Lezione 07 PDF
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Unibo
2024
Paolo Figini
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Summary
This document is a lecture on circular economy, part of a seminar on political economy. It discusses the traditional linear economy model and its limitations, contrasting them with the circular economy model. The lecture also explores the concept of sustainability and the limitations of GDP as a measure of well-being.
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Seminario di Politica Economica Anno Accademico 2024-25 Paolo Figini [email protected] 7. L’economia circolare Giovedì 21.11.2024 Struttura della presentazione Tre parti: Parte prima: Il modello tradizionale dell’economia...
Seminario di Politica Economica Anno Accademico 2024-25 Paolo Figini [email protected] 7. L’economia circolare Giovedì 21.11.2024 Struttura della presentazione Tre parti: Parte prima: Il modello tradizionale dell’economia lineare e i suoi limiti Parte seconda: La visione circolare dell’economia e la relazione con la sostenibilità Parte terza: Una discussione critica dell’economia circolare: dubbi, limiti, vantaggi Materiale bibliografico e presentazione: disponibili su virtuale.unibo.it L’economia tradizionale è lineare...dopotutto, la base dell’economia è Y = F(K, L) La terminologia stessa indica la direzione del processo produttivo INPUT → BLACK-BOX DELLA PRODUZIONE → OUTPUT Ogni declinazione e applicazione del modello segue questa logica lineare:... A livello microeconomico, quando si analizzano le scelte di lavoro, risparmio e consumo...A livello macroeconomico, quando si estende il modello base a forme diverse di capitale (umano, sociale, democratico e...naturale) Y = F(K, H, N) dove H rappresenta lo stock di capitale umano e N quello di capitale naturale L’ecosistema, quindi, o non viene considerato, o viene considerato un input di cui disporre liberamente, soggetto unicamente a costi di reperimento e di trasformazione L’effetto è il deprezzamento del capitale naturale per: (i) distruzione diretta; (ii) peggioramento qualitativo dovuto all’inquinamento e all’uso quale «discarica»: N non si produce economicamente, ma solo biologicamente in base al tasso di riproduzione naturale L’economia tradizionale è lineare (2) Limiti di questa rappresentazione (take-make-dispose): non considera (e non valorizza) i by-product del processo produttivo: (1): gli scarti di materiale (2): l’inquinamento (3): l’utilizzo dei free-input ambientali Modello «senza limiti» → Mito della crescita infinita e del perpetuo consumo di risorse (Boulding, 1966, parla di Cowboy economy). Il modello tradizionale è incapace di dare un prezzo (e spesso un mercato) alle tre funzioni economiche dell’ambiente (environmental services): offerta di risorse naturali sistema di supporto alla vita assorbimento di scarti e inquinamento Il dibattito sui limiti del PIL e sul concetto di sostenibilità “Thus, the estimates submitted in the present study define income in such a way as to cover primarily only efforts whose results appear on the market place of our economy. A student of social affairs who is interested in the total productivity of the nation, including those efforts which, like housewives' services, do not appear on the market, can therefore use our measures only with some qualifications….Economic welfare cannot be adequately measured [by estimates of national income]”. Simon Kuznets, (1934) “a Report on National Income, 1929-1932”, pag. 6. “Cosa succede al PIL se un Professore sposa la sua domestica?” Il PIL diminuisce! Paul Samuelson, (1948), “Economics” Le quattro limitazioni del PIL come indice di benessere: 1. Misura imprecisa: solo la produzione scambiata attraverso il Prezzo di mercato entra nel computo 2. Misura asettica: solo il valore dei beni e servizi prodotti, non la qualità, viene presa in considerazione 3. Misura semplice, che non internalizza la libertà di scelta individuale 4. Misura piatta, che non prende in considerazione le disuguaglianze I limiti del PIL, raccontati in altra maniera “The gross national product includes air pollution and advertising for cigarettes and ambulances to clear our highways of carnage. It counts special locks for our doors and jails for the people who break them. GNP includes the destruction of the redwoods and the death of Lake Superior. It grows