funzione legislativa e giurisdizionale, ha il potere di scioglimento delle camere, è titolare dell'indirizzo politico. Potere del parlamento di messa in stato d'accusa i ministri (impeachment). I ministri col passare del tempo non trovano più nel re un sostegno sufficiente e iniziano a chiedere il sostegno politico alla camera, la monarchia inglese passa inoltre dal casato degli Stuart agli Hannover. Questo darà vita alla monarchia parlamentare. Il parlamento può ora interrompere il mandato del governo col il voto di sfiducia. Parlamentare: rapporto di fiducia governo parlamento. La fiducia iniziale può essere esplicita come in Spagna o presunta come in Inghilterra. In base ai diversi ordinamenti possiamo identificare una fiducia iniziale di tipo collegiale come in Italia o solo al capo del governo come in Germania. La fiducia iniziale viene votata in parlamento a maggioranza relativa o assoluta (50% più 1). La questione di fiducia non è posta dal parlamento ma dal governo stesso, posta su una legge che il governo ritiene fondamentale per il suo programma di governo. Il governo Dice al parlamento che non se non fa passare quella legge, il governo non può svolgere il proprio lavoro. Come ogni rapporto politico anche quello di fiducia può esaurirsi per volere del parlamento che può prendere in considerazione l'idea di votare la sfiducia al governo. Effettivo peso che ha la sfiducia nei sistemi parlamentari: sono rarissimi i casi in cui gli esecutivi cadono per la votazione della sfiducia perché ormai è affidata nella prassi la crisi extra parlamentare. Le crisi extra parlamentari sono datti dal fatto che il partito che sostenne il governo può anche decretare la fine del governo. Le crisi extra parlamentari accadano quando le coalizioni non appoggiano il capo del governo. La sfiducia è valida solo nella misura in cui il parlamentare nomina o designa un altro cancelliere. Razionalizzazione della forma di governo parlamentare: si intende il tentativo che le costituzioni europee del Novecento, attraverso meccanismi indicati in costituzione che giuridicizzano il rapporto governo- parlamento, portano a un obiettivo ovvero la stabilità governativa, perché spesso i governi non arrivano alla fine della legislatura. Questi congegni possono essere di diversa entità, si va da norme di basso impatto a norme di impatto più rilevante (sfiducia votata da una maggioranza assoluta) a norme in cui si ha la sfiducia costruttiva (quando si vota la sfiducia di un cancelliere si deve già nominare il prossimo). Scioglimento anticipato delle camere: dopo lo scioglimento si procede a nuove elezioni, questo istituto non è previsto in Norvegia. In alcuni ordinamenti come altri è previsto l'auto scioglimento delle camere. Il capo dello Stato assume un ruolo rilevante solo quando la fine della legislatura viene anticipata da lui. Lo Scioglimento sanzione è molto più spesso minacciato che attuato. Molto spesso lo scioglimento è un accordo che il parlamento prende con il governo per cogliere l'opportunità di arrivare in quel momento alle elezioni: scioglimento opportunità. Chi ha il potere effettivo e non formale nelle forme di governo parlamentari di attivare lo scioglimento anticipato? In Inghilterra dove c'è premierato forte, lo scioglimento anticipato viene attribuito al volere del capo del governo. In Germania però non si da questo potere al cancelliere perché c'è il contrappeso della sfiducia costruttiva. Neanche in Italia funziona così. In altre forme di governo sono previste varie forme istituzionali, il capo dello stato può essere monarchico o repubblicano (in questo caso il capo del governo può essere eletto dal parlamento o da un organo ad hoc, nel nostro ordinamento è eletto dalle camere in seduta comune e da rappresentanti delle regioni che partecipano alle elezioni del presidente). Austria e Irlanda non sono semipresidenziali perché il capo dello Stato non ha forti poteri, nella forma di governo parlamentare il capo dello Stato rimane straniero alla determinazione dell'indirizzo politico. Nelle esperienze contemporanee esistono: 1. Parlamentarismo maggioritario:il Governo in chiave collegiale o il suo vertice in chiave monarchica assumono un rule centrale nel sistema. Ci sono due poli distinti che si alternano al governo. Es. Regno unito, Canada, Australia, Germania, Spagna. 2. Parlamentarismo a prevalenza del legislativo o ad equilibrio tra esecutivo e legislativo: la posizione del governo è più debole, ci sono almeno 3 partiti politici e quindi l'alternanza al governo è più difficoltosa. Es. Francia terza e IV repubblica, Belgio e Olanda. Forma di governo parlamentare monistica classica (Inghilterra): manca una costituzione scritta, quindi, c'è adattamento alle evoluzioni politiche e sociali, sistema politico bipartitico, sistema elettorale maggioritario a turno unico, primo ministro ha un ruolo fondamentale nella formazione del governo (dirige il governo, nomina i ministri), l'esecutivo non ha necessità della fiducia iniziale, il ruolo del monarca è puramente formale, l'opposizione è costituzionalizzata ovvero l'opposizione ha un ruolo definito come governo ombra e viene consultato dal primo ministro su importanti decisioni. La Germania ha una forma di governo parlamentare monistica razionalizzata: il cancelliere è eletto a maggioranza assoluta dalla camera dei deputati (Bundestag), il presidente federale è tenuto a nominare il cancelliere, ci sono vari meccanismi di razionalizzazione: mozione di sfiducia costruttiva (il parlamento se da sfiducia al cancelliere deve dare il nome di un nuovo cancelliere), questione di fiducia che pone il cancelliere su una legge, lo stato di emergenza legislativa può essere dichiarato dal presidente e anche dal governo in consenso col senato. Forma di governo presidenziale (USA): ha avuto