Diritto Previdenziale PDF

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Questo documento delinea il diritto previdenziale in Italia, partendo da una distinzione tra previdenza e assistenza sociale, entrambe integrate nel diritto della sicurezza sociale. Analizza le origini del diritto previdenziale, le differenze tra i modelli Beveridgiano e Bismarckiano, e il ruolo della Costituzione nella tutela del lavoro e dello stato di bisogno, compreso l'articolo 38. Include esempi specifici come gli infortuni sul lavoro e le tutele previste.

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**Capitolo 1: DALLA PREVIDENZA SOCIALE ALLA SICUREZZA SOCIALE** [Premessa] Il diritto della previdenza sociale e il diritto dell\'assistenza sociale sono due ambiti disciplinari che si situano nel **diritto della sicurezza sociale**. L'anello di collegamento tra previdenza e assistenza sociale è l...

**Capitolo 1: DALLA PREVIDENZA SOCIALE ALLA SICUREZZA SOCIALE** [Premessa] Il diritto della previdenza sociale e il diritto dell\'assistenza sociale sono due ambiti disciplinari che si situano nel **diritto della sicurezza sociale**. L'anello di collegamento tra previdenza e assistenza sociale è lo **[stato di bisogno]** e l\'ordinamento si prodiga per mettere in atto misure di TUTELE. Le differenze tra diritto della previdenza sociale e assistenza sociale riguardano un ambito: 1. **[La previdenza sociale]** individua LE misure di TUTELA a protezione dei lavoratori o lavoratrici in stato di bisogno o di chi può vantare un\'esperienza professionale e sulla base della configurazione del rapporto contributivo o requisiti contributivi. E' un sottosistema dell'assistenza sociale. es. un lavoratore si infortuna e l'INAIL eroga l'indennità per infortunio sul lavoro. es. indennità di malattia per influenza es. erogazione della pensione es.trattamento di disoccupazione. **[L'assistenza sociale]** SI OCCUPA DI INTERVENIRE SULLE SITUAZIONI DI BISOGNO CHE RIGUARDANO CITTADINI, INDIPENDENTEMENTE DAL RAPPORTO DI LAVORO, DALLA QUALIFICAZIONE LAVORATIVA E DALLA MATURAZIONE DI REQUISITI CONTRIBUTIVI. es. I BONUS BEBÈ o i BONUS NIDO SONO MISURE DI ASSISTENZA SOCIALE, PERCHÈ SONO MISURE RIVOLTE AI CITTADINI. 2. 3. 1. 2. **[N.B. la legislazione sociale si sviluppa su 2 modelli:]** **[1. Il modello Beveridgiano (o di sicurezza sociale) è]** caratterizzato dai finanziamenti a carico dello Stato. **[2. Il modello Bismarckiano (o previdenziale)]** caratterizzato dai finanziamenti a carico dei privati mediante contribuzione. A questo modello è rimasta ancorata la previdenza sociale. **[IL DIRITTO PREVIDENZIALE E' UNA MATERIA COMPLESSA PER LA SUA MUTEVOLEZZA CONTINUA.]** 1. 2. 3. 4. [Le origini del diritto previdenziale] La **Rivoluzione Industriale ha profondamente trasformato l'economia e la società** con i **risvolti positivi** che conosciamo, ma anche con **risvolti negativi** con la ***creazione di nuovi stati di bisogno*** dei lavoratori che in occasione di eventi come *malattia, infortunio, decesso*, dovute alle precarie condizioni di lavoro, vedevano una **menomazione o una perdita della capacità lavorativa**. Infatti, gli interventi della beneficenza pubblica e privata divennero inadeguati e la fine delle corporazioni aveva abolito la solidarietà professionale. L'unica ragione di tali interventi era quella di soddisfare l'interesse pubblico di evitare che l'indigenza potesse condurre ad una ribellione all'ordine costituito. La **questione sociale** portò alla necessità di interventi che si concretizzarono nelle cd ***società di mutuo soccorso,*** che erano organizzazioni volontarie di lavoratori che, dietro il pagamento di un contributo da parte dei lavoratori, riuscivano ad erogare prestazioni ai lavoratori che si trovavano in stato di bisogno a causa di malattia, infortunio, invalidità o pensioni agli associati che avevano raggiunto un'età che li rendeva inabili al lavoro o a garantire l'erogazione una tantum ai familiari degli associati defunti. Anche se fanno da "apripista" a diritti che poi saranno costituzionalmente riconosciuti, sono destinate ad una crisi, perché potevano iscriversi solo i lavoratori meglio retribuiti. L\'esperienza mutualistica comunque costituisce una delle prime manifestazioni di associazionismo operaio, ma solo da mettere in relazione con il sindacato. Ecco perché il fascismo si affrettó a farle decadere. Lo stato favorisce esclusivamente solo la mutualità volontaria, ma nel momento in cui l\'attenzione pubblica viene richiamata dagli infortuni sul lavoro, la normativa si arricchisce di nuove disposizioni. Le **origini del diritto** della previdenza sociale sono da far coincidere con la **legge 80/1898,** che prevede a carico dei datori di lavoro **l'*assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro***. In realtà, viene solo resa obbligatoria l'assicurazione per responsabilità civile del datore di lavoro, che spesso viene stipulata con assicurazioni private. Ma questa assicurazione assume una dimensione sociale, in quanto si estende anche agli infortuni determinati da caso fortuito, forza maggiore o colpa non grave del lavoratore, non solo per colpa del datore di lavoro. Infatti, la dottrina prevalente ricorre al concetto di [rischio professionale] per giustificare tale misure, in quanto stabilisce che, visto che il datore di lavoro si avvantaggia del lavoro altrui, deve anche sostenere i rischi che il lavoratore incontra nello svolgimento della sua attività. Nel 1898, viene istituita la Cassa nazionale di previdenza per la vecchiaia e l'invalidità degli operai per i lavoratori meno abbienti. Per il finanziamento di questa cassa, sono chiamati a partecipare anche i datori di lavoro. [La previdenza sociale nel periodo corporativo ] Si accentua ben presto il carattere pubblicistico della tutela previdenziale, che diventa obbligatoria e la sua realizzazione viene affidata ad enti previdenziali. Lo tramonto delle assicurazioni continua ad essere utilizzato, anche se l\'intervento pubblico può avvalersi di altri strumenti ed è garantita solo nei rapporti di lavoro subordinato. Le scelte politiche continuano a condizionare l\'evoluzione della tutela previdenziale, anche dopo l\'avvento del fascismo, in quanto la necessità di garantire la tutela previdenziale è finalizzata a garantire un altro interesse pubblico di carattere economico, ovvero la produzione. Nella carta del lavoro, viene stabilito che la previdenza è un\'alta manifestazione della collaborazione tra il datore di lavoro e il lavoratore e devono concorrere proporzionalmente nel suo finanziamento. Inoltre, lo stato garantisce solo l\'unificazione del sistema e degli istituti di previdenza, regolando i rapporti, ma raramente interviene finanziariamente o incentiva la solidarietà di tipo corporativo. Oltre alla concezione del rischio professionale a carico del datore di lavoro nei rapporti individuali di lavoro, emerge la concezione della solidarietà corporativa tra datori di lavoro e prestatori di lavoro, in quanto si estende anche la tutela previdenziale a rischi non connessi allo svolgimento dell\'attività lavorativa, come ad esempio la vecchiaia, l\'invalidità, la morte. Il fine ultimo della previdenza era sempre quello di garantire l\'ordine pubblico, a cui si aggiunge, la produzione nazionale. Viene esclusa l'assistenza sociale, che rientra nel mantenimento dell'ordine pubblico. [Dopoguerra] Si afferma il concetto di sicurezza sociale, ovvero la cosiddetta libertà dal bisogno, ovvero il diritto di ogni cittadino ad avere mezzi adeguati per vivere in caso di malattia, disoccupazione o invalidità (uguaglianza formale) e si stabilisce anche che lo stato deve rimuovere gli ostacoli alla libertà e all'uguaglianza, assicurando una protezione sociale a tutti i lavoratori (uguaglianza sostanziale). Questa libertà deve essere garantita da tutta la collettività organizzata nello stato, ricorrendo al principio di solidarietà generale, che coinvolge tutti i cittadini. Perciò si delineano due principi: A. B. [La costituzione] L\'art.2: dimensione dei diritti costituzionali nelle formazioni sociali ove si svolge la personalità dell\'individuo. L\'art.3 Comma 2:principio di uguaglianza sostanziale l'art.32 cost: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell\'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. L'art. 35 cost: La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. L\'art. 38 cost: Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all\'assistenza sociale. (Uguaglianza formale di tutti i cittadini che hanno diritto alla libertà dal bisogno, non solo i lavoratori per soddisfare l'interesse generale a che tutti i cittadini possano godere i diritti civili e politici, non per il mantenimento dell'ordine sociale. Si parla di assistenza sociale). I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria. (Uguaglianza sostanziale. Si parla di previdenza sociale e non si fanno distinzioni in base alla tipologia del rapporto contrattuale). Gli inabili ed i minorati hanno diritto all\'educazione e all\'avviamento professionale. Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti preposti o integrati dallo Stato. (Servizi di previdenza sociale garantiti da una modello organizzativo articolato territorialmente). L\'assistenza privata è libera. (Principio della libertà della previdenza privata che soddisfa esclusivamente interessi privati). Spiegazione dell\'art. 38 cost Immediata Precettività e Tassatività Immediata Precettività ---------------------- L\'immediata precettività dei diritti sociali, riconosciuta dalla Corte Costituzionale a partire dagli anni Sessanta, implica che i diritti sanciti dalla Costituzione devono essere applicati senza necessità di ulteriori interventi legislativi. Questo significa che i cittadini hanno diritto a ricevere prestazioni sociali non appena si verifica uno stato di bisogno. Divario con la Cassazione ------------------------- La Cassazione, tuttavia, ha un approccio diverso riguardo alla tassatività degli eventi protetti. Essa tende a limitare l\'ambito di applicazione delle prestazioni sociali a eventi specifici, contrariamente alla visione più ampia della Corte Costituzionale. Questo divario può portare a interpretazioni divergenti su quali situazioni possano generare diritti a prestazioni. Tutela dello Stato di Bisogno ----------------------------- La tutela prevista dall\'articolo 38 si attiva al sussistere di uno stato di bisogno. Tuttavia, è importante notare che un singolo evento, come un infortunio sul lavoro, può generare **plurimi bisogni**. La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 218/1995, ha sottolineato che è la legge a dover valutare la compatibilità delle prestazioni sociali con i vari bisogni emergenti. Esempio: Infortunio sul Lavoro ------------------------------ Nel caso di un infortunio sul lavoro, l\'articolo 38 prevede una serie di tutele: - - - - - Queste misure mirano a garantire un supporto completo al lavoratore colpito da un infortunio. Politiche Preventive -------------------- Oltre alla gestione delle conseguenze degli eventi dannosi, è fondamentale l\'adozione di **politiche preventive**. Queste politiche possono includere: - - - La prevenzione non solo riduce il rischio di infortuni ma contribuisce anche a creare un ambiente di lavoro più sicuro e produttivo. L'art. 47 cost. stabilisce che la previdenza complementare deve essere incoraggiata, costituendo una forma di risparmio. **[Sicurezza, previdenza e assistenza ]** La costituzione distingue l\'assistenza sociale destinata a tutti i cittadini, della previdenza sociale, che è destinata ai soli lavoratori, ma non le separa. Infatti, l\'INPS ha istituito il Gias, ovvero la gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali, finanziato in tutto o in parte dallo stato e anche il Fondo politiche sociali. [Assicurazioni sociali e private ] La **previdenza sociale si sviluppa su un sistema di *assicurazioni private e sociali.