Filologia Germanica PDF
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This document provides an overview of Germanic philology. It discusses the study of ancient manuscripts, particularly from the medieval period (476 - mid-15th century). The document also covers the concept of Proto-Germanic and the relationship between various Germanic languages (e.g., German, English, Dutch).
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FILOLOGIA GERMANICA 30/10 FILOLOGIA = deriva dal greco *filos* e *logia*, ossia amore per la parola scritta. Non c’è filologia senza testo. Noi ci occupiamo dei manoscritti, quindi testi scritti a mano, in un periodo storico ampio ma comunque lontano da noi, indicativamente Medioevo (476 - metà XV...
FILOLOGIA GERMANICA 30/10 FILOLOGIA = deriva dal greco *filos* e *logia*, ossia amore per la parola scritta. Non c’è filologia senza testo. Noi ci occupiamo dei manoscritti, quindi testi scritti a mano, in un periodo storico ampio ma comunque lontano da noi, indicativamente Medioevo (476 - metà XV secolo). Intorno al 1455, infatti, un orafo di Mainz, Gutenberg, introduce la stampa a caratteri mobili, cosa che cambia radicalmente il mondo perché prima i testi venivano copiati a mano quindi era più difficile diffonderli, reperirli, consultarli, copiarli in maniera identica; versioni diverse o perché no anche mutazioni testuali volontarie. Da quel momento in poi, quando si stampa un libro questi sono tutti identici, non ci possono essere incongruenze o fraintendimenti. Il Medioevo comunque è un periodo vastissimo ed eterogeneo. Lo dividiamo in due parti sempre indicative, 500 - 1000 collochiamo l’Alto Medioevo, 1000 - 1500 collochiamo il Basso Medioevo. GERMANICA = Con quest’aggettivo mi riferisco a un gruppo di lingue che hanno delle caratteristiche in comune. Principalmente intendiamo tedesco, inglese, nederlandese, svedese, norvegese, danese, islandese, afrikaans, yiddisch, gotico, feroese, frisone, alcune estinte altre no. IL FINLANDESE NO. Quindi ci occupiamo della parola scritta, in un periodo del passato specifico, delle lingue e popolazioni germaniche. Il mondo scandinavo, ad esempio, in termini di testi scritti, è in ritardo di circa 400 anni rispetto alle altre, quindi non c’è sicuramente sincronicità tra le varie lingue. Chiaro è che hanno antenati comuni, su questo non c’è dubbio. Ovviamente una persona che si intende di filologia deve possedere nozioni di codicologia, paleografia quindi scrittura antica, nozioni di storia, lingua e letteratura, storia delle religioni, ecdotica (=insieme delle versioni che hanno portato alla pubblicazione odierna, mobilità del testo medievale, tutte le volte che viene copiato il testo questo non è mai identico. L’ecdotico fa la summa di tutte le versioni per arrivare a una conclusione che possa accontentarle tutte, quindi mai noi oggi leggiamo un testo medievale com’è stato scritto in origine, tranne nel caso di testi con una sola versione come magari il *Beowulf*). Tutto quello che è scritto è filologia, anche iscrizioni su roccia. In termini diacronici si è andati quindi a ricostruire passato per passato per arrivare alla proto lingua originaria germanica, antenato comune di tutte le lingue germaniche; non abbiamo noi questa lingua originaria, però sicuramente c’è stata, e i confini riusciamo a tracciarli. Anche il filo germanico, comunque, deriva dall’Indoeuropeo (sempre “proto” lingua, vuol dire - importantissimo - che NON E’ ATTESTATA, non c’è da nessuna parte, è semplicemente ricostruita). Per indicare una lingua non attestata ma semplicemente ricostruita, prima della parola inseriamo un asterisco (*). Si parla sempre di singole parole proprio perché testi non ce ne sono. 1/10 Mondo celtico= parte occidentale inglese islandese e una parte della Britannia, confina con il mondo germanico ma è un’altra lingua, no derivazione comune. Lingue indoeuropee, lingue finlandesi che appartengono ad un’altra gruppo Ceppo germanico= indoeuropeo Proto germanico= germanico ricostruito, ovvero la lingua originaria, diviso in tre grandi categorie, in base alla distribuzione geografica verso dove veniva parlato: - Germanico orientale= gotico - occidentale o continentale - settentrionale = lingue scandinave - meridionale (non c è) Germanico occidentale dà esito a più lingue. PROBLEMI DELLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA: Lingua originaria da cui derivano altre lingue fisse, in realtà una situazione simile è inverosimile perché sicuramente non c'era una sola lingua parlata ma tanti dialetti. La rappresentazione ci è semplice per capire l’evoluzione diacronica ovvero nel tempo delle lingue. Sviluppi linguistici che durano molti secoli, dalla rappresentazione noi vediamo uno sviluppo verticale, ma è impossibile che nella realtà si siano sviluppate verticalmente ma in realtà si sono contaminate anche in senso orizzontale, ci sono anche degli influssi sul piano sincronico quindi su lingue diverse, vale per qualsiasi lingua. Nello schema si parla di lingue e quindi non ha senso legare un’affinità etnica. GOTICO: Unico rappresentante del gruppo germanico orientale, non significa però che non ci siano mai state altre lingue. Il gotico è la prima lingua germanica acquistata, il gotico esiste fino al massimo al 700. Prima attestazione del gotico nel 300 poi fino al 700. E una lingua che non può essere scissa dal personaggio storico, un vescovo Visigoto Wulfila vive dal 311 al 388. Lui sviluppa la lingua gotica, dialetto dal greco per rendere accessibile ai visigoti il messaggio cristiano, il gotico è utilizzato per testi religiosi, era un vescovo di Eusebio qualcosa che è lo stesso che battezzò Costantino. Si fa promotore di una grande attività di traduzione, traduce: - Nuovo testamento - Lettere di s Paolo - gran parte del vecchio testamento Wulfila ricorda Attila, i nomi di derivazione germanica significano sempre qualcosa WULF=LUPO ILA= SUFFISSO DIMINUTIVO -KLEIN ATT= PADRE ILA= PICCOLO Presenza greca dell'alfabeto gotico e anche il runico, la scrittura runica è una scrittura germanica la più antica. CODEX ARGENTEUS= Codice con una particolarità ovvero tutte le pagine sono state tinte di color porpora e l'inchiostro utilizzato è un inchiostro preziosissimo ovvero d’oro e argento. È un codice di alto pregio. E un evangeliario purpureo è una traduzione gotica dei vangeli, alla fine ci sono le iniziali degli apostoli. Testo religioso che non scrive Wulfila lui fa la traduzione. Il codice risale agli inizi del 500, redatto nella corte di Teodorico il grande re degli Ostrogoti a Ravenna. In origine erano 336 fogli, ora ne rimangono 187. La maggior parte del manoscritto originario si trova in Svezia oggi. Un manoscritto trafugato nell’ corso della guerra dei trent’anni, un’altra parte del manoscritto si trova in Germania a Spier. Scrivere in oro o argento si chiama crisografia. ARGENTEUS sta per il contenitore che racchiudeva il codice. Sono manoscritti da celebrazione che venivano aperti ogni tanto o che venivano fatti fare da re o imperatori a commissione. Wulfila= vescovo, teologo (originario nord africa) e veniva definito ariano (quello che noi intendiamo oggi è totalmente diverso), in questo caso ha a che fare con la religione, ovvero arianesimo, che prende il nome da ario. Arianesimo rientra nel cristianesimo, sviluppata da un teologo, Ario (berbero), che vive tra. Terzo e quarto secolo. Ario va in giro a raccontare di questa dottrina che viene attaccata dal cristianesio e presto viene definito eretico. Ario smonta un caposaldo del cristianesimo ovvero il fatto che Dio sia uguale al figlio, dice comè possibile che il figlio creato da Dio possa essere uguale. 325 d.C= primo concilio generale della storia, che racchiude tutte le chiese e vengono definite le basi di tutte le religioni, ovvero il concilio di Nicea. Una delle decisioni di questo concilio è l'ereticità di Ario. ARIANESIMO= nega la consustanzialità tra padre e figlio, ovvero cardine del cattolicesimo. GRUPPO GERMANICO OCCIDENTALE INGLESE ANTICO= Old English Non esisteva la lingua antica inglese, ma è una generalizzazione per facilitare la comprensione dei vari dialetti che esistevano all’epoca. L’inizio dell’inglese antico con il primo testo che si ha, fine del settimo secolo fino all’11 secolo= fase antica della lingua inglese. - Nord= Northamblico - Centro=Mersiano - Kentico - Sassone occidentale Hadrian's wall= muro circondato da due fossati con delle torrette di guardia dal mare del nord fino all’Irlanda. Inghilterra centro meridionale è stata per secoli sotto i controlli dei romani. Manoscritti principali : - Junius XI deriva da chi l’ha redatto, biblioteca Bodleiana di Oxford. Contiene traduzioni ispirate all’antico testamento, genesi, esodo. 5000 versi. - Exerer Book deriva dalla città dove è stato scritto. Elegie anglosassoni. 8000 versi di componimenti, testi religiosi, enigmi anglosassoni (ridless) - Vecelli Book deriva da una città piemontese. Famoso per le sue prediche in prosa, testo tre il sogno della croce, the dream of the rood. - Cotton Vitellius A15 unico testo che tramanda il Beowulf, Cotton è il proprietario del manoscritto, Vitellius è il modo in cui ha organizzato la sua biblioteca, si trova nella Brigida libri Rai di Londra. Testi del tema del meraviglioso e del fantastico Gli antichi codici non erano dotati di copertina e titolo, il nome può derivare dal primo editore. Codice composito= formato da due manoscritti cuciti insieme. Primo testo in inglese antico= L’INNO DI CAEDMON risale alla fine del settimo secolo, ma è scritto in un manoscritto che risale a qualche decennio successivo. Si trova anche Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum scritto da Beda il venerabile, scrive la storia delle genti inglesi, lui racconta della storia dell'inghilterra da quando arrivano i romani fino ai suoi tempi ovvero tra po’ secolo, quello che ci racconta è spesso romanzato. Racconta che il primo a scrivere in inglese era Caedmon un pastore analfabeta, una sera insieme ai monaci del monastero viene invitato a cantare ma lui non sapeva cantare, dopo una visione evangelica comincia a cantare canzoni di stampo religioso tra cui l’inno di Caedmon. Beda scrive in latino, poi verrà tradotto in antico inglese varie volte. 2/10 Caedmon si trovava presso il monastero di Whitby in northablia, ci sarà un incontro di religiosi dove si troverà questa abbazia. Le isoglosse sono caratteristiche fonetiche, lessicali e morbosi tattiche che ci permettono di unire lingue affini. 