Introduzione alla Psicologia Generale PDF

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Università di Milano - Bicocca

Swami Ilardi

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This document is an introduction to general psychology, covering the scientific study of the human mind and its interactions with the environment. It discusses different perspectives on psychology, including biological, behavioral, cognitive, and psychoanalytic viewpoints, outlining their use in analyzing human behavior and mental processes. The author, Swami Ilardi, introduces fundamental concepts and the origins of psychology.

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Realizzato da Swami Ilardi Introduzione alla Psicologia Generale PSICOLOGIA = studio scientifico del comportamento e dei processi mentali degli individui (a livelli diversi) si occupa oggi dell’unità mente e cervello e delle sue relazioni con il compo...

Realizzato da Swami Ilardi Introduzione alla Psicologia Generale PSICOLOGIA = studio scientifico del comportamento e dei processi mentali degli individui (a livelli diversi) si occupa oggi dell’unità mente e cervello e delle sue relazioni con il comportamento dell’essere umano inserito nel suo ambiente fisico e sociale (o nelle condizioni controllate di un laboratorio di ricerca) Vi è un dibattito in corso rispetto a quale dovrebbe essere l’ambito della psicologia: 1 Si può studiare scientificamente SOLO il comportamento osservabile oppure è possibile studiare scientificamente anche il pensiero e i processi mentali, seppur non siano misurabili? I fenomeni di cui abbiamo esperienza si possono ridurre a due grandi categorie: φυσια, materia → studiata dalla fisica ψυχη, mente → studiata dalla psicologia o dalla filosofia In base alla relazione ipotizzata tra queste due categorie di fenomeni, si sono originate due teorie: Dualismo (Cartesio) → distingue in modo netto materia e mente Integrazione tra mente e materia → crede nell’esistenza di una relazione la mente e il corpo(materia); supera il dualismo cartesiano LE ORIGINI DELLA PSICOLOGIA “Dal più antico degli argomenti (mente) trarremo la più nuova delle scienze” – H. Ebbinghaus Le matrici umanistiche La psicologia è nata, rendendosi autonoma, da due discipline: Filosofia e Neurofisiologia Psicologia e Filosofia → La progressiva autonomia della psicologia dalla filosofia è stata resa possibile dal passaggio dallo studio della mente sul piano filosofico, allo studio della relazione tra mente e corpo sul piano naturalistico → Esempio: Realtà percepita, fenomenica La psicologia studia la realtà percepita, lo “scarto” esistente tra realtà fisica e realtà percepita, per descrivere il processo percettivo – e non per approfondire i limiti della conoscenza umana tra relativismo e oggettività Psicologia e Neurofisiologia → La progressiva autonomia della psicologia dalla neurofisiologia è stata resa possibile dal passaggio dallo studio del cervello sul piano meramente fisiologico, allo studio dell’unità cervello-mente e delle sue interazioni con l’ambiente → Esempio: Lo studio della percezione La ricerca psicologica prende in esame i sistemi sensoriali dell’uomo e gli aspetti neurofisiologici per indagare come i sistemi sensoriali contribuiscano all’esperienza del percepire – e non per indagare la composizione dei tessuti nervosi o neurotrasmissione dei recettori a livello cerebrale Il contributo di Wundt e la rottura dalle discipline umanistiche Psicologo e fisiologo, Wundt è considerato il padre fondatore della psicologia moderna, nel 1879 fonda a Lipsia il Laboratorio di Psicologia sperimentale Wundt crede che l’oggetto di studio della psicologia sia l’esperienza diretta, rilevata tramite l’introspezione, ossia un’auto-osservazione e descrizione minuziosa di ciò che il soggetto prova e percepisce in seguito alla presentazione di stimoli diversi La rottura con le discipline umanistiche sta nell’applicazione del metodo sperimentale allo studio delle funzioni elementari della mente; il metodo di ricerca di Wundt è ritenuto scientifico poiché richiede: → controllo accurato dello stimolo che produce l’evento mentale oggetto d’osservazione → rielaborazione e stesura di un resoconto in seguito all’osservazione dell’evento provocato dalla presentazione dello stimolo Realizzato da Swami