Informatica - Lezione 1 & 2 - PDF

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computer science information systems digital technology computer hardware

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These lecture notes cover the first two lessons from an informatica course, focusing on the definition of computers and the fundamentals of information systems such as hardware and software. Also include the concept of digital and the different types of inputs for computers. The material discusses the representation of information in a digital format.

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INFORMATICA 1 LEZIONE 21-09-22 SISTEMI INFORMATIVI E LE NUOVE COMPETENZE DIGITALI Definizione di computer: Il calcolatore (o computer, o elaboratore elettronico) è un apparecchio o dispositivo utilizzato per l’elaborazione di dati (input) e segnali, con lo scopo di elaborare i dati per trasformarli...

INFORMATICA 1 LEZIONE 21-09-22 SISTEMI INFORMATIVI E LE NUOVE COMPETENZE DIGITALI Definizione di computer: Il calcolatore (o computer, o elaboratore elettronico) è un apparecchio o dispositivo utilizzato per l’elaborazione di dati (input) e segnali, con lo scopo di elaborare i dati per trasformarli in informazioni utili (output) al fine di accelerare la soluzione dei problemi e migliorare la produttività; è dunque un trasformatore. L’informatica -L’informatica è una scienza che studia l’elaborazione delle informazioni e le sue applicazioni; più precisamente l’informatica si occupa della rappresentazione, dell’organizzazione e del trattamento automatico della informazione. È una scienza nata da poco, che ha una serie di caratteristiche critiche poiché spesso studia dei fenomeni non visibili; questo aspetto genera paura infatti molte persone sono timorose ad avvicinarsi all’informatica e questo genera dei problemi sia per chi vende l’informatica sia per chi compra che perderà una seria di opportunità. -Il termine deriva dal francese informatique, (composto di INFORMATion e automatiQUE), informazione automatica, coniato da P. Dreyfus nel 1962. In inglese computer science o Ict (information computer tecnology) Definizione di sistema informativo e componenti Il sistema informativo è alla base dell’azienda ed è un insieme di persone, presenti in quantità maggiore, da apparecchiature e applicazioni (hardwere, software e reti di comunicazione), i processi, i dati e le informazioni “che permettono all’azienda di disporre delle informazioni necessarie al posto giusto e al momento giusto”. Viene utilizzato per soddisfare il fabbisogno informativo attribuendo a ogni centro decisionale le informazioni necessarie per operare. Il DATO è una rappresentazione numerica/simbolica di una misura o di una caratteristica di un fenomeno, evento, oggetto, ecc. - prezzo=23,24; azione=ENI; ora=11.24 L’INFORMAZIONE è un dato o insieme di dati che hanno un significato e sono associati a un determinato contenuto -il prezzo di mercato delle azioni ENI era di 23,24 alle 11.24 UN SISTEMA INFORMATIVO ELABORA DATI E LI TRASFORMA IN INFORMAZIONI. GLI UTENTI HANNO BISOGNO DI INFORMAZIONI. Perché un’azienda spende risorse nel sistema informativo? - Per realizzare un obiettivo strategico aziendale - Per ottenere un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti (capendo ad esempio quanto è il costo delle cose che vado a vendere) - Per aumentare la propria efficienza (riesco con le risorse, ossia le persone che ho, ad essere efficiente. La funzione dei sistemi informativi La funzione dei sistemi informativi (FSI) è l’unità di business delegata alla gestione dell’elaborazione e della distribuzione a tutte le unità organizzative dell’impresa delle informazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi aziendali. La funzione dei sistemi informativi in altre parole è costituita dalla gente che lavora nel sistema, come i dirigenti, operatori, tecnici che si occupano di aspetti specifici del sistema. La sua funzione principale è l’applicazione delle ICT a tutti i processi che possono essere resi più efficaci ed efficienti tramite la progettazione e l’implementazione di sistemi informativi automatizzati. In azienda ad occuparsi di sistemi informativi sono: -la funzione IT dove si ha un doppio ruolo: (esecutivo, devono mandare avanti le cose e proattivo cioè devono dire all’utente cosa va a fare) -tutte le funzioni aziendali che hanno il ruolo di “cliente interno”: l’azienda per loro è il cliente quindi all’interno vi è una funzione che è fornitore delle altre funzioni aziendali. Chi gestisce il budget IT? Ovvero chi determina la priorità? Quali progetti finanziare per primi? Ci sono due alternative: 1- La direzione assegna un budget per gli investimenti IT ad ogni Direzione, che commissiona all’IT i progetti di cui ha bisogno 2- Il budget viene gestito centralmente dall’IT in modo da ottenere il massimo dell’efficienza Ogni investimento IT implica una scelta «make or buy»: Make, consiste nello sviluppo con le proprie risorse, nello sviluppo misto con risorse interne ed esterne e nello sviluppo con risorse esterne su proprie specifiche. Buy, consiste nell’acquisto di un pacchetto esistente senza personalizzazioni, nell’acquisto con personalizzazioni e nell’acquisto della proprietà di un pacchetto Con l’avvento del Cloud le opzioni si moltiplicano Le figure professionali: nell’attività di sviluppo: analista di sistemi, programmatore di sistemi, consulente di sistemi manutenzione: auditor di sistemi informativi, amministratore di database, webmaster gestione: responsabile SI, direttore SI, chief information officer (CIO) (vedere pagina 2 e 3- strutture dati database) 2 LEZIONE 23-09-22 L’INFRASTRUTTURA DEI SISTEMI INFORMATIVI (hardware) 1- Il sistema binario 2- Hardware: insieme delle componenti tangibili degli elaboratori 3- Software: programmi, o insiemi di istruzioni, tramite i quali l’elaboratore esegue determinate funzioni di elaborazione 4- Reti e sistemi di comunicazione: collegamenti tra due o più dispositivi attraverso un mezzo trasmissivo al fine di effettuare una trasmissione di dati. IL SISTEMA BINARIO Il formato digitale permette di rappresentare informazioni, musica, documenti… in modo che possano essere elaborati e utilizzati dalle tecnologie dell’informazione. L’aggettivo digitale deriva dall’inglese digiti (cifra, numero). L’informazione in formato digitale corrisponde all’informazione in formato numerico. Segnali digitali: possono assumere solo due stati facilmente distinguibili per un dispositivo: 0 (assenza di corrente elettrica) 1 (presenza di corrente elettrica) Avere solo due stati ha coma vantaggio: 1- minore interferenza 2- maggiore risoluzione (è possibile vedere con una qualità ben precisa le cose) Il sistema binario è il sistema elettronico usato dal computer per rappresentare dati e istruzioni presenti in una delle due seguenti forme: -0 (assenza di corrente elettrica, magnetizzazione, carica elettrica) -1 (presenza di corrente elettrica, magnetizzazione, carica elettrica) BIT: è la più piccola unità d’informazione che il computer è in grado di elaborare che può valere o zero o uno. Il bit quanti stati può avere? 2 Il problema è che non siamo abituati in bit, bensì in BYTE. BYTE: è formato da 8 bit, rappresenta l’unità fondamentale del linguaggio degli elaboratori elettronici ed è la più piccola unità di memoria in grado di contenere un carattere. In particolare, viene utilizzata dagli uomini per comunicare con il computer Quanti bit abbiamo bisogno per tradurre il nostro linguaggio? Con 1 bit abbiamo due possibilità, con due bit ne avremo 4 (tutti e due zeri, tutti e due uno, 0 e 1, 1 e 0). Con tre bit possiamo fare lo stesso ragionamento e ci rendiamo conto che il numero di possibilità è 2 alla terza (numero di bit che facciamo) =8 possibilità, con 4 bit faremo 2 alla quarta=16… Prima i sistemi non erano precisi come adesso, a tal proposito sono stati presi 7 bit e se ne è aggiunto uno detto di parità che mi dice se il numero di bit prima è pari o dispari. Mi serve cioè per capire se nella trasmissione, nella memorizzazione un bit si è perso, cancellato. Dunque, l’idea è stata di utilizzare 8 bit per comunicare con il computer, detti byte. 8 bit possono differenziare 256 (2 alla ottava) combinazioni di 0 e 1 diverse Quando invece ci sono due computer che lavorano tra loro parleremo di bit. Velocità di trasmissione tra due computer? Velocità bit al secondo. Quando vogliamo comprare una memoria per metterci dentro roba nostra viene misurata in byte. Dunque, quando parliamo di byte è perché c’entriamo “noi” con il computer. Ciò che rende possibile la codifica di questo linguaggio è l’utilizzo della tabella ASCII, che include un codice convenzionale usato per la rappresentazione dei caratteri di testo mediante i byte, ad ogni byte corrisponde uno dei tasti della tastiera. Quello che per noi è la A come è per il computer? Sarà una stringa di zeri e uni dalla lunghezza di un byte ossia 8 bit. Ci sono diverse possibilità di queste Tabelle: ASCII include 128 caratteri (7 bit più quello di parità) Ascii estesa include 256 caratteri (8 bit)- con diverse versioni di carattere nazionale e 15 diverse estensioni. Unità di misura per la memoria del computer sono: Bit: nel sistema binario, ogni 0 e 1 è chiamato bit ( binary digit) Byte (8 bit) Kilobyte (kb): circa mille byte Megabyte (mb): circa un milione di byte Gigabyte (gb): circa un miliardo di byte Terabyte (tb): circa mille miliardi di byte Petabyte (pb): circa un milione di miliardi di byte Con 9 bit (2 alla 9= 512), 10 bit (1024) è il numero usato come multiplo. Ossia un kilobyte corrisponde a 1024 kilobyte, il megabyte sono 1024 kilo (1024 per 1024).. domanda di esame a quanto corrispondono L’HARDAWARE, IL COMPUTER: Von Neumann modellizzò l’infrastruttura Hardware, lo schema logico di un funzionamento di un computer, tuttora valido sebbene sia nato a cavallo degli anni 40/50. E’ costituito da un’unità centrale di elaborazione (CPU- central processing unit), dalle periferiche di input, dalle periferiche di output e le memorie di massa. L’unità centrale (CPU) è il dispositivo che interpreta ed esegue le istruzioni, elabora i dati, gestisce e coordina le comunicazioni delle periferiche hardware e lo scambio di dati tra di esse e ne controlla il funzionamento. Al suo interno contiene: -l’unità aritmetico logica (ALU): esegue le operazioni aritmetiche e logiche; fa calcoli “semplici” ma in maniera velocissima -memoria centrale -unità di controllo: che decifra e interpreta ogni istruzione che viene memorizzata e poi la esegue Per hardware si intende l’insieme delle componenti tangibili di computer, è classificato secondo 4 tipologie: tecnologie di input, di memorizzazione e di output. TECNOLOGIE DI INPUT: sono utilizzate per introdurre i dati in un computer. (Sono tutto ciò che butta dentro dati, tutto ciò che mi permette di inserire qualcosa). Possono essere di inserimento di testi/numeri: Tastiera querty, tastiera laser (tecnologia emergente). Tastiera ergonomica, riconoscimento vocale (tecnologia emergente) Possono essere di puntamento: Mouse, touch screen, joystick, pointing stick, touch pad, rilevamento oculare (tecnologia emergente) Possono essere di inserimento di dati batch: inserimento massivo di dati scanner il quale inserisce una massa di dati, lettore di codice a barre/OCR, lettore OMR Possono essere di inserimento di audio e video: microfono, video in formato digitale (tecnologie emergenti), fotocamera digitale Domanda esame: quali di queste sono memorie di input? Se una cosa serve sia per mettere dati sia per tirarli fuori ad esempio touch screen del telefono (inseriamo dati ma ci consente anche di leggere, dunque è sia di input sia di output. MOUSE: È uno strumento di puntamento, gestisce un cursore, ogni mouse è dotato di due dispositivi: uno per la selezione (tasti), e uno per il movimento del cursore (pallina o tecnologia ottica) LETTORI DI CODICI A BARRE: Hanno varie codifiche e vengono lette. A seconda di come sono, larghe, piccole