Fisio 2 File Finale PDF
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Università di Ferrara
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These notes summarize sleep stages and sensory perception. They cover topics including the different stages of sleep, and how the body perceives stimuli. The notes include a table with true or false questions, and the reasoning behind them.
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ARGOMENTO DOMANDA V/F FONTE COMMENTO Sonno Onde theta e delta sono presenti nel sonno V V Theta in REM e N1 mentre delta in N3 Sonno La massima tem...
ARGOMENTO DOMANDA V/F FONTE COMMENTO Sonno Onde theta e delta sono presenti nel sonno V V Theta in REM e N1 mentre delta in N3 Sonno La massima temperatura corporea si ha in fase F F Nella fase REM viene REM persa la capacità termoregolativa quindi la temperatura segue quella esterna Sonno Nella fase REM l’EEG è come quello della veglia, V V L’EEG è del tutto compresa l’attività onirica simile, ma nella veglia l’attività onirica non è presente Sonno Il sonno profondo (onde lente) si concentra nelle V V Prevale nella prima prime ore della notte fase, nell’ultima prevale REM Sonno La melatonina è prodotta dalla ghiandola pineale V V Prodotta da epifisi (g. ed è importante per la regolazione del ciclo pineale) regola il ciclo sonno-veglia Sonno I bambini e gli anziani hanno bisogno di meno F F Man mano che l’età ore di sonno rispetto a un adulto in età lavorativa avanza le ore di sonno diminuiscono, quindi i bambini hanno bisogno di più ore Sonno Le onde nella fase non-REM sono più lente e V V REM essendo uguale regolari mentre nella fase REM più veloci e alla veglia ha onde disorganizzate rapide e irregolari, il sonno NREM onde lente Sonno Il sonno a onde lente prevale nell’ultime ore della F F Prevale nella prima notte e garantisce riposo e la riparazione dei fase, nell’ultima tessuti prevale REM Sonno La fase REM assomiglia alla fase di risveglio, con V V L’EEG è del tutto movimenti rapidi degli occhi e attività onirica simile (chiesta all’esame) Sonno Durante il sonno la contrazione muscolare si V V Durante la fase REM annulla quasi come se fosse paralizzato, tranne si annulla, nelle altre per i muscoli respiratori e oculari fasi è ridotta Sonno Ritmo circadiano…regolato in nucleo V X Qui si trova l’orologio soprachiasmatico che mantiene il ritmo circadiano Sonno Il sonno profondo (fase 3 del sonno NREM) è V X Le onde lente che fondamentale per il riposo troviamo in questa fase sono alla base del processo di omeostasi sinaptica Sonno Durante la fase REM i muscoli si contraggono F F Durante le fase REM per impedire di essere svegliati durante un sogno la contrazione muscolare èCI COLLEGA COL annullata (tranne occhi e respirazione) Sonno In fase REM abbiamo onde lente e movimenti F F Movimenti oculari oculari lenti veloci e onde più rapide Sonno Il ciclo sonno-veglia dura 90 min circa e si ripete F F È il ciclo NREM-REM diverse volte durante la notte che dura 90-110 min e si ripete 4-5 volte in una notte Sonno Il polisonno consiste in brevi periodi di sonno che F F Il sonno dovrebbe si alternano nel corso della giornata e essere con nato tutto rappresenta il ciclo sonno-veglia più comune nella parte notturna negli adulti della giornata Sonno Il ciclo sonno-veglia presenta coinvolgimento V V Troviamo il sistema della formazione reticolare ponto-mesencefalica reticolare attivante, se stimolato promuove veglia Sonno La V fase del sonno è quella REM V V Stadio N1-N4 (NREM) e REM Sonno Il sonno ha 4 fasi più una REM V V Stadio N1-N4 (NREM) e REM Sonno La frequenza delle onde beta è maggiore della V V Le onde b sono frequenza delle onde theta quelle presenti durante la veglia, mentre quelle theta sono presenti in N1 e REM Sonno In una registrazione EEG le onde beta hanno V V Le onde b sono frequenza maggiore delle onde theta quelle presenti durante la veglia, mentre quelle theta sono presenti in N1 e REM Sonno Il ciclo sonno-veglia può essere studiato tramite F F Studia solamente le ipnogramma fasi del sonno Sonno Le onde beta hanno ampiezza maggiore delle F F Le onde beta hanno onde theta ampiezza minore di tutte le altre Sonno Il sonno a onde lente è caratterizzato da F F Il sonno a onde lente movimenti oculari rapidi sarebbe il NREM, mentre è il REM a essere caratterizzato dai movimenti oculari rapidi Sonno L’ipnogramma serve a studiare il sonno V V Studia solamente le fasi del sonno Fisiologia Le curve di sintonizzazione dei recettori V V De nizione generale della sensoriali permettono di determinare l’intensità sensibilità minima dello stimolo necessaria per attivarli, all’interno della gamma di energia speci ca dello stimolo fi fi fi Fisiologia Meccanocettori oltre una certa soglia diventano V V Quando l’intensità è generale della nocicettori alta si può percepire sensibilità uno stimolo diverso da quello normalmente trasportato Fisiologia L’intensità dello stimolo può essere percepita V V Può essere percepita generale della anche in relazione al numero di bre attivate per n di bre attivate sensibilità (codice di popolazione) o per frequenza di scarica del neurone a erente primario (codice di frequenza) Fisiologia La percezione dello stimolo permane sempre per F F Dipende da generale della la durata dello stimolo adattamento sensibilità recettore Fisiologia La curva di sintonizzazione dei recettori permette V V De nizione generale della di individuare lo stimolo minimo sensibilità Fisiologia È sempre necessaria la genesi di un P.d.A. V V Stimolo>potenziale generale della perchè venga percepito uno stimolo tattile recettore>pda sensibilità Fisiologia L’ampiezza della risposta di ogni recettore è in V V Maggiore