Streaming Revolution Riassunto PDF

Summary

Questo documento analizza la rivoluzione dello streaming nel settore audiovisivo, concentrandosi sui cambiamenti avvenuti nel modo in cui i contenuti sono distribuiti e consumati. Il documento esamina le strategie delle piattaforme di streaming, le sfide del settore e l'impatto sui tradizionali media. Il testo descrive l'evoluzione dal cinema, alla televisione per arrivare allo streaming.

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STREAMING REVOLUTION PREFAZIONE In un momento di grandi cambiamenti, era necessario aggiornare il lavoro di Ester Corvi. La rivoluzione digitale, soprattutto con l'arrivo dello streaming, ha trasformato il settore audiovisivo, cambiando le aziende coinvolte e le loro modalità di lavoro. Netflix, es...

STREAMING REVOLUTION PREFAZIONE In un momento di grandi cambiamenti, era necessario aggiornare il lavoro di Ester Corvi. La rivoluzione digitale, soprattutto con l'arrivo dello streaming, ha trasformato il settore audiovisivo, cambiando le aziende coinvolte e le loro modalità di lavoro. Netflix, essendo stata una delle prime a muoversi in questo settore, ha spinto altri attori a instaurare un rapporto più diretto con gli spettatori, riducendo il ruolo dei tradizionali intermediari come i distributori e le emittenti TV. La pandemia ha aggravato le difficoltà per alcune attività che dipendono dalle persone nei luoghi pubblici, come cinema o teatri, ma ha anche aumentato la fruizione di contenuti audiovisivi a casa, disponibili sempre e ovunque. Abbiamo visto che la distanza tra l'uscita di un film al cinema e la sua disponibilità in altri formato è stata accorciata. Inoltre, le piattaforme hanno iniziato a rilasciare intere stagioni di serie TV tutte in una volta, cambiando rispetto alla tradizionale uscita settimanale degli episodi. Mentre il mercato sta lentamente tornando alla normalità, alcuni dei cambiamenti avvenuti durante la pandemia sono diventati permanenti e hanno portato nuovi operatori a rimpiazzare quelli più tradizionali. Quando HBO e poi Netflix hanno offerto programmi più audaci e complessi, il pubblico ha iniziato a preferirli alla TV tradizionale, considerata troppo limitata. Questo ha dato vita a una nuova era d'oro per la TV, con contenuti più sfidanti e trame intricate che non potevano essere presentati dalle reti tradizionali, soggette a più restrizioni. Le piattaforme di streaming come Netflix e Amazon hanno cambiato il modo di fare e seguire le serie TV. Ora i programmi sono disponibili in qualsiasi momento e questo ha permesso di raccontare storie più complesse rispetto ai tradizionali episodi di TV. Le idee sono diventate più strane e coraggiose, come serie di horror coreano o storie romantiche svedesi. Nel 2023, ci sono stati molti scioperi in America che hanno fermato la produzione di film e serie. Gli attori e gli scrittori hanno ottenuto migliori salari e più protezioni, specialmente riguardo all'uso dell'intelligenza artificiale nei loro lavori. Tuttavia, anche prima di questi scioperi, le aziende di produzione stavano pensando a come risparmiare denaro, poiché gli investitori volevano vedere profitti e non solo un aumento degli abbonati. Nel 2022, sono state create più di 2000 serie originali, ma si prevede che questo numero diminuirà. Inoltre, alcune persone pensano che la qualità delle serie stia calando e che gli streamer si stanno spostando verso programmi più semplici e generali, simili a quelli delle vecchie emittenti. Ora, molte piattaforme offrono nuovi episodi ogni settimana per tenere i loro abbonati più a lungo, mentre Netflix inizia a cambiare il suo modello di rilascio. Gli streamer stanno inoltre cercando di attrarre un pubblico più ampio, investendo in sport e creando spin-off di celebri serie, come sta facendo HBO con “Game of Thrones”. Infine, colossi come Amazon e Apple non solo vogliono vincere premi come i Golden Globe, ma anche usare lo streaming per promuovere i loro altri prodotti. Questo ha portato a serie che cercano di avere un appeal più ampio, piuttosto che puntare solo su temi audaci. Dopo l'iniziale entusiasmo, Hollywood ha ripreso la sua solita strategia di evitare rischi. Questo ha demoralizzato chi cerca di cambiare le cose, ma ha anche acceso la speranza di trovare nuovi spazi nel mercato. Quando la televisione è arrivata, è diventata il principale mezzo di intrattenimento, spingendo radio e cinema a specializzarsi su segmenti specifici. In sostanza, i vecchi media si sono adattati invece di scomparire. Il modo in cui i media distribuiscono contenuti è fondamentale: più spettatori possono raggiungere, più si concentrano su contenuti che piacciono a tutti per massimizzare guadagni. Quando arriva un nuovo strumento di distribuzione, come la televisione, tutti i sistemi possono indirizzarsi verso vari segmenti di pubblico invece di competere solo sui prezzi. Per esempio, con l’arrivo della televisione, il teatro ha ridotto la varietà degli spettacoli proposti e si è focalizzato su due principali categorie: quelli commerciali e quelli con finanziamenti pubblici. Così è avvenuto anche per il cinema. Questo significa che i media più popolari lasciano spazio a contenuti e programmi che cercano pubblici di nicchia, dove le persone possono trovare ciò che non c’è nel mainstream. INTRODUZIONE Le piattaforme di streaming come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ sono ormai parte della nostra vita quotidiana. Tuttavia, dal 2021 hanno affrontato diversi problemi, come la crescita più lenta degli abbonati in alcune aree, la concorrenza crescente e le difficoltà a fare profitti (tranne Netflix). Dopo il boom dei contenuti video durante la pandemia, ora il settore sta passando a una fase di riflessione. I principali attori del mercato stanno adottando diverse strategie, come l’introduzione di abbonamenti a prezzo ridotto con pubblicità, la limitazione della condivisione delle password, e tagli dei costi. Si stanno concentrando di più sui profitti piuttosto che sulla crescita a tutti i costi. Questo significa che le grandi aziende di Hollywood stanno facendo cambiamenti importanti per ottimizzare il loro business. Nel 2023, ci sono stati scioperi tra sceneggiatori e attori per questioni di compenso, anche a causa dell’emergere dell'Intelligenza Artificiale. La prima parte del documento si concentra sull'importanza dei titoli di successo, che sono fondamentali per attirare e mantenere gli utenti. La crescente offerta di contenuti porta a una frammentazione dell’attenzione dei consumatori, che si disperde tra le varie piattaforme (inclusi social media come TikTok e YouTube). Per capire meglio il valore del settore del video on demand (OTT), è importante guardare agli Stati Uniti, dove la televisione tradizionale continua a guadagnare di più rispetto agli streamer. Sempre più persone stanno cancellando gli abbonamenti alla Pay TV a favore delle offerte delle piattaforme di streaming, anche nel campo dello sport. La situazione attuale del settore video ricorda la trasformazione che ha vissuto l'industria musicale negli anni 2000-2015. Tuttavia, mentre le etichette musicali hanno trovato un modo di collaborare con i servizi di streaming, le piattaforme video hanno ancora difficoltà a generare profitti. Nel caso invece dello streaming video, l'obiettivo di generare un utile dal business SVOD per le maggiori piattaforme, esclusa Netflix, a fine 2022 non si è ancora concretizzato, mentre accanto ai modelli di business tradizionali (AVOD. SVOD e TVOD), che vivono di una sempre maggiore contaminazione fra loro, si fanno strada, soprattutto negli Usa e in misura minore in Europa. Oltre ai modelli di business già esistenti, si stanno diffondendo i servizi FAST, che offrono contenuti gratuiti con pubblicità. Questi servizi potrebbero rappresentare una sorta di ritorno alla "vecchia televisione" con interruzioni pubblicitarie, mentre i contenuti meno recenti o di scarso successo trovano spazio in questi nuovi modelli. In sintesi, mentre i giovani sono più numerosi, il pubblico dello streaming è composto principalmente da persone di mezza età. Questo cambiamento richiede contenuti diversi, come intrattenimento leggero e reality show, che costano meno da produrre rispetto a generi come fantasy e fantascienza. Le piattaforme di streaming si concentrano su tre aspetti: acquisire nuovi clienti, mantenere quelli esistenti e coinvolgere il pubblico, con il coinvolgimento che è il più importante per valutare il valore della piattaforma. Negli ultimi anni, molte nuove piattaforme si sono unite a giganti come Netflix e Disney+, cercando di offrire contenuti unici per attrarre il pubblico. Amazon mira ad aumentare gli abbonati Prime tramite il suo servizio di streaming, mentre Disney ha una lunga storia nell'intrattenimento. Oltre ai servizi di streaming premium, sono emerse anche piattaforme di nicchia con offerte specifiche. Netflix, pur essendo leader nel settore, ha dovuto adattare la sua strategia nel tempo, introducendo la pubblicità e limitando la condivisione delle password. In Cina, piattaforme come iQIYI e Tencent Video dominano il mercato, mentre Netflix non opera lì. Anche se i servizi di streaming premium sono globali, devono adattarsi alle preferenze locali nei vari paesi. Il rapporto tra piattaforme di streaming e cinema è stato molto discusso. Tutti i grandi studi cinematografici, tranne Sony Pictures, ora hanno una loro piattaforma. I film che hanno successo al cinema spesso ottengono successo anche in streaming, mentre anche i film che flop possono trovare un pubblico su queste piattaforme. Le major di Hollywood stanno adattandosi a questo nuovo panorama attraverso ristrutturazioni e consolidamenti, mentre il settore diventa più complesso e richiede aggiornamenti normativi per affrontare questioni come copyright, promozione delle opere europee e lotta alla pirateria. LA GUERRA DEI CONTENUTI 1.1. Le forze in campo Negli ultimi 15 anni, l'industria del divertimento è cambiata molto a causa delle piattaforme di streaming video come Netflix e Amazon Prime Video. Dopo un primo periodo di lancio di queste piattaforme, dal 2019 sono entrati in gioco anche altri colossi, come Disney+ e HBO Max. Ora ci troviamo in una fase in cui le aziende devono rivedere le loro strategie per guadagnare di più. Netflix è l'unica compagnia che ha guadagnato nel settore dello streaming alla fine del secondo trimestre del 2023, mentre gli altri hanno registrato perdite. Dopo un periodo in cui si spendeva moltissimo per creare contenuti, ora c'è una maggiore attenzione ai costi e alla possibilità di mantenere i clienti esistenti, riducendo il tasso di abbandono. Per questo, dal 2022, Netflix e Disney+ hanno introdotto abbonamenti con pubblicità, e Netflix ha anche smesso di permettere la condivisione delle password. Con il successo di Netflix e Amazon, gli utenti ora possono accedere a tanti film e serie a un prezzo relativamente basso. Nel 2022, Netflix ha speso 16,7 miliardi di dollari in contenuti, più del doppio rispetto al 2016, anche se in calo rispetto al 2021. Amazon ha investito 5 miliardi di dollari nel 2019, mentre Apple, al debutto della sua piattaforma Apple TV+ nel 2019, aveva previsto investimenti di 6 miliardi di dollari. Apple ha dovuto costruire una libreria di contenuti da zero, cosa non facile. Apple TV+ è un modo per Apple di guadagnare di più dai servizi, in un momento in cui le vendite di dispositivi stagnano. Inoltre, Apple può raggiungere un miliardo di utenti grazie ai suoi dispositivi, offrendo loro l'accesso gratuito a film e serie tramite l'app Apple TV+. Infine, Apple si propone anche come un "aggregatore" di contenuti, offrendo una migliore esperienza agli utenti. Nel 2018, importanti aziende come Facebook e Google hanno lanciato i loro servizi di streaming, Facebook Watch e YouTube Premium. Anche Disney ha investito molto in contenuti esclusivi per Disney+, spendendo ad esempio 100 milioni di dollari per una serie di Star Wars. Netflix ha investito quasi 160 milioni di dollari nel film "The Irishman", diretto da Martin Scorsese e interpretato da grandi attori come Robert De Niro e Al Pacino. Per attrarre nuovi abbonati, Netflix ha deciso di puntare sui contenuti originali. Infatti, nel 2018, la metà del suo budget è stata destinata a questi, rispetto a una percentuale minore per contenuti esclusivi o acquisiti da altri studi. Questo è stato importante anche perché i costi per i diritti di altri contenuti erano in aumento, come dimostra il pagamento di 100 milioni di dollari a WarnerMedia per avere "Friends" per un altro anno. Le aziende leader nello streaming hanno il vantaggio di operare su scala globale, a differenza degli operatori locali che possono specializzarsi in nicchie di mercato. Prima del 2020, anche le reti di Pay Tv hanno aumentato i loro investimenti in contenuti originali. Ad esempio, dopo il successo della miniserie "Chernobyl", Sky Studios ha deciso di raddoppiare il suo investimento. Comcast, che ha acquistato Sky, ha pianificato di spendere un miliardo di sterline in cinque anni per nuove programmazioni. Questo è stato utile poiché molti distributori volevano riacquistare i diritti dei loro contenuti per offrirli in modo esclusivo sulle proprie piattaforme. Sky affronta anche la concorrenza delle piattaforme di streaming per i contenuti sportivi, ma ha cercato di espandere la propria offerta, ad esempio collaborando con DAZN. Investire in diritti sportivi aiuta le piattaforme a crescere, aumentando l'engagement e il valore per gli abbonati. 