Emozioni Positive e Comportamenti Prosociali PDF
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This document discusses positive emotions and prosocial behaviors, exploring various philosophical and historical approaches to understanding emotions. It examines perspectives from ancient Greece, Stoicism, Epicureanism, and Christian thought, tracing the evolution of ideas about emotions. Key figures like Descartes, Pascal, Spinoza, and Darwin, with their theories on emotions and the body-mind connection are also presented.
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Emozioni positive e comportamenti prosociali Approcci filosofici alle emozioni Filosofi e sociologi hanno spesso affermato che le Emozioni sono dannose e nocive all’armonia sociale. Alcuni hanno concluso che l’umanita’ starebbe meglio facendone a meno. Per gli antichi Greci, Il Pathos (πάθος) la par...
Emozioni positive e comportamenti prosociali Approcci filosofici alle emozioni Filosofi e sociologi hanno spesso affermato che le Emozioni sono dannose e nocive all’armonia sociale. Alcuni hanno concluso che l’umanita’ starebbe meglio facendone a meno. Per gli antichi Greci, Il Pathos (πάθος) la parte irrazionale dell’animo, si oppone al Logos (λόγος), la parte razionale: tutti gli istinti irrazionali che legano l'uomo alla sua natura animale e gli impediscono di innalzarsi al livello divino. Simbolizzato dai riti dionisiaci Stoicismo: Le emozioni derivano da desideri. Per liberarsi di emozioni paralizzanti tutti i desideri andrebbero estirpati. Le emozioni intense (rabbia, ansia, lussuria) sono dannose al se’ ed alla societa’, vanno soppresse o controllate. Solo razionalita’ e senso di moralita’ individuale sono sotto nostro controllo. Con la Cristianita’ i desideri cattivi degli Stoici si trasformano nei Sette Peccati Mortali. Epicureismo: Gli uomini hanno il diritto di perseguire la felicita’ vivendo secondo natura, in armonia con l’ambiente. Vivere semplicemente e godere di piaceri semplici (cibo & amici). Evitare la fama, il lusso e la ricchezza. Ma: Essi consigliarono di: “Spostare l’attenzione da desiri irrazionali, che conducono a conseguenze dolorose, ad obiettivi utili e fruttuosi” Le loro idee di socialita’ umana naturale hanno influenzato le Rivoluzioni Francese ed Americana. Primi movimenti delle emozioni → riguardano l’istinto a rispondere a pulsioni dannose: - Lussuria - Gola - Avarizia - Accidia - Ira - Invidia - Superbia Secondi movimenti delle emozioni → ragione e finalità umane possono modificare la pressione di emozioni più dannose ed aiutare a vivere in armonia con gli altri. Medicina e fisiologia nel mondo antico Ippocrate e Galeno: Salute e malattia dipendono dall’equilibrio/squilibrio di quattro umori: Sangue, Flemma, Bile Gialla, Bile Nera. Ciascuno contribuisce ad uno stato emozionale distinto: Sangue da origine a Vigore e Speranza (Sanguigno) Flemma da origine a Placidita’ e Pigrizia (Flemmatico) Bile Gialla da origine a Rabbia (Collerico) Bile Nera da origine a Tristezza e Disperazione (Melancolico) Cartesio → assertore del dualismo mente\corpo (res cogitans\res extensa). Discute delle passioni nelle Passioni dell’Anima (1649). 6 emozioni fondamentali = meraviglia, desiderio, gioia, amore, tristezza, odio, che risiedono nella parte PENSANTE di noi (la mente\anima). Ma sono intimamente connesse al nostro corpo (battito cardiaco, arrossire dall’imbarazzo, lacrime). Le emozioni sono distinte da: - Percezioni di eventi del mondo esterno - Percezione di eventi che originano all’interno del corpo (dolore, fame) Le emozioni segnalano ciò che importa nella mente\anima, non sono del tutto controllabili dal pensiero ma possono essere regolate dai pensieri, specialmente quando sono genuini. L’utilità delle passioni consiste nel rafforzare e perpetuare nell’anima pensieri che è bene preservare.. il pericolo deriva dal conservare altri sui quali non è bene rimuginare Le emozioni aiutano la realizzazione dei nostri piani. Le emozioni sono di solito funzionali ma possono a volte essere disfunzionali. Blaise Pascal → per Pascal il dualismo radicale tra anima e corpo, tra mente e cuore di Cartesio, non regge. L’uomo non è solo cervello e non conosce solo con esso: è ragione e cuore, pensa con entrambi. Scrive: Conosciamo la verità non soltanto con la ragione ma anche con il cuore. Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce Il PENSIERO che costituisce per Pascal il proprium dell’uomo non è il cogito di Cartesio ma è un pensiero della ragione e del cuore che sente, che intuisce, che ha una sua finezza. Cuore e intelligenza sono dunque in sinergia come è nella realtà, in cui si distingue: - una forma di intelligenza razionale acuta (Esprit de geometrie) - da un’altra forma di intelligenza che aiuta nelle relazioni con le persone, che intuisce come gestire le situazioni in un senso più profondo (Esprit de finesse) Anticipa il costrutto di intelligenza emozionale. Baruch Spinoza → anche Spinoza si oppone al dualismo tra mente e corpo di Cartesio. Per lui mentale e fisico non hanno nature separate → MONISMO = definisce mente e corpo come attributi paralleli della medesima sostanza. Il corpo e l’oggetto dell’idea costituente la mente umana L’emozione e le reazioni affini sono schierate sul versante del corpo, mentre i sentimenti si trovano su quello della mente Idea ripresa da Antonio Damasio (2005) che afferma che i messaggi inviati dal corpo al cervello come emozioni diventano SENTIMENTI una volta che vengono elaborati come pensieri (idea ripresa anche da William James). Pascal e Spinoza precorreno l’idea odierna di Embodied Mind = “una concezione cognitiva della mente umana e dell’umano conoscere ove il pensiero e le emozioni sono inseparabili”. Emozioni nell’Occidente Moderno Durante il Romanticismo le emozioni furono considerate veicoli di autenticità nella vita personale, in filosofia, politica, nelle arti. JJ Russeau (1755) criticò l’autorità, le Scritture e persino l’educazione. Affermò che l’istruzione deve essere NATURALE→ le emozioni naturali indicano ciò che è giusto, essere vivi è ciò che la coscienza sente. Inspirò la rivoluzione francese e le guerre di indipendenza americane. Rinascita delle emozioni in politica e nelle arti Romanticismo → Scrittori romantici come Jane Austen, Lord Byron, Hugo Russeau, Manzoni, trattarono le emozioni come registro di esperienza umana. I romanzi esibiscono un carattere anti-aristocratico che tende ad elevare le cose umili, naturali o intensamente reali (dolorose, che tormentano, o spaventose) ma anche amore, vendetta, morte. Fondatori del XIX secolo Charles Darwin: approccio evoluzionistico → TEORIA DELL’ORIGINE DELLA SPECIE (1859), la sua opera più famosa. La sua ricerca sull’espressione delle emozioni fu anche significativa. Nel libro si chiede due quesiti fondamentali: - Come sono espresse le emozioni nell’uomo e negli altri animali? - Da dove originano le emozioni? Egli propose che le emozioni derivano da caratteristiche che nel nostro passato evolutivo sono state utili (adattamenti). Espressioni facciali = meccanismi simili a riflessi e possono non essere utili al presente, possono essere innescate in modo involontario; dimostrano continuità delle emozioni umane adulte con quelle di animali pre umani e con quelle dell’infanzia. Darwin affermò che le emozioni sono universali umani, derivate dall’evoluzione sono condivise da tutta l’umanità. William James: approccio fisiologico TEORIA DI JAMES-LANGE Le Emozioni cominciano con risposte fisiologiche (autonomiche), che sono in seguito percepite dal SNC per creare I sentimenti soggettivi coscienti. “Ci sentiamo tristi perche’ piangiamo, proviamo rabbia perche’ colpiamo, abbiamo paura perche’ tremiamo” (James, 1890). Il nucleo centrale di un’emozione e’ il pattern di risposte corporee. L’esperienza emozionale ha una natura “corporea”. Egli stimolo’ interesse nello studio di reazioni fisiologiche associate a diverse emozioni. Sigmund Freud: approccio psicoterapeutico → Le Emozioni derivano da eventi traumatici precoci sovente associati a fantasie sessuali inconscie, sono al centro di molte malattie mentali. La Psicoanalisi permette ai pazienti di comprendere e accettare desideri inconsci. La vita emozionale adulta deriva dalle relazioni della prima infanzia con genitori. Base per la teoria dell’Attaccamento di Bowlby. Le teorie di Freud hanno stimolato lo sviluppo di tutte le altre psicoterapie. Richard Lazarus (1991) propose che le Emozioni derivano da come si valutano eventi o situazioni nell’ambiente in relazione ai nostri obiettivi. Nuova scienza del cervello Prestazioni di PG Severo cambiamento di personalita’ Disinibizione Socialmente inappropriato Aggressivo-Impulsivo Risposta emozionale piatta Deficit nel prendere decisioni ed in compiti d’azzardo QI Normale!!! “Sociopatia Acquisita” (Damasio, 1994) Permanente e profondamente invalidante Perdita di lavoro e relazioni sociali Non facilmente riconosciuta come invalidita’! (QI normale) Amigdala e condizionamento della paura Perche’ solo la paura attiva l’amigdala? L’amigdala e’ implicata nel riconoscimento automatico, preconscio di minaccia e pericolo nell’ambiente, per agire prontamente (fight or flight). Cos’è l’EMOZIONE? Emozione dal latino emovere = muovere verso l’esterno, trasportar fuori, smuovere, scuotere. Come si può definire? E’ difficile farlo con precisione; di solito assumiamo un’emozione osservando un comportamento. In un contesto che consideriamo in base alla nostra esperienza come “emozionale”. Solo gli esseri umani possono riportare l’esperienza soggettiva, allora gli animali non provano emozioni? In realtà anche noi non osserviamo emozioni negli altri, possiamo solo ASSUMERLE. Ciò solleva problematiche particolari per lo studio sperimentale delle emozioni. Definizione: - William James, 1884: l’emozione è la percezione dei cambiamenti corporei che seguono un evento eccitante. - Nico Frijda nel1994 affermo’ che la proprieta’ centrale di un’ emozione e’ che, quando capita un evento, essa conferisce priorita’ ad un set di obiettivi o preoocupazioni/interessi, relegando gli altri allo sfondo. L’Emozione, dice Frijda, e’ la prontezza ad identificare il pericolo e il bisogno di scappare, o di rispondere al pericolo in altri modi, e le Emozioni sono concepite come “Tendenze all’Azione”. - Richard Lazarus (1991) si concentro’ su convinzioni e componenti valutative delle emozioni. Egli propose che una componente centrale dell’emozione e’ una valutazione di qualcosa nel mondo di un individuo (“appraisal”). Altre definizioni piu’ recenti danno rilievo ad aspetti adattivi/evoluzionistici: - “Un pattern innato o acquisito di risposta a stimoli o situazioni inerenti a fini o motivazioni importanti” (in Gazzaniga et al, 2011) - “Una reazione universale e funzionale ad uno stimolo o evento esterno, che integra nel tempo aspetti fisiologici, cognitivi, comportamentali e soggettivi per promuovere una risposta ambientale adattiva alla corrente situazione” (Keltner & Shiota, 2003). Le emozioni hanno 4 componenti interconnesse: 1. FISIOLOGIA = frequenza cardiaca, respiratoria, pressione arteriosa, dilatazione pupillare, cambiamenti gastrointestinali ecc. 2. COMPORTAMENTI MANIFESTI = espressione facciale, postura, respirazione ecc. 3. SENTIMENTI SOGGETTIVI = consapevolezza conscia di sentirsi tristi, ansiosi, arrabbiati ecc. (feelings) 4. VALUTAZIONE COGNITIVA = riconoscimento dello stimolo nel contesto specifico (appraisal) Esempio: risposta di paura - Aumenta frequenza cardiaca, pupille dilatate, pallore facciale - Risposta di “startle” (sobbalzare) - Sentimento soggettivo di paura, ansia, spavento - Valutazione cognitiva: “è un orso selvaggio!!” Stimoli che provocano paura BOTTOM UP - Visivi, uditivi, olfattivi, gustatori - Alcuni coinvolgono trigger innati specie-specifici (odore di gatto x roditore) - O differenze individuali nella reattività