Medicina Fisica e Riabilitativa PDF 2022

Summary

This past paper from Xhogijo 2022 covers rehabilitation medicine, including definitions, theory, and clinical aspects. It discusses various medical specialties, rehabilitation approaches, and the impact of disability on individuals and society.

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1 of 17 Xhoana Gjokaj MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA XhoGjo 2022 C’è una frattura, devo aggiustarla! 2 of 17 Xhoana Gjokaj Medicina Fisica e Riabilitativa MFR: disciplina medico-specialistica con compiti didattici, di ricerca e assistenziali per la prevenzione, valutazione e trattamento delle disabilità conseguenti a malattie di origine congenita o acquisita. Il siatra si occupa di persone con disabilità. Quindi la medicina riabilitativa non si occupa della malattia ma del malato, nella sua unicità e speci cità. L’obbiettivo è di rendere autonome le persone, almeno in qualche campo della vita. La MFR consiste nel processo di soluzione dei problemi e di educazione nel corso del quale si porta una persona disabile al raggiungimento del miglior livello di vita sul piano sico, funzionale e emozionale, con il minore restrizione possibile delle sue scelte operative, pur nell’ambito della limitazione della sua menomazione e della quantità/qualità di risorse disponibili. De nizione di MFR secondo: WHO: l’uso di mezzi in grado di ridurre l’impatto della disabilità e delle condizioni di svantaggio, e di permettere all’individuo con disabilità di raggiungere una integrazione sociale ottimale. L’unione europea dei medici specialisti: MFR è una specialità medica indipendente che promuove la funzione cognitiva e sica, della attività, della partecipazione e della modi ca dei fattori personali e ambientali. La riabilitazione nasce e cresce nel contesto culturale. MFR segue la loso a neo-umanistica: 1. Teoria anti-oggettivistica: la centralità è la persona (importante chi è e non cosa c’ha) che la rende titolare di diritti inalienabili. 2. Teoria anti-riduzionistica; il ri uto di ridurre la persona ad una somma di soma e psiche, o di organi ed apparati. Si lavora tramite la terapia sica (esercizi—sfruttare il movimento a ne terapeutico) e l’utilizzo di energie esterne/agenti sici (calore, freddo, elettrica, elettromagnetica, meccanica). La disabilità crea degli svantaggi sociali—incapacità della persona di svolgere attività che prima dell’evento morboso poteva svolgere. Lo svantaggio sociale è impatto anche dall’ambiente architettonico, psicologico ed economico. È dovere della società di garantire a tutte le persone ogni strumento idoneo al mantenimento della propria autonomia per la partecipazione ai compiti sociali. Obiettivi: migliorare la qualità di vita della persona—rendendo possibile la partecipazione sociale. Come raggiungerla? - Trattando la patologia sottostante - Prevenendo e trattando le complicanze - Riducendo il danno o disabilità - Migliorando la funzione e il livello di attività L’atto medico comprende tutte le attività professionali di carattere scienti co, di insegnamento, di formazione, educative, organizzative, cliniche e di tecnologia medica, svolte per promuovere la salute, prevenire le malattie, e ettuare diagnosi e prescrivere cure terapeutiche o riabilitative ai pz/ individui/gruppi o comunità, nel quadro delle norme etiche o deontologiche. Deve sempre essere eseguito da un medico o sotto la sua diretta supervisione e/o prescrizione. La supervisione può essere senza contatto o con contatto. Quindi il medico che sta per guardare può toccare il pz o meno—la lascia agire solo dirigendolo. Prescrizione—prescrivere la terapia e il pz stesso o un altro medico istruito segue la prescrizione NOTA: il diventare sempre più autonoma del infermiera, farmacista, siatra… farà perdere l’unità della cura. 3 cliniche: - Medica: branca della medicina che cura la malattia con farmaci e regole di igiene, non necessitante di enucleazione del male tramite incisione della cute—chirurgia. MEDICO. - Chirurgica: branca della medicina che cura la malattia con l’enucleazione del male tramite incisione della cute. CHIRURGO. - Fisiatrica: branca della medicina che cura il malato a etto da disabilità causato da patologie di varia natura e grado. Fare la riabilitazione. FISIATRA. Modello di disabilità: - Anni 50’: danno = disabilità. E la gravità del danno correlava con la gravità della disabilità. - Anni 70’: Saad Nagi propose il modello di disabilità come prodotto dell’interazione tra individuo e ambiente basato su 4 concetti: - Patologia: una interferenza nei normali processi dell’organismo fi fi fi fi fi ff fi fi ff fi fi fi fi fi fi fi 3 of 17 Xhoana Gjokaj - Menomazione: una perdita o anormalità a livello di tessuto, organo o sistema corporeo - Limitazione funzionale: limitazioni nel funzionamento o performance individuale. Ed infatti è la funzione ciò che ci interessa, perché l’organo che non funziona non serve. - Disabilità: limitazione nell’esecuzione di ruoli socialmente de niti. - IOM anni 90: funzione dell’interazione della persona con l’ambiente. Descrive i fattori di rischio dell’ambiente sico e sociale come variabili del processo disabilitante. Fattori biologici—ambientali ( sici/sociali/economici)—stile di vita/comportamento. Questi tre fattori sono presenti e risultano alterati nei passaggi tra persona sana—patologia— menomazione—limitazione funzionale. In base a tutti questi cambia la qualità di vita. Il processo abilitante-disabilitante è rappresentato come parte attiva dell’individuo. Nel nuovo modello IOM: si paragona tutto il processo ad una persona su un trampolino: dove il trampolino è l’ambiente. Si vede che allo stesso peso di disabilità, la qdv della persona dipende molto dalle condizioni ambientali. Disabilità signi ca quindi uno svantaggio sociale: es ha avuto una lesione midollare ed è diventato paraplegico quindi non può più giocare a calcio come gli altri. L’interpretazione dipende da tante cose: persona e le sue abitudini di vita/fede/sesso/età, famiglia, ambiente… Individuo sano—processo disabilitante —paziente. Il pz necessita riabilitazione - Ambientale: modi che sull’ambiente (es: mettere le rampe, preoccupazione sociale per il disabile, sedia a rotelle, creare delle facilità nell’architettura…) - Funzionale: ripresa funzionale del pz stesso (es: cura della malattia, chirurgia—protesi…) NOTA: recupero funzionale e non anatomico—es protesi