strette, riusciamo a prenderci un codice. Vi sono poi dei codici a barre 2.0, interattivo e multimediale, il QR quick response code, il quale lavora in due dimensioni (codice a barre bianco e nero), quello colorato invece lavora a tre dimensioni. È un codice che contiene molte più informazioni di quelle che potrebbero esserci sul codice a barre. Infatti, comprime le informazioni in un quadratino che i dispositivi mobili possono scansionare utilizzando apposite applicazioni, che permettono di tradurre il codice QR in informazioni utilizzabili (link, sito web). Per la scansione di un QR code servono applicazioni apposite. Si sta inoltre diffondendo il RFID (radio frequency identification), un sistema radio frequenza. Come funziona? Vengono mandati degli impulsi ad una frequenza precisa, se dall’altra parte ho un circuito che viene sollecitato a tale frequenza, io che mando un segnale mi accorgo che dall’altra parte qualcuno mi sta sentendo, se invece lo mando con una frequenza diversa non mi sentiranno. Il sistema funziona con delle onde radio: vi è un ricevitore che se tarato per quella frequenza precisa risponde o meno. Definizione: RFID è dunque una tecnologia per l’identificazione e/o memorizzazione automatica di informazioni inerenti oggetti, animali o persone, basata sulla capacità di memorizzazione di dati da parte di particolari etichette elettroniche, chiamate tag, e sulla capacità di queste di rispondere all’interrogazione a distanza da parte di appositi apparati fissi o portatili, chiamati reader. Questa identificazione avviene mediante radiofrequenza, grazie alla quale un reader è in grado di comunicare e o aggiornare le informazioni contenute nei tag in esame; infatti, un reader non è solo in grado di leggere, ma anche di scrivere informazioni. TECNOLOGIE DI OTPUT: presentano i dati all’utente in un formato comprensibile e usabile. Possono essere output Video, monitor, audio, touch screen, utilizzati per visualizzare informazioni elaborati da un computer, qualsiasi schermo utilizzato è necessario che sia connesso a una scheda video, 4 che comunica allo schermo quali punti devono essere attivati per produrre il testo o l’immagine. Stampanti e plotter: le informazioni possono essere stampate utilizzando diversi tipi di periferiche: per trasferire disegni tecnici si usano i plotter, i tipi di stampanti più comuni sono: Stampanti a getto d’inchiostro: un meccanismo che prende la carta, la carica, la porta davanti le testine che sparano getto d’inchiostro. L’intelligenza non sta nella stampante, bensì dalle testine che vengono pilotate dal software in modo da dare getto d’inchiostro in maniera precisa. Pregio: costano poco e convengono se stampo poco. Difetto: se si stampa molto le testine tendono a consumarsi e in tal caso si utilizza la stampante laser Stampante laser: vi è un rullo, il quale mediante un laser può essere caricato elettricamente, posso cioè costruire sul mio rullo una mappa fatta con delle cariche elettriche. Prendo poi il toner (inchiostro) e la carico , prendo la polvere, la spruzzo sul rullo e il granellino di + polvere che ha elettrificato + va a depositarsi sul quadratino dove vi è il -. Scaldo il rullo, la polvere si scioglie, e diventa inchiostro. Faccio girare il rullo e trasferisco l’inchiostro sul foglio. (stampante molto costosa, però risparmio sull’inchiostro) Stampanti multifunzione: vi è la stampante avente lo scanner Stampanti 3D: costruisco un oggetto buttandoci sopra del materiale plastico che viene fuso e poi man mano costruisco l’ogetto, sono la base dell’industria 4.0 Plotter: stampanti molto grosse, utilizzate per i disegni Output audio: utilizzano una scheda audio e le casse acustiche, la scheda audio traduce i bit in toni che sono inviati alle casse per la riproduzione. TECNLOGIE DI INPUT E OUTPUT: Touch screen che ha funzionalità di: Multitouch: tocco, dietro vi è un sensore Pinch to zoom (sentono il tocco e il movimento) 3D touch (quanto forte schiaccio) TECNOLOGIE DI MEMORIZZAZIONE: hanno il compito di leggere e scrivere i dati sul supporto di memorizzazione Abbiamo due diversi tipi di unità di memorizzazione: memoria interna e memoria di massa. La prima serve perché ho un sistema che va velocissimo per fare i conti, devo quindi portargli tanti dati veloci e poi portarglieli via. Quando ho finito di elaborare ho la necessità di conservare ciò che è stato prodotto. Tale memorizzazione si chiama memoria di massa, così detta perché contiene tanti dati. Ha bisogno di essere veloce? No, perché memorizza i dati solo quando abbiamo concluso. Memoria di massa (caratteristiche): Ci sono due problemi: borsellino, cioè vogliamo spendere poco. Velocità, qualsiasi cosa abbiamo ci lamentiamo che è lenta. Nella memoria di massa riscontriamo i medesimi problemi. Come si misura il costo? In euro. Come si misura quanto tiene una memoria di massa? Nel pc abbiamo due unità, il bit e il byte. Il bit è quando il computer va da solo, il byte quando ci pensiamo noi. Il contenuto nella memoria di massa si misura in byte in quanto siamo noi a inserirci le cose. Un byte è un carattere. Un foglio di carta scritto quanti byte sarà? Contiene qualche migliaio di caratteri (kilobyte), in una memoria di massa si avrà bisogno di gigabyte. Le prime memorie di massa erano rappresentate dai dischi (vantaggio che costa poco, svantaggio che c’è qualcosa che si muove e c’è più possibilità che si rompe, inoltre muovendosi consuma energia e quindi, assorbendo corrente, la batteria durerà molto meno). Si stanno sostituendo con hard disk e delle memorie allo stato solido (chiavetta), ci sono poi CD, DVD e blu-ray disk, nastri magnetici, memory disk dispositivi di memoria portatili, che possono contenere qualsiasi tipo di file, alcuni sono dotati di interfaccia USB. TECNOLOGIE DI ELABORAZIONE, classificazione dei computer: Gli elaboratori son tutti uguali, si passa dal più piccolo (piccoli computer che sono dedicati, es. la lavatrice o il telefonino) personal computer: usati per la produttività individuale, dimensioni adatte a una scrivania workstation: hanno prezzo e prestazioni intermedi fra un mainframe e un microcomputer, permettono l'accesso a numerosi utenti, vengono utilizzati nelle PMI o nei dipartimenti; (un computer con capacità superiori usato da chi fa progettazione, grafica dunque un super personal computer) mainframe: destinati alle grandi aziende che li impiegano come sistemi centrali di elaborazione, ha notevoli dimensioni e un’elevata potenza elaborativa; I supercomputer: sono i più costosi e potenti al mondo, utilizzati per risolvere complessi problemi scientifici da centri di ricerca e agenzie internazionali (NASA). Messi in parallelo che hanno un sistema di divisione delle cose da fare in modo tale che possono essere fatti un pezzo per uno COME FUNZIONA IL CUORE DI UN PC? All’interno della CPU nella fase di caricamento l'unità di controllo preleva l'istruzione successiva presente in memoria e la immagazzina al suo interno in una piccola area di memorizzazione, detta registro dell’istruzione (IR). Nella fase di decodifica, l’unità di controllo interpreta (decodifica) l’istruzione e trasferisce i dati a cui questa fa riferimento dalla memoria all’ALU. Poi c’è la fase dell’esecuzione, dove l’ALU esegue l’operazione logica o aritmetica richiesta Nella fase di memorizzazione, i risultati delle operazioni logiche/aritmetiche svolte sono immagazzinati nella memoria centrale o in un registro dell’ALU chiamata accumulatore. L’ALU (unità aritmetico logica) ha delle caratteristiche: 1-fa dei conti molto semplici, prende un certo numero di bit, fa delle operazioni (essenzialmente somma) e fa il confronto. (Le prime unità lavoravano a 8 bit ossia riuscivano a fare un’operazione con un solo numero alla volta 5 più 7 ok, 12 più 3 dovevamo incolonnare...) 2-queste operazioni sono velocissime: la velocità ci da però dei problemi. 1-Il primo è che noi dobbiamo portare dei dati e subito riportarlo via il secondo è quello della sincronizzazione: per evitare che i dati risultano sfalsati ci si mette d’accordo per fare l’operazione di presa dati in un momento preciso: allo scadere del secondo. Potrei dire questa cosa la facciamo ogni tot tempo, oppure ogni quante volte la faccio in secondo. Ciò si misura in HZ: se ho 5hz vuol dire che quella cosa va a 5 volte al secondo (hz=qualsiasi cosa al secondo). HZ, ad esempio, si usa per la frequenza della voce. Anche per il pc stesso ragionamento. Quante operazioni il pc fa in un secondo? i pc lavorano con una frequenza dei gigaHZ, ossia miliardi di operazioni al secondo. A parità di prezzo tendo a prendere un computer con più HZ, poiché tendenzialmente andrà più veloce. Perché tendenzialmente e non sicuramente? Perché intorno c’è qualcuno che gli deve portare dei dati: se il pc è veloce ma chi porta i dati è lento, tale velocità sarà sprecata. (ARCHITETTURA DI UN PERSONAL COMPUTER) Intorno c’è la memoria e il collegamento detto BUS. Vi è poi il processore di ordine giga HZ, poi si son fermati poiché si è visto che andando a velocità superiori non ce la faceva la circuiteria intorno, sul bus vi erano problemi di interferenza. A tal proposito sono stati inseriti dei processori in parallelo in cui sono presenti i CORE (ogni core riesce a fare un pezzo di operazione, bisogna però che il software sia stato costruito per il multicore; i core sono quante unità lavorano insieme ed è possibile avere il Dual core/Quad-core / Eight core…. Secondo la legge di Moore le prestazioni dei processori e il numero di transistor relativi ad essi raddoppiano ogni 18 mesi. L’altro aspetto importante è che i computer hanno bisogno di spazio di memoria temporaneo, che si chiama memoria centrale, ed è composto dalla RAM (si misura in gigabyte), interna al pc: una memoria veloce costosa quando spengo il pc si cancella perché essendo veloce non possiamo utilizzare dei sistemi di memorizzazione permanente che portano via troppo tempo. Come funziona la RAM? Si trova in mezzo a tutto ciò che succede nel pc ed è quella che in pratica comanda tutto. Se è troppo piccola il nostro computer ci fa lavorare lo stesso: prende un pezzo della memoria di massa (più lenta) e la fa diventare una memoria virtuale. Continuiamo a lavorare ma ci mettiamo molto di più, quindi avere una grossa RAM significa andare veloci ma spendere molti soldi. Quando si fa un’elaborazione molti dei dati utilizzati ci servono per l’elaborazione successiva; dunque, invece di prendere i risultati e portarli in fondo alla RAM viene inserita la cache, una piccola memoria veloce, in cui vengono inseriti i dati usati, consentendo di rendere molto più veloce il sistema. Nel pc ve ne sono di più, la cache di primo, di secondo, di terzo livello… RAM (random access memory): memoria che conserva i dati in corso di elaborazione e le istruzioni del programma in esecuzione. Volatile ROM (read only memory): memoria contenente dati e istruzioni fisse e non modificabili; utilizzata per programmi e istruzioni caricate automaticamente all’avvio CACHE (L1 E L2): conserva temporaneamente in una memoria veloce le istruzioni e i dati che il microprocessore utilizza con maggiore frequenza CMOS: è costituita da microchip alimentati da una piccola batteria, che consente di mantenere costantemente aggiornato il suo contenuto, costituito da alcune informazioni fondamentali per il corretto funzionamento del computer. Memoria virtuale: spazio libero su disco che viene utilizzato per estendere la capacità della memoria RAM. 3 LEZIONE 28-09-22 L’INFRASTRUTTURA DEI SISTEMI INFORMATIVI (software e reti) Hardware: parte dura, plastica, vetro, acciaio, alluminio (tutto ciò che si tocca dell’informatica) Il software: tutto ciò dell’informatica che non si tocca ed è costituito dai programmi o insiemi di istruzioni tramite i quali il computer esegue determinante funzioni di elaborazione Il Software si divide in due gruppi: software di sistema: insieme di programmi che controllano le operazioni fondamentali per la gestione del computer e