Sistemi Informativi e T. Dig. Esame PDF
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Questo documento fornisce una panoramica sui sistemi informativi, spiegando cosa sono, come funzionano e il loro ruolo nelle organizzazioni moderne. Vengono descritti i dati, le informazioni, la conoscenza, i diversi livelli decisionali e l'importanza dell'allineamento tra strategia aziendale e tecnologia. Sono inclusi alcuni esempi di casi di studio, tra cui un sistema informativo fallimentare all'aeroporto di Heathrow.
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(ESAME: domande a crocette, penalizzanti se sbagli (tolgono 0.75). se non sono sicuri sul voto ti chiamano all'orale, se non ti presenti sei bocciato. ) Cos’è un Sistema Informativo? Un Sistema Informativo (SI) è un insieme di componenti che lavorano insieme per raccogliere, elaborare e gestire le...
(ESAME: domande a crocette, penalizzanti se sbagli (tolgono 0.75). se non sono sicuri sul voto ti chiamano all'orale, se non ti presenti sei bocciato. ) Cos’è un Sistema Informativo? Un Sistema Informativo (SI) è un insieme di componenti che lavorano insieme per raccogliere, elaborare e gestire le informazioni. Questi componenti possono essere dati, persone, software, hardware e processi aziendali. In pratica, un sistema informativo aiuta le persone e le organizzazioni a prendere decisioni informate e a svolgere attività quotidiane. Nel contesto aziendale, un sistema informativo è fondamentale perché permette a un'azienda di raccogliere e usare tutte le informazioni necessarie per svolgere il suo lavoro, per esempio, le vendite, la gestione delle risorse, la logistica e così via. Prima che esistessero le moderne tecnologie informatiche, le aziende gestivano comunque informazioni, ma in modo più manuale e meno efficiente. Oggi, con l’uso delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT), i sistemi informativi sono diventati più potenti e automatizzati, migliorando notevolmente la velocità e l'efficacia con cui vengono gestite le informazioni. Dati, Informazioni e Conoscenza Quando parliamo di dati, informazioni e conoscenza, stiamo descrivendo una sorta di processo che parte dalla raccolta di dati grezzi e arriva alla creazione di conoscenza utile. Dati: Sono la materia prima che i sistemi informativi devono elaborare. Un dato può essere qualsiasi tipo di informazione non ancora trasformata in un formato utile, come un numero, una parola, una misura o anche un'immagine. Da soli, i dati non hanno un significato vero e proprio. Devono essere raccolti, ordinati, e interpretati affinché possano essere usati per prendere decisioni. Caratteristiche che un dato deve avere per essere utile: Completezza: il dato deve essere completo e non mancare di parti importanti. Omogeneità: i dati devono essere raccolti con lo stesso formato o metodo. Sincronia: i dati devono essere riferiti allo stesso momento temporale per essere comparabili. Informazione: Quando i dati vengono elaborati, combinati o messi in un contesto specifico, diventano informazioni. Ad esempio, se raccogliamo i numeri delle vendite di un negozio ogni giorno, questi numeri, di per sé, sono solo dati. Quando li organizziamo in un report che mostra i trend di vendita nel tempo, questi dati diventano informazioni utili per le decisioni aziendali. Importanza delle informazioni: Le informazioni sono più utili dei dati perché ci permettono di comprendere meglio cosa sta succedendo in un determinato contesto. Se un'azienda sa quanto ha venduto, ma anche in quali giorni o a quali clienti, allora può prendere decisioni più precise, come quando fare promozioni o come migliorare i servizi. Conoscenza: La conoscenza è il passo finale. Si ottiene quando le informazioni vengono interpretate, comprese e applicate nel contesto di decisioni pratiche. Ad esempio, la conoscenza potrebbe essere un'idea su come migliorare le vendite basata su dati storici. La conoscenza è soggettiva e varia da persona a persona, perché ognuno interpreta le informazioni in modo diverso, sulla base della propria esperienza. Gestione della conoscenza: Esistono sistemi informativi che aiutano le aziende a gestire e condividere la conoscenza all'interno dell'organizzazione. Questi sistemi sono chiamati "Knowledge Management Systems", e servono a raccogliere, organizzare e distribuire informazioni utili a tutti i membri dell'azienda. Decisioni: le azioni (decisioni) derivano dall’u2lizzo della conoscenza. Obbiettivo La Tecnologia e il Suo Ruolo nei Sistemi Informativi La tecnologia in un sistema informativo si riferisce all'uso di strumenti e risorse che permettono di risolvere problemi pratici, ottimizzare processi e prendere decisioni. La tecnologia comprende hardware (come computer e server), software (come i programmi che permettono di usare questi computer) e reti (come Internet e le connessioni che ci permettono di scambiare dati). Grazie alla tecnologia, le aziende possono lavorare in modo più efficiente, migliorare la produttività e offrire servizi migliori ai clienti. Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT): Le ICT sono essenziali per il funzionamento dei moderni sistemi informativi. Combinano la capacità di elaborare i dati (attraverso computer e software) con la possibilità di trasmettere informazioni a distanza (attraverso reti e Internet). Oggi, grazie all'evoluzione delle ICT, le aziende possono accedere a risorse globali e interagire in tempo reale con i propri clienti e fornitori, senza limiti geografici. L’evoluzione tecnologica: Negli ultimi anni, la velocità di sviluppo delle ICT è stata incredibile. Le risorse informatiche sono cresciute esponenzialmente grazie all'innovazione costante. Ad esempio, la legge di Moore, formulata nel 1965, prevedeva che la potenza dei microprocessori raddoppiasse ogni due anni, e questa previsione si è rivelata sorprendentemente accurata fino a oggi. Questo ha portato a un miglioramento continuo delle capacità informatiche, rendendo i sistemi informativi sempre più potenti. Persone e Processi nei Sistemi Informativi I sistemi informativi non si limitano solo alla tecnologia, ma coinvolgono anche le persone e i processi aziendali. Le Persone: Le persone sono quelle che utilizzano il sistema per raccogliere informazioni, prendere decisioni o migliorare le operazioni aziendali. Queste persone sono cruciali per il funzionamento del sistema, sia che si tratti di chi raccoglie dati, di chi li interpreta o di chi li usa per prendere decisioni. Le persone che usano i sistemi informativi in un'azienda lo fanno per vari motivi: Efficienza: Per fare il lavoro più velocemente e a minor costo. Vantaggio competitivo: Per superare i concorrenti utilizzando meglio le informazioni. Servizio migliore: Per migliorare l’esperienza del cliente e soddisfare meglio le sue esigenze. I Processi: I processi aziendali sono le attività che un'azienda svolge per raggiungere i suoi obiettivi. Questi possono essere processi quotidiani o operativi (come la gestione delle vendite), o più strategici (come la pianificazione a lungo termine). Livelli decisionali: Ogni organizzazione ha diversi livelli decisionali, che vanno da: Operativo: Chi si occupa delle attività quotidiane. Al livello operativo di un’azienda avvengono i processi aziendali quotidiani e di routine, nonché le interazioni con i clienti. I sistemi informativi che supportano le attività a questo livello sono i sistemi transazionali (Transaction Processing System, TPS) e sono dedicati all’automazione delle attività ripetitive, come l’elaborazione delle transazioni di vendita, e a migliorare l’efficienza dei processi aziendali a contatto con il cliente. Una transazione è qualsiasi cosa avvenga nell’attività quotidiana di un’azienda e di cui debba essere tenuta traccia. La pianificazione operativa ha solitamente un orizzonte temporale di alcuni giorni e i responsabili del livello operativo, come capireparto e supervisori, prendono decisioni quotidiane fortemente strutturate e ricorrenti. Le decisioni strutturate sono quelle in cui le procedure da seguire in una data situazione possono essere specificate in anticipo: possono essere programmate direttamente nei sistemi informativi operativi. Al livello operativo i sistemi informativi sono tipicamente utilizzati per aumentare l’efficienza Tattico: Chi gestisce e coordina risorse. Al livello tattico (o manageriale) dell’organizzazione, i responsabili funzionali si occupano di monitorare e controllare le attività del livello operativo e di fornire informazioni ai livelli superiori dell’organizzazione. I dirigenti di questo livello, detti anche midlevel manager, si concentrano su come utilizzare e allocare le risorse dell’organizzazione allo scopo di incrementare l’efficacia I direttori di livello intermedio tipicamente si occupano dei problemi di una specifica funzione aziendale, come il marketing o la finanza. Le decisioni del livello manageriale non sono strutturate e routinarie come quelle del livello operativo: sono considerate decisioni semi-strutturate, perché soluzioni e problemi non sono chiaramente definiti e spesso richiedono capacità di valutazione ed esperienza. I sistemi che supportano le attività a questo livello sono i Management Information System (MIS) e i sistemi di supporto decisionale (Decision Support System, DSS o sistemi di Business Intelligence, BI). Strategico: I dirigenti che prendono decisioni a lungo termine. Tra i dirigenti di questo livello, detti anche executive o top manager, vi sono il presidente, l’amministratore delegato, i vicepresidente, il direttore generale e così via. Le decisioni a livello direzionale sono relative a problemi complessi, con prospettive temporali a lungo termine e sono caratterizzate da processi decisionali molto articolate. Tali decisioni sono definite non strutturate, ovvero relative a situazioni e scenari per i quali è difficile specificare in anticipo le procedure da seguire e le conseguenze che ne deriveranno. I sistemi che supportano le attività a questo livello sono i sistemi di supporto direzionale (Executive Information System, EIS, o Executive Support System, ESS), attraverso i quali le prestazioni, misurate attraverso indicatori di prestazione chiave (Key Performance Indicator, KPI), vengono visualizzate su pannelli di controllo. La Giusta Combinazione tra Tecnologia e Strategia Aziendale Un aspetto fondamentale nell’utilizzo dei sistemi informativi è l’allineamento tra la tecnologia e la strategia aziendale. In passato, molte aziende vedevano la tecnologia come un "male necessario", un semplice supporto alle operazioni quotidiane. Oggi, invece, i sistemi informativi sono considerati una risorsa strategica per ottenere vantaggi competitivi. Tecnologia al Servizio della Strategia: La tecnologia non è solo uno strumento per automatizzare il lavoro, ma deve essere anche utilizzata per sostenere la strategia aziendale. Ad esempio, se un'azienda ha una strategia che punta sull'innovazione rapida, i sistemi informativi devono essere in grado di supportare questo processo, aiutando l'azienda a raccogliere informazioni sui clienti, analizzare i dati e rispondere rapidamente alle richieste del mercato. Vantaggio Competitivo: Un’azienda che utilizza i sistemi informativi in modo strategico può ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. Utilizzando la tecnologia, l'azienda può automatizzare compiti, ridurre i costi e migliorare la qualità del servizio, ma soprattutto può innovare più velocemente, rispondere meglio alle richieste dei clienti e raggiungere obiettivi in modo più efficace. Allineamento Business/IT: Per avere successo, è essenziale che le attività aziendali e la tecnologia siano perfettamente allineate. Questo significa che le decisioni aziendali devono essere supportate da una buona infrastruttura tecnologica. Se l'infrastruttura IT non è in grado di supportare la strategia aziendale, l'azienda rischia di rimanere indietro rispetto ai concorrenti. Pertanto, è importante che le aziende considerino i sistemi informativi come una parte fondamentale della propria strategia complessiva. (Casi di Studio: Sistemi Informativi in Azione I casi di studio sono esempi concreti che mostrano come i sistemi informativi possono essere utilizzati in contesti reali, con risultati positivi o negativi. Vediamo due esempi significativi. 