Psicologia della Violenza di Genere PDF

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This document provides an introduction to the topic of gender-based violence, discussing stereotypes, definitions, and characteristics. It explores the socio-cultural and psychological roots of the phenomenon, drawing from the World Health Organization (WHO) and other sources.

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PSICOLOGIA DELLA VIOLENZA DI GENERE PARTE I – Dagli stereo pi alla violenza di genere Stereo pi di genere e prospe ve educa vo – sociologiche – capitolo 1 Introduzione Il genere è al contempo sistema organizzatore della vita sociale e prospe va interpreta va e educa va. Questo termine riassume sia...

PSICOLOGIA DELLA VIOLENZA DI GENERE PARTE I – Dagli stereo pi alla violenza di genere Stereo pi di genere e prospe ve educa vo – sociologiche – capitolo 1 Introduzione Il genere è al contempo sistema organizzatore della vita sociale e prospe va interpreta va e educa va. Questo termine riassume sia l’ar colato processo d’a ribuzione di signi ca culturali alle cara eris che biologiche, sia l’organizzazione sociale delle di erenze tra sessi. Esso può essere interpretato come un principio ordina vo e un sistema di stra cazione in quanto la polarizzazione sessuale determina un diverso accesso alle risorse, sia materiali che simboliche, per donne e per uomini. All’interno del sistema di riproduzione delle diseguaglianze fondate sulla di erenza sessuale trovano terreno fer le i processi di costruzione sociale della violenza contro le donne. OMS rileva da prospe vi e retrospe vi da cui si a erma che una donna su tre ha subito o subirà violenza da parte di un maschio nel corso della vita. Inoltre, ogni tre giorni e mezzo in Italia (al 25 novembre 2022) una donna uccisa  non è solo fenomeno psicologico, sociologico ed economico ma fenomeno che rappresenta violazione pervasiva dei diri umani che non nasce nel vuoto ma da un contesto socioculturale ben preciso. Linguaggio esprime alcuni valori/modi di pensare ma anche contesto socioculturale a uale: a oggi siamo in condizione di iniqua distribuzione delle risorse economiche (gender pay gap), ma c’è anche problema di me budget (tempo della donna è minore, donna ha meno tempo libero per lavorare). Quali sono radici socioculturali e psicologiche del fenomeno? De nizioni e cara eris che Pietra miliare base delle ri essioni sul genere è convenzione di Istanbul o convenzione del consiglio di Europa sulla prevenzione e la lo a contro la violenza nei confron delle donne e la violenza domes ca (consiglio di Europa è luogo deputato a promozione dei diri umani)  è primo strumento internazionale giuridicamente vincolante, stato che lo rma è obbligato a inserirlo nel proprio ordinamento giuridico, ci devono essere disposi vi legali congruen , ma anche una convenzione che is tuisca anche un meccanismo di controllo speci co chiamato GREVIO (Gruppo Esperte sulla Violenza del Consiglio di Europa) e composto da esperte che valuta e e va applicazione delle disposizioni della convenzione nei paesi. Ra cato in Italia nel 2013 ed entrato in vigore nel 2014, importante perché: - è primo documento che riconosce che la violenza è una manifestazione dei rappor di forza storicamente diseguali tra i sessi, che hanno portato alla dominazione sulle donne e alla loro discriminazione nei loro confron da parte degli uomini; ti ti ti tt ff fi ti tti ti ti tt fi tti ti ff ff tti tti fi ff fi ti ti ti ti tti ti tt tti fl ti tti ti ti tt ti ti ti ti ti tt fi fi ti ti 1 - riconosce la natura stru urale della violenza contro le donne in quanto basata sul genere, oltre che de nirla come uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costre e in posizione subordinata rispe o alle donne; - riconosce che la violenza domes ca colpisce le donne in maniera sproporzionata e che anche gli uomini possono essere vi me di violenza domes ca; - riconosce che i bambini sono vi me di violenza domes ca anche in quanto tes moni di violenze entro la famiglia. La violenza nei confron delle donne è una violazione dei diri umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tu gli a di violenza fonda sul genere che provocano o sono susce bili di provocare danni o so erenze di natura sica, sessuale, psicologica o economica comprese le minacce di compiere tali a – coercizione – privazione arbitraria della libertà sia nella vita pubblica sia nella vita privata. Si pongono delle di erenze tra: - Violenza domes ca  a di violenza sessuale, sica, psicologica o economica che si veri cano entro il nucleo familiare o tra a uali o preceden coniugi/partner, indipendentemente dal fa o che l’autore si tali a condivida/abbia condiviso la stessa residenza con la vi ma; - In mate partner violence (IPV): a di violenza agi da un partner o da un ex-partner (non è a erente a un nucleo familiare, es. violenza su danza , teen da ng violence – violenza nelle relazioni in me e roman che precoci  abbassamento dell’età); - Femmicidio/femminicidio: termine criminologico usato per indicare uccisione delle donne per il fa o di essere donne/per a erire al genere femminile. È necessario porre una di erenza tra con i o e violenza, in quanto si ha pericoloso scivolamento tra i due termini. Il con i o non è violenza, in quanto riguarda sogge paritariamente coinvol nelle dinamiche con i uali in cui responsabilità è condivisa e può essere mediato; la violenza si basa su una disparità di potere e di opportunità all’interno della relazione in cui responsabilità è di chi agisce i comportamen violen (no corresponsabilità  una delle linee di spiegazione della violenza di genere è invischiamento connivente, la cultura e la società diventa connivente nella messa in a o delle violenze). Nel con i o si può comunque crescere. La funzione della mediazione è questa, cioè quella di una terza parte che media il con i o. Genere e cultura La de nizione di genere derivante dalla società consiste nell'insieme dei processi con i quali la società trasforma i corpi sessua in donne e uomini con iden tà, ruoli e compi speci ci. Il genere stabilisce quindi signi ca culturali della di erenza corporea e può essere interpretato come un sistema is tuzionalizzato di a vità e azioni volte a costruire le persone come due categorie signi ca vamente diverse e organizzare di conseguenza la vita sociale. Da un lato il genere cos tuisce sogge , culturalmente e socialmente, come maschili e femminili, dall'altro crea spazio per lo sviluppo di disuguaglianze, tendenzialmente a svantaggio delle donne regolando l'accesso a risorse, privilegi e poteri. Esiste quindi uno stre o rapporto tra genere e cultura. In quanto sistema di costruzione sociale, il genere è parte a va del sistema culturale, ecco come: tt ti fi tt ti fi tti ti ti tti tti ti ti ti fi ti ti ff ti ti fi fi tt tti fl tt tti tt tti tti ff fl ti tti tti ti tti tt fi ff tti ff tti ti tt ti ti ti ti tt tt ff tti tt fl fl tt ti tti fl ti ti ti ti fi tt tti fi fi tt ti ff 2 Conce connessi al genere: Iden tà di genere → si intende l'esito del percorso che accompagna ogni sogge o verso il riconoscimento delle implicazioni culturali connesse al proprio e altrui sesso biologico, ovvero l'espressione del genere al quale si sente di appartenere indipendentemente dalle cara eris che siche. tt ti tt ti ti ff tt tt tt tt ti tt tti