1066 battaglia di Hastings sabato 14 ottobre, da inizio ad una nuova fase storica e linguistica, nel momento in cui Guglielmo il conquistatore vince si ha una rivoluzione, Guglielmo deriva dalla Normandia, questo va ad influenzare la lingua della Britannia, si entra nella fase media della lingua, ovvero Middle English, il ceto basso parla l’anglosassone, mentre quello più alto il normanno. Diventa una lingua con influssi francesi e rispetto all old english risulta più comprensibile. Periodizzazione 1066-1350 metà del 14 secolo. Autore tipico del periodo Chaucer o Sir Gawain poet. L’Old English si leggeva come veniva scritto, questo cambiamento vocalico Great Vowel shift riguarda le vocali lunghe e toniche, di conseguenza non si legge più come si scrive. Innalzamento vocali lunghe e toniche, es: Met, Mit (come carne) o Boc, Book (libro), se la vocale è già alta allora si ha il dittongo. Si potrebbe mettere una fase intermedia tra l’old e il middle ovvero Early modern english. TEDESCO: C’è una fase antica, media e moderna. Non c’è perfetta sincronia tra le fasi dell’inglese e il tedesco. FASE PIÙ ANTICA, ANTICO(FASE) ALTO TEDESCO(LINGUA)= ALTHOCHDEUTSCH ALTO= indica la zona della Germania centro meridionale (le montagne si trovano al sud). BASSO=dialetti settentrionali Il tedesco moderno deriva dai dialetti centro-meridionali (nella mappa i dialetti in arancione). Questa differenziazione avviene a causa della mutazione consonantica altotedesca. La linea di Benrather nella cartina divide la Germania nella zona alta al sud e bassa al nord, i dialetti sotto questa linea subiscono la mutazione consonantica i dialetti sopra la linea non la subiscono. ALTOTEDESCO La fase alto tedesca antica inizia con il primo testo scritto, il tedesco è successivo ll’inglese ovvero nel corso dell'ottavo secolo. Ppt foto Il testo si chiama ABROGANS, è scritto una parola in latino e una in tedesco antico, questo è un dizionario latino-tedesco. Pagina di un manoscritto che si trova a San gallo, probabilmente erano delle parole per tradurre lessico religioso. Stile della scrittura chiamato minuscola Carolina. Il titolo è stato scritto dopo perché vediamo che la parola testamento è staccata in tre blocchi in quanto lo spazio è preso dalla b e d allungate, questo perchè spesso i titoli venivano scritti dopo. Dopo la parola testamento ci sono dei punti e virgola come modo di abbellimento per occupare lo spazio vuoto. Ci si occupa soprattutto di testi religiosi, questo perché i centri religiosi erano i luoghi del sapere in quanto imparavano il messaggio cristiano per poi divulgarlo poi si sposterà nelle corti, però si parla sempre di centri di potere e soldi. I testi vengono prodotti per una certa esigenza, in quanto è richiesto. Glosse=annotazioni. MITTELHOCHDEUTSCH 11sec-15 dove vengono prodotti i grandi scritti in tedesco, periodo difficile dal punto di vista politico c’è un’esplosione della cultura. Fiorisce la letteratura cortese di stampo francese. DEUTSCH deriva da un termine protogermanico, ovvero feuda= popolo o volgo. La prima volta che viene attestato in alto tedesco antico sta proprio per volgare. FASE INTERMEDIA PROTOMODERNA COME L’EARLY MODERN IN INGESE. I dialetti del basso tedesco medio non sono solo della Germania settentrionale, ma anche del Belgio, Olanda ecc.. Opera più famosa in antico sassone è La Heiland. Basso tedesco medio è famoso perché diventa la lingua franca quindi che si utilizza per capirsi tra lingue diverse nella lega Anseatica quindi a scopi commerciali. Questo spiega la circolazione dei testi perché troviamo testi tedeschi in Norvegia, anche romanzi cavallereschi di origini francesi che arrivano in Norvegia. NEDERLANDESE MEDIO, importante perché funge da cerniera con il mondo francese, romanzi cavallereschi che arrivano in Germania e poi nell’area Nederlandese. All’epoca l’area nederlandese era frastagliata da contee e ducati sempre in lotta tra di loro. C’erano delle corti molto influenti dove si produceva la letteratura. Testi più famosi del nederlandese: - Karel ende elegast, protagonista Carlo magno che ha un sogno della notte dove un angelo gli dice di andare a commettere un furto, alla fine va e prova a fare questo furto e ad aiutarlo trova un suo vecchio cortigiano che si chiama elegast che era diventato un ladro, però nel fare questo colpo Carlo si accorge che era in atto una congiura nei suoi confronti. Messaggio religioso: non importa quanto strano sia il messaggio religioso, seguilo. - Vanden vos reynarde, tutti i personaggi sono animali e il re si lamenta di questa volpe che causa molti problemi fino ad ingannare anche il re, messaggio: prendere in giro la società cortese. EVOLUZIONI MODERNE DELLE LINGUE: - BASSO TEDESCO MEDIO= si ritrova in alcuni dei dialetti del nord della Germania - Nederlandese moderno, ha dato vita all’africans lingua ufficiale del Sudafrica, questo risale al 1600. Ad esempio nelle isole ABC dove arrivarono i navigatori olandesi che hanno tramandato la lingua. Questi navigatori olandesi arrivano in Sudafrica e le influenze linguistiche hanno creato l’africans. 7/10 - Si sa invece molto poco dell’antico Frisone (sempre nord europa continentale, quindi parte dei Paesi Bassi, Germania settentrionale, la costa insomma). La provincia era quella della Frisia, con una lingua che non è molto distante dal nederlandese e dai dialetti tedeschi settentrionale, ma non è troppo semplice da capire. - Lo Yiddisch deriva dall’alto tedesco antico. E’ una lingua legata alla presenza di ebrei nell’Europa centro-settentrionale, una lingua che rimane tutt'oggi diffusa in zone specifiche del mondo, soprattutto in area israeliana ma anche in punti degli Stati Uniti (New York in particolar modo). L’utilizzo dell’ebraico è sconsigliato al di fuori della preghiera in quanto lingua troppo sacra, quindi si utilizzerebbe lo yiddisch nel quotidiano ebreo. - Passando invece alle lingue germaniche settentrionali —> Il proto-nordico si riferisce, chiaramente, all’area scandinava, riguardando soprattutto le rune - la più antica lingua germanica che abbiamo ma senza testi, solo iscrizioni. Iniziano già a venir fuori nel 200, ma si sa molto poco a riguardo. Da questo proto-nordico derivano l’antico islandese e norvegese da una parte (lingua norrena, per riferirsi alle nordiche occidentali), e l’antico svedese e danese dall’altra (orientali). ISLANDESE: Le lingue settentrionali sono in netto ritardo rispetto a quelle orientali e occidentali, partendo addirittura da dopo l’anno 1000. L’Islanda, infatti, è completamente isolata. Questo determina delle conseguenze sia a livello storico che a livello linguistico, in quanto è stata scoperta solo verso la fine del IX secolo. Il primo colonizzatore è stato Floki. In questo periodo si forma così un assemblea (”Alfinghi”) delle famiglie più potenti, che prendeva decisioni relative alla comunità, e così iniziamo a ottenere più informazioni sul popolo scandinavo. I colonizzatori arrivano ovviamente dai punti più vicini all’Islanda (nord Inghilterra, anche nord Irlanda, Norvegia, isolette limitrofe…). Per fare le leggi islandesi, si copiava la legislazione norvegese, quindi il legame con la Norvegia è evidente da subito. Non c’è poi nemmeno una vera e propria fase media delle lingue scandinave, del norreno soprattutto, proprio perché si parla della lingua più conservativa tra le germaniche, quindi in realtà le lingue moderne rimangono molto simili alle loro fasi antiche, contrariamente a quelle che abbiamo visto finora. Si sviluppa così il “miracolo islandese”, quindi la fioritura della letteratura volgare islandese nel luogo più isolato del mondo all’epoca (che è poi l’antico norvegese, il norreno). Svezia e Danimarca, d’altro canto, essendo conseguenti all’influsso continentale, sviluppano la loro letteratura prima in latino). Il latino non scompare certo mai, non c’è mai una prevaricazione di testi volgari rispetto al latino, che rimane lingua della cultura. Alla fine del XIII secolo, poi, l’Islanda riconosce la sovranità del re di Norvegia, diventando così un feudo norvegese. NORVEGESE: Il norvegese, d’altro canto, subisce una serie di semplificazioni grammaticali, infatti ad oggi esistono due variazioni di norvegese, una deriva dal ceppo orientale e l’altra da quello occidentale. La Norvegia ottiene l’indipendenza solo gli inizi del XX secolo! Per un lungo periodo (400 anni) è stata sotto il controllo della corona danese - influsso linguistico. Dopo il Congresso di Vienna, però, passa sotto la corona svedese. Nynorsk e Bokmal sono le due varianti linguistiche. Il primo è il nuovo norvegese, derivante dal norreno, il secondo è la lingua dei libri, derivante dal danese moderno. Di fatto, per scrivere si usava e si usa il danese, per questo lingua dei libri. Nel parlato si sviluppa invece questa variazione che si distacca dal lato occidentale, perché dopo secoli di dominazione un’indipendenza nazionale quanto linguistica era necessaria - viene dunque sviluppata una lingua che invece derivasse dall’antico norreno e non più dai loro primi colonizzatori. Ad oggi in Norvegia si parlano entrambe, però la maggior parte dei parlanti utilizza soprattutto il Bokmal, perché il Nynorsk è relativamente “nuovo”, nato da poco. Il danese è dunque la ‘lingua di mezzo’, che se studiata in realtà ci consente l’accesso alle altre lingue scandinave, quindi è più consigliato studiare quella tra le lingue settentrionali. [Ovviamente non andiamo a considerare tutti i dialetti interni, la classificazione è molto più complessa e l’albero è solo semplificativo]. Parliamo adesso della CULTURA germanica, dei germani in quanto popolazioni. I GERMANI Non sappiamo cosa vuol dire con esattezza la parola, ci sono varie proposte etimologiche (termine che dopo il 400 scompare per ricomparire poi verso il 700 utilizzata dagli anglosassoni “Germania Gentes” per intendere la parte orientale dell’impero carolingio). In ogni caso, si tratta di un caso di ‘eterodenominazione’, ossia un nome dato da qualcun altro. Ad esempio, i Longobardi venivano chiamati così per una loro caratteristica, la barba lunga. Poi ci sono anche casi di *autodeterminazione*, come nel caso degli Alamanni (all men, in una società tutta guerriera, meaning tutti valorosi e guerrieri), o dei Franchi (’frank’ voleva dire libero, sempre in prospettiva bellica, meaning non abbiamo nessuno che ci comanda). Teoria della cerchia nordica —> Si tratta di un’area geografica (Danimarca, Svezia del sud, mar Baltico, Frisia, Germania settentrionale). Possiamo supporre che all’inizio della diffusione volgare (intorno all’anno 0) le popolazioni germaniche fossero collocate in questa zona principalmente. I ritrovamenti archeologici ci aiutano, così come la toponomastica, che ci aiuta a capire chi si è stanziato in quei luoghi in un determinato periodo (noi definiamo i luoghi in base alle popolazioni che ci sono passate - nomi di origini germaniche ci fanno capire che in quel luogo si sono stanziate popolazioni germaniche, la città di Odense ci suggerisce fosse un luogo in cui veniva venerato Odino, mitologia norrena). Alcuni esempi di popolazioni germaniche dalle quali ha preso noe un territorio geografico: - Angli= Inghilterra - Longobardi=Lombardia - Vndali=Andalusia A un certo punto queste popolazioni germaniche iniziano a girare, a spostarsi - anche qui non si sanno le esatte motivazioni, ma principalmente avveniva per carestie, guerre… La differenza fondamentale è che quando compaiono nei testi per la prima volta i germani, questi vengono contrapposti a un’altra popolazione, quella dei romani. I fiumi Reno e Danubio sono i confini naturali a separare i due ‘mondi’. Certo c’erano dei contatti tra le due popolazioni, basti pensare agli scambi commerciali, ma il confine rimane fisso. Molto spesso Roma sfruttava le popolazioni germaniche per i propri fini; l’impero romano era immenso, sconfinato, troppo vasto, quindi era più difficile controllarlo —> patti stretti con varie popolazioni germaniche che diventavano ‘federate’ (lat. *foedus*, patto): i romani non li annientano a patto che i germani non dessero fastidio, e che gli assicurassero sostegno in caso di incursioni nemiche - ovviamente non era un patto equo. Conosciamo le invasioni barbariche perché queste erano raccontate dai romani stessi, che sempre per eterodeterminazione li definivano con aggettivi chiaramente negativi perché estranei, non romani. 