Geografia Italiana - Lezioni PDF
Document Details
Uploaded by ConsummateAmaranth
Tags
Summary
These notes introduce the study of geography, covering cardinal directions, the Earth's grid system (parallels and meridians), and specific geographical aspects of Italy, including its location, borders, and mountain ranges. It also discusses glaciers.
Full Transcript
La geografia (dal latino geographia = grafica dellaTerra) è la scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la distribuzione dei fenomeni della Terra, nella configurazione della sua superficie (g. fisica) e nella distribuzione spaziale dei vari fenomeni, in quanto connessi con la vita uman...
La geografia (dal latino geographia = grafica dellaTerra) è la scienza che ha per oggetto lo studio, la descrizione e la distribuzione dei fenomeni della Terra, nella configurazione della sua superficie (g. fisica) e nella distribuzione spaziale dei vari fenomeni, in quanto connessi con la vita umana (g. antropica), con la vita animale e vegetale (g. biologica), con la vita delle società umane (g. politica), con l'utilizzazione da parte dell'uomo delle risorse del mondo minerale, vegetale e animale (g. economica). Per cominciare lo studio della geografia, è necessario capire come muoversi nello spazio: chiamiamo allora punto cardinale ciascuna delle quattro direzioni principali verso le quali è possibile muoversi trovandosi su di una superficie; tali quattro punti cardinali sono il nord o settentrione, il sud o meridione, l'est o oriente e l'ovest o occidente. Per determinare un qualsiasi punto sulla Terra i geografi hanno tracciato delle linee immaginarie orizzontali e verticali che formano sulla superficie terrestre, una specie di rete, chiamata reticolo geografico. Queste linee sono chiamate paralleli e meridiani. Il principale parallelo è l’equatore (detto anche parallelo 0), una linea immaginaria che rappresenta la circonferenza massima della Terra; è equidistante dai poli e divide il nostro pianeta in due emisferi uguali, l’emisfero boreale (quello in cui viviamo noi) e l’emisfero australe (quello opposto). Gli altri paralleli sono circonferenze parallele all’equatore, che si restringono verso i poli. Il loro numero è teoricamente infinito ma se ne considerano per convenzione 180 (90 nell’emisfero boreale e 90 in quello australe). Le linee perpendicolari ai paralleli si chiamano meridiani: sono semicirconferenze che uniscono i due poli. Il meridiano più importante si chiama Meridiano di Greenwich, detto anche Meridiano 0. Il suo nome deriva dal fatto che passa da Greenwich, un sobborgo di Londra dove c’è un importante osservatorio astronomico. Si contano in totale 360 meridiani, 180 a est del Meridiano di Greenwich e altri 180 a ovest. La latitudine è la distanza di un punto dall’equatore, misurata in gradi (da 0 a 90 a nord e da 0 a 90 a sud); la longitudine è la distanza di un punto dal meridiano di Greenwich, misurata in gradi (da 0 a 180 a est e da 0 a 180 a ovest). Il geografo osserva ciò che si trova nel suo ambiente, cioè gli aspetti naturali (le montagne, i fiumi, i laghi, la flora e la fauna) e la presenza dell’uomo nel territorio circostante. Territorio italiano L'Italia è una regione geografica dell'Europa Meridionale, delimitata a nord e a ovest dalla catena delle Alpi ed è composta da una parte continentale, una parte peninsulare e una insulare. Situata tra la penisola iberica e la penisola balcanica, si affaccia sul mar Mediterraneo. Confini L’Italia confina ad ovest con la Francia, a nord con la Svizzera e l’Austria e a est con la Slovenia. La superficie dell’Italia è di 302.073 km². Considerando gli attuali confini politici, i punti estremi d'Italia sono: - a settentrione la Testa Gemella Occidentale, una cima del massiccio della Vetta d'Italia, nelle alpi Aurine in Trentino-Alto Adige; - a meridione punta Pesce Spada, capo meridionale dell'isola di Lampedusa nell'arcipelago delle Isole Pelagie (AG); - a oriente capo d'Otranto in Puglia; - a occidente la Valle Stretta in Piemonte. Il territorio italiano può essere diviso in tre zone: - una parte continentale; - una parte peninsulare; - una insulare. La parte continentale corrisponde a circa il 40% della regione italiana e si situa al nord di una linea immaginaria che va dall'imboccatura del fiume Magra (tra Toscana e Liguria) a quella del fiume Rubicone fino alle Alpi. La maggior parte è composta dai bacini idrografici dei fiumi Po e Adige. La penisola italiana, o penisola italica, è attraversata dalla catena degli Appennini e delimitata da quattro mari: mar Ligure, mar Tirreno, mar Ionio e mar Adriatico. Fanno parte del Mar Mediterraneo anche il Mare di Sicilia e il Mare di Sardegna. Essa comincia a partire da una linea immaginaria che va dall'imboccatura del fiume Magra a quella del fiume Rubicone, e si estende fino all'estrema propaggine meridionale di Capo Spartivento in Calabria. Per Italia insulare generalmente vengono intese le due isole maggiori, la Sicilia e la Sardegna, insieme a numerose altre, più piccole. Le cinque più grandi isole italiane sono, in ordine di grandezza: - Sicilia (25 707 km²); - Sardegna (24 090 km²); - isola d'Elba (223 km²), parte dell’Arcipelago Toscano; - isola di Sant'Antìoco (108,9 km²), situata nell’estremo ovest della Sardegna; - Pantelleria (83 km²), tra Sicilia e le coste della Tunisia, facente parte del comune di Trapani. Al di fuori di queste grandi isole ci sono numerose isole minori, spesso raggruppate in arcipelaghi che si trovano lungo le coste italiane. Rilievi Le montagne Una montagna è un rilievo della superficie terrestre. Secondo le convenzioni europee la sua altezza deve essere di almeno 600 metri sul livello del mare (s.l.m.), ed il suo aspetto deve essere almeno parzialmente impervio. Parti di una montagna vetta: la sommità di una montagna; sottocima: elevazioni che non hanno l’altezza necessaria per essere chiamate vette; versanti: sono i fianchi della montagna; ognuno di essi ha una diversa esposizione a seconda del proprio orientamento rispetto ai punti cardinali; passo (o valico): il punto più basso tra due montagne che permette di attraversarle; piede: punto più basso di una montagna. Alpi L’Italia è unita al continente europeo dalla catena delle Alpi. Le Alpi sono la catena montuosa più importante d'Europa, situata a cavallo dei confini di Italia, Francia, Svizzera, Liechtenstein, Germania, Austria, Slovenia e, sia pure in modo del tutto marginale, Ungheria. Separano l'Europa centrale da quella meridionale e racchiudono la regione geografica italiana, comprendendo al loro interno le vette più alte del continente europeo, tra cui il Monte Bianco, che con i suoi 4807 m d'altezza è la montagna più alta della catena, d'Italia, di Francia e in generale del continente ed è considerato il tetto d’Europa; seguono il Monte Rosa (4.634 m), il Cervino (4.478 m). mentre il punto altimetrico meno elevato è Le Contane (FE), in pianura padana. Le Alpi si formarono durante il Mesozoico e il Cenozoico (tra 250 e 65 milioni di anni fa) e sono la catena montuosa più giovane d'Europa. Si estendono per un migliaio di chilometri. Si possono suddividere in tre parti distinte: - le Alpi occidentali (Alpi Marittime, Alpi Liguri, Alpi Cozie, Alpi Graie) vanno dal Colle di Cadibòna (provincia di Savona) al Col Ferret (tra Svizzera e Valle d’Aosta), che formano un arco tra il mar Mediterraneo ed il Vallese; - le Alpi centrali (Alpi Pennine, Alpi Lepontine, Alpi Retiche) tra il Vallese (Col Ferret) e il Passo del Brennero (Svizzera orientale); - le Alpi orientali e meridionali, che si inseriscono nel bacino Pannonico a Ovest dei Carpazi (Dolomiti, Alpi Carniche, Alpi Giulie), dal Passo del Brennero alla città di Fiume. Il clima delle Alpi è il tipico clima delle zone montuose elevate. All'aumentare della quota diminuisce proporzionalmente la temperatura. A circa 3 000 metri di altitudine c'è il limite delle nevi perenni, alla cui altitudine il calore non riesce a fondere completamente i ghiacci. Gli inverni sono lunghi e con abbondanti nevicate, le estati sono fresche e piovose e quindi sono presenti ghiacciai anche di notevoli dimensioni. Le Alpi sono sede di numerosi parchi nazionali: in Italia si trovano il Parco nazionale del Gran Paradiso, il Parco nazionale dello Stelvio, il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi, il Parco nazionale della Val Grande e numerosi altri parchi regionali e naturali. Alcuni tratti della catena alpina sono detti "Prealpi": si tratta di rilievi montuosi periferici, tipicamente meno alti e posti a contorno della fascia mediana e più elevata delle Alpi. Si estendono sia sul versante esterno, sia su quello interno o italiano. Sono divise in: Prealpi di Provenza, Prealpi del Delfinato, Prealpi di Savoia, Prealpi Lombarde, Prealpi Venete, Prealpi Carniche e Prealpi Giulie. Gli Appennini Gli Appennini, formatisi successivamente alle Alpi, sono un sistema montuoso lungo circa 1.200 km che attraversa tutta la penisola italiana da nord a sud disegnando un arco. L'estremità settentrionale, il confine tra Appennini e Alpi, è costituita dal Colle di Cadibona, in provincia di Savona, mentre quella meridionale è data dalla punta estrema dell'Aspromonte, di fronte allo stretto di Messina in Calabria. Gli Appennini sorgono a sud della Pianura Padana e percorrono da nord a sud tutta la penisola italiana,dalla Liguria alla Calabria e proseguono nella Sicilia settentrionale. Per questi motivi sono spesso chiamati "spina dorsale della penisola italiana”. La catena appenninica divide la superficie della Penisola in due versanti: ligure-tirrenico e adriatico-ionico. A paragone con le Alpi, gli Appennini hanno una diversa conformazione e un’altezza nel complesso inferiore. Anche il paesaggio naturale appenninico appare molto differente da quello alpino: le montagne appenniniche hanno in genere cime tondeggianti. Spiccano però le vette di alcuni gruppi: tra l'Umbria e le Marche i Monti Sibillini e in Abruzzo il Gran Sasso, in cui la cima più alta è il Corno Grande (2912 m. di altitudine) e la Maiella. I numerosi e facili valichi che permettono di passare, ad altezze quasi sempre inferiori ai 1.000 m, dall'uno all'altro versante e vengono indicati nelle parlate locali, secondo le loro forme caratteristiche, con i nomi di passo, bocca, forca, portella e gola. Negli Appennini è presente un solo ghiacciaio, il Calderone, il più meridionale d'Europa, sul Gran Sasso. La catena appenninica viene convenzionalmente suddivisa in tre o quattro tronchi principali: l'Appennino settentrionale (che si suddivide nelle due sezioni dell'Appennino ligure e dell'Appennino tosco-emiliano, a sua volta distinto in Appennino