Ilardi LO STUDIO DELLA PSICOLOGIA Quali dovrebbero essere gli effetti della psicologia Garantire una migliore comprensione del perché la gente pensa, sente e agisce in un determinato modo Contribuire a migliorare la qualità della vita di ogni individuo Aiutare a valutare le molte asserzioni che si fanno in nome della psicologia su riviste e mass-media, a distinguere le informazioni attendibili da falsità fuorvianti tramite l’esercizio del pensiero critico 2 Le aree di indagine della psicologia La diversità degli argomenti all’interno della psicologia ha portato allo sviluppo di diverse aree di studio caratterizzate da approcci e metodi d’indagine distinti; un modo per identificare le aree disciplinari è prendere in considerazione le domande che si propongono di rispondere rispetto al fenomeno considerato. Neuroscienza comportamentale esamina la base biologica del comportamento Psicologia clinica si occupa dello studio, della diagnosi e del trattamento dei disturbi psicologici Neuropsicologia clinica unisce le aree di biopsicologia e psicologia clinica, focalizzandosi sulla relazione tra fattori biologici e disturbi psicologici Psicologia cognitiva si focalizza sullo studio dei processi mentali avanzati Counseling psicologico si focalizza su problemi di adattamento educativo, sociale e professionale Psicologia interculturale studia le similitudini e le differenze nel funzionamento psicologico all'interno e tra le varie culture e gruppi etnici Psicologia dello sviluppo esamina come le persone crescono e cambiano dal momento del loro concepimento fino alla morte Psicologia dell'educazione si occupa di processi di insegnamento e apprendimento, come la relazione tra intelligenza e risultati scolastici, e dello sviluppo di tecniche di insegnamento migliori Psicologia dell'ambiente prende in considerazione la relazione tra le persone e il loro ambiente fisico, tra cui l'influenza dell'ambiente sulle nostre emozioni e la quantità di stress che sperimentiamo in particolari situazioni Psicologia dell'evoluzione esamina l'influenza della nostra eredità genetica sul comportamento Psicologia generale studia i processi di recezione, percezione, apprendimento e pensiero dell'uomo rispetto all'ambiente che ci circonda Psicologia forense si focalizza su questioni legali, per esempio decidere i criteri per determinare se un imputato è sano di mente nel momento in cui commette un crimine Psicologia della salute esamina la relazione tra fattori psicologici e disturbi o malattie fisiche Psicologia delle organizzazioni riguarda la psicologia del lavoro Psicologia della personalità si focalizza sulla coerenza del comportamento delle persone nel tempo e sui tratti che differenziano una persona dall'altra Psicologia sociale studia come i pensieri, i sentimenti e le azioni delle persone sono influenzati dagli altri Psicologia dello sport applica la psicologia ad attività ed esercizio atletico Realizzato da Swami Ilardi Le prospettive della psicologia La varietà di aree di studio è data dal fatto che qualsiasi argomento in psicologia può essere affrontato da più prospettive e punti di vista Ciascuna prospettiva offre una spiegazione parzialmente diversa del perché gli individui agiscono in un certo modo, e nell’insieme contribuiscono al nostro concetto globale di individuo Si distinguono 5 prospettive che rappresentano gli approcci principali al moderno studio della psicologia: → prospettiva biologica: orientata alla comprensione dei processi neurobiologici alla base del comportamento 3 e dei processi comportamentali → prospettiva comportamentista: orientata alla comprensione del comportamento osservabile in termini di condizionamento e rinforzo → prospettiva cognitiva, orientata alla comprensione di processi mentali come percepire, ricordare, ragionare, decidere e risolvere problemi, e allo studio delle loro relazioni con il comportamento → prospettiva psicoanalitica, orientata alla comprensione del comportamento in termini di motivazioni inconsce che originano da impulsi sessuali e aggressivi → prospettiva fenomenologica, orientata alla comprensione del comportamento e dei processi mentali in termini di realtà soggettive, costruite attivamente dalle persone – Lewin sosteneva che “il comportamento dipendesse dalla ns percezione del mondo e non dal mondo come così com’è