ti ti tti ti tti ti ti tt tt ti ti fi ti ti ti ti ti fi tti ti fi tt fi ti ff tti ff ti ff fi tt tti tt ti ti ti fi 3 tt fi 1. La cultura o re le linee guida necessarie per conferire un senso a quel che accade intorno a noi e dare coerenza al mondo in cui viviamo; 2. Le norme di genere de niscono il comportamento e le azioni socialmente acce abili e appropriate per le donne e gli uomini, determinando quindi quello che ci si aspe a, si perme e e si apprezza; 3. Cos'è una donna? Cos'è un uomo? Cosa può fare una donna? Cosa non può fare una donna? E così via; Tu o questo avviene sia a livello macro sia a livello micro della società: - Livello macro (is tuzioni, non solo parlamento)  componente chiave del sistema di genere, in par colare perché produce, man ene, modi ca le disuguaglianze sociali a raverso la determinazione delle risorse allocate. In sociologia le is tuzioni sono sistemi di norme, valori e modelli di comportamento tra loro coordina capaci di regolare i rappor e le azioni sociali in ogni ambito di una determinata società (es. matrimonio, famiglia, scuola, diri o, poli ca). Le is tuzioni forniscono l’ambiente norma vo che avvolge e governa le a vità delle organizzazioni, vv. scuole, aziende, ospedali… processo di costruzione sociale del genere inizia, nel corso di vita della persona, prima ancora della nascita, nel momento in cui si scopre il sesso biologico, e non termina mai no alla morte. - Livello micro  ciascuno di noi crea incessantemente la realtà e con essa il genere. Il “fare genere” è un’a vità con nua e incorporata in ogni rituale della quo dianità, è dentro di noi perché n da piccoli siamo espos a elemen lega a stereo pi di genere. Le situazioni sociali (de nite da Go man arenas of mutual monitoring) cos tuiscono sia un punto di osservazione vantaggioso, sia privilegiato per apprendere e trasme ere il genere. Qualsiasi situazione interpersonale pone le premesse per la rappresentazione del genere e delle sue di erenze. Ogni giorno osserviamo le relazioni intorno a noi e come le persone si comportano in base alle norme di genere rispe ando e riproponendo tali prescrizioni diamo vita a pra che rou narie che concorrono a de nire ciò che abitualmente chiamiamo e riconosciamo come femminilità/ mascolinità (es. costruzione a va del sistema genere a raverso linguaggio verbale e non verbale). Il contesto is tuzionale è una componente chiave volta a mantenere la disuguaglianza: si parla di potere, privilegio, lavoro eccetera. Judith Butler a erma che il genere come dato naturale e ogge vo non esiste, è solo una costruzione sociale e la sua genesi non è corporea ma performa va gli a con cui il genere viene costruito sono le regole sociali, familiari e legali che impongono agli esseri umani di recitare la parte della donna o dell'uomo. L'esecuzione “sbagliata” del proprio genere dà avvio a una serie di sanzioni sia dire e sia indire e. Durante questo percorso gli individui devono costantemente negoziare un equilibrio tra le richieste culturali e le proprie aspirazioni e inclinazioni, l’iden tà è un processo in costante divenire e può andare incontro a modi che o rimodellamen durante le diverse fasi del corso di vita. Il processo di acquisizione dell'iden tà di genere è collegato ai ruoli di genere ovvero un insieme di norme che si sviluppano all'interno di ogni cultura e che riguardano comportamen , doveri, inclinazioni e valori propri di ogni genere. Anche gli stereo pi sono parte della cultura: vengono trasmessi per mezzo della socializzazione e sono il risultato di procedure cogni ve che portano al processo di categorizzazione necessario al ne di far fronte alla complessità del reale. Lo stereo po a ribuisce alcuni tra comuni alle persone che fanno parte di un gruppo e, al contempo, conferisce agli stessi sogge alcune di erenze rispe o ad altri gruppi. Al contempo, gli stereo pi sono u lizza per esprimere un accordo generale su un determinato individuo o gruppo sociale. Possono stru urarsi sull’esperienza e il forte consenso sociale li rende molto rigidi. Ad essi sono associate forte inclinazioni emozionali di simpa a o an pa ca, approvazione o disapprovazione. Gli stereo pi di genere veicolano le idee i giudizi su donne e uomini e sui rappor tra essi: “i maschi sono più for delle femmine, i maschi sono più bravi nella manutenzione e le donne nei lavori domes ci, gli uomini non piangono le donne si”. Tu e queste a ermazioni hanno un grande peso sulla costruzione di iden tà di bambine e bambini in quanto sono modelli interpreta vi che da un lato sempli cano ma dall'altro limitano e bloccano cambiamento, crea vità, immaginazione e senso cri co. Anche i media in uenzano profondamente la cultura che sta alla base della violenza di genere. Sui telegiornali si parla molto di quanto gli estranei aggrediscano le donne, ma molto poco di quando le donne sono uccise dai familiari. In realtà, è tu o il contrario. Si fa opera retorica di orientamento dell’opinione pubblica, bisogna difendersi dall’esterno perché la famiglia è il luogo della protezione e della sicurezza. Ma il 90% dei femminicidi avvengono in famiglia. ti fi ti tt ti ti ti ti ff tti ti ff tti tt ti tt tt tt ti ti ti ti ti ti ti fi ti fl ti ti ti ti fi ti 4 ti tti tt ti fi ff fi tt ti tt ti fi tt ti ti tt ff ff tt ti tt ff ti ffi fi ti ti ti ff fi tt tti tti tti ti tt ff ti tt ti tt tt ti ti tt tt ti ti ti ti ti tt tt tt ff ti fi Uno dei più recen studi dell’Istat sugli a eggiamen rela vi alle di erenze di genere e alla violenza di genere (25 novembre 2019): - quasi un ci adino su qua ro (uomini ma anche donne) pensa ancora che la causa della violenza sessuale sulle donne sia addebitabile al loro modo di ves re. Il pregiudizio è trasversale, non riguarda solo una metà della popolazione, ma spesso anche le donne lo pensano. Ciò è esito del retaggio culturale; - il 39,3% della popolazione italiana è convinta che per una donna sia possibile so rarsi ad un rapporto sessuale, se davvero non lo vuole. È come se 4 persone su 10 lo pensassero. Quello che ci sta so o è un a eggiamento valoriale in cui il no vuol dire sì. Se così tante persone lo pensano, se non so rai è come se fossi connivente; - il 15% pensa che una donna che subisce violenza sessuale quando è ubriaca o so o l'e e o di droghe sia almeno in parte responsabile. Posto che si può essere so o l’e e o di sostanze anche contro la propria volontà (es. droga dello stupro). Essere in stato di non prestare il consenso è un’aggravante per l’aggressore, non una corresponsabilità come spesso si pensa; - per il 10,3% della popolazione spesso le accuse di violenza sessuale sono false (più uomini, 12,7%, che donne, 7,9%). La le eratura ci dice che in realtà la stessa presa di decisione di denunciare è tardiva, in quanto la persona è imprigionata in una situazione post trauma ca di non facile ges one. In virtù della vi mizzazione secondaria, non si viene credute e ascoltate. Ciò non accade subito nelle is tuzioni, ma anche in famiglia. Quando si adducono queste spiegazioni, è come se si parlasse alla vi ma dell’aggressione di un leone (sei sicura di non aver stuzzicato?). È incoerente dal punto di vista cogni vo e valoriale. Il fa o che si pensa che le accuse siano false ci dice di una radicata convinzione nei valori preceden . Le tracce siche degli abusi sessuali non sono rinvenibili all’in nito, ma di