in generale per tutti i tipi di macchine software applicativo: consente all’utente di eseguire compiti specifici come scrivere una lettera o giocare Il software di sistema è costituito da tre oggetti che controllano le operazioni fondamentali per la gestione del Computer: il sistema operativo, utility (programmi di servizio) e il driver. Sistema operativo: è tutto ciò che fa funzionare la macchina (accensione della macchina=bootstrap), da bod stivale e strap mettere su, indicava l’azione del cowboy di infilare gli stivali. Fare il boot significa quindi accendere il computer. Quando si accende, la memoria RAM è vuota, pulita poiché per essere veloce non conserva i dati. Il computer, per accendersi e poi fare una serie di operazioni dovrà leggere delle istruzioni in una speciale memoria RAM. Successivamente prende un po' di sistema operativo e lo carica nella memoria RAM, poiché il sistema operativo servirà sempre. Esempio: quando dobbiamo stampare, dopo avere scelto il tipo di stampante, il numero di copie, è il sistema operativo che si gestisce la stampante. Quando il computer è spento tutte queste istruzioni sono inserite nella memoria di massa, la quale non si cancella, quando va via la corrente però è lenta. A tal proposito, grazie a quella parte di sistema operativo caricato in RAM, riesco a rendere l’operazione più veloce. Il sistema operativo è quello che gestisce tutte le operazioni di collegamento. Ad esempio, quando schiacciamo la tastiera attiviamo più software del sistema operativo che riconosce che quel tasto corrisponde alla s. Successivamente attiviamo un nuovo software, ECO, il quale proietta sullo schermo ciò che abbiamo scritto. Il sistema operativo, quindi, fa un po' tutto: legge i file, fa funzionare le stampanti, i video, la chiavetta... In sintesi: coordina l’interazione tra utenti, software applicativo, hardware e periferiche. Funzioni principali: gestisce tutto il computer Gestione della CPU Gestione dei file (RAM) Gestione dei task: i pc sono multitasking, cioè possiamo far funzionare più cose insieme (aprire più finestre etc), grazie al sistema operativo. Ciò è possibile grazie al time sharing, cioè ci dividiamo il tempo. Esecuzione del software applicativo Costruisce l’interfaccia, ossia la schermata iniziale che vediamo 1. Utility: forniscono funzionalità aggiuntive al sistema operativo. Sono dei programmi che servono per particolari scopi, ad esempio per il backup, per installare o disinstallare programmi, per gli antivirus, l’ottimizzazione dello spazio su disco. La maggior parte di questi programmi non viene caricato in RAM. 2. Driver: moduli dedicati alla gestione delle periferiche; un componente software che consente al sistema operativo e a un dispositivo di comunicare tra loro. immaginiamo di collegare la macchina fotografia al pc; affinché ciò sia possibile il pc deve riconoscerla ma poiché ce ne sono tantissime diventa difficile. Allora il costruttore della macchina fotografica inserisce una tabellina di conversione: ad una certa stringa, un insieme di caratteri 0 e 1, corrisponderà una determina cosa. Il driver viene completamente aggiornato, ad esempio per correggere gli errori interni del sistema, aggiornamento che può essere automatico o ha bisogno di un’autorizzazione. Sistemi operativi più diffusi: Microsoft windows, Unix, Mac OS x apple, Linux, Android. Il software applicativo: il software che compriamo per usarlo. Dal punto di vista aziendale il software può essere suddiviso in: software per la produttività personale: tutto Office, ciò che quindi ci serve per lavorare software per il mercato verticale, programma specifico per un settore, come software ospedalieri software per il mercato orizzontale, cioè per tutti. Insieme di programmi dedicati allo svolgimento di attività comuni a più settori (calcolo buste paga, progettazione 3D). Per sviluppare i software occorre utilizzare i linguaggi di programmazione, che sono linguaggi formali con una sintassi ben definita grazie ai quali è possibile creare programmi che realizzano algoritmi. In informatica si definisce algoritmo una sequenza finita di operazioni elementari, eseguibili facilmente da un elaboratore, che, a partire da un insieme di dati input, produce un altro insieme di dati output che soddisfano un insieme di requisiti. Il computer però non capisce cosa c’è da fare, a tal proposito ci si reca da alcuni programmatori, i quali traducono l’algoritmo utilizzando un linguaggio di alto livello (con poche istruzioni si riscrivono migliaia di istruzioni). Ma il computer non è ancora in grado di comprenderle (capisce solo 0 e 1). A tal proposito vi è un programma all’interno, ossia un traduttore detto compilatore, il quale traduce il linguaggio in un linguaggio macchina. Possiamo fare a tal proposito una distinzione tra: codice sorgente: è un file contenente un insieme di istruzioni scritte in un linguaggio di programmazione che, per essere eseguite, devono essere tradotte da un programma traduttore. Il codice sorgente può essere letto, corretto o modificato codice oggetto: è un file contenente la traduzione del codice sorgente in linguaggio macchina (binario), comprensibile solo all’elaboratore. Il codice oggetto è generato automaticamente da un programma traduttore ed è immodificabile. tipologie di software: software libero/open source: è un software rilasciato con una licenza che permette a chiunque di utilizzarlo, si contrappone al software proprietario. Viene costruito da un’azienda per guadagnarci: si guadagna sia quando lo si vende sia quando lo si modifica, senza cedere il codice sorgente, in modo che gli altri non possano modificarlo. Negli anni 80,90 è stato invece fatto un software libero, fornendo cioè anche i sorgenti. Un sistema operativo libero è Linux, “software rilasciato con una licenza che permette a chiunque di utilizzarlo per le sue caratteristiche, si contrappone al software proprietario e all’open source, incentrandosi sulla libertà dell’utente e non solo sull’apertura del codice sorgente”. Un software libero deve garantire quattro "libertà fondamentali": – Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0). – Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito. – Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2). – Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito. Fornitori di servizi applicativi: non acquisto il software, lo pago come servizio (lo noleggio) Architettura orientata ai servizi Reti e sistemi di comunicazione La rete informatica consente di condividere informazioni e servizi Consente il collegamento tra due o più computer attraverso un messo trasmissivo per effettuare una trasmissione di dati Elementi costitutivi: (domanda esame: per fare una rete quanti pc occorrono?) DUE. Le reti infatti necessitano di almeno un computer mittente e uno destinatario, 1.Due o più computer 2. Linee di trasmissione (collegamento) 3. Protocolli di comunicazione (software di rete, qualcosa che faccia parlare tra di loro i pc) 4 LEZIONE 30-09-22 STRUTTURE DATI E DATABESE Vantaggio delle reti: ✓ Migliorare le comunicazioni ✓ Condivisione di dispositivi periferici ✓ Condivisione di programmi e dati ✓ Accesso condiviso alle Basi di Dati (Database) > integrità delle informazioni Per poter realizzare una rete è necessario disporre di tre elementi: 1. Due o più elaboratori 2. Un mezzo o una linea di comunicazione 3. Larghezza di banda: capacità di trasmissione del computer o del canale di comunicazione misurata in bit al secondo (bps) o suoi multipli 4. Un protocollo che definisce le regole di comunicazione Mezzi di trasmissione: trasmissioni via cavo: i cavi collegano fisicamente i computer e gli altri dispositivi in reti. I cavi più comuni sono: ❖ cavo coassiale (delle televisioni, non si usa più). Sono schermati e quindi meno sensibili ai disturbi ❖ doppino telefonico in rame, più diffuso ed economico: permette una comunicazione a una velocità bassa e quindi lo si utilizza per il collegamento tra il singolo pc e la presa al muro. Sensibile ai disturbi elettrici e i dati trasmessi possono essere facilmente intercettati. ❖ fibra-ottica: un “filo”, flessibile, immune ai disturbi elettrici atmosferici, è in grado di trasportare molti dati a grande velocità attraverso la propagazione di impulsi luminosi e in cui non passano segnali elettrici. Tuttavia, è difficile farla passare, non la si può piegare, inoltre costa molto l’apparecchiatura. La fibra ottica si usa nelle cosiddette dorsali, ossia sono presenti tanti pc, dove ce ne sono pochi invece non ne vale la pena. Trasmissioni wireless: (senza filo): i segnali elettromagnetici sono trasmessi e ricevuti utilizzando i raggi a infrarossi, la trasmissione radio e le microonde. raggi infrarossi (telecomando), si usa poco in termini di rete, più per gli oggetti bluetooth wi-fi (comunicazione via radio), grazie all’hotspot mi collego via radio Tipologie di rete: 1. PBX (rete telefonica interna) 2. PAN (rete personale, entro 10 mt) 3. LAN (rete locale, aziendale, entro un edificio), è composta a sua volta da più anelli collegati tra di loro 4. CAM (estensione su più edifici) 5. MAN (rete metropolitana, area cittadina) 6. WAN (livello mondiale), come internet. Una rete più estesa delle reti can e man Come può essere collegato un aggeggio di un pc ad una rete? Una rete aziendale è normalmente una rete client server. Un server è un computer collegato in rete che consente a più computer (i client) di accedere a dati e servizi. Un’architettura peer to peer: ogni computer in rete può chiedere i servizi, un peer è quindi un computer che può comportarsi sia da client che da server. Disk server: prendo i dati, li metto qui sopra e gli altri li leggono. Lo stesso per le stampanti: occorrerà un client server che gestirà una o normalmente più stampanti, lo stesso per collegare un’azienda ad internet. Domanda di esame: (che differenza c’è tra peer to peer e server? Domanda di esame: quali sono gli elementi per realizzare una rete? Il pc, il collegamento, il protocollo Protocollo internet TCP/IP (transmission control protocol/internet protocol): protocollo usato da internet che divide le informazioni in un pacchetto di dati e gestisce il trasferimento da un computer all’altro. L’IP definisce in che modo un pacchetto di dati debba essere formato e dove il router deve inoltrare ciascun pacchetto. I pacchetti viaggiano in modo indipendente rispetto alla loro destinazione, seguendo strade diverse. Funziona con degli indirizzi, ossia ogni dispositivo che sta in una rete deve avere un indirizzo univoco: la traduzione dal nome all’indirizzo numerico è eseguita dal Domain name system DNS che associa ad un indirizzo IP un indirizzo non numerico. L’indirizzo è fatto da 4 numeri che vanno da 0 a 255, quindi sono in totale 256 (1 byte, con questo indirizzo quindi usiamo 1byte ciascuno). Quindi ad esempio un indirizzo valido è 125.192.73.60. Domanda esame: indirizzo 230.560.12.2, indirizzo NON valido. Questo discorso vale per tutti i dispositivi, anche per le reti in internet. Cosa importante: quando viaggiamo in internet, bisogno fornire l’URL, ossia un indirizzo, ma è difficile ricordare la sequenza di numeri. A tal proposito è stata inventata una tabellina detta DNS, un sistema che permette di associare ad un indirizzo IP (fatto di numeri) un indirizzo non numerico: 125.192.73.60. http:// www.unicattolica.it All’interno dei protocolli è stato fatto un salto importante. Nei telefoni di un tempo si digitava il numero che mi collegava, grazie alle centraline, ad un altro numero, collegamento definito come commutazione di circuito (nessuno poteva occupare la linea che io stavo “occupando”). Ai due utenti comunicanti viene quindi assegnato un circuito per tutta la durata del collegamento e nessun altro utente può utilizzarlo in quel periodo. Tuttavia, questo rappresentava un grande problema, poiché è come se le linee venivano bloccate, impedendo agli altri di mettersi in contatto. Si è arrivati così all’idea di commutazione di pacchetto: la linea può essere