es. percezione dell’immagine corporea → percepirsi con un corpo “grasso” anche se non è così da un punto di vista oggettivo può portare a cambiamenti nel comportamento (anche disturbi alimentari) Questi punti di vista si focalizzano su aspetti diversi dello stesso fenomeno complesso (non si escludono a vicenda) e spesso la comprensione di argomenti psicologici richiede un approccio multidisciplinare, in grado di spaziare contemporaneamente su prospettive multiple Esempio: Supponiamo che, a seguito di un insulto, un individuo tiri un pugno ad un altro p. biologica: questa azione può essere descritta in termini di attivazione di aree cerebrali e le conseguenti scariche neurali che attivano i muscoli che muovono il braccio p. comportamentista: questa azione può essere descritta considerando l’insulto come stimolo scatenante al quale si risponde con un pugno, risposta appresa che è stata “ricompensata” in passato p. cognitivista: questa azione viene riportata ai processi mentali coinvolti nel produrre il comportamento, l’azione viene descritta in termini di obiettivi e piani – in questo caso, l’obiettivo è la difesa ed il piano per raggiungere l’obiettivo il comportamento aggressivo Le diverse prospettive stabiliscono il livello di indagine (e dunque di spiegazione) a cui ci si pone per studiare un determinato fenomeno → Il livello biologico è “basso” in quanto ancora il funzionamento della mente alla materia (cervello) → Gli psicologi condividono con i ricercatori in scienze biologiche l’interesse per i processi cerebrali e le basi biochimiche del comportamento in quanto sono per esso vincolanti IL LAVORO DELLO PSICOLOGO Gli psicologi cercano di descrivere, predire, e spiegare il comportamento umano e i processi mentali degli individui, così come di aiutare a cambiare e migliorare la vita delle persone e l’ambiente in cui esse vivono Si occupano di: Ricerca e Insegnamento Consulenze brevi in ambito clinico-terapeutico Consulenze in azienda nell’ambito delle risorse umane Progettazione di prodotti per la pubblicità e il marketing Realizzazione e somministrazione di test di personalità, di abilità e di profitto Realizzato da Swami Ilardi Si interessano di fenomeni diversi: ▧ Sfera cognitiva (pensiero e ragionamento) ▧ Sfera affettiva ▧ Sfera relazionale ▧ Caratteristiche di personalità ▧ Contributo della genetica ▧ Contributo della fisiologia e dell'ambiente nella strutturazione degli aspetti psicologici dell’individuo Differenza tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta PSICOLOGO (3+2+1) PSICHIATRA (6+5) PSICOTERAPEUTA laureato in psicologia laureato in medicina con può essere uno psicologo 4 ha superato l'esame di stato specializzazione in psichiatria abilitato o uno psichiatra per l'abilitazione alla può prescrivere medicine ha frequentato una scuola di professione ed è iscritto (Psicologo e Psicoterapeuta specializzazione (6+4/5 o all'albo della sua regione non possono) 5+4/5) Equipe multidisciplinari Sono diversi gli ambiti in cui si rende necessario integrare il lavoro di uno psicologo a quello di professionisti di altre discipline; ad esempio: Ambito ospedaliero → ostetrico-ginecologico (psicologi, ostetriche, ginecologi, neonatologi,...) per l’accompagnamento alla nascita o a fronte di patologie perinatali o neonatali → pediatrico (psicologi, pediatri, …) per supportare il bambino e i genitori nel processo di accettazione della malattia del piccolo → oncologico (psicologi, oncologi, infermieri, psichiatri, …) per il sostegno e supporto psicologico dei malati Ambito lavorativo → selezione del personale (psicologi, esperti di economia e finanza, …) per operare una valutazione psicologica del candidato, generalmente tramite test → burn-out (psicologi, datori di lavoro, responsabili delle risorse umane, …) aiutare l’individuo in difficoltà ad uscire dallo stato di burnout e tornare a lavorare → mobbing (psicologi, datori di lavoro, responsabili delle risorse umane, avvocati, …) Ambito scolastico (psicologi, insegnanti, …) per valutare progetti di intervento specifico sul gruppo classe o sul singolo alunno Ambito delle adozioni (psicologi, assistenti sociali, avvocati, giudici, …) prima, durante e dopo l’adozione Opportunità e Criticità della multidisciplinarità richiesta allo psicologo: Opportunità Criticità amplia i punti di