Domande Crocette di Psicologia Sociale (PDF)
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These are multiple choice questions from a psychology document, likely a study guide or practice test. The questions cover various social psychology topics. The document contains general psychology and social psychology questions.
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1. Mentre cammina per la strada, la signora Y vede due persone che stanno litigando in modo molto violento. Poiché gli altri passanti sembrano indifferenti a quello che sta succedendo, decide anche lei di lasciar perdere e prosegue per la sua strada. Come si definisce questo fenomeno psicosociale: a...
1. Mentre cammina per la strada, la signora Y vede due persone che stanno litigando in modo molto violento. Poiché gli altri passanti sembrano indifferenti a quello che sta succedendo, decide anche lei di lasciar perdere e prosegue per la sua strada. Come si definisce questo fenomeno psicosociale: a) ignoranza pluralistica; b) conformità; c) conversione. 2. Secondo Carver e Scherier, le persone con alta coscienza di Sé privata: a) Cercano di adeguare i propri comportamenti a standard interni; b) Sono orientate a presentarsi sotto una luce favorevole; c) Sono più favorevoli ad instaurare relazioni intime. 3. Per socializzazione di gruppo Lewin e Moreland (1994) intendono: a) Un processo attraverso il quale due individui iniziano una conoscenza reciproca; b) Un processo attraverso il quale un individuo entra a far parte di un gruppo; c) Un processo attraverso il quale l'ingroup si differenzia dall'outgroup. 4. Secondo i modelli transazionali la leadership è: a) Un processo socioemozionale; b) Un processo di controllo sull'ambiente; c) Un processo d’influenza reciproca tra il leader e gli altri membri del gruppo. 5. Nel modello della covariazione di Kelly (1967) si ipotizza che l’individuo, prima di giungere ad un giudizio causale circa un effetto, compia una serie di osservazioni basate sui seguenti principi informativi: a) analisi degli effetti non comuni, desiderabilità sociale e aspettative del comportamento legate ai ruoli; b) fattori interni e fattori esterni; c) distintività, consenso e coerenza temporale. 6. Secondo il modello configurazionale di Asch noi ci formiamo una impressione delle persone che incontriamo: a) a partire dalla somma degli elementi informativi a disposizione; b) a partire da una impressione globale immediata entro la quale sistemiamo le informazioni successive; c) a partire dalla moltiplicazione delle informazioni che abbiamo a disposizione 7. La funzione utilitaristica degli atteggiamenti: a) è svolta da quegli atteggiamenti che massimizzano i benefici e minimizzano i costi; b) è svolta dagli atteggiamenti che proteggono l’autostima; c) è svolta dagli atteggiamenti che difendono il Sé dai conflitti interni. (funzione di difesa dell’io - chat gpt) 8. Le teorie implicite della personalità consentono di: a) fare inferenze sulla personalità di un altro individuo a partire dalla conoscenza di alcune sue caratteristiche b) fare inferenze di tipo causale sul comportamento altrui c) fare inferenze di tipo causale sul proprio comportamento 9. Quale delle seguenti affermazioni è quella corretta: a) nei gruppi formali i membri si adeguano a norme implicite mentre nei gruppi informali tali norme non sono presenti b) nei gruppi formali i membri si adeguano a norme che non hanno partecipato a costruire mentre nei gruppi informali tali norme sono frutto di un accordo fra i membri c) sia nei gruppi formali che in quelli informali i membri costruiscono un sistema di norme implicite 10. Quali sono le due spiegazioni più accreditate della polarizzazione di gruppo: a) Il confronto sociale e le argomentazioni persuasive; b) L’elaborazione sistematica e l’elaborazione euristica dell’informazione; c) L’insicurezza e lo stile di leadership. 11, L’influenza minoritaria si evidenzia soprattutto: a) sui comportamenti immediati b) sulle risposte manifeste c) sulle risposte latenti 12. Secondo la Teoria del confronto sociale, ricorriamo al confronto con le altre persone: a) quando ci troviamo in un ambiente altamente competitivo; b) quando mancano standard oggettivi di riferimento per la valutazione di sé; c) quando ci troviamo di fronte un compito difficile. 13. I membri di un gruppo si impegnano di meno quando percepiscono che il proprio contributo è poco rilevante per la performance. Questo effetto è noto come: a) Effetto Kohler; b) Effetto della non essenzialità; c) Effetto sfruttamento. 14. Secondo la teoria della discrepanza di Sé di Higgins la discrepanza tra Sé Reale e Sé normativo facilita un approccio: a) Preventivo; b) Promozionale; c) Neutrale. 15. Quando diciamo che una persona “ha un’elevata autostima” ci riferiamo: a) All’autostima di tratto; b) All’autostima di stato; c) All’autostima esplicita. 16. Quale delle seguenti tecniche di misura degli atteggiamenti è considerata esplicita? a) priming valutativo; b) IAT; c) scala di differenziale semantico. 17. Secondo la Teoria dell’impotenza appresa, l’impotenza porta alla depressione cronica solo se: a) È attribuita ad azioni controllabili; b) È attribuita a caratteristiche intrinseche e incontrollabili del sé; c) È attribuita ad azioni immorali e irreparabili. 18. Marco prova uno stato di malessere perché è consapevole che indossare il casco può salvargli la vita ma non lo indossa lo stesso perché lo trova scomodo. Come si chiama questo fenomeno? a) Dissonanza cognitiva; b) Apatia degli astanti; c) Ambivalenza affettiva. 19. Nel modello euristico-sistematico (Eagly e Chaiken), la motivazione che spinge ad esprimere atteggiamenti socialmente accettabili è definita: a) Motivazione all’auto-accrescimento; b) Motivazione legata all’impressione; c) Motivazione alla difesa. 20. Secondo “l’ipotesi del contatto”, il superamento del pregiudizio è più probabile quando: a) i membri dei gruppi in contatto sono di status asimmetrico b) i membri dei gruppi in contatto non hanno il tempo di acquisire nuove informazioni c) i membri dei gruppi in contatto sono di status paritetico 21. Il Modello dell’elaborazione dell’informazione di McGuire (1969), nella versione ridotta, prevede che l’impatto persuasivo di un messaggio sia legato a: a) attenzione e comprensione; b) ricordo e comprensione; c) ricezione e accettazione. Psicologia Sociale I Domande parziale da 15 domande (foto del 30/11/2020) 1. Le differenze nelle attribuzioni (causali) di attori e osservatori dipendono in gran parte: a. da differenze della loro personalità b. dalla loro differente prospettiva percettiva c. dalle loro diverse motivazioni 2. Secondo il modello dell’algebra cognitiva, nella formazione delle impressioni: a. le informazioni vengono integrate intorno ad un nucleo unificante b. le unità separate di informazione vengono sommate tra di loro c. entrambe le precedenti 3. Secondo il Bias Linguistico Intergruppi, un comportamento positivo di un membro dell’ingroup sarà: a. descritto in termini concreti per veicolare un’attribuzione interna b. descritto in termini astratti per veicolare un’attribuzione interna c. descritto in termini astratti per veicolare un’attribuzione esterna 4. Asch fornì ai suoi soggetti un elenco di tratti di personalità, facendo credere che si trattava della descrizione di una persona-stimolo. Che cosa riuscì a dimostrare? a. che l’impressione che ci formiamo di un’altra persona deriva dalla somma lineare dei punteggi (positivi o negativi) attribuiti a ciascuna delle sue caratteristiche b. che gli individui si comportano come psicologi ingenui e ricavano un’impressione globale della persona-stimolo combinando insieme diversi tratti c. che gli individui cercano di accrescere l’autostima, presentando se stessi in modo