tosco-emiliano in senso stretto e Appennino tosco-romagnolo); l'Appennino centrale (che si divide in due sezioni: Appennino umbro-marchigiano e Appennino abruzzese), l'Appennino meridionale (Appennino sannita, Appennino campano, Appennino lucano e Appennino calabro), a cui si può aggiungere l'Appennino siculo, separato dal resto degli Appennini in corrispondenza dello stretto di Messina. Gli Appennini ospitano in tutto 12 parchi nazionali. I ghiacciai Un ghiacciaio è una grande massa di ghiaccio presente nelle regioni montane e polari, formatasi in seguito all’azione del gelo sulle nevi perenni, che scorre lentamente verso il basso per gravità. Si pensa che circa 20.000 anni fa i ghiacciai ricoprissero circa il 32% delle terre emerse, perciò i ghiacciai attuali possono essere visti come il residuo delle precedenti ere glaciali. Attualmente, i ghiacciai occupano il 10% della superficie terrestre e costituiscono di gran lunga il più grande serbatoio d'acqua dolce sulla Terra. I ghiacciai italiani L’Italia conta numerosi ghiacciai. Tra questi ricordiamo i maggiori: - il Ghiacciaio del Monte Bianco, un ghiacciaio del massiccio del Monte Bianco, che scende dall'omonima vetta (AO); - il Ghiacciaio della Marmolada, detta Regina delle Dolomiti, che scende nel versante nord della Marmolada (3.343 m), la montagna più alta delle Dolomiti. È collocato in provincia di Trento. Il carsismo Il termine carsismo indica il processo chimico esercitato dall'acqua, soprattutto su rocce calcaree. La parola ha origine dal nome della regione dove inizialmente questo fenomeno è stato studiato, il Carso Triestino. Dissolvendosi, le rocce calcaree danno luogo a forme caratteristiche sia nell'ambiente esterno sia nel sottosuolo, creando grotte e doline (dette anche puli, come il Pulo di Altamura e il Pulo di Molfetta, in provincia di Bari). Oltre che forme erosive sono abbondanti le forme deposizionali del carsismo. Infatti, l'acqua che gocciolando penetra dalla superficie, crea con il passare dei secoli e millenni fantastiche strutture calcaree. Le forme più caratteristiche sono le stalattiti e le stalagmiti. Tra i fenomeni di carsismo ipogeo troviamo le famosissime Grotte di Castellana (Puglia) e le Grotte di Frasassi nell’Appennino Marchigiano, nel comune di Genga, in provincia di Ancona, o ancora le Grotte di Is Zuddas in provincia di Carbonia-Iglesias nel sud della Sardegna o la Grotta della Zinzulusa, lungo il litorale salentino, a Castro o la Grotta dello Zaffiro nell’area marina protetta di Punta Campanella nella penisola sorrentina, comune di Positano. Le pianure La pianura è un'ampia area di terra, la cui altitudine non supera un massimo di 300 m s.l.m.. Se supera i 300 m. prende il nome di altopiano; se supera di poco il livello del mare è chiamata bassopiano; se è posta sotto il livello del mare si chiama depressione. Esistono vari tipi di pianure: - pianura alluvionale: formata da detriti portati dai fiumi; - pianura di erosione: si formano per eliminazione dei detriti, ciò che resta di antiche montagne e colline completamente erose; - pianura costiera: ha origine vicino al mare. Sommersa dalle acque, sorge quando queste si ritirarono. - pianura di sollevamento: formata grazie al sollevamento dei fondali marini. - pianura vulcanica: formata dal deposito della materia eruttata dal vulcano (es. lava indurita nel corso degli anni). - pianura artificiale: quando i fondali marini sono prosciugati dall'uomo. Le pianure italiane Le pianure costituiscono solamente il 23,2% del territorio nazionale italiano. La pianura principale è la Pianura Padana che, da sola, costituisce più di due terzi della superficie pianeggiante italiana e che è percorsa dal maggiore fiume italiano, il Po, e dai suoi numerosi affluenti. Nella parte peninsulare e nelle isole sono presenti solo piccole pianure spesso situate lungo le coste e alla foce dei fiumi maggiori, presso le quali si sono formate: è il caso, ad esempio, del Tavoliere delle Puglie, del Campidano in Sardegna o della Maremma in Toscana, la Campagna Romana nel Lazio. La Pianura Padana, la cui superficie è di circa 47.000 km2, è una pianura di origine alluvionale situata in Italia settentrionale e comprendente parti delle regioni Piemonte, Lombardia, Emilia- Romagna e Veneto. È stata formata dai materiali erosi dalle Alpi e dagli Appennini, trasportati in basso dalle acque defluenti dai ghiacciai in ritirata. Raccoglie la maggior parte dei corsi d’acqua che scendono dalle Alpi e dall’Appennino settentrionale. Quasi al centro scorre il fiume Po, che l'attraversa in direzione ovest-est. È bagnata, oltre che dal Po e dai suoi numerosi affluenti, anche da Adige, Brenta, Piave, Tagliamento, Reno e dai fiumi della Romagna. L'area occupata dalla Pianura Padana è quasi simile ad un triangolo: la costa adriatica ne costituisce la base; il vertice è dato dalle colline di Superga e del Monferrato. Dalla pianura emergono alcune colline. Le più notevoli sono: la collina di Superga, il Monferrato, i Colli Berici e i Colli Euganei, che un tempo erano in parte vulcanici. La Pianura Padana è la pianura più ricca d'Italia, essendo molto fertile e ben irrigata; è inoltre ricca di industrie e di traffici, data la densità della popolazione, la facilità e il gran numero delle vie di comunicazione interne e di quelle che conducono ai Paesi del Nord o, verso sud. La Pianura Padana si divide in due parti: - alta pianura - bassa pianura Altopiani e bassopiani L’altopiano è un territorio pianeggiante ma posto a un'altitudine di almeno 300 m s.l.m., circondato da zone ad altitudine inferiore, e spesso delimitato da versanti montuosi con la stessa inclinazione. In Italia ricordiamo Le Murge, una subregione apulo-lucana piuttosto estesa, corrispondente a un altopiano carsico di origine tettonica e di forma quadrangolare situato tra la Puglia centrale e la Basilicata nord-orientale. Nella zona nord-occidentale si trovano i rilievi più alti: Torre Disperata (686 m), Monte Caccia (682 m), Serraficaia (673 m) e Monte Scorzone (668 m). La collina La collina è un rilievo meno elevato della montagna, la cui altezza va dai 200 ai 5/600 m s.l.m. Le colline si possono distinguere, a seconda della loro origine in: - strutturali: nate per azione degli agenti atmosferici; se i ghiacciai si sono ritirati e sono rimasti detriti sul terreno sono nate colline moreniche; se i detriti sono stati trasportati dai fiumi sono nate colline sedimentarie; - tettoniche: generate dallo scontro tra placche della crosta terreste; - vulcaniche: nascono quando il magma preme sotto la crosta terrestre, senza fuoriuscire, deformandola e provocandone il sollevamento. Le colline italiane Le colline ricoprono la maggior parte del territorio italiano. Sono situate prevalentemente nella parte centro-meridionale della penisola, lungo i fianchi della dorsale appenninica, ma anche nella zona prealpina, a ridosso delle Alpi. Le colline italiane hanno origini diverse: - le Langhe (regione collinare tra Cuneo e Asti), il Monferrato e le Murge sono colline sedimentarie, formatesi per il sollevamento del fondo marino; - le colline della Brianza e più in generale di tutta la fascia che corre ai piedi delle Alpi sono moreniche, costituite cioè dai depositi di terra e pietrisco trasportati da antichi ghiacciai; - i Colli Euganei e numerose altre formazioni in Toscana (tra cui la zona di Colle Val d’Elsa, nelle Terre di Siena), Lazio, Campania (Colli Albani, Colline Metallifere, Chianti, tra Firenze, Siena e Arezzo) sono di origine vulcanica, ossia sono i resti di antichissimi vulcani spenti, arrotondati da una lunga erosione. Si ricorda inoltre la zona di Franciacorta, una zona collinare tra Brescia e il Lago d’Iseo. Il vulcano Un vulcano si genera all'interno della crosta terrestre per la risalita - in seguito ad attività eruttiva - di massa rocciosa fusa (chiamata magma) formatasi al di sotto o all'interno della crosta terrestre. A causa della sua collocazione geodinamica, l’Italia ospita sul suo territorio numerosi vulcani: sia attivi che spenti. Sono considerati attivi i vulcani per i quali è stato possibile riconoscere segni di attività negli ultimi 10.000 anni. Tra i vulcani attivi alcuni sono in fase di riposo o di quiete, chiamati per questo quiescenti. I vulcani considerati attivi in Italia sono dieci: - il Vulcano Laziale, corrispondente all'area dei Colli Albani nelLazio; - il Vesuvio, i Campi Flegrei, Ischia e Procida in Campania; - l'Etna (vulcano più alto d’Europa), lo Stromboli, Lipari, Vulcano e Pantelleria in Sicilia. La penisola possiede anche molti vulcani spenti, cioè che hanno cessato la loro attività eruttiva, comei già citati Colli Euganei in provincia di Padova, il monte Amiata in Toscana e i Monti Berici in provincia di Vicenza o il Monte Vulture in Basilicata. Laghi vulcanici I laghi vulcanici hanno origine da crateri di vulcani sia spenti che quiescenti o caldere generate comunque dall'attività vulcanica che vengono parzialmente o completamente riempite dalle acque. In Italia si trovano soprattutto nel Lazio e in Campania (Lago di Bolsena, Lago di Vico, Lago di Bracciano, Lago Albano, Lago di Nemi, Lago d'Averno). In Basilicata ci sono i Laghi di Monticchio, situati sulla falda sudoccidentale del monte Vulture, che occupano le bocche crateriche dell'antico vulcano. Il mare e le coste Il mare è una vasta distesa di acqua salata connessa ad un oceano. Il confine tra acqua e terra è denominato costa, litorale o bacino. La costa o litorale è la linea di confine tra la terra e l'acqua di un oceano, golfo, mare o grande lago. A seconda della conformazione della costa si può parlare anche di: penisola, istmo, capo e golfo. La struttura delle coste è molto varia e dipende dal terreno, dalle acque che su di essa scorrono e dalla sua esposizione ai vari agenti atmosferici. L'azione del mare sulle rocce è continua e provoca, nel tempo, l'erosione delle parti più basse delle pareti. Spesso il mare provoca anche la formazione di grotte più o meno ampie e profonde. Inoltre, i resti delle grotte possono formare altri elementi caratteristici: archi(parti rimanenti delle grotte) o faraglioni (parti isolate che derivano dagli archi). Mari e coste italiani La penisola italiana si affaccia sul Mar Mediterraneo, che intorno ad essa si articola in vari mari. Il Mar Ligure bagna le coste della Liguria e le coste settentrionali toscane a sud fino all'Isola d'Elba. Il Mar Tirreno bagna le coste occidentali della penisola a sud dell'Isola d'Elba (e dunque tutte le regioni dalla Toscana alla Calabria), le coste settentrionali della Sicilia e a quelle orientali della Sardegna. Il Mar Adriatico bagna le coste orientali della penisola, dal Friuli- Venezia