vista, rendendo meno circoscritte la è possibile che l’equipe sia disorganizzata e mostri diagnosi e l’intervento; rappresenta un buon una rigidità di intervento, ciò accade quando i approccio per il trattamento di problemi complessi componenti non mostrano apertura mentale e non sono in grado di agire in modo coordinato e coerente con le professionalità di ciascuno Realizzato da Swami Ilardi IL COMPORTAMENTO DELL’ESSERE UMANO La complessità dell’essere umano Per capire il comportamento umano dobbiamo considerarne la sua complessità e i diversi livelli d’indagine: L’uomo può essere considerato a tutti gli effetti un sistema complesso e dinamico I sistemi dinamici Sono complessi e possono esibire comportamenti caotici perché dotato di queste caratteristiche 5 Rispondono a fluttuazioni minime nelle condizioni di partenza Sono non lineari, appaiono stocastici (casuali) ad un osservatore Alcune scienze che studiano sistemi dinamici complessi Meteorologia – Economia – Ecologia – Fluidodinamica e fisica del plasma – Psicologia Lo studio scientifico del comportamento (caotico) dell’essere umano In psicologia è possibile fare previsioni solo a breve termine (oltre si rischia di sbagliare) → Si può prevedere come reagirà nel breve termine (in media) un gruppo di persone poste dinanzi a un compito relativamente semplice in un ambiente relativamente semplice È improprio ritenere che un’accurata scienza psicologica debba saper fare previsioni accurate e a lungo termine su complessi comportamenti umani individuali Queste previsioni sono la base del metodo sperimentale in psicologia – pertanto si può definire la psicologia generale come una scienza statistica, in grado di fare previsioni probabilistiche Differenza tra psicologia ingenua e psicologia scientifica Psicologia ingenua (senso comune) Psicologia scientifica È basata sul senso comune, una forma di sapere che È basata sulle teorie sviluppate dalla psicologia permette di comprendere ed interpretare i ingenua, spiega i comportamenti umani utilizzando comportamenti nostri ed altrui fornendo spiegazioni un metodo sperimentale e rigoroso che permette di plausibili – tali spiegazioni sono però pragmatiche, giungere a conclusioni scientifiche precise e fondate deboli e poco attendibili, poiché sono prive di un che possono coincidere oppure no con il senso fondamento rigoroso e scientifico (prove oggettive) comune; una volta verificata/confutata la teoria ma fanno riferimento all’esperienza pratica iniziale, si torna nel senso comune per applicare le ⤷ nasce dall’esigenza di dare un senso al scoperte alla vita quotidiana comportamento umano e adattarsi a situazioni atipiche della vita quotidiana Esempio: Memorizzazione → secondo la psicologia ingenua, ricordiamo meglio ciò che “decidiamo di ricordare” piuttosto che le cose memorizzate incidentalmente → la psicologia scientifica ha smentito questa credenza dimostrando che non è il “saper di dover ricordare qualcosa” che migliora la memoria, bensì il metodo e la strategia utilizzata per memorizzarlo Realizzato da Swami Ilardi LA PSICOLOGIA GENERALE → Psicologia Generale È un’area di indagine della psicologia che si occupa dello studio empirico del comportamento individuale cosiddetto “normale” degli organismi umani e animali. La psicologia generale si sofferma sui comportamenti tipici di tutti gli esseri umani e cerca di individuare i principi generali che sottostanno al funzionamento della mente di un individuo, proponendosi di studiare i fenomeni mentali di base attraverso l’analisi del comportamento. 6 Questa disciplina considera il comportamento umano come un sistema dinamico complesso ed usa il metodo scientifico sperimentale ipotetico-deduttivo per indagare il comportamento e i processi mentali e fare previsioni probabilistiche di breve termine – è pertanto definibile è una scienza statistica. Il Metodo METODO SCIENTIFICO IPOTETICO-DEDUTTIVO Metodo ipotetico-deduttivo Insieme di procedure che permette la raccolta di prove empiriche (dati) attraverso misurazioni precise, e si basa su teorie, ossia leggi di carattere generale la cui formulazione avviene attraverso osservazioni controllate e risultati ripetibili nel tempo. La psicologia generale utilizza questo come metodo elettivo di ricerca mediante il quale conosce e comprende il comportamento umano e altri