intensità generale della rapporto all’energia complessiva dello stimolo stimolo = maggiore sensibilità frequenza pda Fisiologia Recettori che trasducono tipi di energie diverse F F Ogni recettore è generale della presentano la stessa struttura morfologica speci co per il tipo di sensibilità stimolo Fisiologia Nella pratica clinica la velocità di conduzione dei V V De nizione generale della nervi periferici viene misurata tramite la sensibilità registrazione del potenziale d’azione composto Fisiologia Un aumento dell’intensità dello stimolo causerà, V V Maggiore intensità = generale della oltre all’aumento della frequenza di scarica dei Maggiore area sensibilità recettori, un aumento dei recettori che vengono stimolata = più bre richiamati perchè hanno soglie di attivazione a erenti attivate diverse Fisiologia I nervi periferici che innervano cute e muscoli F F Es. bre generale della contengono un solo tipo di bre sensitive meccanocettive e sensibilità nocicettive e termocettive Fisiologia I recettori, sebbene trasducano diverse forme di F F Ogni recettore è generale della energia, sono tutti morfologicamente identici speci co per il tipo di sensibilità stimolo Fisiologia La capacità di sistemi sensoriali di estrarre V V Es. pugno da carezza generale della informazioni circa l’intensità assoluta dello sensibilità stimolo è importante anche per distinguere stimoli che di eriscono tra loro solo per intensità ff fi fi fi fi fi fi ff ff fi fi fi Fisiologia I sistemi sensoriali elaborano preliminarmente le V V Possono inibire o generale della informazioni a livello dei nuclei di ritrasmissione, facilitare determinati sensibilità ad esempio ltrando il rumore di fondo aspetti Fisiologia Intensità e decorso temporale dello stimolo V V Frequenza e generale della sensoriale sono rappresentati dalle proprietà di adattamento sensibilità scarica dei neuroni sensoriali attivati Fisiologia La propriocezione corrisponde al senso di V V De nizione generale della posizione statica e dinamica degli arti del corpo sensibilità Fisiologia La somatotopia presente nella corteccia V V Homunculus motorio generale della somatica è presente anche in quella motoria sensibilità Somestesia Termocettori per il freddo scaricano tra 5 e 40 V V De nizione Somestesia I recettori del freddo scaricano tra 5 e 25 F F Scaricano tra 5 e 40 Somestesia Le informazioni somatosensitive vengono F F Al V strato arrivano proiettate dal talamo al V strato della corteccia tramite proiezioni cortico-corticali da SI e SII Somestesia Le informazioni somatosensitive vengono F F Il talamo proietta a proiettate prima alle aree 1 e 2 e poi alle aree 3b tutte e 4 le aree e 3a insieme Somestesia La maggior parte delle bre del talamo proiettano V V Dalle slides alla corteccia somatosensitiva nelle aree 3a e 3b Somestesia Stereognosia e grafestesia date da lesione area F F Se c'è lesione le sensitiva perdiamo Somestesia Recettori tattili a rapido adattamento sono F F Non codi cano la capsulati e codi cano la durata dello stimolo durata dello stimolo, ma l’inizio e la ne Somestesia In seguito a un emilesione del midollo spinale si V V Perdiamo perdono le a erenze meccanocettive, meccanocezione e propriocettive omolaterali e quelle nocicettive e propriocezione termocettive controlaterali omolaterale, termocezione e nocicezione controlaterale Somestesia Una emi-lesione del midollo spinale di sinistra F F Perdiamo provoca perdita della sensibilità meccanocettiva, meccanocezione e propriocettiva, termica e dolori ca omolaterale propriocezione omolaterale, termocezione e nocicezione controlaterale Somestesia Grazie alle terminazioni capsulate le bre F F Sono terminazioni nocicettive acquistano capacità di rapido libere adattamento Somestesia Le terminazioni nocicettive sono libere V V Costituite da terminazioni libere fi fi fi fi ff fi fi fi fi fi Somestesia I corpuscoli di pacini sono a rapido adattamento V V RAII: rapidly adapting type II Somestesia I corpuscoli di pacini hanno campo recettivo V V Hanno campi molto grande ampi con una regione più limitata di maggior sensibilità Somestesia La sensibilità tattile discriminativa permette di F F Di stimoli meccanici riconoscere la forma, la dimensione e il movimento sulla super cie cutanea di stimoli visivi Somestesia Le bre meccanocettive contengono bre di un F F Troviamo Ab, Ad, Ia, solo tipo II, Ib, c Somestesia Nelle aree somatiche i neuroni sensibili alle V V De nizione caratteristiche complesse degli stimoli si trovano nelle aree 1 e 2 Somestesia Il sudore può attivare i meccanocettori F X Da uno stimolo troppo piccolo, è di uso su tutto il corpo e viene prodotto continuamente quindi ci sarebbe adattamento Somestesia La risoluzione spaziale dipende dalla densità di V V Più piccoli sono i recettori sensoriali e dalle dimensioni dei campi campi più riusciamo a recettivi dei singoli recettori distinguere due oggetti vicini, e la dimensione dei campi è inversamente prop. alla densità di recettori Somestesia Corteccia somatosensitiva la rappresentazione F F L’arto inferiore è degli arti inferiori è più laterale rispetto ai rappresentato superiori (homuncolus motorio) medialmente seguito da tronco, braccio, mano e faccia Somestesia L’homuncolus sensitivo mostra medio- V V L’arto inferiore è lateralmente: gamba, tronco, mano, faccia, rappresentato organi endocavitari medialmente seguito da tronco, braccio, mano e faccia Somestesia I recettori super ciali hanno campi recettivi più V V es messiner campi piccoli di quelli profondi puntiformi, pacini grandi Somestesia Al neurone nella radice dorsale del midollo F F Ne arrivano circa 20 arrivano 80 corpuscoli di messiner/dischi di merkel Somestesia La sensazione di arto