Economia Ambientale PDF

Summary

Il documento presenta un riassunto della storia dell'economia, con particolare attenzione al ruolo dell'ambiente e delle risorse naturali. Vengono analizzati i concetti di economia classica e neoclassica in relazione all'ambiente. Il documento sembra essere un'introduzione alla materia dell'economia ambientale.

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Capitolo 2: STORIA DELL’ECONOMIA Si inizia a sviluppare attorno gli anni 60’. Da sempre le civiltà hanno dovuto imparare a gestire la disponibilità delle risorse naturali. L’economia è lo studio delle leggi che regolano l’impiego efficiente (equo) di risorse scarse tra usi alternativi al fine di sod...

Capitolo 2: STORIA DELL’ECONOMIA Si inizia a sviluppare attorno gli anni 60’. Da sempre le civiltà hanno dovuto imparare a gestire la disponibilità delle risorse naturali. L’economia è lo studio delle leggi che regolano l’impiego efficiente (equo) di risorse scarse tra usi alternativi al fine di soddisfare i bisogni umani. I primi economisti sono economisti ambientali inconsapevoli”, come Smith, Malthus, Ricardo, Marx. Economia classica  Adam Smith Padre fondatore dell’economia. Ha teorizzato la teoria del valore-lavoro, per cui la trasformazione dei beni produce ricchezza, è il processo produttivo che crea valore aggiunto. La specializzazione aumenta la produttività del lavoro ed è alla base dello scambio. Il principio della mano invisibile, dice che i singoli perseguendo il proprio interesse sul mercato portano alla massimizzazione del benessere sociale senza necessità di intervento dello Stato.  Robert Malthus Pessimista economico. Si pone il problema della crescita la popolazione inizia a crescere in modo esponenziale dopo la rivoluzione (la popolazione è una crescita geometrica, cioè esponenziale, le risorse naturali sono una crescita aritmetica). Lo sviluppo è limitato dalle risorse naturali (limiti assoluti) e condurrà inevitabilmente allo stato stazionario (stato di miseria).  La critica di R.W. Emerson: “Malthus, affermando che le bocche si moltiplicano geometricamente e il cibo solo aritmeticamente, dimentica di dire che anche l'ingegno umano è un fattore dell'economia politica, per cui le crescenti esigenze della società saranno soddisfatte dal crescente potere dell'inventiva umana”.  David ricardo Pessimista economico. Limiti relativi (man mano che le risorse di migliore qualità esauriscono occorrerà sfruttare risorse di qualità inferiore e quindi più costose).  Mill Stato stazionario socialmente desiderabile (fine della crescita la popolazione inizia a stabilizzarsi, risorse agricola e impianti industriali). Durante la loro epoca le predizioni non si avverano: avviene il progresso tecnologico, colonizzazione, combustibili fossili. Il tema della scarsità delle risorse viene dimenticato dai neoclassici. Ogni pensiero è figlio della propria epoca. Economia neoclassica e marginalista, quindi il tema delle risorse naturali viene dimenticato. È il fondamento della microeconomia, inclusione dei procedimenti matematici nella disciplina. L’ambiente però non trova spazio in questo tipo di analisi e ne rimangono fuori. Alcune vengono riconosciute ma non vengono modellizzate, come i fallimenti di mercato. 1 e.t. È il sistema economico chiuso neoclassico ma non tiene conto dei fattori ambientali.  Pigou È il primo che ha teorizzato il concetto di esternalità il mercato non è un efficiente allocatore delle risorse in presenza di esternalità negative (inquinamento), distinzione tra costi privati e costi sociali. La soluzione sono le imposte ambientali, ma il problema è la quantificazione del valore delle risorse ambientali.  Gray e Hotelling Economia delle risorse naturali, ricerca del tasso ottimale di estrazionne, dipendenza dei tassi di estrazione passati e futuri, esaurimento in caso di mancanza di diritti di proprietà (tragedia dei beni comuni). Prime riflessioni della scienza economica che fino ad ora ha trascurato i legami fra sistema economico e ambiente.  Kenneth Boulding Il sistema economico è un sottoinsieme del sistema ambientale ed è collegato con esso da flussi di energia, input e rifiuti. La terra è un sistema chiuso dal punto di vista della materia e aperto dal punto di vista dell’energia. 2 e.t. Concentrare gli sforzi per il riciclaggio, riduzione inquinamento, mantenimento fonti esauribili, energia solare, intervento pubblico per il controllo dell’inquinamento, valore economico dei beni ambientali.  Nicholas Gergescu-Roegen Critica alla teoria economica neoclassica, è il fondatore dell’economia ecologica. Critica degli strumenti, no crescita senza limiti, no al PIL come unico strumento di misurazione del benessere, teorie basata sull’applicazione de principi della termodinamica.  Daly e Cobb Economia estesa e allargata all’ambiente. Sistema economico tradizionale ignora le relazioni fra economia umana ed ecosistemi (sistema naturale). Il sistema economico è un sottoinsieme del sistema naturale. Il sistema economico e naturale interagiscono e le scelte effettuate dall’uomo si ripercuotono sul sistema. La visione tradizionale dell’economia presenta il sistema economico come un sistema isolato che non ha alcuna forma di scambio di materia o di energia con l’ambiente Questa visione non considera che l’ambiente è la base di tutte le attività di produzione e consumo I sistemi economici sono inter-dipendenti con l’ambiente. L’ambiente naturale è infatti: - Fornitore di risorse - Assimilatore di rifiuti - Fornitore di servizi ricreativi ed ecosistemici. Alcune risorse naturali sono rinnovabili, altre non rinnovabili. Alcune risorse sono direttamente utilizzate per servizi ricreativi ed ecosistemici. I miglioramenti ambientali incrementano il benessere di chi fruisce delle risorse ambientali. I danni ambientali determinano una riduzione del benessere di chi fruisce direttamente delle risorse ambientali. Funzione delle risorse naturali: - input dei processi produttivi - assorbimento- smaltimento dei rifiuti - amenità - servizi ecosistemici. 