1. Sistema Informativo Fallimentare: Aeroporto di Heathrow Un esempio di come un sistema informativo mal progettato può causare problemi enormi è quello del Terminal 5 dell'aeroporto di Heathrow a Londra, nel 2008. Il sistema automatizzato di gestione dei bagagli ha avuto gravi problemi che hanno avuto impatti diretti sulle operazioni dell’aeroporto. Problemi: Il sistema segnalava erroneamente che i voli erano già partiti, quindi i bagagli venivano reindirizzati su voli sbagliati o venivano lasciati a terra. Di conseguenza, migliaia di bagagli sono stati smarriti, causando cancellazioni di voli e enormi ritardi. In una sola settimana, sono stati cancellati 500 voli e 28.000 bagagli sono stati smarriti o mal gestiti. Lezione: Questo disastro ha mostrato quanto sia importante progettare e testare accuratamente i sistemi informativi. Un errore in un sistema di gestione complesso come quello dei bagagli di un aeroporto può causare danni finanziari enormi e danneggiare la reputazione dell’azienda. Questo esempio evidenzia anche l'importanza di avere sistemi di backup e di supporto pronti ad intervenire in caso di malfunzionamenti. 2. Sistema Informativo di Successo: FedEx D’altro canto, un esempio positivo di come un sistema informativo possa contribuire al successo di un'azienda è FedEx, una delle principali aziende di spedizioni mondiali. Caratteristiche del Sistema: FedEx ha sviluppato un sistema informativo che coordina oltre 340.000 dipendenti, centinaia di aerei e veicoli su scala globale. Questo sistema permette di monitorare e tracciare ogni pacco in tempo reale, automatizzando le operazioni e migliorando l'efficienza. Risultati: Miglioramento della velocità: FedEx è in grado di consegnare un quarto dei pacchi in meno di 24 ore. Monitoraggio in tempo reale: Il sito web di FedEx riceve oltre 50 milioni di visitatori unici al mese, che possono tracciare i pacchi in tempo reale. Questo sistema non solo ha migliorato l’efficienza operativa, ma ha anche consentito a FedEx di mantenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, contribuendo a consolidare la sua posizione di leader nel settore delle spedizioni. Lezione: La chiave del successo di FedEx è stato l’investimento continuo nell'innovazione tecnologica. La loro capacità di perfezionare costantemente i sistemi informativi ha permesso loro di migliorare continuamente i propri servizi e di rimanere competitivi.) Approccio Agile: Lean Start-Up La metodologia Lean Start-Up è un approccio che enfatizza la rapidità e l’adattabilità nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi. Questo approccio si applica molto bene alle startup, ma può essere utile anche per le grandi aziende che vogliono innovare velocemente. Fasi della Metodologia Lean Start-Up: Ricerca clienti: Prima di lanciare un prodotto o un servizio, l'azienda deve capire se esiste una vera esigenza di mercato. Si tratta di capire se i problemi dei clienti sono abbastanza significativi da giustificare una nuova soluzione. MVP (Minimum Viable Product): Si sviluppa una versione iniziale del prodotto con solo le caratteristiche essenziali per testare il mercato. L’obiettivo è raccogliere feedback reali senza investire troppe risorse. Validazione dei clienti: Una volta creato il MVP, l'azienda testa il prodotto con i clienti reali. Sulla base dei feedback, si apportano miglioramenti al prodotto o servizio. Vantaggi: Flessibilità: L'approccio permette di adattarsi rapidamente a nuove informazioni, riducendo il rischio di fallimento. Cicli rapidi di miglioramento: Grazie al processo iterativo di "costruisci-misura-apprendi", l’azienda può perfezionare continuamente il prodotto. L’evoluzione delle architetture ICT nell’ambito dei sistemi informativi Nel corso degli anni, le architetture ICT sono cambiate radicalmente. Ogni fase dell'evoluzione tecnologica ha portato nuovi modi di lavorare e di interagire con i dati. Batch Processing (Anni ‘50): fa riferimento alle prime introduzioni nelle aziende dei sistemi di calcolo, i cosiddetti MAINFRAME Real-Time Processing (Anni ‘70-‘80): Grazie ai terminali remoti, era possibile accedere ai computer centrali da qualsiasi luogo, migliorando l'efficienza e riducendo il tempo necessario per elaborare i dati. PC Revolution (Anni ‘80): Con l’introduzione dei personal computer (PC), le aziende hanno potuto decentralizzare il lavoro, consentendo ai dipendenti di lavorare direttamente sui propri dispositivi invece di dover dipendere da un unico sistema centralizzato. Cloud Computing (Oggi): Con il cloud, i dati non sono più limitati ai singoli dispositivi, ma sono accessibili ovunque, in qualsiasi momento, attraverso Internet. Questo modello ha portato a maggiori risparmi e a una gestione più flessibile delle risorse IT. Cloud Computing: Un Nuovo Modello di Gestione delle Risorse Il cloud computing ha rivoluzionato il modo in cui le aziende gestiscono la loro infrastruttura tecnologica. In passato, le aziende dovevano investire ingenti risorse per costruire e mantenere server, data center e altre infrastrutture IT. Oggi, grazie al cloud, molte di queste operazioni possono essere gestite da fornitori esterni, riducendo i costi e migliorando la flessibilità. Cos'è il Cloud Computing? Il cloud computing consente alle aziende di accedere a software, dati e risorse informatiche attraverso Internet, senza la necessità di possedere o gestire fisicamente i server. In pratica, anziché acquistare e mantenere hardware e software, le aziende possono "noleggiare" risorse in base alle loro necessità, pagando solo per quello che usano. Vantaggi principali del cloud computing: Flessibilità: le aziende possono aumentare o ridurre facilmente le risorse IT in base alla domanda, adattandosi rapidamente ai cambiamenti. Riduzione dei costi: non è più necessario investire in costose infrastrutture IT. Le aziende pagano solo per ciò che utilizzano, riducendo i costi fissi. Accesso remoto: i dipendenti possono accedere ai dati e alle applicazioni aziendali da qualsiasi luogo, migliorando la mobilità e la produttività. Tipologie di Servizi Cloud Esistono diversi modelli di servizio offerti dai provider di cloud, ognuno con caratteristiche e vantaggi specifici: IaaS (Infrastructure as a Service): In questo modello, i provider offrono solo l'infrastruttura di base: capacità di calcolo, memoria e rete. Le aziende sono responsabili della gestione del software e delle applicazioni. Esempio: Amazon Web Services (AWS), che offre servizi come calcolo e archiviazione dati. PaaS (Platform as a Service): PaaS offre non solo l'infrastruttura di base, ma anche la piattaforma software per lo sviluppo di applicazioni. Le aziende possono concentrarsi sulla creazione del software, senza doversi preoccupare della gestione dell'infrastruttura sottostante. Esempio: Google App Engine, che permette agli sviluppatori di creare e distribuire applicazioni nel cloud. SaaS (Software as a Service): In questo caso, l'azienda paga per utilizzare software che è ospitato nel cloud. Non è necessario installare o gestire il software internamente; basta accedere all’applicazione tramite Internet. Esempio: Google Workspace (precedentemente G Suite), che offre applicazioni come Gmail, Google Docs e Google Drive. Tipologie di Cloud Oltre ai modelli di servizio, ci sono anche diversi tipi di cloud che le aziende possono scegliere in base alle proprie esigenze. Cloud Pubblico: In un cloud pubblico, le risorse (come server e storage) sono gestite da un provider esterno e sono condivise tra più clienti. È un'opzione più economica, poiché i costi sono distribuiti tra tutte le aziende che utilizzano il servizio. Esempio: Microsoft Azure, che offre cloud computing per un'ampia gamma di utenti. Cloud Privato: Un cloud privato è un'infrastruttura dedicata a una sola azienda. L'azienda ha più controllo sulla sicurezza, la privacy e la personalizzazione, ma i costi di gestione sono più alti rispetto al cloud pubblico. Esempio: Un'azienda che costruisce e gestisce il proprio data center privato per garantire un controllo completo sui propri dati. Cloud Ibrido: Il cloud ibrido combina risorse di cloud pubblico e privato, offrendo maggiore flessibilità. Le aziende possono scegliere di mantenere alcune operazioni nel cloud privato per motivi di sicurezza, mentre altre possono essere eseguite nel cloud pubblico per ridurre i costi. Esempio: Un'azienda può mantenere dati sensibili nel cloud privato, ma utilizzare il cloud pubblico per applicazioni meno critiche. Gestire il Cloud: Cosa Considerare Quando un'azienda decide di utilizzare il cloud, ci sono diversi fattori che deve considerare per scegliere il provider giusto e ottimizzare l’utilizzo delle risorse. Alcuni dei fattori chiave includono: Disponibilità e Affidabilità: È importante che il servizio sia sempre disponibile. Le aziende devono valutare il livello di uptime (disponibilità continua) promesso dal provider e anche come vengono gestiti eventuali problemi tecnici. Scalabilità: La possibilità di adattarsi alle esigenze future è fondamentale. Le aziende devono assicurarsi che il provider offra la flessibilità di aumentare o ridurre le risorse in base alla crescita del business o ai cambiamenti nei picchi di domanda. Sicurezza: La sicurezza dei dati è una delle preoccupazioni principali. Le aziende devono garantire che il provider cloud segua normative di sicurezza adeguate, come la protezione contro accessi non autorizzati e il rispetto di leggi come il GDPR per la protezione dei dati personali. Costi: Il cloud offre il vantaggio di pagare solo per ciò che si utilizza, ma le aziende devono fare attenzione a non incorrere in costi imprevisti. È importante analizzare con attenzione il modello di pagamento e le tariffe per evitare sorprese. Interoperabilità: È essenziale che le diverse applicazioni e sistemi aziendali possano lavorare insieme nel cloud. L’azienda deve assicurarsi che il provider scelto permetta una buona integrazione tra le applicazioni aziendali esistenti e quelle ospitate nel cloud. Le Soluzioni Avanzate del Cloud Oltre ai modelli e alle tipologie di cloud, ci sono alcune soluzioni avanzate che il cloud computing ha reso possibile: Architettura orientata ai servizi: In questa architettura, i processi aziendali vengono suddivisi in singoli componenti (o servizi) progettati per offrire i risultati desiderati al fruitore del servizio. Per ottenere questi benefici, io servizi devono rispettare 3 principali fondamentali: Riusabilità: un servizio dovrebbe essere utilizzabile in molte applicazioni diverse; Interoperabilità: un servizio dovrebbe essere in grado di funzionare con qualsiasi altro servizio; Modularizzazione: un servizio dovrebbe essere semplice e modulare. Grid Computing: Il grid computing è una tecnologia che unisce la potenza di calcolo di molti computer per risolvere compiti complessi che richiedono grandi risorse, come la simulazione di modelli scientifici. Ogni computer della rete contribuisce a una parte del calcolo complessivo, permettendo di affrontare compiti che un singolo computer non sarebbe in grado di eseguire. Content Delivery Network (CDN): Le CDN sono reti di server distribuiti in tutto il mondo che memorizzano copie di contenuti web. Quando un utente accede a un sito, il contenuto viene fornito dal server più vicino, migliorando velocità e efficienza. Convergenza tra Informatica e Telecomunicazioni (IP): La convergenza IP sta cambiando il modo in cui i dati vengono trasmessi. Oggi, possiamo utilizzare Internet non solo per navigare, ma anche per fare chiamate telefoniche (VoIP), videoconferenze e inviare fax, riducendo significativamente i costi. Green Computing: Un Approccio Sostenibile alla Tecnologia Il green computing o informatica verde è un concetto che si concentra sull'utilizzo delle risorse informatiche in modo più efficiente ed ecologico, cercando di ridurre l'impatto ambientale legato all'uso della tecnologia. Poiché l'industria tecnologica ha un grande impatto sull'ambiente, soprattutto a causa del consumo energetico dei data center e dei dispositivi elettronici, il green computing cerca di risolvere questi problemi. Obiettivi del Green Computing: Efficienza Energetica: L’adozione di tecnologie più efficaci nel consumo di energia è uno degli obiettivi principali del green computing. La riduzione dei consumi energetici non solo aiuta a ridurre i costi operativi, ma contribuisce