Filosofia 2 PDF
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This document provides a general overview of philosophical terms. It explains concepts like monism, dualism, and pluralism. It also outlines various areas of philosophical study including metaphysics, gnoseology, ethics, and political philosophy. It also provides details of the Hellenistic period, including the decline of Greek city-states, and the rise of monarchies and emphasis on individual happiness - including the role of the library and Museo.
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12/09 **TERMINI FILOSOFICI** 1. FILOSOFIA: deriva dal greco φιλία σοφια che letteralmente significa *amore per la sapienza* ed è un\'indagine critica e razionale. Risponde a delle domande utilizzando il λογος intorno ai primi interrogativi sull'universo, sull'uomo, domande di caratter...
12/09 **TERMINI FILOSOFICI** 1. FILOSOFIA: deriva dal greco φιλία σοφια che letteralmente significa *amore per la sapienza* ed è un\'indagine critica e razionale. Risponde a delle domande utilizzando il λογος intorno ai primi interrogativi sull'universo, sull'uomo, domande di carattere etico, politico, gnoseologico (tema della conoscenza) +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | **AMBITO** | **DEFINIZIONE** | | +=======================+=======================+=======================+ | METAFISICA | Μετά τα φισικα | Si interroga sulle | | | | strutture ultime, | | | Tutto quello che va | sulle condizioni | | | oltre la fisica | dell'esistenza | | | | dell'essere, sulle | | | | cause supreme delle | | | | cose. La metafisica | | | | prima studia la | | | | cosmologia | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | GNOSEOLOGIA | studia la conoscenza | Le modalità | | | | d'apprendimento, la | | | | natura della | | | | conoscenza, la | | | | validità | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | LOGICA | Tutto ciò che studia | \*silogismo | | | le regole del | | | | discorso e la | | | | modalità con cui si | | | | ragione | | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | ONTOLOGIA | Parte della fisica | | | | che studia l'essere | | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | ETICA | Ambito in cui si | Temi come il bene, | | | studiano i | male, la felicità, la | | | comportamenti umani e | giustizia | | | le norme a cui | | | | obbedisce | | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | POLITICA | Ambito in cui si | Temi come la città | | | studiano i | ideale, tipi di | | | comportamentI umani | governo, educazione | | | relativo alla vita | | | | comune | | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | FISICA | Si occupa della | Studia come funziona | | | natura | la natura, il corpo | | | | umano e tutto ciò che | | | | esiste | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ 2. **MONISMO:** posizione di chi ritiene che la realtà sia il risultato di un unico principio (filosofi dellla natura: Talete, Anassimene, Anassimandro) 3. **DUALISMO:** due principi opposti (Platone) 4. **PLURALISMO:** pluralità di principi originari (Democrito- tanti atomi) 5. **LOGOS:** si basa sul ragionamento ≠MITOS 6. **MATERIALISMO:** teoria che spiega la realtà partendo esclusivamente dalla materia 7. **MECCANICISMO:** teoria che spiega la realtà sulla base del movimento dei corpi nello spazio attraverso una concatenazione di cause ed effetti (universo è come una grande macchina 8. **FINALISMO:** teoria che spiega la realtà pensando l'universo in modo ordinato in base a fini e scopi 9. **COSMOPOLITISMO:** sentirsi cittadini del mondo 10. **RELATIVISMO:** concezione secondo la quale tutto è soggettivo e quindi non esistono verità assolute (relativismo conoscitivo- protagora; relativismo etico 11. **SCETTICISMO:** concezione secondo la quale che mette in dubbio la possibilità di conoscere 12. **AGNOSTICISMO:** chi sostiene che non si hanno prove sufficienti per pronunciarsi intorno ad un argomento 13. **ATEISMO:** concezione secondo la quale non si crede in un Dio 14. **RETORICA:** arte della parola utilizzata per costruire discorsi efficaci per persuadere gli ascoltatori 15. **DIALETTICA:** confronto verbale in cui si espongono le proprie idee e si argomentano (metodo di indagine attraverso la parola) 16. **DIALOGO:** scambio verbale tra due persone (interlocutori) 17. **VIRTÙ:** modo ottimale di essere (per l'uomo è l'uso della ragione per tentare di dare una spiegazione a ciò che lo circonda) -- εντελεχια 18. **EUDAIMONIA:** termine socratico con il quale si intende la voce della coscienza che si trova dentro ognuno di noi, infatti, letteralmente significa "avere un buon demone" (stare bene con se stessi e con gli atri) 19. **IDEA:** entità perfetta e immutabile che si trova nell'iperuranio che funge da modello. (Innatismo) Per Aristotele è un contenuto della mente che hai grazie all'esperienza (empirismo) 20. **ANIMA:** sostanza incorporea (soffio vitale: ψυχη) che risiede nella mente e che vive e da la vita. L'anima è immortale 21. **METODO DEDUTTIVO**: la conoscenza deriva dal generale al particolare (analisi), la conscienza deriva dalle idee innate 22. **METODO INDUTTIVO**: la conoscenza deriva dal particolare al generale (sintesi), la conoscenza deriva dall'esperienza **EPOCA ELLENISTICA** - Finisce l'epoca greca con le conquiste di Filippo II (battaglia di Cheronea: sconfitta Grecia). - Dal **323** a.c. (morte Alessandro Magno) - **31** a.c. (Battaglia di Azio) \> finisce L epoca repubblicana a Roma A livello filosofico si intende un periodo di tempo che va fino al **529** d.c. (chiusura ufficiale delle scuole ateniesi. Con la scomparsa improvvisa di Alessandro Magno (senza eredi e sposato con una persiana) il suo impero vastissimo viene diviso in regni guidati dai suoi generali ed erano abbastanza autonomi: 1. Regno d'Egitto (Alessandria d'Egitto) 2. Regno di Persia 3. Regno di Grecia 4. Regno di Siria 5. Regno di Macedonia 6. Regno di Pergamo - Prende avvio una **civiltà universalitisca:** caratterizzata dall' ellenizzazione dei Paesi conquistati e dalla simbiosi della cultura greca con quella orientale La Grecia diventa in questo periodo un'organizzazione politica sovranazionale, costituita da monarchie assolute, e dotata di un'autonomia giuridica piuttosto limitata e soltanto formale = fine della democrazia assembleare. - Da un lato ci sono i sovrani potenti che vivono nel lusso; dall'altro lato c'è una massa di governanti asserviti al potere e separata da esso. - Dal **cittadino** dell'età classica si passa al **suddito** dell'età ellenistica - Questo periodo durato circa due secoli è definito ellenistico, che viene dall'ellas (Grecia) ma uniti in fusione con gli altri popoli. I regni erano molto lontani dalle poleis, (dove l'individuo era considerato cives= cittadino e partecipava alla vita politica) e la loro struttura politica tipica: - un sovrano che governa su base dinastica (in Grecia i governanti venivano eletti) - un governo che era basato sulla forza dell'esercito ⭐️, su un forte apparato burocratico e centralizzato, sulla religiosità. - Il popolo era considerato suddito (sottomesso). In Grecia c\'era una realtà politica completamente diversa da quella che aveva prima (il popolo ha perso la possibilità di esprimere il proprio pensiero) - Atene era ancora il centro della filosofia e cambiano quindi anche gli interessi, viene meno la POLITICA (per Platone, Aristotele, socrate era fondamentale) perché vi è un disinteresse. I temi centrale che ruotano intorno all'individuo: la **felicità** (epicuro: la filosofia viene pensata come forma di cura φάρμακον). L'aprirsi dei mercati a Oriente contribuisce all\'ingigantirsi del fenomeno della **schiavitù** - Processo di decadenza politica e di impoverimento economico di quei lavoratori liberi che nell'epoca classica caratterizzavano il ceto medio e la base della democrazia ateniese. - Coloro che producevano beni utili a soddisfare il raffinato tenore di vita delle corti e delle aristocrazie divennero i nuovi ricchi della società ellenistica: grandi mercanti, appaltatori, speculatori - Non godono ovviamente degli stessi privilegi sociali di cui beneficia l'aristocrazia terriera - Frattura tra l'individuo e la collettività \> estraniazione dai temi della politica e della vita pubblica in generale: maggior disinfettereste nei confronti della dimensione comunitaria dell'esistenza **CARATERRISTICHE COMUNI** 1. La cultura e la lingua greca diventano fattori di unificazione (le tragedie vengono rappresentate anche al di fuori della Grecia come l'arte ecc...) = **κοινή** termine per indicare il greco come lingua comune imposta da Alessandro Magno intento a unificare i popoli 2. Fusione tra la cultura greca e orientale (elementi meditativi, religiosi e introspettivi, mistico) 3. Cosmopolitismo: L individuo si sente senza una patria propria ma si sente parte della totalità del mondo, cadono i confini tra stati e civiltà (all'interno dello stesso regno si parlano lingue diverse perché is mantiene comunque la propria cultura). Il centro della vita politica e culturale non è più solo la Grecia, si sviluppano nuovi centri culturali in zone periferiche: 1. **Alessandria d'Egitto**: si trasforma in una città cosmpolitica - c'erano due realtà che divennero il centro della realtà dell'epoca: 1. la più grande **biblioteca** del tempo (600 mila volumi): - era un centro di ricerca dove lavoravano professionisti che venivano stipendiati - cambia il modo di considerare la trasmissione del sapere= **libro**, è importante la parola scritta. - Primi studi di carattere filologico: L interesse da parte di alcuni di cercare libri e riportarli all'originale - La più grandiosa raccolta di libri del mondo antico (contiene tutto il materiale bibliografico reperibile in Grecia e Asia) 2. **Museo**: - Tempio delle muse (del sapere): un luogo dove si faceva arte ed è un centro di ricerca - Si focalizza sul pensiero scientifico - Comprendeva un osservatorio astronomico, laboratorio dove venivano sezionati i cadaveri (fu vietato nell'epoca cristiana: regresso). - Galeno è stato un grande scienziato: specializzato in matematica, astronomia e nelle scienze in generale. (Trasmesse poi queste conoscenze a quello arabo). - Gli studiosi erano stipendiati, esonerati dal pagare tributi, avevano pagato il pasto giornaliero - Da la possibilità agli scienziati affluiti nella metropoli di dedicarsi agli studi \> centro di ricerca - Gli scienziati possono attendere ai loro studi senza preoccuparsi di questioni economiche \> fioritura di discipline diverse - Fenomeno della **specializzazione:** distinzione del sapere in molteplici branche, coltivate da una serie di specialisti 2. **Città d'atene**: continua ad essere centrale, rimane la capitale della filosofia/ centro della cultura artistica. Nell'epoca ellenistica continuano le due scuole: Accademia (Platone) e il liceo (Aristotele: che si specializza sugli studi fisici) + altre tre scuole: 3. Scuola epicurea (il giardino) 4. Scuola stoica (studenti del portico) 5. Scuola scettica - I maestri insegnano soltanto la loro filosofia e si aspettano dia loro seguaci un\'adesione incondizionata e piena 3. **Roma** (non appartiene ai regni ellenistici): dopo la conquista dei regni ellenistici quando Roma conquista la Grecia dal 168 (battaglia di pidna) a.c. - Il potere politico è concentrato nelle mani del sovrano e questo porta ad un disinteresse della politica, conseguenze sociali: 4. Si diffonde la schiavitù perché i regni molto vasti vedono un dualismo sociale molto forte (dominanti e sudditi) - concentrazione della ricchezza in pochi nobili. 