occupata anche da altri, cioè sulla medesima linea possono essere inviati tanti pacchetti diversi. il messaggio, prima di essere spedito, viene diviso in pacchetti di dimensioni più ridotte e viene aggiunta a ciascuno di essi un header in modo da farlo diventare un 'entità autonoma l'header contiene, tra l'altro, gli indirizzi del mittente e del destinatario e il numero progressivo che individua la posizione dentro il messaggio. (messaggio 1, messaggio 2…) Ogni pacchetto è un'entità informativa autonoma e per arrivare a destinazione segue di volta in volta un percorso deciso in base allo stato della rete. Vantaggio: si può evitare la congestione di alcuni nodi o della rete instradando i pacchetti su vari percorsi. (la tessa tratta può contenere più pacchetti). Inoltre, siccome le tratte che ci collegano sono tantissime ho la possibilità di utilizzare percorsi diversi: mando un pacchetto in una strada, un secondo pacchetto in un’altra per poi ricongiungersi. (DISCORSO DI DOMANDA DI ESAME) Cloud computing Il cloud: è possibile inserire tutte delle risorse qui dentro; non si sa dov’è per questo è detto cloud, nuvola. DEF: Paradigma di erogazione di risorse informatiche, come l'archiviazione, l'elaborazione o la trasmissione di dati, caratterizzato dalla disponibilità on demand attraverso Internet a partire da un insieme di risorse preesistenti e configurabili (Mell & Grance, 2011). Il cloud computing potrebbe darmi diverse risorse: software as a service (SaaS), in cui si permette l’accesso a programmi installati su un server remoto (invece di rinstallare dei programmi è possibile metterli su cloud e riaverli anche sul nuovo cellulare) data as a service (DaaS), in cui si mettono a disposizione via web solamente i dati ai quali gli utenti possono accedere tramite qualsiasi applicazione come se fossero residenti su un disco locale; hardware as a service (HaaS), in cui si offre l’utilizzo di risorse hardware da remoto: un computer da remoto elabora i dati inviati dall’utente; platform as a service (PaaS), al posto un programma singolo viene eseguita in remoto una piattaforma software che può essere costituita da diversi servizi, programmi, librerie, etc. VANTAGGI di cloud Da un punto di vista economico: Abbattimento dei costi fissi iniziali Maggiore flessibilità Maggiore attenzione al proprio core business Da un punto di vista tecnico Maggiore scalabilità Accesso al cloud in mobilità Sicurezza del sistema: virus, salvataggio Indipendenza dalle periferiche SVANTAGGI Dipendenza dalla rete Internet Dipendenza dal service provider Sicurezza informatica e Violazione Privacy STRUTTURE DATI DATABASE: sono il terzo elemento tecnico del sistema informatico (hardware, software e dati) Gerarchia di memorizzazione dei dati: Caratteri → lettera, numero o simbolo speciale. Campo → costituito da uno o più caratteri Record → raccolta di campi correlati File → raccolta di record correlati Database → raccolta organizzata di file integrati, posso avere anche un database fatto da un solo file ESEMPIO: record e campo Matricola Cognome nome indirizzo Data di nascita 22150345 rossi paolo Via… … RECORD CAMPO Cognome Nome telefono Email rossi mario 8379398239 [email protected] bianchi serena.. [email protected] verdi massimo … [email protected] Questa tabella ha quattro campi ovvero contiene la rappresentazione di quattro dati fra loro omogenei: Cognome, di tipo alfabetico Nome, di tipo alfabetico Telefono di tipo numerico. Email di tipo alfanumerico. Questo è un archivio o file, cioè l’insieme di n record (qui 3) contenenti i dati e di un record speciale che contiene le denominazioni dei campi Questa tabella contiene tre record cioè tre elementi strutturati composti da n (qui 4) campi Diamo un’organizzazione diversa ai nostri dati: File, contiene spesso delle informazioni unitili, ad esempio il numero di telefono ogni volta che facciamo un esame viene ripetuto inutilmente. In una struttura dati aziendale a tal proposito è stata inserita una struttura data normalizzata, ossia da un solo file farne tanti (ad esempio file della nostra anagrafica , se cambiano li cambierò lì= ci sarà un solo record per ognuno). Questo passaggio ci fa arrivare dal singolo file al databse. VEDERE LA SLIDE con i vari esempi Abbiamo un database fatto da tre file, collegati tra loro. In questo modo si evitano le ridondanze, ossia si evita di ripetere dei dati tante volte e che questi dati possono non essere veritieri (come il numero di telefono). (non ci saranno domande all’esame sulla parte dei dati) 5 LEZIONE 5-10-22 I TREND DIGITALI (molte domande) Cosa è successo con la digitalizzazione? La posta, i film, i documenti, la voce, le foto, i libri, sono tutte cose aventi un formato riconducibile sempre a zeri e uni. La digitalizzazione: ✓ Trasformazione della realtà fisica e dei segnali analogici in forma digitale (cioè segnali che non hanno un valore di zeri e uni ma infiniti valori) ✓ Il formato digitale può essere realizzato, memorizzato e trasmesso con quasi tutti i dispositivi (ciò vuol dire realizzare un linguaggio universale) ✓ Possibilità di condivisione attraverso le reti informatiche ✓ Più funzionalità in unico device (digitale) (sentire la musica e contemporaneamente leggere un file) Quali vantaggi? Offre immense opportunità: una delle più importanti è il fatto che ogni elemento multimediale può essere trasformato in un formato digitale per essere realizzato, memorizzato e trasmesso con/a ogni genere di dispositivo Trend digitali; quali sono le tendenze in atto? Domanda di esame aperta: quali sono i sei trend digitali di evoluzione tecnologica? / la domanda potrebbe anche non specificare che sono sei 1-mobile (rivoluzione mobile): mobile significa molto, fare certe cose muovendosi, in mobilità 2-social media: rappresenta un nuovo tipo di pensare il marketing 3-internet delle cose 4-cloud computing 5-big data 6-intelligenza artificiale e robotica TREND 1: MOBILE Il concetto di mobilità nasce dall’idea di avere un oggetto che ci portiamo in giro e con cui compiamo una serie di operazioni. Tale possibilità è nata con i primi telefoni portatili, nati tra la fine del 1980 inizio 1990. Inizialmente avevano grandi dimensioni, con un’antenna, un gancio. L’altra versione era quella da macchina in cui c’era la cornetta e il disco combinatore. Erano dei telefoni “trasportabili” chiamati tacs che costavano molto così come le telefonate (si pagava a minuti), la batteria durava dalle 4 alle 6 ore se non si facevano telefonate, in conversazione invece durava dai 10 minuti alla mezz’ora, il numero era fisso. Le generazioni di telefonia mobile: La prima generazione: era caratterizzata da telefoni fatti solo per la voce, erano di tipo analogico e non digitali, avevano una velocità bassissima, perdeva subito la connessione. Si trattava di telefoni fissi/in auto con velocità di 2400 bit/sec (inizio anni 80) La seconda generazione: si è giunti ai telefonini “veri”, introdusse un sistema di trasmissione di tipo digitale, che prevede un canale principale per la voce e uno per il traffico dati. All’interno di questi bisognava inserire la SIM la quale consente di conservare alcuni elementi anche se dovesse essere spostata in un altro telefono. Quello più diffuso si apriva a guscio, della Motorola; erano anche questi fatti per la voce, sebbene si incominciasse ad avere la possibilità di inviare messaggi, gli sms. Con questa messagistica si riuscivano a contenere i costi eccessivi delle telefonate nonostante anche gli sms si pagassero. Con i telefoni della prima generazioni si arrivava ad una velocita di 2kilobit al secondo, nella seconda generazione 64 kilobit al secondo. La terza generazione: si hanno sistemi innovativi basati su un nuovo standard in grado di conciliare la mobilità dell’utente con la crescente esigenza di multimedialità. La quarta generazione: ha accesso mobile a banda larga. La 3 e 4 hanno aumentato la velocità: da 64 si è passati a 2000kbps e poi a 100,00kbps, hanno permesso di trasmettere grafica, videochiamate, grazie sempre alla velocità. Oggi siamo alla quinta generazione (5G): è molto più veloce, più orientata alla mobilità rispetto agli altri, ossia ci è permesso di muoverci ad alta velocità con il telefonino; prima invece quando ci si muoveva in macchina, cambiando cella, si perdeva la connessione, è aumentata la sicurezza. Oggi c’è un ritardo sulla comunicazione di 10/20 millisecondi, che via via sta diminuendo, tra la 4 e la 5 generazione. Dal punto di vista energetico è più efficiente, è più programmabile in rete, ossia ci da possibilità maggiori; in sintesi la 5 generazione è un più di quello che avevamo precedentemente. TREND 2: SOCIAL MEDIA Social media da media (qualcosa che sta tra di noi) come giornali, televisori. Vi è un nuovo media che ci permette di comunicare, influenzarci, avere notizie: il mondo social. Sulla popolazione italiana di 60 milioni abbiamo 80milioni di telefoni (molti ne hanno due); gli utenti di internet sono 50milioni e i soggetti attivi sui social sono 35milioni, dunque il 60% della popolazione. La percentuale di utenti attivi sui social che accedono dal telefonino è il 98%, nel 2020 mediamente al giorno si spendevano 6h navigando su internet, 2h per i social, 3h per la televisione, 1h per la musica in streaming e 49minuti per i giochi. Web 2.0 Per comprendere i social bisogna pensare alla storia: dobbiamo comprendere il concetto di web 2.0, nato nei primi anni del 2000. Domanda di esame: quando è nato il web 2.0? Il termine web 2.0 diventa espressione della evoluzione in atto nel world wide web. Web 2.0: “descrive un nuovo modo di intendere e di utilizzare la Rete grazie allo sviluppo di una molteplicità di applicazioni che contribuiranno a modificare la morfologia della Rete”. Il termine Web 2.0 fa riferimento a una serie di servizi o comunità volte a facilitare la comunicazione e la collaborazione tra gli utenti del Web. Il web 2.0 rappresenta la possibilità di interazione sociale e di scambio attraverso strumenti e servizi diversi (interazione=si lavora insieme) Il Web 2.0 è un approccio che rende la rete un’unica piattaforma con dei servizi condivisi da una molteplicità di utenti, generando valore attraverso l’uso di tecnologie distribuite e integrate tra loro, utilizzate in ottica creativa e collaborativa, e consentendo l’erogazione di nuovi servizi e il perfezionamento di quelli già esistenti dal punto di vista di efficienza e di efficacia (è un qualcosa che nasce per essere creativi, ossia stimola la creazione di un qualcosa di nuovo) Il Web 2.0 è una combinazione di: ✓nuove applicazioni e tecnologie per fornire un’interattività di tipo avanzato (tra le altre, wiki, motori di ricerca visuali, mashup etc) ✓ nuovo approccio filosofico alla Rete indirizzato a una sempre maggiore partecipazione e coinvolgimento degli utenti nella redazione dei ✓ contenuti (approccio user-generated content- UGC). È un salto tecnologico il web 2.0? No. Non è una nuova tecnologia con pc, connessioni o server diversi anche se per fornire un certo tipo di servizio era indispensabile strutturare i programmi in maniera diversa, modificando anche l’hardware. Web 2.0 Il termine, apparso nel 2005, indica genericamente la seconda fase di sviluppo e diffusione di Internet, caratterizzata da un forte incremento dell’interazione tra sito e utente: maggiore partecipazione dei fruitori, che spesso diventano anche autori (blog, chat, forum, wiki); più efficiente condivisione delle informazioni, che possono essere più facilmente recuperate e scambiate con strumenti peer to peer o con sistemi di diffusione di contenuti multimediali come YouTube; affermazione dei social network. [Treccani] I pilasti del web 2.0 Utilizzo del Web come piattaforma Mettere a frutto l’intelligenza collettiva (consente di lavorare tutti insieme, seppur non ci si conosce, utilizzando una piattaforma comune) Il ruolo di dati e database Implementazione di funzionalità Web innovative (qualcosa che porta alla creatività) La vecchia comunicazione, il Web 1.0, era un monologo, poco interattivo orientato a ricevere informazioni, il web 2.0 diventa invece dialogo con tante persone, in contatto tra loro a casa, grazie ai siti 2.0 che consentono un’elevata partecipazione, ed è orientato alla cooperazione. Dal web 1.0 al web 2.0 Nel web 1.o vi erano siti web statici, siti “vetrina”, solo informativi. Successivamente, sempre nel web 1.0 iniziano ad esservi siti web dinamici, che consentono un certo livello di interazione, informativi e dispositivi (vado nel sito della banca e faccio il bonifico, invece di osservare solo posso fare anche operazioni. I siti nel web 2.0 consentono invece elevata partecipazione. 