fenomeni d’interesse. Tale metodo permette di limitare le fonti di errore e trarre conclusioni attendibili, contrapponendosi al metodo intuitivo. Il metodo sperimentale è basato su un disegno di ricerca, ossia una mappa delle attività del ricercatore che ne orienta le scelte e le decisioni I disegni di ricerca possono essere: → Entro i soggetti, se lo stesso soggetto è sottoposto a diverse condizioni → Tra i soggetti, se un soggetto è sottoposto solo ad una condizione (non utilizzati come gruppo di controllo a causa del fattore influenza) → Fattoriali, se il ricercatore intende valutare nello stesso esperimento l’effetto di due o più variabili indipendenti sulla variabile dipendente I disegni di ricerca “ciclici” e sono strutturati nei seguenti step: Realizzato da Swami Ilardi Metodo scientifico ipotetico-deduttivo STEP BY STEP 1. Domande di ricerca Si formula la domanda di ricerca e si delinea il problema (capire cosa si vuole studiare) verificando che il campo di ricerca non sia troppo esteso (rischio di dispersione), troppo limitato (rischio di ripetizione) né troppo complesso (rischio di fallimento) Le domande di ricerca nascono da: senso comune, esperienza personale di un problema 7 informazioni raccolte sui fenomeni tramite osservazione una teoria, definita come un insieme organizzato di concetti che spiegano un fenomeno o un insieme di fenomeni 2. Ipotesi Si propongono ipotesi che tentano di rispondere alla domanda di ricerca Sono affermazioni provvisorie relative all’esistenza di un nesso causale tra certe condizioni (x) e certi effetti (y) di un fenomeno; devono tutte comportare previsioni univoche su fatti osservabili Devono essere formulate in modo da poter essere verificate o falsificate, e quindi devono essere empiricamente confutabili 3. Metodi ed Esperimenti Si sceglie il metodo scientifico opportuno per raccogliere le informazioni Gli esperimenti vengono sviluppati analizzando specifici comportamenti in situazioni controllate (sul campo o in laboratorio) nelle quali eventi e comportamenti devono essere caratterizzati da variabili, ossia proprietà ben definite, misurabili e che possono assumere diversi valori 4. La raccolta, l’analisi e l’interpretazione dei dati Si raccogliere e analizzare attraverso protocolli sperimentali, operando un’elaborazione statistica descrittiva e inferenziale (per fare eventuali induzioni o inferenze dai risultati ottenuti) per verificare o falsificare un’ipotesi I dati grezzi sono raccolti attraverso protocolli sperimentali, ossia delle procedure prestabilite e possono essere considerati prove a sostegno/contro le ipotesi Ci sono due tipi di dati: → comportamentali: riguardano la prestazione, il comportamento della persona → self-report: portati direttamente dalla persona Esistono due tipologie di statistiche per l’analisi dei dati raccolti: → descrittive: procedure matematiche per descrivere e sintetizzare dati numerici → inferenziali: procedure che si riferiscono alle teorie probabilistiche per formulare previsioni Una volta raccolti ed analizzati i dati vanno interpretati per verificare/falsificare l’ipotesi di partenza → Se l’ipotesi non è verificata si formula una nuova ipotesi → Se l’ipotesi è verificata si formula una nuova teoria oppure si consolida o modifica una teoria già esistente 5. La pubblicazione Se i risultati possono avere una ricaduta scientifica invia l’articolo ad una rivista per la pubblicazione, diffondendo la propria ricerca. La nuova teoria può porre nuovi interrogativi e si possono fare nuove previsioni ↓ Le teorie nel metodo scientifico hanno una doppia funzione: spiegano una determinata classe di fenomeni ed aiutano ad identificare problemi da risolvere Realizzato da Swami Ilardi LE TEORIE SCIENTIFICHE Teorie Scientifiche Le teorie scientifiche sono insiemi internamente coerenti (non contraddittori) di ipotesi esplicative confutabili, ma non ancora confutate, espresse in un linguaggio specifico (es. leggi, linguaggio matematico, linguaggio naturale, ecc…) Esse sono basate su costrutti teorici, ossia dei concetti inosservabili (es. mente) Le teorie sono modelli concettuali che si propongono di spiegare dati sperimentali 8 → permettono di organizzare osservazioni sperimentali diverse all’interno di un contesto strutturato e coerente Se esistono diverse teorie, anche contrapposte, la