Domande Psicologia Apprendimento PDF

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Questo documento contiene domande e risposte su argomenti di psicologia dell'apprendimento, che coprono le lezioni da 1 a 25. Trattano temi su introspezione, gestalt, funzionalismo, costruttivismo, e metodologia della ricerca.

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Lezione 002 01. L’introspezione è il metodo che permette di: accedere a contenuti inconsci rilevare l’esperienza immediata rievocare ricordi passati recuperare ricordi lontani 02. Il metodo dell’introspezione adottato da Wundt: supera il concetto filosofico d...

Lezione 002 01. L’introspezione è il metodo che permette di: accedere a contenuti inconsci rilevare l’esperienza immediata rievocare ricordi passati recuperare ricordi lontani 02. Il metodo dell’introspezione adottato da Wundt: supera il concetto filosofico di introspezione applica il concetto filosofico di introspezione sostituisce il concetto filosofico di introspezione con il metodo sperimentale Sistematizza il concetto filosofico di introspezione, grazie al metodo sperimentale 03. Il pensiero della Gestalt è caratterizzato da tre dimensioni fondamentali: atteggiamento fenomenologico; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo atteggiamento filosofico; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo Elementarismo; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo Introspezionismo; Teoria di campo; Postulato dell’isomorfismo 04. James applica l'introspezione compensata dal metodo comparativo non utilizza l'introspezione seguendo il metodo di Wundt seguendo il metodo di Titchener 05. Per Dewey e il Funzionalismo, il comportamento deve essere studiato: in funzione del significato che ha per l’individuo che lo mette in atto, ma non necessariamente del contesto nel quale si manifesta in funzione del significato che ha per l’individuo che lo mette in atto in funzione del significato che ha per l’individuo che lo mette in atto e del contesto nel quale si manifesta in funzione del contesto nel quale si manifesta 06. Tra le regole dell'introspezione di Wundt c'è: si devono studiare anche le situazioni di variazione dell’intensità, della qualità e della sequenza degli stimoli presentati si devono studiare anche situazioni di variazione dell’intensità, ma non della qualità e della sequenza degli stimoli presentati si devono studiare le situazioni di variazione dell’intensità, della qualità e della sequenza degli stimoli presentati per poter fare riferimento ad un "evento medio" non si devono studiare le situazioni di variazione dell’intensità, della qualità e della sequenza degli stimoli presentati 07. La metafora utilizzata per analizzare l'organizzazione del processo di apprendimento prevede i seguenti punti: luogo, senso, impalcature, attori luogo, sfondo, strutture, attori dove, cosa, come, chi luogo, sfondo, impalcature, attori 08. Per il costruttivismo l’apprendimento è: un processo di progressivo adeguamento delle strutture cognitive alle nuove situazioni che si presentano un processo di rapido adeguamento delle strutture cognitive alle nuove situazioni che si presentano nessuna delle precedenti un processo di adesione delle strutture cognitive alle nuove situazioni che si presentano 09. L’apprendimento può essere definito in modo completo come: un processo individuale realizzato per via esperienziale o teorica un processo basato sull’esperienza un processo esperienziale che produce comportamenti stabili un processo esperienziale che produce comportamenti stabili, realizzati in modo autonomo 10. Il fondatore del Funzionalismo è: Skinner Wertheimer Dewey Wund 11. Il comportamentismo 12. La metafora del teatro 13. Che cosa studia la Psicologia dell'Apprendimento? 14. Le principali scuole nella storia della Psicologia 15. Il comportamentismo 16. La Gestalt 17. Il costruttivismo 18. La Gestalt Lezione 003 Un ricercatore, nel corso di un esperimento, presenta un training di 01. potenziamento dell'attenzione a una classe di bambini della Scuola Primaria. Somministra alcuni test attentivi prima dell'inizio e al termine del percorso, per testare i cambiamenti che si sono verificati a seguito del training. Sembra che in questo studio manchi: la formulazione di un'ipotesi chiara l'operazionalizzazione delle variabili la presenza di una variabile dipendente e di una variabile indipendente un gruppo di controllo 02. I questionari devono essere somministrati in condizioni: costanti continue costanti e confrontabili confrontabili 03. Se il risultato di un esperimento è significativo, le differenze tra i gruppi (sperimentale e di controllo) sono: nessuna delle opzioni proposte il più possibile ampie non devono esserci differenze tra i gruppi il più possibile minime 04. Le domande chiuse di un questionario possono essere: a scelta multipla o a scala graduata dicotomiche, a scelta multipla, a scala graduata dicotomiche o a scelta multipla dicotomiche 05. Il termine “variabile indipendente” indica: il fattore manipolato dallo sperimentatore l’effetto che lo sperimentatore misura un effetto non preventivabile che può verificarsi nel corso di un esperimento il fattore che cambia in funzione del comportamento del soggetto 06. I dati comportamentali si rilevano attraverso: gli indici fisiologici l'osservazione l'osservazione e i tempi di reazione i verbal report 07. La funzione del gruppo di controllo è di: Aiutare lo sperimentatore nella somministrazione delle prove Rendere possibili ulteriori dimostrazioni della validità delle ipotesi formulate dallo sperimentatore Bilanciare i soggetti Escludere spiegazioni alternative dei risultati 08. La metododologia della ricerca in Psicologia 09. I questionari Lezione 004 01. L'osservazione del comportamento può registrare: a) eventi; b) intervalli di tempo; c) presenza/assenza; d) cause/effetti a, b, c a, d b, c, d a, b 02. Quando in una ricerca vengono presi accorgimenti tali da escludere che i dati raccolti siano viziati dall’intervento di variabili estranee validità esterna validità di costrutto validità ecologica validità interna 03. Il metodo osservativo: opera un controllo delle variabili indipendenti indaga relazioni funzionali realmente esistenti nell’evento o nel gruppo opera un controllo delle variabili dipendenti indaga relazioni causali Quando i risultati di una ricerca possono essere generalizzati ad una più ampia 04. gamma di situazioni rispetto a quella specifica indagata nella ricerca, si parla di: validità esterna validità interna validità ecologica validità statistica 05. La validità di uno strumento di misurazione è funzione della sua efficacia nel: valutare gli individui rispetto al criterio considerato differenziare gli individui rispetto al criterio considerato misurare gli individui rispetto al criterio considerato rilevare il criterio considerato 06. La validità della ricerca 07. Il metodo osservativo 08. La validità della ricerca 09. Il metodo osservativo Lezione 005 01. Tra i passaggi del processo di networked flow ci sono: persistenza, riduzione delle distanze networked flow, revisione creazione dell'artefatto, valutazione liminalità, associazione Le funzioni esecutive sono funzioni neuro-cognitive che controllano e 02. gestiscono il funzionamento della mente e hanno un ruolo centrale nei processi di attenzione, ragionamento e memoria sì, ed evolvono con la crescita no sì, ma non intervengono nei processi di attenzione e memoria sì, e sono innate 03. I fattori biologici innati sono generali, non sono deterministici e sono legati a specifici comportamenti e apprendimenti che compariranno più tardi sì, è corretto non sono generali non sono legati a specifici comportamenti e apprendimenti successivi. sono deterministici 04. Tra i nove indicatori empirici dello stato di Flow ci sono: coscienza di sé e concentrazione totale sul compito obiettivi chiari, esperienza autotelica e paradosso del controllo Integrazione tra azione e consapevolezza e coscienza di sé Feedback inequivocabili, esperienza autotelica e coscienza del tempo 05. La comprensione della distinzione ontologica tra mente e corpo si rileva da: a) il riconoscimento dell’esistenza di caratteristiche modificabili e non modificabili; b) la comprensione della necessità di intervenire sul corporeo/mentale con strategie diverse; c) la comprensione della dipendenza del funzionamento degli organi interni dall’intenzionalità del soggetto. ceb a, b, c aec aeb 06. Le Funzioni Esecutive sono costituite da tre sottocomponenti indipendenti regolate dall’attenzione: sì, ma non sono regolate dall’attenzione no, sono due sottocompenenti: l’inibizione e la flessibilità cognitiva sì, l’inibizione, la flessibilità cognitiva e la memoria di lavoro sì, l’inibizione, la flessibilità cognitiva e la memoria a lungo termine 07. Lo stato di consapevolezza di stimoli esterni e interni provati in un dato momento è detto: coscienza sé io consapevolezza 08. La mente 09. Il flow 10. La coscienza 11. La coscienza Lezione 006 01. I processi di verbalizzazione possono essere: simultanei, orientati concomitanti, a posteriori simultanei, anticipati concomitanti, anticipatori 02. Il Thinking aloud è una tecnica è una tecnica di verbalizzazione concomitante: in cui