fantasma è data dalla V V De nizione stimolazione tattile di un punto del viso che attiva l’area di rappresentazione corticale dell’arto amputato ff fi fi fi fi fi fi Somestesia Dal talamo partono proiezioni in corteccia F F Solo eccitatorie somatica sia eccitatorie che inibitorie Somestesia Le aree 1 e 2 sono in grado di elaborare stimoli V V 2 deputata a complessi dando informazioni su intensità e direzione mentre 1 direzione intensità Somestesia I neuroni di secondo ordine della via lemniscale V V Trasportano info tattili decussano a livello bulbare per il controllo del e propriocettive soma controlaterale dall’altra parte Somestesia Nella corteccia somatica sono presenti più V V Es. dolore e tatto rappresentazioni di una zona periferica per i diversi tipi di sensibilità Somestesia Una lesione di S1 provoca anestesia, perdita V V De cit della della discriminazione tattile e parestesie sensibilità complessi Somestesia Negli esperimenti di sindattilia chirurgica i campi V V Si ha un overlap recettivi a livello di S1 si dilatano e vanno a codi care per stimoli presenti su entrambe le dita unite funzionalmente Somestesia Lemnisco mediale destro porta le a erenze V V Decussa dell’emisoma di sinistra Somestesia La lesione del lemnisco mediale provoca la V V Decussa a livello del perdita della propriocezione controlaterale bulbo Somestesia Una lesione di S1 da parestesie V V De cit della sensibilità complessi Somestesia La via cordonale posteriore trasporta V V Insieme a lemnisco informazioni sulla sensibilità tattile discriminativa mediale e propriocettiva Somestesia L'area 2 integra informazioni propriocettive, F F Non visive esterocettive e visive Somestesia La sensazione di freddo paradosso è data dalla V V De nizione attivazione di bre termocettive per il freddo che si attivano quando la temperatura supera i 45 gradi Somestesia VPL del talamo proietta anche a aree 5 e 7 F F Sono proiezioni cortico-corticali quelle Somestesia Oltre all’atassia di tipo motorio esiste anche V V Motoria dipende da l’atassia sensitiva cervelletto ed è mancanza di cordinazione nei movimenti volontari, la sensitiva dipende dai nervi periferici Somestesia Se aumento temperatura da 43 a 49 C i termo- V V De nizione nocicettori con soglia 43 rispondono con un incremento esponenziale della scarica fi fi fi fi fi fi ff Dolore La sensibilizzazione è mediata da cellule che V V Tramite produzione di mediano l’in ammazione bradichinina, istamina, serotonina, prostagaldine, sostanza P e adrenalina Dolore La sensibilizzazione è anche un fattore centrale V V Si sensitizzano i neuroni del midollo e non le bre Dolore La teoria del cancello ci dice che le bre F F Vanno a inibire meccanocettive di grosso calibro vanno a facilitare i neuroni nocicettivi secondari a livello centrale Dolore I nocicettori termici si attivano per temperature V V >=45 E one sangue presente nei circoli periferici Aumento sangue periferia > Cessione calore Termoregolazi La dispersione di calore dipende dalla quantità di V X Dispersione avviene one sangue presente nei circoli periferici e dalla solo se temperatura temperatura esterna è elevata Visione La via ventrale è la via del “dove” F F È la via del cosa Visione La via ventrale è la via del “cosa" V V De nizione Visione Una sezione trasversale del chiasma ottico V F Tagliamo tutto provoca cecità completa Visione La lesione longitudinale del chiasma causa cecità F F Causa visione a dell’emicampo destro cannocchiale Visione Recettori della retina sono coni e bastoncelli V V 3 tipi di coni e 1 bastoncello Visione Le vie visive hanno inizio a livello delle cellule V V Prime cellule che gangliali generano PdA Visione Le cellule orizzontali collegano i fotorecettori V V Servono ad esempio a collegare quelli più periferici Visione Le cellule orizzontali si trovano nello strato F F Strato plessiforme plessiforme interno esterno Visione V1 riceve anche dall’occhio ipsilaterale V V Riceve campo controlaterale formato da entrambi occhi Visione Coni e bastoncelli sono gli unici fotorecettori V V De nizione della retina Visione L'area visiva primaria è organizzata in maniera V V Organizzazione retinotopica retinotopica no a V4/ TE Visione Le cellule orizzontali collegano i fotorecettori alle F F Collegano i cellule bipolari fotorecettori ff fi fi fi Visione Blind sight causata da lesione parietale F F Lesione V1 che si posteriore trova nel lobo occipitale Visione La via ventrale dell’analisi visiva raggiunge la V V Raggiunge TEO e TE corteccia temporale ed è responsabile dell’analisi ed è responsabile dell’identità degli oggetti dell’identi cazione degli oggetti (colore e forma) Visione La via visiva principale dalla retina alla corteccia F F Nervo ottico visiva è il tratto ottico Visione Coni attivi con luce scarsa e visione al buio F F I bastoncelli sono deputati alla visione al buio Visione La rifrazione della luce di cornea e cristallino V V Hanno funzione di porta alla convergenza dei raggi sulla retina lente Visione I processi di variazione nella curvatura del V V Regolata tramite cristallino permettono la messa a fuoco di accomodazione oggetti a diverse distanze Visione Nel punto di emergenza del nervo ottico non V V De nizione sono presenti fotorecettori Visione Presbiopia causa irrigidimento del cristallino e V V Il cristallino si di coltà nella visione vicina con solidi ca sempre di l’invecchiamento più non riuscendo a curvarsi Visione L’iride è una struttura che permette di ltrare la V V De nizione quantità di luce, dilatando o contraendo la pupilla Visione La miosi si occupa della contrazione della pupilla V V Tramite i muscoli in ambienti di elevata luminosità e la midrasi costrittore e dilatatore della