Domande di Istologia PDF
Document Details
Uploaded by Deleted User
Tags
Summary
Questo documento presenta un'analisi di vari aspetti dell'istologia, con l'approfondimento di elementi come l'anatomia della vagina, l'ileo, i granulociti basofili, l'apparato di Golgi, le ghiandole sottomandibolari, la secrezione apocrina, le cellule che producono adrenalina. Inoltre, si trattano anche argomenti come l'ADH, il complesso nucleativo, l'ECM della cartilagine e la macula densa.
Full Transcript
Vagina: tipo di epitelio, perché c’è questo epitelio, come riconoscerlo al M.O., derivazione embrionale La vagina è organo femminile responsabile della copulazione. La struttura dell’organo è fibromuscolare e mucosa. La vagina presenta epitelio pavimentoso composto pseudocheratinizzato in quando è u...
Vagina: tipo di epitelio, perché c’è questo epitelio, come riconoscerlo al M.O., derivazione embrionale La vagina è organo femminile responsabile della copulazione. La struttura dell’organo è fibromuscolare e mucosa. La vagina presenta epitelio pavimentoso composto pseudocheratinizzato in quando è una cavità a diretta comunicazione con esterno. L’epitelio subisce modificazioni cicliche del proprio spessore in funzione del ciclo mestruale. Istologicamente l’epitelio pavimentoso composto lo si riconosce al microscopio ottico per presenta di una stratificazione cellulare con cellule superficiali caratterizzate da turnover continuo (strato germinativo). Altra caratteristica di questo epitelio è interfaccia non lineare con il connettivo; infatti i due tessuti di interdigitano tra loro attraverso porzioni invaginazione sia del connettivo nel epitelio attraverso le papille connettivali, sia dell’ epitelio nel connettivo attraverso le creste epiteliali. Questa particolarità permette ancoraggio migliore tra due tessuti e migliore vascolarizzazione dell’intero epitelio, portando vasi fino in superficie. A livello strato germinativo le cellule sono stato mitotico continuo e man mano che si staccano superficie si schiacciano divenendo quasi squamette, che si staccheranno a seguito sollecitazione meccanica (o ormonale) e verranno sostituite da altre cellule pavimentose. Nello strato intermedio le cellule sono ricche di tonofibrille e tonofilamenti, inoltre in fase progestinica si arrichiranno di glicogeno per favorire aumento pH acido vaginale. Embriogeneticamente la vagina deriva 2/3 mesodermica e 1/3 endodermica con imene: dalla fusione dei dotti del Muller che mantengono loro epitelio mesodermico e del seno urogenitale che mantiene proprio epitelio endodermico. Entrambi epiteli si accrescono in senso cranio dorsale endodermico e cranio ventrale endodermico, formando un cordone solido che si contrappone al cordone formato dall’accrescimento del mesoderma. Essendo che mesoderma prolifera maggiormente, inizierà a cavitarsi formando canale vaginale in seguito a fenomeni apoptosi. La vagina riceve stimolazione estrogeni in fase proliferativa e progesterone in fase desquamativa; inoltre LH stimola teca interna e di conseguenza le cellule para-luteiniche e stimola cellule della granulosa e di conseguenza le cellule luteiniche Ileo: strati Ileo è porzione distale dell’intestino tenue mesenteriale ed è costituito da parete stratificata: - Epitelio rivestimento ghiandolare esocrino ricco villi: cellule mucipare caliciformi, enterociti, cellule del Paneth, apparato enterocromaffine - Tonaca propria mucosa con placche peyer - Muscolaris mucosae - Sottomucosa - Muscolaris externa Fibre collagene, elastiche, muscolari, nervose: cosa si intende per fibra e da cosa sono formate - fibramuscolare: cellula del tessuto muscolare striato scheletrico o cardiaco. - Fibra collagena: prodotto della secrezione delle cellule produttrici della matrice. - Fibra nervosa: parte di una cellula nervosa in particolare l’assone Granulocita basofilo: tutto Il granulocita basofilo è cellula migrante del sistema leucocitario presente nel tessuto connettivo circolante. Presenta nucleo polilobato poco visibile al microscopio rispetto ai nuclei degli altri granulociti, citoplasma ricco granuli azzurrofili e granuli specifici. Dimensionalmente sono grandi circa 1micron e costituiscono circa 1% della formula leucocitaria. Hanno un’emivita di qualche ora nel tessuto circolante e circa qualche giorno nel connettivo propriamente detto in cui entrano per diapedesi. Loro funzione principale è produrre sostanze farmacologiche. Pag. 1 di 44 Apparato del Golgi: forma e funzione L’apparato del Golgi è una seria di cisterna appiattita circolari che impilano une sulle altre a formare diottosoma. La faccia convessa è faccia maturazione in rapporto con membrana plasmatica e faccia concava è faccia maturazione in rapporto vescicole del RER. Il Golgi adibito all’acquisizione forma terziaria e quaternaria proteine, glicosilazione e produzione GAG. È posto sopra nucleo nel citoplasma. Caratteristico cellule fibroblasti e del neurone. Definire ghiandola sottomandibolare È una delle tre ghiandole salivari maggiori. Ghiandola tubulo-alveolare composta a secrezione mista prevalentemente sierosa Secrezione apocrina con esempio Vacuoli si staccano Golgi e accumulano parte apicale cellule dove vengono elaborati. Quando parte apicale ricca vacuoli, le membrane ai lati cellula si restringono e fondono, la parte apicale si stacca sottoforma di secreto. Esempio: ghiandola mammaria Cellule che producono adrenalina, struttura, derivazione embrionale Adrenalina viene prodotta dalle cellule della midollare del surrene e gangli del sistema nervoso parasimpatico. Derivazione neuroectodermica. Struttura cordonale solida con cellule voluminose e pallide. ADH: da chi viene prodotto e dove, effetto, chi è il suo antagonista Ormone antidiuretico o vasopressina che favorisce riassorbimento livello renale Ormone prodotto dai neuroni del nucleo sopraottico dell’ipotalamo e secreto dalla neuroipofisi Ormone antagonista è ormone antidiuretico atriale prodotto dai cardiomiociti soprattutto a livello delle auricole atriali. Nucleational core complex Insieme di fattori coinvolti sia nel processo di calcificazione patologica sia a carico della cartilagine e dell’osteone nel processo di ossificazione diretta e encondrale. Fattori sono composti da complessi calcio-fosfolipide acido-fosfato e proteine come annesina V, collagene, fosfatasi alcalina. Essi agiscono sul sito di nucleazione del calcio formatosi dalla precipitazione di calcio e fosfato e acidificazione dei fosfolipidi all’interno delle vescicole di Bonucci Anderson (staccano dai prolungamenti citoplasmatici degli osteociti). ECM della cartilagine e definire le componenti tessuto specifiche, caratteristica istofunzionale della cartilagine e da cosa è data Matrice extracellulare della cartilagine presenta abbondanza di proteoglicani che determinano formazione domini acquosi che portano formazione del caratteristico turgore cartilagineo. A livello proteico vi sono proteine della matrice cartilagine specifiche: - Condronectina - Condrocalcina - COMP (cartilage Oligomeric Matrix protein): crea rete molecolare assieme alle altre molecole cartilagine - CMP (Cartilage Matrix protein): regola differenziamento e proliferazione matrice e favorisce fibriollogenesi A livello collagenico: - il collagene di tipo II è cartilagine-specifico e forma impalcatura che tiene uniti proteoglicani - coll tipo IX che è un collagene facit che si situa sulle fibrille coll tipo II - coll tipo XI che forma fibre ibride con il coll tipo II tipicamente al centro della fibrilla collagen Pag. 2 di 44 Macula densa: dove, funzioni Macula densa appartiene alla parete del tubulo contorto distale, ed è caratterizzata da cellule epiteliali isoprismatiche (adiacenti une alle altre con nucleo centrale) che si specializzano in senso chemiorecettoriale, in quanto sono dotate di un lungo ciglio che si immerge lume tubulo per rilevare concentrazione sodio nell’ultrafiltrato. Messaggio sarà comunicato alle fibrocellule muscolari liscie o cellule iuxtaglomerulari. Canalicolo biliare: dove e parete La parete di un canalicolo biliare è composta da due docce (due docce per canalicolo) che si formano su fronti esocrini di due epatociti opposti. Questi canalicoli non possiedono dunque una parete vera e propria ma sono frutto della contrapposizione di due facce di epatociti, il canale viene reso chiuso da tight junction che impediscono alla bile di fuoriuscire dai canalicoli. La parete vera e propria, formata da un epitelio pavimentoso semplice compare a livello dei colangioli alla periferia del lobulo epatico. Parete ricca di giunzioni intercellulari sia desmosomi che giunzioni aderenti, occludenti e tight junction e presenta microvilli, citoplasma ricco VLDL. Essi contengono la bile che porteranno al condotto biliare interlobulare, poi al condotto biliare propriamente detto e infine al condotto epatico comune. Neurite: definizione, caratteristiche, dove lo troviamo, rapporti Il neurite è prolungamento citoplasmatico lungo e sottile, a calibro non costante, che diparte dal soma del neurone e ramifica in periferia. La superficie del neurite è liscia e mielinizzata, tranne che nelle fibre post- gangliari. Il citoplasma del neurite, assoplasma, è ricco mitocondri, componente citoscheletrica e vescicole di neuromediatore. Tonaca media delle grandi arterie Tonaca costituita da tessuto connettivo elastico e tessuto muscolare liscio Osteopontina Proteina osseo-specifica della matrice extracellulare del tessuto connettivo di sostegno osseo. Essa favorisce adesione e polarizzazione degli osteoclasti e inibisce mineralizzazione osso Tessuti che troviamo nell’osso post frattura e nel callo osseo Tessuto osseo fibroso nel callo fibroso e tessuto osseo fasci intrecciati nel callo osseo, prima formazione tessuto osseo lamellare Tubulo T Tubulo trasverso è invaginazione del sarcolemma della fibrocellula muscolare scheletrica e cardiaca che permette trasferimento del segnale nervoso. Si pone tra banda A e banda I. Interagisce con REL a formare triade nel muscolare striato scheletrico e diade nel striato cardiaco Funzioni cellule gliali Trofica, meccanica, segregazione e regolazione attività neuroni Cute La cute è costituita da strato epitelio definito epidermide e strato connettivale definito derma; il derma presenta sottile strato di tessuto connettivo adiposo, detto ipoderma. Tessuto epiteliale e connettivo si interdigitano attraverso le papille dermiche e creste epidermiche; a livello lamina basale e lamina reticolare le interdigitazioni avvengono attraverso emidesmodosmi e filamenti di collagene tipo VII. Il tessuto epiteliale, l’epidermide, è un pavimentoso composto cheratinizzato formato da 5 strati: - Strato germinativo - Strato spinoso Pag. 3 di 44 - Strato granuloso - Strato lucido - Strato corneo: produce melanina per colorazione A livello cutaneo sono presenti ghiandole sebacee, ghiandole sudoripare e bulbi piliferi che si formano dal tessuto epiteliale e riversano secreto all’esterno corpo. Fibra nervosa la fibra nervosa è formata dalle espansioni citoplasmatiche della cellula di Schwann o degli oligodendrociti a formare la fibra mielinica. Le fibre amieliniche sono formate da sottile strato di cellule glia. Epitelio gastrico La parete dello stomaco, come quella di tutti i visceri dell’apparato digerente, è costituita da diversi strati. Il primo strato a partire dal lume dell’organo è tessuto di rivestimento, nello specifico si tratta di epitelio batiprismatico semplice secernente mucoso. Lo si riconosce per la presenza di cellule alte circa 40 micrometri e ricche di RER, Golgi e vacuoli contenenti muco a livello citoplasmatico. La colorazione identificativa può essere tricromica azan in cui epitelio presenta colore pallido oppure una PAS positiva per rilevare presenza muco nelle vescicole che appariranno colorate di fucsia. Il secondo strato è una tonaca propria della mucosa, in particolare tessuto connettivo propriamente detto che si invagina nelle fossette gastriche e presenta nello spessore le ghiandole gastriche propriamente dette. In questo