una forte espansione al di fuori degli usa, gli US si fondano sulla costituzione americana del 1777 che nasce dall'evoluzione della monarchia costituzionale di tipo inglese, è una forma di governo dualista, il potere legislativo affidato a due camere: camera dei rappresentanti eletta ogni 2 anni dall'intero corpo elettorale (elezione di tipo proporzionale) e senato che è eletto ogni 6 anni e rinnovato per un terzo ogni due (eletti dai cittadini), il presidente ha l'esecutivo che è anche capo dello stato, ha una carica di 4 anni rinnovabile consecutivamente una sola volta. C'è una divisione rigida dei poteri che deriva dell' esistenza del rapporto di fiducia, manca il potere di scioglimento delle camere, la mancanza viene compensata dal criterio di bilanciamento dei poteri in base al sistema di check and balances: ogni potere può controllare e condizionare gli altri (si può mettere con l'impechment sotto stato di accusa il presidente o altri funzionari, che vengono giudicati dal senato e ciò corrisponde alla fine del mandato), il capo di Stato può porre il veto presidenziale. Il presidente può adottare tre forze di legge su delega del congresso ma solo se in sttao di crisi. Forma di governo semipresidenziale: ibrido tra parlamentare e presidenziale. Del parlamentare prende la responsabilità politica del governo nei confronti del parlamento, del presidenziale prende l'elezione popolare diretta del presidente. È un esecutivo dualistico (presidente e primo ministro). Caratteristica fondamentale: il corpo elettorale elegge tanto il parlamento quanto il presidente. L'assemblea legislativa eletta dal popolo ha il compito di accordare la fiducia al governo nominato dal presidente ma non direttamente al presidente della repubblica. Tre sottotipi di questa forma di governo: a preminenza del primo ministro, esecutivo effettivamente diarchico (netta separazione di competenze tra primo ministro e presidente della repubblica) a preminenza del presidente. Fenomeno della coabitazione: la maggioranza dell'assemblea legislativa è espressione di forze politiche e opposte a quella di cui è espressione il presidente della repubblica. Poteri del presidente della repubblica nella forma di governo semi parlamentare: assicura regolare funzionamento dei poteri, vigila sul rispetto della costituzione, garantisce l'indipendenza nazionale. Atti di rilevanza politica: nei confronti dell'esecutivo nomina il primo ministro e i ministri e preside il consiglio dei ministri. Nei confronti del parlamento: ha il potere di scioglimento delle camere, promulga le leggi e ne può chiedere il rinvio, può chiedere un referendum. Forma di governo direttoriale: confederazione svizzera. È un parlamento bicamerale, l'assemblea federale composta dal consiglio nazionale e il consiglio degli Stati che rappresenta i cantoni. È un parlamento paritario: camera e senato hanno pari poteri. L'organo esecutivo è il consiglio federale ed è collegiale, i membri sono eletti dall'assemblea federale. Non è Previsto il voto di sfiducia. Il consiglio federale è composto da 7 componenti e rimane in carica 4 anni come l'assemblea federale. Forma di governo neoparlamentare o del premierato: Israele. Primo ministro eletto a suffragio universale dal corpo elettorale, contestualmente all'elezione del parlamento. Il parlamento può sfiduciare il primo ministro ma in questo caso viene automaticamente sciolto, il primo ministro può sfiduciare il parlamento ma in tal caso deve dimettersi. I due organi sono eletti sempre insieme e cadono insieme. Sistema utilizzato nel regionalismo italiano. 22/10 Fonti di common law Tema che ci porta lontano dalla nostra esperienza giuridica. Si fonda su delle categorie giuridiche diverse da quelle a cui siamo abituati. Radici in uk, poi usa, Nuova Zelanda. Accanto all'attività politica c'è quella giudiziaria nei sistemi di common law. Questo modello giuridico è stato poi trapiantato in altri sistemi giuridici. Ci sono però diversificazioni e divaricazioni in uk e usa. Le origini sono nella conquista normanna del 1066 e la dinastia dei Tudor nel 1485, in questi anni si consolidano le fonti di common law. Guglielmo di Normandia is scontra nella battaglia di Hastings contro gruppi etnicamente diversi che rendevano questa grande isola una realtà con una pluralità di governi. Gugliemo I il conquistatore conquista l'intera isola e avvia una politica di unificazione, la chiave di volta dell'unificazione del sistema di giustizia centralizzato era ciò avrebbe permesso di unificare il regno. Impone quindi la giurisdizione della curia Regis: attorno al re si forma un organo di giustizia, il re è colui che è chiamato ad amministrare giustizia. I sudditi obbediscono al re e pagano le tasse perché il re amministra giustizia. Si instaura quindi un diritto regio, amministrato da un sistema giudiziario direttamente derivato dal re. La giurisdizione Le corti regie diventano 3: pleas of the crown, propter defectum justitiae (il suddito che ritine di aver subito un'ingiustizia), giustizia tra i tenants in chief (riguarda i vassalli). La giurisdizione centralizzata produce in 5 secoli un diritto giurisprudenziale comune (la giurisprudenza del re formula una serie di decisioni che nasce dalle decisioni che i giudici assumono per amministrare giustizia nei casi concreti). La regola nasce da un caso concreto, la regola verrà poi applicata per tutti i casi in cui si verifica quella fattispecie. Si afferma l'idea del primato della giurisprudenza come fonte del diritto, i giudici sono chiamati a creare regole giuridiche partendo dal dato del caso concreto. Fine 1100 Ranulf di Glanvill inizia a raccogliere queste decisioni: trattato giuridico di common law. Questo diritto che scaturisce dai giudici si fonda su un carattere tecnico e imparziale che si affranca dal re. Form of