3 e.t. Alcuni di questi servizi hanno mercato e prezzo, altri no, ma tutti hanno un valore. Il valore è un concetto soggettivo, varia da consumatore a consumatore e dipende dai nostri fabbisogni e dall’utilità che ne pensiamo di ricavare da quel determinato bene. La moneta è un’unità di scambio con altri beni. Il prezzo dei beni pubblici non ha prezzo quindi non hanno mercato (paesaggio, aria, acqua) ma hanno comunque un valore, perché danno un benessere. Esempi funzioni delle risorse naturali: Il tema della durevolezza della crescita torna attuale (2 modelli):  Modello pessimistico La simulazione degli esiti dell’economia mondiale in base a 5 variabili di base: popolazione, risorse alimentari, risorse naturali, inquinamento, capitale industriale. PREVISIONI: 1.esaurimento entro 100 anni RNR 2.Crollo del sistema economico e disoccupazione 3. Contrazione produzione di generi alimentari 4. Mortalità e crollo demografico. Se la stima su risorse fosse sbagliata: inquinamento Se si risolvesse il problema dell’inquinamento: aliment 4 e.t. SOLUZIONE: porre fine all’espansione demografica, interruzione della crescita economica e redistribuzione, riduzione dell’inquinamento. CRITICHE: non si tiene conto dell’incentivo rappresentato dal mercato sul progresso tecnologico, mancanza di riscontri.  Modello ottimistico Per gli ottimisti (Simon e Lomborg) pensano che il tenore di vita sia in costante miglioramento, riduzione della scarsità, costi di produzione e prezzi, miglioramento ambientale, cresce la produzione agricola. CURVE DI KUZNETS Sono relazioni empire che si possono verificare o meno. All’aumentare del PIL pro capite è legato con l’aumento dell’impatto ambientale, poi però diventa negativa, l’impatto tende a diminuire. I fabbisogni di base sono stati soddisfatti cosi che la popolazione inizia a esprimere ulteriori fabbisogni, come la qualità dell’ambiente. Lo sviluppo sostenibile “è lo sviluppo che soddisfa i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. 1992 avviene la prima (in realtà 2) conferenza mondiale sull’ambiente e lo sviluppo dell’ONU a Rio de Janeiro. Altre definizioni di sviluppo sostenibile: - “miglioramento della qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi” 5 e.t. - “sviluppo che offra servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l’operabilità del sistema naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi”. Visione energetica: - i consumi delle risorse rinnovabili non devono superare i relativi tassi di rigenerazione. - consumi di risorse non rinnovabili non devono superare velocità di sviluppo dei sostituiti rinnovabili. - emissioni di inquinanti non devono superare le capacità di assorbimento dell’ambiente.  Economia ambientale è la scienza che studia il comportamento degli individui in relazione con l’ambiente. Studia le possibili correzioni al paradigma economico neoclassico, basato su un sistema di prezzi e diritti di proprietà, il quale non consente una efficiente allocazione delle risorse naturali. È un fallimento allocativo del mercato. NB: Ambiente non è un’entità separata dal sistema economico. “Economico” non riguarda solo transazioni di denaro, ma anche variazioni di benessere (misurabili in termini di valuta). Relazione stretta (cause del degrado, valutazione del degrado, misure). Centrata soprattutto sul problema dell’inquinamento. Analisi affrontata con approccio e strumenti della microeconomia, correzione esternalità e fallimenti del mercato, ma sostanziale fiducia nel mercato, non si pone il tema della scarsità. Tuttavia: Analisi affrontata con approccio e strumenti della microeconomia Correzione esternalità e fallimenti del mercato, ma sostanziale fiducia nel mercato Non si pone il tema della scarsità.  Economia ecologica Applicazione dei principi della termodinamica al sistema economico. Elabora strumenti idonei a garantire la conservazione degli ecosistemi e del capitale naturale nel lungo periodo al di là delle semplici implicazioni economiche (non assegna valore monetario alle risorse, analisi in termini fisici). Paradigma alternativo Approccio multidisciplinare Vincolo alla crescita economica. Economia ambientale VS economia ecologica Ambientale: massimizza i vantaggi monetari della società Ecologica: non intacca il capitale naturale o che non eccede la capacità naturale di assorbimento o rigenerazione. Capitolo 3: FALLIMENTI DI MERCATO Quando si registra un fallimento di mercato? Quando il mercato non garantisce un’allocazione delle risorse al massimo grado di efficienza possibile. Si ipotizza un mercato di concorrenza perfetta: - esiste numero molto elevato di imprese e consumatori - il prodotto è omogeneo, quindi è indifferenziato - c’è perfetta informazione, asimmetria informativa se non c’è perfetta informazione 6 e.t. - esiste completa libertà di entrata e uscita, non