dilatazione al buio della pupilla Visione La presbiopia è una condizione di F F Da vicino perchè il invecchiamento che non permette di vedere cristallino non curva bene da lontano Visione I coni sono responsabili della visione notturna e F F Visione dei colori si occupano dei dettagli ni Visione Un paziente che presenta eminegligenza F F Quello che non vede (neglect) spaziale unilaterale che ha una lesione è la parte della corteccia parietale a destra non vede gli controlaterale oggetti posti ipsilateralmente alla lesione Visione Il corpo genicolato laterale, nelle vie visive V V Via parvocellulare e proietta direttamente alla via visiva primaria magnocellulare Visione La via visiva principale va dalla retina alla V V De nizione corteccia visiva situata nel lobo occipitale del cervello Visione Via ventrale e possibiltà di adeguare la mano F F Quella è dorsale all’oggetto da a errare ffi fi fi fi fi fi ff fi fi Visione La via ventrale riconosce gli oggetti solo se F F Al contrario è molto presentati con la stessa forma, grandezza e essibile e riconosce dimensione oggetti presentati in modi diversissimi Visione Tolte le bre della zonula il cristallino si presenta V V Quando muscolo al massimo della sua curvatura ciliare si contrare bre della zonula di Zinn si rilassano per far curvare occhio, se le togliamo si otterrà curvatura massima Visione Fissazione oculare serve a direzionare F X Ci permette di tenere l’attenzione visiva oggetto di interesse dentro la fovea Visione Via del cosa termina nella regione IT (Temporale F F Termina in IT e V2 ma inferiore) e identi ca gli ogetti solo a parità di identi ca in tante intensità luminosa condizioni diverse Visione Via dorsale del dove identi ca il movimento e V V De nizione l’orientamento degli oggetti nello spazio Visione L’analisi dello spazio nei neuroni della via dorsale F F Non cartesiano è uno spazio cartesiano in cordinate assolute Visione La via dorsale permette di programmare V X De nizione movimenti in base alla vista Visione FEF scarica di più alla preparazione di nuovi F stimoli Visione F3 riceve informazioni visive F F Visione F5 risponde a stimoli luminosi V V Visione Nei circuiti parieto-frontali l’area FEF è in F F In collegamento con collegamento con l’area AIP area LIP Visione Lesione V1 determina perdita della visione F F centrale ma resta la visione periferica Visione V1 è retinotopica e ogni parte corrisponde ad V V uno speci co orientamento dello stimolo visivo Visione Dopo una saccade, FEF si prepara a scaricare in V X presenza di nuovi stimoli presenti nel campo recettivo Visione La corteccia V1 è poco plastica e non riesce a F F riadattarsi bene alle lesioni della corteccia visiva Visione Aree visive (v2/v3 ecc) si occupano di tutte le V V informazioni che implementano la visione Visione Area V5 (MT) coinvolta nel riconoscimento dei F F V5 (MT) = direzione e colori movimento, V4 = colori Visione Le cellule semplici della corteccia visiva primaria X rispondono a barrette luminose fl fi fi fi fi fi fi fi fi Visione Durante la soppressione saccadica i neuroni V X Per segnalare della corteccia visiva smettono di scaricare ma qualcosa di se l’occhio è fermo e un oggetto entra nel campo importante visivo, questi neuroni scaricano vigorosamente Visione Il nistagmo post-rotatorio è causato dal F X Non centra il fluido movimento del fluido cerebrospinale nell’area del cerebrospinale tronco encefalico dove sono presenti i nuclei vestibolari Visione Il movimento saccadico degli occhi provoca la F X No neurone parietale soppressione del neurone parietale, mentre il movimento dell’oggetto ne provoca l’attivazione Visione V1 non è assolutamente coinvolta nella F X programmazione dei movimenti oculari Visione La corteccia visiva dx riceve informazioni anche V X dalla via uditiva ipsilaterale Vestibolare Il canale semicircolare anteriore è sinergico con V V Orizzontali sinergici quello posteriore controlaterale tra loro, anteriore sinergico con posteriore controlaterale e viceversa Vestibolare Lesione del labirinto determina nistagmo che F F Verso il lato della causa movimento lento laterale verso lato lesione, inoltre opposto alla lesione abbiamo inclinazione della testa e tendenza a cadere verso questo lato Vestibolare Sistema vestibolare nell’orecchio medio + F X Si trova nell’orecchio definizione interno Vestibolare Sistema cocleare nell’orecchio esterno + F X Si trova nell’orecchio definizione interno Vestibolare Nell’urticolo le tip links inducono F F depolarizzazione della stria vascularis Udito La localizzazione del suono in elevazione è V F È codificata dal codificata dall’oliva superiore padiglione auricolare Udito Le cellule ciliate modificano la loro forma al V V Variazioni del variare del potenziale di membrana potenziale inducono spostamenti di cariche nella proteina prestina accoppiate a un cambiamento della sua conformazione Udito L'area uditiva primaria contiene neuroni V X Contiene entrambi monotonici e non Udito Cellule ciliate ricevono efferenze dal complesso V V Dal nucleo olivare olivare superiore superiore mediale (sistema efferente mediale) Udito Nella corteccia uditiva primaria sono presenti V V Caratterizzate da mappe tonotopiche multiple progressione in base alla frequenza di competenza Udito I nuclei cocleali proiettano all’oliva inferiore F F Al nucleo olivare superiore Udito Dai nuclei cocleari si generano bre di proiezione V V Detto sopra che raggiungono il nucleo olivare superiore Udito Dai nuclei cocleari si generano bre di proiezione F F Superiore che raggiungono il nucleo olivare inferiore Udito Le cellule ciliate esterne ricevono e erenze V X sistema e erente dall’oliva superiore e contribuiscono mediale all’ampli