Sviluppo prenatale e salute infantile PDF

Document Details

StylizedProtagonist

Uploaded by StylizedProtagonist

Università degli Studi di Palermo

Tags

sviluppo prenatale salute infantile feto gravidanza

Summary

Questo documento illustra le diverse fasi dello sviluppo prenatale, dal concepimento al parto, inclusi i periodi germinale, embrionale e fetale. Esamina anche lo sviluppo del cervello, la diagnosi prenatale e i potenziali rischi per la salute della madre e del bambino, evidenziando l'importanza del monitoraggio e della cura durante la gravidanza.

Full Transcript

lOMoARcPSD|42233847 Il periodo prenatele è quella fase di sviluppo che precede la nascita e che va dal momento del concepimento ed impianto dell’uovo, no al parto. È in questo periodo che si sviluppa il patrimonio geneco individuale ed è decisivo per la struurazione della mente, del cervello e c...

lOMoARcPSD|42233847 Il periodo prenatele è quella fase di sviluppo che precede la nascita e che va dal momento del concepimento ed impianto dell’uovo, no al parto. È in questo periodo che si sviluppa il patrimonio geneco individuale ed è decisivo per la struurazione della mente, del cervello e così via. Le esperienze che il feto vive nel periodo prenatale sono fondamentali: degli studi soolineano che della 25° set. si può ipozzare un precoce a avo nucleo emozionale, esperienziale e psichico prenatale. Lo sviluppo prenatale può essere suddiviso in 3 diversi periodi: 1) PERIODO GERMINALE (1a-2a semana)  include la creazione dello zigote (ovulo+ spermatozoo), la divisione cellulare (mitosi), la formazione della blastula (massa di cellule) e l’annidamento dello zigote alla parete uterina. La blastocis è ricoperta da uno strato protevo (trofoblasto) da cui riceverà nutrimento, è proprio da essa che avviene la successiva formazione dell’embrione. In questa fase un ruolo importante è assunto dagli ormoni, come le Beta HCG (Gonadotropina Corionica Umana) prodo da trofoblasto e con la funzione di smolare il corpo luteo a produrre la quantà di progesterone necessaria per permeere un buon annidamento dell’ovulo, prima mantenendo la muscolatura uterina rilassata, poi sostenendo la formazione della placenta e inne garantendo il nutrimento del bambino e il regolare proseguimento della gestazione. 2) PERIODO EMBRIONALE (3a-8a semana)  comprende quel processo in cui l a blastula si collega, araverso dei solissimi vasi (villi), al sistema circolatorio della madre, diventando così embrione. I villi, a sua volta, si trasformano in placenta, una membrana che serve ad assorbire i prodo nutrien e ad espellere quelli di scarto. Qui, l’ambiente intrauterino è costuito dal sacco amnioco, il cui liquido che deriva principalmente dal feto, ha la funzione di proteggere l’embrione da traumi di natura meccanica; la sua analisi oggi consente di valutare la maturità, lo sviluppo del feto e il suo stato di benessere/soerenza endouterina. Il liquido aumenta no a circondare il feto, ecceo che nel punto di inserzione del cordone ombelicale, diminuisce dopo il 7° mese e al termine ne è presente circa un litro. L’embrione risulta invece costuito da 3 stra cellulari: l’endoderma da cui si sviluppa il sistema digesvo e respiratorio; l’ectoderma da cui si sviluppa il sistema nervoso, i receori sensoriali e l’apparato cutaneo; il mesoderma da cui si sviluppa il sistema circolatorio, ossa, muscoli, sistema escretore e sistema riproduvo. È questo, inoltre, il periodo in cui possono avere luogo alterazioni dello sviluppo, come mutazioni cromosomiche o danni prenatali dovu a sostanze tossiche. 