d’anca- il pz perde l’articolazione ma può camminare. PRI: progetto riabilitativo individuale: il percorso possibile per raggiungere un ottimale stato di benessere, di partecipazione e di salute. In esso si coniugano le competenze e i compiti dei vari operatori del team, delle diverse strutture e degli ambienti di trattamento. De nisce, riassume e veri ca tutti i contenuti di questo cammino concreto verso il recupero dell’autonomia possibile. - Indica il medico specialista responsabile del PRI - Tiene conto dei bisogni, preferenze del pz, delle sue menomazioni, disabilità e delle abilità residue o recuperabili, oltre che di fattori ambientali, contestuali e personali - De nisce gli esiti desiderati, le aspettative e le priorità del pz, dei familiari e dell’equipe curante - Deve dimostrare la consapevolezza e comprensione dell’insieme delle problematiche del pz - De nisce le linee generali, gli obiettivi, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessari al raggiungimento degli esiti desiderati. - Costituisce il riferimento per ogni intervento scelto dall’Equipe riabilitativo. I progetti riabilitativi individuali sono composti da Programmi Rieducativi - De nisce le aree di intervento speci che, gli obiettivi a breve termine, i tempi e le modalità di recupero (es: pz a letto—rimobilizzazione—rinforzo di muscolatura—autonomia), gli operatori coinvolti, la veri ca degli interventi - De nisce la modalità della presa in carico da parte di una paci ca struttura dell’area riabilitativa - De nisce gli interventi speci ci durante il periodo di presa in carico - De nisce modalità e tempi di erogazione di ogni singolo prestazione - Individua i singoli operatori coinvolti e ne de nisce il relativo impegno - Viene veri cato ed aggiornato periodicamente durante il periodo di presa in carico I programmi rieducativi sono: motorio, sioterapico strumentale, logopedico, farmacologico, ortesico, occupazionale (si cerca di rendere l’esito della patologia più funzionale possibile). NOTA: il PROGETTO è riabilitativo mentre il PROGRAMMA è rieducativo. Linee guida dell’intervento riabilitativo - Fase della prevenzione del danno secondario e delle conseguenti menomazioni. La prevenzione può essere primaria, secondaria o terziaria. La prima e la terza si eseguono sulla persona, la seconda è una prevenzione sul paziente. - Fase della riabilitazione intensiva: caratterizzata da interventi intensivi e collocata nell’immediata post-acuzie della malattia. Es: 3 ore/die di rieducazione - Fase della riabilitazione estensiva od intermedia, che non richiede interventi intensivi. Es solo 1h/ die di riabilitazione. - Fase di mantenimento, per prevenire la progressione della disabilità. Comprende atti sanitari abitualmente integrati con attività di riabilitazione sociale. fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi 4 of 17 Xhoana Gjokaj Competenze del siatra: - Tecniche: conoscenza delle tecniche di misurazione, valutazione standardizzata… Capacità di diagnosticare, di valutare la potenzialità riabilitativa, di utilizzare ausili tecnologici. Conoscenze delle interazioni tra farmaci/comorbidità e riabilitazione. - Gestionali: il siatra deve essere in grado di gestire l’equipe—de nire e concordare il PRI, le persone partecipanti e le risorse utili. Deve capire il linguaggio medico e sioterapico… - Relazionali: essere capace a comunicare con il pz/familiari/team. Capace di de nire e illustrare la diagnosi e prognosi della persona. Comprensione delle necessità e desideri della persona… Gruppo di lavoro riabilitativo: siatra, sioterapista, tecnico ortopedico, logopedista, dietista, disfagista, terapista educazionale, psicologo… ——————————————————————————————————————————— Per stabilire un linguaggio comune nell’ambito della salute come benessere sico/mentale/sociale si è passato da classi cazione internazionale delle malattie ICD, in quella delle disabilità ICIDH e quella della funzionalità-disabilità-salute ICF. Le condizioni di salute vengono classi cate principalmente in base all’ICD che si basa su un modello eziologico: eziologia—alterazione anatomo-patologica—manifestazioni cliniche. I limiti di questa classi cazione sono che non cataloga la varietà delle esperienze e dei bisogni delle presone disabili—(2 persone con la stessa diagnosi di malattia possono avere diversi livelli di funzionamento) ICIDH: international classi cation of impairment (danno), disability (della persona) and handicap (la persona nell’ambiente). ICF: classi cazione delle componenti della salute e NON delle conseguenze delle malattie. Ri uta gli aspetti negativi, i termini negativi, le categorie speciali per le persone con disabilità. Invece parla di funzioni corporee, attività (cosa può ancora fare il pz) e partecipazione (e le sue restrizioni). Si basa su modelli bio-psico-sociali. ICF usa un sistema alfanumerico B body: funzioni corporee S struttura: strutture corporee D domain: attività e partecipazione E environment: fattori ambientali Ad ogni lettera si associano i numeri: Numero del capitolo la prima cifra, Secondo livello le due cifre successivo, 3-4º livello altre due cifre. + 3 quali catori. Esempio: S (struttura) 7 (capitolo—strutture correlate al movimento) 50 (2º livello—strutture dell’arto inf), 01 (3-4º livello—articolazione dell’anca) 2 (1º quali catore)—discreta menomazione 6 (2º quali catore)—posizione deviante in extrarotazione 2 (3º quali catore)—sinistra. Totale s75001.262: signi ca che ha l’anca sx in discreta menomazione deviata in extrarotazione. Core Set Per rendere la classi cazione ICF applicabile nella pratica clinica e far sì che tale descrizione sia facilmente utilizzabile sono stati sviluppati i core set. Sono liste di categoria ICF rilevanti per condizioni di salute e contesti di cura speci ci. - Brief ICF Core Set: per classi care tutti i pz a etti da una condizione - Comprehensive ICF Core Set: per guidare le valutazioni multidisciplinari dei pz Es: Ictus - Funzioni corporee: coscienza, orientamento tempo-spazio, funzioni mentali e linguaggio, forza muscolare - Strutture corporee: cerebrali, sistema CV, regione della spalla (la spalla tende a sublussarsi e diventare dolente), arti sup, arti inf - Attività: parlare, camminare, lavarsi, mangiare - Fattori ambientali: comunicare con la famiglia ristretta ——————————————————————————————————————————— fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi ff fi fi fi fi 5 of 17 Xhoana Gjokaj La misura nella MFR: È importante misurare le condizioni del pz prima e dopo la riabilitazione per poi valutare se c’è stato miglioramento e quanto. Serve quindi per confrontare lo stato attuale con quello dopo il trattamento. 