6. Decadenza del ceto medio (non serve più il servo pagato perché c'è lo schiavo) - società che preferisce la distinzione tra le classi e in cui si afferma una distanza sociale: da un lato ci sono i nobili dall'altro il popolo, dove i nobili si arricchiscono sempre di più, non pagano le tasse mentre il popolo vive in una situazione di difficoltà. Popolo che perde interesse per la cultura e la filosofia (qualcosa di elitario) - Perdita della visione globale e unitaria dell'essere umano e del mondo che aveva costruito il tratto distintivo della cultura classica - La filosofia ruota intorno ad alcune tematiche - Si concentrano su temi etici- esistenziali e ricerche scientifiche specializzate. - Sviluppo delle singole discipline, favorito dalla politica culturale dei sovrani (mecenatismo)= riorganizzazione globale degli studi 1. Concetto di **cura** (della propria anima, vita) e quindi la filosofia intesa come medicina dell'anima (farmaco): a. Tematica della pace interiore b. Ricerca della libertà come contrasto della sofferenza 2. Concetto di **amicizia** (siccome manca una dimensione politica e si sente la necessità di una dimensione di collaborazione e solidarietà nella dimensione privata) 3. Tema della **paura**: proprongono il tema di come accettare il destino, atteggiamento di distacco (scettici) e cercare di non farsi troppo coinvolgere - La fisionomia della filosofia ellenistica 1. La ricerca di punti sicuri nella filosofia in un momento di grande tensione 2. Un pubblico più vasto (la filosofia greca era elitaria per pochi aristocratici che potevano entrare) proprio perché i temi sono più versatili a tutti 3. Sincretismo: fusione di pensieri diversi (elemento orientale entra all'interno della filosofia) 4. Un minore interesse per L ambito politico e sociale - Lo smarrimento esistenziale provato dall'uomo ellenistico deriva soprattutto dai mutamenti storici, sociali e politici: - Declino delle città-stato - Avvento dell'impero macedone e dei regni ellenistici 5. Si affievolisce il legame con la comunità di appartenenza. L'individuo si sente meno cittadino e più suddito, privato di qualsisiasi diritto di partecipazione diretta alla vita politica e asservito alla volontà di un sovrano venerato come un Dio. - Si prende quindi coscienza della propria solitudine e si cerca di dare risposta al proprio bisogno di serenità con la fuga nel privato. La ricerca della felicità diventa un tentativo di evasione da una realtà avvertita come ostile. - Anche gli dei della città vengono percepiti come distanti e incapaci di dare sostengo, tanto che si tende a rivolgersi a forme rituali che sembrano offrire un contatto diretto e personale con il divino. - La filosofia abbandona l'impegnò politico e si concentra anch'essa sui bisogni dell'individuo per offrirgli rassicurazione e serenità attraverso la razionalità con cui perseguire la pace interiore= una condizione di imperturbabilità che soltanto gli autentici sapienti possono raggiungere. - **La filosofia diventa strumento di felicità: farmaco** - Il filosofo si propone come guida per condurre gli uomini alla salvezza personale liberandoli dalle superstizioni e dai timori della mente 1. INDIVIDUALISMO 2. COSMOPOLITISMO: "sentirsi cittadini del mondo", non potendo più partecipare alla gestione della vita politica, l'uomo mette in primo piano la dimensione privata scoprendosi così senza patria e ne cerca una nel mondo intero o nella totalità del mondo abitato - Dalla realtà circostritta delle poleis si passa così alla *Cosmopoli:* una sorta di unica grande città del mondo di cui sono cittadini tutti gli esseri umani - Favorito della diffusione della lingua greca, che Alessandro aveva imposto ai territori conquistati per dare coesione al suo vasto impero - I greci e i barbari trovano un fattore unificante nella **κοινή:** un linguaggio comune che favorisce la comunicazione e la circolazione delle idee tra popoli di matrici culturali anche molto distanti **EPICURO** - **341**- **270** a.c. - MORTE: un giorno d\'estate c\'era un caldo torrido e decide di compiere un\'azione estrema di ribellione= decide di morire. Si sveglia come Al solito di mattino presto perché aveva dei tremendi dolori alla pancia. Decide di fare una bella abbondante colazione. Fece una bella passeggiata verso il pozzo (306: fondazione scuola di epicuro= il giardino perchè avvenivano all'aperto le lezioni). Torna al casale e chiama temista (amica intima) e le dice: il bene che provo per te è stata una delle cose che ha dato bellezza e senso al mio vivere, ti chiedo due cose: riempire di acqua calda una vasca che aveva in veranda e portare il necessario per scrivere; ho un'ultima cosa da dirti riempi una brocca di vino (quello bevuto nell'ultimo simposio) ma non diluirla troppo. Si immerge nell'acqua calda guardando il giardino e beve... quando è stordito dal bere si addormenta nell'acqua e muore. - Diogene Laerzio, Vita dei filosofi - Non è ateniese ma nasce a **Samo** dove vive la sua giovinezza. Famiglia importante e ricca che offre ai figli la possibilità di acculturarsi. Ha 14 anni assiste ad una lezione di filosofia e se ne innamora - Attraverso alcune conoscenze riesce ad arrivare alla filosofia di democrito e si dichiara discepolo virtuale di democrito (non conosciuto) e continuatore della sua filosofia - Quando ha 18 anni. Si trasferisce ad Atene e ha frequentato lezioni di Aristotele, iscrivendosi al Liceo (di Aristotele) - Dopo che critica Aristotele si trasferisce in Asia minore e successivamente a Mitilene dove insegna in una scuola propria - Si sposta a lampsaco dove raccoglie un bel numero di discepoli - Nel 306 torna ad Atene e è pronto e formato per una propria scuola grazie alla ricchezza che possedeva. riesce a comprare un casolare fuori Atene con un grande giardino= LA SCUOLA **IL GIARDINO:** - Basato sullo studio e sullo scambio di idee - Potevano partecipare le donne (assistere le lezioni) come Temista ecc... - Scuola aperta (non una setta come Pitagora) fondata su due elementi: - Solidarietà - Amicizia - Nessuno dei suoi amici apportó un contributo originale alla dottrina del maestro - Abbiamo alcuni testi integrali: - Lettere (lettera a Meneceo (etico), Erodoto (fisica), Pitacle (temi meteorologici): didascaliche- vuole trasmettere una forma di sapere) - Massime capitali: raccolta di motti e sentenze - Testamento filosofico - **⭐️*sulla natura*** - La gran parte del sapere lo conosciamo grazie a Lucrezio (de rerum natura) e pubblicato dopo da cicerone dividendola in sei libri (metafisica, antropologia e cosmologia) - La dottrina di epicuro si distingue in tre parti: 1. FISICA: teoria della natura 2. CANONICA/ LOGICA: riguarda la teoria della conoscenza 3. ETICA (lettera a mediceo): teoria della felicità e paura - La filosofia ha valore solamente **strumentale** in quanto il suo fine è la **felicità**. È quindi il mezzo per raggiungere la felicità intesa come liberazione dalle passioni - Fornisce all'uomo un quadruplice farmaco (quadrifarmaco) 1. Liberare gli uomini dal timore degli dei: perché questi ultimi per loro natura non si interessano alla vita umana 2. Liberare gli uomini dal timore della morte: perché per l'uomo non è nulla 3. Dimostrare l'accessibilità del piacere (quanto è facile da raggiungere) 4. Dimostrare la lontananza del male (brevità e provvisorietà del dolore) **FISICA** - Lo studio della natura è uno sviluppo della dottrina atomistica e meccanicista di Democrito - SCOPO: mostrare come la maggior parte delle paure siano infondate perché la fisica (universo...) è determinata da leggi necessarie e universali. Escludere dalla spiegazione del mondo qualunque causa soprannaturale liberando gli uomini dalla convinzione di essere sotto la volontà di forze sconosciute - Materialistica: negare la presenza di anime o principi spirituali - Meccanicistica: evitare qualsiasi prospettiva finalistica e basarsi unicamente sul movimento dei corpi - Per epicuro tutto quello che esiste è fondato da materia e da uno spazio vuoto (visione atea). Non c'è nessuna finalità e niente di quello che esiste è determinato da una divinità, tutto ciò che esiste è determinato da rapporti casuali - Tutto cio che esiste è corpo perché soltanto il corpo può agire o subire un azioni - La nascita è l'aggregazione di corpi mentre la morte è la disgregazione dei corpi - La sua teoria è una teoria atomistica e sostiene che tutto ciò che esiste è formato da atomi ️, cioè minuscoli corpi materiali e impercettibili che costituiscono tutti i corpi. Il processo di formazione di tutto ciò che esiste è un processo di aggregazione +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | | **DEMOCRITO** | **EPICURO** | +=======================+=======================+=======================+ | **Atomi** | sono indivisibili, | Indivisibili, eterni, | | | eterni, hanno la | ma oltre alla | | | grandezza, una forma, | grandezza e alla | | | hanno una posizione | forma, lui aggiunge | | | | il PESO | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ | **Movimento degli | Gli atomi si muovono | Il movimento più | | atomi** | in maniera casuale e | importante che | | | vorticosamente | compiono gli atomi | | | all'interno dello | non è quello | | | spazio vuoto | vorticoso ma quello | | | | che porta dall'alto | | | | verso il basso a | | | | causa del peso. Gli | | | | atomi cadono in modo | | | | rettilineo e | | | | parallelo fra di | | | | loro. Introduce il | | | | fatto che talvolta A | | | | CASO alcuni di quelli | | | | ricevono | | | | un\'inclinazione. Nel | | | | momento in cui si | | | | inclina incontra | | | | l'altro= CLINAME. | | | | | | | | **Introduce | | | | l'elemento di | | | | casualità** | | | | (pioggia). | +-----------------------+-----------------------+-----------------------+ - Il movimento dipende dal peso e non è proprio dell'atomo come diceva Democrito; a causa del peso cadono nel vuoto in linea retta e con la stessa velocità. Per spiegare come avviene l'aggregazione Epicuro ammette una loro deviazione causale rispetto alla traiettoria lineare - Gli atomi si distinguono tra di loro in base alla *figura, grandezza e peso* - Tutto ciò che esiste non segue un principio finalistico - La teoria atomistica poteva ricondurre a un determinismo: negazione di ogni forma di libertà ma con l'ipotesi della casualità degli incontri tra gli atomi introduce un elemento di indeterminazione conciliabile con l'agire libero dell'uomo Ogni essere nasce in maniera casuale grazie all'inclinazione degli atomi, anche Dio. Non esiste un Dio trascendente ma è solo un'aggregazione di atomi. Anche gli dei sono creature materiali, che hanno una figura umana perfetta. Vivono nell'intermundia che a noi non è dato conoscere. Intrattengono gli uni con gli altri un rapporto di amicizia simile a quello tra uomini. Non solo gli dei ma anche la nostra anima (non esiste senza il corpo- contrasto con la cultura precedente Platone, Pitagora) è composta da particelle corporee che sono diffuse in tutto il corpo come un soffio caldo, quando il corpo muore accade lo stesso per L'anima. È formata da particelle più sottili e rotonde delle altre e quindi mobili, con la morte esse si separano e l'anima si dissolve e ogni possibilità di sensazione viene meno. **LA LOGICA** *La teoria della conoscenza -- **CANONICA*** - Canonica perché fornisce il criterio della verità - Cosa stabilisce a livello filosofico cosa è vero e cosa non è vero? - ARISTOTELE: la conoscenza è vera quando deriva dall'esperienza I criteri di verità sono essenzialmente tre: sensazione, anticipazione e emozioni **GRADI DELLA CONOSCENZA** 1. **SENSIBILITÀ** (Parmenide, Platone la sensibilità era un grado di conoscenza soggettiva, fallace, ingannevole, non universale- Democrito crede che abbia una connotazione positiva) è indispensabile per arrivare ad una vera conoscenza: è il fondamento della conoscenza - *Come avviene?