strato è inoltre presente tessuto ghiandolare semplice o ramificato a livello del cardias e del piloro. Il terzo strato prende il nome di muscolaris mucosae, di preciso si tratta di un tessuto muscolare liscio disposto in tre strati, due circolari e uno longitudinale. L’epitelio, la tonaca propria della mucosa e la muscolaris mucosae nell’insieme formano la tonaca mucosa che è posta superiormente al quarto strato, ovvero la tonaca sottomucosa. La tonaca sottomucosa è un tessuto connettivo propriamente detto che può essere lasso a livello del cardias, e presenta del tessuto nervoso a livello del plesso sottomucoso del Meissner. Il quinto strato è la muscolaris externa, tessuto muscolare liscio in cui fibrocellule muscolari sono disposte in 3 strati ad andamento circolare, longitudinale ed obliquo. Ghiandole gastriche propriamente dette Classificazione: Tessuto epiteliale ghiandolare esocrino tubulare semplice Localizzaizone: nel corpo e fondo dello stomaco, si aprono alla base delle fossette gastriche (invaginazioni dell’ep di rivestimento dello stomaco batiprismatico semplice secernente muco) portandosi all’interno della tonaca propria della mucosa. Cellule caratteristiche: cellule principali: ricche di RER, basofile, secernono pepsinogeno cellule parietali: eosinofile, possiedono molb mitocondri e pompe protoniche poiché producono ioni H+, nella parte apicale hanno molte invaginazioni di membrana che permeeono di aumentare la superficie disponibile per accogliere pompe protoniche cellule mucose: producono muco, ricche di RER e golgi, hanno la parte apicale più chiara perché ripiena di muco cellule dell’apparato enterocromaffine: polarità inversa, hanno la parte apicale non rivolta verso il lume, secernono nel circolo sanguigno gastrina che ha effeeo paracrino sullo stomaco infai aumenta il movimento della muscolatura liscia gastrica e la secrezione di muco Trabecola ossea Le trabecole ossee formano il tessuto osseo spugnoso e derivano dalla giustapposizione di più lamelle ossee che aderiscono una all’altra. Le fibre collagene che compongono la matrice delle lamelle sono disposte con inclinazione determinata dai punti di forza a cui deve rispondere la trabecola. Tra lamelle si intercalano gli osteociti all’interno delle lacune osteocitarie, che comunicano tra loro grazie ai canalicoli osteocitari. Pag. 4 di 44 Condrocalcina glicoproteina specifica della matrice cartilaginea. Costituisce estremità C-terminale del protopetide che permette l’assemblaggio delle molecole di tropocollagene e si lega alla CMP formando reti tridimensinali all’interno della matrice. Cartilagine articolare La cartilagine articolare si classifica come tessuto connettivo di sostegno cartilagineo di tipo ialino con forma appiattiva e spessore tra 2 e 5mm. Le peculiarità di tale tessuto derivano dall’assenza del pericondrio che minimizza coefficiente di attrito e facilita ruolo biotribologico, e dalla presenza del liquido sinoviale che garantisce il ruolo trofico e respiratorio. La cartilagine presenta una stratificazione specifica: - Zona tangenziale in cui presenti condrociti appiattiti tangenti alla superficie e complanari con orientamento fibrille collagene - Lamina splendens con funzione protettiva e ricca di lubricina e acido ialuronico - Zona intermedia in cui orientamento lacune condrocitarie e fibrille collagene è inizialmente perpendicolare e poi diventa disorganizzato - Zona profonda in cui lacune condrocitarie sono impilate a formare colonne parallele tra loro e perpendicolari alla superficie - Tidemark, strato glicoproteico che impedisce calcificazione zona profonda - Zona calcificata che ancora alla cartilagine dell’osso subcondrale sottostante; le lacune condrocitarie sono piccole e condrociti hanno poca attività metabolica poiché matrice ricca cristalli idrossiapatite Acido jaluronico L’acido ialuronico è un glicosaminoglicano, più grande e meno acido di tutti e l’unico che NON forma proteoglicani. La catena polisaccaridica formata dai dimeri ripetuti di D-glucoronato e N-acetilglucosamina legati da legami o-glicosidici. È un acido mucopolisaccaridico in cui polisaccaride formato da coppie zuccheri che organizzano in lunghe catene; all’interno del dimero almeno uno zucchero è di natura acida e ricco di cariche negative per richiamare acqua. L’acido jaluronico si trova nella matrica cartilaginea, in domini di grossi proteoglicani dove lega cheratansolfato e condroitinsolfato permettendo così la formazione di una gabbia di molecole cariche negativamente che attirano e trattengono l’acqua per mantenere il turgore caratteristico della cartilagine; è presente anche nel liquido sinoviale delle articolazioni sinoviali. L’acido jaluronico essendo un glicosamminoglicano si colora con PAS e Alcian blue; alla colorazione con alcian blu posso aggiungere cloruro di magnesio che maschera le cariche negative e faccio sparire quelli meno acidi, quindi per esempio l’acido jaluronico. ACTH: completamento L’ormone adenocorticotropo viene prodotto dalle cellule adrenocorticotrope (basofile) dell’adenoipofisi e stimola corticale del surrene aumentando produzione di corticosteroidi e mineralcorticoidi. Le cellule della corticale del surrene derivano dal mesoderma embrionale (placca laterale – epitelio celomatico – somatopleura extraembrionale) hanno appunto la funzione di sintetizzare mineralcorticoidi come l’aldosterone (zona glomerulare ella corticale), ormoni sessuali del sesso opposto a quello fisiologico, corticosteroidi (zona fascicolata e reticolare). ACTH prodotto da: cellule basofile della adenoipofisi Ha come cellule bersaglio: corticale del surrene nello specifico zona reticolata e fascicolata le quali hanno seguente funzione: produrre corticosteroidi e derivazione embrionale: placca laterale del mesoderma Ghiandola sebacea Ghiandola alveolare composta a secrezione olocrina Pag. 5 di 44 Monocita I monociti sono dei leucociti in particolare costituiscono il 3-8% di tutti i leucociti. i monociti hanno un diametro che va dai 14 ai 21 micrometri presentano un citoplasma chiaro poiché vi è una granulazione molto delicata e un nucleo a ferro di cavallo. Essi derivano dalla linea emopoietica in particolare monocitaria. Essi hanno la capacità di fagocitare cellule contenenti virus, protozoi e cellule invecchiate; inoltre possono per diapedesi migrare nel tessuto connettivo e li possono svolgere la loro funzione per poi ritornare nel torrente sanguigno oppure possono trans differenziarsi in macrofagi e diventare quindi cellule residenti del tessuto connettivo Adipociti beige (detti anche bride) Trattasi di componente cellulare residente del tessuto connettivo propriamente detto e tessuto connettivo propriamente detto adiposo. Svolgono un ruolo di riserva funzionale e di termogenesi grazie alla termogenina (enzima che disaccoppia la fosforilazione ossidativa). Sono pauciloculari ossia presentano poche gocce lipidiche al loro interno. Si transdifferenziano grazie a fattori ormonali come irisina che è rilasciata con l’attività fisica intensa, temperature basse (circa 15 gradi), dieta e agenti farmacologici beta3- agonisti. L’irisina aumenta il browning del BAT, quindi il transdifferenziamento degli adipociti bianchi in beige. Caratteristiche degli adipociti Sono ripieni di gocce lipidiche che schiacciano citoplasma e nucleo verso la membrana cellulare. Possono essere: uniloculari con una sola goccia lipidica e hanno funzione di riserva energetica si trovano nel tessuto adiposo bianco multiloculari più gocce lipidiche, formano il tessuto adiposo bruno molto presente nel neonato e nel bambino, ha funzione di termoregolazione poiché è presente la termogenina disaccoppiante (la termogenina) e i mitocondri non producono ATP ma disperdono l’energia sottoforma di calore. Fronte endocrino dell’epatocita Epatocita è una cellula anficrina del fegato con versante endocrina rivolto verso il capillare sinusoidale e un versante esocrino rivolto verso condotti biliari. Nel fronte endocrino l’epatocita svolge seguenti funzioni: 1. Produzione di pre-ormoni (angiotensinogeno) e ormoni (eritropoietina), di proteine plasmatiche (albumina) e lipoproteine (VLDL, LDL, HDL). 2. Metabolismo glucidi, proteine, lipidi 3. Detossificazione e tolleranza ai farmaci 4. Stoccaggio di trigliceridi e glicogeno Tra le cellule endoteliali e gli epatociti si individua lo spazio del Disse; a questo livello gli epatociti presentano come specializzazione apicale che sono i microvilli e vi sono le cellule di Ito, il tessuto connettivo propriamente detto di tipo reticolare (stroma) e le cellule endoteliali dei capillari sinusoidali tra cui sono intercalate le cellule di Von Kupffer. Che cos’è lo spazio del Disse? L’insieme di tutti gli spazi tra i fronti endocrini degli epatociti e l’endotelio dei sinusoidi epatici (discontinui sia per discontinuità intercellulare che intracellulare con intervallate cell di von kupffer, intercalate nell’endotelio e sono macrofagi). Vi si trovano i microvilli degli epatociti, cellule di Ito, qualche fibroblasta e fibre collagene. Foglietto viscerale capsula del Bowman Il foglietto viscerale capsula del Bowman è tessuto epiteliale di rivestimento con cellule definite podociti. I podociti presentano espansioni citoplasmatiche definite piedi, i quali a loro volta presentano i pedicelli che si interdigitano reciprocamente e costituiscono le fessure di filtrazione. Queste ultime sono una delle componenti della barriera di filtrazione glomerulare, chiuse ulteriormente dai diaframmi (NB invece la Pag. 6 di 44 membrana di filtrazione ha lamina rara esterna ossia la lamina lucida delle cellule endoteliali, lamina densa e lamina rara interna ossia lamina lucida dei podociti) Parete di arteriola - Tonaca intima costituita endotelio - Lamina elastica interna - Tonaca media costituita da muscolare liscio e connettivo elastico - Lamina elastica esterna - Tonaca avventizia di connettivo propriamente detto Ghiandole intestinali Le ghiandole intestinali sono tubuli che invadono la tonaca propria mucosa intestinale e ne riempiono tutto lo spessore essendo poste fitte le une vicine alle altre. Nell’intestino tenue l’epitelio si solleva nei villi alla base dei quali si aprono le ghiandole, mentre nel crasso l’epitelio si invagina formando queste ghiandole. Ormone G La somatotropina detto anche ormone G viene prodotta dalle cellule acide somatotrope della adenoipofisi e agisce sul controllo metabolico di zuccheri, grassi e lipidi. Descrivere le cellule somatotrope: cellule dell’adenoipofisi lobo anteriore dell’ipofisi, acidofile (PAS negative), producono ormone della crescita GH, contengono molto RER e golgi poiché producono un ormone peptidico. a che tessuto appartengono (classificazione istologica): tessuto epiteliale ghiandolare endocrino struttura: cordonale solida Costamero Il costamero rappresenta gruppi di molecole distributi periodicamente lungo il sarcomero. Presenta proteine specifiche come la desmina, le integrine (alfa7beta1) e la distrofina Collagene di tipo II Collagene fibrillare principale presente nella cartilagine Oligodendrociti Cellule gliali del SNC che formano la guaina mielinica del nevrasse. Hanno nucleo ovalare, eterocromatinico e citoplasma ricco RER e microtubuli. Caratteristiche e localizzazione dell’epitelio pluriseriato L’epitelio pluriseriato è un’ eccezione tra epiteli di rivestimento semplici. Esso è dotato di singolo strato di cellule che presentano nuclei a diversa altezza, che lo fanno apparire stratificato; i nuclei sono distribuiti nella parte basale o centrale dell’epitelio e la parte apicale ne è priva. Le cellule quindi poggiano tutte sulla membrana basale ma i nuclei sono posti livelli diversi. È epitelio caratteristico delle vie respiratorie: laringe, trachea, bronchi, porzione respiratoria della faringe. Si trova anche epididimo con specializzaizone di superficie con stereociglia e nel condotto deferente. Che cos’è la citocrinia e quali tipi cellulari la operano La citocrinia è processo mediante quale i melanociti (cellule che derivano dal neuroectoderma) cedono