vengono esplicitati i processi che le persone generalmente applicano attraverso una serie di autoistruzioni non è una tecnica di verbalizzazione concomitante che si applica nel caso di problemi e compiti meno strutturati, per i quali il modo di procedere viene definito analizzando le variabili e le risorse contingenti. nessuna delle opzioni proposte 03. Gli studi sulla Torre di Hanoi hanno dimostrato il ruolo della verbalizzazione nel favorire: strategie rapide tutte le precedenti opzioni di risposta strategie economiche alti livelli di qualità delle regole 04. I resoconti introspettivi riguardano: anche i processi mentali consapevoli soltanto processi mentali consapevoli anche i processi mentali inconsci soltanto i processi mentali inconsci 05. Gli assunti del thinking aloud sono: la verbalizzazione è affidabile i processi cognitivi sono controllabili e accessibili la verbalizzazione non impatta sui ragionamenti in corso tutte le opzioni di risposta 06. I criteri di affidabilità dei verbal report indicano che: devono essere concomitanti tutte le opzioni proposte devono indagare l'interpretazione e l'analisi del processo devono richiedere informazioni presenti nella memoria a lungo termine 07. I verbal report Lezione 009 01. L'impressione soggettiva, immediata, semplice che corrisponde ad una data intensità dello stimolo fisico è detta: sensazione percezione percetto soglia sensoriale 02. La soglia assoluta è: Il livello minimo di energia fisica universalmente necessaria per l’evocazione di uno stimolo Il livello minimo di energia fisica necessaria per l’evocazione di uno stimolo con una probabilità del 75% L’ordine di grandezza per il quale la differenza tra due stimoli viene avvertita la quantità minima di energia fisica necessaria per produrre un’esperienza sensoriale rilevata nel 50% dei casi dei soggetti 03. La percezione è: L'elaborazione attiva e costruttiva dell’informazione L'elaborazione cognitiva attiva e costruttiva dell’informazione sensoriale L'elaborazione cognitiva dell’informazione sensoriale L'elaborazione sensoriale dell’informazione 04. I processi di elaborazione Top–down: sono appresi nel corso dell'infanzia sono guidati da alti livelli di conoscenza, da aspettative e motivazione chiamano in gioco i processi di attenzione guidano il riconoscimento dei pattern e delle caratteristiche delle singole componenti degli stimoli 05. I processi Bottom up: si basano sul riconoscimento dei pattern e delle caratteristiche delle singole componenti degli stimoli si basano sul riconoscimento delle caratteristiche generali degli stimoli, considerati nel loro insieme si realizzano quando lo stimolo non permette di acquisire sufficienti informazioni sensoriali non colgoo la forma più stabile dello stimolo 06. La percezione 07. I processi percettivi 08. Le soglie percettive 09. La sensazione Lezione 010 01. Le costanze percettive riguardano: proporzioni, forma e luminosità grandezza, spazio e luminosità grandezza, forma e altezza grandezza, forma e luminosità 02. All’interno di un negozio con tanti modelli diversi di scarpe, attraverso quale strategia si potrebbero organizzare gli stimoli in modo più efficace? Costanza percettiva Continuità Figura e sfondo Somiglianza 03. Le leggi che regolano l’organizzazione figura – sfondo sono: inclusione, spazio, orientamento, convessità inclusione, area relativa, orientamento, convessità inclusione, area relativa, orientamento, concavità inclusione, area relativa, completamento, convessità 04. I principi di raggruppamento percettivo della Gestalt agiscono sulla base dei fattori di: vicinanza, somiglianza, costanza, continuità e simmetria. vicinanza, somiglianza, buona continuazione, chiusura, contiguità, ragione comune prossimità, somiglianza, chiusura, continuità, contrasto cromatico vicinanza, somiglianza, buona continuazione, chiusura, contiguità e contrasto cromatico 05. Guardando in rapida sequenza molte immagini di un gattino, alla piccola Maria sembra di vederlo muoversi. Questo è un esempio di: costanza di forma movimento autocinetico movimento apparente prospettiva di movimento 06. L'organizzazione percettiva Lezione 011 01. L’organizzazione figura-sfondo riguarda: La visione dei colori La percezione visiva e uditiva Tutti i sensi La percezione visiva 02. Secondo la Teoria del filtro attenuato: si possono elaborare informazioni provenienti da più fonti significative contemporaneamente si può destinare la propria attenzione solo ad una voce o due per volta, a seconda della tipologia di stimolo che proviene dalla seconda voce una piccola porzione di attenzione è destinata a fonti minori