* Le sensazioni sono prodotte da flussi di atomi che si staccano dalla superficie delle cose formando così sottilissime immagini che entrano in contatto con gli organi di senso, determinando in noi le sensazioni. Dalle sensazioni derivano le rappresentazioni mentali degli oggetti Dalla combinazione di due o più immagini operata dalla nostra mente possono derivare anche rappresentazioni fantastiche (non corrispondono ad un oggetto reale) - Io il libro non lo vedo, ho la conoscenza del libro? Se lo già visto si, ma se non L ho mai visto no Questo tipo di conoscenza è per epicuro una **CONOSCENZA CERTA = evidente** Se la conoscenza con i sensi è evidente come mai mi sbaglio? - Perché la luna è piccola ma in realtà è grande? 2. **ANTICIPAZIONE**: Quando Le sensazioni legate ad un oggetto si ripetono più volte quindi fai più volte esperienza di quell'oggetto, e le rappresentazioni che ne derivano sono conservate nella nostra memoria si formano dei **CONCETTI** **CONCETTO=** immagini schematiche attraverso le quali si possono anticipare le sensazioni future - *Come faccio a sapere cos' è il libro se non lo vedo?* I. **all'immaginazione** (astrazione): riattiva la sensazione e la ricombina II. alla **memoria**: immagazzina le robe che ho visto (facoltà indispensabili) - Io non ho mai visto un angelo ma so com'è perché l'ho visto nei presepi, in chiesa... e quindi dopo averne visti un tot la mia mente li ha immagazzinati - Posso vedere anche un lago a fuoco perché grazie all'immaginazione posso pensarlo, dato che conosco un fiume e conosco il fuoco 3. **EMOZIONI** - *Che cosa conosco attraverso le emozioni?* **ETICA** Strettamente legata alla fisica Si concentra sul tema del piacere = etica edonistica - Il piacere è il criterio di scelta mentre il dolore è il criterio di contrasto. Si sfugge al dolore e si tende al piacere La ricerca del piacere non è estranea alla virtù ma coincide con essa e l'esercizio delle virtù è accompagnato dal piacere (non è quindi estranea all'uomo è facilmente realizzabile) - Vuol dire che tutta L etica di epicuro deve essere basata su una premessa fondamentale: *l'uomo per forza deve essere **libero** e **responsabile** delle proprie azioni* La libertà è un elemento essenziale Gli esseri umani sono potenzialmente liberi vuol dire che sono in parte padroni del proprio destino, quindi come sfruttare la libertà per raggiungere la felicità? - Comprendere in cosa consiste il piacere - Comprendere come sfuggire al dolore - 4 Paure che caratterizzano l'uomo: 1. **Paura degli dèi:** la divinità o vuole togliere i mali e non può, o può e non vuole, o non vuole ne può, o vuole e può. Se Dio volesse togliere i mali ma non può vuol dire che è impotente; se Dio può togliere i mali ma non vuole toglierli vuol dire che è malvagio; se non vuole e neanche può allora è sia invidioso che impotente; Dio vuole togliere i mali e può farlo, ma allora perché non lo fa? E da dove vengono i mali? Vuol dire che Dio non esiste perché se esistesse, e quindi può farlo ma non vuole, è malvagio. Sostiene che se ciò che conosco lo conoscono tramite i sensi non devo temere la morte, perché dal momento in cui c'è la morte io non ho più i sensi e quindi non la conosco. Se c'è lei non ci sono io e se ci sono io non ce la morte Per epicuro gli dèi non intervengono nella vita umana L'uomo ha costruito la paura degli dèi per giustificare i mali, la propria fragilità, perché ha paura e ha bisogno di una certezza. Quando l'uomo soffre, ha paura é solo, prega gli dei 2. **Paura della morte** ️ : 3. **Paura del dolore.** Si può superare: a. Se Il dolore è incurabile allora porterà alla morte ma quest\'ultima non fa paura b. Se Il dolore è passeggero allora bisogna solo aspettare che passerà c. Il dolore può essere trasformato in abito (accettare che faccia parte della nostra vita) 4. **Paura dell'infelicitá (interiore)** - Tre tipi di bisogno che caratterizzano L uomo 1. Bisogni naturali e necessari (legate alle improrogabili richieste del corpo): mangiare respirare dormire, bere, sessualità - Se non vengono soddisfatti conducono alla morte 2. Bisogni naturali ma non necessari (variante superfluo dei bisogni naturali): mangiare cibi lussuosi, 3. Bisogni né naturali nè necessari = superflui: ricchezza, potere, desiderio di celebrità L'etica epicurea non spinge ad abbandonarsi al piacere ma a calcolare il valore dei piaceri - Teoria dei piaceri collegata alla teoria dei bisogni Epicuro afferma che bisogna rinunciare a quei piaceri da cui derivi un dolore maggiore, mentre bisogna sopportare a lungo i dolori da cui derivi un piacere maggiore - Scelta attenta dei bisogni che sono da soddisfare - Basandosi sui bisogni individua 2 tipi di piacere: *Come possibile trovare la felicità?* Eliminando dalla mia vita tutto quello che non è necessario 1. Piaceri cinetici: sono in mutamento = l'ansia 2. Piaceri catastematici: sono stabili = sono quelli a cui bisogna puntare e rappresentano la **felicità**: a. **Atarassia**: assenza di turbamento dell'anima= atteggiamento di distacco (cercare di non farsi coinvolgere dai turbamenti per rimanere in uno stato di felicità); calma, quiete b. **Aponia**: assenza di dolore fisico= legato al corpo, serie di pratiche capaci di contenere il dolore (digiuno...) Temporanea liberazione dal dolore è quello dell'assoluta mancanza di esso Concezione negativa del piacere perché il culmine del piacere è la pura e semplice distruzione del dolore **AMICIZIA** L'amilizia secondo epicuro nasce dall'utile ma anche da un bene per sé: l'amico autentico non è chi cerca sempre l'utile né chi non lo congiunge mai alla amicizia. Il primo considera l'amicizia come uno scambio che reca vantaggio; il secondo distugge la speranza di aiuto che fa parte della amicizia. Epicuro esalta la saggezza indipendentemente dall'utile che essa può comportare (anche resa prospera dalla fortuna). La giustizia serve per evitare di procurarsi danno reciproco, ma è difficile che il saggio si lasci andare a commettere ingiustizia - Chi ha raggiunto il fine dell'uomo (la saggezza) anche se nessuno è presente sarà ugualmente onesto Il piacere assurge anche a un fondamento e a giustificazione della solidarietà fra gli uomini - È non soltanto più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo La vita politica procura agli uomini vantaggi vincolandoli però a leggi che impediscono loro di nuocersi a vicenda. Epicuro afferma di **vivere nascosti** perché l'ambizione politica è fonte di turbamento ed è un'ostacolo al raggiungimento dell'atarassia. **STOICISMO** Seconda scuola fondata da Zenone di Cizio. Il nome del movimento deriva dal portico nell' agora di Atene dove teneva le lezioni (στοά) - Tre massime stoiche: 1. **Vivi secondo natura**: vivi secondo gli istinti 2. **Diventa ciò che sei**: diventare quello che sei destinato ad essere 3. **Ritorna alla tua casa**: viaggiare ecc ma alla fine tornare nella propria casa - Sforzo di conciliarsi con la propria essenza, di essere sé stessi e adattarsi all'ordine naturale **LA FISICA** Si interroga sull'idea di un ordine immutabile, razionale, perfetto e necessario che governa ogni cosa e si identifica in Dio Tutto ciò che avviene è per volere di Dio (finalismo cosmico) e non casuale - Nel cosmo tutto accade secondo due principi: 1. La MATERIA (in potenza) che è sostanza passiva (va lavorato), inerte e finita 2. DIO= ragione universale= anima del mondo che rappresenta il principio attivo che pervade tutta la realtà e conferisce ordine al cosmo - Non è trascendente ma imminente secondo una concezione panteistica (tutto manifesta un elemento della divinità) - Dio da forma ha tutto ciò che esiste - È corporeo e consiste in un soffio caldo e vitale (πνεύμα)- qualcosa che caratterizza - Tutto è determinato secondo un destino preciso e immutabile- Lutero -- cicli cosmici, conflagrazione e palingenesi (rinascita dell'universo secondo un ordine identico al precedente) - Per gli stoici tutti avviene secondo un finalismo cosmico Tutto ciò che accade deriva da Dio e per questo non si è liberi **L'ETICA** - La libertà è fare quello che dipende dalla propria natura (dalla causa interna) - La propria libertà si scontra sempre con quella degli altri (l'uomo in catena può pensare alla mancanza della sua libertà mentre l'anima corre per necessità) Bisogna conoscere il piano divino - L'uomo non è libero: l'uomo può accettare consapevolmente l'ordine delle cose oppure lasciarsi trascinare dagli eventi (può ribellarsi senza alcun esito perché il destino è predestinato) ES: immagina un carro, adesso immagina che dietro al carro c'è legato un cane. Il cane ha due scelte rispetto al carro che avanza: segue il carro o si fa trascinare. - Concetto di **οικειοσις** (sforzo di fare ritorno alla propria abitazione) coincide con lo sforzo compiuto dall'individuo per conciliare sé stesso e la propria essenza con il sistema complessivo e perfetto del Tutto - La virtù è l'adesione dell'individuo all'ordine razionale e necessario che accumuna tutti gli esseri (vivere secondo natura cioè vivere secondo ragione) SAPERE: conoscere la legge universale DOVERE: agire in conformità a tale legge (seguire la ragione), sapere scegliere i valori cioè le cose degne di scelta fino a quando per disposizione naturale io li ho acquisiti, cioè diventano abitudine (rispetto, ascolto, empatia, altruismo, onestà: valori per cui vale la pena vivere). Questa è la virtù unico bene che si oppone al vizio, che è l'unico male; tutt ele altre cose sono indifferenti (non contribuiscono né alla virtù né al vizio: bellezza, ricchezza, potere - L'insieme dei beni degni di essere scelti viene chiamato **valore** (qualcosa che vale) Non è un\'azione volontaria eseguire un valore ma fa parte di me Il saggio storico non si propone di cambiare gli avvenimenti ma cerca di capire la loro razionalità, non ha necessità di nulla ed è autosufficiente sapendo governare le passioni - L'apatia è l'assenza di emozioni (malattie dell'anima) allo scopo di raggiungere l'impossibilità (da equilibrio al mondo) Atteggiamento che libera l'uomo dalle emozioni che possono turbarlo è l'apatia. *Il piacere dell'esistenza?