particolarmente favorevole (foto del 01/12/2020) 5. L’ambivalenza dell’atteggiamento indica la compresenza di valutazioni: a. positive o negative b. positive e neutre c. positive e negative di elevata intensità (foto del 03/12/2020) 6. Il priming valutativo, nella misura degli atteggiamenti: a. implica una definizione dell’atteggiamento come un’associazione in memoria tra un oggetto e una valutazione sintetica b. rappresenta un approccio capace di integrare le componenti affettive, cognitive e comportamentali dell’atteggiamento c. rappresenta uno strumento poco attendibile perché risente fortemente della desiderabilità sociale 7. Come si definiscono le strategie cognitive volte a difendere il proprio sé con la costruzione di un impedimento o di una scusa che impedisca la realizzazione di una determinata attività? a. self-handicapping b. percezione selettiva c. attribuzione individualistica 8. La differenza più importante tra il modello della probabilità di elaborazione e il modello dell’elaborazione sistematica sta nel fatto: a. che i due percorsi ipotizzati nel primo modello prevedono diversi livelli di motivazione dell’elaborazione e nel secondo no b. che i due percorsi ipotizzati nel primo modello si escludono mutualmente e nel secondo modello possono interagire c. entrambe le precedenti → Se è euristico sistematico è la b → Se è modello dell’elaborazione sistematica è la a 9. Le strutture cognitive che organizzano le informazioni su un oggetto di conoscenza si definiscono: a. schemi b. bias c. euristiche 10. Il fenomeno della polarizzazione: a. le opinioni individuali si estremizzano in seguito ad una discussione di gruppo b. le opinioni individuali diventano più moderate in seguito ad una discussione di gruppo c. le persone tendono ad offendersi nei gruppi 11. Per la teoria dell’autopercezione di Ben, le persone: a. decidono di entrare a far parte di un gruppo solo se pensano di ottenere un’identità sociale positiva b. inferiscono i propri atteggiamenti osservando i propri comportamenti passati c. valutano i propri comportamenti sulla base della loro coerenza con gli atteggiamenti precedenti 13. Quali componenti fanno parte del “ME” secondo James? a. materiale, sociale, spirituale b. materiale, sociale, individuale c. subliminale, sociale, spirituale 14. Quando le persone realizzano che il loro comportamento è causato da un fattore esterno tendono a sottovalutare gli effetti dei fattori interni perché l’altra causa è più saliente. Questo fenomeno si definisce: a. Euristica della simulazione b. Euristica della rappresentazione c. Discounting (principio di riduzione) 15. Secondo Charlan Nemeth, le fonti minoritarie suscitano: a. Processi di pensiero convergente b. Processi di empatia c. Processi di pensiero divergente Domande totale (30 domande) (Dove ci sono i puntini di sospensione, vuol dire che o manca un pezzetto nella foto oppure è talmente sfocato che non si legge. Trovate altresì fra parentesi le parole di cui non sono certa a causa della sfocatura) 16. Quando un gruppo svolge un compito, si sviluppano aspettative sulle specifiche abilità dei membri che fungono da profezie auto-avveranti. Questo principio è alla base della: a. Teoria della personalità autoritaria b. Teoria degli stati attesi c. Teoria della discrepanza del Sé 17. La rappresentazione che abbiamo del modo in cui si prende un aereo si organizza in: a. Schema di persona b. Categoria di viaggio c. Schema di evento 18. Il fenomeno per il quale delle posizioni preesistenti si avvicinano tra loro, dopo una negoziazione, convergono verso una posizione nuova scaturita dall’interazione, si definisce: a. Modellamento b. Normalizzazione c. Polarizzazione 19. Secondo la Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura: a. Il comportamento aggressivo viene sanzionato nel corso della socializzazione e si rafforza come comportamento trasgressivo b. Il comportamento aggressivo viene acquisito nel corso della socializzazione attraverso l’osservazione di situazioni in cui tale comportamento è agito c. Il comportamento aggressivo viene acquisito nel corso della socializzazione attraverso modalità del tutto specifiche 20. Secondo Cartwring e Zander (1968), una delle quattro funzioni delle norme sociali è: a. Interdipendenza positiva b. Costruzione della realtà sociale c. Interdipendenza del destino 21. Un leader è considerato efficace quando il proprio comportamento influisce sulla motivazione dei subalterni, sulla loro soddisfazione e sulle loro capacità di ottenere risultati. Questo assioma è alla base della teoria: a. Del grande uomo b. Convergenza cognitiva c. Percorso-obiettivo 22. La legittimazione della disuguaglianza sociale e il mantenimento dello status quo sono alla base della teoria: a. Del conflitto realistico b. Della dominanza sociale c. Dei gruppi minimi 23. Ajzen e Fishbein sostengono che si riscontra una correlazione più stretta fra atteggiamento e comportamento se: a. la misurazione dell’atteggiamento viene effettuata anche con metodi diretti b. le misurazione dell’atteggiamento e del comportamento sono effettuate con lo stesso grado di specificità c. si usa la scala di Thurstone invece di quella di Likert 24. La conversione è: a. Il prevalere dell’influenza indiretta o nascosta sull’adesione manifesta b. Il processo cognitivo per cui le persone prendono in considerazione un problema assumendo la stessa prospettiva della fonte c. Il fenomeno per cui l’attribuzione di competenza in un determinato campo può estendersi ad altri tipi di conoscenze 26. “Non sono un bravissimo studente, ma sono sicuramente un ottimo amico”. Questa affermazione è: a. self-handicaping b. (affermazione) di Sé c. Birging 27. Lo sviluppo della psicologia sociale negli U.S.A fu influenzata soprattutto da due celebri accademici: a. Kurt Lewin e Fritz Heider b. Carl Hovland e S. Moscovici c. Floyd Allport e Robert Rosenthal 28. Il sottoinsieme di schemi di Sé attivo in un dato momento costituisce: a. Il Sé ideale b. Il Sé efficace c. Il Sé operativo 29. Negli studi sul ragionamento morale, l’approccio deontologico: a. Considera un’azione buona se porta a un vantaggio personale b. Considera un’azione buona solo se è guidata da principi morali c. Considera un’azione buona in base alle sue conseguenze 30. Negli studi sul ragionamento morale, l’approccio deontologico: a. Considera un’azione buona in base alle sue conseguenze b. Considera un’azione buona solo se è guidata da principi morali c. Entrambe le precedenti 31. Secondo Pettigrew e Meertens (1995) le persone che mostrano bassi livelli sia di pregiudizio manifesto che di pregiudizio latente sono definite: a. Sottili b. Bigotte c. Egalitarie 32. Tra i fattori che influenzano la motivazione delle persone a elaborare in modo sistematico il contenuto di un messaggio il principale sembra essere: a. La credibilità della fonte b. Il coinvolgimento personale dei soggetti nel problema in questione c. La vividezza del messaggio 33. Tra i fattori che influenzano la motivazione delle persone a elaborare in modo sistematico il contenuto di un messaggio il principale sembra essere: a. L’attraenza della fonte b. La vividezza del messaggio c. La rilevanza personale dell’argomento in questione 34. A volte in un gruppo i membri più deboli, per evitare di essere considerati responsabili di un fallimento, lavorano più duramente in gruppo di quanto farebbero individualmente. Questo fenomeno è noto come: a. Compensazione sociale b. Effetto pollo c. Effetto Kohler 35. Numerosi esperimenti hanno dimostrato che le persone aiutano maggiormente i membri del proprio gruppo rispetto ai membri degli altri gruppi. Questo effetto è noto come: a. Group decision-making b. You-less c. We-ness 36. Quali delle seguenti tecniche di misura degli atteggiamenti è considerata