8/10 Le popolazioni della cerchia nordica si sono spostate: - I goti verso sud est - I vandali prima verso sud, passano per l'attuale Grecia, arrivano verso Cartagine e arrivano in Andalusia Limes germanico → confine inteso come quello che separa tra est e ovest Limes retico → confine inteso come quello che separa tra nord e sud Germania inferiore e superiore aree vicino al reno dove c’erano contatti con i romani Germania Magna è un luogo dove ci sono i Germani secondo i romani ma dentro il quale non si sono mai spinti (e mai si spingeranno) I burgundi danno il nome a Borgogna perché si stanziano in Borgogna FONTI STORICHE I testi non sono molti e le informazioni che ci vengono date sono abbastanza vaghe DE BELLO GALLICO La prima persona che ci parla dei Germani è Giulio Cesare → oltre che uomo polito è soprattutto un militare e vive nel I secolo A.C. Conduce una campagna molto lunga in Gallia (la Celtica della cartina) → campagna dura 8 anni, 58-50 A.C., durante i quali scrive un diario di guerra diviso per anni di guerra (ogni anno è un libro), il “De Bello Gallico” La particolarità di questo libro è che è scritto come un diario ma in terza persona Non è un testo dedicato ai germani → compaiono, si dice qualcosa su di loro, ma l’obiettivo è parlare della guerra in Gallia e l’autocelebrazione I germani vengono descritti con gli occhi dei romani → il senso è sottolineare come non abbia alcuna importanza addentrarsi nei territori della Germania, è quasi una spiegazione del perché i romani non si spinsero mai nelle zone della Germania Cesare qualcosa sui germani ha visto, ma qualcosa è stata presa dal sapere comune → il barbaro, che è diverso, non sarà mai visto come uno pacifico e pulito, ma verrà sempre visto come un qualcosa di negativo LIBRO II Iniziano a comparire i Germani, siamo nella zona dell’attuale Belgio Svevi → popolazione germanica che si dice abbia il maggior numero di popolani Racconta il modo di vivere di questa popolazione: - C’è una rotazione: chi va in guerra, l’anno dopo resta a casa e viceversa - Danno importanza all’agricoltura e all’allevamento - Sono uomini dal fisico imponente grazie all’alimentazione, l’esercizio quotidiano e l’assenza di regole e leggi → sono quindi grossi (luogo comune)—> Durante degli scavi fatti nelle zone in cui Romani e Barbari hanno combattuto sono stati trovati due femori (uno romano e uno barbaro) e mettendoli a confronto è emerso che i romani erano al massimo 1.70 m e i barbari 1.80 m (c’è base scientifica) - Abituati a lavarsi nei fiumi - Indossano solo pelli che lasciano scoperte parti del corpo → nudità è una caratteristica che rappresenta il barbaro, il barbaro è poco vestito - Hanno i cavalli, piccoli e sgraziati rispetto a quelli romani, vengono resi grossi e abili al lavoro → i barbari cavalcano senza sella (altro segno di inciviltà) - Non bevono vino (che è una cosa romana), ma birra I romani, nel 55 a.C. e nel 53 a.C., costruiscono un ponte sul Reno e fanno passare le truppe romane dell’altra parte, poi tornano indietro e distruggono il ponte → azioni dimostrative: vanno dall’altra parte del Reno per dimostrare che possono attaccare i barbari quando vogliono Queste azioni hanno avuto effetto → tutt’ora imperatore si usa “Kaiser” LIBRO VI, CAPITOLO 21 La descrizione di un popolo straniero si basa su un confronto → i Germani sono sempre paragonati a qualcuno: o ai Romani o ai Galli “I Germani differiscono molto da questa consuetudine. Infatti né hanno i druidi che sovraintendono al culto, né si interessano dei sacrifici. Annoverano nel numero degli dei solo quelli che vedono e dalla cui potenza sono apertamente favoriti. (Tra questi) il Sole e Vulcano e la Luna, (e) neppure di nome conoscono gli altri. Tutta la vita trascorre nelle cacce o negli interessi dell’arte della guerra. Fin da piccoli si dedicano alla fatica e al disagio. Coloro che si sono mantenuti casti molto a lungo, hanno la massima stima tra loro: alcuni ritengono che questo rafforzi la statura, altri la potenza muscolare. E inoltre considerano fra le cose più turpi avere la conoscenza della donna prima dei vent’anni; e di questo non c’è nessun occultamento, poiché si fanno il bagno promiscuamente nei fiumi e si servono di pelli o di corte pellicce, lasciando nuda gran parte del corpo.” Si parla di religione → i Germani non hanno sacerdoti che guidano il culto e non fanno i sacrifici Sole, Vulcano e Luna → divinità che appartengono al mondo naturale e che Cesare chiama con i nomi romani, non nel modo in cui li chiamano i Germani Fin da piccoli si è sottoposti alla fatica → importanza data alla forza fisica Topos antico → fatto che all’atto sessuale sia legata la perdita di potenza + ritorno all’aspetto della promiscuità e della nudità LIBRO VI, CAPITOLO 22 “Non si occupano della coltivazione dei campi, la maggior parte del loro vitto consiste in latte, formaggio e carne. E nessuno ha una determinata estensione di terreno o terre proprie, ma i magistrati e i capi attribuiscono di anno in anno la quantità di terreno e nel luogo in cui sembra opportuno alle famiglie e alle parentele degli uomini che vivono insieme, e dopo un anno li obbligano a trasferirsi altrove. Adducono molte ragioni di questa usanza: affinché, presi dalla lunga abitudine, non sostituiscono l’agricoltura al desiderio di fare guerra; affinché non desiderino procurarsi campi vasti e i più potenti non scaccino dai possedimenti i più deboli; affinché non costruiscano le case con troppa cura per evitare il freddo e il caldo; affinché non sorga alcuna brama di denaro, motivo per cui nascono fazioni e dissensi; affinché trattengano la plebe con equanimità dato che ciascuno vede che le sue ricchezze sono uguali a quelle dei più facoltosi” È importante non avere troppe case vicine, non è disdicevole fare razzie L’ospitalità è sacra → sono obbligati ad aprire le porte delle proprie case e se qualcuno offendeva l’ospite, questi diventava nemico anche dell’ospitante (fatto reale, testimoniato da studi) In generale → poche informazioni, che si mischiano a luoghi comuni: si parla dell’aspetto fisico (sono grandi e grossi per l’alimentazione, l’essere casti e la loro libertà) CAPITOLO 23 “Per le città è un grandissimo merito avere territori deserti intorno a sé il più estesamente possibile, dopo aver devastato le terre. Stimano che ciò sia proprio del valore, cioè che si allontanino i popoli vicini cacciati dai campi, e che nessuno osi stabilirsi vicino a loro; con ciò nello stesso tempo ritengono che saranno più sicuri, eliminato il timore di un’improvvisa incursione. Quando un popolo o si difende da una guerra mossagli o la muove, vengono eletti dei magistrati che siano a capo di quella guerra ed abbiano potere di vita e di morte. In tempo di pace non c’è alcun magistrato comune, ma i capi delle regioni e dei villaggi amministrano la giustizia e sminuiscono le controversie fra loro. Nessun disonore portano con sé le razzie che avvengono oltre i confini di quel popolo, e vanno dicendo che quelle avvengono per esercitare la gioventù e per combattere la pigrizia. E quando uno dei capi dice all’assemblea che sarà capo di quella spedizione, e chi lo vuole seguire dichiara questo, si alzano quelli che accettano sia il pretesto che l’uomo e promettono il proprio aiuto e sono lodati dalla moltitudine; ma quelli tra costoro che non lo hanno seguito sono annoverati nel numero dei disertori e dei traditori e in seguito vengono del tutto screditati. Non considerano lecito offendere un ospite, e difendono dalle offese quelli che sono venuti da loro per qualunque motivo, e li considerano sacri e a questi sono aperte le case di tutti, ed è messo in comune il vitto.” GERMANIA Opera scritta nel 98 d.C. da Tacito → scrive 150 anni dopo Cesare Si tratta di un trattato etnografico unicamente dedicato ai germani → è l’unico trattato etnografico romanico attestato che è giunto ai giorni nostri, non era l’unico ai tempi perché sappiamo che ce ne sono altri: - Es. si sa di due testi di Seneca → uno dedicato all’India e uno per l’Egitto Opera formata da 46 capitoli che possono essere divisi in due gruppi ben distinti: - capitoli 1-27 → si parla di etnogenesi e di Germani dal punto di vista generale (territorio e usanze) - 28-46 → sono più specifici e si parla delle popolazioni germaniche Tacito, a differenza di Cesare, non è mai stato nei luoghi che descrive → prende informazioni da un poema antico “bella Germanie” di Plinio il Vecchio (anche qua abbiamo informazioni di seconda mano) Nel descrivere queste popolazioni si pone in una prospettiva di superiorità gerarchica e culturale L’intento di Tacito è politico → mostrare come questi selvaggi in alcuni aspetti del loro essere si comportino meglio dei Romani e, di conseguenza, spronare la popolazione romana a comportarsi meglio (Roma si trova in periodo di crisi e degradazione) e prende in rassegna temi di svariati ambiti Concetti fondamentali da approfondire nel testo: - Sippe- Comitatus - Thing - Faida e guidrigildo - Religione germanica - Pratiche divinatorie - Rapporti coniugali Se un germano dell’epoca voleva trovare le proprie origini può usare la “Germania” di Tacito CAPITOLO 1 Dove abitano i germani → Reno e Danubio che separano il mondo Germanico (quello incivile) e il mondo Romano (quello civile), ci sono anche riferimenti ai Galli Specifica del Reno → nasce da una montagna delle Alpi Retiche e, prima di buttarsi nelle acque del mare del nord (nominato come Oceano) CAPITOLO 2 Aspetto di popolazione che non si è mai mescolata con altre genti → ritorno all’idea che “Germanico” voglia dire “autentico della zona” Commenta questa cosa chiedendosi chi mai si sarebbe spostato in Germania, considerato un brutto posto e nel quale ci vive solo chi ci è nato CAPITOLO 4 Tacito fa un riferimento alla razza germanica → la considera pura poiché non si sono mai mescolati (ciò influenza il nazionalismo) Iniziano i luoghi comuni → hanno occhi azzurri, chiome rossicce, occhi minacciosi e grandi, sono forti e potenti nel corpo a corpo e nell’assalto, ma poi basta(non combattono a cavallo), sono abituati a resistere al freddo e alla fame (questo perché sono nati in un posto ostile: ritorno alla critica della zona in cui abitavano i Germani) Tacito non dice nulla di nuovo, ribadisce i luoghi comuni che erano già presenti CAPITOLO 6 – CONCETTO DI SIPPE E COMITATUS Con società germanica primordiale si parla di società guerriera, con delle differenze importanti rispetto a quelle dei romani e, alcune di queste, andrebbero prese di ispirazioni → mito del buon selvaggio: sono selvaggi, ma nonostante il loro essere si comportano in maniera corretta e diventano quasi un termine di paragone. Organizzazione della società germanica: - Sippe → è l’organizzazione in cui ci si riconosce in un antenato comune: c’è un legame familiare alla base (con famiglia intesa come discendenza da un antenato comune) - Comitatus → Tipica delle comunità guerriere ed è un raggruppamento sociale di guerrieri, che hanno a capo un uomo che funge da esempio (uno che è valoroso e che non teme la morte) Le donne partecipano alla battaglia, stanno così vicino al combattimento che i soldati sentono gli incoraggiamenti e guariscono le ferite dei soldati, sono come delle curatrici → ciò non avviene nel mondo romano Nelle donne i germani vedono qualcosa di sacro e profetico CAPITOLO 13 – CONCETTO DI SIPPE E COMITATUS C’è una prova di iniziazione per poter entrare nel comitatus I gregari fanno di tutto per mostrarsi valorosi e il capo fa di tutto per dimostrare il motivo per cui è capo CAPITOLO 14 – CONCETTO DI SIPPE E COMITATUS Il capo combatte per la gloria, coloro che lo seguono combattono per lui → viene visto come disonorevole non dimostrare l’essere all’altezza della battaglia e, l’eventuale morte del capo, è intesa come una sconfitta personale perché significa che non sono stati abbastanza bravi a difendersi I Germani non riescono a stare senza guerra perché è insofferente di pace e solo con la guerra è possibile mantenere un grande seguito CAPITOLO 11- CONCETTO DI THING Assemblea, caratteristica che troviamo già nelle parole di Tacito: per le piccolezze decidono i capi, le questioni più importanti sono discusse davanti ai capi. Alcune assemblee erano programmate, ci si basava sulla luna I Germani segnavano il tempo contando le notti, non i giorni → rimasto ancora oggi, ad esempio "Weihnachten" = la notte della benedizione/natale 9/10 I Germani avevano dunque un momento stabilito per riunirsi —> non erano tuttavia puntuali, ci mettevano più giorni ad arrivare tutti, il concetto di libertà delle popolazioni germaniche va anche a collegarsi al fatto di essere così disordinati. Popolazione guerriera. Se c’è un discorso che trova l’approvazione dell’assemblea si nota (mezzo militare come le lance alzate e sbattute), altrimenti iniziano a distrarsi. FAIDA La faida è una situazione di conflitto privato tra gruppi specifici, limitati, non tra estranei. Si tratta di una situazione “istituzionalizzata”; reagire a un torto subito diventa un obbligo, così come la difesa tra membri dello stesso gruppo, in avanzamento circolare (ping pong, botta e risposta). Queste faide terminavano spesso con la compensazione in denaro (wergeld) dei danni commessi. Un omicidio si può espiare con un tot numero di buoi, che poi fa felice tutta la comunità: obbligo di vendetta —> faida bloccata perché tutto ha un prezzo e tutto può essere placato con il denaro. RELIGIONE GERMANICA Si ha l’impressione che Tacito voglia