Giulia fino al Capo di Santa Maria di Leuca, in Puglia, che divide l’Italia dalla Penisola balcanica. Il Mar Ionio bagna le coste orientali della Sicilia e della Calabria, il litorale della Basilicata e le coste occidentali della Puglia. A sud della Sicilia si trova il Canale di Sicilia con il Mar di Sicilia, mentre ad ovest della Sardegna si estende il Mare di Sardegna. Le coste e i golfi L'Italia ha uno sviluppo costiero di circa 7.300 km, con una grande varietà di forme che dipende sia dalla natura della terraferma, sia dall'azione del mare. Un golfo è un tratto di mare o di oceano che penetra in modo più o meno accentuato tra la terraferma, con profondità prevalentemente non elevata. In Italia i golfi più importanti sono il Golfo di Genova, il Golfo di Venezia, il Golfo di Taranto e il Golfo di Napoli, racchiuso tra Capo Miseno e la Penisola sorrentina. Coste tirreniche Le coste tirreniche bagnano la penisola lungo il litorale della Maremma, del Lazio, della Campania, di Basilicata e Calabria. Sono prevalentemente basse e sabbiose. L'arco costiero compreso tra il monte Circeo e la penisola Flegrea forma l'ampio golfo di Gaeta. Tra capo Miseno e punta Campanella, in cui termina la penisola di Salerno, si apre il Golfo di Napoli. Il golfo di Salerno, immediatamente contiguo, finisce dove sporge nel mare il tozzo promontorio del Cilento, per lo più costituito da costa alta e rocciosa. A sud del Cilento, fino allo stretto di Messina, le coste calabre appaiono inizialmente frastagliate, per la maggior parte alte, rocciose e scoscese. Importante anche il Golfo Policastro a Maratea, dopo il quale le coste sono quasi rettilinee fino al promontorio di monte Poro (Capo Vaticano). Coste ioniche Bagnano Calabria, Basilicata e Puglia. Le coste calabre, bagnate dal Mar Ionio sono in tutto simili a quelle del tratto tirrenico: rettilinee, poco incise e ripide dove l'Appennino si accosta di più al mare. Sul versante ionico calabrese le coste sono basse e sabbiose. Le coste della Sila sono accidentate; quelle della Basilicata e della Puglia sono uniformi ed una volta sede di fiorenti colonie greche (Sibari, Metaponto, Gallipoli). Le coste del Mar Ionio formano il golfo ampio di Taranto dove c’è l’omonimo porto di notevole importanza economica. Coste adriatiche Bagnano Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia. Le coste adriatiche sono uniformi e rettilinee, basse e uniformi e sabbiose, interrotte solo dal pronunciato sperone del Monte Gargano e dal promontorio del Monte Conero, le cui pendici settentrionali proteggono il porto di Ancona. Nei restanti tratti il litorale è costituito da una larga fascia sabbiosa, inadatta per le installazioni portuali, ma che costituisce l'ambiente naturale per gli stabilimenti balneari. A nord di Ravenna, dalle Valli di Comacchio fino al Golfo di Trieste, le coste sono nel primo tratto frastagliatissime, occupate in gran parte da valli e paludi (acque dolci) o lagune (acque salmastre). Continuano poi basse e fangose, un poco più uniformi, lungo tutta la Venezia Euganea, fino ai golfi di Grado e di Monfalcone. Sono invece di nuovo alte e molto frastagliate nella Penisola istriana. Golfo di Manfredonia, Golfo di Ancona, Golfo di Venezia, Golfo di Trieste. Coste siciliane La più grande isola italiana, la Sicilia, presenta coste per la maggior parte montuose e frastagliate nel tratto settentrionale ed orientale, basse in quello occidentale e meridionale. Sulle coste siciliane bagnate dal mar Ionio sono da ricordare il Golfo di Catania, il Golfo di Noto, il Golfo di Augusta, oltre alla Penisola della Maddalena, a sud di Siracusa. Coste sarde Lungo il versante tirrenico le coste sarde sono alte e quasi rettilineea parte il settore settentrionale, dove sono molto frastagliate. Dalle Bocche di Bonifacio (che separano la Sardegna dalla Corsica) fino al Golfo di Terranova, lo sviluppo costiero è accompagnato da numerosi scogli, isolette ed isole. Le principali solo l'isola della Maddalena e di Caprera. I principali golfi sono quelli di Olbia, di Oristano, di Alghero e dell'Asinara e il vasto Golfo di Cagliari. Sul versante occidentale si alternano coste rocciose a coste basse e acquitrinose. Isole e penisole Un'isola (dal lat. insula) è una terra emersa interamente circondata dalle acque. Un'isola può trovarsi nelle acque di un fiume di un lago o, più comunemente, del mare. Più isole vicine tra di loro formano un arcipelago. Le penisola è invece una terra circondata per tre parti dal mare e per una parte dalla terraferma. Le isole italiane Appartengono all'Italia circa 800 isole, di cui solo un'ottantina abitate, comprese le due più grandi isole del mar Mediterraneo, la Sicilia e la Sardegna. L'isola d'Elba è la più grande delle isole dell'Arcipelago Toscano, e la terza più grande d'Italia (223 km²). L'Elba, assieme alle altre isole dell'arcipelago toscano (Pianosa, Capraia, Gorgona, Montecristo, Giglio e Giannutri) fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Ischia appartiene all'arcipelago delle isole Flegree, delle quali è la maggiore. Le isole Trèmiti o Diomedee, sono un arcipelago del mare Adriatico, sito a nord del promontorio del Gargano. Tra gli arcipelaghi si ricordano: - Arcipelago del golfo della Spezia o Arcipelago Spezzino, che comprende ad esempio l’Isola di Gallinara; - Arcipelago Toscano, formato dall'isola d'Elba, Capraia e Gorgona, Pianosa, Montecristo, Giannutri e l'isola del Giglio. - Le isole Flegree (Ischia e Procida) più Capri, nel golfo di Napoli; - Le isole Ponziane (Ponza, Palmarola, Zannone e Ventotene) nel golfo di Gaeta. - Isole Cheradi, nel mar Ionio, affacciate sul Golfo di Taranto, che comprendono l’isola di San Pietro e l’Isola di San Paolo e la scomparsa Isola di S. Nicolicchio; - Arcipelaghi siciliani, nel Mar Tirreno, che comprende tre grandi arcipelaghi: Isole Eolie (Lipari, Salina, Vulcano, Stromboli, Filicudi, Alicudi e Panarea), davanti a Messina; Isole Egadi, di fronte a Trapani (Favignana, Galeotta, Levanzo, Marettimo, Maraone, Formica, Galera, Preveto, Fariglione e Isole dello Stagnone) Isole Pelagie, l’arcipelago più meridionale d’Italia (Lampedusa e Linosa le più importanti); - Sempre in Sicilia troviamo anche Ustica al largo del golfo di Palermo e Pantelleria nel bel mezzo del Canale di Sicilia; - L’arcipelago delle Isole Tremiti nel mar Adriatico, che comprende le isole di San Nicola, San Domino, Pianosa, Capraia e il Cretaccio , anche dette “perle dell’Adriatico”; - A nord della Sardegna l’isola di Asinara e l'arcipelago de La Maddalena, di cui fanno parte Caprera, Isola Piana e Serpentara. Il fiume Il fiume è un corso d’acqua a regime perenne pressoché costante che scorre principalmente in superficie, ma che può essere parzialmente sotterraneo; può essere alimentato dalle precipitazioni piovose, dallo scioglimento di nevi o ghiacciai o dalle falde idriche sotterranee. Il torrente invece è un corso d'acqua caratterizzato da estrema variabilità di deflusso, con alternanza di piene violente e di portate limitate o nulle. Dalla sorgente il fiume comincia la sua discesa verso valle, raccogliendo le acque di uno spazio fisicamente delimitato da spartiacque detto bacino idrografico. Il punto in cui il fiume nasce è la sorgente. Durante il suo percorso verso il basso, al fiume si possono unire altri corsi d'acqua, che costituiscono i suoi affluenti. Il fiume termina, eccetto rari casi, in un corpo idrico recettore, come un lago, un mare o un altro fiume, di cui può essere immissario ed emissario. La quantità d'acqua che scorre in un fiume si misura con la portata. Le parti strutturali di un fiume sono: sorgente, letto, argini e foce. Considerando una sezione trasversale del fiume, è possibile individuare - il letto o alveo del fiume, che è il terreno sul quale l'acqua scorre; - gli argini o pareti, non sempre presenti, che sono due rilievi del terreno paralleli all'alveo, che lo delimitano; possono essere naturali (formati dalla deposizione ai lati del flusso del materiale trasportato) o artificiali, costruiti per contenere il flusso al loro interno ed evitare che inondi le zone circostanti. Quando un fiume incontra ostacoli genera delle curve, chiamate meandri. La foce di un fiume, cioè il punto in cui si immette in un corpo d'acqua, può essere di due tipi: a delta o ad estuario. - la foce a delta è la foce nella quale le acque del fiume si dividono in due o più rami, prendendo una caratteristica forma triangolare cosicché la forma della foce ricorda quella della lettera delta dell'alfabeto greco. Tra i fiumi con una foce a delta c’è il Po; - La foce ad estuario è quella in cui le sponde del fiume si allargano ad imbuto e si forma quando la forza del mare è così violenta che spazza subito via i sedimenti del fiume. Il mare col tempo allarga sempre di più la foce e abbassa il letto del fiume (estuario, in latino, vuol dire appunto "luogo dove le acque sono agitate"). Idrografia italiana L'Italia è circondata dal mare e il suo territorio dispone di una ricca riserva di acque interne. Le regioni meridionali sono più aride rispetto a quelle settentrionali, a causa della scarsità delle piogge e per l'assenza di ghiacciai che possano alimentare i corsi d’acqua. I fiumi italiani sono più brevi rispetto a quelli delle altre regioni europee, perché gli Appennini percorrono tutta la penisola, dividendo le acque in due versanti opposti. In genere, data la disposizione e l'altitudine dei rilievi, i fiumi più lunghi e di maggiore portata appartengono alla regione alpina mentre i fiumi appenninici, ad eccezione di Tevere ed Arno, hanno corso breve e regime torrentizio. Fiumi I fiumi d'Italia si dividono in: - fiumi alpini: di origine glaciale, soggetti a piene nella stagione primaverile ed estiva. Data la rapidità delle valli da cui i fiumi scendono, notevole è la velocità delle loro acque e sensibile la loro attività di erosione e di trasporto di detriti rocciosi. - fiumi appenninici:. Mancano infatti sull'Appennino nevai e ghiacciai (l'unico ghiacciaio, seppur esiguo, è quello del Calderone, sul versante settentrionale del Corno Grande, nel massiccio del Gran Sasso, in Abruzzo). Il Fiume Po Il più lungo fiume italiano è il Po (652 km). Ha origine in Piemonte, la sua sorgente si trova sulle Alpi Cozie e precisamente ai piedi del Monviso (3.841 m). Bagna quattro capoluoghi di provincia (Torino, Piacenza,Cremona e Ferrara), prima di sfociare nel mare Adriatico in un vasto delta con 6 rami che, per la sua grande valenza ambientale, è stata dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Durante il suo corso, riceve il contributo essenziale del Ticino, suo principale tributario per volume d'acque, dall’Adda, Oglio e