implicita? a. Differenziale semantico b. Scala Likert c. Priming valutativo 40. Gli esperimenti di Zajonc dimostrano che l’esposizione ripetuta ad uni stimolo: a. Porta ad un atteggiamento formulato on-line b. Porta ad un atteggiamento negativo verso lo stimolo c. Porta ad un atteggiamento positivo verso lo stimolo fino ad una certa soglia (definita punto di noia) 41. Per la teoria dell’inferenza corrispondente (Jones e Davis) gli osservatori comprendono il perché di un’azione: a. Confrontando gli effetti dell’azione selezionata con quelli di azioni alternative non selezionate, in base alla loro desiderabilità percepita b. Confrontando gli effetti dell’azione selezionata con quelli di altre persone conosciute, in base al principio del consenso c. Confrontando gli effetti dell’azione selezionata con quelli di azioni passate, in base alla loro efficacia 42. I due processi individuati da Wegner nella soppressione di un pensiero indesiderato sono definiti: a. Processo operativo intenzionale e processo di divergenza cognitiva b. Processo operativo intenzionale e processo ironico di monitoraggio c. Processo operativo soppressivo e processo di convergenza 43. Gli oggetti appartenenti a categorie diverse appaiono più diversi tra loro di quanto lo siano effettivamente. Questo effetto della categorizzazione è noto come: a. Discrepanza attore/osservatore b. Assimilazione intra-categoriale c. Differenziazione inter-categoriale 44. Nella teoria di influenza sociale, Charlan Nemeth ha proposto che: a. Mentre le persone sposte all’influenza minoritaria si impegnano in un’attività di pensiero divergente, quelle esposte all’influenza maggioritaria si impegnano in una attività di pensiero convergente b. Mentre le persone sposte all’influenza minoritaria si impegnano in un’attività di pensiero convergente, quelle esposte all’influenza maggioritaria si impegnano in una attività di pensiero divergente c. Mentre l’influenza maggioritaria produce conversione, l’influenza minoritaria produce naturalizzazione 45. Le persone che vediamo e con le quali interagiamo più spesso hanno maggiori probabilità di diventare nostri amici o compagni di vita. Questo effetto è noto come: a. Effetto somiglianza b. Effetto prossimità c. Effetto socio-biologico ATTRAZIONE PSICOLOGICA Fattori fisici e psicologici di cui non siamo consapevoli condizionano la scelta delle persone con cui entriamo in contatto e stabiliamo relazioni significative. - I fattori principali che influiscono in queste dinamiche sono: PROSSIMITÀ, FAMILIARITÀ e SOMIGLIANZA LA PROSSIMITÀ. I risultati delle ricerche dimostrano che la prossimità fisica aumenta le probabilità di stabilire una relazione con le persone. La vicinanza fisica consente interazioni più frequenti, fornendo alle persone l’opportunità di conoscersi meglio e di condividere aspetti più intimi e privati della loro esistenza. Contatti più frequenti incoraggiano l’interdipendenza perché, con l’approfondirsi della conoscenza, il comportamento di un individuo influenza sempre più quello dell’altra persona. LA FAMILIARITÀ. Le persone con cui abbiamo familiarità tendono a piacerci di più, in seguito all’effetto di mera esposizione. LA SOMIGLIANZA. La similarità contribuisce a farci sentire compresi dal partner e alimenta la sensazione di soddisfazione nelle fasi successive della relazione. Le persone che ci somigliano tendono a condividere i nostri punti di vista e valori, dunque l’interazione risulta più gratificante, perché contribuisce a validare le nostre convinzioni. In questo senso, la similarità funziona come un rinforzo, stimolando reazioni affettive positive nei confronti dell’altro. Un partner che ci somiglia è ritenuto in grado di capirci e accettarci meglio dunque troppo diverso da noi. Gli altri simili ci sono familiari e i loro comportamento è più facile da prevedere. 46. Gli studi recenti della social cognition hanno superato il modello di uomo come cognitive miser (utilizzatore parsimonioso di nozioni cognitive) per: a. Dare importanza in particolare al concetto di attribuzione causale b. Riconoscere all’attore sociale capacità di motivated tactician (tattico motivato) guidato non solo da schemi mentali ma anche da dati contestuali c. Riconoscere all’attore sociale la capacità di distinguere fra euristiche ed errore fondamentale di attribuzione 47. Quali sono le fonti personali della conoscenza di Sé: a. l’osservazione e la riflessione su noi stessi b. il birging e il self-handicap c. il confronto sociale Domande totale (21 domande) (dove ci sono i puntini di sospensione, vuol dire che o manca un pezzetto nella foto oppure è talmente sfocato che non si legge) 48. Nel modello di sviluppo del gruppo, di Tuckman e Jensen, la fase detta “storming” è caratterizzata da processi di: a. Conflitto b. Coesione e scambio c. Role-taking e problem-solving 49. Secondo l’effetto Kohler, nelle prestazioni di gruppo i membri più deboli del gruppo: a. Lavorano più duramente di quanto farebbero da soli, per evitare di essere considerati responsabili di un risultato scadente del gruppo b. Lavorano meno di quelli più forti giustificando il loro comportamento in virtù di questa differenza c. Lavorano meno duramente di quanto farebbero individualmente, perché il contributo individuale non è identificabile 50. Nel modello della Socializzazione di gruppo, di Levine e Moreland, la transizione attraverso la quale il gruppo tenta di ricondurre un membro deviante al rispetto delle norme definita: a. Mantenimento b. Ri-socializzazione c. Socializzazione 51. Il processo che porta a valutare una persona non sulla base delle caratteristiche personali ma sulla base delle caratteristiche del suo gruppo di appartenenza si definisce: a. Prototipo b. Pregiudizio c. Stereotipo 52. Secondo la Teoria della categorizzazione del Sé di Turner et al. (1987) il livello dell’identità sociale è: a. Meno inclusivo di quello dell’identità personale b. Più inclusivo di quello dell’identità umana c. Più inclusivo di quello dell’identità personale 53. Quale tra queste è una funzione sociale regolatrice della moralità (…) a. Conoscenza dell’altro b. Gestione delle relazioni intergruppi c. Guida della personalità onesta 54. Che cosa si intende per bias di corrispondenza? a. Le forme ingenue e imperfette di “analisi della varianza” applicate comunemente nei processi ingenui di spiegazione b. Una tendenza sistematica a spiegare il comportamento altrui in termini di cause disposizionali c. Una tendenza sistematica a spiegare i propri comportamenti in termini di cause situazionali 55. (…) alla teoria di Allport, quali sono le condizioni necessarie affinché il contatto possa ridurre il pregiudizio? a. Possibilità di conoscenza approfondita, status uguale, presenza di controllo istituzionale e libera concorrenza b. Presenza di un supporto istituzionale, possibilità di conoscenza approfondita, status uguale e interazione cooperativa c. Status uguale e controllo istituzionale 56. Dalle ricerche di Tajfel nei gruppi minimi è emerso che: a. Il contatto fra gruppi diversi diminuisce il pregiudizio e l’ostilità tra gruppi b. Gli scopi superordinati riducono la conflittualità tra gruppi c. Il solo fatto di assegnare le persone a categorie arbitrarie è sufficiente a … favoritismo per l’ingroup 57. (…) studi di Pagliaro, Ellemers e Barreto, i partecipanti seguono le norme morali perché: a. Ritengono che in questo modo non verranno puniti dagli altri membri del gruppo b. Ritengono che in questo modo saranno felici c. Ritengono che in questo modo acquisteranno rispetto nel gruppo 58. Tra le teorie dell’attribuzione, quale approccio è basato sul principio di covariazione? a. Il modello di ANOVA di Kelley b. La teoria della motivazione di Weiner c. La teoria dell’inferenza corrispondente di Jones