biologica a determinati stimoli (serpenti, ragni, ecc.) - Altri riflettono valori e motivazioni acquisiti e specifici di una cultura (armi, automobili, smog, denaro ecc.) TOP DOWN - Memoria episodica di eventi autobiografici del passato (morte, incidente, incontro ecc.) - Ricostruzione visiva (immaginazione) di eventi passati (di rilievo x PTSD) - Ruminazioni\pensieri di eventi passati o futuri - Ruminazioni\pensieri su sintomi fisici (di rilievo x disturbo di panico) Le emozioni possono essere razionali? Credenze e attribuzioni sulle emozioni corrispondono a eventi reali nell’ambiente? Per lo più questo criterio di razionalità è soddisfatto. Le Emozioni possono aiutare le persone a funzionare efficacemente nel mondo reale? In molte situazioni le emozioni possono aiutare individui a rispondere in modo adattivo all’ambiente Le Emozioni guidano Percezione, Attenzione, Memoria e processi decisionali con modalita’ organizzate e costruttive? Oppure interferiscono con i processi cognitivi? La ricerca invero dimostra che le Emozioni influenzano i processi cognitivi in modi apprezzabili ed utili Le emozioni assegnano priorità a PENSIERI, OBIETTIVI E AZIONI La scienza cognitiva degli anni 60 → Emozioni assegnano la precedenza tra i tanti obiettivi diversi in ogni dato momento. Gli organismi semplici sono governati da semplici riflessi (es: orientarsi verso la luce). Organismi complessi (uomo) hanno diverse motivazioni e non sempre sanno cosa succederà in seguito in un mondo complesso e imprevedibile. Il ruolo delle Emozioni sarebbe quello di prepararci a creare una spinta/ stato di prontezza ad agire in un certo modo per guidare l'azione. Esse segnalano conflitto e ridirigono l’azione dell’individuo. Secondo il modello di Oatley & Johnson-Laird (1987): le emozioni vengono elaborate automaticamente attraverso un primo stadio organizzativo (Valutazione/Appraisal primario). Il segnale può provenire dall'ambiente esterno o dall’interno del corpo. Un rapido indizio su cosa succederà dopo. A questo stadio, le emozioni predispongono il cervello in distinti stati di organizzazione o prontezza/spinta all’azione, specifici all’emozione (gioia, rabbia, tristezza, paura, ecc.). Esse convogliano un tono emozionale (Intensita’) ma senza contenuto informativo. Il secondo stadio e’ quello della Valutazione/Appraisal Secondario. E’ informativo. Permette di creare modelli mentali degli eventi e delle loro cause ed implicazioni. I segnali organizzativo e informativo hanno luogo in parallelo per produrre una sensazione soggettiva cosciente dell’emozione. Ma possono essere dissociati, come quando sentiamo emozioni senza oggetti. I sedativi possono cambiare il nostro stato emozionale senza modificare eventi nel mondo. Es. PAURA → La valutazione/appraisal primario (organizzativo) interrompe l’azione corrente. Rende disponibili meccanismi fisiologici/comportamentali per “fight or flight”. La valutazione/appraisal secondario (informativo) riguarda il generare un modello mentale della causa della nostra paura e le sue possibili implicazioni. Effetti delle emozioni sulle COGNIZIONI Le Emozioni aiutano a prendere decisioni buone? Talvolta le Emozioni conducono a decisioni cattive. Esempio: Nei tre mesi dopo le torri gemelle, Molti avevano troppa paura di volare. Decisero di viaggiare in auto. Il numero di fatalita’ per Incidenti fu piu’ grande del numero totale di vittime negli attacchi terroristici! Ma l’approccio evoluzionistico alle emozioni suggerisce che esse sono funzionali: Dovrebbero condurre a pensieri ed azioni con valore adattivo di sopravvivenza. La Risposta e’: Dipende. - Emozioni da lievi a moderate aiutano i processi decisionali - Emozioni forti sono dannose. Legge di Yerkes-Dodson: Apprendimento, Memoria, Performance, Ragionamento beneficiano di piu’ a livelli medi of Arousal, Motivazione o Emozione (Teigen, 1994). Tuttavia, per livelli di Arousal nel vasto Mezzo, l’evidenza non indica chiaramente un livello ottimale di arousal. La legge di Yerkes-Dodson sembra una generalizzazione eccessiva. (Mendl, 1999). Forse beneficio o danno dipendono non dal livello di emozione ma dai processi cognitivi specifici implicati: Attenzione, Memoria, Modi di Elaborazione di Informazione, Ragionamento, Decision-Making, ecc. Classificazione delle emozioni 1. CATEGORIE DISCRETE (EMOZIONI DI BASE) Emozioni di base = entità distinte → Assunzioni: - Le emozioni di base umane dovrebbero essere universali - Dovrebbero essere il risultato dell’evoluzione (similitudini negli animali) - Le persone dovrebbero avere un modo distinto di esprimerle (espressione facciale, postura, tono della voce, ecc.) - Dovrebbero essere presenti in età precoce (ma non la nostalgia o il patriottismo) - Dovrebbero essere distinte dal punto di vista fisiologico (periferico o centrale) - Seguendo Darwin, Ekman trovò che le espressioni facciali emozionali sono universali → paura, rabbia, gioia, tristezza, disgusto, sorpresa 2. DIMENSIONI CONTINUE (2 O PIU’) Modelli dimensionali delle emozioni Modello circomplesso di James Russell (1980) → i sistemi di affettività formano un cerchio definito da due dimensioni: 1. Piacevolezza 2. Attivazione “valuta la somiglianza tra coppie di parole” o “quanto sono forti le emozioni in momenti particolari” I termini valutati come simili tra loro appaiono vicini, quelli classificati come dissimili appaiono molto distanti. Modello dello spazio valutativo (Watson e Tallegen, 1985) I sistemi di affettività formano un cerchio definito da due dimensioni (ciascuna ha una scala di arousal\attivazione incorporata). Permette di differenziare meglio ansia (AN) da depressione (AP). Durata degli stati emozionali Emozioni discrete hanno uno specifico oggetto intenzionale, e sono di breve durata Stati dell’Umore (Moods) sono spesso fluttuanti. In genere durano di piu’: da ore ad una settimana “Sentimenti” (Feelings) sono attitudini a lungo termine che somigliano ad emozioni verso particolari oggetti. “Disordini delle Emozioni” durano a lungo: Depressione acuta dura almeno 2 settimane; Disordini d’Ansia possono durare decenni Tratti di Personalita’ sono disposizioni emozionali che iniziano nell’infanzia e continuano per tutta la vita (timidezza, irritabilità, allegria/ottimismo). Emozioni ed evoluzione APPROCCIO EVOLUZIONISTICO Teoria dell’evoluzione → implica 3 elementi: 1. SOVRABBONDANZA = animali e piante producono più progenie di quanto necessario per riprodursi 2. VARIAZIONE = ciascuna progenie può essere diversa in qualche caratteristica (tratto) 3. SELEZIONE NATURALE = le caratteristiche (tratti) che permettono migliore adattamento sono selezionate perché esse favoriscono la sopravvivenza e queste sono trasmesse alla progenie per eredità Selezione Naturale: Tratti ereditari che forniscono vantaggi riproduttivi (adattamenti) diventano più comuni nella popolazione, portando nel tempo a cambiamenti nelle specie esistenti e persino nell'evoluzione di nuove specie. Adattamenti: Tratti basati geneticamente che permettono di superare le pressioni di selezione e forniscono vantaggi per sopravvivenza e riproduzione. Una caratteristica basata sui geni è funzionale se: - Aumenta la probabilità di sopravvivenza fino alla riproduzione - Aumenta la probabilità di sopravvivenza dei parenti e il loro successo riproduttivo - Aumenta la sopravvivenza della progenie NB se una caratteristica è adattamento non vuol dire che debba essere funzionale adesso ma piuttosto che sia stata funzionale nel suo AMBIENTE DI ADATTIVITA’ EVOLUZIONISTICA (EEA). Esempio: il desiderio per cibi grassi è probabilmente un imp adattamento in tempi di scarsezza di cibo (risorse preziose) ma è pericoloso nelle moderne società ricche di risorse, favorendo l’obesità. Un tratto già esistente può acquistare una nuova funzione: Esattamento (exaptation). Espressioni facciali negli animali possono essersi sviluppate da riflessi: es. l’appiattimento delle orecchie avvicinandosi ad un altro animale o se spaventato → protegge le orecchie , si è evoluto come segnale di riconoscimento. Nell’uomo un veloce sollevamento delle sopracciglia avviene quando ci si avvicina in saluto o per filtrare, attraverso culture. E’ un comportamento universale. Competizione INTRAsessuale = membri del sesso competitivo combattono tra di loro e l’evento chiave determina il successo riproduttivo (o combattere direttamente o per il controllo di una risorsa). Competizione INTERsessuale = membri del sesso competitivo si mettono in mostra per partner del sesso opposto ed il sesso opposto sceglie la miglior esibizione. Es: danze, canti, colori brillanti. Darwin notò che le espressioni di molti animali sono simili a quelle di umani adulti e nell’infanzia→ egli propose che le espressioni emozionali sono il risultato della selezione naturale e sono parte della nostra eredità evolutiva. Emozioni sarebbero il risultato di mutazioni genetiche casuali di molto tempo fa attraverso la selezione naturale. I tratti ereditari (geni) delle emozioni si sono diffusi nella popolazione perché aumentano la sopravvivenza. Riproduzione e fitness sia riproduttiva che sociale (adattamenti). Secondo l’approccio evoluzionistico → le emozioni sono adattamenti che hanno permesso agli uomini di superare le pressioni di selezione legate alla riproduzione, alla sopravvivenza e alla cooperazione sociale. La programmazione genetica di emozioni e desideri ha un range. Ad un estremo c’è il riflesso (balzare indietro alla vista di un serpente), nel mezzo ci sono emozioni come rabbia ed alcuni tipi di paura che possono essere irresistibili ma che talvolta possiamo modificare. All’altro estremo ci sono emozioni e istinti che la nostra cultura, religione o noi stessi possono modificare; le finalità umane possono divenire più importanti che la pressione dei nostri geni. Gli effetti delle nostre emozioni sono persino apprezzabili a livello subconscio (bias razziale implicito). - INTERESSE NEL SESSO = appetito sessuale o amore, permette ai tratti ereditari (geni) di trasmettersi alla prossima generazione - PAURA = aiuta a sfuggire da predatori, è adattiva per qualsiasi animale a rischio di essere una preda - RABBIA = è il reclamare qualcosa che ci è stato sottratto (potere o rispetto); è possibile che sia emersa quando la perdita di beni o di status ha potuto costituire una minaccia per la sopravvivenza o la riproduzione - ORGOGLIO = è reclamare alto status all’interno del proprio gruppo; è prevalente in animali che vivono in gruppi con una gerarchia sociale, è assente in animali solitari La psicologia evoluzionistica sostiene che la fitness aumenta per gli individui preferiti dagli altri anche come partner sociali (e non solo come partner sessuali). Questo era stato intuito da Darwin ma formulato esplicitamente in seguito. Le emozioni umane divennero adattive quando il genere homo si distaccò dagli scimpanzè e bonobo sei milioni di anni fa. Centrali a questo approccio sono i vantaggi selettivi dell’adattamento ad un ambiente sociale in cambiamento. Il nostro adattamento basato sulla socialità (aiutando la sopravvivenza dei geni) ci richiede di trattare l’un l’altro con rispetto e persino essere altruisti. Gli uomini sono una specie ultra-sociale , dipendono dagli altri per la maggioranza dei bisogni primari di sopravvivenza e conducono attività in gruppi altamente cooperativi. Evidenza paleoantropologica dimostra che il modo di vita dell’uomo utilizza il lavoro di gruppo attentamente coordinato tra gruppi numerosi di persone (decine e anche più). I gruppi cooperativi sono composti da persone in relazione più o meno stretta. Attrazione sessuale come adattamento L’interesse sessuale verso individui con elevata probabilità di divenire buoni partner riproduttivi. Ma da cosa siamo attratti? Salute: persone sane sono più attraenti di persone meno sane. Nelle DONNE: - Capelli sani e lunghi, pelle chiara e rosea, labbra piene - Un quoziente vita-bacino intorno