Mincio e moltissimi altri fiumi minori provenienti dall'Appennino. L’Adige Il secondo fiume italiano più lungo è l'Adige (410 km), che nasce nei pressi del Lago di Resia e sfocia, dopo aver fatto un percorso nord- sud, nei pressi di Chioggia, nel Mar Adriatico. Il Tevere Il terzo fiume più lungo in Italia è il Tevere (405 km). E’ il principale fiume dell'Italia centrale e peninsulare; nasce sul Monte Fumaiolo (in Emilia-Romagna) e sfocia nel Mar Tirreno. Altri fiumi Dopo il Tevere, in ordine di lunghezza vengono i fiumi Adda (313 km) e Oglio (280 km). Laghi Un lago (o bacino lacustre) è una grande massa per lo più d'acqua dolce raccolta nelle cavità terrestri, alimentati da sorgenti, fiumi o ghiacciai tramite emissari o immissari. I laghi possono avere diverse origini; le principali sono glaciale, tettonica (occupano spaccature della crosta terrestre) e vulcanica, o anche carsica, come il lago del Maltese. Laghi italiani I laghi italiani più estesi sono in ordine il lago di Garda, il lago Maggiore e il lago di Como, che è anche il più profondo (410 m) e sono situati nella fascia prealpina. Altri laghi importanti si trovano nella zona peninsulare: il lago di Bolsena, il lago di Bracciano e il lago di Albano d'origine vulcanica, il lago Trasimeno, il più esteso dell'Italia peninsulare e i laghi costieri, come il lago di Lesina e il lago di Varano. In Italia sono presenti più di 1000 laghi, in gran parte artificiali, creati cioè dallo sbarramento di valli fluviali. Nella fascia prealpina sono presenti molti bacini lacustri di origine glaciale, come il Lago Maggiore (tra Svizzera e Italia), il Lago di Como e il Lago di Garda (il più vasto d'Italia). In Italia vi sono anche laghi costieri, come il Lago di Lesina, separati dal mare da una stretta striscia di terra, e laghi vulcanici (Lago di Bolsena, Lago di Vico, Lago di Bracciano, Lago Albano, il Lago di Nemi), che occupano i crateri di vulcani spenti. Il Lago Trasimeno si è formato invece in un avvallamento del territorio. Le paludi e gli stagni che nel passato coprivano vaste zone pianeggianti dell'Italia, negli ultimi secoli sono stati in gran parte prosciugati; le poche zone umide rimaste, come le Valli di Comacchio in Emilia-Romagna o lo Stagno di Cagliari in Sardegna, sono protette come ambienti naturali molto preziosi. Lungo le coste italiane sono presenti lagune, tra le quali spiccano per ampiezza e importanza la Laguna veneta, quella di Grado e quella di Marano nell'Adriatico settentrionale e la Laguna di Orbetello sulla costa toscana. Laghi alpini In genere sono abbastanza estesi e collocati ad un'altitudine abbastanza elevata; occupano conche scavate dai ghiacciai, che un tempo coprivano l'intera Catena Alpina. Spesso la loro capienza è stata aumentata con la costruzione di dighe, allo scopo di costituire più cospicue riserve idriche da utilizzare per la produzione di energiaelettrica. Laghi prealpini Sono i più grandi e i più importanti, perché costituiscono ottimi bacini, in cui i fiumi alpini frenano il loro impeto e purificano le loro acque, depositanti i materiali trasportati. Hanno origine glaciale e Influiscono anche sul climalocale, mitigandolo. Le loro acque riempiono il fondo di valli profonde, scavate dai ghiacciai, che un tempo scendevano fino ai piedi della Catena Alpina. - Lago di Garda Il lago di Garda è il più esteso lago d'Italia (370 km²); la sua posizione geografica rende il clima delle sue sponde notevolmente mite. Ciò favorisce la crescita di una vegetazione di tipo mediterraneo (olivi, viti, agrumi). Si trova tra Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige. - Lago Maggiore Il lago Maggiore ha una superficie di 212 km2; è alimentato dal Ticino e ad esso defluiscono le acque di altri laghi vicini tra cui il lago d’Orta ed il lago di Lugano. Il suo corso superiore, fino alla riva di Locarno, appartiene alla Svizzera. Dallo specchio delle sue acque emergono le isole Borromee: isola Madre, isola Bella, isola dei Pescatori. Si trova tra Lombardia, Piemonte e Svizzera. - Lago di Como Il lago di Como misura 146 km² di superficie ed è il più profondo frai laghi prealpini (410 m). Esso si divide in due rami, al termine dei quali sorgono le città di Lecco e Como. Immissario ed emissario è il fiume Adda. - Lago d’Iseo Il lago d'Iseo (65,3 km²) riceve le acque dell'Oglio nel tronco inferiore della Valcamonica; nel suo bel mezzo emerge l'isola più estesa dei laghi italiani: monte Isola. Laghi appenninici Dei laghi appenninici, il Trasimeno è il più grande e si estende per 128 km². E’ situato nei pressi di Perugia, in una conca ampia e poco profonda, formatasi durante il sollevamento della catena appenninica; per questo motivo viene considerato di origine tettonica. Un lago di sbarramento è invece quello di Scanno (Abruzzo), il quale si è formato a seguito di una grande frana. Laghi costieri Anche lungo le coste della penisola abbiamo dei laghi. Essi sonostati formati dal moto ondoso del mare, il quale, innanzitutto alle insenature, ha accumulato lidi sabbiosi e cordoni di dune, che hanno chiuso le acque retrostanti. Il lago di Lesina, il lago di Varano in Puglia sono anche i laghi costieri più estesi della penisola. Il clima Il clima è lo stato medio del tempo atmosferico rilevato nell'arco di almeno 20-30 anni. La parola clima viene dal greco klima che vuol dire "inclinato": il clima infatti dipende molto dall'inclinazione dei raggi solari sulla superficie della Terra al variare della latitudine. Esso determina molte caratteristiche ambientali come flora e fauna ed influenza fortemente le attività economiche,le abitudini e la cultura delle popolazioni che abitano il territorio. La disciplina scientifica che studia tutti questi aspetti è la climatologia. Gli elementi climatici sono: - temperatura; - umidità; - pressione; - precipitazioni; - vento (velocità, direzione, raffiche). I fattori che influenzano il clima sono: la latitudine (la distanza dall’Equatore) l’altitudine la distanza dal mare la presenza di rilievi La temperatura è influenzata dalla latitudine perché man mano che ci si allontana dall’Equatore e si procede verso i Poli, la stessa diminuisce. Infatti, all’Equatore i raggi del sole arrivano perpendicolari e ciò determina il rilascio di una maggior quantità di calore. Procedendo verso i poli invece i raggi arrivano con un grado sempre maggiore di inclinazione e dunque la superficie della terra viene riscaldata meno. La temperatura è influenzata dall’altitudine perché man mano che si sale dal livello del mare, la stessa diminuisce. Naturalmente la presenza di montagne esercita una notevole influenza sul clima perché impediscono i movimenti delle masse d’aria. Anche la differente esposizione delle località situate in prossimità di rilievi può rendere il clima assai diverso, a seconda che la zona in questione si trovi sul versante rivolto a nord o su quello rivolto a sud. Le masse d'acqua determinano soprattutto i climi regionali. Infatti, esse riescono a conservare la quantità di calore assorbita per un tempo maggiore rispetto alla terra. Di conseguenza, nelle località situate nelle vicinanze del mare, si hanno delle temperature più miti rispetto a quelle che si trovano nell’entroterra. L'influenza del mare condiziona anche le precipitazioni che sono più abbondanti sulle fasce costiere dei mari o degli oceani. L'influenza delle acque interne varia, a seconda delle loro diverse caratteristiche. I fiumi, infatti, tendono a mantenere un clima freddo ed umido e, se questo contribuisce a mitigare il clima durante l'estate, d'inverno favorisce formazioni nebbiose che contribuiscono ad acuire la rigidità del clima. 1.2 I biomi In base al tipo di clima, possono esistere diversi biomi. Un bioma è un'ampia porzione di biosfera, individuata e classificata in base al tipo di vegetazione dominante. La vegetazione influenza la presenza degli animali, perché la vita di questi ultimi dipende dalle piante. La regione italiana si trova quasi al centro della zona temperata dell'emisfero boreale. I fattori climatici della Penisola italiana La temperatura è in genere più fredda al nord e aumenta man mano che si procede verso sud. La quantità di precipitazioni è maggiore nella parte settentrionale della penisola e sui versanti appenninici mentre diminuisce nella parte meridionale della penisola e nelle isole. I venti sono freddi quando soffiano da nord, come la tramontana, il maestrale e la bora, sono caldi e ricchi di umidità quelli che soffiano da sud, tra cui il libeccio e lo scirocco. Le Alpi non permettono ai venti freddi che arrivano dal nord Europa e da est di soffiare sui nostri territori come gli Appennini proteggono il versante tirrenico dai venti freddi che arrivano dalla Siberia e dai Balcani. sei aree climatiche. - L’area alpina: Si trova sui monti dell'arco alpino, al di sopra dei 1000-1200 metri s.l.m. Essa si distingue per inverni lunghi, rigidi e leggermente secchi ed estati corte e fresche. Sulle Alpi le precipitazioni nevose sono abbondanti e le piogge soprattutto estive, mentre oltre i 3000 metri abbiamo le nevi perenni e i ghiacciai. - La regione ligure e tirrenica: si situa tra le coste liguri e la Piana del Sele. E’ caratterizzata da forti piogge autunnali, inverno abbastanza piovoso e moderata siccità estiva. Le precipitazioni, abbondanti sulla fascia costiera, diminuiscono man mano che si procede verso l’interno. - L’area appenninica: In quest’area climatica la temperatura diminuisce se si sale di quota e aumenta se si scende verso valle, dove il clima è mite anche d’inverno. D’inverno la temperatura è rigida, con ampie nevicate sul versante adriatico e con abbondanti piogge sul versante tirrenico. - L’area padana: La Pianura Padano-Veneta è caratterizzata da un clima continentale.A inverni freddi e a temperature al di sotto dello zero, si alternano estati calde e afose con temperature superiori a 35°C. Abbiamo dunque un’alta escursione termica. La nebbia è una presenza costante, soprattutto nella bassa pianura. - L’area adriatica: La fascia costiera dell’Adriatico fino al Promontorio del Gargano è caratterizzata da inverni freddi e temperature molto rigide e da estati calde e asciutte. Le precipitazioni a carattere temporalesco sono frequenti in autunno e in primavera, come non sono rari i temporali estivi. - L’area mediterranea meridionale: La Puglia, la Calabria e la Basilicata presentano un climamediterraneo caratterizzato da temperature medie alte, rispetto al resto della penisola; gli inverni sono miti e le precipitazioni sono scarse. D’estate le piogge sono quasi assenti, sul versante adriatico, perché gli appennini impediscono l’arrivo dei venti umidi che arrivano da ovest. 