e Davis 59. La legittimazione della diseguaglianza sociale e il mantenimento dello status quo sono alla base della teoria: a. Del conflitto realistico b. Dell’intergroup bias c. Della dominanza sociale 60. Il fenomeno percettivo in base al quale gli oggetti inseriti in una categoria vengono percepiti più simili tra di loro di quanto non lo siano in realtà, è definito: a. Accessibilità per fit. b. Differenziazione intercategoriale c. Assimilazione intracategoriale 61. Gli effetti del processo di categorizzazione possono essere sgradevoli perché: a. Siamo molto più soggetti ad un bias di corrispondenza b. Se assegniamo qualcuno ad una particolare categoria sociale le informazioni stereotipiche di questa dominano pesantemente il nostro giudizio su di lui c. Per formulare il nostro giudizio su una persona abbiamo bisogno di impiegare molte risorse cognitive 62. Secondo la teoria del confronto sociale, le persone adottano confronti “verso il basso” quando: a. Hanno bisogno di capire qualcosa sulla propria preparazione b. Vogliono migliorarsi verso l’ideale c. Hanno bisogno di innalzare l’autostima CONFRONTO VERSO L’ALTO: confronto fatto con persone più dotate per determinare un criterio di eccellenza CONFRONTO CON I PROPRI SIMILI: per ottenere una valutazione accurata di sé CONFRONTO VERSO IL BASSO: confronto fatto con persone meno dotate per l’innalzamento del sé. 64. Secondo il modello della contingenza, l’efficacia di un leader è determinata: a. Dalle sue caratteristiche b. Dall’interazione tra le sue caratteristiche e quelle della situazione in cui opera c. Dalle caratteristiche della situazione in cui opera 65. Secondo Pettigrew e Meertens (1995) le persone che manifestano alti pregiudizi sia manifesti che latenti sono definite: a. Bigotte b. Egalitarie c. Sottili 66. Secondo Bass (1985) le quattro dimensioni della leadership (…) a. Socializzazione, interdipendenza, interdipendenza negativa e interdipendenza positiva b. Influenza idealizzata, motivazione ispiratrice, stimolazione intellettiva, e considerazione individualizzata c. Chiarezza, focalizzazione, intuito e orientamento alla partecipazione 67. Il problema principale che pone l’utilizzo della scala di Thurstone per la misura degli atteggiamenti riguarda il fatto che: a. I giudici valutano gli item in relazione in alla desiderabilità sociale delle opinioni che vi si esprimono b. I giudici valutano gli item in relazione in alla propria opinione personale e non in modo obiettivo c. Induce nei soggetti sperimentali risposte dettate dalla desiderabilità sociale → rivedere 68. In merito dell’elaborazione delle informazioni, uno dei modelli proposti dalla (social cognition) vede l’individuo come economizzatore di risorse cognitive, ciò significa che: a. L’individuo per spiegare i fenomeni sociali ricerca spiegazioni di tipo (causale e …) b. L’individuo commette errori nel giudizio e nel ragionamento perché (…) c. L’individuo possiede molte risorse cognitive che utilizza sulla base dei propri (…. ed esperienze) 69. Nell’esperimento di Festinger e Carl Smith denominato 20 dollari per una menzogna i risultati evidenziano che: a. I soggetti che avevano ricevuto 20 dollari erano stati più accondiscendenti con lo sperimentatore rispetto a quelli che avevano ricevuto un dollaro b. I soggetti che avevano ricevuto un dollaro cambiavano atteggiamento circa il compito preliminare più di quanto facessero quelli che avevano ricevuto 20 dollari c. I soggetti che avevano ricevuto 20 dollari avevano interiorizzato l’opinione positiva sul compito preliminare 70. Gli atteggiamenti che classificano gli oggetti in base a quanto sono in grado di promuovere l’interesse personale sono definiti: a. Atteggiamenti valoriali b. Atteggiamenti ambivalenti c. Atteggiamenti utilitaristici 71. Nell’ambito della facilitazione sociale, Zajonc afferma che la mera presenza degli altri attiva uno stato di arousal in grado di: a. Facilitare le risposte che hanno la precedenza nel proprio repertorio individuale (dominanti) e ostacolare le risposte non dominanti b. Facilitare le risposte non dominanti e ostacolare le risposte che hanno la precedenza nel proprio repertorio individuale (dominanti) c. Bloccare sia le risposte dominanti che non dominanti 72. Secondo quale teoria del pregiudizio, al fondamentale bisogno di affiliazione degli esseri umani si affianca un altrettanto bisogno di differenziazione? a. Teoria delle emozioni intergruppi (Smith, 1993) b. Teoria della distintività ottimale (Brewer, 1991) c. Teoria della ri-categorizzazione (Gaertner 1989) 73. A proposito del comportamento altruistico, il concetto di diffusione di responsabilità fa riferimento al fatto che: a. Gli osservatori di una situazione di emergenza non intervengono perché non si sentono responsabili dell’accaduto b. Una persona in difficoltà ha meno probabilità di essere aiutata quando sono presenti più persone nella situazione di emergenza c. Una persona in difficoltà ha più probabilità di essere aiutata quando sono presenti più persone nella situazione di emergenza 74. Secondo il Modello della Probabilità di Elaborazione (Petty & Cacioppo, 1986) le persone con un forte bisogno di cognizione (need for cognition): a. Sono persuase più rapidamente ma in modo meno durevole di chi ha un debole bisogno di cognizione b. Sono più sensibili alla qualità degli argomenti contenuti nel messaggio di chi ha un debole bisogno di cognizione c. Vengono persuase con meno facilità di chi ha un debole bisogno di cognizione 75. In base all’effetto arma (Berkowitz, 1967) affinché la frustrazione si traduca in un comportamento aggressivo è necessaria la presenza di: a. Indizi aggressivi nell’ambiente b. Il supporto sociale c. Il supporto istituzionale 76. Secondo la teoria della mera esposizione (Zajonc, 1968) il punto di noia è il punto oltre il quale: a. L’esposizione eccessiva ad uno stimolo rende l’atteggiamento negativo b. L’esposizione ripetuta ad uno stimolo rende l’atteggiamento positivo c. L’esposizione ripetuta ad uno stimolo lascia indifferente il valutatore 77. Quali sono gli indicatori principali della forza di un atteggiamento? a. Accessibilità, estremità, importanza e resistenza al cambiamento b. Accessibilità, ambivalenza, importanza e resistenza al cambiamento c. Accessibilità, flessibilità e incoerenza intra-attitudinale 78. Molte persone possono non manifestare l’intenzione di smettere di fumare perché ritengono di non avere le risorse e la capacità di poter smettere. A quale componente della Teoria del Comportamento Pianificato, fa riferimento questo esempio? a. Atteggiamento verso il fumo b. (norme) soggettive c. Percezione di controllo 79. Un processo che avviene senza intenzionalità, sforzo cognitivo e consapevolezza è definito: a. Controllato b. Automatico c. Convergente 80. Secondo il modello del continuum della formazione delle impressioni (Fiske & Neuberg), tutte le valutazioni e percezioni che abbiamo sugli altri ricadono su un continuum a cui poli si trovano: a. Pensiero divergente e pensiero convergente b. Valutazioni individualizzanti e valutazioni idiosincratiche c. Valutazioni basate sulla categoria e valutazioni individualizzanti 81. Secondo Moscovici e Zavalloni, le possibili spiegazioni della polarizzazione in un gruppo sono: a. Numero di argomentazioni persuasive e fenomeno primus inter pares (apparire sotto una luce migliore) b. Fenomeno primus inter pares (apparire sotto una luce migliore) e divergenza cognitiva c. Numero di argomentazioni persuasive e conversione 82. Il numero di rappresentazioni di se stessi che una persona possiede in memoria è definito: a. Focus regolatorio b. Sé operativo c. Complessità del Sé Il numero di rappresentazioni di sé che una persona possiede in memoria è definito come "complessità del Sé". Questo concetto si riferisce alla varietà e alla diversità delle identità o dei ruoli che un individuo riconosce e integra nella propria identità complessiva. 