action: i writs Lo strumento attraverso il quale veniva in un primo momento amministrata giustizia era il writ. Si tratta di un ordine con il quale il re indicava alle autorità locali quale provvedimento dovessero adottare per rendere giustizia alla questione che era sta sollevata. A seconda del petitum (domanda di giustizia) e della causa pretendi (provvedimento che deriva dalla domanda di giustizia) il writ assumeva diversa forma e contenuto. Il re rilascia quindi un writ a seguito della domanda di giustizia. Fino a Enrico terzo la curia Regis rilascia i writs che riteneva opportuni, il diritto da tutelare (cause of action) precede il rimedio giurisdizionale (writ). In questo tempo il diritto da tutelare veniva prima del provvedimento giurisdizionale. In seguito, con l'avvento della monarchia parlamentare solo un numero limitato di writ potevano essere emanati, che precedono e determinano i diritti in cui è concessa giustizia. La libertà nei writs appariva al parlamento come una sorta di legiferazione. Si forma un registro dei writ: forms of action tassativamente previste per tutelare determinati diritti, gli altri diritti erano tutelati dalle corti locali. Trial by giury: la testimonianza sulla veridicità dei fatti basato sulla giuria. XIV secolo: le giurie accertano i fatti e le istanze delle parti (le giurie sono testimoni chiamati dalle corti), le giurie si limitano a dichiarare un fatto e poi emettono un verdetto. Le questioni strettamente giuridiche spettano ai giudici togati. Ancora oggi è importante il pleading (ricostruzioni dei fatti, da cui vengono fatte derivare le conseguenze giuridiche). Accanto alle corti di common law appaiono le corti che applicano una giurisdizione di equity. Siamo nel XIV secolo: sclerotizzazione del common law e rigidità delle formule, inadeguate a rendere giustizia. Le vicende della vita presentano casi che non sono riducibili ai fatti a cui i writ si riferiscono. Ricorso al re e al king's council per un giudizio sul caso. Nel XV secolo, intanto, il re si è dotato di un ufficio di cancelleria che è la vera camera delle decisioni. Giustizia secondo aequitas (equità). Equity: diritto giurisprudenziale derivato dalle pronunce della court of chancery. Prima ancora di Enrico VIII, i cancellieri sono solitamente clerici della chiesa di Roma, formati secondo il diritto canonico (sistema codicistico). I cancellieri che amministrano giustizia con Enrico VIII non sono più religiosi, sono personalità politiche che aprono un contrasto politico con le corti di common law. Corti di common law: sir Edward Coke, chief justice del king's chance, alleato dei baroni in parlamento, paladino della rule of law, detrattore del re. Cancellieri: Ellesmere e Francis Bacon sono fiduciari del sovrano, la loro giurisdizione interferisce con le corti di common law. 1676 lord Nothingham(cancelliere): la coscienza del giudice d'equity non è interna ma civile e politica (equity follows the law). Finisce il tempo in cui la corte di equity agisce secondo coscienza, ora deve infatti avere riguardo del quadro delle regole di diritto civile, deve essere conforme alla legge del parlamento. Rapporto tra giurisdizione e legislazione: nell'epoca dei Tudor la produzione legislativa parlamentare acquista valore di fronte al diritto giurisprudenziale di common law. Questo avviene attraverso la formulazione tecnica delle formule amministrative, si riduce la discrezionalità dei giudici, dettagliate analisi delle fattispecie previste, stampate e pubblicate. Secondo una visione medievale, il parlamento legislatore appariva come corte capace di porre rimedio alle ingiustizie a cui le corti di common law non erano più in grado di dare una risposta. Si cerca di porre rimedio alle ingiustizie date dalla rigidità dei protocolli formali delle corti di common law. Nel 1900 con il welfare state (stato sociale) c'è crisi della casistica giurisprudenziale e proliferazione della legge (si introducono sostegni per i malati, la sanità). Il parlamento britannico approva numerose leggi, questo cambia il rapporto di forza del sistema britannico tra leggi del parlamento e regole proveniente dalle corti di common law. Valore vincolante del precedente giudiziario: il giudice è obbligato a riprodurre la stessa decisione che ha preso un altro giudice in precidente. Obbligo per il giudice di non disattendere determinati precedenti giudiziari, anche se ingiusti o frutto di erronea lettura delle norme. Duplice valenza orizzontale e verticale (gerarchia tra le corti). Teoria classica del precedente: si basa sulla ratio decidendi, l'altra è l'opinion. Opinion o dottrina arriva. A integrare la decisione fornendo elementi a favore della motivazione. Ratio decidendi è la regola generale. Limiti al valore vincolante del precedente: Distinguishing: la corte una volta estratta la ratio, valuta la decisione richiamata come un no precedente per diversità nei fati come il caso pendente. Overruling: una corte può disattendere un proprio precedente anche fuori dei casi di distinguishing (es: corte suprema usa). 