Controllo della Pressione Arteriosa: Principi Fondamentali PDF

Summary

Questi appunti descrivono i principi fondamentali del controllo della pressione arteriosa, includendo i tre componenti principali (idrostatica, di riempimento e di propulsione). Vengono anche discussi aspetti come la regolazione del flusso sanguigno e l'influenza del sistema nervoso autonomo.

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CONTROLLO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA: PRINCIPI FONDAMENTALI La pressione arteriosa è un parametro fisiologico fondamentale, regolato da una complessa interazione di fattori. Componenti della Pressione Arteriosa La pressione arteriosa è influenzata da tre componenti principali: 1. Pressione Idrost...

CONTROLLO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA: PRINCIPI FONDAMENTALI La pressione arteriosa è un parametro fisiologico fondamentale, regolato da una complessa interazione di fattori. Componenti della Pressione Arteriosa La pressione arteriosa è influenzata da tre componenti principali: 1. Pressione Idrostatica: È la pressione esercitata dal peso del sangue. Questa pressione è influenzata da: Densità del sangue: Dipende dall'ematocrito. Accelerazione di gravità: L'accelerazione di gravità influisce sul flusso sanguigno; ad esempio, i piloti di caccia subiscono variazioni di pressione a seconda della manovra (accelerazioni verso l'alto o verso il basso). In immersione, la pressione idrostatica si somma alla pressione dell'acqua, ma il gradiente idrostatico è comunque presente. 2. Pressione di Riempimento: Dipende dal rapporto tra il volume del sangue e il volume dei vasi sanguigni (contenitore). Esempio: la camera d’aria della bicicletta gonfiata. I determinanti sono: Volemia: Il volume totale di sangue. Resistenza Periferica Totale: Variazioni nel calibro delle arteriole e nel comportamento venoso (compliance/rigidità). 3. Pressione di Propulsione: È la differenza di pressione tra il circolo arterioso e quello venoso necessaria per far fluire il sangue (il cuore è la pompa). Resistenza Periferica Totale: Come descritta al punto precedente. Gittata Cardiaca: Volume di sangue pompato dal cuore in un minuto. Si calcola come: Frequenza Cardiaca * Volume di Eiezione. Ritorno Venoso: Influenza il volume di riempimento ventricolare e quindi la gittata cardiaca. Forza di Contrazione Ventricolare (Effetti Inotropi): Regolata dal sistema nervoso autonomo. Frequenza Cardiaca (Effetti Cronotropi): Regolata dal sistema nervoso autonomo. Regolazione della Distribuzione del Flusso Sanguigno Il cuore pompa il sangue nell'aorta, che si ramifica in vari vasi con resistenze diverse. Per mantenere un flusso adeguato agli organi, il sistema cardiovascolare deve essere in grado di regolare la distribuzione del flusso: Sistema di Equilibrio: La distribuzione uniforme nei vasi si ha se ognuno è in grado di rilasciare un certo volume, ad esempio 200 ml, l'equilibrio si raggiunge quando tutti rilasciano un pari volume. Variazioni della Portata: Se un compartimento (es. muscoli durante l’esercizio) richiede più flusso, la portata in ingresso deve aumentare o bisogna sacrificare flussi non essenziali come quello ai visceri per dirottare il sangue dove serve. Schema Generale di Controllo della Pressione Arteriosa (Dal Bottom al Top) Pressione Arteriosa: = Gittata Cardiaca * Resistenza Periferica Totale Resistenza Periferica Totale: Dipende dal raggio dei vasi e dalla viscosità del sangue (legge di Poiseuille). Gittata Cardiaca: = Volume di Eiezione * Frequenza Cardiaca. Influenze del Sistema Nervoso Autonomo: Sistema Ortosimpatico: (tramite rilascio diretto e adrenalina) Aumenta la forza di contrazione e la frequenza cardiaca. Riduce il calibro dei vasi sanguigni (vasocostrizione), aumentando la resistenza e la pressione. Sistema Parasimpatico: Vasodilata. Ha effetto cronotropo negativo (rallenta il battito