i vacuoli di melanina ai cheratinociti sfruttando le estroflessioni citoplasmatiche per il passaggio di tali organelli dal citoplasma del melanocita a quello del cheratinocita. Principalmente alle cellule dello strato germinativo ma anche agli strati superiori a seconda dell’attività dei melanociti. Pag. 7 di 44 Fibrillina La fibrillina è una proteina che costituisce le microfibrille (filamenti sottili di calibro 10nm) che costituiscono impalcatura per deposizione della matrice amorfa di elastina. Se vi sono soltanto microfibrille di fibrillina la struttura sovramolecolare prende il nome di fibra ossitalanica (o oxytalan).Essa si trova nei tessuti connettivo di sostegno cartilagineo elastico, tessuto connettivo propriamente detto di tipo elastico, derma, tonaca media delle arterie di medio calibro con le lamine elastiche interna ed esterna mentre nelle arterie di grande calibro si trova anche tra le fibrocellule muscolari lisce. Ossitocina L’ossitocina è ormone peptidico di 9 amminoacidi, viene prodotta dai neuroni secernenti ipotalamici del nucleo paraventricolare e secreto dalla neuroipofisi. Viene rilasciata in seguito a impulso nervoso e causa la contrazione delle fibrocellule muscolari lisce del miometrio favorendo l’espulsione del feto; anche coinvolta processi del piacere. Renina La renina è enzima proteolitico prodotto dalle cellule iuxtaglomerulari, ossia fibrocellule muscolari lisce differenziate in senso secernente presenti nella tonaca media dell’arteriola afferente. Viene rilasciata a seguito di stimolazione paracrina da parte delle cellule della macula densa (sono chemiocettori) del tubulo contorto distale. Essa permette conversione angiotensinogeno in angiotensina I. L’aumento di angiotensina induce aumento produzione di aldosterone (da parte della zona glomerulare della corticale del surrene): è coinvolta nella regolazione dell’equilibrio idrico-salino e della volemia. Fibromodulina La fibromodulina è un piccolo proteoglicano costituito da un core proteico e un GAG che è il cheratansolfato. Si trova nella componente organica della sostanza fondamentale della matrice extracellulare del tessuto connettivo propriamente detto e di sostegno cartilagineo dove lega le fibrille collagene tra loro al fine di formare la fibra collagene: il core proteico lega la fibrilla collagena mentre il GAG si lega ad un GAG di un altro proteoglicano. Condronectina La condronectina è glicoproteine specifica presente nella componente organica della sostanza fondamentale della matrice extracellulare del tessuto connettivo di sostegno cartilagineo. Essa si associa alla membrana dei condrociti e media la loro connessione con le fibrille collagene di tipo II. Osteoclasta L’osteoclasta è un elemento cellulare sinciziale del tessuto connettivo di sostegno osseo che deriva dalla linea macrofagica-monocitaria (simile alla cellula gigante da corpo estraneo). E’ una cellula polinucleata e polarizzata che presenta al polo in apporto con la matrice ossea invaginazioni di membrana che aumentano la superficie di contatto a livello delle quali vi sono pompe protoniche che secernono H+ (necessari per decalcificare la matrice). Delimitano tale microambiente acido tramite podosomi (espansioni citoplasmatiche) con integrine alfa5-beta3. Al loro interno sono presenti molti lisosomi contenenti catepsina k (enzimi ad azione collageno-litica) per la digestione della componente collagenica e molti mitocondri. La porzione di matrice ossea da essi degradata prende il nome di lacuna di Howship. Osteoclasta digerisce matrice ossea calcificata permettendo il rimodellamento osseo alla nascita e dopo una frattura e il rimaneggiamento osseo durante tutta vita. Distroglicani I distroglicani sono proteine del costamero. Il distroglicano alfa (proteina estinseca) lega laminina 2, quello beta (proteina intrinseca) lega la distrofina. Essi permettono l’interazione tra citoscheletro, sarcolemma e matrice extracellulare al fine di ottenere contrazione simultanea della fibra muscolare striata scheletrica. Pag. 8 di 44 Dendriti neuritizzati Sono espansione citoplasmatica dei neuroni pseudounipolare e bipolare di senso con struttura simile a quella di un neurite. Vanno a costituire la componente sensitiva dei nervi cranici e spinali. Il corpo dei neuroni pseudounipolari è localizzato a livello dei gangli spinali e dei nuclei dei nervi cranici mentre quello dei neuroni bipolari a livello di ganglio dello Scarpa e del Corti. Non presenta organelli ad eccezione di pochi mitocondri, non presenta vescicole di neurotrasmettitore, presenta neurotubuli polarizzati con polarità positiva verso il soma e polarità negativa verso la periferia vi sono inoltre microfilamenti actinici ed è mielinizzato. Proprio per quest’ultimo fattore la conduzione del segnale è saltatoria e quindi più veloce. Somiglianza e differenze tra neurite e dendrite neutrizzato somiglianze: rivestiti da guaina mielinica e hanno conduzione molto veloce perché saltatoria, presenza di neurotubuli e neurofilamenti differenze: 1. il neurite termina con un boeone sinapbco dove viene rilasciato neuromediatore il dendrite no 2. All’interno del neurite avviene il trasporto assonico veloce di organelli e vescicole contenenb neuromediatore e sono presenb quindi chinesina (anterogrado) e dineina (retrogrado), nel dendrite non c’è bisogno di questo bpo di trasporto 3. Il neurite è più lungo Fibre mieliniche e amieliniche, pregangliari e postgangliari Nei gangli del sistema nervoso ortosimpatico si trovano neuroni classificabili come neuroni multipolari a neurite lungo (classificazione istologica) e neuroni di moto (classificazione funzionale). Essi utilizzano come neuromediatore acetilcolina le fibre parasimpatiche e noradrenalina le ortosimpatiche. Fibre post-gangliari sono fibre di tipo non mielinizzato: si tratta dei neuriti dei neuroni il cui pirenoforo si trova a livello del ganglio viscerale parasimpatico e raggiungono l’organo bersaglio posto in periferia (sfruttando la tonaca avventizia dei vasi). Le fibre pregangliari sono fibre mielinizzate i cui neuriti di neuroni il cui pirenoforo è posizionato nel corno anteriore del midollo spinale. Giunzione neuromuscolare e sinapsi neuromuscolare 1. Bottone terminale 2. Sinapsi neuromuscolare 3. Membrana presinaptica 4. Chimico 5. Vescicole contenenti neuromediatore 6. Neuromediatore 7. Acetilcolina 8. Sodio (Na+) Pag. 9 di 44 9. Calcio (Ca++) 10. L’attivazione della chinasi calcio dipendente che fosforila la sinapsina la quale permette il rilascio delle vescicole dai microfilamenti di actina, poi ci sarà la fusione delle vescicole grazie alla sinaptotagmina che fa fondere la vescicola grazie alla SNARE 11. sarcolemma 12. Il bottone sinaptico è accolto da una invaginazione del sarcolemma della fibra muscolare striata scheletrica. A questo livello l’interazione è diretta (si registra l’assenza di endomisio e l’interruzione della guaina mielinica ad opera delle cellule di Schwann). È presente una serie di invaginazioni di ordine gerarchico inferiore in cui sono accolti i rettori nicotinici per l’acetilcolina. L’integrina alfa7-beta1 è particolarmente rappresentata anche a livello della sinapsi neuro-muscolare. Che strutture si trovano in una sinapsi neuro-muscolare? Bottone terminale del neurone somatomotore a neurite lungo, sarcolemma della fibra muscolare scheletrica invaginata per aumentare la superficie di membrana per l’assorbimento del neuromediatore acetilcolina. Granulociti eosinofili I granulociti eosinofili sono cellule migranti appartenente al tessuto connettivo circolante, il sangue. sono in grado di fuoriuscire dal torrente circolatorio (diapedesi) e invadere il tessuto connettivo propriamente detto (sono cellule migranti) dove hanno funzione di fagocitare i complessi antigene-anticorpo. Subentrano in caso di allergie e infezioni parassitarie. Presentano un nucleo polilobato in genere trilobato e numerosi granuli di cui la maggioranza è acidofila. Hanno pochi mitocondri e le proteine interne ai granuli possono precipitare dando origine ai cristalloidi (formando barre longitudinali). Queste ultime li fanno differenziare dai basofili. In percentuale nella formula leucocitaria si trovano 2-3% di tali cellule Cos’è una sierosa, strati e localizzazione Doppio strato di epitelio e connettivo che delimita cavità non in comunicazione con l’esterno. Presenta una stratificazione data da mesotelio (epitelio di rivestimento pavimentoso semplice) e tonaca sottosierosa (tessuto connettivo propriamente detto tipo lasso). Si trova nell’pericardio sieroso, nel peritoneo viscerale e parietale, nella pleura viscerale e parietale e nella tunica vaginale dei testicoli. Miofilamento spesso: struttura e quanti miofilamenti sottili li circondano L’asse è formato da molte molecole di miosina associate fra loro grazie a legami che si instaurano tra amminoacidi idrofobici a livello della porzione filamentosa (meromiosina leggera) della molecola. Ha doppia polarità: circa metà delle molecole di miosina orientano la propria testa in direzione di una linea Z, mentre l’altra metà verso la linea Z opposta. Le teste di miosina sono distanziate l’una da quella adiacente da 14 nm, mentre la distanza tra una miosina e la successiva sullo stesso asse è di 40 nm. Costituisce la banda A, è lungo 1,5 nm e ha un calibro di 15 nm, è circondato da 6 miofilamenti sottili. Permette la contrazione e quindi l’accorciamento del sarcomero grazie all’attività dei ponti trasversali. Le teste di miosina si legano ai miofilamenti sottili di actina e causano il loro scivolamento verso l’interno permettendo l’accorciamento del sarcomero. Collagene 7 Il collagene tipo VII fa parte proteine filamentose e non forma fibrille, si trova libero oppure forma filamenti che si ancorano alla lamina basale e a livello placche dense in profondità nel derma. Sono visualizzabili al ME come regioni elettrondense e fungono da ancoraggio tra derma ed epidermide. Cellule di Ito Cellule presenti nel tessuto connettivo propriamente detto del parenchima del fegato sul fronte endocrino (spazio Disse) con funzione di stoccaggio e accumulo trigliceridi Pag. 10 di 44 Cellule iuxtaglomerulari Fibrocellule muscolari lisce della tonaca media dell’arteriola afferente specializzate in senso secernente endocrino RER in cardiomiociti I cardiomiociti sono cellule del tessuto muscolare scheletrico e muscolare cardiaco, in cui RER e Golgi sono in rapporto con nucleo e schiacciata alla periferia. Questi due organelli sono funzionali alla produzione di peptide natriuretico atriale che viene rilasciato soprattutto a livello delle auricole degli atri ma anche nei cardiomiociti delle fibre striate se vengono sollecitate. RER nelle fibre muscolari strite scheletriche 1. Funzioni: produzione di irisina e elementi della lamina basale 2. Localizzazione: periferia in rapporto con membrana plasmatica Glicogeno (dove si trova, composizione biochimica e caratteristiche cromatiche) Il glicogeno è polisaccaride costituito da numerose molecole glucosio legate da legami glicosilici alfa 1-4 interrotti da legami glicosilici alfa 1-6 livello ramificazioni glucosio. Presente livello fibre muscolari striate scheletriche bianche Fibrocellule muscolari lisce. Cardiomiociti. epatociti cell ossifile delle paratiroidi cell della corticale del surrene cell del sistema di conduzione del cuore Fibroblasti del tessuto connettivo limitrofo alle cellule del sistema di conduzione del cuore. Condrociti cell dell’endometrio durante la fase progestinica Cell leydig Epitelio pavimentoso composto della vagina in fase secretiva. (pavimentoso composto non chetatinizzato) Cellule del nucleo polposo. Liquor follicoli (NON è una cellula). epitelio di rivestimento stomaco Si aggrega a formare inclusi di gicogeno voluminosi posti vicinanza del REL dell’epatocita; questi inclusi non sono delimitati da membrana e hanno aspetto elettrodenso e irregolare alla TEM. Viene evidenziato con PAS che colora di magenta/fucsia. Tight junctions, dove si trovano Le tight junction/zonula occludens/giunzione stretta