1.3 I biomi italiani Le diversità di clima esistenti tra l'Italia continentale e l'Italia peninsulare danno origine a una differente vegetazione nell'una e nell'altra zona. Ma sia per il settentrione che per il mezzogiorno, grande importanza assume l'altitudine sul livello del mare poiché, a mano a mano che ci si innalza, il clima e la natura del terreno si modificano in senso sempre meno favorevole allo sviluppo della flora. Ambiente alpino La vegetazione dell’ambiente alpino varia al variare dell’altitudine: - dopo i 2500-3000 metri si trova la tundra alpina con vegetazione caratterizzata da muschi e licheni; - sopra i 2000 metri la flora è costituita da prati e pascoli con erbe foraggere, arbusti bassi e radi, cespugli; - sotto i 1000 metri si trovano boschi di latifoglie con querce, faggi ecastagni. Ambiente padano Questo bioma è stato radicalmente antropizzato dall’uomo che ha sostituito alle antiche brughiere, ai boschi, alle paludi e ai canneti, insediamenti urbani e industriali. Ambiente appenninico L’ambiente naturale appenninico riprende quello alpino fino alle medie latitudini, anche se la vicinanza del mare influenza il clima permettendo la diffusione di specie vegetali caratteristiche della macchia mediterranea e della foresta. A bassa quota incontriamo boschi di latifoglie e boschi costituiti da lecci, faggi, cerri, roveri, abeti bianchi, farnie. Più in alto troviamo pascoli e prati. La fauna conta anche lupi ed orsi, come nel Parco Nazionale d’Abruzzo, caprioli, cervi cinghiali, lepri, donnole, volpi e molti uccelli rapaci tra i quali i falchi, le aquile, i grifoni o rettili, tra cui i serpenti. Ambiente mediterraneo (ligure-tirrenico; adriatico) La vegetazione caratteristica dell’ambiente mediterraneo, che comprende quello ligure- tirrenico e adriatico è, come abbiamo già detto, la macchia mediterranea. A volte l’antropizzazione ha modificato l’ambiente naturale impiantando vaste pinete, come in Maremma, o sugherete, come in Sardegna. Caratteristici sono anche i paesaggi con le dune costiere, dove troviamo radi arbusti. Se la fauna tipica è praticamente scomparsa ad eccezione di alcune riserve dove possiamo trovare lupi, cervi, daini e mufloni, nelle lagune e nelle oasi costiere troviamo anche uccelli migratori che arrivano fino all’Africa come le cicogne e i fenicotteri. Oltre ai pesci ricordiamo anche le tartarughe marine, le foche monache, i delfini, i gabbiani e i cormorani. Geografia fisica per regioni Liguria: Con i suoi 5.416 km² la Liguria è una delle regioni più piccole d’Italia, dopo Valle d’Aosta e Molise. Il suo territorio ha una caratteristica forma ad arco. Confini: A ovest confina con la Francia, a nord-ovest e a nord con il Piemonte, a nord-est con l'Emilia-Romagna e a est con la Toscana. Territorio: Due terzi del territorio ligure sono occupati da montagne. Rilievi: I rilievi liguri spesso arrivano sino alla costa: le Alpi Marittime, la cui cima più alta è il Monte Saccarello (2200 m), e quelle Liguri si raccordano al Colle di Cadibona con l’Appennino Ligure, che occupa la parte centrale e orientale della regione (cima più elevata: Monte Maggiorasca, 1799 m). il resto del territorio è collinare, la pianura quasi inesistente. Pianure: Le pianure sono di estensione modesta e si trovano per lo più alla foce dei fiumi. Le più importanti sono la piana di Albenga, tra Savona e Imperia, e la piana di Sarzana al confine con la Toscana. Coste: Le coste sono in genere alte, rocciose, frastagliate, soprattutto nella Riviera di Levante, mentre a ponente è presente una quasi perfetta alternanza tra rocce a picco sul mare e spiagge sabbiose. Le coste sono talvolta interrotte da estuari di piccoli fiumi, spesso a carattere torrentizio, i quali solcano il territorio perpendicolarmente alla costa sul fondo di profonde vallate. Il Mar Ligure, di fronte alla Liguria, è un braccio di Mar Mediterraneo, di cui il Golfo di Genova ne costituisce una parte importante, mentre il secondo golfo più grande è quello di La Spezia. Nella parte orientale del Golfo di Genova si trova il Golfo del Tigullio, da Portofino a Sestri Levante. Corsi d’acqua: La maggior parte dei corsi d'acqua del versante ligure sono torrenti di scarsa lunghezza. I fiumi più importanti sono il Vara, che si unisce al fiume Magra e il Roja. Altri fiumi sono il Bormida, lo Scrivia e il Trebbia. Clima La Liguria gode di un clima mediterraneo, ma non uniformemente: essa risente infatti della morfologia accidentata del suo territorio per gran parte montuoso, aperto su un mare decisamente caldo in rapporto alla sua latitudine relativamente elevata. I fattori morfologici principali sono infatti due: la forma ad arco aperto verso mezzogiorno della regione e la dorsale montuosa che si sviluppa tra il confine francese e quello toscano. Lombardia Superficie: 23 865 km². Confini: A nord confina con la Svizzera, a est con il Trentino-Alto Adige e il Veneto, a sud con l'Emilia- Romagna e a ovest con il Piemonte. Territorio e rilievi: Vario. La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il 47% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 41%). Il restante 12% della regione è collinare. Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro parti: - una strettamente alpina, corrispondente alle Alpi Lepontine e Retiche con i gruppi del Bernina (Punta Perrucchetti è la cima più alta 4020 m), del Badile- Disgrazia, dell’Ortles-Cevedale e dell’Adamello; fra questi ci sono numerose valli, tra cui Valle Camonica, Val Seriana, Val Brembana, Valsassina, Val Trompia e Valtellina; - la fascia prealpina con le Alpi Orobie e le Prealpi Lombarde; - la pianura, che è divisa in alta, spesso interrotta da zone collinari (Varesotto e Brianza) e bassa pianura (Lomellina e Oltrepò mantovano) - l’area collinare e appenninica dell’Oltrepò pavese, dove la cima più alta è il Monte Lesima (1724 m) Fiumi: La regione è attraversata da decine di fiumi ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale ed artificiale. Il fiume principale è il Po, che segna il confine meridionale della regione per circa 260 km e ha come affluenti il Ticino (248 km), l’Adda (313 km), l’Oglio (280 km) e il Mincio (194 km). Un’estesa rete di canali artificiali collega il Ticino all’Adda. Data la scarsa estensione del territorio regionale a sud del Po, la Lombardia è praticamente priva di fiumi Appenninici: l'unica eccezione è costituita dal Secchia (172 km). Laghi: la Lombardia possiede centinaia di laghi, tra cui i più importanti sono: il lago di Garda (o Benaco), di origine glaciale, è il più grande d'Italia con una superficie di 370 km²; Il lago Maggiore (o Verbano) ha una superficie di 212 km²; Il lago di Como (o Lario) è caratterizzato da una forma a Y rovesciata, con la punta di Bellagio che segna la separazione in due rami, con una superficie di 146 km²; Il lago d'Iseo (o Sebino) ha la forma di una S, con una superficie di 65,3 km² e ospita l'isola lacustre più grande d'Europa: Monte Isola; Il lago di Lugano (o Ceresio); Il lago d'Idro (o Eridio), anch'esso di origine glaciale, situato nella Provincia di Brescia ai confini con il Trentino a 368 metri sul livello del mare è formato dalle acque del fiume Chiese che ne è anche l'emissario. Il lago di Varese, che una superficie di circa 14,9 km². Pianure: La pianura lombarda è parte della Pianura padana che si estende dal Piemonte alla Romagna dalle Alpi agli Appennini. Clima Molto variegato: in pianura è di tipo continentale, mentre nelle zone di montagna è alpino. Attorno ai maggiori laghi è più mite, quasi mediterraneo e rende possibile la coltivazione dell’olivo. In genere le stagioni estive in pianura sono afose (a causa della molta umidità) e calde. Piemonte Superficie: 25 387 km Confini: A ovest il Piemonte confina con la Francia, a nord con la Valle d'Aosta, e con la Svizzera (in corrispondenza delle province di Vercelli e di Verbania), a est con Lombardia ed Emilia-Romagna, a sud con la Liguria. Territorio e rilievi: Il territorio della regione è prevalentemente montuoso, occupato al 40% dalle Alpi, ma estese sono anche le zone collinari e pianeggianti. I monti contornano il Piemonte a nord, ad ovest e a sud. A sud-est vi sono gli Appennini, ad ovest e a nord le Alpi. I monti più alti delle Alpi piemontesi sono nel sistema del Monte Rosa e sono il Monte Rosa (4634 m), il gruppo del Gran Paradiso (4061 m) e il Monviso (3841 m). Pianure e colline: Le zone collinari coprono circa il 30% del territorio e le principali si trovano nella zona centro-meridionale e sono le Colline del Po, le Langhe e il Monferrato. Nell’area orientale, la regione è attraversata dalla parte iniziale della pianura padana. Fiumi: Il territorio piemontese è ricco di corsi d'acqua, tutti tributari del fiume Po, che attraversa interamente la regione da ovest a est. Da citare sono: Tanaro, Dora Riparia, Dora Baltea, Sesia, Cervo, Agogna, Ticino (emissario del Lago Maggiore). Laghi: Numerosi sono i laghi alpini di origine glaciale e morenica presenti nella regione. Il lago Maggiore, che segna il confine a est con la Lombardia, insieme al proprio emissario, il fiume Ticino, è uno dei laghi più grandi d'Italia, mentre altri, naturali od artificiali, non superano i 2 km². Tra tutti i laghi presenti si ricordano in particolare: Lago Maggiore, Lago d'Orta, Lago di Viverone. Sulle Alpi sono presenti i cosiddetti laghetti di circo, piccoli specchi d’acqua rotondi, nati dall’erosione dei ghiacciai e quelli artificiali, nati per produrre energia elettrica. Clima In montagna prevale il clima alpino, con inverni rigidi ed estati fresche e con abbondanti precipitazioni. In pianura il clima è continentale, con inverni freddi e nebbiosi ed estati calde, mentre in collina il clima è mite. Sulle sponde dei laghi c’è un microclima mediterraneo. Valle d’Aosta Superficie: 3261 km Confini: Confina a N con la Svizzera, a E e a S con il Piemonte, a O con la Francia. Territorio e rilievi: Con un territorio prevalentemente montuoso, la regione (la più piccola d’Italia) è occupata interamente da due catene alpine, ricche di ghiacciai: le Alpi Pennine a nord con i massicci imponenti del Cervino (4478 m) e del Monte Rosa (4634 m); le Alpi Graie a ovest e sud dominate dai massicci del Monte Bianco (4810 m) e del Gran Paradiso (4061 m). piccole zone pianeggianti si trovano solo in corrispondenza delle valli fluviali. I valichi più importanti sono il Colle del Piccolo San Bernardo e il Colle del Gran San Bernardo. Fiumi: attraversata dalla Dora Baltea, importante affluente del fiume Po, che sorge ai piedi del Monte Bianco e scorre da ovest ad est per poi entrare nel Piemonte. Laghi: più estesi sono artificiali e ricavati dallo sbarramento di corsi d’acqua, come