* Non bisogna evitare i piaceri che la vita offre per evitare il turbamento. Bisogna accettarli quando capitano ma non devono diventare delle trappole di desiderio, perché prima o poi questi piaceri si perdono (bisogna anche evitare di rimpiangerli) È importante la vita pubblica non la vita politica = etica essenzialmente **individualistica** in quanto attribuisce all'individuo la responsabilità del bene e del male - COSMOPOLITISMO: il saggio si sente cittadino del mondo, la patria è ovunque e non si fa condizionare dalla situazione contingente **SCETTICISMO** Scuola fondata da Pirrone nel 323 a.c. Anno in cui muore allessandro Magno Non si intende una scuola come quella di Epicuro dove le persone si riunivano ma è una scuola di pensiero che fa riferimento ad un vero e proprio modo di vivere. **Filosofia del dubbio:** È una filosofia che porta al dubbio in un\'epoca in cui a causa di tanti motivi (andamento globale) si è in una fase di criticità. Partono dalla consapevolezza che non è possibile una conoscenza infallibile, la conoscenza è sempre relativa Si arriva ad un punto fermo (io non Posso pensare di discutere su alcune verità sapendo che sono già in dubbio) nella filosofia perché quest'ultima ha bisogno di alcuni caratteri per avere validità (verità condivisa- socrate affermava che esistessero delle verità non assolute ma condivise). Ma se per un popolo questa scelta è veritiera e per l'altro no chi è che possiede la verità? - Lo scetticismo Deriva da **σκέπσις**: indagine o ricerca che non porta a conclusioni riconoscendo che è impossibile conoscere (discutere di filosofia per arrivare a conoscere) I pensatori scettici dichiarano che l'essere umano non può accedere alla verità ultima delle cose (dunque la più alta forma di saggezza consiste nell'ammettere questo limite) - *Esempio storico (kuhn):* riflessione esemplificativa sui cigni Osservo e vedo che i cigni sono bianchi, mi sposto in un altro luogo e li vedo bianchi, mi sposto nel tempo e nel luogo e sono sempre bianchi. Posso affermare che tutti i cigni sono bianchi. Un giorno è accaduto che questo si recasse nelle Antille e scopri L esistenza dei cigni neri. - È sufficiente un solo cigno nero per arrivare alla conclusione che non possiamo dire che tutti i cigni sono bianchi (una sola dimostrazione può far cadere l'ipotesi). In base all'esperienza che oggi ho avuto i cigni sono bianchi ma essendo l'uomo illimitato non può dire che tutti i cigni sono bianchi - Puoi dire domani sorgerà il sole? No non è possibile, perché si può accertare per vero solo quello di cui ho avuto esperienza - Non posso accedere ad una verità ultima dellle cose. *Esempio del tacchino (kuhn): tacchino induttilista*- carl popper un\'affermazione sicntifica è vera solo se posta in modo da essere contraddetta (dogmatica). Il tacchino è convinto del fatto che ogni giorno mangerà alle 9 perché ha indotto una cosa certa da un\'esperienza fimo a quando non viene mangiato lui (era arrivato ad una certezza) - Esistono motle visioni del mondo spesso tra loro in reciproca opposizione e dunque si arriva a riconoscerle tutte fallaci- **epochè** Lo scettico non è negano i fenomeni (non ammette il sole, la luna...) loro negano la verità delle teorie (cioè la causa dell'universo) Non ci sono cose vere o false per natura ma soltanto per convenzione (domani sorgerà il sole) se non ho la certezza non ha neanche senso combattere. Sono le abitudini degli uomini, i loro costumi e le loro decisioni a rendere una cosa buona o cattiva. [OBBIETTIVO:] Gli scettici proprongono il tema della ricerca della felicità e della pace interiore *Per epicuro si arriva alla felicità cercando di capire quali sono i bisogni necessari e no. Tramite due metodi atarassia e aponia.* - Il saggio persegue uno stato di **afasia** (incapacità di parlare): rifiuto del linguaggio e della parola. - Il linguaggio non serve sempre. - Deriva da uno stato di assoluta indifferenza e imperturbabilità- **atarassia** (atteggiamento passivo per noi- per gli scettici è un termine positivo: forma di imperturbabilità cioè la capacità di non farsi troppo coinvolgere dagli avvenimenti perché ha acquisito un\'abilità di discernere e arrivare al giusto distacco/ aristotele) - L'unico atteggiamento coerente è la sospensione del giudizio (**epoche**) ossia non prendere posizione sulla verità o sulla falsità di un enunciato data l'impossibilità di pronunciarsi in modo univoco sulle cose. Epoca in cui mancano valori assoluti - chiusura all'individualità **NEOPLATONISMO E PLOTINO** **Neoplatonismo:** Ultima manifestazione del platonismo nel mondo antico. Corrente anche religiosa che si fonda sul pensiero di: - Platone - Cultura della religione ebraica - Tradizione filosofica orientale Rappresenta il collegamento tra la cultura greca e il cristianesimo ✝️ Il fondatore è Ammonio Sacca che visse tra 175- 242 d.c. e giunse ad insegnare la filosofia platonica ad Alessandria. - Non si è sviluppata ad Atene - **Plotino** è il più importante - Nato a Licopoli in Egitto - 205- 270 d.c. - Si è trasferito ad Alessandria presso la scuola di Ammonio dove comincia ad interessarsi di filosofia, ricerca scientifica e astronomica \> Alessandria come luogo di ricerca - Prende parte ad una spedizione militare contro i persiani mosso dal desiderio di conoscere le dottrine orientali \> mescola così la cultura greca e quella orientale - Si stabilisce a Roma dove apre la sua scuola che acquisisce i consensi dei senatori \> non c'era neanche ora una scuola a Roma Non si ha più grandi esponenti filosofici però ci sono le scuole. Non hanno quindi promosso un pensiero originale ma si sono rifatti a partire dal mondo latino come dal mondo ateniese a queste scuole. O hanno continuato con il pensiero platonico o aristotelico oppure Democrito-epicureo. - Fusione di diverse idee: cultura greca, egiziana e persiana *Nel 200 d.c. si diffonde il cristianesimo* Elabora un pensiero molto originale: - Alla base di tutto c'è la molteplicità e unità (seguo Platone) *Parmenide, Eraclito, Pitagorici, Platone, Aristotele, stoici* - FONDAMENTO: la molteplicità è impensabile senza L'Unità (tutto ciò che vediamo è molteplice, ma per capirlo bisogna ricondurlo ad una unità) - per capire il gregge bisogna capirlo partire dalla singola pecora - Non posso pensare il molteplice senza l'uno ma neanche l'uno in riferimento al molteplice - Gli esseri si dividono in esseri superiori ed esseri inferiori: qualitativamente si differenziano perché hanno più unità e meno unità (la pietra è inferiore all'albero perché una cosa piccola è formata da meno parti= inferiore; due persone che cantano sono inferiori ha trenta persone che cantano insieme) - In una gerarchia degli enti nella quale salendo di grado in grado si può raggiungere **l'unita assoluta** (Ontologicamente superiore ma formato da infinite unità) = UNO PRIMO, UNO TOTALE, UNO IN SÉ da cui tutto deriva e grazie a cui esiste la stessa molteplicità Il fondamento delle cose corporee è L'Unità *Il mondo sensibile di Platone trovava la sua unita e quindi il suo fondamento nell'idea* - I molti cavalli concerti possono essere unificati sotto l'idea di cavallo che diventa la ragione unitaria della loro esistenza - Dove si trova l'idea per plotino? - Pensante - Pensiero Bisogna dunque risalire ad una unità che si trovi non solo oltre il sensibile ma anche oltre l'intellegibile e l'intelligenza. = l'Uno è dunque Dio cioè principio che é fondamento di tutto ciò che esiste, non ha distinzione tra pensiero è pensante. *Platone non vede una distinzione tra pensante e pensiero (contenuto)* - **CARATTERI DELL'UNO** - L'Unità si trova in Dio (non della tradizione cristiana) cioè un\'entità da cui tutto deriva senza un processo di creazione. - L'Unità di tutte le cose non ê nel penserò (non è L idea di cavallo che da unità) perché il pensiero è molteplice e tiene distintinto il pensiero e il pensante. - L'Unità è come un Dio cioè che non è uomo ma è fondamento di tutte le cose. È necessario arrivare ad una unità che vada oltre il sensibile ma anche oltre l'intelligenza. Risalendo da ente in ente si arriva ad un 1 che immaginiamo come un\'entità metafisica: - **Infinito**, se fosse finito non sarebbe pensabile (illimitatezza della potenza) = egli è infinito non perché è interminabile in grandezza o in numero ma perché la sua potenza non è circoscritta - **Entità metà fisica e metà corporea** - **Privo di forma e figura** (non potrebbe essere il Dio della creazione antropomorfa, e neanche cristiana con la barba lunga), se avesse una forma e una figura starei pensando ad una rappresentazione umana -- dove non c'è forma non c'è nessuno essere o essenza e quindi è **al di là dell'essere** e **al di là della sostanza** - **Indicibile e impensabile** (teologia negativa: parlare di Dio solo in modo negativo non posso dire quello che è ma quello che non è) -- inesauribile, appare essere come **l'assolutamente** **altro** - Plotino identifica Dio con il **bene** -- Platone (idea più importante è bene) -- inteso come supremo oggetto di desiderio- non è qualcosa di realizzato ma è supremo desiderio cioè che si desidera continuamente, qualcosa a cui l'uomo non può rapportarsi) bisogno natural che sente la necessità di dare un senso. - L'uno può anche essere **causa**: noi possediamo qualcosa di lui mentre egli persevera in se stesso - Perché dall\'uno derivano I molti? Per emanazione L'uno tramite una sorta di sovrabbondanza dell'essere da luogo alla realtà, infatti non può fare a meno di generare. Il mondo non è qualcosa di voluto intenzionalmente ma scaturito inevitabilmente dalla ridondanza dell'essere - Come avviene tale derivazione? Si risponde con concetti-metafora di irradiazione e di emanazione Il procedere della realtà dal principio supremo è identificato con: - Irradiarsi della luce da una fonte luminosa centrale - Irradiarsi del calore prodotto da un fuoco - Irradiarsi del profumo emanato da una sostanza odorosa - Irradiarsi del gelo causato dalla neve - Irradiarsi delle radici da cui si forma l'albero Processo secondo il quale dall'Uno derivano necessariamente i molti attraverso gradi dell'essere sempre meno perfetti. La divinità è sempre in potenza e in sovrabbondanza e man mano che gli esseri sono sempre piu lontani dall'uno sono inferiori = tutto ə emanazione di Dio ma in gradi diversi in base alla loro superiorità e inferiorità L'emanazione non si compie nel tempo ma è eterna L'uno non genera liberamente ma incondizionatamente (avviene secondo una necessità intrinseca all'uno stesso) È un eterno fluire dell'essere= L'uno non è all'interno degli esseri Non esiste un momento di creazione perché non c'è un momento dove non è e poi è 1. Differente dal dualismo: Dio non è causa ordinata del mondo come Platone (demiurgo) ma neanche come Aristotele (motore immobile). Per plotino l'uno è un Dio che emana (il mondo è effetto della emanazione) 3. Differente dal creazionismo: Dio crea il mondo con un atto di volontà, mentre per plotino il mondo non esiste per un atto di volontà e neanche d'amore dell'essere supremo ma è una conseguenza necessaria della sua sovrabbondanza (nel creazionismo è prevista l'esistenza del nulla mentre per Plotino no) 4. Dal panteismo: secondo il pamteismo dio è dentro la creatura mentre nell'emanazione Dio è fuori dalle cose al di sopra del mondo e in modo non corporeo (non ha forma è infinito è immateriale) Pagina 93-96 (emanazione) 104-105 **PASSAGGIO DAL PAGANESIMO AL CRISTIANESIMO** Il cristianesimo in Europa si diffonde nel II secolo d.c. 6. i primi discepoli che hanno cominciato a diffondere il pensiero Cristiano non sono arrivati a Roma ma la prima diffusione è avvenuta nei territori circostanti alla Palestina (Siria, Asia minore) Il cristianesimo è arrivato grazie a San Paolo che era pagano (esattore delle tasse), viene colpito da un fulmine e fa una promessa: che se fosse sopravvissuto si sarebbe convertito = segnale divino (fare proseliti: cercare seguaci). - Le lettere di Paolo contengono i capi saldi concettuali della nuova religione: - Conoscibilità di Dio attraverso le sue parole - Concezione del peccato originale ma anche la possibilità di riscattarsi tramite la fede - L'idea della grazia come dono di salvezza elargito da Dio - Gli ebrei non fanno proselitismo perché credono che L ebraismo si debba diffondere da madre in madre - Testimoni di Geova si 7. Anni che vanno tra l'80 e il 90, e il I e II secolo in cui il pensiero Cristiano si radica nel pensiero latino e quello pagano. 