correggere Cesare in alcuni passaggi (presenta altri nomi per quanto riguarda le divinità, a cui vengono dati nomi latini come Mercurio, che poi diventano in lingua persino i giorni della settimana). Allora si assegnava ai giorni della settimana i nomi dei pianeti, ma se li andiamo a vedere nelle etimologie germaniche hanno degli accostamenti con le divinità nordiche (Wednesday - Wotan, discendente di Odino, quindi ‘onsdag’ come ‘giorno di Odino’, Mercurio. Thursday richiama Thor, che corrisponde a Mercurio. Marte sarebbe la divinità Tyr, Tiwes). PRATICHE DIVINATORIE Più di tutti sono scrupolosi osservatori di presagi e divinazioni, predizioni del futuro, ricercatori di significati intrinsechi. A ogni runa era associato un significato per la divinazione. Con Tacito abbiamo dunque un primordiale indizio sull’utilizzo delle rune per ambiti di divinazione. ‘Runa’ significa ‘segreto’. Persino il volo degli uccelli aveva un significato specifico per il futuro. Se i segni erano sfavorevoli, per tutto il giorno non si faceva più consultazione su quell’argomento, se favorevoli si rifaceva una prova a garantire l’auspicio (avis e spicio, uccello e specchio, nel senso di guardare). Venivano utilizzate anche pratiche divinatorie per predire i risultati delle guerre, con piccoli combattimenti privati. RAPPORTI CONIUGALI Emerge infine l’etica dei rapporti coniugali: la morale romana era ormai in grave decadenza, secondo Tacito. Ai Germani bastava una sola moglie, erano fedeli, non sono mai spinti dal desiderio del piacere, piuttosto dalla nobiltà posseduta. Avveniva uno scambio di doni e armi (sempre questo aspetto guerriero). Si racconta dunque come avvenivano i matrimoni. Pochissimi erano i casi di adulterio. sempre in contrapposizione a quanto avveniva a Roma. In caso fosse avvenuto, però, la donna veniva cacciata di casa nuda e con i capelli tagliati. !! I buoni costumi, il comportarsi bene, hanno un valore maggiore di quello che hanno a Roma le buone leggi !! N.B: Gaio Giulio Cesare è il primo autore latino a parlare dei Germani come unità etnica a sé. L’autore, nel suo *De bello gallico*, ha distinto sul piano etnico Galli e Germani, prendendo come riferimento i fiumi Reno e Danubio. Sicuramente, i germani vengono presentati come una popolazione diversa dai Galli. Si tratta comunque di informazioni abbastanza superficiali, perché in realtà il loro scopo era di rendere chiaro all’opinione pubblica che era inutile inoltrarsi nella Germania, terra di assoluta indolenza e basso livello culturale, che non valevano sicuramente la vita dei propri legionari (”non si occupano di coltivazione dei campi, nessuno ha terre proprie, nessuno osi stabilirsi vicino a loro”). Molto più interessanti e dettagliate sono le notizie riportate invece dallo storico latino Tacito, il quale dedica un intero trattato ai popoli germanici, *Germania*. Prima ci vengono date informazioni generali sul popolo, poi vengono descritte le singole tribù. Si tratta di un quadro generale perfetto dei popoli germanici, ovviamente sempre in relazione alla loro posizione geografica che va a cambiare non di poco ogni singola piccola usanza, cultura, religione, struttura socio-giuridica. Teniamo presente che pare che Tacito non fosse mai stato al di là delle Alpi, e che quindi dovette basare il suo trattato su racconti di ufficiali provenienti dal nord Europa e su altre opere dedicate proprio alle guerre germaniche. La Battaglia Selva di Teutoburgo (9 d.C.) non è una vera e propria battaglia, non c’è uno scontro, è piuttosto un’imboscata. Vede contrapposte le popolazioni germaniche all’esercito romano. L’esito è devastante per i romani, che appunto perdono. La selva di Teutoburgo si trova nei pressi dell’attuale Germania occidentale settentrionale. Viene tracciata una linea immaginaria, il “Tracciato del Limes”, che comprende tutti gli accampamenti. In inverno/autunno non c’erano guerre, anche viste le temperature estreme. L’accampamento di Castra Vetera, in particolare, era un luogo gigantesco in cui i romani si rifugiarono per passare l’inverno. Il personaggio chiave è Arminius (Hermann in tedesco). Figlio di un capo, apparteneva alla tribù dei cheruschi (sempre in quelle zone), federati all’impero romano. Da bambino Arminius viene mandato come ostaggio a Roma perché appunto figlio di una persona importante. Questo era sicuramente una garanzia di tranquillità per i romani, in virtù di quei patti che spesso venivano rotti. Inoltre il bambino veniva anche educato e formato in base alla tradizione romana, diventando fedele ad essa, quindi i fini erano diversi. C’era addirittura una scuola sul palatino dedicata ai barbari ai fini dell’educazione romana, dell’indottrinamento oserei dire. Arminio riesce così a raggiungere il rango di cavaliere (guerriero a cavallo) e viene subito utilizzato per gli interessi romani, mandato in spedizioni e missioni a combattere proprio per Roma. Due anni prima della battaglia viene mandato da Roma in quelle zone germaniche un personaggio, il governatore della Siria, Publio Quintilio Varo, che aveva un pugno di ferro. Arriva in quel territorio caldo e impone le sue politiche, aumentando il malcontento, così Arminius inizia a progettare una vendetta nei confronti d iRoma, sapendo che per vincere doveva coglierli alla sprovvista. A settembre, così, le truppe romane si rifugiano nell’accampamento di Castra Vetera, tra cui Arminius, che a un certo punto con una scusa si allontana dal resto dei legionari e si unisce ai barbari che, ben conoscenti anche del proprio territorio, massacrano con ferocia le truppe romane. Varo si suicida quando capisce che ormai non c’era niente da fare (Varusschlacht, disfatta di Varo). Perché questo è importante —> Perché per la prima e unica volta, i germani annientano il grande nemico latino, e Arminius viene esaltato come eroe, quasi come una divinità. I romani, da quel momento in poi, rinunciano all’espansione oltre al Reno, definito come limite con il mondo germanico. TESTIMONIANZE DI CESARE E TACITO SUI GERMANI Gaio Giulio Cesare è il primo autore latino a parlare dei Germani come unità etnica a sé stante. Nel De bello gallico, l’opera scritta tra il 58 e il 50 a.C. che si configura come un resoconto della conquista romana della Gallia, l’autore distingue sul piano etnico Galli e Germani: questi ultimi occupano l’area compresa tra la destra del Reno e il nord del Danubio. Le informazioni di Cesare sui Germani non sono tuttavia molto dettagliate e la critica ne ha da tempo ridimensionato il valore storico, dal momento che il quadro che ci viene offerto è spesso condizionato dagli interessi politico-militari del generale romano. I Germani vengono presentati come una popolazione diversa dai Galli; molte delle notizie che vengono riferite si rifanno inoltre ai tópoi dell’etnografia greca sui popoli del Nord Europa (cfr. De bello gallico IV 1-3). Molto più interessanti e dettagliate sono le notizie riportate dallo storico latino Publio Cornelio Tacito che nel 98 d.C. dedica un intero trattato ai popoli germanici allora noti ai Romani, il De origine et situ germanorum, meglio noto come Germania. Il trattato è suddiviso in 46 capitoli: dal primo fino al ventisettesimo capitolo lo storico dà informazioni generali sui Germani; dal ventottesimo all’ultimo capitolo vengono descritte le singole tribù dei Germani. Queste descrizioni sono ovviamente più dettagliate quando riferite alla popolazioni stanziate lungo i confini dell’impero (Reno e Danubio), mentre diventano più vaghe man mano che ci si allontana verso est e verso nord. Si tratta di un’opera del massimo interesse, visto che ci permette di avere un quadro dei popoli germanici di non poco anteriore alle prime documentazioni scritte dei Germani stessi nelle loro lingue. Tuttavia, anche in questo caso, le notizie riguardanti le usanze, la cultura, la religione e la struttura socio-giuridica di moltissime tribù sono da valutare tenendo presente la posizione e gli intenti di Tacito nei confronti della materia trattata: egli critica infatti la società romana a lui contemporanea descrivendo la vita sobria condotta dai Germani, che vivono con uno spirito fiero ed indipendente a contatto diretto con la natura e si distinguono soprattutto per la moralità dei loro costumi. Pare che Tacito non fosse mai stato al di là delle Alpi e che dovette basare il suo trattato su racconti di ufficiali stanziati nel nord Europa e su un’opera, a noi non pervenuta, di Plinio il Vecchio intitolata Bella Germaniae, “le guerre germaniche”. 14/10 SISTEMI DI SCRITTURA Effettivamente c’è una scrittura precedente al gotico (IV secolo con Wulfila), ed è la serie runica. La parola significa segreto, mistero, è legata a qualcosa di misterioso, spesso correlata all’ambito magico, divinatorio. In realtà non c’è UNA sola serie runica, ce ne sono TRE, a seconda della zona e del periodo preso in considerazione (meglio dire serie runica che alfabeto runico perché qua non abbiamo una A e una B). Nei segni runici NON ci sono curve, i segni cono segmenti fissi, questo è legato al fatto che effettivamente incidere curve su un materiale solido, duro, è difficile, mentre i segmenti fissi sono più facili e netti —> scrittura epigrafica, utilizzata per brevi incisioni, non per testi. La serie runica più antica è quella del FUTHARK ANTICO(secondo secolo), che come in ‘alfabeto’ contiene i primi segni della serie, con 24 segni divisi in tre gruppi da otto, ogni gruppo è chiamato ÆTT. Ad ogni segno viene dato un nome e un suono a sé (criterio acrofonico, il segno ha il suono della propria iniziale del nome). La prima attestazione, in questo caso, risale al II secolo d.C., quindi MOLTO prima di Wulfila e dell’alfabeto gotico. Questa non è altro che l’unica attestazione antica che abbiamo del proto-nordico. Sono stati ritrovati degli oggetti quotidiani con incisioni runiche al di sopra, come un pettine, o i 2 corni di Gallehus (che potevano essere rituali o utilizzati come strumenti musicali) risalenti agli inizi del V secolo e ritrovati nello Jutland. Nella frase incisa sul corno più corto è già individuabile una forma di allitterazione, in questo caso della H spirante all’inizio della parola —> **verso lungo allitterante germanico**, modo di comporre comune a tutta l’area germanica. L’allitterazione, come ben sappiamo, è la ripetizione dello stesso suono consonantico (o vocalico) all’inizio della sillaba radicale di una parola, oppure può essere intesa come ripetizione di una vocale qualsiasi all’interno della sillaba radicale di una parola, cioè sulla radice (quindi può trovarsi anche in mezzo). Altro elemento caratterizzante è la libertà nel numero delle sillabe, però l’organizzazione è data dagli accenti e dalla suddivisione in due parti del verso, divise da una cesura in mezzo (primo semiverso e secondo semiverso o emistichio). Per la cesura guardo i suoni allitteranti, perché in ogni emistichio ci sono rispettivamente due centri ritmici principali ( ‘ ‘ // ‘ ‘) per un totale di quattro. Le più antiche testimonianze poetiche delle popolazioni germaniche lasciano supporre, dunque, che esistesse un modo di comporre versi che era comune a tutta l’area germanica. I criteri comuni erano dunque: - Libertà nel numero di sillabe che compongono il verso; - Importanza assunta dagli accenti ritmici principali; - Presenza di una cesura che suddivide il verso in due emistichi; - Allitterazione. Anche sulla Kylver Stone (Pietra runica svedese) è presente un’iscrizione runica, ma sono segni con nessun tipo di significato, non formano parole, anzi si tratta semplicemente della riproduzione dei 24 segni del Futhark. E’ stata ritrovata in un cimitero a faccia in giù, dalla parte di un ipotetico defunto sotto la lapide, quindi potrebbe essere sempre legata al mondo magico. Comunque è il primo esempio completo di Futhark, anche se non sappiamo cosa ci sia scritto sopra. Di testimonianze, comunque, ce ne sono più di 300, la maggior parte di questi oggetti rientrano nel mondo nordico, soprattutto scandinavo. 