a.70 (ideale per gravidanza\parto) - Preferenza per peso corporeo complessivo non è universale - Caratteristiche di “media statistica” (facce simmetriche) più attraenti (+ sane, possono rappresentare geni di successo) Negli UOMINI: - Alto status sociale (per alcune donne giovani) - Forza, bellezza, astuzia, senso dell’humor Stereotipo della bellezza come bontà → evidenza fMRI mostra che la corteccia orbitofrontale mediale, un’area che risponde al valore di una ricompensa, è attivata sia dall’attrattività che da giudizi di bontà di un’azione. Noi deduciamo che i belli hanno anche un buon carattere (migliori geni). Preferenza per caratteristiche infantili → risposta emozionale alla “carineria” di mammiferi cuccioli di altre specie → conseguenza di una risposta che sollecita la cura per i nostri figli e quelli della nostra famiglia Emozioni e attenzione Stimoli emozionali, anche quando irrelevanti ad un compito, catturano risorse attenzionali richieste per un compito primario, rallentando tempi di reazione e causando piu’ errori (Interferenza Emozionale). Compito di stroop emozionale. Questi paradigmi sono stati studiati in congiunzione con Scansione Oculare (Eye Tracking) → in generale la gente fissa molto più a lungo immagini piacevoli di immagini neutre; la gente guarda preferenzialmente stimoli minacciosi nel 1 mo ½ sec Poi distoglie lo sguardo da immagini avversive (evitamento). Tale comportamento e’ piu’ frequente in partecipanti con ansieta’. Forti stimoli di Minaccia attraggono l’attenzione anche nella periferia anche quando l’attenzione e’ diretta altrove (alle case), ma dipende dal carico cognitivo del compito principale. Secondo la Teoria “Espandi e Costruisci”, Emozioni Positive espandono il fuoco dell’attenzione, aiutando ad apprezzare una prospettiva piu’ generale. Persone con un tono d’umore positivo sono piu’creative, e prestano piu’ attenzione’ alle caratteristiche globali di stimoli che a quelle locali, rispetto a gente con tono dell’umore negativo o neutro (Frederickson et al, 2005). Studi piu’ recenti mostrano che la motivazione di avvicinamento (MA) e’ un fattore importante. Dopo emozione positiva con forte MA (guardare un video con dessert appetitosi) participanti erano piu’ attratti da dettagli locali. Dopo emozione positiva con debole MA (guardare un video con gatti che giocano) participanti scelsero di piu’ le caratteristiche globali. Emozione e memoria Codifica di memoria (encoding) → L’emozione aumenta la formazione ed intensita’ delle memorie. Forte intensita’ emozionale rafforza le memorie- l’effetto scompare per estremi livelli di emozione (panico assoluto, capita di rado). In uno studio, soggetti guardarono 60 immagini di oggetti, scene, eventi, ecc. Poi valutarono gli Stimoli per valenza (pos/neg), e per quanto Calmi o Eccitati li faceva sentire. A quel punto dovevano eseguire una rievocazione libera e descrivere le foto rievocate (Immediate Recall). Foto giudicate molto eccitanti erano ricordate piu’ facilmente, sia piacevoli che spiacevoli. Testati di nuovo dopo 1 anno, erano ancora ricordate piu’ facilmente quelle intense di quelle neutre (Bradley et al, 1992). L’effetto e’ presente usando brevi presentazioni ed in condizioni di Attenzione Divisa per impedire la ripetizione (codifica implicita) (Harris et al, 2005). Parole cariche di emozione sono anche ricordate meglio di parole neutre (Kensinger et al, 2003). La codifica di memorie emozionali e’ mediata dall’Arousal fisiologico. L’eccitazione Emozionale promuove il rilascio di Adrenalina e Cortisolo dalla Corteccia Surrenale (asse HPA). Nell’uomo e nel ratto, iniezioni di Adrenalina o Cortisolo stimolano la memoria di un evento appena avvenuto (Cahill & McGaugh, 1998). Due meccanismi: 1) L’Adrenalina influenza il rilascio di Noradrenalina dal Locus Coeruleus del Tronco Encefalico che agisce sul nucleo basolaterale (BL) dell’ Amigdala per aumentare l’immagazzinamento di memoria nell Ippocampo 2) Adrenalina e Cortisolo stimolano il Nervo Vago (conduce informazione sensoriale dai visceri al SNC, incluso il nucleo BL dell’Amigdala). La stimolazione elettrica del Nervo Vago o dell’Amigdala Basolaterale aumentano consolidazione/immagazzinamento di memorie (Clark et al, 1999). La riduzione dell’Arousal Fisiologico con un b-bloccante (propanololo) riduce l’immagazzinamento di memorie emozionali (Cahill et al, Nature, 1994). Nello studio, un gruppo iniettato con b-blocker, l’altro con Placebo. Poi ascoltate due brevi storie: a) una emozionale, con stimoli visivi angoscianti (macchine incidentate, pronto soccorso, chirurgia). b) Una neutrale, con stimoli visivi non angoscianti. Una settimana dopo, ai soggetti fatte domande su storie ascoltate e stimoli presentati Risultati: Recall nella condizione “eccitata” era molto piu’ alto nel gruppo placebo che nel gruppo con iniezione di beta- blocker. Studi fMRI → aumento attivita’ Amigdala per scene con emozioni intense. Tale attivita’ durante la codifica di stimoli emozionali intensi predice l’accuratezza del successivo recall di memoria (Canli et al, 2000). Pazienti con lesioni dell’Amigdala testati per memoria di storie con eventi paurosi e parole tabu’. Stimoli emozionali non furono ricordati meglio di stimoli neutri. Ma pazienti potevano ancora formare memorie (LaBar & Phelps, 1998). Memorie a “lampada flash” (flashbulb) → memorie flashbulb sono memorie personali ad alta confidenza di eventi eeccitanti. Per studiarle la ricerca si è concentrata su tragedie pubbliche. Sono memorie autobiografiche vivide e dettagliate nonostante il passaggio del tempo dall’evento. La loro chiarezza induce a sentirsi sicuri della loro accuratezza. Pre-requisito: forte impatto emozionale. Ma sono realmente accurate? Uno studio paragono’ una memoria flashbulb (inizio della guerra del Golfo, 1991) ad una memoria ordinaria (interazione con compagno di classe, nella stessa sera). Ognuno scrisse il maggior numero di dettagli che ricordavano due giorni dopo gli eventi. Ai participanti venne chiesto di ciascun evento 3 ed 11 mesi piu’ tardi. Dopo 11 mesi, accuratezza diminui’ in modo simile (Memorie Ordinarie= FB) Confidenza piu’ alta per memorie FB che Memorie Ordinarie (Weaver et al, 1993). Un altro studio confronto’ memorie personali di luoghi dove la gente venne a sapere delle Torri Gemelle e di un evento ordinario intorno allo stesso periodo. Memorie FB non erano piu’ accurate delle memorie ordinarie, ma le valutazioni di chiarezza, confidenza, e altre valutazioni soggettive erano piu’ alte per le memorie FB che le memorie normali (Talarico & Rubin, 2007). Testimonianze Oculari sono spesso inaccurate→ La loro confidenza non’ e’ ben correlata con l’accuratezza delle loro memorie (Wells et al, 2002). Recupero → le esperienze emozionali sono recuperate in modo selettivo. In uno studio, studenti di college in viaggio durante spring-break erano messaggiati 7 volte a caso e riportavano le emozioni correnti. Al ritorno, riempirono un questionario su cosa avevano gradito nel corso del viaggio. In media, la piacevolezza ricordata del viaggio era maggiore della media di tutti i report durante il viaggio (Wirtz et al, 2003). La nostra esperienza di memoria e’ il risultato di pochi momenti culminanti , invece che la media delle emozioni nell’intero periodo. Memoria Specifica per il Tono dell’Umore → Participanti studiarono lista di parole dopo induzione di un tono dell’umore positivo o negativo. Al recupero, furono testati dopo una simile induzione positiva o negativa. Il Recall era migliore quando l’umore al tempo del recupero era lo stesso che alla codifica (congruenza di umore). Emozione ed elaborazione dell’informazione Valenza affettiva ed elaborazione sistematica\euristica: - Cognizione sistematica = analisi deliberata di informazione disponibile - Cognizione euristica = applica semplici regole empiriche a decisioni Route Centrale di Persuasione→ Fornisce Fatti e Logica Route Periferico di Persuasione → Fattori Superficiali, accattivanti (gente felice/attraente, musica allegra, ecc) L’efficacia dei due approcci dipende dalle circostanze. - La gente e’ piu’ facilmente influenzata dal percorso periferico se la decisione e’ considerata poco importante; - La gente e’ piu’ prona ad usare il percorso centrale se pensa che la decisione ha conseguenze importanti. L’influenza di emozioni sull’elaborazione di messaggi di persuasione → Studenti indotti in uno stato di Allegria o Tristezza (scrivi per15 min sull’evento piu’ piacevole/Piu’ spiacevole che ti sia mai capitato). Poi ascoltarono argomentazioni superficiali o forti, fattuali, su soggetti rilevanti (aumento delle tasse). Studenti nell’“Umore Allegro” persuasi allo stesso modo da entrambi argomenti. Studenti nell’“Umore Triste” persuasi di piu’ dall’argomentazione forte (Bless et al, 1990). L’Umore Triste sembro’ promuovere una piu’ accorta/profonda analisi degli argomenti dell’ Umore Allegro. Stereotipi anche usano l’euristica per eludere l’evidenza → Gente di buon umore dopo un film divertente piu’ pronti a classificare nomi afroamericani come giocatori di basket o criminali, e piu’ pronti a classificare nomi di bianchi come uomini politici (Park & Banaji, 2000). Altri studi → Gente felice impiega piu’ spesso stereotipi e spiega i comportamenti in base a tratti di personalita’ che fattori situazionali. In contrasto, la Tristezza scoraggia l’affidarsi a stereotipi nel giudicare nuove situazioni/eventi (Bodenhausen et al, 2000). Affetto positivo e creatività Uno studio: Un gruppo con umore allegro (dopo un film divertente) e uno in un umore neutro (film neutro). Ad essi vennero offerti gli oggetti nella figura, e gli fu richiesto di: “Attaccare la candela ad una bacheca di sughero su una parete cosi’ puo’ bruciare senza sgocciolare cera sul pavimento”. Partecipanti con Umore Allegro risolsero il problema piu’ spesso e piu’ rapidamente del gruppo con Umore Neutro (Isen et al, 1987). Emozioni e processo decisionale Ipotesi del marker somatico (Damasio,1996) Nel prendere una decisione, la mente valuta le conseguenze probabili di possibili opzioni, generando risposte emozionali a tali risultati, e usa l’emozione per guidare la decisione. Risposta Emozionale→ Include l’attivazione di una rappresentazione dei cambiamenti comportamentali e fisiologici che si proverebbero nella situazione effettiva (conseguenze), da cui il termine “Marker Somatico”. Gente con regioni PFC meno funzionali (danno, adolescenti, psicopatici) possono avere deboli emozioni anticipatorie anche se le emozioni nelle situazioni reali possono essere forti. In uno studio, a 2 gruppi fu chiesto quanto sarebbero disposti a diminuire il consumo di carne bovina se pensassero di poter contrarre “Mad Cow Disease” o “Encefalopatia Bovina Spongiforme”. Anche se tutti sapevano trattarsi della stessa cosa, “Mad Cow disease” genero’ piu’ paura e la gente espresse un piu’ forte evitamento (Sinaceur et al, 2005). Scelte basate su preferenze e valori Individui che prendono decisioni soggettive estetiche basate su una risposta istintiva (“gut reaction”) tendono ad essere piu’ felici di quella decisione a lungo termine. In uno studio, un gruppo di soggetti scrisse le motivazioni per scegliere il proprio indirizzo di studio. Un secondo gruppo scrisse cio’che a loro piaceva o dispiaceva in ciascun poster (‘Ragioni’). Poi tutti valutarono quanto piaceva ciascun poster, e venne a tutti offerto di portare a casa un poster come dono. Il gruppo “Ragioni” valuto’ belle stampe d’arte e immagini di animali carine e moderatamente divertenti come egualmente piacevoli. L’altro gruppo valuto’ come piu’ piacevoli le immagini divertenti. Tuttavia 3 settimane dopo, il gruppo “ragioni” era meno soddisfatto con le scelte rispetto a quelli che scelsero il poster quando piacque loro la prima volta istintivamente (Levine et al, 1996). Un altro studio trovo’ che aspettare per decidere non e’ il problema; ma e’ il processo di ragionamento logico che interferisce con la scelta. 