8. II e III secolo sono gli anni che sono definiti età imperiale che vede la successione di alcuni imperatori che per la prima parte delle loro azioni osteggiano la diffusione del cristianesimo e delle prime persecuzioni. *La cultura romana era tendenzialmente tollerante.* Il cristianesimo si è diffuso in un primo momento presso il popolo e le persone più umili - MOTIVI PER CUI SI È DIFFUSO: 1. Il cristianesimo predicava l'idea di uguaglianza tra le persone e l'idea di contrasto alle ingiustizie sociali (schiavitù). L'idea di uguaglianza deriva dal fatto che siamo tutti figli di Dio e quindi fratelli (la fratellanza crea uguaglianza) 2. Offre fiducia nella possibile salvezza insieme alla speranza in una vita migliore (nell' aldilà). Offre uno stimolo 3. Proposta di un Rapporto personale con Dio (porta avanti l'idea della preghiera che il singolo può rivolgere al proprio Dio), e forte valore all'interiorità (il culto pagano era un rapporto collettivo che si teneva in una ritualità non personale) 4. Propone un nuovo modo di intendere la comunità (le chiese diventano i sostituti della vita politica -- εκλεσια \> **C**hiesa: a. cominciano ad associarsi in piccole comunità che prendono il nome di ECCLESIE: comunità di persone che condividono valori, i beni, obbiettivi, situazione di disagio, condivisione dei pasti b. si pratica l'elemosina nella forma della DECIMA: tassa all'interno della comunità in cui ognuno doveva dare una parte del proprio lavoro alla comunità e il guadagno veniva distribuito a chi ne aveva bisogno) c. -- riti condivisi (battesimo, celebrazione della messa): momenti in cui si condivideva la vita e la morte che trovano nella comunità un momento di associazione collettiva tra le persone d. Restituisce il valore di vivere insiem agli altri e. Risponde ad un bisogno di aiuto (mutua assistenza) 5. Carattere universalistico: di apertura a tutti i popoli 6. Propone una serie di nuovi valori che fanno breccia presso il popolo e che cambiano la prospettiva etica del modo di vivere f. Valore del perdono (porgi l'altra guancia) ≠ vendetta g. Libertà ≠ l'uomo è limitato e deve rispettare il volere degli dei sulla propria vita h. Amore verso il prossimo (altruismo) ≠ egoismo in cui primeggia l'individuo (amare gli altri come se stessi) i. Sacrificio e abnegazione (sacrificarsi per gli altri) tramite anche alcune pratiche (digiuno) j. Valore dell'anima e della spiritualità e svalutazione del corpo (basso) k. L'accessibilità del significato della religione Cristiana che è facilmente accessibile a tutti e uso di un testo (antico e nuovo testamento- parabola: storia che ha un contenuto facilmente accessibile e vicine al popolo- protagoniste di un testo sacro) ≠ i pagàni non avevano i testi ma racconti mitologici l. Non è un invito a contrastare la vita politica Prima persecuzione da parte di Nerone (69 incendio \> appiccato perché voleva rifare la città) fino a Diocleziano ma hanno anche vissuto la loro vita in pace Ha creato scompiglio per: - il concetto di schiavitù perché i romani aristocratici vivevano grazie agli schiavi, e perché i cristiani non accettano più di inginocchiarsi davanti all'imperatore (divinizzazione dell'imperatore). - I cristiani cominciano a disertare gli eserciti perché credono nella pace (servizio militare). - I cristiani vogliono seppellire i propri morti perché credono che il corpo sia molto importante e che possano rinascere in un\'altra vita (non incenerita: pratica pagana). - Rifiuto di partecipare ai riti romani = forte avversione Si diffonde l'idea che gli dèi si arrabbiano perché la parte della comunità non si rivolge più a loro e diventano i Capri espiatori (causa di tutti i mali) - Nel 313 con l'editto di Costantino (arriva dopo le persecuzioni di Diocleziano (del 309)): libertà di culto dove ognuno poteva praticare la libertà che voleva all'interno dell'Impero Romano. - Teodosio nel 380 emana l'editto di tessalonica: costringe tutti alla pratica della religione Cristiana (momento di crisi- si tendeva all'Unione tramite l'unficazione religiosa). - **Rapporto tra filosofia e cristianesimo** Il cristianesimo si differenzia dalle religioni antiche per: FILOSOFIA CRISTIANESIMO REGLIONI ANTICHE --------------------------------------- --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------ Monoteista Politeista, entità spirituale ed entità trascendente Si basa sull'interpretazione di testi Utilizzo del testo sacro= Bibbia con vecchio testamento (storia del popolo ebreo fino alla nascita di Gesù) e nuovo testamento (vita di Gesù attraverso il Vangelo) Mito Il contenuto filosofico è complesso Contenuto Biblico complesso - La Vhiesa Ha il compito di far comprendere il significato del messaggio di Gesù utilizzando gli strumenti concettuali della filosofia greca - Il messaggio di Cristo si rivolge a tutti gli uomini indistintamente e annuncia un rinnovamento inteso come trasformazione interiore - A partire dal 4 secolo gli scrittori cristiani che hanno contribuito all'elaborazione dottrinale del cristianesimo sono considerati **padri della chiesa -- FILOSOFIA PATRISTICA** (filosofia dei padri della cheisa) - In lingua greca - In lingua latina - Il maggior esponente è stato Agostino - Alcuni elementi sono molti vicini alla filosofia ellenistica: - Interesse per il singolo individuo - Attenzione per la dimensione interiore ed etica - Ricercano la felicità, di salvezza, di senso - Tema centrale: qual è il rapporto tra la filosofia e la fede - La filosofia si basa sulla ragione, sul logos mentre la fede su una credenza, un atto che non può essere razionale (Dio non si può dimostrare) - Condanna della filosofia partendo dal presupposto che solo la fede permette di raggiungere la verità e la salvezza (San Paolo di tarso). La mente dell'uomo è limitata (la vita è breve: tempo e dallo spazio: nonostante i viaggi non possono conoscere tutto il mondo). La verità dipende dalle tue esperienze - La filosofia può aiutare a chiarire i contenuti della fede (Agostino) Opera di Agostino= Le confessioni: forma di diario in cui si confessa, diventa una forma di scavo interiore. Dove ripensa alla sua vita precedente Città del sole= carattere politico Nasce ne, 354 in Algeria (provincia romana- Numidia). È africano, abbastanza scuro, famiglia agiata che gli da la possibilità di studiare. Padre pagano, madre Monica cristiana. La madre lo educa secondo il principio della fede ma lui si converte nell'età adulta (circa 30 anni). Studia a Cartagine la retorica (docente di retorica), vita molto disordinata da giovane: lascia casa dei suoi e diventa padre a 18 (diodato). Aderisce al manicheismo: chi ha una visione netta tra bene e male, protagonisti di una lotta incessante (conflitto interiore). A 29 anni si trasferisce a Roma dove insegna la retorica, si trasferisce a Milano, incontro con un vescovo (sant'Ambrogio) grazie al quale si converte e diventa catecumeno. Decide di tornare a Cartagine (muore la madre) e decide di lasciare la donna per fidanzarsi con una ricca nobile+ perdita del figlio. Si reca in Algeria e viene nominato vescovo per clamore del popolo. Nel 430 muore, vita travagliata di movimenti e interiormente **LE CONFESSIONI** Opera più significativa filosofica di S.Agostino anche se scritta sotto forma di un diario personale= crea un nuovo genere letterario che prima non esisteva (prima saggi con testi argomentativi; poema di parmenide; dialogo di Platone; aforisma di Eraclito) Forma di diario interiore in cui c'è una forte compenetrazione tra la dottrina dell'autore (pensiero) e la sua vita. Non siamo in grado di distinguere elementi che appartengono ad uno o all'altro. Confiteor= riconosco \> Forma di dichiarazione aperta; per noi la confessione è il momento in cui il pentito confessa i peccati (sacramento o no) : rincomsocere qualcosa che si ha compiuto; per Agostino vuol dire riconoscere i peccati della propria vita e la verità di Dio Utilizza le sue confessioni per conoscersi e per comprenderei in un dialogo con Dio Opera è bipartita: libri dall' 1 al 9 legati alla biografia; dal 10 in poi legati alla dottrina teorietica di Agostino. La divisione non è netta, il pensiero non esclude la vita e la vita non esclude il pensiero Genere molto diffuso nel medioevo (III e IV secolo)\> racconto della vita per un insegnamento morale= AGIOGRAFIA (la vita dei santi). Si affianca alla lettura della Bibbia la lettura di questi tesi. Trattazione non oggettiva ma ricca di patos **TEMI:** 1. Conversione: momento centrale quando decide di lasciare il manicheismo e di convertirsi al cattolicesimo fino a diventare Vesco 2. Provvidenziale: carattere provvidenziale delle relazioni e degli incontri (voluti da Dio); hanno valenza per la crescita personale 3. Riferimenti a libri e citazioni di altri autori che accompagnano la svolta e la conversione 4. Concezione che la verità è tale solo se è proclamata da altri (luogo di confessione pubblica perché sapeva che la sua opera sarebbe stata importante 5. La valorizzazione dell'uomo come persona per la sua dimensione spirituale (importanza del dialogo con Dio: trascendente e creatore; il luogo dove si incontra Dio è l'anima- riprende il pensiero platonico: le idee si trovano nell'anima) *Confessione 10* Tardi ti amai bellezza (bellezza: Dio; io ti amo da tempo ma eri fuori da me; ha cercato la bellezza di Dio nelle creature di Dio) = la creatura (ciò che è creato da Dio) è in realtà qualcosa che allontana l'uomo da Dio 9. Ripresa da s. Francesco che peró diceva il contrario Temi centrali vedono il rapporto tra fede (non contraddice la filosofia) e filosofia, del male, tra uomo e dio, del tempo 1. **Lavoro di introspezione:** la conoscenza sensibile può ingannare ma la verità deriva da un percorso interiore. L'interiroita è infinita auindi non smetterai mai di conoscere te stesso (l'interiroita coincide con Dio quindi è eterna). La verità è bell'anima e non si può dubitare di essa e vede in se stesso una cosa certa: il fatto di esistere = si fallor, sum: dall'errore si può ricavare la conoscenza di se stessi e la certtezza di esistere Ci sono due ambiti su cui si concentra Agostino: - ANIMA: tutto quello che riguarda l'interirorta della persona. Non è un concetto estremamente religioso, ma è propriamente l'Io (la nostra essenza, quello che abbiamo dentro, l'insieme di tutti i nostri pensieri ed emozioni) - questo ci riporta al concetto di ψυχη greco - DIO: è l'essere nella sua trascendenza, non è più immanente. Si rivela nell'uomo perché sostiene che Dio per noi sia presente nella nostra anima. (C'è l'anima, c'è un Dio, e c'è un Dio nella nostra anima- come Platone: idee, cose, idee nelle cose). Soltanto scavando in sé stessi è possibile vedere la trascendenza di Dio (Dio Cristiano-ebraico), quindi Si innesca un atteggiamento introspettivo (confessione= le confessioni), un dialogo interiore. (Percorso dentro di se ma in dialogo con la divinità) - E la loro relazione Anima e Dio non richiedono indagini parallele o diverse perché cercare l'anima vuol dire contemporaneamente cercare Dio (un dialogo interiore per comprendere se stesso quindi le proprie emozioni... vuol dire dialogare con Dio= forma di preghiera). Fede e ragione sono quindi strettamente