6 LEZIONE 07-10-22 Confronto tra web 1.0 e web 2.0 Web 1.0: pubblicità basata sui banner Web 2.0: pubblicità contestuale (cerchiamo un frigorifero, per un mese riescono immagini di frigoriferi) Web 1.0: siti web personali aventi un costo Web 2.0: blog (è gratuito, mentre il sito è un qualcosa di complesso ed è gestito da professionisti, il blog consente di dialogare) Il nuovo contesto, questo trend, rappresenta il bisogno di una socialità, di una nuova individualità (nella rete posso presentarmi come sono realmente oppure ciò che vorrei essere), posso fare co-creazione di esperienze. Servizi di web 2.0: Social network: gruppi di individui che hanno relazioni tra loro senza relazioni gerarchiche. Es twitter, facebook, linkedin,…. Mashup: applicazione che utilizza contenuti provenienti da sorgenti diversi e crea un unico prodotto, utilizzato ad esempio della Microsoft per guadagnare attraverso la pubblicità Wiki: (what I know is ): piattaforma di contenuti organizzati per temi. Sito Web che consente alle persone di pubblicare, aggiungere, modificare, commentare e accedere alle informazioni. Obiettivo: consentire a chiunque di contribuire con informazioni o di collaborare integrando i contributi degli altri Blog: (web+log): sito in cui i contenuti sono visualizzati in forma cronologica Forum: comunità virtuale di utenti con interessi comuni. Le discussioni e i messaggi sono pubblicati in modo asincroni Tagging: aggiunta di informazioni descrittive rispetto al contenuto del sito Geo-tagging: contrassegnare con tag informazioni sulle mappe (google maps) Social network: una rete sociale (o social network) è un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. In rete esistono molte applicazioni che catalizzano questo tipo di aggregazioni, definite anch’esse social network. Effetti network: a seconda del prodotto, l’effetto network avrà sfaccettature diverse. Tante più persone utilizzano una certa applicazione, tento migliore questa applicazione diventa. Piu consigli (recommendation)=migliori consigli Piu collaboratori di Wikipedia= meno errori Piu persone che “taggano” siti web=miglior uso delle folksonomies (sistemi di classificazione) ,(più persone taggano il sito, più quel sito significa che sarà buono) Dunque, l’effetto network si basa sul numero. Dal punto di vista della comunicazione aziendale ci sono tre trend: 1. mezzi di proprietà (web properties): sito web, sito mobile, blog, canali social 2. pubblicità a pagamento: pay per click, influencer a pagamento, contenuti a pagamento, promozione, pubblicità sui social 3. word of mouth(passaparola): condivisioni, like, tweet, repost, recensioni, raccomandazioni il web del futuro: Crowdsourcing: Web 3.0 detto anche web semantico: Insieme di tecnologie atte a fornire l’accesso ai dati attraverso innumerevoli percorsi, dove i dati sono visti come una ‘nuvola’ (cloud), ossia sono dati non localizzati, e le applicazioni possono essere eseguite da ciascun dispositivo (cloud computing). In questo web 3.0 ci sarebbero: -world wide database -tecnologie aperte -identità digitale -integrazione tra nuovi dispositivi e sistemi legacy -applicazioni intelligenti Cos’è il web 3.0? Connessione dei contenuti presenti sul web (motori di ricerca semantici) Tecnologie capaci di contribuire alla costruzione e alla condivisione della conoscenza (IA) Web 3D: ambienti tridimensionali Web adattabile ai diversi dispositivi (responsive web design) Web 4.0: è basato sull’AI, l’Intelligenza artificiale avente tecnologie che permettono di interagire con gli utenti in modo attivo «quasi umano». In questo caso il Web è un database: ricco di Big Data. Realtà aumentata (possibilità di avere informazioni maggiori di quello che vediamo. Es inquadro un monumento e mi viene detto quando è stato costruito, da chi...) TREND 3: BIG DATA Hanno una descrizione data dal modello delle 5v e 4v. Modello del 5v: -volume: il volume di dati è grande -varietà: i big data ci arrivano in formati diversi provenienti da sorgenti diversi -veridicità: con il big data si avranno tantissimi dati ma non si ha la certezza che quel dato sia vero. Bisogna lavorare con dati statistici (es. in un ristorante le valutazioni sono differenti a quel punto si vede il numero di quante persone ha commentato con eccellente) -velocità: i big data sono tanti e arrivano in fretta; quindi, bisogna avere un sistema capace di accoglierli, analizzarli e trasformarli in informazioni -valore: i big data possono generare valore, ossia estrarre dati utili Nel modello 4v manca l’elemento value, valore TREND 4: INTERNET OF THINGS (L’INTERNET DELLE COSE) (IOT) Dobbiamo ragionare in due termini: 1- Se noi faremo le cose (oggetti) 2- Se utilizziamo i dati che provengono dagli oggetti che utilizziamo normalmente Questi oggetti (automobile, semafori, frigorifero...) saranno probabilmente equipaggiati con dei sistemi che ci forniscono delle informazioni, ovvero dei sistemi che estraggono dei dati. “Internet delle cose è la rete di oggetti fisici che contengono tecnologia incorporata per comunicare o interagire con il loro interno stato o con l’ambiente esterno. “Questa sarà la fonte più grande di alimentazione dei big data. Esempi: il monumento comunica con il turista e gli “racconta” qualcosa di sé e consiglia come proseguire il tour della città, ma allo stesso tempo il monumento può capire qualcosa sul turista, la sua età, dove si fermano, quanti ne sono ecc. L’autovettura comunica la sua posizione e i dati di guida (velocità, frenate brusche). L’IOT ha oggetti interconnessi grazie ad internet, questi oggetti decidono raccogliendo dati esterni e operano in risposta ai dati raccolti. TREND 6: INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ROBOTICA AI (Artificial Intelligence): disciplina dell’informatica che studia la capacità di un computer di simulare funzioni e ragionamenti tipici di una mente umana. Vi è un’intelligenza artificiale forte (il computer riesce ad imparare da solo, a trovarsi delle strategie) e una debole (il computer non riesce ad imparare da solo e quindi le informazioni vengono fornite dall’uomo). Oggi l’intelligenza artificiale è ancora debole. Machine learning: campo di studi che fornisce ai computer la capacità di apprendere senza essere stati esplicitamente programmati (va dall’intelligenza debole a quella forte. Es: sono stato utile? SI. Nel momento in cui vi è un’altissima percentuale di Si, sono stato utile, la macchina ha imparato ad utilizzare questa risposta piuttosto che un’altra) Robot: sistemi «intelligenti» in grado di svolgere compiti che richiedono capacità a livello cognitivo, per la manipolazione e lo spostamento di oggetti. Domanda esame (cattiva): intelligenza artificiale e machine learning sono la stessa cosa? Industria 4.0 Industria 1.0 (1784): nascita della macchina a vapore e conseguente meccanizzazione della produzione grazie allo sfruttamento della potenza di acqua e vapore Industria 2.0 (1870): introduzione dell’elettricità e del petrolio come nuove fonti energetiche e avviamento della catena di montaggio per una produzione di massa Industria 3.0 (1970): arrivo dell’informatica e dell’elettronica che incrementano ulteriormente i livelli di automazione e avviamo la digital transformation della fabbrica (macchine a controllo numerico) Industria 4.0 (2011): utilizzo di una combinazione di tecnologie atte a favorire una produzione industriale del tutto automatizzata, interconnessa e controllata a distanza. TREND 5: CLOUD COMPUTING Grazie alle tecnologie web oggi è possibile utilizzare Internet come piattaforma per applicazioni e dati. Le applicazioni che mettono a disposizione dati o applicazioni si dice che sono «nel cloud» o «nella nuvola» a cui si accede attraverso una rete e un browser web. L’utente non ha necessità di installare o aggiornare applicazioni sul desktop o pensare al back up. Passaggi: prima host, poi si è passati ad una struttura centralizzata sullo host, poi a una struttura distribuita client server. Oggi si pensa ad una struttura network centric computing, ossia una struttura che lavora in una rete che non conosciamo. Definizione di cloud: Paradigma di erogazione di risorse informatiche, come l'archiviazione, l'elaborazione o la trasmissione di dati, caratterizzato dalla disponibilità on demand attraverso Internet a partire da un insieme di risorse preesistenti e configurabili. Demand: significa che lo uso quando mi serve e lo pago, entro certi limiti, a seconda di quanto lo uso. L'utility computing si verifica quando le organizzazioni noleggiano risorse come: capacità elaborativa, storage o banda di rete, da un fornitore esterno in base alle proprie necessità, e pagando solo per l’utilizzo effettivo di queste risorse. Alcuni tra i fornitori dei servizi cloud sono: Dropbox, Google drive Che cosa può contenere il cloud? Ogni device, any where, dati e applicazioni, ogni posto dove siamo. Modelli di servizio cloud: on-premisers (OP): ho tutto in casa Infrastructure as a service (IAAS): rete, memorie, server Platform as a service (PAAS): rete, memorie, server, sistema operativo Software as a service (SAAS) : rete, memorie, server, Sistema operativo, dati, applicazioni Domanda di esame: differenze tra i vari modelli; SAAS da la possibilità di memorizzare…? Rete, memorie, serve, sistema operativo, dati, applicazioni Cloud privato: è di proprietà del cliente; un’azienda multinazionale di fa un suo servizio centralizzato e da tutto il mondo tutte le filiali si collegano. Vantaggi: disponibilità, proprietà del cliente, controllo, sicurezza, centralizzato, privacy, maggior efficienza, spesa di capitale Svantaggio: l’azienda deve gestirlo Cloud pubblico Cloud messo a disposizione per tutti (vi è anche una via di mezzo: i server sono personali o noleggiati ad uso esclusivo, dunque è privato ma viene conservato da qualcun’ altro.) Cloud computing vantaggi: ❑ Personalizzazione del servizio > software as a service > On-demand self-service (abbiamo un servizio on demand in self service, ossia non devo chiedere a nessuno entro certi limiti per usare quello di cui ho bisogno) ❑ Scalabilità (espansione o riduzione secondo le esigenze/picchi stagionali) ❑ Mobilità e delocalizzazione (accesso da qualsiasi postazione) ❑ Costi relativi solo ai servizi utilizzati (potenza di calcolo/risorse)> pay-per-use Domanda di esame, circa 30 sul trend cloud. Quindi il cloud computing è un modo per rendere disponibili risorse informatiche via canali di trasmissione dedicati, è l’utilizzo efficiente delle risorse informatiche presenti in azienda, permette di rendere disponibili risorse informatiche, via internet, on demand, utilizzando risorse già esistenti. Cloud computing rischi: Disponibilità/Affidabilità del servizio (“business continuity”= possibilità di continuare a gestire i miei affari nonostante le problematiche) Dipendenza dal service provider Sicurezza & Privacy VANTAGGI Da un punto di vista economico: Abbattimento dei costi fissi iniziali Maggiore flessibilità Maggiore attenzione al proprio core business Da un punto di vista tecnico Maggiore scalabilità Accesso al cloud in mobilità Sicurezza del sistema Indipendenza dalle periferiche SVANTAGGI Dipendenza dalla rete Internet Dipendenza dal service provider Sicurezza informatica e Violazione Privacy TESTIMONIANZA AMAZON 13-10-22 Fatturato Amazon: Dati del 2021: fatturato totale di 470miliardi di