1.2 LA PERSONALIZZAZIONE DEI CONTUNUTI Non si può dire lo stesso per le star del cinema che, dopo il grande schermo, sono passate a recitare o dirigere serie TV, molto apprezzate dai fan anche su tablet e smartphone. Per chi guarda Netflix, che sia giovane o meno, l'importante è poter vedere i contenuti quando e dove vuole, grazie alla tecnologia. A differenza della TV tradizionale, piattaforme come Netflix non devono creare contenuti per gli inserzionisti, ma per il pubblico in tutto il mondo, che preferisce guardare film e serie in lingua originale. Le persone tendono a "binge-watching", ovvero a guardare più episodi di seguito, e a commentare in tempo reale sui social media. Nel 2013, Netflix ha rivoluzionato il modo di fruire i programmi rilasciando l'intera stagione di "House of Cards" in un solo colpo, permettendo agli spettatori di guardare 13 ore di fila. Netflix e altre piattaforme offrono un'esperienza personalizzata, utilizzando i dati degli utenti per suggerire contenuti in base alle loro preferenze. Raccogliendo informazioni come nazione, gusti cinematografici e abitudini di visione, riescono a capire meglio cosa piace ai loro spettatori e a incentivare il rinnovo degli abbonamenti. Il successo o il fallimento di un film o di una serie dipendono da vari fattori, ma grazie ai tantissimi dati a disposizione, le piattaforme OTT possono analizzarli più facilmente rispetto alla TV tradizionale. Per esempio, Netflix divide i suoi utenti in tre categorie: gli "starters" che guardano solo pochi minuti, i "completers" che guardano il 90% di un film o di una serie, e i "watchers" che ne vedono il 70%. Questi dati sono importanti per decidere quali serie rinnovare o quali film siano i più popolari. I dati raccolti dalle piattaforme di streaming come Netflix aiutano a capire meglio che tipo di contenuti creare. Netflix ha accesso a informazioni su cosa guardano di più gli utenti e su cosa cercano. Con 238 milioni di abbonati alla fine del secondo trimestre del 2023, l'azienda può mostrare a ciascun utente una selezione personalizzata di film e serie in base ai loro gusti. Questi dati sono anche utili per decidere come promuovere i contenuti e cosa produrre in futuro. Netflix, per esempio, non utilizza più il tradizionale episodio pilota per testare una serie, ma può decidere di produrre direttamente un'intera stagione. Un esempio famoso è "House of Cards", dove Netflix ha investito 100 milioni di dollari per due stagioni senza aspettare un episodio pilota. Tuttavia, gli algoritmi utilizzati potrebbero limitare le scelte, mostrando sempre gli stessi tipi di contenuti. Questo potrebbe far sì che gli utenti rimangano sulla piattaforma a breve termine, ma a lungo andare potrebbero annoiarsi dei contenuti offerti. Con l'industria dello streaming in continua evoluzione, è importante guidare gli utenti tra le diverse offerte per massimizzare il catalogo. Inoltre, Netflix finanzia la produzione dei contenuti e mantiene i diritti di distribuzione, il che significa che anche se una serie non ha subito successo, può comunque arricchire il catalogo per il futuro, a differenza della tv tradizionale, che valuta il successo in base ai dati di ascolto immediati. 1.3 A CACCIA DI TALENTI Per creare contenuti di successo, come film e serie TV, servono talenti, sia davanti che dietro la macchina da presa, e i soldi per attrarli. Tuttavia, lo sciopero degli sceneggiatori e poi degli attori nel maggio 2023 ha messo in luce problemi nel mondo del lavoro, in particolare riguardo ai pagamenti a lungo termine, noti come "residuals". I residuals sono i pagamenti che chi ha lavorato a film o programmi TV riceve quando questi vengono riprodotti dopo la loro uscita iniziale. Questa forma di pagamento è stata organizzata negli anni '60. Normalmente, attori e sceneggiatori vengono pagati quando uno spettacolo viene trasmesso, ma i pagamenti oggi sono molto più bassi rispetto al passato. Ad esempio, mentre alcuni attori della serie "Friends" guadagnano ancora milioni, molti altri hanno ricevuto solo piccole somme dopo che i loro programmi sono stati trasmessi. Dopo cinque mesi di sciopero, è stato raggiunto un accordo che stabilisce che i pagamenti per i servizi di streaming saranno legati alla popolarità di uno show. Se un programma viene visto dal 20% degli abbonati entro 90 giorni dalla sua uscita, gli scrittori riceveranno un bonus oltre ai residui già esistenti. Tuttavia, questo nuovo accordo non si applicherà ai programmi più vecchi. Inoltre, ci saranno requisiti per il numero di scrittori e la durata del lavoro nei nuovi spettacoli, per garantire più sicurezza e formazione per i futuri leader nel settore. Un punto importante del nuovo contratto riguarda l'intelligenza artificiale (AI). È stato deciso che l'AI non può essere usata per scrivere o riscrivere sceneggiature. Anche se le aziende possono utilizzare le sceneggiature esistenti per addestrare l'AI, la Writers Guild of America (WGA) ha il diritto di contestare questo utilizzo. Negli ultimi anni, i più noti showrunner, cioè i professionisti che gestiscono la creatività delle serie TV, sono stati molto richiesti dalle piattaforme di streaming. Ad esempio, Netflix ha firmato contratti milionari con Shonda Rhimes e Ryan Murphy, sperando di attrarre spettatori con nuove serie originali. Questo è dovuto alla forte competizione nel settore dello streaming, dove le aziende devono avere sempre nuove offerte per mantenere gli abbonati interessati. Anche le Pay TV tradizionali stanno cercando di competere in questo mercato. Inoltre, molte case di produzione stanno lanciando le proprie piattaforme di streaming e stanno cercando di non fare più accordi di licenza per contenuti esterni. Il valore degli showrunner è molto alto, perché sono loro a inventare storie e a creare proprietà intellettuale (IP), che è fondamentale per i blockbuster come Star Wars e The Avengers. Questa proprietà intellettuale è anche essenziale per le nuove piattaforme di streaming che hanno bisogno di contenuti originali per attrarre gli utenti. Le aziende stanno cercando showrunner capaci di creare universi narrativi per alimentare il loro successo. 1.4 IL CICLO DEI CONTENUTI Negli ultimi anni c'è stata una grande corsa per produrre contenuti originali e attrarre abbonati. Questo ha portato a ciò che viene chiamato "una nuova età dell'oro della TV". Oggi, a differenza del passato, dove le persone vedevano solo alcuni programmi in TV, adesso abbiamo accesso a milioni di film, serie e documentari grazie a servizi come Netflix e Amazon Prime. Nella vendita degli spazi pubblicitari si faceva quindi riferimento a un consumatore medio, distinto in target demografici, tipo: donne 18-49 anni, oppure uomini 25-55 anni. Negli USA, canali come HBO e MTV hanno aumentato le opzioni disponibili, ma il vero cambiamento è arrivato con Internet, che ha reso possibile la visione a un pubblico globale. Netflix è un grande esempio di come questa rivoluzione si sia realizzata, permettendo agli spettatori di guardare ciò che vogliono, quando vogliono, e su più dispositivi. Le aziende stanno investendo sempre di più nella produzione di contenuti, mentre i social media sono pieni di video creati dagli utenti. Gli abbonati, pagando una media di 15 dollari al mese, accedono a una vasta offerta di contenuti. Questo ha cambiato le aspettative delle persone sul costo dei contenuti, aumentando la concorrenza per le aziende tradizionali. Inoltre, piattaforme come Netflix e Amazon utilizzano i dati degli utenti per consigliare film e serie, migliorando così l'esperienza di visione. La connessione tra le preferenze degli utenti e l'analisi dei dati sta rendendo sempre più possibile offrire contenuti personalizzati. Quando un'azienda spende 10-15 miliardi di dollari all'anno per creare contenuti, punta a lanciare frequentemente spettacoli di grande successo. Non basta avere alcuni successi globali; è necessario offrire continuamente novità per mantenere alta l'attenzione del pubblico, che è sempre in cerca di nuovi contenuti. Netflix è riuscita a far percepire il valore del suo servizio e questo sarà fondamentale nella competizione con altre aziende. L'impegno del pubblico è molto importante, e si inizia a mettere in discussione l'idea del "ciclo di contenuti". Le aziende creative hanno sempre alti e bassi. Nel caso di Netflix, non sempre l'idea che più contenuti portano più abbonati si è avverata, dato che ci sono altre variabili in gioco, come la forza del marchio e le novità che attraggono diversi gruppi di consumatori. Per esempio, il film "Maestro" di Bradley Cooper è diverso dalle altre commedie nella library di Netflix, e l'azienda ha anche provato nuovi modi per far interagire gli abbonati, come nel caso di "Bandersnatch", che offre un tipo di racconto interattivo. Secondo l'idea dell'attenzione, la domanda di contenuti può diminuire se le persone rimangono spettatori passivi, perché questi potrebbero non essere motivati a rinnovare l'abbonamento. Netflix ha meno rischi di fallimenti creativi rispetto ai tradizionali studi di Hollywood, poiché il flusso di contenuti sulla piattaforma non si ferma mai. Se un programma non funziona, Netflix può tenerlo comunque in catalogo fino a trovare un pubblico, mentre le TV e i film hanno limiti di spazio e risorse. Le reti televisioni e gli studios producono un numero limitato di contenuti all'anno, cercando di scegliere i migliori. Al contrario, per Netflix, un contenuto che fallisce significa solo una perdita di denaro, ma un successo può avere un grande valore. Per questo, Netflix è disposta a correre più rischi e a sperimentare più di altri. 