nell'ambiente, soprattutto nel caso di stimoli ad elaborazione automatica la propria attenzione segue solo ad una voce per volta, qualunque sia lo stimolo che proviene dalla seconda voce 03.L'effetto che fa riferimento al rallentamento dei tempi di risposta nelle condizioni spaziali non corrispondenti, rispetto a quelle corrispondenti, prende il nome di: effetto Stoop effetto Posner effetto Simon effetto flankers 04. Tra i processi attentivi possiamo citare: shift attentivo, fuoco attentivo attenzione mantenuta, attenzione divisa, attenzione retroattiva shift attentivo, attenzione divisa, attenzione binoculare shift attentivo, shift mantenuto 05. L'effetto cocktail party è stato identificato da: Broadbent Cherry Treisman Posner 06. L’effetto Stroop spiega un processo di elaborazione dei colori la capacità di porre attenzione solo a certi aspetti di uno stimolo l'aumento dell’attenzione selettiva la tendenza all' elaborazioni completa delle informazioni 07. Le tre fasi dell'attenzione sono: percezione, selezione, gestione attivazione, focalizzazione, gestione codifica, immagazzinamento, recupero attivazione, selezione, organizzazione 08. La teoria del filtro precoce è stata proposta da: Posner Broadbent Deutsch Treisman 09. L'attenzione Lezione 012 01. i tempi di multitasking SMM a 18 mesi e uno stile genitoriale positivo tra i 3-5 anni predicono: le difficoltà di comportamento nella scuola primaria le performance cognitive a 4 anni le difficoltà di comportamento a 4 e 6 anni le difficoltà di comportamento a 4 e 6 anni e le performance cognitive a 4 anni 02. Le notifiche degli smartphone influiscono su: la continuità dell'impegno la disattenzione i sintomi di iperattività la disattenzione e i sintomi di iperattività 03. A 3-4 anni, "fare attenzione" è compreso: come regola educativa e come processo cognitivo non è ancora compreso come processo cognitivo come regola educativa, non come processo cognitivo 04. I tempi di SMM predicono le performance cognitive a 4 anni: maggiore il multitasking, maggiori le prestazioni maggiore il multitasking, minori le prestazioni dipende dai dispositivi utilizzati nel multitasking no, non ci sono effetti del multitasking sulle prestazioni 05.Secondo l'ipotesi del time displacement, i media avrebbero un effetto distrattore, con ricadute sulla continuità dell'impegno e sull’efficacia dell'apprendimento Sì Sì, e anche sui risultati accademici No, non hanno effetto sulla continuità dell'impegno No, non hanno effetto sull’efficacia dell'apprendimento 06. Il multitasking 07. L'attenzione per i bambini Lezione 013 01. “Ieri sono andata a correre nel parco del mio paese con Giulia”. Si tratta di un'affermazione che si riferisce a: la conoscenza procedurale la conoscenza semantica la conoscenza paradigmatica la conoscenza episodica 02. La memoria a lungo termine si organizza in: memoria dichiarativa e memoria procedurale memoria ecoica e memoria iconica memoria episodica e memoria semantica memoria procedurale e memoria semantica 03. “Le castagne maturano d'autunno nei boschi”. È una conoscenza di tipo: a) dichiarativo; b) semantico; c) procedurale a, b c b a 04. Quando si ricorda qualcosa senza averne avuto l'intenzione, si attiva la memoria: esplicita implicita fotografica ricostruttiva 05. Quali dei seguenti elementi rientrano nella memoria procedurale: pensiero sintagmatico e management plan e interpretazioni goal e schemi schemi, routine e script 06. Dopo aver incontrato un gruppo di persone, Lucia riesce a ricordare solo il nome dell'ultima persona con cui ha parlato. Questo è un esempio di: interferenza specialità della codifica effetto primacy effetto recency 07. Il "chunking" è un processo: di raggruppamento di elementi in base a informazioni già note di memoria visiva per i dettagli utile a comprendere meglio le informazioni per favorire la reiterazione delle informazioni 08. In riferimento alla memoria a breve termine, si può affermare che: ha capacità di immagazzinamento illimitata e potenzialità di rappresentazione completa ha capacità di immagazzinamento illimitata e potenzialità di rappresentazione incompleta ha capacità di immagazzinamento limitata e potenzialità di rappresentazione completa ha capacità di immagazzinamento limitata e potenzialità di rappresentazione incompleta 09. In riferimento alla memoria sensoriale, si può affermare che: ha una capacità di rappresentazione completa dell'informazione, ma rapidissimo deccadimento l'informazione viene conservata meno a lungo nella memoria ecoica rispetto alla memoria iconica l'informazione conservata nella memoria iconica è meno precisa rispetto a quella