cazione cocleare Udito Le vie ascendenti terminano nella corteccia F F Sono le aree 41 e 42 uditiva primaria (A1, Aree 44 e 45) localizzata nel di Brodmann giro transverso di Heschl Udito Vibrazione apice membrana basilare per F X Apice 20 Hz mentre frequenze più piccole udibili (2000Hz) base 20000 Hz Udito Sordità è più spesso legata a lesione delle cellule V X Ad oggi si pensa che ciliate e potenzialmente irreversibile le ciglia non si possono rigenerare Udito I recettori cocleari sono circa 160000 F X Sono 15.500 (3.500 interne e 12.000 esterne) Udito I nuclei cocleali ricevono bre dall’oliva superiore V X Ricevono sia le ciliate esterne che i nuclei Udito Il piede della sta a agisce come pistone sulla V X Permette il nestra ovale movimento del liquido Udito Quando la membrana basilare vibra, l’organo del F X Vibra anche la tettoria corti vibra mentre la membrana tettoria resta trasportata dalle ciglia ferma Udito Le cellule ciliate esterne agiscono come F F Circa il 95% sono principali recettori dell’orecchio per trasdurre lo cellule ciliate interne stimolo meccanico in nervoso Udito Nell’orecchio medio c’è la catena ossiculare F F La sella non esiste, formata da martello, incudine e sella sta a Udito Le cellule ciliate proiettano direttamente al nervo V V Via acustica centrale uditivo e poi le informazioni raggiungono la corteccia uditiva Udito L’apice della coclea codi ca per frequenze udibili F F Apice 20 Hz mentre più basse (2000 Hz) base 20000 Hz Udito Il timpano fa parte dell’orecchio esterno e F F Il timpano fa parte insieme agli ossicini adattano l’impedenza e dell’orecchio medio permettono la percezione del suono fi ff fi ff ff fi fi fi fi ff Udito La via uditiva arriva alla corteccia uditiva situata F F La corteccia uditiva è nel lobo frontale del cervello situata bilateralmente nel lobo temporale Udito L’ingresso di potassio depolarizza la stria F F La depolarizzazione vascolare della stria è data solo dai meccanismi di scambio ionico che servono per regolare il contenuto dell’endolinfa Udito Il nucleo dell’oliva mediale superiore localizza V X l’origine dei suoni sul piano azimutale attraverso l’analisi dei ritardi delle informazioni acustiche Udito La codifica dei suono avviene tramite la V V comunicazione di fibre provenienti da entrambe le orecchie Udito La corteccia uditiva presenta diverse mappe V V tonotopiche per diverse frequenze Udito Il nucleo genicolato mediale è una stazione delle V V vie uditive prima di arrivare alla corteccia uditiva Udito La prima stazione delle vie uditive è il nucleo F X VERA cocleare che trasmette le informazioni sia controlateralmente che ipsilateralmente Udito Il collicolo inferiore non fa parte della via uditiva F F in quanto prende parte al controllo motorio Udito Cellule ciliate esterne mandano afferenze al F X nervo cocleare per trasdurre lo stimolo meccanico in nervoso Udito La staffa preme sulla finestra rotonda variando la F F compressione sul liquido interno della scala vestibolare Udito Quando la membrana basilare vibra, sia l'organo F F del Corti vibra mentre la membrana tettoria resta ferma Udito Il piede della staffa agisce come pistone sulla V V finestra ovale Udito I nuclei cocleari ricevono fibre dall’oliva superiore V V Udito Se vibrano la membrana basilare e l’organo del F F corti resta ferma la membrana tectoria Udito Le cellule cigliate esterne ricevono efferenze V X dall’oliva superiore e contribuiscono all’amplificazione cocleare Udito La via uditiva primaria collega i nuclei cocleari F alla corteccia uditiva primaria nel lobo temporale collega ciliate a corteccia Udito Collicolo mesencefalico inferiore non è coinvolto F F È coinvolto nelle vie uditive perchè controlla vie motorie Organizzazion I gangli delle radici dorsali dei nervi spinali F F Si trovano nella e generale possono contenere i corpi cellulari delle fibre sostanza grigia sistemi motori efferenti del sistema vegetativo Organizzazion I gangli delle radici dorsali non contengono corpi V V Si trovano nella e generale cellulari di neuroni efferenti pre-gangliali del SNA sostanza grigia sistemi motori Organizzazion Proiezioni discendenti mediali della corteccia V V Sono le vie e generale sinaptano con interneuroni e neuroni discendenti che sistemi motori propriospinali del midollo vanno a modulare i riflessi Organizzazion I riflessi pur essendo stereotipati sono modulabili V V Sono modulati da e generale da centri superiori centri sopraspinali sistemi motori come corteccia e tronco encefalico Organizzazion Le vie discendenti possono attivare muscoli per V V Definizione e generale migliorare la coordinazione sistemi motori Organizzazion L’inibizione di Renshaw è la base del riflesso da F F Sono due fenomeni e generale stiramento distinti sistemi motori Organizzazion L’interneurone di Renshaw è implicato nel V F Può inibire in caso di e generale riflesso miotatico. È un interneurone inibitorio sovraeccitazione sistemi motori che inattiva il motoneurone Organizzazion I riflessi sono solo monosinaptici F F Sia mono che poli e generale sistemi motori Organizzazion I riflessi sono risposte rapide ed automatiche agli V V Definizione e generale stimoli provenienti da un gran numero di recettori sistemi motori sensitivi allo scopo di generare schemi di attività corretti e adeguati Organizzazion Tre fasi del riflesso spinale: stimolo e eccitazione V V Definizione e generale recettore, eccitazione motoneurone, azione sistemi motori muscolo target Organizzazion Esistono proiezioni discendenti dirette dalla V V Vie discendenti e generale corteccia motoria ai motoneuroni spinali corticospinali sistemi motori Organizzazion Gli interneuroni spinali sono fondamentali nel V V Area