1.5 PARROT ANALYTICS: STOP AGLI INVESTIMENTI FOLLI Intervista a Brandon Katz, Entertainment Industry Strate pist di Parrot Analytics, data science company che analizza la domanda generata presso l'audience globale dai contenuti creati dall'industria dell'entertainment. Quali sono i principali cambiamenti nella cosiddetta "attention economy" negli ultimi cinque anni? E qual è il loro impatto sullo streaming video? Il settore dell'intrattenimento si sta sempre più dividendo in tante piccole parti, rendendo difficile per i consumatori concentrarsi su un'unica cosa. Ora ci sono otto servizi principali di streaming video a pagamento, insieme a molti altri servizi più piccoli, social media come YouTube e TikTok, piattaforme gratuite e altri contenuti come giochi e podcast. Tutti questi competono per attirare l'attenzione delle persone e i loro soldi. Poiché ci sono più aziende che lottano per una somma di denaro più piccola, è probabile che alcune di esse debbano unirsi per sopravvivere e guadagnare. Secondo Parrot Analytics, nel 2022 si è notato che il numero di nuovi contenuti originali per lo streaming sta diminuendo rispetto agli anni precedenti. Parlando di film nelle sale, come sono cambiati i comportamenti degli spettatori negli ultimi cinque anni? Le vendite di biglietti per il cinema negli Stati Uniti stanno diminuendo dal 2002, e nel 2022 i guadagni delle sale sono stati il 32% più bassi rispetto al 2017. Le persone ora hanno molte più opzioni di intrattenimento economiche e comode, quindi sono diventate più selettive nel decidere di andare al cinema. Negli ultimi anni, c'è stato un aumento dell'interesse per film adatti alle famiglie. Analizzando i dieci film più richiesti dal 2017 al 2022, si nota che l'88% erano sequel o film legati a famose saghe, come i film della Marvel. Generi come le commedie e i drammi originali non attirano più tanto il pubblico. Dopo alcuni flop di film costosi nel 2022, Hollywood potrebbe finalmente iniziare a ridurre i budget enormi e a tornare a raccontare storie più semplici e originali. In che modo i cambiamenti nella strategia delle piattaforme stanno influenzando le prospettive creative? Durante il primo mandato di Bob Iger come CEO, la Disney ha fatto molte acquisizioni che hanno aiutato a far diventare i franchise molto più importanti nel mondo dell'intrattenimento. Ora, tante altre aziende cercano di copiare il successo del "Marvel Cinematic Universe". Questi franchise non solo attirano il pubblico al cinema, ma offrono anche molte opportunità per vendere prodotti e fare marketing. Il grande successo dei film Marvel dal 2008 è un obiettivo che tutti gli altri studi vogliono raggiungere. Ad esempio, Netflix sta creando un franchise con "Stranger Things", mentre Warner Bros. Discovery sta cercando di costruire un universo per i personaggi DC in modo un po' goffo. Anche Paramount sta puntando su più contenuti di Star Trek e ha dato a Taylor Sheridan la libertà di sviluppare il proprio universo di streaming. Tutti questi concorrenti della Disney cercano di adottare strategie simili a quelle della Disney. Parlando di streaming video, quale genere offre il ritorno sull'investimento più elevato negli Stati Uniti? Secondo Parrot Analytics, i generi distopico, supereroe, apocalittico, neo noir, western, legale, paranormale e horror sono ottime aree dove investire per i fornitori di contenuti. Nel 2022, negli Stati Uniti, le serie neo western di Taylor Sheridan hanno attirato l'11,5% dell'interesse per gli originali di Paramount+, mentre il franchise di Star Trek ha rappresentato il 32,4%. Questi due generi coprono sia un'area molto richiesta come la fantascienza, sia un'area meno rappresentata come i western, che interessa soprattutto il pubblico maschile più anziano. In generale, le serie di genere come fantascienza e fantasy sono importanti per attrarre nuovi abbonati a piattaforme di streaming. Esempi noti sono Game of Thrones su HBO e Stranger Things su Netflix. Tuttavia, queste serie sono costose da produrre. Un buon approccio per ottimizzare il catalogo di contenuti è affiancare queste serie di successo con produzioni meno costose ma comunque coinvolgenti. Per esempio, su Paramount+, Halo è stata una serie costosa che ha attratto nuovi clienti, mentre le offerte di notizie e programmi per bambini di CBS e Nickelodeon aiutano a mantenere gli abbonati. Ľ'uscita nelle sale è ancora cruciale per lo sviluppo dei franchise e per sostenerli sulle piattaforme di streaming? I film proiettati al cinema sono ancora molto importanti per attirare il pubblico e guadagnare soldi. Anche se ci sono franchise di successo che nascono in streaming, come "Extraction" e "Bridgerton", i blockbuster al cinema presentano sia maggiori rischi che opportunità di guadagno. Tra i cento film più visti negli Stati Uniti dal 2022 al 2023, nessuno era pensato solo per lo streaming. Questo mostra che il pubblico preferisce film già noti. Alcuni film, come "Encanto", diventano popolari dopo essere disponibili in streaming. Lo streaming è comodo e costa meno rispetto a una serata al cinema, ma la promozione dei film da cinema è fondamentale e aiuta anche quando i film arrivano a piattaforme di streaming. Ad esempio, Sony ha un accordo con Netflix, e tra i film più visti su Netflix negli Stati Uniti, tre erano film Sony e uno un originale Netflix. Ci sono più strade disponibili per gli studios e le società di produzione che mai. Quali sono le migliori strategie per generare il rendimento più elevato per ciascun titolo? I contenuti non basati su script e non statunitensi hanno un buon potenziale di ritorno economico, soprattutto perché costano meno da produrre rispetto a serie più elaborate. Netflix, per esempio, sta guadagnando attirando gli appassionati di sport con documentari, evitando di pagare prezzi elevati per i diritti delle partite in diretta. Anche altre aziende dovrebbero trasmettere i loro contenuti su più piattaforme contemporaneamente. Questo permette di raggiungere più persone e può aumentare l'interesse per i canali tradizionali. Anche se l'esclusività aiuta a far crescere gli abbonamenti, ora che ci si concentra di più sui profitti, si dovrebbe usare di più la "non esclusività strategica". 1.6 OMDIA: L’IMPATTO DELL’AI SULLA PRODUZIONE CINEMATOGRAFICA Ed Ludlow, un analista di dati di Omdia, parla dell'uso dell'intelligenza artificiale nel settore dell'intrattenimento, un tema attuale anche a causa dei conflitti tra il sindacato SAG-AFTRA e i produttori. Secondo lui, il dibattito sull'AI durante i recenti scioperi è stato esagerato. Crede che l'intelligenza artificiale non possa scrivere sceneggiature di qualità per film o serie, ma ha dato ai produttori un vantaggio: possono dire che, se gli sceneggiatori non tornano al lavoro, potranno usare l'AI per scrivere. Alla fine, sostiene che le aziende saranno quelle che beneficeranno di più dall'uso dell'AI, proprio come è successo con le casse automatiche nei supermercati, che hanno ridotto i costi del personale. Quali applicazione dell'AI sono già in essere nella produzione «Gli studi di produzione virtuale, come quelli utilizzati nel cinematografica? La serie Disney+ The Mandalorian sembra girata in diversi luoghi senza dover spostare tante persone. Usando set digitali, gli studi possono risparmiare sui costi di energia e attrezzature. Questo è un vantaggio anche per l'ambiente. Tuttavia, questa nuova tecnologia può mettere a rischio i posti di lavoro di chi lavora nella creazione di scenografie, costruzioni e trasporti. Con quale impatto sulla qualità dei contenuti? Il problema per il pubblico è che usare troppo questi strumenti può ridurre la qualità dei prodotti. Le casse automatiche sono vantaggiose per i supermercati perché fanno risparmiare sui costi del personale, ma questo crea svantaggi per i clienti che devono fare dei lavori che prima facevano gli impiegati. Se i cinema usassero solo immagini create al computer al posto degli attori, i film e i programmi TV perderebbero autenticità. La televisione diventerebbe simile a un lungo videogioco. Se tutte le produzioni utilizzassero gli stessi strumenti, come potrebbero i cinema differenziare i loro film? E sul lavoro di sceneggiatura? L'intelligenza artificiale è molto utile per gli sceneggiatori, specialmente nelle fasi iniziali della creazione delle storie. Strumenti come ChatGPT sono bravi nel generare idee e proposte veloci per i copioni. Altri strumenti, come Midjourney e Dall-E, aiutano a creare immagini e storyboard. Anche se questi strumenti non eliminano completamente il bisogno di illustratori, possono avere difficoltà a seguire istruzioni precise. Negli ultimi tempi si parla di stipendi alti per i "prompt engineers", professionisti che aiutano a trovare le parole giuste per ottenere esattamente ciò che vogliono dall'intelligenza artificiale. Questi esperti possono guadagnare fino a 500.000 dollari all'anno. Invece nel caso del montaggio? Il montaggio video cambierà molto grazie all'intelligenza artificiale. Oggi, i nuovi editor video usano algoritmi per riconoscere automaticamente sfondi, volti e oggetti, permettendo di unire diverse parti del video senza bisogno di intervento umano. L'AI può anche migliorare l'audio, stabilizzare i video mossi, correggere i colori e aggiungere sottotitoli. In futuro, il lavoro delle persone sarà più che altro quello di controllare e gestire questi strumenti di intelligenza artificiale, assicurandosi che il risultato finale sia di qualità. In breve, l'AI non toglierà lavoro alle persone, ma chi sa usare l'AI avrà delle opportunità. Quale modello di business potrebbe trarre maggiori benefici da gli strumenti di intelligenza artificiale? Le piattaforme di streaming come SVOD, AVOD, TVOD e FAST stanno cercando di diventare più personalizzate per gli utenti. Con l'aumento dei dati sugli spettatori, i servizi possono migliorare le loro raccomandazioni, offrendo contenuti (film, serie, documentari) che piacciono di più a ognuno. Alcuni pensano che in futuro ognuno potrà avere canali unici che mostrano solo ciò che preferisce. Netflix ha già avuto successo con questo, creando serie popolari grazie ai suoi algoritmi. Anche altre aree possono beneficiare dell'intelligenza artificiale, come la localizzazione. Con l'IA, sarà più facile e meno costoso tradurre i sottotitoli e il doppiaggio, permettendo di ottenere risultati migliori. Tuttavia, le traduzioni funzioneranno meglio con lingue comuni, come dall'inglese allo spagnolo, rispetto a lingue meno diffuse, come tra bulgaro e gallese, dove ci sono meno dati disponibili. Ľ'intelligenza artificiale potrebbe abbassare le barriere all'ingresso per qualche tipologia di contenuto? L'intelligenza artificiale aiuterà a ridurre i costi di produzione in molti settori, ma il settore dei drammi di alta qualità sarà quello che subirà il cambiamento più grande. Questo perché qui ci sono più difficoltà da superare per entrare nel mercato. OTT L’AVANZATA DELLE PIATTAFORMA OTT 2.1. DALL’IPHONE IN POI Il mondo dei media sta cambiando molto. Negli ultimi dieci anni, grazie a Internet, è diventato più facile e meno costoso distribuire contenuti in tutto il mondo. Questo ha portato a un aumento dei contenuti, spesso di bassa qualità, creati dagli utenti. Allo stesso tempo, le piattaforme di streaming (SVOD) possono ora offrire contenuti di alta qualità a un pubblico globale. Le piattaforme di streaming hanno avuto così tanto successo che anche le televisioni tradizionali e grandi aziende tecnologiche, come i colossi di Hollywood, stanno cercando di entrare in questo mercato. La competizione per attirare l'attenzione del pubblico è diventata intensa, con una grande quantità di serie, spettacoli e film disponibili, ma poco tempo per guardarli. Fino a 15 anni fa, l’unico modo per vedere contenuti di alta qualità era tramite la TV gratuita o la Pay TV. Oggi, con l’arrivo di nuovi operatori che offrono contenuti via Internet (chiamati OTT), le persone possono accedere a una vasta scelta di contenuti su vari dispositivi come computer, tablet e smartphone. Le piattaforme OTT stanno crescendo e raggiungendo sempre più persone, che gradiscono la varietà di contenuti e le diverse modalità di visione. Secondo un rapporto, attualmente le famiglie americane si abbonano in media a 4 servizi di streaming, spendendo quasi il doppio rispetto a cinque anni fa. Questo è successo grazie all'arrivo di nuovi concorrenti per Netflix, come Disney+, Peacock, Apple TV+ e Max. Il successo delle piattaforme di streaming come Netflix e Amazon è stato favorito dai progressi tecnologici e dalla diffusione di Internet veloce. Negli Stati Uniti, il 93% degli adulti ha accesso a Internet, rispetto al 75% nel 2012. Sono circa 300 milioni gli utenti online negli USA, anche se il 7% della popolazione non utilizza Internet. Questa percentuale di chi non naviga in rete è rimasta abbastanza stabile negli ultimi quattro anni, nonostante i tentativi del governo di incoraggiarne l'uso. Nel 2000, però, il 48% degli americani non usava Internet, quindi si è vista una grande miglioramento nel tempo. Le persone che non usano Internet spesso appartengono a categorie con caratteristiche particolari, come età avanzata, bassa istruzione o reddito limitato. Ad esempio, il 25% delle persone over 65 non usa Internet, anche se questa cifra è in calo. Secondo Pwc, l'aumento nell'accesso a Internet porterà a un significativo aumento delle entrate nel settore, che è molto competitivo e ha costi elevati per mantenere le reti. Si prevede che il consumo di dati aumenterà quasi tre volte tra il 2022 e il 2027, il che avrà impatti notevoli sulle aziende di telecomunicazioni. La maggior parte del traffico internet globale è controllato da poche grandi aziende come Google, Meta, Netflix e Amazon. Inoltre, la maggior parte dei dati consumati proviene da video. Infine, la telefonia mobile è la principale fonte di accesso a Internet, rappresentando circa due terzi del fatturato globale. Si prevede che i ricavi da Internet mobile cresceranno dal 2022 al 2027, grazie a diversi fattori che rendono il mobile fondamentale per il mercato. Negli prossimi anni, avremo sempre più smartphone: si prevede che tra il 2022 e il 2027 ci saranno 713 milioni di nuovi