*** Nelle assicurazioni private, l\'assicuratore si assume l\'obbligo di sopportare le conseguenze economiche dell\'evento temuto, dietro il corrispettivo di un premio da parte di quanti sono esposti al rischio assicurato. Nelle associazioni sociali, si realizza l\'eliminazione delle situazioni di bisogno avviene sulla base dell\'organizzazione di un servizio pubblico. Sono complementari tra loro, in quanto la sicurezza sociale assicurata dallo stato riguarda solo i bisogni essenziali, ma quelle private permettono di affrontare esigenze più specifiche o elevate che vanno oltre i bisogni essenziali. [Evoluzione normativa] [Dagli anni 90, ogni intervento è adottato nel rispetto del principio di contenimento della spesa, a causa della recessione economici e la crisi finanziaria delle gestioni pensionistiche dovute al calo di occupati e l\'invecchiamento demografico. ] [L\'art.117 cost ] Questo articolo ha ribadito che in ossequio a quanto disposto dal comma 1, il legislatore nazionale deve uniformarsi all'ordinamento comunitario e internazionale. In materia di previdenza sociale, lo Stato ha competenza esclusiva, mentre in materia di assistenza sociale e previdenza complementare vi è competenza concorrente. L'omogeneità del sistema di sicurezza sociale è garantita nell'ambito dei LEP CONCERNENTI I DIRITTI CIVILI E SOCIALI CHE DEVONO ESSERE GARANTITI SUL TERRITORIO NAZIONALE. Es. Caso del bonus bebé illegittimo La questione relativa al requisito del radicamento territoriale per l\'accesso alle provvidenze come il bonus bebè, è centrale nel dibattito sulla legittimità di tali disposizioni. Secondo la Corte Costituzionale, questo requisito può essere considerato un criterio selettivo ragionevole solo in specifiche circostanze, che non riguardano situazioni di bisogno. Nel caso specifico della delibera regionale che ha introdotto il bonus bebè con il requisito di residenza di almeno cinque anni per entrambi i genitori, la Corte ha ritenuto che questa norma fosse illegittima. La decisione si basa sul fatto che: 1. [L\'art. 118 comma 4 stabilisce che Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l\'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.] [Grazie a questo articolo, viene legittimata la contrattazione collettiva e la contrattazione individuale. ] [L\'apporto della giurisprudenza costituzionale ] La giurisprudenza costituzionale ha stabilito che l\'individuazione dei mezzi adeguati alle esigenze di vita sia rimessa alla discrezionalità del legislatore ordinario e sia sindacabile alla stregua dei criteri di razionalità e ragionevolezza. Comunque, le modifiche della disciplina previdenziali sono ammissibili se: A. B. C. Questo spiega le pronunce costituzionali che hanno inciso sulla congelazione dell'aumento delle pensioni più alte alla luce del potere d'acquisto. L'esigenza avvertita dalla giurisprudenza costituzionale è quella di garantire la solidarietà intergenerazionale e assicurare un equilibrato andamento di bilancio. Anche se nel caso delle pensioni già maturate, è stata evocata la cosiddetta teoria dei diritti quesiti, in virtù della quale i diritti acquisiti non possono essere modificati da nuove norme, ma è stata alterata la solidarietà intergenerazionale, a danno di chi sta lavorando. [Fonti sovranazionali] 1. a. b. 2. - - - - Il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, adottano in materia di sicurezza sociale le misure necessarie per l\'instaurazione della libera circolazione dei lavoratori, attuando in particolare un sistema che consenta di assicurare ai lavoratori migranti dipendenti e autonomi e ai loro aventi diritto: a\) il cumulo di tutti i periodi presi in considerazione dalle varie legislazioni nazionali, sia per il sorgere e la conservazione del diritto alle prestazioni sia per il calcolo di queste; b\) il pagamento delle prestazioni alle persone residenti nei territori degli Stati membri. [I principi base dell\'ordinamento europeo sono: ] A. B. [Tutti questi principi sono vincolanti.] 3. 4. La legislazione ordinaria interna risulta frastagliata e non sempre in grado di seguire una precisa linea di intervento. Alcune recenti misure sono gender oriented, incluse quelle volte a valutare la doppia presenza femminile, nel lavoro di cura ed in quello extra-domestico. Piramide delle fonti del sistema previdenziale: - - - - - - - - **CAPITOLO 2: IL SISTEMA GIURIDICO DELLA PREVIDENZA SOCIALE** **[Soggetti coinvolti nel sistema previdenziale: ]** a. b. c. Il sistema giuridico della previdenza sociale è costituito dall\'insieme dei rapporti intercorrenti tra i soggetti che partecipano alla realizzazione della tutela previdenziale. Comprende perciò vari tipi di rapporti: A. B. C. Il più importante è quello tra l\'ente pubblico e i soggetti che hanno diritto a ricevere le prestazioni. Si parla del rapporto giuridico previdenziale. Il sistema della previdenza sociale permette di realizzare una solidarietà generale e l\'interesse pubblico di tutta la collettività. L\'inesistenza della corrispettività tra contributi e prestazioni previdenziali é confermata dal principio dell\'automaticità delle prestazione e cioè, del principio che, sia pure a certe condizioni, consente l\'erogazione delle prestazioni previdenziali, anche quando non vi é stato effettivo versamento dei contributi previdenziali. Infatti, l\'articolo 2116 c.c. stabilisce che le prestazioni previdenziali indicate nell'art. 2114 c.c. sono dovute al prestatore di lavoro anche quando l\'imprenditore non abbia versato regolarmente i contributi dovuti, salve le diverse disposizioni delle leggi speciali. Nei casi in cui, secondo tali disposizioni, le istituzioni di previdenza e di assistenza, per mancata o irregolare contribuzione, non sono tenute a corrispondere in tutto o in parte le prestazioni dovute, l\'imprenditore è responsabile del danno che ne deriva al prestatore di lavoro. Quando il principio di [automaticità delle prestazioni previdenziali] si applica, sussiste l\'obbligo dell\'ente di impedire la decorrenza della prescrizione. Tale obbligo e la conseguente responsabilità per il suo inadempimento sussiste quanto meno nei confronti del lavoratore che abbia denunciato l\'omissione contributiva. Si applica solo al caso di lavoratori subordinati. Il principio di automaticità non si giustifica nel caso in cui l'inadempimento contributivo sia imputabile allo stesso soggetto protetto, in quanto quest'ultimo è allo stesso tempo soggetto tenuto alla contribuzione e soggetto beneficiario delle prestazioni. Infatti, l\'automatismo é finalizzato a tutelare i lavoratori subordinati dall\'inadempimento del datore di lavoro (art.2115 c.c. stabilisce che l\'imprenditore è responsabile del versamento del contributo, anche per la parte che è a carico del prestatore di lavoro, salvo il diritto di rivalsa secondo le leggi speciali. È nullo qualsiasi patto diretto ad eludere gli obblighi relativi alla previdenza o all\'assistenza). Controversa rimane la situazione dei co co co iscritti alla gestione separata. A parte le misure a tutela della maternità, la Cass. 11430/2021 ha escluso la sua operatività. Non ancora affrontata la situazione dei riders. Per i lavoratori autonomi, i contributi sono versati direttamente dal lavoratore e non si applica il principio di automaticità. Genesi di questo principio: nasce nel contesto della tutela contro infortuni e malattie professionali, mentre non si estende alla tutela per l'invalidità, vecchiaia e superstiti. Nell\'erogazione delle prestazioni pensionistiche, viene adottato il sistema finanziario della ripartizione, in quanto l\'onere dell\'erogazione delle prestazioni previdenziali a favore di chi ha maturato il diritto alla pensione non è coperto con il gettito da lui o per lui versati, ma ricade su quanti che, nel momento dell\'erogazione delle pensioni, stanno ancora lavorando, che versano contributi o li versano i loro datori di lavoro. Alle esigenze di queste ultime provvederanno, quanti saranno attivi nel momento in cui vengono erogate le prestazioni previdenziali. Trova perciò attuazione una solidarietà intergenerazionale. **[La previdenza sociale come pubblico servizio ]** L\'attività degli enti previdenziali riguarda l'erogazione delle prestazioni previdenziali ed è un servizio pubblico. Le erogazioni sono destinate a soddisfare un interesse pubblico, ma anche l'interesse individuale dei soggetti protetti. La scelta dello stato di provvedere alla realizzazione della tutela previdenziale mediante enti pubblici previdenziali. si giustifica con ragioni storiche e con il pluralismo. Gli enti pubblici previdenziali sono enti pubblici strumentali, in quanto la loro attività è posta per intero a servizio dello stato, dato che gli interessi perseguiti sono propri ed esclusivi di quest\'ultimo. Inoltre, sono vincolati al perseguimento dell\'interesse pubblico statuale per il quale sono stati istituiti. Lo stato provvede ad istituirli, a determinarne l'ordinamento, nomina gli organi, stabilisce l'indirizzo politico-amministrativo di questi enti, li sottopone al suo controllo. Infatti, le scelte fondamentali sono operate a livello legislativo e gli enti sono meri esecutori delle scelte individuate dalla legge. Lo stato concorre anche al loro finanziamento in molti casi, ma sempre si impone l'obbligo di contribuire ad alcuni soggetti. Il carattere di strumentalità riguarda anche gli enti pri privatizzati, che perseguono sempre finalità pubbliche. Infatti, spesso sono costituite associazioni o fondazioni in funzione della razionalizzazione delle risorse. Gli enti pubblici previdenziali principali sono due: - - **[Soggetti privatizzati/per specifici ambiti professionali]**: casse di previdenza per professioni regolamentate. Alcune esemplificazioni: - - - **[INPS]** Regime generale per i lavoratori dipendenti del settore privato a cui sono stati annessi i lavoratori gestiti da INPDAP, ora gestione pubblica INPS e dal 2021 i giornalisti **subordinati** (prima in INPGI). **[Regimi speciali per specifiche categorie di soggetti:]** - - - - *Quello italiano si presenta come ordinamento previdenziale multi-pilastro, in quanto è presente un marcato pluralismo sotto diverse forme:* A. B. C. *E' importante sottolineare che ciascun regime previdenziale presenta caratteri di specialità ed autosufficienza.* **[LE RAGIONI DI DISSESTO ECONOMICO]** SONO LE REALI MOTIVAZIONI CHE PORTANO A COSTRUIRE UN SISTEMA Più ORGANICO E CENTRALIZZATO SOTTO LA COMPETENZA DI INPS. C'è chi colpevolizza gli enti pubblici preposti al controllo delle gestioni di categoria, in quanto hanno sottovalutato il controllo e la vigilanza sui relativi conti. Questo non vuol dire essere critici sulle casse di previdenza, anche considerando la capacità di alcune di esse durante la pandemia. Queste hanno svolto una funzione integrativa rispetto a quella statuale, sostenendo in concreto la prosecuzione della libera professione. ***L\'intervento pubblico statale*** in materia previdenziale ha permesso di evitare il dissesto finanziario degli enti previdenziali per i lavoratori subordinati e ha permesso di realizzare la tutela previdenziale anche per i lavoratori subordinati. Più di recente, l\'intervento finanziario dello stato assume una funzione determinante per la realizzazione dell\'assistenza sociale e in particolare, per la "Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali". La gestione degli interventi assistenziali è finanziata dallo stato attraverso il trasferimento delle somme stanziate nelle leggi finanziarie, ma anche con i contributi versati dai datori di lavoro per l'erogazione dei trattamenti di integrazione salariale e dei trattamenti speciali di disoccupazione. CAPITOLO 3: IL RAPPORTO CONTRIBUTIVO **[I contributi previdenziali]** 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. I LIBERI PROFESSIONISTI E LA DOPPIA CONTRIBUZIONE E' stata affrontata **[la questione della posizione previdenziale dei professionisti e dei rapporti tra le casse private e la gestione separata INPS. ]** La sentenza 15 del 2012 della Corte costituzionale, interpretando la legge n.662 del 1996, stabilisce che i liberi professionisti che esercitano attività di lavoro autonomo sono tenuti all\'iscrizione presso una Gestione separata dell\'INPS. Sono inclusi anche i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e gli incaricati alla vendita a domicilio. [Inoltre, ribadisce che i liberi professionisti che esercitino piu' attività autonome, assoggettate a diverse forme di contribuzione, devono essere iscritti nell'assicurazione prevista per le attività alle quali dedica prevalentemente la sua opera in alternativa alla gestione separata INPS. ] 2 TIPOLOGIE DI PROFESSIONISTI escluse dall'obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS: A. B. [Funzione previdenziale e obiettivi di politica economica] La legge ha previsto la [fiscalizzazione degli oneri sociali, ovvero l'esenzione dei datori di lavoro dagli obblighi di contribuzione previdenziale posti a carico dei datori di lavoro.] Si tratta dei cosiddetti sgravi contributivi a favore di imprese industriali che utilizzano i lavoratori nel MEZZOGIORNO O PER LE ASSUNZIONI A TEMPO INDETERMINATO DI GIOVANI PER GARANTIRE L'OCCUPAZIONE STABILE. **PERMETTONO DI PERSEGUIRE UNA FINALITA' DI POLITICA ECONOMICA , OVVERO INCREMENTANO LA COMPETITIVITA' DELLE IMPRESE E ANCHE I LIVELLI OCCUPAZIONALI, RIDUCENDO I COSTI DEL LAVORO.