ci sono barriere all’ingresso (non ci sono economie di scala, brevetti ecc…) né all’uscita Le imprese e i consumatori sono price- takers. In concorrenza perfetta Consumatori, disponibilità a pagare quel bene, se lo trovo a un prezzo minore ho risparmiato i soldi che avrei pagato per avere quel bene. Surplus del consumatore è la misura del benessere dei consumatori. Se aumenta il prezzo diminuisce il benessere dei consumatori, al contrario se diminuisce aumenta il benessere. Funzione di offerta: lega la quantità a cui i produttori sono disposti offrire in relazione al prezzo dei beni. È una relazione diretta. Offro finchè il prezzo di mercato copre il costo di produzione. Costo marginale d’impresa nel breve periodo, almeno un fattore della produzione rimane fisso e non si può variare. Nel lungo periodo tutti i fattori della produzione sono variabili. Dopo il punto del profitto marginale (Qe; Pe) non si riesce più produrre perchè va sopra il prezzo di mercato, in quel punto ho massimizzato il profitto. Come si misura il benessere sociale? Consumatori = surplus del consumatore Produttori = Profitto Benessere sociale = benessere dei consumatori + benessere dei produttori 7 e.t. A quanto ammonta il benessere sociale in un mercato in concorrenza perfetto? Massimizzazione del benessere sociale Si perde benessere sociale se si impongono restrizioni sull’offerta. Va a vantaggio dei produttori ma a svantaggio dei consumatori. I principali fallimenti di mercato sono: Concorrenza imperfetta Asimmetria informativa Beni pubblici Esternalità I beni pubblici godono del principio di non rivalità e non esclusione. Non rivalità: la fruizione del bene da parte di un individuo non comporta benefici o danni per gli altri individui. Non esclusione: un utente non può precludere l’accesso al bene di altri utenti. ESTERNALITA’ POSITIVE E NEGATIVE Si parla di esternalità positive (o economie esterne) come benefici che derivano dall’attività di terzi, ma vanno a vantaggio di soggetti che non hanno sostenuto nessun costo per produrli (problema del free rider). 8 e.t. Si parla di esternalità negative (diseconomie esterne) con riferimento alle perdite di benessere che un soggetto procura a terzi durante la sua attività produttiva, senza che vi sia nessuna compensazione. Sono entrambi fallimenti del mercato perché le scelte degli individui non rispecchiano i prezzi e i costi effettivi del valore delle risorse. Si distinguono in: Esternalità positive nella produzione Esternalità negative nella produzione Esternalità positive nel consumo Esternalità negative nel consumo. Definizione economica di inquinamento - immissione nell’ambiente di sottoprodotti da attività economiche; - immissione produce effetti di natura fisica, chimica, biologica sui diversi comparti ambientali (uomo compreso) e sulle risorse; - tali effetti producono perdita di utilità per chi utilizza le risorse stesse.  Esternalità negative Situazioni in cui il processo di immissione di inquinanti nell’ambiente e genera effetti nocivi e riduce l’utilità dei singoli individui. La riduzione di utilità dei “soggetti passivi” non viene compensata (a livello monetario o in altra forma). Se la perdita di benessere è compensata, l’effetto è internalizzato. Rappresentazione delle esternalità in microeconomia Il costo marginale esterno (incremento) è la quantificazione monetaria del danno ambientale. L’incremento di danno è costante o crescente. (es: produzione di 1 paio di scarpe ha un danno di 10 euro, 2,3,4... aumenta il costo del danno) Cm sociale =Cm privato + Cm esterno - Cme: incremento di danno dovuto all’incremento di 1 unità produttiva - Cms. Incremento di costo sociale 9 e.t. Situazione più realistica i soggetti terzi sono coloro che subiscono il danno, gli inquinati. quando si è in presenza di esternalità negativa il Cm sociale è maggiore rispetto Cm privato. Qe sarebbe il livello ottimale ma il mercato è arrivato a Qm Il mercato sarebbe potuto arrivare a Qe ma si ferma a Qm perché non tiene conto delle esternalità positive, si ha un mancato beneficio, quindi in economia viene trattato come un costo. Per i consumatori e produttori essersi fermati a Qm è un beneficio, è però presente una efficienza sociale. 10 e.t. Il mercato non è un perfetto allocatore di risorse. Problemi legati alle esternalità negative: Conoscenza del danno: effetti non visibili, effetti ritardati, sinergici e di accumulo. Conoscenza dei soggetti interessati: soggetti che producono e subiscono esternalità. Pluralità dei soggetti, soggetti distanti nello spazio e tempo. Quantificazione delle esternalità: problema della quantificazione fisica del danno ambientale, problema della valutazione monetaria delle esternalità, più che il danno totale è importante conoscere il costo marginale esterno, separazione delle diverse fonti di produzione di esternalità. Possibilità e modi di controllo delle esternalità: mediante internalizzazione (strumenti economici), mediante altri strumenti (norme “comando e controllo”). 