cili da reperire. Le persone che sono state violate molto spesso sentono la necessità di “puri carsi”. La ricerca della prova sica è un momento estremamente problema co; - per il 7,2% «di fronte a una proposta sessuale le donne spesso dicono no ma in realtà intendono sì»; - per il 6,2% le «donne serie» non vengono violentate, come se fosse una ques one di serietà morale; - mol (17,7%) ritengono acce abile che un uomo controlli abitualmente il cellulare e/o l’a vità sui social network della propria moglie/compagna; - per il 32% degli intervista «per l'uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro»; - per il 31,5% «gli uomini sono meno ada a occuparsi delle faccende domes che». Ciò è vero, ma perché non vengono educa a farlo; quindi, accade che la dinamica che ne deriva è che l’uomo cessa di farle perché sa farlo meno, dunque lo fa la donna. Anche questo è esito di una divisione stru urale per ruoli. Perché un bambino maschio non può contribuire a fare le faccende domes che? Ancora oggi si vedono le di erenze nel tra amento di glie femmine e gli maschi. - per il 27,9% «è l'uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia»; - meno di usa l’opinione che «spe a all'uomo prendere le decisioni più importan riguardan la famiglia» (8,8%). - il 58,8% della popolazione (di 18-74 anni), senza par colari di erenze tra uomini e donne, si ritrova in ques stereo pi, più di usi al crescere dell’età (65,7% dei 60-74enni e 45,3% dei 5 giovani) e tra i meno istrui . È vero che la possibilità di studiare e la classe sociale non sono determinan della violenza di genere, ma sono comunque correla a cer asse forieri del rischio. Bisogna considerare in maniera stru urale che la violenza nelle relazioni in me non è solo quella visibile (femminicidio, abusi sessuali, aggressioni, urla, minacce). È ciò che sta so o che sos ene l’albero (l’invisibile), e cioè i valori vis in precedenza cioè il fa o che sia acce abile e acce ato che il controllo s a da una parte, o l’indi erenza sistema ca. Ma anche rica emo vi (se esci con le amiche non mi dai abbastanza a enzioni). C’è anche una parte simbolica, per esempio il linguaggio sessista: è importante includere tu , come parliamo educa come pensiamo e viceversa. Un esempio ne è il tolo professoressa: è una diminu o della parola di base, che è professore. Teoricamente il femminile dovrebbe essere professora, termine che viene u lizzato in alcune lingue ispaniche. Se ci si educa ad un linguaggio più inclusivo, ci si educa all’inclusività in generale. L’ogge vazione sessuale nei media avviene ormai da tan anni e con nua su altri canali, par ta dalla tv ma va avan sui social media. La riduzione dell’individualità al corpo che la racchiude, laddove il corpo è solo ciò che racchiude quella persona. Per esempio, il bodyshaming è cresciuto in maniera esponenziale con i social media. Genere: sistema di produzione delle disuguaglianze e lente per decostruirle La costruzione sociale del maschile e del femminile nasconde un sistema di disuguaglianze. Il contrasto tra maggiore forza sica maschile e funzione procrea va femminile ha assunto un signi cato culturale che ha condo o ad una divisione di genere del lavoro, la quale ha assicurato le condizioni per lo sviluppo e la sopravvivenza della società nelle varie epoche storiche nello speci co per il modello industriale nella variante fordista. ti ti ti tti tt fi tt tti fi tt ti ti ti tti ti ti ti tt ti ti ti ti tt ff ti tt fi ti tt ti ti ti tti 6 Modello fordista → organizzato intorno alla produzione di massa rigorosamente piani cata, aveva necessità di ruoli ben de ni , ssi e fortemente radica nelle is tuzioni quali famiglia, scuola e mercato del lavoro. Proprio in questo periodo la donna diventa colei che è specializzata nei compi di cura, di allevamento e di assistenza e l'uomo in quelli produ vi. Il genere risulta quindi un potente sistema di stra cazione e funge da principio ordina vo tra i sessi regolando l'accesso alle risorse e al potere. Approfondimento sull’economia di genere e il ruolo degli stereo pi nella divisione sociale del lavoro Lezione tenuta dalla do oressa Carolina Castagne , docente di economia del lavoro presso l’università di Pavia. Il premio Nobel all’economia 2023 – Claudia Goldin Fu la prima donna ad avere ca edra di economia ad Harvard nel 1990: si occupa di forza lavoro femminile, gender pay gap, ineguaglianza di reddito sia tra genere sia, per esempio, tra classi sociali, istruzione, immigrazione e cambiamento tecnologico. È storica economica ed economista e ha usato in modo innova vo i metodi storici per capire i fenomeni economici a uali. Ha scri o tre volumi molto importan : - “Understanding the gender gap”; - “The race between educa on and technology”; - “Career and family”. Goldin ha dimostrato che ci sono diversi fa ori a in uenzare o erta (da parte del dipendente) e domanda (da parte dell’impresa) di lavoro femminile: - Opportunità delle donne di conciliare il lavoro retribuito e la famiglia, (es. cura dei gli o degli anziani); - Decisioni rela ve a istruzione e crescita dei gli; - Innovazioni tecnologiche (es. pillola an concezionale); - Leggi e norme sociali e trasformazione stru urale dell’economia. ti ti fi fi tt ti ti ff tti ti fi fl tti ti fi tt tt ti ti fi tt ti ti fi tt ti ti tt 7 In tabella si vede che ci sono due andamen oppos : numero di ore complessivamente lavorate è diminuito ma più persone lavorano. Se si divide per genere però si osserva come il tasso di partecipazione per il genere maschile dal 1960 al 2010 è sceso, mentre quello femminile è aumentato  una volta tu gli uomini che volevano lavorare trovavano lavoro, mentre per donne si poteva stare intorno al 30% di tasso di partecipazione. Oggi i tassi di partecipazione sono molto simili anche se più al per uomini. Cosa è successo? Si ha avuto una crescita economica costante in tu i paesi rappresenta nel gra co. Gli economis prima di Goldin erano tenta di associare aumento dei tassi di partecipazione femminile alla crescita economica; si diceva quindi che crescita economica si associava all’occupazione femminile. Goldin ha però ribaltato il paradigma, dimostrando che non esiste associazione storicamente coerente tra partecipazione delle donne al mercato del lavoro e la crescita economica  partecipazione femminile nella storia (a par re da ne del 1700) è meglio rappresentata da una curva ad U: osserva che tassi di partecipazione femminili erano male riporta (per esempio, molte donne venivano registrate come mogli e quindi non lavoratrici anche se spesso partecipavano alla vita economica della famiglia). Si nota che i tassi di partecipazione erano 3 volte superiori a quanto riportato, alla ne dell’800 e inizio ‘900 erano intorno al 60%; con la rivoluzione industriale invece si registra riduzione dras ca, in quanto il matrimonio ha rido o partecipazione  produzione manifa uriera era lontana da casa e donne non potevano più conciliare famiglia e lavoro. Tassi di partecipazione iniziano a riaumentare con società dei servizi, ciò perme eva alle donne di avere orari più essibili e quindi conciliare vita lavora va con vita familiare. Osserva anche che c’era grande di erenza nei tassi di partecipazione tra donne sposate e non sposate  no al 40% delle donne non sposate erano impiegate nell’industria manifa uriera in rivoluzione industriale rispe o al 5% delle donne sposate. fi fi ti tt fl tt tti tti ti ti ti tt ti ti tt fi ff ti ti tt ti ti fi 8 Perché le di erenze di genere nel mercato del lavoro sono così rilevan e perché uguaglianza progredisce così lentamente? 