3 modi: Test: prova rapida e semplice che valuta le abilità e competenze di una persona. Viene eseguita secondo una procedura standard che lo rende ripetibile e confrontabile. I test sono classi cati per settore medico, per sede anatomica, per obiettivo… Questionari: una serie di domande a cui il pz deve rispondere per riferire l’esperienza soggettiva (dolore, fatica…) o proprie valutazioni… Es: SF36 per la misura della qdv ——> Scale di valutazione:identi cano lo stato funzionale del pz al momento del ricovero, durante la riabilitazione, alla dimissione e nel follow-up a distanza. Consentono quindi di misurare il pro tto che ha il pz dal ricovero riabilitativo. I risultati aiutano la piani cazione del trattamento, la determinazione degli obiettivi e la strategia generale del ricovero e dimissione. Le scale di misurazione della disabilità valutano le attività di vita quotidiana (vestirsi, mangiare, fare il bagno, cura della persona…) e le attività strumentali quotidiani (adattarsi all’ambiente, fare la spesa, condurre la gestione della casa…). Basate sull’apprezzamento qualitativo dal siatra espresso in termini qualitativi (assente, lieve, moderato, grave) o punteggio numerico (basato su criteri predeterminati). Svantaggi: soggettive, approssimate e imprecise Vantaggi: rapide, economiche, non necessita strumenti… Barthel Index (se >40 quel pz non si può riabilitare); strumento di misura del grado di autonomia nelle attività di base della vita quotidiana. Ogni funzione è di erenziata in diversi livelli di abilità. L'indice analizza delle variabili che descrivono le attività di vita quotidiana e la mobilità. Un punteggio globale più elevato è associato a una maggiore probabilità di essere in grado di vivere a casa con un grado di indipendenza dopo la dimissione dall’ospedale Risente in parte del giudizio soggettivo dell’esaminatore FIM; functional indipendence measure; misura l’indipendenza della persona e non la disabilità. Es: se un paraplegico è in grado di fare tutte le cose che gli servono da solo ed è quindi autonomo allora è una persona indipendente. Scale di dolore unidimensionale (VAS—visual analogue scale, NRS—numerical rating scale). Sono facili. Ma analizzano un solo aspetto del dolore. Scale di dolore multidimensionali: procedimenti diagnostici multidisciplinari nalizzati alla valutazione globale del pz. Valutano la clinica, funzionalità, capacità cognitive, psico- a ettive, condizioni sociali/economiche/ambientali. (MPQ: McGill pain questionnaire, BPI: brief pain inventory) Caratteristiche di una scala di valutazione 1. A dabilità: deve essere libera da errori casuali o occasionali. Ri ette il grado di consistenza di una misura. Quindi la valutazione dello stesso soggetto deve risultare uguale indipendentemente dal valutatore. 2. Validità: correlazione tra il fenomeno da valutare e le grandezza impiegate per descriverlo. 3. Sensibilità: la sensibilità deve rimanere alta indipendentemente dalla uitazione dei sintomi. 4. Riproducibilità: pz nelle stesse condizioni devono ricevere la stessa valutazione. 5. Appropriatezza: ogni scala ha un ambito di applicazione ben de nito. fi ff ffi fl fi fi fl fi fi ff fi fi 6 of 17 Xhoana Gjokaj Semeiotica siatrica strumentale(per stabilire la diagnosi riabilitativa e terapia) A. Analisi dinamometrica: dinamometria muscolare per valutare la forza muscolare (Un muscolo essibile e forte ha minore probabilità di lesionarsi. Inoltre la funzione è nelle fasi iniziali legata alla forza rimasta nel muscolo). Isometrica o anisometrica concentrica (isoinerziale o isocinetica) o eccentrica (isoinerziale o isocinetica). La valutazione isoinerziale utilizza il sistema di Lab Bosco: un preciso sistema di misurazione dello spostamento dei carichi in qualsiasi macchina che utilizzi la resistenza gravitazionale. La valutazione isocinetica è facile, riproducibile, sicura, ma impedisce l’attivazione del ciclo stiramento-accorciamento. Fase di prestiramento: azione muscolare eccentrica seguita immediatamente da quella concentrica. Il ciclo stiramento-accorciamento permette il riutilizzo di energia in modo da conservarla e poter proseguire l’attività per più tempo—aumentata e cacia del movimento e più potenza. B. Eco muscolo-scheletrica. Conveniente, sicuro, non invasivo, ripetibile, fornisce immagini dinamiche. Però è operatore-dipendente e non penetra l’osso limitando cosi la valutazione globale dell’articolazione. Permette diagnosticare muscoli (stiramenti, rottura, ematoma, miositi, rabdomiolisi, ernie, neoplasie, sindrome compartimentale), tendini (tendinosi, tendiniti, tenosinoviti, rottura), legamenti (distorsioni, lesioni parziali/complete, fratture con avulsioni…), nervi (intrappolamento dei nervi periferici, lussazioni, masse, neurinomi), articolazioni (sinoviti, m. reumatiche, e usioni articolari). C. Elettrodiagnostica: - Elementare: electromiogra a, elettroneurogra a, potenziali evocati. - Globale: erogazione di corrente elettrica faradica, rettangolare e triangolo-esponenziale. Studia l’eccitabilità muscolare tramite la stimolazione dei punti motori del singolo muscolo. Es: se il muscolo è denervato allora non risponderà allo stimolo elettrico (muscolo ipo/aneccitabile) Fa la diagnosi di erenziale tra paresi e paralisi periferica (dipende spesso dall’entità del danno). Diagnosi radicolopatie cervicali e lombari. Necessaria per il trattamento elettrostimolante nelle denervazioni periferiche: (Un neurone di moto inizia dal cervello è arriva nel midollo. Quando questo motoneurone si lesiona si ha perdita della capacità di esercitare il movimento autonomo ma il muscolo rimane vivo—si contrae automaticamente (spasticità…). L’altro motoneurone parte dal midollo spinale e va nel muscolo. Se questo viene lesionato determina il taglio degli impulsi contrattili del muscolo che sono vitali per il muscolo il quale di conseguenza si trasforma in tessuto broso. Si sa che un nervo lesionato ricresce di circa 1-2mm/die e quindi per arrivare al muscolo e re-innervarlo necessita alcuni mesi—tempo durante il quale il muscolo è diventato broso e non risponde più alla stimolazione. Per evitare la perdita muscolare si fa un’elettrostimolazione 1-2x/die per 1-2mesi). D. Posturogra