anche a minimizzare l’impatto ambientale. (Data Center: I data center, che ospitano i server e gestiscono i dati di numerose aziende, sono grandi consumatori di energia. I provider di cloud computing come Amazon Web Services (AWS) e Google hanno iniziato a costruire data center che utilizzano energie rinnovabili, riducendo significativamente l’impatto ambientale. Virtualizzazione: La virtualizzazione è una tecnologia che consente di sfruttare meglio le risorse hardware. In pratica, un singolo server fisico può essere "virtualizzato" in più server virtuali, ognuno in grado di gestire applicazioni e servizi. Questo riduce il numero di server fisici necessari, abbattendo il consumo energetico e i costi di manutenzione. Esempio: Immagina che un'azienda abbia 10 server fisici, ma grazie alla virtualizzazione possa ottenere lo stesso risultato utilizzando solo 3 server fisici. Questo riduce il consumo energetico e l’impatto ambientale. Smaltimento e Riciclo dell'Hardware Obsoleto: Un altro aspetto del green computing è il corretto smaltimento delle apparecchiature obsolete. Molti dispositivi elettronici, come computer, telefoni e server, contengono materiali che possono essere pericolosi se non smaltiti correttamente. Le aziende devono garantire che l'hardware obsoleto venga riciclato correttamente, separando i materiali in modo che possano essere riutilizzati, riducendo così la quantità di rifiuti elettronici.) Crowdsourcing: Collaborazione e Innovazione Condivisa Il crowdsourcing è un concetto che si riferisce all'idea di delegare compiti a una grande massa di persone, spesso attraverso Internet. Le aziende utilizzano il crowdsourcing per raccogliere idee, soluzioni, e compiti specifici che una volta sarebbero stati svolti da dipendenti o fornitori esterni. Il ruolo della tecnologia e del cloud nello sviluppo dell’economia della collaborazione Dall’analisi del percorso evolutivo delle architetture tecnologiche emerge con chiarezza un’evidenza: se gli effetti delle tre fasi denominate batch, real time e PC revolution si sono sostanzialmente realizzati in riaggiustamenti e modifiche dei rapporti fra front office e back office, oggi con le tecnologie di rete e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tali effetti estendono la loro influenza anche sui rapporti che le organizzazioni hanno con i loro clienti e, più in generale, con tutti gli stakeholder. Questo aspetto oggi rappresenta uno degli elementi chiave per la comprensione dell’evoluzione strategica nel mondo digitale, ed è sintetizzabile nel concetto di crowdsourcing, termine con cui si intende proprio la capacità di un’organizzazione di esternalizzare (outsourcing) alla massa degli utenti della Rete una o più attività che prima venivano svolte da dipendenti o fornitori. A tale marketplace può rivolgersi qualsiasi organizzazione abbia la necessità di svolgere i cosiddetti “compiti per l’intelligenza umana” (HIT, Human Intelligence Task), ovvero micro attività indipendenti che possono essere facilmente svolte dagli esseri umani, ma che risulterebbero troppo complicate per un computer. Un concetto strettamente correlato a quello di crowdsourcing è quello dell’innovazione aperta (open innovation). Il concetto di crowdsourcing insieme a quello di sharing economy o economia della condivisione hanno dato origine, negli ultimi anni, a un nuovo paradigma ancora più esteso di economia della collaborazione o crowd economy, ovvero l’utilizzo, grazie alle piattaforme digitali, della crowd come potenziale fornitore di un’ampia gamma di beni o servizi. In linea generale è possibile parlare di crowd economy ogni qualvolta una specifica domanda di un bene o servizio da parte di un’azienda o di un privato venga soddisfatta da un’offerta non proveniente da un’altra organizzazione o da un altro individuo, bensì da un insieme di individui non formalmente collegati tra di loro e spesso residenti in aree geografiche remote ma abilitati a collaborare da piattaforme digitali. I Trend Digitali che Modellano il Futuro Infine, la digitalizzazione sta influenzando ogni aspetto della nostra vita e del nostro lavoro, creando nuove opportunità e sfide per le aziende e la società. Social Media: Le aziende utilizzano i social media non solo per pubblicizzare i loro prodotti, ma anche per interagire direttamente con i clienti e raccogliere feedback. Internet of Things (IoT): Il collegamento di oggetti fisici a Internet sta creando un mondo sempre più connesso e intelligente. Le applicazioni dell'IoT sono vaste, dalle smart cities alla sanità digitale, dove i dispositivi possono monitorare e gestire la salute delle persone a distanza. Big Data e Intelligenza Artificiale: L’analisi dei Big Data permette alle aziende di ottenere insights preziosi dai comportamenti dei clienti. L'intelligenza artificiale migliora ulteriormente queste analisi, automatizzando decisioni e ottimizzando i processi aziendali. Tecnologia mobile: prima generazione delle reti mbili: (TACS) total access cellular system seconda generazione: (GMS) global system for mobile communication tra la secoonda e la terza generazione: HSCSD - High Speed Circuit Switched Data, GPRS - General Packet Radio Service, EDGE - Enhanced Data rates for Global Evolution terza generazione:UMTS E HSDPA quarta generazione: 4G QUINTA GENERAZIONE: 5G Le reti 5G offrono velocità più elevate e maggiore capacità rispetto alle precedenti generazioni di reti mobili, aprendo la strada a nuove applicazioni come la realtà aumentata e la telemedicina. Big Data: Cosa sono i Big Data? I Big Data sono un'enorme quantità di dati digitali che vengono generati ogni giorno da persone, dispositivi e sistemi. Non si tratta solo di tanti dati, ma anche di dati molto diversi tra loro e spesso difficili da analizzare con i metodi tradizionali. Da dove arrivano i Big Data? I Big Data provengono da tante fonti diverse, come ad esempio: Social network (post, commenti, video, immagini). E-mail e messaggi. Sensori (nei telefoni, nelle auto, nelle fabbriche). Acquisti online e prenotazioni. Video e immagini. Ci sono due tipi principali di dati: Dati strutturati: Sono ordinati e facili da organizzare, come una tabella di Excel (es. lista di clienti con nome, età e indirizzo). Dati non strutturati: Non hanno una forma ordinata, come foto, video, messaggi di chat o post sui social media. Le caratteristiche dei Big Data: le 4 V Per capire meglio i Big Data, si usano le 4 V: Volume: La quantità di dati è gigantesca. Varietà: I dati sono di formati diversi (testo, immagini, video, ecc.). Velocità: I dati vengono generati e devono essere analizzati molto rapidamente. Veridicità: È importante che i dati siano affidabili e corretti, perché decisioni importanti potrebbero dipendere da essi. Perché i Big Data sono importanti? I dati da soli non servono a nulla se non vengono analizzati e utilizzati per prendere decisioni. Con i Big Data, le aziende possono: Capire meglio i clienti (es. quali prodotti comprano di più e perché). Ottimizzare i processi interni (es. migliorare la gestione del magazzino o ridurre i tempi di consegna). Prevedere tendenze future (es. quali prodotti saranno richiesti il mese prossimo). Come si analizzano i Big Data? Le aziende usano strumenti e software avanzati chiamati Big Data Analytics. Questi sistemi: Raccolgono i dati da diverse fonti. Li analizzano per trovare modelli o informazioni utili. Trasformano i dati in informazioni utili che aiutano a prendere decisioni. Internet of Things (IoT): Internet delle Cose (IoT) Cos'è e come funziona L'Internet delle Cose (IoT) è un insieme di oggetti fisici connessi a Internet. Questi oggetti, come elettrodomestici, sensori o macchine, possono raccogliere e condividere dati su di sé o sull'ambiente intorno a loro. Il futuro dell'IoT potrebbe diventare l'Internet di ogni cosa (internet of everything) dove quasi tutto sarà connesso e supportato dall'intelligenza artificiale per rendere la nostra vita più comoda e produttiva. L'IoT e le energie rinnovabili L'IoT aiuta a gestire meglio l'energia rinnovabile, che può essere imprevedibile. Ad esempio: Tesla ha creato il Powerwall, una batteria che conserva l'energia in eccesso prodotta dai pannelli solari. Sensori IoT possono regolare la domanda e l'offerta di energia per evitare sprechi. Smart City Le città intelligenti usano dati raccolti da sensori per migliorare la qualità della vita e la sostenibilità. Ad esempio: Gestione dell'energia: Le reti elettriche intelligenti distribuiscono energia dove serve. Riciclo efficiente: Sistemi automatizzati riconoscono i rifiuti e li smistano correttamente. Grazie all'IoT, all'intelligenza artificiale e ai Big Data, queste città possono ridurre costi, risparmiare energia e diventare più ecologiche. tecnologie mobili Approcci alla gestione dei dispositivi mobili Le aziende usano diverse strategie per gestire i dispositivi mobili dei dipendenti: COBO (Corporate Owned, Business Only): L'azienda fornisce i dispositivi, usati solo per lavoro. COPE (Corporate Owned, Personally Enabled): L'azienda fornisce dispositivi che possono essere usati anche per scopi personali. BYOD (Bring Your Own Device): I dipendenti usano i propri dispositivi personali per lavorare. CYOD (Choose Your Own Device): I dipendenti scelgono tra una selezione di dispositivi approvati dall'azienda. Ogni approccio ha vantaggi e sfide, ad esempio per la sicurezza o i costi di supporto. AI Cosa sono Intelligenza Artificiale (AI) e Robotica? L’Intelligenza Artificiale è quella tecnologia che permette ai computer e alle macchine di simulare il pensiero umano. In pratica, consente a un sistema di risolvere problemi, imparare, parlare, e persino prendere decisioni come farebbe una persona. La robotica, invece, è il campo che si occupa di costruire robot: macchine capaci di svolgere compiti fisici o intellettuali in modo autonomo. Quando i robot usano l’AI, possono diventare ancora più "intelligenti" e compiere lavori complessi. Come funziona l’Intelligenza Artificiale? Un sistema di AI è formato da sensori, software e computer che lavorano insieme per "emulare" capacità umane. Ad esempio: Capire un linguaggio naturale (come il nostro modo di parlare). Riconoscere immagini (ad esempio, distinguere un gatto in una foto). Risolvere problemi. Imparare da esperienze passate. Tipi di sistemi di AI Sistemi esperti Questi sistemi imitano l’esperienza di un essere umano esperto. Funzionano con regole del tipo: "SE accade X, ALLORA fai Y". Esempio: Un sistema esperto può aiutare i medici a diagnosticare malattie analizzando sintomi. Reti neurali Simulano il funzionamento del cervello umano. Usano un sistema che "pesa" le informazioni per decidere se sono rilevanti o no. Vengono addestrate con grandi quantità di dati per riconoscere schemi. Esempio: Una rete neurale può distinguere tra un’email normale e una di spam. Agenti intelligenti Sono programmi che lavorano in background per svolgere compiti specifici. Esempi di agenti intelligenti: Agenti utente Agenti di acquisto agenti di monitoraggio e percezione Agenti di data minimo Web crawler: Cerca informazioni su internet (come fa Google). Chatbot: Simula una conversazione con un essere umano. Machine Learning (ML) È un ramo dell’AI che permette ai computer di imparare dai dati, senza bisogno di essere programmati per ogni situazione. Esempio: Netflix usa il Machine Learning per suggerirti film basandosi su ciò che hai già visto. Deep Learning È una versione avanzata del Machine Learning che usa reti neurali multilivello. Questi sistemi possono analizzare dati complessi e raggiungere una comprensione più profonda. Esempio: Sistemi di riconoscimento vocale come Siri o Alexa. AI Generativa Questo tipo di AI può creare contenuti originali, come testi, immagini, musica o video. Esempio: ChatGPT (che stai usando ora!) o software che creano immagini artistiche. Robot e AI I robot sono macchine che possono muoversi, manipolare oggetti e compiere azioni in modo autonomo. Se dotati di AI, possono: Riconoscere il loro ambiente. Adattarsi a situazioni nuove. Svolgere compiti complessi, come assemblare prodotti o assistere gli esseri umani. Cos’è la Rivoluzione Digitale e l’Industria 4.0? La rivoluzione digitale è il periodo di grandi cambiamenti che stiamo vivendo grazie all’uso crescente della tecnologia. Stiamo parlando di tutto ciò che va dai computer