1. Matrimonio: l’industrializzazione ha reso per le donne più di cile lavorare per ques one di conciliazione del tempo del lavoro e della famiglia. Oltretu o, si ha s gma sociale oltre a legislazione americana (Goldin ha accesso a da americani) che impediva o limitava la carriera alle donne sposate; 2. Importanza delle aspe a ve: sopra u o quelle razionali sono importan nel processo di presa di decisione nelle teorie economiche (es. se penso che prezzi scenderanno, aspe erò a fare l’acquisto). Ruolo delle aspe a ve può essere usato per qualsiasi decisione economica, come per quelle di istruzione individuale  se mi aspe o che vita lavora va sarà solo lavoro e non carriera, es. perché so che non con nuerà dopo matrimonio, non inves rò nella mia istruzione. A inizio del ‘900 donne prevedevano di lavorare pochi anni e solo no al matrimonio, di conseguenza decidevano di inves re poco in istruzione; nel secondo dopoguerra questo cambia, donne sposate tornano nel mercato del lavoro ma solo dopo che gli sono diventa adul  ciò ha un impa o sulle glie, vedono che madri hanno lavorato solo una parte della vita e quindi glie sono disallineate nelle aspe a ve e quello che poi accadrà (non pensano che torneranno a lavorare e avranno carriera). È solo da anni ’70 che ci sarà allineamento tra aspe a ve e quello che e e vamente sarà ma comunque rallentamento nella convergenza tra uomini e donne. 3. Potere della pillola an concezionale: innovazione che ha modi cato opportunità femminili per la piani cazione della carriera, introdo a a ne anni ’60  possono inves re sia sul lavoro sia sulla famiglia. Goldin e Katz hanno dimostrato impa o causale della pillola: ha causato allungamento e miglioramento delle carriere femminili, dimostrato tramite analisi della situazione in sta americani vicini ma con legislazione diversa in fa o di accesso alla pillola  gruppo di donne simili tra loro per cara eris che e hanno osservato quale è stato impa o educa vo e di carriera con accesso della pillola, quando è più facile c’è impa o su scelte di istruzione (medicina, economia, legge) e modi ca degli incen vi per l’inves mento in istruzione e carriera. Gender pay gap Di erenza dei salari invece com’è cambiata nel tempo? Si è rido a molto da anni ’70 ma Goldin fa ricerca e nota che già durante la rivoluzione industriale la di erenza di salario tra uomini e donne si è rido a molto (stessa cosa quando è aumentata domanda di servizi amministra vi e di u cio) ma poi il divario salariale è rimasto stabile tra gli anni ’30 e ’80  controintui vo, spiegato perché in rivoluzione industriale i lavoratori erano paga a co mo a prescindere dal genere del lavoratore; invece da 1930 in avan non c’è stato allineamento dei salari perché discriminazione retribu va è aumentata. Discriminazione salariale/retribu va è la di erenza nella retribuzione non spiegata da fa ori osservabili come di erenza di produ vità. Goldin mostra che discriminazione salariale è quindi fenomeno più presente oggi che in passato. Un elemento che ha svantaggiato le donne è stato passaggio da retribuzione a co mo a retribuzione mensile perché sono entrate in gioco aspe a ve ti tt ti ffi tt tt ti tt ti tt ti ti fi ti ti ti ti ti ti ti tt fi tt fi ti ffi ff tt tt tt ti ti fi tt ti fi ff tti tt tt tt tti tt ti ti ti fi ti ti tti tti tt ff ti tt tt ti ff ti fi ff ti fi ti ti ti tt tt ff 9 Il tu o incrociato agli anni di nascita: - Gruppo 1: donne nate alla ne dell’800 che hanno studiato tra il 1900 e il 1919, solo una piccola frazione con famiglia aveva lavorato; - Gruppo 2: donne vissute nel corso della Grande depressione, quelle con carriera sono state costre e a lavorare e solo dopo potevano pensare a famiglia; - Gruppo 3: donne del baby boom, prima piani cavano famiglia e poi lavoro (solo 9% non si è mai sposato e solo 18% non ha mai avuto gli)  entrate nel mondo del lavoro quando i gli sono già cresciu , donne più anziane entravano nel mercato del lavoro (73%); - Gruppo 4: donne sostenute all’accesso al lavoro grazie a pillola, hanno avuto tassi di occupazione molto eleva da giovani ma ritardo nell’avere gli ha portato a non averne proprio (27% mai avuto gli); - Gruppo 5: donne dei nostri tempi, idea era avere sia lavoro sia famiglia  grazie a innovazioni riescono a costruire anche famiglia pure se sono più anziane. Altro aspe o che ha giocato un ruolo importante è il cambiamento delle norme sociali nel tempo, uno dei limi più importan una volta erano norme sociali e is tuzionali  la ricercatrice raccoglie risposte a domande fa e a uomini e donne americani, devono dire se i gli piccoli secondo loro so rono se madre lavora: tassi di risposta a erma va sono molto al a inizio ‘900 (vicini a 80% sia per uomini sia per donne, anche se donne più bassi) ma nel tempo sono scesi molto perché nel ’95 sono intorno al 30%. Questo è esempio di variazione nelle norme sociali, donne con gli piccoli che lavoravano erano viste come ca ve madri perché arrecavano danni ai bambini. L’aspe o della conciliazione lavoro-famiglia viene misurata raccogliendo da per donne 35-39 anni e per donne 50-54 anni  per quanto riguarda la famiglia, Goldin cerca da su donne con almeno un glio, per carriera considera se in quei cinque anni considera donne hanno guadagnato almeno sopra il ven cinquesimo percen le di uomini impiega a tempo pieno e laurea (vicino al massimo degli uomini con posizioni analoghe). Risulta mostrano che solo 20% delle donne più giovani e intorno al 30% delle donne più anziane riescono a ges re allo stesso tempo lavoro e famiglia, mentre la percentuale è circa il doppio per gli uomini. tt fi ti ti fi ti ti ti fi ti ti ti fi ti tt ti ti ti ti fi ff ti fi ti tti tt fi fi ti ti ti tt ti ti fi tt tt ti tt tt ti tt 10 ff fi dei datori di lavoro che si aspe avano uscita delle donne dal mercato del lavoro, an cipando questo iniziano subito a pagarle di meno. Goldin porta avan una ricerca in cui guarda da in coor (donne di età diverse)  nel tempo il tasso di partecipazione per le donne più giovani è più alto rispe o a donne più anziane, è informazione in più rispe o a semplice media del tasso di partecipazione femminile. Analizza coor per vedere come è cambiata conciliazione tra lavoro e vita familiare per le donne, cinque gruppi di donne tu e laureate (sono le uniche che potevano pensare a una carriera, vengono riporta anni di frequentazione del college e anno di nascita): - Donne entro i 30 anni mai sposate; - Donne entro i 50 anni mai sposate; - Donne entro i 45 anni senza gli; - Donne 25-29 sposate almeno una volta; - Donne 45-49 sposate almeno una volta. Perché il divario salariale di genere dei laurea (su base oraria) non si sta riducendo? Ha iniziato a diminuire negli anni ’60 ma anche oggi è intorno allo 0.8: Goldin mostra che donne con gli guadagnano meno delle donne senza gli, divario di guadagno aumenta con l’età (donne al primo ingresso nel mercato del lavoro hanno divario più piccolo ma aumenta con nascite e matrimonio) e sono più grandi: - Nella parte alta dei guadagni maschili  in posizioni più ricche donne guadagnano ancora molto meno degli uomini; - Nei livelli di istruzione