** SONO CONDIZIONATI ALLA REGOLARITA' DEI CONTRIBUTI E DAL RISPETTO DELLA CLAUSOLA SOCIALE E CIOE' ALL'EROGAZIONE AI DIPENDENTI DI UN TRATTAMENTO ECONOMICO E NORMATIVO NON INFERIORE A QUELLO PREVISTO DAL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DEL SETTORE. **PERCIO', SI AGGIUNGE ALL'OBIETTIVO DI POLITICA ECONOMICA, ANCHE QUELLO DI RENDERE EFFETTIVA QUELLA POLITICA A SOSTEGNO DEL SINDACATO.** **Percio', le imprese che non rispettano la clausola sociale non hanno diritto agli sgravi fiscali e sono obbligate a restituire le somme corrispondenti ai benefici che avessero indebitamente goduti.** Alcuni di questi interventi hanno causato una possibile alterazione della concorrenza vietata dall'UE. **LA CONTRIBUZIONE FIGURATIVA** E' RICONOSCIUTA IN ALCUNI CASI STABILITI DALLA LEGGE IN CUI LA LEGGE DISPONE DI ALCUNE SOSPENSIONI DELL'ATTUVITA' LAVORATIVA CHE SI CONSIDERANO COME PERIODI DI CONTRIBUZIONE AI FINI DEL DIRITTO ALLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI E DELLA DETERMINAZIONE DEL LORO AMMONTARE. PUO' ESSERE DI DUE TIPI: A. B. I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. **LA RATIO** E' QUELLA CHE PERMETTE AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DI SOSTITUIRSI ALLA CONTRIBUZIONE POSTA A CARICO DEL DATORE DI LAVORO E DEI PRESTATORI DI LAVORO IN ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DI SOLIDARIETA' ED EVITARE CHE I SOGGETTI PROTETTI SUBISCANO UN PREGIUDIZIO ANCHE PER IL FUTURO GODIMENTO DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI. **PARTICOLARI SOGGETTI MERITEVOLI DI TUTELA** **LA LEGGE PREVEDE PER I SORDOMUTI, GLI INVALIDI OLTRE IL 74%, PER I NON VEDENTI ADIBITI ALLE MANSIONI DI CENTRALINISTI TELEFONICI POSSONO RICHIEDERE RISPETTIVAMENTE L'ACCREDITO DI 2 E DI 4 MESI DI CONTRIBUTI FIGURATIVI PER OGNI ANNO DI LAVORO EFFETTIVO, SINO AD UN MASSIMO DI 5 ANNI.** **IL PROBLEMA DELLA NATURA GIURIDICA DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI** **VARI TESI:** A. B. C. D. **I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI COME IMPOSTE** LA TESI PREVALENTE E' CHE I CONTRIBUTI SIANO CONFIGURATI COME IMPOSTE, IN QUANTO L'INTERVENTO STATALE NEL SISTEMA PREVIDENZIALE E' ELEVATO. LE IMPOSTE SONO DELLE PRESTAZIONI PECUNIARIE CHE UN ENTE PUBBLICO HA IL DIRITTO DI ESIGERE, IN VIRTU' DEL SUO POTERE DI IMPERIO, NELLA MISURA E NEI MODI STABILITI DALLA LEGGE PER REPERIRE I MEZZI NECESSARI ALLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA'. [LA FUNZIONE DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI E' QUELLA DI FINANZIARE GLI ENTI PREVIDENZIALI, CHE IN QUESTO MODO POSSONO REPERIRE LE RISORSE NECESSARIE ALLO SVOLGIMENTO DELLE LORO ATTIVITA', CHE SODDISFANO UN INTERESSE PUBBLICO. ] SONO QUALIFICABILI COME IMPOSTE SPECIALI, IN QUANTO QUESTI CONTRIBUTI, PUR ESSENDO CONFIGURABILI COME IMPOSTE, PRESENTANO CARATTERISTICHE PARTICOLARI, OVVERO SI RIFERISCONO SOLO A DETERMINATE CATEGORIE DI SOGGETTI E HANNO UNA PARTICOLARE DESTINAZIONE. LA NECESSARIA REALIZZAZIONE DEL FINE PUBBLICO GIUSTIFICA L'ADOZIONE DI SISTEMI PER LA RISCOSSIONE DEI TRIBUTI SIMILI A QUELLI CARATTERISTICI DEL SISTEMA TRIBUTARIO ED E' ASSISTITO DA GARANZIE SIMILI ALLE IMPOSTE DIRETTE. **COSTITUZIONE ED ESTINZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO AVENTE AD OGGETTO UN'OBBLIGAZIONE CONTRIBUTIVA** L'obbligo del pagamento dei contributi previdenziali sorge al verificarsi delle condizioni previste per legge. LA FATTISPECIE DA CUI DERIVA L'OBBLIGO CONTRIBUTIVO e' quella in cui l'obbligato diviene parte di un RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO, AUTONOMO, FAMILIARE O DALLO SVOLGIMENTO DI UN'ATTIVITA' CHE RICHIEDE L'ISCRIZIONE IN UN ALBO PROFESSIONALE. A volte, invece, l'obbligazione contributiva sorge nel momento in cui si verifichino fatti ulteriori es. prestazione lavorativa svolta rispetto ad un rapporto associativo. L'obbligo contributivo si estingue sia per il venire meno delle condizioni al verificarsi delle quali era sorto o nel momento in cui l'obbligato adempia a certe formalità (cancellazione dall'albo degli avvocati). **[I contributi dovuti]** per la tutela dell'invalidità, della vecchiaia e dei superstiti, si prescrivono in 5 anni, ma salvi i casi di denuncia del lavoratore o dei suoi superstiti ENTRO IL QUINQUENNIO. In quest'ultimo caso, si prescrivono in 10 anni. La legge prevede che non possano essere versati i contributi previdenziali prescritti. Una volta decorsa la prescrizione, l\'Inps non può accettare il pagamento anche volontario dei contributi prescritti. **Determinazione dell\'obbligo contributivo** ============================================= Secondo l\'art. 23 Cost. nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. Quest\'ultima non solo importa l\'obbligo contributivo, ma ne determina anche l\'ammontare. A volte i contributi sono determinati in misura fissa e invece, altre volte, in misura proporzionale della retribuzione imponibile, ovvero il caso dei lavoratori autonomi. Retribuzione o reddito professionale costituiscono la base imponibile, che deve essere valutata secondo i criteri stabiliti dalla legge, che indica anche l'aliquota, cioè la percentuale rapportata alla base imponibile. Per la tutela contro gli infortuni sul lavoro, le tariffe di assicurazione sono deliberate dal consiglio di amministrazione dell'INAIL ed approvate dal Ministero del Lavoro. LA CONTRIBUZIONE DOVUTA DAI LIBERI PROFESSIONISTI E' DETERMINATA DAGLI ORGANI DEGLI ENTI PREVIDENZIALI PRIVATI, MA SONO COMUNQUE SOGGETTI AL CONTROLLO DEL MINISTERO DEL LAVORO E DELL'ECONOMIA. [La legge determina le condizioni per l\'esistenza dell\'obbligo contributivo], mentre la discrezionalità attribuita all\'autorità governativa e agli enti previdenziali deve essere esercitata nel rispetto dei criteri e nei casi determinati dalla legge. Ai soggetti tenuti al pagamento dei contributi, la legge impone anche obblighi accessori, rispetto a quello contributivo, allo scopo di fornire agli enti previdenziali elementi necessari per accertare l\'esistenza dell\'obbligo. Ad esempio, i datori di lavoro hanno l'obbligo di comunicare quali e quanti siano i lavoratori subordinati occupati e istituire e tenere il libro unico del lavoro (LUL), dal quale risultano tutti gli elementi del rapporto di lavoro dei dipendenti e le loro vicende. A questi obblighi accessori, fanno riscontro **[particolari poteri di ispezione e controllo]** degli enti previdenziali, oltre a quelli dell'INL, che integra i controlli degli altri enti e di poter accertare direttamente in caso di omessa denuncia, l'esistenza e l'ammontare dell'obbligo contributivo. **L\'obbligazione contributiva non sorge per effetto dell\'accertamento, ma è già venuta in essere nel momento in cui si sono verificate le condizioni oggettive e soggettive previste dalla legge.** **La retribuzione assoggettabile a contribuzione previdenziale: a) la nozione legale** ====================================================================================== Per i lavoratori subordinati, la retribuzione costituisce la base per l'applicazione di determinate percentuali previste per legge o dai provvedimenti. **[Per i lavoratori autonomi, la base su cui calcolare i contributi è il reddito pensionabile corrispondente a quello assoggettato all'imposta sul reddito e al fatturato. ]** La disciplina del 1969 considerava retribuzione, **[ai fini contributivi, tutto ciò che il lavoratore riceve dal datore di lavoro, in danaro o natura, in dipendenza del rapporto di lavoro.]** Era assoggettabile a contribuzione previdenziale, non solo il corrispettivo in senso oggettivo del lavoro prestato, ma anche il corrispettivo in senso soggettivo, ovvero erogato indipendentemente dallo svolgimento di un'attività lavorativa, ma che sia conseguenza necessaria di un rapporto di lavoro subordinato (es. la retribuzione per le mensilità aggiuntive o erogata durante le ferie). Un\'ulteriore evoluzione della nozione di retribuzione assoggettabile a contribuzione previdenziale si è avuta, di recente, con l\'emanazione del decreto legislativo 2 settembre 1997 n. 314, che stabilisce che retribuzione assoggettabile a contribuzione previdenziale è il reddito di lavoro dipendente. **[Sono espressamente escluse]**: l\'indennità di anzianità, le erogazioni liberali concesse dal datore di lavoro, in occasione di festività o ricorrenze, alle generalità o a categorie di lavoratori, i pasti consumati nelle mense aziendali, le somme corrisposte in occasione della cessazione del rapporto di lavoro al fine di incentivare l\'esodo dei lavoratori, i servizi di trasporto collettivo, le prestazioni dei servizi di asilo nidi, borse studio, il valore delle azioni offerta alla generalità dei dipendenti, centri estivi e invernali. Restano, invece, comprese nella retribuzione assoggettabile a contribuzione previdenziale, **[le integrazioni delle prestazioni previdenziali economiche che i contratti collettivi pongono a carico dei datori di lavoro,]** in caso di assenza dal lavoro per malattia, infortunio o gravidanza e puerperio, indennità di contingenza, indennità di mancato preavviso, le somme erogate a titolo di interessi, ma anche le erogazioni economiche corrisposte dal datore di lavoro in favore del lavoratore in adempimento di una transazione, ma solo se non risulti da un titolo autonomo dal rapporto di lavoro. Una disciplina ad hoc riguarda i lavoratori italiani che lavorano all'estero. **Il regolare adempimento delle obbligazioni contributive da parte dei datori di lavoro è attestato dal documento unico di regolarità contributiva (DURC)**, rilasciato dagli enti previdenziali, su domanda. La presentazione di questa domanda è condizione per partecipare ad appalti pubblici e per accedere a sovvenzioni o benefici comunitari. LA FONTE DEL DURC E' LA l. n. 266/2002. **[Minimali e massimali di contribuzione e di retribuzione pensionabile]** ====================================================================================== Nell\'assicurazione generale obbligatoria e nelle gestioni dei quali trova applicazione l\'art. 13 della legge n. 153 del 1969, non era previsto alcun limite massimo di retribuzione, oltre il quale viene meno l\'obbligo contributivo. Tale limite è stato recentemente introdotto per tutti lavoratori che iniziano l\'attività lavorativa dopo il 1 ° gennaio 1996 e per i lavoratori che opteranno per la liquidazione della pensione di vecchiaia unificata con il nuovo sistema contributivo. Questo importo è rivalutato ogni anno e produce l'effetto seguente: la retribuzione erogata, oltre il limite previsto, non è assoggettabile a contribuzione previdenziale e non incrementa l'importo della pensione. Per contro, è previsto **[un minimale di retribuzione assoggettabile a contribuzione.]