11 e.t. Strumenti economici: Principio: Chi inquina paga Obiettivo: Internalizzare le esternalità negative Effetto: I prezzi riflettono tutti i costi Analisi economica dell’inquinamento Studia i possibili correttivi alla non efficiente allocazione dei beni ambientali da parte del mercato Comprende tutti gli strumenti in grado di garantire una riduzione dell’inquinamento Analisi degli effetti economici di ogni strumento adottato. È efficiente dal punto di vista economico eliminare completamente l’inquinamento? Esiste un livello ottimale di inquinamento, è il livello di inquinamento che permette di massimizzare il benessere sociale (produttori e inquinati). Produttori mirano a massimizzare il proprio benessere (profitto), di conseguenza operano in funzione della propria funzione di beneficio marginale (profitto marginale). Bmnp (Beneficio Marginale Netto Privato): è la variazione di beneficio netto a seguito di una variazione infinitesima del livello di attività. È la differenza fra prezzo e costo marginale di ogni quantità prodotta (concorrenza perfetta. P= Rmg BMNP= Rmg – Cmg Beneficio marginale netto privato= profitto Profitti marginali privati, produco fino a Qπ (livello ottimo di produzione). Qπ +1 non è vantaggioso produrlo. 12 e.t. LIVELLO OTTIMALE DI INQUINAMENTO Inquinati mirano a minimizzare (azzerare) il costo esterno (danno esterno) quantificato dalla funzione di costo marginale esterno. Cmae (Costo Marginale Esterno): Variazione del danno a seguito di una variazione unitaria del livello di attività. Cmae è il costo marginale dell’inquinamento (esternalità) subito dall’inquinato. Q= superficie di suolo utilizzata per centri commerciali. Q1= è il 1 centro commerciale, alto benessere sociale, basso livello di inquinamento. Qn= ha aggiunto pochissimo ormai il mercato ne è saturo, incremento di benessere limitatissimo. Se si guarda il CMAE non si doveva fare quell’ultimo centro commerciale, ma il benessere privato ne ricavava comunque benessere. Q*= sarebbe stato il livello ottimale di inquinamento, livello di inquinamento massimizza il benessere della società. Q* +1= benessere sociale diminuisce, il valore del danno ambientale aumenta. Il livello del mercato non è socialmente giustificabile dopo il Q*. 13 e.t. Qπ Benessere produttore= A+ B+ C Danno ambientale= -B- C- D Benessere sociale= A+ B+ C- B- C- D= A- D Q* Benessere produttore= A+ B Danno ambientale= B Benessere sociale Q*= A+ B- B= A A>A- D Quindi A ha il massimo benessere sociale. TEOREMA DI COASE Si potrebbe trovare un accordo senza che sia necessario l’intervento dello stato. Il problema del fallimento di mercato è un problema legato alla definizione legato ai diritti di proprietà. Il produttore tende ad arrivare a Qπ, per massimizzare la propria utilità individuale. È necessario un intervento pubblico per orientare il mercato verso un equilibrio. Coase attribuisce la ragione dei fallimenti di mercato non tanto al mercato in sé, ma ad una mancata definizione dei diritti di proprietà. “A prescindere da chi possieda i diritti di proprietà, esiste una tendenza automatica a raggiungere il livello socialmente ottimale”. -Q* è il valore ottimale a cui si dovrebbe arrivare. Secondo Coase non serve un soggetto regolatore, è sufficiente un mercato di concorrenza perfetta per muoversi in direzione di Q*, in questa condizione il mercato si avvicina spontaneamente a Q*. - Condizione necessaria: che i diritti di proprietà siano totalmente distribuiti all’interno del mercato. Diritto di proprietà (in termini economici: diritto di uso del bene, esprime “cosa è lecito fare con il bene di cui si è proprietari”. Ipotesi: tra i diritti di proprietà c’è anche quello assoluto di non essere inquinati. Possibilità di negoziazione su attività economica, fino a livello di produzione (d) per cui si ha un costo marginale esterno pari a (Odc), ed un BMNP pari a (Odba). 14 e.t. Dato il diritto a non essere inquinati: - inquinati possono chiedere un risarcimento, anche per un importo maggiore del costo sostenuto; - ”inquinatore” (produttore) sarà disposto a risarcire, pur di mantenere margine di profitto su attività economica; - ciò si verifica finchè risarcimento chiesto è minore area (Odba), cioè l’area di BMNP; - questo ragionamento vale fino a Q*: oltre questo (in f, per es.) beneficio associato all’inquinamento risulta inferiore al costo sostenuto dalla collettività (per l’inquinamento stesso). Viceversa: se inquinatore possiede tutti i diritti di proprietà: - logica speculare, indirizzata comunque verso Q*; - in Qπ produttore ottiene massimo beneficio (BMNP); - se c’è possibilità di negoziazione per gli inquinati, tenderanno verso (f), riducendo produzione. - inquinati riducono loro CMAE di (Qπghi) e produttore perde un BMNP pari a (Q π fg); - consumatori: se disposti a pagare (risarcire), produttore per una quota superiore a (Q π fg). E’ indotto a ridurre propria produzione (mentre inquinati riducono loro CMAE); - produttore può essere disposto a negoziare al massimo fino a Q*. QUINDI Secondo Coase, concorrenza perfetta porta verso un equilibrio ed un livello ottimale in senso economico e di inquinamento. Infatti: in questo sono assegnati completamente i diritti di proprietà; se un inquinato ha diritto a non esserlo, chiede una riduzione; possibilità di negoziazione; vale anche la situazione opposta: ottica del produttore. Critiche alla teoria di Coase: Presenza di costi di transazione: costi legati alla identificazione e localizzazione dei soggetti inquinati, a organizzazione di un gruppo attivo e avvio negoziazione stessa Identificazione delle parti: gli inquinati possono essere diversi dai consumatori Quantificazione del danno Mercato non è in concorrenza perfetta: asimmetrie contrattuali tra i diversi soggetti economici, il prezzo è fortemente influenzato dagli inquinatori). Per gestire il problema inquinamento