quello di Place Moulin nell’alta Valpelline. Clima Il clima della Valle d'Aosta è tipicamente continentale-alpino con inverni rigidi ed estati fresche. Solo la valle centrale, percorsa dalla Dora Baltea, gode di condizioni climatiche più miti. Le nevicate si concentrano in inverno; sono invece scarse durante il resto dell’anno. Trentino-Alto Adige Superficie: 13 606 km Confini: Confina a N e NE con l'Austria, a E con il Veneto, a S con il Veneto e la Lombardia, a O con la Lombardia e la Svizzera. Territorio e rilievi: Il Trentino-Alto Adige è una regione prevalentemente montuosa. A nord è occupato da un tratto della catena delle Alpi Orientali, dove si trova la Testa Gemella Occidentale, il punto più settentrionale dello Stato italiano. Al confine con la Lombardia si estendono le Alpi Retiche, dove si innalza l’Ortles (3905 m), la cima più elevata della regione. A oriente ci sono invece le Alpi Pusteresi. La parte meridionale è occupata dalla sezione trentina delle Dolomiti e dagli altopiani che fanno parte delle Prealpi Trentine. La regione è solcata da numerose valli, molte delle quali confluiscono nella Val d’Adige. Le più importanti sono la Val Venosta, la Val di Non, la Val Pusteria, la Val Badia, la Val di Fassa, la Val di Fiemme e la Val Sugana. Passo Gardena, Passo del Brennero, Passo dello Stelvio, etc. Corsi d’acqua: Il Trentino-Alto Adige è ricco di corsi d'acqua, dominati dall’Adige e i suoi affluenti (Passirio, Isarco, Noce e Avisio). L’Adige nasce al Passo di Resia in Alta Val Venosta. Altri fiumi importanti sono il Brenta, che nasce tra i laghi della regione e sfocia nell’Adriatico e il Sarca, che si getta nel Lago di Garda. Laghi: il Trentino ospita centinaia di laghi, tra cui il Lago di Garda che fa parte della regione solo nella zona settentrionale. Gli altri sono quasi tutti laghi di circo e fra i più rilevanti: lago di Caldonazzo, lago di Ledro e lago di Levico. Tra i bacini artificiali il maggiore è il lago di Santa Giustina. Clima Il clima del Trentino-Alto Adige presenta caratteristiche tipiche del clima continentale e di quello alpino di alta montagna, soprattutto in relazione all'altitudine. In base all'orografia, all'esposizione rispetto ai venti predominanti, alla quota e alla presenza dei grandi laghi alpini come quello di Garda, il clima può variare sensibilmente, fino a presentare i caratteri tipici del clima mediterraneo. Friuli-Venezia Giulia Superficie: 7924 km Confini: nord - Austria (Carinzia), est - Slovenia, ovest -Veneto (Provincia di Belluno, Treviso e Venezia), sud - Mare Adriatico. Territorio: Morfologicamente la regione può essere suddivisa in 4 aree principali. - L'area montana: che comprende a nord-ovest la Carnia con le Alpi e le Prealpi Carniche, di cui la più alta vetta è il Monte Coglians (2.780 m), affiancate a est dalle Alpi Giulie. Le catene montuose si abbassano poi progressivamente per digradare in un paesaggio collinare. - L'area collinare: situata a sud di quella montana e lungo la parte centrale del confine con la Slovenia. La parte più orientale della zona collinare è anche conosciuta come Slavia Friulana, il cui nome ricorda le terre che fin dai tempi dei Longobardi erano abitate da genti di origini slave. - Le pianure centrali: occupano quasi metà della regione e sono divise in alta e bassa pianura. - La zona costiera o litorale adriatico: che può essere ulteriormente suddivisa in due sotto aree, l'occidentale e quella orientale, separate dalla foce del fiume Isonzo. A ovest la costa è bassa e sabbiosa con ampie località balneari lagunari quali Grado e Lignano e Marano. A est, la costa sale verso le scogliere, dove l'altopiano carsico incontra l'Adriatico, fino al confine con la Slovenia. Il Carso, caratterizzato da notevoli fenomeni geologici quali, le cavità carsiche e le numerose grotte (Grotta Gigante) e fiumi sotterranei, si estende nell'entroterra delle province di Trieste e Gorizia, con un'altitudine compresa tra 300 e 600 m. Fiumi: il più importante è il Tagliamento, che sfocia nell’Adriatico presso Lignano Sabbiadoro; c’è poi il Livenza, che segna in parte il confine con il Veneto, l’Isonzo che nasce sulle Alpi Giulie in territorio sloveno, per poi sfociare nel Golfo di Trieste, il Natisone che nasce in Italia ma segna per un tratto il confine con la Slovenia. Nel territorio del Carso scorre il fiume Timavo. Laghi: tutti specchi d’acqua di montagna, tra cui il Lago di Cavazzo, di origine glaciale. Clima Il clima del Friuli-Venezia Giulia va dal clima mediterraneo delle zone costiere, a un clima temperato umido nelle pianure e nelle zone collinari, fino al clima alpino delle montagne. È la regione più piovosa d’Italia e il suo vento caratteristico è la bora. Veneto Superficie: 18345 km Confini: Confinante a nord con l'Austria, a nord-ovest con il Trentino-Alto Adige, a sud con l'Emilia-Romagna, a sud-ovest con la Lombardia, a est con il Friuli-Venezia Giulia e a sud-est con il mare Adriatico, insieme con Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia costituisce la macroarea del Triveneto o delle Tre Venezie. Territorio e rilievi: Il Veneto è una regione che comprende al suo interno molteplici forme del paesaggio naturale: dalla fascia costiera affacciata sull'Adriatico d o v e i l i t o r a l i bassi e sabbiosi si alternano a zone paludose e all’ampia laguna di V e n e z i a , s i p a s s a alla pianura v e n e t a c h e o c c u p a l a m a g g i o r p a r t e d e l l a r e g i o n e. I l t e r r i t o r i o poi si innalza nei dolci rilievi dei Colli Euganei e dei Monti Berici, fino ad arrivare alle Prealpi Venete. Nella parte settentrionale c’è l’area montuosa delle Dolomiti, dove si trova la vetta più alta della regione, la Marmolada (3343 m), al confine con il Trentino. Fiumi: Po nel tratto finale, Adige, sono i principali. Ci sono poi fiumi che hanno origine nella fascia prealpina come il Piave e il Brenta o nella fascia delle risorgive (Sile, Tartaro, Bacchiglione). Il Tagliamento segna per un tratto il confine con il Friuli. Laghi: appartiene alla regione il tratto orientale del Lago di Garda. Clima Il clima del Veneto è di tipo sub-continentale, ma con l'agente mitigante del mare e la catena delle Alpi a proteggerlo dai venti del nord, si presenta complessivamente temperato. Tra le zone climatiche principali troviamo: la regione alpina, caratterizzata da estati fresche e temperature rigide in inverno con frequenti nevicate, la fascia collinare e parte di quella pianeggiante dove il clima è più mite, la maggior parte della pianura dove invece il clima è di tipo più continentale (inverni relativamente freddi e umidi, estati calde e afose). Il lago di Garda fa caso a sé: grazie ad un clima assai mite, lo si può apprezzare in tutti i mesi dell'anno, ed ha anche caratteristiche subtropicali. Emilia-Romagna Superficie: 22453 km Confini: Confina a nord con Lombardia e Veneto, a ovest ancora con la Lombardia e con il Piemonte, a sud con Liguria, Toscana, Marche e la Repubblica di San Marino. A est è bagnata dal mare Adriatico. Territorio: Il territorio della regione è occupato in gran parte dalla pianura padana nella zona settentrionale. La parte montuosa della regione, nella zona meridionale è occupata dall’Appennino Tosco-Emiliano. Non vi sono cime molto elevate, la più alta è il Monte Cimone. Tra le province di Ravenna e Ferrara si trovano le Valli di Comacchio, una vasta zona umida protetta, a sud del Delta del Po e a nord della riviera romagnola, che costituisce una delle aree umide più estese d'Italia. Sono formate da 4 valli: Lido di Magnavacca, Fossa di Porto, Valle Campo e Fattibello (a nord si trova, separata da una striscia di terra, la più piccola Valle Bertuzzi), si estendono geograficamente da Comacchio al fiume Reno. L'estensione venne ridotta nel corso del tempo a causa delle varie bonifiche effettuate (in realtà si trattò di prosciugamenti in quanto le acque non erano malsane), fino a comprendere i confini odierni. Oggi sono classificate come sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale all'interno del Parco regionale del Delta del Po dell'Emilia-Romagna, di cui è parte integrante, e riveste una notevole importanza biologica e conservazionistica grazie all'elevato numero di specie rare e minacciate che qui si riproducono, in particolar modo l'avifauna, tra cui spicca il fenicottero rosa. Coste: la costa adriatica è lineare e bassa, e sabbiosa. Fiumi: ad eccezione del Po, che delimita il confine settentrionale con Veneto e Lombardia, i fiumi della regione nascono dagli Appennini e hanno in genere un regime irregolare. Molti sono affluenti del Po, come il Taro, il Panaro e il Secchia. Altri si gettano direttamente nel Mar Adriatico, come il Reno. Clima Il clima dell'Emilia-Romagna è di tipo prevalentemente sub- continentale tendente al sublitoraneo e dunque al mediterraneo solo lungo la fascia costiera. L'Adriatico infatti è un mare troppo ristretto per influire significativamente sulle condizioni termiche dellaregione. Caratteristiche di base di questo clima sono il forte divario di temperatura fra l'estate e l'inverno, con estati molto calde eafose, e inverni freddi e prolungati. L'autunno è molto umido, nebbioso e fresco fino alla metà di novembre; con il procedere della stagione le temperature scendono, fino a poter divenire freddo ed avere caratteristiche prettamente invernali. La primavera rappresenta la stagione di transizione per eccellenza, ma nel complesso risulta mite. Toscana Superficie: 22987 km Confini: Confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, e a sud con il Lazio. Territorio: predominante è il paesaggio collinare (66,5%), ma comprende alcune pianure (circa l'8,4% del territorio) e importanti massicci montuosi (il 25,1% della regione). La vetta più alta della regione è il monte Prado (2.054 m). L’Appennino Tosco-Emiliano non raggiunge vette molto alte e genera delle conche interne come la Lunigiana, la Garfagnana, il Casentino e la Val di Chiana. Più a ovest si eleva il il sistema pre-appenninico di cui fanno parte anche le Alpi Apuane e le numerose colline che sono l’ossatura principale della regione (Colline Metallifere, Chianti); a sud si innalza il Monte Amiata, di origine vulcanica. A ovest la regione termina verso il Tirreno con ampie pianure che disegnano coste basse e sabbiose (Maremma, Versilia), interrotte solo a tratti da promontori rocciosi (Costa degli Etruschi, Punta Ala). Il Monte Argentario è collegato alla terraferma da due cordoni detti tomboli. Davanti alle coste sono visibili le isole dell’Arcipelago toscano. Isole: l’Arcipelago Toscano è costituito da sette isole principali e da alcuni isolotti minori. L'isola principale è l'Isola