15/10 L’alta serie runica che andiamo a vedere è quella del FUTHORC ANGLOSASSONE (ottavo secolo), e qui abbiamo simboli in più, ci sono più segni che indicano le vocali. Un esempio di incisione in Futhorc è il Cofanetto Franks. Contiene iscrizioni a basso rilievo che raccontano delle vicende, come quella di Romolo e Remo, quella di Wieland il fabbro, quindi storie lontane. L’uso era principalmente diffuso in Northumbria. Infine, abbiamo il FUTHARK RECENTE, che come suggerisce il nome è un’evoluzione di quello antico. C’è una semplificazione sia dal punto di vista dei tratti, che perdono linee, segni, ma anche dal punto di vista numerico, perché qui ce ne sono solo 16. Comunque sempre in area nordica, e sempre più o meno intorno al X/XI secolo. LA TRADIZIONE POETICA GERMANICA Abbiamo già parlato del verso lungo allitterante. Questo elemento poetico non viene utilizzato sempre nello stesso periodo: in area alto-tedesca antica fino alla metà dell’800, in area antico-sassone per tutto l’800, in area anglosassone fino addirittura agli inizi dell’anno 1000. Come sempre area nordica in ritardo, quindi fino al 1200. Secondo le testimonianze di Tacito nel suo trattato, questo era un modo ricorrente e unico, tra i Germani antichi, di tramandare il ricordo della loro storia. I carmi dovevano essere relativamente brevi proprio in modo da entrare bene nella memoria viva del pubblico che ascoltava tali storie prevalentemente orali. Comunque, già all’epoca si faceva uso di diversi “generi” letterari, tra cui: - Poesia eroica, ossia brevi narrazioni in versi riguardanti atti eroici compiuti da guerrieri germanici/popolazioni germaniche. Solitamente le conclusioni sono tragiche, con morte dell’eroe o comunque un evento doloroso, non c’è lieto fine; - Poesia religiosa, ossia poemetti alto-medievali che raccontano storia tratte dalle sacre scritture, che in questo modo vengono avvicinate alla sensibilità e al gusto di quelle popolazioni. Questo va di pari passo con l’esigenza della cristianizzazione, quindi esigenza di presentare a quella gente storie sostanzialmente sconosciute, oltre ad educare chi - per i soliti motivi - risultava analfabeta; - Poesia encomiastica, ossia componimenti scritti in celebrazione di un sovrano o di un capo militare, narranti anche qui atti eroici, gesta importanti, ma almeno con finale felice e gloria del protagonista, a differenza proprio dei testi eroici; - Poesia didascalica, ossia componimenti che hanno la finalità di insegnare agli ascoltatori in maniera orale virtù e moralità, nozioni sulla conformazione sociale e la natura del mondo, anche spesso sotto forma di indovinelli; - Poesia epica, ossia componimenti che ripercorrono le vicende di un eroe o gruppo di eroi lungo un consistente periodo di tempo, *Beowulf* è l’esempio più noto. La poesia eroica è un testo breve, quindi magari viene celebrata una sola vicenda, mentre la poesia epica è molto più ampia, può arrivare a raccontare tutta la vita dell’eroe, e questa è la differenza principale. Le più antiche testimonianze poetiche delle popolazioni germaniche lasciano supporre che esistesse un modo di comporre versi comune a tutta l’area germanica. Questo verso germanico “originario” doveva essere caratterizzato: - dalla libertà nel numero di sillabe che compongono il verso - dall’importanza assunta dagli accenti ritmici principali - dalla presenza di una cesura che suddivide in due semiversi (o emistichi) il verso - dall’allitterazione ALLITTERAZIONE = ripetizione dello stesso suono consonantico all’inizio della sillaba radicale di una parola oppure ripetizione di una vocale qualsiasi all’inizio della sillaba radicale di una parola Questi suoni allitteranti non erano distribuiti casualmente all’interno del verso, ma in concomitanza con gli accenti ritmici principali. In genere ogni verso lungo contiene 4 accenti principali In genere il primo accento del secondo semiverso cade su una sillaba allitterante. Uso dell’allitterazione: - in area alto-tedesca antica in area antico sassone - fino a metà IX secolo - fino a tutto il IX secolo - in area antico nordica - fino al XIII secolo - in area anglosassone - fino all’inizio XI secolo [in area inglese si ha quindi una ripresa dell’uso dell’allitterazione nel periodo medio-inglese, soprattutto tra XIV e XV secolo. I testi composti in questo periodo mostrano però assai meno regolarità di quelli antichi per quanto riguarda l’accentazione e la distribuzione dei suoni allitteranti] esempi: - Corno di Gallehus (400 ca.): ek Hléwagastiz Hóltijar / hórna táwido [io, Hlewagastiz, feci questi corni] - Heliand (antico sassone, IX sec.): tho sátun endi svígodun / gesíðos Crístes [sedettero allora in silenzio e tacquero i compagni di Cristo] - Beowulf (anglosassone, datazione incerta): mýnte se mánskaða / mánna cýnnes súmne besýrwan / in séle þam héan [pensava, il flagello degli uomini, di divorare qualche essere umano, nella sala dall’alto soffitto] - Hildebrandslied (alto-tedesco, IX sec.): chínd in chúnincriche / chúd ist mir al írmindeot [... figlio in questo regno, noto mi è tutto il grande popolo] ORIGINI : Già lo storico romano Tacito parla nel suo breve trattato Germania (I secolo d.C.) dell’uso dei Germani di tramandare i fatti eroici in forma di carmina antiqua trasmessi oralmente. Secondo la testimonianza di Tacito, questo sarebbe stato l’unico modo dei Germani antichi di tramandare il ricordo della loro storia. Questi carmi antichi dovevano essere in genere relativamente brevi e rappresentavano in forma drammatica [introduzione e conclusione del narratore, con inserzione di dialoghi tra i personaggi] vicende la cui memoria era viva nel pubblico che ascoltava. Gli esempi giunti fino a noi (tutti molto successivi all’epoca di Tacito) danno spesso l’impressione di incompiutezza, proprio perché narrano solo una scena tratta da una narrazione più complessa. ambiti della poesia germanica antica Le testimonianze giunte fino a noi non risalgono all’epoca antica di cui parla Tacito. La nostra documentazione risale alle lingue germaniche ormai scritte, dunque all’epoca successiva alla conversione al cristianesimo e – di conseguenza – all’introduzione dell’alfabeto latino. I documenti poetici di questa fase antica delle letterature germaniche mostrano un allargamento di tematiche e di finalità comunicative rispetto ai carmina antiqua del I sec. d.C. Possiamo quindi dividere queste prime testimonianze letterarie in “generi”: a) poesia eroica [ags.: Finnsburh, Brunanburh, Maldon; ata.: Hildebrandslied; an.: carmi eddici] = brevi narrazioni in versi su atti eroici compiuti da guerrieri germanici. Tali atti si concludono di regola tragicamente, con la morte dell’eroe o, comunque, con un evento doloroso. b) poesia religiosa = facendo uso del verso di tradizione germanica, vengono composti in età alto-medievale poemetti che raccontano storie tratte dalle sacre scritture, che in questo modo vengono avvicinate al gusto e alla sensibilità delle popolazioni germaniche. c) poesia encomiastica [an.: poesia scaldica; ata.: Ludwiegslied] = si tratta di componimenti scritti in onore di un sovrano o di un capo militare. Anche qui vengono narrati atti eroici, ma a differenza che nella poesia eroica il finale è felice e copre di gloria il protagonista. In genere questi carmi venivano eseguiti alla presenza stessa del capo di cui cantavano le gesta. d) poesia didascalica = si tratta di componimenti che hanno la finalità di insegnare agli ascoltatori (la poesia alto-medievale veniva generalmente recitata/cantata o letta ad alta voce di fronte a un pubblico ristretto) massime morali, nozioni sulla conformazione e la natura del mondo ecc. A volte questi componimenti prendono la forma di indovinelli. e) poesia epica [anglosassone.: Beowulf; medio alto tedesco.: epica tedesca, es. Nibelungenlied, Kudrun] = parliamo di poesia epica quando siamo in presenza di componimenti di ampio respiro, che ripercorrono le vicende eroiche di un eroe o di un gruppo di eroi lungo un consistente periodo di tempo e/o con dovizia di particolari. PASSAGGIO DALL’INDOEUROPEO AL GERMANICO Andando a indagare quindi le principali caratteristiche che distinguono le antiche lingue germaniche dalle altre lingue indoeuropee troviamo quattro ordini di fenomeni, di diversa importanza e non verificatisi contemporaneamente: - La semplificazione vocalica rispetto all’indoeuropeo, con un passaggio da un sistema a 11 vocali a un sistema a 8 vocali; - Il mutamento di articolazione di una serie di consonanti indoeuropee (Legge di Grimm, che invece riguarda le consonanti); - La fissazione dell’accento sulla sillaba radicale di ogni parola, sulla radice della parola (questo fenomeno è sicuramente avvenuto dopo il precedente, in quanto nella realizzazione della mutazione consonantica vediamo gli effetti della diversa posizione dell’accento indoeuropeo, che dunque ancora non si era fissato sulla sillaba radicale); - L’affiancamento al sistema verbale indoeuropeo, che indicava i tempi principali con un cambiamento vocalico della sillaba radicale del verbo (vedo-vidi, lesen-lasen, shine-shone. E’ una cosa di base solo indoeuropea ma nel passaggio da una lingua all’altra, quelle germaniche sviluppano un modo tutto loro di cambiare questa vocale, e lo si nota dalla distinzione tra verbi forti, quelli che abbiamo visto, e verbi deboli, cioè quelli che NON cambiano al passaggio da presente a passato o addirittura mediante l’aggiunta di un suffisso dentale, come machen-machten, dream-dreamed. Questo invece è tipico germanico. Poi abbiamo addirittura i verbi misti, come i modali, con un mix, quindi sia il cambiamento apofonico sia il suffisso dentale). Tale gruppo di verbi appare specifico germanico, e non ha corrispondenze in altre famiglie indoeuropee. Si vede soprattutto nella formazione del passato remoto. Quindi verbo forte con cambiamento apofonico è tipico indoeuropeo, verbo debole con suffisso dentale è tipico germanico; - La presenza di radici esclusivamente germaniche (ad esempio le forme derivate da hand- , ‘mano’, che non hanno corrispondenze in altre lingue indoeuropee). La presenza di queste radici specificamente germaniche ha scarsa rilevanza per l’individuazione dei rapporti tra le lingue germaniche e per lo studio della loro evoluzione, in quanto i contatti con altri gruppi linguistici portano costantemente a numerosi processi di assunzione di forme. Vediamoli uno alla volta. VOCALISMO IN SILLABA TONICA L’indoeuropeo conosceva le 5 tipiche vocali (Ă Ĕ Ĭ Ŏ Ŭ, brevi, e Ā Ē Ī Ō Ū, lunghe) + la schwa ‘ə’, quindi 11 vocali. Il germanico ne elimina alcune e ne tiene altre, per un totale di OTTO vocali ——> (Ĕ Ĭ Ŭ brevi, Ē Ī Ū). La A, la O brevi e la ə —> Ă La A e la O lunghe —> Ō Quindi propriamente non spariscono ma cambiano, si trasformano. Ma NON dobbiamo cambiare tutte le vocali della parola, SOLO quelle in radice, in sillaba radicale. LA LEGGE DI GRIMM—> mutazioni consonantiche, o meglio rotazioni consonantiche. Teorizzata agli inizi del XIX secolo da Schlegel e Rask, ma poi concretamente elaborata da Grimm, uno dei due fratelli. Quindi consonanti che al passaggio dall’indoeuropeo al germanico diventano altro. “I pesci non hanno i piedi” “Les poissons n’ont pas de pieds” “Los peces no tienen pes” ci sono caratteristiche comuni : iniziale “P” in tutti i modi di dire pesce “Fish have no feet” “Fische haben keine füße” “Fiskar har inga fötter” vediamo che la “P” delle lingue romanze è diventata “F” in quelle germaniche Legge di Grimm è stata teorizzata agli inizi del XIX secolo (1820) e si può definire come “rask-grimm” perché Rask arriva a comprendere le cose dette nelle leggi di Grimm ma lui non le teorizza Jacob Grimm → colui che inventa la “teoria di Grimm” o “mutazione consonantica” I fratelli Grimm sono fra i padri fondatori della filologia germanica come disciplina e, in quanto linguisti, si interessano alla lingua tedesca e, di conseguenza, alle lingue germanica MUTAZIONE CONSONANTICA Non interessa tutte le consonanti, ma un gruppo specifico che, nel passaggio a germanico diventano qualcos’altro e possiamo notare come ci siano 3 gruppi consonantici 1. Le occlusive sorde indoeuropee in germanico diventano fricadve sorde : *P → *F ; *T→*þ ; *K→*H; *Kw→ *Hw 2. Le occlusive sonore indoeuropee in germanico diventano occlusive sorde: *B→*P; *D→*T; *G→*K; *Gw →*Kw Le occlusive sonore aspirate (aggiunta di H) in germanico cambiano a seconda del luogo in cui sono pronunciate: se pronunciate a inizio parola o dopo nasale (m o n), evolgono ad occlusive sonore semplici *BH →*B *DH →*D *GH →*G *GHw →*Gw se pronunciate in qualsiasi altra posizione, diventano aspiranti sonore, ovvero con una sbarra sopra (che non esistono in italiano): *BH →*B *DH →*D *GH →*G *GHw →*Gw 16/10 DITTONGHI Nessi: AI OI(AI) AU OU(AU), la A è quella che resiste EI -> Ī EU-> EU SONANTI= consonanti nasali M N, liquide L, vibranti R , si chiamano sonanti perchè sotto hanno un pallino nel passaggio germanico non esistono e sviluppano una vocale d’appoggio ovvero U che viene messa prima —> UM UN UL UR Queste sonanti in alcune lingue funzionano come vocali, ad esempio nelle lingue slave: BRNO. CONVERSIONE PAROLA DA INDOEUROPEO A GERMANICO *ŎKTO= *ĂHTO-> il cambiamento vocalico riguarda solo la vocale radicale/tonica accentata. Se ci sono due occlusive sorde una dietro l’altra la seconda rimane uguale (in questo caso la T). *STER= *STER —>Se in indoeuropee abbiamo una sibilante seguita da un occlusiva sorda, questa non subisce mutazione consonantica. N.B: non per forza tutte le parole devono cambiare LEGGE DI VERNER: Linguista che vive nella seconda metà del 19secolo, e riprende la legge di GRIMM e scopre che nel passaggio da indo a germanico alcune leggi non tornano e quindi teorizza la legge di VERNER. Ha due condizioni: 1. GUARDARE L’ACCENTO, in indoeuropeo è ancora mobile mentre in germanico è sulla radice. Se l'accento si trova dopo la radice si parla di legge di VERNER. 