Sintesi dell'Ermetismo PDF

Summary

Questo documento fornisce una sintesi sulla poesia ermetica, un movimento letterario italiano degli anni '30 caratterizzato da un linguaggio essenziale, dalla ricerca dell'incomunicabilità e dal ripiegamento interiore. L'analisi mette in evidenza la reazione dei poeti di fronte al contesto storico e politico dell'epoca.

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L’ERMETISMO Definizione Negli anni Venti un nuovo modo di poetare si presenta nel panorama letterario italiano. Non si può definire ancora, in questo periodo, l’insieme di questa produzione una scuola poetica, con un suo specifico sistema espressivo e tecnico, poiché una scuola ermetica si formerà...

L’ERMETISMO Definizione Negli anni Venti un nuovo modo di poetare si presenta nel panorama letterario italiano. Non si può definire ancora, in questo periodo, l’insieme di questa produzione una scuola poetica, con un suo specifico sistema espressivo e tecnico, poiché una scuola ermetica si formerà verso la metà degli anni Trenta. Proprio negli anni Trenta questa tendenza sarà definita Ermetismo. Il termine, in forma aggettivale, deriva dal nome di Hermes Trimigesto, leggendario inventore dell’alchimia e delle scienze occulte dei sec. II–III d.C. L’etimologia dell’aggettivo ermetico, in riferimento ai vasi alchimistici , quindi, è perfettamente chiuso, sigillato. Più propriamente, la definizione deve essere riferita ad un gruppo di poeti operanti a Firenze nella metà degli anni Trenta, che formarono una vera e propria scuola poetica, dal momento che condividevano lo stesso modo di poetare, sia riguardo ai contenuti, sia riguardo alle scelte stilistiche. La definizione divenne, comunque, di uso corrente dal 1936, data di pubblicazione di La poesia ermetica, saggio del critico letterario Francesco Flora. Nel saggio il significato del termine da chiuso, inaccessibile diventò incomprensibile per evidenziare il carattere oscuro di questa poesia. Ermetico sottolinea, quindi, l'impossibilità di comprensione da parte del lettore, se non si possiede la chiave di interpretazione per penetrare nei significati nascosti, espressi intenzionalmente dai poeti ermetici con una non immediata accessibilità. Flora espresse un giudizio negativo nei confronti di questa poesia, troppo influenzata dai modelli francesi ed in particolare dal simbolismo dei“poeti maledetti” di fine Ottocento, nell’ottica di una cultura autarchica che rifiutava i modelli letterari non italiani. L’impronta caratterizzante la scrittura poetica ermetica è data, infatti, dall’uso del simbolo e dell’analogia, propri del simbolismo francese, dalla ricerca del potere evocativo ed allusivo della parola, dalla scelta dell’incomprensibilità, piuttosto che della comunicabilità. Contesto storico Il movimento degli ermetici espresse la delusione e lo smarrimento di questi poeti di fronte alla situazione politica in cui vivevano. In altre parole, gli ermetici hanno espresso una reazione non clamorosa, ma sdegnosa e seria, al fascismo e proprio perché non vollero unirsi all’autarchia culturale del regime non erano certo ben visti dal fascismo. Il loro distacco dal regime si espresse rifiutandosi di unirsi al coro di chi inneggiava al fascismo, affermando di voler comporre una poesia "pura“, libera da qualsiasi legame con l’esterno, autonoma, ricercando l’isolamento in un’arte raffinata, ma principalmente basata sull’incomunicabilità e la solitudine. Per questo atteggiamento, si è detto che i poeti ermetici si erano rinchiusi in una torre d’avorio, una critica questa al loro isolamento e al non fare mai riferimento alla realtà e alla società che li circondava. È vero, infatti, che il loro apparente disimpegno era una forma di opposizione al regime fascista, ma isolandosi nell’arte della parola, secondo i critici, essi “si salvano l'anima dalla contaminazione dell’epoca fascista”, e non fanno nulla per combattere il regime, non si espongono. Molti poeti, tuttavia, fornirono, come Montale, alle giovani generazioni, con il loro comportamento sul piano pratico e con la loro poesia, una lezione di austera resistenza alle ideologie imperanti. I temi I temi della poesia ermetica esprimono tutte le problematiche