d'Elba e a nord dell'Isola d'Elba si trovano l'Isola di Capraia, nel Canale di Corsica, e l'Isola di Gorgona nel Mar Ligure, entrambe con coste frastagliate. A sud dell'Isola d'Elba si trovano l'Isola di Pianosa, l'Isola di Montecristo con costealte e frastagliate fatta eccezione per la zona dell'approdo, l'Isola del Giglio, l'Isola di Giannutri. Tra le isole minori, vi sono le isole di Cerboli, di Palmaiola, le Formiche di Grosseto, la Formica di Burano, lo Scoglio d'Africa o Formica di Montecristo, le Secche della Meloria e le Secche di Vada. Coste: nella parte centro-settentrionale e dal Mar Tirreno in quella meridionale, si caratterizza per un litorale continentale molto diversificato nelle sue caratteristiche. Nel complesso, le coste continentali si presentano basse e sabbiose, fatta eccezione per alcuni promontori. Fiumi: i corsi d’acqua toscani hanno prevalentemente carattere torrentizio e corso breve. Fa eccezione l’Arno (241 km), che forma la valle del Valdarno e attraversa Firenze e Pisa e il Serchio, l’Ombrone e il Cecina. Anche il Tevere attraversa la Toscana per un breve tratto. Clima Presenta un clima mite lungo la fascia occidentale con caratteristiche mediterranee. Nella regione montuosa interna troviamo il tipico clima continentale appenninico. Umbria Superficie: 8464 km Confini: Confina ad est ed a nord-est con le Marche, ad ovest e nord-ovest con la Toscana ed a sud e sud-ovest con il Lazio. Territorio: prevalentemente montuoso e collinare, non vi sono pianure di particolare rilevanza. Principale area montuosa è caratterizzata dall’Appennino Umbro-Marchigiano, che si estende sul margine orientale e meridionale e dal suo massiccio dei Sibillini, condiviso con le Marche, dove le vette raggiungono i 2400. Lungo il confine occidentale con Toscana e Lazio si sviluppa un’ampia zona collinare subappenninica. Le vallate più importanti sono la Val Tiberina, attraversata dal Tevere e la Valle Umbra. Fiumi: Tevere e i suoi affluenti tra cui il Nera, il Chiascio, il Topino e il Velino che forma le Cascate delle Marmore. Clima Il clima della regione è molto vario a causa delle differenze di altitudine. In pianura e collina è di tipo sublitoraneo o temperato mediterraneo d'altitudine, con siccità estiva, mentre nelle zone di montagna è di tipo temperato subcontinentale e, sulle quote più elevate, temperato fresco, con precipitazioni spesso notevoli, soprattutto in primavera ed autunno. Lazio Superficie: 17232 km Confini: a nord-ovest con la Toscana, a nord con l'Umbria e le Marche, a est con l'Abruzzo e con il Molise, sud con la Campania ed a ovest con il Mar Tirreno. Territorio: È una regione prevalentemente collinare: il 54% del suo territorio è occupato da zone collinari, il 26% da zone montuose ed il restante 20% da pianure. I colli albani si trovano nella campagna romana a pochi km dalla capitale, e sono alte colline anche i Monti Volsini e i Monti Sabatini; più elevati i Monti Cimini, che fanno parte dell’antiappennino laziale. All’interno, verso est, si elevano i rilievi maggiori. La cima più alta della regione è il monte Gorzano (2458 m), che appartiene ai Monti della Laga, situati tra Abruzo e Lazio. Vi sono quindi i Monti Reatini, con la cima del Terminillo (2216 m), e al confine con l’Abruzzo i Monti Simbruini. Una serie ininterrotta di ampie pianure (Maremma Laziale, Agro Pontino e Agro Romano) si estende vicino alla costa. Coste: il litorale si presenta basso, sabbioso e uniforme, interrotto dai promontori rocciosi del Circeo e di Gaeta. Al largo del golfo di Gaeta si trova l’Arcipelago delle Isole Ponziane o Pontine, formato da 6 isole,le maggiori delle quali sono Ponza, Palmarola e Ventotene. Sono tutte di origine vulcanica a eccezione di Zannone. Fiumi: Tevere, che proveniente dall’Umbria, scorre per circa 200 km nel Lazio, attraversa Roma e si getta nel Tirreno nei pressi di Ostia, dopo aver ricevuto le acque dell’Aniene. Dalla confluenza del fiume Gari nel Liri nasce il Garigliano, il cui percorso segna il confine tra Lazio e Campania. Laghi: in genere di forma tondeggiante, perché sono nati all’interno di crateri vulcanici estinti. Il più grande è quello di Bolsena, quinto in Italia per superficie e maggior lago vulcanico in Europa. Seguono i laghi di Vico e di Bracciano. Sono invece costieri i laghi di Fondi e di Sabaudia. Clima Lungo la costa il clima è mediterraneo: le estati sono calde, ma non troppo, gli inverni miti e le precipitazioni abbondanti. Marche Superficie: 9401 km Confini: a nord con Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino, a ovest con la Toscana e Umbria a sud con il Lazio, l'Abruzzo e il Mar Adriatico. Territorio: costituito per quasi il 70% da colline, il territorio è suddiviso in una decina di valli che dal versante orientale dell’Appennino Umbro-Marchigiano scendono verso la ristretta fascia pianeggiante costiera e il Mar Adriatico. Le coste lineari, basse e sabbiose, sono divise in due parti dal Conero, un alto promontorio roccioso che rappresenta il punto più elevato non solo della costa marchigiana, ma di tutto il litorale adriatico italiano. La vetta più alta è il Monte Vettore (2476 m), nella catena dei Monti Sibillini. Altra importante area montuosa è quella dei Monti della Laga, nell’estremo sud della regione. Fiumi: dall’Appennino scendono verso il mare fiumi e torrenti, che nel loro percorso formano gole come quelle del Furlo, di Frasassi, della Rossa. I principali corsi d’acqua sono il Metauro, l’Esino, il Tronto, che segna per un tratto il confine con l’Abruzzo. Qui scorre anche il primo tratto del Nera, il maggior affluente del Tevere che sfocia nel Tirreno. Laghi: piccoli ma pittoreschi laghi come i Laghi di Portonovo e il lago montano di Pilato. Clima: Mediterraneo-mitigato e presenta estati calde ma rinfrescate dalle brezze marine. Diventa più fresco nelle zone montane. Puglia Superficie: 19541 km Confini: Confina a ovest con il Molise, la Campania e la Basilicata, a sud con il Mar Ionio ed a est e nord con il Mar Adriatico. Territorio: è la regione italiana meno montuosa e la seconda più collinare e pianeggiante. Gli unici rilievi sono quelli del Gargano e dei Monti della Daunia, dove si trova la cima più alta (Monte Cornachia, 1151 m). da nord a sud le quattro aree principali sono: il promontorio del Gargano; il Tavoliere delle Puglie anche chiamato Capitanata, seconda pianura italiana per estensione; le Murge, un vasto altopiano carsico di modesta altitudine che si estende al centro della regione; il Salento, una sottile penisola occupata in gran parte da colline, le Serre. Lungo la fascia costiera adriatica c’è poi la Terra di Bari, pressochè pianeggiante. Isole: A nord del Gargano si trova il piccolo arcipelago delle isole Tremiti. Coste: perlopiù basse e lineari e sabbiose, a eccezione del litorale meridionale del Gargano, apro e frastagliato e intorno alla punta di Santa Maria di euca, dove ci sono alte scogliere e grotte. Il territorio pugliese si caratterizza per i fenomeni carsici, come le gravine, profondi avvallamenti dalle pareti quasi verticali e un gran numero di grotte: il più conosciuto complesso speleologico italiano è quello delle Grotte di Castellana, che vantano quasi 3 km di gallerie e numerose caverne. Fiumi: è povera di fiumi e anche i principali, il Fortore e l’Ofanto, sono a carattere torrentizio. Laghi: lungo la costa settentrionale del Gargano vi sono i laghi di Lesina e di Varano. Clima Il clima della Puglia è tipicamente mediterraneo: le zone costiere e pianeggianti hanno estati calde, siccitose e ventilate, con inverni solitamente miti e relativamente piovosi. Le precipitazioni, concentrate durante l'autunno inoltrato e l'inverno, sono comunque scarse e per lo più di carattere piovoso. Basilicata Superficie: 10 073 km Confini: a nord e a est confina con la Puglia, a sud con la Calabria e a ovest con la Campania. Si affaccia a sud-est sul Mar Ionio e a sud-ovest sul Mar Tirreno. Territorio: in prevalenza montuoso e collinare. L’appennino Lucano è il rilievo principale: è formato da massicci isolati, alcuni dei quali di origine vulcanica. I più importanti sono il Vulture, un antico vulcano ormai spento con un cratere doppio in cui si sono formati i due laghi di Monticchio, il Volturino, il Sirino e il Pollino al confine con la Calabria. Quasi al centro della regione ci sono poi le piccole Dolomiti lucane, dove l’erosione ha creato guglie e torrioni. Le basse colline delle murge occupano la parte orientale: come quelle pugliesi sono caratterizzate dal suolo carsico, arido, inciso da profondi burroni (gravine) e ricco di grotte sotterranee. Presentano vistosi fenomeni di erosione, i calanchi, che spesso rendono il paesaggio simile a un deserto. La pianura più estesa è la piana di Metaponto, un tempo paludosa e oggi bonificata, che forma una costa bassa e sabbiosa su Golfo di Taranto (Mar Ionio). La costa tirenica lungo il Golfo di Policastro è invece rocciosa, alta e con profonde insenature. Fiumi: i bacini della regione sono limitati e poco estesi. I principali sono il Basento, il Bradano, l’Agri e il Sinni, che sfociano tutti nel Golfo di Taranto. Sono in gran parte “fiumare”, cioè torrenti quasi secchi in estate e con violente piene in primavera. Laghi: oltre ai due laghi naturali di Monticchio, numerosi bacini artificiali per irrigazione e produzione di energia elettrica, come il Lago di Pietra del Pertusillo e quello di San Giuliano. Clima nonostante la diversità, il clima della regione può essere definito continentale, con caratteri mediterranei solo nelle aree costiere. Infatti se ci si addentra già di qualche chilometro nell'interno, soprattutto in inverno, la mitezza viene subito sostituita da un clima rigido e umido. Calabria Superficie: 15 222 km Confini: L'unico confine regionale si trova a nord, con la Basilicata, a sud-ovest lo stretto di Messina, la separa dalla Sicilia, ed è bagnata a est dal mar Ionio e a ovest dal mar Tirreno. Territorio: forma allungata e con oltre 750 km di coste, è una delle regioni a maggiore sviluppo costiero. Il territorio è in gran parte collinare e montuoso. L’Appennino Calabro è costituito perlopiù da massicci isolati, come il Pollino a nord, con la cima più alta della regione (Serra Dolcedorme 2267 m), e l’Aspromonte a sud. Lungo il Tirreno si eleva la catena costiera, mentre al centro si trova l’Altopiano della Sila, suddiviso in Sila Grande e Sila Picco-la. Le pianure maggiori sono quelle di Sant'Eu-femia e Gioia Tauro (400 km', la più ampia della regione) sul Tirreno, quella di Sibari e il Marchesato Crotonese sullo lonio. La Calabria è un'area ad alto rischio sismico: negli ultimi secoli i terremoti l'hanno devastata più volte. Fiumi: I