sono giunzioni intercellulari adibite a chiudere gli spazi intercellulari di 20-30nm dell’epitelio. Svolgono questo compito attraverso proteine della famiglia claudine e occludine. Si dispongono a perimetro attorno alla cellula e sono evidenziabili tramite freeze-etching. Si trovano in generale, nelle cellule epiteliali di rivestimento e ghiandolari e in particolare: strato granuloso dell’epidermide endotelio a margine del capillare biliare tra gli epatociti (così la bile non fuoriesce) Epatociti. Cellule del Sertoli. Cellule ependimali. Citotrofoblasto. Enterociti Pag. 11 di 44 Pituiciti Componente citoscheletrica in cellule ependimali e dove si trovano Le cellule ependimali sono cellule gliali del SNC che vanno costituire un simil epitelio denominata ependima che riveste le cavità interne del nevrasse. Esse hanno forma prismatica e si dispongono in un monostrato, hanno nucleo ovalare e numerosi mitocondri, presentano giunzioni intercellulari sia meccaniche che comunicanti e numerosi microvilli; dalla loro superficie emettono una o più ciglia che entrano in rapporto con liquido cefalorachidiano Cellule a secrezione mucosa dove/quali sono Le cellule a secrezione mucosa appaiono pallide per presenta muco al loro interno. Si trovano livello apicale cellule pallide della ghiandola gastrica propriamente detta, nelle ghiandole salivari a secrezione mista prevalentemente mucosa (sottomandibolare, sottolinguale) Cheratan solfato, cos’è e dove si trova Il cheratan solfato è un glicosaminoglicano che lega grandi proteoglicani a costituire aggregati di proteoglicani che nella matrice cartilaginea vanno formare domini acquosi che conferiscono turgore. Presente associato aggrecan e fibromodulina nella matrice extracellulare della cartilagine. Componenti della barriera ematoencefalica: quali sono, quale nome con cui terminano le espansioni citoplasmatiche degli astrociti, in che modo gli astrociti si relazionano con cellule endoteliali La barriera emato-encefalica media rapporto tra sangue e tessuto nervoso in maniera selettiva. È costituita da cellule endoteliali di capillari dotate di discontinuità e piedi degli astrociti. Gli astrociti sono rapporto tra loro mediante giunzioni comunicanti livello dei loro piedi e rapporto con lamina basale cellule endoteliali. Livello barriera sono inoltre presenti cellule microglia e periciti per proteggere ambiente neuronale grazie funzione fagocitaria. Classificazione dei neuroni di senso e dove si trovano I neuroni di senso sono neuroni pseudounipolari o bipolari con nucleo eterocromatico. Neuroni di senso bipolari si localizzano livello retina, del gangli Scarpa e del ganglio del Corti; neuroni di senso pseudounipolari si localizzano livello gangli cerebro spinali. Cellule epitelio stomaco (anche caratteristiche e peculiarità dell’epitelio) Lo stomaco presenta epitelio batiprismatico sempliche specializzato in senso secernente. Le cellule hanno altezza doppia rispetto agli enterociti (40 nm) e sono ricche di RER Golgi e vacuoli contenenti muco. Esso presenta le cellule mucipare caliciformi che riempiono tutto epitelio, gli enterociti e le ghiandole gastriche propriamente dette che si aprono base invaginazione mucosa e presentano: Cellule pallide = cellule mucose nella parte apicale ghiandole e sono secrezione mucosa Cellule basofile = cellule principali nella parte basale ghiandole gastriche propriamente dette e sono secrezione sierosa/enzimatica Cellule eosinofile = cellule parietali poggiano sulla lamina basale ma non raggiungono lume cellula Le cellule parietali e principali sono ricche pompe ioniche per secernere protoni che rendono ambiente gastrico acido; cellule mucose e cellule apparato eterocromaffine si trovano soprattutto livello cardias e piloro per proteggere mucose. Eparan solfato, cos’è, struttura e dove si trova Eparan soòfato è GAG che lega perlecan a cosituire glicocalice della lamina basale assieme collagene tipo IV, laminina e nidogeno Pag. 12 di 44 Osteociti Cellule che si trovano nel tessuto connettivo di sostegno osseo sia a fasci intrecciati che lamellare spugnoso e compatto. Essi sono localizzati nelle lacune osteocitarie tra le lamelle ossee e si trovano in comunicazione tra loro mediante i canalicoli osteocitari che attraversano le lamelle ossee e dentro ai quali si trovano i prolungamenti citoplasmatici degli osteociti. Queste cellule hanno forma lenticolare e presentano dei prolungamenti citoplasmatici che si insinuano nei canalicoli osteocitari, al termine dei prolungamenti, essi sono legati ad un altro osteocita mediante gap junction funzionali al trofismo degli osteociti stessi che si trovano troppo lontani dal midollo osseo, in questo modo gli osteociti più interni distribuiscono sostanze nutritive anche agli osteociti che si trovano più in profondità. Gli osteociti derivano dagli osteoblasti che sono rimasti racchiusi all’interno della matrice da essi stessi prodotta, tuttavia a differenza degli osteoblasti, gli osteociti non presentano molto RER e Golgi poiché hanno perso la capacità di produrre matrice ossea. Gli osteociti hanno funzione di meccanocettori, infatti, percepiscono le modificazioni nel movimento del liquido intersitiziale che si trova nei canalicoli osteocitari, questi movimenti dipendono dalla presenza o assenza di un peso che grava sull’osso, essi poi trasferiscono queste informazioni alle cellule effettrici ovvero osteoblasti e osteoclasti che si occupano del rimaneggiamento e rimodellamento osseo. Podosomi Espansioni citoplasmatiche degli osteoclasti che creano struttura ad anello che permette di creare microambiente in cui osteoclasta svolge sua funzione. In corrispondenza dei podosomi c’è alta concentrazione integrine per mediare interazione cellula-matrice. I podosomi permettono adesione dell’osteoclasta alla trabecola ossea e creano ambiente in cui osteoclasta può aggredire matrice e decalcificarla. Podociti Cellule del foglietto viscerale della capsula del Bowman che emettono piedi e pedicelli che permettono interdigitazione tra podociti Endotelio (da cosa è formata la parete dei capillari?) La parete di un capillare è costituita solo da endotelio un tessuto pseudoepiteliale di derivazione mesenchimale formato da un unico strato di cellule endoteliali; esternamente alle cellule endoteliali di un capillare si possono trovare dei periciti, cellule a significato staminale che abbracciano il capillare, esse sono in grado di differenziarsi in cellule endoteliali o fibrocellule muscolari lisce nel caso ci fosse un danneggiamento del capillare. Possono essere fenestrati (interruzioni intracellulare esempio Glomerulo e sinusoidi epatici) e discontinui (interruzioni intercellulari nel fegato e nella milza). Completamento sulle sinapsi e apertura canali ioni Grazie al potenziale d’azione e il coinvolgimento degli ioni sodio e potassio (e, nel caso in cui l’onda sia inibitoria, anche del cloro), l'impulso nervoso viene trasmesso lungo l'assone, raggiunge la membrana presinaptica e, a livello del bottone sinaptico, comporta l’apertura dei canali del calcio, anch'essi voltaggio dipendenti. A questo punto lo ione calcio torna ad essere fondamentale, la sua concentrazione intracitoplasmatica aumenta andando ad agire su diversi fronti, con la funzione target di provocare l'esocitosi delle vescicole di neuromediatore. Questa funzione viene svolta tramite diversi interventi. Da un lato il calcio attiva una chinasi calcio- dipendente con funzione di fosforilare la sinapsina, molecola adibita alla liberazione delle vescicole imbrigliate nella trama dei microfilamenti di actina. Dall'altro lato il calcio lega la sinaptotagmina, proteina situata sulle membrane delle vescicole di neuromediatore poste in rapporto con la membrana presinaptica e pronte all’esocitosi (queste ultime non si trovano bloccate dai microfilamenti di actina). Questa proteina media l’interazione di ulteriori proteine (complesso SNARE) provocando la fusione delle membrane vescicolari con la membrana presinaptica. Ciò comporta l’esocitosi delle vescicole e la liberazione del neuromediatore nella fessura sinaptica, dove potrà interagire coi propri recettori localizzati Pag. 13 di 44 sulla membrana postsinaptica. Il meccanismo preciso coinvolto in questa azione varia in base alla sinapsi considerata. Questo perché esistono tantissime sinapsi che agiscono sfruttando modalità diverse. Tutte le componenti di membrana delle vescicole di neuromediatore, che si fondono con la membrana presinaptica, verranno recuperate attraverso vari meccanismi di recupero coinvolgenti vescicole rivestite da clatrina che permette la chiusura delle porzioni di membrana che hanno svolto la funzione esocitaria. In altri casi la vescicola si fonde solo parzialmente con la membrana plasmatica, permettendo l’uscita della sostanza contenuta e l’immediata richiusura di essa. Collagene 6 Collagene VI è collagene ubiquitario che non va a costituire fibrille, ma forma filamenti tramite dimeri o tetrameri costituendo lunghi filamenti chiamati beaded filaments; si forma sorta di catena con delle perline. Collagene 9, con che strutture si rapporta, caratteristiche Il collagene IX è collagene FACIT che lega collagene tipo I nella formazione del calibro delle fibrille; è collagene tessuto specifico della cartilagine usato come marker per tale tessuto. La struttura del collagene IX è struttura collagenica interrotta in qualche punto, solitamente livello GAG (unico) per associarsi superficie delle fibrille collagene. Fasi del TEM Il microscopio elettrico a trasmissione ha limite di risoluzione fino organelli; le sezioni che richiede sono ordine decine di nm, la fissazione deve essere tempestiva in glutaraldeide. Fasi preparazione: 1. Prelievo tessuto vivo 2. Fissazione 3. Lavaggio 4. Post-fissazione in tetrossido di osmio 5. Lavaggio 6. Disidratazione 7. Passaggio propilenossido 8. Inclusione in resina epossidica (consistenza vetrosa) 9. Passaggio resina definitiva 10. Ultramicrotomo per ottenere sezioni semifini e fini che vengono poste interno vetrini metallici 11. Colorazione con mezzi contrasto(sali di metalli pesanti): acetato di uranile e citrato di piombo Citoscheletro delle cellule epiteliate Cellule epiteliali presentano citoscheletro costituito da fasci di filamenti di cheratina o tonofilamenti. Nelle cellule dell’epidermide (cheratinociti) i tonofilamenti tendono aggregarsi formare tonofibrille. Le tonofibrille formano involucro attorno nucleo e proseguono a raggiera attorno citoplasma per rendere spesse cellule e resistenti sollecitazioni meccaniche. Gap junction dove si trova, tutti i nomi, cellule che le hanno Le gap junction/giunzioni strette/nexus si trovano al di sotto delle giunzioni meccaniche in tutti i tessuti epiteliali; esse formano dei veri e propri canali per permettere comunicazione intercellulare. Lo spazio di 2nm viene attraversato da proteine integrali di membrana le connessine che organizzano a gruppi di 6 delimitando canale centrale formando struttura del connessone. Il canale centrale di un connessone si allinea a quello della cellula adiacente permettendo comunicazione tra cellule e creando nel complesso un sincizio funzionale. Linea M composizione molecolare e funzione Linea M è linea scura posta al centro della linea H nella banda A di un sarcomero di fibra muscolare striata scheletrica o cardiaca. Linea M evidenziabile quando concentrazione elevata di proteine al suo livello, come Pag. 14 di 44 cheratinfosfatochinasi, miomesina e proteina M. La linea M mantiene in registro miofilamenti spessi nel sarcomero. Colangiolo I colangioli sono brevi tratti di via biliare a livello della periferia del lobulo epatico che drenano la bile dal lobulo epatico e la confluiscono al condotto biliare interlobulare che si aprirà nel condotto biliare propriamente detto. Nel colangiolo l’epitelio di rivestimento è un epitelio pavimentoso semplice le cui cellule sono colangiociti. Cellule tireotrope, strutturali e ultrastrutturali Le cellule tireotrope sono cellule basofile della adenoipofisi (PAS positive) che producono ormone