Le Montagne Italiane PDF
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Il documento fornisce informazioni sulle montagne italiane, in particolare sulle Alpi e sugli Appennini, descrivendone le caratteristiche e la vegetazione. Il testo descrive anche la presenza di animali e ghiacciai.
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Come abbiamo visto nell’areogramma del territorio italiano a pagina 14, la penisola italiana è decisamente montuosa. La attraversano infatti due lunghe catene di montagne: le Alpi e gli Appennini. Il termine “catena” dà proprio l’idea di una serie di rilievi allacciati gli uni agli altri in una lung...
Come abbiamo visto nell’areogramma del territorio italiano a pagina 14, la penisola italiana è decisamente montuosa. La attraversano infatti due lunghe catene di montagne: le Alpi e gli Appennini. Il termine “catena” dà proprio l’idea di una serie di rilievi allacciati gli uni agli altri in una lunghissima fila e separati da valli non troppo profonde. Imparare i nomi delle montagne a memoria può essere difficile. Cerca sulla carta e sottolinea i loro nomi. Poi prova a ricordarli uno di seguito all’altro come se fosse una filastrocca. a TU per TU con... LO STUDIO Il ghiacciaio del Monte Bianco. Le Alpi Le Alpi si estendono come un grande arco da est a ovest, nel nord della penisola. Sono lunghe circa 1 200 chilometri e segnano il con- fine dell’Italia con il resto d’Europa. I Paesi europei hanno suddiviso di comune accordo la catena in due grandi parti: Alpi Occidentali e Alpi Orientali. A sud della catena alpina si estendono i gruppi delle Prealpi. Sono montagne che digradano verso la zona collinare e hanno cime più basse e arrotondate di quelle delle Alpi. Le Alpi Occidentali ospitano le montagne più alte della catena, che superano i 4 000 metri: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino e il Gran Paradiso. L’altitudine e la forma appuntita delle loro cime (o vette) è dovuta alle rocce che le compongono, molto resistenti all’azione di pioggia, neve, vento. Le valli sono in genere strette, incuneate tra un versante e l’altro. Le Alpi Orientali sono meno elevate e hanno numerosi passi che le attraversano da un versante all’altro Sulle montagne più alte la temperatura resta al di sotto dello zero; la neve che si è accu- mulata nel corso dei secoli ha formato i ghiacciai. Questi grandi accumuli di acqua sotto forma di ghiaccio sono importantissimi per la vita delle pianure: in primavera e in estate si sciolgono gli strati superficiali, dando origine a ruscelli e torrenti che portano acqua a valle. I ghiacciai cambiano forma: si possono ampliare o restringere, a seconda dell’an- damento delle temperature e della frequenza delle precipitazioni. Negli ultimi decenni, a causa del riscaldamento globale, tutti i ghiacciai alpini stanno velocemente riducendo la loro superficie Sulle Alpi ci sono estese foreste: nelle zone meno elevate sono boschi di latifoglie, come i castagni e le querce. Più in alto crescono invece le conifere, come i larici, i pini e gli abeti. Qui vivono camosci, cervi e caprioli, oltre a volpi, orsi e lupi. Oltre i 2 000 metri, non ci sono più alberi, ma prati, quindi rocce con muschi e licheni. In questa fascia arriva lo stambecco, che qualche decennio fa ha corso il rischio di estinnguersi; poi è stato dichiarato animale protetto e ora è diffuso in tutto l’arco alpino. Numerosi sono gli uccelli rapaci, come le aquile reali, i falchi, le poiane, i gufi. Oltre i 3 000 metri di altitudine si estendono i nevai e i ghiacciai. Sulle montagne più alte la temperatura resta al di sotto dello zero; la neve che si è accu- mulata nel corso dei secoli ha formato i ghiacciai. Questi grandi accumuli di acqua sotto forma di ghiaccio sono importantissimi per la vita delle pianure: in primavera e in estate si sciolgono gli strati superficiali, dando origine a ruscelli e torrenti che portano acqua a valle. I ghiacciai cambiano forma: si possono ampliare o restringere, a seconda dell’an- damento delle temperature e della frequenza delle precipitazioni. Negli ultimi decenni, a causa del riscaldamento globale, tutti i ghiacciai alpini stanno velocemente riducendo la loro superficie Gli Appennini Gli Appennini sono la catena più lunga d’Italia e seguono tutta la pe- nisola, da nord a sud, per oltre 1 350 chilometri. Si dividono in Appen- nino Settentrionale, Centrale e Meridionale, ma i gruppi montuo- si che li compongono prendono il nome dalle regioni che attraversano. Gli Appennini continuano poi nei monti della Sicilia. Il Gennargentu è il più importan- te massiccio della Sardegna e ha un’origine più antica di tutte le altre montagne italiane. La cima più alta degli Appennini è il Corno Grande, che sfiora i 3 000 metri e si trova nel massiccio del Gran Sasso d’Italia, nell’Appen- nino centrale. Non lontano si tro- va anche il massiccio della Maiella, secondo gruppo montuoso degli Appennini: la vetta più elevata è il Monte Amaro. Il Gran Sasso d’Italia. La vegetazione degli Appennini varia a seconda dell’altitudine e della latitudine. A nord, fra i 600 e gli 800, metri troviamo boschi di latifoglie, come querce e castagni, mentre più in alto sono diffuse le conifere, in particolare abeti e pini. Nel centro-sud le latifoglie arrivano fino ai 1 000 metri, mentre nelle zone più basse, si incontrano piante adatte a climi caldi come oleandri e ginestre. L’orso bruno marsicano è quasi un simbolo degli Appennini. Oggi ne rimangono pochi esemplari che vivono nella zona centrale. Ci sono poi lupi, volpi, tassi, donnole, marmotte, oltre a daini, caprioli e camosci. Numerosi sono anche gli uccelli rapaci, come l’aquila reale, il falco, il gufo e il grifone. Molti di questi animali sono protetti, cioè non possono essere né cacciati né disturbati Le cime degli Appennini sono più basse e meno aguzze di quelle delle Alpi: le rocce, meno dure e resistenti, nel corso del tempo sono state erose dalle piogge e dai venti. In alcuni tratti, sul versante tirrenico, gli Appennini sono affiancati da catene più piccole, che vengono definite complessivamente Antiappennini. Più a nord si elevano le Alpi Apuane. Più a sud sorge, isolato, il Monte Amiata, un antico vulcano ormai spento. Nell’Italia centrale si allineano i Monti Volsini, Cimini e