principali corsi d'acqua della regione nascono nel Pollino e nella Sila, come il Grati e il Neto, che si gettano nello lonio. Vi sono poi varie fiumare, torrenti con letti ripidi e profondi che durante l'inverno sono in piena ed erodono i fianchi delle montagne, mentre in estate sono asciutti. Sulla Sila sono stati creati alcuni laghi artificiali (Cecita, Arvo, Ampollino) utilizzati per la produzione di energia elettrica. Clima: mediterraneo Sicilia Superficie: 25832 km Confini: Si affaccia a nord sul mar Tirreno, a nord-est è divisa dalla penisola dallo stretto di Messina ed è bagnata a est dal mar Ionio, a sud-ovest è divisa dall'Africa dal canale di Sicilia. Territorio: è la regione più estesa d’Italia. Il territorio è costituito in gran parte da colline. Lungo la costa tirrenica si susseguono tre catene montuose - i Peloritani, i Nebrodi e le Ma- donie - che sono il proseguimento dei rilievi appenninici. Più a sud si elevano altri gruppi dalle forme più basse e arrotondate: i Sicani, gli Erei e gli Iblei. Vicino alla costa orientale si innalza l'Etna, maggiore cima della regione e vulcano attivo più alto d'Europa. Le zone pianeggianti sono poche: la più vasta è la Piana di Catania, ai piedi dell'Etna, resa fertile dai depositi vulcanici. Altre pianure costiere sono la Piana di Gela, a sud, e la Conca d'Oro, che circonda la città di Palermo. Fiumi: I fiumi hanno in genere carattere torrentizio, secchi in estate e con piene invernali disastro-se, e talvolta scavano gole tra i rilievi. I maggiori sono il Salso, che sfocia nel Canale di Sicilia, e il Simeto, che si getta nello lonio. Coste: Le coste settentrionali si presentano in prevalenza rocciose e alte sul mare, mentre quelle meridionali e orientali sono perlopiù basse e sabbiose. Isole: La Sicilia è circondata, da isole più piccole, alcune raggruppate in arcipelaghi e molte di origine vulcanica. A nord di Palermo emerge Usti-ca; più a est si estende l'arcipelago delle Eolie (o Lipari), sette piccole isole che comprendono due vulcani attivi (Stromboli e Vulcano). A ovest si trova l'arcipelago delle Egadi, a sudovest Pantelleria e a sud le Isole Pelagie. Punta Pesce Spada a Lampedusa, una delle Pelagie, è il punto più meridionale di tutta l'Italia. Clima La Sicilia ha un clima mediterraneo, il che significa estati calde e secche. In inverno la temperatura è mite, ma ci sono più precipitazioni. Sardegna Superficie: 24.100 km² Territorio: è per estensione la seconda isola del Mediterraneo, dopo la Sicilia, e la terza regione italiana, sempre dopo la Sicilia e il Piemonte. Dista 189 km (Capo Ferro - Monte Argentario) dalle coste della penisola italiana, dalla quale è separata dal mar Tirreno, mentre il Canale di Sardegna la divide dalle coste tunisine del continente africano che si trovano 184 km più a sud (Capo Spartivento - Cap Serrat). A nord, per 11 km, le Bocche di Bonifacio la separano dalla Corsica e il Mar di Sardegna, a ovest, dalla penisola iberica e dalle isole Baleari. Territorio: I rilievi della Sardegna sono antichissimi: si sono formati molto tempo prima delle Alpi e degli Appennini. Lo testimonia anche la loro forma arrotondata, frutto del modellamento operato dagli agenti atmosferici. Le maggiori altitudini sono nel massiccio del Gennar-gentu, con Punta La Marmora (1834 m). Nel Sud-ovest si estende la zona mineraria del Sul-cis. La pianura principale è il Campidano, un lungo corridoio solcato da fiumi e aperto sul mare alle due estremità. Il resto del territorio è prevalentemente collinare. Fiumi: i principali corsi d'acqua sono il Tirso, il Flu-mendosa e il Coghinas, alimentati da piogge non abbondanti; per evitare che le loro acque si disperdano, il corso dei fiumi è stato sbarrato da dighe che formano laghi artificiali (il più grande è il Lago Omodeo), destinati all'irriga-zione e alla produzione di energia elettrica. Coste: Le coste sono generalmente alte e rocciose, ma non mancano tratti bassi e sabbiosi e anche vasti stagni costieri, come quello di Cabras, vicino a Oristano. Numerosi sono i golfi: i più ampi sono quelli dell'Asinara, di Orosei e di Cagliari. Isole: Alcune isole minori circondano la Sardegna: le più estese sono Sant'Antioco (collegata alla terraferma da un istmo artificiale) e San Pietro, che si trovano a sud-ovest. Sul versante settentrionale emerge verso ovest l'isola dell'Asinara, mentre verso est si estende l'Arcipelago della Maddalena. Clima Il clima della Sardegna si caratterizza in gran parte dell'isola per caratteristiche riconducibili al clima mediterraneo. Campania Superficie: 13671 km Confini: la Campania è bagnata a ovest e sud- ovest dal Mar Tirreno, confina a nord-ovest con il Lazio, a nord con il Molise, a est con la Puglia e con la Basilicata. Territorio: in gran parte collinare e montuoso. L’area montuosa più interna è rappresentata dall’Appennino campano, dove spiccano i Monti del Matese (cima più elevata è il Monye Miletto, 2050 m, condivisa con il Molise), quelli del Sannio e dell’Irpinia. Vicino alla costa, soprattutto nel Golfo di Napoli, si trovano rilievi di origine vulcanica, tra cui il cono del Vesuvio (1281 m), un vulcano ancora attivo, e le colline dei Campi Flegrei ricche di crateri da cui si sprigionano getti d’acqua caldissima e vapori solforosi. Più a sud ci sono i Monti Lattari, che formano l’ossatura della Penisola Sorrentina, e i Monti del Cilento. Le pianure occupano solo una piccola parte del territorio: le principali sono la piana del Volturno e la piana del Sele. Coste: golfi, promontori e penisole; è bassa e sabbiosa o alta e rocciosa. Isole: Ischia e Procida da un lato, Capri dall’altro, chiudono il golfo di Napoli. Fiumi: il Volturno e il Sele sono i più importanti, insieme al Garigliano, che segna il confine col Lazio. Laghi: vulcanici come l’Averno, costieri come il Fusaro, carsici come quello del Matese. Clima: La Campania può essere suddivisa in due zone climatiche: la zona a clima mite, influenzata dalla presenza del mare, che comprende la costa del casertano, il napoletano e la costa del salernitano (insieme naturalmente all'arcipelago) dove si possono sentire maggiormente i benefici del mare; e la zona a clima più rigido, che comprende le zone interne dove si nota l'aumento della presenza della montagna. Molise Superficie: 4461km Confini: Confina con l'Abruzzo a nord, il Lazio ad ovest, la Campania a sud ovest, la Puglia a sud est ed è bagnata dal Mar Adriatico ad est. Territorio: La morfologia del territorio è varia: si passa dal livello del mare agli oltre 2000 metri di altitudine. Più di metà della superficie è costituita da mon-tagne, che dividono la regione in un versante adriatico e in uno interno. Le cime più elevate si trovano nei Monti della Meta (La Meta, 2241 m, e Monte Miletto, 2050 m, condiviso con Lazio e Abruzzo), nel massiccio delle Mainarde e in quello del Matese, ricco di grotte e con due grandi abissi molto apprezzati dagli speleolo-gi. Il resto del territorio è costituito da colline, mentre le poche zone pianeggianti sono la Piana di Bojano e la Valle del Volturno al confine con la Campania. Il territorio molisano è caratterizzato da un elevato rischio sismico e da un forte dissesto idrogeologico, con frane e smottamenti, soprattutto nella zona centrale, lungo la Valle del Biferno e la dorsale adriatica. Fiumi: I fiumi principali, tutti a carattere torrentizio, sono il Biferno, il Trigno e il Volturno (che nasce in Molise ed è il fiume più lungo dell'Italia meridionale), oltre al Fortore e al Sangro. Sbarrando il corso di questi fiumi sono stati creati alcuni laghi artificiali, come quelli di Guardialfiera sul Biferno e di Occhito sul Fortore (condiviso con la Puglia). Clima: Sebbene il Molise sia una piccola regione, ha diversi tipi di clima sulla sua superficie. Nell'Ovest il 100% del territorio molisano è montuoso e il clima sopra gli 800 m s.l.m. è di tipo temperato freddo tipico clima montano che mantiene fresche le temperature del posto rendendo l'estate tiepida e sopportabile e inverni rigidi e nevosi incrementando così il turismo bianco. Nell'est della regione il clima è diverso, è infatti presente un clima di tipo mediterraneo con estati calde-temperate ed inverni freschi. Abruzzo Superficie: 10832 km Confini: Confina a nord con le Marche, adest con il mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise. Territorio: Il territorio è prevalentemente montuoso e collinare: le montagne dell'Appennino si estendono da nord a sud quasi parallele alla costa, in catene separate da conche o da altopiani, come quello di Campo Imperatore. Le cime più elevate sono il Corno Grande (nel massiccio del Gran Sasso, 2912 m) e il Monte Amaro (nel massiccio della Majella, 2795 m). Nel Gran Sasso si trova il Calderone, l'unico ghiacciaio appenninico e il più meridionale d'Europa, che però sta scomparendo a causa del riscaldamento globale. Tra le montagne e la costa del Mar Adriatico, in gran parte bassa e sabbiosa, c'è un'ampia fascia di colline. Piccole zone pianeggianti si trovano in alcune conche tra le montagne: quelle dell'Aquila, di Sulmona e del Fucino , che un tempo era un grande lago poi prosciugato. Il territorio abruzzese è ricco di fenomeni carsici (doline, inghiottitoi e grotte), in particolare nelle aree interne. Inoltre è compreso in una zona a elevato rischio sismico: L'Aquila è stata più volte colpita da terremoti distruttivi fino ad arrivare a quello del 2009, che ha devastato il centro storico e decine di altri paesi, provocando 308 vittime. Fiumi: I fiumi sono numerosi, ma quasi tutti brevi e a carattere torrentizio: sono ricchi d'acqua nella stagione piovosa e secchi negli altri periodi. 1 principali sono l'Aterno-Pescara, il Tronto e il Sangro. I laghi principali sono quello di Scanno, formatosi a seguito di una frana, e i laghi artificiali di Campotosto, di Barrea e di Bomba. Clima: Il clima abruzzese è fortemente condizionato dalla presenza del Massiccio montuoso Appenninico-Centrale, che divide nettamente il clima della fascia costiera e delle colline sub-appenniniche da quello delle fasce montane interne più elevate: mentre le zone costiere presentano un clima di tipo mediterraneo con estati calde e secche ed inverni miti e piovosi, la fascia collinare presenta caratteristiche climatiche di tipo sublitoraneo con temperature che decrescono progressivamente con l'altitudine e precipitazioni che aumentano invece con la quota (come nel caso di Pescara, che a circa 10 m s.l.m. ha temperature medie di circa 15 °C e piogge annuali intorno ai 700 mm, e Chieti, che, posta su un colle a 330 m s.l.m., pur presentando temperature medie simili, registra precipitazioni molto più copiose, con valori annui di circa 1000 mm).