cardiaco). Temperatura: La temperatura ha un effetto di tachicardia. Altri Fattori che Influenzano la Pressione Arteriosa: Controlli Locali: La diminuzione di Po2, l'aumento di K+, l'aumento della pCO2 e l'acidificazione causano vasodilatazione locale. Ematocrito: Un aumento dell'ematocrito aumenta la viscosità del sangue e la pressione. Attività Simpatica sulle Vene: Aumenta il volume ematico e la pressione venosa. Le vene contengono il 60-65% del volume totale di sangue. Pompa Muscolare: Aiuta il ritorno venoso, favorendo la pressione venosa. Inspirazione: Abbassando la pressione intratoracica, facilita il richiamo venoso e la dilatazione ventricolare, aumentando il volume di eiezione. Unità di Misura della Pressione Atmosfere (atm): 1 atm = 101.325 kPa = 1013 mBar. 1 Bar = 10^5 Pa Millimetri di Mercurio (mmHg): 1 atm = 760 mmHg. Si basa sul principio del tubo di Torricelli, dove la pressione atmosferica equilibra una colonna di mercurio alta 760mm. Valori Pressori nella Popolazione Normalità: La pressione sistolica è compresa tra 80 e 120 mmHg, la diastolica tra 60 e 80. Variazioni Fisiologiche: La pressione può variare durante la giornata (picco al mattino) e dopo l'esercizio (inizialmente sale e poi scende al di sotto dei valori iniziali per poi stabilizzarsi). Bambini e atleti hanno una pressione più bassa. Ipotensione: Pressione sistolica sotto i 90 mmHg o diastolica sotto i 60 mmHg. Può causare annebbiamento, stanchezza e debolezza. Ipertensione: Pressione sistolica sopra i 140 mmHg o diastolica sopra i 90 mmHg. Aumenta il rischio di patologie cardiovascolari, renali, infarto ed emorragie cerebrali. Variazioni con l'Età: La pressione tende a salire con l'età (circa 150/90 mmHg in età avanzata) per una perdita di elasticità dei vasi. Efficacia dei Sistemi di Controllo I sistemi di controllo della pressione sono diversi ed ognuno ha la sua efficienza in termini di guadagno. Spero che questa sintesi sia utile per lo studio del controllo della pressione arteriosa. MECCANISMI FISIOLOGICI DI CONTROLLO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA Il controllo della pressione arteriosa è un processo complesso che coinvolge diversi meccanismi, operanti su scale temporali differenti, per garantire la stabilità del sistema cardiovascolare. Valutazione della Stabilità del Sistema con il Concetto di "Calcio nel Sedere" Per valutare la stabilità di un sistema di controllo, si può analizzare la sua risposta a una perturbazione, un "calcio nel sedere". Questo approccio permette di comprendere come il sistema reagisce a una variazione del parametro in uscita (pressione arteriosa), e di quantificare l'efficacia del suo meccanismo di feedback negativo. Circuito di Retroazione Negativa con Perturbazione Il sistema di controllo della pressione può essere descritto da un circuito di retroazione negativa. Pressione Sistemica Media: Il valore di riferimento è di circa 100 mmHg. Sistema di Misurazione: Esiste un sistema di misurazione della pressione che attiva meccanismi di controllo se la pressione sale o scende. Retroazione Negativa: Pout = G (Pset - Pout) (dove G è il guadagno del sistema) Se si introduce una perturbazione (delta P), la formula diventa: Pout = G (Pset - Pout) + delta P. Risolvendo per Pout, si ottiene: Pout = (G / (1+G)) Pset + (1/(1+G)) delta P Il termine (G / (1+G)) Pset mostra come, se il guadagno (G) è molto alto, l'uscita tende a conformarsi al valore impostato. Il termine (1/(1+G)) delta P mostra come il disturbo venga attenuato proporzionalmente al guadagno. Quindi se G tende ad infinito l'uscita è uguale al valore impostato e il disturbo scompare. Guadagno del Sistema di Controllo: Rapporto tra Compenso ed Errore Rimaneggiando la formula, si ottiene: Pout = Pset + 1/G * (delta P - (Pout - Pset)) Da cui: Guadagno (G) = Compenso / Errore Il guadagno (G) è definito come il rapporto tra quanto del disturbo iniziale (deltaP) è stato compensato dal sistema (compenso) e quanto di tale disturbo ancora persiste (errore). Risposta Temporale dei Meccanismi di Controllo Riflesso Barocettivo: Ha una risposta rapida, con un guadagno massimo di circa 7 nei primi 30 secondi. Questo significa che a fronte di una variazione di 100 unità nella pressione, il sistema riesce a compensare 70 unità (7 volte) della variazione, riducendo l'errore a 1/8. Adattamento Barocettivo: I barocettori si adattano nel tempo, e la loro efficacia nel contrastare variazioni di pressione diminuisce gradualmente. Dopo circa 5 giorni, il guadagno si riduce a valori minimi. Controllo Renale: È un sistema più lento ma potenzialmente più efficace, con un guadagno potenzialmente infinito. Il rene regola la volemia, influenzando la pressione a lungo termine. Entra in gioco dai minuti alle ore e può arrivare a compensare l'intera variazione diastolica, a differenza dei barocettori che non lo fanno. Meccanismi di Controllo della Pressione I principali meccanismi di controllo della pressione arteriosa includono: Barocettori: Risposta rapida a variazioni di pressione. Chemocettori: Risposta più lenta rispetto ai barocettori. Rilassamento da Stress: In risposta a ipertensione. Aumento della Tensione Capillare: In risposta a ipertensione. Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone: Principale meccanismo di controllo a lungo termine per ipotensione, è più lento. Rene: Attua il controllo a lungo termine regolando il volume ematico. Scoperta del Riflesso Barocettivo Il riflesso barocettivo fu scoperto da un medico che osservò come la compressione delle carotidi alleviasse i sintomi ipertensivi in una donna durante la gravidanza. Questo, in realtà, simula un aumento di pressione, attivando i barocettori che si trovano a livello delle carotidi. Un massaggio eccessivo alle carotidi può portare a sincope (temporanea asistolia) a causa dell'interruzione dell'attività barocettiva. Dimostrazione Sperimentale del Riflesso Barocettivo Nel 1927, C. Heymans dimostrò il riflesso barocettivo attraverso un esperimento: 1. Circolo Incrociato: Usò due cani, collegando il circolo carotideo di un cane B al cervello di un cane A. 2. Manipolazione della Pressione: Modificando la pressione nel circolo di B (es. con adrenalina), osservò la risposta di frequenza cardiaca nel cane A. 3. Risposta del Cane A: All'aumento della pressione in B, A risponde con riduzione della frequenza cardiaca. 4. Sezione Nervosa: Sezionando i nervi vago e glossofaringeo nel collo di A, la risposta veniva interrotta. Questo dimostrò che i barocettori nel collo (e in particolare a livello delle carotidi) sono fondamentali per regolare la frequenza cardiaca in risposta a variazioni della pressione. Localizzazione dei Barocettori Seni Carotidei: Biforcazione delle carotidi (nervo glossofaringeo) Arco Aortico: Nervo depressore (nervi vaghi) Questi recettori, insieme ai chemocettori nei glomi aortici e carotidei, inviano afferenze ai centri di controllo bulbari. Centri di Controllo Bulbari Aree Ipotensive: La stimolazione di queste aree nel bulbo provoca ipotensione. Aree Ipertensive: La stimolazione di queste aree nel bulbo provoca ipertensione. Aree di Sovrapposizione: Aree dove la stimolazione può provocare entrambe le risposte. Cellule Modulate dalla Pressione: Alcune cellule bulbari modulano la loro frequenza di scarica in base alle variazioni di pressione arteriosa. Connessioni Centrali e Controllo della Pressione Nucleo del Tratto Solitario (NTS): Riceve afferenze barocettive, chemocettive e velocettive. Centro Cardioinibitore Pontino: (nucleo motore dorsale del vago e nucleo ambiguo) Attività parasimpatica via nervo vago. Inibito dai neuroni dell'inspirazione. Ipotalamo: Un'area che può attivare il centro cardioinibitore o inibire i centri ortosimpatici. Area Depressiva Bulbare: Inibisce il centro vasomotore bulbare e agisce