23/10 Dinamiche costituzionali: le revisioni Quando si approva una costituzione non si pone un termine di scadenza. Le costituzioni sono soggette a dinamiche legate informalmente alle diverse interpretazioni oppure in senso formale a revisioni costituzionali. Distinguiamo tra: - Costituzione formale ci si riferisce al documento/atto documentale solenne. - Costituzione sostanziale: norme fondamentali dell'ordinamento, - costituzione materiale: insieme di decisioni politiche fondamentali, valori e obiettivi supremi ed immodificabili di un sistema (nucleo originario). - Costituzione vivente: la costituzione così come viene interpretata e vissuta. Le origini delle costituzioni - Costituzioni popolari, nasce dalla volontà popolare - Concesse dal sovrano, che riconosce dei limiti al proprio potere. - Pattizie, punto di incontro tra visioni differenti - Plebiscitarie, Charles de Gaulle che introduce l'elezione diretta del presidente francese è una modifica costituzionale plebiscitaria - Eteronome, sono imposte/consigliate - Consuetudinarie, regole costituzionali radicate nelle convenzioni costituzionali, in parte corrisponde al caso del Regno Unito 1848: lo statuto Albertino è una costituzione concessa. - Costituzioni rigide e flessibili: rigide quando prevedono al loro interno una modalità peculiare di revisione costituzionale. Flessibili, quelle che nulla dicono in merito alle revisioni e quindi modificali con legge ordinaria (come lo statuto Albertino). James Price afferma che le costituzioni sono in sé sempre rigide, e se non dicono nulla sulla revisione sono da considerarsi immodificabili. Una costituzione immodificabile è però una costituzione fragile. - Costituzioni scritte e consuetudinarie: regole fondamentali tramandate dalla tradizione. - Costituzioni brevi e lunghe:la nostra è lunga perché la prima parte indica i diritti fondamentali e le libertà. - Costituzioni monocumentali e pluridocumentali. - Costituzioni provvisorie: o ad interim, sono costituzioni transitorie proprie della tradizione costituzionale dell'Europa dell'est come la Polonia. - Costituzioni instabili: sono quelle costituzioni dei regimi privi di costituzionalismo, instabile dal punto di vista dell'assetto democratico. Cicli costituzionali: le costituzioni vengono classificate per cicli rappresentativi di periodi storici caratterizzati da costituzioni rispondenti a valori ed obiettivi comuni. Ricordiamo: - Le costituzioni settecentesche (dichiarazione d'indipendenza americana del 1776, la costituzione USA del 1787, le costituzioni della Rivoluzione francese). - Le costituzioni napoleoniche (imposte dall'armata francese) - Le costituzioni della restaurazione (1815) Costituzioni dominanti (circolazione dei modelli costituzionali): si tratta di costituzioni che sia per prestigio che per imposizione sono state assunte come modello esemplare. Es: la costituzione consuetudinaria inglese (ha influenzato gli altri paesi del common wealth), la costituzione degli usa (per il tema presidenziale federale e per il controllo di costituzionalità della legge, ha influenzato in particolare nell'America latina), le costituzioni della rivoluzione francese (per le dottrine politiche), la legge fondamentale di Bonn del 1949 (Grundgesetz, imitato per le formule di protezione della democrazia), costituzione italiana del 1948 (per la formulazione del diritto dell'uguaglianza sostanziale sancito dall'articolo 3) Legittimazione delle costituzioni: in chiave storica classifichiamo le costituzioni in base al potere che le ha originate, sottolineando l'esito del trasferimento della sovranità del monarca al binomio monarca/parlamento e poi al popolo. Costituzioni imposte o eteronome: - Costituzioni derivate da una autorità esterna (es. Costituzione giapponese), in conseguenza a venti bellici o in correlazione alla concessione dell'indipendenza - Costituzione giapponese del 1946 e grundgesetz del 1949, più recentemente Afghanistan e Iraq - Democrazie popolari post 1946, redatte sulla base del modello della costituzione Stalinista del1936 - Ex colonie britanniche, le cui costituzioni furono adottate allo statute of Westminster del 1931 Costituzioni condizionate: I testi sono sostanzialmente o formalmente dettati dall'esterno, da altro Stati o entità sovranazionali o internazionali. Testi formulati da organi solo formalmente nazionali il cui contenuto è però profondamente influenzato e condizionato da Stati o organismi esterni. Es: costituzione del 1919 di Weimar, tenuta a osservare le limitazioni imposte dal trattato di Versailles. Costituzioni consuetudinarie: regole convenzionali. La revisione costituzionale: tutte le costituzioni si presentano come emendabili. Lo strumento di revisione della costituzione è uno strumento di garanzia della stessa costituzione. Costituzioni flessibili. Le costituzioni rigide: contemplano dei limiti sostanziali di tempo, di circostanza, di contenuti espliciti come la legge 139 e impliciti che appartengono in parte alla logica e in parte alla sostanza di una costituzione). Le costituzioni democratiche non sono suscettibile di essere modificate in tutte le parti ancorché democraticamente. I Capi saldi della democrazia non sono nella disponibilità del popolo sovrano. I principi supremi dell'ordinamento costituzionali non sono suscettibili alla revisione, non possono essere modificati. 25/10 I parlamenti hanno più o meno sempre le stesse funzioni ma cambiano le strutture. Il parlamento è l'organo rappresentativo del corpo elettorale quindi dell'organo elettorale. 1265 anno di nascita tradizionale del parlamento nel medioevo inglese, durante la seconda guerra baronale il conte Simon de Boufort convocò il parlamento nell'abbazia di Westminster. L'obiettivo è contrastare il potere assoluto di re Enrico terzo e affermare i principi di un documento affermato 50 anni prima. Il parlamento di Westminster è il punto di inizio di tutti i parlamenti moderni che abbiamo ora. Questo non può però sere considerato ufficialmente l'inizio dell'era dei parlamenti perché in seguito non ci furono altre convocazioni di quel parlamento, e poi la fazione di Simon fu sconfitta dal re e dai suoi alleati. Questo nobile inglese ha però inaugurato l'esperienza della camera dei comuni, l'assemblea da lui convocata era infatti composta in misura prevalente da dogmi minori e dai rappresentanti delle comunità cittadine. Nel corso dei secoli questi saranno stati i membri della camera bassa. 