smartphone, portando il totale a 5,5 miliardi. Inoltre, la tecnologia 5G è in arrivo e le smart TV stanno diventando sempre più popolari grazie ai miglioramenti nei dispositivi. Negli Stati Uniti, si prevede che il mercato delle smart TV crescerà da 31,34 milioni di unità nel 2023 a 34,10 milioni nel 2028. Questo è dovuto anche all'aumento dei servizi di streaming, che fanno delle smart TV un modo comune per guardare contenuti. Aziende come Apple, Amazon, Samsung e Google hanno reso l'esperienza di visione migliore e molti produttori collaborano con fornitori di contenuti per offrire funzionalità integrate, eliminando la necessità di altri dispositivi. In generale, quando ci si riferisce alle trasformazioni create dalla rivoluzione digitale, si usa spesso il termine disruptive (cioè dirompente) per indicare i prodotti/servizi che hanno due caratteristiche principali: 1. la prima è che dispiegano i loro effetti con una velocità decisamente superiore alle innovazioni del passato 2. la seconda è che hanno un raggio di azione molto maggiore del settore in cui sono nate, determinando cambia menti economici e sociali anche in ambiti lontani. Il testo parla di come le nuove tecnologie, come il telefono e il computer, abbiano impiegato molti anni per diventare comuni nelle nostre vite. Ad esempio, il telefono ha richiesto 35 anni, mentre l'iPhone è diventato popolare in soli 2 anni e mezzo. Questo dispositivo ha cambiato il modo in cui usiamo i cellulari, trasformandoli da semplici strumenti di comunicazione in dispositivi pieni di emozioni grazie ai social media. Oggi, lo smartphone è essenziale per le nostre interazioni sociali, ma solleva anche preoccupazioni sulla privacy e sull'influenza che ha sulle persone. Secondo lo scrittore Alessandro Baricco, siamo in una sorta di rivoluzione tecnologica che cambia il modo in cui viviamo e le nostre priorità. Inoltre, la tecnologia e l'esperienza dell'utente sono fondamentali per i servizi OTT (Over The Top), che stanno crescendo rapidamente. Tuttavia, ci sono aziende, come Blockbuster, che non sono riuscite ad adattarsi ai cambiamenti e per questo hanno subito un grande fallimento. 2.2. QUANTO VALE IL MERCATO GLOBALE VIDEO OTT Nel 2022, il fatturato globale dei video OTT ha raggiunto 116,5 miliardi di dollari, più del doppio rispetto ai 57,7 miliardi del 2019. I principali mercati sono Stati Uniti, Cina e Regno Unito. Questa crescita è stata possibile grazie a una migliore copertura della banda larga e all'arrivo di nuovi servizi di streaming a pagamento, come quelli offerti dagli operatori di Pay TV. Dal 2019-2020, piattaforme famose come Disney, Apple, NBC e WarnerMedia si sono unite a Netflix e Amazon Prime Video, anche se con strategie diverse. Si prevede che le entrate dei servizi video OTT crescano dell'8,4% all'anno, arrivando a 174,6 miliardi di dollari entro il 2027. Il mercato OTT è soprattutto dominato dai servizi SVOD (Streaming Video On Demand), che rappresentano il 67% del fatturato totale nel 2022. Altri tipi di servizi, come TVOD (Video On Demand a pagamento) e AVOD (Video On Demand con pubblicità), costituiscono rispettivamente l'8,4% e il 24,6%. Nel secondo trimestre del 2023, Netflix, Disney+ e Hulu avevano insieme 440 milioni di abbonati. Le piattaforme SVOD hanno investito molto, con Netflix e Amazon che hanno speso oltre 20 miliardi di dollari nel 2022. Hanno anche investito in contenuti locali, rendendo i loro servizi accessibili a un pubblico più ampio, compresi anche gli anziani, oltre ai giovani. La diffusione di dispositivi connessi, come smartphone e smart TV, ha aiutato anche l'espansione dei servizi OTT come alternativa alla TV tradizionale. Nel 2022, nel mondo ci sono stati oltre 5,44 miliardi di utenti di telefoni mobili (68% della popolazione), 5,16 miliardi che usano Internet (64,4%) e 4,76 miliardi di persone che usano i social media (59,4%). Gli utenti passano in media meno tempo online (6 ore e 37 minuti al giorno) rispetto all'anno precedente (7 ore), ma continuano a guardare video, cercare informazioni e rimanere in contatto con amici e famigliari. In Italia, si trascorrono in media 5 ore e 55 minuti online. Le novità tecniche hanno reso più facile guardare video quando e dove si vuole, grazie anche all'aumento delle famiglie con accesso a Internet veloce, passato da 973 milioni nel 2018 a 1,10 miliardi nel 2023. Tuttavia, la velocità e la qualità dell'Internet variano molto da paese a paese e sono necessari maggiori investimenti per migliorare l'infrastruttura, specialmente per video in alta definizione e per il 5G. La popolarità delle piattaforme di streaming (OTT) continuerà a crescere, con previsioni che indicano ricavi di circa 174,6 miliardi di dollari nel 2027, triplicando rispetto al 2020. Al contrario, i ricavi della TV tradizionale diminuiranno leggermente, passando da 234,6 a 222 miliardi di dollari. Anche se più famiglie si abbonano alla TV, il ritmo di crescita sta rallentando a causa della concorrenza delle piattaforme OTT. Nelle nazioni più sviluppate, come gli Stati Uniti, ci sono persino segni di calo tra il 2018 e il 2023, mentre i mercati asiatici e dell'America Latina continuano ad espandersi in questo settore. La crescita di servizi come Netflix e Amazon Prime Video, insieme all'uso sempre maggiore delle smart TV e dei dispositivi connessi a Internet, ha spinto molte persone a non rinnovare più l'abbonamento alla TV tradizionale oppure a scegliere pacchetti più economici. Queste piattaforme offrono ottimi contenuti a prezzi vantaggiosi. Per affrontare la perdita di abbonati, le aziende di pay TV hanno modificato le loro offerte, creando pacchetti più accessibili e flessibili per attrarre i giovani, che stanno lasciando la TV classica. Inoltre, per cercare di guadagnare di più dagli utenti esistenti, hanno iniziato a promuovere servizi avanzati come il 4K e l'Ultra HD, e permettono di guardare contenuti on demand su diversi dispositivi. In futuro, si prevede che le piattaforme che offrono video con pubblicità (AVOD) cresceranno rapidamente, mentre le piattaforme a pagamento (SVOD) continueranno a crescere, ma a un ritmo più lento. Tuttavia, si stima che nel 2027 le entrate da servizi SVOD saranno di gran lunga superiori a quelle da AVOD. Il mercato globale dei servizi di streaming (OTT) sta crescendo rapidamente, ma la velocità di questa crescita sta rallentando. Nel 2022, i guadagni dei video OTT sono aumentati del 20,6%, rispetto al 33,5% del 2017, e nei prossimi anni ci si aspetta una crescita del 10-15%. Sempre più persone stanno scegliendo servizi di streaming come alternativa alla TV a pagamento, che ha iniziato ad offrire più contenuti originali di successo, come nel caso di "Game of Thrones". I servizi di streaming sono diventati importanti anche per le compagnie telefoniche, che li stanno integrando nelle loro offerte per attrarre più clienti (come TIM e Vodafone in Italia), e per le piattaforme di Pay TV, come Sky che ha incluso Netflix nei suoi pacchetti in Europa. La creazione di contenuti originali ed esclusivi è fondamentale per queste aziende, ma richiede investimenti elevati, il che può risultare difficile se si è anche sotto pressione per contenere i costi. È importante che i servizi globali di streaming offrano anche contenuti locali per attrarre nuovi abbonati. Netflix è la piattaforma che spende di più in contenuti, anche a costo di avere debiti, mentre Amazon può contare sui guadagni dell'e-commerce. Ci sono anche piattaforme più piccole che stanno guadagnando abbonati, proponendo contenuti per nicchie di mercato, come Mubi con film per cinefili e BritBox con contenuti britannici. Un report mostra che i servizi di streaming specializzati sono cresciuti del 37% dal 2019 al 2023, molto più dei grandi servizi come Netflix e Disney+, ma il tasso di abbandono degli abbonati è aumentato, indicando che le persone iniziano a cambiare piattaforma più spesso per trovare i contenuti che desiderano. 2.3. STATI UNITI IN POLE POSITION Gli Stati Uniti sono il mercato più grande al mondo per i video OTT (Over-The-Top). Nel 2022, i guadagni totali hanno raggiunto 49,4 miliardi di dollari e si prevede che cresceranno fino a 75,5 miliardi di dollari nel 2027, con un aumento annuo dell'8,8%. I guadagni da abbonamenti (SVOD) erano di 26,6 miliardi di dollari e cresceranno a un ritmo del 6%, raggiungendo 35,8 miliardi di dollari nel 2027. Tuttavia, la loro percentuale sul totale scenderà dal 57% al 47%. Dopo un periodo di forte crescita dovuto alla pandemia, nel 2022 il numero di abbonati è diminuito. I guadagni derivanti da video on demand a pagamento (TVOD) sono stati di 5,6 miliardi di dollari e cresceranno del 2% all'anno. L'elemento sorprendente è l'ascesa delle piattaforme di video supportate da pubblicità (AVOD), con un valore stimato di 17,21 miliardi di dollari. Si prevede che l'AVOD crescerà a un ritmo del 14,2%, superando di gran lunga il SVOD. Servizi come Pluto TV, Tubi e Roku hanno avuto successo offrendo contenuti gratuiti con annunci, attirando consumatori che cercano opzioni più economiche in tempi di inflazione. Il rallentamento del SVOD ha spinto molte aziende a investire più nell'AVOD. Nel 2027, i guadagni SVOD aumenteranno di 9,2 miliardi di dollari, mentre l'AVOD guadagnerà 16,3 miliardi di dollari. Il mercato dello streaming video negli Stati Uniti è principalmente controllato da Netflix, ma ha subito cambiamenti importanti con l'arrivo di Disney+, che ha avviato ESPN+ nel 2018 e ha guadagnato rapidamente oltre un milione di abbonati. Altre piattaforme come HBO Max, Apple TV+ e la SVOD di NBC Universal si sono unite alla competizione. Queste nuove aziende hanno cercato di differenziarsi da Netflix utilizzando varie strategie, a seconda del loro settore, come Disney e Apple. Al secondo trimestre del 2023, Netflix aveva 75,57 milioni di abbonati in Nord America, competendo con Amazon Prime Video, che è di solito scelto dai clienti Amazon per altri vantaggi piuttosto che per i contenuti video. Gli abbonati internazionali di Netflix hanno superato quelli statunitensi dal 2018, grazie a un piano di espansione in 190 Paesi. Negli Stati Uniti, i ricavi per abbonato sono più alti rispetto alla media globale a causa dei prezzi più bassi nei mercati asiatici e latinoamericani. Le aziende di televisione tradizionale, che inizialmente vedevano le piattaforme di streaming come nemici, hanno cambiato opinione e ora cercano di integrarli nelle loro offerte per creare un servizio più completo. Le piattaforme di streaming devono continuare a investire molto per rimanere competitive, mentre le aziende tradizionali affrontano sfide come costi elevati e una diminuzione degli investimenti pubblicitari. Nel panorama competitivo, ci sono stati anche fallimenti, come quello di Quibi, un servizio di video brevi lanciato nel 2020 che non ha avuto successo a causa dei lockdown per il Covid e il cui contenuto è stato poi acquistato da Roku. 2.4. DAVID ORBAN: GLI ECOSISTEMI COMPLESSI David Orban è il fondatore di Network Society Ventures, una società che investe in nuove imprese che utilizzano tecnologie avanzate e reti decentralizzate. Crede che la tecnologia possa creare ambienti complessi che possono generare grandi profitti. Perché questo accada, è fondamentale che ci sia accesso a Internet veloce per tutti. Inoltre, ci vogliono dispositivi facili da usare e contenuti interessanti. Le grandi aziende tech lavorano per avere utenti fedeli e cercano di rendere semplice il passaggio tra diverse piattaforme. Questo porta a più concorrenza e a una maggiore varietà di contenuti disponibili. Orban pensa che in futuro, se un’azienda tecnologica non avrà tutti questi elementi, avrà difficoltà a emergere, e che la diversità dei contenuti continuerà ad aumentare grazie all'innovazione tecnologica. In quali direzioni si svilupperà nei prossimi anni? Oggi molte persone, centinaia di milioni, possono accedere a contenuti audio e video di alta qualità nelle loro case. La tecnologia è così avanzata che miglioramenti futuri, come il passaggio dai televisori 4K agli 8K, non faranno molta differenza per la maggior parte delle persone. Per questo motivo, è importante creare nuovi tipi di intrattenimento che giustifichino l'uso delle nuove tecnologie in sviluppo. Le realtà virtuale e aumentata offrono possibilità molto interessanti, ma servono nuove forme artistiche per sfruttarle al meglio. Finché non troveremo queste nuove espressioni, il limite non sarà la tecnologia, ma la nostra