motoria va ad e generale collegamento tra area motoria e muscoli agire tramite le vie sistemi motori discendenti sull’interneurone che sinapta con il motoneurone che a sua volta controlla il muscolo Organizzazion In un movimento volontario la correlazione tra F F È volontario proprio e generale stimolo e risposta non dipende da un obiettivo per quello (es. sistemi motori comportamentale prendere bicchiere acqua) Organizzazion I movimenti di raggiungimento dell’arto superiore V V De nizione e generale sono dovuti all’attivazione consequenziale e sistemi motori sincrona di molti muscoli Organizzazion La mappa somatotopica delle cortecce motorie V X De nizione e generale non è ssa ma può essere modi cata con sistemi motori l’apprendimento Organizzazion Il movimento volontario non può nascere da F F Nasce da comandi e generale comandi interni interni sistemi motori Organizzazion L’attività motoria di tipo set-related ri ette la V V Ad esempio e generale preparazione dell’animale a rispondere ad uno aggiustamenti sistemi motori stimolo successivo posturali prima di sollevare un carico Organizzazion Nel controllo motorio l’associazione stimolo- F F È il contrario e generale riosposta non è nalizzata allo scopo del sistemi motori movimento Organizzazion Il tono muscolare è generato da circuiti intrinseci F F Dal tronco encefalico e generale del talamo sistemi motori Organizzazion Le aree motorie che controllano i circuiti F F Anche dalla corteccia e generale segmentali partono solo dal troncoencefalo sistemi motori Ri essi spinali Il ri esso miotatico inverso è causato da Golgi V V De nizione Ri essi spinali Quando l’organo del Golgi viene stirato, gli F F La scarica aumenta assoni a erenti sono compressi dalle bre di collagene e la loro frequenza di scarica diminuisce Ri essi spinali Nell’organo tendineo del Golgi, la compressione F F La scarica aumenta delle bre sensitive da parte del collagene determina una riduzione della scarica Ri essi spinali Nell’organo tendineo del Golgi, la compressione V X È il meccanismo con delle bre sensitive da parte del collagene cui avviene la determina un aumento della scarica trasduzione Ri essi spinali Golgi risponde solo all’attivazione di un gran F F Anzi risponde a pochi numero di unità motorie grammi di tensione e non risponde a stimoli vigorosi Ri essi spinali Il ri esso crociato esiste V V De nizione Ri essi spinali Il ri esso estensorio crociato provoca V F Flessore omolaterale l’attivazione del muscolo essore della gamba e estensore omolaterale controlaterale Ri essi spinali Il ri esso estensorio crociato comporta la F F Flessore omolaterale contrazione del essore controlaterale e estensore controlaterale fl fl fl fl fl fl fl fl fi fi fi fi fl fl fl fl fi fi fi ff fl fi fl fi fl fi Riflessi spinali Il riflesso estensorio crociato induce contrazione F F Flessore omolaterale estensore omolaterale e estensore controlaterale Riflessi spinali La lunghezza del muscolo e l’angolo F F All’aumentare dell’articolazione (stiramento dei fusi) sono dell’angolo inversamente proporzionali dell’articolazione aumenta la lunghezza La contrazione delle fibre intrafusali determina lo stiramento delle regioni centrali del muscolo e lo generando una variazionedella sensibilitààV stiramento dei fusi Riflessi spinali La contrazione delle fibre intrafusali determina lo F V Determina lo stiramento dei poli generando una variazione stiramento del centro della sensibilità non dei poli Riflessi spinali La contrazione della fibra fusale stimola le F V Determina lo estremità polari e cambia la sensitività delle fibre stiramento del centro afferenti fusali non dei poli Riflessi spinali Il numero di spikes in seguito alla V V Aumentano fino alla depolarizzazione del fuso è proporzionale lunghezza massima, all’entità e alla durata dello stiramento per poi diminuire ma rimanere comunque più alti del riposo Riflessi spinali Fibre gamma del fuso neuromuscolare nella zona V V Le fibre del polare motoneurone y si trocano nelle zone polari del fuso Riflessi spinali Il riflesso da stiramento è mediato da fibre 1a e F F Mediato da Ia e II, Ib interneuroni Ib è del golgi Riflessi spinali I motoneuroni gamma innervano solo gli arti F F Tutti i muscoli inferiori (/ superiori) Riflessi spinali Motoneurone alfa innerva specifiche fibre V V Le fibre extrafusali, muscolari mentre i y quelle intrafusali Riflessi spinali I fusi neuromuscolari hanno terminazioni V V Definizione sensoriali, mielinizzate di ampio diametro, che originano dalle regioni centrali; terminazioni motorie, mielinizzate di piccolo diametro, che innervano le regioni polari Riflessi spinali La fibra afferente 1a può solo stimolare F F Fa sinapsi sia l’interneurone inibitorio e mai direttamente i direttamente con il motoneuroni dei muscoli sinergici motoneurone che con interneuroni Riflessi spinali Taglio radici dorsali fa sparire riflesso da V V Non abbiamo più stiramento l’input sensoriale Riflessi spinali Il riflesso da stiramento è mediato dall’organo F F Dai fusi muscolotendineo di Golgi neuromuscolari Riflessi spinali Il riflesso da stiramento può essere attivato F F Se il muscolo non si anche da manipolazione meccanica del muscolo stira non si stira in assenza di stiramento del muscolo neanche il fuso Ri essi spinali Il ri esso miotatico controlla automaticamente la V V De nizione lunghezza e il tono muscolare Ri essi spinali La spasticità in decerebrazione è dovuta a una V V Si perde il controllo facilitazione del ri esso miotatico inibitorio discendente, anche piccoli stiramenti attivano il ri esso che porta a contrazione con aumento del tono e quindi spasticità Ri essi spinali Il circuito ad arco essorio può essere attivato da F F