a/Stabilometria: valutazione qualitativa e quantitativa dei vari aspetti di postura (per capire se una persona sta in equilibrio o meno, come sta in eq e come risponde alla sioterapia): Postura: posizione assunta dal corpo nello spazio ed il relativo rapporto tra le parti corporee. Equilibrio: condizione ottimale di assunzione di modi che posturali necessarie rispetto alla situazione ambientale. Esprime la necessità di mantenere il centro di gravità entro il perimetro di sostegno, delimitato al suolo dalla base d’appoggio del corpo. La stazione eretta è minacciata dalla forza di gravità e dai movimenti volontari ed involontari del capo e corpo. Perciò risale la necessità di movimenti compensatori elaborati automaticamente tramite archi ri essi (vestibolo-spinale e ri essi tonici che partono dal collo) sotto il controllo tronco-cerebellare. L’instabilità posturale si valuta mediante: - Prove classiche: Romberg, prova degli indici, Babinsky-Weil, Fukuda - Stabilometria computerizzata/posturogra a: registrazione di modi cazioni posturali date dall’attività contrattile ri essa della muscolatura antigravitaria, Metodica che quanti ca i risultati rendendoli confrontabili tra loro. Statica: il pz assume la posizione di Romberg a piedi nudi con braccia tese lungo il corpo, talloni allineati, piedi divaricati di 30º (appoggio triangolare). Il poligono di sostegno risulta 6cm equidistante dal centro elettrico della pedana. Baricentro podalico = incrocio delle mediane localizzato tra la base del 2º metatarso ed il secondo cuneiforme. Cosi si registra per 30sec la variazione del carico di appoggio mediante i sensori di forza peso posti sotto il piano d’appoggio. Vari test: test di base con soggetto ad occhi aperti, test complementari ad occhi chiusi ± testa retro essa, test dopo manovre di scuotimento della testa/calorica/galvanica/vibratoria. Ha come nalità la diagnosi dei disturbi di equilibrio (vestibolopatie periferiche/centrali, fl fi fl fi ff fi ff fi ffi fl fi fi fl fi fi fi fi fl fi fi 7 of 17 Xhoana Gjokaj disturbi cerebellari, disturbi visivi), monitoraggio di terapie riabilitative e farmacologiche. Si usa anche per la valutazione medico-legale (es: in disturbi riferibili a colpi di frusta cervicali…) Dinamica: registra le risposte posturali conseguenti alla variazione della base di appoggio e/ o all’erogazione di stimoli destabilizzanti. Si usano pedane predisposte al movimento (stabilometriche: il pz percepisce il movimento ma in realtà non si muove)—piattaforma a 3 punti di pressione collegata ad un computer che identi ca i disturbi dell’eq. Premette la separazione dei vari input (visivi, propriocettivi, vestibolari). Utile nell’individuare soggetti a rischio di caduta. NON permette diagnosi topogra ca. Valuta le strategie di controllo posturale atte a correggere gli scostamenti dall’eq, i tempi di risposta alle perturbazioni improvvise, i meccanismi di controllo anticipatori nel caso di variazioni volontarie della statura. E. L’analisi del movimento è una disciplina rivolta alla spiegazione di fenomeni siologici e patologici connessi al movimento mediante la misura di variabili biomeccaniche e di segnali biologici correlati. È lo strumento di elezione per valutare la funzione motoria. Costoso. Comprende aspetti: - Tecnologici: strumenti per rilevare grandezze correlate al mov - Metodologici: modelli. Algoritmi per estrarre info dai dati misurati - Scienti ci: conoscenza de fenomeni sici e siologici Il modo per raccogliere dati biomeccanici relativi al movimento è l’uso di strumentazione installata in un laboratorio di analisi del movimento. La strumentazione: 1. Un sistema stereofotogrammetrico: composto da telecamere, marcatori catarifrangenti, sistema di elaborazione dei segnali 2. Piattaforme dinamometriche: per l’analisi del cammino 3. Un sistema telemetrico per rilevare segnali elettromiogra ci EMG di super cie Altri sistemi di misura dei laboratori: - Sistemi portatili per l’analisi del consumo di O2 - Sistemi per l’analisi della distribuzione delle pressioni sulla pianta - Dispositivi portatili in grado di acquisire accelerazioni, velocità angolari, orientazione di segmenti anatomici. (IMU-unità di misura di inerzia) Utilità clinica di questi sistemi: - Caratterizzare l’alterazione funzionale - Quanti care i fenomeni: valutazione e classi cazione della gravità di disfunzione + monitoraggio e confronto nel tempo. - Comprendere i meccanismi siopatologici - Piani care il trattamento: valutare gli e etti della terapia sul soggetto e l’e cacia. F. Analisi baropodometrica: misura l’impronta che il piede lascia per terra. Basato su un sistema baropodometrico che consiste di una piattaforma di forza con castori sensibili alla pressione collegata ad un computer. Registra la distribuzione dei carichi nei vari punti della pianta. Veri ca gli spostamenti in ant-post-dx/sx delle linee di gravità relative ai vari centri di gravità. Identi ca le alterazioni morfo-funzionali del piede. Permette di progettare ortesi plantari (inserite all’int delle scarpe) in grado di correggere i disturbi. Valutazione statica: evidenza zone di ipercarico, instabilità o lassità legamentose in stazione eretta, super ci di appoggio, sede del centro di gravità in toto e dei singoli piedi, obliquità pelviche, rotazione dell’asse longitudinale Valutazione dinamica: il pz deambula sulla pedana. Rileva i dati cinematici del passo: appoggio mediale del calcagno, appoggio lungo V-III-II metatarso, appoggio sull’alluce. Analizza le forze di reax tra terreno e piedi, la cinematica deambulatoria, le traiettorie cinematiche, la postura e l’eq. Fasi del passo 1. Appoggio del tallone. Punto di max pressione post (punto M) 2. Movimento della risultante delle forze verso l’avampiede, scomparsa rapida del mesopiede 3. Sollevo del tallone, appoggio solo sui metatarsi e dita, il punto di massima pressione si trova dal III-IV metatarso 4. Take o : stacco delle dita con punto di max pressione a livello del primo dito. fi ff fi fi fi fi ffi fi fi fi ff fi fi fi fi fi fi fi 8 of 17 Xhoana Gjokaj Cartella clinica Fisiatrica Dati identi cativi del pz Schede e scale di valutazione speci che Documentazione disponibile all’ingresso Documentazione delle attività informatico- Valutazioni di ingresso educative svolte nei confronti del pz Scheda del progetto riabilitativo Indagini bioumorali, strumentali Programmi e obiettivi rieducativi Consulenze e comunicazioni