unite in grado di collaborare e vicenda, non c'è contrasto come invece credeva San Paolo: - *Crede ut intelligas*: abbi fede per comprendere - *Intellige ut credas:* comprendi per avere fede La fede non è solo oggetto di credenza, di totale affidamento, ma è anche un percorso di ragione. Si può provare a dimostrare anche razionalmente la presenza di Dio. Attualità: Vitto Mancuso crede che non ci sia contrasto tra queste due - per trovare la verità non bisogna partire dal cosmo (quindi non naturalista) ma crede che la verità si trovi nell'uomo e non nella natura. Corpo inteso come anima perché vi è ancora una svalutazione La ricerca non è nel cosmo ma nell'io= la persona nella sua singolarità irripetibile e nella sua apertura a Dio. Si intendono tutte le persone e non solo il filosofo (anche lo schiavo). - Punto di partenza: Superamento del dubbio scettico: per arrivare ad una verità bisogna comunque partire dal dubbio perché è qualcosa che ci assale (noi nasciamo dubbiosi, fragili, sottoposti a incertezze). Per lui però bisogna arrivare ad un punto fermo per superare la filosofia perché non pu essere tutto relativo. Secondo lui si può arrivare ad una verità stabile e universale Gradi della conoscenza: I. Conoscenza sensibile: può ingannare ma non si può negare di percepire qualcosa. La ricerca della verità però non può arrivare da fuori ma da dentro Non esistono verità assolute secondo gli scettici, Agostino non concorda. Devo presupporre che Dio sia un Dio buono perché non può ingannarmi. La fonte della verità che è Dio è uguale per tutti La verità non può avere il suo fondamento nell'uomo perché altrimenti sarebbe relativa (uomo imperfetto...). Ma la verità risiede in Dio da cui derivano tutti i criteri di verità che ha posto nell'anima: il criterio di giustizia, di bello, di uguaglizan. Noi non li acquaisimao trameite esperienza, ma non possono venire neanche dall'uomo (supera la filosofia greca che sosteneva che le idee venissero dall'uomo) perché essendo imperfetto non possono venire idee perfette. I criteri di giudizio vengono da Dio. L'uomo riceve la verità da Dio come un dono = teoria della conoscoenza come illuminazione (Dio ha illuminato l'uomo con un atto di bonta): rappresenta il punto di incontro tra ragione e fede che sono complementari (reminiscenza per Platone) APPUNTI LEZIONE SCORSA DIO: universale e fonte della verità tanto da essere la verità stessa (pensiero platonico: idea universale) La verità non può avere il suo fondamento nell'uomo perché altrimenti sarebbe relativa, l'uomo infatti è imperfetto e diverso uno dall'ablatrice ma risiede in Dio Il criterio di giustizia di bello e di uguaglianza non derivano dalla realtà esterna e dunque dall'esperienza ma nemmeno derivano dall'uomo (superamento della filosofia greca) L'uomo a sua vista è una creatura imperfetta e dunque non può pensare ad una idea predetta perché la sua idea dipende Comunque dalla sua esperienza e dunque queste idee di bontà ecc non derivano né dall'esperienze né tantomeno dall'uomo e dunque I CRITERI DI GIUDIZIO DERIVANO DA DIO. L'uomo riceve la verità da Dio come un dono = ciò porta alla teoria della conoscenza come illuminazione, la nostra conoscenza dunque è la nostra anima che è stata illuminata da Dio Dunque religione e fede sono complementari (tale concetto era trattato da Platone che parlava invece che di illuminazione di riminescenza) Dio con un atto di bontà nei confronti dell'uomo ha donato all'uomo Concezione di Dio Dio è quello tipicamente immaginato dalla tradizione religiosa: 1\. sostanza increata = eterno (se qualcuno avesse creato Dio ciò significherebbe che non è principio primo, ossia che a sua volta sarebbe creato da qualcuno) 2\. Dio è l'essere sommo: immutabile ed è bontà assoluta, Dio è informe, visione ottimistica della divinità secondo cui crea l'uomo perché la divinità crede nell'uomo, Dio crea tutti gli essere 3\. Creatore 4\. Verità 5\. Trascendenza: (un po' come Platone ricollegandosi al dualismo però con lui non si parla di trascendenza) 6\. Dio è entità assoluta ma che si è rivelata tra gli uomini facendosi uomo e vivendo tra essi 7\. Amore: novità, prima di allora atto necessario(Plotino) o disinteressamento (Epicuro) o motore immobile (Aristotele), non è possibile amare Dio se non si ama l'altro uomo = ama Dio come te stesso =\> porta al concetto di amore fraterno 8\. Dio in sé stessi Non tutti gli esseri sono uguali: superiore e inferiori =\> contrasto al concetto di uguaglianza (categorizzazione degli esseri data dalla presenza o assenza dell'anima) Gli esseri più vicini a Dio sono quelli più elevati e superiori: "esseri angelici" Dio fa l'atto creativo Corpi fisici: collocati in uno spazio e in un tempo Entità spirituali Dio L'uomo per trovare Dio deve cercare dentro di sé ,a anche per cercare se stesso deve essere illuminato da Dio IL TEMA DELLA CREAZIONE Dio é eterno e non ha dimensione temporale Il mondo di tutte le cose create invece appartiene alla dimensione del tempo Dio ha quindi creato anche il tempo Il tempo è qualcosa che nasce insieme alle creature (l'aveva già detto Platone con il demiurgo) Dunque esiste il passaggio dal nulla all'essere, che avviene tramite un atto libero dalla volontà divina, Dio poiché crea qualcosa dal nulla di diverso da se e trascendente Dio quindi crea il mondo dal nulla e non lo trae dalla propria sostanza (come il panteismo) L'atto della creazione avviene attraverso la parola: "Dio disse" Quando dio crea gli esseri crea anche le idee che gli esseri hanno in sé = criterio di verità che Dio ha messo dentro l'uomo Platone e Agostino: idee innate, modelli perfetti ed eterni delle cose (imperfette e mutevoli) Per P queste idee hanno sede nell'iperuranio, zona separata dal mondo sensibile Per A queste idee hanno sede nell'intelletto di Dio che le ha create dal nulla Secondo P L'uomo conosce queste idee mediante la reminiscenza Secondo A l'uomo conosce queste idee mediante l'illuminazione Questa illuminazione è dono di Dio Nel sistema di Agostino quindi esiste il nulla L'eternità e una dimensione di Dio Dio non ammette il divenire in sé perché se lo fosse implicherebbe un mutamento e quindi presumerebbe dei momenti in cui Dio non c'è e poi c'è Nel creare il mondo Dio diversamente dalla sua identità ha creato io tempo che è qualcosa che concerne però solo le creature proprio perche diverse da Dio Visto che il tempo ha un'inizio e un fine Per Agostino il tempo è un fenomeno mentale, non è qualcosa che è fuori da noi ma è una dimensione interiore Definire lo scorrere del tempo è indispensabile per vivere in rapporto con gli altri Il tempo definito (oggettivo) però non coincide con quello interiore (soggettivo) (i 5 minuti di orologio per la mia interiorità posso essere brevi o lunghi) Da un punto di vista interiore il passato e il presente non sono misurabili perché il passanti è il presente nella memoria e il futuro e il presente nell'attesa Il tempo e dunque necessariamente una dimensione interiore Il presente dura un istante e acquista consistenza grazie all'attenzione che l'anima presta alle cose Il futuro è ciò che non c'è ancora ma viene prefigurato tramite l'attesa delle cose future Il rapporto tra creature e Dio: lui crea tutto ciò che esiste a partire dal nulla per un atto di amore e di volontà (Plotino: atto di necessità), Dio è trascendente rispetto alla creatura, e le creature sono inferiori. La divinità è presente nell'uomo in una scala di esseri in un ordine gerarchico (Dio, creature angeliche, uomo...). Svalutazione del corpo della materia della natura rispetto invece all'uomo che sere pensante e ha anima e può ascendere alla realtà. Atto creativo avviene nel racconto biblico prevede il passaggio dal nulla all'essere, per Agostino esiste il nulla. Dio è la dimensione della eternità mentre quella dell'uomo è la finitudine. Dio crea il tempo quando crea le creature che sono finite e quindi contrassegnate dal tempo. Per Agostino non esiste di per se il tempo ma è una dimensione soggettiva (distensio animi), può essere molto diverso dalla persona all'altra. Il tempo oggettivo (orologio) è qualcosa di importante per misurare è regolare la vita, ma la vera dimensione è soggettiva e interiore legata a tre aspetti importanti: presente, passato e futuro. Il presente è dato dall'attenzione rispetto al tempo che si vive, il passato è la memoria (nel presente posso ricordare il passato), mentre per il futuro è l'attesa. Pagina 148-153, 155-158, 160-170 (no ottavo paragrafo) **Il male** Dubbio: il male da dove deriva? Bisogna escludere che il male deriva da Dio, che è perfetto, amore... non può quindi volontariamente creare il male. Tutto quello che esiste in quanto creatura di Dio è bene. Per Agostino il male non è una SOSTANZA ma è **una privazione di essere** e quindi di bene. Dal punto di vista metafisicò le creature sono ontologicamente inferiori a Dio e hindi inevitabilmente imperfette è parzialmente prive di bene. Distingue due tipi di male: 4. **Male morale= peccato (originale)** dal momento in cui l'uomo è andato contro la volontà di Dio (mangiando la mela: non ha accettato i limiti) nasce imperfetto e con una colpa originale (voler essere superiore alle divinità). Poiche il male non è una sostanza l'uomo più che voler compiere il male **SI SBAGLIA, può scegliere male (una cattiva considerazione:** considero che qualcosa ha più valore, rispetto a qualcosa che è superiore.) Es: io ho bisogno di soldi e rubo invece di lavorare 5. **Male fisico**: (la sofferenza, la morte, terremoto, alluvione). Mancanza di bene rispetto al fatto che il nostro organismo non funziona bene e quindi portare a male di vario tipo, dovuto ad un fenomeno naturale. Non siamo responsabili (se io fumo so che fa male al mio corpo: male morale- male legate al fisico ma dovute alla nostra volontà, andiamo contro alla vita che abbiamo che è dono di vita tramite scelte di vita). Siccome le creature sono esseri on perfetti e inferiori a Dio la malattia è dovuta a questa loro imperfezione (se fossero perfetti non si ammalerebbero mai), è quindi normale che possano soffrire, morire... La terra è una creatura di Dio ma non è Dio e quidni è normale che a volte debba assestarsi e creare calamità naturali (imperfetta). Alcune calamità naturali sono dovute al dio (surriscaldamento...= morale) C'è il peccato perché c'è la libertà, l'uomo è libero e quindi può andare contro a quello che Dio vuole per lui. Il peccato è il difetto della volontà che rinuncia ad aderire al bene assoluto per rincorrere un bene fuggevole e precario. La libertà di scegliere il male mette in luce la drammaticità ella condizione umana. Un animale che uccide un altro animale è per istinto, quindi **non** è libero. L'uomo è superiore all'animale perche è libero, l'uomo offre perché deve scegliere (se dire una cosa o non dirla) Da un lato c'è un aspetto positivo: il male è computo perché mon si considera veramente cosa è il male. Aspetto negativo: l'uomo è compromesso dal peccato originale è destinato a compiere il male. Può raggiungere la salvezza eterna solo per grazia di Dio (salvezza divina): dio può salvare l'uomo solo se questo si avvicina a lui. L'uomo puó peccare ma l'importante è che si renda conto di aver sbagliato e che si relazioni con dio e chiedere perdono. Il peccato è una forma di allontanamento/ di distacco che avviene quando l'uomo liberamente decide di allontanarsi dal Dio = (visione manichea) Uomo vecchio (esteriore e carnale): uomo attaccato alla gola, lussuria... Uomo nuovo (Cristiano) si eleva perché punta all'interiorità e spirituale *Cosa bisogna fare per arrivare alla salvezza?