2. SE IN INDOEUROPEO una sibilante sorda si trova in ambiente sonoro e l’accento cade dopo la radice, si evolve come sibilante sonora (Z). *P əTÉR= *FĂD(sbarrata)ER. Quando una consonante è accompagnata tra due vocali è in ambiente sonoro e se l’accento è subito dopo la radice, l'occlusiva sorda non evolve in fricativa sorda, ma in spirante sonora. La shwa non è accentata però indipendentemente da questo si cambia. NON CAMBIARE TUTTE LE VOCALI MA SOLO QUELLE ACCENTATE. Questi mutamenti partono dal fatto che le popolazioni germaniche non avessero un termine per definire il RE e quindi decidono di prendere in prestito la parola dal celtico. Avvenuta tra il 6 massimo fino al quarto secolo a.C, questo perché le parole successivamente a questo periodo non mostrano più una mutazione. *RIG—>*RIK ERESERCIZI: *BHRĀTER= *BRŌþER *WERTAN= *WERþAN *ROUDHOS=*RAUD(sbarrata)OS *BHERGH=*BERG(sbarrata) *KERD=*HERT *NŎKT=*NĂHT *STEIGH=*STĪG(sbarrata) *KĂPTOS=*HĂFTOS *UPÉRI=*UB(sbarrata)ERI *DHUKTER=*DUHTER *PL(con il puntino sotto)NOS=*FULNOS MONDO ANGLOSASSONE: Storia delicata, che va dal momento in cui i romani se ne vanno, bisogna però anche considerare il prima. Due testi: - Historia ecclesiastica…, scrive una storia delle chiese inglesi, ma racconta tutta la storia inglese. - Cronaca anglosassone, di Alfredo il Grande Non si può non citare il mondo romano se si parla di mondo anglosassone, Giulio Cesare attraversa la Manica, ma non è un vero e proprio stanziamento avverà invece con Claudio. Il mondo romano arriva fino al vallo di Adriano(caratterizza il confine nord): a nord c’erano varie popolazioni tra cui i pitti i più temuti. 20anni dopo viene costruito un’altra vallo, il vallo di Antonino che però dura poco e non dura come il vallo di Adriano. RIASSUNTO: VOCALISMO IN SILLABA TONICA LEGGE DI GRIMM- MUTAZIONE CONSONANTICA GERMANICA 21/10 PERIODO ANGLOSASSONE QUINTO SECOLO: I romani arrivano fino al confine nord ovvero fino al vallo di Adriano, un vero e proprio confine militare con mura e fossati, fu costruito agli inizi del secondo secolo d.C 122. Dopo viene costruito il vallo di Antonino, però è una fortificazione un pò fumosa. I barbari iniziano a muoversi per l’Europa per motivi non molto precisi, carestie e guerre ecc.. Nel 406 una parte di popolazioni germaniche passano il reno ed iniziano a fare razzie ed iniziano a creare scompigli, c’è un fatto molto noto della storia romana, ovvero i sacco di Roma del 410 e Roma viene saccheggiata dai visigoti di Alarico, popolazione germanica i goti dell’ovest. Fanno un macello a Roma e questo fa sì che tutte le forze sparse in giro per l’Europa vengono chiamate per far fronte a questo attacco. Famosa la lettera dell’imperatore Onorio, per la popolazione romana stanziata in Britannia dicendo che dovevano andarsene per occuparsi di altre legioni e quindi se ne vanno. Gli ultimi esempi di monete romane coniate in Britannia risalgono al 415 però noi sappiamo che i romano dal 410 non ci sono più in Britannia. Secoli bui perché sull’isola inglese non ci sono testimonianze scritte, si formano quindi strati di popolazione mistica di tipo celtico-latino. Si crea una cultura mista però si sa poco a causa della carenza di documentazione scritta. 450 inizio periodo anglosassone, in quanto le popolazioni germaniche che si muovono arrivano in Inghilterra. A partire dalla metà del quinto secolo popolazioni germaniche si stanziano in Inghilterra e un’estensione popolazioni provengono dalla Danimarca e dal nord della Germania. Prime popolazioni a stanziarsi sostituendosi alla popolazione celtico-latina che vede e sterminata o cacciata in Scozia e Cornovaglia, aree marginali. Arrivano anglo, sassoni e iuti. IMPORTANTE BEDA CON HISTORIA ECCLESIASTICA, è colui che introduce le note a piè di pagina. Beda presenta le discendenze dei germani che arrivano in Inghilterra: - iuti-> Kent e isola di Wyatt - sassoni-> sassoni ovest, est e sud (Wessex, Saxxex, Essex) - angli-> anglia orientale (Estenglia), Merciani, Northamblia (regno più a nord, nord del fiume Hamble) England= terra degli angli LEGGENDA: Reazione di Papa Gregorio I alla vista di schiavi della gente degli Angli, chiede a quale popolazione appartengono gli schiavi e gli viene risposto agli Angli, e lui dice che è perchè hanno il viso angelico (angli= angeli). IMPORTANTI: NORTHAMBLIA E WESSEX SESTO SECOLO (500): L’Inghilterra è abitata da popolazioni germaniche. Iniziano i tentativi di conversione degli inglesi al cristianesmo e avviene abbastanza rapidamente, chi li converte sono: missionari irlandesi (Irlanda perchè è protetta dall’arrivo delle popolazioni germaniche in Inghilterra e conserva il carattere celtico cristiano), missioni cristianizzati organizzate direttamente da Roma. IRLANDESI: - irlandese Columba (santo cristiano, un dei dodici apostoli d’Irlanda) fonda un monastero sulla costa occidentale della scozia. - Una donna Brigitte (suora cristiana) fa attività missionaria e cristallizzatrice. - St. Patrick fa attività missionaria. ROMA: - Agostino, viene mandato direttamente da Roma da Gregorio I, in 4 monaci ed inizia il suo viaggio che ha un discreto successo e pochi anni dopo 599 riesce a convertire il re del Kent (primo a convertirsi) e si impegna a favorire l’attività missionaria di Agostino e diventa poi il primo arcivescovo di Canterbury. Grazie a queste attività missionarie l’Inghilterra diventa cristiana. DATE PRECEDENTI PER CONTESTUALIZZARE: 313-> Editto di Milano (capitale impero romano) viene stabilito che la religione cristiana viene tollerata e i beni vengono restituiti. 380-> Editto di tesa logica, cristianesimo diventa religione ufficiale cosa che lascia traccia nel territorio inglese. SETTIMO SECOLO: Secolo di instabilità, Inghilterra frazionata da stati instabili, in continua guerra tra di loro e con altre popolazioni (es: celtiche). Distinzione: - CLERO IRLANDESE: era rimasto a lungo isolato dal cattolicesimo europeo e aveva formato delle caratteristiche proprie, es: c’erano molti monaci e si preferiva l’isolamento monarchico avevano anche calendari liturgici. - CLERO ROMANO Diatriba tra clero irlandese e clero romano per la fissazione della data per festeggiare la Pasqua e questo conflitto termina nel 664, c’è Sinodo che dà la prevalenza alla prassi romana. La Pasqua si stabilisce con l’equinozio di primavera (momento in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata) e guardare la prima luna piena dopo l’equinozio e la prima domenica dopo questa luna è Pasqua. OTTAVO SECOLO: Inizia come un secolo che vede una relativa stabilità politica ed economica ed inizia un periodo di fioritura culturale, i monasteri inglesi settentrionali (Northumbria) diventano centri di cultura importanti. Il prestigio culturale dei monaci inglesi è talmente elevato che Alcuino di York viene chiamato da Carlo Magno, e gli chiede di organizzare l’istituzione intellettuale del regno franco e Alcuino lo aiuterà a sviluppare l’istituzione culturale del regno franco. Nel 700 sono i monaci inglesi a cristianizzare l’Europa a differenza del 600 quando i romani andavano in Inghilterra per cristianizzare. La situazione cambia (descritto da Cronaca anglosassone): attacco di navi vichinghe nelle coste inglesi, e il primo attacco avviene nel monastero di Lindisfarne, è un'isola legata da una striscia di terra che a periodi viene ricoperta d’acqua. Questo ci viene raccontato ed è importante la prospettiva di chi racconta, ovvero gli attaccati. La descrizione è apocalittica si parla di draghi, carestie ecc. C’è però un errore, ovvero si parla di id di gennaio il punto è che a gennaio nessuno navigava e quindi è probabile che l’attacco fosse avvenuto a giugno. Ci viene data un’immagine negativa, l’attacco alla chiesa ammazzano tutti, però non è detto che avessero una motivazione religiosa, ma attaccano i. Monasteri perché erano centri di accumulo di ricchezza. I draghi in questione si potrebbero interpretare con la poppa del Drakkar che spesso aveva intagliato degli animali. Passo della Cronaca Anglosassone, anno 793: “In quest’anno terribili segnali si sono manifestati sulla terra di Northumbria, assai spaventosi per la gente; immensi lampi scossero la volta celeste e trombe d’aria e di fuoco e draghi volanti attraversavano il cielo. A questi segni seguì la carestia e dopo non molto, a sei giorni dalle idi di gennaio, le incursioni devastanti dei pagani causarono un danno irreparabile, per razzie e massacri, alla chiesa del Signore nell’Isola Santa”. VICHINGHI- etimologia: vik= baia viking= navigazione, attività commerciale vikingr= uomo imbarcato Vik= regione dove si trova anche Oslo vik= virata A tutti questi termini accomuna il mare e l’acqua Il vichingo è qualsiasi uomo che naviga, non solo il guerriero. Uomo che proviene dalla Scandinavia: Danimarca, Norvegia e anche Variaghi. I vichinghi si spostano verso ovest, mentre i variaghi vanno verso sud dalla Svezia. Il vichingo che noi abbiamo in mente (ovvero nei fumetti) è diventato famoso nel 900 e il famoso elmo cornuto non esiste nella realtà. Inoltre un vichingo non per forza è un guerriero ma è un navigatore, ma non tutti potevano permettersi una barca, di conseguenza erano altolocati appartenenti all’aristocrazia. Questi danes si spostano per diversi motivi, non ce ne sono certi, per carestie ecc. Le prime bande di saccheggiatori non sono bande organizzate, non c'è un regno dietro, sono esploratori, commercianti e guerrieri disorganizzati con banche di 30/15 persone. IMBARCAZIONI VICHINGHE: - DRAKKAR= guerra - KNARR= commercio La barca per i vichinghi hanno un ruolo fondamentale per il loro successo, nel mondo rimane poco delle navi vichinghe. Innovazione di queste barche è il cosiddetto basso pescaggio, nel senso che non c'è tanta parte della barca che va sott’acqua, questo voleva dire che si poteva navigare ad acque molto basse e si poteva arrivare direttamente in spiaggia. Inoltre c’è la distinzione tra poppa e prua, è presente un’immagine animale per fare paura. E hanno la vela quadrata. I vichinghi scrivevano ma a noi non è arrivato nulla, noi abbiamo una visione negativa dei vichinghi in quanto quello che è arrivato a noi riguarda la visione delle vittime. Questo arrivo dei vichinghi comporta una crisi culturale a causa dell’attacco dei monasteri, per questo la vita culturale si sposta verso sud, verso di Wessex, che diventerà centro importante di cultura, per tutto l’800 i vichinghi attaccano dappertutto e nella seconda parte