1297 vera nascita dell'istituto parlamentare. È l'anno in cui un altro sovrano, Edoardo primo approva il Model Parliament, con questo provvedimento espresso si delinea sostanzialmente il modello dell'istituto parlamentare. Fino a quel momento era il sovrano che amministrava giustizia (non quella di poco conto però, quelle fra i grandi feudatari del regno sì). Nello svolgere questa funzione il re si fa affiancare da dei funzionari o consiglieri che andranno poi a costituire la curia Regis (corte del re) e che lo aiutano a redimere le controversie più importanti. Si vanno costituendo inoltre altri organismi che prendono una loro autonomia, il King Parliament che viene formalizzata con Edoardo primo con lo statuto nel 1297. Edoardo primo anziché discutere direttamente con le parti interessate nelle varie controversie comincia a redimerle con il King parliament, un organo collegiale di suoi consiglieri giuridici, riunito a Westminster. Tale organo è formato da rappresentanti del clero, dell'alta aristocrazia e da rappresentanti di città e contee. Non sono più funzioni solo di carattere giurisdizionale ma divengono anche funzioni amministrative, normative e fiscali. I rappresentanti di diverse calse sociali iniziano a riunirsi separatamente (inizia il profilo del bicameralismo). Quello che all'inizio era meramente un organo di ausilio al re per l'esercizio della funzione giurisdizionale diviene un organo che aiuta il re ma per l'esercizio di competenze ulteriori a quelle giurisdizionali. Incomincia a riunirsi anche in assenza del re, man mano che le competenze aumentano quest'organo si riunisce sempre più frequentemente anche in assenza del re. Essendo presenti più gruppi sociali, per esigenze di omogeneità nelle decisioni, i gruppi sociali iniziano a riunirsi separatamente (ecco che nasce il bicameralismo). L'importanza di Simon de Bonffort è che per la prima volta viene contemplata la presenza della piccola nobiltà e della rappresentanza della borghesia. L'importanza di Edoardo primo e dello statuto del 1297 è che viene formalizzata la presenza di questi rappresentanti e viene suddivisa formalmente questa tipologia di rappresentanti in due assemblee distinte. Viene stabilito che ogni contea, ogni municipalità cittadina deve essere rappresentata da due rappresentanti (quello che noi oggi identifichiamo con circoscrizioni elettorali). Non esiste oggi un modello universale di parlamento. La realtà ci presenta parlamenti che dal punto di vista strutturale sono molto diversi tra loro. La quasi totalità dell'esperienze parlamentari sono riconducibili a due modelli universali: l'esperienze monocamerali e le esperienze bicamerali. Monocamerali sono prevalenti rispetto a quelli bicamerali. Sono esistiti anche i parlamenti multi-camerali ad esempio in Sudafrica, Colombia e Francia nell'Ottocento. L'esperienze degli Stati totalitari tendenzialmente vanno verso il monocameralismo. la federazione Jugoslavia però prevedeva un parlamento addirittura con cinque camere. Ad oggi non esiste nessun parlamento multicamerale. Il monocameralismo nasce in reazione all'esperienza degli Stati generali in cui la sovranità popolare è una e indivisibile. In un parlamento con due camere la rappresentanza popolare è più ampia. Una sola camera comporta meno costi di gestione ma c'è rischio di compenetrazione del potere in un solo organo, minore qualità di legislativa, rappresentanza meno efficace. Un sistema parlamentare bicamerale permette una rappresentanza differenziata. Elementi comuni: il criterio rappresentativo dei due rami del parlamento è quasi sempre differente, la camera bassa rappresenta la nazione nel suo insieme; la camera alta e diverse realtà che compongono la nazione, che siano esse realtà sociali, etniche, linguistiche, religiose, statali. Le competenze e le funzioni delle due camere sono differenziate, quando le due camere partecipano alla funzione legislativa le seconde camere hanno un ruolo diverso nel processo legislativo. Spesso questo è un ruolo di riflessione. Il nostro sistema bicamerale è una eccezione a un bicameralismo differenziato, perché è un sistema bicamerale paritario (abbiamo il senato). Pregi e difetti del bicameralismo: tendenzialmente una produzione legislativa migliore dal punto di vista qualitativo, perché la navette comporta che le due camere debbano puntare allo stesso teste (deve essere approvato da entrambe quindi l'attività legislativa è più raffinata), una rappresentanza più articolata e più afferente alle realtà che compongono il paese. Difetti: rischio che la presenza di due assemblee producano ritardi o stalli nella funzione legislativa. Il modello parlamentare bicamerale può essere di due tipi nel caso in cui le camere presentino differenze dal punto di vista strutturale o funzionale si parla di bicameralismo differenziato. L'italiano è probabilmente l'unico caso di bicameralismo paritario. Perché abbiamo due camere uguali? In sede di assemblea costituente noi avevamo due posizioni forti: quella dei partiti di sinistra che volevano un parlamento monocamerale, quella dei cattolici e laici volevano un parlamento bicamerale. L'accordo si raggiunse sulla base di un compromesso: ok bicamerale, ma con due camere che avessero le stesse funzioni. Inizialmente il senato aveva mandati da 6 anni e non 5. I sistemi bicamerali sono quelli maggiormente adottati negli stati federali oppure regionale perché le seconde camere per questi ordinamenti danno rappresentanza ai soggetti che compongono questi stati, gli enti possono poi essere rappresentati in tipo paritario o differenziato. Nel senato degli USA, gli Stati sono rappresentanti paritariamente, ci sono 2 senatori per ogni Stato come in Russia, Brasile, svizzera.in. Germania, Spagna e India gli enti che compongono la federazione sono rappresentati con un numero di senatori differenti a seconda delle dimensioni demografiche dei vari Stati. Le camere basse rappresentano