Rappresentazione Somatotopica nel Sistema Nervoso PDF

Summary

These elaborazioni study notes on somatosensory mapping within the nervous system. The document looks at the spinal, thalamic and cortical mappings. It discusses the anatomical and functional aspects of this fundamental neurological concept.

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Ok, ecco i contenuti rielaborati, strutturati per lo studio, con attenzione particolare ai punti richiesti: RAPPRESENTAZIONE SOMATOTOPICA NEL SISTEMA NERVOSO La rappresentazione somatotopica è l'organizzazione ordinata delle aree del corpo nello spazio all'interno del sistema nervoso, permettendo d...

Ok, ecco i contenuti rielaborati, strutturati per lo studio, con attenzione particolare ai punti richiesti: RAPPRESENTAZIONE SOMATOTOPICA NEL SISTEMA NERVOSO La rappresentazione somatotopica è l'organizzazione ordinata delle aree del corpo nello spazio all'interno del sistema nervoso, permettendo di mappare la sensibilità e il controllo motorio in specifiche regioni cerebrali e spinali. 1. Rappresentazione Somatotopica Spinale Omincolo Spinale: Il midollo spinale presenta una rappresentazione ordinata del corpo, con la testa posizionata lateralmente e seguita dall'arto superiore, il tronco e l'arto inferiore. Questa organizzazione riflette la disposizione delle fibre afferenti che provengono dalle diverse parti del corpo. Dermatomeri: I dermatomeri sono aree della pelle innervate da specifiche radici nervose spinali. La loro conoscenza è fondamentale per la diagnosi e la prognosi di lesioni spinali. Ad esempio: Lesioni a livello lombare possono essere identificate in base all'area di anestesia cutanea lungo la coscia o l'arto inferiore: L1: Radice della coscia. L2: Zona centrale della coscia. L3: Zona mediale della coscia e ginocchio. L4, L5, S1: Malleolo delle caviglie, piede e faccia anteriore della gamba. 2. Rappresentazione Somatotopica Talamica Nuclei Talamici: Il talamo, una struttura cerebrale cruciale per l'elaborazione sensoriale, contiene nuclei specifici che ricevono informazioni tattili. I principali sono: Nuclei ventrali postero-mediale e postero-laterale. Nucleo centromediano. Parte inferiore del talamo posteriore. Organizzazione Somatotopica nel Talamo: Anche nel talamo è presente un'organizzazione somatotopica, con diverse aree che rappresentano la mano, il capo, la zona postero-mediale e l'arto inferiore. Stimolazione Talamica e Terapia: La stimolazione elettrica di specifiche aree talamiche può essere utilizzata per trattare disturbi come il morbo di Parkinson e le distonie. Questa tecnica, chiamata stimolazione cerebrale profonda, prevede l'impianto di elettrodi nel talamo che emettono scariche sinusoidali a frequenze specifiche. 3. Rappresentazione Somatotopica Corticale Corteccia Sensoriale Primaria (S1): La corteccia sensoriale primaria è un'area cerebrale fondamentale per l'elaborazione delle informazioni tattili. Presenta una rappresentazione somatotopica del corpo, nota come "omuncolo sensoriale". Organi Genitali: La rappresentazione corticale degli organi genitali si trova al di sotto della rappresentazione del piede. Aree Corticali: Banco 3a e 2: Ricevono informazioni dalla cute. Banco 3b: Riceve informazioni propriocettive dai muscoli. Corteccia Sensoriale Secondaria (S2): L'area opercolare della corteccia somatosensoriale secondaria è un "hub" che integra informazioni sensoriali e motorie provenienti da diverse aree cerebrali: Opercoli 1-4: Ciascuno con una prevalenza di informazioni sensoriali o motorie specifiche. Loop Corticali: Le afferenze dal lobo frontale all'opercolo creano circuiti di lunga distinzione che partono dalle cortecce primarie, arrivano al lobo frontale e poi all'opercolo per poi ritornare alle cortecce primarie. Interazione Sensomotoria L'interazione tra le componenti sensoriali e motorie è fondamentale per il movimento. Alterazioni delle componenti sensoriali possono causare problemi motori. Esempio Sperimentale: Bloccando temporaneamente l'attività dell'area 2 della corteccia sensoriale primaria in una scimmia, si è osservata un'alterazione nel movimento per prendere un pezzo di cibo, dimostrando l'interazione fondamentale tra le due aree. SENSIBILITÀ TATTILE: SOGLIA ASSOLUTA, DISCRIMINAZIONE DELL'INTENSITÀ, SPAZIALE E TEMPORALE 1. Soglia Assoluta: Variazione della Soglia: La soglia assoluta per la percezione tattile non è uniforme in tutto il corpo. È più bassa nel volto e nella mano, dove la densità dei recettori è maggiore. Recettori e Soglia: I recettori fast (FAI e FAII) sono responsabili della determinazione della soglia assoluta. La corrispondenza tra la risposta dei recettori FAI e la percezione della stimolazione è maggiore nei polpastrelli delle dita rispetto al palmo della mano. 2. Discriminazione dell'Intensità: Linearità: La percezione dell'intensità di uno stimolo è lineare, dimostrato dalla similitudine delle curve di risposta recettoriale, corticale e soggettiva. 