dollari l’anno, con una crescita del 21% rispetto al 2020 e del 36% rispetto al 2019. È dunque un’azienda che continua a crescere ad un ritmo eccezionale. Nel 2019 vi era un fatturato del 57% legato ai prodotti, 56% nel 2020 e 51% nel 2022, rispetto ad un fatturato legato ai servizi che sta aumentando (43% nel 2019, 44% nel 2020, 49% nel 2021). Dipendenti totali 1.608.00 in tutto il mondo (l’unica azienda parzialmente sovrapposta come business più grande di Amazon è la Walmart che possiede 2.300.00 dipendenti e un fatturato di 559 miliardi). In Italia vi sono 14.000 dipendenti a tempo indeterminato, quindi meno dell’1% rispetto al totale. Sono stati investiti 8,7 miliardi di euro in Italia dal 2010, 85mila posti di lavoro indiretti creati per gli effetti degli investimenti e oltre 4.500 nuovi posti di lavoro creati nel 2021. Viene riconosciuta da studi, come lo studio Ambrosetti, l’azienda che ha creato più posti in Italia negli ultimi 10 anni. La chiave del successo. “ambiamo ad essere la più attenta, coscienziosa società nel servizio al cliente, della terra (we seek to be earth’s most customer-centric company). Caratteristiche essenziali di Amazon: caratteristiche caratteriali: Visione strategica: in tutto quello che ha fatto Bezos e il suo management team vi è la consapevolezza di fare cose capaci di cambiare i mercati. Cultura dell’eccellenza: Amazon non vuole competere, ma vuole creare, guidare ed essere il riferimento del mercato Capacità di esecuzione: la capacità che ha nell’industrializzare il servizio è eccellente. Capacità esecutive: Sviluppo per uso interno e poi offerta a terzi: prima sviluppa dei servizi per il proprio interno e poi li offre al mercato Creazione di sinergie tra offerte differenti: riesce a proporre ai clienti servizi eterogeni in settori diversi; riesce a costruire un’offerta sempre più variegata tra offerte differenti. Aggressività commerciale 1994: Amazon nasce come libreria on-line: L’azienda è nata nel luglio del 1994, quando bezos ha convinto la propria famiglia a mettere 300mila di risparmi a disposizione del suo progetto per creare un e-commerce di libri 1996: progressiva aggiunta di altre categorie di prodotti 1997: diventa una public company e riesce a farsi quotare da Nasdaq, borsa di titoli tecnologici americana 1999: raggiunge 2000 dipendenti 1999: bezos riceve la copertina per Time in cui viene indicato come l’uomo dell’anno 2001: 7 anni dopo una nascita non è più una società di soli investimenti ma fa i primi utili Le caratteristiche che hanno trasformato un e-book shop in Amazon Bezos ha capito tra i primi il potenziale dell’e-commerce e di un approccio social (quando si entrava nella libreria venivi identificato; successivamente vi era un continuo proporre contenuti sempre più mirati. ha creato meccanismi di condivisione: cercava idi coinvolgere i clienti, proponendo ai lettori delle giurie che avrebbero valutato i libri in anteprima, venivano segnalati con le e-mail i nuovi libri che erano stati comprati ha curato all’estremo la profilazione dei clienti ha predisposto una “user experience” personalizzata, meccanismi che sono diventati diffusi nei social solo molti anni dopo L’eccellenza tecnologica permette di entrare da leader su nuovi mercati: servizi di logistica talmente eccellenti da competere con le prime corporation mondiali dedicate alla logistica come UPS O FedEx. Ha inoltre ideato dei servizi cloud per avere cioè l’elaborazione del computer remota, sviluppati prima per il proprio interno poi industrializzati (ha il 32% di market share nell’usa, quindi è il primo fornitore di servizi cloud). Si è iniziato ad occupare di servizi editoriali per editori e privati: Bezos si rese conto che ci fossero tantissimi potenziali scrittori che sentivano la necessità di espletare le loro capacità; si trattava di servizi editoriali sia business to business in cui le società editrici cedono completamente ad Amazon la gestione della produzione delle scorte, sia dei servizi in cui i privati o i consulenti scrivono dei libri pubblicati e stampati in base agli ordini fatti. Ha inoltre creato prodotti innovativi come kindle (e-book) o Alexa; quindi, anche nel mondo del personal assistant è tra i leader. Si occupa anche di piattaforma di video streaming: è uno dei tre leader, insieme a Netflix e Disney plus. Si occupa di prodotti a volume, detti Amazon basic, realizzati direttamente da Amazon (prodotti per la casa, per lo sport, ufficio...). più recentemente è giunto all’acquisizione di Irobot per la pulizia e nel settore sanitario è giunto all’acquisizione della one Medical, una società americana specializzata in telemedicina. Amazon marketplace 310 milioni di clienti di cui 90 milioni clienti prime (si stima che i clienti prime comprino circa 1.300 dollari all’anno, mentre i clienti non prime circa 700) 353 milioni di prodotti venduti da 2,4 milioni di seller di cui circa 60mila vendono oltre 1milione di dollari e circa 350mila oltre 100mila dollari all’anno Detiene il 66% delle nuove ricerche di prodotti 1.3 miliardi di dollari acquisiti al giorno Amazon marketplace, leadership mondiale Leader mondiale per l’e-commerce retail. Alibaba è il leader mondiale per l’e-commerce tout court 42% dell’eCommerce retail americano passa attraverso Amazon: - 25% rivenduto da terze parti operative su marketplace - 17% rivenduto direttamente da Amazon (primo retailer americano) - I 14 più grandi concorrenti raggiungono complessivamente il 31% Fatturato europeo 2021 di 51.3 miliardi -Germania 37.33 -Uk 31.91 -Italia 7.45 Tre categorie principali di venditori sul marketplace e tre modelli di business 1- Amazon seller (seller vende al cliente e passa una commissione ad Amazon) 2- Amazon vendor (vendono direttamente ad Amazon, il quale poi vende al cliente. Categoria privilegiata in cui Amazon ha deciso di essere colui che propone direttamente il prodotto sul market place: la società da una parte perde il controllo sul proprio prodotto, dall’altra è avvantaggiata poiché Amazon provvede alla vendita dei suoi prodotti) 3- Brand Amazon (Amazon ha i suoi brand, i suoi prodotti e vende direttamente ai clienti finali, facendo concorrenza agli amazon seller) Due ulteriori fondamentali strumenti di upselling 1- Servizi di logistica 2- Servizi di marketing e promozionali (servizi di pubblicità realizzati da un seller oppure le campagne pubblicitarie che fa amazon per le giornate di promozione a cui molti seller aderiscono) Condizioni e impegni del seller Unico abbonamento (39euro al mese) per operare su tutti i mercati europei e per qualsiasi numero di prodotti Si pagano Commissioni % per categoria del prodotto e per valore totale della vendita Rispetto rigoroso dei termini contrattuali, e attenzione a tutti gli aspetti dell’attività: qualità del prodotto, della logistica e tempi di consegna; servizio al cliente e processi gestionali eccellenti Interventi per spostamenti dagli indici di riferimento o valutazioni negative: Segnalazioni e richiamo. Sospensione temporanea o definitiva dell’account Le commissioni di segnalazione sul prezzo totale Variano a seconda della categoria e vanno da un minimo del 7,20% dell’elettronica fino al 46,35% per accessori per dispositivi amazon Il ruolo centrale del prodotto In Amazon l’elemento centrale è il prodotto, non chi lo vende (il seller). Lo stesso prodotto può essere venduto anche da decine di seller. Ogni prodotto è associato a una e una sola scheda prodotto (tutti coloro che vogliono vendere quel prodotto devono registrarsi su questa unica scheda prodotto e possono soltanto aggiungere le loro condizioni). I seller possono aggiungere le loro condizioni particolari di vendita La scheda prodotto: è il cuore del marketplace, è dove andiamo quando compriamo e dove i seller si registrano per vendere. Un elemento molto importante della scheda prodotto è il buybox Buybox: l’offerta migliore per il prodotto determinata dall’algoritmo di ranking Amazon, acquistabile automaticamente (se Amazon segnala quel venditore e mi fido acquisto direttamente quel prodotto senza osservare il medesimo prodotto di altri venditori; dunque conquistare il buybox è fondamentale). Per conquistare il buybox l’algoritmo prevede numerosi criteri Il costo totale (prodotto e consegna) I feedback sul seller Logistica Il punteggio qualità che Amazon attribuisce al seller in base alla storia Se non si conquista il buybox, si termina nel mucchio selvaggio Tutti gli altri seller del prodotto sono riportati su una pagina interna in ordine decrescente. La conquista del buybox risulta essenziale per vendere prodotti con più offerte. L’impegno necessario a raggiungerlo è uno dei criteri principali per decidere se competere per il prodotto. Visibilità a che prezzo? Il criterio alla base di tutto il marketplace è la massimizzazione delle vendite. Inoltre, Amazon ordina i prodotti in ordine di possibilità di vendita: a parità di corrispondenza alla ricerca mostra prima quelli più venduti, con più ricerche, meglio recensiti e poi via via gli altri. Amazon inoltre ordina i venditori del prodotto in base all’offerta più valida, come condizioni di vendita e qualità complessiva del venditore. Logistica: due opzioni FBM- Fulfillment by merchant Consegna realizzata in proprio dal seller Nessuna commissione aggiuntiva Gestione totale dell’ordine, con impegno di risorse e tempo FBA- Fulfillment by amazon Prodotti consegnati in lotti ai magazzini amazon, impegno minimo Prodotto automaticamente prime, offerta più competitiva Commissioni di gestione e stoccaggio FBA: un’eccellenza assoluta che ha contribuito in maniera essenziale a far diventare amazon la realtà attuale la commissione è basata su diversi criteri: Dimensioni del prodotto Peso del prodotto Tempo in magazzino Per un solo paese o internazionale (con più modelli alternativi) Altri servizi opzionali (pacco regalo, fragile...) Nella rete logistica europea vi è un solo magazzino che poi spedirà nelle varie aree europee oppure a proprie spese distribuisce i prodotti in tutti i magazzini in cui ritiene che ci possa essere un mercato, dunque, anche se il prodotto è italiano compete sul mercato tedesco. Nel marketplace Amazon ha generato una serie di figure professionali di contorno: agenzie e consulenti specializzati manualistica dedicata tool di analisi e supporto alle decisioni servizi di logistica e dropshipping aggregatori finanziari il dropshipping: servizio in cui il seller, invece di consegnare direttamente al cliente, ordina il prodotto soltanto dopo la vendita e lo fa consegnare dal proprio fornitore. Vantaggi: - minimizza i costi di vendita - piccoli rivenditori si appoggiano al distributore o all’azienda - grandi seller in partneship con aziende specializzate - ottimo per lanciare nuovi negozi e brand gli aggregatori finanziari: fondi di investimento che acquisiscono seller e li sviluppano. Questo è utile per la scalabilità internazionale, la crescita di quota di mercato, l’efficienza gestionale. Conflitto di interessi insito nel marketplace: è spesso concorrente dei propri seller, offrendo il medesimo prodotto o un prodotto alternativo con i propri brand in posizione assolutamente privilegiata Modello di business opposto a Google: Amazon tutto in vendita, Google tutto gratis 7 LEZIONE 14-10-22 BUSINESS DIGITALE: MODELLI DI BUSINESS E PIATTAFORME E-commerce Modelli di e-commerce Domanda di esame: cos’è l’e-commerce? Si intende un’attività di compravendita di beni/servizi in cui le fasi necessarie a portare a completamento la transazione (comunicazione, scelta del prodotto, contratto, pagamento ecc.) sono effettuate utilizzando sistemi di comunicazione elettronica e un’infrastruttura di rete. (tabella slide): Soggetto che vende (azienda o privato), soggetto che compra (azienda o privato). B2B (business to business), B2C (business to consumer), C2B (consumer to business), C2C (consumer to consumer). I più forti sono l’azienda che vende all’azienda oppure l’azienda che vende al consumatore. Oltre al segmento noto come B2C ovvero