capacità di usarla in modo creativo. E in un orizzonte temporale più lungo? Nei prossimi dieci anni, ci aspettiamo che le esperienze virtuali diventino molto realistiche, tanto da poter competere con quelle nel mondo reale. Per esempio, si potrebbe creare un tour interattivo in realtà virtuale di un luogo d'arte esclusivo o di una località difficile da visitare. Se Venezia accogliesse dieci volte più turisti, la città sarebbe in pericolo di deterioramento, quindi sarebbe sensato introdurre un biglietto d'ingresso, anche costoso. Tuttavia, se ci fosse un'opzione di visita virtuale attraente per chi non può viaggiare, insieme a sistemi di vendita online semplici che promuovono prodotti locali, si potrebbe trovare un modo per migliorare l'economia e la cultura, beneficiando tutti. In futuro, l'esperienza di visita non dipenderà solo dai creatori o dalle scelte personali dei visitatori, ma sarà guidata anche da assistenti intelligenti che aiuteranno le persone a ottimizzare ciò che ricevono, basandosi sulle loro preferenze e sulle esperienze passate. Senza questi assistenti, interagire con le tecnologie future sarà come guardare la TV in bianco e nero anziché a colori. In quali business avrà maggiori conseguenze? Il modo in cui le aziende comunicano ed operano sta cambiando. Oggi, sempre più aziende usano social media e creano video per comunicare facilmente con clienti e fornitori. Questa pratica diventerà sempre più comune e le aziende dovranno produrre contenuti di qualità e con maggiore frequenza. Se un'azienda non adotta queste strategie, verrà vista con diffidenza. Inoltre, la comunicazione diventerà sempre più aperta e condivisa, influenzando i modelli di business. Le aziende che sanno collaborare e creare ambienti aperti, dove possono partecipare molte persone, avranno un vantaggio. La teoria winner takes all è ancora valida nel settore dell'entertainment? Il valore è distribuito in modo da permettere la presenza di diversi gruppi. Ci saranno grandi fenomeni globali che porteranno guadagni eccezionali, ma ci saranno anche molte nicchie che continueranno a esistere grazie alla passione e al sostegno concreto, anche economico, delle persone che le supportano. Quale sarà, invece, l'impatto sui consumatori? Oggi non esiste più l'idea di un consumatore passivo, come era una volta con i programmi televisivi fissi. Ora, quando sfogliamo un catalogo di offerte online, ciò che facciamo viene monitorato dalle piattaforme e personalizza la nostra esperienza. Questo significa che anche un semplice gesto come cercare qualcosa rende il consumatore un po' produttore, perché contribuisce a far emergere certi contenuti. Creare contenuti è diventato più facile grazie a strumenti avanzati, e anche chi non è un professionista può comunque fare un buon lavoro. Le piattaforme che ci permettono di creare e guardare contenuti, sia in diretta che registrati, stanno cercando di farci tornare a usarle. Tuttavia, non possono farlo solo guadagnando con la pubblicità. Ci sono nuove idee che coinvolgono le persone in modi diversi di guadagnare, come quelli basati sulla blockchain. Nel settore dell'entertainment si parla spesso di "ciclo dei contenuti". E d'accordo con questa teoria? La creazione artistica è guidata dal talento e permette di costruire grandi mondi che possono essere esplorati in profondità. Sia chi produce contenuti investe soldi, sia chi li consuma investe emozioni, il che porta a una vita lunga per questi mondi, a seconda di quanto sono dettagliati. Per questo, è normale che alcuni contenuti o temi vengano approfonditi per anni o addirittura decenni. Cosa dovrebbero fare le aziende per prepararsi al meglio? Non ci sono ostacoli all'uso di questi strumenti. Le aziende devono impegnarsi a usarli, sia per lavorare meglio dentro di loro, sia per comunicare in modo attuale e interessante con le persone. È importante imparare a usare questi strumenti nuovi e accettare che ci saranno degli errori lungo il cammino, che sono normali. CASE HISTORY: L’OCCASIONE PERSA DEI BLOCKBUSTER Blockbuster era una grande catena di negozi di noleggio di film e videogiochi, che ha fallito perché non si è adattata alle nuove tecnologie. Fino al 2020, c'era un solo negozio Blockbuster rimasto a Bend, in Oregon. La compagnia è stata fondata nel 1985 e nel 2004 aveva 9 mila negozi nel mondo e 60 mila dipendenti. Non è riuscita a far fronte alla concorrenza di Netflix, che ha iniziato a offrire il noleggio di film per posta. L'idea di Netflix è nata nel 1997, quando il co-fondatore Reed Hastings dovette pagare una multa per aver restituito un film in ritardo. Netflix ha iniziato con il noleggio di singoli DVD, ma nel 1999 ha cambiato idea, offrendo un abbonamento che permetteva noleggi illimitati. Hastings ha sempre sostenuto l'importanza di rimanere flessibili, pianificando fin dall'inizio di portare i film su internet. All'inizio, Netflix ha avuto molte difficoltà. I primi anni sono stati duri, tanto che il fondatore Reed Hastings ha provato a vendere la sua azienda a John Antioco, il capo di Blockbuster, per 50 milioni di dollari. Blockbuster ha rifiutato, ma poi si è pentito. Negli anni successivi, Blockbuster ha visto i suoi negozi andare in crisi a causa del crescente interesse dei clienti per i servizi di consegna a casa e streaming. Anche il suo servizio DVD per posta non ha avuto successo a causa di una scarsa pubblicità, e dopo vari problemi di gestione e cali di guadagno, nel 2010 è fallita. Alcuni negozi sono stati comprati da Dish Network, ma le vendite sono continuate a scendere. In Italia, i negozi Blockbuster hanno chiuso nel 2012. Blockbuster aveva la possibilità di innovarsi, soprattutto quando nel 2000 ha firmato un accordo per offrire servizi di streaming con Enron. Purtroppo, l'accordo è durato meno di un anno a causa di uno scandalo finanziario. Nel frattempo, Netflix ha continuato a innovare: nel 2007 ha aggiunto il servizio di streaming affinché i clienti potessero guardare film online. Questo è diventato il suo principale punto di forza, permettendole di espandersi a livello mondiale. Inoltre, grazie a tecnologie avanzate, Netflix ha iniziato a raccomandare film ai suoi utenti in base a ciò che avevano già visto, migliorando così l'esperienza di visione. Nel 2011, Netflix ha cercato di separare il suo servizio di DVD a noleggio, chiamato Qwikster, dal servizio di streaming video. Questa scelta ha creato problemi e ha fatto perdere abbonati, con 800 mila utenti in meno solo nel quarto trimestre del 2011. Allo stesso tempo, il prezzo delle azioni è crollato, passando da 41 a 9 dollari. Perciò, la dirigenza ha deciso di tornare indietro e ha permesso ai clienti di usare entrambi i servizi insieme, rendendo più facile la transizione verso lo streaming. Col tempo, Netflix è cresciuta a livello mondiale ed è diventata leader nello streaming video. Il servizio di DVD è stato rinominato DVD.com nel 2016 e chiuso nel 2023, a causa della diminuzione della domanda. Netflix ha anche iniziato a creare contenuti originali nel 2013, il che ha aiutato a mantenere i clienti. Nel 2022, ha speso 17 miliardi di dollari per produrre nuovi contenuti e ha raggiunto oltre 230 milioni di abbonati in tutto il mondo. Nel frattempo, l'offerta di 50 milioni di dollari a Blockbuster si è trasformata in una valutazione di circa 200 miliardi di dollari per Netflix. I MODELLI DI BUSINESS 3.1. SPAZIO ALLA PUBBLICITA Le piattaforme di streaming (OTT) stanno competendo tra loro per offrire film, serie TV e show. Tutte permettono agli utenti di guardare quello che vogliono, quando vogliono, ma usano diversi modi per guadagnare. Alcune fanno pagare per film e serie singoli, altre offrono abbonamenti mensili, mentre alcune combinano abbonamenti e pubblicità. Ci sono anche piattaforme senza pubblicità, come Pluto TV, che è completamente gratuita ma mostra annunci. Con l’aumento della concorrenza, molte piattaforme stanno iniziando a usare la pubblicità per aumentare i loro guadagni. Ogni piattaforma si trova in una fase diversa di sviluppo, il che influisce sul modo in cui guadagnano. Per esempio, gli eventi dal vivo funzionano meglio con abbonamenti, mentre un'opzione con pubblicità a prezzo ridotto può attirare più persone. L'uso crescente delle piattaforme di streaming (OTT) sta diventando un problema per la Pay TV. Molti utenti stanno scegliendo di non rinnovare i loro abbonamenti o di ridurli, mantenendo magari solo i programmi sportivi. Inoltre, ci sono anche giovani che decidono di non abbonarsi affatto, preferendo usare solo Internet. Negli Stati Uniti, il numero di abbonati alla Pay TV è sceso da 100 milioni nel 2014 a 90 milioni nel 2018, e poi a 65 milioni nel 2022. Questo significa che in pochi anni hanno perso 20 milioni di clienti. In percentuale, le famiglie americane che hanno un abbonamento alla Pay TV sono passate dall'88% nel 2014 all'63% nel 2022. La situazione continua a peggiorare, e gli operatori della Pay TV devono trovare delle soluzioni rapidamente, perché si prevede che nel 2025 meno del 50% delle persone avrà un abbonamento. 3.2. L’ACESA DELLE PIATTAFORME AVOD E FAST Fino al 2010, la televisione, il cinema e Internet erano visti come mondi separati. Tuttavia, con l'arrivo di Netflix, le cose sono cambiate. È importante capire i vari modelli di business e cosa significano i diversi acronimi (come vMVPD, DTC, VOD, SVOD, AVOD, TVOD e FAST) per comprendere meglio i loro limiti e possibilità di crescita. Adesso li analizzeremo uno a uno. VMVPD Negli Stati Uniti, grazie alla diffusione dei servizi di streaming (OTT), è nato il concetto di MVPD virtuali (vMVPD), che offrono contenuti televisivi tramite Internet invece che con cavo o satellite, come fanno le tradizionali MVPD. In pratica, i vMVPD replicano l'offerta della Pay Tv tradizionale, ma a prezzi più bassi e con maggiore flessibilità. Alcuni di questi servizi sono offerti da nuovi operatori come YouTube e Fubo TV, mentre altri derivano da aziende già presenti come Hulu Live e YouTube TV. I vMVPD offrono una combinazione di contenuti in diretta e video on-demand, ma costano di più rispetto ai servizi di streaming come Netflix e Disney+. Negli ultimi anni, il numero di abbonati a questi servizi è notevolmente aumentato, da 1 milione nel 2015 a 7 milioni nel 2020. In sintesi, i vMVPD rappresentano un importante passo avanti per la Pay Tv nel mondo digitale, anche se il modo in cui i contenuti raggiungono gli utenti rimane simile: passano comunque da un distributore. DTC Il modello di business DTC (Direct To Consumer) è diverso da altri modelli, perché le aziende dei media vendono i loro programmi direttamente agli abbonati, evitando intermediari come i distributori tradizionali. Queste aziende, come Netflix, possono anche distribuire contenuti che non possiedono, purché abbiano i diritti per farlo. Negli ultimi anni, grandi aziende come Disney e Warner Media hanno avviato i propri servizi DTC, come Disney+ e Max, per competere nel mercato. Nel settore media, il DTC è relativamente nuovo, ma le aziende di vari settori hanno sempre avuto la scelta di vendere direttamente ai consumatori, tramite grossisti, o entrambe le cose. I grossisti, o MVPD, acquistano i diritti dai canali e poi vendono i contenuti agli utenti finali. La strategia DTC non esclude di usare i grossisti; molte aziende, come Nike e Walmart, vendono sia direttamente ai consumatori che attraverso distributori. Inoltre, le piattaforme FAST (Free Ad-supported Streaming TV) hanno attirato un pubblico più giovane rispetto alla televisione tradizionale, offrendo contenuti in streaming. VOD Esistono due tipi principali di contenuti video: quelli lineari e quelli on demand. I contenuti lineari sono come i programmi della TV tradizionale, dove tutti devono sintonizzarsi per guardare lo stesso show nello stesso momento. Al contrario, i video on demand (VOD) consentono alle persone di guardare ciò che vogliono quando vogliono, su qualsiasi dispositivo, come smartphone o tablet. I servizi VOD offrono una vasta scelta di contenuti, a differenza della TV lineare, che ha opzioni molto più limitate. Ad esempio, per vedere nuovi episodi di "Commissario Montalbano", bisognava essere sintonizzati su Rai a un'ora specifica, ma ora RaiPlay permette di guardare i programmi on demand. Tuttavia, i VOD hanno anche svantaggi. Uno dei principali è che il pubblico è più sparso nel tempo, il che crea difficoltà per gli inserzionisti pubblicitari che sono abituati a un pubblico