3 gruppi di soggetti: Gruppo 1: Scegli il poster immediatamente; Gruppo 2: Enumera pro/contro di ciascuno, poi scegline uno; Gruppo 3: Osserva i poster, poi completa un compito diverso di ricerca di parole della stessa durata, poi scegli il poster. Risultati: al Gruppo 3 piacque di piu’ il proprio poster: va bene aspettare prima di decidere, ma analizzare logicamente le proprie opzioni disturba il processo preconscio che porta ad una decisione migliore in questo compito (Dijksterhuis et al, 2006). Giudizio morale La visione tradizionale è che il giudizio morale è guidato da processi deliberativi come la Presa in prospettiva, analisi costi- benefici, considerazioni su diritti e Doveri. Non c'era spazio per la Compassione nelle decisioni morali (Immanuel Kant). Piu’ di recente, esperienze veloci ed automatiche di emozioni specifiche si e’ pensato forniscano intuizioni di giusto/sbagliato e virtu’/punizione senza elaborazione deliberata a livello cosciente. Emozioni associate al farsi del male motivano risposte prosociali. Sentimenti di Compassione rendono le persone meno punitive. Emozioni associate a equita’, reciprocita’ e giustizia. Siamo sensibili a chi merita cosa, e a imbroglioni. Include condanne degli altri con rabbia, disprezzo o disgusto, dimostrando attivita’ nell’ Amigdala in studi fMRI che predice l’intensita’ della punizione considerata appropriata per vari crimini. Ragionamento morale Quale decisione e’ moralmente corretta per te? Il Dilemma del Tram → Se fossi tu ad operare lo scambio, puoi decidere di dirigere il tram senza freni su un altro binario, in modo da ammazzare una sola persona invece di cinque. Sara’ quella la scelta giusta? Il Dilemma del Ponte Pedonale → Stesso scenario, ma senza scambio. L’unica soluzione per evitare la morte di 5 persone e’ di spingere un uomo corpulento fermo a meta’ del ponte oltre la ringhiera, sperando che possa fermare il tram. Sara’ quella la scelta giusta? La maggioranza affema che e’ moralmente meglio tirare lo scambio che spingere l’uomo oltre la ringhiera, o il tempo di reazione per accettare la seconda come la corretta scelta morale e’ molto rallentato. Usare “forza fisica” per causare danno diretto a qualcuno sembra immorale, mentre danno incidentale provocato dall’uso di un oggetto inanimato e’ meno problematico (Greene et al, 2001). Ha piu’ senso essere esitanti che far male direttamente a qualcuno- le risposte emozionali possono riflettere istinti evoluzionari che hanno beneficiato i nostri avi. Decidere se altri hanno preso una decisione morale → Mark e Julie sono fratello e sorella, viaggiano insieme in una vacanza estiva. Una notte decidono di fare sesso. Entrambi usano contraccettivi. Ad entrambi l’esperienza piace, ma decidono di non ripeterla. A nessuno l’esperienza ha fatto male. Cosa pensate? E’ questa una situazione moralmente giusta? Quasi tutti rispondono che era moralmente sbagliato. Anche se non vi erano conseguenze, nessuno ci e’ restato male, e ad entrambi e’ piaciuto. Anche se e’ logicamente accettabile, emozionalmente sembra sbagliato. L’idea di sesso tra fratelli e’ ripugnante per la maggioranza in ogni cultura appare essere un tabu’ istintivo evoluto per proteggere contro la consanguineita’ quando metodi contraccettivi erano assenti. Emozioni entrano in molte attitudini politiche → Considerate la pena di morte. Persino se la gente cita fatti, e’ come se avessero gia’ deciso e poi cercano argomenti per giustificare la propria opinione (Haidt, 2001). Un’altra linea di ricerca sulla Equita’ (Fairness) implica il Gioco Ultimatum. Il Banchiere (Proposer) offre di condividere una somma di denaro in una data proporzione Il Giocatore (Responder) decide di accettare o rifiutare. Se accetta, il denaro e’ condiviso come proposto; se rifiuta, nessuno ottiene nulla Quando il Banchiere offre di dividere egualmente i soldi, le offerte sono considerate eque e sono accettate. Per quote di denaro offerte nelle proporzioni di 7:3, 8:2 o 9:1, i giocatori sono contrariati, vedono l’offerta come ingiusta, e la respingono. Il Battito Cardiaco rallenta nei Giocatori per offerte rifiutate, in proporzione alla inequita’ e l’Amigdala risulta piu’ attiva (immediata risposta di aggressione). Le offerte rifiutate sono accompagnate da piu’ Disgusto che Rabbia. Il lato negativo di contare sulle emozioni Eventi altamente motivanti sono assai rari. Ma subconsciamente li preferiamo. Considerate il gioco d’azzardo → Rischiereste €1 su una chance 50:50 di vincere €2? Rischiereste €1 su chance 1:100 di vincere €100? La maggioranza trova la seconda scommessa piu’ attraente. Il prospetto di vincere €100 e’ piu’ eccitante. 50% di studenti di college US scommetterebbero $10 con una chance1:1.000.000 di vincere $ 1.000.000. Questa e’ una scommessa terribile! Per ottenere una chance di 50% bisognerebbe scommettere 700.000 volte, perdendo $ 7.000.000! La gente in tutti i paesi preferisce scommesse con una chance molto piccola di a una vincita molto alta. Anticipiamo enorme piacere (Entusiasmo) dalla possibile vincita- e la bassa probabilita’ di vincere, e l’alta probabilita’ di perdere non indebolisce l’emozione. Il circuito di reward dopaminergico e’ associato con emozione soggettiva di wanting risponde all’aspettativa di un premio, ed e’ modulata dalla entita’ del premio. Regolazione delle emozioni Le strategie utilizzate per: Controllare il tipo di emozioni che sentiamo; In che momento le sentiamo; L’intensita’ con cui le sentiamo ed esprimiamo. Coping si riferisce ai tentativi di ridurre l’intensita’ di emozioni negative durante e dopo un evento stressante. La Regolazione delle Emozioni si riferisce sia ad emozioni positive che ad emozioni negative. I meccanismi di difesa dell’Io di Freud → abbiamo impulsi\desideri fondamentali (l’Es) in conflitto con norme sociali: in particolare il complesso di Edipo e il complesso di Elettra. La coscienza sociale acquisita (il Super Io) limita l’espressione dell’Es. Tra i due c’è il sé cosciente che cerca di placare l’Es all’interno dei limiti del Super Io. Una serie di meccanismi di difesa dell’Io (strategie di regolazione) risolvono la tensione tra Es e Super Io e mantengono desideri inappropriati inaccessibili alla coscienza. I meccanismi di difesa dell’Io riflettono differenti stadi di maturita’ emozionale-con differenti effetti su eventi psicologici ed esistenziali: Difese “Psicotiche”: Negazione (Denial), comune in bambini piccoli, indica trauma or patologia in adulti Difese “Immature” : Difese che evitano di avere a che fare con la realta’, fantasia e Proiezione, tipiche di adolescenti- dannose in adulti Difese “Neurotiche”: Spostamento, Repressione, Formazione Reattiva usati in Adulti per alleviare lo stress Difese “Mature” : Soppressione e Sublimazione. I piu’ sani, causano comportamenti costruttivi e prosociali. Modello processuale di regolazione delle emozioni: organizza le strategie di regolazione in base allo stadio del processo di generazione delle emozioni. Secondo teorie classiche le emozioni si producono in una sequenza di stadi: Strategie focalizzate sulla situazione → Una maniera potente di controllare le emozioni e’ di cercare, evitare o cambiare le situazioni che le producono. Selezione della Situazione: Si decide se intraprendere o no una situazione che e’ probabile evochi una data emozione (interviste di lavoro, esami, appuntamenti galanti, ecc…) Creare eventi piacevoli per se’ stessi (passeggiate, un massaggio, ecc). Questi individui risultano essere piu’ resilienti di fronte a stress elevato (Folkman & Moskowitz, 2000) Evitare eventi spiacevoli per se’ stessi (esami, incontri, interviste, ecc) → Non e’ sempre efficace: Evitare del tutto situazioni spiacevoli non e’ sempre una alternativa realistica– E’ un buon modo di vivere la vita? L’uso esagerato limiterebbe opportunita’ e relazioni sociali Individui che riportano piu’ Avoidant Coping di una situazione nel corso di un dato anno, incorrono piu’ life stressors nei 4 anni successivi, che a loro volta predicono piu’ sintomi depressivi (Holahan et al, 2005). Pazienti cardiologici ad elevato Avoidant Coping hanno piu’ probabilita’ di morte per scompenso cardiaco entro sei anni (Murberg et al, 2003). Pazienti nefrologici ad alto uso di Avoidant Coping hanno piu’ probabita’ di morte entro 9 anni (perdendo visite mediche) (Wolf & Mori, 2009). Puo’ essere meglio tollerare una situazione che apporta benefici a lungo termine che continuare ad evitare situazioni di stress. Conclusione: Strategia da usare con giudizio. Modificazione della situazione: Cerchiamo di cambiare la situazione in cui siamo allo scopo di facilitare lo stato emozionale desiderato. “Active coping” In uno studio, soggetti ricevevano stimuli dolorosi calorifici sugli avambracci. Ad un gruppo venne detto che potevano ridurre la durata dello stimolo muovendo rapidamente una leva nella direzione giusta (di fatto variava in modo casuale). Il gruppo con percezione del controllo riporto’ meno dolore di quello senza percezione del controllo. Meno attivita’ fu trovata nelle aree cerebrali del dolore con la fMRI (PAG, Insula, ACC) (Salomons et al, 2004). L’ansia prima di un intervento chirurgico e’ meno severa se si ha qualche senso di previsione e controllo, e l’esito medico puo’ essere migliore (Shapiro et al, 1996). Percezione di controllo Guido spiega a Joshua che il lager e’ un gioco complicato in cui Joshua deve eseguire i compiti che Guido gli impartisce. Joshua e’ a volte riluttante a continuare il gioco, ma Guido lo convince ogni volta a continuare. In questo gioco, ciascun compito gli fara’ guadagnare punti e chi raggiunge per primo mille vince. Ma solo credere che sei in controllo ha ovvi limiti. E’ efficace il semplice atto di visualizzare esiti di successo? Cio’ che aiuta e’ visualizzare le azioni/comportamenti che conducono ai Premi e Riconoscimenti (un’approccio piu’ costruttivo). Nello sport→ Visualizzare l’esecuzione dei movementi del tuo sport. Donne gravide per la 1a volta: Richieste di immaginare e descrivere il travaglio. Quelle con le descrizioni piu’ accurate/dettagliate dimostrarono le preoccupazioni minori al riguardo del parto imminente. Esporre versioni mitigate dello stressor (inoculazione psicologica) → Fornisce una serie di capacita’ per trattare la situazione che puo’ essere applicata a versioni piu’ impegnative della situazione (training di combattimento, ripassare una lecture, ecc). Base degli approcci di Esposizione per Disturbi di Ansia (Janis, 1983). Strategie focalizzate su aspetti cognitivi Prestare attenzione ad aspetti della situazione, o cambiare il modo di pensare alla situazione, per facilitare/impedire emozioni. - Controllo attenzionale → In genere si presta piu’ attenzione a stimoli emozionali che neutri. Individui ansiosi dimostrano un forte bias verso stimuli di minaccia. Cio’ puo’ essere misurato sperimentalmente con il dot-probe task Pazienti con disturbi ansiosi rispondono piu’ lentamente ad uno stimolo nella stessa posizione di una precedente parola neutra. Hanno problemi nel disingaggiare l’attenzione dalla posizione spaziale di una parola minacciosa (Salemink et al, 2007). In uno studio, bambini (10-13 anni) presero parte ad un Survivor game. Ad un gruppo venne detto che erano stati eliminati (Peer Rejection); ad un altro gruppo che non erano stati eliminati (Non peer-Rejection). 