conservata nella memoria ecoica l'informazione è conservata per sempre, ma in modo impreciso 10. L’informazione viene conservata attraverso un processo di: Ritenzione rievocazione Reiterazione Ricodificazione 11. La concezione della memoria che prevede un registro sensoriale, una memoria a breve termine e una a lungo termine è di tipo: Multisensoriale Multistadiale Multiprocesso Multiprospettica 12. La conoscenza episodica è costituita da proposizioni in cui: si considerano le coordinate spazio temporali delle esperienze soggettive le coordinate spazio temporali non vengono considerate si considerano le informazioni a livello generale gli episodi si riferiscono a eventi accaduti nei primissimi mesi di vita del bambino 13. Lo script è: Un bacino di memoria proposizionale Un deficit di memoria Uno schema mentale sintetico che descrive una sequenza di azioni L’unità minima del linguaggio scritto 14. Al livello più profondo dell'elaborazione mnestica, l'informazione viene analizzata nei termini di: previsione degli impieghi futuri rappresentazione mentale significato significato sensoriale 15. La memoria procedurale 16. La memoria a lungo termine 17. La memoria Lezione 014 01. Rispondere alla domanda: «Quella è Maria?», significa svolgere un compito di: Riconoscimento rievocazione reiterazione ricostruzione 02. Chi non riesce a ricordare le informazioni acquisite prima di un trauma cerebrale, ha un disturbo di: amnesia psicogena amnesia anterograda degenerazione traumatica della memoria amnesia retrograda 03. L’interferenza di uno stimolo precedentemente appreso sulla rievocazione di uno stimolo appreso successivamente è chiamata: Prospettica Interattiva Proattiva Retroattiva 04. Quale di queste non è una funzione del processo della memoria? L’interferenza Il recupero La codifica L’immagazzinamento 05. I disturbi della memoria 06. La memoria per i bambini 07. I problemi della memoria Lezione 017 01. Il modello di categorizzazione di Roch prevede due dimensioni di analisi: sovraordinata e subordinata verticale e orizzontale primaria e secondaria superficiale e profonda 02. Il sillogismo è un ragionamento: controfattuale analogico deduttivo induttivo 03.Le immagini mentali: a) attivano aree cerebrali simili a quelle della percezione visiva, ma con input interni; b) sono bidimensionali; c) sostengono i processi di memorizzazione, pianificazione, presa di decisione e problem solving; d) rappresentano una capacità innata che può essere educata e raffinata in età adulta a, c a, c, d a, b, d a, b, c, d 04. Il ragionamento induttivo segue una linea di pensiero che va: Dal generale al particolare Dalle premesse alle conclusioni Dal particolare al generale Da un caso particolare ad un altro caso particolare. 05. L’euristica della rappresentatività è usata per: Determinare la disponibilità di strategie per la soluzione di un problema Stimare l’efficacia di strategie per la soluzione di un problema Fare stime di probabilità Stimare la frequenza relativa degli eventi 06. La tendenza a cercare dei dati a favore di una ipotesi è detta: Bias della conferma Impetus della falsificazione Script della verifica Errore di ipotesi 07. Il ragionamento induttivo: può portare a conclusioni false non permette di definire regolarità si basa su processi di pensiero che vanno dal generale al particolare si fonda su regolarità e generalizzazione, funzioni che non conducono all’errore 08. Per la teoria dei modelli mentali, la risoluzione di un sillogismo prevede quattro fasi: verifica delle premesse; confronto delle premesse; ricerca di contro esempi; conferma delle conclusioni comprensione delle premesse; confronto delle premesse; estrazione delle conclusioni; ricerca di conferme comprensione delle premesse; integrazione delle premesse; ipotesi delle conclusioni; ricerca di conferme comprensione delle premesse; integrazione delle premesse; estrazione delle conclusioni; ricerca di contro esempi 09. Ragionamento Induttivo 10. Ragionamento deduttivo 11. Pensiero e ragionamento Lezione 018 01. Un tipo di impostazione è: l’insight la meccanizzazione il bias della conferma la ridondanza 02. Quale delle seguenti affermazione è vera? Le euristiche sono strategie semplici, economiche e approssimative Le euristiche sono strategie semplici ed economiche, che non inducono mai ad errore A differenza dell’algoritmo, le euristiche non inducono mai ad errore A differenza dell’algoritmo, le euristiche applicano regole empiriche di tipo deduttivo 03. L’insight si verifica più facilmente quando una persona: è altamente concentrata ha flessibilità cognitiva è molto motivata al successo conosce