with the production of napalm, and missiles and nuclear warheads... it does not allow for the health of our families, the quality of their education, or the joy of their play. It is indifferent to the decency of our factories and the safety of our streets alike. It does not include the beauty of our poetry or the strength of our marriages, or the intelligence of our public debate or the integrity of our public officials. It measures everything, in short, except that which makes life worthwhile” Robert Kennedy, 1968. Nasce la riflessione sul concetto di sostenibilità Amartya Sen: “Gli indicatori sono scelti in base agli obiettivi fondamentali della società” UNDP (1990): Indice di Sviluppo Umano (Human Development Inex). - Tre componenti fondamentali dello sviluppo umano: reddito, educazione, salute Il Club di Roma iniziò il dibattito pubblico sull’impossibilità di mantenere crescita economica in un mondo con risorse limitate. Limits to Growth (I limiti dello sviluppo, 1972) sancì l’inizio dell’economia ambientale e introdusse i concetti di sostenibilità e sviluppo sostenibile → Approfondimento nel gruppo sulla decrescita? Le tre dimensioni della sostenibilità Definizione ufficiale di sviluppo sostenibile: “Lo sviluppo che soddisfa i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”. (WCED 1987 – Bruntland Report). Entra nel dibattito l’economia circolare Termine che nasce in ambienti non economici, con contributi di due discipline (Ghisellini et al., 2016; Murray et al., 2017; Geissdoerfer et al., 2017; Merli et al., 2018): Scienze Naturali: la vita si svolge attraverso cicli biogeochimici: ogni sostanza ha un suo proprio ciclo di vita, che è alterato dall’attività umana → Necessità di ripensare l’economia in ottica ciclica per renderla compatibile con la vita e aiutare a riportare l’ecosistema al suo ciclo naturale Ecologia industriale: modello di business volto all’obiettivo di risparmiare input in una visione di sostenibilità Origine: Boulding (1966), ripreso da Pearce e Turner (1989): la terra è un sistema ecologico chiuso, → l’economia circolare è un prerequisito al mantenimento dell’equilibrio vitale Decoupling tra crescita economica e consumo di risorse Primo tentativo importante di rendere operativo il concetto di sostenibilità (anche se manca completamente la dimensione sociale della sostenibilità) Elemento costituente del 11° e 12° piano quinquiennale di sviluppo economico e sociale della Cina L’economia circolare “Sistema rigenerativo dove le risorse, gli scarti, le emissioni e la dissipazione di energia sono minimizzati rallentando, chiudendo e rimpicciolendo i cicli dei materiali e dell’energia, grazie a maggiore durata, migliore design, riparazione, riutilizzo, rigenerazione, riadattamento e riciclo” (Geissdoerfer et al., 2017, p. 759) “Reuse what you can, recycle what cannot be reused, repair what is broken, remanufacture what cannot be repaired” (Stahel, 2016). Tutto è l’input di qualcos’altro: → Ridefinizione e ampliamento del concetto di efficienza Nuovo modello di business, collegato alla costruzione di sviluppo sostenibile → rende operativa la transizione verso la sostenibilità Data una risorsa x, il suo utilizzo sostenibile nel tempo è: d(x)/d(t) = g – aY(t) = 0 g = tasso di riproduzione naturale della risorsa; a = intensità del suo utilizzo nel processo produttivo; Y = produzione al tempo t. Decrescita: → diminuire Y; Economia circolare: → diminuire a Economia lineare v. Economia circolare L’economia lineare è efficiente nel gestire la scarsità delle risorse, ma le spreca nel sovra-consumo di beni in specifici mercati (moda, alto potere d’acquisto dei consumatori) → “Companies make money by selling high volumes of cheap and sexy goods” (Stahel, 2016) Il riprocessamento di beni e materiali genera lavoro e risparmia energia, diminuendo allo stesso tempo il consumo di risorse e lo spreco. Siccome l’economia lineare deresponsabilizza il produttore, si deve transitare verso la performance economy: il produttore vende il servizio e mantiene la proprietà, con costi e responsabilità connesse al riutilizzo e smaltimento → sharing economy Il principio delle 3 R Principio delle tre R: Reduce, Reuse, Recycle nell’attività di produzione, scambio e consumo. Riduzione: minimizzare l’input di energia, materie prime, scarti, attraverso miglioramenti nella produzione (eco-efficienza) e nel consumo (es. packaging ridotto, elettrodomestici meno energivori, ma anche stili di consumo più sobri) Riutilizzo: i prodotti o i loro componenti vengono usati per finalità simili alle quali erano stati concepiti, possibilmente da altri soggetti (mercati di seconda mano; prodotti rigenerati, sharing economy, ecc.) Riciclo: ogni operazione nella quale prodotti di scarto o alla fine del loro ciclo di vita vengono riprocessati in nuovi prodotti, materiali (anche organici) o sostanze (ma escludendo l’energia), per finalità simili o diverse. Elementi collegati: Eco-design; riclassificazione dei materiali; uso di energie rinnovabili; trasformazione dei modelli di scelta e di comportamento economico → rivisitazione radicale dei principi di funzionamento dell’economia? Vantaggi dell’economia circolare 1. Teoricamente, è un pezzo fondamentale del puzzle che ricerca un modello economico e sociale sostenibile: è’ collegata alla decrescita (intesa in senso di volumi di consumo e di sfruttamento delle risorse, non in senso economico) e alla sharing economy (dalla proprietà al leasing). Il focus è sul ciclo completo di consumo materiali ed energia → sistema che aumenta l’efficienza produttiva 2. Empiricamente, si stima che l’impatto sulla sostenibilità possa essere notevole: l’economia circolare ridurrebbe le emissioni fino al 70% e aumenterebbe l’occupazione del 4% (Stahel, 2016) 3. Elemento di trasformazione e innovazione sociale: Ricercare tecnologie di recupero materiali da prodotti complessi: → recupero materiali a livello atomico. Ripensare il sistema di misurazione della performance economica e promuovere indicatori quali la «quantità di energia per unità di valore» o il «livello di emissioni per unità di produzione» Dalla centralità del PIL a quella dello stock di capitale (naturale) Realizzazione di un adeguato sistema di incentivi e disincentivi (imposte e sussidi) (Korhonen et al 2018) Critica all’economia circolare 1. E’ a sua volta un termine che riadatta e ricicla il concetto di sostenibilità → la mancanza di chiarezza definitoria impedisce una seria riflessione teorica (Geissdoerfer et al. 2017) Pochissimi lavori teorici di economia, pubblicati su riviste secondarie 2. La chiusura completa del ciclo è impossibile → necessità di adeguare la produzione di energia secondo principi di rinnovabilità e sperimentare nuove forme di produzione → comunità energetiche 3. Ha bisogno di iniziative bottom-up (consumo responsabile, ecologia industriale) ma anche di top- down policies per evitare esternalità negative a livello spaziale. Ma: rischio di etnocentrismo e di iper-tecnicismo → auto-assoluzione del sistema capitalistico (green washing). 4. Insufficiente accettazione culturale da parte dei consumatori, e opportunismo da parte dei produttori → relazione irrisolta con i concetti di proprietà e potere. 5. Paradosso di Jevons: più efficienza → riduzione dei costi → maggiore consumo 6. Tanta ricerca sulla «chiusura del ciclo» (riciclo), poca sul rallentamento del ciclo (riduzione) Una bibliografia per iniziare Bompan, E., Brambilla, I.N., 2021. Che cosa è l’economia circolare. Ed. Ambiente. Camacho-Otero, J., Boks, C., Pettersen, I.N., 2018. Consumption in the Circular Economy: A Literature Review. Sustainability, 10;2758. Corvellec, H., Stowell, A.F., Johansson, N., 2022. Critiques of the Circular Economy. Journal of Industrial Ecology, 26:421-432. Economiacircolare.com Periodico dedicato ai temi dell’economia circolare. Geissdoerfer, M., Savaget, P., Bocken, N., Hultink, E.J., 2016. The Circular Economy: A new sustainability paradigm? Journal of Cleaner Production, 143:757-768. Ghisellini, P., Cialani, C., Ulgiati, S., 2016. A review on circular economy: the expected transition to a balanced interplay of environmental and economic systems. Journal of Cleaner Production, 114:11-32. Korhonen, J., Honkasalo, A., Seppala, J., 2018. Circular Economy: the Concept and its Limitations. Ecological Economics, 143:37-46. Merli, R., Preziosi, M., Acampora, A., 2018. How do scholars approach the circular economy? A systematic literature review. Journal of Cleaner Production, 178-703-722. Murray, A., Skene, K., Haynes, K., 2017. The Circular Economy: An Interdisciplinary Exploration of the Concept and Application in a Global Context. Journal of Business Ethics, 140:369-380. Stahel, W.R., 2016. Circular Economy, Nature, 531:435-438.