3. Discriminazione Spaziale: Capacità Discriminativa: La capacità di distinguere due stimoli vicini varia a seconda della zona del corpo. I polpastrelli delle dita sono in grado di distinguere stimoli a distanza inferiore a 1 mm, mentre sulla spalla la distanza deve essere di 5 cm per percepire due stimoli distinti. Recettori e Discriminazione: La discriminazione spaziale dipende dalla densità dei recettori, in particolare dei recettori fast. Esperimento di lettura Braille: I recettori di Merkel e di Meissner sono molto sensibili alla componente di discriminazione spaziale e sono in grado di distinguere la distanza tra i punti (minimo 2,4mm) nella lettura Braille. 4. Discriminazione Temporale: Recettori: I corpuscoli di Pacini sono responsabili della discriminazione di stimoli ad alta frequenza (accelerazione), mentre i corpuscoli di Meissner rispondono a stimoli a bassa frequenza. La soglia ottimale per i corpuscoli di Pacini è di circa 180Hz, mentre per i corpuscoli di Meissner è di circa 80Hz. Bassa Frequenza: I corpuscoli di Meissner rispondono a frequenze tra 0 e 10Hz. Alta Frequenza: I corpuscoli di Pacini rispondono a frequenze superiori a 80Hz. Proprietà dei Recettori Cutanei: I diversi tipi di recettori hanno sensibilità diverse a stimoli di diversa frequenza. L'integrazione di queste informazioni, insieme alla sensibilità propriocettiva e termica, permette di percepire le diverse caratteristiche degli oggetti attraverso diverse interazioni con la cute: Texture: tramite movimenti laterali Consistenza: tramite pressione Temperatura: tramite contatto statico Peso, volume e forma: tramite il tatto (stringendo l'oggetto) Dettagli della forma: seguendo il contorno con i polpastrelli Spero che questa rielaborazione sia chiara e utile per lo studio. NEURONI CORTICALI COMPLESSI E INTEGRAZIONE SENSORIALE-MOTORIA I neuroni corticali complessi rappresentano un livello superiore di elaborazione sensoriale, integrando diverse componenti di stimoli e contribuendo alla nostra capacità di percepire il mondo in modo complesso. 1. Neuroni Corticali Complessi e Orientamento Spaziale Discriminazione dell'Orientamento: Questi neuroni sono in grado di discriminare l'orientamento degli stimoli nello spazio. Ad esempio, sono capaci di riconoscere la direzione e la pressione di un dito che si muove sulla mano. Efficacia dello Stimolo: La risposta di questi neuroni varia in base all'orientamento della stimolazione. Gli stimoli in una determinata direzione (ad esempio, orizzontale o verso l'avanti) possono essere più efficaci di stimoli in altre direzioni (verticale o verso il dietro). Movimento sulla Cute: Questi neuroni permettono di identificare i movimenti sulla cute attraverso l'elaborazione delle informazioni relative alla direzione e alla pressione. 2. Integrazione tra Movimento e Attività Cutanea Convergenza Sensomotoria: Alcuni neuroni complessi integrano informazioni sensoriali cutanee e motorie. Risposta alla Rotazione della Spalla: Un esempio è un neurone nella corteccia sensoriale motoria (area 5 di Brodmann) che risponde alla rotazione della spalla. Esaltazione della Risposta con Stimolazione Cutanea: L'applicazione di uno stimolo cutaneo durante il movimento esalta la risposta del neurone, evidenziando la convergenza di informazioni sensoriali e motorie. Integrazione Bilaterale: L'attivazione di entrambe le componenti (destra e sinistra) con uno stimolo cutaneo incrementa ulteriormente l'attività del neurone, dimostrando l'integrazione sensomotoria. Attività Neuronale e Integrazione Sensoriale Studi con fMRI: Studi con risonanza magnetica funzionale (fMRI) hanno mostrato l'attivazione di diverse aree corticali in risposta a stimoli visivi (corteccia calcarina), uditivi (corteccia temporale) e tattili. Convergenza tra Tatto e Vista: Si è notata una convergenza tra le componenti tattili e visive nella corteccia calcarina, particolarmente nei soggetti ciechi dalla