** N.B. L'IMPORTO DELLA CONTRIBUZIONE DEVE ESSERE DETERMINATO AVENDO RIGUARDO ALLE RETRIBUZIONE PREVISTE DALLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NAZIONALE STIPULATA DALLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI COMPARATIVAMENTE O ACCORDI SINDACALI O INDIVIDUALI, SE MIGLIORATIVI DI QUELLE RETRIBUZIONI. Attualmente il reddito minimo da assoggettare a contribuzione è pari a 53,95 euro al giorno; qualora il lavoratore percepisse una retribuzione inferiore a tale valore, la contribuzione previdenziale deve essere comunque versata su una retribuzione di 53,95 euro (cfr. circ. INPS n. 11/2023). **Responsabilità per omessa o irregolare contribuzione previdenziale** ====================================================================== L'obbligato al versamento della contribuzione previdenziale è il datore di lavoro, che è responsabile anche per la quota che la legge pone a carico del lavoratore ( ***[art. 2115]***, 2 comma cc). Il datore di lavoro ha diritto di rivalsa nei confronti del lavoratore ( art. 2115 , 2 comma cc). SONO NULLI QUEGLI ACCORDI DIRETTI AD ELUDERE L'ADEMPIMENTO DEGLI OBBLIGHI CONTRIBUTIVI, COME ANCHE QUELLI CHE TRASFERISCONO L'ONERE RETRIBUTIVO, CHE GRAVA SUL DATORE DI LAVORO, COME CONTROPARTITA DELLA MAGGIORE RETRIBUZIONE DA QUEST'ULTIMO CORRISPOSTA. L\'omessa o irregolare contribuzione previdenziale può dar luogo ad una responsabilità penale e civile e amministrativa del datore di lavoro. **[LE SANZIONI CIVIL]**I (art. 116, l. 388/2000 e applicazioni delle modifiche del d.l. 19/2014, che permettono di incentivare la regolarizzazione contributiva (anche nel lavoro autonomo) e l'emersione delle basi imponibili, novellando il regime delle sanzioni civili) CONSISTONO NEL PAGAMENTO DI SOMME AGGIUNTIVE, IL CUI IMPORTO E' DETERMINATO IN RAGIONE D'ANNO E CALCOLATO IN PERCENTUALE SULL'IMPORTO DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI DOVUTI CON CRITERI DIVERSI A SECONDA CHE SI TRATTI DI OMISSIONE O DI EVASIONE CONTRIBUTIVA. Il danno che tali sanzioni permettono di risarcire è detto in re ipsa per natura presuntiva del danno, in quanto si riferisce a situazioni in cui il danno è intrinsecamente legato alla condotta illecita, rendendo superflua la prova specifica del danno subito. Il d.l. 19/2014 prevede ancora differenza tra omissione contributiva e evasione contributiva, ma tendenzialmente vi è una valorizzazione del ravvedimento operoso da parte di soggetto inadempiente, ovvero uno strumento che permette ai contribuenti di regolarizzare le proprie posizioni debitorie prima che vengano avviate contestazioni formali. Rimane fermo che l'omissione si realizza quando tutti gli adempimenti obbligatori risultano regolarmente effettuati, mancando solo il pagamento. (Cass. 7 ottobre 2022, n. 29272). **[PER OMISSIONE CONTRIBUTIVA,]** SI INTENDE IL MANCATO PAGAMENTO DEI CONTRIBUTI RILEVABILE DALLA DENUNCIA E/O REGISTRAZIONI OBBLIGATORIE TENUTE DAL DATORE DI LAVORO. IN QUESTO CASO, L'AMMONTARE DELLA SANZIONE NON PUO' SUPERARE IL 40% DELL'AMMONTARE DEI CONTRIBUTI PREVIDENZIALI OMESSI ( l. n. 388/2000), con annessa maggiorazione di 5,5 punti. Dal 2024, la maggiorazione è esclusa se: 1. 2. **[L'EVASIONE CONTRIBUTIVA]** COSTITUISCE FATTISPECIE PIU' GRAVE, CHE SI VERIFICA QUANDO IL DATORE DI LAVORO OCCULTA RAPPORTI DI LAVORO IN ESSERE O LE RETRIBUZIONI EROGATE, CON L'INTENZIONE SPECIFICA DI NON VERSARE I CONTRIBUTI O PREMI. **[LA SANZIONE E' PARI AL 30% DELL'AMMONTARE DEI CONTRIBUTI EVASI E NON PUO' SUPERARE IL 60%.]** E' RIDOTTA AL [40% OVE IL DATORE DI LAVORO DENUNCIA SPONTANEAMENTE, PRIMA DELLA CONTESTAZIONE DELL'ENTE PREVIDENZIALE ED ENTRO 12 MESI DAL MOMENTO IN CUI E' SORTO L'OBBLIGO CONTRIBUTIVO, E PROVVEDA A VERSARE I CONTRIBUTI DOVUTI ENTRO 30 GIORNI DALLA DENUNCIA. ] NEL CASO DI OMISSIONE O DI EVASIONE CONTRIBUTIVA, DOPO IL SUPERAMENTO DEL TETTO DEL 40% E DEL 60% DEL TOTALE DOVUTO, IL DATORE DI LAVORO DEVE ANCHE CORRISPONDERE GLI INTERESSI DI MORA DOVUTI IN RAGIONE D'ANNO. Rileva l'intento di tenere nascosta l'effettiva sussistenza dei parametri fattuali dell'imposizione contributiva. Per la Cass. 11 luglio 2022, n. 21831 ***questa intenzione deve considerarsi non episodica, occasionale o accidentale o strettamente marginale. La prova comunque incombe sul debitore.*** V. Cass. 21 agosto 2023, n. 24917 stabilisce una prova rigorosa di evidenze soprattutto documentali a carico del debitore. **[E' STATA ANCHE INTRODOTTA LA FATTISPECIE riguardante la situazione debitoria rilevata d'ufficio dal 2024.]** Questa nuova fattispecie si applica quando l\'ente previdenziale (come l\'INPS) rileva d\'ufficio debitorie da parte di un datore di lavoro. In tal caso, se il pagamento avviene in unica soluzione e entro 30 giorni dalla notifica della contestazione, è prevista una sanzione civile ridotta del 50% sull\'importo dovuto. **[Diversa fattispecie è l'alleggerimento della sanzione per incertezze giurisprudenziali o amministrative. ]** **[LE SANZIONI CIVILI]** POSSONO ESSERE RIDOTTE SINO ALLA MISURE DI INTERESSI LEGALI NEI CASI DI INADEMPIENZE CONTRIBUTIVE DERIVANTI DA OGGETTIVE INCERTEZZE giuridiche riguardanti l\'obbligo contributivo o sulla ricorrenza dell\'obbligo contributivo O AZIENDE IN CRISI O IN CONVERSIONE O RISTRUTTURAZIONI DI RILEVANZA A FINI OCCUPAZIONALI. **[LE SANZIONI AMMINISTRATIVE]** SONO PREVISTE, INOLTRE, PREVISTE PER LA VIOLAZIONE DA PARTE DEL DATORE DI LAVORO DEGLI OBBLIGHI ACCESSORI, OVVERO: A. B. ***LA RESPONSABILITA' PENALE** (art. 37, l. 689/81) sussiste **quando l'evasione contributiva è rilevante** (oltre il 2582,00 al mese o il 50% dei contributi dovuti, se superiore), **a condizione che l\'evasione sia determinata dall'omessa o irregolare tenuta del LUL e che vi sia dolo specifico. Si tratta di una pena di reclusione fino a 2 anni.*** *Il reato si estingue nel caso in cui vi sia regolarizzazione dell'inadempienza contributiva.* *E' ESCLUSA L'OBBLIGO CONTRIBUTIVO NEL CASO DELLE PRESTAZIONI DI LAVORO OCCASIONALI E SE IL COMPENSO NON SUPERA L'IMPORTO DI 5000 EURO LORDI ANNUI, COMPRENSIVI DI QUANTO PERCEPITO DA TUTTI I COMMITTENTI.* *IN CASO DI SUPERAMENTO DI QUEST'ULTIMO REQUISITO, il committente versa assieme al lavoratore autonomo occasionale quanto dovuto a INPS per redditi che superano 5000 euro, dopo l'iscrizione a Gestione separata INPS.* *Attenzione: è da versare soltanto il contributo per reddito che eccede i 5000 euro lordi.* **9.** **Responsabilità del datore di lavoro nei confronti del lavoratore per omessa o irregolare contribuzione previdenziale** Nei limiti in cui non trova compiuta applicazione il principio dell\'automaticità delle prestazioni, il datore di lavoro è anche responsabile civilmente nei confronti del lavoratore del danno che a questo sia derivato dalla mancata o irregolare contribuzione previdenziale (art. 2116, 2 comma cc). **Responsabilità che deriva dalla violazione del diritto soggettivo del lavoratore alla posizione contributiva.** Questa viene configurata come entità patrimoniale, ovvero come un bene giuridico produttivo di effetti economici, la cui lesione concretizza un danno certo, suscettibile di immediato risarcimento. E infatti, il lavoratore, a ragione del divieto di versare contributi prescritti, può subire un danno. Danno da omessa contribuzione può derivare dal fatto che l'accreditamento a suo favore di un certo numero di contributi costituisce uno dei requisiti soggettivi richiesti per il **[perfezionamento del diritto alla pensione]** e dal fatto che la retribuzione, o la contribuzione versata costituiscono **[la base di calcolo per determinare l'ammontare delle pensioni sul quale influisce l'omessa o irregolare contribuzione.]** Il diritto al risarcimento dei danni per omessa o irregolare contribuzione è riconosciuto anche ai superstiti del lavoratore. Il lavoratore può agire nei confronti del datore di lavoro per accertare l\'omissione dei contributi, anche prima di aver subito un danno concreto alla prestazione previdenziale. Questo significa che può richiedere un\'azione di accertamento dell\'omissione, anche senza un danno immediato, salvo poi richiedere l'azione risarcitoria chiedendo la condanna specifica del datore di lavoro inadempiente. **La legge prevede una liquidazione in forma specifica del danno derivante da omessa o irregolare contribuzione previdenziale nella forma della rendita.** **[La rendita vitalizia]** presuppone il versamento di un capitale, il cui importo consente l'erogazione di somme corrispondenti alla pensione o alle quote di pensione, alle quali il lavoratore avrebbe diritto se l'obbligo retributivo fosse stato adempiuto. Il versamento di quel capitale comporta la regolarizzazione della posizione previdenziale del lavoratore. In ogni caso, [la costituzione della rendita] è consentita **a condizione che il rapporto di lavoro**, in relazione al quale si è verificata l'omissione contributiva, **risulti da documentazione di data certa**, mentre la durata del rapporto e l'ammontare della retribuzione possono essere provati con altri mezzi. **[La costituzione della rendita]** può essere richiesta dal datore di lavoro, che ha omesso il versamento dei contributi e rimediare al danno causato al dipendente. Può essere chiesta anche dal lavoratore danneggiato sia nel caso in cui presti ancora l'attività lavorativa sia nel caso in cui abbia già ottenuto la pensione, come anche dai superstiti. **L\'emersione del lavoro sommerso** ==================================== Uno speciale apparato sanzionatorio è previsto per il lavoro sommerso, ovvero l'impiego di lavoratori che non risulti da scritture o altre documentazioni obbligatorie. 1. 2. 3. 4. 5. **[LE PROCEDURE DI EMERSIONE]** A. LA LEGGE PREVEDE CHE IL DATORE DI LAVORO POSSA FORMULARE **UN PIANO DI EMERSIONE PROGRESSIVA**, STIPULANDO REGOLARI CONTRATTI DI LAVORO CHE PREVEDANO RETRIBUZIONI NON INFERIORI A QUELLE PREVISTE DAI CCNL E **STIPULARE UN CONCORDATO TRIBUTARIO E PREVIDENZIALE** PER REGOLARIZZARE GLI INADEMPIMENTI FISCALI E PREVIDENZIALI. IN QUESTO MODO, VERRA' APPLICATO UN REGIME DI FAVORE PER I PRIMI 3 ANNI SUCCESSIVI ALLA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI EMERSIONE*.* B. SONO SPESSO PREVISTE SANATORIE PER EXTRACOMUNITARI, [PER SANARE LA PERMANENZA LEGALE SUL TERRITORIO NAZIONALE DI CITTADINI EXTRACOMUNITARI. ] L'ULTIMA E' STATA PREVISTA DALLA LEGGE [N. 77 DEL 2020] CON CUI I DATORI DI LAVORO PRESENTANO ISTANZA PER CONCLUDERE UN CONTRATTO DI LAVORO SUBORDINATO ALLE PREFETTURE/QUESTURE/ENTI PREVIDENZIALI, CON STRANIERI PRESENTI SUL TERRITORIO NAZIONALE O DICHIARARE LA SUSSISTENZA DI UN RAPPORTO DI LAVORO IRREGOLARE, PAGANDO 500 EURO E UN CONTRIBUTO FORFETTARIO PER LE SOMME DOVUTE A TITOLO RETRIBUTIVO, CONTRIBUTIVO E FISCALE. LA PRESENTAZIONE DI QUESTA ISTANZA, SONO SOSPESI I PROCEDIMENTI PENALI E AMMINISTRATIVI. **CAPITOLO QUARTO- IL RAPPORTO GIURIDICO PREVIDENZIALE** **10.** **Costituzione del rapporto giuridico previdenziale** ============================================================= La realizzazione della tutela previdenziale avviene con la costituzione del rapporto giuridico previdenziale, del rapporto, cioè, intercorrente tra gli enti previdenziali e i soggetti protetti ed avente come contenuto il diritto di questi ultimi alle prestazioni previdenziali. La dottrina tradizionale riteneva che tale rapporto si sarebbe costituito simultaneamente a quello contributivo, al momento in cui inizia ad essere svolta una prestazione lavorativa autonoma o subordinata o all'iscrizione all'albo professionale. Ma tale interpretazione non può essere accolta. L\'obbligazione dell\'ente previdenziale di erogare prestazioni viene ad esistenza quando si verifichino gli eventi dai quali deriva per i soggetti protetti una situazione di bisogno e, ove richiesti, sussistano requisiti di contribuzione e di assicurazione. Perciò, la fattispecie da cui deriva il sorgere del diritto alla prestazione previdenziale è una fattispecie complessa a formazione successiva. **[E' complessa]**, in quanto è sempre costituita da almeno **due elementi** che possiamo definire costanti: \- il fatto che un soggetto viva del proprio lavoro o abbia vissuto di quello di un familiare; \- il fatto che si sia verificato uno degli eventi che la legge reputa generatori di bisogno. A formazione successiva, in quanto gli elementi della fattispecie non vengono ad esistenza contemporaneamente. Sono richiesti ad esempio il versamento dei contributi previdenziali entro un certo importo e il raggiungimento di una certa età anagrafica. Soltanto al completamento della fattispecie sorge una posizione giuridica attiva del soggetto protetto avente ad oggetto le prestazioni previdenziali verso l\'ente previdenziale e sorge il rapporto giuridico previdenziale per la prima volta. L'obbligo di quest'ultimo di realizzare la tutela previdenziale non concerne più, ormai, solo lo Stato e l'insieme non individuato dei lavoratori protetti, bensì anche il soggetto nei cui confronti l'evento dannoso si è verificato. **11.** **Rapporti preliminari a quello previdenziale** Al completamento della fattispecie della quale è stato detto, è funzionale anche l'adempimento degli obblighi a carico dell'ente previdenziale che sono oggetto dei rapporti preliminari. Si deve ritenere che l\'ente previdenziale ha l'obbligo di cooperare all'adempimento degli obblighi imposti ai lavoratori e ai datori di lavoro, provvedendo, nei casi previsti, all'iscrizione negli elenchi o inviare a ciascun lavoratore un estratto conto delle retribuzioni denunciate dal datore di lavoro. A tal fine è stato istituito presso l'INPS, il "casellario centrale delle posizioni previdenziali attive" per la raccolta, la conservazione e la gestione dei dati relativi ai lavoratori iscritti ad ogni regime previdenziale obbligatorio, generale e speciale. Compito del Casellario centrale è quello di **emettere l'estratto conto contributivo annuale e di calcolare, su richiesta del soggetto protetto, l'ammontare della pensione ai fini della presentazione della relativa domanda.