agli smartphone, fino alle tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’automazione. In ambito industriale, questa trasformazione ha dato vita al concetto di Industria 4.0, cioè un modo nuovo di produrre che punta a rendere le fabbriche più automatiche e connesse. Questo significa usare tecnologie come i robot, i sensori e i software per rendere i processi produttivi più efficienti e intelligenti. Il termine è nato in Germania nel 2011 e si ispira alla quarta rivoluzione industriale, dopo quelle del vapore, dell’elettricità e dell’informatica. Tecnologia e lavoro: rischi e opportunità La rivoluzione digitale offre tante possibilità, ma ci sono anche preoccupazioni sul futuro del lavoro: Il timore della perdita di lavoro: La tecnologia ha già sostituito molti lavori manuali ripetitivi (quelli svolti dai blue-collar worker, cioè i lavoratori nelle fabbriche). Oggi, però, sta iniziando a cambiare anche i lavori di ufficio e quelli più specializzati (quelli dei white-collar worker, come impiegati e professionisti). I lavori a rischio: Non solo i lavori ripetitivi, ma anche alcune mansioni più complesse, come quelle dei knowledge worker (chi lavora con informazioni e conoscenze), potrebbero essere automatizzate. Tuttavia, non è tutto negativo. Con i cambiamenti arrivano anche nuove opportunità: Nuovi lavori legati alla tecnologia: Le persone continueranno a essere fondamentali per creare, gestire e migliorare la tecnologia. Lavori creativi e relazionali: Le macchine non possono sostituire le capacità uniche degli esseri umani, come la creatività, l’intelligenza emotiva, la flessibilità, la negoziazione e la manualità. Professioni del futuro: Ci saranno lavori che oggi non possiamo nemmeno immaginare. Il futuro: collaborare con la tecnologia L’idea non è di "combattere contro le macchine", ma di collaborare con loro. Le tecnologie più avanzate non sostituiranno completamente gli esseri umani, ma li affiancheranno, aiutandoli a fare meglio il proprio lavoro. Per rendere tutto questo possibile, è importante: Fare scelte politiche ed economiche consapevoli, che favoriscano la creazione di nuovi posti di lavoro e la protezione dei lavoratori. Ripensare il ruolo dell’istruzione, preparando le persone a lavorare in un mondo sempre più tecnologico. Cos’è la DENSITÀ DIGITALE? La densità digitale è la quantità di dati che viene creata, condivisa e utilizzata per ogni attività che facciamo. È come se ogni nostra azione nel mondo digitale (come inviare un messaggio, fare un acquisto online o controllare il meteo) lasciasse una traccia di dati che si somma a tutte le altre. Oggi questa densità è in continuo aumento grazie a tre fattori principali: connessioni, dati e interazioni. 1. Connessioni Le connessioni non riguardano più solo persone e computer, ma anche oggetti fisici grazie alla tecnologia: Smartphone e mobilità: La diffusione dei dispositivi mobili ci permette di essere sempre connessi. Non aspettiamo più di essere davanti a un computer per fare qualcosa, ma agiamo sul momento usando il telefono (es. controllare una notifica, fare un pagamento o prenotare un servizio). Internet delle Cose (IoT): È una rete di oggetti "intelligenti" che comunicano tra loro. Esempi comuni sono le lampadine smart, i termostati connessi, o i macchinari industriali che si regolano da soli. Questi dispositivi scambiano dati in autonomia per rendere tutto più efficiente. L’uso delle tecnologie IoT nella produzione manifatturiera, noto come Industrial Internet of Things (IIoT), consente di unire tecnologie informatiche e processi produttivi, portando a significativi miglioramenti in efficienza, qualità dei prodotti. 2. Dati L'aumento delle connessioni ha portato alla creazione dei Big Data, cioè grandissime quantità di informazioni che: Sono generate velocemente e da molte fonti diverse. Sono difficili da gestire, ma preziosissime per chi sa analizzarle e usarle. Ad esempio, raccogliere dati dai sensori di una fabbrica permette di individuare problemi prima che si verifichino, migliorando la produzione. Grazie al cloud computing (archiviazione online), è diventato più economico e semplice raccogliere e conservare enormi quantità di dati. Questi dati ora sono ovunque e sono alla base di molte innovazioni. 3. Interazioni I dati e le connessioni stanno cambiando il modo in cui interagiamo e facciamo business: Nuovi modelli di business: Le aziende non si limitano più a vendere prodotti, ma offrono anche servizi. Ad esempio, invece di vendere una lavatrice, un’azienda potrebbe offrire un servizio di lavaggio su richiesta, basandosi su dati raccolti dalla lavatrice stessa. Personalizzazione: Analizzando i dati, le aziende possono creare offerte su misura per i clienti, anticipando i loro bisogni. Maggiore efficienza: I dati aiutano a coordinare meglio le risorse e a migliorare i processi (es. organizzare una flotta di consegna in base al traffico in tempo reale). Perché è importante? La densità digitale ci offre enormi opportunità: Può rendere i processi più rapidi e convenienti. Permette di creare esperienze più personalizzate per le persone. Aiuta a prevedere i cambiamenti e ad adattarsi in tempo. Ma ci sono anche sfide da affrontare, come la sicurezza dei dati e la gestione della privacy. Nonostante ciò, la densità digitale rappresenta il cuore del nostro futuro, dove tutto sarà più connesso, intelligente e orientato al miglioramento delle nostre vite. Capitolo 2 Business digitale Il business digitale sfrutta le tecnologie online per trasformare le aziende e aprire nuove opportunità. Grazie a Internet, le imprese possono raggiungere più clienti, migliorare i loro processi e creare relazioni durature. Opportunità per le aziende nel contesto online Internet ha cambiato le regole del gioco per le aziende: È più facile entrare nei mercati e competere. Si può raggiungere un pubblico globale senza investimenti enormi. Le aziende possono personalizzare le offerte per i clienti e creare nuovi modi per fare affari. Tra le numerose opportunità offerte alle aziende dal contesto online è possibile annoverare(accettare, accogliere) la diffusione globale di informazioni, l'integrazione dei sistemi informativi e dei dati la comunicazione interattiva, la collaborazione il supporto alle transizioni la personalizzazione di massa e la cosiddetta economia delle API Application Programming Interface ( è un insieme di regole e strumenti che consente a due applicazioni software di comunicare tra loro.) Diffusione globale delle informazioni Internet è come una vetrina mondiale: le aziende possono farsi conoscere ovunque, promuovendo prodotti e servizi a un pubblico globale. Ad esempio: Un piccolo negozio può vendere in tutto il mondo grazie a un sito e-commerce. Ma bisogna fare attenzione: non tutte le informazioni trovate online sono affidabili, e questo pone sfide etiche. Integrazione dei sistemi informativi e dei dati Grazie alla tecnologia, i dati delle aziende (come prezzi o disponibilità dei prodotti) possono essere aggiornati in tempo reale e mostrati su siti web o app. Inoltre, oggi i clienti possono comunicare con le aziende in molti modi diversi: Email, chat, social media, app o videochiamate. Le aziende che riescono a gestire questa complessità e offrire un’esperienza fluida ai clienti hanno un vantaggio competitivo. Comunicazione interattiva Le tecnologie digitali permettono alle aziende di comunicare meglio con i clienti, migliorando la fiducia e la fedeltà. Esempi di assistenza al cliente online: FAQ: Risposte alle domande più comuni. Forum: I clienti possono chiedere aiuto direttamente agli esperti dell’azienda. Chat online: Risposte in tempo reale tramite chat o call center. Questi strumenti rendono il supporto rapido e personalizzato, migliorando l’immagine dell’azienda. L’assistenza al cliente può essere effettuata attraverso diverse modalità: accesso a database forum di discussione telematici servizi interattivi Collaborazione interna ed esterna Internet non è utile solo per comunicare con i clienti, ma anche per lavorare meglio all’interno delle aziende. Ad esempio: Condividere documenti in tempo reale. Collaborare su progetti anche a distanza, grazie a strumenti come Google Workspace o Microsoft Teams. Supporto alle transazioni Fare acquisti o concludere affari online è molto più semplice ed economico. Internet e il Web, infatti, offrendo a privati e aziende la possibilità di effettuare transazioni online con un limitato coinvolgimento di operatori umani, hanno notevolmente ridotto i costi di transazione. Esempi: Comprare biglietti o pagare bollette senza dover parlare con un operatore. Questo riduce i costi sia per i clienti sia per le aziende. Personalizzazione di massa Oggi le aziende possono creare prodotti personalizzati su larga scala. i consumi di massa si basano sul concetto di PRODUZIONE DI MASSA L’evoluzione delle tecnologie web ha consentito alle aziende non solo di vendere prodotti standard ma, grazie alla possibilità di interagire direttamente con i clienti finali, di focalizzarsi sulle “code lunghe” adattando prodotti e servizi alle specifiche esigenze di ogni singolo cliente su larga scala, con un modello definito personalizzazione di massa (mass customization). Digital transformation La trasformazione digitale è il processo in cui le aziende usano le nuove tecnologie per innovare: Cambiano il modo di lavorare e comunicare. Sviluppano nuovi prodotti e servizi digitali. Ad esempio, un’azienda tradizionale può passare alla vendita online o usare l’intelligenza artificiale per analizzare i dati dei clienti. API Economy Le API (Application Programming Interfaces) sono come “ponti digitali” che permettono a diverse applicazioni di comunicare tra loro. Esempio semplice: Quando prenoti un hotel su un’app di viaggi, questa usa le API per connettersi ai sistemi degli hotel e mostrarti le stanze disponibili. Le API permettono alle aziende di creare servizi innovativi senza dover costruire tutto da zero. es di API: Google Maps Oggi, le API sono diventate onnipresenti e centrali nell’ecosistema digitale, contribuendo a definire quella che alcuni chiamano API Economy. Cos'è il commercio elettronico? Il commercio elettronico (o e-commerce) è la compravendita di prodotti o servizi usando internet. È un modo per completare tutte le fasi necessarie per un acquisto (come scegliere un prodotto, firmare un contratto e pagare) online, in modo semplice e innovativo. Grazie all'e-commerce, oggi si può acquistare praticamente qualsiasi cosa, sia beni fisici (come vestiti) che digitali (come software). Internet ha cambiato il modo in cui le aziende vendono e pubblicizzano i loro prodotti, creando un mercato globale pieno di nuove opportunità. Tipi di commercio elettronico B2C (Business to Consumer): Le aziende vendono direttamente ai consumatori finali. È il tipo più comune, come fare acquisti su Amazon. B2B (Business to Business): Le aziende vendono ad altre aziende, ad esempio fornitori che riforniscono negozi o fabbriche. C2C (Consumer to Consumer): Le persone vendono ad altre persone, ad esempio su piattaforme come eBay o Subito.it. C2B (Consumer to Business): I consumatori offrono prodotti o servizi alle aziende, ad esempio un fotografo freelance che vende foto a una compagnia. B2E (Business to Employee): Le aziende offrono servizi o prodotti specifici ai propri dipendenti (ad esempio, un portale interno con sconti). E-government: Le interazioni tra cittadini, aziende e pubblica amministrazione online (ad esempio, pagare tasse sul sito del comune). Strategie aziendali per l’e-commerce Le aziende possono scegliere diversi modi per vendere online e offline: Strategia tradizionale (Brick and Mortar): Si concentra solo sui negozi fisici, senza e-commerce. È il classico modello di business di negozi locali o catene senza un sito di vendita online. Strategia online pura (Click Only): Si basa solo su internet, senza negozi fisici. Esempi tipici sono Amazon o Zalando. -Vantaggi: Spesso i prodotti costano meno, perché non ci sono spese per mantenere negozi fisici. -Sfide: Devono gestire tutto, inclusa la spedizione e il supporto clienti. -Disintermediazione: Significa eliminare i passaggi intermedi, come grossisti o rivenditori, vendendo direttamente al cliente. Reintermediazione: Creazione di nuovi intermediari online (es. piattaforme come Airbnb o Shopify che facilitano