nascita. La corteccia visiva è maggiormente attivata dalla stimolazione tattile nel riconoscimento di lettere braille nei non vedenti. Riorganizzazione e Plasticità Corticale Rimaneggiamento Corticale: I neuroni corticali sono in grado di modificare la loro organizzazione, adattandosi agli stimoli. Esperimenti con Vibrisse di Topo: La lesione delle vibrisse centrali in topi provoca una riduzione delle colonne corticali corrispondenti, mentre la distruzione dell'afferenza porta alla scomparsa dell'organizzazione corticale. Amputazione e Sindattilia: La rappresentazione corticale delle dita in soggetti con sindattilia (dita unite) è mescolata, ma si riorganizza dopo la separazione chirurgica. Plasticità Corticale in Musicisti: Musicisti che suonano strumenti a corda hanno una rappresentazione corticale della mano sinistra (che digita) più ampia rispetto ai non musicisti. L'ampiezza dell'area è correlata all'età in cui il soggetto ha iniziato a suonare. Stimolazione Magnetica Transcranica e Plasticità Corticale Interferenza con la Corteccia Visiva: La stimolazione magnetica transcranica (TMS) può interferire con l'elaborazione visiva. L'applicazione di un impulso TMS in un momento preciso rispetto alla comparsa di una lettera può impedire la sua lettura. Stimolazione in Soggetti Ciechi: La stimolazione della corteccia visiva nei soggetti ciechi durante la lettura del braille può impedire la lettura delle ultime lettere. Nei soggetti ciechi, la TMS può indurre percezioni tattili e non solo visive. Illusioni Tattili e Propriocezione Illusione del "Coniglio Tattile": La stimolazione tattile in tre diverse posizioni del braccio (p1, p2, p3) può creare l'illusione di un coniglio che salta da un punto all'altro del braccio. La sequenza di stimolazione è fondamentale per la percezione corretta. Propriocezione: La propriocezione è la capacità di percepire la posizione del corpo nello spazio. È mediata da recettori muscolari (fusi neuromuscolari e organi tendinei del Golgi) e articolari. Integrazione Multimodale: La propriocezione, insieme alle informazioni tattili e visive, permette di avere una percezione completa del corpo nello spazio. Propriocezione e Deafferentazione Importanza della Propriocezione: L'assenza di segnali propriocettivi può causare problemi di mobilità e consapevolezza del corpo. Pazienti Deafferentati: Pazienti con lesioni ai cordoni posteriori del midollo spinale, che precludono la propriocezione, hanno difficoltà nel coordinamento motorio. Compensazione Visiva: I pazienti con deafferentazione possono compensare le informazioni propriocettive con la visione. L'assenza di visione rende difficile mantenere una posizione corretta degli arti e coordinare i movimenti. Controllo Motore: Il sistema propriocettivo svolge un ruolo essenziale nel controllo dell'output motorio. Alterazioni di questo sistema si traducono in evidenti difficoltà motorie, come dimostrato dagli esperimenti con i pazienti deafferentati. Sintesi I neuroni corticali complessi, la plasticità della corteccia, la propriocezione e le illusioni tattili sono tutti elementi che dimostrano la complessità e la plasticità del sistema nervoso nel percepire e interagire con il mondo esterno. Spero che questa rielaborazione sia chiara e utile per lo studio. RECETTORI DELLA STRUTTURA MUSCOLARE: ORGANI TENDINEI DEL GOLGI E FUSI NEUROMUSCOLARI La struttura muscolare è dotata di due tipi principali di recettori sensoriali: gli organi tendinei del Golgi e i fusi neuromuscolari, ognuno con funzioni specifiche nella rilevazione di parametri muscolari. 1. Organi Tendinei del Golgi: Posizione: Situati nella giunzione tra il ventre muscolare e il tendine. Struttura: Meccanocettori costituiti da fibre libere che si intrecciano nel tessuto tendineo. Funzione: Misurano la tensione muscolare, ovvero la forza con cui il muscolo si contrae. Attivazione: Attivi durante la contrazione muscolare quando le fibre vengono schiacciate. Afferenze: Trasmettono informazioni attraverso fibre di grosso calibro (1B) con una velocità di conduzione di circa 80 m/s. Recettore di Forza: Segnalano la forza generata dal muscolo. 