bene l’ambito del problema 04. Quali delle seguenti affermazioni sugli algoritmi è errata? riguardano il procedimento che permette di ottenere un risultato eseguendo una sequenza di operazioni secondo un ordine dato sono un insieme finito di regole che conducono alla soluzione di un problema non possono essere applicati ad alcune tipologie di problemi possono essere applicati a qualsiasi tipo di problema 05. Carlo è sotto un acquazzone. A un certo punto si rende conto che può utilizzare un grosso manuale che ha nello zaino per ripararsi. Ha superato: la fissità funzionale la meccanizzazione un’autoistruzione implicita l’assetto mentale 06. Kohler ha definito l’intuito come: un processo per tentativi ed errori che permette il graduale avvicinamento alla soluzione un’euristica specie-specifica degli scimpanzé il cogliere all’improvviso la relazione che lega alcuni elementi che fino a quel momento sembravano tra loro scollegati una soluzione diretta e tempestiva recuperata velocemente dalla memoria a lungo termine 07. I metodi di problem solving 08. Algoritmi ed euristiche 09. L'insight 10. Ostacoli al pensiero 11. La teoria del doppio codice 12. Problem solving Lezione 019 01. L’utilizzo delle analogie consiste nel: scomporre un problema in più sotto-problemi interpretare dei fatti alla luce di contesti simili assumere il punto di vista altrui considerare il contrario del concetto che si deve analizzare 02. Taylor distingue 5 forme di creatività: espressiva, applicativa, inventiva, innovativa, naturale tutte le opzioni proposte espressiva, riproduttiva, creativa, innovativa, emergente espressiva, produttiva, inventiva, innovativa, emergente 03. Nella prima metà del Novecento la creatività era: assimilata all’iperdotazione mentale considerata come un'abilità cognitiva attraverso la quale risolvere problemi considerata innata considerata come un potenziale intellettivo comune a tutti 04. Secondo Rhodes la creatività può essere studiata dal punto di vista: dell'analisi del prodotto finale dell'analisi del processo ideativo dell'analisi della persona creativa e dell'ambiente creativo tutte le opzioni proposte 05. Non è vero che il Test ACR: può essere somministrato a bambini di 6-12 anni di età prevede più versioni in base all'età nella versione junior prevede solo prove figurali prevede due diverse modalità di somministrazione (risposta chiusa/aperta) 06. La capacità di produrre tante idee che si basa su un flusso di pensiero ricco e vario è detta: originalità flessibilità fluidità elaborazione 07. Miriana usa un barattolo di conserve e una candela per creare una lampada da tavolo. È un esempio: dell’operazione mentale riorganizzare tutte le precedenti dell’operazione mentale collegare dell’operazione mentale ampliare 08. Dovendo definire il “giornale” in termini di pensiero divergente, si potrebbe dire che: Lo si compra in edicola Lo si legge Lo si usa per lavare i vetri Lo si compra al mattino 09. Il pensiero divergente: si oppone al pensiero creativo si riferisce ai comportamenti devianti corrisponde all’abilità di generare risposte inusuali è una componente del pensiero convergente 10. i test ACR si fonda sulle operazioni di: ampliamento, collegamento, riorganizzazione ampliamento, contatto, riorganizzazione assessment, collegamento, riflessione assessment, creazione, ristrutturazione 11. Secondo Guildford, tra i 5 fattori del pensiero divergente ci sono: originalità, flessibilità, continuità fluidità, flessibilità, valutazione nessuna delle opzioni rpoposte originalità, elaborazione, quantità 12. L'ACR 13. La creatività 14. Potenziare la creatività Lezione 020 01. L'analogia di proporzione: non va confusa con l'analogia classica non è applicabile in molte manifestazioni del pensiero. consiste solamente di rapporti tra sistemi concettuali combina processi deduttivi e induttivi 02. Il completamento di analogie classiche è un esempio di: problema di sistemazione problema di trasformazione compito ragionamento deduttivo e induttivo 03. Secondo il modello del contrasto, l'analogia è una sovrapposizione di attributi: maggiore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, maggiore è il grado di analogia esistente tra tali due entità minore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, maggiore è il grado di analogia esistente tra tali due entità maggiore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, minore è il grado di analogia esistente tra tali due entità minore è il numero delle proprietà/caratteristiche che due entità hanno in comune, minore è il grado di analogia esistente tra tali due entità 04. "Una conoscenza