Summary

Questo documento traccia la storia delle lenti a contatto, dagli studi pionieristici di Leonardo da Vinci e Renato Cartesio ai progressi successivi di inventori e scienziati. Il testo esplora diversi metodi e materiali utilizzati per la produzione di lenti a contatto nel tempo. Copre figure di spicco e importanti innovazioni nel campo.

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Storia delle Lenti a Contatto Da Cartesio ai giorni nostri Prof.ssa Angelina Capuano Leonardo da Vinci (1452-1519) Non solo studi approfonditi su pittura, architettura e fisica Studi di prospettiva Studi di ottica Studi di anatomia umana Renato Cartesio...

Storia delle Lenti a Contatto Da Cartesio ai giorni nostri Prof.ssa Angelina Capuano Leonardo da Vinci (1452-1519) Non solo studi approfonditi su pittura, architettura e fisica Studi di prospettiva Studi di ottica Studi di anatomia umana Renato Cartesio (1596-1650) Descrive il cammino ottico della luce Descrive i metodi ottici per correggere i vari difetti di vista Ipotizza un dispositivo ottico a contatto Thomas Young (1773-1829) Studia la FISIOLOGIA OCULARE: teorizza e dimostra che il proceso di accomodazione avviene a carico del cristallino John Herschel (1792-1871) Ipotizza un metodo per migliorare la vista (annullare le aberrazioni della cornea): una calotta sferica di vetro riempita con gelatina di origine animale (fluido con n simile a quello della cornea) applicata sulla superficie oculare per correggere l’astigmatismo Le prime applicazioni cliniche Friedrich Anton Muller Ocularista Realizza su commissione, a scopo PROTETTIVO una lente di vetro da applicare su un occhio privo di palpebra per evitare congiuntiviti, cheratiti e abrasioni corneali La lente veniva riempita di soluzione fisiologica prima di essere applicata Questa lente durò 20 anni Ernst Karl Abbe – Adolf Eugen Fick Adolf Eugen Fick, oculista, si interessò di cheratocono, utilizzò l’idea di Herschel per correggere stadi più severi della malattia. Fece costruire una calotta di vetro soffiato (da calco su cadavere) che applicò su diversi pazienti Ernst Karl Abbe, massimo esperto di lavorazione ottica dell’epoca, costruì le prime lenti a contatto sclerali in vetro per correggere il cheratocono Diversi pazienti ottenevano una visione soddisfacente ma dopo poche ore la visione cominciava ad appannarsi per edema da l’ipossia Carl Zeiss (1816-1888) Zeiss, interessato al progetto di Fick-Abbe, aprì un reparto per la costruzione di lenti a contatto nella sua azienda specializzata in ottica di precisione Le lenti erano PREFORMATE, non più da calco ma si potevano produrre direttamente in laboratorio Eugène Kalt (1861-1941) Oftalmologo, cercò una soluzione per correggere le cornee distorte del cheratocono Usa del vetro soffiato non per comprimere la cornea ma per rimetterla “in forma”, un’applicazione che oggi chiameremmo “piatta” Una leggenda racconta che le prime prove le abbia fatte con la parte terminale di una provetta da laboratorio ATTENZIONE! Le lenti viste finora erano AFOCALI (senza potere diottrico), sostituivano l’ottica della cornea con quella più regolare della lente a contatto August Müller (1864-1949) Studente di medicina Per correggere la sua miopia (circa 15 D) si fece costruire delle lenti a contatto sclerali Descrive i risultati di questa applicazione nella sua tesi di laurea (primo report della storia): Risposte fisiologiche (edema), reazioni avverse Difficoltà nell’applicazione, le metteva con la testa immersa nell’acqua per evitare la formazione di bolle d’aria (la tonicità dell’acqua non è compatibile con quella della cornea, causa rigonfiamento) Carl Zeiss Figli di August Müller Lenti a contatto preformate per molatura Lenti a contatto di vetro soffiato (simile a quello delle protesi oculari) Set di lenti bicurve con forma con profondità e Veniva fatto il calco su cadavere con cera fusa poi si curvatura differenti faceva il positivo di gesso su cui era modellata una All’applicazione si valutava quale si adattava lastrina di metallo, su questa lastrina veniva soffiato il meglio e la si ordinava vetro a mo’ di guscio trasparente Josef Dallos (1905-1979) Oftalmologo Applicò le lenti a contatto prodotte da Zeiss Mise a punto un sistema per fare un CALCO da un OCCHIO VIVO, usando una pasta che non fosse “invasiva” per l’occhio Nel 1937 si trasferì a Londra con George Nissel e aprì un’attività dedicata solo alle lenti a contatto Nissel ha stimato che dal 1937 al 1964 Dallos abbia applicato lac sclerali a 6-7000 pazienti Fu il primo a descrivere un metodo per RIDURRE l’IPOSSIA, ad un suo paziente si ruppe la lente, rifare una lente a calco richiedeva tempo, allora D. lucida il foro e applicala la lac, nel frattempo prepara una nuova lente ma il paziente ritornò dopo vari mesi Josef Dallos - NEGROCOLLA Si riscaldava a basse temperature Si versava su un “bicchierino” e si appoggiava a contatto diretto con l’occhio previa anestesia. Dopo un paio di minuti, una volta solidificata la colla si estraeva il negativo, in cui era versato il gesso. Sul calco di gesso si faceva un altro calco di metallo su cui poi era soffiata la lente e successivamente molata. William Feinbloom (1904-1985) Propone una lente a contatto con la