le vendite). Strategia ibrida (Click and Mortar o Briks and Clicks): Combina negozi fisici e online. Un esempio è Decathlon, dove puoi acquistare sia online che in negozio. -Multicanale: I negozi fisici e online sono separati (ad esempio, puoi comprare online ma non fare resi in negozio). -Cross-canale: I canali sono collegati. Per esempio, ordini online e ritiri in negozio. -Omnicanale: Offre un’esperienza unificata. Non importa se acquisti online o in negozio, il cliente interagisce con un unico sistema che funziona senza interruzioni. Perché l’e-commerce è importante? Permette alle aziende di raggiungere più clienti in tutto il mondo. Rende più efficienti i processi di vendita e acquisto. Offre ai clienti comodità e personalizzazione, permettendo loro di scegliere prodotti su misura. Spinge le aziende a innovare continuamente per rimanere competitive. Cos'è un modello di business? Un modello di business è come un'azienda pianifica di guadagnare. È il "piano" che spiega come l'azienda crea e fornisce valore ai clienti e come genera ricavi. Nel mondo digitale, questo spesso include l'uso della tecnologia per innovare e migliorare il modo in cui si fanno affari. Come si guadagna nel digitale? Ci sono diversi modi per fare soldi online, alcuni dei più comuni sono: Vendita diretta: L'azienda vende un prodotto o servizio, come su un e-commerce. Commissioni: Come quando siti come Booking.com prendono una percentuale su ogni prenotazione. Abbonamenti: Aziende come Netflix ti fanno pagare ogni mese per accedere ai loro servizi. Pubblicità: Guadagnano mostrando annunci sui loro siti o app. Freemium: Offrono una versione base gratuita e fanno pagare per funzionalità extra. Ad esempio, un'app che è gratuita ma ha una versione premium con più funzioni. Piattaforme e condivisione Con Internet e i social media, molte aziende hanno creato piattaforme dove le persone possono condividere e collaborare. Ad esempio: Uber: Una piattaforma dove chi ha una macchina può offrire passaggi a chi ne ha bisogno. Airbnb: Le persone affittano le loro case ad altri tramite la piattaforma. Il successo di una piattaforma dipende dall’effetto rete e la piattaforma ha valore solo se gli utenti partecipano alla produzione e al consumo. Questa idea è chiamata "economia della condivisione" o sharing economy dove si condividono beni o servizi invece di possederli. Oggi si è evoluta nel concetto di più esteso di economia collaborativa, definita come “un sistema economico in cui risorse e servizi sono condivisi tra individui privati, gratuitamente o a pagamento, tipicamente per mezzo di Internet”. È conveniente, ma ha anche delle critiche, come il fatto che i lavoratori spesso non hanno le stesse protezioni di un impiego tradizionale. Servizi invece di prodotti L’Internet delle Cose, la diffusone dei dispositivi mobili, i Big data e i servizi cloud hanno reso possibile un altro tipo di modello di business centrato non sul vendere prodotti ma sul fornirli come servizi (si parla a volte di XaaS, X as a Service). Un modello di business centrato sul servizio, un produttore può offrire servizi on-demand (su richiesta) Acquisti di gruppo Un'altra idea resa possibile da Internet è il modello degli acquisti di gruppo, come Groupon. L'idea è che molte persone comprano insieme un prodotto o servizio, ottenendo uno sconto. È utile per svuotare magazzini o farsi pubblicità, ma può essere rischioso se l'azienda non è preparata a gestire l'afflusso di clienti. Il problema di Groupon riguarda il suo modello di business, che consiste nel proporre buoni sconto per prodotti o servizi offerti da attività locali e nazionali. Questo approccio può essere utile per alcune aziende che vogliono svuotare i magazzini o aumentare la propria visibilità, ma per altre si è rivelato problematico. Molte piccole imprese non riescono a gestire l’afflusso improvviso di clienti generato da una campagna su Groupon, rischiando di perdere soldi o di peggiorare la loro reputazione a causa di un calo nella qualità del servizio. Inoltre, spesso le aziende sopravvalutano i benefici a lungo termine delle campagne, concentrandosi solo sull’aumento dei clienti, che non sempre porta a profitti. Per sfruttare al meglio Groupon, le imprese dovrebbero considerarlo come uno strumento promozionale da gestire con attenzione, cercando di vendere prodotti o servizi aggiuntivi ai nuovi clienti e migliorare la propria immagine. Solo con una gestione strategica è possibile ottenere vantaggi concreti e aumentare i ricavi. E-commerce B2C Con Internet, molte aziende vendono direttamente ai consumatori finali attraverso negozi online. Questo è il commercio elettronico business to consumer (B2C), come Amazon o Zalando. È comodo per i clienti e permette alle aziende di raggiungere più persone. Sviluppo del Commercio Elettronico B2C Fasi di Sviluppo I siti web orientati al B2C si distinguono in base al livello di interazione consentita agli utenti: Siti vetrina: forniscono informazioni pubbliche sui prodotti e sull’azienda senza interazione diretta con l’utente. Siti transazionali: permettono transazioni online, come la visualizzazione e l'acquisto di prodotti in tempo reale. Le aziende spesso iniziano con un sito informativo che evolvono nel tempo aggiungendo funzionalità avanzate fino a diventare e-commerce completi. Le fasi principali: E-Information: forniscono brochure elettroniche e informazioni pubbliche. E-Integration: offrono dati personalizzati aggiornati interrogando database aziendali. E-Transaction: consentono acquisti e pagamenti online. E-Tailing: Vendere Beni Online E-tailing è la vendita di beni tramite il digitale, con l'obiettivo di rendere il processo di acquisto efficiente ed efficace. Vantaggi dell’E-Tailing Prodotto: varietà illimitata e semplicità di confronto tra prodotti e prezzi. Prezzo: riduzione dei costi grazie all'eliminazione di intermediari e nuovi modelli di pricing dinamici (es. reserve pricing). Distribuzione: accesso globale grazie all'ubiquità di Internet e alle strategie omnicanale. Coda lunga: vendita di prodotti di nicchia e personalizzazione di massa. Svantaggi dell’E-Tailing Fiducia: necessità di sviluppare una strategia omnicanale per migliorare l’esperienza. Esperienza sensoriale mancante: fenomeno del showrooming, con utenti che provano in negozio e acquistano online. Consegna e resi: tempi di attesa per la consegna e gestione dei resi. E-Banking e Mobile Banking I servizi finanziari online permettono ai consumatori di gestire conti e transazioni senza recarsi in banca. Le app di mobile banking rendono possibile eseguire operazioni in mobilità, come verificare saldi e trasferire fondi. Mobile Commerce (M-Commerce) M-Commerce e Geolocalizzazione Le transazioni elettroniche via dispositivi mobili sono supportate da servizi basati sulla posizione, come GPS e reti Wi-Fi. Informazioni Sempre Disponibili Dispositivi mobili rendono le informazioni accessibili ovunque, favorendo opportunità omnicanale e retail cross-canale. Peculiarità dell’Acquisto in Mobilità Versioni mobile-ready o app dedicate migliorano il processo d'acquisto. il responsive web design è una tecnica di progettazione che consente di realizzare siti in grado di adattare autonomamente il proprio layout al dispositivo con il quale sono visualizzati, favorendo una navigazione ottimale con ogni device utilizzato. Voice Commerce Gli assistenti vocali smart permettono di effettuare acquisti tramite comandi vocali, semplificando ulteriormente il processo d’acquisto. Social Commerce Le decisioni di acquisto sono influenzate dai social media. Il social commerce si basa sul passaparola digitale e consente acquisti direttamente sulle piattaforme social. Modelli come Groupon sfruttano l'effetto rete per aumentare il potere d'acquisto. Cooperative di acquisto bypassano i canali tradizionali, acquistando a prezzi vantaggiosi. Commercio Elettronico Consumer-to-Consumer (C2C) Aste Elettroniche Piattaforme come eBay permettono a venditori e acquirenti di interagire direttamente: Asta al rialzo: il bene va all’offerta più alta. Asta al ribasso: vince l’offerta unica più bassa. Annunci Online - sempre c2c Siti come Craigslist facilitano la vendita tra privati, spesso offline, e promuovono il freecycling (scambio gratuito di beni). Commercio Consumer-to-Business (C2B) I consumatori possono vendere beni e servizi alle aziende tramite piattaforme di crowdsourcing come Amazon Mechanical Turk. Chi svolge attività regolari può essere assimilato a un professionista, sfumando il confine tra C2B e B2B. Commercio Business-to-Business (B2B) L’e-commerce B2B migliora l’efficienza delle operazioni aziendali, facilitando transazioni e scambi di dati tra imprese. I modelli B2B includono: Mercati elettronici. Sistemi di approvvigionamento automatizzati. Supplier portal e customer portal I portali aziendali sono siti web utilizzati come interfacce per la rete extranet di un’azienda. Questi portali offrono funzionalità che permettono alle aziende autorizzate di accedere a molte informazioni e applicazioni riservate. Esistono due tipi principali: Supplier portal (portale fornitori): Aiuta l'azienda a gestire e automatizzare l'acquisto di materie prime e materiali dai fornitori. Customer portal (portale clienti): Facilita la gestione delle transazioni tra un fornitore e i suoi clienti aziendali. B2B marketplace I marketplace B2B (chiamati anche e-hub) sono piattaforme web che collegano compratori e venditori per fare affari. Possono essere: Generali: Riuniscono aziende di settori diversi. Verticali: Focalizzati su aziende dello stesso settore. I marketplace permettono risparmi grazie ai volumi degli scambi e offrono strumenti software per semplificare acquisti e vendite. Le transazioni possono essere a prezzo fisso o negoziate online. Gli acquisti nei marketplace sono divisi in: Materiali diretti: Utilizzati nella produzione (es. componenti). Materiali indiretti (MRO): Necessari per operazioni aziendali generali (es. cancelleria). Servizi: Come viaggi aziendali o consulenze. Pagamenti nel mondo digitale Garantire la sicurezza dei pagamenti online è fondamentale, soprattutto nel commercio elettronico B2C e C2C. Carte di credito e debito e sicurezza dei pagamenti Le carte di credito e debito sono ancora molto usate, ma ci sono rischi, come il furto di dati o frodi. Per ridurre questi rischi: Si utilizza il codice CVV per verificare la carta. I venditori possono controllare gli ordini con indicatori come email, indirizzi di spedizione e modelli di transazione. Le smart card (carte con microchip) offrono maggiore sicurezza e supportano funzioni come pagamenti contactless o PIN. Pagamenti digitali I pagamenti digitali stanno sostituendo il contante grazie a smartphone e tecnologie come NFC. Mobile proximity payment: Pagamenti effettuati avvicinando il dispositivo al lettore. Mobile remote payment: Pagamenti a distanza, ad esempio per biglietti via app o SMS. Mobile ticketing: consente di acquistare un biglietto via SMS o tramite app pagandolo con il credito telefonico dal proprio smartphone. Sistemi come PayPal permettono transazioni sicure senza condividere troppe informazioni personali. Fintech startup Le fintech sono aziende che usano tecnologie innovative per il settore finanziario. Esempi: Crowdfunding: Piattaforme come Kickstarter. Prestiti peer-to-peer: Piattaforme come Prosper. Questi servizi spesso richiedono aggiornamenti normativi perché non rientrano nelle regole finanziarie tradizionali. Criptovalute (bitcoin la più comune delle fintech startup) Le criptovalute, come Bitcoin, sono monete digitali che funzionano senza una banca centrale. Il Bitcoin è stato ideato intorno al 2008 da un anonimo sviluppatore informatico noto come Satoshi Nakamoto. Il trasferimento di Bitcoin avviene attraverso una rete di pagamento peer to peer completamente decentralizzata, in cui l’elaborazione del pagamento è effettuata da migliaia di computer sparsi in tutto il mondo, ognuno dei quali esegue il software open source di gestione dei Bitcoin. Offrono vantaggi come: Costi di transazione bassi. Transazioni anonime. Indipendenza geografica e temporale. Tuttavia, presentano problemi come l'uso per attività illecite, volatilità e bassa accettazione. Problemi legali nell’e-commerce Tassazione La tassazione delle vendite online è un tema complesso. I governi vogliono tassare queste vendite