direttamente sulle colonne intermedio laterali del midollo. Area Locomotoria Ipotalamica: La sua stimolazione attiva il sistema ortosimpatico. Rafe: Probabile ruolo inibitorio sull'ortosimpatico. Neurotrasmettitori e Controllo della Pressione Neurotrasmettitori Eccitatori: La stimolazione tramite questi provoca aumento della pressione. GABA Agonisti: La stimolazione tramite questi provoca calo della pressione e della frequenza cardiaca. Pressione Arteriosa e Locomozione La stimolazione dell'area locomotoria ipotalamica attiva risposte coordinate: Locomozione: Attività ritmica dei muscoli. Aumento della Pressione Arteriosa Aumento della Frequenza Cardiaca Aumento della Profondità e Frequenza del Respiro Queste risposte assicurano che il sistema cardiovascolare supporti le richieste energetiche dell'attività muscolare. Spero che questa sintesi sia utile per lo studio dei meccanismi di controllo della pressione arteriosa. I BAROCETTORI: SENSORI CHIAVE PER LA REGOLAZIONE A BREVE TERMINE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA I barocettori sono meccanocettori specializzati che svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della stabilità della pressione arteriosa, soprattutto attraverso meccanismi di controllo a breve termine. Localizzazione e Struttura dei Barocettori I barocettori sono localizzati principalmente: Parete delle arterie carotidi: Nel seno carotideo. Parete dell’arteria aorta: Nell’arco aortico. Questi recettori sono terminazioni nervose situate nella parte più esterna della tonaca avventizia dei vasi. La loro attivazione avviene quando lo stiramento della parete arteriosa provoca la depolarizzazione e l'inizio della scarica del neurone. Risposta dei Barocettori alle Variazioni di Pressione Frequenza di Scarica: La frequenza di scarica dei barocettori aumenta con l’aumentare della pressione arteriosa. Modulazione Dinamica: Durante il ciclo cardiaco, la scarica barocettiva mostra una modulazione dinamica, con frequenza aumentata durante la fase sistolica (massima pressione). Pressione Media: La frequenza di scarica media è una misura della pressione media. Sensibilità e Guadagno dei Barocettori Variazione di Sensibilità: Esistono barocettori con sensibilità diversa. Alcuni rispondono a piccole variazioni di pressione, mentre altri richiedono variazioni maggiori. Curva Sigmoidale: La relazione tra pressione arteriosa e frequenza di scarica media dei barocettori segue una curva sigmoidale. Pendenza e Guadagno: La pendenza della curva sigmoidale indica la sensibilità del sistema di controllo, quanto più è ripida, più il sistema è sensibile alle piccole variazioni di pressione e tenderà a stabilizzarsi nella parte più ripida della curva, infatti, il punto di massima sensibilità si trova in corrispondenza della pressione arteriosa fisiologica corretta in un soggetto sano. Interazione tra Barocettori e Sistema Nervoso Autonomo Aumento della Pressione: L’aumento di pressione nel seno carotideo stimola i barocettori, portando: Aumento della Scarica Barocettiva Aumento dell'Attività Parasimpatica: Il nervo vago aumenta la frequenza di scarica, riducendo la frequenza e la forza di contrazione cardiaca. Diminuzione dell'Attività Ortosimpatica: Il sistema ortosimpatico diminuisce la frequenza di scarica, riducendo vasocostrizione, frequenza e forza di contrazione cardiaca. Effetti dell’Attivazione Orto e Parasimpatica Azione Ortosimpatica: Vasocostrizione: Riduzione dell’erogazione sanguigna nelle zone periferiche. Aumento della forza e frequenza di contrazione cardiaca. Azione Parasimpatica: Vasodilatazione: Aumento dell’afflusso sanguigno nelle zone periferiche. Riduzione della forza e della frequenza cardiaca. Misurazione dell’Attività Ortosimpatica È possibile misurare in modo minimamente invasivo l’attività ortosimpatica: 1. Microelettrodo: Si inserisce un microelettrodo in una branca muscolare di un nervo periferico. 