3) PERIODO FETALE (3° mese-parto)  i diversi organi e sistemi già forma, cominciano a funzionare e perfezionarsi: dal 4°mese i movimen possono essere avver dalla madre, il feto apre e chiude la bocca, muove la testa, si succhia il pollice ed è possibile ascoltare i suoi ba cardiaci; dal 5° mese il feto alterna momen di veglia a momen di sonno, la pelle è sviluppata e compaiono unghie e capelli; dal 6° mese riesce ad aprire e chiudere gli occhi e poco dopo a disnguere luce ed oscurità; durante gli ulmi mesi si completano l’accrescimento e la maturazione degli organi. LO SVILUPPO CELEBRALE PRENATALE: Le fasi iniziali dello sviluppo celebrale hanno luogo durante le 40 set. di gestazione e consistono nell’encefalizzazione, ossia nella formazione graduale delle struure celebrali e corcali, e nella dierenziazione cellulare che darà origine ai neuroni. Il sistema nervoso si origina dall’ectoderma, a parre dal 16° giorno, quando si forma la placca neurale, successivamente si crea un solco che darà origine al primo abbozzo del cervello, denito tubo neurale la quale parte frontale darà origine al cervello, mentre la parte restante al midollo spinale. Dalla 4° set. all’interno del tubo si formano 3 vescicole, corrisponden al cervello anteriore che maturerà denivamente dopo la nascita, e quelli medio e posteriore sviluppa già prima. Vero la 6° set. inizia lo sviluppo del cervelleo e dei gangli della base, che si completerà rispevamente al 7° e all’8° mese. Scaricato da Alessia Av ([email protected]) lOMoARcPSD|42233847 L’encefalizzazione è supportata dalla produzione di cellule neuronali da parte delle zone proliferaci del tubo neurale. A 7 mesi quasi tu i neuroni sono forma, mentre il successivo sviluppo celebrale consiste nella crescita di assoni e dendri, ovvero dei prolungamen citoplasmaci che compongono il corpo cellulare e che conducono i segnali ricevu da neuroni aeren in direzione centrifuga (assone) e centripeta (dendri) verso altre cellule. Lo sviluppo celebrale, inoltre, comporterà la crescita di sinapsi ovvero delle giunzioni specializzate degli impulsi nervosi che si propagano lungo l’assone soo forma di potenziale d’azione e che vengono trasmessi a un altro neurone o a organi eeori. Le aree senso-motorie e sensoriali primarie entro il primo anno di vita hanno completato la mielinizzazione (maturazione ulma del sistema nervoso centrale). Alla nascita gli organi sensoriali sono tu funzionan, tranne il sistema visivo che si completerà verso i 5-6 anni; ciò che manca alla nascita e che si sviluppa con l’interazione con l’ambiente è l’integrazione delle dierenze modalità sensoriali e l’aribuzione di un signicato e di risposte agli smoli. Tuo ciò è possibile araverso la formazione di connessioni sinapche. Verso i 7 anni maturano anche le aree associave secondarie dei lobi, si completa la lateralizzazione celebrale e le funzioni piche del linguaggio vengono ssate nell’emisfero sinistro. Alcune aree terziarie dei lobi temporale e parietale che maturano dopo la pubertà e che consentono lo svolgimento di funzioni cognive complesse. Alcuni aspe dello sviluppo sono messi in relazione con la formazione di aree/struure celebrali:  Orientamento visivo e capacità aenve: il neonato durante il primo mese mostra un’aenzione obbligata e ssa, verso il secondo inizia ad inseguire con lo sguardo ma solamente dopo il terzo mese è in grado anche di predirne la traieoria. Lo sviluppo di tali avità visive e di aenzione verso uno smolo sembrano essere connesse ai percorsi di processazione visiva corcale;  Riconoscimento dei vol: i neona dimostrano una parcolare aenzione nei confron dei vol umani, questa capacità porterebbe, già dal 2° mese di vita, allo sviluppo delle abilità di riconoscimento facciale più complesse, come individuare dierenze tra vol;  Permanenza dell’oggeo: dopo i 7 mesi i bambini scoprono che un oggeo connua ad esistere, sebbene nascosto, e sono in grado di recuperarlo. Data la presenza di abilità nel periodo prenatale, è possibile individuare delle capacità neonatali successive e ipozzare un connuum evoluvo tra lo sviluppo prenatale e quello neonatale. Per quanto riguarda lo sviluppo motorio, il feto presenta già movimen cardiaci, della mandibola, respiratori, ma anche lunghe estensioni del capo seguite da essioni degli ar; alla nascita il feto rimane generalmente con il capo ruotato e gli ar in essione poiché abituato allo spazio intrauterino ristreo. Alcuni studi hanno ipozzato una possibile correlazione tra la frequenza dei movimen intrauterini e quello neonatali: pochi movimen fetali sembrerebbero correla ad un temperamento neonatale calmo, mentre un’elevata molità prenatale sembrerebbe ancipare