** **[L'atto di ammissione al godimento delle prestazioni previdenziali]** **La posizione giuridica in cui si trova il soggetto protetto nel momento in cui si verifica l'evento previsto dalla legge è ancora preliminare** e consiste nel diritto all'ammissione al godimento delle prestazioni previdenziali. Quando si verifica l'evento protetto o sono maturati i requisiti per aver diritto alla prestazioni, **[la domanda]**, che è un onere posto alla legge, fa sorgere l'obbligo dell'ente previdenziale a provvedere all'erogazione. Quest'ultima non è sufficiente per trasformare il diritto all'ammissione in diritto al godimento delle prestazioni. Tale trasformazione avviene mediante l'atto di ammissione, ovvero un provvedimento emesso dall'ente previdenziale, che presuppone l'accertamento dell'esistenza delle condizioni richieste dalla legge e consente di ammettere il richiedente al godimento delle prestazioni. **Questo provvedimento ha efficacia costitutiva del diritto.** Ove l'ente non provveda all'ammissione, il soggetto protetto può rivolgersi al giudice ordinario che, accertato che si sono verificate tutte le condizioni richieste dalla legge, condanna l'ente previdenziale alla erogazione delle prestazioni con sentenza che ha gli effetti del provvedimento di ammissione. [Il provvedimento di ammissione può assumere forme differenziate. ] [L\'ammissione può essere dedotta anche nei fatti concludenti, ovvero consistere nel fatto materiale dell\'erogazione stessa delle prestazioni.] [Può essere anche richiesta una forma determinata. ] Può anche accadere che **[il provvedimento di ammissione può essere delegato anche ad altri soggetti dall'ente debitore]** e cioè, nel caso dell'assistenza sanitaria erogata con il sistema dell'assistenza diretta, ai medici convenzionati ai quali spetta il diritto di accertare il diritto degli assistiti alle prestazioni e di erogarle per conto dell'azienda sanitaria locale. **I soggetti protetti** Tra le caratteristiche più rilevanti dell\'evoluzione del sistema della previdenza sociale, c\'è quella dell**[\'estensione della tutela previdenziale ai lavoratori autonomi, a quelli parasubordinati e a soggetti che non sono lavoratori. A volte, tale estensione avviene mediante la semplice equiparazione ai lavoratori subordinati o altre volte, con l\'istituzione di nuovi regimi previdenziali.]** Per i lavoratori non standard, ovvero ai lavoratori che sono parti di contratti di lavoro flessibili, ovvero il part time, il contratto di lavoro a tempo determinato, la somministrazione, l'apprendistato, queste tutele sono state gradualmente adeguate alle peculiarità di questi contratti. E' stata anche avvertita l'esigenza di offrire condizioni economiche adeguate ai lavoratori della gig economy, come i rider o ai lavoratori che lavorano tramite app o l'intermediazione di piattaforme digitali, a causa della precarietà lavorativa e alla discontinuità, oltre alla scarsa adeguatezza delle prestazioni previdenziali. Ma anche per i lavoratori dello spettacolo, sono state rafforzate le tutele dopo il COVID. Inizia comunque ad emergere un' universalizzazione delle tutele. Ma si estende anche ai liberi professionisti, ai mezzadri, ai soci delle cooperative, alle associazioni in partecipazione, agli imprenditori agricoli, ai commercianti, agli artigiani, agli sportivi professionisti e dilettanti, le co.co.co. La tutela previdenziale si estende anche ai familiari partecipanti alle imprese familiari indicati nell\'art. 230 bis c.c., e si estende ai familiari dei lavoratori, i quali, pur non lavorando, traggono dal lavoro del capofamiglia l\'unico mezzo di sostentamento. A. B. C. [LE DIVERSE SPECIE DI PRESTAZIONI PREVIDENZIALI E LA LORO FUNZIONE] LE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI sono considerate il risultato di atti amministrativi che hanno un valore dichiarativo. Questo significa che tali atti non creano un diritto nuovo, ma semplicemente certificano l\'esistenza di un diritto già preesistente, basato su fatti oggettivi (come il versamento dei contributi o il verificarsi di determinate condizioni). Unica eccezione riguarda i provvedimenti con natura discrezionale (CIGS) e le prestazioni di natura assistenziale. SONO 2: A. SODDISFANO OLTRE AD UN INTERESSE PRIVATO, ANCHE QUELLO PUBBLICO DI ELIMINARE UNA SITUAZIONE DI BISOGNO. SONO OGGETTI DI COSTANTE ADEGUAMENTO, RICORRENDO ALLE REVISIONI E NELLE PEREQUAZIONI PER EFFETTO DELLE QUALI QUESTE PRESTAZIONI SONO ADEGUATE ALLO STATO DI BISOGNO CON FINANZIAMENTO A CARICO DELLA COLLETTIVITA'. INFATTI, QUESTE PRESTAZIONI SONO IMPIGNORABILI, INDISPONIBILI E INSEQUESTRABILI. POSSONO AVERE DURATA TEMPORANEA (INDENNITA' DI MALATTIA) O INDETERMINATE, OVVERO EROGATE VITA NATURAL DURANTE (ES. RENDITA DI INFORTUNIO, PENSIONI DI VECCHIAIA). B. **Prestazioni previdenziali, retribuzione e reddito lavorativo** **LE PRESTAZIONI ECONOMICHE** garantiscono a tutti i cittadini il minimo essenziale alle esigenze di vita e non assolve la funzione di essere un corrispettivo dell'attività lavorativa prestata. Perciò, non permettono di mantenere un tenore di vita raggiunto durante lo svolgimento della prestazione lavorativa. A seguito della crisi del sistema previdenziale, questo è ancora di più confermato, in quanto la legge ha stabilito che nella determinazione dell'importo delle pensioni, non si deve tenere in considerazione l\'ultima retribuzione, ma della contribuzione previdenziale versata durante l'attività lavorativa. **Natura giuridica delle prestazioni previdenziali** **[LA TESI DELLA NATURA RETRIBUTIVA]** DELLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI SAREBBE DA RESPINGERE NEL CASO DELLE PRESTAZIONI SANITARIE E QUELLE ECONOMICHE, IN QUANTO hanno funzione retributiva quelle attribuzioni patrimoniali che siano un corrispettivo dell'attività svolta effettivamente. **[LA TESI DEL RISARCIMENTO DEL DANNO, IN QUANTO NON HANNO FUNZIONE RISARCITORIA. ]** **[LA TESI DELLA CORRISPETTIVITA']** NON E' ACCETTABILE, IN QUANTO AD ESEMPIO NON VI E' UN RAPPORTO CORRISPETTIVO TRA I CONTRIBUTI VERSATI E L\'AMMONTARE DELLE PENSIONI E' BASATO SU VALUTAZIONI DISCREZIONALI DEL LEGISLATORE. **[IL RISCHIO NEL SISTEMA GIURIDICO DELLA PREVIDENZA SOCIALE]** Il rischio descrive ogni evento al verificarsi del quale sorge il diritto dell'assicurato al beneficio previsto dalla polizza. Quando si parla di diritto previdenziale, si parla in realtà di **[rischio professionale]**, riguardante gli eventi che colpiscono il lavoratore durante lo svolgimento della prestazione lavorativa. In realtà[, bisogna tener conto dei principi costituzionali che spingono a superare la logica propria del rapporto individuale di lavoro] e che invece, impongono la prospettiva di realizzare l'uguaglianza sostanziale, ricorrendo alla solidarietà collettiva. Inoltre, **[il solo concetto di rischio professionale che dà ragione dell\'imposizione dell'obbligo contributivo]**, riguarda solo il lavoro subordinato, ma non gli altri rapporti di lavoro. Inoltre, **[le prestazioni previdenziali non riguardano solo aspetti connessi alle prestazioni dell'attività lavorativa]**, come nel caso dell'infortunio professionale, **[ma]** in realtà **[anche rischi generici]** come malattia, morte o vecchiaia. Inoltre, vengono eliminate le conseguenze che determinati eventi producono sui lavoratori è realizzata mediante l'erogazione di prestazioni previdenziali. Perciò, non vengono trasferiti rischi ad altri soggetti, ma le conseguenze che certi eventi possano produrre i lavoratori sono sostenute dall'intera collettività. Se si volesse dare un senso al concetto di rischio, occorre riferirsi al cosiddetto rischio sociale. **[IL DIRITTO ALLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALE COME DIRITTO SOGGETTIVO PUBBLICO]** **[I soggetti protetti sono titolari di un diritto soggettivo perfetto alle prestazioni previdenziali che, in coerenza con il diritto costituzionale, deve essere qualificato come diritto soggettivo pubblico. ]** Infatti, il diritto alle prestazioni previdenziali riceve non solo l'ordinaria protezione, ovvero agire in giudizio in caso di inadempimento degli enti previdenziali, ma anche una tutela costituzionale. Deve ritenersi che il legislatore può solo modificare l'effettività della tutela previdenziale, ma non può far venir meno il diritto alle prestazioni previdenziali, che già fossero previste per un certo evento. La [discrezionalità] del legislatore è limitata alla [determinazione del livello quantitativo delle prestazioni previdenziali], tenendo conto delle disponibilità finanziarie e dall'esigenza di tutelare gli interessi delle future generazioni. Inoltre, se gli enti previdenziali non dispongono le risorse finanziarie per erogare le prestazioni previdenziali previste per legge, non possono rifiutarle, in quanto lo stato ha il dovere di intervenire al loro finanziamento, ai sensi dell'art.35 cost. CAPITOLO 5^:^ **LA TUTELA PER GLI INFORTUNI SUL LAVORO E LE MALATTIE PROFESSIONALI** **Origine ed evoluzione** La legge 80 del 1898, impose ai datori di lavoro dell'industria l'obbligo di assicurarsi per la responsabilità civile dei danni derivanti dagli infortuni sul lavoro di cui fossero rimasti vittima i loro operai, al fine di garantire questi ultimi contro l'ulteriore rischio dell'insolvenza del datore di lavoro, responsabile dell'infortunio. Si trattava di una vera e propria assicurazione che poteva essere stipulata da qualsiasi assicuratore, anche privato. La tutela era estesa anche agli infortuni derivanti dal caso fortuito, forza maggiore o colpa non grave del lavoratore. **[Il lavoratore infortunato quindi non doveva più provare, per aver diritto alla prestazione, che l'infortunio fosse derivato da colpa del datore di lavoro.]** Successivamente, la tutela contro gli infortuni sul lavoro venne estesa ai lavoratori dell'agricoltura, ed ad essa si affiancò quella contro le malattie professionali.\ La tutela contro gli infortuni assunse caratteristiche pubblicistiche più nette, e se ne affidò la gestione a un ente pubblico, l'attuale Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro (INAIL). I tratti pubblicistici vennero accentuati con il t.u. del 1935 n. 1935 che, da un lato ha introdotto il principio dell'automaticità delle prestazioni, per cui i lavoratori infortunati o affetti da malattia professionali hanno diritto alle prestazioni, anche se il datore di lavoro non abbia adempiuto ai suoi obblighi e non abbia versato i contributi; dall'altro venne dato più cospicuo rilievo alle prestazioni sanitarie tendenti a conservare o a recuperare la capacità di lavoro dell'infortunato. Attualmente la fondamentale disciplina che regola la materia è contenuta nel t.u. 1124 del 1965, di recente modificato e integrato dal d.lgs. del 2000 n. 38, mentre la tutela sanitaria è regolata dalla legge n. 833 del 1978, istitutiva del Servizio sanitario nazionale. Inoltre, il d.lgs. 38/2000 ha introdotto la fattispecie dell'infortunio in itinere. Il d.l. 48/2023 ha introdotto una serie di novità in materia di sicurezza del lavoro e di tutela contro gli infortuni sul lavoro, nonché di aggiornamento dei controlli ispettivi. Inoltre, ha istituito il fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione di attività formative. **Il fondamento della tutela** ============================== Al momento della sua istituzione, il fondamento della tutela contro gli infortuni sul lavoro fu individuato nel principio del rischio professionale. I datori di lavoro che espongono i loro dipendenti al rischio dell'infortunio debbono sopportare anche, con il pagamento di premi, le conseguenze negative del verificarsi di quel rischio. Vi erano 2 limiti, ovvero: a. b. Durante il periodo corporativo, si continuò a ritenere che la tutela contro gli infortuni sul lavoro trovasse fondamento nel principio del **[rischio professionale,]** secondo cui la realizzazione della tutela previdenziale doveva restare affidata alle categorie interessate. In realtà, il rischio professionale è ormai superato. Si prevede attualmente il riconoscimento di