tireotropo il quale stimola le cellule follicolari della tiroide a produrre tireoglobulina e ormoni T3 e T4 Capillari fenestrati, a cosa servono e dove sono I capillari fenestrati sono formati da endotelio di tipo fenestrato, in cui cellule sono prive di giunzioni intercellulari e formano veri pori/fenestre nella parete del vaso. Questi capillari sono presenti livello corpuscolo renale/glomerulo renale e operano da filtro e in prossimità di cellule con attività endocrina. Mastociti I mastociti sono cellule residenti del tessuto connettivo che producono sostanze farmacologicamente attive: - Istamina ha capacità vasodilatatoria - Eparina ha funzione anticoagulante , sostanze che favoriscono la diapedesi e la fuoriuscita di leucociti. Poiché nei granuli è presente eparina che è un GAG con molte cariche negative se colorato con blu toluidina si ha metacromasia perché il colore vira dal blu al violetto Mastociti completamento tessuto appartenenza: tessuto connettivo circolante funzione: produrre istamina ed eparina caratteristiche tintoriali: metacromasia Desmina dove si trova e a cosa serve (posizione precisa) La desmina è proteina tessuto-specifica che costituisce i filamenti intermedi del tessuto muscolare striato scheletrico. Filamenti corrono perpendicolarmente ai miofilamenti contrattili a livello della linea Z. Aggrecan dove si trova e a cosa serve Aggrecan è grande proteoglicano che lega condroitinsolfati A e C e cheratansolfato all’interno matrice cartilaginea. Osteoclasti Cellule residenti del tessuto connettivo derivano dalla linea differenziativa ematopoietica, sono dei sincizi che hanno la funzione di degradare la matrice ossea. Al loro interno presentano più nuclei, molto RER, Golgi, mitocondri per sostenere la produzione di ioni H+, e lisosomi per la produzione di metalloproteasi. Essi presentano delle invaginazioni di membrana nel polo apicale per aumentare la superficie di membrana disponibile a contenere pompe protoniche. Sono cellule polarizzate che emettono podosomi per creare lacuna del Howship nella quale svolgono loro funzione attraverso enzimi litici come catepsina K e fosfatasi acida tartato resistente (TRAP). Prostata, classificazione e derivazione La prostata è ghaindola costituita da tessuto epiteliale ghiandolare esocrino alveolare composto con componente muscolare. Pag. 15 di 44 Costituita da diverse logge nelle quali sono poste una o due ghiandole, che nel complesso formano struttura complessa di 30-50 ghiandole. I sepimenti connettivali della capsula sono molto elastici e presenta stroma ricco fibrocellule lisce. Secrezione olocrina La secrezione olocrina in cui dall’apparato del Golgi si staccano i vacuoli di secrezione, riempiono tutta la parte apicale della cellula, la cellula si riempie di secreto ma poi invece di espellerlo va incontro ad apoptosi e diventa essa stessa il secreto. Quando la cellula si stacca inferiormente si creerebbe un buco se non ci fossero altre cellule pronte a rimpiazzarla, quindi, questo è il motivo per cui le ghiandole dotate di questo tipo di secrezione appaiono pluristratificate. Questa è la secrezione caratteristica delle ghiandole sebacee, il tipo di secreto, il sebo, è un secreto lipidico, ed è facile comprendere come una secrezione di questo tipo posso creare delle occlusioni e delle potenziali infezioni Calcitonina e cellule parafollicolari La calcitonina è ormone prodotto dalle cellule C/parafollicolari della tiroide (derivano da cellule delle creste neurali che prima sono migrate alla quinta tasca branchiale e poi nell’abbozzo della tiroide) con funzione ipocalcemizzante, quindi riduce concentrazione calcio del sangue; il suo antagonista è paratormone prodotto dalle paratiroidi. Le cellule parafollicolari sono presenti vicino parete del follicolo tiroideo e derivano dalle creste neurali che migrano attraverso corpo ultimo-branchiale e raggiungono abbozzo tiroide a livello del parenchima tiroideo. Sono evidenziabili con impregnazione argentica. Secrezione steroidea dove avviene La secrezione steroidea si riferisce alla produzione e rilascio di ormoni da parte ghiandole endocrine. Tutte le cellule a secrezione steroidea hanno dei mitocondri con creste tubulari. Avviene livello cellule granulosa ovaio e cellule del Leydig del testicolo. Stimolazione del tessuto muscolare liscio Il tessuto muscolare liscio presenta duplice innervazione: - Multiunitaria, quando tra cellule non sono presenti giunzioni intercellulari; ogni fibrocellula riceve la sue terminazione nervosa - Non multinuitaria o viscerale, quando tra cellule non sono presenti giunzioni intercellulari Oltre all’innervazione le fibrocellule possono contrarsi grazie stimoli: - Potenziali di azione di neuroni vegetativi: fibre nervose amieliniche che terminano con bouton en passant - Segnali chimici sia endocrini che paracrini (pressione sangue) - Stimolo meccanico (muscolatura digerente) - Attività oscillante dei canali del sodio livello cellule del Cajal nella muscolatura digerente Disco metafisario: strati, dove, funzione Il disco metafisario è cartilagine seriata formata da colonne di condrociti in proliferazione che nel neonato e nell’infanzia del bambino si trova livello diafisi per permettere allungamento delle ossa lunghe; esso completa processo di ossificazione in pubertà. Proteine integrali di membrana Le proteine intrinseche di membrana sono proteine che presentano un tratto idrofobico che si inserisce nello strato idrofobico costituito dalle code dei fosfolipidi e un tratto idrofilico che può trovarsi o nell’ambiente extracellulare o in quello intracellulare. Esempi: integrine, caderine, pompe sodio- potassio, acquaporine, canali per il cloro, distroglicano B. le estrinseche sono proteine polari che interagiscono con le teste dei fosfolipidi di membrana rivolte verso la matrice extracellulare o verso lo spazio intracellulare, esempi: distroglicano A Pag. 16 di 44 Tropocollagene (cos'è, come si forma, a cosa dà origine se assemblato con altro tropocollagene, che legami sono coinvolti?) Il tropocollagene è proteina prodotta ribosomi associati al RER che associa fibrille all’interno canalicoli di fibrillogenesi a formare fibre collagene. La sequenza amminoacidica del collagene prevede la tripletta Gly-x- y con x e y ad indicare una prolina o un’idrossiprolina; altri amminoacidi coinvolti sono lisina e idrossilisina che permettono formazione cross-links (legami crociati di tipo covalente). La sequenza forma una catena a elica che interagisce con altre due catene identiche a costituire la molecola di tropocollagene lunga 300nm. Appena sintetizzata la molecola prende nome di procollagene poichè alle estremità N e C terminale presenta propetidi che verranno tagliati una volta che procollagene viene secreto all’interno vacuoli di secrezione dell’apparato del Golgi e potrà subire fibriollogenesi. Assemblaggio della fibrilla avviene con finale rimozione dei telopeptidi che permettono formazione legami crociati: le molecole di tropocollagene si dispongono parallele tra loro con stesso orientamento C e N terminale, ma sfalsate di 67nm e tra loro posto spazio del 60% del periodo. Glicosamminoglicani (cosa sono, funzioni, collocazione, esempi) I glicosaminoglicani (GAG) sono lunghe catene polisaccaridiche caratterizzate da numerose cariche negative date dalla ripetizione di dimeri di zuccheri in cui almeno uno è acido. I GAG si associano fra loro a ad un core proteico al fine di costituire i proteoglicani. I principali sono: - Acido ialuronico - Condrointinsolfato A, B e C - Cheratan-solfato - Dermatan-solfato - Eparina I glicosaminoglicani si trovano nella sostanza fondamentale della matrice extracellulare della cellula; in particolare nel tessuto connettivo cartilagineo permettono di conferire a tale tessuto la caratteristica del turgore formando grandi domini acquosi associandosi ai grandi proteoglicani. Al microscopio sono visibile MO grazie colorazione alcian blu, blu di toluidina, rosso rutenio e PAS e TEM grazie colorazione cupoplonic blu e cupromeronic blu. Gocce lipidiche (hanno forma irregolare o regolare? Sono o no delimitate da membrana?, Come si visualizzano al MO e al MET, tramite quali tecniche? quali cellule presentano tante gocce lipidiche?) Le gocce lipidiche sono inclusi citoplasmatici circolari privi di membrana di rivestimento presenti nel citoplasma delle cellule, hanno forma regolare quasi sferoidale. Sono presenti in tutte le cellule a secrezione steroidea: - Teca interna del follicolo ovarico - Tessuto adiposo bianco e bruno - Parete corpo luteo - Fegato - Cartilagine elastica I lipidi con normale fissazione verrebbero sciolti dalla paraffina quindi si utilizzano criosezioni al MO si colora con Sudan Nero e sudan rosso specifico per i lipidi; al TEM si utilizza il tetrossido di osmio che evidenzia i lipidi rendendoli elettrondensi. Criosezione al TEM deve avvenire velocemente si usa prima l’isopentano e poi l’azoto liquido. Accrescimento per apposizione L’accrescimento per apposizione è processo di accrescimento della cartilagine permesso dal pericondrio (tessuto connettivo propriamente detto di tipo fibroso). Lo strato interno del pericondrio, o strato condrogenico, contiene elementi staminali in grado di differenziarsi in condrociti; questo strato è relazione con tessuto cartilagineo che viene infiltrato da tali cellule staminali che differenziano in pre-condroblasti e in condrociti andando accrescere cartilagine. Pag. 17 di 44 Struttura della parete di un'arteria di grosso calibro - Tonaca intima costituita da endotelio e strato di connettivo subendoteliale - Tonaca media costituita da muscolare liscio alternato a connettivo elastico - Tonaca avventizia di connettivo propriamente detto con vasa vasorum Elencare le cellule della glia e descriverne brevemente le funzioni - PITUICITI: trofismo, sostegno, segregazione dei neuriti dei neuroni del nucleo sopraottico e paraventricolare nella neuroipofisi - OLIGODENDROCITI: intranevrassiali, responsabili della formazione della guaina mielinica all’interno del nevrasse, circondano neuriti e dendriti - CELLULE CAPSULARI: extranevrassiali si trovano a livello dei gangli a circondare i pirenofori dei neuroni di senso formando uno strato pseudoepiteliale - CELLULA DI SHWANN: sostegno trofismo segregazione di neuroni extranevrassiali, possono formare anche la guaina mielinica spiralizzandosi intorno a dendriti o neuriti - GLIOCITI DELL’EPIFISI - ASTROCITI: intranevrassiale, cellule a forma di stella con espansioni citoplasmatiche che vanno a circondare i neuroni e i capillari dei vasi cerebrali, queste espansioni terminano con dei piedi che vanno a formare insieme all’endotelio dei capillari cerebrali la barriera ematoencefalica. Si possono distinguere due tipi di astrociti: protoplasmatici se le espansioni sono ripiene di citoplasma; fibrosi se le espansioni sono povere di citoplasma e hanno un aspetto fibroso. - CELLULE EPENDIMALI rivestono il canale ependimale e le pareti dei ventricoli cerebrali formando uno strato pseudoepiteliale - MICROGLIOCITI: cellula di derivazione monocitaria macrofagi altamente specializzati ripuliscono lo stroma da residui di neuroni morti. Barriera di filtrazione del rene La barriera di filtrazione del rene è composta dall’endotelio dei capillari del glomerulo discontinui per discontinuità intracellulare, dai podociti del foglietto viscerale della capsula del bowman e dei piedi dei podociti che si interdigitano a formare le fessure di filtrazione chiuse da diaframmi proteici di egnefrina. inoltre dalla parziale fusione della lamina basale dei pedicelli dei piedi dei podociti e la lamina basale dell'endotelio si crea la membrana di filtrazione del rene che quindi apparirà trilaminare con una lamina rara esterna elettrontrasparente corrispondente alla lamina lucida della lamina basale dei pedicelli dei docenti e una lamina rara interna corrispondente la lamina lucida della lamina basale dell'endotelio internamente vi sarà una linea elettroni densa corrispondente alla fusione delle due lamine dense. inoltre presenti le cellule