38% nel primo gruppo provarono un marcato cambiamento del tono dell’umore. Poi vi era diversi compiti comportamentali di Regolazione Emotiva (pensare in silenzio, leggere vignette o ascoltare musica-( compiti di distrazione), seguito da un secondo compito. Risultati: Il tempo trascorso nel compito di RE era in correlazione positiva con cambiamenti successivi in affetto positivo. Il pattern opposto fu osservato in caso di mancanza di impegno o comportamento passivo. I bambini con sintomi depressivi più elevati avevano maggiori probabilità di assumere comportamenti passivi ed evitanti. Il controllo attenzionale richiede molto sforzo cognitivo; risorse di memoria di lavoro si esauriscono se si e’ stanchi o il compito dura troppo a lungo (Engle et al, 2006). Sopprimere l’attenzione diretta a pensieri e stimoli gia’ attivi e’ una forma particolarmente difficile di Controllo Cognitivo In uno studio, a soggetti era chiesto di evitare di pensare ad orsi bianchi per 5 min, ma di suonare un campanello se lo facevano. Questi soggetti suonarono il campanello piu’ volte di un gruppo a cui era chiesto di pensare ad orsi bianchi e suonare un campanello!!!! (Wegner et al, 1987) Reappraisal cognitivo Una maniera di pensare a un evento o ad uno stimolo che permette di cambiarne la risposta emozionale. Se si ha paura dei ragni, si provi a pensare al ragno: Come ad una creatura innocua in un terrarium; O si provi ad immaginare il ragno in una situazione divertente. Lazarus (1991) propose che varie emozioni sono evocate dall’appraisal di temi relazionali centrali tra se’ e l’ambiente Scherer 1997) trovo’ che l’appraisal di situazioni emotive implica varie dimensioni. Situazioni che generano paura sono: Inaspettate, Spiacevoli, Causate dall’ esterno, Incerte ed Incontrollabili. Entrambi I modelli predicono che: cambiando l’appraisal cognitivo della situazione, si cambiera’ la risposta emotiva alla situazione (Lazarus, 1991). Il Reappraisal Cognitivo implica una re-interpretazione della situazione che e’ realistica e positiva (o neutra). Esempio: per una vittima di un disastro naturale od incidente della strada : “Si’, peccato che sia successo, ma potrebbe esser stato peggio!’” E’ la base del Cognitive Restructuring, un obiettivo frequente nelle terapie per disturbi affettivi (depressione, ansia). Studi dimostrano che il reappraisal cognitivo e’ sia efficace che sano come strategia di regolazione delle emozioni: Soggetti con istruzioni per re-interpretare situazioni stressanti mostrano ridotti self-report ed espressioni facciali (FACS) di stress rispetto ad un gruppo senza istruzioni di reappraisal (e.g., Gross, 1998; Shiota et al, 2009; Richard et al 2000). Gente che usa reappraisal cognitivo piu’ spesso riporta anche affetto positivo piu’ elevato, affetto negativo piu’ basso, life- satisfaction piu’ elevata, condivisione piu’ elevata delle emozioni con gli altri, relazioni piu’ intime, e minor rischio di depressione. TIPI DIVERSI DI REAPPRAISAL: 1. Focus su aspetti triviali di una situazione negativa (dettagli dell’ ambiente (quadri sulle pareti, etc), vestiti indossati) riduce l’esperienza dell’ emozione negativa (Ayduk et al, 2002). 2. In una interazione stressante con un’altra persona, mettersi nei panni dell’altro (Gilbert et al, 1982). 3. Perdono - Dare a qualcuno il beneficio del dubbio. Liberarsi dal rancore scioglie la tensione e migliora la stabilita’ emozionale (Witvliet et al, 2001). 4. Appraisal Positivo e’ concentrarsi sugli aspetti positivi di una situazione negativa o “trovare vantaggi”. Es: “Ho imparato molto dal fare domanda di lavoro… La prossima volta andra’ meglio”. Individui che sono resilienti tendono a pensare agli effetti positivi di eventi negativi piu’ spesso di individui non resilienti (Tugade et al, 2004). Adulti sani usano piu’ spesso reappraisal positivo come strategia cognitiva di pazienti adulti con depressione and ansia (Garnefski et al, 2004). Pazienti con AIDS che usano reappraisal positivo piu’ spesso riportano migliori esiti di salute (Moskowitz et al, 2009). Nota Bene: Pensare solo che le cose non vanno tanto male puo’ ridurre la motivazione a migliorare la situazione! Una nuova strategia di regolazione: il DISTANZIAMENTO Strategie focalizzate sulla risposta Esprimere i propri sentimenti: - CATARSI = il disinnesco di forti emozioni attraverso la loro espressione. Credenza popolare: le emozioni sono bloccate dentro, in qualche modo devono uscire. Studi mostrano che espressioni intense di paura o rabbia spesso non riducono l’ emozione, e sovente la aumentano. Individui che affrontano emozioni negative sfogandole tendono ad avere piu’ ansia in relazioni interpersonali e piu’ spesso finiscono in divorzio (Fincham 2003). Persone incoraggiate a piangere durante film tristi, spesso finiscono col sentirsi peggio di altre che si sono sforzati a trattenere le lacrime (Kraemer, 1988). Rimuginare emozioni troppo a lungo puo’ essere dannoso. Ruminazione e’ pensare continuamente ad un problema a lungo, focalizzandosi sugli aspetti negativi della situazione piuttosto che possibili soluzioni. Eccessive ruminazioni spesso un precursore, o contributore della depressione clinica (Garnefski et al, 2004). Sopprimere esperienze spiacevoli e’ arduo da un punto di vista cognitivo: Soggetti hanno prestazioni peggiori in test di Memoria di Lavoro (Klein & Boals, 2001). C’e’ un giusto mezzo? Studi suggeriscono che si possono trarre vantaggi da brevi esplorazioni dei propri problemi. Studenti trascorsero ½ ora /giorno per 3-5 giorni scrivendo su pensieri e sentimenti riguardanti un’esperienza stressante od un soggetto neutro. Esempi: (morte di una persona cara, assalti fisici). Risultati: quasi tutti dissero che era un’ esperienza valida, anche se lo scrivere aveva causato dolore, perche’ cio’ ha permesso di capire meglio la situazione. Alla fine del semestre quelli che avevano scritto diari erano stati meno malati, avevano usato meno alcol, ed ebbero voti migliori di quelli nel gruppo controllo (Pennebaker, 1997). Esprimere le proprie emozioni puo’ avere effetti positivi perche’ provoca sostegno sociale dagli altri. In uno studio riguardante una situazione recente associata ad espressioni di pianto,quest’ultimo condusse a sollevamento del tono ell’umore quando altri li confortarono e consolarono con parole, contatto fisico o altri comportamenti amichevoli e pro-sociali (Bylsma et al, 2008). Inibire l’espressione comportamentale di Emozioni e’ utile in alcune situazioni- particolarmente quanto si e’ sotto pubblico scrutinio. Ma il farlo indiscriminatamente e’ problematico. Sopprimere le emozioni e’ dispendioso in termini di risorse cognitive, con una vasta gamma di implicazioni negative (discusse dopo). Attività fisica Attivita’ fisica previene in modo consistente depressione, e piu’ a lungo termine, ansia (Leppamaki et al, 2002; Salmon, 2001). Ma attivita’ fisica strenua puo’ peggiorare il tono dell’umore (Salmon, 2001). L’ esercizio e’ una distrazione dalla causa di stress. L’ Esercizio migliora la salute complessiva. Gente in un buon stato fisico ha meno tensione ed arousal periferico in risposta ad eventi stressanti (Crews & Landers, 1987). Attivita’ fisica dopo Stress tende a rilassare, e riduce la produzione di ormoni dello stress (Mills & Ward, 1986). Endorfine sono liberate durante esercizio fisico. Meditazione → meditazione quotidiana riduce lo stress. Un programma di 3 mesi paragonato all’ ascolto di lezioni su rilassamento: Ridotta Depressione ed Ansia (Sheppard et al, 1997). Attivamente studiata al momento per vantaggi psicologici & medici in molte patologie (una e’ le tossicodipendenze). Quali strategie di regolazione delle emozioni sono migliori? Quando strategie focalizzate sulla situazione sono applicabili, offrono vantaggi sostanziali. Vedovi/e in lutto che percepiscono piu’ controllo sui loro eventi provano meno ansia (Ong et al, 2005). Se si ha poco controllo su una situazione, le scelte sono: ricorrere al reappraisal della situazione o cercare di regolare la risposta emotionale. Studenti istruiti a sopprimere le proprie espressioni facciali in risposta a stimoli inquietanti in realta’ aumentarono I segni fisiologici di stress, con pressione arteriosa, rispetto ad un gruppo senza istruzioni (Gross et al 1997; 1998; 2002). Discutere naturalmente o sopprimere l’emozione generata da un film scioccante sulla bomba atomica produce gli stessi effetti. Reappraisal e Soppressione hanno effetti distinti sulla Memoria. La Soppressione ha effetti piu’ deleteri sulla memoria perche’ richiede piu’ grandi risorse cognitive, e puo’ avere un impatto negativo su relazioni intime (Srivastava et al, 2009). Studi fisiologici In un primo studio (Gross,1998), fu presentato un un film che elicitava Disgusto: --In una condizione di controllo (“Osserva il film”) -- In una condizione di reappraisal (objective distancing), “Adotta la prospettiva di un osservatore neutrale e obiettivo” -- In una condizione di soppressione, “Comportati in modo che un osservatore non possa dire che stai provando disgusto” Risultati: solo la condizione di reappraisal ridusse l’esperienza di disgusto. Non si osservarono differenze in misure fisiologiche di arousal tra reappraisal e controllo, ma la soppressione in effetti aumento’ l’attivazione simpatica, causando un aumento di arousal, e l’attivita’ simpatica aumentata duro’ per qualche tempo dopo la fine del film. Studi piu’ recenti: rabbia evocata da memorie autobiografiche produsse una riduzione della Pressione Arteriosa in un gruppo che impiego’ distancing misto spaziale/obiettivo rispetto al non uso (Ayduk and Kross, 2008). Ansia prodotta dalla minaccia di uno shock produsse una riduzione della GSR (sudorazione) in un gruppo che impiego’ distancing misto spaziale/obiettivo rispetto al non uso (Paret et al., 2011). Emozioni negative prodotte da scene avversive provoco’ una riduzione della GSR e del riflesso di ammiccamento (eyeblink) in un gruppo che impiego’ istruzioni di aumento della distanza spaziale rispetto alla risposta naturale e alla riduzione della distanza spaziale (Leiberg et al, 2012). Neuroimmagini della regolazione emozionale → In uno studio fMRI usando il reappraisal per diminuire una emozione negativa aumento’ l’attivita’ in Corteccia Prefontale(PFC) implicata nel controllo cognitivo, e ridusse attivita’ nell’ amigdala, suggerendo che PFC modula l’attivita’ emozionale nell’ amigdala. Un secondo studio fMRI sul reappraisal paragono’ come rendere una situazione negativa migliore (downregulation) a rendere una situazione negativa peggiore (upregulation). Vi erano due gruppi: 1. Nel gruppo focalizzato su se-stessi, le istruzioni erano di immaginare se’ stesso od una persona amata in una scena negativa (aumentando un’ emozione negativa); Osservare le scene in una maniera distaccata (diminuendo l’emozione negativa) ; o nella condizione di controllo, solo osservando l’immagine. 