Business to Consumer, focalizzato sul commercio al dettaglio, l’e-commerce è utilizzato anche dalle aziende per sviluppare e rendere più efficienti le relazioni con partner commerciali, quali: fornitori e intermediari, ovvero il B2B. In altri casi il commercio non riguarda direttamente le aziende, ma i privati, come avviene su eBay, dove si parla di C2C. Esiste infine un modello di e-commerce C2B, in cui i consumatori vendono prodotti e servizi alle aziende. Esistono varie strategie aziendali di competizione: La strategia tradizionale (Brick e mortar), che opera soltanto in mercati fisici, internet ha modificato questa strategia; strategia online pura (Click only), azienda virtuali che conducono le proprie attività nel cyber spazio (eBay); strategia ibrida (Click e mortar), che sfrutta entrambe le precedenti strategie operando sia in mercati fisici che virtuali. Il commercio elettronico ha trasformato i modelli di integrazione tra azienda e consumatori attraverso diversi canali, negli anni le aziende hanno adottato sempre più frequentemente “approcci multicanale” offrendo ai propri clienti diversi punti di contatto attraverso il retail multicanale (virtuale e fisico). KEYWORDS: 1.Strategia multicanale: utilizzo per vendere canali diversi 2.Mobile friendly: 3.Qualità immagine/enfasi prezzo 4.Eccellenza nel servizio: (amazon, ad esempio, ha puntato su questo) 5.Esperienze distintive in ogni negozio: distinguersi dagli altri 6.cross selling 7.strategia cross channel e multi device: il multi device è la possibilità di vendere su dispositivi diversi 8. Show rooming: possibilità di far vedere i prodotti in via elettronica 9.Praticità (layout fluidi), varietà di scelta, garanzia di un processo snello di acquisto (capire dove il processo si incaglia, cosa porta il consumatore a non continuare ad acquistare)->usability 10.Progettare pagina prodotto=landing (pagina di catturazione) 11.Consegne veloci >= 2 giorni B2C E-TAILING: il concetto di “coda lunga” (domanda di esame) La vendita online di beni o e-tailing può assumere varie forme, ma qualunque essa sia è fondamentale che attraverso il sito web sia possibile completare l’acquisto in modo efficace ed efficiente, facendo si che quando un cliente effettua un ordine online si debbano seguire tutti i processi aziendali necessari per far pervenire a destinazione il prodotto nel minor tempo e con un elevato livello di soddisfazione da parte del cliente. Tra i vantaggi si trova il fatto che si forniscono alle aziende molte opportunità rispetto alla tradizionale vendita al dettaglio. Con questo abbiamo la possibilità di comprendere a fondo la propria clientela, per poter selezionare i prodotti più apprezzati, proponendoli in modo efficace e invitante. Poi gli e-tailer possono competere sul prezzo finale del prodotto, grazie alla possibilità di eliminare intermediari. Inoltre, gli e-tailer possono fare affari in qualsiasi luogo e a qualsiasi ora. I vantaggi dell’e-tailer hanno consentito una forma di modello di business centrato sulle code lunghe. Il concetto di coda lunga indica il fatto di concentrarsi su mercati di nicchia, anziché puntare unicamente sui prodotti di massa. La distribuzione delle esigenze e dei desideri dei consumatori si può paragonare a una distribuzione statistica normale, in cui ci sono persone con necessità diverse sulle “code” e molte persone con esigenze mainstream al centro della distribuzione. A causa di costi elevati di stoccaggio, distribuzione, molti venditori al dettaglio limitano la propria offerta ai prodotti mainstream al centro della distribuzione. Grazie al raggio d’azione più ampio molti e-tailer si possono concentrare sulle code lunghe, ovvero sui prodotti che non rientrano nei gusti di massa. Tra gli svantaggi: ci sono problemi legati alla fiducia, alla mancanza dell’esperienza diretta del prodotto e della consegna. Spesso i consumatori sono riluttanti a completare acquisti online perché non conoscono l’azienda che vende, inoltre online mancano le informazioni sensoriali come gusto, odore e tatto, questa mancanza di esperienza diretta può disincentivare i consumatori dall’acquisto online. Spesso i consumatori si recano in negozio fisico per esaminare i prodotti e poi comprarli online, ciò prende il nome di showrooming, mette in crisi i commercianti. La personalizzazione di massa offerta online genera valore aggiunto per il cliente e incrementa il profitto per i produttori. Per attrarre e mantenere i clienti online il sito web deve: offrire qualcosa di unico, avere un aspetto gradevole, essere facile da usare e veloce, deve spingere le persone a visitarlo. E-commerce significa ottimizzare la catena del valore, ridurre i costi di transizione, ridurre le asimmetrie informative, avere un servizio globale e locale, comunicare efficacemente, avere semplicità e organizzazione. Nel commercio tradizionale vi è una centratura dovuta a non fare magazzino, a cercare di ottimizzare i costi, di non avere resi. Cosa cambia con il commercio elettronico? Si ha la possibilità di recuperare le code e cioè di far produrre quel prodotto specifico che è stato richiesto. PERSONALIZZAZIONE DI MASSA: Genera valore aggiunto per il cliente e incrementa il profitto per i produttori. Nel prodotto di massa tradizionale avrò dei costi di produzione, il prezzo del prodotto che sarà superiore in modo da creare un profitto per il produttore e un surplus per il consumatore. (valore aggiunto creato con la personalizzazione di massa). Nel prodotto di massa personalizzato il costo per la produzione è maggiore, di conseguenza, il prodotto avrà un costo superiore, il profitto del produttore sarà superiore come lo sarà anche il surplus del consumatore. (guardare la slide). REGOLE PER ATTRARRE E MANTENERE CLIENTI ONLINE USABILITA’: Regola 1 – Il sito web deve offrire qualcosa di unico. Regola 2 – Il sito web deve avere un aspetto gradevole. (la gradevolezza è intesa come usabilità, quindi veloce, usabile, facile da usare) Regola 3 – Il sito web deve essere facile da utilizzare e veloce. WEB MKTG E WEB ADV Regola 4 – Il sito web deve spingere le persone a visitarlo, fermarsi e tornare. Regola 5 – Occorre pubblicizzare la propria presenza sul Web. Regola 6 – Occorre imparare dal sito web. STRATEGIE DI E-BUSINESS E-commerce significa: ottimizzare la catena del valore ridurre i costi di transazione ridurre le asimmetrie informative (domanda di esame: cos’è un’asimmetria informativa? asimmetria: io so qualcosa che voi non sapete o viceversa, informativa =informazione. Significa informare la gente, ossia informare le persone di qualsiasi cosa su un determinato prodotto globalizzazione e localizzazione (glocal): globalizzazione significa che si vende ovunque, localizzazione: si vende un prodotto specifico, un’offerta ben centrata. I due elementi non sono in conflitto tra loro comunicare efficacemente ->riuscire avere un dialogo con il cliente semplicità e personalizzazione multicanalità modelli di business ed evoluzione MODELLO DI BUSINESS B2C/B2B Il Modello di Business è la configurazione creativa di strategia, struttura, informazioni, lavoro, persone, tecnologie per la gestione e/o la riprogettazione dell'organizzazione dell’impresa. (tutto quello che ci viene in mente riguardo all’organizzazione di un’impresa collegata ad un tipo di prodotto. Si può avere modelli di business diversi a seconda dei vari prodotti). Il modello di business si basa su un modello gerarchico in cui vi è un capo, sottocapi ecc. oggi sta evolvendo con un modello a rete dove ci sono responsabilità individuali. LE FASI DI SVILUPPO DEL COMMERCIO ELETTRONICO B2C La prima fase di sviluppo è quella del sito vetrina: cerchiamo di fornire delle informazioni, di fra girare del materiale in giro affinché la gente si rechi al sito vetrina, e fare in modo che il cliente entri. Vantaggi del sito vetrina: ci saranno più clienti che vi accedono, i clienti sono più interessati al mio prodotto, si risparmia sulla parte cartacea, sulla disfunzione di informazioni. Ci sono 3 passaggi nello sviluppo dell’e-commerce: E-INFORMATION: -disseminazione di materiale promozionale e di marketing -i clienti globali possono accedere a informazioni aggiornate -riduce costi e tempo necessari per diffondere materiali stampati -non si effettuano transizioni E-INTEGRATION: -i clienti possono accedere a informazioni dinamiche e personalizzate (per esempio rendiconti bancari) -non si effettuano transazioni E-TRANSACTION -i clienti possono accedere in tempo reale a informazioni su prodotti e servizi -i clienti possono fare acquisti e pagamenti e condurre transazioni bancarie o di investimento COMMERCIO ELETTRONICO B2B B2B indica le attività di e-commerce che si svolgono tra aziende per realizzare processi di business, eseguire scambi commerciali, accedere a informazioni personalizzate ed interagire con la comunità professionale di riferimento Il commercio elettronico B2B coinvolge una rete sempre più complessa di relazioni per operare tra imprese, clienti, intermediari, aziende di prodotti complementari e fornitori. Infatti, con il B2B le aziende riescono a raggiungere fornitori e clienti altrimenti irraggiungibili per limiti geografici. APPLICAZIONI TIPICHE ( e maggiormente diffuse) DA BUSINESS TO BUSNESS e-procurement: l’ufficio, il procurement, si muove e chiede alle aziende Supplier portals (io ufficio acquisti non mi muovo per chiedere preventivi ecc ma osservo direttamente quello che offre l’azienda) e B2B marketplace: è la piazza del mercato, in cui ci sono negozi che vendono (non si ha un unico fornitore e nemmeno un solo prodotto). Amazon è un marketplace poco specializzato poiché tantissimi fornitori vendono prodotti diversi. LA RETE DEL VALORE La rete del valore è quella che permette di servire e quindi di avere il valore aggiunto, normalmente si hanno dei fornitori, degli intermediari, dei prodotti complementari, poi c’è il cliente. L’e-commerce ottimizza questa catena perché ottimizza la ricerca e gli acquisti di intermediari, di fornitori di aziende di prodotti complementari, e ottimizza il rapporto con il cliente. Interviene globalmente e efficacemente sulla rete del valore. Un’azienda che vende online può farlo attraverso il marketplace, che si basa sull’idea di un mercato in cui trovo tutti i prodotti di cui necessito. Sono siti in cui le aziende si iscrivono per esporre i propri prodotti, se il sito è fatto bene le aziende sono raggruppate in base ai prodotti venduti, alle quantità vendibili e alle zone di consegna. Inoltre, gli acquisti vengono solitamente suddivisi in tre settori: acquisto di materiali diretti, di materiali indiretti (MRO) e di servizi. L’altra modalità di vendita è il sito web, un portale in cui l’azienda vende i propri prodotti/servizi. Il portale è utile per chi deve comprare: il cliente sul portale comunica al pubblico le proprie necessità, dopodiché i fornitori si palesano leggendo necessità e condizioni d’ordine. Sul portale sono noti i prezzi massimi di acquisto, tempistiche e dettagli. C2C: il singolo privato che vende ad un altro privato. Es: eBay, Subito o siti di aste in cui si mette il prodotto che viene venduto ad un altro privato. In questi siti possono andarci anche aziende. È una parte che è arrivata dopo, in quanto il privato tende a fidarsi poco, visto che ha pochi strumenti di controllo, rispetto a un’azienda che ha vari strumenti di controllo, di difesa: l'azienda non paga alla consegna, mentre i privati pagano al momento dell’ordine. C2C APPLICAZIONI TIPICHE (e maggiormente diffuse): Aste: Vendita dell’usato, anche attraverso meccanismi di aste online www.secondamano.it www.ebay.it Annunci on line: utilizzano il web per proporre prodotti ma le transazioni avvengono offline. (osservo una moto, fisso l’appuntamento per vederla quindi le transazioni avvengono offline). C2B: È un modello di e-commerce in cui i consumatori vendono prodotti e servizi alle aziende, trasformando il ruolo del consumatore da soggetto fruitore di servizi a soggetto fornitore di questi ultimi. È il