del mesangio ovvero macrofagi (di derivazione monocitaria) deputati a eliminare le porzioni di membrana invecchiate troviamo questo livello anche molecole come collagene di tipo IV, la laminina, il perlecan e l’aggrecan. Cosa si trova nella tonaca mucosa dell’ileo La mucosa dell’ileo le cellule del Paneth e placche del Peyer, quindi tessuto connettivo propriamente detto ricco di linfociti Cripte del lieberkunh galeazzi le cripte del lieberkuhn galeazzi sono ghiandole tubulari semplici presenti nella tonaca mucosa dell’intestino tenue; si aprono alla base dei villi intestinali nel tenue. le cellule che le compongono sono: enterociti, cellule mucipare caliciformi, cellule del paneth (producono lisozima e fosfolipasi A, defensine), cellule dell’apparato enterocromaffine che hanno polarità invertita con parte basale rivolta verso il lume. Secernono colecistochinina nel flusso sanguigno. Pag. 18 di 44 Processi di invecchiamento della cartillagine L’invecchiamento della cartilagine è causato dalla degenerazione dei grossi aggregati di proteoglicani, poiché viene perso caratteristico turgore che comporta morte cellulare. Gli aggregati si disgregano poiché viene sintetizzata ialuronidasi che taglia acido ialuronico frammentando aggregato. Talvolta i residui di cellule morte comportano calcificazione patologica cartilagine fungendo da siti di nucleazione del calcio. Neuroni classificazione e significato funzionale I neuroni sono cellule deputate alla ricezione e trasmissione di impulsi nervosi. Presentano un corpo, un neurite e numerosi dendriti I neuroni vengono classificati PSEUDOUNIPOLARI: sensitivi, a forma di T, conduzione solo saltatoria bypassa il corpo, tutti i gangli spinali e gangli di V VII IX X nervo cranico BIPOLARI: sensitivi, assone e dendrite neuritizzato ai poli opposto, conduzione saltatoria tranne che a livello del pirenoforo, ganglio del corti e dello scarpa a livello del VIII nervo cranico MULTIPOLARI A NEURITE LUNGO: somatomotori, visceromotori, di associazione tra neuroni molto distanti, possono essere o no mielinizzati MULTIPOLARI A NEURITE BREVE interneuroni di associazione tra fibre afferenti e efferenti non lasciano la sostanza grigia; funzione: motori, sensitivi, somatomotori, visceromotori, di associazione Cellule astroglia Le cellule dell’astroglia sono famiglia di cellule gliali costituita dagli astrociti, cellule gliali del tessuto nervoso centrale. Esse riempiono lo spazio tra i neuroni e ne mediano il rapporto grazie numerose espansioni citoplasmatiche che danno caratteristica forma stellata. Si dividono in fibrosi e protocitoplasmatici. Vanno costituire la barriera ematoencefalica. Miofibrille, definizione, struttura e strutture da cui sono circondate + disegno Miofibrille sono aggregati di miofilamenti organizzati sarcomericamente. Attorno alle miofibrille si organizzerenno gli organelli che permettono la contrazione, ovvero la triade o la diade; il citoplasma della fibra muscolare scheletrica viene stipato dalle miofibrille, RER e Golgi vengono spinti alla periferia in rapporto con nucleo. La miofibrilla si contrae a seguito del sarcomero e permette contrazione intera fibra e intero muscolo. Lungo la miofibrilla si ripetono sarcomericamente i costameri, ossia gruppi di molecole distribuiti periodicamente lungo sarcomero. Le miofibrille sono presenti nelle fibre striate scheletriche, i cardiomiociti non hanno miofibrille Irisina, da chi è prodotto, cosa fa, cos’è Ormone che consente processo di Browning del BAT. È prodotto dalle fibre muscolari striate scheletriche durante l’esercizio fisico e livelli elevati di tale ormone aumentano con crescente esposizione al freddo Stratificazione uretere con classificazione tissutale L’uretere è organo dell’apparato urinario deputato a convogliare urina dai reni alla vescica. Presenta lume a forma Y posto centro sezione longitudinale e parete stratificata: - Tessuto epiteliale: epitelio polimorfo - Tonaca propria della mucosa - Tonaca sottomucosa - Tessuto muscolare Distroglicano beta Proteina integrale di membrana che attraversa doppio strato lipidico e lega distroglicano alfa che interagisce con laminina. Essi costituiscono sistema distrofina-distroglicani-sarcoglicani del costamero che intercala lungo sarcomero della fibra muscolare. Pag. 19 di 44 Integrine in generale e alfa7beta 1 Le integrine sono recettori cellula-matrice, quella specifica del tessuto muscolare è integrina alfa7beta1. Essa viene evidenziata per immunofluorescenza. Le integrine presentano catena alfa e una beta e da dominio transmembrana intercitoplasmatico che lega indirettamente microfilamenti di actina del citoscheletro. Le integrine sono in grado di riconoscere diversi ligandi della matrice extracellulare grazie numerose isoforme che legano diverse isoforme laminina. Lamina basale dove si trova (elenco con crocette) La lamina basale è specializzazione del glicocalice nelle zone in cui cellule epiteliali sono contatto con tessuto connettivo. Essa presenta molecole specifiche: laminina, colagene tipo IV, nidogeno e perlecan. Presenta struttura caratteristica con lamina lucida e lamina densa visibile al ME; il suo spessore generale è di 20-30nm. Interazione tra lamina basale e membrana plasmatica avviene grazie integrine. Forma assieme alla lamina reticolare, la membrana basale La lamina basale si trova: - Endotelio - Podociti - Epatociti - Periciti - Endotenonio tendini - Cellule glia - Costamero - Sarcolemma Pericondrio cos’è e cosa permette L’accrescimento per apposizione è processo di accrescimento della cartilagine permesso dal pericondrio ossia tessuto connettivo propriamente detto di tipo fibroso. Midollare del surrene, tipologie di tessuto, derivazione, cosa produce, sotto quale stimolo, caratteristiche tintoriali La midollare del surrene ha struttura cordonale solida ampiamente vascolarizzata. Appare più pallida delle corticale poichè presenta cellule molto voluminose e pallide. Esse producono le catecolamine, adrenalina e noradrenalina, che sono neuromediatori dei neuroni dei gangli del sistema nervoso ortosimpatico che vengono secreti per modulazione per via nervosa. La midollare deriva dai simpaticoblasti delle creste neurali che migrano dall’abbozzo della cellule della corticale che invece sono di origine mesodermica. Evidenziata con impregazione argentica Gruppi isogeni I gruppi isogeni sono un insieme di condrociti che si trovano all’interno di una medesima lacuna condrocitaria, essi sono in numero di 4 (massimo 8) e derivano tutti da un condrocita progenitore comune andato incontro a mitosi. Sono cellule residenti del tessuto connettivo producono matrice cartilaginea Gastrina La gastrina è peptide a significato ormonale prodotta dalle cellule principali delle ghiandole gastriche propriamente dette e dalle cellule dell’apparato eterocromaffine dello stomaco. Essa agisce stimolando l’attività dello stomaco favorendone la motilità e la produzione di protoni. Assoplasma L’assoplasma rappresenta il citoplasma delle cellule del tessuto nervoso. Esso è costituito da neurotubuli e neurofilamenti. Pag. 20 di 44 Epitelio polimorfo, dove si trova, caratteristiche epitelio di rivestimento che è in grado di estendersi o restringersi a seconda delle sollecitazioni meccaniche a cui è sottoposto. Le cellule non presentano interdigitazioni così come l’interfaccia con il connettivo non è interdigitata ma lineare. Le cellule possono avere varie morfologie: clavate, ombrelliformi/cupoliformi (superficiali e possono essere binucleate), basali (germinative) (strato più profondo). Sono in grado di scorrere le une sulle altre, all’interno delle cellule superficiali al di sotto della mp ci sono delle vescicole di membrana in grado di andare a fondersi con la membrana plasmatica e permetterne l’espansione. Cambia spessore in base alla distensione. Completamento sui macrofagi tessuto di appartenenza: cellule residenti del tessuto connettivo circolante di provenienza: derivazione emopoietica linea monocitaria, in particolare derivano da monociti che dopo essere migrati per diapedesi nel tessuto connettivo si trans differenziano in macrofagi funzione: difesa dell’organismo, di fagocitare batteri e corpi estranei caratteristiche: possono differenziarsi in cellule giganti da corpo estraneo (plasmodi) o in cellule schiumose e cellule del mesangio se si arricchiscono di materiale lipidico. Cosa sono le cellule giganti da corpo estraneo? Sono sincizi che derivano da macrofagi andati incontro a endomitosi (mitosi senza citodieresi) nel tentativo di circondare e eliminare un corpo estraneo come ad esempio una spina o una scheggia di vetro. Come si nota l’avvenuto differenziamento di una fibrocellula muscolare Nucleo centro fibrocellula Disposizione sfalsata Presenza fibre elastiche Piastrine: Caratteristiche morfologiche: frammenti cellulari grandi circa 2 micrometri a forma di mandorla Funzione: emostatica creando il trombo rosso; azione pro-coagulativa (degranulando fanno partire la cascata coagulativa) Provenienza: linea differenziativa emopoietica Appartenenza tissutale delle cellule da cui provengono le piastrine: tessuto connettivo circolante Caratteristiche di queste cellule: hanno un citoscheletro che si dispone parallelamente e circonferenzialmente alla membrana, mitocondri e presentano granuli alfa (fattori coaglulativi, PDGF (platelet-derived growth factor) che stimola la proliferazione dei fibroblasti); delta (ATP e ADP) e lambda (più piccoli con enzimi lisosomiali) Metodi di produzione delle piastrine: l’emocitoblasto si differenzia in megacarioblasto che va incontro a endomitosi (mitosi senza citodieresi) diventando un plasmodio poliploide matura in megacariocita. Megacariocita diventa piastrina per campeggiamento (alla periferia della cellula si iniziano a delimitare delle zone ricche di organelli e granuli dette campi che poi si staccano), oppure per frammentazione (il megacariocita si pone vicino all’endotelio e immette nel vaso dei prolungamenti citoplasmatici da cui si staccheranno le piastrine) Definizione di fibra nervosa: porzione cellulare (espansioni citoplasmatiche) Proteoglicani: completamento Proteoglicani sono cosbtuib da: GAG legaa ad un core proteico in cui prevale componente glucidica localizzazione: matrice caralaginea nella componente organica della sostanza fondamentale cosa sono piccoli proteoglicani: aggregaa di pochi GAG Pag. 21 di 44 esempi di piccoli proteoglicani: decorina, fibromodulina, diglicano cosa sono grandi proteoglicani: unione GAG tana ad un core proteico loro significato funzionale: turgore caralagine cosa sono aggregab di proteoglicani: proteoglicani unia da acido ialuronico localizzazione aggregab: caralagine si possono visualizzare al ME: si con quale modalità: reazione istochimica con alcian blu Proteoglicani: strutture sovramolecolari formate da una molecola di acido ialuronico a cui si legano molti grossi proteoglicani, l’intera struttura quindi possiede molte cariche negative che attirano acqua e ioni rendendo il tessuto molto idratato. Sono molto presenti nel connettivo pd mucoso e nella cartilagine dove formano, insieme anche ad altri elementi come le fibrille collagene di tipo II, i collageni minori IX e XI, e i piccoli proteoglicani come decorina e fibromodulina, una struttura a gabbia che trattiene acqua conferendo alla cartilagine la caratteristica del turgore. All’ottico appaiono come delle palline e erano chiamati granuli della matrice extracellulare. A seconda del numero di GAG che si legano, si possono distinguere: - piccoli proteoglicani (1-2 GAG) - medi proteoglicani (3-10 GAG) - grandi proteoglicani con oltre 10 GAG I piccoli proteoglicani sono molecole formate da un core proteico a cui sono legati 1 o 2 GAG; esempi di piccoli proteoglicani sono: - la fibromudulina (con un solo GAG è cheratansolfato) - la decorina (un solo GAG o condroitinsolfato o dermatansolfato) - il diglicano formato da due GAG due condroitinsolfati. La funzione dei piccoli proteoglicani è quella di legare tra loro le fibrille o per formare fibre o per creare una gabbia