più eleva ; - Nelle professioni che richiedono più tempo trascorso a lavoro e dove è più importante tempo trascorso e relazioni con clien (es. doverli portare a cena). Il metodo dell’economia Stereo po è credere che l’individuo abbia certe cara eris che perché appar ene un gruppo che mediamente le possiede. E e o degli stereo pi di genere agisce sia sul lato della domanda del lavoro, sia sull’o erta e porta a spreco di talento che danneggia donne, imprese e società  non si usano persone giuste per il compito = ine cienza con ripercussioni sulla singola impresa ma anche sulla società nel complesso. L’economia mainstream si basa infa su due pilastri fondamentali: - Ipotesi di razionalità delle scelte  individui scelgono in modo razionale (de niscono obie vi, ragionano opzioni valutando cos e bene ci delle loro azioni); - Obie vo norma vo di pareto-e cienza  idea di equilibrio pareto-e ciente quando raggiunge situazione che non di può migliorare senza danneggiare qualcun altro. Ci sono fraintendimen in le eratura sul metodo economico, in quanto l’economia è metodo e non argomento e proprio perché è metodo economia può a rontare mol temi (es. Becker – economia della famiglia). Si può dire che economia ha sviluppato una teoria generale del comportamento razionale basandosi su tre pilastri: - Teoria dell’u lità  si occupa di scelte individuali, u lità intesa come benessere del singolo; - Teoria dei giochi  si occupa di comportamen tra diversi individui/agen , come prendono le decisioni anche an cipando comportamen degli altri agen ; - E ca  teoria degli interessi comuni o del benessere generale della società, è teoria dei giudizi di valore morali razionali (basa su criteri impersonali) il cui obie vo è massimizzare benessere di tu gli individui della società. tti fi ti fi ti ffi ti tti ffi fl ti ffi ti ff tt ti tti ti ti ti ti fi tti fi tt tti ffi ti ti ffi ti ff ti tt tt ff ti ti ti ti ti tti ti ff tti ti ti tti 11 ti fl fl Goldin parla di greedy work, a ermando che il lavoro per essere ben pagato è sempre più “prestazione oraria”, nel senso che la retribuzione è legata a numero di ore lavorate: lavori non essibili sono quelli senza orari (per esempio, se devo stare in u cio 15 ore ci sto, mentre quelli essibili sono part me, dover sempre staccare alle 5 o alle 6…). La spiegazione del divario secondo Goldin dipende da questo, dicendo che la soluzione per riequilibrare sor femminili è rendere più produ vo il lavoro essibile  lavoro si deve pagare in base a produ vità e non ore di lavoro fa e, non serve stare in u cio o spostarmi per andare a parlare con i clien di persona se posso essere produ va allo stesso modo. L’economia ene conto anche delle emozioni, viceversa Akerlof e Kranton inseriscono emozioni nella funzione di u lità (che serve per modellizzare decisioni dell’individuo)  emozioni in uenzano le scelte a raverso i bene ci e/o i cos che comportano, il decisore an cipa il piacere o dispiacere conseguente alla propria scelta. L’economia di genere Si occupa in par colare di due ipotesi: - Gender similari es  il genere non è predi vo delle capacità cogni ve innate, lo sono invece le determinan psicologiche/sociologiche/culturali (es. “donne sono meno portate verso la matema ca”)  gruppo di psicologhe ha preso bambini e bambine 3-10 anni e so opos a giochi matema ci, registrato comportamento con risonanza funzionale ad immagini e nessuna di erenza signi ca va; scarto non è dovuto a di erenza organica ma da condizionamento; - Osserva con regolarità empirica che le donne sono in posizioni inferiori socialmente, poli camente ed economicamente rispe o agli uomini come gruppo. Di erenze retribu ve Uno degli esperimen condo è legato a fare audizioni musicali prima potendo vedere il musicista e poi schermandolo (giuria non vedeva chi suonava ma ascoltava), è emerso come le valutazioni fossero completamente diverse: quando potevano vedere sceglievano gli uomini, quando potevano solo ascoltarli sceglievano più donne. Il gender pay gap al 2019 mostra che l’Italia sia in posizione migliore rispe o a media EU (4,7 contro media europea del 14)  ma a enzione perché il divario misurato solo in funzione degli occupa , se tassi di occupazione sono diversi non è misura accurata. Si usa quindi altro indicatore (“Gender overall earnings gap”) che ene conto di: - Pay gap  di erenza nel salario orario, valore sembra basso; - Hour’s gap  ore di di erenza lavorate tra uomini e donne, uomini lavorano molto di più; - Tasso di occupazione  in Italia c’è di erenza del 56% tra occupazione femminile e maschile, cura della famiglia ricade su di loro e c’è meno possibilità di avere part me. Gli uomini guadagnano di più  sia laurea sia senza laurea, nel pubblico e nel privato, sia in lavoro a tempo determinato sia a lavoro indeterminato, sia giovani sia adul , sia con gli sia senza gli, sia celibi sia sposa . Anche in Italia il divario aumenta: - Al crescere dell’età; - Al crescere del tolo di studio; - Al crescere del livello gerarchico; - Al crescere della dimensione delle imprese, ma tende a rientrare se azienda ha 1000+ dipenden ; - Nei contra a tempo indeterminato; ti fi ti fl tt fi tt ti ti ti ti ti ff tti ti tt ff ti tt tti fi ff ti ti ti ti ti fi ti ti ti ti ti ff ti tti ti ti tt ti ff ff 12 - In alcuni se ori: massimo in a vità ar s che, spor ve e di intra enimento (quasi 60%) e si riduce molto nei servizi di alloggio e ristorazione (7,3%), quasi annullandosi in se ore estra vo e minerario (0,9%). Ciò che si osserva nel mercato del lavoro è il risultato delle scelte compiute da imprese e individui  sia preferenze individuali, sia incen vi che ci si trova davan . Ma preferenze sono davvero individuali o risultato di stereo pi? Allo stesso modo imprese quando decidono di assumere donna o uomo decidono in base al loro curriculum o in funzione di stereo pi? Secondo Akerlof preferenze di genere sono genuine e non guidate dalla società, mentre Kahneman a erma che società indirizza comportamen distorcendo razionalità delle scelte (con conseguente spreco di risorse). Cause del di erenziale di salario tra uomini e donne: - Cause spiegate: anche se non necessariamente giuste non sono considerate discriminazione  ineguale divisione del lavoro (uomini lavorano di più), percorsi forma vi diversi (donne hanno inves to meno nell’istruzione), segregazione orizzontale (in alcuni se ori paga meglio ci sono più uomini, donne “decidono” di studiare in alcuni corsi rispe o ad altri), segregazione ver cale (donne non riescono a fare carriera “ no in fondo”, c’è so o di cristallo); - Cause non spiegate: rientrano nella discriminazione, è residuo non spiegato  in Italia è il 12% ma a fronte di tassi di partecipazione femminile così bassi diventa numero importante. So o di cristallo = segregazione ver cale, donne occupate come dirigen sono il 32%, il 44% sono quadri, il 57% sono impiegate  esempio di segregazione ver cale, si parte in più donne in posizioni più basse ma mol più colleghi uomini fanno carriera; stesso discorso per insegnamento, maestre d’asilo sono quasi il 100% ma ordinari universitari sono poco meno del 20% anche in facoltà a presenza più femminile. In generale ruoli apicali sono ne amente maschili. La discriminazione deve essere dimostrata u lizzando i da dopo aver depurato da tu e le cause che possono spiegare di erenze. La discriminazione