necessarie delle forme di controllo pubblico, cioè politiche economiche di controllo dell’inquinamento. Hanno 2 tipi di obbiettivi: - favorire la riduzione delle emissioni inquinanti 15 - stimolare lo sviluppo e l’utilizzo di nuove tecnologie meno inquinanti. e.t. Capitolo 4: STRUMENTI ECONOMICI standard tasse ambientali sussidi permessi di inquinamento- mercati artificiali depositi rifondibili. Le tasse ambientali sono norme legislative, fissano imposizione fiscale, direttamente proporzionale a sottoprodotti emessi o agli output realizzati. Criterio quantificazione tassa In teoria è fissata in riferimento all’andamento delle curve BMNP e CMAE. Se la tassa è fissata ad un livello economico= al punto di incontro CMNP e CMAE: produttore produrrà fino al livello desiderato Q* cioè la tassa ottimale dal punto di vista economico.  Problema: quantificare l’imposta ambientale. Tassa piguviana (ottimale). T*= tassa ottimale detta anche “pigouviana”, è una quantità in moneta, tassa per ogni quantità prodotta. T*= CMAE (Q*) = BMNP (Q*) La tassa abbassa BMNP finchè si annulla a Q*. 16 e.t. Tassa non ottimale Si annulla a Qa, disincentiva la produzione del bene inquinante perché si produce di meno. Tassa su inquinamento e diritti di proprietà. Per evitare di pagare la tassa l’inquinatore può: Ridurre la produzione (e quindi non emettere) rinunciando al beneficio marginale connesso ad ogni unità prodotta (NB è un costo opportunità). Depurare (quindi non emettere) sostenendo i costi di depurazione. Adotterà la soluzione al minimo costo (quella che tra le 2 costa meno). Costo marginale di riduzione dell’inquinamento (CMAR) Il grafico si legge da destra a sinistra, concentrati solo sul CMAR. Inizialmente inquina molto, depurare la prima unità è semplice, andando avanti a depurare diventa sempre più difficile quindi il prezzo aumenta. Depurare è un sacrificio che il produttore esercita, se riduce le emissioni. 17 e.t. Rmax decresce, è socialmente ottimale fino a R* che è il livello ottimale di inquinamento. Oltre R* non è socialmente ottimale. Più alta è la tassa più si può depurare. A CMAR1 la tassa 1 depuri fino a R1 poi non ti conviene più depurare, mentre in CMAR2 la tassa è più alta quindi si possono depurare più quantità di beni fino a R2 Tasse ambientali: tasse sulle emissioni tasse sui prodotti tasse per servizi tasse con restituzione. Teorema di Baumol e Oates Rispetto agli standard fissati senza le tasse, le tasse sono un metodo poco costoso per raggiungere un determinato standard. 18 e.t. Con la tassa il CMAR dell’ultima unità ridotta è uguale per ogni impresa. Tassa come strumento di minimo costo per la definizione di uno standard ambientale C, T 3 imprese uguali in tutto tranne i diversi costi di depurazione, la più efficiente è la 3 (meno costi). Sto guardando una riduzione dell’inquinamento. Si confronta lo standard e la tassa chi ha maggior costo ambientale e minor costo di depurazione.  Standard: OS2, tutte le 3 imprese devono ridurre di OS2 la somma da 3 OS2. Crid std= OAS2+ OBS2+ OCS2 (=3 OS2)  Tassa (t*) Impresa 1: riduce di OS1 Impresa 2: riduce di OS2 Impresa 3: riduce di OS3 OS1+ OS2+ OS3= 3 OS2. Crid tax= OXS1+ OBS2+ OYS3  Faccio la differenza per capire quale è più grande tra Crid std e Crid tax. Crid std- Crid tax= S1S2AX- S2S3CY. Quindi: Crid std > Crid tax. Si tiene conto che le 3 imprese hanno costi diversi di depurazione. 19 e.t. Effetto incentivo dinamico della tassa. Sono continuamente incentivato a ridurre i costi di depurazione. NB: costo marginale e medio (RIPASSO) Il costo medio, ad ogni livello produttivo, è il costo totale diviso le unità prodotte. CMG interseca il CME nel suo punto di minimo 20 e.t. Mercato di concorrenza perfetta, il prezzo non cambia (price- takers). In questo punto il profitto è uguale al costo. Imprese marginali, intramarginali e extramarginali. Equilibrio mercato e impresa in concorrenza perfetta Effetto della tassa sull’equilibrio di mercato in concorrenza perfetta. Chi paga il costo della tassa? Il consumatore. Però se si tassasse il prodotto, prezzo finale ancora maggiore. Consumatore: accetta quindi limitato aumento di prezzo in ottica di maggiore sostenibilità futura. 21 e.t. Chi paga l’imposta? L’imposta su un bene di consumo incide in proporzione maggiormente sui redditi bassi, per cui si dice che l’imposta è regressiva. Il gettito fiscale deve controbilanciare tale sperequazione. Le imposte ambientali sono dette regressive, incidono più sul ceto basso della popolazione. Tasse ambientali, perché non sono molto diffuse? Sono uno strumento efficiente Permettono di dare una valutazione di mercato alle risorse ambientali Determinano una riduzione dell’inquinamento Incentivano la depurazione MA Opposizione delle imprese (tassazione inquinamento pareto-irrilevante, concorrenza, free-riding non firmatari) Opposizione ambientalista Opposizione del mondo politico- amministrativo (status quo), la burocrazia è conservativa cioè si esegue ciò che è già stato fatto in precedenza. POI Difficoltà teorica di determinare curva di CMAE (contestabile) Difficoltà di far pagare una risorsa scarsa ma di pubblica proprietà (es: aria) Ignoranza sulla capacità ambientale di assimilazione (alta complessità e variabilità) 22 e.t. Fissazione dell’imposta Processi teorici: 1. funzione di produzione 2. dose di inquinamento 3. accumulo- dispersione dell’inquinante 4. esposizione all’inquinamento 5. danni fisici acuti e cronici 