simultaneo, come nella TV lineare. Inoltre, alcuni contenuti, come sport o notizie, hanno un valore maggiore se visti in diretta, mentre le serie TV e i film possono essere guardati in qualsiasi momento senza perdere molto del loro valore. Infine, ci sono anche piattaforme chiamate FAST che offrono contenuti in streaming principalmente in modo lineare, e queste riescono ad attrarre un pubblico più giovane rispetto alla TV tradizionale. AVOD, SVOD E TVOD Il mercato dei video on demand (VOD) e dei contenuti dal vivo (live) è diventato molto competitivo, con diversi modi di fare business. I servizi DTC (Direct to Consumer) possono guadagnare in vari modi: attraverso pubblicità, abbonamenti o vendite singole. Ogni metodo ha vantaggi e svantaggi a seconda di cosa offre l'operatore e delle sue strategie (locale o globale). Questi servizi possono essere divisi in 3 categorie principali: AVOD (video gratuiti con pubblicità), SVOD (abbonamento senza pubblicità) e TVOD (paghi per ogni contenuto). Recentemente, ci sono anche i servizi FAST, che offrono streaming gratuito con pubblicità. Le piattaforme AVOD e FAST stanno diventando popolari per la pubblicità, specialmente perché gli inserzionisti si stanno allontanando dalla TV tradizionale. Nel 2022-2023, aziende come Netflix e Disney+ hanno lanciato i loro servizi AVOD, attirando molta attenzione. Gli esperti prevedono che le entrate pubblicitarie di AVOD e FAST triplicheranno fra il 2023 e il 2028, raggiungendo circa 30 miliardi di dollari negli Stati Uniti, circa il 40% del mercato pubblicitario televisivo. A livello globale, potrebbero toccare i 50 miliardi di dollari, oltre il 30%. La tradizionale televisione sta affrontando una nuova sfida, già indebolita dalle piattaforme di streaming (SVOD) e dallo spostamento della pubblicità online. I servizi FAST permettono agli inserzionisti di fare annunci più mirati e interattivi. Non possiamo dimenticare il successo dei video brevi, come quelli di TikTok, che ha raggiunto 1 miliardo di utenti attivi in meno di due anni. Anche altri social, come Facebook, Instagram, YouTube e Snapchat, stanno diventando sempre più popolari per i video brevi. Di conseguenza, il tempo che le persone trascorrono sui social per guardare video è aumentato rapidamente. Negli Stati Uniti, ad esempio, il tempo trascorso sui servizi di streaming è passato da 1 ora e 13 minuti nel 2020 a 1 ora e 27 minuti nel 2022 (+9%), mentre per i video sui social da 56 minuti a 1 ora e 14 minuti (+15%). La Pay TV, pur rimanendo la più diffusa, sta comunque diminuendo, passando da 3 ore e 33 minuti a 3 ore e 9 minuti nello stesso periodo. Molti accordi per trasmettere sport in streaming, come il Thursday Night Football su Amazon Prime, mostrano quanto siano ancora importanti queste piattaforme. Le tradizionali Pay TV stanno perdendo gradualmente i loro vantaggi. Secondo gli analisti di Ubs, solo il 57% delle famiglie americane ha un abbonamento a Pay TV nel 2023, in calo dal 63% nel 2022 e dall'83% di cinque anni fa. Questa tendenza è più forte tra i giovani, considerando che l'età media degli spettatori TV negli Stati Uniti è di 61 anni, mentre per Hulu, di proprietà di Disney, è di circa 30 anni. L'introduzione di servizi AVOD (finanziati dalla pubblicità) offre vari vantaggi alle piattaforme SVOD (in abbonamento): o Propongono abbonamenti a prezzi più bassi, importante in un mercato dello streaming sempre più competitivo e con consumatori attenti alle spese. o Possono attirare più clienti disposti a vedere la pubblicità per risparmiare. o Possono monetizzare contenuti che non avrebbero grande valore per SVOD, ma che possono funzionare bene con AVOD. o Aumentano i ricavi totali (da pubblicità e abbonamenti), in un periodo in cui acquisire nuovi clienti è più difficile dopo anni di rapida crescita. I piani con pubblicità stanno diventando sempre più importanti per attirare nuovi utenti. I contenuti offerti influenzano molto le scelte dei consumatori quando decidono se abbonarsi a un piano con o senza pubblicità. Ad esempio, se scegli di iscriverti a Peacock per vedere NFL Sunday Night Football, il piano con pubblicità potrebbe essere una buona scelta, perché ci sono già delle interruzioni durante le partite e costa di meno. Brendan Brady, esperto di media e intrattenimento di Antenna, una società che studia il mondo dello streaming, lo sottolinea. In Europa, i servizi AVOD (Supportati da Pubblicità) nati in quel modo spesso hanno meno contenuti disponibili rispetto agli Stati Uniti e tendono a offrire più programmi che film o serie, secondo Ampere Analysis. FAST Le piattaforme FAST (Free Ad-Supported Streaming TV) stanno crescendo molto negli Stati Uniti, ma più lentamente in Europa, e stanno cambiando il modo in cui funziona la pubblicità in TV. Ci sono due tipi di piattaforme FAST: quelle legate ai produttori di dispositivi (come le smart TV) e quelle che offrono contenuti. I produttori di dispositivi, come Roku, Vizio e Samsung, usano queste piattaforme per guadagnare di più quando vendono i loro prodotti. Le piattaforme di contenuti includono servizi come Tubi (di Fox) e Pluto TV (di Paramount), mentre Freevee (di Amazon) e Xumo (una joint venture tra Comcast e Charter) sono un mix di entrambe. Le aziende dei media tradizionali stanno entrando nel mercato FAST per recuperare i soldi pubblicitari che stanno perdendo perché sempre più persone si allontanano dalla TV tradizionale. Ad esempio, Paramount ha comprato Pluto TV nel 2019 e Fox ha acquisito Tubi nel 2020. Xumo combina la tecnologia di streaming con i suoi dispositivi e, insieme a Comcast e Charter, fornisce internet a oltre 60 milioni di case negli Stati Uniti. I produttori di TV come Samsung, LG e Vizio possono migliorare l'esperienza degli spettatori raccogliendo dati su di loro. Usano tecnologie per capire cosa guarda la gente, aiutando gli inserzionisti a raggiungere più utenti con le loro pubblicità. Tuttavia, il loro pubblico è spesso limitato dagli utenti delle smart TV. I modelli di business per i canali FAST (Free Ad-supported Streaming TV) si dividono in tre principali tipologie: 1. Quota di compartecipazione alle entrate: Qui, il proprietario della piattaforma vende spazi pubblicitari e paga una percentuale al fornitore del canale. Di solito, la divisione dei guadagni è 60% al fornitore e 40% al proprietario della piattaforma, ma si stanno facendo più comuni modelli 55/45 o 50/50. 2. Quota di inventario: Questo è il modello più diffuso negli Stati Uniti. In questo caso, una parte degli spazi pubblicitari è gestita dal proprietario della piattaforma e l'altra dal fornitore di contenuti. In entrambi i casi, anche il partner tecnologico prende una parte delle entrate pubblicitarie. 3. Tariffa fissa: In questo modello, il canale o il fornitore di contenuti paga un canone annuale per fornire i propri contenuti alla piattaforma. Tuttavia, questo modello è meno comune. Le prospettive future delle piattaforme FAST dipendono dall'ingresso di nuovi attori nel mercato, visto che è facile per le nuove aziende avvicinarsi, e anche dalla qualità dei contenuti offerti. SVOD I servizi SVOD (Subscription Video On Demand) permettono agli utenti di guardare film e serie senza limitazioni pagando un abbonamento mensile o annuale, senza pubblicità. Alcuni dei più famosi sono Netflix, Amazon Prime Video e Disney+. Amazon Prime Video è un servizio SVOD che si unisce al pacchetto di consegne rapide di Amazon. A differenza di altri, Amazon offre anche canali TV di diverse aziende sulla sua piattaforma. Questa strategia ha aiutato molti servizi SVOD a ottenere più abbonati. Amazon ha dimostrato il suo interesse ad unire lo streaming con lo shopping. Per esempio, ha pagato 100 milioni di dollari per trasmettere una partita di football nel Black Friday del 2023, sfruttando l'evento per attrarre nuovi clienti al servizio Prime. Anche altre aziende stanno esplorando queste opportunità: nel 2023, Peacock (di NBCUniversal) ha lanciato "Must Shop TV", dove gli spettatori possono scansionare un codice QR durante un programma di cucina per acquistare i prodotti utilizzati. Inoltre, NBC sta sviluppando una tecnologia per permettere agli utenti di acquistare direttamente dall'app Peacock, creando una connessione tra guardare e comprare. I servizi SVOD (video on demand in abbonamento) hanno successo per diverse ragioni: offrono contenuti nuovi e esclusivi che piacciono ai fan delle serie TV, non hanno pubblicità, gli utenti possono guardare quello che vogliono quando vogliono, e il costo dell'abbonamento è solitamente inferiore rispetto alla Pay TV, specialmente negli Stati Uniti. Inoltre, sono facili da usare e permettono di personalizzare l’esperienza degli utenti. Rispetto ai servizi AVOD (video on demand con pubblicità), i servizi SVOD beneficiano di entrate stabili grazie agli abbonamenti e fidelizzano meglio i clienti. Le piattaforme SVOD possono anche attrarre nuovi utenti offrendo prove gratuite o includendo il servizio con altri pacchetti, come quelli delle compagnie telefoniche. In termini di contenuti, il modello in abbonamento permette una maggiore libertà creativa, poiché i guadagni non dipendono dal successo di ogni singolo film o serie. Tuttavia, un grosso svantaggio di questo modello è la necessità di investire molto per creare contenuti originali che attirino gli utenti e li facciano rimanere abbonati. Negli ultimi anni, le piattaforme di successo hanno speso molto per produrre questi contenuti, ma dal 2022, la necessità di guadagnare di più ha portato a un rallentamento nella crescita dei budget. Le piattaforme di streaming a pagamento (SVOD) possono essere diverse a seconda di alcuni fattori. Prima di tutto, possono operare a livello globale, in pochi paesi o solo in uno specifico. Inoltre, la loro offerta di contenuti può variare: alcune piattaforme hanno una vasta gamma di generi, mentre altre, come Mubi, sono specializzate in nicchie. Anche la proprietà dei contenuti è importante: alcune piattaforme hanno contenuti propri, mentre altre li ottengono in licenza. Il modello SVOD, che offre accesso illimitato ai contenuti, è il più comune. Esistono però anche altri tipi di servizi, come il TVOD (noleggio o acquisto di singoli contenuti). Questo modello è spesso usato per film nuovi di zecca, disponibili dopo la loro uscita nelle sale e molto richiesti dal pubblico. Esempi di TVOD includono gli eventi pay-per-view e il noleggio di film su piattaforme come iTunes. Tuttavia, i guadagni di questo modello possono variare molto e sono generalmente concentrati su contenuti esclusivi. Infine, un'altra distinzione tra i modelli DTC (Direct-To-Consumer) è se i contenuti sono originali o concessi in licenza. La maggior parte dei servizi VOD offre una combinazione di entrambi, ma i contenuti originali esclusivi si trovano di solito sulle piattaforme SVOD più costose. Un esempio noto è la serie "The Crown", che è costata a Netflix 10 milioni di dollari per ogni episodio. 