viene indagata in diversi se ori: - Posizioni manageriali  “Think manager – think male”, stesso CV inviato alla valutazione delle competenze per ruolo dirigenziale, veniva cambiato solo nome e genere ma uguale po di esperienza e formazione. Chiama in misura sta s camente signi ca va più gli uomini a fare i colloqui; stesse competenze sono valutate il doppio negli uomini rispe o alle donne (misurato tramite valutazione numerica); - Segretarie ed ingegneri  donne discriminate per posizione di ingegnere e uomini discrimina per posizione di segretaria; - Maestre d’asilo e muratori  stesso CV inviato, maestre d’asilo preferite a maestri; - Colloqui per camerieri  preferito avere camerieri per ristoran stella , per ristoran e bar normali ne a preferenza per cameriere. Studen universitari intervista 5 anni dopo la laurea (Castagne )  risulta che le donne si laureano di più e con vo più al /con numero maggiore di lodi, ma risultano più disoccupate e più precarie, guadagnano meno e fanno meno carriera. Come mai succede questo? Perché donne rinunciano a loro tempo libero nello studio se loro sforzo non sarà ripagato? = donne lo sanno già, essere più brave in ti tt ti ti tt ti tt ti ti tt ti tt ti tt ffi fi tt tti ti ff tt ti ti ti ti tt ti ti ti fi ti ti ti ti ti ti tti ti ti ff ti ti ti ti ff tt tt ti tti ti tt ti ffi 13 periodo universitario è modo di manifestarsi dopo  si sta segnalando abilità a chi guarderà CV dopo, è unica possibilità di poter gareggiare con futuri colleghi uomini. Performance scolas ca come segnale di abilità e di talento individuale da inviare a datore di lavoro, agli uomini serve meno. Gayle Rubin parla di sex-gender system → l'insieme dei disposi vi con i quali la sessualità e i rappor tra generi sono regola , de nendo la divisione di ruoli e compi tra donne e uomini. Questo sistema indica che l'oppressione sessuale non è inevitabile bensì è imposta socialmente in quanto prodo o di speci ci rappor governa da norme. Secondo la Risman, il genere è una stru ura sociale nella quale interagiscono livelli macro e microsociali: la stru ura di genere assegna ai corpi una categoria sessuale, a par re dalla quale si costruisce il genere come disuguaglianza. Connell sos ene come ogni periodo storico, cultura, società ha il proprio ordine di genere in cui azioni individuali e is tuzionali concorrono a de nire femminilità e mascolinità. I processi discriminatori basa sul genere sono sostenu da ogni agenzia di socializzazione: • Le bambine sono preparate allo svolgimento di compi di cura e educate a ricoprire ruoli sociali secondari. Storicamente dal momento che la donna è potenzialmente procreatrice, a lei sono sta a da in misura quasi esclusiva tu i compi che ne conseguono. • I bambini e i ragazzi vengono anch'essi colpi dalla socializzazione discriminatoria in quanto la costruzione sociale dell'iden tà maschile e culturalmente governata dal modello di mascolinità egemone che ruota intorno alla repressione delle emozioni, distanza dalle pra che di cura, forza, aggressività, successo economico, omofobia e il ri uto del femminile, se un uomo non dovesse avere queste cara eris che la prima cosa su cui viene colpito e la sua virilità. Kimmel de nì proprio i criteri che ruotano intorno alla mascolinità: “la de nizione egemone di maschilità si riferisce a un uomo che vive nel potere, con il potere, ed è un uomo di potere. Essere uomini signi ca essere for , avere successo, essere capaci, a dabili, dominan . La de nizione di maschilità che la nostra cultura ha sviluppato è fondata sul potere che alcuni uomini esercitano su altri uomini e che più in generale gli uomini hanno sulle donne”. È all'interno della cultura della polarizzazione sessuale e della normalizzazione delle sue conseguenze che nasce e si consolida la violenza di genere → è una manifestazione delle relazioni di potere tra uomini e donne, storicamente disuguali, che a onda nel patriarcato su un radicato sistema di dominio del maschile sul femminile. All’interno di tale sistema si contrappongono uomini for sicamente e mossi da sessualità prorompente e donne deboli e passive. Ques pensieri si sono sviluppa negli ani Se anta, in cui si è voluto dare voce alle donne e spazio alla narrazione delle loro esperienze. Il femminismo di terza ondata degli anni Novanta ha permesso inoltre di comprendere che la violenza di genere è sostenuta da più gerarchie. Al giorno d'oggi è chiaro che la violenza non è fru o di una patologia o di un’anormalità, bensì elevata alla quo dianità e alla normalità dei rappor tra donne e uomini → Pierre Bourdieu richiama l'a enzione sull'importanza della violenza simbolica del dominio maschile, una violenza che non viene percepita perché legata a un ordine sociale, ha una visione di genere del mondo che fa parte del nostro habitus. Quest’ul mo modella il comportamento ordinario rendendolo automa co. → La violenza simbolica e quindi la capacità delle stru ure di dominio di ignorare l'arbitrarietà della loro produzione culturale e simbolica. La violenza di genere può essere collegata alle tensioni crescen nei contra di genere causate dalle trasformazioni dell'iden tà femminile. ti ti tt ti fi fi ti ti ti ti ti fi ti ti ffi ti fi ti ti ti tt tt ff tti tt ti ti fi tt ti ti ti ti fi tt ti ti ti ti ti ti ti tt fi ti ffi fi tti ti ti fi ti tt 14 La violenza si può vedere come una reazione al declino della complicità femminile e al contempo come strumento orientato alla riappropriazione del controllo sessuale. Il genere è anche una prospe va interpreta va, educa va e di ricerca → ponendosi come strumento, l'approccio di genere è essenziale per la comprensione e il superamento delle disparità, come chiave per leggere e andare oltre il sistema gerarchico e discriminatorio costruito su di erenze biologiche. Quindi, da un lato ci fa capire che le di erenze tra donne e uomini hanno assunto un signi cato culturale segnato da una diseguale distribuzione delle risorse materiali simboliche; dall'altro ha reso visibile l'invisibile stru ura di diseguali opportunità connessa con l'appartenenza di genere. Il “gender-sensi ve” è una prospe va teorica e di ricerca che perme e di capire e far capire che la disparità tra donne e uomini sono imposte socialmente. Il genere si rivela quindi lente indispensabile per me ere a fuoco lo stru urarsi di meccanismi di esclusione ed emarginazione sociale. La crucialità dell'equità di genere per poter raggiungere e consolidare nel tempo una crescita sostenibile a livello globale emerge con chiarezza all'interno dell'agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile: l'obie vo 5 cita “raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tu e le donne e le ragazze”. Secondo tale obie vo garan re a ragazze e donne parità di accesso all'istruzione, alle cure mediche, a un lavoro dignitoso, rappresentanza nei processi decisionali, poli ci ed economici, promuoverà economie rispe ose di cui potranno bene ciare comunità e società. In e e , le disparità di genere cos tuiscono uno dei maggiori ostacoli per il raggiungimento e mantenimento di uno sviluppo sostenibile. Approfondimento sul genere e la violenza di genere in prospe va sociologica Lezione tenuta dalla professoressa Elisabe a Ruspini, docente di sociologia generale ed esperta internazionale di studi di genere, intergenerazionali e sul tema LGBT. Il