per compensare le perdite dei negozi fisici, ma esistono normative diverse tra paesi. Negli USA, ad esempio, alcune leggi permettono di trattare le vendite online come quelle per corrispondenza. In Europa si cercano soluzioni per uniformare la tassazione. Altre considerazioni legali Le aziende devono pubblicare termini chiari sui loro siti e rispettare copyright e marchi. Questo aiuta a evitare problemi legali relativi ai contenuti o ai diritti di proprietà intellettuale. Diritti Digitali Con l'aumento del commercio elettronico, anche l'industria dell'intrattenimento ha dovuto adattarsi a distribuire i contenuti su Internet. Tuttavia, i contenuti digitali sono facili da copiare e condividere, quindi sono stati creati i DRM (Digital Rights Management). Questi sistemi permettono agli autori di controllare i loro contenuti e limitare le copie o la condivisione illegale. Ad esempio, i DRM possono decidere su quanti dispositivi un contenuto può essere usato o quante volte può essere riprodotto. Inoltre, per prevenire condivisioni non autorizzate, i contenuti vengono a volte marchiati con una "filigrana digitale" (watermark) che identifica l'acquirente originale. Neutralità della Rete Internet è stata progettata come una rete aperta, dove tutti i dati sono trattati allo stesso modo. Questo consente a chiunque di accedere liberamente e sviluppare innovazioni. La neutralità della rete significa che i dati devono essere trasmessi senza priorità o interferenze, permettendo a tutti di comunicare liberamente. Senza questa neutralità, si teme che grandi aziende potrebbero limitare l’accesso a nuovi concorrenti. Mantenere questa apertura è fondamentale per garantire la libertà su Internet e promuovere innovazioni future. Interazioni Business to Employee Le interazioni "Business to Employee" (B2E) avvengono tra aziende e dipendenti, utilizzando strumenti come le intranet per migliorare la comunicazione e i processi interni. Intranet Una intranet è una rete privata aziendale accessibile solo ai dipendenti autorizzati. È protetta da firewall e consente di condividere informazioni in modo sicuro. Le intranet vengono usate per: Formazione: Permettono di offrire corsi online ai dipendenti, riducendo i costi e adattandosi ai loro impegni. Tuttavia, manca l’aspetto sociale dell’apprendimento tradizionale. Integrazione di applicazioni: Riducono la complessità dei diversi sistemi aziendali, integrando le informazioni in un unico luogo. Accesso alle informazioni in tempo reale: Rendono più facile gestire e consultare documenti aggiornati ovunque ci si trovi. Collaborazione: Facilitano il lavoro di gruppo, la comunicazione e la condivisione di documenti. Smart Working (Lavoro Agile) Lo smart working, o lavoro agile, ridefinisce il concetto di lavoro tradizionale offrendo maggiore flessibilità su orari e luoghi. In Italia, il lavoro agile è regolato dalla legge 22 maggio 2017, n. 81, che lo descrive come un approccio che combina autonomia, collaborazione e tecnologie per migliorare efficienza e produttività. I dipendenti possono lavorare in parte in azienda e in parte da remoto, rispettando comunque i limiti di orario previsti dalla legge. E-government L’e-government è l’uso di Internet da parte della pubblica amministrazione (PA) per fornire servizi e informazioni a cittadini, aziende e altri enti pubblici. Esistono tre tipi principali: Government to Citizen (G2C) Government to Business (G2B) Government to Government (G2G) Government to Citizen Il G2C riguarda le interazioni tra PA e cittadini. Offre servizi come: Pubblicazione di informazioni utili. Possibilità di eseguire transazioni online, come pagare bollette o inviare documenti. Government to Business Il G2B si riferisce alla comunicazione tra PA e imprese. Permette di: Diffondere informazioni su come gestire un'azienda o avviare un’attività. Eseguire operazioni online, come pagare tasse o compilare moduli. Gestire l’e-procurement, ovvero acquistare materiali online da fornitori. Government to Government Il G2G riguarda la collaborazione tra enti pubblici a diversi livelli (locale, regionale, nazionale o internazionale). L’obiettivo è migliorare l’efficienza e la trasparenza attraverso lo scambio di dati digitali e processi telematici. CAPITOLO 3 Ruolo e caratteristiche dei sistemi informativi aziendali Introduzione Negli anni ’60, con la diffusione dei computer, si iniziò a ripensare l’organizzazione delle aziende. Tra le teorie emerse c’è la piramide di Anthony, che descrive le aziende come strutturate in tre livelli: Livello strategico: dove il top management prende decisioni di lungo termine. Livello tattico: dove il middle management pianifica e controlla seguendo le linee guida strategiche. Livello operativo: dove impiegati e operai svolgono attività ripetitive e quotidiane (operations). Ogni livello ha bisogno di un sistema informativo specifico: Livello operativo: Transa tion Processing System (TPS), che supporta le attività ripetitive. Livello tattico: Management Information System (MIS) e Decision Support System (DSS), per analizzare e pianificare. Livello strategico: Executive Information System (EIS), per decisioni di alto livello. Sistemi informativi a livello operativo I TPS sono progettati per automatizzare attività ripetitive, come: Elaborazione di stipendi e ordini. Gestione di magazzino e spedizioni. Contabilità clienti e fornitori. Architettura di un TPS I TPS funzionano in tre fasi principali: Input: Inserimento dati manuale, semi-automatico o completamente automatico. Elaborazione: Registrazione, aggiornamento e integrazione dei dati. Può essere: Online: Elaborazione immediata (es. pagamenti in tempo reale). Batch: Elaborazione successiva in blocco (es. fatturazione mensile). Output: Risultati come report o notifiche. Sistemi informativi a livello tattico I MIS e DSS aiutano i manager intermedi a prendere decisioni più informate, basandosi sui dati generati dai TPS. Management Information System (MIS) I MIS organizzano i dati aziendali per produrre informazioni utili ai manager. Supportano attività come: Previsioni di vendita. Pianificazione della produzione e gestione finanziaria. Gestione delle scorte e politiche di prezzo. Decision Support System (DSS) I DSS, o sistemi di Business Intelligence, vanno oltre i MIS fornendo modelli e analisi avanzate per situazioni incerte. Permettono di confrontare scenari alternativi. Architettura di un MIS e DSS Input: Dati operativi, richieste di report e modelli analitici. Elaborazione: Combina i dati con modelli per creare analisi personalizzate. Output: Report testuali o grafici, sintetici e immediati. Sistemi informativi a livello strategico I EIS o ESS sono progettati per supportare i dirigenti di massimo livello con dati aggregati e sintetici. Funzioni principali Gli EIS aiutano a monitorare risorse interne ed esterne, supportano la pianificazione strategica e permettono ai dirigenti di identificare tendenze o anomalie. Possono fornire due tipi di dati: Dati hard: Numeri e analisi provenienti dai TPS e MIS. Dati soft: Informazioni qualitative come notizie di mercato o tendenze sociali. Architettura di un EIS Input: Dati interni (MIS, TPS) e esterni (mercati, concorrenza, notizie). Elaborazione: Selezione delle informazioni più rilevanti per evitare sovraccarico. Output: Report sintetici e intuitivi, spesso aggregati per un rapido utilizzo. L’organizzazione dei dati nei sistemi informativi Da sempre è stata evidente l'importanza di organizzare i dati in modo efficace attraverso sistemi dedicati. Anche nei primi anni '60, nonostante i computer avessero capacità di memoria limitate, si capì che una buona organizzazione dei dati era essenziale per il successo nell'ambito aziendale. I DATABASE I database sono collezioni organizzate di dati pensate per rendere più semplici le ricerche. Sono fondamentali per il funzionamento delle aziende e possono rappresentare un vantaggio competitivo. Modelli iniziali: I primi database erano semplici e usavano tabelle bidimensionali (modello piatto). Successivamente, si svilupparono i modelli gerarchici (a forma di albero) e reticolari (più complessi, simili a reti). Gerarchici: Ogni dato “figlio” aveva un solo “genitore”. Questo modello, veloce nelle ricerche, è usato ancora in applicazioni di nicchia. Reticolari: Ogni dato poteva avere più “genitori”, ma richiedeva molta potenza di calcolo, quindi fu abbandonato fino alla rinascita con l’intelligenza artificiale. Modello relazionale: Introdotto da Edward Codd (IBM) negli anni '80, utilizza la logica matematica per progettare dati in tabelle interconnesse. I database relazionali sono ottimi per navigare tra relazioni complesse, anche se leggermente più lenti rispetto ai gerarchici. Evoluzioni: Database a oggetti: Emersi con la programmazione a oggetti, permettono una gestione più flessibile. Schemaless: Sempre più diffusi, non hanno un formato rigido, rendendoli ideali per gestire informazioni complesse e non standardizzate, come quelle generate da Internet. I DATA WAREHOUSE I data warehouse raccolgono grandi quantità di dati da diverse fonti per supportare decisioni aziendali. Nascono negli anni '80 per colmare le limitazioni dei database tradizionali nel supporto alla business intelligence. Caratteristiche principali: Integrati: Dati provenienti da fonti diverse vengono unificati. Orientati al soggetto: Si concentrano sui temi aziendali, non sulle singole applicazioni. Variabili nel tempo: Contengono dati storici, utili per analisi e previsioni. Non volatili: I dati, una volta memorizzati, non cambiano frequentemente. Processo ETL: Extract (estrazione): I dati vengono prelevati dalle fonti. Transform (trasformazione): I dati vengono puliti e convertiti in un formato standard. Load (caricamento): I dati trasformati vengono immessi nelle tabelle del data warehouse. Aggiornamento: Verifica del corretto completamento del processo. Data mart: Versione più piccola e specifica di un data warehouse, pensata per gruppi specifici di utenti. DATA MART Un data mart è un data warehouse con ambito limitato, contiene informazioni selezionate dal data warehouse in modo da risultare personalizzato per le allocazioni di supporto decisionale di un particolare gruppo di utenti finali. I data mart generalmente contengono decine di gigabyte di dati, anziché le centinaia di gigabyte due data warehouse, perciò possono essere distribuiti su hardware di minore potenza. INTERROGAZIONI DEI DATABASE E DEL DATA WAREHOUSE OLTP (Online Transaction Processing): Operazioni sui database tradizionali, rapide e ripetitive, usate per attività quotidiane come inserimento o aggiornamento di dati. OLAP (Online Analytical Processing): Operazioni sui data warehouse, più complesse e meno frequenti, progettate per analizzare i dati in modo multidimensionale. Cubi OLAP: Strutture che permettono di vedere i dati da diverse prospettive, utili per analisi approfondite. DATA MINING Il data mining integra il sistema OLAP per scoprire modelli o relazioni nascoste nei dati. Scoprire associazioni: Trova correlazioni tra elementi (es. clienti che acquistano un prodotto tendono a comprarne un altro). Clustering e classificazione: Clustering: Raggruppa i dati in base a caratteristiche comuni (es. segmentare i clienti per comportamento). Classificazione: Divide i dati in gruppi predefiniti (es. categorizzare clienti in "frequenti" e "occasionali"). I Sistemi Informativi come Supporto ai Processi Aziendali Tradizionalmente, le aziende sono strutturate attorno a quattro aree funzionali: marketing e vendite, gestione della supply chain, contabilità e finanza, risorse umane. Questo modello potrebbe suggerire erroneamente un'idea di compartimenti stagni, quando le diverse aree sono strettamente interconnesse. In realtà, la maggior parte dei processi aziendali oltrepassa i confini delle funzioni e per questo è utile per i manager pensare in termini di processi aziendali e il punto di vista del cliente. Per gestire efficacemente questi processi, le diverse aree devono condividere i dati. Le aziende hanno spesso utilizzato sistemi informativi per supportare i loro processi. Tuttavia, questi sistemi sono stati spesso realizzati su piattaforme diverse, ognuna con configurazioni hardware e software indipendenti. L'uso di applicazioni su diverse piattaforme può causare inefficienze, poiché le informazioni devono essere