2. Registrazione: Si registra la frequenza di scarica dovuta al controllo ortosimpatico vascolare del muscolo a riposo. 3. Confronto tra Soggetti: Si confrontano le scariche in soggetti normotesi e ipertesi. I soggetti ipertesi mostrano una maggiore frequenza di scarica del nervo simpatico. Risposta dei Barocettori in Soggetti Ipertesi Nei soggetti ipertesi, la curva di risposta dei barocettori si sposta verso valori di pressione più alti, il punto di massima sensibilità si ha con pressioni più alte. Questo significa che il sistema di controllo è "tarato" su una pressione arteriosa più elevata, rendendo meno efficace la risposta a breve termine. Ruolo dei Barocettori nel Controllo a Breve Termine: Evidenza Sperimentale Denervazione: La denervazione dei barocettori carotidei e aortici porta a un aumento della variabilità della pressione arteriosa, dimostrando l’importanza dei barocettori nella modulazione rapida. Tilt Test: Studio del Riflesso Barocettivo Il tilt test è un metodo per studiare la risposta barocettiva in soggetti reali: 1. Tilt: Si solleva rapidamente il soggetto da una posizione orizzontale a una posizione verticale (standing). 2. Risposta: Soggetti Sani: Calo transitorio della pressione arteriosa, seguito da un aumento della frequenza cardiaca per compensare. Soggetti con Ipotensione Ortostatica: Marcato calo della pressione arteriosa con risposta compensatoria della frequenza cardiaca molto ridotta o assente. 3. Variabilità del Flusso Periferico: Si osserva vasocostrizione nelle dita, e nei soggetti con disfunzioni ortosimpatiche l'attività vasomotoria è molto ridotta e la vasocostrizione è dovuta al calo di pressione e non all'attività ortosimpatica. Tilt Reaction e Risposte Ortostatiche Tilt Reaction Normale: Si ha un aumento della frequenza cardiaca e pressione arteriosa stabile. Sincope: In caso di sincope, la pressione arteriosa crolla dopo un aumento iniziale della frequenza cardiaca, richiedendo un intervento medico per ripristinare battito e pressione. Soggetti con Ipotensione Ortostatica Classica: La pressione crolla e l'aumento di frequenza cardiaca è praticamente assente, la vasocostrizione delle dita è dovuta al calo di pressione e non all'attività ortosimpatico. Riflesso Vasomotore Attivo: Il soggetto aumenta la frequenza cardiaca, e la vasocostrizione periferica è minore rispetto a un soggetto sano. Con il tempo, alcuni soggetti riescono a migliorare la risposta ortosimpatica. Spero che questa sintesi sia utile per lo studio dei barocettori e del loro ruolo nel controllo della pressione arteriosa. MECCANISMI DI CONTROLLO DELLA PRESSIONE ARTERIOSA: EFFETTI DI ANESTESIA, OSTRUZIONE, VALSALVA, CHEMOCETTORI E VOLOCETTORI In questa lezione, esploreremo diversi aspetti del controllo della pressione arteriosa, analizzando l'effetto di interventi come l'anestesia spinale e l'ostruzione delle carotidi, la manovra di Valsalva, e il ruolo di chemocettori e volocettori. Effetto del Blocco dell'Output Ortosimpatico Anestesia Spinale: Un'anestesia spinale a livello cervicale blocca l'output ortosimpatico dal midollo spinale, mentre il parasimpatico rimane attivo (poiché esce dal tronco encefalico). Ciò porta a: Crollo della pressione arteriosa. Necessità di somministrare noradrenalina per ripristinare la pressione. Ostruzione delle Carotidi Comuni: L'ostruzione di entrambe le carotidi simula una grave ipotensione, portando il sistema ad aumentare la pressione arteriosa. Manovra di Valsalva La manovra di Valsalva è un esempio di come le variazioni di pressione meccaniche possono influenzare la pressione arteriosa: 1. Aumento della Pressione Addominale e Intrattoracica: L'aumento della pressione intra- addominale si propaga al torace, aumentando la pressione intratoracica. 2. Riduzione del Ritorno Venoso: L'aumento di pressione ostacola il ritorno venoso al cuore. 