zona centrale in vetro (la zona ottica) e un “guscio” di resina (plastica) Vetro Ottimo materiale ottico Inerte Duro, si sciupa difficilente Non è facile da lavorare PMMA (Polimetilmetacrilato) Meglio noto come Plexiglass È più trasparente del vetro È inerte È meno frangibile del vetro (spessori più contenuti) Ha un peso specifico ridotto rispetto al vetro (circa la metà) Istvan Gyorrfy Allievo di Dallos quando era ancora in Ungheria Uno dei primi a costruire lenti a contatto sclerali in plexigless Theodore Obrig (1894-1967) Produce lenti in PMMA Ha scoperto l’utilità della fluoresceina eccitandola con la luce blu cobalto, usandola per vedere i punti di appoggio della lente a contatto Nel 1942 scrisse un manuale per lenti a contatto in cui dedicò un capitolo all’uso del PMMA Lenti sclerali in PMMA Per l’applicazione si provò prima con l’acqua, la cui tonicità non era compatibile con quella della cornea, poi provarono con il destrano (zucchero), si optò infine per una Soluzione Salina Tamponata a ph controllato (concentrazione ionica con ph controllato nonostante l’evaporazione dell’acqua produca un aumento in percentuale del contenuto di sale Materiale non permeabile all’ossigeno, quando finiva l’ossigeno disciolto nel liquido la cornea andava in ipossia Ristagno di metaboliti (molecole prodotte o utilizzate durante i processi metabolici che avvengono negli esseri viventi, nell’occhio ad es. Lattoferrina, Lipidi, Glucosio, Elettroliti come Na, K, Ca che contribuiscono al mantenimento del pH) Dallos diceva: “il miglior liquido è quello lacrimale” Lenti a contatto sclerali in PMMA - 1948 Kevin Thuoi (1919-1968) Lavorò per Obrig Lenti a contatto CORNEALI. Si racconta che gli si ruppe una lente mentre la lucidava, restò integra solo la parte ottica, allora decise di lucidarne il bordo e la indossò, vide che la lente rimaneva adesa alla cornea. Decise di costruire lenti a contatto di quel tipo per la moglie (abbastanza miope) Le dimensioni ridotte permettevano di utilizzare il tornio per la produzione Nel 1948 depositò un brevetto, concessogli nel 1950, di una lente corneale bicurva, con una porzione periferica leggermente più aperta per favorire il ricambio lacrimale Lenti CORNEALI PMMA Venivano applicate leggermente “piatte” per cui appoggiavano direttamente sulla cornea (questa doveva essere quanto più regolare possibile) Grande ricambio lacrimale risolvendo in parte Problema ipossico Problema di natura metabolica Le lenti a contatto cominciano a diffonder Oftalmologo W. P. Soehngers 1959 Attrice tedesca 1960 Re di Grecia In italia negli anni ’60 Azienda Galileo a Marghera Lenti corneali in PMMA Lenti su misura Polietilmetacrilato (pHEMA) Il gruppo di ricerca diretto dal professor Otto Wichterle sintetizzò un materiale plastico con caratteristiche interessanti, il Polietilmetacrilato Idrogel, materiale plastico che immerso in acqua ne assorbiva una parte e legandosi all’acqua diventava estremamente flessibile (38-40% acqua) Trasparente Produzione per speed casting (centrifugazione) https://www.youtube.com/watch?v=J8ETixBclC4&t=7s Lenti accessibili a una platea più ampia Nel 1962 deposita il brevetto per la produzione di lac morbide per speed casting A basso costo Facili da realizzare Flessibili Adattamento alla maggior parte degli occhi La grande diffusione Nel 1970 Baush & Lomb (in quegli anni era l’azienda più importante nel settore dell’oftalmica negli Stati Uniti) decise di investire nelle lenti a contatto acquistando il brevetto di Wichterle (centrifugazione e polimerizzazione) Affinarono la tecnica costruttiva e nel 1971 immisero sul mercato delle lenti a contatto in pHEMA col nome commerciale Softlens38 Le lenti a contatto diventano alla portata di tutti In Giappone... Nel 1951 Kyoichi Tanaka venne a conoscenza dell’esistenza delle lenti a contatto e senza averne mai vista una decise di costruirsela Prese le misure della cornea senza strumenti, riparò un tornio arrugginito, prese un pezzo di finestrino di un aereo lì vicino (Mitsubishi) Ritagliò un pezzetto di plexiglass lo tornì e se lo mise sulla cornea Nacque così la prima lente a contatto costruita in Giappone Fondò prima un laboratorio, poi una ditta che esiste ancora oggi, la Menicon Lenti morbide PRO CONTRO Gaspermeabile Lente grande poco ricambio Maggior tempo di utilizzo di lacrima Lente spessa poca permeabilità all’ossigeno La permeabilità all’ossigeno aumenta se: Si riduce lo spessore della lente Aumenta il contenuto d’acqua, quindi di ossigeno trasportato La lente a contatto ideale Produzione lenti a contatto Tornitura https://www.youtube.com/watch?v=Fq-gcZOVVaE Centrifugazione Stampaggio In Italia, i portatori di lenti a contatto sono circa 4 milioni e rappresentano il 10% di chi ha difetti visivi, di questi la metà è under 30 In Italia, USA, Germania e Cina, il 61% indossa LaC per più di otto ore al giorno e l’88% soffre di affaticamento visivo legato all’utilizzo di smartphone, tablet o altri device per più di due ore al giorno (recente ricerca ZEISS sui portatori di lenti a contatto) Fonte: https://www.saluteh24.com/il_weblog_di_antonio/2017/05/4-milioni-di-italiani-portano-lenti-a-contatto-per- troppo-tempo.html

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