invece la nazione nel suo complesso. Vi è però un'eccezione: gli Stati Uniti. In seno alla convenzione di Philadelphia, c'era lo scontro fra gli stati più popolosi e quelli più piccoli, raggiunse il compromesso del Connecticut: in base a questo due assemblee, il senato avrebbe garantito una rappresentanza parificata (2 senatori per ogni stato), mentre le camere dei rappresentanti avrebbe avuto una rappresentanza diversificata in base alle dimensioni degli Stati. Il parlamento in seduta comune è un organo a sé stante che svolge funzioni varie: legislative, elettorali (come l'elezione del presidente della repubblica), inquirenti, costituzionali. La natura giuridica del parlamento in seduta comune: è un organo a sé stante nonostante in Italia già sede nelle camere dei deputati e si riunisca sotto la presidenza del presidente della camera dei deputati e adotti il regolamento della camera dei deputati. Modalità di composizione dell'organo parlamentare: il criterio che viene utilizzato è collegato al dato demografico del paese. È un rapporto matematico. Tendenzialmente Le camere basse rappresentano la comunità nazionale nel suo insieme. Il criterio rappresentativo adottato nelle camere alte è differente e varie da un ordinamento all'altro. La camera dei lord del Regno Unito è una camera non elettiva, ci sono membri a vita nominati dalla corona e c'è una rappresentanza residuale di membri ereditari (questo prima della riforma Blair del 99). Con la riforma del 99, c'è stata una elezione interna. Rimane una camera non elettiva e ancorata a un principio ereditario, in base al diritto a partecipare alle elezioni per diventare membro della camera. Ci sono po 26 vescovi d'Inghilterra che sono membri di diritto della camera dei lord. Ci sono inoltre interessi delle categorie produttive. Il criterio e categoria più forte è quello dell'appartenenza politica, non conta più il ceto di appartenenza ma l'appartenenza politica. I parlamenti durano in base alla legislatura (il lasso di tempo tra un'elezione e l'altra, mediamente sono 4 o 5 anni). Ci sono poi ordinamenti che prevedono un rinnovo parziale del senato ogni tot anni (es. Usa il senato ogni 2 anni si rinnova per un terzo), questi organi non hanno una vera e propria legislatura sono considerati permanenti. I senatori canadesi invece rimangono in carica fino ai 75 anni. Nel caso in cui i membri della camera alta sono eletti da altri organi, nel momento in cui vengono meno gli organi che li hanno eletti vengono meno anche le nomine senatoriali. Abbiamo un\'ipotesi: la prima quando un'assemblea legislativa si rinnova completamente tra un'elezione e l'altra (senato italiano), oppure quando le camere si rinnovano parzialmente. Istituti della proroga e prorogatio: la proroga si ha in situazioni eccezionali, non si può procedere a nuove elezioni e il parlamento deve continuare a operare a pieni poteri esempio in tempo di guerra; la prorogatio si vedica ogni volta che il parlamento continua ad operare anche oltre il suo mandato elettorale in attesa che le due camere si riuniscano ma non ha la pienezza dei poteri, non può adottare provvedimenti politicamente significativi. Lo scioglimento anticipato: è presente solo nelle forme di governo parlamentari perché solo qui c'è il rapporto di fiducia governo parlamento. Avviene quando il parlamento non è in grado di esprimere un nuovo governo in stato di crisi. Può succedere che prima del termi e della legislatura il rapporto di fiducia tra esecutivo e legislativo venga meno.lo strumento per ovviare questa crisi è lo scioglimento anticipato. Fino al 2011 in Regno Unito era prassi che il primo ministro chiedesse alla corona di sciogliere anticipatamente la camera dei comuni per andare alle elezioni, nella convinzione che quello fosse il momento favorevole per ottenere un certo risultato alle elezioni. Chi è il titolare del potere di scioglimento del parlamento? Il presidente, nelle forme di governo semipresidenziale la titolarità formale e sostanziale coincidono, nelle forme di governo parlamentari bisogna vedere caso per caso. Nella forma di governo parlamentare italiana e britannica, il ruolo del capo del governo ha un peso differente. Prerogative del parlamento e dei parlamentari: quando noi parliamo di centralità del parlamento noi facciamo riferimento alla posizione di rilevanza che quest'organo riveste nell'ambito dell'ordinamento costituzionale. Il parlamento è rappresentante o voce del popolo. Le carte costituzionali come assicurano tale rilevanza? Attraverso delle prerogative, di garanzie, di privilegi che sono attribuite sia all'organo inteso complessivamente sia i suoi componenti. Una prima prerogativa del parlamento è l'autonomia riconosciuta a questo istituto, ovvero quell'insieme di poteri e di funzioni che il parlamento può esercitare escludendo l'interferenza di tutti gli organi e poteri dello Stato, è un'autonomia regolamentare, amministrativa e finanziaria. Autonomia regolamentare è la piena autonomia di adottare le norme di funzionamento interne (ciascuna camera ha il potere di adottare in totale autonomia il proprio regolamento interno). In Italia i regolamenti parlamentari non sono soggetti al giudizio di costituzionalità, in Spagna invece sono soggetti. Autonomia finanziaria: le camere sono libere di stabilire le risorse di cui disporre le modalità in cui implicarle. Autonomia amministrativa è la piena podestà di gestione e la propria organizzazione interna, autodichia: quando ci sono controversie della forza di lavoro, le decide il giudice del lavoro ma se sorgono controversie tra parlamento e i dipendenti del parlamento vengono risolte di organi interni al parlamento stesso. Prerogative per chi lavora al parlamento: divieto di mandato imperativo (la maggior parte degli ordinamenti prevede per I propri parlamentari