Apparato Digerente 3 - PDF

Summary

This document provides diagrams and descriptions of the human digestive system. It covers anatomical details of the small intestine, including the duodenum, jejunum, and ileum, along with their structures and functions.

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INTESTINO TENUE DUODENO DIGIUNO ED ILEO organo cavo, impari fa seguito allo stomaco e si continua con l’intestino crasso è localizzato totalmente nella cavità addominale e occupa la maggior parte del comparto sottomesocolico Funzione DUODENO è un organo retroperitoneale, fissato alla p...

INTESTINO TENUE DUODENO DIGIUNO ED ILEO organo cavo, impari fa seguito allo stomaco e si continua con l’intestino crasso è localizzato totalmente nella cavità addominale e occupa la maggior parte del comparto sottomesocolico Funzione DUODENO è un organo retroperitoneale, fissato alla parete posteriore dell’addome lunghezza: 25-30 cm diametro: 4 cm forma a C con la concavità rivolta verso l’alto si riconoscono 4 tratti ✓ bulbo duodenale (prossimale) ✓tratto discendente ✓tratto trasverso (orizzontale) ✓tratto ascendente che termina nell’angolo o flessura duodenodigiunale RAPPORTO TRA DUODENO ED ORGANI VICINI nella parete mediale della porzione discendente del duodeno papilla minore di Santorini (sbocco del dotto pancreatico accessorio) papilla maggiore di Vater (dotto pancreatico maggiore e dotto coledoco) ARTERIE DEL DUODENO a. pancreaticoduodenale superiore (a. gastroduodenale) a. pancreaticoduodenale inferiore (a. mesenterica sup.) VENE DEL DUODENO INNERVAZIONE DEL DUODENO Innervazione intrinseca (metasimpatico): plesso sottomucoso e plesso mioenterico Innervazione estrinseca: fibre provenienti dal ganglio mesenterico sup. (ortosimpatico toracico) rami del nervo vago, (innervazione parasimpatica) DIGIUNO E ILEO (INTESTINO TENUE MESENTERIALE) è un organo completamente avvolto dal peritoneo (foglietto viscerale), che lo tiene collegato alla parete addominale posteriore mediante un legamento peritoneale a ventaglio (mesentere) lunghezza: 6,5 m diametro: da 3 a 1,5 cm costituito da anse disposte ordinatamente nella cavità addominale nel comparto sottomesocolico ha inizio con la flessura duodenodigiunale (3) e termina nell’intestino cieco (8) con la valvola ileocecale ARTERIE DEL DIGIUNO E DELL’ILEO a. mesenterica sup. VENE DEL DIGIUNO E DELL’ILEO v. intestinali (v. mesenterica sup.) INNERVAZIONE DEL DIGIUNO E DELL’ILEO Innervazione intrinseca (metasimpatico): plesso sottomucoso e plesso mioenterico Innervazione estrinseca: fibre provenienti dal ganglio mesenterico sup. (ortosimpatico) rami del nervo vago, (innervazione parasimpatica) FUNZIONI DELL’INTESTINO TENUE DIGESTIONE: INTESTINO TENUE ASSORBIMENTO: INTESTINO TENUE MICROANATOMIA DELL’INTESTINO TENUE PARETE DELL’INTESTINO TENUE pieghe circolari (valvole di Kerkring) rilievi laminari della mucosa e della sottomucosa con andamento perpendicolare rispetto alla lunghezza dell’intestino. Aumentano di 10 volte la superficie dell’organo PARETE DELL’INTESTINO TENUE villi intestinali duodeno ileo estroflessioni della tonaca mucosa, sono lamellari nel duodeno e digitiformi nell’ileo PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca mucosa ep. monostratificato batiprismatico costituito da: - enterociti con microvilli - cellule caliciformi mucipare – cellule del GEP PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca mucosa lamina propria costituita da connettivo lasso contenente numerose ghiandole tubulari semplici le ghiandole di Galeazzi o cripte di Lieberkuhn Enterociti -> enzimi Cellule endocrine -> gastrina, serotonina, secretina, pancreozimina – colecistochinina Cellule di Paneth -> lisozima PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca mucosa lamina propria costituita da connettivo lasso contenente noduli linfatici isolati o noduli linfatici aggregati (placche di Peyer) che aumentano di numero e di dimensioni nell’ileo funzione: difesa contro i batteri e mantenimento della flora intestinale PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca mucosa lamina propria costituita da tessuto connettivo lasso contenente vasi sanguigni, vasi linfatici, nervi PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca mucosa muscolaris mucosae costituita da 2 strati (circolare interno, longitudinale esterno) di fibrocellule muscolari lisce propaggini della muscularis mucosae muscularis mucosae PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca sottomucosa costituita da tessuto connettivo lasso che, SOLO a livello del duodeno, contiene le Ghiandole del Brunner tubulari composte a secrezione mucosa con pH alcalino plesso sottomucoso per il controllo della motilità e della secrezione PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca muscolare costituita da 2 strati di fibrocellule muscolari lisce, il più interno a orientamento circolare e il più esterno a orientamento longitudinale, che determinano i movimenti peristaltici dell’intestino tenue plesso mioenterico per il controllo della motilità PARETE DELL’INTESTINO TENUE, tonaca fibrosa o sierosa costituita da tessuto connettivo fibrillare denso nel duodeno e dal peritoneo viscerale nel digiuno e nell’ileo INTESTINO CRASSO fa seguito allo intestino tenue (valvola ileocecale) e si apre all’esterno in corrispondenza