2. Nel gruppo focalizzato sulla situazione, istruzioni di aumentare l’emozione immaginando che la situazione stesse peggiorando, o per diminuire l’emozione, immaginando che stava migliorando, o ancora solo osservando l’immagine. Sia quando le emozioni negative erano aumentate o ridotte, la corteccia prefrontale laterale di sinistra (working memory, controllo cognitivo) e il cingolo Anteriore dorsale (monitoraggio online della performance) erano attivati, regioni implicate nella valutazione/decisone della strategia cognitiva. L PFC rostromediale era piu’ attiva durante la upregulation (implicata nel memory retrieval della conoscenza emozionale). Downregulation attivo’ una regione diversa associata all’inibizione comportamentale, the R lateral PFC e la R PFC orbitale. Qual’e’ la risposta dell’amigdala? La sua attivazione era modulata in una o l’altra direzione in base all’obiettivo di regolazione: - Aumento quando il goal era di incrementare l’emozione negativa; - Riduzione quando il goal era di diminuirla. Distancing rispetto a reinterpretazione → In una meta-analisi, si trovo’ che le regioni parietali intorno alla TPJ (attenzione spaziale, presa di prospettiva, agenzia) erano piu’ spesso associate al Distancing, mentre la PFC laterale era piu’ spesso associata al Reappreisal. La distribuzione dei risultati nella PFC era piu’ lateralizzata a destra rispetto al Reappraisal (Ochsner et al., 2012). Ulteriore evidenza per il coinvolgimento selettivo del Giro Angolare di Destra nel Distancing rispetto alla Reinterpretazione, la distrazione e la soppressione espressiva (Dorfel et al. 2014). Sviluppo delle emozioni EMOZIONI NEI NEONATI PIANTO → Il pianto e’ presente dalla nascita. I neonati piangono quando sono affamati, assonnati, pieni di gas, a disagio. Il Pianto riflette disagio: una risposta indifferenziata a qualsiasi cosa avversiva o spiacevole. La sua funzione e’ quella di ottenere attenzione immediata dal caregiver. I neonati mostrano pianto simpatetico: risposta selettiva al pianto di un altro neonato. Non succede in risposta a bambini più grandi che piangono. Scompare a circa 6 mesi. Probabilmente una risposta evolutivamente preservata per ottenere attenzione quando altri bambini possono ottenerlo (il pulcino che pigola di piu’ viene più nutrito). SORRISO → Evidente quando neonati sono rilassati. Comincia con un accenno agli angoli della bocca Dall'età di 3 settimane anche le palpebre cominciano a stringersi, la bocca potrebbe aprirsi in un sorriso pieno Sorriso piu’ frequente durante il sonno REM. A questo stadio, I sorrisi non sono connessi ad una situazione sociale. Dall’eta’ di 3 settimane sorrisi in risposta alle azioni dei genitori– es: cucusettete, con aumento nei mesi successivi. Dall’eta’di 6-8 sett comincia il sorriso sociale: sorrisi in risposta a genitori, fratelli, ecc. Estremamente gratificante e piacevole per i genitori. Le Interazioni sociali sono più probabili con neonati sorridenti (richiesto per il normale sviluppo cognitivo / sociale). Bimbi con sindrome di Down hanno ridotto sorriso sociale: i genitori riportano di sentirsi meno gratificati dall’interazione. Funzione: Aumentare il legame sociale/attaccamento e ottenere attenzione e cura. Perche’ il ritardo nel Sorriso Sociale? Teoria: Sviluppo di Acuita’ Visiva. Per le prime settimane la visione e’ sfocata. Inoltre, sguardi preferenziali agli occhi, non alla bocca (Cassia et al, 2004). Ma bambini ciechi dalla nascita sorridono quanto quelli vedenti, e nelle stesse situazioni. Genitori di bambini ciechi tendono a giocare piu’ fisicamente (solletico, lanci in aria) di genitori of di bambini vedenti: sorrisi sono ottenuti in risposta a cue sociali tattili e uditivi (Rogers,1986). Adulti che ricordano che i loro genitori spesso li abbracciavano/giocavano fisicamente con loro da bambini hanno maggiore probabilita’ di avere buone relazioni romantiche e meno probabilita’ di diventare depressi da adulti (Takeuchi et al, 2010). RISPOSTE AL PERICOLO → Riflesso di Moro: Riflesso normale fino a 4-5 mesi 1. Allargamento delle braccia con dita estese 2. Flessione delle braccia con dita rinchiuse 3. Pianto (di solito) Elicitato da situazioni che suggeriscono Pericolo: - Improvvisa perdita di supporto (sensazione di caduta) - Improvviso forte rumore - Vedere una figura grande avvicinarsi rapidamente E’ stato descritto come una forma immatura di riflesso di Trasalimento (Startle). Neonati avvertono la Paura? Paura degli adulti dipende da attribuzione della situazione (appraisal). Neonati non hanno paura in molte situazioni che adulti avvertono pericolose: non hanno paura dell’altezza fino a quando non vanno carponi e hanno qualche esperienza di caduta. Bambini fino di 2-3 anni avvicinano Serpenti, Fuoco, ecc senza paura. Conclusioni: Il Riflesso di Moro e’ in relazione con la Paura (come lo Startle) ma non e’ lo stesso della paura degli Adulti. - Espressioni Emozionali dei neonati sono risposte a semplici Stati biologici - Risposte a valutazioni cognitive o perdita sociale (separazione) vengono dopo I bambini provano discrete emozioni? 1a Ipotesi: Neonati sono in possesso del repertorio pieno di emozioni di base, o il potenziale per esse. Non mostrano rabbia perche’: a) Manca loro la capacita’ cognitiva di assegnare la colpa; b) Il sistema motorio non e’ sviluppato per produrre espressioni di rabbia. 2a Ipotesi: Il Disagio del neonato e’ un blend di Rabbia, Paura, Tristezza, Disgusto, ecc. Con lo sviluppo, le emozioni si separano tra loro 3a Ipotesi: Le emozioni hanno una traiettoria evolutiva differenziata. Alcune sono assenti alla nascita. Rabbia e Disgusto assenti in neonati; si aggiungono più tardi, quando la maturazione del cervello o l'apprendimento di quelle risposte emotive sono raggiunti. L’importanza di questa distinzione e’ teorica. -- Sostenitori delle emozioni di base vogliono trovare prove delle emozioni fin dal piu’ presto possibile -- Per i sostenitori di dimensioni continue non è sorprendente che i bambini non riescono a mostrare emozioni specifiche (es., rabbia). Il dibattito e’ complicato dal fatto che alcune manifestazioni di emozione possono essere presenti ad un’eta’ molto precoce quando i bambini non mostrano l’espressione facciale di quella emozione. Considerate la Sorpresa. Persino bambini di pochi mesi fissano piu’ a lungo l’ esito impossibile. Appaiono “sorpresi” dallo stesso, con una comprensione primitiva di numero. Ma non hanno l’espressione facciale della Sorpresa. (Wakeley et al, 2000). Bambini vicini a 2 anni cominciano a mostrare l’espressione facciale della Sorpresa. Uno studio successivo ha studiato reazioni di bambini quando la voce dello sperimentatore cambio’ improvvisamente in un suono metallico stridente dovuto al suono di un distorsore della voce. Fino a 14 mesi, mancano espressioni vocali o facciali di sorpresa. Ma I bambini arrestarono qualsiasi altra cosa stessero facendo e fissarono lo sperimentatore. L’EMERGENZA DI EMOZIONI DIFFERENZIATE: I Bambini provano reale sorpresa, o semplice interesse? 1a Ipotesi: Neonati in possesso del repertorio pieno di emozioni di base o il potenziale per esse. Non le mostrano Perche’ manca loro la capacita’ cognitiva di valutare l’evento; e il loro sistema motorio non e’ sviluppato ancora per produrre le espressioni facciali. Uno studio ha esaminato l'emergere della Rabbia in bambini di 1, 4 e 7 mesi (Sternberg e Campos, 1990). Lo sperimentatore tratteneva delicatamente giù il braccio del bambino per impedire il movimento, e le loro reazioni furono registrate - I bimbi di un mese abbassarono le sopracciglia e sollevarono le guance. Gli occhi erano chiusi e la lingua era tirata fuori (non tipico display di rabbia). - I bimbi di quattro mesi mostrarono un’espressione piu’ tipica di rabbia: occhi semichiusi, labbra tirate indietro, accigliamento, guance sollevate. Lo sguardo era principalmente rivolto al braccio trattenuto. - I bimbi di sette mesi mostrarono una prototipica espressione di rabbia e dirigevano lo sguardo alla faccia dello sperimentatore che tratteneva giu’ il braccio, ed alla madre nella stanza. La sequenza rifletterebbe uno sviluppo da un confuso senso di frustrazione a rabbia prototipica, diretta specificamente verso lo sperimentatore. -- Ad un mese, Il bambino non puo’ muovere il braccio, e non comprende il perche’. -- A quattro mesi, il bambino localizza la frustrazione all’immobilizzazione del braccio, non attribuisce l’evento alle azioni di un’altra persona. -- A sette mesi, il bambino riesce ad assegnare la colpa allo sperimentatore per la situazione (e forse la mamma per permetterlo). In un secondo studio, I bambini mostrarono piu’ stress quando il braccio era trattenuto dalla propria madre che da uno sconosciuto. Hanno meno inibizione/timidezza verso la madre? Sentono un senso di tradimento? I bambini si sono abituati ai dottori/infermiere che li esaminavano? (Porter et al, 2009). 2a Ipotesi: il Neonato prova solo Conforto o Disagio, non una varieta’ di emozioni. Con lo sviluppo, le emozioni si differenziano tra di loro. In uno degli studi più ampi, sono state ottenute immagini di forti espressioni facciali da molti bambini che vanno da 2 ore a 21 mesi (Oster et al, 1992). Per prima cosa chiesero ad adulti non addestrati di etichettare espressioni facciali negative con termini di emozioni discrete, o semplicemente come ”stress" globale. Confrontarono poi due sistemi di codifica separati usati per classificare le espressioni facciali infantili Furono trovate poche evidenze che bambini di età inferiore a 3 mesi mostrino emozioni facciali discrete che gli adulti possano riconoscere. - Codificatori inesperti erano d'accordo sulle espressioni tristi e felici, ma la maggior parte delle altre espressioni negative erano etichettate come stress globale Entrambi I sistemi di codifica identificarono espressioni di felicità e sorpresa. Ma solo 3/19 espressioni codificate di una particolare emozione negativadal 1 ° sistema sono stati codificati allo stesso modo dall'altro sistema. In uno studio simile, espressioni di bambini di 11 mesi erano registrate in 2 situazioni, una designata a suscitare Paura, l'altra a suscitare la Rabbia. I bambini risposero in modo diverso in termini di movimenti del corpo, ma le espressioni facciali erano indistinguibili (Camras et al, 2007). Esistono evidenze che i bambini anche in età più avanzata non distinguono chiaramente un tipo di emozione dall'altro. In uno studio, ai bambini è stato chiesto di guardare immagini di facce e di mettere in una scatola quelle che sembravano felici. In un’altra condizione, hanno guardato le stesse immagini e hanno messo le facce tristi nella scatola. Anche i bambini di 4-5 anni commisero molti errori, aggiungendo alle scatola triste immagini che adulti classificherebbero come Rabbia, Paura o Disgusto. (Widen & Russell, 2008). Indipendentemente dal fatto che i bambini piccoli abbiano o no emozioni discrete, è chiaro che l'esperienza emotiva cambia enormemente nei primi due anni. A un anno di età, i bambini mostrano chiare espressioni di Felicità, Tristezza, Rabbia e Paura (Lewis, 2000). In che misura questo sviluppo si basa sull’ Apprendimento? su Crescita Fisica? O Altri Processi di Maturazione? Maturazione FISICA - 3a Ipotesi: Emozioni hanno una differente traiettoria di sviluppo dovuta a Maturazione cerebrale o Apprendimento. Neonati hanno visione limitata, particolarmente nella parte centrale della retina (fovea), dove l’acuita’ dergli adulti e’ piu’ alta. Bambini di meno di 6 mesi hanno problemi a spostare l'attenzione visiva da un oggetto all'altro. Un oggetto in movimento catturerebbe la loro attenzione così tanto che non possono distogliere lo sguardo da esso (Johnson et al, 1991). Aumento del controllo muscolare nei primi 2 anni di vita a causa della maturazione dei sistemi motori permette al bambino di esprimere emozioni attraverso il viso, i gesti e postura. Capacità di camminare a carponi, stare in piedi e camminare introducono nuove situazioni con implicazioni per l’emozione: aumentato pericolo di cadere o di perdersi. Maturazione COGNITIVA → La Valutazione Cognitiva e’ una componente necessaria dell’Emozione. La Corteccia PreFrontale- associata con pianificazione e logica- raggiunge completa maturità nella tarda adolescenza. L'apprendimento continua per tutta la vita. Lo sviluppo cognitivo è particolarmente importante per le emozioni. Coscienti del se’ (Vergogna, Senso di Colpa, Orgoglio) che richiedono il confronto con un astratto standard di comportamento (norme culturali / sociali). I bambini più piccoli non si confrontano con una serie di aspettative. Ai Bambini piccoli manca un chiaro senso del “se’”. Possono riconoscersi allo specchio? I bambini di età inferiore a 16 mesi hanno raggiunto lo specchio, come se fosse un altro bambino; i bambini dai 18 ai 24 mesi hanno raggiunto il loro naso per cancellare il segno (Lewis & Brooks-Gunn, 1979). La consapevolezza di sé è presente solo in alcune specie animali: scimpanzé, delfini, elefanti Prima dell'età di due anni i bambini reagiscono ai loro fallimenti con tristezza; dopo di che, essi reagiscono con Vergogna e Senso di Colpa (Lewis et al, 1989). Intorno ai quattro anni i bambini sviluppano Teoria della mente, la capacità di dedurre gli stati mentali degli altri (intenzioni ed emozioni). Si diviene consapevoli che le persone ti osservano, pensano a te, ti valutano. Interazione