* Bisogna rinascere alla vita sporti utile e cercare di vivere secondo lo spirito DUALISMO nell'uomo: anima e corpo, Dio e creature, bene e male, uomo vecchio e uomo nuovo PAGINA 162 PAGINA 169: Il male non è sostanza ma se lo fosse sarebbe un bene. Dio crea solo il bene **FILOSOFIA CRISTIANA (MEDIEVALE)** La filosofia patristica intorno al quarto e quinto secolo 476-1492: **medioevo** Il termine è contraddittorio perché filosofia è una disciplina che si fonde sulla ragione e quindi su un\'argomentazione razionale; cristiana invece si intende una religione che comporta un\'adesione ad una verità che si accetta in virtù di una testimonianza superiore (di Gesù cristo) rivelata da un Dio trascendente (oltre la realtà). SANT'AGOSTINO: Il ragionamento razionale può aiutare un processo di fede **TEMA**: è possibile dimostrare l'esistenza di Dio? I filosofi dell'epoca Hanno utilizzato un percorso di carattere puramente logico e razionale [Periodo storico]: Coincide con il medioevo (≈500- 1300 d.c.) [Obbiettivo]: comprensione razionale della realtà (comune). Non cambia l'obbiettivo ma la **forma** in cui la filosofia si esprime cambia a seconda del periodo storico e a seconda del tipo di realtà in cui viviamo. Cambiamo anche le **domande** e gli **interessi**. Nel medioevo la rifelissione filosofica si concentrava su due condizioni di pensiero diverse dall' ellenismo: 1. Rapporto tra filosofia e religione 2. Patrimonio culturale a disposizione [Premessa:] Il noi collettivo è legato al tempo in cui viviamo, ai libri che abbiamo letto, alle esperienze che abbiamo fatto, e alle conoscenze che abbiamo per poter esprimere domande. - Il medioevo ha un ridotto patrimonio culturale perché non ha la conoscenza della lingua greca, la quale cessa di essere la lingua comune (non ha più valore di κοινή). Non si parla più la lingua greca: Europa frammentata suddivisa in: - regni romano-barbarici (franchi) si parlavano lingue diversificate tra di loro. Mescolanza di elementi latini ed elementi barbarici che hanno dato vita a lingue diverse. Il latino che rimane è una Lingua settoriale, scritta, utilizzata dalla chiesa; il resto del popolo parla il volgare (lingua mista) e non può conoscere I testi antichi. Dante non lo conosceva (1300). - Impero arabo - Impero bizantino Il pensiero filosofico medievale non può fare il confronto con il pensiero greco Gli arabi si differenziano da questo, nonostante non conoscessero il greco, mettono in atto un grande lavoro di ricerca e di traduzione. Molti testi greci li abbiamo conosciuti grazie a loro. Detentori del sapere Nel mondo latino (ex impero d\'Occidente) si ha una diffusione limitata dei testi. Medioevo era un periodo di decadenza, di crisi, un\'epoca oscura, questo non dipende dalla mentalità di allora (scoperte medievale: orologio, carta, occhiali, libro, stampa). Quello che è oscuro nel medioevo è la ricerca rispetto all'epoca, c'è stato un eccesso di documenti che ancora non sono stati compresi e tradotti, e quindi abbiamo una conoscenza lacunosa -- parziale. Si conoscono alcuni autori che fanno riferimento ad alcune scuole filosofiche, questi pochi autori rientrano nella **FILOSOFIA SCOLASTICA** - Scholasticus: insegnante di arti liberali e successivamente anche il docente di filosofia e di teologia, quando uscirono dai monasteri per insegnare nelle università (1200) presero il nome del magister. - Arti del quadrivio (geometria, astronomia, musica) e del trivio ovvero le più importanti (retorica, grammatica, dialettica, logica) - Il maestro è colui che trasmette la conoscenza del libro che è invece depositario del sapere - LEZIONE: 1. LECTIO prevede la lettura di un testo autoritario (il magister studiava teologia, Bibbia) 2. MEDITATIO prevede un momento di riflessione sul testo stesso individualmente e in silenzio 3. QUESTIO il maestro proponeva una questione su cui era importante discutere (messa in discussione) - Non c'è la spiegazione frontale ma mette al centro il testo, e successivamente l'allievo 4. DISPUTATIO confronto dialogico tra allievi e maestro Abilità retorica, rigore logico (parmenide), capacità di analisi La scolastica si divide in periodo 1. PRESCOLASTICA (700-800 d.c.): diversità tra la fede e la ragione 2. SCOLASTICA ALTA (900-1100): dimostrazione dell'esistenza di Dio 3. SCOLASTICA (1200-1300): riflette sulla conciliabilità tra fede e ragione 4. FINE SCOLASTICA (1300- 1400) **ANSELMO D'AOSTA** Nasce ad Aosta nel 1300, siamo nella Piena filosofia medievale e scolastica, che prende le forme di uno studio di carattere teologico (facciamo fatica a distinguere L elemento filosofico e teologico). - La teologia era una facoltà che durava circa 10 anni, era lo studio più importante e che durava di più Il tema centrale della filosofia teologica (ovvero della filosofia scolastica avanzata) è quello da un alto di dimostrare con il logos l esistenza di Dio e dall'altro lato il rapporto tra fede (atteggiamento di fiducia) e filosofia (atteggiamento razionale) Anselmo Diventa scadente cattolico. Quando era ancora Abbastanza giovane si trasferisce in Normandia dove si converte al protestantismo. Successivamente quando va in Inghilterra sposa la causa anglicana e diventa anche arcivescovo di Canterbury. Nasce nel 1033- 1109. Il mille è L anno dell'urbanizzazione, della rivoluzione agricola = epoca di ripresa che porta ad un aumento demografico ecc. LA SCOLASTICA - L obbiettivo è la comprensione razionale della verità rivelata attraverso la figura di Cristo - Epoca in cui vale ancora il criterio dell autorità (agiografie, patristica...) - Adesione alla fede che ha carattere dogmatico (con il rinascimento si ha una forma di libertà) - La filosofia è ancella della teologia: non deve trovare la verità ma COMPRENDERE UNA VERITÀ GIÀ DATA -- L obbiettivo generale della filosofia è andare alla ricerca della verità in questo caso no perché si parte dal presupposto che la verità è già dentro l'uomo/ già data e quindi basta comprenderla. **ANSELMO** filosofia scolastica del medioevo Fa proprio il motto "credo ut intellegam" *credo perché mi aiuta a comprendere meglio la verità* La fede è al primo posto mentr la filosofia la accompagna quindi ha comunque una posizione inferiore (mentalità teocentrica) Non è sufficiente un atto fidelistico alla verità ma bisogna comprendere la verità attraverso la ragione con prove A POSTERIORI e prove A PRIORI - Perché è necessario dimostrare che Dio esiste? - Per L epoca medievale era necessario dimostrarlo. Il rapporto tra uomo e Dio: L uomo crede nella sua esistenza oppure no, questo però non ha necessità di dimostrazione - Anselmo argomenta - Perché la fede non è qualcosa di cieco di incondizionato (non mi abbandono a Dio). L\'atto di credere deve corrispondere all'uomo nella sua interezza (non deve escludere alcuni aspetti dell'uomo) quindi L uomo non è solo cuore ma anche ragione. L\'intelletto è quello che diversifica l'uomo dall'intelletto. - Se io cerco di rispondere alla domanda in modo razionale e non attraverso la fede, posso superare le differenze tra le varie religioni perché si differenziano per un contenuto di fede (comandamenti pratiche). Se si vuole superare le diversità delle religioni allora bisogna dimostrare Dio razionalmente, perché L adesione alla religione dipende dalle fede e quindi diverse Il ragionamento supera il conflitto teologico Le prove dell'esistenza di Dio di Anselmo sono riconducibili a due che sono trattate in due opere diverse Il primo è il MONOLOGION (monos: unicita dell'argomento; logos= unico argomento). - ARGOMENTO A POSTERIORI (MONOLOGION) *dopo di:* conoscenza che viene **dopo** **l'esperienza**. Parte dall'esperienza per arrivare a Dio. Chiamata anche la prova **per gradi**, è una prova con cui Anselmo dimostra Dio partendo da ciò che è creato (creature di Dio). Ci sono diversi gradi per partire dal creato e arrivare al creatore. SLIDE: a partire dal riconoscimento dei gradi diversi di perfezione bontà, giustizia... e così si arriva all\'affermazione di un criterio assoluto che li rende possibili cioè Dio (PLATONE) che rende possibile la comprensione, si supera il relativismo e lo scetticismo. Dio è quindi un ente buono, grande, perfetto Dio esiste perché tutto può essere bello, giusto... e questa ascesa non può essere infinita quidni si arriva ad un essere primo che non può avere un grado maggiore a lui. Dal buio si va verso la totale luce (Dio). Ciò che è più vicino a Dio e più luminoso. Dio è il grado massimo perché se non lo fosse vuol dire che l'ascesa è infinita, ma siamo all'interno di un sistema lineare che prevede un punto di partenza (non circolare come quello quello dei greci = Dio è il massimo dei massimi (perfezione che al di sopra di tutta la perfezione) LA bellezza, LA giustizia sono sostantivate, non si intende ciò che è bello, ciò che è giusto... Nel PROSLOGION si tratta la prova ontologica dell' - ARGOMENTO A PRIORI *prima di:* conoscenza che viene **prima dell'esperienza** non ha bisogno dell'esperienza (sarà **INNATA).** È un argomento che prescinde da qualsiasi esistenza reale (si può partire dall'esistenza di Dio partendo solo esclusivamente dalla definizione di Dio stesso). Prova a dimostrare che Dio esiste solo a partire dalla sua definizione. - Ciò di cui non si può pensare e nulla di maggiore (lo spazio e l'universo sono inferiori a Dio) - Non è un Dio creatore - Non è un Dio che emana Si arriva all'affermazione dell'esistenza di Dio nella realtà oltre che nel pensiero. - Se si negasse l'esistenza di Dio bisognerebbe ammettere che c'è qualcosa di maggiore rispetto a lui (perché esisterebbe nella realtà oltre che nel pensiero) e ciò sarebbe contraddittorio = argomento ontologico Se Dio è perfetto deve per forza esistere perché ha in se tutte le caratteristiche (e quindi anche l'esistenza). - L'esistenza di Dio si percepisce con una **INTUIZIONE** - Se l'esistenza di Dio è evidente ad ogni mente razionale, come si giustifica l'affermazione dell'ateo? L'ateo esprime a parole ciò che non può pensare, è una negazione puramente verbale ma razionalmente insostenibile, l'insipiens non ha riflettuto su quello che dice. La fede è comunqunque sempre un dono divino ed è una scelta libera della volontà, mentre la ragione segue una logica necessaria: l'ateo è razionalmente vincolato ad affermare l'esistenza di Dio ma non all'adesione di fede che dipende dalla volontà e dall'intelletto. Razionalmente posso affermare che non esiste ma nella realtà no - Queste dimostrazioni sono molto criticate e riprese 1. Pensare Dio non vuole dirlo conoscere perché dio è al di fuori di qualsiasi definizione Si può definire dio e dimostrare la sua esistenza anche senza conoscerlo 2. Non ə possibile passare dal pensiero di dio come esistente alla realtà della sua esistenza: anche se pensò che dio esista non implica che dio esista (Anselmo ha sovrapposto il piano ontologico con quello metafisico) gaunilone fa un esempio Se penso che in mezzo al mare esiste un isola che immagino essere una meravigliosa isola felice. Solo per il fatto che i la sto pensando non è detto che esista davvero. Uno è il piano del pensiero è l'altro il piano dell'essere Anselmo: dio e l'unico a cui si applica l'argomento, in quanto è il massimo pensabile. Al di sotto di questo limite tutte le cose pensate possono esistere o non esistere (solo Dio è perfetto tutto il resto no: quindi non si può usare questo argomento per fare L esempio dell'isola perché un isola perfetta è sempre un isola, cioè una cosa che appartiene alla materia.) Anselmo non ha parlato di una COSA perfetta ma della **PERFEZIONE** e questa non può esistere soltanto nella realtà perché altrimenti non sarebbe perfetta. COME KANT RISOLVE IL PROBLEMA NEL SETTECENTO? 