dell’orifizio anale è un organo situato nella cavità addominale in alcuni tratti è completamente avvolto dal peritoneo, in altri tratti lo è solo in parte lunghezza: 1,6 m calibro ampio si riconoscono 3 porzioni: Cieco (con l’appendice vermiforme), Colon, Retto MORFOLOGIA DELL’ INTESTINO CRASSO RAPPORTI CON ORGANI CIRCOSTANTI E ANDAMENTO NELLA CAVITA’ ADDOMINALE intestino cieco: localizzato nella fossa iliaca destra, completamente avvolto dal peritoneo, si continua con il colon ascendente RAPPORTI CON ORGANI CIRCOSTANTI E ANDAMENTO NELLA CAVITA’ ADDOMINALE colon ascendente: si dirige verso l’alto sino al di sotto del lobo destro del fegato piega medialmente diventando colon trasverso è aderente alla parete posteriore dell’addome RAPPORTI CON ORGANI CIRCOSTANTI E ANDAMENTO NELLA CAVITA’ ADDOMINALE colon trasverso: si dirige verso sinistra sino alla milza, qui piega verso il basso diventando colon discendente è totalmente avvolto dal peritoneo che forma il mesocolon trasverso RAPPORTI CON ORGANI CIRCOSTANTI E ANDAMENTO NELLA CAVITA’ ADDOMINALE colon discendente: si dirige verso il basso sino alla fossa iliaca sin è aderente alla parete posteriore dell’addome RAPPORTI CON ORGANI CIRCOSTANTI E ANDAMENTO NELLA CAVITA’ ADDOMINALE colon ileopelvico o sigmoideo o sigma: si dirige medialmente e verso il basso per poi continuarsi con l’intestino retto è rivestito da peritoneo l’intestino retto perde il rivestimento del peritoneo ARTERIE DELL’INTESTINO CRASSO a. mesenterica superiore per la prima porzione sino alla parte destra del colon trasverso e a. mesenterica inferiore per la restante parte VENE DELL’INTESTINO CRASSO INNERVAZIONE DEL CRASSO Innervazione intrinseca (metasimpatico): plesso sottomucoso e plesso mioenterico Innervazione estrinseca: fibre provenienti dal ganglio mesenterico sup. e inf. (ortosimpatico lombare) rami terminali del nervo vago e fibre del parasimpatico sacrale (innervazione parasimpatica) FUNZIONI DELL’INTESTINO CRASSO 1. continuano le funzioni di assorbimento 2. terminano le funzioni di digestione (scomposizione esercitata dalla flora batterica) 3. assorbimento di acqua 4. formazione, accumulo ed espulsione di materiale fecale PARETE DEL CRASSO la parete del crasso è liscia internamente PARETE DEL CRASSO, tonaca mucosa epitelio monostratificato batiprismatico con microvilli e cellule caliciformi mucipare PARETE DEL CRASSO, tonaca mucosa Lamina propria di tessuto connettivo lasso con numerose ghiandole tubulari semplici. Muscolaris mucosae PARETE DEL CRASSO ✓tonaca sottomucosa (tessuto connettivo lasso) ✓tonaca muscolare (due strati di cui il più interno è circolare e quello più esterno è longitudinale organizzato a formare le tenie) ✓tonaca sierosa o fibrosa Appendici Epiploiche (diverticoli) Tonaca muscolare longitudinale si ispessisce e forma le tre tenie. Le tenie sono più corte della lunghezza totale del crasso quindi si formano dei rigonfiamenti (le gibbosità) separati da solchi APPENDICE Innervazione intrinseca ed estrinseca dell’apparato digerente Il tratto gastrointestinale riceve una innervazione estrinseca ( sistema nervoso vegetativo) ed una intrinseca ( sistema nervoso enterico). Per quel che riguarda l’innervazioine ortosimpatica , il tratto gastroenterico riceve fibre simpatiche post gangliari i cui corpi cellulari sono localizzati principalmente nei gangli prevertebrali ( celiaco, mesenterico superiore ed inferiore). L’attivazione dei nervi simpatici è di norma inibitoria. E’ da tenere presente che la maggior parte delle fibre ortosimpatiche non innerva direttamente le strutture del tratto gastrointestinale ( esempio muscolatura liscia) ma, termina nei plessi intramurali ( sottomucoso e mioenterico ) dai quali a loro volta partono segnali per gli organi effettori. L’innervazione parasimpatica del tratto gastrointestinale è affidata a fibre che provengono sia dal nervo vago che dai nervi pelvici. Le fibre pregangliari terminano soprattutto sui neuroni dei plessi intramurali che possono essere considerati alla stregua di neuroni parasimpatici postgangliari i cui assoni innervano i muscoli lisci e le ghiandole del tratto gastrointestinale. Al contrario dell’orto simpatico, il parasimpatico esercita un’azione eccitatoria. Caratteristiche dell’innervazione del tratto gastrointestinale da parte del S.N.V. Il controllo intrinseco si esplica attraverso il cosiddetto sistema nervoso enterico che è capace di coordinare molte funzioni del tratto gastrointestinale indipendentemente dall’innervazione estrinseca. Si dice che il sistema nervoso enterico funzioni come un piccolo cervello, i plessi mioenterico e sottomucoso ricevono segnali afferenti provenienti da chemiocettori e meccanocettori localizzati nella parete gastrointestinale. Dai plessi intramurali, mediante neuroni efferenti, partono assoni destinati alle cellule muscolari e alle cellule secernenti. In conclusione si può dire che il sistema nervoso enterico , sfruttando gli archi riflessi locali, riesce a controllare direttamente il tratto gastrointestinale, mentre il sistema nervoso autonomo influenza la funzione del tratto gastrointestinale esercitando un’azione modulatoria sui neuroni del sistema nervoso enterico. Le vie dei riflessi locali e centrali del sistema gastrointestinale

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