precedente permette di comprendere (proiezione) una nuova realtà". Si tratta del procedimento di: analogical problem solving analogia di proporzione proiezione analogica nessuna delle opzioni proposte 05. "Si coglie il rapporto tra i primi due termini e si trasferisce sulla seconda coppia per ricavare quello mancante". Si tratta del procedimento di: analogical problem solving analogia di proporzione nessuna delle opzioni proposte proiezione analogica 06. Secondo Sternberg, il ragionamento sotteso alle analogie di proporzione prevede sei passaggi: codifica, associazione, mapping, applicazione, giustificazione, risposta codifica, inferenza, mapping, applicazione, giustificazione, confronto codifica, inferenza, mapping, svolgimento, giustificazione, risposta codifica, inferenza, mapping, applicazione, giustificazione, risposta 07. Il modello pragmatico: è applicabile nel caso di analogie di tipo comportamentale, ma non socio-affettivo è applicabile nel caso di analogie di tipo socio-affettivo, ma non comportamentale permette di concettualizzare anche le analogie di tipo comportamentale e socio-affettivo non è applicabile nel caso di analogie di tipo comportamentale e socio-affettivo 08. Il ragionamento per analogia è: tutte le opzioni proposte fondamento delle attività cognitive elemento distintivo dell’intelligenza un incentivo del pensiero creativo 09. L'analogia può essere valutata secondo: dipende dall'età dei soggetti entrambe le opzioni proposte il grado di somiglianza superficiale tra i due termini il grado di somiglianza profonda 10. Secondo il Modello strutturale: maggiore è il grado di connessione tra i predicati di un dominio, minore è la probabilità che la struttura venga trasferita a un altro dominio. contano le connessioni che si stabiliscono tra gli elementi dell'analogia minore è il grado di connessione tra i predicati di un dominio, maggiore è la probabilità che la struttura venga trasferita a un altro dominio. contano le caratteristiche intrinseche dei singoli elementi dell'analogia 11. Le potenzialità delle analogie 12. I modelli teorici del pensiero per analogia 13. Il pensiero per analogia Lezione 021 01. Le teorie implicite: incidono sul comportamento, gli atteggiamenti e le valutazioni delle persone hanno validità ecologica tutte le opzioni proposte sono conoscenze metacognitive circa una funzione cognitiva, organizzate coerentemente in concetti 02. Quale tra le seguenti è una definizione psicologica di intelligenza largamente riconosciuta? abilità nel campo delle relazioni sociali capacità di comprensione del mondo e di relazione interpersonale abilità nel formare categorie e discutere razionalmente capacità di comprendere il mondo, pensare razionalmente ed usare le risorse disponibili con efficacia Le visioni occidentali dell'intelligenza focalizzano: a) problem-solving, 03. categorizzazione e discussione; b) abilità verbale: parlare spesso e rapidamente; c) competenza emotiva; d) competenza sociale a, b, d a, b, c, d a, b a, b, c 04. Secondo le teorie implicite, l'intelligenza coinciderebbe con capacità di problem solving intelligenza pratica tutte le opzioni proposte intelligenza verbale 05. L'Intelligenza 06. Teorie implicite sull'intelligenza Lezione 022 Rispetto allo studio dell’intelligenza si distinguono le teorie: a) teorie 01. unitarie; b) innatiste; c) teorie multicomponenziali; d) teorie gerarchiche; e) teorie cognitive; f) evoluzionistiche; g) teorie globali-maturative a, b, c, d, e, f, g a, b, c, f, g a, c, d, e, g c, d, e, f, g Secondo il modello di Gardner, le abilità-skills nel riconoscere e 02. classificare le specie vegetali e animali e le caratteristiche dell’ambiente caratterizzano l’intelligenza: corporeo-cinestetica logico-matematica naturalistica musicale Quale autore ha definito l'intelligenza come dell’insieme di capacità 03. creative, analitiche e pratiche per raggiungere i propri obiettivi nella vita, in un determinato contesto socioculturale Torrance Sternberg Guilford Gardner 04. L’intelligenza fluida è l’accumulo di informazioni, abilità e strategie apprese attraverso l’esperienza la capacità di comprendere il mondo, pensare razionalmente e usare efficacemente le risorse in caso di difficoltà la capacità di elaborare l’informazione, di ragionare e di memorizzare nessuna delle precedenti 05. Nelle persone anziane, l’intelligenza cristallizzata declina, mentre quella fluida no vero. Dipende dal tipo di capacità Né vero, Né falso falso. 