esistenziali dell’uomo del Novecento, complicate dallo specifico periodo storico:  il disagio dell’uomo nei confronti dei cambiamenti della società  l’incomunicabilità  la solitudine  il contrasto fra il mondo reale e quello che l’artista sente dentro di sé  il ripiegamento sulle proprie inquietudini spirituali  la visione pessimistica dell’esistenza  la mancanza di certezze L’aspetto comune a tutti i poeti ermetici è il contrasto tra il mondo reale e quello che l’artista sente pulsare dentro di sé. Un tale contrasto sfocia nello scavo interiore, nel ripiegamento sulle proprie inquietudini spirituali. Appunti di italiano - Classe 5^ - A cura della Prof. ssa Livia Dumontet Il linguaggio Un altro carattere costante è la ricerca di una poesia essenziale nella quale la parola abbia una sua assolutezza nuda. L’espressione, secondo questi poeti, deve evitare ogni abbandono alla retorica, alla discorsività, al sentimentalismo, e deve profilarsi come dettata da improvvisa illuminazione. In virtù di queste convinzioni gli ermetici si opposero ai modi poetici di Carducci, Pascoli e D’Annunzio, di cui rifiutavano l’eloquenza e il linguaggio elevato da essi abbondantemente usato. Soprattutto affermavano che con questi poeti, che avevano tanto abusato delle parole, le parole avevano perso il naturale e originario significato. Preferivano, perciò, usare parole semplici, essenziali, a cui volevano restituire il valore e la musicalità originali. L'esigenza di essenzialità porta al ripudio del linguaggio poetico tradizionale. Bisognava restituire alla parola, logora e abusata, verginità e novità, caricarla di quel valore che essa aveva quando poteva ancora stabilire un rapporto fra l'uomo e le cose, valore magico ed evocativo, donando forma e realtà alle cose. La parola, quindi, assume un valore enorme, totalitario ed è strumento catartico, liberatorio. Una tale parola non potrà naturalmente essere inserita in costrutti rispettosi di regole tradizionali. Si ha, pertanto, la poetica del frammento, la valorizzazione del componimento breve e raffinato:  la punteggiatura è ridotta, se non abolita  le pause sono frequenti e si fanno cariche di significati  spesso ci sono degli spazi vuoti tra le parole  l’aggettivo non ha valore descrittivo, ma serve a sfumare l’oggetto in una dimensione non realistica attraverso la sinestesìa (Unione di termini appartenenti a campi sensoriali diversi: Voce striata, oscurità melodiosa, bianco silenzio, odore biondo).  la figura retorica più utilizzata è l’analogia. L’analogia elimina la tradizionale figura della similitudine. Con l’analogia i legami tra le immagini non sono fondati sulla realtà o sulla logica. Sorgono fra le parole rapporti nuovi, accostamenti imprevisti. La maggior parte delle volte questi accostamenti sono oscuri e incomprensibili ed è necessario trovare una chiave d’interpretazione. Le parole pure degli ermetici erano capaci di evocare immagini e sensazioni, proprio attraverso l’uso delle analogie. Gli autori La definizione di ermetismo è stata frequentemente estesa ad esperienze poetiche diversificate. Poeti come Ungaretti e Montale hanno espresso nelle loro opere modi poetici che sono stati definiti ermetici, ma propriamente sono poeti ermetici quelli appartenenti alla scuola fiorentina Salvatore Quasimodo, Mario Luzi, Alfonso Gatto, ecc. Linguaggio difficile, ambiguo e Poesia pura che si esprime I poeti non spiegano, ma fissano misterioso. Testi concentrati - le con termini essenziali; sintesi sulla pagina frammenti di verità parole hanno un'intensa carica semplificata, privata dei nessi a cui sono pervenuti non con lo allusiva. logici, spazi bianchi, pause aiuto del ragionamento, ma lunghe e frequenti. attraverso la ricerca poetica. L'aggettivo ermetico sottolinea I poeti si sentono lontani dalla l'impossibilità di comprensione realtà politica e sociale del loro da parte del lettore, ove questi tempo - loro solitudine morale. ERMETISMO non possegga la "chiave" per penetrare entro i significati nascosti. GIUSEPPE UNGARETTI EUGENIO MONTALE SALVATORE QUASIMODO (1888-1970) (1896-1981) (1901-1968) Appunti di italiano - Classe 5^ - A cura della Prof. ssa Livia Dumontet

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