genere come sistema e la violenza contro le donne Genere Parlare di genere per un certo tempo era in an tesi con il cone o di sesso, in realtà sono connessi perché senza base biologica non può par re processo di socializzazione. - È costruzione sociale variabile nel tempo e nello spazio; - È stato regolatore delle relazioni tra uomo e donna; Base della violenza è porre in an tesi donna e uomo. Il genere è un conce o mul livello, composto da diverse dimensioni  genere è: - Prospe va educa va e di ricerca. Costruzione sociale Variabile nel tempo e nello spazio. Il genere riassume l’ar colato processo di a ribuzione di signi ca culturali (ovvero condivisi e comprensibili per gli individui che compongono una società) alle cara eris che biologiche  es. avere fi tti ff tt ff ti ti tt tt tt ti tt fi tti ti fi tt ti ti tt tt ti ff ti tti ti tti tt tti ti tt ti tt tti ti ti ti tti 15 un certo po di corpo implica dover convincere società di essere degno portatore di quel corpo e altre persone devono comprendere che non ci sia disconnessione tra iden tà e corpo. Inoltre, organizza socialmente le di erenze a ribuendo privilegi, il senso è che in una società uomini e donne fanno certe cose in base a valenza simbolica a ribuita ai corpi (es. donna può essere in gravidanza = donna può accudire la prole e uomo no). Per sociologia genere è costruzione sociale, le iden tà di genere sono molto variabili perché è sintesi fa a tra aspe a ve sociali – proprio corpo – relazione con il proprio corpo – relazione con aspe a ve sociali: iden tà di genere si colloca in un con nuum e ogni iden tà è speci ca e variabile. Il genere è picamente inteso come un processo di socializzazione, processo con i quali le società trasformano i corpi sessua in uomini e donne con iden tà, ruoli e compi speci ci  diverse agenzie di socializzazione che accompagnano e regolano la crescita e la maturazione dei corsi di vita, il genere stabilisce e trasme e signi ca culturali della di erenza corporea: non sono signi ca stabili nel tempo anche se si cerca di ssarli (ma non è possibile farlo). Le norme di genere veicolate dalle agenzie di socializzazione de niscono il comportamento e le azioni socialmente acce abili e appropriate per donne e uomini con sanzioni formali o informali. Principio ordina vo – gender order Genere associato a una certa distribuzione delle risorse. Il genere (la trasformazione sociale della corporeità in iden tà e ruoli) può essere interpretato come un principio ordina vo: vita e relazioni sociali sono organizzate partendo dalle cara eris che dei corpi, che determinano le funzioni e le responsabilità di ciascun genere. Punto cardine della divisione sta proprio nelle cara eris che dei corpi. Il genere si può considerare un sistema is tuzionalizzato di a vità e azioni volte a cos tuire le persone come due categorie signi ca vamente diverse e a organizzare la vita sociale sulla base di tali di erenze. Come a ermato da Gayle Rubin (1975), in ogni società è presente un sex-gender system  insieme di dispos vi e principi ordina vi con i quali la sessualità biologica è trasformata in prodo dell’a vità umana, de nendo la divisione di ruoli e compi tra donne e uomini di erenziandoli culturalmente e accentuando le contrapposizioni. Secondo Joan W. Sco (1986), il genere rappresenta l’organizzazione sociale della di erenza sessuale (non solo divisione ma anche fonte di un ordine sociale): a ribuendo un signi cato socio-culturale alle di erenze siche, il genere stabilisce e trasme e signi ca della di erenza corporea. Anche Raewyn Connell (1987) ha integrato il conce o di ordine di genere entro la sua teoria sociale del genere  la relazione tra il corpo e il genere è il cardine della teoria di genere: il genere è l’esito di interpretazioni ricorren + de nizioni date alle capacità sessuali e riprodu ve del corpo umano. Le forme di femminilità e la mascolinità sono e e di queste ricorren interpretazioni e de nizioni, con un impa o sul corpo e sulle personalità oltre che in uenzando cultura e is tuzioni. Sistema di stra cazione Il genere (la trasformazione sociale della corporeità in iden tà e ruoli) può essere interpretato non solo come principio ordina vo ma anche come sistema di stra cazione  la polarizzazione sessuale determina un diverso accesso alle risorse (materiali e simboliche) per donne e uomini, perché se ti tti tt ti ti ti ff tt fi ff fi fi fi fi ti ti ti ff ti fi fi ti tti ti ti ti tt tti ti ti ti fi ti ff fl tt ti ti tt ti tti tt ff ti ti tt fi fi ti ti fi ti fi tt ti tt ff tt ff tt ti ti ti fi fi ti tt ti ti fi ti ti tti tt tt ff ff 16 stra co signi ca che de nisco un certo gruppo in base ad alcune cara eris che = si vanno a segregare gruppi orizzontalmente e ver calmente in certe posizioni (anche uomini vi ma del patriarcato, vv. professioni di cura spesso iper-femminilizzate come se uomo non fosse in grado di curare). Pierre Bourdieu (1998) a erma che il genere è un principio di classi cazione che organizza non solo l’appartenenza sessuale ma anche tu e le nostre rappresentazioni del mondo: se da un lato il genere cos tuisce i sogge (culturalmente e socialmente) come maschili/femminili, dall’altro crea spazio per lo sviluppo di diseguaglianze di solito a svantaggio delle donne, regolando accesso a risorse, privilegi e potere proprio in funzione di questo status ascri o. Secondo Connell (1987) ogni periodo storico/ cultura/società ha il proprio ordine di genere (gender order) all’interno del quale le azioni individuali e is tuzionali concorrono a de nire femminilità e mascolinità e a regolare le relazioni di potere tra donne e uomini  ordine di genere come strumento a raverso il quale le is tuzioni e le iden tà individuali si incontrano nel produrre le stru ure sociali secondo le quali un genere domina l’altro poli camente/socialmente/culturalmente. Il genere è quindi uno dei fondamen di ogni ordine sociale esistente, basato sulla supremazia di un genere sull’altro (maschile su femminile): all’interno del sistema di produzione e riproduzione delle diseguaglianze costruite sulla di erenza sessuale trovano terreno fer le i processi di costruzione sociale della violenza contro le donne. Prospe va di ricerca Il genere è una prospe va interpreta va, educa va e di ricerca  porre a enzione sulla trasformazione della base biologica in a vità e comportamen + sulle responsabilità is tuzionali alla base della costruzione dei ruoli maschili e femminili consente di risalire all’origine dei processi di discriminazione a danno delle donne. Genere e cultura Esiste uno stre o rapporto tra genere e cultura  in quanto sistema di costruzione sociale delle di erenze biologiche, il genere è parte a va del sistema culturale (infa è rela vo, ci sono di erenze nel tempo e nei luoghi). La cultura o re linee guida necessarie per conferire un senso a quel che accade intorno a noi e dare coerenza al mondo nel quale viviamo, prima spaccatura con boom economico: molto corto, dopo i 30 anni del boom c’è stato bisogno di ricucire spaccatura culturale a opera del femminismo di seconda ondata  generazione dei baby boomer è divisa in due ondate: la prima è quella dei “giovani che ballano il twist”, mentre la seconda è quella della guerra del Vietnam che è par colarmente poli cizzata (gli hippies). Generazione hippy e il ’68 ha messo in discussione divisione dei generi