che nell'esercizio del proprio mandato sono liberi di adattare le scelte che ritengo più opportune e non sono legati a nessun vincolo o impegno precedentemente preso, per garantire che il parlamentare non sia vincolato al partito perché il parlamentare rappresenta la nazione e non il corpo letterale che l'ha eletto). Il mandato parlamentare è di diritto pubblico. I parlamentari possono avere sanzioni di tipo politico, non giuridico, ovvero non vengono rieletti. Recall o la revoca: è la possibilità che una volta eletto, qualora il parlamentare non dia seguito agli impegni presi pure si macchi di reati possa essere revocato dagli stesi elettori. Casi: avviene negli ordinamenti socialisti come Portogallo e Marocco e in alcune costituzioni degli Stati federali americani (utilizzato nel 2003 per il governatore della California).in Lettonia i cittadini possono revocare l'intero parlamento. Nel2015 il Regno Unito ha introdotto un recall giudiziario, nel caso in cui alcuni parlamentari vengano condannati per alcuni reati possono essere revocati dal ruolo di parlamentare. Ineleggibilità: impossibilita per un cittadino di candidarsi alle elezioni. Incompatibilità: nel caso in cui si venga eletti comporta una scelta. Bisogna garantire l'indipendenza del parlamentare e evitare i conflitti di interesse. Altra garanzia dell'indipendenza del parlamentare è l'indennità, ovvero denaro per l'incarico svolto. Ulteriori misure poste a tutela sono l'insindacabilità delle opinioni espresse. Organizzazione interna dell'istituto parlamentare: fonte che disciplina l'organizzazione interna del parlamento è il regolamento. Al vertice troviamo il presidente, le funzioni del presidente sono sempre le stesse nei diversi parlamenti ma cambia il modo i cui questi compiti vengono esercitati. Due modelli di riferimento: il modello di tipo americano e il modello di tipo inglese. Nel modello di tipo americano il presidente è un attore politico, ovvero svolge un ruolo politico, non è un arbitro, il presidente della camera dei rappresentanti è uno dei maggiori supponenti del partito di maggioranza. Lo speaker della camera dei comuni invece è super partes. Nel caso italiano si appartiene al modello britannico. I gruppi parlamentari sono lo strumento attraverso i quali i partiti politici individuano uno strumento di forza all'interno degli organi parlamentari e partecipano ai lavori. I rapporti tra i partiti e i corrispondenti gruppi possono essere più o meno stringenti, le commissioni invece sono organi collegiali all'interno dei quali viene volta la maggior parte dell'attività legislativa, sono composti dai parlamentari in modo da rispecchiare l'aula. Commissione paritetica: ci sono componenti di entrambe le camere, es: sistema americano in cui hanno funzione legislativa, sono componenti di entrambi i rami del parlamento che elaborano un testo in cui provare a trovare l'accordo tra le due parti. 29/10 Federalismi e modelli costituzionali Perché federalismi? intorno a questa espressione si raccolgono tante idee. Una realtà in cui i sono stati federali c'è hanno una forte autonomia/indipendenza. Nel 2001 riforma del regionalismo in Italia che ha spinto per l'autonomia delle regioni senza arrivare a una repubblica federale nel nostro paese. Questioni preliminari: - Problemi di ordine semantico: giudizi di valore e giudizi di fatto, ricostruzione di un concetto complesso attraverso l'osservazione delle esperienze costituzionali. Lo Stato di derivazione liberale ciò nasce l'autonomia degli enti territoriali mediante il decentramento. Guardare alle costituzioni dei sistemi federali ci offre una chiave certa: hanno una propria costituzione. Non può darsi uno stato liberale se non radicato nel pensiero liberale, perché l'idea dell'autonomia politica riconosciuta alle attività stanziate nel territorio statale è un'impostazione propria dello Stato liberale. Il federalismo è la massima esaltazione di questa autonomia politica, permette le comunità nel territorio statale l'esercizio di un'autonomia politica costituzionalmente strutturata. Gli Stati senza amatrice liberale non possono essere federali. Il potere politico non deve essere necessariamente accentrato, ma può essere decentrato (questa è una complicazione). La democrazia è impegnativa come regime di governo. La scelta democratica pone al centro la Persona. Le esperienze costituzionali sono diverse, ci sono due modalità attraverso le quali uno sta federale sorge, il più delle volte è per associazioni (Stati indipendenti che decidono di mettere in comune un\'organizzazione statale e quindi si associano in una federazione. Oppure dissociazione, era necessario dissociare lo Stato e dar vista a un assetto federalista. La dottrina distingue dallo Stato federale la confederazione degli Stati che rappresenta un'organizzazione nella quale i vincoli degli Stati sono men forti di quanto avvenga in uno Stato federale. Nel 1777 in USA gli Stati indipendenti danno vita a una confederazione, stipulano un accordo confederale (Articles of confederation). Gli Stati in una confederazione mantengono pienamente la loro indipendenza. In uno Stato federale gli stai membri non hanno piena indipendenza. 