un diritto dei lavoratori a che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, non diversamente dagli altri eventi considerati generatori di bisogno. Perciò, si tutela uno stato di bisogno per soddisfare un interesse colletivo. **[Il fondamento della tutela contro gli infortuni sul lavoro è espressione della solidarietà di tutta la collettività organizzata nello Stato a favore di chi si viene a trovare in situazione di bisogno]**; e la sua funzione non è più quella di risarcire un danno, ma quella eliminare le situazioni di bisogno che impediscono l'effettivo e il pieno godimento dei diritti civili e politici. **Il significato della tutela per gli infortuni sul lavoro nel sistema della previdenza sociale** Nella tutela per gli infortuni sul lavoro, trova piena applicazione (**[e non parziale, come accade nella tutela per l'invalidità e la vecchiaia e superstiti)]** il principio della automaticità delle prestazioni e si prescinde dall'esistenza di requisiti di contribuzione. Questa maggiore effettività si spiega con la particolare valutazione che l'ordinamento ha del bisogno in cui si trova chi è vittima di un infortunio sul lavoro. In questo caso, alla valutazione meramente oggettiva del bisogno, si aggiunge una valutazione soggettiva, che attiene alla causa generatrice di esso. [Chi si trova in condizioni di bisogno a causa del proprio lavoro merita una considerazione particolare e una tutela più intensa, quasi a compensare la circostanza che in si è venuto a trovare in quelle condizioni per aver contribuito al benessere di tutta la collettività]. Si estende la tutela contro gli infortuni sul lavoro a soggetti che non sono lavoratori subordinati. Inoltre, la Corte Costituzionale, in riguardo a tali limitazioni della tutela, ha affermato l'esistenza di una presunzione juris et de jure della pericolosità del lavoro, destinata ad operare, anche in assenza di un rischio effettivo e concreto. **L'organizzazione amministrativa** - - - - - **L'ambito di applicazione della tutela per gli infortuni sul lavoro nell'industria: a) le lavorazioni pericolose** =================================================================================================================== La tutela per gli infortuni sul lavoro trova applicazione a tutti i lavoratori subordinati di tutti i settori produttivi, comprese le PA. L'ambito di applicazione della tutela è delimitato dalla legge, in base a due criteri che devono trovare applicazione in concorrenza tra loro, eccetto che per i lavoratori agricoli: A. B. Per il primo punto A, la legge considera pericolosi tutti i lavori che comportino l'uso di macchine mosse non direttamente dalla persona che le usa o l'uso di apparecchi a pressione.\ **[La pericolosità della macchina è intesa come qualsiasi meccanismo utilizzato per ottenere un maggiore rendimento]** con sforzo minore e sta nel fatto che, essendo il suo funzionamento determinato da una forza estranea all'operatore, sfugge al controllo di questo, indipendentemente dalle dimensioni o complessità dell'energia che le muove. La stessa legge detta un elenco tassativo di 28 lavorazioni, che sono considerate lavorazioni pericolose e include anche quelle complementari o sussidiarie, anche quando si svolgono in locali diversi e separati da quelli nei quali si svolge la lavorazione principale. es. La legge in alcuni casi ha riguardo della pericolosità del lavoro svolto, indipendentemente dall'utilizzazione o meno di macchine o impianti, purchè ricomprese nell'elenco tassativo. es. ***[Per il secondo punto B, per quanto riguarda il rischio ambientale,]*** sono anche tutelati i lavoratori che eseguono mansioni in officine, ambienti, reparti o laboratori, nei quali siano utilizzati macchinari o impianti pericolosi. Il requisito dell'esposizione al rischio delle lavorazioni ritenute pericolose non è richiesto per i lavoratori addetti ai servizi familiari, domestici e per gli sportivi professionisti. **Segue: b) le persone protette: i lavoratori subordinati** La legge dispone che la tutela infortunistica sia limitata ai lavoratori che svolgano la loro attività in particolari posizioni. La tutela è limitata a quanti "in modo permanente o avventizio svolgono alle dipendenze e sotto la direzione altrui opera manuale retribuita, qualunque sia la forma di retribuzione". Con tale formula (in modo permanente o avventizio) si ritiene che la legge abbia voluto dichiarare l'irrilevanza della continuità del rapporto di lavoro. Più complesso è il requisito della manualità del lavoro. **[Esso continua ad essere richiesto dalla legge in relazione alla concezione per cui pericolose sarebbero soltanto le lavorazioni che impegnano fisicamente la persona che lavora.]** Non se ne può trarre però la conclusione per cui tutti gli impiegati sarebbero sempre e comunque esclusi dalla tutela per gli infortuni sul lavoro. Occorre far riferimento al tipo di mansioni effettivamente svolte; quindi si potrebbe riscontrare l'esistenza di impiegati ai quali si estende la tutela per gli infortuni sul lavoro e di operai che ne potrebbero restare esclusi. Appare quindi chiaro che il criterio della manualità è superato. La tutela infortunistica si estende agli sportivi dilettanti, ai lavoratori italiani all'estero, e ai lavoratori in aspettativa sindacale, che svolgono attività comportante esposizione a rischio professionale. **Segue c) le persone protette diverse dai lavoratori subordinati** La tutela per gli infortuni sul lavoro si estende anche a numerose categorie di soggetti che non sono lavoratori subordinati. a. b. c. d. e. f. g. h. i. j. k. l. m. n. [Ma vi sono anche lavoratori autonomi esclusi come: ] a. [Vi è disparità tra medici e infermieri subordinati, che sono tutelati a livello infortunistico e coloro che svolgono co.co.co., che non sono tutelati a livello infortunistico. ] **L'ambito di applicazione della tutela per gli infortuni sul lavoro nell'agricoltura** Anche l'ambito di applicazione della tutela per gli infortuni sul lavoro in agricoltura è limitato dalla legge, mediante due criteri che devono essere applicati in concorrenza tra loro: l'esercizio di determinate attività pericolose e la posizione in cui sono svolte. Per l'agricoltura, **[la legge]** non ***[determina]*** le attività che ritiene pericolose, bensì quel**[le]** che ritiene agricole, per cui si ritiene che tutte le **[attività agricole siano pericolose. Vi è una visione piu' ampia rispetto all'art. 2135 c.c. ]** Sono considerate agricole, tutte le attività dirette alla coltivazione dei fondi, alla silvicoltura, all'allevamento del bestiame ed attività connesse, anche se i lavori siano eseguiti con uso di macchine e non per conto e nell'interesse dell'azienda conduttrice del fondo (pulizia di terreni incolti svolte dal dipendente agricolo). Sono altresì considerate agricole le [lavorazioni connesse, complementari ed accessorie,] dirette alla trasformazione e all'alienazione dei prodotti agricoli, [purché siano svolte sul fondo dell'azienda o nell'interesse e per conto di un'azienda agricola o forestale.] La legge ha accolto una nozione ampia di attività agricola. Questa ampiezza della nozione deve essere spiegata in relazione ai bassi regimi contributivi imposti all'agricoltura, anche per questa forma di tutela previdenziale. **[Soggetti protetti:]** Ai fini della tutela infortunistica agricola, [le persone protette sono: ] a. b. c. d. e. Infine, i dirigenti e gli impiegati, tecnici e amministrativi, dipendenti da aziende agricole e forestali godono di una specifica tutela per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, gestita dall'ENPAIA. **L'infortunio sul lavoro: a) l'occasione di lavoro** [La legge dispone che il diritto alle prestazioni previdenziali sorga in tutti i casi di infortunio avvenuti per causa violenta in occasione di lavoro, a cui sia derivata la morte o un'inabilità permanente al lavoro, assoluta (amputazione di un arto) o parziale (lesione di un arto), ovvero una inabilità temporanea assoluta (polmonite), che comporti l'astensione dal lavoro per più di tre giorni]. Quale relazione debba intercorrere tra il lavoro e l'infortunio, affinché quest'ultimo dia luogo all'erogazione delle prestazioni previdenziali? La legge non richiede affatto che il lavoro sia la causa dell'infortunio. Si può ritenere che ["l'occasione di lavoro"] si realizzi tutte le volte che lo svolgimento di un'attività lavorativa, costituisca l'occasione dell'infortunio, pur non essendo la causa; e cioè che abbia determinato l'esposizione del soggetto protetto al rischio del suo verificarsi, dando luogo così ad un nesso causale tra evento e lavoro. Da ciò deriva che l'infortunio può derivare dal caso fortuito o da cause estranee al lavoro svolto. Per contro, non si può ritenere che l'occasione di lavoro sussista soltanto perché l'infortunio si sia verificato durante o sul luogo del lavoro. La dottrina, che determina la ricorrenza di un'occasione di lavoro, distingue a seconda che l'infortunio sia derivato da un rischio generico o da un rischio specifico, da un rischio cioè che incombe su tutti i cittadini o solo sul lavoratore. L'occasione di lavoro sussiste anche quando il lavoro espone il soggetto protetto a un rischio generico, come per esempio accade quando le modalità di esercizio dell'attività lavorativa comportino un esposizione al rischio della strada. Questo spiega l'apertura verso l'indennizzabilità dell'infortunio in itinere. **Segue: b) colpa e dolo del soggetto protetto; il rischio elettivo** A. B. C. D. E. L'esercizio del diritto di sciopero presenta strette connessioni con il lavoro, avendo in questo la sua ragion d'essere e la sua giustificazione. Ne deriva che, anche per gli infortuni verificatisi in occasione di azioni di lotta sindacale, sussiste l'occasione di lavoro, salvo l' ipotesi di rischio elettivo o di dolo del soggetto protetto, in ordine sia al verificarsi dell'infortunio che all'aggravamento della lesione. **Segue: c) occasione di lavoro e infortunio in itinere** [La nozione di occasione di lavoro consente di ritenere indennizzabili alcuni casi di infortunio in itinere. E' stato introdotto dal d.lgs. 38/2000. ] Secondo una giurisprudenza risalente, l'infortunio in itinere era ritenuto indennizzabile se il soggetto protetto fosse rimasto vittima di un infortunio su un cammino che è necessario percorrere, perché è l'unico che può condurre alla sede del lavoro; avesse dovuto usare speciali mezzi di trasporto apprestati dallo stesso datore di lavoro; avesse dovuto trasportare strumenti di lavoro pesanti ed ingombranti tali da essergli di impaccio nei movimenti. In tutti questi casi si riteneva che fosse stato il lavoro a esporre il lavoratore al rischio dell'infortunio. Una più recente giurisprudenza ha proposto un'interpretazione estensiva della norma e ha ritenuto che l'infortunio in itinere fosse indennizzabile anche quando derivi da eventi che soltanto indirettamente sono in occasione del lavoro, essendo determinati, in realtà, dal cosiddetto rischio della strada. es. un lavoratore stava aspettando il collega sulla pubblica strada. DEFINIZIONE LEGISLATIVA: A. B. I. II. III. IV. Resta esclusa l'indennizzabilità dell\'infortunio occorso **[in caso di deviazione o interruzione del percorso del tutto indipendenti dal lavoro e non dovute a causa di forza maggiore (chiusura di un tratto di strada), ad esigenze essenziali e improrogabili (es.andare al pronto soccorso) o all'adempimento di obblighi penalmente rilevanti(prestare soccorso a vittime di un incidente stradale) , salvo che non si tratti di soste brevi. ]** Inoltre, la Cassazione non prevede l'obbligo assicurativo per quanti siano costretti all'uso dell'automobile per raggiungere il posto di lavoro e l'uso dell'automobile privata non è necessitato dall\'impossibilità di usare i mezzi pubblici. L'uso del mezzo è necessitato nei seguenti casi: - - - - La legge di stabilità del 2016 ha stabilito che l'uso del velocipede o del monopattino, per i suoi positivi rilessi ambientali, intendersi per mezzo necessitato. **L'infortunio in itinere non è mai indennizzabile in caso di rischio elettivo, cioè causato da uso non terapeutico di alcolici, psicofarmaci, stupefacenti e quando il conducente del mezzo è sprovvisto della abilitazione della guida.** **Inoltre, per le circolari INAIL, gli eventi verificatisi in una stanza di albergo ai danni del lavoratore in missione sono indennizzati come infortuni avvenuti in occasione di lavoro, come anche indicato anche dalla corte di Cassazione.