84. La conoscenza condivisa sulla distribuzione delle informazioni nel gruppo è definita: a. Memoria (transattiva) b. Interdipendenza negativa c. Contagio emotivo 85. La strategia del Self-handicaping, che consiste nella creazione di veri handicap per evitare di fare un’impressione negativa sugli altri, permette di: a. Spiegare un eventuale insuccesso o rifiuto ad impegnarsi in un compito considerato troppo difficile con un’attribuzione meno minacciosa per il proprio Sé b. Rendere accessibile quello schema di Sé adatto ad affrontare le caratteristiche della situazione contingente c. Mettere in atto comportamenti finalizzati al superamento di un compito difficile 86. Gli atteggiamenti che ci portano ad identificarci con le persone che ci piacciono e a dissociarci da coloro che non ci piacciono svolgono una funzione: a. Utilitaristica b. Ego-difensiva c. Di adattamento sociale 87. Nell’ambito degli approcci teorici sulla leadership, secondo la teoria del grande uomo (o della grande persona) le caratteristiche rendono un leader efficace sono: a. Caratteristiche di personalità b. Caratteristiche ambientali c. Un mix di caratteristiche ambientali e di personalità 88. Secondo Snyder (1985), le persone con basso automonitoraggio (self-monitoring): a. Si comportano in maniera coerente con i propri valori indipendentemente dalla situazione sociale in cui si trovano b. Sono molto sensibili all’immagine sociale c. Modificano i propri comportamenti a seconda della situazione sociale in cui si trovano 89. Secondo il fenomeno del “moral licensing” (o acquisizione delle cosiddette…) dimostrato di non avere pregiudizi: a. Consente alle persone di rapportarsi meglio con gli altri gruppi sociali b. Consente alle persone di rapportarsi in maniera (discriminativa?) c. Spinge le persone a comportarsi più onestamente (…?) 90. Nell’ambito delle teorie sul comportamento prosociale, la teoria della fitness inclusiva di Hamilton trae spunto: a. Dalla teoria del campo di Lewin b. Dalla teoria della folla di LeBon c. Dalla teoria evoluzionista di Darwin 94. Per la teoria dei due fattori di Schachter: a. La percezione di un aumento di attivazione non specifica è sufficiente per (…) b. La percezione si basa su fattori di tipo cognitivo e di tipo (affettivo) c. Un’emozione è provocata dalla percezione che si (…) 96. Nel modello dell’evoluzione di un gruppo di Tuckman (1965), durante la fase di Norming (o Normazione): a. I membri del gruppo iniziano a conoscersi attraverso interazioni gentili e inibite b. I membri del gruppo convengono nel condividere uno scopo comune c. I membri del gruppo resistono alle influenze reciproche, e questo genera conflittualità 97. Le supplica (apparire inermi e impotenti) per ottenere aiuto e la lusinga (per ingraziarci gli altri) sono esempi di strategie: a. Ingroup bias b. Sovragiustificazione c. Autopresentazione 99. Secondo la teoria della categorizzazione del Sé di Turner, la depersonalizzazione: a. È una conseguenza della categorizzazione di sé a livello sovraordinato b. È una conseguenza della categorizzazione di sé a livello intermedio c. È una conseguenza della categorizzazione di sé a livello subordinato 100. Quale dei seguenti meccanismi consente alle persone di sperimentare un Sé unitario? a. L’autoaccrescimento b. Il Sé come narrazione c. La discrepanza di Sé reale e Sé ideale 101. Le informazioni sul Sé sono elaborate in maniera più efficace e accurata rispetto ai dati di altro tipo e perciò sono più facili da richiamare. Questo effetto è definito: a. Effetto Ringelman b. Effetto di autoreferenza c. Effetto Kohler 102. In un celebre esperimento (Vohs 1990), i partecipanti a dieta a cui veniva richiesto di sopprimere le loro espressioni facciali durante la visione di un film comico, erano in seguito più inclini a lasciarsi tentare da leccornie alimentari. Questo fenomeno è un esempio di: a. Indebolimento dell’Io b. Focus preventivo c. Focus (promozionale) 103. Secondo la teoria della dissonanza cognitiva di Festinger (1957): a. L’individuo ha bisogno di mantenere la coerenza tra il proprio comportamento e il giudizio sociale degli altri significativi b. L’individuo, qualora si trovi in uno stato di disagio emotivo, riduce la dissonanza tra atteggiamenti e comportamento negando l’evento causa del disagio c. L’individuo è motivato a mantenere la coerenza tra le proprie cognizioni (credenze, valori) e il proprio comportamento. 105. Nell’ambito delle teorie dell’attribuzione causale, come viene definito il principio secondo cui un effetto è attribuito a una condizione che è presente quando l’effetto è presente e assente quando l’effetto è assente? a. Principio addizionale b. Principio di covariazione c. Principio di configurazione 106. Nell’ambito delle attribuzioni causali, la differenza di prospettiva attore/osservatore è dovuta anche al fatto che l’attore tende a: a. Non formulare attribuzioni situazionali verso se stesso b. Non formulare attribuzioni disposizionali verso se stesso c. Ricordarsi maggiormente i successi piuttosto che gli insuccessi 107. In base alla teoria del conflitto di Sherif, quali furono le fasi sperimentali indotte nell’esperimento con i ragazzi del campo estivo? a. Socializzazione, collaborazione, conflitto, cooperazione b. Socializzazione, interdipendenza negativa, interdipendenza positiva c. Socializzazione, subordinazione, negoziazione e collaborazione 108. Secondo quale teoria, gli individui possono inferire i loro stati inferiori, solitamente ambigui e difficili da interpretare, esaminando il proprio comportamento? a. Teoria dell’autopercezione b. Teoria dell’Azione Ragionata c. Teoria degli stati attesi 109. Nell’esperimento blu/verde di Faucheur e Moscovici (1967) l’influenza minoritaria è risultata drasticamente ridotta: a. quando i collaboratori dei ricercatori non rappresentavano la minoranza della popolazione b. quando la minoranza non ha assunto uno stile di comportamento consistente c. quando i soggetti hanno dovuto esprimere la loro valutazione in privato 110. Secondo il modello costi-benefici (Piliavin 1981) le persone mettono in atto un comportamento prosociale: a. Solo se l’azione consente di massimizzare i costi e ridurre i benefici b. Sempre indipendentemente dai costi connessi all’azione c. Solo se l’azione consente di minimizzare i costi e massimizzare i benefici 111. Esercitare divieti assoluti genera il rischio di un effetto boomerang pari alla forza del divieto, causando un aumento dell’interesse per l’attività proibita. Questo effetto è alla base della: a. Teoria del Conflitto realistico b. Teoria della Reattanza psicologica c. Teoria della Categorizzazione Sociale del Sé 112. Nella Teoria di Tajfel il concetto di “gruppo minimo” si riferisce al fatto che: a. Per comporre un conflitto fra gruppi è necessario proporre uno scopo sovraordinato b. Soltanto in gruppi molto piccoli è possibile distinguere i comportamenti discriminatori da quelli egalitari c. Un soggetto sa di essere parte di un gruppo di cui non conosce gli altri membri e che esiste almeno un altro gruppo i cui membri (anch’essi sconosciuti) differiscono dai membri del proprio gruppo per una qualche caratteristica 113. Il modello genetico dell’influenza sociale introduce una nuova versione dell’influenza sociale, rispetto al modello funzionalista, poiché sostiene che: a. Tutti i membri di un gruppo sono sia portatori che di influenza sia bersagli di influenza b. Solo le maggioranze dotate di potere possono esercitare un’influenza sociale c. Tutti i membri di un gruppo sono coinvolti in modo asimmetrico nella relazione 114. Nel modello euristico-sistematico (Eagly e Chaiken) la motivazione che spinge ad esprimere atteggiamenti socialmente accettabili è definita: a. Motivazione alla difesa b. Motivazione legata all’impressione c. Motivazione all’autoaccrescimento 2. L’errore fondamentale di attribuzione, concetto elaborato da Heider e ripreso da Ross, riguarda il fatto che: I SOGGETTI SOTTOSTIMANO L’IMPATTO DEI FATTORI SITUAZIONALI MENTRE SOVRASTIMANO IL RUOLO DI FATTORI DISPOSIZIONALI NELLA SPIEGAZIONEDEL COMPORTAMENTO ALTRUI. 