LEZIONE 3 PARTE 2 (04-03-2022).docx
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**NORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO DI COLTURE CELLULARI** **2° parte lezione 4/03/2022** **[NORME PER IL MANTENIMENTO DELLA STERILITÀ]** In queste slide sono riassunte la serie di norme per il mantenimento della sterilità appena dette. Immagine che contiene testo Descrizione generata automatic...
**NORME DI SICUREZZA NEL LABORATORIO DI COLTURE CELLULARI** **2° parte lezione 4/03/2022** **[NORME PER IL MANTENIMENTO DELLA STERILITÀ]** In queste slide sono riassunte la serie di norme per il mantenimento della sterilità appena dette. Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente ![Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente](media/image10.png) In particolare: 5. 6. a. b. c. d. e. Guardare i video dei link per un esempio concreto di ciò che ha spiegato in questa lezione. **[NORME GENERALI DI SICUREZZA]** Il laboratorio di colture cellulari espone l'operatore agli stessi rischi di un altro laboratorio di chimica o di biologia molecolare e in aggiunta espone l'operatore a un rischio biologico. Questo perché quando lavoriamo con colture cellulari che sono di derivazione animale o biopsie di derivazione da paziente o da animali abbiamo un rischio biologico determinato dalla potenziale contaminazione di questi campioni (colture cellulari, biopsie, espianti) da parte di virus, batteri e altri patogeni che mettono a rischio e possono essere pericoli per l'operatore (da cui il concetto di rischio biologico). Oltre alle colture e ai campioni con i quali allestiamo le nostre colture, un'altra importante fonte di rischio biologico è rappresentata da alcuni emoderivati che si usano per le colture cellulari, come ad esempio il siero di solito di origine bovina (in generale di origine umana o animale). 1. a. b. c. d. 2. 3. a. b. 4. 5. ![Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente](media/image11.png) Questi sono i simboli di pericolo chimico che si possono incontrare in un qualsiasi laboratorio, anche di biologia cellulare. Fate sempre attenzione a questi pittogrammi che possono essere presenti sui reagenti che utilizzate. Oltre a questi pittogrammi nei reagenti che utilizzate in qualsiasi laboratorio saranno presenti delle frasi di rischio Hazard statements (indicati con la H seguiti da un numero) che ci dicono a quale o a quali rischi è esposto l'operatore. Secondo un sistema globale armonizzato, ora le sostanze chimiche vengono etichettati con una serie di: *codici H* (*Hazard statements o Hazard codes*), che ci dicono il rischio a cui l'operatore è esposto; e *codici P* (*Precautionary statements o Precautionary codes*), cioè le frasi di precauzioni che ci dicono quali accortezze adottare nel manipolare una determinata sostanza in funzione del rischio a cui quella sostanza ci espone. Tra le varie frasi H una molto importante è H350, che etichetta le sostanze cancerogene (esistono altri codici varianti di sostanze cancerogene). Bisogna verificare sempre prima di manipolare una sostanza se si è nelle condizioni di manipolarla in laboratorio. 6. 7. - - - **[CAPPE BIOHAZARD]** Prima di parlare delle cappe Biohazard, che sono delle particolari cappe a flusso laminare volte a proteggere l\'operatore da un rischio biologico, vi mostro una tipologia di cappa a flusso laminare che non protegge l\'operatore del rischio biologico e che si potrebbe trovare nei laboratori. Attenzione quindi a distinguere cappe a flusso laminare e cappe biohazard perché solo le seconde proteggono l'operatore dal rischio biologico. Queste sono cappe a flusso laminare che proteggono il solo prodotto che manipoliamo, ma non l\'operatore e l\'ambiente. Sono cappe quindi che generano un flusso laminare uniforme che ci permette di manipolare il prodotto (la nostra cultura, la nostra biopsia) e proteggere il prodotto, ma non l\'operatore. Possono avere un flusso laminare verticale (come nell'immagine) oppure orizzontale: le cappe con flusso orizzontale sono veramente una variante obsoleta difficile da trovare nei laboratori, mentre sono molto più diffuse le cappe a flusso laminare verticale. Sono sempre a flusso laminare verticale le cappe Biohazard. La cappa Biohazard quindi protegge l\'operatore e l\'ambiente da rischio biologico. Quindi agenti patogeni che implicano un rischio biologico possono essere manipolati in una cappa Biohazard (Biological Safety Cabinets = BSCs) e non in una cappa a flusso laminare. [Cos'è che ci permette di contenere il rischio biologico in una cappa Biohazard?]![](media/image9.png) - - - ***[Classificazione cappe Biohazard]*** In base alla tipologia di cappa Biohazard avremo una diversa percentuale di aria ricircolata all'interno della cappa per mantenere il flusso laminare e una diversa percentuale di aria espulsa all'esterno. All\'aumentare della percentuale di aria che viene espulsa verso l\'esterno aumenta la protezione per l'operatore e l'ambiente. Meno aria viene quindi ricircolata e più è alto il livello di sicurezza della cappa. Normalmente il 20% dell'aria viene espulsa, mentre l'80% viene utilizzata per il ricircolo tramite filtraggio HEPA. Il tipo quindi di cappa e il livello di sicurezza che ci garantisce la cappa Biohazard che utilizziamo impatta su ciò che possiamo manipolare in una cappa. - - 1. 2. 3. 4. - Questa è una tabella riassuntiva per cercare di sintetizzare i concetti e le differenze tra cappe Biohazard di classe 1,2,3 con la classe 2 che prevede diversi sottotipi diversificati in funzione della velocità del flusso dell'aria, del flusso laminare e della percentuale di aria ricircolata. Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente ***[Classificazione dei gruppi di rischio dei microrganismi infettivi]*** La scelta della cappa Biohazard dipende dal rischio biologico al quale viene posto l'operatore. Il rischio biologico prevede una classificazione in 4 Biosafety Levels dei patogeni. La classificazione viene fatta in funzione del rischio al quale un determinato agente biologico espone l'operatore e la comunità. [Quindi, a quale rischio va incontro l'operatore? Di prendere una malattia mortale? Questa malattia mortale è facilmente trasmissibile alla comunità?] Se lo è abbiamo un **Biosafety Level di livello 4**, alto rischio per l'individuo e per la comunità; in alternativa, se l'agente biologico che manipoliamo implica un alto rischio per l'operatore ma non per la comunità (come, ad esempio, HIV) è un **Biosafety Level di livello 3**. Stessa cosa per le altre categorie: quindi, gli agenti biologici praticamente innocui per l'individuo e per la comunità rientrano nei **Biosafety Level di categoria 1**; mentre, è presente un **Biosafety Level di categoria 2**, di rischio intermedio per l'operatore ma basso per la comunità. ![Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente](media/image20.png) Alcuni esempi di questi agenti biologici, non necessariamente patogeni: - - - - Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente ![Immagine che contiene testo Descrizione generata automaticamente](media/image14.png) Queste sono altre 2 tabelle che riportano le stesse classi di rischio dei microrganismi infettivi. ![](media/image17.png) ***[Accortezze per l'utilizzo di una cappa Biohazard]*** Quali sono le accortezze per l'utilizzo di una cappa Biohazard in modo da sfruttare le potenzialità di questo strumento di protezione del prodotto e dell'operatore? - - - - - - - -