1. La dimostrazione di Anselmo è una TAUTOLOGIA: il soggetto contiene già in se il predicato nominale (il predicato non aggiunge niente al soggetto) Esempio: - l'acqua è bagnata - il corpo ha una superficie: il corpo per forza ha una superficie - Il fuoco è caldo Anche l'affermazione **Dio è perfetto** è una tautologia perché dal momento in cui io dico Dio è insito il fatto che è perfetto - L'acqua non può non essere bagnata - Il fuoco non può non essere caldo Kant dice che Quella di Anselmo non è una dimostrazione ma ha solo nominato Dio senza aggiungere nulla 2. C'è un passaggio ingiustificato da un piano logico a uno realistico Se sostengo che io possiedo cento talleri, cioè avere l'idea di cento euro e possederli non è la stessa cosa. Anselmo non può dimostrare Dio cambiando questi due piani perché per kant sono indistinti. Posso pensare che il Dio che esiste sia perfetto, ma non posso usare questo per argomentare il fatto che esiste **TOMMASO D'AQUINO** Maggior autore della scolastica- piena scolastico (1221-1274). Inizio della letteratura in volgare. Scrive in latino ma risente di questa nuova lingua. Ricordato come SAN TOMMASO Tema: prove dell'esistenza di Dio L'opera più importante si chiama SUMMA TEOLOGIE, opera ampia dov'è affronta tantissime tematiche teologiche, filosofiche ed etiche. È l'opera che comprende il massimo del pensiero medievale. La ragione/ filosofia ha il compito di provvedere alla fede e deve essere integrata con la SACRA DOTTRINA. La fede dall'altra parte orienta la ragione ma non la sostituisce. In caso di conflitto la teologia rettifica la filosofia. Questi sono gli anni dell lotta tra papato e impero e per le investiture (contrasto tra papato e impero per chi doveva investire i vescovi), e inoltre si sviluppano gli ordini mendicanti (forte dibattito all'interno della chiesa- ordini che volevano riportare la chiesa alle origini (San Francesco)). Un altro tema ha influito sulla sua riflessione: anni delle crociate (chiesa corrotta). San Francesco: porta il tema del rapporto tra uomo-natura, uomo-Dio Due personaggi coevi: da una parte San Francesco che scelse di vivere in povertà e senza riflettere con un alto livello filosofico, dall altra Tommaso che è stato un teologo/ pensatore. M. Dal pra "quando si arriva ad un'affermazione filosofica tramite il ragionamento e questa affermazione contraddice un affermazione di fede allora L errore sta nel ragionamento filosofico", contrario alla visione di Galileo Galilei che sostiene la teoria eliocentrica, gli uomini di chiesa hanno ribattuto affermando che c'è un passo della Bibbia che dice "fermati o sole". Queste due asserzioni vanno in una strada diversa e quindi Tommaso avrebbe detto che sicuramente il ragionamento scientifico è sbagliato perché c'è una dottrina di fede che afferma il contrario. Galileo afferma che se c'è un ragionamento filosofico tanto più provato, questo prevale sulla fede. Tommaso contrasta Anselmo quando sostiene la prova ontologica. PER TOMMASO Dio si può dimostrare solo con prove a POSTERIORI cioè a partire dagli EFFETTI, DAI DATI E DALL'ESPERIENZA Il processo conoscitivo ha sempre inizio dalla percezione delle cose (sembra quasi epicuro). Non essendo riconosciuta l' esistenza di Dio non si può derivarne analiticamente l'esistenza perché sono due piani distinti (quello del pensiero e quel dell'essere) ≠ Anselmo Le sue prove hanno una struttura logica a posteriori, e si ripete in tutte e cinque le prove 1. Si parte da una constatazione di un dato della realtà (osserva un dato e procedendo per gradi arriva a definire Dio) 2. In tutte e cinque applica il principio di causalità (ogni cosa che accade avviene per una causa quindi bisogna andare a capire quale sia questa causa) 3. Si esclude il regresso all'infinito, quindi, esclude il fatto che si possa procedere all'infinito, per cui se un ragionamento parte da un punto e procede in base alle cause, ad una certa arriva dove non può più procedere e questo sarà DIO 4. Si perviene ad una realtà trascendente esplicative (c'è una barriera tra Dio e le cose, è come se ci fosse una realtà trascendente che va oltre la natura e quidni DIO; a differenza di Plotino c'è una barriera) Nelle prove a posteriori Dio rappresenta la causa ultima e la metà finale della realtà, Dio infatti è motore immobile non solo in potenza ma anche in atto e trascendente (Aristotele pensava che Dio fosse come una calamita e immobile a cui tutti aspirano; mentre Tommaso crede che sia un motore immobile ma che commette un atto di volontà) Orni argomento che la ragione utilizza è come una via (strade che partono da punti diverse ma che convergono in una piazza che è Dio) che porta al medesimo punto di arrivo attraverso la causalità. Nella summa teologica Tommaso propone cinque vie, muovendo dal mondo fisico che possono razionalmente guidare ed affermare che Dio esiste 1. VIA DEL MOVIMENTO via ex motu: è evidente che certe cose si muovono e tutto ciò che si muove è mosso da altro. Colui che è in movimento e colui che viene mosso sono due entità **distinte**. Ci deve essere dunque all\'origine qualcosa che **non** può essere mosso da altro *che si può chiamare (*questo motore lo chiamiamo Dio, quindi non diciamo QUESTO È DIO perché non c'è un atto di fede ma Tommaso ci è arrivato con un ragionamento razionale) DIO (motore immobile di Aristotele) 2. DIO DELLA CAUSA ULTIMA via ex causa che riguarda il concetto della causa efficiente: è impossibile che una cosa sia causa efficiente di se stessa. Noi non ci facciamo da noi stessi e quindi bisogna ammettere una prima causa efficiente (Dio). Tutto ciò che esiste/ che è effetto per forza prevede una causa che l ha causato. Per evitare il regresso all'infinito cosa che non è possibile per Tommaso ad una certa bisogna smettere una causa prima incausata che si chiama Dio 3. VIA DELLA CONTINGENZA O DEL POSSIBILE via ex possibili et necessario: tutto quello che noi osserviamo potrebbe non esserci. Se tutto fosse CONTINGENTE vorrebbe dire che tutto ciò che esiste può non essere. Questo significa che ci puo essere un momento in cui non c era nulla ma questo è assurdo perché non si spiegherebbe come dal nulla sia derivato qualcosa. Non c'è mai stato un momento in cui no c era niente. Prova della contingenza: se io ipotizzo che tutto è contingente ipotizzo che esiste il nulla ma allora non si spiega come dal nulla derivi tutto ciò che he esiste è quindi c'è bisogno di almeno un ente che deve essere necessario ciò che non dipenda da un altro = DIO Se dico che il nulla totale esiste affermo anche che non esiste Dio - Come essere trascendente crea dal nulla tutto auello che esiste 4. VIA DELLA GRADUALITÀ via ex gradu (Anselmo): necessariamente ci deve essere una gerarchia ma Affinche sia possibile da istituire ci deve essere un grado supremo. Se ci sono diversi gradi dell'essere è necessario un essere al grado massimo = Dio che comprende tuti i livelli dell'essere a livello massimo 5. VIA DELL'ORDINE DEL MONDO via ex fine: tutti gli esseri anche quelli privi di ragione agiscono per un fine è quindi si comportano in modo ragionevole cioè con ordine sono voluti da un essere intelligente (come la freccia e l'arciere: la freccia non ha un fine o un valore senza L arciere; Al di sopra di tutto quello che accade c'è Dio che è il fine Tutto è ragionevole ARGOMENTAZIONE RAZIONALE Le cinque vie sarebbe opportune chiamarle argomenti e non prove (al contrario di Anselmo) lui non fa delle prove, ma indica delle strade razionali che ti permettono di raggiungere Dio. Le cinque vie non provano L esistenza di Dio ma quella rispettivamente di un primo motore, di una prima causa, di una essere necessario, di una somma perfezione e di un intelligenza ordinatrice. È soltanto dopo la dimostrazione razionale che Tommaso afferma "e questo lo chiamiamo Dio". Dopo aver dimostrare L esistenza di un principio delle cose e dopo aver riferito a Dio tali caratteristiche, non sappiamo ancora nulla dell'essenza divina perché non possiamo comprenderla perché va oltre (possiamo comprendere che esista ma non le sue caratteristiche). Non si spiega che cosa sia Dio perché dall'essenza non si può arrivare all'esistenza (va oltre Anselmo) Tommaso si limita a suggerire una possibile convergenza tra fede e ragione nel rispetto della reciproca autonomia **GUGLIELMO DA OCKHAM** Con Plotino abbiamo isto il passaggio dalla filosofia ellenistica a quella cristiana Guglielmo invece rappresenta il passaggio dalla filosofia medievale alla filosofia del rinascimento - Nato nel 1290 - 1349 contemporaneo di Dante (1300 anno del giubileo; anni in cui la chiesa sposta la propria sede nel 1309 ad Avignone) - Nasce a ockham, nella periferia inglese - Entra nell'ordine francescano - Importante carriera universitaria tanto che riesce ad insegnare ad oxford - Questa sua brillante carriera vede una crisi per L accusa fatta verso alcune tesi chiamate sospette - Nel 1306 una commissione censura molte delle sue opere - Aveva vissuto ad avgginore a causa di questa accusa è fuggito altrimenti processo di eresia - Arriva in Italia, raggiunge a Pisa dove c era una repubblica aperta dal punto di vista delle idee ma dovette fuggire a causa di una ingiunzione del tribunale dell'inquisizione. - Finisce la sua vita a Monaco dove però non riesce ad essere catturato perché è protetto da un signore - [TESI ] - Dichiara impossibile l'accordo tra la verità filosofica e la verità rivelata / teologica - Forma di empirismo quasi radicale (la conoscenza deve per forza partire da un esperienza). Tutto ciò che oltrepassa i limiti dell'esperienza non può ne essere dimostrato ne verificato e quindi nemmeno conosciuto - Secondo Guglielmo deve esserci una netta differenza tra la fede e la scienza. Le verità di fede infatti non sono: - Evidenti come i postulati (i postulati della matematica non possono essere dimostrati ma si prendono come vere: in un punto passano infinite rette). La verità di Dio non può essere dimostrata in modo evidente, non ha la caratteristica di intuizione - dimostrabili - probabili (io posso dire che probabilmente esistono gli alieni ma non posso dimostrarlo) - Ergo non hanno carattere scientifico [Credere in Dio è solo una questione di fede ] [CRITICA LA METAFISICA TRADIZIONALE ] - Principio di economia che porta a tagliare alcune conoscenze - ***rasoio di Ockham*** (fare una selezione, cioè dire solo le cose importanti) "*Non bisogna moltiplicare gli enti oltre la necessità"* (il concetto di trinità e di anima sono moltiplicabili) tutto quello che non può essere dimostrato e riconosciuto lo tagliamo perché non ci porta ad alcuna conoscenza "...*È dannoso e inutile creare realtà metafisiche ulteriori rispetto a quelle da spiegare"* cioè bisogna eliminare tutto quello che non si può verificare (riflessione che possiamo inserire all'interno dell'illuminismo) [TEMA DELLA CONOSCENZA ] 1. Conoscenza intuitiva mediante la quale si conosce con evidenza se una cosa c'è o non c'è. Non prevede il ragionamento e quindi si basa sui sensi (l'intelletto mi fa cogliere l'evidenza di qualcosa). Parte da