dell 80 i vichinghi hanno conquistato gran parte dell’Inghilterra, tra l’altro si scontrano con i staterelli inglesi instabili più facili da attaccare. I vichinghi non si muovono solo in Inghilterra, ma dappertutto (Parigi, Spagna, Toscana) e quindi dimostrano la loro abilità di navigatori. Wessex è l’unico regno che possiede la sua indipendenza, grazie ad Alfredo il grande (849-899), re da (871-899). Aveva una malattia che lo costringeva spesso ad essere a letto. Raggiunse grandi risultati su due fronti: politico e culturale. CULTURALE= Lingua inglese come lingua autonoma, si occupa della traduzione di opere religiose e filosofiche che poi entreranno a far parte del lessico inglese, lui stesso traduce. Si deve la redazione della cronaca anglosassone= serie di annali che trattano di cronaca anglosassone, ci sono 7 manoscritti che tramandano questa storia, comprende il periodo tra la conquista romana della Britannia fino al 1154.Le sue traduzioni sono importanti per il ripristino della cultura e a causa degli attacchi vanno a sparire le élite di chi conosceva il latino, però permette all’inglese antico di sviluppare sì e di diventare la lingua di cultura, prima c’erano molte distinzioni tra latino (cultura) e inglese antico (volgare), queste traduzioni inoltre permettono di esprimere concetti mai prima espressi, come concetti filosofici e teologici. OPERE: - CURA PASTORALIS- GREGORIO MAGNO - HISTORIA ECCLESIASTICA -BEDA IL VENERABILE - HISTORIARUM ADVERSOS- PAOLO OROSIO - SOLILOQUIO- AGOSTINO CRONACA ANGLOSASSONE: Redatta durante il regno di Alfredo, è una raccolta di analisi sulla storia anglosassone. Oggi rimangono nove manoscritti (7 alla British Library, 1 alla Bodleiana di Oxford, 1 Cambridge). Comprende il periodo tra la conquista romana della Britannia fino, in un caso, all’anno 1154. Manoscritti redatti dal 800 fino al 1000 sono redatti nel Wessex. POLITICO= Riesce a fermare l’avanzata scandinava, c’è uno scontro noto nella battaglia di Etandun, dove sconfigge i vichinghi e dopo la battaglia costringe il capo di questi vichinghi a convertirsi e viene battezzato dallo stesso Alfredo. Ma comunque gli scandinavi rimangono presenti in Inghilterra. 22/10 Il Trattato di Wedmondon spartisce il territorio inglese, nella cartina viene mostrata nella parte arancione i regni inglesi mentre la striscia gialla è territorio propriamente danese. Se troviamo città con -by, -thorpe sono state fondate dai danesi. Nella striscia gialla non significa che non c'erano presenze inglesi, in questa zona gialla è presente il danelaw ovvero territori sotto la legge danese. DECIMO SECOLO: Nel corso del decimo secolo del 900 c'è una ripresa inglese, e sotto ad Alfredo il grande gli scandinavi vengono pian piano sottomessi. Il Wessex fa s che il re di esso controlli gli staterelli inglesi. Da quel momento in poi quando si parla di Inghilterra si parla del Wessex e di tutti gli staterelli a lui sottomessi, tra l’altro il dialetto del Wessex diventa lingua ufficiale inglese. Battaglia di Brunanburh (937) gli inglesi sconfiggono una coalizione di scandinavi e scozzesi. AEthelread= re di Inghilterra per un periodo molto lungo considerato i tempi, (978-1016) 37 anni e fu un periodo di regno incredibile. Questo re è una figura molto controversa, dovuto al suo comportamento AETHELREAD= ETHEL-> in tedesco Edel (nobile) READ(consigliato), ma gli inglesi lo interpretano e gli danno il nomignolo come il male consigliato, colui che non sa prendere decisioni. Dal punto di vista culturale il decimo secolo è molto buono per gli inglesi, c'è una grande fioritura culturale, e ha luogo la cosiddetta rinascita benedettina, ovvero il ritorno dei monasteri alla regola si s. Benedetto, prevede un prologo e 73 capitoli, il nucleo è l’ora et labora, ovvero prega e lavora. La giornata dei monasteri è scandita da preghiera comune, preghiera personale e lavoro. Il patrimonio culturale viene conservato all’interno di un’estensione istituzioni. Il problema per Ethelread, è che verso la fine del decimo secolo i danesi iniziano ad attaccare l’Inghilterra, la Danimarca si è convertito al cristianesimo è il primo paese scandivano a convertirsi per il posizionamento geografico, chi attacca è uno stato organizzato cosa diversa rispetto a degli attacchi disorganizzati. Battaglia di Maldon (Maldon località dell’Essex), qui sulla costa orientale avviene il primo significativo scontro con i danesi, vede una devastante sconfitta per gli inglesi che vengono massacrati. C’è questo re di nome Sven Barbaforcuta. La condotta di Ethelread è indecisa, affronta i danesi però paga a loro un tributo affinché non gli attacchino, questo tributo viene detto DaneGeld, ovvero una tassa. Con il denaro al tempo di poteva anche porre fine alle faide. Massacro del giorno di S. Brizio= massacro agli inizi dell’anno mille, nel quale il re obbliga di uccidere tutti i danesi presenti nell’isola, non vengono uccisi tutti i danesi ma viene tramandato questo massacro. Intorno al 114 Ethelread scappa in Normandia (etimologia, NORDMENNER= UOMINI DEL NORD, vichinghi della Scandinavia si insediano in questa regione da cui poi prenderà il nome degli uomini che si stanziano, ovvero uomini del nord). DINASTIA DANESE IN INGHILTERRA= 116-1035 abbiamo re danesi che si susseguono per il trono d’Inghilterra. Inghilterra diventa parte del regno danese. In questo caso la dinastia mese non cambia l’assetto politico che era presente prima semplicemente si stanziano ma senza cambiare le leggi inglesi. - Knut il Grande di Danimarca, re d’Inghilterra 10116-1035 - Harald piede di lepre, figliastro di Knut re d'Inghilterra 1035-1040 - Knut l’Ardito, figlio di Knut di Emma di Normandia re d'Inghilterra 1040-1042= ultimo re scandinavo d’Inghilterra. Questo regno danese non dura molto, perché gli eredi di Knut l’Ardito non riescono a mettersi d’accordo per chi debba salire al trono e quindi ritornano i discendenti di Alfredo il grande e quindi si arriva all’ultimo re inglese (in realtà sarebbe il penultimo se si considera Harald Godwinson anche se renderà ben poco), ovvero Edward the confessor (1042-1066), nel 1066 si contendono il trono: - Harald Godwinson (legittimo successore il vero ultimo re anche se però regnerà poco) - Harald lo Spietato (Norvegia)-> imparentato con la dinastia di Knut - Guglielmo il Bastardo (Normandia)-> imparentato con Emma di Normandia Queste personalità si scontrano tra fine settembre del 1066 e metà ottobre 1066. Si susseguono tre battaglie molto vicine tra di loro: - Battaglia di Fulford (oggi sobborgo della città di York) - Battaglia di Stamford Bridge (oggi sobborgo della città di York) - battaglia di Hastings BATTAGLIA DI FULFORD- 20 SETTEMBRE 1066 Harald Godwinson aveva un fratello di Tostig, che voleva diventare Earl di Northumbria ma non ce la fa e viene esiliato senza ottenere il sostegno del fratello, allora Tostig si allea con Harald lo spietato. Tostig accoglie la flotta di Harald lo spietato ed iniziano ad addentrarsi. Dall’altra parte troviamo due sudditi di Harald Godwinson, ovvero Edwin (duca di Mercia) e Morcar (d’uva di Northumbria), i norvegesi supportati da Tostig massacrano gli uomini dei sudditi compresi i sudditi stessi. BATTAGLIA DI STAMFORD- 25 SETTEMBRE 1066 Harald Godwinson sa che Guglielmo sta per attaccare e sicuramente arriverà via mare, partendo dalla manica poteva arrivare solamente nelle coste meridionali. Harald aspetta Guglielmo e con tutto l’esercito si mobilita e va su, marcia leggendaria ed epica degli inglesi che vanno su per proteggere il territorio dagli inglesi, quindi da Londra, Hastings fino a York in 4 giorni vanno su. Il traditore Tostig è accampato nei pressi di Stamford Bridge su un fiumiciattolo, si trova in una posizione di svantaggio in quanto è accampato sulle due rive del fiume, ci sono un po’ di truppe a ovest ed il resto ad est, l’esercito di Harald massacra le truppe ad ovest, i norvegesi non erano preparati. Si parla della leggenda di questo enorme vichingo che resiste per bloccare l’esercito inglese con una ascia per poi essere infilato sotto al ponte dagli inglesi, lui sarebbe riuscito ad uccidere 40 inglesi permettendo gli altri di organizzarsi. Nella battaglia di Stamford Bridge ii Norvegesi vengono massacrati e L 300 navi che arrivarono nelle coste inglesi la storia dice che ne tornarono solo 24, e gli inglesi arrivano ad una tregua con il fratello di Harald lo spietato, Olaf. BATTAGLIA DI HASTINGS- 14 OTTOBRE 1066 le truppe di Guglielmo riescono a prevalere, è una battaglia molto cruenta, quando si arriva allo scontro corpo a corpo i normanni prevalgono, Harald Godwinson viene ucciso in battaglia da una freccia e questo da la possibilità i Normanni di insediarsi in Inghilterra. Giigliemo verrà incoronato il giorno di natale del 1066. Questa dominazione sarà molto diversa da quella danese, in quanto i normanni cambiano completamente l’assetto costituzionale dell’Inghilterra e diventano monarchia feudale francese e tutti quelli che governano in Inghilterra vengono sostituiti da Normanni. Il francese influirà nella lingua inglese e avrà un ruolo determinante nel Middle English e nella formazione di una lingua mista, ovvero anglo-normanno. L’arazzo di bayeux sono incise le mosse prima e dopo la battaglia di Hastings, grande testimonianza di come si vestivano e combattevano. Una specie di fumetto. BATTAGLIA DI BRUNANBURH- TESTO ECUMIASTICO Verso lungo allitterante germanico= primo semiverso secondo semiverso, divisi da una cesura e 4 punti ritmici principali 2 nel primo 2 nel secondo e sono caratterizzati da allitterazione. Viene scritto dopo il 937, quindi terminus post quem. TERMINUS= momento prima del quale (ANTEQUEM) e dopo il quale (POSTQUEM) All’interno della cronaca ci sono molte informazioni riguardo la battaglia, non vengono citati solo elementi storici ma ci sono anche componimenti, all’interno del componimento, c’è un poemetto. Poemetto suddiviso in versi, 73 versi, in cui si celebra qualcuno - Athelstan= re, nipote di Alfredo il grande, sta operando la conquista dell’Inghilterra, inizia a sconfiggere i re scandinavi che si erano stanziati in Inghilterra alla fine dell’ottavo secolo, si celebra la vittoria di Athelstan contro Olaf, che è il re norvegese e diversi re e capi celtici scandinavi, l'oggetto conteso è il controllo della città di York, città più importante della Northumbria, e questa battaglia è importante per il processo di unificazione dell’Inghilterra, non porta all'unificazione finale pero da inizio. Brunanburh non è un luogo definito ma sicuramente una zona della città Northumbria. - Eadmun= fratello del re - Edweard= è il padre dei due I nomi germanici solitamente iniziano con la E Nel poemetto ci sono delle variazioni dello stesso concetto con parole diverse ovvero la presenza di apposizioni, all’interno di queste variazioni ce ne sono di specifiche, es: se parlo di tigli di guerra è una variazione perché si riferisce ad un muro di scuri. TIGLI DI GUERRA= GLI SCURI, questa costruzione è tipica al mondo scandinavo, cosiddetta kenning (costrutto poetico, è una specie di perifrasi un modo di dire qualcosa in altre parole). 