reinserite da un sistema all'altro o consolidate utilizzando un terzo sistema. I sistemi informativi aziendali integrati sono soluzioni che permettono alle aziende di collegare le informazioni tra tutte le attività dell'organizzazione. Invece di archiviare i dati in posti separati, questi sistemi offrono un repository centrale che tutti possono utilizzare. Ciò consente ai dipendenti di condividere facilmente le informazioni, indipendentemente da dove si trovino o da chi le utilizza. I sistemi informativi possono essere utilizzati per aumentare il vantaggio competitivo, supportando o semplificando i processi aziendali. I sistemi informativi possono supportare sia processi interni che esterni all'organizzazione. I sistemi interni (livello intra-organizzativo) aiutano le funzioni, i processi aziendali e le decisioni all'interno di un'organizzazione. Queste attività possono essere viste come anelli di una catena, con le informazioni che fluiscono attraverso diversi processi. In ogni fase, viene aggiunto valore attraverso il lavoro svolto e generati nuovi dati utili, che poi scorrono attraverso l'organizzazione. D'altra parte, i sistemi informativi esterni (livello inter-organizzativo) coordinano i processi aziendali con clienti, fornitori, partner e altri al di fuori dei confini dell'organizzazione. Un sistema che facilita questo scambio oltre i limiti aziendali è conosciuto come un sistema inter-organizzativo. L'obiettivo di questi sistemi è semplificare il flusso di informazioni tra le aziende. L'integrazione di più processi può fornire un vantaggio competitivo, poiché le aziende riescono a soddisfare una vasta gamma di esigenze specifiche dei clienti e ad adattarsi rapidamente ai cambiamenti di mercato. Si può pensare ai processi e ai flussi informativi tra le organizzazioni nello stesso modo in cui si immaginano quelli all'interno di un'organizzazione. In ogni fase del processo, viene aggiunto valore e scambiati nuovi dati. I sistemi informativi aziendali possono avere diverse configurazioni e caratteristiche, influenzando le loro funzionalità uniche. Le Applicazioni per le Attività Primarie e di Supporto: Dato che diverse organizzazioni in settori specifici operano in modi diversi, una delle prime sfide per un'azienda è capire come utilizzare i sistemi informativi per supportare le proprie attività interne. Generalmente, le informazioni fluiscono attraverso un insieme di attività aziendali descritto come la "catena del valore", dove le informazioni scorrono tra aree funzionali per facilitare le attività interne dell'impresa. Le attività funzionali possono essere suddivise in attività core e di supporto. Attività Core: Le attività principali includono la logistica in entrata, le operazioni e la produzione, la logistica in uscita, il marketing e le vendite, e il servizio clienti. Queste attività possono variare a seconda delle specifiche esigenze del settore, ma i concetti di base rimangono validi per la maggior parte delle organizzazioni. Logistica in Entrata: Comprende le attività associate alla ricezione e allo stoccaggio di materie prime e semilavorati. Operazioni e Produzione (Trasformazione): Una volta stoccati i componenti, si passa all'area funzionale delle operazioni e della produzione, che include attività come l'elaborazione degli ordini o i processi di produzione per trasformare le materie prime in prodotti finiti. Logistica in Uscita: Rispecchia la logistica in entrata, ma riguarda la distribuzione di prodotti finiti. Marketing e Vendite: Facilita le attività di vendita dell'azienda, come la creazione di campagne di marketing, la comunicazione con clienti potenziali ed esistenti e la definizione dei prezzi. Servizio Clienti (Post-vendita): Mentre il marketing e le vendite si concentrano sulle attività pre- vendita, il servizio clienti si concentra su quelle post-vendita, aiutando i clienti con domande e necessità di assistenza. Attività di Supporto: Consentono di svolgere le attività principali e includono infrastruttura, gestione delle risorse umane, sviluppo tecnologico e approvvigionamento. Infrastruttura: Riguarda pianificazione, contabilità finanziaria, organizzazione, affari legali e tutte le attività legate all'infrastruttura. Gestione delle Risorse Umane: Include attività di assunzione, formazione, sviluppo del personale, gestione delle paghe e definizione di benefici. Sviluppo della Tecnologia: Comprende la progettazione e lo sviluppo di sistemi informativi che supportano le attività aziendali primarie per migliorare prodotti e/o servizi. Approvvigionamento: Riguarda l'acquisto di beni e servizi necessari per le attività primarie, compresa la ricezione e l'elaborazione delle richieste di beni e servizi. Applicazioni per i Flussi Inter-organizzativi: Il flusso di informazioni può essere gestito non solo all'interno dell'azienda, ma anche tra diverse organizzazioni. Una società può creare valore aggiunto collegando i propri sistemi informativi a quelli di fornitori, partner e clienti. Per ottenere ciò, le aziende connettono le loro catene del valore interne in un unico sistema del valore, dove le informazioni fluiscono dalle attività di un'azienda a quelle di un'altra. Questo sistema può essere visto come un fiume di informazioni, con flussi upstream e downstream. Flussi Upstream: Sono informazioni ricevute da un'altra organizzazione. Flussi Downstream: Sono informazioni create da un'azienda e inviate a un'altra organizzazione. La nascita dei sistemi informativi aziendali moderni I sistemi focalizzati sulle esigenze specifiche di singoli reparti non sono progettati per comunicare con altri sistemi dell’organizzazione e sono quindi definiti come applicazioni autonome o stand- alone. Insieme, le applicazioni autonome e i computer su cui sono eseguite sono spesso indicati come sistemi legacy: generalmente, vecchi sistemi che si stanno avvicinando o hanno già superato il termine del loro ciclo di vita utile all'interno dell’organizzazione. I sistemi legacy: Quando le aziende iniziano a utilizzare per la prima volta i sistemi informativi per supportare la propria attività, solitamente implementano questi sistemi in alcuni ambiti operativi anziché adottare una singola applicazione in grado di gestire tutti gli aspetti del business. Benché i sistemi dipartimentali consentano ai reparti di condurre le proprie attività quotidiane in modo efficiente, questi sistemi spesso non sono molto utili quando le persone in un'area dell'azienda necessitano di informazioni da un'altra area aziendale. Poiché questi vecchi sistemi non erano progettati per comunicare con altre applicazioni al di fuori dei confini del reparto, vengono classificati come sistemi legacy, operanti entro i limiti di una particolare esigenza aziendale. I sistemi legacy e le relative applicazioni autonome possono causare problemi quando sono richieste informazioni da più sistemi dipartimentali per supportare i processi aziendali e le decisioni. L’esigenza di integrare i sistemi informativi: Il fenomeno della frammentazione ha causato numerosi inconvenienti, come la ridondanza di dati e informazioni e l’elevato rischio di disallineamento della base informativa, causato dalla necessità di aggiornare contemporaneamente diverse anagrafi. Inoltre, l’aumento del numero dei sottosistemi pone limiti fisici alle possibilità di connessione e interfaccia, rendendo il sistema rigido e incapace di adattarsi all’evoluzione delle prassi operative e delle relazioni organizzative. Le aziende possono ottenere vantaggi integrando e convertendo i sistemi legacy, consolidando le informazioni memorizzate su piattaforme separate in un punto di accesso centralizzato. Il processo di conversione trasferisce informazioni memorizzate su sistemi legacy in una nuova piattaforma informatica integrata, generalmente sotto forma di applicazioni ERP (Enterprise Resource Planning). I sistemi che facilitano le comunicazioni tra organizzazioni diverse si concentrano sul flusso upstream o downstream. Le applicazioni di gestione delle relazioni con i clienti (CRM) si concentrano sui flussi informativi downstream, integrando le catene del valore di un’azienda e dei suoi distributori o clienti, mentre le applicazioni di supply chain management operano sui flussi informativi upstream, integrando le catene del valore di un’azienda e dei suoi fornitori. Implementazione di sistemi informativi e miglioramento dei processi aziendali: Uno dei principali ostacoli per le aziende che implementano sistemi informativi aziendali riguarda la modifica dei processi che saranno supportati dai sistemi stessi. Negli anni sono stati sviluppati vari approcci, tra cui la gestione dei processi aziendali (Business Process Management, BPM) e la reingegnerizzazione dei processi aziendali (Business Process Reengineering, BPR). La BPM è un approccio sistemico e strutturato adottato per ripensare e riprogettare i processi aziendali con l’obiettivo di ottenere miglioramenti significativi in una o più misure di performance, come la qualità, il tempo di ciclo o il costo. La BPR, proposta da Michael Hammer e James Champy, promuove un cambiamento radicale dei processi aziendali per ridurre i costi e aumentare la qualità, con i sistemi informativi come fattore chiave per il cambiamento. I sistemi informativi gestionali I sistemi per l'integrazione delle informazioni e dei processi: ERP: I sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) integrano le esigenze informative di diverse aree funzionali, superando i confini dei reparti. I vantaggi dei sistemi ERP sono legati alla possibilità di condividere informazioni in tutta l’organizzazione, con interfacce uniformi a prescindere dalle esigenze specifiche di ciascun reparto. Scelta di un sistema ERP: Nella scelta di un'applicazione ERP, il management deve considerare vari fattori, tra cui il controllo e i requisiti aziendali. I sistemi ERP sono generalmente pacchetti software standardizzati, ma le aziende possono scegliere quali moduli implementare a seconda delle loro esigenze specifiche. I moduli ERP possono essere suddivisi in core (centrali) ed estesi (per le relazioni esterne come il CRM e il supply chain management). Componenenti ERP: I moduli core supportano le principali attività interne come la gestione finanziaria, delle operazioni e delle risorse umane, mentre i moduli estesi supportano le attività verso l'esterno, come la gestione delle relazioni con i clienti (CRM) e la gestione della catena di approvvigionamento (SCM). I sistemi per la gestione delle relazioni con i clienti (CRM): Le aziende devono focalizzarsi sulla soddisfazione dei clienti e sviluppare relazioni durature per competere efficacemente. I sistemi CRM aiutano a gestire le interazioni con i clienti, raccogliendo e analizzando i dati per ottimizzare le campagne di marketing, migliorare il servizio clienti e fidelizzare i clienti. Sviluppo di una strategia CRM: Una strategia CRM efficace richiede modifiche nelle politiche aziendali, nel servizio clienti, nella formazione del personale e nelle attività di raccolta e analisi dei dati. Le aziende devono adottare una cultura orientata al cliente per ottimizzare la soddisfazione e la fedeltà. Architettura di un sistema CRM: Un sistema CRM completo include il CRM operativo (per l'automazione delle vendite e il servizio clienti), il CRM analitico (per analizzare il comportamento dei clienti e migliorare il marketing) e il CRM collaborativo (per facilitare la comunicazione interna e la condivisione delle informazioni tra i reparti). I sistemi per la gestione delle relazioni con i fornitori (SCM): Lo Supply Chain Management (SCM) è fondamentale per migliorare la collaborazione con i fornitori e ottimizzare i flussi informativi upstream. Un sistema SCM gestisce la pianificazione e l'esecuzione della catena di approvvigionamento, migliorando l'efficienza e riducendo i costi. Sviluppo di una strategia SCM: Un'efficace strategia SCM deve bilanciare efficienza e efficacia, ottimizzando i costi e migliorando il servizio ai clienti. Architettura di un sistema SCM: Un sistema SCM include moduli per la pianificazione della catena di approvvigionamento (SCP), che gestisce la domanda, la distribuzione, la produzione e l’approvvigionamento, e l'esecuzione della catena di approvvigionamento (SCE), che gestisce i flussi di prodotto e informazioni attraverso la catena. La funzione