tradizionale e ha cercato di recuperare idea di cultura femminile. La cultura svolge quindi l’essenziale compito di determinare i signi ca e costruire un ordine sociale grazie a un sistema di relazioni basate sulla prevedibilità delle aspe a ve reciproche a par re da regole e iden tà condivise: minimizza i rischi di incomprensione (ci dice come comportarci ma anche cosa aspe arci dagli altri) e in uenza/indirizza la de nizione dei ruoli maschili e femminili (a raverso azione di agenzie di socializzazione, organizzazione e is tuzioni). ti ff tt ti ti tti ti ti ti tt tt tti ti ti ti fi tt fi ti tt ti fi tt ti tt tti ti tti ti tt ti ff ff fl fi ti fi ff tti tti tt fi ti ti tt tti fi ti ti ti ff ti 17 Gli stereo pi sono parte della cultura alla quale si appar ene e come tali vengono acquisi dai singoli e usa per comprendere la realtà che ci circonda, contribuendo al mantenimento della cultura e dell’organizzazione sociale  strumen molto poten per trasme ere cultura e di cili da scardinare, sono estremamente dicotomici (es. donna = emo va e a enta agli altri vs uomo = logico e individualista). Le de nizioni stereo pate di femminilità e mascolinità possono portare con sé conseguenze non inin uen : - In uenza nega va sui processi di autos ma, che può alimentare lo sviluppo di sen men di so omissione e insicurezza; - Aggressività e violenza connessa con le pra che di addestramento all’an -femminilità/ omofobia; - Dal punto di vista educa vo, una forte richiesta di conformismo e omologazione agli stereo pi di genere può dare origine a disagi e di coltà relazionali. Maschilità come costruzione sociale ti ti ti ti ti ffi ti ti tti ti tt tt ti ti ti ti tt ti ti ffi ti ti ti tt tt tti ti ti ti tti fl ti fi ti ti ti ti ti ti tt ti ti ti tt fl tt fi Gabbie del maschile che racchiudono la violenza, individuate da vari autori e studi in crescita sul maschile (per molto tempo silenzio)  cri cal men studies sono arriva molto dopo. Esempi di problemi lega al maschile sono - Lavoro retribuito; - Successo economico; - Razionalità; - Forza e aggressività con sessualità “naturalmente” prorompente; - Mancanza di dialogo con il proprio corpo o corpo usato come arma; - Ri uto del femminile o an tesi totale rispe o al femminile; - Omofobia. La mascolinità ortodossa implica (George Mosse) uno stato di vigilanza sociale contro ogni possibile variazione dell’equilibrio di potere tra i generi, percepita come una minaccia non solo al proprio dominio ma anche alla loro iden tà  silenzio forse dovuto a questo, c’è sorta di vigilanza che man ene le risorse di principalmente per uomini. Gli uomini sono ancora oggi al centro di un simbolismo aggressivo che a raversa il processo di socializzazione; infa , non è previsto per gli uomini un processo di ascolto e dialogo con il proprio corpo. vv. Come risvegliare il Maschio Alfa che è in te in sei semplici passaggi  come essere seducen con donne a raen : - Sicurezza: forte autos ma, o mo dialogo interiore, gagliardo, il maschio alfa crede enormemente nelle proprie capacità, è persona stabile e sicura e questo lo porta a essere rispe ato dagli altri; - Linguaggio del corpo: postura e gestualità comunicano totale mancanza di imbarazzo in ogni contesto. Body language aperto  testa alta, spalle aperte, mani dietro la schiena, mai braccia incrociate in segno di chiusura, guarda negli occhi perché non imbarazzato da presenza di una bella ragazza, ascolta a vamente (“comprende punto di vista altrui in quanto empa co” ma empa a non è questo quindi boh); - È compe vo con sé stesso e con gli altri; - Non cerca conferma altrui: tu o quello che fa è per sé stesso e non per cercare validazione; 18 - - Sa quando dire di no; Frequenta solo individui che portano valore aggiunto alla sua vita e non perde tempo con coloro che non meritano a enzione; Ha senso dello humor: humor è stato veicolo di protezione e riproduzione degli stereo pi di genere incredibile, passaggio di conoscenze sessiste avveniva sempre in contes simili (anche es. luoghi dove si potevano avere rappor sessuali a pagamento); Cura il suo corpo e si veste bene: non cura in senso di a enzione alle debolezze e cura in senso ampio (es. uso del corpo per fare assistenza) ma fare sport e andare in palestra. Educazione e riferimen bibliogra ci Vari libri online su come oggi si può allevare un bambino maschio in mondo pieno di mascolinità tossica, obie vo è allertare genitori su presenza di stereo pi di genere e violenza. Si può agire a diversi livelli: - Libri di testo, vv. proge o POLITE; - Gioca oli: vv. Let Toys Be Toys, non ci sono gioca oli per maschi e femmine ma gioca oli per tu , sme ere di dividerli in corsie perché si deve perme ere a ogni bambino di giocare con quello che vuole + Toys and Diversity ha cercato di analizzare prodo e cataloghi per vedere dove stavano gli stereo pi (idea è non imporre gioca oli in base ad appartenenza a una certa categoria); - Proge per padri: vv. Padri Coraggiosi, campagna di comunicazione che premia i comportamen virtuosi dei papà che hanno scelto di dedicare il loro tempo alla cura dei gli come tradizionalmente hanno fa o le mamme + Condividiamo con i papà, percorso di sensibilizzazione alla condivisione delle responsabilità di cura per i padri a cui si aggiunge in parallelo un corpo di accompagnamento alla nascita per padri + 4E-Parent, proge o europeo sul coinvolgimento dei padri (4E = Early, Equal, Engaged, Empathe c); - Campagne contro la violenza: vv. Noi NO, usa tes monial vip + Maschile plurale (rete di uomini che dialoga con il femminismo), ha dato vita a campagna di sensibilizzazione contro la violenza maschile sulle donne; - Proge rivol a ragazzi: Engaged in Equality: Challenging Masculini es and Engaging Adolescent Boys to End Gender-based Violence (EU), intento è s dare ruoli di genere tradizionali e mascolinità egemonica coinvolgendo ragazzi adolescen nella lo a contro la violenza di genere; - Proge che cercano a raverso lunghi percorsi di recupero di relazionarsi e far capire a uomini violen elemen lega al genere. La scuola come “luogo rosa” Nel parlare di pari opportunità e cultura di genere, è fondamentale so olineare n da subito il ritardo che il nostro sistema di istruzione segna rispe o all'elaborazione di questa tema ca. In parte può derivare dal fa o che la scuola è una realtà nella quale discriminazione e svantaggi femminili sono di cilmente riconoscibili in quanto le donne, sia docen che studentesse, sono molto presen e addiri ura sovrarappresentate. ti fi ti tt tt fi ti ti tt tt ti tti ti ti fi ti tt tt ti tt ti tt tt ti fi tt tt ti tt ti tt ti ti ti tt tti ti tt ti tt tt tti tti tti tti ffi 19 Educa on at a Glance (OCSE, 2021) → grazie ai da di questo report scopriamo che l'Italia presenta una delle quote più alte di femminilizzazione e del corpo docente. Ecco alcuni da : Le maestre della scuola primaria cos tuiscono il 96% del corpo docente, mentre nei paesi OCSE la media è di 83; le docen della secondaria di primo e di secondo grado rappresentano il 77% degli insegnan , nei paesi OCSE la media è 69. Già negli anni O anta si assiste al sorpasso sulla componente maschile nella scuola secondaria superiore e successivamente anche in università: le ragazze risultano essere maggiormente brave a scuola rispe o ai ragazzi, si diplomano e laurea

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