Ib sono del golgi che bre Ib e c dei visceri non centra nulla Ri essi spinali Le bre di tipo alfa possono inibire qualsiasi F F Le bre di tipo alfa o motoneurone sono motoneuroni che innervano i muscoli o sono bre sensitive che portano informazioni Ri essi spinali In caso di decerebrazione si ha una contrazione F F Si ha postura da ritmica dei essori decerebrazione che consiste in rigidità accompagnata da estensione dei quattro arti, i muscoli estensori sono molto colpiti portando a rigidità degli arti Ri essi spinali Lo stimolo incondizionato è sempre dato da una F X È al contrario risposta innata Ri essi spinali Il ri esso di triplice essione ed estensione V V Si attiva quando l’arto crociata ha funzione di protezione inferiore viene in contatto con stimolo nocivo: 1 essione gamba 2 essione ginocchio 3 essione caviglia e ci serve per allontanarci il prima possibile dal pericolo Ri essi spinali Il midollo isolato con una sezione a livello del V V Strutture sopraspinali mesencefalo è capace di generare rudimentali non sono necessarie pattern locomotori per la generazione del pattern motorio basico del passo Ri essi spinali Semi centri della deambulazione uno attivo va a V V De nizione slides inibire l’altro in modo alternato Ri essi spinali La ritmicità del passo è generata da schemi V V De nizione slides intrinseci del midollo spinale Ri essi spinali La rigidità da decerebrazione causa spaticità V V Ri esso da data da accentuazione del ri esso da stiramento stiramento esagerato fi fl fl fl fl fl fl fl fl fl fl fl fl fl fi fi fi fl fl fi fi fl fl fl fl fi fl fl fl fl Ri essi spinali Il ri esso cervico-cervicale risponde allo V X De nizione stiramento dei muscoli del collo ed ai recettori articolari e quindi stabilizza il capo rispetto al tronco Ri essi spinali Nel midollo sono presenti semicentri che se F F Si inibiscono a attivati attivano la parte controlaterale vicenda Ri essi spinali Le aree pre-motorie dorsali sono implicate nella F F L’arco ri esso è componente ri essa costituito da neuroni sensoriali, interneuroni e neuroni motori Vie La maggior parte delle bre del fascio piramidale F F 60% da corteccia discendenti origina dalle aree sensitive S1 (3a, 3b, 1 e 2) motoria (area 4 e 6), 30% SI (area 3,2 e 1) e SII e aree 5 e 7, 10% aree cingolate 24 e 23 Vie Le vie extrapiramidali mandano e erenze ai F V Nuclei mediali e discendenti nuclei mediali e ventrali del midollo laterali Vie Le vie extrapiramidali inviano proiezioni alla F F Non proietta discendenti sostanza grigia periacqueduttale direttamente Vie Le vie extrapiramidali danno vie e erenti dirette F F Non c’è connessione discendenti ai motoneuroni diretta Vie La via reticolospinale pontomesencefalica ha un V V Reticolospinale discendenti ruolo facilitatorio sugli estensori antigravitari mediale (mediopontina) ha e etto facilitatorio, laterale (bulbare) e etto inibitorio Vie Il fascio piramidale proietta direttamente ai V V Ai motoneuroni, agli discendenti motoneuroni interneuroni e ai neuroni sensoriali Vie Il sistema piramidale proietta direttamente ai V V Ai motoneuroni, agli discendenti motoneuroni spinali interneuroni e ai neuroni sensoriali Vie La maggior parte delle bre dei fasci piramidali F F 75-90% decussa discendenti non oltrepassa la linea mediana Vie Dopo una sezione dei fasci piramidali i F F Si perdono discendenti movimenti di prensione ne non vengono persi Vie La sezione del tratto piramidale non abolisce la F F Si perdono discendenti capacità di eseguire movimenti di prensione accurati Vie Il tratto corticospinale proietta al talamo e F F Non proietta discendenti controlla i movimenti degli arti inferiori direttamente al talamo Vie La reticolare pontina inibisce gli estensori F F Li facilita discendenti ff ff fl fl fl fi fl fl fl fi fi fi ff ff Vie Il tratto piramidale origina dalla corteccia F F Dalla corteccia discendenti cerebbellare cerebrale Vie Il tratto cortico-bulbare proietta ai nuclei motori V V Connessioni discendenti del tronco e controlla i muscoli del volto monosinaptiche con: nucleo trigemino, nucleo facciale, nucleo ipoglosso (no mov oculari) Vie La formazione reticolare modula il tono V V Tramite la via discendenti muscolare agendo a livello del motoneurone reticolospinale gamma Vie I ri essi vestibolo-cervicali controllano i muscoli V V Tramite la via discendenti del collo in risposta ai movimenti della testa, vestibolospinale annullando le a erenze vestibolari Vie Il ri esso vestibolo-cervicale induce movimenti V V Tramite la via discendenti del capo che si oppongono alla perturbazione vestibolospinale per annullare le a erenze vestibolari Vie La via piramidale connette la corteccia motoria V V Comunicazione discendenti direttamente ai motoneuroni e ai muscoli diretta (via scheletrici corticomotoneurale) Vie La via piramidale necessita dell’interneurone per F F Comunicazione discendenti la comunicazione con il motoneurone diretta (via corticomotoneurale) Vie La corteccia può controllare indirettamente i V X Vie corticoreticolari discendenti circuiti spinali usando le vie discendenti dal troncoencefalico Postura Gli aggiustamenti posturali fanno si che la V V De nizione proiezione sul pavimento del centro di massa resti dentro la base di appoggio Postura Movimenti innati come la deambulazione V V Centri generatori del nascono da circuiti intrinseci al midollo spinale cammino che poi vengono modulati da segnali a erenti per adattarsi alla situazione Postura Le oscillazioni della postura sono regolate da V V De nizione meccanismi a feedback Postura L’equilibrio è regolato da propriocettori situati a V V Contribuiscono anche livello dei muscoli prossimali degli arti quelli Postura Deambulazione simile a