un prolo caraerizzato da ipereccitabilità motoria. A proposito dello sviluppo percevo, relavamente allo sviluppo olfavo i receori nel periodo prenatale vengono smola dall’aroma delle sostanze presen nel liquido amnioco, mentre in un neonato compare la capacità di disnguere una varietà di odori sgradevoli e di dierenziare quello della madre; per quanto riguarda lo sviluppo gustavo, le papille gustave compaiono verso la ne dell’8° set., ma tra la 26° e 28° set. si possono rilevare delle reazioni al gusto tramite la mimica facciale, per questo il neonato manifesta da subito delle preferenze di gus; in merito allo sviluppo udivo, il feto ascolta e disngue le voci infa n dalla nascita, manifesta alcune capacità udive come quella di volgere il capo verso un rumore soprauo se è una voce femminile; per quanto riguarda lo sviluppo visivo, l’occhio inizia a svilupparsi dopo le prime quaro set. di gestazione, mentre le cellule della rena, le cellule gangliari e i receori si dierenziano tra la Scaricato da Alessia Av ([email protected]) lOMoARcPSD|42233847 15° e 30 set., il feto riesce a disnguere la luce dal buio, il neonato è invece in grado di meere a fuoco smoli visivi anche a distanza ma riuscirà a riconoscere i vol solo intorno ai 6 mesi di età. È possibile individuare anche delle capacità del feto riguardo lo sviluppo cognivo, come la capacità di rispondere a smoli sonori idenci presenta ripetutamente in un certo intervallo di tempo. Oppure come la familiarizzazione del neonato con determina smoli, quali il bato del cuore/voce della madre. Inne dal punto di vista dello sviluppo socio-emovo, è importante l’aaccamento prenatale tra la madre e il futuro bambino, tanto che il feto sembrerebbe inuenzato dagli sta emovi materni. La Procreazione Medicalmente Assista (PMA) comprende l’insieme di traamen per la ferlità nei quali i game, sia femminili che maschili, vengono traa al ne di determinare il processo riproduvo; si traa dunque di tecniche ulizzate per aiutare il concepimento laddove non riesce spontaneamente. In Italia questa tecniche sono state suddivise in quelle di 1° livello  Inseminazione Intrauterina Semplice) e quelle di 2° e 3° livello  Fecondazione In Vitro Embrio Tranfer (FIVET) e l’Iniezione Intracitoplasmaca Di Un Singolo Spermatozoo (ICSI). Tra le implicazioni della PMA vi è il rischio di gravidanze gemellari poiché tende sempre a trasferire due o più embrioni, allo scopo di garanre gravidanze sucientemente elevate. La diagnosi prenatale è una complessa avità muldisciplinare nella quale sono incluse diverse gure professionali nalizzata a fornire alla coppia genitoriale indicazioni e informazioni sul processo di crescita fetale, sul suo stato di salute e sui possibili rischi di malformazioni o patologie. Risulta di notevole importanza per le gravidanze avviate in età avanzata, ma soprauo per quelle “a rischio” sia per cause materne sia per cause fetali. Alcuni studi hanno addiriura dimostrato che molte donne sembrerebbero aendere i risulta dei test pria di impegnarsi nella relazione emova con il bambino non ancora nato. Araverso la diagnosi prenatale è possibile idencare precocemente un gran numero di patologie e ciò consente ai genitore di pracare la scelta che ritengono migliore: se proseguire con la gravidanza oppure interromperla volontariamente. In entrambi è una scelta che rappresenta una condizione di rischio evoluvo per i genitori; quando si è davan alla presenza di un possibile rischio di salute di un glio, i genitori vengono avvol da una vulnerabilità psicologica, viene messa in discussione la rappresentazione della propria genitorialità, possono emergere senmen di rabbia, vergogna, colpa o depressivi. Le principali indagini diagnosche prenatali sono:  L’AMNIOCENTESI: esame diagnosco invasivo che si eeua tra la 15° e 18° set. di gravidanza, nalizzato alla diagnosi di anomalie cromosomiche, di malae geneche, o di infezioni contrae dal feto. Consiste nell’introdurre un ago araverso la cute dell’addome materno, araverso la parete dell’utero e la membrana amnioca no a giungere nel sacco amnioco da dove vengono preleva circa 20 cc di liquido.  