3. Crollo della Pressione Arteriosa: La riduzione del ritorno venoso porta a una diminuzione della gittata cardiaca, e quindi a un crollo della pressione arteriosa. 4. Risposta Compensatoria: Il cuore cerca di compensare con una tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) attraverso l’attivazione ortosimpatica. Questo meccanismo è alla base anche della manovra di Valsalva fisiologica che avviene durante alcune azioni quotidiane e che può portare ad eventi come uno svenimento nel caso di persone anziane. Chemocettori: Glomi Aortici e Carotidei I glomi aortici e carotidei sono chemocettori importanti per la risposta al variare delle concentrazioni di gas nel sangue, ma anche per il controllo della pressione. Sensibilità: Sono più sensibili all'ipercapnia (aumento di pCO2) che all'ipossia (diminuzione di O2). È necessario un grande abbassamento della Po2 (sotto i 60 mmHg) per stimolarli, mentre piccole variazioni di pCO2 aumentano la loro scarica. Sono anche sensibili alle variazioni di pH. Metabolismo: Il tessuto dei glomi consuma ossigeno in grandi quantità (3 volte più delle cellule cerebrali) e riceve un elevato flusso di sangue (40 volte quello del cervello). Risposta in Ipotensione: In caso di ipotensione e diminuzione del flusso sanguigno, il tessuto va in metabolismo anaerobico, producendo CO2 e acido lattico. Questa variazione chimica stimola i chemocettori. Ruolo Complementare: I chemocettori intervengono quando i barocettori non sono più sufficienti, in caso di grave ipotensione. Recettori Cardiopopolmonari (Volocettori Atriali): Controllo a Lungo Termine I recettori cardiopolmonari sono volocettori situati: Versante Arterioso e Venoso Polmonare: A ridosso dell'atrio sinistro. Parete della Vena Cava e Atrio Destro. Questi recettori sono sensibili a: Onda A: Picco pressorio dovuto alla contrazione atriale. Onda B: Riempimento diastolico atriale. Funzioni Principali Controllo del Volume: Sono recettori di volume, importanti per il controllo sia a breve che a lungo termine della pressione arteriosa. Effetto Frenante: La denervazione dei recettori cardiopolmonari oltre ai barocettori provoca uno spostamento verso l'alto della pressione, questo indica che questi recettori contribuiscono a frenare l'aumento di pressione. Diuresi: La loro attivazione può indurre diuresi, aiutando a regolare il volume ematico. Spero che questa sintesi sia utile per lo studio di questi meccanismi di controllo della pressione arteriosa. REGOLAZIONE A LUNGO TERMINE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA: RUOLO DI VOLEMIA E RENE La regolazione a lungo termine della pressione arteriosa è strettamente legata al controllo della volemia, ovvero del volume del sangue. Questo controllo coinvolge l'equilibrio tra assunzione ed eliminazione di acqua e sale, con un ruolo centrale del rene. Volemia e Pressione Arteriosa Aumento di Volemia: L'aumento di acqua e sale porta a un aumento del volume extracellulare, del volume plasmatico, del ritorno venoso, della gittata cardiaca, delle resistenze periferiche totali e, infine, della pressione arteriosa. Autoregolazione Renale: Il rene è in grado di autoregolare la velocità di filtrazione glomerulare (DFG) entro un range di pressione di 60-160 mmHg. Al di fuori di questo range, l'autoregolazione non è più presente. Diuresi da Pressione: L'aumento della pressione arteriosa, oltre il range di autoregolazione, incrementa la diuresi (produzione di urina), aiutando a eliminare acqua e sale in eccesso e a ridurre la pressione. Effetto di un'Infusione di Liquidi Un'infusione rapida di liquidi osmotici provoca nell'animale: Aumento della pressione arteriosa Aumento della gittata cardiaca Aumento della diuresi Il ruolo chiave è giocato dalla diuresi acuta e cronica da pressione nel rene. Controllo del Volume e Produzione di ADH Il controllo del volume coinvolge diversi recettori: Barocettori: Rispondono al calo del volume, stimolando