6. valutazione monetaria del danno. Problemi: 1.Dispute fra le parti interessate 2.Problemi anche per BMNP e CMAR 3. L’imposta pigouviana è un obbiettivo irrealistico 4. Accettabile è un compromesso in base alle limitate informazioni a disposizione STANDARD AMBIENTALI (NON sono strumenti economici dell’impatto ambientale, ma sono dei limiti imposti) Si suppone che lo stato ti obbliga di ridurre emissioni ad Rs. Si impone una multa per far rispettare il limite (M) oltre Rs. Da Rmax si riduce fino a. I controlli costano alle amministrazioni, quindi sono sempre meno, mi sposto da Rm a Rmax se la probabilità di essere scoperti diminuisce. Le sanzioni sono contenute e molto basse, perché se no vengono contestate in tribunale e non vengono pagate. STANDARD Si fissano livelli massimi di inquinanti emissibili da una determinata sorgente. I livelli sono specificati: - per ogni sottoprodotto - in riferimento al comparto/risorsa ambientale su cui impatta (comparto idrico, atmosferico…) - per uno specifico lasso temporale/stazione di misura. Nota bene Standard non considerano l’effetto sinergico o additivo di più emissioni di diversa natura chimica. Criterio per quantificazione “valore soglia” di uno standard, legato ai possibili effetti sulla salute umana e al “danno ambientale” “Gestione operativa” degli standard, realizzata attraverso creazione di strutture di monitoraggio ed una “legislazione punitiva”, che sanziona i trasgressori 23 e.t. GESTIONE: ha costi amministrativi elevati (per strutture di monitoraggio), ed una inefficienza economica intrinseca, causata da: Non coincidenza tra valore sanzione (se emissioni superano standard) e BMNP corrispondente alla quantità prodotta al livello di emissione indicato nello standard. Finchè c’è un M < M*, produttore ha vantaggio economico nel passare da livello produttivo Qs al livello Qb: convenienza ad emettere oltre le norme. Non coincidenza tra livello emissione fissato e livello emissione corrispondente a posizione di equilibrio Q. Controlli incompleti, non certezza della multa (in caso di superamento standard) ma solo rischio. Possibilità di approccio “da giocatore” Produttore valuta p di essere individuato. Non considera multa M ma p < 1 di dover pagare la multa, quindi può tendere a superare anche la soglia Qb. Quindi sistema degli standard non incentiva operatori a rispetto di norme di emissioni (“tetti” di emissione. In pratica standard può funzionare solo se coincide con il livello ottimale di inquinamento (Q*) e in presenza di multa pari a M* (al bmnp/cmar nel punto di ottimo). Perché funzioni standard deve essere abbinato non a una multa, ma a una tassa ambientale (è stato dimostrato che una combinazione di tassa e standard è preferibile al solo standard). Tipologie di standard ambientali - standard di emissione (quantità massima di sversamento per unità di materia nel corpo ricettore SOx/m3, CO2/m3, SO/m3) – problemi per controlli ed effetto somma. - standard di qualità del corpo ricettore - standard di processo (produzione o smaltimento) - meno controlli ma ritenuto vessatori dai produttori. Miglior tecnologia disponibile (MTD) inizialmente per l’agricoltore è costoso quindi si impone la miglior tecnologia disponibile che non comporti costi eccessivi. 24 e.t. - standard di prodotto, riguardano le caratteristiche che un prodotto deve avere per essere commercializzato. Norme comando e controllo  Pregi: elimina margini di discrezionalità  Difetti: non vi è incentivo a migliorare le prestazioni difficoltà nel fissare livelli adeguati costi amministrativi significativi per una corretta applicazione occorre conoscere le curve dei costi esterni e dei benefici privati Tasse e standard in situazione di incertezza (o asimmetria informativa) BMNP vero o falso. Sta sottostimando il BMNP quindi crede che il livello ottimale di inquinamento sia q, mentre il vero livello ottimale di inquinamento è Q*. Standard a Q (più basso di Q*) impedisce la produzione da Q a Q* socialmente accettato dalla società. Il produttore non ha potuto produrre fino a Q*, è una perdita (Q, Q*, b, c). Inefficienza sociale a, b, c ed è la differenza tra condizione di ottimo e lo standard Q è un livello di subottimo, è quantificabile. La asimmetria informativa ha sottostimato BMNP quindi ha sottostimato anche Q* è ha prodotto meno quantità di prodotti con conseguenza una perdita di profitto. Per gli inquinati hanno aggirato il mancato problema ambientale, quindi un conseguente beneficio che è Q, Q*, b,a. Si vuole ridurre il livello di inquinamento, fissando la tassa a T (pensando che è la tassa pirouviana) riducono fino a Q1, sono prodotte unità in eccesso Q,Q*, b,d quindi un beneficio. Per gli inquinati c’è una efficienza sociale b, d, e. 25 e.t. In questo caso lo standard ha sbagliato meno, l’incertezza ha reso la tassa poco efficiente. È un inquinante molto pericoloso. Qui viene preferita la tassa, inquinante poco pericoloso. INCENTIVI E SUSSIDI Sussidio per l’abbattimento delle emissioni Al contrario delle tasse presuppongono l’assegnazione dei diritti di proprietà sull’uso delle risorse naturali ai produttori Funzionamento simile alla tassa Non soddisfano il principio “Chi inquina paga” Non spingono a ridurre le produzioni (anzi provocano il contrario) Manca la funzione segnaletica del prezzo (il prezzo dei prodotti tende a diminuire). Teoricamente: sono atti normativi stimolo economico per imprese che investono in tecnologie