06. Il QI è il rapporto tra età: Cronologica e anagrafica Cronologica e mentale Mentale e cronologica Mentale e scolastica 07. Il “fattore g”: è un fattore unico e misurabile, da cui dipende il risultato di qualsiasi manifestazione di intelligenza indica la multi-dimensionalità del concetto di intelligenza indica la multi-dimensionalità e la misurabilità del concetto di intelligenza, è un fattore unico e non misurabile da cui dipende il risultato di qualsiasi manifestazione di intelligenza 08. Il concetto di QI è stato introdotto da: Binet Stern Stanford Terman 09. Secondo il modello di Gardner, le abilità nel ricoscimento del significato, del suono e dell’ordine delle parole caratterizzano l’intelligenza: musicale logico-matematica linguistica intrapersonale 10. Secondo il modello di Gardner, le abilità-skills del percepire forme e riconoscere elementi in diversi contesti caratterizzano l’intelligenza: corporeo-cinestetica naturalistica logico-matematica spaziale 11. Secondo il modello di Gardner, le abilità-skills nel stabilire rapporti e formulare regole caratterizzano l’intelligenza: naturalistica linguistica logico-matematica spaziale 12. Il modello di intelligenza di Carroll prevede 3 strati che culminano con l'abilità di autorealizzazione no, il culmine è il fattore g sì, e alla base pone le abilità ristrette no, culmina riprendendo le intelligenze di Cattell sì. 13.Il Modello dell’intelligenza a cono di Cornoldi prevede l'interazione tra strutture intellettive di base organizzate gerarchicamente e aspetti legati a fattori esperienziali, motivazionali-culturali, emotivi e metacognitivi. Sì e assume l'intelligenza come costrutto multicomponenziale, Sì No No, le strutture di base non sono gerarchiche 14. Le concezioni dell'intelligenza 15. Le teorie dell'intelligenza 16. La teoria delle intelligenze multiple di Gardner Lezione 025 La valutazione delle emozioni varia in base a: a) novità; b) 01. piacevolezza/spiacevolezza intrinseca; c) pertinenza e rilevanza dello stimolo e della situazione; d) coping; e) fascia evolutiva; f) compatibilità con le norme sociali e l’immagine di sé a, b, c, d, f a, c, e, f b, c, d, e a, b, c, d, e, f 02.Le emozioni sono processi che: a) hanno valenza adattiva; b) preparano all’azione e modellano il comportamento; c) permettono di interagire con gli altri; d) culminano nell’attivazione fisiologica; e) mediano la relazione organismo- ambIente a, b, c, d a, b, c, d, e a, b a, b, e, e 03. Il coping focalizzato sulle emozioni non prevede di: mantenere una prospettiva positiva mettere in atto abilità di regolazione affettiva controllare i vissuti emotivi cercare il supporto sociale 04. La capacità di resistere e di superare dopo una profonda avversità è detta: resistenza eustress coping resilienza 05.Secondo Lazarus, la valutazione secondaria riguarda il modo in cui una situazione o un evento vengono valutati rispetto al grado di rilevanza e pertinenza per gli interessi dell'individuo. falso, non è stato affermato da Lazarus falso. falso, è la valutazione del cambiamento della relazione individuo/ambiente vero. 06. Secondo le teorie dell'appraisal, l'antecedente emotivo: può essere solo un evento fisico deve essere rilevante per l’individuo può non essere particolarmente rilevante per l’individuo non può essere un ricordo 07. Rispetto alle emozioni, l’attivazione fisiologica è stata definita dalle diverse teorie come: con-causa risultato causa causa, concausa, risultato 08. Secondo la Teoria “Controllo – Valore” i due antecedenti cognitivi delle emozioni si rifanno a: il costrutto di autodeterminazione (Controllo); l'importanza e il significato sociale dell'evento (Valore) il costrutto di autoefficacia e di effectance (Controllo); l'importanza e il significato attribuiti all'evento (Valore) il costrutto di autoefficacia e il senso di competenza (Controllo); l'importanza e il significato sociale dell'evento (Valore) il costrutto di autoefficacia e il senso di competenza (Controllo); l'importanza e il significato attribuiti all'evento (Valore) 09. Il TEC è: test of emotion control test of emotion comprehension training for empowerment and creativity test of endorphin calibration 10. Secondo la Teoria Cognitivo-Attivazionale, l’emozione è generata dalla connessione tra: una componente fisiologica di arousal indifferenziato e una componente comportamentale una componente fisiologica e una componente psicologica di riconoscimento dello stimolo/situazione una componente fisiologica di arousal indifferenziato e una componente psicologica, di percezione e riconoscimento dello stimolo/situazione una componente fisiologica e una componente psicologica di percezione 11. Le emozioni per i bambini 12. Il coping 13. Le emozioni

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