con altri Schede di registrazione dei programmi operatori e strutture Piano di dimissione/reinserimento e Documentazioni delle valutazioni post- documentazione di dimissione dimissione e follow-up La cartella è centrata sul paziente e suo percorso di cura. Documenta tutte le tappe del processo di presa in carico e dei PRI da parte dei vari componenti del team riabilitativo. È uno strumento per la rilevazione di quanto viene fato con il pz e dal pz durante la presa in carico e lo svolgimento del PRI. Comprende tutta la documentazione delle attività informative, addestramento di supporto Valutazioni fatte all’ingresso 1. Storia clinica e sociale: anamnesi familiare/patologica, abitudini di vita, sviluppo siologico somatico/cognitivo/emotivo, educazione/lavoro, patologie pregresse, livello di autonomia precedente all’evento lesivo, la causa che ha portato alla presa in carico, interventi e ettuati tra insorgenza della malattia/danno e la presa in carico.. 2. Valutazione della situazione attuale: sintomi, conoscenze, aspettative, preferenze, valutazione delle strutture/funzioni corporee e loro alterazioni e limitazioni funzionali. 3. Documentazione del PRI 4. Documentazione dei programmi rieducativi: sintesi della situazione del pz, esiti attesi nel lungo termine, esito atteso al termine del ricovero, tempo previsto del ricovero, fasi e modalità di intervento, il possibile fabbisogno riabilitativo anche dopo il termine della presa in carico… ——————————————————————————————————————————— Interventi in ambito di salute della MFR La riabilitazione è un processo di soluzione dei problemi nel corso del quale si porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano sico, funzionale, sociale ed emozionale. L’obiettivo di ogni PRI è di realizzare un’adeguata presa in carico riabilitativa—individuare con il pz e i suoi famigliari l’obiettivo generale da raggiungere e le tappe necessarie per arrivare allo scopo. Ogni progetto riabilitativo consiste di vari programmi rieducativi (motorio, farmacologico, ortesico, logopedico, strumentale, occupazionale). Programma ortesico: basato sull’utilizzo di ortesi, protesi, ausili. Uso di presidi ortopedici che hanno un’azione dinamica, diretta o indiretta, che gli permette di determinare o facilitare il corretto accrescimento dei segmenti scheletrici o di antagonizzare il sovraccarico funzionale agendo su cartilagini di coniugazione e su nuclei di accrescimento osseo. 1. Ortesi: presidi che aiutano il mantenimento della postura corretta. Plantari, docce di posizione, tutori (di Thomas, a valva), corsetti (Milwaukee, lionese, antigravitario) - Corsetto Milwaukee: Costituito da una parte pelvica, provvisto d'appoggio sulle creste iliache raccordata con tre aste metalliche di lunghezza regolabile, una ant e due post, ad un collarino metallico. La sua funzione è di determinare una distrazione tra il capo e il bacino (allunga la colonna), diminuendo il valore angolare delle curve e riducendo la rotazione delle vertebre. (nella scoliosi) - Knee/Ankle/FootOrthosis, Hip Orthosis 2. Protesi: hanno la funzione di sostituire de nitivamente uno o più segmenti degli arti vicariandone nel modo migliore la funzione e l’aspetto sionomico. Costituite da. Invasatura: segmento cavo per contenere il moncone Parte distale: può comprendere elementi articolati Bretellaggi/cinture 3. Ausili: garantisce lo svolgimento in piena autonomia delle attività di vita quotidiana. 1. Per la cura personale, vestiario, calzature 2. Per l'adattamento della casa e degli edi ci 3. Per comunicazione, informazione, segnalazione 4. Per manipolare o controllare oggetti o dispositivi 5. Per il gioco o ricreazione 6. Per trasporto e locomozione. Es gli esoscheletri con batterie tipo Rewalk, HAL (corpo intero), Rex, Ekso/Phoenix che permettono al pz di camminare, alzarsi, sedersi, salire e scendere le scale. fi fi fi fi fi fi fi ff 9 of 17 Xhoana Gjokaj Gli ausili sono indicati in caso di lesioni midollari, ictus, traumi cerebrali, paralisi, de cit muscolari. Hanno bene ci sici (meno sforzo/fatica, coordinazione degli arti inf, contrasta la rigidità muscolare e la stipsi che si può creare in questi pz) e psicologici (umore, autostima). Limiti: pesanti, non si possono usare dentro la casa, sono grandi, non forniscono un’andatura normale, non hanno controllo sull’equilibrio, costosi. Controindicazioni: fratture ossee recenti, instabilità vertebrale, cute lesa/piaghe da decubito, ROM limitato, ossi cazioni eterotopiche, spasticità, gravidanza, intervento chirurgico recente, limiti cardiorespiratori all’esercizio, de cit cognitivi. Programma farmacologico Il consenso informato è una manifestazione di volontà che viene accordata dal pz, ad un qualsiasi trattamento sanitario. È chiaro che tale atto di volontà richiede il fatto che il professionista debba adoperarsi al ne di informare compiutamente, il paziente che subirà il trattamento sanitario, a nché lo stesso possa prestare un consapevole consenso. 1. Sistemici: nella fase riabilitativa i pz sottoposti al trattamento presentano forme morbose che devono essere curate con farmaci. MA si deve tener conto degli e etti avversi muscolo-scheletrici: - FANS: molto usati e abusati dai pz allo scopo di risolvere l’in ammazione e dolore. - Benzodiazepine: lieve e etto miorilassante sulla muscolatura striata scheletrica - La terapia diabetica deve essere aggiustata siccome l’attività sioterapica aumenta il consumo glucidico è bisogna evitare gli episodi ipoglicemici - Corticosteroidi: la somm ad alte dosi per brevi periodi può causare miopatia steroidea acuta — debolezza di usa, generalizzata atro a, di usa necrosi, rabdomiolisi. Anche il trattamento cronico causa lesioni muscolari con debolezza prossimale, atro a e mialgia. - I chinoloni possono dare tendinopatia. - Le statine: causano mialgia e miopatia-rabdomiolisi (aumento di CPK, debolezza, dolore). - Nei soggetti a etti da ipersecrezione bronchiale, la somm di mucolitici precedentemente al trattamento sioterapico è indispensabile per eliminare le secrezioni bronchiali. - Gli ACE-inibitori causano iper-reattività bronchiale con accessi di tosse stizzosa, potendo interferire negativamente durante l'esecuzione della fase riabilitativa. E etto analogo può essere provocato dai ß-bloccanti, i quali possono causare anche bradicardie o bradiaritmie. - Alcuni anti-ipertensivi possono causare episodi lipotimici durante i passaggi posturali. 