consumatore che vende all’azienda: cose legali: fotografie che vengono comprate dal privato cose illegali: scrivo delle recensioni e mi faccio pagare dall’azienda STRATEGIE AZIENDALI MOBILE COMMERCE M-Commerce indica la capacità di gestire il commercio elettronico (e-commerce) attraverso l'uso di un dispositivo mobile come un tablet oppure uno Smartphone. Si intende qualsiasi transazione elettronica o interazione, condotta utilizzando un dispositivo wireless, mobile e reti di mobilità, che porta al trasferimento di un valore reale o percepito in cambio di informazioni, servizi o beni. Nel tentativo di sfruttare questo trend, molti commercianti online hanno progettato versioni dei loro siti adatte ai dispositivi mobile (mobile ready) per facilitare il processo di acquisto in mobilità. Un altro fattore importante è rappresentato dai servizi di geolocalizzazione: servizi altamente personalizzati in base alla posizione geografica di un utente, consentono ai provider di offrire servizi o informazioni su misura per le esigenze dei consumatori, in base alla loro posizione; se per esempio sono alla ricerca di un ristorante, automaticamente mi vengono fatti vedere i ristoranti più vicini a me. Un altro vantaggio/svantaggio sta nel fatto di aver tutto all’interno dei dispositivi mobili. Abbiamo poi l’approccio con la pubblica amministrazione, la quale ha a che fare con il privato e con le aziende; dunque, abbiamo A2C C2A B2A E A2B. Con la pubblica amministrazione è possibile osservare la mia posizione fiscale, richiedere alcuni documenti... La pubblica amministrazione ha un suo portale in cui indica di cosa ha bisogno, poi si concorre e vi è una selezione in cui si decide se la PA acquista o meno da noi. SOCIAL COMMERCE Possibilità di fare acquisti direttamente sulla piattaforma social: è vantaggioso poiché si ha la possibilità di fare direttamente un ordine, approfittando anche degli sconti. La community: gruppo di persone che segue il social acquista determinati prodotti ma non altri; ad es. nonostante si vedano foto di villaggi turistici sul social è difficile che si compri una vacanza sul social. Sulla piattaforma social invece si vendono bene i trucchi oppure il vino. I due punti che cambiano il commercio sono: Internet e le reti www, il Web 2.0 che punta sulla partecipazione. Con il Web 2.0 abbiamo la diffusione globale delle informazioni; l’integrazione sistemi informativi e dati (fatto di poter accedere online a dei dati interni all’azienda, possiamo capire se un prodotto è disponibile o no); la comunicazione interattiva (comunicazione avviene nei due sensi); la collaborazione (collaborazione 2.0, gente che non conosco che gratis mi da delle informazioni, attraverso recensioni, commenti); il supporto alle transazioni (i programmi sono più friendly, ed ho la possibilità anche con strumenti di intelligenza artificiale di avere qualcuno che mi supporta, assistente virtuale); la personalizzazione di massa (prima il mercato puntava alla produzione di massa, sia a livello produttivo, che ha livello distributivo, non faccio dei prodotti che nella mia gaussiana di scelta stanno nelle code, faccio solo quelli che stanno nel mezzo; la digital transformation (tutto viaggia con 0 e 1, possibilità di trasmissione, modifica e lettura). PAGAMENTI NEL MONDO DIGITALE: - Carte di credito e debito (tuttavia vi è il limite della fiducia, ma conviene anche all’azienda che riceve immediatamente il denaro) - Servizi di pagamento (bonifico) limite: l’azienda aspetta che arrivi, i tempi si rallentano - Servizi di pagamento in mobilità (carta di credito inserita direttamente sul cellulare) - Criptovalute (sono dei sistemi di pagamento che non fanno riferimento a valute nazionali come euro, dollari, bensì’ sono un sistema di valuta inventato, e per questo presentano un elevato rischio) Domande di esame: definizione di e-commerce, definisci l’eCommerce dicendo quali sono i modelli (possono essere domanda aperta) IL COMMERCIO ELETTRONICO DI TIPO B2B (DOMANDE DI SCORSI ESAMI) 1- Indica le attività di e-commerce che si svolgono tra aziende 2. Indica le attività di e-commerce che si svolgono tra consumatori 3. Indica le attività di e-commerce che si svolgono tra imprese e consumatori 4. Indica le attività di e-commerce che si svolgono con strumenti mobile 8 LEZIONE 20-10-22 BUSINESS DIGITALE: COMMERCIO ELETTRONICO SOCIAL ICT E MERCATI DIGITALI Impatti in azienda conseguenti all’utilizzo: Della rete Internet & del World Wide Web del Web 2.0 Diffusione globale delle informazioni Integrazione sistemi informativi e dati Comunicazione interattiva Collaborazione Supporto alle transazioni Personalizzazione di massa Digital transformation (tabella 2.1 opportunità offerte alle aziende da internet e dal web, slide) New economy Si basa sul web marketing e social media marketing. A meta degli anni Novanta fu coniato il termine NEW ECONOMY, un’economia nuova che non si basava sul prodotto fisico, ma sulle capacità dell’azienda. Ci fu il “Boom “della New Economy: nascita di innumerevoli iniziative cosiddette dot com (.com). Sono nate aziende, le cosiddette (.com) che, grazie ad alcuni finanziamenti ottenuti attraverso la quotazione in borsa, hanno visto prosperare i propri investimenti e diventare milionari, mentre in altri casi hanno assistito alla propria trasformazione da start-up a dot-bomb. Dopo il “grande boom” ►un altrettanto consistente periodo di “flop” Alcuni esempi: webvan, etoys Evoluzione della new economy: Gartner Groupon analizza l’andamento delle new economy: vi è stato un periodo di Euforia (New Economy) seguito da disillusione (old Economy) e poi un ritorno, accettazione e integrazione, oggi la new economy è infatti una realtà. E-business 1.0 I tre modi di fare business con internet: 1. commerce con internet, es. Amazon (si vendono prodotti e servizi attraverso internet) 2. Access provider, tutti i servizi dietro all’ e-commerce, il cloud 3. connection ad esempio contenuti portali, la pubblicità La catena del valore e i mercati digitali (ebusiness): nella catena “normale, tradizionale” vi è un fornitore, un produttore primario, un produttore secondario (che fornisce altri prodotti), la distribuzione per poi giungere ai consumatori. Con internet attraverso la disintermediazione e reintermediazione cambia tutto: Disintermediazione: vi è l’azienda produttrice, il venditore/distributore e il cliente. Internet ha modificato la catena del valore tradizionale, perché ha progressivamente rimosso gli intermediari che si trovavano tra produttore e cliente. (domanda di esame) Oggi l’azienda va diretta ai clienti e ciò porta dei vantaggi, ma anche degli svantaggi: gli intermediari non hanno più lavoro e tutti gli interlocutori dell’esercizio fisico perdono opportunità di lavoro e di servizi ricevuti (disoccupazione). Inoltre, con la disintermediazione la società deve cambiare la sua composizione interna; infatti, con questo processo l’errore di previsione non è più ripartito tra gli intermediari e la vendita richiede negozi. Un altro aspetto negativo della rimozione dei commercianti è dato dalla perdita delle relazioni umane. Con internet si perdono gli intermediari distributivi e si trovano gli intermediari decisionali che vengono integrati all’azienda tramite la reintermediazione. (domanda di esame). Reintermediazione: consiste, al contrario, nel trovare intermediari nuovi. Consiste nella nascita di punti non legati all’azienda produttrice, in cui gli intermediari gestiscono i miei prodotti, questa intermediazione virtuale, tramite i big data ecc., tende a conoscere il cliente aiutandolo e anticipandolo. Esempio di reintermediazione: produco vino, compro le bottiglie, i tappi, l’uva (dipende se la ho), gestisco un’attività di produzione e normalmente il produttore finisce lì, poi si affida ad un distributore che compra tanto vino che si occupa di portalo al cliente, cioè mi servo di intermediari. Esempio di disintermediazione: adesso invece si compra direttamente il vino dal produttore, il quale lo spedisce, gestisce la parte commerciale, il reso..poiché non si ha nessuno che veicola il vino è indispensabile giungere al cliente in altri modi: a tal proposito vi è un intermediario che lavora da casa, costa meno e consente al produttore di guadagnare di più. Disintermediazione e reintermediazione devono andare insieme. Esame: (capire i vincoli di reintermediazione e disintermediazione) Impatti sulle aziende della disintermediazione e reintermediazione: Ottimizzazione e/o ridefinizione della catena del valore (ad esempio, e-tourism) Riduzione dei costi di transazione Riduzione delle asimmetrie informative (se si riesce a ridurre le asimmetrie ossia il cliente sa quello che sa il produttore, si vende di più) Ridefinizione/nascita di nuovi modelli di business Ridefinizione delle attività di comunicazione e marketing Modi di vendere: domanda di esame brick&mortal: si prende il vino che si vuole in negozio, si paga e si porta via. click&mortar: Utilizzare la Rete per portare vendite a negozi reali (vado in internet con lo scopo di trovare un vino speciale, escono delle opportunità e alla fine vado in negozio e prendo il vino scelto) click only o player: Esiste una chiara opportunità di sfruttare brand creati online (pure player) per effettuare attività di commercio (anche) offline (vado in internet vedo il vino, clicco e lo compro) strategie aziendali per il commercio elettronico il brick and mortar è solo fisico, il click only è solo virtuale. Il click and mortar invece è una via di mezzo. Multichannel value proposition: integrazione di più canali di comunicazione e di vendita per la generazione di fatturato (convergenza). Per comprendere questo concetto bisogna partire da quando potendo fare solo click su internet e comprare il vino molti negozi fisici hanno chiuso, anche a causa della concorrenza spietata. Successivamente i negozi hanno riiniziato a riaprire fornendo servizi diversi, e puntando al multicanale ossia si prendono decisioni diverse a seconda delle circostanze. Ad esempio, alcuni negozi vendono contemporaneamente nel negozio fisico e in internet, in altri è possibile ordinare su internet e poi si ritira in negozio (vantaggio: si ritira il computer, nel mentre si viene attirati dalle offerte o dai vari prodotti e si finisce per comprare molto altro). Quindi si utilizza la multicanalità. Opportunità di business: il nuovo consumatore è digitale ed esigente, ancor di più di quello tradizionale, a tal proposito richiede fiducia, credibilità (sia chi vende sia il prodotto), tempo reale (velocità di consegna), trasparenza (no clausole scritte piccole, ma etichette grandi e chiare), rispetto, equilibrio di potere (che consente di riconsegnare facilmente un bene qual ora non ci piace), comunità, veridicità. Pretende rispetto perché non tollera la scortesia; punta a un equilibrio di potere, ovvero ad essere sullo stesso piano del venditore e sfrutta la comunità a tutti livelli, per comunicare truffe, imbrogli o informazioni positive. Il 92% delle persone si fida degli earned media (passaparola o consigli ricevuti dagli amici o dai familiari) più di qualsiasi altra forma di pubblicità. Al secondo posto tra le fonti di informazione su un’azienda di cui gli utenti si fidano maggiormente ci sono le recensioni. 9 LEZIONE 20-10-22 TESTIMONIANZA SAP ITALIA (the sustainability imperative) Sap: sistema informativo nato per rendere più efficiente l’azienda attraverso la gestione dei dati. La sap ha 23.500 partner per il mondo, sono aziende + piccole che lavorano per implementare i sistemi di SAP. Il 92% delle prime 2000 company del mondo, in Italia 10.500 aziende clienti. Nel mondo ci sono circa 110mila dipendenti sap presenti in 140 paesi, in Italia 800 con tre uffici, Milano, Roma e Genova. Es: Apple e Samsung usano la i sistemi di logistica di SAP. L’IMPERATIVO DELLA SOSTNIBILITA’: unire il pianeta e il profitto con l’impresa intelligente e sostenibile. SAP vuole che le imprese adot

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