7. Nell’ambito della Social Cognition l’atteggiamento è considerato una struttura cognitiva che assolve la funzione di codificare e interpretare le informazioni in entrata. 8. Gli atteggiamenti che si sono formati attraversi l’esperienza diretta rendono più probabile l’attuazione di un comportamento coerente; 9. Secondo il modello della probabilità di elaborazione di petty e cacioppo le persone che si lasciano influenzare da elementi superficiali di una comunicazione persuasiva seguono il percorso periferico; 18. Secondo Pettigrew e Meertens, l’incrocio tra le due forme di pregiudizio da luogo alla definizione di diverse tipologie di persone, quali? BIGOTTE, SOTTILI, EGALITARI. 21. I processi psicologici alla base della socializzazione di gruppo (Lewin e Moreland) sono: Valutazione, impegno e transizione di ruolo. 23. Per studiare gli effetti dell’esclusione sociale, Williams ha creato una versione…: CYBERBALL 26. A proposito di social cognition, un processo controllato, intenzionale richiede: tempo e motivazione 29. I primi studi di ajzen e fishbbein furono volti a dimostrare: che gli atteggiamenti risultano legati ai comportamenti solo quando entrambi vengono misurati con strumenti affidabili e compatibili. 33. Il modello neoassociazionista di Berkkowitz suggerisce che gli stimoli spiacevoli danno luogo a sentimenti negativi non specifici che evocano due reazioni immediate: Attacco o fuga 36. secondo la teoria del contatto di allport g. w. del 1954, cosa favorisce il pregiudizio: la mancanza di familiarità tra i gruppi 37. Secondo la teoria della facilitazione sociale (Zajonc, 1965) la presenza degli altri facilita la prestazione nei compiti: Semplici e facili da apprendere 38. Alle radici della psicologia della folle di Gustave Le Bon vi erano: la teoria e la pratica della suggestione ecc. Elementi caratteristici del pensiero di Le Bon Effetti della situazione collettiva 1. Totale livellamento a seguito dell’annullamento della personalità cosciente e dell’emergere dell’inconscio (anima della razza) 2. Violenza: gli individui perdono ogni inibizione perché la folla assicura anonimato e impunità 3. Emotività esasperata – folle criminali o eroiche 4. Moralizzazione (unico effetto positivo), per es le folle religiose Meccanismi responsabili della trasformazione dell’individuo - Senso di potenza invincibile - Contagio → in questa emozionalità esasperata le persone si suggestionano le une con le altre. - Suggestione 47. secondo weiner (1979), le nostre conclusioni riguardo le cause dei nostri successi e fallimenti dipendono dalla valutazione di: locus, stabilità e controllabilità. 48. L’effetto principale della coesione è favorire il successo nei compiti cooperativi 51. l self-handicapping serve a proteggere il sé in caso di fallimento. 53. Rispetto agli schemi che rappresentano le altre persone gli schemi di sé sono più accessibili e ricchi di informazioni 55. Nella definizione degli atteggiamenti il modello tripartito prevede che essi si articolino in tre componenti quali: AFFETTIVA, COGNITIVA E COMPORTAMENTALE. 56. I membri del gruppo si impegnano di meno quando percepiscono che gli altri non si stanno impegnando abbastanza… EFFETTO POLLO O SFRUTTAMENTO. 58. Nell’ esperimento della prigione di stanford (zimbardo) emerse che i partecipanti inseriti in gruppi numerosi perdono il loro senso di responsabità personale, mostrando comportamenti pregiudichevoli contrari ai loro standard interiori. questo fenomeno è definito: Deindividualizzazione 59. La conversione è: Atteggiamento per eagly e chaiken La loro definizione di atteggiamento si concentra su tre componenti principali: 1. Cognitiva: Riguarda le credenze o i pensieri che una persona ha riguardo a un oggetto o a un concetto. 2. Affettiva: Include i sentimenti o le emozioni che una persona prova nei confronti di un oggetto o di un concetto. 3. Comportamentale: Si riferisce alle intenzioni o alle azioni che una persona è incline a compiere in relazione a un oggetto o a un concetto. - Studiosi ebrei: Quali studiosi europei emigrati durante il conflitto mondiale hanno influenzato maggiormente la psicologia sociale negli USA? (Lewin, Asch e Tajfel) 1. Il primo esperimento di psicologia sociale fu condotto presumibilmente da Triplett nel 1898 il quale osservò: la prestazione individuale in un gruppo viene facilitata dalla presenza di un pubblico… 2. L’errore fondamentale di attribuzione, concetto elaborato da Heider e ripreso da Ross, riguarda il fatto che: I SOGGETTI SOTTOSTIMANO L’IMPATTO DEI FATTORI SITUAZIONALI MENTRE SOVRASTIMANO IL RUOLO DI FATTORI DISPOSIZIONALI NELLA SPIEGAZIONEDEL COMPORTAMENTO ALTRUI. 3. Le teorie implicite della personalità consentono di fare inferenze sulla personalità di un altro individuo a partire dalla conoscenza di alcune caratteristiche. 4. Per la teorie del confronto sociale le persone adottano confronti verso il basso quando hanno bisogno di innalzare l’autostima. 5. “Non sarò un ottimo studente ma sono sicuramente un ottimo amico”. Questa affermazione è un classico esempio di AFFERMAZIONE DEL SE’. 6. Quali sono le fonti personali della conoscenza di sé: l’osservazione e la riflessione su noi stessi. 7. Nell’ambito della Social Cognition l’atteggiamento è considerato una struttura cognitiva che assolve la funzione di codificare e interpretare le informazioni in entrata. 8. Gli atteggiamenti che si sono formati attraversi l’esperienza diretta rendono più probabile l’attuazione di un comportamento coerente; 9. Secondo il modello della probabilità di elaborazione di petty e cacioppo le persone che si lasciano influenzare da elementi superficiali di una comunicazione persuasiva seguono il percorso periferico; 10. Quale delle seguenti tecniche di misura degli atteggiamenti è considerata implicita? PRIMING VALUTATIVO 11. Il modello dell’elaborazione dell’informazione di MeGuire (1969), nella versione ridotta, prevede che l’impatto persuasivo di un messaggio sia legato a RICEZIONE e ACCETTAZIONE 12. A proposito del comportamento altruistico, il concetto di diffusione di responsabilità fa riferimento al fatto che: Una pers.in difficolta ha meno probabilita di essere aiutata qnd sono presenti più persone in situaz di emergenza. 13. Nel modello dell’evoluzione di gruppo di Tuckman (1965), durante la fase di Norming: le persone convergono per definire gli obiettivi del gruppo 14. Quando un gruppo svolge un compito, si sviluppano aspettative sulle specifiche abilità dei membri che fungono da profezie auto-avveranti. Questo principio è alla base della teoria degli scambi attesi; 15. Secondo Cartwright e Zender,una delle quattro funzioni delle norme sociali è: costruzione della realtà sociale. 16. Secondo i modelli transnazionali la leadership è: un processo di influenza reciproca tra leader e gli altri membri, 17. A volte in un gruppo i membri più deboli, per evitare di essere considerati responsabili di un fallimento, lavorano di più duramente in gruppo di quanto farebbero individualmente. Questo fenomeno è noto come: EFFETTO KOHLER 18. Secondo Pettigrew e Meertens, l’incrocio tra le due forme di pregiudizio da luogo alla definizione di diverse tipologie di persone, quali? BIGOTTE, SOTTILI, EGALITARI. 