pendolo inverso V V De nizione Postura Il ri esso di triplice essione si può avere anche V V Fase F: essione durante la deambulazione, ma, al posto di bre anca, ginocchio e nocicettive, è evocato da bre meccanocettive a caviglia bassa soglia Postura Domanda sull’equilibrio: dato da sistema V X È principalmente vestibolare regolato da sistema vestibolare fl fi fi fi fl fl fl ff ff ff fl fi fi Postura La postura viene modi cata sulla base di V V La corteccia esigenze comportamentali cerebrale si occupa delle modi cazioni volontarie Postura Lo spostamento del baricentro durante la V V De nizione deambulazione può essere paragonato a un pendolo inverso Postura I movimenti anticipatori degli aggiustamenti F F Coinvolgono tutti gli posturali coinvolgono solo l’arto superiore arti Postura Deambulazione gatti decerebrati dipende dalla F F La fase di oscillazione velocità della piattaforma, viene in uenzata la rimane costante, fase di oscillazione e non di appoggio quella di appoggio si modi ca Postura Nella posizione eretta il centro di massa cade V V De nizione all’interno del quadrilatero di appoggio Postura Una sezione a livello del tronco encefalico F V Dovrebbe essere (decerebrazione nel gatto) causa un aumento antigravitari nella contrazione dei muscoli gravitari Postura Nella postura le oscillazioni sono corrette da V F Sia feedback che meccanismi feedforward feedforward Postura La postura è mantenuta tramite meccanismi V V Perturbazioni veloci = anticipatori feedforward, Lente = feedback Postura Deambulazione: in un gatto spinalizzato o F F La fase di oscillazione decerebrato continua a camminare sulla rimane costante, piattaforma e la fase di appoggio è costante ma quella di appoggio si può cambiare l’oscillazione modi ca Postura I meccanismi feedforward consentono F F Tutti gli arti aggiustamenti solo all’arto superiore Postura La postura è la posizione che assume il nostro V V De nizione corpo sia da fermi che in movimento in opposizione alla forza di gravità Postura La deambulazione del bambino si svolge con V V De nizione triplice essione e triplice estensione Postura Impossibile mantenere l’equilibrio se i F F Ci sono quelli del propriocettori della nuca non funzionano vestibolo Postura Nella regolazione della postura i meccanismi F F Su qualsiasi anticipatori si esplicano solo nel controllo delle turbamento veloce risposte che coinvolgono gli arti superiori Apprendiment Condizionamento operante è soggetto ad V V Se il rinforzo viene o e memoria estinzione nonostante il massivo rinforzo positivo sospeso si assisterà a estinzione indipendentemente della positività del rinforzo fi fi fi fi fi fi fl fi fi fl Apprendiment Nel condizionamento operante un rinforzo F F Il rinforzo positivo o e memoria positivo riduce la frequenza del comportamento aumenta la probabilità che il comportamento si ripeta Apprendiment Condizionamento operante è dato dal V F Stimolo = Rinforzo o o e memoria comportamento e lo stimolo che può essere punizione appetitivo e avverso, che lo segue Apprendiment La memoria esplicita (o dichiarativa) equivale a V V Info richiamate o e memoria memorie di cose, persone, eventi tramite sforzi deliberati e coscienti Apprendiment Nella memoria implicita associativa c’è V V È la descrizione di o e memoria associazione stimolo-stimolo e stimolo- condizionamento comportamento spontaneo classico e operante che fanno parte della memoria implicita associativa Apprendiment Condizionamento operante associazione tra V V Tra il tirare la leva e o e memoria comportamento e la conseguenza che ne deriva avere la scarica piacevole Apprendiment Il condizionamento classico può essere V V Risposta o e memoria appetitivo o avversivo condizionata può essere sia positiva che negativa per il soggetto Apprendiment Nel condizionamento skinneriano positivo ho una F F Si ha un aumento del o e memoria riduzione del comportamento comportamento Apprendiment Il condizionamento classico mette in relazione F F Mette in relazione due o e memoria due comportamenti stimoli (condizionato e incondizionato) o stimolo e comportamento Apprendiment Condizionamento operante costituito da due F F Operante si ha o e memoria stimoli neutri associazione tra comportamento e conseguenza Apprendiment La conservazione a lungo termine delle tracce F F È a breve termine (c’è o e memoria della memoria implicita relativa a forme semplici uguale identico in una di apprendimento dipende da modi cazioni slides) nell’e cacia sinaptica delle vie che mediano questi comportamenti Apprendiment La memoria implicita o non dichiarativa riguarda V V Riguarda cose non o e memoria le modalità di esecuzione di atti richiamati in coscienti modo automatico Apprendiment Nella memoria implicita l’apprendimento V V Condizionamento o e memoria permette di mettere in relazione uno stimolo con classico e un altro o uno stimolo con il comportamento che condizionamento ne deriva operante fanno parte della memoria implicita ffi fi Apprendiment Nell’apprendimento operante si ha associazione F F Si ha associazione o e memoria di due stimoli di cui uno neutro azione con rinforzo o punizione Apprendiment Il pz HM riusciva ad apprendere alla stessa V V Non aveva perdita del o e memoria velocità di una persona normale QI Apprendiment Il pz HM riusciva a imparare compiti motori come V V Es. imparare a o e memoria un soggetto sano disegnare guardando la propria mano allo specchio Apprendiment Il pz HM aveva intatta memoria di lungo termine V V La memoria a lungo o e memoria di prima della lesione termine antecedente all’intervento era perfetta, portò i ricercatori nella casa dove abitava prima HM incapace di fissarenuove tracce mnestiche nella implicita ->F della lesione