migliore è quella con maggior potere esplicativo e che spiega i fenomeni in modo più semplice ed elegante → Prova empirica – se due teorie fanno previsioni diverse su un particolare fenomeno, un esperimento può essere in grado di stabilire quale delle due previsioni sia corretta → Criterio epistemico del rasoio di Ockham – se due teorie, pur prevedendo diversi costrutti e leggi, fanno le stesse previsioni su una classe di fenomeni, sono scientificamente indistinguibili Le leggi Spiegano regolarità osservabili mettendo in relazione due o più eventi stabilendone i dettagli della relazione causale, e fa previsioni che devono essere obiettivamente confutabili Le leggi psicologiche sono tutte probabilistiche (non deterministiche) LE VARIABILI L’utilizzo del metodo scientifico richiede di individuare delle proprietà degli eventi o dei comportamenti che si vogliono studiare che siano misurabili e che possono variare Variabili inosservabili ed osservabili – operazionalizzazione Le variabili sono dette inosservabili se associate a concetti teorici che non è possibile misurare direttamente; La definizione operazionale di una variabile consiste nella specificazione di una delle possibili variabili osservabili secondarie, considerate un indizio della variabile di interesse È possibile analizzare scientificamente i risultati di un esperimento che coinvolga le variabili inosservabili solo se esse sono definite operativamente Le variabili inosservabili possono essere definite in modo operazionale se è possibile formularle sottoforma di operazioni specifiche che occorre fare per misurarne il valore o in base alle procedure utilizzate per misurarle o determinarne la presenza Esempio: Si ipotizza che l’ottimismo possa migliorare lo stato di salute → È possibile operazionalizzare l’ottimismo formulando il questionario LOT; il punteggio ottenuto sarà un indice del livello di ottimismo; → È possibile operazionalizzare lo stato di salute osservando la velocità di recupero dopo un intervento; Si osserva la relazione tra il punteggio ottenuto nel questionario LOT e la velocità di recupero e si verifica/falsifica l’ipotesi iniziale Limiti e soluzioni L’operazionalizzazione delle variabili inosservabili ha dei limiti, poiché conduce a variabili non univoche né perfette → Gli esperimenti permettono di trarre conclusioni riguardo ai rapporti tra le variabili secondarie Realizzato da Swami Ilardi utilizzate ma non di estrapolare “automaticamente” conclusioni sulle relazioni tra concetti teorici Solo la molteplicità e la convergenza delle evidenze consentono di sviluppare un certo grado di fiducia verso una relazione teorica: → se differenti ricercatori, operazionalizzando le stesse variabili teoriche in diversi modi, ottengono risultati riportabili alle medesime relazioni teoriche, crescerà il grado di fiducia verso la plausibilità della spiegazione teorica proposta per il fenomeno preso in considerazione. Variabili qualitative e quantitative 9 Qualitative o discrete o categoriche → possono assumere un solo valore entro una certa gamma (veloce/lento, pesante/leggero, alto/basso, esatto/errato, …) Quantitative o continue → variano secondo un continuum (tempo, peso, altezza, …) Scale di misurazione Misurare significa assegnare un numero o un’etichetta alle caratteristiche degli oggetti in base a determinate regole; la misurazione deve essere il risultato del confronto di un dato osservato con una posizione identificabile su una scala Stevens nel 1951 propose una classificazione di quattro tipi di scale di misurazione utilizzate in psicologia in base alla natura delle variabili: Nominale, Ordinale, A intervalli, A rapporti Variabili discrete → Nominale: assumono valori diversi ma non esiste relazione asimmetrica informano solo sull’uguaglianza o diversità di due eventi (es. sesso, professione, colore di capelli, ecc…) → Ordinale: assumono valori diversi ed esiste una relazione asimmetrica d’ordine differenziano i due eventi ed informano sull’ordine di differenza (es. voti “insufficiente, sufficiente, buono, ottimo” sono valori ordinabili, si sa che ottimo>insufficiente ma non “di quanto” sia migliore) Variabili continue → A intervalli: esiste un’unità di misura ma l’origine della scala è variabile (ammette valori

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