** La tutela dell'infortunio in itinere è finanziata con la contribuzione posta a carico del datore di lavoro, se non può svolgere attività di prevenzione di quel rischio. Inoltre, la tutela apprestata per l'infortunio in itinere rende piu' grave l'illegittima discriminazione nei confronti di quei lavoratori che, soltanto per le modalità del loro lavoro, sono esclusi dalle tutele infortunistiche, se anche loro sono esposti al rischio della strada. Un esempio chiaro di questa discriminazione può essere trovato nel caso di un fattorino che lavora per una piattaforma di consegne. Questo lavoratore è costantemente esposto ai rischi della strada, ma non gode delle stesse tutele infortunistiche degli impiegati in ufficio. **Segue: d) la causa violenta e il problema delle concause** **[Il secondo requisito richiesto dalla legge per il sorgere del diritto alle prestazioni previdenziale è che l'infortunio sia derivato da una causa violenta(di forma acuta), e cioè da una causa efficiente (rapporto causa effetto lesione-infortunio) e rapida(entro il turno giornaliero di lavoro).]** [Va osservato come violenta debba essere la causa della lesione, e non la lesione stessa.] L'efficienza della causa violenta non esclude la possibilità che la lesione sia dovuta anche a fattori preesistenti o sopravvenuti, detti concause, e che possono incidere tanto sulla lesione che sull'inabilità. [Si hanno concause preesistenti di lesione quando a causa di precedenti condizioni morbose, l'infortunio produce lesioni diverse o più gravi rispetto a quelle che avrebbero prodotto di per sé.] In questi casi, le prestazioni previdenziali sono commisurate alla lesione complessiva effettivamente verificatasi. La legge dispone che si proceda alla liquidazione di una **[nuova rendita che assommi le due inabilità]**, tenendo conto del grado di riduzione complessiva dell'attitudine di lavoro, causato dalle lesioni determinate dal precedente infortunio e dal nuovo. [Si hanno invece concause preesistenti di inabilità quando l'inabilità derivante dall'infortunio si aggiunge ad una inabilità già esistente, sia di carattere professionale o extraprofessionale.] In questo caso, invece la legge dispone che il grado di riduzione permanente dell'attitudine al lavoro debba essere rapportato non all'attitudine al lavoro normale, ma a quella ridotta per effetto della preesistente inabilità. La legge riconosce il diritto del soggetto protetto a chiedere la maggiorazione della rendita di inabilità, in caso di peggioramento, soltanto ove l'aggravamento sia derivato dall'infortunio. **Segue: e) la lesione** - - **[LA CAUSA VIRULENTA]** È ricondotta dai giudici alla causa violenta. Nasce nel contesto delle malattie infettive e parassitarie, i cui effetti sono violenti e rapidi a danno dell'organismo, ma si manifestano in momento successivo a quello tipico dell'infortunio. Nozione rilevante durante il periodo COVID 19. Ma come si dimostra che il contagio è avvenuto nell'impresa? Regime delle presunzioni: origine professionale del contagio per specifiche categorie di lavoratori particolarmente esposti al rischio di contagio. **Danno estetico e danno biologico** Il cosiddetto danno estetico, cioè la lesione che consiste in un'alterazione dell'estetica, che deriva da un infortunio sul lavoro, dà luogo al diritto a prestazioni previdenziali soltanto se incide sulle attitudini al lavoro del soggetto protetto. Anche il danno estetico, dunque, quando per la ripugnanza che suscita crei difficoltà ad un'occupazione o costringa il lavoratore a accettarne qualcuna in condizioni sfavorevole, può dar luogo a prestazioni previdenziali. **La nozione di malattia professionale** ======================================== **LA MALATTIA PROFESSIONALE E' LA PATOLOGIA CONTRATTA A CAUSA DELL'ATTIVITA' LAVORATIVA SVOLTA. DA' LUOGO ALLE PRESTAZIONI PREVIDENZIALI SE SI VERIFICANO 2 CONDIZIONI**: A. B. L'ambito di applicazione della tutela delle malattie professionali è ancora più ristretto di quello degli infortuni sul lavoro. Fino al 1988, tale tutela si estendeva soltanto agli addetti a lavorazioni comprese negli appositi elenchi aventi carattere tassativo. Perciò, solo nel caso delle malattie contratte nell'esercizio e a causa delle specifiche lavorazioni, anch'esse tassativamente indicate dalla legge. Si parlava delle malattie tabellari. L'unico vantaggio delle liste era quello di esonerare i lavoratori dal provare che la malattia era stata causata dal lavoro. Tuttavia, quel sistema escludeva la tutela previdenziale per quelle malattie che non fossero state tabellate o non fossero state contratte nell'esercizio di lavorazioni morbigene non previste per legge. La CORTE COSTITUZIONALE HA DICHIARATO L'ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DELLE NORME CHE LIMITAVANO LA TUTELA DELLE MALATTIE PROFESSIONALI A QUELLE INDICATE NELLE TABELLE. NE CONSEGUE CHE, ANCHE LE MALATTIE non TABELLATE, DIANO LUOGO ALLA TUTELA PREVIDENZIALE, A CONDIZIONE CHE VENGA PROVATO IL NESSO CAUSALE. PERCIO', IN ITALIA, E' PRESENTE **[UN SISTEMA MISTO,]** IN BASE AL QUALE, ALCUNE MALATTIE, CIOE' RIPORTATE NELLE TABELLE, DIANO LUOGO ALLA TUTELA SENZA CHE IL LAVORATORE ABBIA L'ONERE DI PROVARE CHE SONO STATE CAUSATE DALL'ATTIVITA' LAVORATIVA E QUELLE NON TABELLATE. LA SENTENZA n. 179/1988 della Corte Costituzionale stabilisce che devono essere indennizzate anche le malattie non tabellate, purché il lavoratore dimostri la natura professionale della patologia e sia denunciata entro un certo periodo dalla cessazione dell'attività rischiosa. Coerenza con indirizzo UE. Sicuramente, la causa di lavoro va accertata in termini di ragionevole certezza nelle malattie non tabellate, ovvero il lavoratore deve dimostrare un rilevante grado di probabilità riguardo all\'esposizione ai fattori di rischio correlati alla sua attività lavorativa. La natura professionale della malattia può essere dedotta da vari elementi, tra cui: - - - - **Le prestazioni in genere** In caso di infortunio sul lavoro o di malattia professionale, il diritto alle prestazioni sorge indipendentemente dall'adempimento da parte del datore di lavoro dei vari obblighi imposti dalla legge e, in particolare, dall'avvenuto versamento dei contributi previdenziali. Infatti, in questa forma di tutela trova piena applicazione il principio dell'automaticità delle prestazioni. L'azione per conseguire le prestazioni assicurative INAIL si prescrive nel termine di 3 anni decorrenti dal giorno dell'infortunio o da quello in cui si è manifestata la malattia professionale. **[Le prestazioni sono tanto economiche che sanitarie.]** **[Le prestazioni economiche erogabili in caso di infortunio sul lavoro o malattia professionale non sono cumulabili con pensioni, assegni o indennità di guerra, avendo il soggetto protetto soltanto la facoltà di opzione tra queste e quelle.]** Inoltre, **non sono cumulabili con le pensioni di invalidità e di reversibilità e con l'assegno ordinario di invalidità, se erogati dall'INPS, in conseguenza dello stesso evento invalidante che dà luogo alla rendita a carico dell'INAIL.** [Invece, la rendita da inabilità permanente è cumulabile con la pensione di invalidità o vecchiaia.] **Le prestazioni sanitarie** Le prestazioni sanitarie hanno lo scopo principale di garantire il diritto alla salute, ma sono anche funzionalizzate al recupero dell'attitudine al lavoro. La legge di riforma sanitaria ha attribuito al Servizio sanitario nazionale la competenza ad erogare le prestazioni sanitarie ai lavoratori colpiti da infortunio sul lavoro o che abbiano contratto malattia professionale. [Le prestazioni sanitarie consistono nell'erogazione delle cure mediche e chirurgiche necessarie per tutta la durata dell'inabilità temporanea ed anche dopo la guarigione clinica, se necessarie a recuperare la capacità lavorativa.] Tuttavia, anche quando la lesione si sia definitivamente consolidata, l'INAIL può chiedere che l\'erogazione delle prestazioni sanitarie continui in favore del soggetto protetto per ragioni meritevoli di considerazione. **Le prestazioni economiche: a) l'indennità giornaliera** ========================================================= [In caso di inabilità temporanea assoluta,] [il soggetto protetto ha diritto ad un'indennità giornaliera con decorrenza dal quarto giorno successivo a quello in cui si è verificato l'infortunio o si è manifestata la malattia professionale e per tutta la durata dell'inabilità stessa]. L'indennità giornaliera è ragguagliata al 60% della retribuzione, ma ove la durata dell'inabilità si prolunghi oltre i 90 giorni, anche non continuativi, la misura di tale indennità è elevata al 75 % della retribuzione a partire dal 91\^esimo giorno. L'indennità giornaliera viene calcolata facendo riferimento alla retribuzione che il lavoratore ha effettivamente percepito in danaro o in natura durante i 12 mesi precedenti all'infortunio, salvo l'applicazione di particolari tecniche stabilite dalla legge per l'ipotesi in cui tale retribuzione non sia determinabile o perché il lavoratore abbia prestato la sua opera in modo non continuativo o perché l'abbia prestata presso diversi datori di lavoro. **[Per i lavoratori agricoli,]** va distinto a seconda che siano o no addetti a macchine mosse da agente inanimato. - - **b) la rendita da inabilità permanente** Questa rendita è stata sostituita dall' indennizzo per danno biologico dal 25 luglio del 2000. **L'indennizzo è erogato sotto forma di capitale** per danni fino al 15% e, per i danni ulteriori, sotto forma di rendita, determinata in base ad apposite tabelle. Quando la menomazione assume maggiore gravità e cioè risulta pari o superiore al 16%, l\'indennizzo è erogato sotto forma di rendita, tenuto conto del grado di menomazione, della retribuzione percepita, del tipo di attività lavorativa svolta e della ricollocabilità del soggetto protetto. **[Gli importi dell'indennizzo sono rivalutati automaticamente.]** **c) la rendita ai superstiti.** ================================ Infine la legge prevede l\'erogazione al coniuge superstite o, in mancanza, ai figli anche di un assegno funerario una tantum nel caso di morte del lavoratore a seguito di un infortunio o di malattia professionale. **Il finanziamento della tutela dei lavoratori dell\'industria.** ================================================================= **il finanziamento della tutela dei lavoratori dell\'agricoltura** ================================================================== - - i contributi variano in relazione al fabbisogno annuale della gestione infortunistica. COMUNQUE, è deficitario, in quanto la legge ha previsto un finanziamento a carico dello stato e un incremento dei contributi a carico di datori di lavoro e lavoratori autonomi. Dopo la soppressione del servizio agricolo contributi unificati, i contributi sono riscossi dall'INAIL. **L\'esonero del datore di lavoro dalla responsabilità civile per l\'infortunio e le malattie professionali.