19. L’influenza minoritaria si esercita soprattutto? SULLE RISPOSTE LATENTI 20. Secondo quale teoria del pregiudizio, al fondamentale bisogno di affiliazione degli esseri umani si affianca un altrettanto bisogno di differenziazione? TEORIA DELLA RI-CATEGORIZZAZIONE 21. I processi psicologici alla base della socializzazione di gruppo (Lewin e Moreland) sono: Valutazione, impegno e transizione di ruolo. 22. Quale delle seguenti affermazioni è corretta: sia nei gruppi formali e informali i membri costruiscono 23. Per studiare gli effetti dell’esclusione sociale, Williams ha creato una versione…: CYBERBALL 24. Quando diciamo che una persona ha un’elevata autostima ci riferiamo: autostima esplicita 25. Secondo la teoria dell’impotenza appresa, l’impotenza porta alla depressione cronica…* è attribuita a caratteristiche intrinseche e incontrollabili del sé / ad azioni immorali e irreparabili; 26. A proposito di social cognition, un processo controllato, intenzionale richiede: tempo e motivazione 27. Secondo l’ipotesi del contatto, il superamento del pregiudizio è più probabile quando: status paritetico 28. Secondo il modello di Wegner la soppressione dello stereotipo dipende da: due processi- uno operativo e l’altro ironico di monitoraggio 29. I primi studi di ajzen e fishbbein furono volti a dimostrare: che gli atteggiamenti risultano legati ai comportamenti solo quando entrambi vengono misurati con strumenti affidabili e compatibili. 30. Secondo Carver e Scherier, le persone con alta coscienza di sé privata: cercano di adeguare i propri comportamenti a standard interiorizzati; 31. Per socializzazione di gruppo Lewin e Moreland intendono: un processo nel quale l’individuo entra a far parte del gruppo 32. Le aggressioni strumentali hanno lo scopo di: raggiungere fini psrticolari 33. Il modello neoassociazionista di Berkkowitz suggerisce che gli stimoli spiacevoli danno luogo a sentimenti negativ non specifici che evocano due reazioni immediate: Attacco o fuga 34. La funzione utilitaristica è svolta da atteggiamenti che massimizzano i benefici e minimizzano i costi 35. secondo la teoria della categorizzazione del sé di turner, la depersonalizzazione è una conseguenza… a livello intermedio 36. secondo la teoria del contatto di allport g. w. del 1954, cosa favorisce il pregiudizio: la mancanza di familiarità tra i gruppi 37. Secondo la teoria della facilitazione sociale (Zajonc, 1965) la presenza degli altri facilita la prestazione nei compiti: Semplici e facili da apprendere 38. Alle radici della psicologia della folle di Gustave Le Bon vi erano: la teoria e la pratica della suggestione ecc. 39. Nel modello della covariazione di Kelley si ipotizza che l’individuo, prima di giungere ad un giudizio causale circa un effetto, compia una serie di osservazioni basate sui seguenti principi informativi: DISTINTIVITA’, COERENZA TEMPORALE E CONSENSO 40. Quale dei seguenti meccanismi consente alle persone di sperimentare un Sé unitario? La discrepanza tra sé unitario e sé ideale 41. In un esperimento (Vohs) i partecipanti a dieta a cui veniva richiesto di sopprimere le loro espressioni facciali durante la visione di un film comico, erano in seguito più inclini a lasciarsi tentare da.. alimentari- INDEBOLIMENTO DELL’IO 42. Secondo il modello configurazionale di Asch noi ci formiamo o un’impressione delle persone che incontriamo: A partire dalla somma degli elementi informativi a diosposizione 43. secondo quale teoria, gli individui possono inferire i loro stati interiori, solitamente ambigui e difficili da interpretare, esaminando il proprio comportamento? Teoria dell’autopercezione 44. Secondo la teoria della dissonanza cognitiva di Festinger (1957): l’individuo è motivato a mantenere la coerenza tra le proprie cognizioni e il proprio comportamento 45. Gli atteggiamenti che ci portano ad identificarci con le persone che ci piacciono e a dissociarci da coloro che non ci piacciono svolgono una funzione di adattamento sociale 46. nell'esperimento blu/verde di faucheux e moscovici (1967) l'influenza minoritaria e risultata drasticamente ridotta quando la minoranza non ha assunto un atteggiamento consistente. 47. secondo weiner (1979), le nostre conclusioni riguardo le cause dei nostri successi e fallimenti dipendono dalla valutazione di: locus, stabilità e controllabilità. 48.. L’effetto principale della coesione è favorire il successo nei compiti cooperativi 49. l fenomeno percettivo in base al quale gli individui inseriti in una categoria sociale vengono percepiti piu simili tra di loro di quanto non lo siano in realtà è definito assimiliazione intercategorica. 50. La discrepanza tra se reale e normativo facilita un approccio preventivo. 51. l self-handicapping serve a proteggere il sé in caso di fallimento. 52. nell'ambito delle attribuzioni causali, la differenza di prospettiva attore/osservatore è dovuta anche al fatto che l'attore tende a non formulare attribuzioni disposizionali verso sé stesso. 53. Rispetto agli schemi che rappresentano le altre persone gli schemi di sé sono più accessibili e ricchi di informazioni 54. Il sottoinsieme di schemi di sé attivo in un momento dato costiuisce il sé operativo 55. Nella definizione degli atteggiamenti il modello tripartito prevede che essi si articolino in tre componenti quali: AFFETTIVA, COGNITIVA E COMPORTAMENTALE. 56. I membri del gruppo si impegnano di meno quando percepiscono che gli altri non si stanno impegnando abbastanza… EFFETTO POLLO O SFRUTTAMENTO. 57. Secondo BASS le 4 dimensioni della leadership trasformativa sono: Influenza idealizzata, Motivazione Ispirazionale, Stimolazione Intellettuale, Considerazione Individualizzata. 58. Nell’ esperimento della prigione di stanford (zimbardo) emerse che i partecipanti inseriti in gruppi numerosi perdono il loro senso di responsabità personale, mostrando comportamenti pregiudichevoli contrari ai loro standard interiori. questo fenomeno è definito: Deindividualizzazione 59. La conversione è: il prevalere dell’influenza indiretta o nascosta sull’adesione manifesta. DOMANDE APERTE L’INFLUENZA DELLA MAGGIORANZA L’influenza sociale riguarda quei cambiamenti che si verificano nei giudizi e/o nelle opinioni quando un individuo si trova esposto a giudizi e opinioni altrui. Vi sono 4 tipi di influenza sociale: influenza della maggioranza, minoritaria, informativa e normativa. In particolare, l’influenza della maggioranza implica una posizione che raccoglie immediatamente la maggior parte dei consensi, tant’è che spinge chi si trova in una posizione di pensiero differente a conformarsi, il più delle volte, al parere degli altri. Un esperimento che riguardò il potere della maggioranza è quello di Asch negli anni 50’. Asch invitò dei soggetti a confrontare 3 linee con una linea di riferimento in una stanza dove erano presenti anche i collaboratori dello sperimentatore, e dire ad alta voce quale delle 3 linee fosse identica a quella di riferimento. I collaboratori, sapendo la risposta esatta, danno volutamente una risposta sbagliata e, stando a questo, si è potuto constatare che la maggioranza si è conformata al giudizio dei collaboratori. Da questo esperimento emerge che molti adottano dei comportamenti uniformi a quelli della maggioranza per sentirsi parte al gruppo e quindi non diverso. Tuttavia, anche Festinger negli anni 50 si pose la domanda sul perché le persone tendono a conformarsi. Le risposte che sono emerse riguardano prettamente due processi, quali: la costruzione sociale della realtà e la presenza di uno scopo di gruppo importante. Altresì, Deutsh e Gerard si sono espressi sul conformismo sociale; essi sostengono che il conformismo nasce per evitare il ridicolo sociale. Alla luce di questo, i fattori legati alla capacità di influenzamento della maggioranza sono legati alla numerosità, discrepanza e unanimità, e i motivi per i quali ci si conforma