sociale Gli uomini apprendono molto sulle emozioni dall'ambiente sociale. I bambini guardano a caregiver per come dovrebbero sentirsi riguardo a nuovi oggetti o eventi fino alla fine del primo anno Da quel momento in poi, le interazioni sociali hanno implicazioni molto forti per la vita emotiva della persona. Culture diverse hanno aspettative diverse sulle emozioni e differenti regole di espressione. Queste aspettative sono apprese molto presto dalle interazioni quotidiane con la famiglia e il gruppo sociale. Molto è imparato dall'interazione con altri bambini → si Impara che se condividi i tuoi giocattoli con gli altri, e’ piu’ probabile chegli altri condividano i loro giocattoli con te. SVILUPPO DELLA COMUNICAZIONE EMOZIONALE Riferimento sociale La capacità di apprendere l'adeguatezza delle tue reazioni emotive dalla percezione delle emozioni degli altri. Segni precoci a nove mesi: il bambino va carponi e e’ caduto qualche volta. La mamma sembra spaventata o sorride quando il bambino è incoraggiato ad attraversare il "lato profondo". Il bambino usa i segnali della madre per decidere se attraversare. Il bambino rimane fermo se la madre sembra spaventata, ma prova il vetro e poi attraversa se la mamma sorride (Emde et al, 1985). Se un bambino vede due nuovi giocattoli e qualcuno, anche uno sconosciuto, reagisce ad uno con piacere e l'altro con disgusto, il bambino giocherà più probabilmente con il giocattolo "piacevole" (Moses et al, 2001). In un bambino di 11 mesi, la memoria di evitamento del giocattolo "disgustoso” dura solo per pochi minuti. Ma in un bambino di 14 mesi l’evitamento dura più di 1 ora, suggerendo cheil bambino ha appreso l'associazione emozionale all'altra persona. (Hertenstein & Campos, 2004). L’apprendimento de lla preferenza sociale è presente anche nei ratti e dipende dall'integrità dell’ Ippocampo. Intersoggettività Se un bambino vede due nuovi giocattoli e qualcuno, anche uno sconosciuto, reagisce ad uno con piacere e l'altro con disgusto, il bambino giocherà più probabilmente con il giocattolo "piacevole" (Moses et al, 2001). In un bambino di 11 mesi, la memoria di evitamento del giocattolo "disgustoso” dura solo per pochi minuti. Ma in un bambino di 14 mesi l’evitamento dura più di 1 ora, suggerendo cheil bambino ha appreso l'associazione emozionale all'altra persona. (Hertenstein & Campos, 2004). L’apprendimento della preferenza sociale è presente anche nei ratti e dipende dall'integrità dell’ Ippocampo. Riconoscere espressioni facciali di emozione I bambini e i loro genitori hanno allo stesso tempo esperienze ed espressioni emotive simili e tendono a imitare le espressioni reciproche (per bambini di età superiore ai nove mesi). Sentimenti felici sono associati a volti sorridenti, un tipo molto efficace di condizionamento operante (altamente gratificante). Ma, C’e’ evidenza di Simulazione Mimica Facciale persino nei primi giorni di vita- (Meltzoff & Moore, 1977). Significato poco chiaro (E’ un riflesso automatico piu’ che Comportamento motivato). Linguaggio emozionale Anche i bambini di due anni usano le parole emotive in modi abbastanza precisi, attribuendo emozioni a bambole e animali imbalsamati in situazioni appropriate. Bambini di 2-3 anni parlano di come si sentivano in passato o si sentiranno in futuro. Il parlare di Emozioni è un buon predittore di un sano sviluppo sociale. I bambini di due anni possono fingere emozioni per ottenere quello che vogliono- fingendo di essere tristi o spaventati per ottenere attenzione. Uno studio ha scoperto che i bambini di tre anni erano in gran parte d'accordo con l'interpretazione dell'osservatore adulto e l'abbinamento di eventi a manifestazioni di tristezza, felicità, stress e rabbia mentre giocavano in un asilo nido (Fabes et al, 1991). SVILUPPO DI LEGAMI EMOZIONALI: Attaccamento Un legame emotivo di lunga durata tra bambino e caregiver. Si sviluppa intorno ai 6-9 mesi. Prima dei 6 mesi, i bambini usano il sorriso sociale per ogni sorriso che vedono, e si fanno prendere in braccio costantemente da qualsiasi persona. Viene misurato usando il paradigma della strana situazione. Un bambino di 6 mesi "attaccato in modo sicuro" protesta quando il genitore lascia la stanza, e mostra gioia quando il genitore ritorna, e controlla spesso il genitore durante il gioco. Perche’ il ritardo? La visione migliora notevolmente a 6 mesi. Potrebbe spiegare perché non possono notare quando se ne vanno e ritornano. Ma anche i neonati riconoscono la voce della madre. Un'altra spiegazione è la maturazione cognitiva: Piaget sostiene che ai bambini di meno di nove mesi Manca la Permanenza dell’Oggetto - la comprensione che gli oggetti continuano ad esistere anche quando nonli vedono o nopn li sentono. I bambini raggiungono gli oggetti che vedono, non quelli coperti o nascosti. Da sei a otto mesi la maggior parte dei bambini inizia a camminare carponi e ad esplorare il mondo, aprendosi a nuove esperienze, compresa la caduta, incontrando fonti di pericolo o si perdono. Il bambino impara a bilanciare le due esigenze in competizione: il brivido dell'esplorazione e il rischio di finire nei guai (Bowlby, 1969). Nel paradigma della strana situazione, i bambini continuano a protestare contro la separazione dai genitori fino a 18 mesi e oltre, ma loro le proteste diventano meno intense. Il comportamento di Attaccamento infantile dipende da come Il caregiver risponde al bambino (stili di attaccamento). L’Ansia per gli Sconosciuti è la paura delle persone non familiari adulte, uomini in particolare. Può riflettere miglioramenti nella memoria - notare che qualcuno non e’ familiare, o nei processi emotivi in generale. Animali piccoli esplorano il mondo con curiosità - solo dopo diventano più cauti. Potremmo aver evoluto una tendenza per i bambini a diffidare di uomini non familiari che potrebbero minacciarli. SOCIALIZZAZIONE DI ESPRESSIONI EMOZIONALI L'espressione emotiva varia a seconda della cultura. Nella maggior parte delle culture, i genitori si aspettano che bambini di due-tre anni di eta’ inizino a reprimere i loro comportamenti impulsivi o aggressivi. Le aspettative variano in base al sesso: attraverso le culture i genitori accentuano il controllo di: - Paura e rabbia nei loro figli, e - Incoraggiano l'espressione della felicità nelle loro figlie I genitori discutono le emozioni più spesso con le loro figlie. I padri prestano piu’ attenzione alle esplosioni di rabbia dei loro figli. Gli studi sulla strana situazione in altre culture danno risultati diversi → in Germania, il 50% dei bambini era classificato come attaccamento-Evitante- rispetto al 23% negli USA (Grossman et al, 1985). I genitori non erano negligenti o insensibili, riflettevano una convinzione che i genitori dovrebbero incoraggiare l'indipendenza nei loro figli. In Giappone, un'alta percentuale di bambini classificati come attaccamernto-Ansioso- Le madri lasciano raramente i loro bambini, e incoraggiano la dipendenza da altri. Tra madri con carriere fuori casa, i risultati sono più simili a quelli tipici in America (Durrett et al, 1984). In un altro studio, alle madri giapponesi e americane di bambini di 3-4 anni è stato chiesto come avrebbero risposto a vari tipi di comportamento scorretto (Conroy et al, 1980). Le madri americane dissero che avrebbero chiesto di arrestare il comportamento o che li avrebbero costretti fisicamente a fermarsi. Questo ha rafforzato la rabbia e il focus su se’ stessi. Le madri giapponesi furono piu’ inclini a spiegare perche’ i comportamenti scorretti fanno male ad altra gente, facendo appello al loro desiderio di cooperare e usare emozioni positive sociali. EMOZIONI NELL’ADOLESCENZA Molti Adolescenti sperimentano una moderata intensita’ di conflitto con i propri parenti, con depressione, ansia, o rabbia. E’ un tempo di Emozione Aumentata. Grande variabilita’ individuale – con un contributo genetico. Una ragione e’ l’aumento di attivita’, piu’ liberta’, aumentata esplorazione e propensita’ per situazioni di rischio Fattori Biologici hanno un ruolo importante- dramaticche fluttuazioni di Ormoni sessuali : Estrogeni e Testosterone che contribuiscono alla volatilita’ emozionale. Emozioni e impulsivita’ dominano l’azione, e essi hanno difficolta’ ad inibire forti impulsi. Il compito anti-saccadico misura l’abilita’ di inibire la tendenza ta guardare verso uno stimolo ed invece guardare nella direzione opposta. Questa capacità è debole durante l'infanzia, migliora gradualmente durante gli anni dell'adolescenza. In parallelo con la maturazione della corteccia prefrontale laterale (Luna et al, 2010). Anche la pressione dei pari aumenta l'impulsività e l'assunzione di rischio, più rischi vengono presi durante i videogiochi in rapporto ad adulti, in particolare quando i coetanei guardano. Gli adolescenti non sono sempre impulsivi, ma sotto pressione di tempo e pressione dei pari sono più propensi a correre rischi e ad essere influenzati dalle loro emozioni. SVILUPPO EMOZIONALE NELL’ETA’ ADULTA Variazione delle emozioni con l’età → L’esperienza emozionale cambia nel corso della vita adulta. Con l’avanzare dell’eta’, si presta piu’ attenzione alle questioni emotive in generale. In uno studio con persone tra i 20 e gli 80 anni, persone leggevano passaggi di due pagine di un romanzo. Dopo 1 ora, ful loro chiesto di ricordare tanto quanto possibile il contenuto della storia. Mentre il recall generale di memoria diminuiva con l'età, I partecipanti più anziani mostravano maggiore memoria per aspetti emozionali della storia (Carstensen et al, 1994). In uno studio, persone di18-94 anni erano chiamate più volte al giorno per una settimana e fu lor chiesto di descrivere e valutare la loro attuale esperienza emotiva. Gli anziani e i giovani hanno riferito la stessa frequenza di esperienze positive, ma i più anziani hanno riportato meno emozioni negative (Carstensen et al, 1998). Altri studi dimostrano che: - persone anziane sane si sentono più felici in media rispetto ai giovani adulti - Hanno bias attenzionali per stimoli positivi nei compiti dot-probe; - Hanno risposte fMRI più forti a immagini piacevoli che spiacevoli; - Ricordano selettivamente piu’ informazioni positive da memorie autobiografiche Funzioni delle emozioni INTRAPERSONALI → una funzione che direttamente beneficia l’individuo che prova emozione. L’effetto delle emozioni è aumentare la possibilità di comportarsi in modo che si risolva il problema che minaccia la fitness dell’individuo. La risposta comportamentale facilitata dall’emozione risolve direttamente il problema. La paura aiuta a salvare la vita della persona spaventata, facilitando la fuga dal predatore. Cambiando le cose all’interno: bias cognitivi, condizioni fisiologiche, risposte comportamentali. Spiega bene molte emozioni negative (paura, rabbia, disgusto, tristezza), ma non spiega bene emozioni positive come amore, orgoglio ed emozioni conscie del sé (imbarazzo e vergogna). SOCIALI → promuovono impegno, interdipendenza e le relazioni complesse tra persone che ci aiutano a sopravvivere e a trasmettere i nostri geni. Gli esseri umani sono ultrasociali (come si accennava prima). Qual è la funzione dell’amore? Quando la gente parla di amare qualcuno, di solito intendo che essa è impegnata per il benessere di quella persona. Funzione: per aiutare qualcuno a costruire un senso di impegno in relazioni importanti, quindi siamo pronti ad aiutarci l’uno l’altro la prossima volta che uno sforzo di gruppo è necessario. Imbarazzo: probabilmente si è violata una convenzione sociale. Il display dell’imbarazzo aiuta le persone a rendersi conto di aver commesso una gaffe, ti senti male per quello che è successo. Il display rende le persone più inclini a piacersi e fidarsi di te. Entrambe le emozioni aiutano a stabilire e stabilizzare le emozioni con altre persone nella comunità. Non influenzano direttamente la tua sopravvivenza o funzione riproduttiva, ma in futuro la tua sopravvivenza potrebbe dipendere dalle relazioni che quei display emotivi avevano facilitato. La maggioranza dei nostri obiettivi e preoccupazioni sono sociali → 3 motivazioni sociali e 1 antisociale selezionate come adattamenti durante l’evoluzione: 1. Attaccamento L’attaccamento è il legame emozionale duraturo tra bambino e caregiver, che produce un desiderio di essere vicino alla persona con manifestazioni di piacere. Si notano stress e pianto alla separazione. Sincronia di comportamenti: neonati in sintonia con risposte corrispondenti durante i periodi di veglia\vigilanza e sonno o riposo; soprattutto quando le madri sono sensibili ai loro segnali per il gioco e la tranquillità. All’età di 3 mesi contribuiscono alla sincronia facendo corrispondere le espressioni facciali e alternandosi nelle vocalizzazioni. Uno studio ha trovato che una maggiore sincronia comportamentale tra bambino e padre prediceva un più sicuro attaccamento in seguito. Segue teoria di Lorenz dell’imprinting. Nella teoria di Bowlby dell’attaccamento la madre fornisce una base sicura, il bimbo guarda la madre per verificare sicurezza e indipendenza. Paradigma della strana situazione (strange situation di Ainsworth): - Bimbo e genitore in una stanza piena di giocattoli, giocano. - Uno sconosciuto entra nella stanza. - Il genitore lascia la stanza, poi ritorna. - Sia i genitori che lo sconosciuto lasciano la stanza. - Lo sconosciuto ritorna da solo. - Finalmente anche il genitore ritorna. Il comportamento di attaccamento più efficace del bambino dipende da come risponde il caregiver (Isabella & Belsky, 1991). 