** La legge esonera i datori di lavoro dalla responsabilità civile derivante dall'infortunio, salvo che una sentenza penale stabilisca che l'infortunio sia avvenuto per fatto commesso dal datore di lavoro o da un suo dipendente, che costituisca reato perseguibile d'ufficio. **[Tale disposizione non permette al lavoratore di ottenere l'integrale risarcimento dei danni subiti non coperti dall'assicurazione, anche nei casi in cui l'infortunio si sia verificato per colpa del datore di lavoro. ]** La corte costituzionale ha escluso la violazione del principio della parità di trattamento ( ai sensi dell'art. 3 cost) tra il lavoratore e gli altri cittadini/lavoratori ai quali non si estendono le tutele infortunistiche, in quanto queste tutele prevedono un sensibile beneficio per il lavoratore, sia sotto il profilo sostanziale, in quanto il lavoratore riceve risarcimento, anche quando l'infortunio sia occorso per caos fortuito o sua colpa, sia sotto quello procedimentale, per l\'automaticità della liquidazione dell'indennizzo, che giova a sottrarlo dall\'esigenza di promuovere un\'apposita azione giudiziaria e dall conseguenze del l\'osservanza dell'onere della prova. L'INAIL può agire in via di regresso o di surroga per ottenere, rispettivamente dal datore di lavoro responsabile del fatto di reato che ha causato l'infortunio e/i dal terzo danneggiante, il recupero delle spese accessorie e delle somme erogate per prestazioni. Inoltre, ha escluso che l'esonero del datore di lavoro contrasti i principi dell'art. 38 cost, in quanto la garanzia dei mezzi adeguati alle esigenze di vita dei lavoratori è garantita con le prestazioni previdenziali e non con il risarcimento del danno. Il lavoratore ha sempre diritto al risarcimento del danno differenziale, ovvero la differenza tra l'importo del danno subito e le prestazioni previdenziali che ha dovuto. **[Gli adempimenti del datore di lavoro e del lavoratore]** ***[Il d.lgs. 151 del 2015]*** ha introdotto novità in tema di oneri di comunicazione degli oneri di comunicazione degli infortuni sul lavoro, nell'ottica di una razionalizzazione e omogeneizzazione degli adempimenti posti a carico del datore di lavoro e dei medici certificatori. **[Difatti, prima del 2015, il datore di lavoro doveva inviare il certificato di infortunio e malattia professionale, direttamente o tramite della struttura sanitaria competente. ]** Perciò, i datori di lavoro devono solo indicare nella denuncia/comunicazione il numero di protocollo del certificato medico attestante l\'infortunio. L'INAIL DEVE DENUNCIARE ALL'AUTORITA' GIUDIZIARIA ALL'ASL E ALLE DTL, GLI INFORTUNI CHE ABBIANO CAUSATO LA MORTE DEL LAVORATORE O UNA PROGNOSI SUPERIORE A 30 GIORNI. A carico del lavoratore, è posto l'obbligo di dare comunicazione al datore di lavoro dell\'insorgere della malattia professionale entro 15 giorni. Entro i 5 giorni successivi, il datore di lavoro deve darne denuncia all'INAIL. **[La specificità del lavoro agile]** A. B. [LEZIONE 6: LA TUTELA PER L'INVALIDITÀ, LA VECCHIAIA E I SUPERSTITI ] [Origine ed evoluzione ] Il primo intervento pubblico volto a realizzare, su base volontaria e con un limitato carattere di generalità, una tutela previdenziale per l\'invalidità e la vecchiaia si ebbe con l\'istituzione della Cassa nazionale di quale previdenza (l.350 del 1889). La Cassa, a cui si iscrivevano volontariamente i cittadini italiani d\'ambo i sessi che attendessero a lavori manuali, era finanziata soprattutto con i contributi degli iscritti, ai quali si aggiungeva una quota di concorso da parte dello Stato, nonché versamenti di terzi. Essa erogava una rendita vitalizia agli iscritti che avevano compiuto 60 o 65 anni di età e fossero divenuti inabili. La previdenza volontaria si trasforma in obbligatoria quando viene istituita la Cassa nazionale per le assicurazioni sociali (cfr. d.lgs. n. 603 del 1919), che viene estesa anche agli impiegati, se non percepivano di 5o lire mensile. Erogava rigorosamente pensioni in proporzione ai contenuti versati in caso di vecchiaia, di invalidità e ai superstiti, nonché prestazioni sanitarie. A partire dall\'ultimo dopoguerra, il legislatore ha introdotto numerose innovazioni. Da un lato, il principio della automaticità delle prestazioni, pur se in modo parziale, anche nella tutela delle l\'invalidità, vecchiaia e superstiti, mentre le pensioni sono state dapprima, determinate in funzione delle ultime retribuzioni e poi, della contribuzione versata. Inoltre è stato esteso l'ambito soggettivo di applicazione. Infatti, la tutela per l\'invalidità, la vecchiaia e superstiti si estende anche a quasi tutti i lavoratori autonomi e ai coordinati (cfr. n. 72) e, addirittura, a tutti i cittadini anziani e in condizioni economiche difficili. La crisi finanziaria delle gestioni pensionistiche ha determinato, nell\'ultimo trentennio, un faticoso processo di razionalizzazione, che ha determinato l\'attenuazione dell\'effettività dei trattamenti pensionistici incidendo sia sui trattamenti già maturati che sulle aspettative di quanti erano ormai prossimi al pensionamento. Il diritto alla pensione è un diritto soggettivo pubblico, in quanto sono in gioco interessi riferibili all'intera collettività e perciò , uò essere oggetto di riduzione da parte del legislatore per soddisfare altri interessi pubblici. Nel caso di pensioni già liquidate e per le posizioni previdenziali già maturate per il versamento dei contributi si tratta di diritti acquisiti e non possono essere oggetto di riduzione da parte del legislatore. Il concetto di diritto acquisito trova applicazione esclusivamente quando si tratti di posizioni giuridiche attinenti a rapporti tra privati. **[IL FONDAMENTO DELLA TUTELA]** Inizialmente, la tutela per l'invalidità, la vecchiaia e i superstiti trovava il suo fondamento nel rischio professionale. In realtà, gli eventi tutelati non sono rischi professionali, in senso tecnico, ma non costituiscono nemmeno un vero e proprio rischio, in quanto sono eventi ineluttabili per tutti, come la morte e non hanno connessione al lavoro. Inoltre, la tutela è estesa anche a lavoratori non subordinati. Pertanto, è stato accolto il fondamento dell'interesse pubblico generale, in quanto sono garantiti ad ogni cittadino i mezzi necessari per consentire l\'effettivo godimento di diritti civili di e politici, tutte le volte che si verifichi uno stato di bisogno a causa e dell\'età, dello stato di invalidità o della morte del lavoratore. **[L\'organizzazione amministrativa: il regime generate e speciale]** Per i lavoratori dipendenti da privati o dallo Stato e da altri enti, la tutela previdenziale per l\'invalidità, vecchiaia e superstiti è realizzata dal regime generale gestito INPS. È avvenuta anche la soppressione di regimi sostitutivi ed esclusivi, come INPDAP, per I dipendenti pubblici. Restano, tuttavia, i regimi speciali, pur sempre gestiti dall\'INPS, che riguardano il personale di volo dipendente da aziende di navigazione aerea e il personale dello spettacolo e i coltivatori diretti, coloni e mezzadri e imprenditori agricoli, artigiani e gli esercenti attività commerciale. All\'INPS è anche affidata la tutela per l\'invalidità, la vecchiaia ed i superstiti di lavoratori autonomi che non svolgono nessuna delle attività previste, i lavoratori parasubordinati, di società, degli incaricati alla vendita a domicilio, degli associati in partecipazione, dei prestatori di lavoro occasionale e accessorio, degli assegnisti di ricerca e dei volontari del Servizio nazionale civile (c.d.. quarta gestione o Gestione separata). Per I liberi professionisti e per i giornalisti titolari di rapporti di lavoro autonomo e di collaborazioni coordinate, la tutela è gestita da enti previdenziali privatizzati, ai sensi del d.lgs. n. 509 del 1994, quali le casse di previdenza categoriale, alle quali è stato aggiunto l\'Ente di previdenza assistenza pluricategoriale (E.P.A.P.), che gestisce la tutela previdenziale degli agronomi, forestali, chimici e geologi, privi di un apposito regime. Gli enti previdenziali privatizzati, sia pure entro i limiti fissati per le pensioni, hanno autonomia normativa, ma resta il carattere pubblicistico delle loro attività e non possono essere finanziati dallo Stato. Sono però tenuti a garantire l\'equilibrio finanziario delle rispettive gestioni, assicurando la solidità dei loro bilanci per un arco temporale di 50 anni ( l. 214 del 2011). **Esistono regimi previdenziali integrativi**, gestiti da enti diversi dall\'INPS (come nel caso dell'ENTE nazionale di previdenza e assistenza per gli agenti di commercio, ENASARCO), che realizzano una tutela che si aggiunge a quella del generale. Un\'integrazione dei trattamenti pensionistici pubblici è comunque, affidata alla previdenza complementare. **[I soggetti protetti ]** La tutela previdenziale gestita dall\'INPS si estende a coloro che, operai o impiegati di qualsiasi sesso o nazionalità, abbiano compiuto l\'età di quattordici anni e prestino lavoro retribuito alle dipendenze altrui. È stato colmato il vuoto normativo relativo agli aspetti previdenziali del lavoratori italiani che lavorano in paesi non comunitari, con cui non sono state stipulate convenzioni internazionali. Quella per l\'invalidità, la morte, la vecchiaia, pertanto, è una forma di tutela con estensione generale, a differenza della tutela per gli infortuni. Né questa conclusione è messa in dubbio dalla disposizione della legge n. 977 del 1967, che limita l\'accesso alla tutela per effetto del fatto che hanno il divieto di lavorare Ciò perché la legge prevede anche che i fanciulli di qualsiasi età, che abbiano prestato effettivamente lavoro, «hanno diritto alle prestazioni assicurative previste dalle vigenti norme in materia di assicurazioni sociali obbligatorie ed attribuisce agli enti previdenziali il diritto di esercitare azione di rivalsa nei confronti del datore di lavoro per l\'importo complessivo delle prestazioni corrisposte al minore, detratta la somma corrisposta a titolo di contributi omessi. Allo stesso modo la legge dispone che i contributi previdenziali siano dovuti anche per i lavoratori che continuino o inizino a svolgere attività lavorativa retribuita dopo il compimento dell\'età pensionabile. **[Ricongiunzione, totalizzazione e cumulo dei periodi di contribuzione ]** Se i contributi versati non sono sufficienti a far maturare il diritto alla pensione, il legislatore ha previsto la ricongiunzione (l. N. 29 del 1979), la totalizzazione (d.lgs. 84 del 1997) e il cumulo(l. N. 228 del 2012). La ricongiunzione prevede il ricongiungimento a titolo oneroso nel regime generale gestito dall\'INPS dei contributi versati nei regimi speciali sostitutivi e prevede il ricongiungimento di quelli versati nel regime generale. Può essere chiesta una sola volta. Vi è un trasferimento dei contributi da una gestione all'altra. La totalizzazione, prevista solo nei casi di legge, consente al soggetto protetto di utilizzare, pro quota e previo cumulo, le anzianità contributive maturate presso regimi previdenziali diversi (compresi i regimi gestiti da enti previdenziali privatizzati e la gestione separata del I\'INPS) al fine del raggiungimento dei requisiti richiesti per il sorgere del diritto a pensione ovvero per ottenere livelli di pensione più elevati. - - - Un\'ulteriore possibilità di utilizzare la contribuzione frammentata, e cioè quella versata in più gestioni previdenziali, è data dall\'istituto del cumulo. Il cumulo consente ai lavoratori subordinati e autonomi iscritti presso due o più forme di assicurazione obbligatoria per invalidità, vecchiaia di cumulare gratuitamente tutti i benefici di un\'unica pensione. A differenza della ricongiunzione, il cumulo non opera alcun trasferimento della contribuzione da una gestione previdenziale all\'altra e, a differenza della totalizzazione, non prevede l\'applicazione del sistema di calcolo retributivo, salvo il caso in cui il lavoratore interessato non abbia maturato presso alcuna delle gestioni coinvolte i requisiti per il perfezionamento del diritto alla pensione. **[Contribuzione figurativa, volontaria e da riscatto ]** **[Ai fini del conseguimento del diritto alla pensione, si considera anche la contribuzione figurativa, CHE PREVISTA TASSATIVAMENTE DALLA LEGGE. ]** La contribuzione VOLONTARIA è la contribuzione previdenziale che, una volta estinto il rapporto di lavoro, il lavoratore ha facoltà di continuare a versare, sostenendone l'onere. (ES. LAVORO DISCONTINUO). È utilizzata per coprire i periodi in cui il rapporto di lavoro sia stato interrotto o sospeso, oppure quando il lavoro è stagionale, temporaneo o discontinuo o, ancora, i periodi in cui non è effettuata la prestazione lavorativa, così come è previsto dai contratti di lavoro a tempo parziale ( d.lgs. n. 564 del 1996). Infine, la contribuzione da riscatto sopperisce alla mancata copertura contributiva di periodi durante i quali non esiste l\'obbligo di contribuzione previdenziale. Il riscatto è di solito oneroso, ma esistono anche forme di ricatto agevolato e può essere esercitato anche in periodi molto lontani nel tempo. - - **[Automaticità delle prestazioni]** Nella tutela per l\'invalidità, la vecchiaia e superstiti si applica il principio di automaticità delle prestazioni. Il requisito di contribuzione richiesto per le prestazioni di vecchiaia, invalidità e superstiti si intende verificato anche nel momento in cui i contributi non siano effettivamente versati, mentre i periodi di omessa contribuzione possono anche essere utili per l\'ammontare della pensione. Perché operi l\'automaticità delle prestazioni è necessario però non solo fornire la prova certa dell\'esistenza del rapporto di lavoro subordinato, ma anche che la contribuzione omessa sia suscettibile di recupero da parte dell\'e

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