2. Locali: In ltrazione peri/intrarticolare: procedura iniettiva. I farmaci più utilizzati sono: anestetici locali, corticosteroidi, FANS, Ozono (O3), cellule staminali, PRP (plasma ricca di piastrine), prodotti di viscosuplementazione. L’in ltrazione è ecoguidata (aiuta l’ago di raggiungere direttamente il punto bersaglio e riduce i danni vascolonervosi). Ha indicazioni: Terapeutiche (artropatie cristalloidi, sinoviti, AR, osteoartrosi, osteoartrite, epicondilite, tendinite, tendinosi, borsiti, sindromi da intrappolamento, punti trigger, fasciti, neurinomi). Permette l’aspirazione di versamento, somministrazione di farmaci, viscosuplementazione, lavaggio articolare, iniezione di plasma autologo… Diagnostiche (l’iniezione di un anestetico locale aiuta a stabilire se una struttura genera dolore, artrocentesi— aspirazione di liquido sinoviale per poi eseguire esame morfologico e microscopico) NOTA: il liquido sinoviale si raccoglie in una provetta di vetro con l’anticoagulante EDTA (NO eparina, ossalato o litio perché alterano l’analisi di cristalli). E etti collaterali: atro a cutanea, ipopigmentazione, aumento indici di ogosi, necrosi asettica Controindicazioni: allergie ai farmaci, infezioni dei tessuti adiacenti, eritema o psoriasi nella zona da in ltrare, emartro. Mesoterapia antalgica: l’introduzione attraverso micro-iniezioni di sostanze farmacologiche a livello intradermico o sottocutaneo super ciale. Bisogna detergere la cute, disinfettarla e tamponarla con garza sterile. Poi individuare i punti di inoculo (trigger points, tender points, punti di dolore riferito). Inclinare l’ago rispetto al piano cutaneo a 45° (derma papillare) o a 90° (strato reticolare) e quindi eseguire le micro-iniezioni in rapida successione al ne di sfruttare al massimo l'e etto ri esso-terapeutico. ff fi fi fi fi ff ff ff fi fl fi fl ffi ff fi fi fi fi fi ff fi fi fi fi ff ff fi fi 10 of 17 Xhoana Gjokaj Meccanismo d’azione: Azione ri essa: dall'incisione dell'ago (ago singolo intradermico di Lebel: calibro 0.4mm e lungo 4-6mm) e alla distensione del derma derivante dall'inoculazione del farmaco (si crea pomfo) Azioni immunologico della stimolazione del sistema reticolo-istiocitario (di cui è ricco il derma) inducendo una risposta immunitaria aspeci ca o speci ca. Azione farmacologica grazie alle proprietà del farmaco utilizzato. Si usano anestetici locali (lidocaina), FANS (acetilsalicilato di lisina), analgesici (ketorolac trometamina), corticosteroidi (betametasone), miotonolitici (tiocolchicoside). Può essere usato anche il metodo “in bianco” ovvero l'inoculo di soluzione siologica o il metodo “a secco” senza alcun farmaco. Indicazioni: rachialgia, spalla dolorosa, epicondilite, gonartrosi, trocanterite, tendinite achillea, bromialgia, traumi. Controindicazioni: allergia ai farmaci, gravidanza, gastropatia (FANS), aritmie (lidocaina), diabete (cortisonici), immunodepressione patologica o iatrogena, malattie cutanee. E etti collaterali: ana lassi, crisi lipotimiche di tipo vaso-vagale, eritema, prurito, orticaria, ematomi, infezioni cutanee, necrosi sottocutanea. Da ricordare che ci sono varie patologie muscolo-scheletriche indotte da farmaci: - Osteonecrosi: glucocorticoidi, alcool, radiazioni - Osteopenia: glucocorticoidi, eparina, fenitoina, metotrexate - Sclerodermia: cloruro di vinile, bleomicina, pentazocina, solveni organici, carbidopa, triptofano - Vasculiti: allopurinolo, amfetamine, cocaina, tiazidici, penicillamina, propiltiouracile - Artralgie: chinina, amfoptericina, cimetidina, chinolonici, aciclovir, vaccini, rifampicina - Mialgie: glucocorticoidi, penicillina, idrossiclorochina, AZT, statine, interferone, alcool… - Gotta: diuretici, aspirina, citotossici, ciclosporina, etambutolo, alcol - LES: hidralazina, chinidina, fenitoina, metildopa, isoniazide, penicillamina, tetracicline, in iximab Programma occupazionale Disciplina con lo scopo di aiutare il disabile a sviluppare le sue capacità nel fare e nell’agire, per prevenire i fattori invalidanti secondari e ridurre o compensare i residui aspetti patologici. Questo programma si rivolge ai pz a etti da gravi traumatismi, malattie psichiatriche, dell’app motore di origine degenerativa/neurologica e reumatica. Obiettivi a breve termine: aumentare l’indipendenza quotidiana del soggetto e incoraggiare maggiore autonomia nel lavarsi, vestirsi, igiene intima, mangiare e mobilità. Obiettivi a lungo termine: migliorare la qdv aiutando il pz di mantenere la sua posizione sociale mediante sempli cazione del lavoro, tecniche di risparmio dell’energia e di economia articolare. Economia articolare: disciplina che intende di ridurre gli stress meccanici super ui e potenzialmente lesivi, che si esercitano sulle articolazioni più colpite nel corso delle normali attività quotidiane. L’economia articolare si colloca in un momento preventivo/educativo nalizzato ad un’igiene di vita perfettamente adattabile. Il terapista occupazionale assume un ruolo di rilievo nel recupero e reinserimento sociale dei pz. Deve avere varie abilità: analizzare le attività, educare i pz a servirsi delle capacità residue, attuare modi alternativi per raggiungere gli stessi scopi o facilitare la risoluzione di problemi. Programma Logopedico Il logopedista, è quel professionista sanitario che, in base alla prescrizione medica svolge l'attività per la prevenzione, la valutazione e il trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio, della comunicazione e funzioni orali in età evolutiva, adulta e geriatrica. Le aree di intervento sono: Disturbi della voce Disturbi speci ci del linguaggio o disturbi linguistici secondari a de cit neurologici e cognitivi Disturbi della uenza (balbuzie) Disturbi della comunicazione di tipo autistico Afasie, Aprassie, Agnosie Disturbi dell'apprendimento, della lettura, scrittura e calcolo Programma motorio Manipolazioni vertebrali: mobilizzazione passiva forzata che porta gli elementi di un’articolazione oltre il gioco articolare abituale no al limite anatomico possibile. NOTA; sempre si fanno su dolore benigno (mai su cancro…) fi ff fi fl fi fi fl fi fi fi ff fi fi fi fl fl 11 of 17 Xhoana Gjokaj Sublussazione; un momento in cui si va oltre il limite anatomico di un’articolazione ma si ritorna subito indietro (es; scrocchiare le dita). Robert Maigne, nel 1960, introdusse il concetto di Disturbo Intervertebrale Minore (DIM) come una disfunzione vertebrale segmentaria dolorosa benigna, di