nella matrice extracell della cartilagine per turgore in questo caso fibromodulina e decorina. Al TEM con cuprolinic blu (distende i GAGs) e cupromeronic blu. I medi proteoglicani sono ad esempio: - il perlecan formato da tre eparansolfati legati a un core proteico, esso si trova nella membrana della filtrazione del rene e nella lamina basale - il sindecan che ha la peculiare funzione di recettore cellula matrice, con il core proteico entra nel doppio strato fosfolipidico con la parte a cui sono legati i GAG rimane invece nel versante extracellulare legando le componenti della matrice alla cellula. I grossi proteoglicani sono molecole formate da core proteico a cui si legano più di 10 proteoglicani. Alcuni esempi sono l’aggrecan e il versican: aggrecan specifico per la cartilagine, il versican per tutti i tessuti connettivi propriamente detti a elevato turgore. La loro funzione è quella di legarsi all’acido ialuronico (un GAG) a formare grossi domini acquosi in grado, grazie alle numerose cariche negative, di attrarre acqua o ioni positivi. Essi si trovano in tessuti molto idratati come la cartilagine e il tessuto connettivo propriamente detto mucoso o gelatina del Wharton. Ghiandole propriamente dette dello stomaco (dove si trovano, tipologia, da quali cellule sono costituite) Tonaca mucosa epitelio gastrico Ghiandole tubulari semplici Cellule pallide, cellule principali e cellule parietali Linea Z linea Z è una linea che nella bandeggiatura del muscolo striato appare scura all’interno di una più grande banda chiara detta banda I. Essa è detta Z poiché appare a zig-zag ed è costituita dalla proteina alfa-actinina che lega un miofilamento sottile di actina di un sarcomero a quattro di quello adiacente e viceversa. La linea Z corrisponde inoltre all’estremità di un sarcomero, unità contrattile riconoscibile periodicamente, Pag. 22 di 44 esso va infatti da linea Z a linea Z. La linea Z inoltre è importante poiché a questo livello di ancorano molte delle proteine presenti lungo i miofilamenti contrattili: - la nebulina che si fissa alla linea Z con l’estremità C-ter e poi va ad avvolgere i miofilamenti sottili, - la titina che con l’estremità N-ter si lega alla linea Z e con l’altra a una titina controlaterale - la desmina che poi va ad ancorarsi ala membrana plasmatica Nel tessuto muscolare liscio l’omologo sono le placche dense sub-sarcolemmali e intracitoplasmatiche costituite da alfa-actinina e desmina Granulociti Neutrofili È una cellula migrante del connettivo, si trova nel sangue. Costituisce il 50- 70% di tutti i leucociti. Il diametro di un granulocita neutrofilo è circa 11micron, essi possiedono un nucleo cromatofilo polilobato; che nel caso di individui di sesso femminile possiede, a livello dei uno dei lobi del nucleo, un’estroflessione detta drum stick che corrisponde al cromosoma X eterocromatinizzato che costituisce il corpo di Barr. Queste cellule come tutti i granulociti contengono granuli aspecifici, lisosomi e granuli specifici che in questo caso sono sia basofile che acidofili e per questo questi granulociti sono detti neutrofili e il loro citoplasma appare chiaro e permette di vedere bene il nucleo. La loro funzione è quella di fagocitare i batteri e essendo cellule migranti per diapedesi possono uscire dai capillari e invadere il tessuto connettivo per svolgere lì la propria funzione. Hanno emivita 6-7 ore nel sangue e 1-4 giorni nel tessuto connettivo Sostanza fondamentale: Cos’è (definizione in due righe)? Componente della matrice extracellulare Da cosa è cosatuita? Strueure molecolari/sovramolecolari che non formano fibre o fibrille; componente organica (GAG, proteoglicani, glicoproteine (fibronecbna, tenascina, trombospondina, vitronecbna), metalloproteasi (collagenasi e elastasi) collageni minori (IX, XI) e inorganica (acqua, sali e ioni) A quale/i tessuto/i fa riferimento? tessuto conneivo di sostegno, propriamente deeo e circolante Eritropoietina: cos’è, cosa serve e quale organo la produce? È un ormone glicoproteico prodotto dai periciti che si trovano in prossimità del tcpd o dalle cellule del tcpd stesso. Favorisce la produzione di eritrociti intervenendo in due stadi dell’eritropoiesi: a livello di CFU-E stimolandone le mitosi e a livello degli eritroblasti basofili aumentandone l’intake di ferro (per via endogena dalla ferritina esocitata dai macrofagi, via esogena della transferrina esocitata dagli epatociti) Elencare le peculiarità che contraddistinguono le cellule del Tessuto epiteliale - Adesione reciproca tra cellule senza interposizione matrice extracellulare - Cellule polarizzate - Interdigitazione con conneivo - Specializzazione basali, apicali e laterali Placche dense nel liscio: api: due = intracitoplasmabche (legano miofilamenb) e subsarcolemmali (ancora miofilamenb al sarcolemma) funzioni: congiungono miofilamenb soili a cosa sono analoghe: linee Z dei tessub muscolari striab proteine che le compongono: alfa acbnina e desmina tessuto di appartenenza: tessuto muscolare liscio Domanda a completamento sull'innervazione del cuore, da dove derivano le fibre nervose, che neuromediatore utilizzano. La modulazione nervosa della frequenza cardiaca vede implicate le terminazioni di fibre nervose appartenenb a neuroni che sono localizzab in uno dei 2 bpi delle seguenb enbtà anatomiche: (a) o nei Pag. 23 di 44 gangli(sostanbvo) parasimpaaci(aggeivo) oppure (b) nei gangli (sostanbvo)ortosimpaaci (aggeivo). A livello dei trai terminali delle fibre nervose, sono presenb le specializzazioni terminali denominate bodoni sinapaci, nel cui citoplasma si trovano concentrab i seguenb organelli cellulari: mitocondri con creste lamellari. Quando sopraggiunge un impulso nervoso, a livello di tali specializzazioni, avviene il seguente processo depolarizzazione con la conseguente messa in gioco del seguente neuromediatore nel caso (a)acealcolina e del caso (b)adrenalina o noradrenalina Testo a completamento sulle fibre mielinizzate, guaina mielinica, oligodendrociti, cellule di schwann, guaina mielinica, nodi ranvier e conduzione saltatoria. Quale delle due è più veloce? saltatoria Quali cellule avvolgono la fibra nervosa? cellule gliali Nelle fibre mielinizzate, in quali punb si ha la depolarizzazione? nodi Ranviers Nelle fibre intranevrassiali, quali cellule si occupano della mielinizzazione? oligodendrocia “Nel SNC le cellule coinvolte sono gli oligodendrocia”. Completamento sulla sostanza bianca La sostanza bianca del nevrasse deve il suo aspetto madreperlaceo al fatto di essere costituita da fibre mielinizzate. Questa condizione è connessa con la presenza delle seguenti cellule gliali: oligodendrociti. Fra le fibre di cui sopra, quelle verticali e ascendenti sono fondamentalmente assoni o rami di assoni appartenenti a due diverse categorie di neuroni: multipolari a neurite lungo o sensitivi Istologicamente: multipolari a neurite breve; Funzionalmente: sensitivi Istologicamente: multipolari a neurite lungo; Funzionalmente: di associazione aspetto istologico e funzionale dei neuriti ascendenti verticale: neuriti di neuroni multipolari di associazione a neurite lungo o del tipo I del Golgi. a cosa si deve il colore “bianco” della sostanza bianca: alla mielina, sostanza lipidica che circonda gli assoni e i dendriti di neuroni che si trovano in essa Siti di nucleazione calcio I siti di nucleazione del calcio sono composti contenenti i complessi calcio-fosofolipide acido- fosfato e altri elementi favorenti la calcificazione come osteocalcina, collagene, fosfatasi alcalina e annessina V. Fosfolipidi causano precipitazione calcio e fosfato in cristalli di idrossiapatite. Cellule mucipare caliciformi, cosa sono, come sono strutturate e dove si trovano Classificazione istologica tessuto epiteliale ghiandolare esocrino unicellulari intraepiteliale Localizzate nei seguenti organi a. vie respiratorie b. intestino tenue c. intestino crasso In particolare nel seguente strato tessuto epiteliale di rivestimento Costituito da tessuto: a. tessuto epiteliale di rivestimento pseudostratificato ciliato b. tessuto epiteliale di rivestimento batiprismatico semplice Caratteristiche strutturale, ultrastrutturali e tintoriali Le cellule mucipare caliciformi sono globose sopra e ristrette sotto; presentano molto RER e Golgi che si trovano schiacciati nella parte basale insieme al nucleo. Svolgono una secrezione costitutiva regolata perché ci sono vacuoli a livello apicale. Domanda sui ribosomi liberi nei neuroni e cosa costituiscono Abbondanza di ribosomi liberi e ribosomi associati a membrana conferiscono al citoplasma dei neuroni la seguente proprietà tintoriali: basofilia quindi con colorante basico si apprezza all’ottico la comparsa di zone cromatofile, denominate Zolle del Nissl o sostanza tigroide. Pag. 24 di 44 Rivestimento gliale delle cellule mielinizzate del nevrasse: cellule ependimale costituiscono ependima che riveste cavità nevrasse, astrociti e oligodendrociti vanno costituire la mielina che riveste fibre nervose e cellule microglia proteggono nevrasse attraverso attività fagocitaria Proprietà della parete di rivestimento dei capillari: Strato unico di cellule endoteliali abbracciate da periciti a significato staminale, possono essere: continui (cerebrali) discontinui per discontinuità intracellulare = le cellule endoteliali presentano pori come nel glomerulo renale discontinui per discontinuità intercellulare = tra le cellule mancano giunzioni come nei sinusoidi lienali. I sinusoidi epatici invece sono discontinui sia per discontinuità̀ intra che intercellulare Cos’è una fibra oxytalan, dove si trova e da cosa è costituita Le fibre oxytalan sono uno stadio maturativo dell’elastogenesi. Esse sono composte infatti solamente da fibrillina che appare elettrondensa e che durante l’elastogenesi sarà poi ricoperta dalla matrice di elastina omogenea e amorfa. Esse si trovano nella matrice del tessuto connettivo propriamente detto di tipo elastico e nella cartilagine elastica o possono anche trovarsi in casi patologici. Filamenti intermedi associati ai diversi tessuti I filamenti intermedi sono una componente citoscheletrica, così chiamati perché hanno un calibro intermedio (10-12nm) che è più piccolo di quello dei microtubuli (25nm), ma superiore ai microfilamenti (6nm). Sono costituiti da proteine filamentose, non globulari. Presentano la caratteristica di essere molecole tessuto specifiche, ovvero formate da proteine diverse a seconda del tipo di tessuto. Essendo proteine filamentose, non sono polarizzate. Le categorie di cellule che hanno determinati filamenti intermedi sono 5: Filamena di Cheraana o Tonofilamena: sono bpici di tu#e le cellule epiteliali. Sonocaraeerizzab da una grande famiglia di proteine di isoforme diverse, di cui tanbssime espresse nell’epidermide. Spesso nelle cellule dell’epidermide (cherabnocib), i filamenb di cherabnatendono ad addensarsi tra di loro e formano le tonofibrille (aggregazioni di tonofilamenb di cui i cherabnocib siarricchiscono enormemente). Filamenti di Vimentina: sono filamenti intermedi caratteristici di tutte le cellule di origine mesenchimale (il mesenchima è il tessuto connettivo embrionale) Filamenti di Desmina. Sono caratteristici di tutte le cellule che costituiscono il tessuto muscolare: fibre muscolari scheletriche, cardiomiociti e fibrocellule muscolari lisce. Non costituiscono il sarcomero classico, ma si trovano perpendicolarmente all’orientamento dei miofilamenti, a livello della linea Z e rientrano nelle funzioni di stabilizzazione della componente citoscheletrica contrattile e ancoraggio alla membrana plasmatica. Fanno parte di un sistema proteico ulteriore di supporto e assestamento del citoscheletro Esistono anche delle forme ibride, per cui in alcuni tipi cellulari possono essere presenti sia filamenti di desmina che di vimentina. Ad esempio, alcune fibrocellule muscolari lisce che sono nell’ambito del tessuto muscolare quelle meno differenziate in senso muscolare. Neurofilamenti: costituiscono i filamenti intermedi caratteristici delle cellule nervose, cioè dei neuroni (nel tessuto nervoso non esistono soltanto i neuroni, quindi parlare del tessuto nervoso in generale non è corretto). Questi filamenti sono costituiti da tre proteine maggiori: una di queste presenta un braccino laterale coinvolto nell’interazione/ancoraggio delle diverse componenti filamentose. Microgliociti: cellule di derivazione monocitaria macrofagi altamente specializzati ripuliscono lo stroma da residui di neuroni morti Pag. 25 di 44 Organelli tipici di: Fibroblasti ed altre mille cellule (fra cui cellule a secrezione steroidea) - RER - Golgi - Vescicole secrezione - Glicogeno - Miofilamenb di acbna e miosina - Fibre rebcolari tutte cellule che devono produrre matrice extracellulare hanno questi organelli Ormone TSH: da quali cellule è secreto, cellule bersaglio, cosa producono le cellule bersaglio e qual è la loro derivazione embriologica Ormone glicoproteico prodotto dalle cellule tireocorticotrope dell’adenoipofisi (basofile PAS positive) Ha come bersaglio le cellule follicolari della tiroide che si attivano diventando batiprismatiche e iniziano a produrre ormoni T3 e T4 a partire dalla tireoglobulina iodata presente nella colloide. Le cellule follicolari della tiroide derivano dall’endoderma dell’intestino faringeo, condotto tireoglosso. In che modo il midollo spinale non mantiene costante il proprio spessore il cono di emergenza, detto anche segmento assonico iniziale: l’unica parte dell’assone che non ha calibro costante, in cui si formerà il potenziale d’azione in seguito alla somma algebrica di tutti gli impulsi eccitatori o inibitori ricevuti a livello di tutte le altre parti del neurone: soltanto quando il risultato di questa somma algebrica raggiungerà la soglia di -55mV verrà innescata l’apertura dei canali per il sodio voltaggio dipendenti, a quel punto il potenziale di membrana da negativo diventerà positivo e partirà il potenziale d’azione lungo tutto il neurite Banda H: si accorcia o meno e da cosa è costituita? Banda H è linea chiara all’interno della banda A nella fibra muscolare striata, al cui centro ci sono molecole che tengono regime miofilamenti spessi. La banda H si restringe avvicinando le emibande Ie facendo contrarre fibra Dove possono essere sintetizzate le proteine? Nel RER se sono proteine destinate alla membrana o alla secrezione o organelli delimitati da membrana, nei ribosomi liberi se sono proteine destinate a rimanere all’interno della cellula stessa. RER si continua con l’involucro nucleare. Cosa sono e cosa si forma dentro lisosomi? sono vacuoli appena staccatisi dal golgi contenenti enzimi litici, idrolasi acidi (demoliscono e degradano qualsiasi cosa) e enzimi agenti a pH acido e vengono chiamati lisosomi primari. Quando questi incontrano una vescicola di endocitosi detta fagosoma (materiale da digerire proveniente dall’esterno) si fondono con essa per digerirne i contenuti formano un lisosoma secondario. Se invece si uniscono con una vescicola contenente materiale appartenente alla cellula stessa, detto autofagosoma, si forma un autolisosoma la cui funzione è quella di distruggere organelli della cellula non funzionanti. Se rimane dopo la digestione rimane la membrana, è un telolisosoma e viene espulso. Lipofuscina non delimitata da membrana e permane all’interno della cellula. Funzioni dei microtubuli i microtubuli, polimeri di alfa e beta tubulina, possono essere distinti in microtubuli stabili e microtubuli labili. Quelli stabili compongono il citoscheletro delle cellule formando un’impalcatura in prossimità del nucleo, distribuendosi poi a raggiera e andando a formare un’altra impalcatura in prossimità della membrana cellulare. Quelli labili vanno invece a costituire il fuso mitotico quindi polimerizzeranno velocemente quando si deve creare il fuso e in telofase depolimerizzeranno. Altre strutture costituite da microtubuli sono il centriolo (9 triplette di microtubuli di cui uno A, completo, e due B, incompleti) da esso Pag. 26 di 44 si diparte il fuso mitotico. L’assonema è formato da 9 coppie di microtubuli di cui uno completo e uno incompleto e due microtubuli completi centrali, nell’assonema è presente: - la nexina, proteina strueurale - dineina prot atpasica che fa scorrere i microtubuli permeeendo il movimento dell’assonema per questo esso si trova nelle ciglia e nella coda dello spermatozoo Dove l’assonema si immette nel citoplasma si forma un’altra struttura formata da microtubuli detta corpuscolo basale o blefaroblasto, essa assomiglia molto al centriolo quindi a ogni coppia di microtubuli già presente nell’assonema si andrà ad aggiungere un altro microtubulo per formare triplette. Cosa sono, che funzione hanno e dove si trovano i microvilli e l’apparato bastonciniforme? I microvilli sono specializzazioni apicali di membrana, si presentano come delle espansioni digitiformi, contenenti un fascio di actina e privi di motilità, sono funzionali ad aumentare la superficie di membrana deputata all’assorbimento si trovano infatti negli enterociti, nelle cellule del tcp, in minor misura nelle cellule del tcd, nelle cellule ependimali e nelle cellule batiprismatiche della colecisti nelle facce esocrine degli epatociti, dove si presentano piccoli e tozzi, nello spazio del Disse e nell’epitelio della bile dove hanno la funzione di assorbire liquidi da essa per ipersaturarla. L’apparato bastonciniforme è costituito da mitocondri disposti a palizzata fra le invaginazioni di membrana di una cellula nel polo basale, si trova nelle cellule del tcp e in minor misura in quelle del tcd, infatti il riassorbimento richiede molta energia Che cos’è una pompa di membrana? E’ una proteina canale integrale membrana che è in grado di trasportare ioni contro gradiente di concentrazione utilizzando ATP, esempio pompa-sodio potassio. Descrivere la suddivisione degli aminoacidi Descrivere le guaine che rivestono tendine Un tendine è formato da tessuto connettivo fibroso denso e, procedendo dall’interno all’esterno, presenta le seguenti guaine: endotenonio, circonda un certo numero di fasci di fibre collagene di tipo I ed è costituito da una singola lamina continua di fibre reticolari di collagene di tipo III alternata ad un’unica lamina di tenociti (fibroblasti appiattiti) peritenonio, circonda porzioni più grandi di tendine ed è formato da una serie di lamine concentriche di tenociti alternate a lamine di fibrille collagene di tipo III; in più si possono trovare anche fibre elastiche, microfibrille di fibrillina e capillari epitenonio, circonda tutto il tendine ed è costituito da fibre reticolari (collagene di tipo III) che avvolgono i fasci densi e paralleli di collagene di tipo I del corpo del tendine. Descrivere le fasi dell’ossificazione indiretta. Detta anche encondrale, parte dalla cartilagine fetale che diventa ipertrofica i condrociti e le lacune di fanno più ingrossate i condrociti secernono collagene X che impedisce la fibrillogenesi e si arricchiscono di organelli e membrane, emettono dei prolungamenti citoplasmatici dai quali si staccano le vescicole di Bonucci anderson. All’interno delle vescicole l’acidificazione dei fosfolipidi di membrana causa la precipitazione dei sali di calcio e fosfato si formano i siti di nucleazione del calcio formati dai complessi calcio-fosfolipide acido-fosfato, annessina V, osteocalcina, fosfatasi alcalina e collagene. La matrice cartilaginea diventa quindi calcificata, i condroclasti la degradano e nel contempo gli osteoblasti la sostituiscono con matrice ossea. Descrivere l’ossificazione della mandibola È detta anche paracondrale, è un’ossificazione diretta che ha come induttore la cartilagine del Meckel che origina dal primo arco branchiale. Completata l’ossificazione della mandibola la cartilagine del Meckel sparisce. Nella parte più laterale genera l’abbozzo cartilagineo dell’incudine e del martello. Pag. 27 di 44 Cosa sono le vescicole del Bonucci-Anderson? Sono delle vescicole che si staccano dai prolungamenti citoplasmatici dei condrociti ipertrofici durante l? ossificazione indiretta al loro interno avviene l'acidificazione dei fosfolipidi e la precipitazione di calcio e fosfato in particolare al loro interno si formano i siti di nucleazione del calcio formati da complessi calcio- fosfolipide acido-fosfato annessina Vcollagene osteocalcina fosfolipasi alcalina. Descrivere brevemente tutti i granulociti Sono leucociti, essi presentano al loro interno granuli aspecifici (lisosomi) e specifici in base alle caratteristiche dei quali possono essere distinti in gr neutrofili eosinofili e basofili, hanno un diametro di 11 micron circa. I neutrofili sono il 70% di tutti i leucociti, hanno granuli specifici sia acidofili che basofili e per questo loro citoplasma non si colora hanno un nucleo polilobato che in uno dei lobi nel caso si tratti di sangue di un individuo di sesso femminile presenta un estroflessione detta drumstick che corrisponde al cromosoma x eterocromatinizzato la loro funzione è quella di fagocitare batteri. Gli eosinofili sono il 1.5/3% di tutti i leucociti e hanno un nucleo lobato ma meno dei neutrofili hanno dei granuli specifici eosinofili al team si riconoscono perché nei granuli specifici si possono vedere dei barr che sono degli artefatti dovuti a una precipitazione paracristallina delle proteine che vi sono contenute la loro funzione è quella di fagocitare vermi e parassiti. I granulociti basofili (0-1% dei leucociti) invece hanno granuli specifici basofili che spesso mascherano il nucleo, essi non hanno capacità fagocitaria ma producono sostanze farmacologicamente attive come l’eparina un GAG anticoagulante e l'istamina un vasodilatatore, hanno recettori per le igE quindi intervengono nella risposta allergica Qual tessuti si trovano livello di muscolo scheletrico? Tessuto muscolare striato scheletrico caratterizzato da fibre muscolari striate scheletriche. Guaine connettivali di ordine gerarchico diverso: tessuto connettivo propriamente detto di tipo denso che avvolge il ventre muscolare (epimisio) e tessuto connettivo propriamente detto di tipo reticolare che avvolge fasci di fibre (perimisio) e ciascuna fibra (endomisio). Anche tessuto nervoso. Descrivere la struttura del sarcomero Il sarcomero è l’unità morfofunzionale contrattile del muscolo striato. Esso si trova tra due linee z, appare bandeggiato con un’alternanza di bande chiare e bande scure. La banda chiara più grande è la banda I che appare chiara poiché costituita solo da miofilamenti sottili di actina, la banda scura è detta banda A e appare scura poiché costituita sia da miofilamenti spessi che da miofilamenti sottili. All’interno della banda chiara I è possibile vedere una linea scura detta linea Z poiché appare a zig-zag, essa è costituita da alfa actinina una proteina che connette un miofilamento sottile di actina di un sarcomero a quattro miofilamenti sottili di quello adiacente e viceversa. All’interno della banda scura A è possibile vedere una banda più chiara detta banda H costituita dalle sole meromiosine leggere dei miofilamenti spessi, infine all’interno della banda H è possibile vedere una linea scura la linea M costituita da proteine come la miomesina, la proteina M e la creatinfosfochinasi. Nel sarcomero sono presenti miofilamenti sottili ciascuno circondato da tre miofilamenti spesso e ogni miofilamento spesso è circondato da sei miofilamenti sottili. Sono presenti molte proteine come la titina che si lega con la sua estremità N-ter all’alfa actinina della linea Z e con la C-ter a una titina controlaterale a livello della linea M, a livello della banda I ha una porzione pieghettata per seguire la contrazione e estensione del sarcomero, la nebulina si connette all’alfa-actinina con la C-ter e con la N-ter all’actina circondandola, lunghezza come i miofilamenti sottili 0.8-1 micrometri. Descrivere la barriera emato-placentre definitiva La barriera ematoplacentare è composta da sincizio trofoblasto e endotelio dei vasi fetali, unici due strati che separano il sangue materno da quello fetale. Pag. 28 di 44 Descrivere miocardio specifico Si dividono in cellul