per l’abbattimento di emissioni inquinanti per unità di prodotto l’obbiettivo è la riduzione dell’inquinamento il criterio base è una riduzione delle emissioni in rapporto al livello produttivo. Effetto dei sussidi: Sono uno strumento di controllo ambiguo Da un lato: stimolano aziende (già sul mercato) a sviluppare nuove tecnologie 26 e.t. Dall’altro: (per aziende che vogliono entrare nel mercato) abbassa costi di produzione, favorendone l’ingresso. Quindi con sussidi stimolanti, rischio di ingresso nel mercato di numero eccessivo di aziende (mercato artefatto). L’amministrazione ha più uscite che introiti. Ambientalmente parlando: Sussidi favoriscono la decrescita dell’inquinamento pro-capite. Permettendo però un accesso più facile al mercato, cresce il numero di aziende sul mercato, aumenta l’inquinamento totale. I sussidi funzionano quando derivano da precedenti tasse ambientali. Effetto del sussidio sull’equilibrio di mercato in concorrenza perfetta. DEPOSITI RIFONDIBILI Simile a tassa Si paga un deposito per ogni unità di prodotto che viene restituito solo una volta che questo sia riciclato Riferiti ai consumatori o ai produttori. Capitolo 5: PERMESSI NEGOZIABILI DI INQUINAMENTO (o ETS) 1. Lo Stato fissa a priori la massima quantità di emissioni accettabile ed emette una quantità di permessi negoziabili di inquinamento 2. Le imprese per poter rilasciare proprie emissioni devono possedere un permesso 3. Le imprese dovranno confrontare prezzo del permesso con i propri CMAR (costo marginale di depurazione) 27 e.t. 4. I permessi possono essere scambiati sul mercato 5. Produttori con bassi CMAR tenderanno a cedere permessi a produttori con alti CMAR. I permessi UE sono annuali, per far raggiungere al sistema l’obbiettivo prefissato (Zero), solo permessi solo in settori impattanti dal punto di vista ambientale, sono settori tutti concentrati tra loro. I permessi negoziabili di inquinamento, nascono negli USA nei primi anni 80’, sono “diritti” quantitativi di inquinamento, permessi emessi verso una azienda che può così emettere un quantitativo di prodotto inquinante: che sono negoziabili tra aziende. Definiscono complessivamente un limite massimo per l’inquinamento (tetto totale alla quantità massima). Il sistema funziona perché sono pochissimi impianti che possiedono questi permessi, cosi il controllo è semplice. L’offerta dei permessi è una curva molto rigida. Domanda dei permessi. Il prezzo P1 si produce la prima unità perché costa meno depurare rispetto che acquistare un permesso, depuro fino a Q1 poi acquisto Q1 permessi. A P2 acquisto a P2 permessi. Somma dei costi marginali di impresa 1 e 2 da il costo marginale del mercato. Incontro tra domanda e offerta determina il prezzo di mercato. Supply= curva di offerta (rigida). I permessi vengono venduti o rilasciati tramite aste. 28 e.t. Equilibrio di mercato. Funzionamento dei permessi. Segmento A-C è la quantità di riduzione delle 2 imprese di inquinamento dei permessi. Es: 100 t CO2 -10%= 900 t CO2 Segmento A-C è la riduzione. A-B è riduzione dell’impresa 1 (50) e C-B è l’altra riduzione (50) Più la riduzione aumenta più il prezzo aumenta (vedi CMAE 1 2). Se si scambiano 1 permesso, impresa 1 deve depurare 1 unità mentre impresa 2 depura 1 unità in meno. Impresa 2 è disposto a pagare l’unità di depurazione a impresa 1 perché lui risparmia rispetto al suo prezzo di mercato (guarda il punto B+ 1 unità). Arrivano a contrattare fino al punto G. A-G +C-G= 100 Determina un vantaggio anche per i costi di depurazione, perché per l’impresa 2 depurare 50 t è CBD, quindi DEF è il risparmio per il sistema. NB: in pratica non funzionerebbe perché sono imprese simili quindi concorrenti tra loro. 29 e.t. Facendo uso di permessi negoziabili è possibile per lo Stato raggiungere uno standard aggregato di inquinamento senza dover fronteggiare i problemi di asimmetria informativa associati all’uso delle tasse. Il regolatore non ha bisogno di conoscere Cmar perché il prezzo dei permessi si forma sul mercato. In pratica:  Entità tassa per raggiungere un livello prefissato di qualità ambientale è decisa da Stato in base a Cmar imprese. Se Cmar non è stimato correttamente si andrà oltre livello prefissato.  Con permessi Stato decide a priori livello di qualità ambientale, senza conoscere Cmar imprese. Saranno poi le imprese a scambiarsi permessi in base ai propri Cmar. Vantaggi dei permessi: Minimizzazione dei costi (possibilità di acquisto permesso o riduzione) Consentono di risolvere asimmetria informativa delle tasse Controllo dei nuovi entranti (offerta costante) Possibilità di regolare l’offerta Controllo della dimensione spaziale. Tuttavia i costi fissi iniziali sono elevati!! Tipi di sistemi di permessi: Sistema di permessi basato sui punti ricettori (APS, ambient permit system) [≠permessi a parità di emissione] Sistema di permessi di emissione (EPS, emissions permit system) [= permessi a parità di emissione → problema dei “punti caldi”] Sistema di contro bilanciamento dell’inquinamento (PO, pollution offset) Sistema di diritti di emissione cumulativi (non hanno scadenza temporale). Modalità di rilascio dei permessi: Asta o “Auctioning” possono essere aste a rialzo o a ribasso Asta a “reddito zero”, si distribuiscono permessi ai soggetti gratuitamente ma non possono essere usati, i permessi si possono usare solo se si pagano i permessi da altre imprese, così facendo si fa trasparire la propria situazione di depurazione. 