3 tipi di attaccamento: - Bimbo con stile di attaccamento SICURO = protesta quando madre lascia la stanza, mostra gioia quando genitore torna (ricongiungimento) e controlla genitore di frequente mentre gioca - Bimbo con stile di attaccamento ANSIOSO = è molto agitato quando la madre lascia la stanza, si aggrappa al genitore ma lo scaccia via quando ritorna (prodotto da caregiver soffocanti e inconsistenti) - Bimbo con stile di attaccamento EVITANTE = presta poca attenzione alla madre se presente, piange quando madre lascia la stanza ma non cerca conforto al suo ritorno (prodotto da caregiver distanti, che respingono e non reattivi) Differenze culturali → il giapponese ha un termine distinto per “amore per chi si prende cura di noi”: Amae → un sentimento di dipendenza piacevole da un’altra persona, prototipo: il bambino verso la madre. La società giapponese da valore a questa emozione anche nella vita adulta, un ideale verso il quale si ispirano altre relazioni intime anche da adulti. Secondo Bowlby l’attaccamento del bambino crea una base (template) per relazioni intime adulte (legami affettuosi); carezze adulte e amore romantico sono una variazione del pattern di base dell’infanzia. Gli stessi stili di attaccamento sono riconosciuti nelle relazioni intime degli adulti. L’amae si estende a relazioni adulte? Sembra dipendere da come la società valorizza l’indipendenza individuale. Uno studio trovò che tra studenti di college degli USA la valutazione di sentimenti associati ad amae (“accudito come un bambino, che si affida a”) correlano solo con report di esperienze di emozioni negative, mentre studenti giapponesi li associano sia a emozioni positive che negative. Biologia dell’attaccamento Oppioidi endogeni: Cuccioli di ratti, pulcini, gattini, cagnolini, e scimmiette esibiscono tipici richiami di stress (‘cries’) se separati dalle madri, come fanno I bambini. Richiami di separazione sono ridotti da Agonisti Oppiodi (morfina) e intensificati da Antagonisti del recettore Oppioide (naloxone). Topi Knock-out a cui mancano il gene per il recettore tipo-m dell’endorfina sviluppano attaccamento debole, con molti meno richiami da stress di separazione (Moles et al, 2004). Endorfine sono implicate nel dolore fisico ma anche nel controllo del dolore psichico da perdita sociale (stress di sepazione). Studi fMRI nell’uomo mostrano strutture cerebrali attive durante il dolore fisico (PAG del mesencefalo, Cingolo Anteriore, Insula) sia in situazioni di esclusione of sociale (Eisenberger et al, 2003). Emozioni positive associate all’attaccamento sono mediate dalle endorfine? Sono piu’ vicine come emozione all’amore che allo stress di separazione. Topini preferiscono passare il tempo in luoghi che odorano della propria madre rispetto ad un’altra madre topo. Topi Knock-out che mancano il gene per il recettore dell’endorfina di tipo m type mostrano molto meno comportamenti positivi di attaccamento di topi normali– oltre a mostrare meno stress di separazione (D’Amato et al, 2004). Nel macaco, una forma del gene del recettore tipo m per l’endorfina porta ad eccessiva espressione del recettore. Scimmie portatrici di questo allele piangono piu’ intensamente se separate, ma passano piu’ tempo con le madri in presenza di altre scimmie, mostrando una forte preferenza per la compagnia della propria madre (Barr et al, 2008). Nell’uomo, studi fMRI mostrano maggiore attivazione del PAG del mesencefalo (ricca di recettori oppiodi) quando madri osservano fotografie dei propri bimbi rispetto ad altri bimbi, suggerendo un ruolo anche nell’attaccamento materno. Attaccamento in relazioni adulte → gli attaccamenti degli adulti sono relazioni in cui le persone preferiscono: - Essere a stretto contatto sperimentando angoscia durante distacchi prolungati - Rivolgersi al partner per supporto in periodi di stress e pericolo - Derivare sicurezza dal partner nell’approcciarsi fiduciosamente al mondo - Svolgerebbe un ruolo imp nelle relazioni a lungo termine Gli stessi stili di attaccamento sono presenti nelle relazioni degli adulti in circa queste proporzioni: Sicuro (56%); Evitante (25%) e Ansioso (19%). Individui si sono riconosciuti in descrizioni che si classificano nei tre stili (Hazan & Shaver, 1987). - Le persone che si riconobbero nello stile "Sicuro" si descrissero come facili da conoscere, persone simpatiche e descrissero altre persone come ben intenzionate e di buon cuore - le persone che si riconobbero nello stile "Ansioso" si definirono preoccupati in modo ansioso con i loro partner, con intensi alti e bassi nei propri rapporti. Avevano sperimentato più dubbi su se stessi. - Le persone che si riconobbero nello stile "Evitante" ebbero paura della vicinanza del partner e furono incapaci di accettarne le sue imperfezioni. Si sentirono più indipendenti e in grado di andare avanti da soli. È stato proposto che lo stile di attaccamento e’ alla giunzione tra due "Modelli di funzionamento" o credenze interne implicite (Kim Bartholomew, 1990). Uno sul valore del sé, uno sul valore delle altre persone. L’Attaccamento Adulto sarebbe meglio catturato da due dimensioni: - Dimensione dell’Ansia: sentimenti positivi o negativi di autostima e desiderabilità come partner. Coloro che pensano a se stessi come meno meritevoli ricevono un punteggio alto su "Ansia da attaccamento". - Dimensione dell’Evitamento: se le persone hanno convinzioni positive o negative su altre persone. La gente che pensa che gli altri siano meno affidabili ricevono un punteggio alto su” Attaccamento Evitante” 2. Affermazione (assertion) La brama di mantenere la posizione in gerarchie sociali; potere, dominanza sociale, motivazione a competere e prevalere - Quando lo status e’ minacciato→ Rabbia - Quando lo status e’ diminuito→ Vergogna Gerarchie permeano la vita umana: chi e’ il migliore, chi ha piu’ soldi, chi e’ piu’ intelligente, il piu’ attraente. Parte integrante del nostro senso di se’. Individui al vertice di gerarchie hanno piu’ potere e piu’ opportunita’ di trovare partners sessuali. - Benefici: Rende possibile certi tipi di organizzazioni sociali, con leader che possono fornire direttive generali a gruppi di individui - Svantaggi: Potenziale per conflitto sociale ed ingiustizia. 3. Affiliazione Motiva genitori/caregiver a nutrire e proteggere la loro progenie, in particolare quando sono giovani e indifesi. Particolarmente affidabile tra i mammiferi. Può essere esteso a una gamma più ampia di situazioni che coinvolgono qualcuno giovane, indifeso, bisognoso o in difficoltà. Si estende alla motivazione verso la cooperazione amichevole con altri, per fare insieme cose che non possiamo fare da soli. Calore. Fiducia, Simpatia. Le emozioni associate sono Tenerezza/Amore e Tristezza. L’Affiliazione si basa sul reward positivo e associata con il tatto (abbracci, tocchi). Il relazionarsi in Comunita’ (prendersi cura) in contrasto con scambi finanziari Diverse culture danno differente priorita’ ad Attaccamento e Affiliazione. Partner di coppia umani cooperano nell’allevare I figli → relazioni sessuali durature e legami di coppia incentivano la cura dei figli da entrambi i genitori. Associata al’ormone ossitocina. 3 aspetti dell’affiliazione: - Simpatia = riguardo e attenzione verso qualcuno, in generale, ma anche una persona appena incontrata - Compassione = costrutto simile, ma sottolinea che il destinatario è in difficoltà. L’esperienza della compassione è associata a questi comportamenti → sopracciglia oblique e sguardo, espressione interessata. Questi comportamenti hanno predetto un atteggiamento di aiuto/altruistico in seguito, e sono accompagnati da riduzione della frequenza cardiaca (segno di maggiore regolazione delle emozioni). La compassione può essere una forma di tristezza ben regolata, piuttosto che una diversa emozione di base. Non è stato ancora stabilito se compassione e amore protettivo hanno differenti espressioni facciali e risposte fisiologiche - Amore protettivo = emozione suscitata da segnali di gioventù e vulnerabilità che motiva il curarsi dell’altro per migliorare il suo benessere generale (prototipo: amore materno) Simpatia e compassione sono distinte dall’EMPATIA in cui vi è stress personale (ansia autocentrata in presenza della sofferenza dell’altro, una forma di empatia affettiva). Possono essere elicitate da qualcosa di indifeso e carino (un cucciolo perduto). L’empatia è la capacità di sentire e comprendere cosa provano gli altri. Piuttosto che esemplificare una specifica emozione, l’empatia puo’ essere considerata un processo attraverso il quale ogni emozione e’ condivisa in accordo alla situazione sociale. L’ Empatia ha sia componenti automatiche che controllate e capitalizza su meccanismi di elaborazione elementari, cognitivi, sociali ed emozionali. I neonati piangono in risposta al pianto di un’altro neonato e mimano emozioni facciali elementari espresse da un genitore. A 2 anni di eta’ → interesse simpatetico, gesti di consolazione verso amici o familiari in distress. All’inizio egocentrici (offrire una bambola ad un adulto), poi gradualmente focalizzate verso l’altro. Con accresciute capacita’ cognitive ed emozionali per adottare la prospettiva degli altri, forme piu’ complesse di empatia emergono. Forme di empatia osservate in scimmie presumibilmente dipendono da aspetti piu’ automatici di interpretazione emozionale ed attivazione somatica, che contribuiscono a comportamento di aiuto, cooperazione, e reciprocita’. Nel linguaggio comune il termine e’ utilizzato in riferimento a processi prosociali quali solidarieta’ e aiuto, al punto che e’ considerata una virtu’. Tuttavia in psicologia il termine ha sollevato un dibattito assai acceso rispetto a cio’ che essa indichi. Alcuni autori ne attribuiscono un forte ruolo prosociale per promuovere una societa’ migliore (Rifkin, 2011; Bazalgette, 2016). Paul Bloom (2016) sostiene che data la sua natura emozionale, essa ci renda ciechi alle conseguenze a lungo termine delle nostre azioni, a guardare le cose da una sola prospettiva e a essere parziali, avvantaggiando il proprio in-group a scapito degli altri. 2 componenti distinte: - Empatia Affettiva (o emotiva), che include la creazione di una risposta emotiva nell'osservatore - Empatia Cognitiva, che include la comprensione e il ric