agli altri riguardano soprattutto l’euristica del consenso, la stima di sé e in particolare il bisogno di appartenenza. LA MISURA DEGLI ATTEGGIAMENTI Gli atteggiamenti sono delle disposizioni interne che fanno riferimento al nostro naturale bisogno di valutare e giudicare il mondo che ci circonda. Un modo per misurare gli atteggiamenti è quello di osservarci quando diamo delle risposte imminenti in particolari situazioni della nostra vita; in questo caso simo proiettati a rispondere con istinto e impulsività, per cui siamo spinti a rispondere in base a ciò che proviamo realmente. Tuttavia, la misura degli atteggiamenti è distinta in 2 categorie: le misure che richiedono attenzione cosciente al costrutto che si sta misurando; e valutano un atteggiamento senza chiedere direttamente ai soggetti un resoconto. Possono essere esplicite e implicite. Le misure esplicite (dirette) sono quelle che richiedono attenzione cosciente al costrutto che si va a misurare; fanno parte di quest’ultime: la scala Likert, il differenziale semantico e singoli item. Nella scala Likert le affermazioni sono scritte in modo che le risposte indichino un atteggiamento favorevole o sfavorevole; Nel differenziale semantico si sottopone ai partecipanti un insieme di scale composte da attributi bipolari, ciascuna delle quali è distinta in categorie, chiedendo di valutare un dato oggetto indicando la risposta che rappresenta meglio la loro opinione. Le misure implicite (indirette) non richiedono attenzione cosciente poiché si valuta l’atteggiamento di un soggetto senza chiedere direttamente il resoconto verbale; fanno parte delle misure implicite: il priming valutativo, implicit Association test. Il priming valutativo di Fazio definisce l’atteggiamento come un’associazione in memoria tra un oggetto e una valutazione sintetica; queste associazioni di forza variabile determinano l’accessibilità a un comportamento, pertanto la forza di quest’ultime dovrebbe influire sulla velocità con cui le persone rispondono dopo essere state esposte ad un atteggiamento. Nello IAT i partecipanti sono seduti di fronte a un computer con il compito di classificare oggetti di atteggiamento e aggettivi, e questo è costituito da 5 blocchi separati. IAT valuta gli atteggiamenti senza il bisogno di chiedere ai partecipanti un resoconto verbale diretto. Affinchè si possa parlare di buone misure, bisogna che queste siano valide e attendibili. Con attendibilità si intende il grado in cui i punteggi di un test sono privi di errori di misura, ovvero devono essere dotati di coerenza interna e coerenza dei punteggi nel tempo; con validità si indica il grado in cui essa valuta il costrutto per misurare il quale è stata costruita. Fishbein sosteneva che le misure degli atteggiamenti e dei comportamenti dovevano corrispondere in relazione a 4 dimensioni: azione (comportamento messo in atto), bersaglio (target del comportamento), contesto, tempo. Le misure d’atteggiamento saranno più efficaci nel predire il comportamento quanto maggiore è la corrispondenza tra queste dimensioni. Sono anche importanti: l’ambito del comportamento (variare argomenti varia anche tale relazione), la forza d’atteggiamento e variabili personali (come diverse personalità incidono sui propri atteggiamenti). TEORIA DELLA PERSONALITA’ AUTORITARIA E ORIENTAMENTO ALLA DOMINANZA SOCIALE Negli anni 50’ Adorno e altri colleghi pubblicarono “La personalità autoritaria”, un approccio freudiano sulle origini del pregiudizio. Questa teoria fu il risultato di una serie di studi condotti su un ampio numero di cittadini americani appartenenti alla middle class. La base di questa teoria è che il pregiudizio può essere ricondotto a un particolare profilo di personalità; secondo gli studiosi, le persone autoritarie possiedono una serie di tratti peculiari che si rifanno, ad esempio, a una serie di atteggiamenti ricorrenti allo stile tradizionale e conservatore. Per dimostrare il collegamento con il pregiudizio, i ricercatori svilupparono la Scala F che rilevò i diversi aspetti del profilo autoritario; questa scala veniva somministrata ai partecipanti insieme ad altre misure che rilevavano il pregiudizio dei rispondenti verso altre minoranza come ebrei, omosessuali ecc. Attraverso l’uso di interviste cliniche condotte su un sottogruppo di partecipanti, i ricercatori tracciarono l’origine delle tendenze autoritarie quindi l’origine del pregiudizio: le persone che riportavano i livelli più alti di autoritarismo erano coloro che avevano avuto un’educazione genitoriale rigida e repressiva che, da adulti, sfocia in atteggiamenti aggressivi e autoritari nel gruppo stesso. TEORIA DEL CONFLITTO REALISTICO Questa teoria si basa su un esperimento condotto da Sherif. I partecipanti (ragazzini di 11-12 anni) che non si conoscevano tra loro, furono suddivisi in due gruppi (Aquile e Serpenti) e fatti alloggiare in baracche distanti tra loro. Nel corso della prima settimana entrambi i gruppi condussero attività divertenti, le quali scaturirono un profondo legame tra i ragazzi. In seguito, durante la seconda settimana, gli sperimentatori organizzarono alcune gare tra i gruppi, a causa delle quali nacquero delle ostilità e si svilupparono forti sentimenti di antipatia nei confronti dei membri dell’altro gruppo. Gli studi di Sherif comprendono tre fasi: -formazione del gruppo -competizione intergruppi -riduzione del conflitto. Nella prima fase di formazione lo scopo principale era assegnare un certo numero di compiti al gruppo in modo tale da fare un lavoro di squadra, senza avere a che fare con l’altro gruppo e, in questa fase, si sperimentò il favoritismo per il proprio gruppo. Nella seconda fase i due gruppi prendevano parte ad una serie di competizioni, in ognuna delle quali il gruppo vincente riceveva un premio, mentre il gruppo che perdeva non riceveva nulla. In questo modo si creava un conflitto di interessi tra i due gruppi; nell’ultima fase l’obiettivo era introdurre degli scopi sovraordinati per trasformare le relazioni ostili in relazioni cooperative. Tuttavia, il risultato dell’esperimento di sherif e dunque la base della sua teoria è che le ostilità e il pregiudizio tra i gruppi sono frutto di un conflitto d’interesse tra i gruppi in relazione a beni o opportunità a cui vengono attribuiti valore e importanza. TEORIA DELL’IDENTITA’ SOCIALE Con il termine identita’ sociale si fa riferimento alla percezione individuale di una persona su chi essa sia, basandosi sull’appartenenza ad un gruppo. Tajfel ,nel 1979, propose che i gruppi a cui le persone appartenevano rappresentavano una fonte di orgoglio e autostima. I gruppi, pertanto, forniscono un’identità sociale, ovvero un senso di appartenenza al mondo sociale. Il mondo ci sembrerà diviso tra noi e loro sulla base di involontari processi di categorizzazione sociale. La teoria dell’identità sociale afferma che l’in-group (noi) discriminerà l’outgroup (loro) per migliorare la propria immagine; l’ipotesi al centro di questa teoria è che i membri all’interno di un gruppo cercano quasi sempre di trovare degli aspetti negativi in un gruppo esterno per migliorare la propria immagine. TEORIA DEL COMPORTAMENTO PIANIFICATO La teoria del comportamento pianificato (TPB), la quale si basa sulla teoria dell’azione ragionata, venne consolidata per la prima volta dallo psicologo Ajzen. Ha lo scopo di spiegare e prevedere un comportamento umano considerando l’influenza di atteggiamenti, norme soggettive e il controllo comportamentale percepito. Tutti questi fattori insieme vanno a modellare la vita dell’individuo e la prospettano verso l’intenzione di impegnarsi in un determinato comportamento che, a sua volta, porta al comportamento reale. In altre parole, se una persona ha intenzione di comportarsi in un determinato