30 e.t. Distribuzione “grandfathering”, in base allo storico gratuito. Capitolo 5 bis: PROTOCOLLO DI KYOTO È un trattato internazionale relativo al riscaldamento globale 11 dicembre 1997. È una delle 1 decisioni attuative della Convenzione Quadro ONU sui cambiamenti climatici. La Convenzione quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici è un trattato ambientale internazionale realizzato nell’ambito della Conferenza sull’Ambiente e sullo Sviluppo dell’ONU o più semplicemente SUMMIT O CONFERENZA DI RIO (1992), seconda conferenza mondiale su temi ambientali. Paesi dell’annesso 1 (40 paesi industrializzati) si impegnano a ridurre gas serra rispetto al 1990. I paesi in via di sviluppo non avevano restrizioni immediate per l’impedimento della crescita, impedimento a vendita crediti agli industrializzati. Si istituiscono Conferenza delle parti (COP) annuali per verificare progressi e stabilire dei vincoli.  COP3 (Kyoto 1997): Protocollo vincolante in cui sono concordate riduzioni del 5,2% per i paesi Annex I entro 2012 (poi diventerà -18% entro il 2020 dopo Doha 2012). Il protocollo entra in vigore nel 2005, prevede l’obbligo di riduzione del 5,2% gas serra fra il 2008- 2012. Alla fine 187 paesi hanno ratificato per 64% emmissioni annessi 1 (tranne USA).  Strumenti - Emission trading (scambio di crediti di emissione fra PS) - Clean development mechanism (nei PVS) - Joint implementation (fra PS) - Removal Units. LULUFC= land use/ land use change and forestry. Le crisi economiche sono quelle che influiscono di più nelle politiche ambientali. Qui si vedono che i paesi dell’est sono coloro che hanno il livello di emissioni più bassi di tutti, quindi dopo il crollo del muro di Berlino. 31 e.t. Anche in Italia si vede lo stesso andamento, abbasso drastico della riduzione di emissioni durante la crisi del 2007-2008. Politiche ambientali UE: EU ETS ETS è il primo sistema di scambio quote CO2 al mondo. Inizialmente 15000 impianti interessati per il 50% delle emissioni dell’UE. 3 fasi (2005-2007 sperimentale, 2008-2012, 2013-2020) - SM predispongono piano assegnazione imprese da notificare a Commissione - Inoltre strumenti (NON ETS) per altri settori e consumatori - Ogni anno va restituito un numero di quote atto a coprire i consumi dell’anno precedente - Per ogni quota non restituita c’è una multa - Impianti combustione, raffinerie, ferro, acciaio, cemento, vetro,calce, laterizi, ceramica, carta, ecc. - Ogni anno relazione sulle emissioni da parte di SM e U Nel dicembre 2008 UE approva il pacchetto Climate and energy package a che prevede entro 2020: - Riduzione dei gas serra del 20% rispetto al 1990 (40% e poi 55% entro 2030) – oggi (2021) siamo a -30,4% - Almeno 20% (32% e poi 42,5% entro 2030) di energia rinnovabile sul totale dei consumi energetici - oggi (2021) siamo a 22% -Riduzione del 20% (32,5% entro 2030) del consumo energetico rispetto al 2005 – oggi (2021) circa -12,6% di energy savings (primary energy consumption) sul 2005 -Emissiong trading scheme 2013-2020 (terza fase).  Terza fase - Per settori ETS -21% sul 2005 al 2020 (-43% sul 2005 al 2030) - Riduzione dell’1,74% annuo (-2.2% dal 2020) - 11.000 operatori per 45% emissioni (dal 2012 operatori aerei, dal 2013 alcuni comparti chimici) – 1.300 impianti in Italia - Si prevede graduale introduzione aste.  Quarta fase Ultima revisione nell’ambito del pacchetto ‘Fit for 55’ (direttiva 2023/959) - Per settori ETS -43% sul 2005 al 2030 - Riduzione dell’2,2% annuo - 10.000 operatori per 40% emissioni (dal 2024 trasporto marittimo e inceneritori) – 1.100 impianti in Italia - Maggiore ricorso ad aste (dal 2034 solo aste) - Non possono più essere utilizzati crediti di carbonio. 32 e.t.  Nuovo ETS dal 2027 Riscaldamento domestico (2029) e non, trasporto su strada (carburanti) e altre industrie (previsioni benzina +0,1-+0,5€/l) - Riduzione delle emissioni del 42% sul 2005 al 2030. GREEN DEAL EUROPEO È una marcostrategia ambientale UE da ora fino al 2050, indica la road map per raggiungere obbiettivi climatici e ambientali. - Neutralità climatica al 2050 e riduzione emissioni del 55% al 2030, ce una legge europea sul clima che stabilisce l’obbiettivo vincolante della neutralità climatica - Piano energetico - Piano edilizio (ondata di ristrutturazioni, 49% di rinnovabili negli edifici al 2030) - Piano per la mobilità (eliminazione sovvenzioni sui combustibili, tassazione su emissioni trasporti ferroviari..) 33 e.t. Capitolo 6: RIASSUNTO STRUMENTI ECONOMICI PER IL CONTROLLO DELL’INQUINAMENTO  IMPOSTE SU EMISSIONI  IMPOSTE SU PRODUZIONE 34 e.t.  PERMESSI DI INQUINAMENTO 35 e.t.  RIMBORSO SUI DEPOSITI 36 e.t. Capitolo 7: RISORSE RINNOVABILI Una risorsa rinnovabile è contraddistingue da un tasso di rigenerazione positivo. Risorsa a flusso continuo più che rinnovabile, perché il flusso della risorsa è sempre disponibili, non si esaurisce. Modello alla base della gestione di: Risorse biologiche (pesca, risorse venatorie) Foreste e sottoprodotti forestali Capacità di carico dell’ambiente Acqua (nel senso che gli stock idrici si possono rigenerare) Fertilità dei suoli Biodiversità Aree wilderness - Stock della risorsa (x)= quantità della risorsa al tempo t - Tasso di rigenerazione, o crescita, nel tempo t (r) > 0 - Tasso di prelievo, o sfruttamento, (h) nel tempo t > 0 Se h>r lo Stock della risorsa (X) diminuisce da t a t+1 Se h

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