l'ipotalamo. Barocettori Cardiopolmonari: Sensibili al volume ematico. Barocettori Arteriosi: Sensibili al calo della pressione e all'aumento dell'osmolarità. Questi recettori stimolano l'ipotalamo a produrre l'ormone antidiuretico (ADH) tramite l'ipofisi posteriore. L'ADH agisce: Aumentando il Riassorbimento di Acqua: Riduce la diuresi e favorisce la ritenzione di liquidi. Vasocostrizione: Non direttamente, ma tramite il sistema dell'angiotensina che porta alla vasocostrizione. Rene e Pressione Arteriosa: Curve di Diuresi da Pressione Rene Isolato: Un rene isolato, perfuso con sangue a diverse pressioni, mostra un andamento caratteristico della diuresi, con un punto di equilibrio tra pressione e produzione di urina. Equilibrio Stabile: In condizioni normali, l'escrezione di urina (circa 1,5 litri/giorno) è bilanciata con l'assunzione di liquidi. Se aumenta la pressione arteriosa, aumenta l'escrezione di urina e si ristabilisce la pressione corretta e l'escrezione normale. Curva di Diuresi: La diuresi aumenta con la pressione, con un andamento crescente e una concavità rivolta verso l’alto. Fattori Extradiretici: L'eliminazione di liquidi non avviene solo tramite la diuresi (es. perspiratio insensibilis). Alterazioni Renali e Pressione Arteriosa Riduzione della Diuresi: Se il rene filtra poco, per eliminare la stessa quantità di acqua, è necessaria una pressione arteriosa maggiore. La curva si sposta verso destra. Aumento dell'Assunzione di Liquidi: Aumentando l'assunzione di liquidi, la pressione arteriosa dovrà aumentare per permettere al rene di eliminare l'eccesso. La curva si sposta verso l'alto. Rene In Vivo: Il rene in vivo ha una curva di risposta alla pressione molto più ripida (diuresi più elevata a parità di incremento di pressione) rispetto al rene isolato. Sistema Renina-Angiotensina-Aldosterone (RAAS) Il sistema RAAS gioca un ruolo chiave nella regolazione della pressione arteriosa: 1. Diminuzione della Pressione Arteriosa: Attiva il simpatico renale. 2. Produzione di Angiotensinogeno: Il fegato produce l'angiotensinogeno. 3. Produzione di Renina: Le cellule del rene producono renina. 4. Angiotensina I: La renina converte l'angiotensinogeno in angiotensina I (un peptide). 5. Angiotensina II: Nei capillari (soprattutto polmonari), l'angiotensina I viene convertita in angiotensina II, un potente vasocostrittore. 6. Effetti dell'Angiotensina II: Vasocostrizione Aumento della ritenzione renale di sodio e acqua (tramite l'aldosterone) Aumento della pressione arteriosa (in circa 20 minuti) 7. Effetto Compensatorio: In caso di emorragia, il sistema RAAS è in grado di recuperare gran parte della perdita di pressione, a meno che non sia bloccato (es. con ACE inibitori). Ruolo dell'Angiotensina sulla Curva di Risposta del Rene Curva di Base: Un rene isolato senza sistema renina-angiotensina attivo si trova in una condizione di ipotensione e gli bastano pressioni basse per eliminare una certa quantità di liquidi (es. 70/75 mmHg). Angiotensina II: Infondendo angiotensina II, la curva di risposta del rene si sposta verso pressioni più alte (es. 115 mmHg). Effetti a Diversi Livelli di Angiotensina: Variando i livelli di angiotensina si ottiene una famiglia di curve di risposta. Regolazione Dinamica: L'angiotensina sposta il set point della curva di eliminazione urinaria del rene, a seconda delle necessità. Variazioni Simultananee: L'aumento della pressione causa una riduzione dell'angiotensina, e viceversa, il calo della pressione fa aumentare l'angiotensina. Controllo a Lungo Termine: La risposta combinata del rene e del sistema RAAS permette un controllo a lungo termine, con una pendenza elevata dell’inviluppo che tiene conto delle variazioni di angiotensina e di pressione. Spero che questa sintesi sia utile per lo studio della regolazione a lungo termine della pressione arteriosa.

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