2. Fusi Neuromuscolari: Posizione: Situati all'interno del muscolo, in parallelo rispetto alle fibre muscolari contrattili. Struttura: Strutture fusiformi contenenti fibre muscolari intrafusali (circa una decina), circondate da una capsula connettivale. Funzione: Misurano la lunghezza del muscolo e la velocità di variazione della lunghezza. Attivazione: Attivi durante lo stiramento muscolare. Fibre Afferenti: Fibre 1A: Anulospirali, più grosse, con velocità di conduzione di 120 m/s, responsabili della componente dinamica dello stiramento (variazione della lunghezza nel tempo). Fibre II: Più piccole, con velocità di conduzione di 80 m/s, responsabili della componente statica dello stiramento (lunghezza muscolare). Recettore di Lunghezza: Segnalano la lunghezza del muscolo e la velocità di cambiamento della lunghezza. Risposta di Fusi e Organi Tendinei Durante Contrazione Muscolare Contrazione Attiva: Durante la contrazione muscolare, il fuso neuromuscolare riduce la sua scarica, segnalando principalmente la lunghezza del muscolo a riposo, mentre l'organo tendineo del Golgi aumenta la sua scarica in proporzione alla forza generata dal muscolo. Fuso: Si silenzia durante la contrazione e ricomincia a scaricare una volta che il muscolo torna alla sua lunghezza di riposo. Golgi: Silente durante la fase di riposo, aumenta la sua frequenza di scarica in proporzione alla forza sviluppata dal muscolo. Risposta di Fusi e Organi Tendinei Durante Stiramento Muscolare Stiramento Passivo: Durante lo stiramento muscolare, l'organo tendineo del Golgi incrementa la sua scarica con la tensione passiva, mentre il fuso neuromuscolare ha una scarica complessa: Fase Dinamica: Alta frequenza di scarica durante la variazione di lunghezza. Fase Statica: Frequenza di scarica più bassa ma costante dopo aver raggiunto la lunghezza massima. Fuso Neuromuscolare: Sensibile sia alla velocità di stiramento (componente fasica) sia alla lunghezza (componente tonica/statica). Organo Tendineo del Golgi: Sensibile alla tensione passiva generata dallo stiramento. Fibre Afferenti del Nervo Muscolare Componenti del Nervo: Un nervo muscolare contiene fibre motorie (α e γ motoneuroni) e fibre afferenti (1A e 1B). Calibro e Velocità: Fibre 1A (Fuso Neuromuscolare): Calibro maggiore, velocità media di 100 m/s. Fibre 1B (Organi Tendinei del Golgi): Calibro minore, velocità media di 80 m/s. Funzioni delle Fibre Afferenti del Fuso Neuromuscolare 1. Mantenimento del Tono Muscolare a Riposo: Contribuisce al tono muscolare a riposo, ovvero alla resistenza che si percepisce muovendo passivamente un'articolazione. 2. Riflesso da Stiramento: Media il riflesso da stiramento, che si verifica quando un muscolo viene stirato (esempio: riflesso patellare). Riflesso da Stiramento (Riflesso Patellare): Stimolo: Percussione del tendine del quadricipite. Attivazione: Stiramento del quadricipite che attiva il fuso neuromuscolare. Trasmissione: Informazione di stiramento viene trasmessa al midollo spinale attraverso fibre 1A. Circuito Monosinaptico: Le fibre afferenti fanno sinapsi direttamente con il motoneurone del muscolo omonimo. Risposta: Contrazione del quadricipite. Velocità: Circuito molto veloce (circa 15 ms). Importanza: Fondamentale nel controllo motorio. Informazioni dal Fuso Neuromuscolare al Cervello Geografia Corporea: I fusi neuromuscolari forniscono al cervello informazioni sulla posizione dei muscoli, la velocità e l'entità dello stiramento, contribuendo alla consapevolezza corporea. Integrazione con Golgi: Durante la contrazione di un muscolo (es. bicipite), il cervello riceve informazioni dalla tensione attraverso le fibre 1B del Golgi, e anche dallo stiramento del muscolo antagonista (es. tricipite) attraverso le fibre 1A. Struttura del Fuso Neuromuscolare Capsula Connettivale: Separa le fibre intrafusali da quelle extrafusali. Fibre Intrafusali: Fibre a Borsa Nucleare: Nuclei riuniti nella parte centrale, innervate prevalentemente da fibre 1a, attive nella fase dinamica dello stiramento. Fibre a Catena Nucleare: Nuclei distribuiti lungo la fibra, innervate dalle fibre di tipo II, responsabili della componente statica della lunghezza muscolare. Innervazione del Fuso Neuromuscolare Fibre Afferenti: Fibre 1a: Innervano le fibre a borsa nucleare (componente dinamica) e a catena nucleare (componente statica) Fibre II: Innervano le fibre a catena nucleare (componente statica) con terminazioni a fiorame. Fibre Motorie (γ Motoneuroni): γ-dinamici: Innervano le fibre a borsa nucleare (componente dinamica). γ-statici: Innervano le fibre a catena nucleare (componente statica). Spero che questa rielaborazione sia chiara e utile per lo studio. content_copy download Use code with caution. Markdown

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