natura meccanica e ri essa, reversibile. Sindrome cellulo-periostio-mialgicavertebrale; modi cazioni palpabili della consistenza e sensibilità dei tessuti cutanei (cellulalgia), muscolari (cordoni mialgici) e tenoperiostei in relazione con la so erenza di un segmento vertebrale, individuate con la manovra pinzamento-rotolamento. Molte manovre manipolatorie sono di provenienza osteopatica ma applicate secondo la regola del non dolore e del movimento contrario. I tratti della colonna possono essere esaminati attraverso: - Valutazione della motilità: prima si valutano i movimenti attivi eseguiti dal pz e poi i movimenti passivi dei vari segmenti della colonna impressi dall’esaminatore. - Esame segmentario guidato dal dolore. Per ogni segmento della colonna da valutare si e ettuano 4 manovre (pressione assiale sulla spinosa, pressione laterale sulla spinosa, pressione-frizione sulle articolazioni posteriori, pressione sul legamento interspinoso). Il risultato si riporta sullo schema a stella che da l’idea sulla limitazione motoria e sul dolore percepito. Indicazioni: dolori da disturbi intervertebrali locali (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie), ernia discale, rigidità da artrosi. Controindicazioni delle manipolazioni vertebrali - Assolute: grave osteoporosi, osteomalacia, malattie distro che, tumori primitivi o metastasi, mieloma multiplo, disturbi vascolari gravi a carico delle arterie vertebrali, infezioni, IA - Relative: età avanzata, AR, SA, esiti di fratture e lussazioni vertebrali, disturbi psichici. ———————————— Attività motoria - Esercizio allenante adattato: palestra, istruttore, sport. Eseguite da un individuo sano per migliorare il livello prestativo presente per sesso/età… - Esercizio terapeutico: si fa nelle strutture sanitarie, sotto la supervisione di un medico di MFR e sioterapista. Eseguito da un malato per raggiungere il livello prestativo tipico per sesso/età. Esercizio terapeutico: l'insieme delle manovre attive o passive che riguardano il complesso mio- articolare in grado di modi care le esecuzioni del movimento sia da danni del SNC (sistema di controllo del mov) sia da danni dell’apparato osteo-mio-articolare (sistema e ettore del movimento). Ha l’obiettivo di ristrutturare o rievocare componenti di schemi motori alterate o perdute. Per arrivare agli esercizi bisogna prima ricercare le info che il sistema alterato usa siologicamente per la sua ordinaria costituzione. 1. Esercizio passivo: la forza che prod il movimento è esterna all’organismo. Passivo propriamente detto Passivo in rilasciamento Passivo strumentale 2. Esercizio attivo: l’esecuzione del movimento avviene in seguito al comando volontario del soggetto al ne di compiere un’azione. Attivo propriamente detto Attivo contro resistenza Attivo aiutato Tecniche strumentali Tecniche di facilitazione neuromuscolare: per facilitare la risposta volontaria di un muscolo de citario si attuano schemi di movimenti globali sollecitati attraverso stimolazioni: propriocettive: trazione (facilita la contrazione isotonica e i mov essori), compressione (stimola contrazioni isometriche con mov estensori), stiramento (facilita l’inizio del mov). estrocettive: comando verbale (cattura l’attenzione del pz), coordinazione visiva (nei disturbi sensitivi/gnosici/uditivi), stimolazioni tattili (caldo, freddo, ruvido, liscio…) Tipi di esercizio terapeutico - Isotonico, isometrico ed isocinetico - Tempi: nestra terapeutica, fase - Contrazione concentrica, eccentrica sioterapica - Catena cinetica aperta/chiusa - Esercizi globali: es—rieducazione posturale - Contrazioni muscolari anticipatori - Esercizi neuro-motori, propriocettivi - Carichi di lavoro - Palestra (normogravità)/piscina (microgravità). fi fi ff fi fi ff fi fi fi fi fl ff fi fl 12 of 17 Xhoana Gjokaj Programma Fisioterapico-Strumentale Nella terapia sica e riabilitativa l’uso di mezzi sici e strumenti è comune. Essi sono atti a stimolare i ri essi di equilibrio e/o motori. La terapia strumentale si basa sull’impiego di: onde elettromagnetiche/acustiche, campi magnetici, correnti elettriche, vibrazioni meccaniche, calore… L’energia sica agisce sul substrato biologico reattivo innescando reazioni di difesa—e etto terapeutico. Classi cazione in base alla strumentazione utilizzata: 1. Elettroterapia antalgica: utilizza apparecchiature eroganti correnti elettriche (TENS, correnti interferenziali, alto voltaggio). Ha un azione locale che risolve il dolore acuto o cronico. Controindicato in pz che portano pace-maker cardiaco, aritmie, cute ipo/ipersensibile, ferite esposte, gravidanza. Inoltre è vietato l’applicazione sulla regione ant-lat e ventrale del collo. 2. Elettroterapia di stimolazione muscolare: usa correnti elettriche per stimolare muscolo innervato (correnti faradiche, onde quadre) o denervato (correnti di Kotz, onde quadre). Indicato in caso di ipotro a muscolare, lesioni nervose periferiche comportanti denervazione. Controindicazioni: pace-maker cardiaco, aritmie, gravidanza, cute ipo/ipersensibile. 3. Magnetoterapia: usa apparecchiature eroganti campi magnetici a bassissima frequenza (ELF). Stimolano la rigenerazione ossea e tessutale. Si fa 1x/die. Indicato in osteopenia, ritardi di consolidazione di una frattura, pseudoartrosi, algodistro a post-traumatica, lesioni cutanee. Controindicazioni: pace-maker cardiaco, neoplasie, gravidanza, emorragie. 4. Ultrasuonoterapia: usano apparecchi che erogano ultrasuoni da 1-3MHz. Vengono applicate per contatto diretto o indiretto (con arto in acqua). Ha azione locale analgesica e brinolitica. Indicata in patologie ortopedico-traumatologiche e dermatologiche. Controindicazioni: epi si fertili (blocca l’accrescimento), utero gravidico (determina malformazioni all'embrione), mezzi di sintesi, pacemaker cardiaco, a livello degli occhi e del cranio (rischio di cecità). 5. Onde d’urto: usa apparecchiature eroganti onde acustiche (impulso pressorio di 0.1-0.2ms e gradiente di pressione tra +100 e -10Mpa). Stimolano la rigenerazione ossea e dei tessuti molli. Indicate nel pseudoartrosi, osteoporosi distrettuale, algodistro a, tendinopatie calci che. Controindicazioni: pacemaker, gravidanza, infezioni dei tessuti molli e cute, neoplasie. Inoltre non si fa nel tessuto polmonare, nervoso e nuclei di accrescimento. 