3.3. AMPERE: NUOVI MODI DI PENSARE AI CONTENUTI Guy Bisson, che lavora per Ampere Analysis, parla di come le piattaforme di streaming stanno cambiando il loro modo di spendere per i contenuti. Dopo tanti anni in cui il focus era solo sul numero di abbonati, ora c'è una maggiore attenzione a quanto sia redditizio questo investimento. Non sta cambiando tanto l'economia dei contenuti in sé, piuttosto i servizi di streaming stanno cercando di spendere meglio. Questo significa che, invece di aumentare radicalmente la spesa, stanno diventando più attenti. Con il numero di abbonati che cresce più lentamente, gli streamer devono adattare i loro contenuti a un pubblico più ampio, non solo ai giovani. Per attirare più spettatori, stanno puntando su programmi più leggeri e reality show, che costano meno da produrre rispetto a serie costose di genere fantasy o drammatico. Inoltre, la concorrenza sta aumentando, soprattutto con l'ingresso di studi cinematografici nel mercato dello streaming, rendendo più difficile trovare nuovi abbonati nei mercati già ben sviluppati. Un'altra tendenza è che alcune piattaforme, come Amazon e Apple, stanno cercando di acquisire diritti sportivi. Anche se non si tratta di un investimento economico semplice, c'è l'opportunità di attrarre un pubblico mondiale rispetto a sport meno conosciuti, come dimostra il successo di programmi come "Drive to Survive" di Netflix, che ha aumentato l'interesse per la Formula Uno. Come sta cambiando la domanda di diritti globali? Prima dello streaming, l'idea di diritti globali era poco sviluppata, perché non c'erano piattaforme globali come Netflix. Con l'aumento di queste piattaforme, è emersa una grande richiesta di contenuti disponibili in tutto il mondo. Questo ha reso più vantaggioso per le aziende come Netflix creare contenuti originali anziché acquistare diritti, perché la produzione originale non ha limiti di diritti e può essere distribuita immediatamente a livello globale. Per questo motivo, Netflix e altri stanno aumentando rapidamente la produzione di contenuti originali. Le major di Hollywood stanno limitando l'accesso ai contenuti esistenti attraverso il ritiro degli stessi. Qual è l'impatto sulle piattaforme di streaming? I grandi studios cinematografici stanno cambiando il modo in cui condividono i loro film. Prima del Covid, avevano iniziato a entrare nel mondo dello streaming e, durante il lockdown, avevano approfittato per far arrivare i loro migliori film direttamente al pubblico, dato che i cinema erano chiusi. Ora, però, stanno tornando a distribuire i film nei cinema e stanno pensando a come concedere i diritti dei loro contenuti ad altri. Unica eccezione è Netflix, che continua a mantenere i suoi film solo per sé. In che modo la diversificazione internazionale dei contenuti sta influenzando la strategia di produzione degli streamer? Questo discorso parla delle possibilità di crescita nel mercato dei contenuti. I grandi servizi di streaming come Netflix, Amazon e Disney+ stanno producendo sempre più contenuti originali al di fuori degli Stati Uniti. Le aree che stanno ricevendo più attenzione per la produzione sono l'Europa e parte dell'Asia, perché ci sono buone opportunità di crescita. Anche l'America Latina è interessante, ma meno rispetto ad altre regioni. L'Asia, in particolare, ha ancora molte possibilità di espansione in futuro. Gli streamer sono sempre più influenti nella prima fase della messa in produzione (commissioning). In che modo ciò ha impatto sull'accesso ai diritti per gli altri players? Il boom della produzione di contenuti è continuato nonostante ci siano stati problemi con i luoghi dove girare i film, che hanno portato a costruire più studi cinematografici. In generale, il mercato della produzione è cresciuto grazie allo streaming. Tuttavia, se i contenuti restano solo su una piattaforma e non vengono venduti altrove, questo influisce sul business della distribuzione. Ma abbiamo notato che le aziende stanno cambiando strategia e stanno iniziando a dare più licenze per i loro contenuti. Parlando di diritti sui contenuti qual è l'impatto delle piatta forme AVOD/FAST? Ora come ora, l'impatto dei servizi FAST (TV in streaming gratuita) non è straordinario, tranne per i contenuti archiviati che sono tornati a essere popolari grazie allo streaming. I servizi FAST non hanno ancora molto budget per creare nuovi contenuti originali, ma non bisogna sottovalutarli. FAST è solo un altro modo di parlare di TV in streaming gratuita, e sicuramente il futuro della TV si sta orientando verso lo streaming. Prima o poi, l'acronimo FAST potrebbe scomparire e torneremo a parlare semplicemente di "TV gratuita" e "TV a pagamento", entrambe disponibili in streaming. Questo perché lo streaming gratuito potrebbe diventare un mezzo importante per produrre nuovi contenuti e acquisire contenuti di alta qualità. Riguardo ai diritti sui contenuti, come cambierà la situazione in futuro? Il mercato dei contenuti è cambiato molto e non tornerà come prima. È importante notare che non ci sono solo due opzioni: molti contenuti vengono ancora creati e venduti a livello locale, e le emittenti televisive tradizionali rimangono importanti nei mercati regionali. Negli ultimi dieci anni, sono emersi nuovi modi di pensare ai contenuti, mentre il mercato globale continuerà a crescere, anche se un po' più lentamente. Anche dopo aver sperimentato lo streaming durante il Covid, i grandi studi cinematografici continuano a credere nel rilascio dei film nei cinema e a cercare di vendere i loro contenuti a terzi. Inoltre, molti servizi di streaming stanno adottando la pubblicità come nuovo modo di guadagnare. Attualmente stiamo vivendo una fase di razionalizzazione e consolidamento, e il prossimo cambiamento potrebbe essere guidato dall'intelligenza artificiale. Dopo di che, inizieremo di nuovo a reinventarci. I PROTAGONISTI 4.1. NETFLIX, DISNEY+ E GLI ALTRI I grandi gruppi dei media, a causa della diminuzione delle vendite nel loro business tradizionale, stanno ampliando le loro attività di vendita diretta al consumatore (DTC). Tuttavia, queste attività portano solo una piccola parte dei loro guadagni. Per esempio, Netflix si concentra principalmente sullo streaming, mentre per Walt Disney il DTC contribuisce al 36% delle entrate nel 2022 (comprendendo Disney+ e Hulu), per Warner Bros. è il 23%, per Paramount il 16%, per NBC Universal il 7% e per Fox solo il 2%. Netflix ha il maggior numero di abbonati DTC nel mondo (238 milioni nel secondo trimestre del 2023) e guadagna abbastanza da investire in contenuti e mantenere la sua posizione di leader. Anche le altre piattaforme di streaming stanno cercando di attrarre più pubblico con nuove strategie. Fino al secondo trimestre del 2023, Walt Disney era divisa in due principali aree: Disney Media Entertainment Distribution (DMED) e Parchi, Esperienze e Prodotti Disney (DPEP). I parchi Disney generano circa il 30% delle entrate, ma contribuiscono per il 65% ai profitti dell’azienda nel 2022. Le reti televisive tradizionali stanno perdendo terreno e i servizi di streaming, dopo un buon inizio, non hanno incontrato le aspettative, richiedendo grandi investimenti senza generare guadagni. Nel settembre 2023, Disney ha annunciato un piano di investimenti di 60 miliardi di dollari per i prossimi dieci anni nei suoi parchi, una cifra quasi doppia rispetto a quanto speso nell'ultimo decennio, data la buona redditività di questo settore. Tuttavia, il CEO Bob Iger non ha rivelato chiaramente quale sarà la strategia per i media, e ci sono voci su una possibile vendita di alcuni canali TV. In questo contesto, l’investitore attivista Nelson Peltz ha acquistato azioni di Disney per un valore di 2,5 miliardi di dollari, diventando uno dei maggiori azionisti. A ottobre 2023, Disney ha anche annunciato una nuova riorganizzazione, dividendo le sue attività in tre parti: Intrattenimento, Sport e Esperienze. Disney ha marchi forti come Pixar, Marvel e Star Wars, ma i suoi canali TV, come ABC ed ESPN, stanno affrontando sfide dovute al "cord cutting" (corte dei legami con la TV tradizionale) e alla diminuzione delle entrate pubblicitarie. L'azienda è attiva nel settore dello streaming da anni, prima con Hulu (di cui ha ora il controllo totale) e poi lanciando Disney+ nel 2019, che a luglio 2023 aveva 146 milioni di abbonati insieme ai 44 milioni di Hulu. Nel 2023, Disney prevede di guadagnare circa 20 miliardi di dollari dal suo servizio di streaming, mentre Netflix ne guadagna quasi 40 miliardi. Disney ha delle difficoltà nel guadagnare con i suoi servizi di streaming (Disney+, Hulu e ESPN+), che sono offerti anche in un pacchetto unico. Dal 2019 a metà del 2023, Disney ha perso oltre 11 miliardi di dollari nel settore streaming. I costi per i contenuti di Disney+ sono aumentati, così come i prezzi degli abbonamenti. Ad esempio, il prezzo per la versione senza pubblicità di Disney+ è passato da 8 a 14 dollari negli ultimi anni. Hulu ha aumentato il suo prezzo da 15 a 18 dollari. Disney offre anche un pacchetto a 20 dollari che include entrambe le versioni senza pubblicità di Disney+ e Hulu, mentre le versioni con pubblicità costano 8 dollari. Inoltre, ESPN ha fatto un accordo di 2 miliardi di dollari con una società di casinò per entrare nel mercato delle scommesse sportive online, così da guadagnare senza dover gestire direttamente scommesse sportive. Nel 2022, secondo l'American Gaming Association, le scommesse sportive hanno guadagnato oltre 7 miliardi di dollari, un aumento del 75% rispetto al 2021. Si prevede che questo valore possa arrivare a 30 miliardi di dollari entro la fine del decennio. È interessante notare che il 40% di chi scommette ha meno di 35 anni, un target importante per chi fa streaming. Un altro attore importante è Paramount Global, nata dalla fusione di CBS e Viacom. L'azienda ha contenuti di qualità, ma sta affrontando sfide nel competere con Netflix, Amazon e Disney, richiedendo grandi risorse e senza margini di errore. La loro rete di streaming, Paramount+, ha raggiunto 61 milioni di abbonati nel terzo trimestre del 2023, ma è ancora in perdita. La TV tradizionale (come MTV e Nickelodeon) rappresenta il 71% dei ricavi, mentre i film il 13%. Nel febbraio 2023, Paramount+ ha integrato Showtime, unendo le loro offerte, e questo è il secondo cambio di nome per il servizio, che un tempo si chiamava CBS All Access. Con questa fusione, il gruppo mira a risparmiare e semplificare la sua struttura, e ha anche venduto la sua divisione editoriale nel 2023. Per attrarre e mantenere gli abbonati, Paramount deve continuare a investire nei contenuti. Oltre a famosi franchise come Top Gun e Star Trek, ha avviato collaborazioni come quella con Apple per il film di Martin Scorsese "Killers of the Flower Moon", uscito alla fine del 2023. Paramount ha una piattaforma di streaming chiamata PlutoTV, che rappresenta circa il 20% delle sue entrate. PlutoTV è un servizio gratuito che offre contenuti video in modo lineare e compete con altri servizi come Tubi e Roku. È stato acquisito da Paramount nel 2019 e ha circa 70 milioni di utenti attivi alla fine del 2022. A differenza di piattaforme come Netflix, PlutoTV offre contenuti in modo diverso, ma deve affrontare una concorrenza crescente. Un altro concorrente importante è WarnerMedia, che è nato dalla divisione di AT&T e si è fuso con Discovery nel 2022. Questa azienda ha diversi segmenti: studi cinematografici, televisione tradizionale e streaming, ma è molto esposta al calo degli abbonati alla TV tradizionale. La sua piattaforma, Max (precedentemente HBO Max), ha 96 milioni di abbonati, ma offre meno contenuti rispetto a Netflix. Il profilo degli abbonati di Max è anche meno remunerativo rispetto a Netflix, in parte perché molti abbonati pagano meno grazie ai pacchetti via cavo. Ci sono voci di una possibile fusione tra Paramount e Warner Bros., ma alcuni esperti pensano che unire due aziende con problemi di streaming e di TV in declino potrebbe non risolvere le loro difficoltà. Peacock è una piattaforma di streaming controllata da NBC Universal, parte di Comcast. Comcast ha recentemente diviso il suo lavoro in due parti: una si occupa della TV via cavo e l'altra dei contenuti. Alla fine del secondo trimestre del 2023, Peacock aveva 24 milioni di abbonati, che sono pochi rispetto ai 250 milioni di Netflix, ma riceve sempre nuovi film dalla Universal. Molte piattaforme di streaming, tranne Netflix, stanno lavorando per offrire eventi sportivi dal vivo, poiché attirano molto pubblico e coinvolgono gli utenti. Tuttavia, trasmettere sport è costoso e rischioso. Ad esempio, Disney ha investito 9 miliardi di dollari per lo sport nel 2023. In generale, i diritti per trasmettere eventi sportivi stanno diventando sempre più suddivisi tra diversi servizi. Le persone stanno cambiando modo di guardare la TV e questo fa aumentare l'interesse per gli sport in streaming, mentre chi possiede i diritti sportivi cerca modi per attrarre compratori. 