1787 in USA cresce l'esigenza di rafforzare vincoli e legami tra Stati indipendenti (convenzione di Filadelfia). In Europa nella seconda metà dell'Ottocento nasce confederazione di cantoni svizzeri, nel 1874 diventa federazione. Principio federale fondamentale: il territorio deve essere diviso la ripartizione territoriale è garantito dal potere politico tra Stato centrale e Stati membri. Gli Stati membri: governano direttamente la propria comunità. Governano indirettamente l'intero Stato federale (II camera). Non si può avere uno stato federale senza parlamento bicamerale e senza costituzione scritta. C.J Friedrich: "forma territoriale di divisione del potere in base ad una costituzione". Il regionalismo italiano non prevedono che le regioni governino lo Stato centrale. Il federalismo è solitamente descritto come una divisone spaziale o territoriale del potere nella quale le unità componenti sono geograficamente definite. Arend Lipjhart pone accanto al principio federale 5 caratteristiche federale: 1. Costituzione scritta (governi centrale e regionale hanno necessita di una solida garanzia che i poteri conferiti non siano revocabili contro la loro volontà) 2. Bicameralismo (2 camere, la camera bassa rappresenta il popolo generale, l'altra rappresenta le unità che compongono la federazione, ovvero gli Stati membri) 3. Il diritto delle unità federate di partecipare al procedimento di emendamento della costituzione federale (il consenso delle unità federate può trovare diverse e forme di espressione: camera federale, referendum, maggioranza dei parlamenti). È nella natura delle costituzioni federali non poter essere modificate senza il consenso delle unità federate. Esse possono però modificare unilateralmente la propria costituzione. Friedrich: "le unità federate conservano una certa quota del potere costituente". La costituzione federale è sovraordinante alle costituzioni degli Stati federati. 4. La rappresentanza uguale o non proporzionale delle unità componenti più piccole nella camera federale. Sovrarappresentazione delle unità minori: la percentuale di seggi parlamentari è maggiore della percentuale della popolazione. Massima accentuazione di questo principio: ogni unità ha una uguale rappresentanza nella camera federale (USA 2 senatori per ogni Stato, anche n svizzera 2 per cantone, Australia 10) 5. Governo è decentrato, il più alto grande di decentramento ma ha dei limiti, deve essere unitario. "Il potere è così diffuso da non poter essere legittimamente accentrato o concentrato senza violare la struttura o lo spirito della costituzione) Principi giuridici del federalismo 1. Autonomia: ciascuna delle entità politiche federate ha potestà legislativa 2. Uguaglianza: lo Stato federale è una comunità di stai eguali 3. Partecipazione: collaborazione delle unità federate con lo stato centrale e leale cooperazione tra tutte le entità che compongono lo Stato federale Osservazione comparativa di esperienze federali: 9 caratteri ricorrenti relativi alla forma di governo 1. Ordinamento statale unitario retto da una propria costituzione: la costituzione federale 2. Costituzione scritta e rigida 3. Riparto competenze in base alla costituzione, maggiore rigidità delle disposizioni sul riparto competenze 4. Riconoscimento in costituzione delle garanzie 5. Riparto di competenze in base alla costituzione 6. Subordinazione degli ordinamenti degli enti politici territoriale alla costituzione federale 7. Principio separazione poteri in costituzione e 8. Partecipazione enti territoriali a Pagani e procedimenti connessi all'esecuzione di funzioni dello stato centrale 9. I conflitti tra Stato centrale e Stati membri sono rimessi a un organo dello Stato centrale La sovranità federale Non vi è equiordinazione tra stato federale e stati membri - Le costituzioni federali pongono limiti alle costituzioni degli Stati membri 8es. Orma di governo) - Le costituzioni federali reclamo la supremacy clause (essa n altera il criterio di riparto) - Revisione della costituzione: organi federali con la partecipazione degli Stati membri - Riparto di competenze nella costituzione federale (elenco e/o criterio residuale) - Organo giudiziale federale: conflitti di attribuzione tra cene e periferia, interprete della costituzione federale, funzione monofilattica - Organi federali vigilano sul rispetto degli obitori costituzionali da parte degli Stati membri (es. RFT ispezione federale sulla tubazione delle norme federali) - Organi federali adottano misure coercitive per imporre il rispetto degli obblighi costituzionali (rft: istruzioni, riduzione finanziamenti, sostituzione organi governativi, intervento polizia federale) - Organi federali dispongono l0intervento dell'esercito per ragioni di sicurezza 8interna e/o sterna), indipendentemente da richiesta di assistenza - Riferimenti comparativi: limiti alla sovranità egli Stati nell'UE (art.11 Italia ripudia la guerra quando essa è strumento idi offesa ad altri popoli, c'è limite di sovranità) principio di sussidiarietà (il potere politico dve essere esercitato più vicino possibile ai destinatari della decisione), ingerenza umanitaria. La revisione costituzione quale elemento distintivo. - Requisito indefettibile dello Stato federale è la rigidità della costituzione - Bryce: la naturale rigidità delle costituzioni scritte - Proc. aggravato quale conferma e non fondamento della rigidità - La costituzione federale: affida il potere di revisione a organi federali, assicura la partecipazione degli Stati membri, stabilisce quorum qualificati e assenso esplicito o riduzioni di competenze. - Nel partecipare all'amending power gli Stati membri agiscono in veste di organi dello Stato centrale - Tale potere gli deriva non dai propri ordinamenti, ma dall'ordinamento dello stato federale che, con ciò, essi riconoscono Concorso degli Stati mari all'esercizio di funzioni federali 1. Revisione costituzionale 2. Governo federale 3. Legislazione federale, tramite seconda camera: bicameralismo-rappresentanza nazione e Stati membri, rappresentanza paritetica o proporzionale, Attuali tendenze del federalizing process - Preminenza dello stato centrale (tendenza centripeta) - Dal dual federalism (reciproca dipendenza e competizione) al cooperative federalism (federalismo collaborativo o contrattato) - Stato federale e stato regionale sono sottotipi dello stato unitario 5/11 Oggi è l'election day in USA si sceglie presidente e membr