sistemi informativi Negli ultimi anni, i sistemi informativi e la funzione aziendale che li gestisce si sono evoluti, con l'inserimento di nuove figure professionali. Definizione e compiti della funzione sistemi informativi La funzione sistemi informativi (FSI) è l’unità aziendale che gestisce l’elaborazione e distribuzione delle informazioni per raggiungere gli obiettivi aziendali. Il suo scopo principale è applicare la tecnologia ai processi aziendali per migliorare l'efficienza tramite la progettazione, sviluppo e implementazione di sistemi informativi automatizzati. La FSI supporta lo sviluppo dei sistemi informativi, raccogliendo i requisiti dalle altre funzioni aziendali e a volte esternalizzando parte del lavoro a fornitori esterni. La FSI si occupa anche della manutenzione e gestione delle applicazioni, correggendo errori e apportando modifiche ai programmi quando necessario. L’ascesa dell’outsourcing L'outsourcing è l’affidamento di attività aziendali a fornitori esterni, che possono essere locali (onshore) o internazionali (offshore). Le motivazioni per scegliere l’outsourcing includono: ridurre o controllare i costi, liberare risorse interne, ottenere capacità produttive globali, aumentare i ricavi, ridurre il time-to-market, migliorare l'efficienza dei processi e concentrarsi sulle attività principali dell’azienda. Le persone Le persone sono un elemento chiave nei sistemi informativi, sia come utenti finali che come professionisti coinvolti nella progettazione e gestione dei sistemi. Un esempio di evoluzione in questo ambito è la figura del CIO (Chief Information Officer), che negli anni '80 era responsabile dell'integrazione delle tecnologie aziendali nella strategia complessiva. In passato, la gestione dei sistemi informativi era affidata ai manager di livello medio, mentre oggi è sotto la responsabilità di manager di alto livello. Progettazione e sviluppo dei sistemi informativi Quando un’organizzazione decide di creare un nuovo sistema informativo, può scegliere tra svilupparlo internamente o adottare soluzioni già esistenti. Software dedicato e software standard a confronto Software dedicato: Realizzato per soddisfare esigenze specifiche di un'azienda. Può essere sviluppato internamente o tramite outsourcing, ed è altamente personalizzabile per rispondere perfettamente alle necessità aziendali. Software standard: È meno costoso, più rapido da adottare, e usato per processi aziendali comuni che non richiedono grande personalizzazione. È generalmente acquistato da fornitori esterni. A volte, le aziende scelgono di combinare i vantaggi di entrambi, acquistando software standard e adattandolo alle proprie esigenze. Lo sviluppo strutturato dei sistemi informativi In passato, lo sviluppo dei sistemi era visto come un’arte svolta da pochi esperti. Con il tempo, si è riconosciuta la necessità di un approccio standardizzato. L’analista di sistemi ha il compito di scomporre problemi complessi in parti più gestibili, lavorando con gli utenti per assicurarsi che i sistemi soddisfino le necessità aziendali. Progettare e sviluppare un sistema informativo aziendale Esistono diversi approcci per lo sviluppo di un sistema informativo: Modello a cascata: Le fasi del processo di sviluppo sono sequenziali, con ogni fase che dipende da quella precedente. Include l'analisi dei requisiti, la progettazione, lo sviluppo, il collaudo, il rilascio e la manutenzione. Modello evolutivo (o prototipale): Permette di creare prototipi, cioè versioni incompleti del sistema, per dare un’idea del risultato finale, con la possibilità di migliorare progressivamente il sistema. Modello a spirale: Consiste in una serie di fasi ripetute, ogni volta migliorando il sistema, con analisi dei rischi, sviluppo, e verifica continua con gli utenti. Approccio agile: Si basa su cicli rapidi di sviluppo e feedback continuo, con un’alta collaborazione - tra il team di sviluppo e gli utenti. Questo approccio prevede disciplina, trasparenza, collaborazione totale e apertura al cambiamento, rendendo il processo più flessibile e reattivo. Le alternative alla realizzazione interna dei sistemi Quando un'organizzazione non può sviluppare i sistemi con il proprio personale, ci sono tre alternative principali: Acquisizione esterna di un sistema Sviluppo di sistemi in outsourcing Sviluppo da parte dell’utente finale Acquisizione esterna Acquistare un sistema già pronto da un fornitore esterno è una soluzione detta "acquisizione esterna". Prima di procedere, bisogna analizzare le proprie necessità e verificare quanto il sistema sia compatibile con esse, riducendo così i rischi. Il processo si articola in cinque fasi principali: Pianificazione e selezione dei sistemi: identificare i sistemi più adatti. Analisi dei sistemi: valutare caratteristiche e funzionalità dei sistemi proposti. Sviluppo di una richiesta di proposta di vendita (RFP): creare un documento che esponga requisiti, prestazioni attese, criteri di valutazione e limiti di budget. Valutazione della proposta: confrontare le offerte ricevute tramite criteri definiti e benchmarking (test standardizzati). Selezione del fornitore: scegliere il sistema migliore assegnando punteggi ai requisiti. Gestione delle licenze software L'acquisto di software proprietario richiede la sottoscrizione di un contratto di licenza. Esistono due principali tipi di licenze: Shrink-wrap e click-wrap: contratti che si attivano aprendo l'imballaggio del software (shrink-wrap) o accettando un accordo online prima dell'installazione (click-wrap). Licenza enterprise: pensata per organizzazioni di grandi dimensioni, include clausole su responsabilità e limiti di garanzia. Fornitori di servizi applicativi (ASP) Un'alternativa è affidarsi a fornitori di servizi applicativi (ASP), che offrono soluzioni SaaS (Software as a Service). Questi servizi riducono i costi e la complessità di gestione IT. Un esempio è Google Calendar, che permette di organizzare scadenze, condividere calendari e coordinare incontri. Outsourcing dello sviluppo L'outsourcing consiste nell'affidare a un'azienda esterna lo sviluppo o la gestione dei sistemi. I motivi principali per scegliere questa soluzione sono: Costo e qualità: grazie a economie di scala e gestione più efficiente, si ottengono sistemi di qualità a un costo minore. Semplificazione, ridimensionamento e reingegnerizzazione: le aziende si concentrano sulle proprie competenze principali lasciando il resto a esperti esterni. Fattori finanziari: trasferire la gestione IT può liberare risorse finanziarie e alleggerire i bilanci. Cultura organizzativa: un partner esterno può affrontare problemi strategici senza i vincoli interni. Sviluppo da parte dell’utente finale In molte aziende, gli utenti finali hanno competenze sufficienti per sviluppare applicazioni proprie. Questo metodo, detto "sviluppo da parte dell’utente finale", riduce il carico di lavoro del reparto IT e accelera i processi. La gestione dei sistemi informativi aziendali A partire dagli anni ‘70, si è capito che lo sviluppo dei sistemi informativi richiedeva una gestione strutturata. È nata così ITIL (IT Infrastructure Library), una raccolta di linee guida e buone pratiche per organizzare i sistemi aziendali. ICT Governance La governance ICT si basa sull’allineamento tra tecnologia e business, che si divide in due ambiti: Allineamento strategico: le tecnologie supportano le strategie aziendali come veri e propri "stratega tecnologici". Allineamento operativo: tradurre le strategie in azioni concrete e servizi efficaci. Le aree principali di ITIL 1. Service Strategy Definire una strategia ICT per trasformare le tecnologie in asset strategici. I processi principali sono: Demand management: gestire la domanda di servizi e le esigenze dei clienti. Service portfolio management: decidere quali servizi offrire e come gestirli. IT financial management: controllo di costi e budget per i servizi ICT. 2. Service Design Progettare servizi e processi misurabili. I processi principali sono: Service catalogue management: elencare i servizi disponibili. Service level management: definire e rispettare i livelli di servizio concordati. Capacity management: garantire che il sistema soddisfi la domanda prevista. Availability management: assicurare che il sistema sia sempre disponibile. Service continuity management: preparare piani di emergenza per la continuità dei servizi. Information security management: proteggere dati e sistemi da minacce. Supplier management: gestire le relazioni con i fornitori esterni. 3. Service Transition Gestire il passaggio di nuovi o modificati servizi all’operatività. I processi principali sono: Transition planning and support: pianificare la transizione. Change management: gestire i cambiamenti, incluso l'impatto umano. Service asset and configuration management: tenere traccia di infrastrutture e caratteristiche tecniche. Release and deployment management: pianificare il rilascio dei nuovi servizi. Service validation and testing: testare i nuovi servizi prima di renderli operativi. Change evaluation: valutare i cambiamenti prima di implementarli. Knowledge management: raccogliere e condividere informazioni utili per la gestione. 4. Service Operation Coordinare le attività quotidiane per mantenere i livelli di servizio. I processi principali sono: Event management: monitorare costantemente i servizi. Incident management: risolvere rapidamente i problemi per ripristinare i servizi. Request fulfilment: soddisfare le richieste di assistenza degli utenti. Problem management: individuare e risolvere le cause dei problemi. Operation management: supervisionare e controllare i servizi durante l’operatività. 5. Continual Service Improvement Assicurare il miglioramento continuo dei servizi. I processi principali sono: Service review: valutare regolarmente i servizi per trovare opportunità di miglioramento. Process evaluation: verificare l’efficacia dei processi di erogazione. Definition of CSI initiatives: pianificare iniziative specifiche per migliorare i servizi. Monitoring of CSI initiatives: controllare l’andamento delle iniziative e apportare correzioni se necessario. CAPITOLO 4 ICT PER IL MARKETING E LA COMUNICAZIONE Le tecnologie per la pubblicazione dei contenuti online Negli ultimi anni, il Web è passato dall'essere un semplice archivio di informazioni a uno strumento per creare e condividere contenuti. Questo cambiamento è stato descritto inizialmente con il termine Web 2.0, che ha rivoluzionato profondamente il modo di comunicare e fare marketing, oltre ad influenzare la nostra quotidianità. Dal 2005, Web 2.0 indica sia le tecnologie che permettono funzioni interattive sui siti, sia i nuovi modi di comunicazione digitale. Oggi gli utenti non si limitano a leggere passivamente, ma creano contenuti, lasciano recensioni e partecipano attivamente, aggiungendo valore ai siti tramite wiki e tag. Dai Content Management System ai wiki Un Content Management System (CMS) è un sistema che permette di creare, modificare e gestire contenuti digitali come testi, immagini, audio e video. In passato, solo i webmaster potevano aggiornare un sito aziendale, ma i CMS offrono interfacce facili che consentono a chiunque di farlo. Con i CMS, si possono assegnare diversi ruoli agli utenti: alcuni possono creare e modificare, altri solo visualizzare. Simili ai CMS sono i Learning Management System (LMS), utilizzati per la formazione aziendale, e i wiki, che sono piattaforme collaborative per creare e modificare pagine web. I wiki mantengono una cronologia di tutte le versioni, consentendo di ripristinare contenuti precedenti. L'esempio più famoso è Wikipedia, un'enciclopedia gratuita e collaborativa, che però è criticata per il rischio di fake news, poiché chiunque può modificarla. I wiki non si limitano a Wikipedia: vengono usati anche per collaborazioni aziendali e progetti software. Metadati e tagging I metadati sono informazioni che descrivono altri dati, aiutando a capirne il contesto. Gli utenti possono aggiungere valore ai siti web tramite il tagging, ovvero descrivendo contenuti con parole chiave che ne facilitano la ricerca. Il tagging è legato al social bookmarking, che consente agli utenti di condividere e organizzare siti preferiti. Questa pratica è utile sia per i singoli che per le aziende, che possono sfruttarla per gestire conoscenze collettive. Il geo-t