4.2. QUALI VANTAGGI HA IL MODELLO DTC? Il modello Direct-to-Consumer (DTC) permette alle aziende di controllare come i clienti vivono l'acquisto e di gestire meglio il loro rapporto con gli utenti. Questo aiuta le aziende a raccogliere dati sui clienti, capire le loro preferenze e migliorare le decisioni aziendali. In passato, le grandi aziende ottenevano valore grazie a catene di approvvigionamento costose e protette, gestendo direttamente la distribuzione dei loro prodotti attraverso grandi reti e grossisti. Anche se i grossisti controllavano i prezzi, i grandi marchi riuscivano a guadagnare molto grazie al loro potere contrattuale. Con l'arrivo della tecnologia digitale, le aziende possono ora vendere direttamente ai consumatori e mantenere un margine di profitto più alto. Tuttavia, questo approccio richiede anche investimenti significativi per gestire il modello DTC, comprese spese per marketing e assistenza clienti che prima erano coperte dai grossisti. Pertanto, le aziende che vogliono vendere direttamente devono avere un buon magazzino per soddisfare i clienti. Anche i media che adottano questo modello devono offrire un'ampia scelta di contenuti per attirare e mantenere il loro pubblico. Le aziende che vendono direttamente ai consumatori (DTC) usano strategie diverse rispetto a quelle tradizionali, e molte delle più importanti sono startup con nuovi modelli di business. Esempi famosi nel settore della vendita al dettaglio includono Warby Parker (occhiali), Cortilia (cibo freschi), Dollar Shave Club (rasoi) e Ollie (cibo per animali), che competono con brand affermati come Gillette e Nestlé. Queste aziende si connettono direttamente con i clienti offrendo prodotti e gestendo le vendite sia online che in negozi fisici. Alcuni, come Lynda, Dollar Shave Club e Cortilia, seguono un modello basato su abbonamenti, dove i clienti pagano per ricevere servizi invece di possedere direttamente i prodotti. In questo modo, si passa da un'economia basata sui prodotti a una basata su servizi, creando relazioni più lunghe e solide tra aziende e clienti. Adottare un modello di abbonamento richiede una revisione delle strategie tradizionali, ma presenta vantaggi come: o La possibilità di entrare in nuovi mercati e attrarre diversi tipi di clienti. o La possibilità di rafforzare il rapporto con i clienti, registrando le loro preferenze. o La capacità di affrontare la pressione sui guadagni tipica dei modelli tradizionali e offrire servizi personalizzati, dove il prezzo non è un elemento facilmente confrontabile. Ci sono alcune difficoltà per le aziende tradizionali nel cambiare modo di pensare e lavorare, investire in tecnologia e non danneggiare il loro business principale. È più facile per una nuova startup, che nasce con questa mentalità. Un esempio interessante è Walmart, che per entrare nel mondo dell'e-commerce ha comprato nel 2016 la startup Jet per 3,3 miliardi di dollari, invece di creare una nuova divisione da zero. Anche Netflix è un buon esempio di innovazione: quando ha lanciato il suo servizio di streaming nel 2007, era solo un distributore di contenuti di altri, ma si è reso conto che non poteva dipendere da altri a lungo. Così, dal 2013 ha iniziato a produrre i propri contenuti, diventando quindi più autonoma. 4.3. TRA VECCHIO E NUOVO MONDO Negli ultimi tempi, molte aziende stanno passando dal modello tradizionale di vendita all'ingrosso a quello DTC (direct-to-consumer) per rimanere aggiornate con le nuove tecnologie e i cambiamenti nei gusti del pubblico. Le reti televisive vogliono sfruttare i punti di forza di piattaforme come Netflix, cercando di migliorare il contatto diretto con gli spettatori. Questo approccio potrebbe permettere di guadagnare di più rispetto alla TV tradizionale, grazie a suggerimenti personalizzati e pubblicità mirate. A differenza delle reti classiche, molte piattaforme DTC operano a livello globale, dato che sono su Internet. Questo permette loro di raggiungere più persone, mentre la TV tradizionale è limitata, specialmente per i programmi in diretta, a causa delle regole sui diritti. Le aziende televisive solitamente concedono i loro contenuti a emittenti locali in altri paesi. Le piattaforme di video in streaming più importanti, come Netflix, riescono a recuperare i costi elevati per creare contenuti originali grazie alla loro vasta base di utenti globali, che per Netflix ha superato i 247 milioni nel terzo trimestre del 2023. Questo è un grande vantaggio rispetto ai servizi locali, che non possono affrontare spese così alte e offrono abbonamenti a prezzi inferiori, mentre Netflix ha prezzi simili a quello di un paio di biglietti del cinema. Per avere successo su scala globale non si può però prescindere dal disporre di un marchio forte e Negli ultimi anni, grandi aziende come Disney, Apple e AT&T hanno investito enormi somme di denaro nel mercato dello streaming video on demand (SVOD). Dal 2018, queste aziende hanno speso ben 215 miliardi di dollari per acquisire altre società, come Time Warner, Sky e parte di 21st Century Fox. Nel 2019, c'è stata anche la fusione tra CBS e Viacom, che ha dato vita a Paramount Global. Netflix, che è il nostro punto di riferimento nel settore SVOD, ha ottenuto molti premi, ma ha anche affrontato sfide. Ad esempio, nel 2011, ha subito un grosso calo delle azioni dopo aver annunciato cambiamenti nel suo servizio. Da quel momento, ha investito molto in contenuti originali, creando serie di successo come "Orange Is The New Black" e "The Crown". Tuttavia, i canali tradizionali stanno trovando difficile adattarsi a questo nuovo modello di business diretto ai consumatori, perché rischia di danneggiare le loro attività principali. Le startup, al contrario, non hanno questo problema. Lachlan Murdoch, CEO della nuova Fox, ha sottolineato che tutte le importanti aziende media dovranno avere un servizio diretto al pubblico, ma è importante farlo senza compromettere i loro modelli di business attuali, che sono ancora molto profittevoli. Ci sono diverse regole che limitano la capacità dei proprietari dei contenuti di riprendere i propri diritti per molti anni. Questo li mette in un dilemma: quanto rischio accettare per guadagnare soldi con licenze già in corso e quanto investire in nuovi film o serie? Per competere nel settore dello streaming a livello globale, i costi sono molto alti e ci sono grandi rischi, soprattutto per nuove piattaforme. Per esempio, nel 2022 Netflix ha speso 17 miliardi di dollari e Amazon Prime Video 7,7 miliardi, includendo contenuti originali e sport dal vivo. Ci sono anche piattaforme più piccole che spendono meno e si concentrano su nicchie di mercato, senza creare contenuti originali. Quando Disney ha lanciato Disney +, ha preso una strada più cauta rispetto a Netflix, investendo meno in contenuti originali. Pur facendo crescere il numero di abbonati, si è trovata a fare i conti con perdite. Per cercare di raggiungere un equilibrio, ha avviato diverse strategie, come lanciando una versione più economica con pubblicità e aumentando i prezzi. Nel mercato sempre più competitivo dei servizi DTC, i nuovi operatori possono beneficiare del fatto che le persone tendono ad abbonarsi a più piattaforme, a differenza della vendita al dettaglio dove i consumatori di solito non comprano due prodotti simili. Tuttavia, ci sono preoccupazioni per la Pay TV, poiché molti abbonati si stanno trasferendo verso servizi DTC, un fenomeno destinato a crescere. 4.4. CULTURA E TECNOLOGIA Oltre ai problemi di soldi, una grande sfida per chi crea nuovi servizi diretti al consumatore (DTC) è culturale. Le reti televisive tradizionali, da molto tempo, scelgono con attenzione quali progetti realizzare, optando solo per quelli chepensano potranno avere successo. Questo è vero anche per i film, dove il successo iniziale del primo fine settimana è molto importante. Se un progetto va male, il rischio di perdere soldi è alto. Ci sono molti esempi di fallimenti celebri, come il film "I Cancelli del cielo", che ha rovinato la casa di produzione United Artists a causa dei costi elevati e dei pochi incassi. Nelle serie TV, le reti spesso fanno solo pochi episodi per vedere come reagisce il pubblico prima di decidere di produrre un’intera stagione. Netflix e le altre piattaforme di streaming video funzionano in modo diverso rispetto alla televisione tradizionale. Non hanno i vincoli di programmazione fissi, possono offrire un numero illimitato di contenuti e di solito rilasciano un'intera stagione di una serie tutti insieme, invece di farlo settimanalmente. Questo approccio permette loro di offrire sempre nuove uscite e di assumere più rischi. Netflix ha anche investito grandi somme di denaro per convincere alcuni dei migliori creatori di contenuti, come Ryan Murphy e Shonda Rhimes, a lavorare per loro. Le aziende di media tradizionali che vogliono avviare un proprio servizio di streaming devono affrontare anche delle sfide tecnologiche. Tuttavia, la tecnologia per lo streaming è diventata più accessibile negli ultimi anni. I costi per distribuzione dei contenuti stanno diminuendo e le aziende possono ora affidarsi a fornitori esterni per gestire e mantenere la tecnologia necessaria. BAMTech, che in seguito è diventata Disney Streaming Service, è un'azienda importante nel campo dello streaming video. Fondata nel 2000, inizialmente si occupava di creare siti web per la Major League Baseball (MLB). Due anni dopo, ha iniziato a offrire video in streaming, permettendo ai fan di seguire le partite anche da lontano. Questo servizio ha attirato clienti come Fox Sports, Hulu e HBO, che cercavano un sistema affidabile per il loro streaming. Nel 2016, Disney ha acquistato il 33% di BAMTech per 1 miliardo di dollari e nel 2017 ha aumentato la sua partecipazione al 75% con un ulteriore investimento di 1,58 miliardi di dollari. Dopo l'acquisizione, BAMTech ha iniziato a lavorare su due servizi di streaming per Disney: ESPN+ per lo sport e Disney+ per l'intrattenimento. Bob Iger, CEO di Disney, ha detto che questa acquisizione permette all'azienda di creare connessioni dirette tra i creatori di contenuti e i consumatori. Ha anche sottolineato che questo rappresenta una nuova strategia di crescita per Disney, sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, anche se ci sarebbero stati problemi di guadagno nel settore dello streaming negli anni successivi. 4.5. OMDIA: LA SFIDA DEL LIVE SPORT Ed Ludlow, un analista di dati senior di Omdia, una società di consulenza di Londra che si occupa di telecomunicazioni, media e tecnologia, ha parlato dell'importanza delle piattaforme di streaming per gli eventi sportivi. Queste piattaforme stanno investendo enormi somme di denaro per ottenere i diritti di trasmissione di sport come calcio, cricket, baseball e golf. Questo investimento è fatto per attirare e mantenere i loro spettatori e per guadagnare soldi. La spesa crescente per i contenuti sportivi dimostra quanto siano collegati i servizi di streaming e i principali campionati sportivi. Come evolverà il mercato nei prossimi anni? In passato, lo streaming era usato soprattutto dai millennial, che sono bravi con la tecnologia. Ma ora ci sono più persone di diverse età che si abbonano ai servizi online. Questi servizi devono offrire tanti tipi di contenuti per attirare vari gruppi di pubblico. Con tanti servizi di streaming in competizione tra loro, gli eventi sportivi di alta qualità stanno diventando un modo importante per farsi notare e fare colpo sui clienti. Quali ostacoli devono affrontare? Storicamente ci sono tre principali problemi per chi vuole fare streaming online di eventi sportivi. 1. Costo: All'inizio dello streaming, le piattaforme come Netflix hanno evitato di investire nello sport perché i diritti costano molto. Hanno preferito concentrarsi su serie e film di alta qualità che le persone possono guardare quando vogliono. 2. Partnership esistenti: Le emittenti tradizionali hanno rapporti stretti con le leghe sportive. Per esempio, Sky collabora con la Premier League dal 1992. Le leghe sportive tendono a rimanere fedeli ai loro partner storici piuttosto che cercare nuove collaborazioni. 3. Problemi tecnologici: La "latenza" è un problema, ossia il ritardo nella trasmissione degli eventi in diretta. I tifosi non vogliono sapere che è successo qualcosa prima di vederlo. Durante gli eventi molto seguiti, il ritardo può aumentare a causa del traffico online. A volte, per avere meno ritardo si deve rinunciare a una qualità video migliore, il che non è ideale, soprattutto per chi paga di più per contenuti sportivi. La latenza è fondamentale anche per chi scommette, poiché avere informazioni aggiornate è cruciale. La situazione da questo punto di vista sta però cambiando.... Negli ultimi tempi, gli investimenti delle piattaforme di streaming hanno cambiato le idee su come vengono trasmesse le partite. Nel 2022, Amazon Prime Video ha iniziato a trasmettere in esclusiva il Thursday Night Football negli Stati Uniti, pagando un miliardo di dollari all'anno. YouTube TV ha anche acquistato i diritti per il Sunday Ticket della NFL, pagando 2 miliardi di dollari all'anno, togliendo il servizio a DirecTV, che lo aveva da quasi 30 anni. Inoltre, Amazon ha promesso una tecnologia di streaming che permette di vedere le partite con solo 10 secondi di ritardo rispetto a quanto accade nello stadio. Le piattaforme di streaming possono essere considerate part

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