6. Diatermia capacitivo resistiva: riduce il dolore attraverso il rilascio di endor ne. Ha azione decontratturante. Riassorbe l’edema. Aumenta le proprietà elastiche dell’edema. Agisce sui nocicettori, bre nervose, vasi linfatici e vascolari, muscoli, capsule, cartilagine e ossa. Indicata in caso di lesioni traumatiche acute, contratture muscolari, artrosi, tendiniti, borsiti, fascite plantare, capsuliti, metatarsalgia. Controindicazioni: pacemaker, ipoestesia, gravidanza, neoplasie, malattie vascolari periferiche. 7. Laserterapia: usa varie emissioni laser (ad arsenico di Gallio da 780-904nm, ad elio-neon 600nm). La luce laser in base alla lunghezza d’onda viene assorbita da un diverso tessuto cosi si può scegliere il laser per lo speci co bersaglio. Agisce localmente catalizzando i processi di rigenerazione tissutale. Ha azione antin ammatoria e neurotro ca. Indicata in a ezioni osteoarticolari acute, nevralgie, lesioni cutanee chirurgiche o da compressione. Controindicazioni: gravidanza, neoplasie, irradiazione delle gonadi e tiroide. 8. Ipertermia: usa IT a onde corte (40.68MHz) o IT a microonde (433.92MHz). Agisce localmente catalizzando i processi metabolici post-traumatici. Spesso si usa subito dopo la crioterapia. Indicata in caso di lesioni dei tessuti molli (muscoli, tendini, legamenti) e articolazioni. Controindicazioni: protesi metalliche, osteoporosi, de cit coagulativi, pacemaker, gravidanza. 9. Crioterapia: il freddo causa vasocostrizione iniziale e poi vasodilatazione ri essa. È antiedemigeno, antin ammatorio, innalza la soglia del dolore. Indicato in quadri di ogosi locale. Controindicata in connettiviti, ipersensibilità al freddo, scompenso cardiorespiratorio. 10. Vibrazioni meccaniche: (da 20-50Hz, da 2.28-5.09g, da 2-4mm di spostamento). Stimola la rigenerazione ossea, aumenta la distensibilità e la forza muscolare. Indicata in osteopenia, retrazioni muscolari, ipostenia da non uso. Controindicazioni: miopatia elevata, gravidanza, gravi de cit di equilibrio, neoplasie, raccolte ematiche (emartro) o liquidi (ascite) consistenti. ——————————————————————————————————————————— MFR nelle patologie ortopediche e lesioni muscolo-scheletriche Anomalie congenite di arto sup - Malformazioni scheletriche interessanti l’arto sup, nella maggior parte dei casi unilaterali, presenti alla nascita. Causano disabilità funzionale. - Eziologia: fattori intrinseci o ambientali durante la 4-7ª sett di sviluppo embrionale. Si ha arresto dello sviluppo degli arti e/o danno a carico delle strutture già formate fi fi fi fi fl fi fi fi fi fi fi fi fi fi fi fl fi ff ff fi fl fi fi 13 of 17 Xhoana Gjokaj 1. Amelia: completa mancanza dell’arto sup. 2. Focomelia: aplasia del segmento medio o prox dell’arto. Il segmento terminale si conserva. 3. Emimelia: difetto parziale—assenza di uno o più segmenti dell’arto a vari livelli (completa assenza di avambraccio e mano, incompleta assenza di gran pare della porzione distale dell’arto o parassiale/terminale/intercalare). Due tipi: longitudinale, quando a mancare è il raggio osseo mediale o laterale di un arto. Trasversale quando manca completamente la parte distale di un arto e può essere presente un moncone che ricorda quello di un’amputazione. 4. Ipoplasie: deformità congenite spesso concomitanti ad altre malformazioni. Competenze del siatra nelle anomalie congenite del arto sup: - Valutare e dare una diagnosi funzionale. Si basa sull’ispezione (simmetria corporea, deformità dell’arto, compensi funzionali), valutazione dell’ampiezza articolare, della sensibilità, dei ri essi osseo-tendinei, della forza, del dolore (a riposo, a digitopressione, in fase dinamica). - Stabilire la prognosi riabilitativa: varia dalla severità del quadro, dalla presenza di dolore, dal pz e suo grado di autonomia. - Stabilire il PRI: - programma rieducativo motorio - programma ortesico: ortesi polso- mano-dita - terapia occupazionale. Caso clinico: bambina 3anni a etta da ipoplasia congenita delle dita della mano. Si esegue un intervento chirurgico dove si prende un dito da ciascun piede e si incorpora nel moncone in modo da poter ripristinare parzialmente la funzionalità dell’arto. Un piede a 4 dita non determina alcuna alterazione funzionale. I accesso al siatra: massaggio terapeutico per lo scollamento delle aderenze cicatriziali. Esercizio terapeutico per acquisire la capacità di ideazione e attivazione del movimento. Secondo intervento per risistemare i tendini in modo da facilitare i movimenti II accesso: - Programma rieducativo motorio: massaggio terapeutico + esercizio terapeutico volto al miglioramento del ROM, della forza e della resistenza dei muscoli delle dita - Programma sioterapico strumentale: biofeedback PC (visivo/acustico) per raggiungere i massimi gradi di essione digitale, coordinazione e simmetria del movimento. - Programma ortesico: ortesi polso-mano-dita - Terapia occupazionale: giochi multimediali al PC al ne di migliorare la capacità di prensione Termine di trattamento: si rivaluta tutto il progresso Disabilità da lesioni muscolari La lesione muscolare è una zona di discontinuità del muscolo che si determina durante una contrazione violenta. Può essere causata da rottura di un gruppo di bre o da rottura totale. Rappresentano il 90% delle lesioni in ambito sportivo. Condizioni a rischio: sport (lavoro muscolare anaerobico lattacido, sport di contatto—lesioni dirette—contusivo, sport individuali—si passa oltre il limite siologico con lesioni indirette—distrattivo), qualità dell’allenamento: insu essibilità muscolare per scarsa preparazione atletica, fatica… condizioni atmosferiche: freddo—vasocostrizione e quindi precoce fatica, umido fenomeni ogistici (aumento radicali liberi, de cit di ATP e glicogeno) velocità di movimento e rapida accelerazione, età Condizioni concomitanti: pregressa lesione, esiti cicatriziali, aumentata tensione muscolare Classi cazione clinica: danno acuto, danno cronico, riesacerbazione di danno cronico… Classi cazione eziologica: Trauma diretto/contusivo: lesione del muscolo da un contatto diretto (urti—forza violenta ed improvvisa). Determina lesione di un nr di bre proporzionale all’entità della forza e usso ematico e inversamente proporzionale al grado di contrazione muscolare durante il trauma. Danno tipicamente nel ventre muscolare (nel centro del muscolo e profondamente). Vari gradi: lieve: conserva più della metà dello spettro di movimento moderato: meno della metà ma più di 1/3 severo: lo spettro di movimento conservato è

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