La VILLOCENTESI: procedura diagnosca invasiva che si eeua introducendo un ago araverso l’addome materno no al tessuto che darà luogo alla placenta. Consiste nel prelievo dei villi coriali e data la precocità di esecuzione, a dierenza dell’amniocentesi, in caso di esito patologico è possibile interrompere la gravidanza prima della 13° semana.  La CELOCENTESI: procedura diagnosca invasiva che permee di rilevare già dal 2° mese di gestazione la presenza di un feto aeo o portatore sano di talassemia e consiste nel prelievo araverso la vagina del liquido celomaco. La tecnica prende il nome dalla cavità celomaca, che si forma alla 4° set. e scompare verso la 9° e conene cellule fetali. Una diagnosi così precoce può aprire le strade a delle terapie come il trapianto di cellule staminali ematopoieche in utero. Scaricato da Alessia Av ([email protected]) lOMoARcPSD|42233847  L’ECOGRAFIA: esame diagnosco che permee di controllare l’evoluzione della gravidanza, l’integrità anatomica del feto e le sue modalità di sviluppo. Durante una gravidanza solitamente se ne svolgono 3, tranne in casi di patologie o dife della crescita, anche se è abbastanza normale che il ginecologo mensilmente eeui controlli ecograci.  L’ECOCARDIO-FETALE: screening di 2° livello eseguito solitamente tra la 19° e la 23° set. suggerito nei casi di sospea cardiopaa congenita del feto per il monitoraggio del bato cardiaco. Può essere prescria come indagine prevenva o come alternava a test da svolgere in profondità.  La FLUSSIMETRIA o VELOCIMETRIA DOPPLER: metodica diagnosca che consente di studiare le condizione emodinamiche di alcuni vasi sanguigni materni e fetali. I distre fetali sono l’arteria ombelicale, le arterie celebrali e l’aorta discendente, mentre quello materno è rappresentato dalle arterie uterine. La nascita a rischio può accadere nei casi in cui si presentano condizioni prenatali o perinatali o di nascita pretermine, che orientano un’apicità dello sviluppo e dunque un percorso caraerizzato da compromissioni e da bisogni evoluvi speciali. La prematurità fa riferimento a quelle condizioni immature organico- funzionali di nascita, nello specico quando avviene prima della 37° set. di gestazione indipendentemente dal peso. In funzione dell’epoca gesonale le nascite pretermine si disnguono in:  Nascita moderatamente pretermine  dalla 32° alla 36° set.  Nascita molto pretermine  al di soo della 32° set.  Nascita estremamente pretermine  prima della 28° set. Viene, però, dierenziata la prematurità legata all’età gestazionale del neonato e quella legata al basso peso alla nascita; quando i due status sono contemporaneamente presen, i rischi di morbilità e mortalità neonatale aumentano insieme alle possibili dicoltà del bambino nello sviluppo cognivo, emovo e relazionale. Ci sono delle situazioni spontanee che aumentano tale rischio legate alla madre o al bambino, come: il ritardo di crescita intrauterino, la soerenza fetale e condizioni fetali instabili, la gestazione mulpla e le anomalie fetali. Tra le condizioni materne vi possono essere faori placentari, uterini, patologie croniche, emorragia, infezioni, abuso di alcool, fumo, droghe; e tra le principali ipoteche dicoltà del bambino vanno individuate dicoltà respiratorie, cardiovascolari, gastrointesnali, nutrizionali, metabolica, neurologiche/neurocognive, anemia, infezioni, ipotonia muscolare e bassa riessività. I bambini na pretermine rispeo a quelli na a termine, col tempo possono presentare degli “outcomes” evoluvi problemaci:  Riguardo l’area cogniva  disturbi del linguaggio, compromissioni di processi aenvi, metacognivi, di auto- regolazione che possono causare decit dell’aenzione o iperavità, e dicoltà di apprendimento;  Riguardo l’area emova: disturbi nella regolazione delle emozioni e degli impulsi e nell’espressione di emozioni;  Riguardo l’area relazionale: problemi comportamentali e di adaamento nelle relazioni con il gruppo dei pari e sli relazionali a rischio tra neonato e genitori o costruzione di relazioni di aaccamento di po insicuro. Scaricato da Alessia Av ([email protected])

Use Quizgecko on...
Browser
Browser