24/10 La kenning ha una costruzione specifica, es: TIGLI DI GUERRA-> riferito agli scuri, devono esserci almeno due termini per poter essere una kenning. Es: la via della balena, è una kenning e sta a identificare il mare, nel caso del campo di battaglia possiamo riferirci con il termine banchetto di corvi, oppure frassino della battaglia, sta per lancia. Ci possono essere kenning estremamente complesse, es: il riscatto della lontra= kenning capita solo se viene spiegata, significa l’oro come metodo di pagamento. Muro di scuri= tecnica di battaglia tipico delle popolazioni germaniche, prevedeva due formazioni di guerrieri: una prima linea che butta per terra lo scudo e una seconda linea che fa il tettuccio, una tecnica da utilizzare in un campo aperto. La conoscenza del territorio è fondamentale in un campo aperto. Solitamente su un’altura venivano scagliate le frecce e per difendersi si creava questo muro di scuri, che era impenetrabile però aveva un problema ovvero una volta che era aperta una breccia era finita. Kenniger= strumento tecnico tipico del mondo scandinavo, le utilizzavano i poeti di corte, che scrivono poesia encomiastica, si chiama poesia SCALDICA=SCALD=POETI DI CORTE SCANDINAVI CARATTERISTICHE: poesia complessa, a livello di strutture, poeti di corte formati che sono in grado di scrivere versi complessi. Nel mondo anglosassone il poeta di corte ha un altro nome SCOP. BATTAGLIA DI BRUNANBURH-> testo forse scritto da uno scaldo o da qualcuno che conosceva i testi e le poesie di tipo scaldico. E'un testo ecumiastico. Chi scrive questi testi è cristiano, ci sono dei riferimenti cristiani come il signore eterno, però nel resto del testo ci sono interdetti divini. Nel testo è quasi completamente assente il piano narrativo, la battaglia viene celebrata, non è una narrazione in versi, sono come delle fotografie rapide di momenti ma non viene raccontato nulla. PARTE FINALE: La Casa del Wessex vince. Immagine del banchetto dei cadaveri, si trova molto spesso nelle opere scandinave e germaniche, ci si concentra su quello che succede dopo la battaglia e soprattutto di coloro che sono caduti, sono presenti poi degli animali che si cibano di cadaveri, questi animali sono sempre gli stessi che girano, ovvero: corvi (animale per eccellenza della morte), falco, lupo dei boschi (potrebbe non riferirsi al lupo, ma ad esempio un orso, con Bewulf-> c’è riferimento di qualcosa che non è un lupo). Riferimenti anche a opere come Historia ecclesiastica di Beda con il passo “come ci narrano i libri, gli antichi saggi”. E probabile che ci fossero degli scandinavi a corte, come nella saga di Egil viene detto che alla corte di Athelstan c'era un islandese che combatteva a fianco a Athelstan. Ci sono anche dei tratti eroici che vengono citati nel testo, però quello che ci fa dire che questo testo è un testo encomiastico è il fatto che il guerriero non muore, solitamente nei testi epici il guerriero muore, per rappresentare l'eroicità. RIASSUNTO BATTAGLIA DI BRUNANBURH: Il poemetto è contenuto all’interno della Cronaca anglosassone all’anno 937. La Cronaca anglosassone è una raccolta di annotazioni sugli eventi principali avvenuti anno per anno. L’iniziativa della sua compilazione si deve a re Alfredo il Grande del Wessex (nato nell’849, morto nell’899), e le informazioni continuarono a essere raccolte fino al XII secolo. Alcune di queste annotazioni assumono un respiro narrativo più ampio, presentandosi come brevi racconti, e in alcuni casi (come in quello di cui stiamo trattando) vengono inseriti nella cronaca componimenti in versi che commentano e celebrano il fatto riportato. L’evento storico Æþelstan [nipote di Alfredo il Grande] sta completando la riconquista dell’Inghilterra, dopo che già Alfredo aveva dato il via al processo di unificazione del paese, sconfiggendo e cacciando i re scandinavi che vi si erano stanziati a partire dall’inizio del IX secolo. Contro di lui si crea una confederazione formata da Costantino re di Scozia, Olafr Guðfriðsson (re norvegese di Dublino) e diversi re e capi celtici e scandinavi. L’oggetto del contendere è il controllo della città di York, principale centro di potere scandinavo in Inghilterra. La battaglia di Brunanburh rappresenta un episodio chiave nel processo di unificazione dell’Inghilterra, pur non rappresentandone la tappa definitiva. Gli inglesi prenderanno possesso definitivo di York solo nel 954, quando riusciranno a cacciare dalla città re Eirikr Asciadisangue, fratello del re di Norvegia. La piena indipendenza dell’Inghilterra verrà poi nuovamente messa in discussione a partire dal 991, quando avrà inizio una nuova fase di attacchi danesi che porteranno alla conquista danese dell’Inghilterra (1014). L’importanza storica della battaglia di Brunanburh viene confermata dal fatto che viene ricordata anche in diverse cronache scozzesi, irlandesi e gallesi, e dà origine a un episodio della Saga di Egill Skallagrimsson, testo in prosa composto in Islanda all’inizio del XIII secolo. Il genere del poemetto La battaglia di Brunanburh è un poemetto encomiastico, scritto a celebrazione del re e della sua vittoria sugli scandinavi e gli scozzesi. Pur trattandosi di una composizione a carattere encomiastico, è però molto diversa dal Ludwigslied tedesco per questi motivi: - manca qui una lettura religiosa dell’evento storico che veda in azione Dio - gli artefici della vittoria sono il re Æþelstan e suo fratello Edmund Da un punto di vista metrico e stilistico va notato che la Battaglia di Brunanburh impiega il verso allitterativo tradizionale (mentre il Ludwigslied testimonia già l’uso della rima). Lo stile, inoltre, è qui molto più elaborato che nel Ludwigslied: - viene fatto uso sistematico della variazione come mezzo stilistico espressivo [La variazione consiste nella ripetizione di uno stesso concetto facendo uso di sinonimi e perifrasi. Per esempio Æþelstan viene anche chiamato eorla dryhten (signore di guerrieri, v. 1), beahgifa (donatore d’anelli, v.2)]. - il lessico è ricco di composti poetici, per esempio: heaþolinde (v. 6), “tigli di guerra” (= scudi); scipflotan (v. 11), “naviganti del mare” (= vichinghi); hondplegan (v. 25), “gioco di mani” (= mischia, battaglia). - viene fatto uso di formule che rimandano a una tradizione compositiva orale: p. es. hamora lafan (‘opera dei martelli’ = colpi di spada); sweordum aswefede (‘messi a giacere con le spade’ = uccisi). Per formule si intendono espressioni utilizzate in più testi poetici. L’autore doveva cioè disporre di un patrimonio di modi di dire a cui attingere nella composizione della sua opera. Questo modo di comporre era tipico del periodo di tradizione orale, in quanto era facile ricorrere a formule già fisse e tramandate sia nella composizione sia nella memorizzazione. Questo non esclude affatto che queste stesse formule venissero in seguito usate anche per la composizione scritta di testi poetici. In comune con il Ludwigslied, la Battaglia di Brunanburh presenta un’assenza quasi totale dell’aspetto narrativo: la battaglia cioè non viene raccontata, ma celebrata. [Secondo lo scrittore argentino Jorge Luis Borges il componimento sarebbe espressione di un “giubilo feroce” per la vittoria, non una narrazione in versi.] Va notato che i tratti tipici della Battaglia di Brunaburh [complessità stilistica, uso della variazione e di un patrimonio fisso di metafore e composti poetici] risultano piuttosto simili alla poesia scaldica, pur con un grado minore di complessità. [La poesia scaldica è quel tipo di poesia composta nei paesi scandinavi in onore di re e guerrieri. Prende questo nome dalla parola che indica il poeta di corte in antico nordico: skald. La poesia scaldica era caratterizzata da una estrema complessità sintattica e da un uso molto intenso di composti poetici e di metafore. Si pensa che questo tipo di poesia sia fiorito in Scandinavia nel IX secolo, ed è stato poi praticato almeno fino al XIV secolo]. Questa somiglianza tra lo stile della Battaglia di Brunanburh e la poesia scaldica autorizza a pensare che scaldi scandinavi fossero presenti alla corte di Æþelstan? La Saga di Egill Skallagrimsson (di tre secoli più recente) racconta che lo scaldo islandese Egill combatté a fianco di Æþelstan contro i suoi “connazionali” scandinavi comandati da Olafr Guðfriðsson. Non possiamo accordare piena fiducia a una testimonianza così tarda, ma è possibile che nelle corti anglo-scandinave dell’Inghilterra del IX secolo avesse avuto luogo l’assunzione di modelli stilistici scaldici da parte di poeti inglesi. TESTI RELIGIOSI: Il testo che va di più nel periodo anglosassone è il testo religioso, ovvero testo di ambito cristiano, il libro per eccellenza è la Bibbia che rappresenta grande fonte d'ispirazione per i poeti anglosassoni, quindi sia vangelo che nuovo testamento. Queste versioni di storie bibliche ci arrivano sia come traduzioni che come rielaborazioni più ampie, si parte da un testo e viene rielaborato con delle precise finalità educative. Alcune storie bibliche vengono modificate con degli elementi o diversi, e anche con altre storie non ufficiali che la chiesa non riconosceva. TESTI NON UFFICIALI= TESTI APOCRIFI. TEMATICHE RELIGIOSE: - Creazione del mondo/ nascita del mondo= COSMOGONIA-> testi tratti dall’antico testamento e testi apocrifi, con l 'obiettivo di porre le basi di come tutto è cominciato. Si riesce a spiegare meglio una serie di idee nuove per chi non le ha mai sentite. Nel mondo nordico è diverso in quanto non c’è autocreazione da parte di qualcuno. - Interessati alla storia del popolo di Israele, si ritrovano nelle vicende del popolo di Israele in relazione agli attacchi degli scandinavi all’Inghilterra. - Tesi incentrati sulla vita di Cristo, uno dei testi più noti del Vercelli Book è il sogno della Croce. - Agiografie, ovvero la vita dei santi, sia in versi sia in prosa, alla diversa forma corrispondono due diversi utilizzi, PROSA= lettura pubblica nella comunità religiosa, VERSI= lettura monacale individuale. RIASSUNTO TESTI POETICI ANGLOSASSONI DI STAMPO RELIGIOSO: La Bibbia – sia l’Antico che il Nuovo Testamento – rappresenta uno dei principali testi di ispirazione per i poeti d’epoca anglosassone. Le narrazioni bibliche ci pervengono sia in traduzioni sia in più ampie rielaborazioni in inglese antico, che continuano a fare uso del verso lungo allitterante della tradizione germanica. Queste rielaborazioni non si limitano a riscrivere il testo biblico in versi, ma lo integrano con elementi interpretativi e descrittivi e con episodi tratti da altri testi, spesso non riconosciuti come autorità certa dalla Chiesa, ma che pure circolavano ampiamente nell’Occidente cristiano. Il primo poeta inglese di cui si conosca il nome, Cædmon (VII secolo), componeva poesia religiosa. Della sua opera non c’è pervenuto nulla, con l’eccezione di una breve preghiera che gli viene attribuita; ci sono pervenute però diverse rielaborazioni poetiche di argomento biblico dovute ad altri autori, il più noto dei quali è Cynewulf. I temi religiosi che più appassionano i poeti anglosassoni sono: - La cosmogonia. Vengono presentate narrazioni in versi relative alla creazione del mondo e al peccato originale (narrazioni tratte dall’Antico Testamento), ma anche alla caduta degli angeli ribelli, un tema assai diffuso nella letteratura religiosa alto-medievale che non ha però origine dalla Bibbia ebraica ma da racconti apocrifi. Quali principali poemi di questo tipo ricordiamo Christ and Satan, Genesis A, Genesis B. - La storia del popolo di Israele. Nelle vicende di Israele gli intellettuali clericali dell’Alto Medioevo inglese riconoscono una prefigurazione della storia del popolo cristiano, e in particolare di quello inglese, soprattutto nel momento in cui l’Inghilterra si trova esposta agli attacchi dei vichinghi pagani (come il popolo ebraico aveva combattuto contro i filistei). Quali principali poemi di questo tipo ricordiamo Judith, Daniel. - La vita di Cristo. Diversi testi poetici anglosassoni narrano la vita di Gesù, illustrandone il significato nel quadro del piano di redenzione divino. Il più originale tra questi poemi, probabilmente, è quello indicato con il titolo The Dream of the Rood (“Il sogno della Croce”) in cui è la croce stessa a raccontare la propria storia di albero scelto come strumento del supplizio di Cristo, e nel farlo illustra la vita di Gesù. - Le vite dei santi. Numerose vite di santi circolarono in epoca anglosassone, sia in prosa che in versi. Molti di questi santi erano inglesi e ricevettero un culto locale nella chiesa di Inghilterra (p. es. Cuthbert, Willibrord, Wilfrid). Secondo la testimonianza di uno dei maggiori scrittori inglesi del X secolo, Ælfric, le vite in prosa e le vite in poesia avevano due diverse funzioni: le prime erano destinate alla lettura pubblica nella comunità religiosa, le seconde alla lettura e alla meditazione individuale. GENESI= Il poema noto con il titolo Genesi è una parafrasi, molto libera, del libro della Genesi nell’Antico Testamento. Il testo inglese antico si compone di due parti, di origine diversa: la maggior parte del testo (nota come Genesi A) è di